Articles de revues sur le sujet « Pedagogia del lavoro »

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Pignalberi, Claudio. « Le employability e le soft skills per orientarsi e dirigersi nel lavoro del futuro : il contributo della pedagogia del lavoro ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 155–76. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9408.

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Résumé :
Il contributo propone, nella prima parte, un'analisi dei principali approcci e dei modelli teorici riguardanti le employability e le soft skills con un riferimento specifico alle recenti ricerche di Cedefop e Ocse. Nella seconda parte, invece, vengono presentati i risultati di un percorso di alternanza, condotto da un centro di ricerca di un ateneo romano, che ha previsto dei laboratori di orientamento e di autovalutazione, con il coinvolgimento di 50 studenti degli istituti superiori, delle skills ritenute più significative per garantire occupabilità e dirigersi nel lavoro del futuro
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Piazza, Roberta, et Simona Rizzari. « Ripensare il nesso tra apprendimento all'università e apprendimento al lavoro per favorire l'occupazione giovanile. Una ricerca sulla formazione di mentori competenti nei percorsi di apprendistato ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 296–323. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9480.

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Résumé :
Nel mondo digitale contemporaneo lo skills mismatch e la mancanza di opportunità di lavoro per i giovani rappresentano sfide non agevoli da affrontare. Per far fronte a tali difficoltà si ritiene che l'apprendistato possa giocare un ruolo chiave, in grado di consentire ai giovani di acquisire le competenze necessarie a facilitare la loro transizione dall'educazione al lavoro. La pedagogia è pertanto chiamata a riflettere sulla possibilità di pensare a modelli di apprendimento integrati, in grado di stabilire connessioni tra istruzione/formazione e lavoro con modalità nuove. Tra i criteri per apprendistati efficaci e di qualità appare centrale il supporto pedagogico, offerto da personale interno alle imprese, con l'incarico di collaborare strettamente con le istituzioni formali. Sebbene l'importanza del mentoring nell'apprendistato sia ampiamente riconosciuta, la ricerca non ha sempre prestato adeguata attenzione alle competenze educative che i mentori dovrebbero possedere per preparare gli studenti quali learning agent. Lo studio qui presentato intende fornire un contributo di ricerca, definendo un modello di formazione per mentori. Il saggio - che descrive il progetto di ricerca internazionale ApprEnt - presenta il prototipo elaborato per la formazione di mentori competenti.
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Sposetti, Patrizia, et Maria Emanuela Piemontese. « Gli studenti universitari non sanno più scrivere ? Una riflessione sulle caratteristiche delle scritture di un campione di studenti universitari italiani e sulle possibili strategie didattiche di intervento ». Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no 3 (4 juillet 2018) : 144–57. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.14.

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Résumé :
Il tema delle competenze di scrittura degli studenti universitari ha assunto nel tempo un crescente interesse testimoniato dall’ampio numero di studi e ricerche ad esso dedicati nel panorama scientifico europeo e internazionale. Il contributo presenta una riflessione sul tema attraverso i primi risultati di una ricerca sulla scrittura degli studenti del corso di laurea magistrale in Pedagogia e Scienze dell’educazione e della Formazione della “Sapienza” Università di Roma dall’anno accademico 2011/2012 all’anno accademico 2015/2016. Il punto di partenza teorico è costituito dalla consapevolezza dell’insegnabilità della scrittura e della conseguente importanza del lavoro educativo.Czy studenci umieją pisać? Obserwacje dotyczące cech tekstów pisanych przez studentów włoskich uniwersytetów oraz możliwych strategii dydaktycznychZagadnienie kompetencji studentów w zakresie redakcji tekstów wzbudza coraz większe zainteresowanie zarówno w Europie, jak i poza nią, o czym świadczą liczne poświęcone mu badania. Artykuł przedstawia wnioski z badań prowadzonych od roku akademickiego 2011/2012 do 2015/2016, które dotyczyły prac pisemnych studentów studiów magisterskich kierunku pedagogika oraz nauki o edukacji i kształceniu na Uniwersytecie „La Sapienza” w Rzymie. Tezą, stanowiącą punkt wyjścia dla autorek, jest przekonanie, że kompetencje studentów w zakresie reakcji tekstów mogą być rozwijane oraz że ćwiczenie tego typu umiejętności mogą przynieść znaczące efekty.
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Melacarne, Claudio, et Marina Slavutzky. « Freire e Fromm. Biografie e connessioni teoriche ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juillet 2022) : 38–55. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13729.

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Résumé :
L'articolo presenta un'analisi comparativa tra Paulo Freire e Erich Fromm. L'introduzione è incentrata sulla notevole importanza di studiare e interpretare il lavoro di Freire attualmente e sul suo contributo alla Pedagogia e ad altri ambiti. L'articolo riporta una sintesi delle biografie di Freire e Fromm e alcuni aspetti di similitudine che emergono, come la loro esperienza con la religione, lo studio del marxismo e la loro vita in esilio. Di seguito, alcuni concetti chiave utilizzati dagli autori vengono analizzati. I loro approcci all'educazione, alla libertà, all'oppressione, alla consapevolezza e all'emancipazione convergono sotto svariati aspetti e possono essere complementari e utili in diversi modi per gli studi contemporanei.
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Marazzi, Elisa. « L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano ». SOCIETÀ E STORIA, no 138 (novembre 2012) : 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Résumé :
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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Morelli, Mara. « MEDIANDO NELL’AULA VIRTUALE DI SPAGNOLO LINGUA STRANIERA PER FUTURE PEDAGOGISTE ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (18 janvier 2023) : 150–72. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19577.

