Thèses sur le sujet « Percezione sociale del paesaggio »

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Gilardi, T. « LA COMPLESSITÀ DEL PAESAGGIO DELLE CINQUE TERRE : SEGNI MATERIALI, SIGNIFICATI CULTURALI E INTERPRETAZIONI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/311978.

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Résumé :
Il presente lavoro studia il paesaggio delle Cinqueterre con un approccio umanistico nel tentativo di comprendere quali esperienze collaborano a modificarne la percezione. Per questo scopo è stata realizzata una ricerca bibliografica relativa alle diverse interpretazioni del paesaggio e si sono messe in evidenza le criticità relative alle sue implicazioni con il concetto di identità. Quindi è stata realizzata una ricerca sul campo che ha visto l'elaborazione di dati raccolti in circa 350 questionari. I risultati della ricerca sono stati principalmente due: uno relativo al peso delle esperienze paesaggistiche maturate nel corso della vita degli intervistati; l'altro relativo al peso delle esperienze paesaggistiche in corso.
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2

Christin-Veyrenche, Sonia. « Percezione e visione del paesaggio nel cinema italiano da Sole a Deserto rosso (1929-1964) : le concordanze e le autonomie del rapporto con la letteratura ». Thesis, Paris 10, 2017. http://www.theses.fr/2017PA100017.

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Résumé :
Le paysage représente un point de rencontre entre un modèle culturel et une perception. Ils existent deux types de paysages : celui que l’on peut concevoir comme objet d’observation et qui renvoie à un paysage pictural et artistique ; et le paysage vu en tant « qu’espace vécu » et qui appartient au domaine du paysage géographique. La littérature tout comme le cinéma, se sont depuis toujours intéressés à l’importance du paysage. Le regard que le cinéma porte sur le paysage fait référence à de nombreux modèles culturels, artistiques, littéraires et sociaux qui connaissent une évolution constante. Notre travail porte sur la perception et sur les visions du paysage qu’offrent les œuvres littéraires et cinématographiques italiennes entre 1929 et 1964. La thèse se fonde sur les théoriciens du paysage et des critiques cinématographiques et littéraires et tente de mettre en évidence les diverses fonctions (identitaires culturelles, symboliques et esthétiques) du paysage
The landscape represents a meeting point between a cultural model and people’s perception of the world. There are two types of landscape: one, conceived as object of observation which refers to a pictorial and artistic landscape, and other, seen as a lived space, part of the field of geographical landscape. Literature, as well as cinema, is mindful of the importance of the landscape. The regard cinema addresses to the landscape refers to several cultural, artistic, literary and social patterns, all of which are in constant evolution. Our study will focus on the perception and vision of the landscape displayed in Italian literary and cinematographic works between 1929 and 1964. Based on landscape theoreticians and critics of film and literature, we attempted to outline the various functions (cultural identity, symbolic, aesthetic) assumed by the landscape itself
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3

Marcon, Jessica <1993&gt. « La comunicazione sociale non convenzionale. Uno sguardo alle nuove tendenze e un’analisi empirica sulla percezione del fenomeno nei consumatori ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13222.

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Résumé :
La presente tesi si propone di fornire un’analisi sul recente fenomeno della comunicazione sociale non convenzionale. Il punto di partenza è l’analisi dei temi del marketing e della comunicazione sociale, evidenziandone le peculiari caratteristiche e finalità, e approfondendo gli strumenti e le tecniche di costruzione di una campagna a contenuto sociale. Si concluderà questo inquadramento con un approfondimento sulla pubblicità sociale, al fine di poterne delineare i principali requisiti e confini. Nella seconda parte del progetto verrà analizzato il fenomeno della comunicazione sociale oggi, fortemente influenzato dalle tecniche di marketing non convenzionale (quali il guerrilla marketing, l’ambient marketing, il viral marketing) e dalle opportunità che il web offre. Verranno presentati questi strumenti, studiandone anche la loro applicazione a casi reali. Al fine di verificare le attuali tesi sul tema si è condotta una ricerca empirica, somministrando un questionario, al fine di analizzare la percezione del fenomeno nei consumatori. In particolare si cerca di confrontare le reazioni del pubblico a una pubblicità sociale tradizionale, rispetto a una utilizzante un linguaggio non convenzionale: l’obiettivo è trarre indicazioni circa l’impatto sui consumatori di questo nuovo modo di comunicare il sociale, e l’efficacia delle differenti strategie.
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4

Torre, Monia <1987&gt. « “Disastro Taranto” : Poi ho capito che ci stavano ammazzando a tutti. Vulnerabilità sociale e percezione del rischio fra ambiente, lavoratori e cittadini ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4979.

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Résumé :
In questo lavoro prendo in considerazione il nesso che si è instaurato a Taranto fra stabilimento siderurgico, ambiente e società in una prospettiva antropologica che pone al centro i concetti di “disastro” e “percezione del rischio”. Storicizzare la costruzione della vulnerabilità sociale in questo contesto mi porta a concentrarmi sulla medicalizzazione del conflitto, tentando di cogliere il legame fra costruzione della vulnerabilità sull’ambiente di lavoro e associazionismo cittadino.
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5

Piccirelli, Alessandra. « Percezione delle liste e dei tempi d'attesa nei servizi sanitari. Variabili antecedenti alla customer satisfaction ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426056.

