Articles de revues sur le sujet « Percezione sociale del paesaggio »

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1

Pastorella, F., S. Santoni, S. Notaro et A. Paletto. « Social perception of the forest landscape in Trentino-Alto Adige (Italy) : comparison of case studies ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 13, no 1 (30 décembre 2016) : 73–89. http://dx.doi.org/10.3832/efor2119-013.

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2

Castiglioni, Benedetta, Massimo de Marchi et Monica Ruffato. « Paesaggi democratici : dalla partecipazione alla cittadinanza ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (avril 2011) : 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001006.

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Résumé :
L'articolo esplora le potenzialitŕ offerte dal paesaggio (inteso nella sua dimensione sociale di mediatore sensibile tra societŕ e territorio) come occasione di partecipazione e di costruzione di una cittadinanza sostenibile e responsabile. Dopo una attenta analisi della dimensione sociale del paesaggio, alla luce della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) la seconda parte dell'articolo affronta il quadro delle politiche per la partecipazione, e l'evolversi degli strumenti di misurazione dell'che obbligano ad un miglioramento della qualitŕ decisionale e dell'inclusione sociale sulle questioni relative ai rapporti tra comunitŕ e luoghi. Nella terza parte dell'articolo sono esaminati due tipologie di esempi relativi all'istituzionalizzazione di pratiche partecipative relative al paesaggio: gli Osservatori del Paesaggio e le reti di attori. L'ultima parte dell'articolo evidenzia come il "fare partecipazione" sul paesaggio rappresenti una grande occasione pubblica per ricostruire e approfondire la dimensione della cittadinanza sostenibile a partire dal delineare nuove regole di appartenenza e responsabilitŕ nei confronti di comunitŕ e luoghi.
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3

Gianluca Cepollaro et Luca Mori. « Paesaggi alla finestra : percezione delle trasformazioni e immaginazione delle alternative durante e dopo il lockdown ». Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no 1 (26 juillet 2021) : 34–49. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10138.

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Résumé :
La Convenzione europea del paesaggio (CEP), siglata a Firenze il 19 luglio 2000, promuove un’idea di paesaggio non come semplice sfondo delle attività umane, come un luogo di eccezionale bellezza da contemplare “dalla finestra”, ma come “spazio di vita” delle popolazioni. Proprio nell’anno in cui si celebra il ventennale della sua ratifica, milioni di persone in tutto il mondo sono state costrette per diverse settimane, durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza pandemica, a non vivere i luoghi esterni alla propria abitazione e quindi, per così dire, a osservare i paesaggi “là fuori”, a guardarli da “finestre” reali o virtuali come gli schermi dei dispositivi digitali. In un progetto educativo svolto con i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, il paesaggio diviene “uno specchio di mondi possibili”: esso non è solo l’occasione per rispecchiare lo stato d’animo che accompagna gli studenti durante l’isolamento, un oggetto “fuori dalla finestra” sul quale si posa lo sguardo, ma è soprattutto occasione per riflettere sulla trasformazione delle percezioni e sull’immaginazione del futuro.
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4

Baghi, Ilaria, et Marcello Tedeschi. « L'effetto paese d'origine sul comportamento del consumatore verso i prodotti cause related : intenzione all'acquisto, disponibilitÀ a pagare e valutazione delle iniziative di cause related marketing ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 1 (juin 2012) : 115–29. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-001008.

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Résumé :
L'obiettivo del presente lavoro di ricerca č quello di investigare il ruolo dell'effetto del paese d'origine nel contesto delle iniziative di cause related marketing. Le ipotesi riguardano l'influenza delle credenze relative al paese d'origine del prodotto sull'intenzione all'acquisto e sulla percezione da parte dei consumatori di tali iniziative. Lo studio consiste di un disegno sperimentale 2X2 between subjects. I risultati mostrano influenze significative del paese d'origine sulla attrattivitÀ del prodotto, sull'intenzione all'acquisto, sulla disponibilitÀ a pagare e sulla percezione di utilitÀ sociale della iniziativa. La provenienza del prodotto non ha effetti rilevanti sull'atteggiamento e sull'importanza attribuita alla mission causa sociale.
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5

Chiesi, Leonardo, et Paolo Costa. « L'immagine mentale dell'area vasta. Le categorie di Lynch applicate alla percezione del paesaggio ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 97 (mai 2012) : 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097009.

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Résumé :
Il saggio mostra l'applicabilitŕ delle categorie di Kevin Lynch alla scala dell'area vasta. In occasione di una ricerca sul rapporto tra abitanti e paesaggio nel complesso collinare del Montalbano, nella campagna toscana, gli autori ricostruiscono l'immagine mentale del luogo, mettendo in luce le molteplici articolazioni e le stratificazioni dell'identitŕ locale. Gli autori mostrano come alcuni elementi del programma di Kevin Lynch conservino la loro portata teorica se applicati ad un livello di scala diverso rispetto alla proposta originaria lynchiana.
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6

López Sánchez, Marina, Rossella Salerno, Mercedes Linares, Gómez del Pulgar et Antonio Tejedor Cabrera. « Pianificazione del paesaggio e patrimonio digitalizzato : verso una convergenza necessaria ». TERRITORIO, no 99 (août 2022) : 101–6. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099014.

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Résumé :
In Europa il paesaggio si è consolidato come un tema che richiede un nuovo approccio etico al governo del territorio. Con riferimento alla Convenzione Europea del Paesaggio, il paesaggio si è già confermato come l'attuale sfida della pianificazione territoriale. Derivante dalla revisione di diverse pratiche europee convergenti sul tema, questo testo evidenzia il ruolo centrale del patrimonio nell'affrontare sfide poste dalla visione paesaggista e sostiene la necessità di stabilire sinergie con ricerche che propongono una strategia della conoscenza del patrimonio basata sulla rappresentazione e visualizzazione digitale. Queste tecniche possono contribuire efficacemente all'inclusione della dimensione sociale nella pianificazione territoriale come oggi richiede l'approccio paesaggistico.
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Musolino, Monica. « Vulnerabilità sociale e percezione del danno : due casi studio in Italia ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 124 (mars 2021) : 119–37. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-124007.

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Résumé :
Il saggio propone l'analisi dei risultati di una ricerca empirica, condotta fra 2011 e il 2015 in Belìce, in particolare nei centri di Gibellina e Santa Ninfa, che ha avuto come focus i processi di ricostruzione materiale e identitaria in seguito al ter-remoto del 1968. In particolare, si vuole porre l'attenzione sul nesso intercorrente fra il grado di vulnerabilità sociale di una comunità e la costruzione sociale della percezione del danno. Infatti, i due casi di studio mostrano come molti fattori di carattere economico, politico-organizzativo e culturale influiscano sulla percezione del danno in seguito a un disastro, anche in modo difforme rispetto al calcolo og-gettivo dei danni subiti.
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8

Pellegrini, Rienzo. « Mezzogiorno alpino di Giosuè Carducci ». Linguistica 50, no 1 (29 décembre 2010) : 143–56. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.50.1.143-156.