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Résumé :
Il presente lavoro intende condividere alcune esperienze di collaborazione interattiva online all’interno di insegnamenti universitari di spagnolo lingua straniera in corsi di studio di Scienze dell’Educazione e Pedagogia. Il quadro teorico di riferimento si basa sulla mediazione così come teorizzata e resa operativa nel Volume Complementare del QCER (2018). L’analisi di estratti videoregistrati tratti dagli incontri online delle studenti per realizzare i loro lavori di gruppo evidenziano attività e strategie collaborative e fanno emergere come la mediazione possa intendersi sia come guida e orizzonte metodologico di riferimento, sia come pratica per l’apprendimento autoriflessivo. Mediating in the virtual Spanish foreign language classroom for future pedagogists This paper presents some data selected from online interactive collaborative experiences within Spanish as a Foreign Language courses in Educational Sciences and Pedagogy University programmes. The theoretical framework is based on mediation and interaction descriptors and scales as updated in the Companion Volume of the CEFR (2018). Collaborative activities and strategies emerge from the analysis of the selected videorecorded excerpts where students meet online to carry out their group work. Mediation turns to be both a theoretical framework and a practice to favour self-reflexive learning.
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DIAS, Gabrielle Batista, Nilza Fátima Virgem FERREIRA et Ronan Daré TOCAFUNDO. « A contribuição da Logosofia para a docência na Educação Física ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 330. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243601.

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Résumé :
RESUMOA Pedagogia Logosófica é fundamentada pela busca do conhecimento de si mesmo. Dotado dessa ideia, buscou-se como essa Pedagogia pode contribuir para superar possíveis desafios da docência no século XXI. Considerando a Educação Física como uma profissão recentemente regulamentada, experiências docentes desse setor tornam-se um campo experimental excelente para destacar grandes desafios de superação e reconhecimento dentro da escola. O objetivo deste estudo foi conhecer a atuação do professor de Educação Física dentro do Sistema Logosófico. Aplicando um questionário aos Professores de Educação Física do Sistema Logosófico de Educação, analisando e tabulando, obteve-se resultados que indicam que os Professores consideram o conhecimento e o estudo da Logosofia como auxiliador fundamental na boa condução das aulas.Docência. Professor. Educação. Logosofia. Educação Física. The contribution of Logosophy to teaching in Physical Education ABSTRACT The Logosophical Pedagogy it’s based, on the search for knowledge of oneself. Endowed with this idea, we sought how this Pedagogy can contribute to overcome possible challenges of teaching in the 21st century. Considering Physical Education as a newly regulated profession, teaching experiences in this sector become an excellent experimental field to highlight major challenges of overcoming and recognition within the school. The objective of this study was to know the performance of the Physical Education teacher within the Logosophical System. Applying a questionnaire to the Physical Education Teachers of the Logosophical Education System, analyzing and tabulating, we obtained results indicating that the teachers consider the knowledge and study of Logosophy as a fundamental helper in the good conduct of the classes. Teaching. Teacher. Education. Logosophy. Physical Education.Il contributo della logosofia all'insegnamento nell'educazione física RIASSUNTO La pedagogia Logosofica si basa sulla ricerca della conoscenza di se stessi. Dotato di questa idea, abbiamo cercato come questa Pedagogia puo contribuire a superare le possibili sfide dell'insegnamento nel 21° secolo. Considerando l'Educazione Fisica come una professione recentemente regolamentata nel Brasile, le esperienze di insegnamento in questo settore diventano un eccellente campo sperimentale per evidenziare le principali sfide del superamento e del riconoscimento all'interno della scuola. Lo scopo di questo studio `e di conoscere le il lavoro dell'insegnante di educazione fisica all'interno del Sistema logosofico. Applicando un questionario agli Insegnanti di Educazione Fisica del Sistema di Educazione Logosofica, abbiamo ottenuto risultati che indicano che gli insegnanti considerano la conoscenza e lo studio della Logosofia come un aiuto fondamentale nella buona condotta delle lezioni. Insegnamento. Maestro. Istruzione. Logosofia. Educazione física. La contribución de la Logosofía a la enseñanza en Educación Física RESUMEN La Pedagogía Logosófica se funda en la búsqueda del conocimiento de uno mismo. Dotados de esta idea, buscamos cómo esta pedagogía puede contribuir a superar los posibles desafíos de la enseñanza en el siglo XXI. Considerando la Educación Física como una profesión recién regulada, las experiencias de enseñanza en este sector se convierten en un excelente campo experimental para resaltar los principales desafíos de superación y reconocimiento dentro de la escuela. El objetivo de este estudio fue conocer el desempeño del maestro de Educación Física dentro del Sistema Logosófico. Aplicando un cuestionario a los maestros de educación física del sistema de educación logosófica, analizando y tabulando, obtuvimos resultados que indican que los maestros consideran el conocimiento y el estudio de la logosofía como un ayudante fundamental en la buena conducta de las clases. Enseñanza. Profesor. Educación. Logosofía. Educación Física.
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Orefice, Carlo, et Andrey Felipe Sgorla. « Analizzare le pratiche artigianali attraverso i principi freiriani. Alcune riflessioni educative su una ricerca in corso ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juillet 2022) : 149–60. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13736.

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Nel presente articolo si analizza il rapporto tra alcuni principi pedagogici freiriani e le pratiche artigianali, in particolare quelle legate alle imprese birraie in Brasile attraverso una ricerca di Dottorato in corso. L'obiettivo è verificare come tali principi permettano di svelare una attualità di Freire che chiama in causa una prospettiva capace di ridefinire in chiave generativa la relazione tra lavoro, creatività e innovazione. Nel rileggere oggi Freire, infatti, si può verificare come le coordinate che hanno caratterizzato e connotato la sua pedagogia – la riflessione in azione, l'idea che l'uomo è perennemente in costruzione e agisce tramite la mediazione del mondo, la competenza come capitale privato/sociale – forniscano un modo per riflettere e analizzare le pratiche artigianali e la trasformazione degli attuali sistemi produttivi.
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Montero, Maritza. « Psicologia della liberazione : idee di base e sviluppo ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (juillet 2012) : 11–25. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001002.