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Résumé :
The issue of waiting lists and waiting times characterizes most of the health systems of developed nations and whose purpose is to ensure universal coverage of health services in a broader perspective of fundamental human rights protection. So, apart from being a critical success factor for the health facility in terms of improving the quality of service and customer satisfaction, this issue taps a series of rights considered to be fundamental and inalienable by citizens/users such as the right to health, equality in access to the performances and care appropriateness. The issue acquires also more relevance because of higher expectations, the desire for greater involvement and participation by health services users and the link between satisfaction and patient adherence to treatments. The research aims to explore the issue of the waiting lists and waiting times by a dual point of view, that of health professionals (through focus group) and users (through quantitative survey). With regard to users, a further objective consists in confirming the main relationships between the variables that emerge from the literature and reference models as well as designing and suggesting possible new relationships between them. These variables primarily pertain to the discrepancy between expectations and perceptions according to the confirmation/disconfirmation approach (Oliver, 1980), the perceived value associated with the service (Woodruff, 1997), the emotional and affective reactions (Pruyn & Smidts, 1998), the attribution of responsibility for internal-user causal locus vs. external-operators/external-system (Taylor, 1994; Weiner, 2000). The overall results for the two phases of research can help to analyse deeper the issue of waiting lists and waiting times in the health service, and to provide ideas and operative suggestions aimed at improving specific user satisfaction about waiting times and, in general, the health service.
La problematica delle liste e dei tempi d’attesa caratterizza la maggior parte dei sistemi sanitari delle nazioni sviluppate il cui fine consiste nell’assicurare la copertura universale delle prestazioni sanitarie in una più ampia prospettiva di tutela di diritti fondamentali della persona. Quindi, oltre a rappresentare un fattore critico di successo per la struttura sanitaria in termini di miglioramento della qualità del servizio e della customer satisfaction, essa va a toccare una serie di diritti ritenuti ormai fondamentali e irrinunciabili da parte dei cittadini/utenti quali il diritto alla salute, l’eguaglianza nell’acceso alle prestazioni e l’appropriatezza delle cure. La questione acquista, inoltre, maggiore rilevanza in virtù delle aspettative più elevate, del maggior desiderio di coinvolgimento e di partecipazione espressi dall’utente dei servizi sanitari e del legame esistente tra soddisfazione e adesione del paziente alle cure e ai trattamenti medici. La ricerca si propone di esplorare la problematica delle liste e dei tempi d’attesa da un duplice punto di vista, quello degli operatori sanitari (mediante focus group) e quello degli utenti (mediante questionario). Relativamente agli utenti, un ulteriore obiettivo consta nel confermare le principali relazioni tra le variabili emerse dalla letteratura e nei modelli di riferimento nonché nel delineare e suggerire possibili e nuove relazioni tra le stesse. Tali variabili concernono innanzitutto la discrepanza tra le aspettative e le percezioni dell’utente secondo l’approccio della conferma/smentita (Oliver, 1980), il valore percepito associato al servizio (Woodruff, 1997), le reazioni emotive e affettive (Pruyn & Smidts, 1998), le attribuzioni di responsabilità in termini di locus causale interno-utente vs esterno-operatori/esterno-sistema (Taylor, 1994; Weiner, 2000). I risultati complessivi relativi alle due fasi della ricerca consentono di contribuire all’analisi e all’approfondimento della tematica delle liste e dei tempi d’attesa nel servizio sanitario e di fornire spunti e suggerimenti operativi volti a migliorare la soddisfazione degli utenti specifica per i tempi d’attesa e, in generale per il servizio sanitario.
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6

AGNESA, MAURIZIO. « LA "RETORICA DEL PASSATO" IL CONTROFATTUALE COME STRUMENTO DI ATTACCO POLITICO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/417.

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Résumé :
La presente ricerca mira ad approfondire la natura strategica e gli effetti del ragionamento controfattuale utilizzato in discorsi di natura conflittuale tra avversari politici, con l'obiettivo implicito di persuadere un pubblico di ascoltatori. A questo scopo, sono stati condotti due studi. La prima ricerca quantitativa mira a comprendere quanto un attacco controfattuale possa minare l'immagine dei politici nei confronti dei cittadini, a dispetto dell’importanza dell’orientamento ideologico del pubblico stesso. Nella seconda ricerca quantitativa si sono approfonditi gli effetti di diverse tipologie di attacchi controfattuali sull’immagine dei leader politici; gli attacchi controfattuali sono mossi a diversi livelli di astrazione e sottendono la violazione di una norma di competenza o di integrità da parte del leader target.
This study aims at deepening the strategic nature and the effects of counterfactual reasoning used in dialectical discourses among politicians, whose implicit goal consists in persuading receivers. For this purpose, two studies have been realized. The first quantitative research aims at understanding if the use of counterfactual attacks can harm politicians' image, in spite of the importance of political attitudes of citizens. The second quantitative research studies the effects of different counterfactuals on politicians’ image; these counterfactual attacks (at different levels of abstraction) can evoke the violation of a norm of agency or communion by the leader.
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AGNESA, MAURIZIO. « LA "RETORICA DEL PASSATO" IL CONTROFATTUALE COME STRUMENTO DI ATTACCO POLITICO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/417.