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Résumé :
Il 2007, a cento anni dalla morte del poeta, ha visto un ritorno di interesse per Giosuè Carducci, personalità di grande rilievo nel secondo Ottocento per il suo impegno accademico, per la sua attività di ricerca, per il ruolo pubblico assunto come poeta, per la sua scrittura larga. Significative sono le traduzioni dal tedesco (da Heine a von Platen), ma per l'occasione si propone una rilettura di Mezzogiorno alpino, una poesia tarda: due quartine rimate che consentono rilievi non generici sulla metrica, sulle figure retoriche, sul lessico e su una sensibilità che si apre a modi nuovi, che nel paesaggio sa trasferire una sottile capacità di autoanalisi, dando voce a una percezione acuta dello scorrere del tempo e del ripiegarsi della vita.
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9

Costantini, Barbara. « Empatia umana : una forma complessa di inferenza ». MODELLI DELLA MENTE, no 1 (février 2020) : 67–77. http://dx.doi.org/10.3280/mdm1-2019oa9177.

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Résumé :
L'empatia è una forma complessa di inferenza psicologica, alla base di gran parte della percezione sociale e della regolazione dell'interazione sociale, e può essere forgiata attraverso l'apprendimento. In questo lavoro vengono delineate le caratteristiche del costrutto differenziandolo da altri simili e vengono analizzate le componenti dell'empatia (cognitiva, affettiva, somatica). Occorre promuovere l'empatia, a livello locale e culturale, per poter comprendere le realtà sociali e contrastare le forme di aggressività e violenza favorite dalla cultura individualista del nostro tempo.
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Longo, Antonio. « Progettare in regime di risorse scarse ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 93–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057013.

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Résumé :
Cernusco sul Naviglio č una cittŕ di notevole abitabilitŕ, apparentemente lontana dagli aspetti critici che connotano la gran parte del territorio Milanese. Gli effetti dello sviluppo immobiliare degli anni recenti, modificando la percezione del paesaggio urbano e gravando sul sistema dei servizi locali, hanno rappresentato per la cittŕ una complessiva perdita di valore dei luoghi e la compromissione di una condizione di equilibrio della comunitŕ. L'avvio del progetto di Piano ha rappresentato inizialmente l'occasione e lo strumento per rifiutare le modalitŕ di cambiamento recenti. Solo in un secondo momento ha rappresentato la via per riorientare lo sviluppo e per riportare la cittŕ entro una propria misura. Infine ha costituito una via per immaginare una diversa forma di cambiamento fondata sull'attribuzione di un senso nuovo alle risorse esistenti, sulla loro ricomposizione, su pochi e controllati nuovi sviluppi.
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Preta, Lorena. « Contaminazioni-dislocazioni. Figure del disagio psichico e sociale nella contemporaneità ». INTERAZIONI, no 1 (avril 2021) : 11–24. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001002.

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Résumé :
Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte a cambiamenti rapidissimi e sconcertanti che hanno stravolto la nostra stessa percezione della realtà. Alcune figure e concettualizzazioni emerse in vari ambiti del pensiero scientifico, artistico e psicoanalitico come le contaminazioni e le dislocazioni hanno fornito una chiave originale di lettura dei fenomeni. Alla prova della pandemia risultano ancora più proficue e capaci di mettere in luce gli aspetti poco pensabili di questa vicenda che ripropongono il problema del rapporto con l'alterità come qualcosa di irri-ducibile e inassimilabile ma che può essere lavorato nella direzione di una consapevolezza e specificazione di che cosa voglia dire "essere umani" in tutta la sua contradditorietà.
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Annalinda Neglia, Giulia. « Progetti per il recupero culturale. Strategie per il paesaggio urbano storico della città antica di Aleppo ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 130 (avril 2021) : 105–22. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1007.

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Résumé :
Le distruzioni traumatiche che continuano a interessare i centri storici delle regioni mediorientali, ne hanno danneggiato la coerenza morfologica e sociale. Focalizzandosi sul recupero del paesaggio urbano nel suo complesso, questo scritto intende prospettare strategie progettuali per la rigenerazione della Citta antica di Aleppo basate su metodologie che coinvolgono la comunita locale nei processi di ricostruzione corale della societa urbana, delle case e del recupero degli spazi aperti.
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Caruso, Francesca A. M. « I mass media nella postmodernitŕ : nuovo sistema istituzionale informale delle dinamiche ordine/disordine del sistema sociale ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juillet 2012) : 109–23. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002007.

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Résumé :
Nell'epoca dell'informazione, in cui regna sovrana la rappresentazione iconica della notizia che con il suo potere di definizione agisce sulla percezione sociale, fornendo le chiavi interpretative che orientano l'attenzione e modellano il sapere, i mass media diventano fondamentali agenti di riduzione o amplificazione delle dinamiche che interessano il livello ordine/disordine del sistema sociale. La rappresentazione sociale dei rischi č, infatti, influenzata dal sistema mediale, che ne condiziona i processi e le gerarchie, ricostruendo l'universo simbolico per la loro valutazione. Ciň implica un grande potere dei media, capaci di tranquillizzare o allarmare, giustificare o denunciare situazioni potenzialmente rischiose. La funzione di carattere civico da essi assolta finisce, dunque, per scontrarsi con le logiche commerciali di profitto che non si sottraggono dallo speculare sulle paure collettive.
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Laino, Giovanni. « Gli immigrati ci mostrano come cambia la città ». TERRITORIO, no 100 (novembre 2022) : 126–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100015.

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I migranti stranieri nelle città crescono, si radicano, partecipano alla divisione sociale dello spazio come delle opportunità del mercato del lavoro e alla trasformazione del paesaggio economico sociale oltre che spaziale. A Napoli si registra un incremento molto significativo di stranieri iscritti alla Camera di Commercio come commercianti, in sede fissa o ambulanti. La mappa delle localizzazioni di queste iscrizioni insieme alla ricostruzione di alcune carriere consentono di ipotizzare alcuni caratteri delle dinamiche di trasformazione. La ricerca presentata in questo servizio consente di sostenere che l'uso della categoria della segregazione non aiuta a decifrare le traiettorie del cambiamento mentre una lettura più obiettiva del processo consente di cogliere meglio alcuni caratteri, forse peculiari, anche di lunga durata, della città di Napoli.
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Di Francesco, Gabriele. « Il gioco d'azzardo nella società ludica ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 1 (avril 2022) : 91–105. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001008.

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Il gioco d'azzardo, fenomeno sociale di massa, è legalmente e socialmente accettato, incentivato dall'illusione di una grande occasione in grado di garantire un'esistenza di ludico disimpegno. Comoda scorciatoia per aumentare la fiscalità erariale dello Stato, l'azzardo entra ambiguamente nell'ambiente domestico, in senso fisico e virtuale. Il giocatore, attore inconsapevole del rischio, viene proiettato in una dimensione apparentemente priva di limiti spazio temporali in cui la percezione del danno viene sublimata, anche fisicamente, nell'esaltazione del proprio piacere.
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D’ascenzio, Anna, et Stefani Ferraro. « Un'analisi sociologica delle pratiche di medicalizzazione del disagio minorile nella scuola dell'obbligo ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 124–39. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002009.