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Résumé :
Il presente contributo intende tracciare un quadro sintetico ed esaustivo della psicologia della liberazione. Una prima parte del testo descrive il contesto culturale entro cui nasce e si sviluppa tale orientamento sottolineando i punti di convergenza e le influenze che arrivano dalle scienze sociali in generale e da quelle latinoamericane in particolare. La descrizione dei movimenti di trasformazione della disciplina psicologica negli anni '70 introduce ai principali cambiamenti proposti dalla psicologia della liberazione di cui vengono descritti i costrutti chiave e i principi fondamentali. La figura di Martín-Baró č sicuramente al centro della trattazione anche se a quella si affiancano i contributi che altre discipline (pedagogia, sociologia e filosofia in primis) e altri autori (Freire e Fals Borda principalmente, ma anche la stessa Montero) hanno dato allo sviluppo della psicologia della liberazione. Questa ultima viene presentata come un orientamento trasversale, che fa uso di una metodologia complessa e che puň rappresentare un modo di intendere il lavoro psicologico in tutte le aree e in contesti anche molto diversi da quello latinoamericano.
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MACIEL, Sandra Arlinda Santiago, Mario Luís Cabello RUSSO et Cássia do Carmo Pires FERNANDES. « Delineando uma proposta de curso na modalidade Formação Inicial e Continuada (FIC) na área de construção civil : apontamentos freireanos ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 124. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247752.

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Résumé :
A construção civil é uma área com baixo grau de mecanização e grande utilização de mão de obra. Parte dessa mão de obra é composta por profissionais de nível operacional (pedreiros, carpinteiros, eletricistas, etc.) que, na maioria das vezes aprendem a profissão nos próprios canteiros de obra. O objetivo desse trabalho é descrever o processo de elaboração e reflexões em torno de uma proposta de curso na modalidade Formação Inicial Continuada (FIC) a ser ofertado no campus Ouro Preto do Instituto Federal de Minas Gerais, a partir de princípios da pedagogia do renomado educador Paulo Freire. Para isso, foi adotada a metodologia qualitativa, com uma revisão bibliográfica a respeito de variáveis que envolvem o delineamento de um curso FIC na área de construção civil. A literatura aponta aspectos como o perfil sociodemográfico do público-alvo, técnicas de ensino específicas para adultos (andragogia) e a formação humanista como fundamento de práticas educativas para a conscientização e a emancipação dos sujeitos. Formação Inicial Continuada. Andragogia. Construção Civil. ABSTRACT In Brazil, civil construction has low degree of mechanization and high dependence of labor, and manpower has few or no qualifications. The workers, as bricklayers, electricians, carpenters and others, in most cases, learned a profession with the coworkers in the work site. This paper aims to propose a curse to qualify unskilled and older workers, as well as workers of other areas that want to migrate to civil construction. This curse would be offered inside the Instituto Federal de Minas Gerais, in the campus Ouro Preto. A bibliographic review was done addressing issues as the wide age ranges of the students, social origins and occupations, teaching strategies focused on adults (andragogy), and humanist formation. Adult Education. Andragogy. Civil Construction.RESUMEN La construcción civil es un área con un bajo grado de mecanización y gran uso de mano de obra. Parte de esta fuerza laboral está compuesta por profesionales de nivel operacional (albañiles, carpinteros, electricistas, etc.) que, en la mayoría de las veces, aprenden la profesión en los propios sitios de construcción. El objetivo de este trabajo es describir el proceso de elaboración y reflexiones en torno a una propuesta de curso en la modalidad de Formación Inicial Continua (FIC) que se ofrecerá en el campus de Ouro Preto del Instituto Federal de Minas Gerais, basado en los principios pedagógicos del reconocido educador Paulo Freire. Para esto, se adoptó la metodología cualitativa, con una revisión bibliográfica sobre variables que involucran el diseño de un curso FIC en el área de la construcción civil. La literatura señala aspectos como el perfil sociodemográfico del público objetivo, técnicas de enseñanza específicas para adultos (andragogía) y la formación humanística como base de las prácticas educativas para la concienciación y la emancipación de los sujetos. Educación Continua. Andragogía. Construcción Civil.RIASSUNTO l'edilizia civile è un'area con un basso grado di meccanizzazione e un grande uso del lavoro. Parte di questa forza lavoro è composta da professionisti a livello operativo (muratori, carpentieri, elettricisti, ecc.) Che, il più delle volte, apprendono la professione nei cantieri stessi. L'obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere il processo di elaborazione e riflessioni intorno a una proposta di corso nella modalità di formazione continua (FIC) da offrire nel campus di Ouro Preto dell'Istituto Federale del Minas Gerais, sulla base dei principi pedagogici del famoso educatore Paulo Freire. Per questo, è stata adottata la metodologia qualitativa, con una revisione bibliografica sulle variabili che coinvolgono la progettazione di un corso FIC nell'area dell'edilizia civile. La letteratura indica aspetti come il profilo sociodemografico del pubblico target, tecniche di insegnamento specifiche per adulti (andragogia) e formazione umanistica come fondamento di pratiche educative per la consapevolezza e l'emancipazione delle materie.Formazione Continua. Andragogia. Edilizia civile.
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Torlone, Francesca. « Lo specialista del trattamento per l'apprendimento trasformativo nei contesti penitenziari : la costruzione di identità del funzionario giuridico-pedagogico ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 103–27. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112008.