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Résumé :
La presente ricerca mira ad approfondire la natura strategica e gli effetti del ragionamento controfattuale utilizzato in discorsi di natura conflittuale tra avversari politici, con l'obiettivo implicito di persuadere un pubblico di ascoltatori. A questo scopo, sono stati condotti due studi. La prima ricerca quantitativa mira a comprendere quanto un attacco controfattuale possa minare l'immagine dei politici nei confronti dei cittadini, a dispetto dell’importanza dell’orientamento ideologico del pubblico stesso. Nella seconda ricerca quantitativa si sono approfonditi gli effetti di diverse tipologie di attacchi controfattuali sull’immagine dei leader politici; gli attacchi controfattuali sono mossi a diversi livelli di astrazione e sottendono la violazione di una norma di competenza o di integrità da parte del leader target.
This study aims at deepening the strategic nature and the effects of counterfactual reasoning used in dialectical discourses among politicians, whose implicit goal consists in persuading receivers. For this purpose, two studies have been realized. The first quantitative research aims at understanding if the use of counterfactual attacks can harm politicians' image, in spite of the importance of political attitudes of citizens. The second quantitative research studies the effects of different counterfactuals on politicians’ image; these counterfactual attacks (at different levels of abstraction) can evoke the violation of a norm of agency or communion by the leader.
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Indaco, Serena. « La costruzione condivisa dello spazio pubblico. Architettura e programmi sociali per Zingonia ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11969/.

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Résumé :
L’innovazione non è solamente l’applicazione e l’uso di nuovi device tecnologici ma, anche, un nuovo approccio capace di gestire le sfide sociali delle nostre città. In esse gli spazi pubblici sono i luoghi che per primi possono essere portatori di nuovi valori, nuovi modi di vivere e di agire sulle città. Sono spazi di sperimentazione dove possiamo imparare ad interagire con (e rispettando) i diversi attori. L’intervento architettonico in questi ambiti diventa il mezzo per favorire l’evoluzione positiva dell’attuale stato fisico e sociale. La progettazione si sta, però, evolvendo trasformandosi sempre più in una strategia in grado di apprendere dagli eventi e dalle contingenze. Gli interventi proposti nella mia tesi di laurea, seguendo questo approccio, vogliono portare una riqualificazione degli spazi urbani pubblici di Zingonia, una realtà estremamente complessa e stimolante. Zingonia è nata come New town nel 1964 ed oggi appare come un quartiere metropolitano degradato e pericoloso senza Comune, una periferia senza centro, uno dei più sorprendenti e complessi laboratori d’immigrazione in Italia. L’insieme di piccoli interventi proposti sono azioni che vogliono incrementare la percezione di un luogo “sicuro”, tentando di abbassare alcune barriere mentali e fisiche. I risultati concreti di questi interventi sono altrettanto importanti quanto i risultati sociali e psicologici percepiti dai partecipanti. La strategia adottata prevede il coinvolgimento degli user in tutto il processo, promuovendo interventi di autocostruzione “DIY-Do it yourself”. Questo approccio è rilevante perchè l’azione di creazione genera un legame molto importante con lo spazio e attiva il dialogo con gli altri partecipanti che è alla base dello sviluppo di una comunità. Le persone vengono così coinvolte in un educazione pratica dell’estetica del paesaggio diventando consapevoli del proprio potere nel cambiare ciò che le circonda.
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CANALE, Lorenzo. « IL RUOLO DELLE AREE AGRICOLE NELLA PROGETTAZIONE TERRITORIALE. Gli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91192.