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Résumé :
Questo saggio restituisce un'analisi sociologica relativa ai rischi di accentuazione delle prassi di medicalizzazione dei disagi minorili, soprattutto nei contesti scolastici, riferendosi in particolare al contesto post-pandemico. Nella prima parte del saggio le autrici ripercorrono le fasi di sviluppo della medicina come strategia biopolitica e i processi di definizione dell'infanzia come condizione sociale, che si sono determinati alla fine del XIX secolo. Nei successivi pa-ragrafi sono analizzate le logiche di contaminazione esercitate dal neoliberismo sulle politiche sociali e scolastiche, esaminando le conseguenze di ciò rispetto alla percezione del corpo, tanto umano quanto sociale. Nell'ultima parte sono indagate le conseguenze della sussunzione della prassi di medicalizzazione e, a chiusura, è proposta una riflessione sul concetto di coscientizzazione.
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Salizzoni, Emma. « Paesaggi della strada in pandemia : progetti per l’emergenza e oltre ». Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no 1 (26 juillet 2021) : 218–41. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10157.

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Résumé :
Sin dai primi mesi della pandemia è risultato chiaro come, per far fronte all’emergenza sanitaria, i futuri scenari urbani avrebbero dovuto prevedere significative innovazioni in tema di mobilità e di progetto del paesaggio stradale. L’emergere delle istanze connesse al distanziamento sociale e al contingentamento dei mezzi pubblici hanno portato diverse città a prevedere sistemi di mobilità sostenibile in grado di contrastare una incontrollata crescita nell’uso del mezzo privato. Al contempo, si è guardato con rinnovato interesse alla strada come spazio in grado di supplire alla carenza di aree aperte pubbliche di prossimità, emersa in diversi contesti urbani a seguito delle misure di limitazione agli spostamenti. L’interpretazione della strada come paesaggio complesso, in grado, soprattutto all’interno di tessuti urbani densi, di assolvere a funzioni non solo di mobilità, ma anche sociali ed ecologiche è stata pertanto posta alla base di diverse sperimentazioni progettuali, in Italia e all’estero. Questo articolo riporta e discute alcune iniziative di ridisegno del paesaggio stradale urbano, innescate dalla contingenza pandemica, attualmente in corso a Torino, città tra le più colpite dalla prima come dalla seconda “ondata”. La lettura di queste esperienze, oltre a gettare luce su una realtà locale in fieri e non scontata in una città tradizionalmente “auto-centrica”, apre a riflessioni più generali sul ruolo della crisi, non solo sanitaria, come effettivo motore di innovazione urbana e su obiettivi e modi del progetto di paesaggio per la strada nella contingenza pandemica e oltre.
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Rossi, Nello. « Magistratura democratica tra eresia e riforma (Riflessioni a margine del libro di Giovanni Palombarini e Gianfranco Viglietta ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 1 (mars 2012) : 171–81. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-001009.

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Résumé :
1. La storia di Magistratura democratica nel quadro della storia del Paese2. Gli apporti dei magistrati di Md alle trasformazioni del paesaggio della giurisdizione: tre grandi fratture con il passato3. All'origine c'č stato sempre un sentimento4. Dalla rottura con la corporazione al principio di responsabilitŕ sociale e culturale per i provvedimenti giudiziari5. L'eguaglianza di fatto e il garantismo6. Dalla scelta di campo alla ricerca di una nuova definizione di imparzialitŕ7. E oggi? Md č "eresia" o "riforma"?
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Olivi, Alessandra. « Oltre il parco e l'orto urbano. Spazio pubblico in movimento e nuovi immaginari urbani ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 98 (juillet 2012) : 60–72. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098005.

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Résumé :
Nei processi di produzione dello spazio urbano trovano espressione non solo le forme del potere, ma anche quelle del contro-potere. La cittŕ pianificata si trasforma in incubatrice di azioni civiche di resistenza che, dando vita a nuovi spazi ibridi, destabilizzano il paesaggio urbano. Č questo il caso dell'esperienza del Huerto del Rey Moro di Siviglia che si analizza nel presente contributo. Qui, l'allestimento di orti urbani comunitari risponde a una nuova modalitŕ di spazio pubblico che, coniugando il metabolismo ambientale a quello sociale, contribuisce a plasmare nuovi immaginari urbani.
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Aristone, Ottavia. « Paesaggi del mutamento : le colline adriatiche dell'appoderamento ». TERRITORIO, no 96 (septembre 2021) : 67–76. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096006.

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Résumé :
Le colline adriatiche conservano paesaggi agrari di pregio. Storie, geografie ed economie hanno caratterizzato la campagna e gli insediamenti. Le recenti trasformazioni dello spazio aperto ridefiniscono la relazione tra la campagna e la natura sulla base di processi di abbandono e riscritture del paesaggio agrario; mutamento che riguarda anche i luoghi dell'abitare. Il contributo, per costruire le proprie evidenze, assume ambiti areali a progressiva specificazione: il radicamento nella regione, la collina adriatica e le specializzazioni successive. A partire dagli assetti consolidati e dall'attuale riuso, il focus sulle colline della provincia di Chieti ne approfondisce i caratteri anche in relazione ad esperienze innovative che declinano esternalità e coesione sociale.
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Zoni, Federico. « Le dimore medievali dell’emilia occidentale ». Rodis. Journal of Medieval and Post-Medieval Archaeology, no 3 (11 mars 2021) : 28. http://dx.doi.org/10.33115/a/26046679/3_6.

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Le abitazioni sono uno dei migliori indicatori materiali per indagare il contesto economico, sociale e politico del paesaggio medievale. L’obiettivo di questo contributo è quello di proporre una lettura del rapporto tra città e campagna nei secoli bassomedievali proprio a partire da questo tipo di indicatore materiale. Guardando ai modelli architettonici, alle tipologie costruttive e ai materiali impiegati è possibile riconoscere il lavoro di maestranze più o meno specializzate. Analizzando inoltre la distribuzione di manufatti riconducibili ai medesimi modelli architettonici tra paesaggio urbano e rurale è possibile capire come sia cambiata la centralità dei centri urbani tra pieno e bassomedievo. In particolare sembra emergere, in sintonia con molti altri aspetti della cultura materiale, un ruolo predominante della città come produttore ed esportare di modelli nuovi nel territorio a partire dall’età comunale, ovvero nel momento in cui le città iniziarono a definire politicamente e militarmente i propri distretti territoriali di riferimento.
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Marcella, Ravenna, Brambilla Marco et Roncarati Alessandra. « Percezione sociale di gruppi nazionali : credenze ed emozioni verso gli israeliani ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (janvier 2012) : 395–411. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003005.

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Questo studio investiga aspetti della percezione sociale di categorie di Israeliani caratterizzate da differenti ruoli sociali assunti in contesti intergruppi. 213 studenti universitari hanno descritto liberamente stimoli fotografici differenziati e specificato l'intensitŕ con cui hanno sperimentato reazioni emozionali ed empatiche. I principali risultati mostrano, in linea con le previsioni, che i partecipanti non hanno rappresentazioni univoche del gruppo degli Israeliani ma notevolmente diversificate in funzione delle informazioni contestuali proposte. Cosě se Israeliani seduti ad un caffč di Gerusalemme evoca una rappresentazione complessivamente positiva e priva di contenuti stereotipici negativi, Israeliani in azione di guerra in Libano evoca invece contenuti ed emozioni univocamente negativi. Diversamente, Israeliani che soccorrono connazionali feriti evoca emozioni riconducibili sia ad ammirazione che a disprezzo. Infine, sia la categoria Israeliani che Israeliani impegnati nello sgombero di connazionali a Gaza evocano rappresentazioni ambivalenti. La presenza diversificata di contenuti stereotipici in rapporto alle categorie considerate č discussa specie in rapporto a specifiche implicazioni applicative.
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Belloni, Eleonora. « Questione ambientale e paesaggio : i "tabù" della politica infrastrutturale. Voci critiche negli anni del miracolo economico ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 295 (mai 2021) : 165–85. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295008.