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Le trasformazioni occorse nel tempo nella cultura del sistema penale e peni-tenziario hanno inciso sulla identità professionale dei professionisti della funziona-lità giuridico-pedagogica. Il passaggio ad una cultura "rieducante" del sistema-carcere nel secondo dopo-guerra ha messo in luce una nuova identità, un nuovo ruolo cui non sempre si accompagnano nuove consapevolezze e pratiche educative. Il contributo intende ricostruire l'identità di ruolo del funzionario giuridico-pedagogico all'interno delle professioni educative e formative. A tal fine sono utilizzati elementi di rappresentazioni degli attori organizzativi e prospettive identita-rie legate al modo in cui ogni istituto costruisce il senso della professionalità giuridi-copedagogica con i dispositivi in uso e alimenta la cultura del lavoro educativo in carcere. Il contributo si conclude con alcune riflessioni sulla configurazione del funzionario giuridico-pedagogico come "specialista del trattamento" in relazione alla sua capacità di gestire ogni elemento del proprio lavoro in chiave educativa e di co-struire in autonomia il senso del suo ruolo professionale.
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Boffo, Vanna. « L'Università per le professioni educative e formative ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 27–47. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112003.

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Résumé :
Il tema al centro dell'interesse dell'articolo riguarda il rapporto fra formazione e lavoro e, conseguentemente, un rinnovamente del significato di epistemologia professionale all'interno dei Corsi di Studio Magistrali di area pedagogica. La do-manda principale della ricerca è inerente al modo di indagare e costruire una epi-stemologia per le professioni educative e formative. Viene proposta l'adozione del-la matrice TECO-D per le competenze educativo-formative dando evidenza della sua applicazione all'offerta formativa proposta dal CdS LM 57 e 85 dell'Università degli Studi di Firenze. La matrice viene indagata attraverso l'applicazione alla Scheda SUA, offrendo una dimostrazione del rapporto fra la definizione di una epistemologia professionale e le competenze da utilizzare per le professioni educative e formative.
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Braga, Piera Maria, Chiara Maria Bove, Mary Jane Moran, Robyn Brookshire et Maria Aparecida Antero Correia. « Reciprocal learning : il confronto interculturale come dispositivo per la formazione degli educatori - insights da una ricerca tra Italia e Stati Uniti ». Zero-a-Seis 23, no 43 (12 mars 2021) : 495–523. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72979.

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Résumé :
Il tema della formazione a una “postura interculturale” fin dai servizi per la prima infanzia è al centro della riflessione contemporanea su come sostenere gli educatori impegnati in contesti educativi multiculturali. Cambiare prospettiva, decentrarsi, provare a vedere i fenomeni educativi da un altro punto di vista, vedere altrimenti sono competenze oggi necessarie per garantire la qualità del lavoro educativo in contesti educativi complessi e multiculturali. Come formare gli educatori che già lavorano nei servizi per l’infanzia a una cultura pedagogica aperta al dialogo interculturale e capace di cogliere nello spiazzamento culturale un’occasione di formazione e di allenamento al pensiero critico-riflessivo?A partire dai dati emersi da una ricerca sulla formazione degli educatori che ha coinvolto alcune educatriciin Italia e negli Stati Uniti, l’articolo propone una riflessione su come i processi di dialogo, confronto e scambio interculturale, mediati da video, possano essere dispositivi interessanti per promuovere lo sviluppo di una postura e non solo di strumenti per l’azione educativa in contesti multiculturali.
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Costa, Massimiliano. « Formatività e lavoro nella società delle macchine intelligenti ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 89–106. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9379.

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Résumé :
Nell'economia digitale e delle macchine intelligenti, il paradigma di lavoro - che è definito nella sua dematerializzazione cognitiva e produttiva - impone un nuovo collegamento tra azione, sviluppo economico e umano. La generatività dei nuovi contesti sociali e lavorativi del nuovo Cyber Phisical Systems (CPS) è caratterizzata da una più forte plasticità funzionale e da una riorganizzazione attiva e autonoma dei processi di conoscenza. Ciò rende fondamentale ripensare la formazione non come un fattore di produzione ma come una condizione di crescita integrale della persona all'interno di un modello di learnfare basato su un diritto di apprendimento e la promozione della capacitazione del cittadino. Questa sfida coincide, per la ricerca pedagogica, con la necessità di promuovere un modello di formazione capacitativo in grado di favorire un habitus riflessivo e aperto all'alterità. Questo nuovo habitus si basa sulla connessione tra competenza, abilità e capacità di formare una cultura tecnologica umanizzante non pensata come strumento di potere o controllo ma piuttosto di speranza, intersoggettività per uno sviluppo umano consapevole e partecipato
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Bini, Emanuela. « L'inclusione degli alunni disabili migranti. Progettualità educativa e approcci pedagogici ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 255–69. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9451.

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Résumé :
Nel campo dell'educazione la prospettiva inclusiva diventa più complessa quando la disabilità e la migrazione sono connesse. L'aumento del numero di alunni disabili migranti nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria invita a riflettere sugli strumenti necessari per supportare il lavoro degli insegnanti e degli esperti del sistema socio-sanitario chiamati a collaborare nel lavoro di rete per definire il progetto di vita del soggetto disabile. Considerato il numero esiguo di ricerche sul tema, utili indicazioni emergono dai principali studi italiani che hanno individuato strategie e risorse efficaci per attivare interventi inclusivi per gli alunni migranti con certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/92 e per le loro famiglie. Il presente contributo, incentrato sulla rassegna delle principali ricerche condotte in Italia, è finalizzato a stimolare la riflessione sulla progettualità educativa e sugli orientamenti pedagogici. Secondo l'autrice, la presenza degli alunni disabili migranti rappresenta una sfida educativa intesa come occasione per leggere la complessità del presente e per costruire la scuola inclusiva di oggi e di domani
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del Gobbo, Giovanna. « I professionisti dell'educazione alla sostenibilità ambientale ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112007.