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Résumé :
La tesi indaga il tema della multifunzionalità applicata all’agricoltura come strumento per riattivare territori abbandonati, degradati, a rischio di uso improprio o di nuova edificazione. L’agricoltura ha sempre avuto un rapporto fondamentale con l’Uomo e con gli insediamenti. Il rapporto tra centri abitati e aree agricole è stato un rapporto di unione e di contrapposizione. Nel passaggio da agricoltura di sussistenza a quella di tipo intensivo e specializzato sono stati coinvolti gli spazi, le tecniche, gli strumenti, le opere legate all’attività agricola e, infine, il rapporto con il territorio. L’agricoltura, benché produca beni di prima necessità, nei decenni scorsi è stata considerata un elemento secondario per motivazioni economiche. Sono chiari i valori culturali, paesaggistici, ecologici, sociali, economici dell’agricoltura ma questa è diventata sempre meno redditizia e oggi si trova in grave difficoltà rispetto alla produzione, alla sostenibilità economica, al ruolo paesaggistico e a quello sociale. Le difficoltà dell’agricoltura causano anche l’incapacità delle aree di “difendersi” dalla logica della rendita fondiaria e dall’uso legato al guadagno immediato, come succede nel caso degli impianti di energia da fonti rinnovabili. Tutto questo deve richiamare l’attenzione di chi pianifica il territorio affinché trovi strumenti di valorizzazione delle potenzialità delle aree agricole. Chiaramente le cause non sono esclusivamente economiche ma legate anche ai modelli culturali e agli stili di vita. Affrontare i temi delle aree rurali, della loro produttività, del consumo di suolo e degli usi impropri, è necessario per procedere ad una pianificazione corretta e sostenibile sotto più punti di vista: non solo quello economico, ecologico, storico e sociale ma l’insieme di questi. La tesi approfondisce le diverse politiche europee adottate per frenare la crisi dell’agricoltura. Studi e documenti europei individuano nel principio di multifunzionalità in agricoltura uno strumento per rendere il territorio agricolo più forte. È utile indagare, quindi, sui rapporti tra agricoltura multifunzionale e progettazione territoriale. In particolare si è voluta puntare l’attenzione sugli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio e, quindi, sull’agricoltura sociale come servizio e attività che crea coesione. Le domande che la ricerca si è posta sono due: le attività agricole multifunzionali e la loro declinazione particolare in quelle sociali, possono essere uno strumento di riattivazione economica, culturale e sociale di territori rurali, periurbani e urbani in stato di abbandono, degrado, a rischio di uso improprio o nuova edificazione? Attraverso quale strumento o quali strumenti la progettazione territoriale può utilizzare e valorizzare le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale? Per rispondere a queste due domande non si è potuto trascurare il fatto che dal punto di vista spaziale ed economico, l’agricoltura è misurabile in maniera relativamente semplice. Più complesso è misurare gli aspetti paesaggistici e sociali, quindi, serve fare riferimento ai sistemi di analisi qualitativi. Inoltre l’agricoltura sociale ha scopi riabilitativi, formativi e lavorativi ma ha anche finalità legate alla pianificazione territoriale (ambientali, economici, storico-culturali e sociali) e di questo si è grandemente tenuto conto. Altro aspetto oggetto di analisi sono i diversi approcci europei alle forme di agricoltura multifunzionale e sociale e, in ambito italiano, si indaga sugli strumenti nazionali e regionali che valorizzano le attività agricole multifunzionali. Così come si approfondisce il rapporto particolare tra forme di agricoltura sociale e aree confiscate alle criminalità organizzata. Infine, la rassegna di esempi di attività multifunzionali e l’approfondimento dei casi studio selezionati, mostrano come forme di agricoltura multifunzionale possono rivitalizzare il territorio rurale, periurbano e urbano per arrivare alla proposta di azioni relative all’integrazione di strumenti di governo del territorio, all’integrazione di politiche con strumenti tradizionali, alla logica spaziale utile affinché le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale possano essere considerate servizi al territorio e all’abitante.
The thesis explores the theme of multifunctionality applied to agriculture as a means to reactivate the abandoned territory, degraded, at the risk of misuse or new construction. Agriculture has always had a fundamental relationship with the man and with the settlements. The relationship between urban and agricultural areas has been a relationship of union and opposition. In the transition from subsistence farming to intensive and specialized agriculture, have been involved spaces, techniques, tools, architectures related to agricultural activity and, finally, the relationship with the land. Agriculture, although produce essential goods, in the past decades has been considered a secondary element for economic reasons. There are clear cultural, scenic, ecological, social and economic values of agriculture but this is becoming less profitable and today agriculture is in serious difficulties involving the production, the sustainability , the role of the landscape and the social issues. The difficulties of agriculture also cause the inability of the areas to "defend" itself from the logic of land rent and use linked to immediate profit, as occurs in case of energy plants from renewable sources. All these issues should make territory planner to be careful so that he can find tools to enhance the potential of the agricultural areas. Clearly, the causes are not only economic but also linked to cultural patterns and lifestyles. Addressing the issues of rural areas, their productivity, land use and misuse, it is necessary to carry out a proper planning and sustainable points of view: not only the economic, ecological, historical and social but all of these together. The thesis explores the different European policies adopted to curb the crisis of agriculture. Studies and European documents identify the principle of multifunctionality in agriculture the tool to make the strongest agricultural land. Is useful to investigate, therefore, on the relationship between multifunctional agriculture and regional planning. In particular, we wanted to focus attention on the social aspects as a form of revitalization of the territory and, therefore, on agriculture as a service and social activity that creates cohesion. The questions that the research has set are two: multifunctional agricultural activities and their declination in particular social ones, can be a tool for economic revitalization, cultural and social development of rural areas, periurban and urban areas in a state of abandonment, deterioration, at the risk of misuse or new construction? Through what instrument or instruments such as the regional planning can use and exploit the potential of multifunctional agriculture? To answer these two questions we can't overlook the fact that, from the point of view of spatial and economic, agriculture is measurable in a relatively simple way. It is more difficult to measure the social aspects of the landscape and, therefore, need to refer to the qualitative analysis systems. In addition, the social farming purposes have rehabilitative, educational and business purposes but also related to spatial planning (environmental, economic, historical, cultural and social) and this has greatly been taken into consideration. Another aspect analyzed is the different European approaches to the forms of multifunctional and social agriculture, in the Italian context, and it investigates national and regional instruments that enhance agricultural activities multifunctional. It also explores the relationship between particular forms of social agriculture and areas confiscated from organized crime. The review of examples of multifunctional activities and the deepening of the case studies selected, showing how forms of multifunctional agriculture can revitalize the rural areas, periurban and urban areas. Finally, we arrive at the proposal of actions related to the integration of tools of territorial government, the integration of policies with traditional instruments, the spatial logic necessary to enable the potential of multifunctional agriculture can be considered service to the area and inhabitant.
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CORONA, FRANCO. « Il motore replicante della percezione. Virtuale : 6° senso della percezione ? » Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/592718.

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CAMPUS, ENRICA. « Progettare con il vento. Il parco eolico da impatto a opportunità per un progetto di paesaggio ». Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/592521.

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TOLLI, MICHELA. « Valutazione integrata delle trasformazioni del paesaggio rurale. Percezione e valutazione di impatto ambientale ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/938583.