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Ogni modello di mobilità porta con sé delle criticità ambientali: i progressi nella mobilità rappresentano un superamento di alcuni ostacoli, ma al contempo ne creano altri. La questione, se si pone con evidenza già con la prima infrastrutturazione legata alla costruzione delle vie ferrate nell'Italia postunitaria, e si delinea poi con l'ampliamento della rete stradale negli anni tra le due guerre, assume tuttavia contorni più precisi nel secondo dopoguerra. Alla luce di questa nuova consapevolezza anche il dibattito sulle infrastrutture ha conosciuto un ampliamento di prospettiva, dove all'approccio dominato dall'idea del progresso tecnologico e del diritto alla mobilità a ogni costo se ne è affiancato un altro che ha aggiunto al dibattito temi quali la sostenibilità, la tutela del paesaggio e, in ultima analisi, l'idea di progresso come benessere sociale. Il saggio affronta queste tematiche ricostruendo il dibattito - animato da specialisti del settore ma anche da nuovi soggetti della scena culturale italiana, quali "Italia Nostra" - che ha portato alla formazione di una nuova consapevolezza delle ricadute ambientali delle strutture materiali della mobilità. Parole chiave: Mobilità, Sostenibilità, Strade, Infrastrutture, Paesaggio, Italia Nostra
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Albrecht, Benno. « La ricostruzione del paesaggio a Cipro e il productive relief di Patrick Geddes ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 130 (avril 2021) : 5–13. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1001.

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Résumé :
Alla fine del XIX secolo Patrick Geddes, tra i piu importanti pensatori del suo tempo sui temi urbani, compie un viaggio a Cipro dove sviluppa una strategia di intervento che nella sua visione possa assumere un carattere di esemplarita per l'intero Impero coloniale britannico e per i territori del medio oriente. Attraverso nuove tecnologie di gestione delle acque e di irrigazione diviene possibile innescare processi positivi di tipo economico, produttivo e sociale. In questo modo la garanzia della pace e direttamente legata all'uso accorto delle risorse naturali e sociali tracciando un percorso possibile, mai completamente esplorato.
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Milandri, Flavio. « Paesaggio e orizzonti : San Marino, uno sguardo inatteso. Introduzione ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (septembre 2011) : 11–14. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003002.

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Résumé :
L'ipermodernitŕ avanza col suo carico di flussi e luoghi, storie e Storia, pericoli e opportunitŕ. Il tessuto sociale in dialogo con queste dimensioni sta ripensando nei fatti l'idea stessa di confine e presto dovrŕ mettere mano anche all'idea di comunitŕ da tempo dissolta ed evoluta. In questo numero monografico della rivista affronteremo daunache ai piů parrŕ inattesa. La rappresentazione proposta attraverso sei saggi č quella del paesaggio di San Marino coniugata al futuro attraverso lo sguardo di esperti o ricercatori che, attraversando liberamente sia le frontiere tra saperi e specialismi sia i confini fisici e mentali, porta una visione insolita che č di impegno, studio, ricerca ma che dialoga con la complessitŕ e le parti sociali. In queste pagine si coglie l'invito a guardare di nuovo il cielo, con il luccichio dell'intelligenza, della passione, della conoscenza e con alcune proposte per una nuova saggezza, in una nuova era.
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Dini, Roberto. « Nuovi sguardi sulla montagna. Elementi per il progetto alla grande scala ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 158–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056024.

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In quanto spazio ‘altro' le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune domande centrali nel dibattito sulla pianificazione e sul progetto d'area vasta: dalle problematiche connesse alla patrimonializzazione del paesaggio, all'intreccio tra dato fisico e sociale, alla sostenibilitŕ ambientale, alla tutela del patrimonio storico e ambientale. Č fondamentale ragionare su modalitŕ di trasformazione in grado di tenere assieme immagini, progettualitŕ, dinamiche di natura differente, al fi ne di generare ‘territori abitati' nella complessitŕ dei loro valori. Anche nel contesto alpino emerge la necessitŕ di una riflessione intorno al tema dell'architettura alla grande scala, nell'incrocio tra strutturazioni insediative, morfologie del substrato territoriale con l'insieme delle pratiche dell'abitare e delle politiche di sviluppo locale.
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Nohe, Hanna. « Diventare estranea e marginale ». apropos [Perspektiven auf die Romania], no 5 (17 décembre 2020) : 88. http://dx.doi.org/10.15460/apropos.5.1598.

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Résumé :
In un momento in cui il discorso politico, sociale e mediatico rappresenta il tema della migrazione e della fuga come socialmente esplosivo, questo articolo analizza come nei racconti di Fra-intendimenti (2010) di Kaha Mohamed Aden la percezione di sé del soggetto migrante venga formata dagli stereotipi che la società di arrivo proietta su loro e come, allo stesso tempo, si rappresenti la vera complessità della realtà vissuta dal soggetto migrante attraverso una doppia referenzialità. Da una parte si ricorrerà alle riflessioni di Edward Said sulla costruzione europea ed egemonica dell’alterità e all’approccio di bell hooks, che si focalizza sulle intersezioni tra race e gender, per evidenziare le percezioni stereotipe della società di arrivo; dall’altra, il concetto di «Terzo Spazio» sviluppato da Homi K. Bhabha per segnalare le dinamiche di comunicazione in contesti migratori contribuirà a mostrare la complessità della realtà sperimentata dal soggetto migrante. Così, il lettore o la lettrice ha la possibilità di cambiare la propria percezione della realtà.
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Bresc, Henri. « Uno sguardo da Catania sulla Sicilia medievale. Note introduttive ». ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no 2 (décembre 2021) : 12–41. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-002002.

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Résumé :
Il mazzo di documenti analizzati e pubblicati in questo catalogo ci permette di descrivere qualche tratto di una Sicilia orientale poco studiata ancora e molto differenziata, quella dei borghi rurali, del latifondo e del mondo del vigneto, la sua topografia, l'organizzazione del territorio, il suo variegato paesaggio, di delineare la formazione sociale che fonda la sua originalità e il suo dinamismo, animato da cavalieri di paese e da "borgesi": imprenditori e agiati, e di percepire infine le relazioni di servizio spirituale assunte dal clero e in particolare dal doppio monastero di San Nicolò l'Arena e di Santa Maria di Licodia e rivelate nei testamenti di diversificati ceti sociali, nel quadro di una devozione fondata sulla speranza della vita eterna e sulla fiducia nella comunione dei santi.
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Witcher, Robert. « Broken pots and meaningless dots ? Surveying the rural landscapes of Roman Italy ». Papers of the British School at Rome 74 (novembre 2006) : 39–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003226.