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Résumé :
La riconversione e riorganizzazione dei processi economici (greening) e una dif-fusa responsabilità, anche individuale, rispetto all'ambiente e al territorio nella direzione di una "green society" oltre che della "green economy" sembrano poter aprire un potenziale mercato del lavoro dei professionisti dell'educazione alla sostenibilità ambientale. Le unità professionali operanti in attività di educazione, formazione e sensibilizzazione ambientale ad oggi sono varie. Le attività sono svolte, per lo più, da figure operanti in ambiti e settori diversi (public utilities, turismo, servizi culturali, escursionismo, tutela del patrimonio ambientale, agricoltura, educazione e istruzione, ecc.) vanno a definire una famiglia dai contorni indistinti, senza una univoca definizione di ruoli, aree di attività, competenze e percorsi for-mativi. Il presente contributo intende offrire uno sguardo introduttivo su un pro-blema che richiede necessariamente un approccio sistemico e sollecita la riflessione pedagogica sull'ambiente ad una interlocuzione più forte e mirata con il mercato del lavoro a garanzia di processi di professionalizzazione la cui utilità sociale ed economica sembra indiscutibile.
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Paolella, Francesco. « Un esperimento di profilassi sociale. La colonia-scuola "Antonio Marro" di Reggio Emilia ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 3 (novembre 2010) : 23–34. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003003.

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Résumé :
Il saggio riprende la storia delle origini e della affermazione della colonia-scuola "Antonio Marro", nata nel 1921 nell'ambito dell'ospedale psichiatrico "San Lazzaro" di Reggio Emilia. La colonia ricoverava bambini che presentavano anormalitŕ del carattere e della intelligenza; l'ammissione era strettamente vincolata al criterio dell'emendabilitŕ. Ogni alunno ammesso veniva esaminato perché si formulasse una doppia diagnosi, neuro-psichiatrica e pedagogica. Il fine principale della istituzione era quello di permettere a deficienti ed anormali di acquisire capacitŕ spendibili nel mondo del lavoro (solo mestieri manuali).
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Savio, Donatella. « L’ équipe educativa responsabile e il ruolo formativo del coordinatore pedagogico ». Educar em Revista, spe.1 (juin 2017) : 133–50. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.49150.

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Résumé :
SOMMARIO Con riferimento, in particolare, ai servizi educativi per l’infanzia, la capacità di riflettere sulla pratica in modo partecipato viene presentata come la caratteristica peculiare di un’équipe educativa responsabile. Le dinamiche che caratterizzano un’équipe educativa responsabile vengono approfondite facendo riferimento ai concetti di “gruppo di lavoro razionale” (Bion, 1961) e di “identità educativa di gruppo” (Savio, 2011). Vengono quindi delineate le condizioni che favoriscono il funzionamento pedagogicamente responsabile di un'équipe educativa, riprendendo la teoria dei livelli sistemici di Bronfenbrenner (1979) e mettendo in primo piano, per ogni livello sistemico (macro, meso, eso, micro) il ruolo del coordinatore pedagogico. Questa precisazione permetterà di mettere in evidenza il ruolo formativo del coordinatore pedagogico nella misura in cui, sostenendo le dinamiche che attraversano un’équipe educativa responsabile, promuove anche la costruzione di sapere pedagogico, la crescita di consapevolezzacirca l’identità educativa ed il potenziamento dell’intenzionalità professionale, a livello sia individuale che di gruppo.
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D'ambrosio, Mariangela. « Educare alle emozioni : l'approccio pedagogico dell'agire emotivo ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 504–19. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9292.

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Résumé :
Il benessere emotivo ed affettivo degli individui, soprattutto dei minori, diventa uno fra gli obiettivi primari, seppur sfidante, della comunità educativa adulta che ha il compito di ripensare il proprio ruolo in un'ottica sociologicamente e pedagogicamente orientata dove le emozioni rivendicano il proprio posto al centro della relazione. Utilizzare l'approccio pedagogico dell'agire emotivo consente ai docenti e agli educatori tutti, da un alto, di ri-leggere e ri-costruire nel discente gli stili e le diverse sue modalità di apprendimento, orientando il proprio lavoro in maniera più efficace ed efficiente; dall'altro, di collettivizzare il processo conoscitivo e di acquisizione di nuovi saperi, in un rispecchiamento dinamico. Per gli insegnanti e gli educatori, focalizzarsi sulla comprensione emotiva dei propri ragazzi attraverso modalità, strumenti e attività specifiche proposte, in coerenza con gli obiettivi prefissati, diventa strumento non solo di approfondimento di tematiche umane più ampie ma anche possibilità per intercettare e prevenire condotte devianti o a rischio, e stimolare il benessere complessivo. I minori, d'altra parte, focalizzandosi sulle emozioni, diventano protagonisti attivi della loro crescita e del loro divenire, nonché del processo formativo, motivando e orientando comportamenti. Ritornare all'agire umano come agire emotivo consapevole significa, dunque, educare le giovani generazioni alla complessità societaria sia come individui che come gruppo all'interno di una comunità sia reale che virtuale.
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Gozzelino, Giulia, et Federica Matera. « Pedagogical lines and critical consciousness for quality education at the time of the Covid-19 pandemic ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 3 (31 décembre 2021) : 191–99. http://dx.doi.org/10.36253/form-10178.