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Résumé :
La ricerca concerne il valore estetico e percettivo del paesaggio, la sua importanza nell'ambito delle discipline paesaggistiche e la possibilità di integrare questo aspetto all'interno degli strumenti di valutazione delle trasformazioni del paesaggio. La varietà dei paesaggi italiani rende necessaria la delimitazione di un campo di azione, di un'area ideologicamente definita all'interno della quale calare ogni riflessione. L'area scelta riguarda i paesaggi rurali, recepiti come scrigno di un'identità culturale italiana che per lungo tempo si è identificata con il lavoro agricolo e la convivenza con la foresta. La complessità di contenuti e la sensibilità dei paesaggi rurali li rende uno dei principali ambiti nei quali si ritiene sia necessario applicare con maggiore cura, tutti gli strumenti a disposizione per valutare le sue trasformazioni e garantire che tanto la sua funzionalità come ecosistema produttivo, quanto il suo valore culturale, estetico e percettivo, siano tutelati e valorizzati. La valutazione degli impatti estetico percettivi è un problema di natura complessa, argomento di interesse già dai primi anni '70, è ancora motivo di discussione tra gli studiosi. Nell'esaminare questo problema la ricerca sperimenta su campo la possibilità di valutare le trasformazioni del paesaggio, integrando metodi scientifico oggettivisti con la cultura umanistico qualitativa che contraddistingue l'estetica e la percezione.
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MORETTI, MICHELA. « La molteplicità delle componenti della percezione nell'interpretazione del paesaggio. Ipotesi di valorizzazione di percorsi nel Monte Amiata ». Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/592726.

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Dallatorre, Giacomo. « Camminare su la linea che non c'è. I paesaggi della ferrovia Lucca-Pontedera ». Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1277841.

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Résumé :
(...) non tutti i sentieri diventano strade, anzi. Il transito da un’ epoca all’altra, consiste, nella storia delle civiltà, proprio nel passaggio da un sistema di comunicazione all’altro, vale a dire nella trasformazione in sentieri di quelli che in precedenza erano strade. Franco Farinelli, Camminare è il primo passo del pensiero, la lettura, Corriere della Sera, Domenica 2 Agosto 2020. In Italia, il transito da un’epoca all’altra, nel corso del ‘900, ha lasciato circa ottomila chilometri di ferrovie secondarie dismesse. Questa ricerca si nutre di quest'ambiguità – della suggestione di poter camminare una strada ferrata che sta diventando un sentiero – per discutere su quali suoi significati sia possibile basare progetti per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, dopo la dismissione dell’infrastruttura.
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ZICARI, SANDRO. « La percezione della legalità nella scuola, lo sviluppo economico e del capitale sociale nell’Italia meridionale. Una misura di sintesi e un confronto sul territorio nazionale ». Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/917513.

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Résumé :
L’obiettivo del lavoro è stato identificare e verificare le relazioni che legano il capitale sociale e la crescita economica alla percezione della legalità, nelle regioni italiane con particolare interesse a quattro regioni dell’Italia meridionale, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, appartenenti all’Obiettivo Convergenza dell’Unione Europea, cercando un punto di sintesi tra i risultati di due metodologie di analisi della legalità percepita tra i ragazzi degli Istituti di Istruzione Secondaria di Primo e di Secondo Grado (Progetto PON Sicurezza) da un lato e di stima del Capitale Sociale. Si ritiene di aver apportato un elemento di novità, avendo integrato l’approccio individuale della stima della percezione della legalità degli adolescenti (parte del concetto di capitale sociale individuale di Backer) del Progetto PON con la proposizione di un modello di stima, strutturale, della misura del Capitale Sociale, identificato con le reti di relazioni interpersonali, con gli atteggiamenti culturali e con i comportamenti effettivamente tenuti dagli agenti, la società adulta, insistenti sul medesimo territorio. Il primo dato che emerge dai risultati delle due analisi è che le reti di relazioni, il cosiddetto “Fattore di Prossimità”, è fondamentale sia dal punto di vista del singolo individuo (percezione della legalità, scelta di denunciare o di omertà) sia dal punto di vista della vita civica. In particolare, quando sono molto presenti i legami forti familiari, come nelle quattro regioni dell’Italia meridionale, oggetto del Progetto PON, è più difficile lo sviluppo individuale verso la società e, di conseguenza, a livello macro, uno sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio. Laddove invece esistano legami familiari meno forti, a vantaggio dei legami deboli, rappresentati dalla rete di amicizie, di conoscenze, di partecipazione ad attività di volontariato e culturali, lo sviluppo del capitale sociale e di quello economico sono agevolati dalla fiducia nel vicino, da rapporti diretti con i singoli o con le Istituzioni, e non mediati da fattori protezionistici quali legami “para-sociali” o di legalismo esclusivamente normativo. Il secondo risultato da evidenziare è che livelli più alti di partecipazione ad attività e iniziative culturali sono fortemente e positivamente correlati con l’interesse per la politica, l’abitudine di tenersi informati leggendo i giornali, la partecipazione associativa e il consumo di beni relazionali e significativamente e negativamente correlati con il capitale sociale familiare.
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GRECO, RAFFAELLO. « Ponti e paesaggio. La qualità architettonica nella trasformazione dei luoghi ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/938414.