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VASI ROTTI E PUNTI PRIVI DI SIGNIFICATO? RICOGNENDO IL PAESAGGIO RURALE DELL'ITALIA ROMANAIn questo articolo mi domando come mai il rapido sviluppo metodologico delle indagini di superficie come tecnica per lo studio dell'Italia romana rurale non è stato accompagnato da sviluppi paralleli nelle branche teoretiche e interpretative. L'indagine di superficie rimane legata ad un limitato range di domande guidate da testi e domande ‘processuali’, ed è isolata da un più ampio pensiero archeologico circa la cultura materiale e il paesaggio. In forte contrasto con altre regioni e periodi, lo studio del paesaggio romano d'Italia continua a focalizzarsi sui siti, sulla ceramica e sui processi, piuttosto che sui luoghi, la gente e le idee. lo auspico un cambiamento epistemologico per portare gli studi verso un dialogo con la piu ampia disciplina. A questo scopo vengono sottoposte a critica pratiche teoretiche e metodologiche. La convinzione che la ricognizione è incapace di rispondere a questioni come l'identità sociale viene abbandonata attraverso una ‘decostruzione’ di come la conoscenza archeologica viene costruita. Una serie di potenziali soggetti di ricerca vengono discusse al fine di delineare una nuova agenda per le ricognizioni in Italia. Il fine è quello di stimolare una diversificazione degli approcci che realizzino pienamente il potenziale informativo della ricognizione come contributo alla studio dei paesaggi romani.
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Bona, Marzia, Andrea Carlà, Heidi Flarer, Marie Lehner, Astrid Mattes-Zippenfenig et Ursula Reeger. « Gli effetti del volontariato sul senso di appartenenza di giovani immigrati : una prospettiva europea ». MONDI MIGRANTI, no 1 (mars 2022) : 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001002.

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Questo contributo esamina gli effetti del volontariato su giovani immigrati in sei paesi europei, concentrandosi sui cambiamenti occorsi dopo un anno di coinvolgimento volontario nel loro senso di appartenenza e nei legami con il luogo di residenza. Lo studio ha dato ampio spazio all'auto-percezione dei volontari, rilevata attraverso metodi qualitativi, ricorrendo all'uso di un "control group". L'ipotesi - che l'esperienza potesse rafforzare il senso di appartenenza con intensità variabile a seconda del background migratorio del partecipante - è stata in parte confermata. L'analisi mostra variazioni apprezzabili in particolare tra i giovani con background migratorio, per chi si è impegnato per più tempo, e tra i giovani con precedente esperienza di volontariato, ad indicare l'importanza di contesti di volontariato che sostengano il capitale sociale di tipo "bridging".
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Rucci, Paola, Alessandro Rossi, Mauro Mauri, Giuseppe Maina, Fulvio Pieraccini, Stefano Pallant, Valeria Camilleri, Maria Sole Montagnani et Jean Endicott. « Validity and reliability of the Quality of Life, Enjoyment and Satisfaction Questionnaire, Short Form ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 16, no 1 (mars 2007) : 82–87. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004656.

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Résumé :
Nell'ultimo decennio la qualita della vita ha acquisito una sempre maggiore rilevanza come misura di esito sociale e clinico (Katschnig, 1997) dei disturbi mentali. Vi e un ampio consenso sul fatto che il costrutto della qualita della vita è multidimensionale e comprende la percezione che il paziente ha delle relazioni sociali, della propria salute fisica, della capacità di svolgere le attivita quotidiane domestiche e lavorative e del proprio benessere in generale (Patrick & Erickson, 1988). Mentre le misure di funzionamento si propongono di quantificare la compromissione in modo oggettivo, le misure della qualita della vita valutano la capacita del soggetto di trarre soddisfazione e piacere da varie attivita e richiedono una valutazione soggettiva. La definizione di qualita della vita del Quality of Life Group dell'Organizzazione
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Matiello, Suzana Terezinha. « Educare alla vita buona del vangelo negli ambiti della vita sociale. La scuola : laboratorio di cultura e di umanitá ». Caminhos de Diálogo 7, no 10 (31 août 2019) : 6. http://dx.doi.org/10.7213/cd.a7n10p6-20.

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Résumé :
Nella prima parte del lavoro troveranno spazio alcune riflessioni suggerite dallo studio del documento della Conferenza Episcopale Italiana Educare alla vita buona del vangelo. Nella seconda parte si osserverà come la Regola d’oro costituisca una valida opportunità educativa per una civiltà della fraternità e del rispetto reciproco. Si noterà anche secondo il docomento della Commissione Teologica Internazionale, alla ricerca di un’ética universale: nuovo sguardo sulla legge naturale, come uomini di diverse culture e religioni “hanno progressivamente elaborato e sviluppato tradizioni di sapienza nelle quali esprimono e trasmettono la loro visione del mondo, come pure la loro percezione riflessa del posto che l’essere umano occupa nella società e nel cosmo”, Infine nella terza parte verrà riportata un’esperienza di lavoro a livello scolastico condotta con spirito evangelico cercando di mettere in pratica proprio la regola d’oro - la scuola, vero laboratorio di cultura e di umanità.
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Dalia, Gaspare. « Prevenzione e percezione di fenomeni corruttivi : istanze di difesa sociale e crisi del garantismo processuale penale ». Optime 13, no 2 (6 février 2022) : 3–14. http://dx.doi.org/10.55312/op.v13i2.373.

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Résumé :
Constitutions and the International Charters of Rights are concerned to ensure the judicial verification of the unlawfulness of facts in compliance with the inalienable rights of the person and the presumption of innocence. Today, modern criminal procedural law, which has always been conditioned by different legal traditions, by different political-constitutional approaches and by the current "criminal emergencies", suffers further stress resulting from political and media communication on topics such as organized crime, terrorism and corruption, thus diverting the analysis from objective data and basing the discussion on questionable and instrumental evaluations. In this context, the demands of justice do not coincide with those of legality, but with those of social defense. In Italy, the disproportionate increase in anti-corruption measures has profoundly changed the procedural means of their assessment, with a clear danger for the rights of suspects and/or accused persons and with a consequent dangerous inquisitorial drift. At the international level, however, new and better measures are being tested. The long-term goal is to identify objective criteria in order to measure corruption in each country, using real-time data. Only objective indicators will make it possibleto conduct investigations that "measure" the corruption in countries in order to initiate more incisive actions to combat it.
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Iaconis, Valeria. « “Una sola donna, una sola voce” : Un'indagine “investigativa” su una novella d'autrice di fine Ottocento ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 53, no 2 (9 mars 2019) : 408–24. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831967.

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Résumé :
La scrittura di mano femminile, fenomeno vistoso dell’Italia del secondo Ottocento, porta all’attenzione del pubblico le problematiche legali e sociali legate alla condizione della donna. Questo articolo analizza la novella Dopo la sentenza (1894) di Bruno Sperani, pseudonimo di Beatrice Speraz, quale esempio di tematizzazione dell’omicidio d’onore e di critica femminile ai codici postunitari. L’indagine si soffermerà sulle strutture narrative del testo, che privilegia il punto di vista situato del reo e l’uso sistematico delle figure dell’ellissi e della reticenza. Più che sulle informazioni esplicite nella novella, questa lettura si concentrerà sulla ricostruzione di quelle censurate. A tal fine verranno formulate ipotesi e deduzioni, instaurando un dialogo tra il testo e il contesto culturale e legale ad esso sottostante. Verranno così individuate le coordinate della percezione sociale del delitto d’onore, se ne osserverà il significato simbolico, e si evidenzierà la contestazione della nozione di rilevanza legale, attuata attraverso la valorizzazione del punto di vista femminile. Questo approccio, che prende le mosse dal movimento Law and Literature e dagli assunti del giusfemminismo, permetterà in ultima battuta di comprendere le dinamiche della violenza di genere ritratte da Sperani, violenza perpetrata materialmente dal protagonista, ma permessa e legittimata dall’orizzonte giuridico e sociale coevo.
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Rabaglietti, Emanuela, Maria Fernanda Vacirca et Silvia Ciairano. « Il tempo virtuale nello sviluppo degli adolescenti : opportunitŕ o rifugio ? » PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (mai 2011) : 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001006.