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Résumé :
In a global context of children’s material and cultural deprivation, the Covid-19 pandemic contributed to redefine the human condition’s vulnerability, favoring the emergence of new forms of poverty and invisibility. Starting from the analysis of the consequences caused by the spread of the pandemic on children’s environment and fundamental development factors, the contribution focuses on the emerging educational challenges, to offer a pedagogical reflection on the possibilities of quality education at the time of emergency. The interviews – carried out as part of the Research Project Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori – make possible to restore visibility and voice to the discomfort of mothers and children between zero and six years old, acting as a starting point for the development of some work’s lines for a reappropriation of relationality, awareness and corporeality, with a look at the children’s rights and at the society’s ethical and civil responsibility in their global protection. Linee pedagogiche e sentieri di coscientizzazione per un’educazione di qualità al tempo della pandemia Covid-19. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla diffusione della pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca “Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori” hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale.
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De Fiore, Luca. « Il ruolo formativo dell'editoria ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (avril 2022) : 153–68. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-001009.

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Résumé :
Durante il Novecento, numerose case editrici hanno svolto un ruolo importante per la crescita culturale dell'Italia, una funzione formativa molto simile a quella che ha caratterizzato l'attività di molti editori di paesi come Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti. Quasi sempre l'attività editoriale era legata al contributo di intellettuali che svolgevano un ruolo politico-culturale attraverso l'impegno professionale: narratori, giornalisti, poeti. Questa funzione esplicitamente pedagogica dell'editoria è stata messa in crisi verso la fine del secolo scorso dall'esaurirsi della stagione politicamente più coinvolgente e conflittuale e, allo stesso tempo, dall'emergere di nuovi modelli di gestione che affidavano la conduzione aziendale a dirigenti più attenti ai risultati economici che al prestigio culturale. Con l'inizio del nuovo millennio, l'editoria italiana e internazionale ha iniziato a essere dominata da multinazionali proprietarie dei marchi storici dell'editoria e spesso gestite in maniera impersonale. L'editoria scientifica è forse quella che meglio ha saputo adattarsi alla gestione manageriale e, forse non a caso, è la più attraversata dal cambiamento: una delle questioni più discusse riguarda la qualità dei contenuti e gli strumenti per la sua valutazione precedente (peer review) e successiva alla pubblicazione (gli indici bibliometrici hanno assunto un potere determinante per la progressione delle carriere dei professionisti sanitari). Anche i modelli di accesso alle riviste sono molto cambiati, nonostante l'open access in grande ascesa rischi di discriminare i ricercatori delle nazioni a basso reddito. In un contesto culturale, sociale e politico molto cambiato rispetto al secolo scorso, anche l'attività, le scelte e le decisioni delle case editrici meno esposte o schierate politicamente possono avere un valore culturale non trascurabile contribuendo così a formare punti di vista sul mondo. E non è detto che - proprio grazie al lavoro degli editori - queste prospettive sul futuro non possano tornare a ispirarsi ai valori che hanno orientato la cultura del Novecento.
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Cattaneo, Marina. « Le scrittrici della rivista La Difesa delle Lavoratrici ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (13 mars 2020) : 166–88. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909297.

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Résumé :
Partendo dall’esperienza che alcune scrittrici socialiste lombarde avviano fondando, nel 1912, la rivista La Difesa delle Lavoratrici, viene effettuata un’analisi della produzione letteraria e politica di intellettuali donne che in quella rivista opereranno a vario titolo. Si tratta di: Anna Kuliscioff, Angelica Balabanoff, Rosa Genoni, Maria Gioia, Maria Giudice, Linda Malnati, Abigaille Zanetta, Enrica Viola, Maria Perotti Bornaghi. Alcune, come Kuliscioff e Balabanoff, sono ricordate soprattutto per il contributo dato alla lotta politica, anche se la poesia di Angelica Balabanoff è anche un riferimento obbligato nella storia letteraria del primo Novecento. Altre soprattutto per i valori che trasfondono nella loro narrativa, in particolare quando fanno scorrere le storie all’interno dei rapporti di classe dell’epoca, improntati all’atteggiamento padronale dei ceti più favoriti. La guerra, il dolore umano, la famiglia, il ruolo della donna nella società, la situazione di povertà di tanti bambini, sono tra i temi maggiormente trattati. Molti i riferimenti al proprio vissuto, anche quando non assumono la veste formale di vere e proprie autobiografie. Il fatto che la funzione pedagogica mostri, nel lavoro delle scrittrici qui presentato, una evidenza maggiore di quella estetica e puramente narrativa è inevitabile, data l’epoca e il contesto al quale i testi fanno riferimento.
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Pillera, Giuseppe C. « Feedback docente e revisione tra pari su compiti di progettazione della ricerca : evidenze empiriche da un corso di Pedagogia sperimentale online ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 309–26. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12406.

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Résumé :
La ricerca mira a identificare le tipologie di feedback che gli studenti reputano particolarmente utili per supportare percorsi di formazione universitaria online focalizzati sull'applicazione di conoscenze in compiti di progettazione, studiandone la relazione con alcune dimensioni cognitive dell'apprendimento. Lo studio, basato sull'analisi quantitativa di dati provenienti da un questionario somministrato a un gruppo di studenti e sulle valutazioni loro assegnate nelle diverse fasi del corso, verifica inoltre, all'interno di un disegno quasi-sperimentale, eventuali differenze tra chi ha lavorato in gruppo e chi individualmente e presenta gli esiti di un'analisi correlazionale tra l'utilità percepita delle varie tipologie di feedback indagate e il tasso di frequentazione delle lezioni.
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D’Ambrosio, Maria, et Giovanni Laino. « Educatori come designer degli spazi perFormativi. Asili nido come ‘fabbriche' di cittadinanza e innovazione sociale ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001005.

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Résumé :
Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara et Vincenzo Todisco. « Editoriale ». DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no 1 (9 novembre 2021) : VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Pinheiro, Izoldi Klein, Dilva Bertoldi Benvenutti et Jacir Favretto. « Ambiente de aprendizagem : conhecimento tecnológico pedagógico do conteúdo (Learning environment : technological pedagogical content knowledge) ». Revista Eletrônica de Educação 14 (3 mars 2020) : 3765070. http://dx.doi.org/10.14244/198271993765.