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Résumé :
La presente trattazione si colloca all'interno del filone riguardante lo studio dell'architettura in relazione al paesaggio, nell'ambito di quegli studi che intendono affermare l'importanza dell'opera architettonica, quindi umana, dal punto di vista paesaggistico e di quelli che intendono promuovere la qualità dell'architettura come componente di primaria importanza per la qualità del paesaggio. Oggetto d'esame sono in primo luogo i ponti ed i paesaggi che essi sono in grado di determinare, ed in secondo luogo la qualità architettonica, in particolare in relazione alla qualità del paesaggio ed all'interno degli strumenti di valutazione del progetto. Osservando la miriade di ponti disseminati per il territorio è possibile constatare come alcuni di essi siano in grado di arricchire il paesaggio mentre altri vengano percepiti come elementi estranei al contesto. Perché questa differenza? La ricerca ha raccolto alcune riflessioni fatte nel Novecento da ingegneri e architetti che si sono occupati della progettazione dei ponti. Le loro considerazioni sono per lo più indirizzate a ragionare su oggetti architettonici di qualità con deboli riferimenti al paesaggio e agli utenti. L'intento della presente trattazione è quello di arricchire tali ragionamenti incentrando, però, l'attenzione sull'opera in relazione al paesaggio ed ai suoi fruitori. Come mai alcuni ponti invitano ad essere vissuti? Come mai alcuni catturano lo sguardo e lasciano col fiato sospeso? Come mai altri risultano così ben integrati nel paesaggio? Il presente lavoro prende forma proprio da questi interrogativi cui si tenta di dare risposta. Alcuni ponti determinano un nuovo "luogo", un nuovo paesaggio riconoscibile da quei caratteri che nella presente trattazione vengono definiti "fattori di singolarità e riuscita del ponte". Le ragioni che inducono ad approfondire tale argomento sono principalmente due: l'interesse per i paesaggi che i ponti determinano e l'interesse relativo al concetto di qualità architettonica, concetto di estrema attualità ed importanza specie se messo in relazione con il paesaggio. Una breve introduzione storica cerca di inquadrare il ruolo del ponte nel paesaggio. Il primo capitolo affronta in modo più ampio il tema delle infrastrutture, oggi particolarmente necessarie ad una società sempre più interconnessa; esse sono al tempo stesso lesioni del paesaggio e segno evidente dell'opera dell'uomo. I ponti sono elementi eccezionali all'interno del sistema infrastrutturale perché per loro natura congiungono due fronti diversi e incidono inevitabilmente sul paesaggio. In alcuni casi essi stessi sono paesaggio. In quali casi e che tipo di paesaggi sono in grado di determinare? Il secondo capitolo dà risposta a tale domanda attraverso la raccolta di un numero cospicuo di ponti suddivisi in quattro categorie ritenute dominanti per quanto attiene all'aspetto paesaggistico: il ponte come luogo dello stare, lo spazio sotto il ponte, il ponte icona, suddiviso in due sottocategorie il ponte opera d'arte e il ponte e l'identità del luogo, la dismisura del ponte. La collocazione di alcune opere nelle suddette categorie non è sempre netta, la suddivisione, infatti, tiene conto della loro caratteristica prevalente. I ponti raccolti sono stati progettati e realizzati prevalentemente negli ultimi venti anni; fanno eccezione il Viadotto Bisantis di Riccardo Morandi del 1962 ed il Ponte sul Basento di Sergio Musmeci del 1976. Le opere, quindi, si collocano in un arco temporale ad oggi né troppo vicino né troppo lontano, cosa che permette di fare riflessioni non affrettate sul loro inserimento nei contesti. Nelle prime tre categorie sono raccolti perlopiù ponti pedonali o ciclopedonali mentre nell'ultima solo ponti carrabili. Al lavoro di suddivisione fa seguito una riflessione sul tema della qualità architettonica che sembra essere qualcosa di intangibile e di difficile esplicitazione. La tesi di questo lavoro parte dal presupposto che, essendo il paesaggio il risultato anche dell'azione dell'uomo sulla natura, l'architettura, nel caso specifico quella dei ponti, influisce su di esso; tuttavia, definire cosa sia la qualità è oggetto di ampio dibattito. Inoltre, quanto gli strumenti odierni di valutazione del progetto tengono conto della qualità architettonica? Essa sembra essere, per il momento, solo un parametro marginale su cui basare le valutazioni di tipo paesaggistico e ambientale. La cosa è evidente se si esamina la documentazione richiesta per la redazione della Relazione Paesaggistica e dello Studio di Impatto Ambientale. L'analisi approfondita di alcuni casi di studio, attraverso l'ausilio degli elaborati di valutazione ambientale e paesaggistica o le testimonianze dei progettisti, permette di comprendere quanto le Amministrazioni e i progettisti abbiano tenuto in considerazione, consapevolmente o meno, la qualità architettonica del manufatto allo scopo di ottenere qualità paesaggistica. Sulla base di alcune considerazioni fatte nei decenni passati sulla progettazione dei ponti è stato possibile individuare una lista di parametri su cui basare valutazioni di tipo qualitativo in riferimento al paesaggio. In particolare, la qualità architettonica è data dalle relazioni che l'opera instaura con il contesto. Le relazioni possono essere di tipo fisico, metafisico, cromatico, materico, storico, artistico, ecc. È possibile attuare modalità di mimesi o di contrasto per le quali è necessario conoscere i caratteri e le peculiarità del luogo, da assecondare o negare. Al fine di esprimere un giudizio coerente e completo di tipo qualitativo nei confronti di un'opera inserita nel paesaggio, è necessario, quindi, basarsi anche sulle relazioni tra architettura e contesto. I paesaggi possono essere degradati, modesti, eccezionali; la qualità architettonica di un ponte è sempre messa in relazione con la qualità del luogo in cui va inserito. Il bilancio della qualità tra il prima e il dopo inserimento dovrebbe essere sempre positivo. Al fine di verificare la qualità di un ponte nella fase successiva alla sua realizzazione, è stata proposta la metabolizzazione come indicatore della buona riuscita dell'opera; si sostiene, infatti, che un ponte metabolizzato sia di per sé un ponte di qualità. Quali sono le caratteristiche dell'opera che rendono possibile tale simbiosi? Sicuramente l'azione del tempo, che permette al manufatto d'essere assorbito dal contesto e dalla comunità, le relazioni intercorrenti tra ponte e luogo, il carattere iconico e anche tutto ciò che attiene all'aspetto fisico e metafisico. L'insieme degli argomenti esposti nella presente trattazione mira ad affermare che la qualità architettonica è una componente fondamentale della qualità paesaggistica, parametro non marginale su cui formulare un giudizio di merito nei confronti di un'opera inserita nel paesaggio.
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LEI, ANNA. « Agricolture urbanizzate per nuovi paesaggi metropolitani ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/935743.