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Résumé :
I giovani trascorrono parte del loro tempo quotidiano esplorando lo spazio virtuale offerto dalle nuove tecnologie, soprattutto il computer, utilizzato per studio o per svago. Attraverso questo studio condotto su 189 adolescenti di ambo i sessi, con un'etŕ media di 16 anni e frequentanti la scuola media di secondo grado, ci proponiamo di: 1) descrivere il tempo giornaliero da essi dedicato all'uso del computer per studio e per svago, le relazioni tra questi due comportamenti e le differenze di genere, fascia d'etŕ e tipo di scuola; 2) indagare nei due generi le relazioni fra tempo dedicato all'uso del computer per studio e per svago e: a) senso di alienazione e percezione positiva di sé; b) soddisfazione per l'esperienza scolastica e autoefficacia scolastica; c) autoefficacia sociale e regolatoria; d) popolaritŕ nel contesto scolastico. I risultati (frequenze, correlazioni, medie, analisi della varianza fattoriale, analisi di regressione gerarchica) evidenziano che per gli adolescenti, soprattutto maschi e studenti di istituti tecnici e professionali, il computer per studio e per svago č un compagno con cui trascorrere parte del tempo quotidiano. Inoltre, le due attivitŕ al computer, formativa e di svago, sono molto legate. Infine, nei maschi emergono relazioni tra bassa popolaritŕ e maggiore uso di computer per studio e tra bassa percezione di sé e maggiore uso di computer per svago; nelle ragazze la bassa soddisfazione per i risultati scolastici si associa ad un maggiore uso del computer per studio.
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Maugeri, Adelina. « Movimenti del setting e delle emozioni nella relazione analitica ai tempi della pandemia ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 2 (novembre 2020) : 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/psp2020-002004.

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Résumé :
In questo lavoro l'autrice offre una riflessione sulla esperienza traumatica vissuta durante l'emergenza per la pandemia Covid-19, esaminandola attraverso richiami teorici riguardanti i fenomeni della relazione corpo-mente, del funzionamento dei gruppi e attraverso l'esperienza della comunità psicoanalitica. Fa riferimento alla esperien-za di un gruppo di studio di analisti e a due flash clinici, in una dimen-sione in cui il distanziamento sociale, che si è imposto alla modalità di relazione in presenza di altri, ha richiesto l'appoggio a strumenti mul-timediali, andando a modificare l'assetto dei setting. Una dimensione in cui le senso-percezioni ridefiniscono la percezione di sé e di sé nella relazione con l'altro. Un trauma collettivo che propone piani di simme-tria nella relazione analista-paziente in quanto entrambi vittime della stessa minaccia alla vita.
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La Pietra, Federica. « Radici e germogli : la psicoterapia della Gestalt e il trauma transgenerazionale ». QUADERNI DI GESTALT 35, no 2 (décembre 2022) : 85–95. http://dx.doi.org/10.3280/gest2022-002006.

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Résumé :
Nel susseguirsi di eventi mondiali come la pandemia e la guerra, diviene fondamentale la necessità di affrontare, trattare ed elaborare le ferite delle esperienze traumatiche, in modo che non condizionino in senso definitivo la percezione del futuro. Viviamo in un'epoca storica di diffusa e intensa traumatizzazione e gli effetti di queste sofferenze rischiano di avere conse-guenze sulle future generazioni che, come abbiamo visto, non è scontato sappiano o possano imparare dalle esperienze passate. Alla luce di ciò, la psicoterapia è la chiave per un cambia-mento individuale e sociale e, come psicoterapeuti, siamo chiamati ad agire responsabilmente non solo nei confronti dei pazienti, ma verso l'intera comunità, occupandoci della diffusione del trauma nella società e della propagazione della violenza da una generazione all'altra.
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Tonon, Chiara. « L'importanza della biodiversità ambientale urbana su salute e benessere, dal microbiota al cervello sociale ». PNEI REVIEW, no 1 (avril 2022) : 78–93. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001007.

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Résumé :
Il microbiota ambientale si sovrappone e stimola quello umano, contribuendo alla sua diversità. L'abbondanza e la varietà di microrganismi negli ambienti urbani è in continua diminuzione e negli ultimi anni l'ipotesi che la perdita di biodiversità porti ad una disregolazione immunitaria ed a conseguenti patologie croniche è sempre più evidente, visto che ambiente, microbiota umano e sistema immunitario sono sistemi che interagiscono costantemente. Mentre in Occidente gli studiosi si concentrano soprattutto su allergie e patologie respiratorie, i giapponesi indagano anche l'impatto sistemico del verde urbano e del paesaggio arboreo, dimostrandone l'indiscutibile effetto positivo sull'essere umano. Non è ancora chiaro però quale sia la funzione che, la variabilità della specie all'interno delle aree verdi, svolge sulla salute. L'ipotesi più interessante è legata al ruolo che i segnali microbici possono avere sul neurosviluppo fisiologico e sull'influenzare, a livello cerebrale, la programmazione dei comportamenti sociali. È di primaria importanza sensibilizzare ad una salute globale, partendo da un'educazione sistemica, che curi la plant blindness, evidenziando il valore della diversità biologica intesa come biblioteca della vita, capitale umano fondamentale per permettere l'adattamento ai cambiamenti e l'allenamento del sistema immunitario nella difesa da malattie esistenti e del progresso.
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Minerva, Laura. « Partecipazione popolare e progettazione urbana : il caso del quartiere Gallaratese di Milano (1965-1975) ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (juillet 2021) : 90–111. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-001004.

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Résumé :
L'articolo evidenzia l'importanza della partecipazione popolare nella pianificazione urbanistica del quartiere Gallaratese di Milano nel decennio 1965-1975, ricostruendo le diverse fasi del confronto politico tra i cittadini e gli enti istituzionali. Dalle prime associazioni a carattere spon-taneo sino alla definizione di un organismo strutturato quale il Comitato popolare di quartiere, le iniziative dei residenti si sono inserite all'interno delle complesse dinamiche di trasformazione della realtà urbana, assumendo un ruolo decisivo nel dibattito politico con l'Amministrazione comunale. Il coinvolgimento diretto dei soggetti sociali ha permesso un'evoluzione positiva della realta` territoriale del quartiere, in termini sia di qualita` dello spazio fisico sia di complessiva funzionalita` dello stesso, evitando la riproposizione del classico schema di emarginazione e ingiustizia sociale proprio della dicotomia centro-periferia. L'esperienza del Gallaratese e` la dimostrazione di come l'intervento dell'attore pubblico nel governare i processi di trasformazione del paesaggio urbano abbia maggiore efficacia quando lo stesso accetti di confrontarsi, o sia in qualche modo costretto a farlo, con gli altri attori interessati.
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Diantini, Alberto. « Petroleumscape e petrocultura nelle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione : analisi territoriale del paesaggio petrolifero della Basilicata ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2022) : 29–49. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14589.