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Résumé :
The reflections are part of the Master's Dissertation entitled Integration of digital media in basic education for the study of sustainability, Professional Master in Business Administration from Unoesc, Chapecó (Brazil). The research aims to understand the TPACK structure and its relationship to the process of teaching and learning in the context of the classroom. The research addresses the integration of digital media in the teaching-learning process, allowing the student to learn in a healthy, pleasurable, meaningful and innovative way. The structure is based on Koehler and Mishra (2009), who touted the need for teachers to understand pedagogically the inclusion of technologies in the context of the classroom. The study was developed through qualitative research, using semi-structured interviews with teachers of the Education Network of a municipality located in the Santa Catarina’s State, characterized as a case study. As for its nature, the research is classified as applied and based on its objectives, the study can be considered descriptive. The dice were analyzed by content technique analysis. Among the main results, it is identified that teachers use digital media available in schools, but present traditional postures where the student becomes a passive being. In schools where digital media integration occurs, work depends on the computer teacher. Some teachers yearn for the integration of technological resources in teaching practice, however, they need training.ResumoAs reflexões fazem parte da Dissertação de Mestrado intitulada Integração das novas tecnologias na Educação Básica para o estudo da sustentabilidade, Mestrado profissional em Administração da Unoesc, Campus Chapecó. A pesquisa objetiva entender a estrutura TPACK e sua relação com o processo de ensinar e aprender no contexto da sala de aula. A pesquisa aborda a integração das mídias digitais no processo ensino aprendizagem, permitindo o aluno aprender de maneira saudável, prazerosa, significativa e inovadora. A estrutura se fundamenta em Koehler e Mishra (2009), que apregoa a necessidade dos docentes compreenderem pedagogicamente a inclusão das tecnologias no contexto da sala de aula. O estudo foi desenvolvido por meio de pesquisa qualitativa, utilizando entrevista semi-estruturada com professores da Rede de Ensino de um Município localizado no Estado de Santa Catarina, caracterizando-se como estudo de caso. Quanto à sua natureza, a pesquisa se classifica como aplicada e com base nos seus objetivos, o estudo pode ser considerado descritivo. Os dados foram analisados pela técnica de análise de conteúdo. Dentre os principais resultados, identifica-se que os docentes utilizam as mídias digitais disponíveis nas escolas, porém apresentam posturas tradicionais onde o aluno se torna um ser passivo. Nas escolas onde ocorre integração das mídias digitais, o trabalho depende do professor de informática. Alguns docentes anseiam pela integração de recursos tecnológicos na prática docente, contudo, necessitam de formação.SommarioLe riflessione che seguono sono parte della Dissertazione del Master intitolata integrazione dei media digitale nell’istruzione di base e studio della sostenibilità, Master professionale in Amministrazione dell’ Unoesc, Chapecó (Brasile). La ricerca ha l’obiettivo di comprendere la struttura TPACK e la sua relazione con il processo di insegnamento e apprendimento nel contesto della classe. La ricerca tratta dell’introduzione dei media digitale nel processo d’istruzione, dando la possibilità all’alunno di imparare di forma salutare e piacevole, significativa e innovativa. La struttura si basa negli studi di Koehler e Mishra (2009), che evidenziano la necessità di comprendere dal punto di vista della didattica il ricorso alle nuove tecnologie nel contesto della classe da parte dei docenti. Lo studio è stato realizzato per mezzo di ricerca qualitativa, utilizzando intreviste semi-strutturate con professori della rete d’istruzione di un Municipio localizzato nello Stato di Santa Catarina, si caratterizza come studio di caso. Per quanto riguarda la sua natura, la ricerca si classifica come applicata e con base nei suoi obiettivi, lo studio può essere considerato descritivo. I dati sono stati analizzati con la tecnica di analise de contenuto. Tra i principali risultati, si ha identificato che i docenti fanno ricorso ai media digitali disponibili nelle scuole, però ricorrono ad approcci tradizionali ai quali l’alunno diventa un essere passivo. Nelle scuole dove occorre l’introduzione dei media digitali, il lavoro dipende dal professore di informatica. Alcuni docenti attendono per l’inserimento di strumenti tecnologici nella pratica dell’insegnamento, tuttavia, hanno necessità di formazione.Palavras-chave: Mídias digitais, Aprender, Ensinar, Conhecer.Keywords: Digital media, Learn, Teach, To know.Parole chiavi: Media digitali, Apprendere, Insegnare, Conoscere.ReferencesASSMANN, Hugo. A metamorfose do aprender na sociedade da informação. Ci. Inf., Brasília, v. 29, n. 2, p. 7-15, maio/ago. 2000. Disponível em: <http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0100-19652000000200002&lng=en&nrm=iso>. Acesso em: 12 jan. 2017.BENVENUTTI, Dilva B. Avaliação nos processos de aprendizagem. Curitiba: Prismas, 2017.CARROLL, Lewis. Alice no País das Maravilhas. São Paulo: Martin Claret, 2007. Título original em inglês: Alice’s Adventures in Wonderland (1866).CLOSS, Lisiane Quadrado; ANTONELLO, Claudia Simone. Teoria da aprendizagem transformadora: contribuições para uma educação gerencial voltada para a sustentabilidade. 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Costabile, Giancarlo. « ALIA. The Gentile's concept of Machiavelli. Returning to the origins of the educational community in interiore homine ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (janvier 2018). http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2017oa5618.