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Résumé :
Le “Agricolture urbanizzate” sono l’insieme di pratiche e sperimentazioni variamente connesse alla multifunzionalità agricola nei territori della diffusione insediativa. Il lavoro di tesi delinea una strategia di paesaggio come modalità di lavoro concreta e ripetibile per la messa a punto di questi nuovi paesaggi metropolitani, forme innovative di equilibrio tra politica, agricoltura e comunità, e occasione di sperimentazione d’iniziative di Innovazione sociale. La proposta scaturisce da un’originale disamina sull’attuale “grado di fertilità” delle teorie di paesaggio di Richard Ingersoll e Pierre Donadieu rispetto a soggetti, spazi, comportamenti e politiche coinvolti nella descrizione di una possibile geografia contemporanea delle relazioni città/campagna. La valorizzazione dei contesti metropolitani locali quale obiettivo della strategia presuppone il rifiuto di una visione vincolistica del progetto di paesaggio e lo svolgimento di Laboratori di progettualità sociale, azione-chiave per la costruzione delle nuove Agricolture Urbanizzate. La Green Infrastructure è assunta come vero e proprio “dispositivo di sistema” della strategia, strumento di progetto duttile e declinabile in grado di superare i problemi di frammentazione spaziale, funzionale, e amministrativa della città contemporanea. La proposta s’inquadra nello scenario economico relativo al Periodo di Programmazione Europea 2014-2020.
This thesis outlines a landscape strategy for what the author defines “Urbanised Agricultures”, and signifies a set of practices and experimentations variously associated with multifunctional agriculture, the latter being a target of European policies since years. The expression landscape strategy defines an assemblage of policies and local actions able both to restore and enhance peculiarities and dissimilarities of local metropolitan contexts (including their environmental, economic and social resources) and to fuel a new sociality, green economies, and innovative spatial configurations suitable for contemporary living needs. The thesis sketches a landscape strategy which does not coincide with an a priori pre-figuration of space. It is rather a tool to manage ordinary territorial transformations and to hold together a variety of heterogeneous but coherent interventions, mutually conditioning. These interventions can be implemented through different actions and through the involvement of public and/or private entities, at different times. For this reason, although conceived for the territory of Rome, the landscape strategy here proposed is of general interest: it can be adapted and repeated in other European metropolitan areas. Three essential features characterise the landscape strategy: - Peculiarities and differences for new Urbanised Agricultures (goals). “Peculiarities” and “differences” refer to the set of potential and needs expressed by a specific local community. Spaces, agents and activities are three categories used to interpret the metropolitan landscapes in relation to new Urbanised Agricultures. This interpretation is carried on in the light of “multifunctionality”, which guarantees an overall protection of rural land assumed as a collective good. Multifunctionality can be expressed through complex shapes, able to adapt to various contexts enriching their own specificities; - System devices for new Urbanised Agricultures: green infrastructures (tool). The landscape strategy proposed by the author overcomes spatial, functional and administrative fragmentation of the contemporary city proposing green infrastructures as a “system device”. A green infrastructure can adapt to each territory’s specificities as a result of its network structure and its mutable structure, and can concentrate a set of very different spaces back to a single, coherent project system (spaces different for protection system, property rights, transformation potential, economic and financial opportunities, capability in providing ecosystem services, etc.); - Social designing for new Urbanised Agricultures (actions). The landscape strategy does not impose any binding role to the project, and identifies the members of a community both as beneficiaries and as producers of their own life context; consequently, the landscape strategy proposes to conduct “Workshops of social designing” as key actions to define new Urbanised Agricultures. Workshops represent the place where an operational dialogue about current relations between rural and urban systems opens by using a project proposal. The goal is to build a network of individuals who share a co-responsibility in the production and management of their landscape, in relation to new job opportunities and new collective benefits (social, cultural and economic benefits, improvements in time organisation, enlarged welfare, etc.). Structure of the research. The research is divided into three parts. Each part pursues “autonomously” a specific purpose but all converge towards the same direction – albeit in different ways – namely the definition of the landscape strategy. - Part I. Modern evolutionary characters of urban/rural relationship (Concepts). The first part of the thesis aims at presenting the latest developments in the urban/rural relationship, by assuming three different points of view: organisation of rural society, urban planning, and town planning legislation. These three thematic interpretations show how city and countryside are two sides of the same evolution, outlining the historical and cultural transformation of fundamental concepts still detectable both in current dynamics (subjects of Part II), both in contemporary designers’ landscape theories (addressed in Part III); - Part II. Contemporary geography of urban/rural relationship (People/tendencies/actions). The second part of the thesis intends to delineate a possible geography of contemporary relationships between cities and countryside. The resulting “map” emerges by the analysis of individuals, spaces and activities related to agricultural practices carried out in urban areas and noticeably relevant for their potential benefits to the city (these practices are already object of several urban policies in the realm of Europe 2020 Strategy). This study tends to demonstrate how the definition of more equitable and sustainable urban paradigms in metropolitan contexts passes through experimenting new forms of local-based multifunctional agriculture; - Part III - Landscapes in progress: interpretations and proposals (critical comparative assessment and project proposal). The third part of the thesis aims to define a Landscape Strategy (goals, tools and actions) to foster new forms of Urbanized Agricultures for supporting local communities in metropolitan areas. A critical analysis of a series of landscape case studies allowed an investigation of the degree of fertility of Pierre Donadieu’s and Richard Ingersoll’s landscape theories. The examination highlights a sequence of elements able to support “potential projects” and which the author reorganised, re-interpreted and conveyed in a strategy for new metropolitan landscapes. This strategy understands a re-balance of urban-rural relations as an opportunity for experimenting initiatives of social innovation.
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NOFRONI, LORENZO. « Paesaggi delle eco-povertà nel Mediterraneo. Il paesaggio come strumento di osservazione e di proiezione strategica per il superamento delle iniquità eco-sociali ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/943234.