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Résumé :
La Basilicata viene spesso definita il ‘Texas d'Italia' in virtù della ricchezza di petrolio delle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione, che rappresentano l'area petrolifera onshore più importante a scala europea. In un territorio caratterizzato da un'elevata biodiversità e una peculiare tradizione agroalimentare, si è consolidato un petroleumscape alimentato da una petrocultura ormai molto radicata nell'identità sociale locale. Il presente articolo mira a delineare le dinamiche che contribuiscono a costituire questo paesaggio petrolifero, frenando la costruzione di percorsi di sviluppo alternativi. Per superare il petroleumscape sono necessari nuovi progetti che riconoscano il ruolo attivo dei cittadini nella definizione dei modelli produttivi che danno forma al territorio in cui vivono, nella direzione di una transizione energetica consapevole e partecipata. 
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Manghi, Sergio. « Saperi, catastrofi, ecologia e politica (a partire da quattro suggestioni della rivista Educazione sentimentale) ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 36 (février 2022) : 55–63. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036006.

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Résumé :
Da una parte l'immaginare la conoscenza scientifica "vera" come incorporea e asituata, dall'altra l'esigenza di un "prendere la parola" e della sua localizzazione eco-sociale e spazio-temporale. La conoscenza è un'attività creativa sempre e comunque concretamente in atto, emergente all'interno delle più vaste "interdipendenze costitutive" di cui è parte. La percezione del carattere unico e contingente di ogni singolo accadimento non può essere scollegato dallo sguardo dell'osservatore cui accade. La prospettiva è quella di una convergenza tra saperi a lungo compartimentati con un attraversamento dei vari campi disciplinari e delle reti eco-sociali che li sostengono. Tutto questo e altro nutre l'auspicio ad "ascoltare il mondo" contro l'avanzata di un progetto di civilizzazione ormai fuori controllo.
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Abbamonte, Francesco, Antonia Arena et Roberta Pacelli. « I migranti commercianti a Napoli : un quadro al 31 dicembre 2020 ». TERRITORIO, no 100 (novembre 2022) : 107–18. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100013.

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Il paesaggio della città di Napoli è un caleidoscopio in continua trasformazione. Assumendo come punto di osservazione privilegiato, anche se parziale, la presenza di cittadini stranieri titolari di attività commerciali al dettaglio, in sede fissa e ambulanti, è stata condotta un'indagine indiretta su circa 6.500 immigrati (circa l'11% del totale degli immigrati in città) registrati alla Camera di Commercio di Napoli, dal 1900 al 2020. Uno studio approfondito per nazionalità dei titolari, localizzazioni e periodi d'iscrizione delle attività ha consentito di ipotizzare il ruolo che di fatto hanno giocato gli immigrati stranieri nella divisione sociale dello spazio. A questo proposito, è stata osservata la concentrazione a diverse scale territoriali: da quella comunale, a quella dei quartieri, sino agli assi stradali.
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Leveni, Daniela, Daniele Piacentini et Arturo Campana. « Effectiveness of cognitive-behavioural treatment in Social Phobia : a description of the results obtained in a public mental health service ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no 2 (juin 2002) : 127–33. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005583.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – L'efficacia sperimentale della terapia cognitivo–comportamentale nel trattamento della Fobia Sociale, e provata da numerosi studi, tuttavia tali evidenze non risultano avere una ricaduta significativa nella pratica clinica. Abbiamo pertanto voluto verificare l'applicability di tale terapia nel contesto di un normale servizio pubblico di salute mentale e valutarne i risultati per compararli a quelli descritti dagli studi sperimentali. Disegno e setting – Abbiamo introdotto nel nostro centro una terapia cognitivo comportamentale intensiva e trattato i casi di Fobia Sociale che si sono presentati successivamente. In totale sono stati trattati 11 soggetti rispondenti ai criteri diagnostici del DSM–IV e sono stati valutati gli esiti sia al tennine della terapia sia a 6 mesi dal suo tennine. Principali misure di valutazione – Sono stati utilizzati strumenti obiettivi di valutazione: SF/36 per la valutazione della percezione da parte del soggetto del proprio stato di salute generale e mentale, la CGI per la valutazione clinica del terapeuta e PGI per la valutazione di quella del paziente, Liebowitz scale per la valutazione obiettiva dei correlati sintomatologici. Risultati – Nonostante il numero relativamente ridotto di soggetti che componevano il campione e la cronicita del disturbo presentato, sono stati ottenuti miglioramenti statisticamente significativi. Conclusioni – I risultati ottenuti confermano sostanzialmente quelli indicati dagli studi di efficacia e soprattutto l'applicability del metodo proposto anche nel contesto del Servizio Pubblico. Tenuto conto della elevata diffusione epidemiologica del disturbo, dell'elevato carico di malattia che determina nella popolazione generale e del costo relativamente modesto che il trattamento proposto comporta sarebbe auspicabile che esso venisse utilizzato routinariamente nella pratica clinica dei servizi pubblici.
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Villirillo, Caterina, Rossella Cascone et Carlo Buonanno. « Luca : il timore di essere contaminato dalla madre e il ruolo dei genitori nel mantenimento della sintomatologia ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 46 (juillet 2020) : 111–34. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10164.

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Résumé :
In questo lavoro viene descritto il caso di un ragazzo di 16 anni, giunto in terapia con una diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo, per la quale aveva già intrapreso una psicoterapia, con presa in carico farmacologica, senza miglioramento dei sintomi. La sintomatologia ossessiva è associata al timore di essere contaminato dall'alito materno. Tuttavia, fin dai primi incontri, emerge con chiarezza una maggiore complessità del quadro, per la presenza in comorbilità di un disturbo schizotipico di personalità, caratterizzato da comportamenti bizzarri e responsabile di una grave compromissione del funzionamento sociale e scolastico. L'intervento è stato realizzato attivando due setting e ha visto coinvolti Luca (20 incontri) e i genitori (10 incontri). Nell'articolo descriveremo la formulazione del caso, differenziando gli interventi sui sintomi ossessivi dalle procedure utilizzate per fronteggiare la sintomatologia schizotipica. Il miglioramento del disturbo ossessivo compulsivo è stato osservato già in fase di condivisione del profilo interno e lavorando sul timore di contaminazione con interventi di ristrutturazione cognitiva. Parallelamente, il trattamento si è focalizzato sull'aumento della cura di sé e la modifica delle abitudini disfunzionali, con un effetto determinante sulla riduzione dei rituali, un aumento della percezione di autoefficacia e una diminuzione sensibile del ritiro sociale. L'intervento con i genitori si è focalizzato sulla riduzione della critica e degli atteggiamenti sprezzanti verso Luca, tramite interventi di ristrutturazione cognitiva e tecniche di validazione che hanno portato a una parziale riduzione degli stessi. Come obiettivi contestuali, favorire la comprensione e l'accettazione del funzionamento di Luca, oltre che il riconoscimento dei suoi bisogni emotivi.
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Beni, Paolo. « Crisi e politicitŕ della cittadinanza ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 3 (septembre 2011) : 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003002.

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I profondi processi di trasformazione economica, sociale e culturale che negli ultimi decenni hanno investito il nostro Paese stanno producendo negli individui una crescente difficoltŕ a riconoscersi nelle relazioni sociali e nella dimensione pubblica del vivere civile. Cambia la percezione di sé dei cittadini e delle cittadine, fino a provocare disaffezione e alienazione. Č in atto una sfida: fra la cittadinanza come pura iscrizione anagrafica che sopravvive come strumento di discriminazione dei non cittadini, e la cittadinanza come insieme dei diritti delle persone, con la loro dignitŕ e autonomia, con il loro sentimento di solidarietŕ e appartenenza a una comunitŕ politica. L'urgenza della storia marcia nella seconda direzione, verso un'evoluzione che corregga le discriminazioni prodotte dall'economia di mercato e ripristini la piena eguaglianza dei diritti civili, politici e sociali.
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Pagano, Roberto. « In punta di matita : disegni, vignette e testi di Galantara, Scalarini e Podrecca ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (15 avril 2020) : 189–225. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820911837.

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Il saggio fornisce spunti e chiavi di lettura su due figure fondamentali della stampa satirica in Italia, Gabriele Galantara e Giuseppe Scalarini, i più importanti disegnatori politici dell’Italia tra fine Ottocento e avvio del Novecento. In parallelo, uno sguardo sul sodale di Galantara, il giornalista Guido Podrecca, con la traiettoria politica che lo portò dalle comuni posizioni socialiste all’irreparabile frattura ideale e personale. Di Galantara e Scalarini si esaminano anche le relazioni con le vicende dei giornali e periodici di riferimento, L’Asino e l’ Avanti!. I due disegnatori sono protagonisti di una vera e propria lotta delle idee, per l’emancipazione sociale delle classi più umili. Vignette e iconografia diffondono tra grandi masse popolari, allora poco o punto alfabetizzate, elementi di immediata percezione ai fini della maturazione politica e della crescita culturale.
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Adornato, Francesco. « I diritti della terra ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 2 (octobre 2011) : 115–22. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002009.

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Sotto il profilo giuridico, l'accesso alla proprietà della terra si pone oggi in termini molto diversi dal passato: esso è presupposto per godere dei valori ambientali che la terra esprime, è condizione di un più generale godimento della natura e del paesaggio, ma è anche espressione della consapevolezza e della responsabilità che noi abbiamo verso la terra e verso le generazioni future. La terra reclama diritti attraverso usi sostenibili, atteggiamenti responsabili, valori ideali, comportamenti solidali. È necessario pertanto un nuovo patto sociale tra l'uomo e la terra, che regoli anche i diritti di quest'ultima. È questo il compito dei giuristi, soprattutto di quelli di diritto agrario: è necessario, costruire più adeguate strumentazioni per modificare l'ordinamento in funzione di un nuovo orizzonte strategico dell'agricoltura e per assicurare la sopravvivenza dell'umanità.
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Marone, Francesca. « Smart cities, pari opportunità e tecnologie informatiche. Un approccio pedagogico di genere ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 442–63. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9498.

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L'obiettivo del presente contributo è quello di analizzare il rapporto tra genere e tecnologie, nel contesto delle smart cities. La letteratura sul rapporto tra donne e ICT evidenzia un consistente gap tra i sessi. Ciò suggerisce la necessità di superare le persitenti dicotomie alla base delle discriminazioni sessuali che storicamente condizionano la percezione che le donne hanno di se stesse. In Italia, il digital divide è emerso come una nuova espressione del tradizionale modello socioculturale refrattario ai cambiamenti e capace di relegare le donne ai margini della vita del Paese. I dati italiani più recenti concordano con la letteratura internazionale nel mettere in evidenza un approccio femminile poco friendly al mondo digitale; ad esempio, la presenza femminile all'interno dei percorsi educativi e professionali dell'area STEM risulta significativamente inferiore a quella maschile. Pertanto, il contributo presenta i primi risultati di una ricerca condotta con metodi misti e basata sui principi della pedagogia critica femminista, con l'obiettivo di identificare quali significati le donne della città di Napoli attribuiscono a un "approccio orientato al genere" relativamente allo sviluppo tecnologico e sociale all'interno dei contesti urbani
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Mattozzi, Francesca, Luigi Vecchi, Piera Bertoldi et Giuseppe Quintaliani. « Dialisi peritoneale : il giusto quesito da porsi ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (18 février 2014) : S49—S52. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.973.

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Résumé :
Nonostante il crescente aumento dei pazienti con ESRD che necessitano di trattamento dialitico, l'uso della dialisi peritoneale sta subendo nel tempo un trend in discesa. Tra le varie cause alla base di tale fenomeno, oltre che sulla scarsa volontà da parte dei Medici a intraprendere un percorso, quello peritoneale, sicuramente più impegnativo, riteniamo opportuno focalizzare l'attenzione sulla modifica del tessuto sociale che caratterizza il nostro Paese. I nostri pazienti sono sempre più anziani, soli e abbandonati a loro stessi dalle proprie famiglie: per motivi socio-organizzativi, oltre che per l'inadeguata informazione, tendono, quindi, a preferire un tipo di trattamento dialitico, quello extracorporeo, che risulta, per loro stessi e per la loro famiglia, sicuramente più comodo e conveniente. Una giusta soluzione per ridurre la marginalità della dialisi peritoneale potrebbe essere la creazione di “RSA specializzate”, in cui la presenza di un supporto medico-psicologico, associata all'inevitabile creazione di legami interpersonali, potrebbe non solo garantire al paziente anziano e alla sua famiglia prestazioni assistenziali-sanitarie adeguate e continuative, ma anche ridurre quella percezione di solitudine spesso presente in questa situazione. La realizzazione di un tale progetto sociale potrebbe favorire lo spostamento verso l'aumento di prevalenza ed incidenza della dialisi peritoneale.
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Ramaci, Tiziana, et Giuseppe Santisi. « Le attivitŕ trattamentali per un sistema di servizi territorialmente efficace ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (juillet 2012) : 103–14. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001007.

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Résumé :
Tra i valori fondanti del nostro paese c'č al primo posto il lavoro. Sancito dalla Costituzione, tale valore č un diritto e un dovere di ogni cittadino, anche per coloro che sono sottoposti a misure restrittive della libertŕ personale. Al fine di favorire opportunitŕ di lavoro per detenuti e di promuovere interventi per il miglioramento dei servizi per l'inclusione sociolavorativa, č necessario pensare a strategie integrate d'intervento con il territorio tali da poter migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi rivolti a fasce sociali svantaggiate. Attraverso questa intesa si vengono a creare le premesse perché i detenuti possano effettivamente essere recuperati. Ed č in questo scenario che s'inserisce la ricerca di seguito presentata, che ha visto coinvolti 190 "cittadini liberi", il cui obiettivo č stato principalmente quello, attraverso la somministrazione di un questionario chiuso, di esplorare la percezione che il territorio, anch'esso destinatario della rete locale di servizi che l'istituto penitenziario intrattiene, appunto, ha circa l'importanza delle attivitŕ trattamentali, ai fini del reinserimento sociale delle persone marginalizzate. Un intervento mirato alla modifica del comportamento umano non puň prescindere dalla considerazione preventiva delle variabili interne, soggettive, dell'utenza; solo un'attenta valutazione delle stesse permette di approntare gli strumenti adatti per "gestire" e, ove possibile, modificare lo stereotipo nei confronti delle persone recluse e della possibilitŕ di utilizzare le attivitŕ di questo genere come mezzo atto a favorirne l'inclusione e il reinserimento sociale (Garling et al., 2003).
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