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Résumé :
La ricerca indaga i processi di interazioni tra fenomeni socio-economici e ambientali nei SES del Mediterraneo, l’obiettivo è definire e descrivere particolari fenomeni di paesaggio caratterizzati dalla coesistenza di degrado ambientale e marginalizzazione sociale: i paesaggi delle eco-povertà. L'eco-povertà è una condizione causata dalla difficoltà di accesso alle risorse naturali (COWARD E. W. et. al. 1999), si manifesta come mancanza di una base di beni e servizi ambientali necessari alla sopravvivenza e allo sviluppo di una società umana (AGUDELO C. et al., 2003). I paesaggi delle eco-povertà sono la manifestazione dell'interazione tra degrado ambientale e marginalità sociale. L'indagine si focalizza sul sistema Mediterraneo, "uno dei laboratori più ricchi di esperienze del mondo di oggi.” (AYMARD M., 2003) Nell'ambito della ricerca il paesaggio è inteso quale processo culturale e sistema relazionale tra processi e forme del sistema sociale e processi e forme del sistema ambientale, esso quindi può essere utilizzato come strumento rilevante di indagine delle interazioni complesse che possono dare origine al fenomeno dei paesaggi delle eco-povertà.
The present study aims to introduce a new concept for study interactions and downward spirals between human deprivation and environmental degradation. The concept of landscape of Ecopoverty is based on two hypothesis, the first is the peculiar capacity of landscape to represent a synthesis of local specific human and nature co-evolution (Norgaard R. B., 1994), the second is the concept for which human poverty and environmental conditions are frequently connected and depend on the interaction between socio-economic and environmental factors (Boyce J. K., 1994; Duraiappha A. K., 1998, Toman M. A., 1995, Reardon T., Vosti S. A., 1995; Prakash S., 1997; Barbier E. B., 2000; Kates R. W., 2000; Martinez-Alier J., 2014; Nixon R., 2011). The article offers a logical framework that evaluates the complexity of interactions between socio-economic and environmental factors, to identify shapes and processes that may determinate the conditions for the creation of a landscape of eco-poverty.
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SPERANZA, FRANCESCO. « Camillo Marcolini Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Dresda e della Manifattura di Porcellana di Meißen ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1151843.

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Turchi, Agnese. « Geo-environmental risk analysis for a sustainable local territorial management ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1235238.

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Résumé :
The study focuses on the assessment of the potential damage to the elements at geoenvironmental risk in Ricasoli village (Municipality of Montevarchi in Arezzo Province, Tuscany Region, Italy), affected by landslides, and Stromboli island (Municipality of Lipari in Messina Province, Sicilian Region, Italy), affected by landslides, volcanic phenomena, tsunamis and earthquakes. The proposed methodological framework is the result of the intersection of two different approaches to the risk analysis: the geo-scientist approach and the approach developed by the Territorialist School of urban and regional planning and design. In order to implement strategies for prevention, reduction and mitigation of geo-environmental risks, the vulnerability and exposure were separately examined, even so maintaining a general overview. At the same time the hazard was necessarily considered a self-reproducing rule because it represents the keyelement for a sustainable and resilient Territorial Government wherever a natural event may occur, regardless of its variation in the probability of occurrence over time (e.g. floods or landslides are particularly dependent on climate changes). The preliminary analyses were mainly crucial to define the territorial heritage, which considerably influenced the exposure value and the potential damage to the elements at risk (i.e. buildings, infrastructures, land uses). Moreover, ex novo building-sheets and infrastructure-sheets were created in order to collect the proper data on the compositional characteristics of real estates, with the purpose to assess their physical vulnerability at intermediate scales (i.e. 1:2.000, 1:5.000, 1:10.000) as accurately as possible. Finally, semi-structured interviews and surveys to inhabitants and tourists were useful to make some preliminary consideration on risk perception and calibrate the future interventions. The main results of the study show the strong correlation between the high or moderate-high heritage value of the elements at risk and their high potential damage: the intrinsic value, which is related to the historical-cultural, social, identity and landscape values, considerably increased the initial market value (buildings), construction coast (infrastructures) and agricultural average value (land uses) of real estates, according different scenarios in both case studies.
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