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In questo articolo si discute l'influenza del pensiero di Niccol&ograve; Machiavelli nella costruzione gentiliana della pedagogia dello Stato etico e dell'umanesimo del lavoro. Il concetto machiavelliano di virt&ugrave; fonda il significato pedagogico della prassi che si rivela tra le matrici principali dell'approdo speculativo di Giovanni Gentile: la costruzione sociale della comunit&agrave; in interiore homine. L'umanesimo del lavoro, sviluppo concettuale dell'homo faber del Rinascimento, si pone sul piano della prassi educativa come pedagogia del ‘prendersi cura' dell'umanarsi dell'uomo. Le radici moderne di questo processo poietico-pedagogico sono da rintracciarsi secondo Gentile nel realismo machiavelliano e nella sua idea laica di potestas come libert&agrave;.
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Vischi, Alessandra. « Pedagogia dell’impresa ed economia civile, un dialogo epistemico per educare al lavoro ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00140.

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Lo scenario attuale, tra degrado dell’ambiente e dilagante ingiustizia sociale, tra innovazione tecnologica e fragilità lavorative, rappresenta una sfida per la pedagogia per ripensare e riprogettare un modello di sviluppo volto al pieno compimento umano e alla cura del creato. L’articolo, alla luce di una visione antropologica pedagogicamente connotata, accredita l’ipotesi che sia necessaria un’economia nella quale la produzione di beni e servizi sia funzionale alla fioritura umana e al bene comune. La pedagogia dell’impresa può contribuire, in dialogo con l’economia civile, a promuovere organizzazioni sostenibili e responsabili per un nuovo umanesimo, per risolvere i fallimenti professionali e far emergere la vocazione, tra processi formativi e politiche dell’educazione e del lavoro. Sollecita ad un patto educativo globale nel segno dell’ecologia integrale tra imprese, istituzioni e società civile per educarci nel lavoro (Vischi, 2020), tra relazioni e dono di sé.
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Ellerani, Piergiuseppe. « Ecosistemi formativi capacitanti ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00138.

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La formazione del capitale umano è ancora linguaggio e forma funzionale al modello di economia della convergenza tecnologica che ha riscritto il lavoro. Alle grammatiche di I4.0, si può contrapporre una Society 5.0, co-creatrice di milieu territoriali ecosistemici, basati su economie del quotidiano, civili e di solidarietà e su modelli cooperativi. La pedagogia può assumersi la responsabilità di ri-mappare teorie e prassi in dimensione agentivante e di sviluppo umano per la sostenibilità.
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Negretti, Monica, Daniela Negretti et Myriam Mascetti. « Tentazioni e tentativi nel lavoro quotidiano dell’insegnante : riflessioni oltre la pedagogia della presenza ». Ricerca Psicoanalitica 33, no 1 (28 avril 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.594.

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Questo scritto si propone di rileggere la teoria di Michele Minolli sullo sviluppo dell’Io-Soggetto all’interno del contesto scolastico. Prendendo spunto dalla lettera aperta di un’insegnante, scritta durante la riapertura delle scuole dopo il primo lungo lockdown, la riflessione entra nella quotidianità scolastica per provare a raccontare un approccio educativo definito ‘Pedagogia della Presenza’ che si pone come obiettivo lo sviluppo dell’Io-Soggetto e che mette a fuoco la necessità di ripensare la relazione educativa tra adulto e bambino, relazione in cui anche l’adulto è coinvolto in un processo trasformativo ed è chiamato ad assumersi la responsabilità della qualità della sua Presenza. Il percorso di formazione e ‘metavisione’ qui proposto diventa il luogo di massima esplicitazione del lavoro dell’insegnante su sé stesso.
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Manici, Stefano. « Per una pedagogia del soggetto : la centralità della persona negli interventi educativi ». Ricerca Psicoanalitica 33, no 1 (28 avril 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.607.

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Résumé :
Il presente articolo propone ed espone un punto di vista professionale sul sapere e sulle pratiche pedagogiche contemporanee, soffermandosi in particolare sulla centralità dei soggetti in educazione. Il sapere pedagogico versa in uno stadio di ‘incertezza e precarietà’, lasciando aperti alcuni nodi sui modelli educativi, culturali e sociali. L’esplicitazione delle ‘precarietà’ del lavoro educativo merita di trovare un significato: l’incertezza si fa salutare debolezza, come Sergio Tramma ricorda in ‘L’educatore imperfetto’, la ‘costituzione instabile’ dell’educativo ne è la sua intrinseca forza perché rappresenta la costante apertura alla trasformazione, alla possibilità, alla lettura del cambiamento. Quale tensione deve accompagnare la mission educativa dei professionisti che operano nel campo delle scienze sociali, quali valori accompagnano l’agire educativo, infine quali proposte si possono attivare per creare un terreno pedagogico che possa essere fertile e foriero di suggestioni? Il paradigma della complessità che attraversa il ‘sapere sociale’ non deve solo preoccuparsi delle problematiche inerenti alle letture del contemporaneo ma può attivare energie e risorse inattese, in grado di ripensare il ruolo delle competenze di tutte le funzioni a valenza educativo-sociale (docente, educatore territoriale, assistente sociale, animatore di comunità, psicologo, mentore). La scommessa è quella di generare teorie ed esperienze trasformative che possano restituire protagonismo ai soggetti in educazione, sia nella dimensione individuale che in quella collettiva.
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MACIEL, Sandra Arlinda Santiago, Mário Luís Cabello RUSSO et Cássia do Carmo Pires Fernandes. « Delineando uma proposta de curso na modalidade Formação Inicial e Continuada (FIC) na área de construção civil : apontamentos freireanos ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019). http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.247751.

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Résumé :
A construção civil é uma área com baixo grau de mecanização e grande utilização de mão de obra. Parte dessa mão de obra é composta por profissionais de nível operacional (pedreiros, carpinteiros, eletricistas, etc.) que, na maioria das vezes aprendem a profissão nos próprios canteiros de obra. O objetivo desse trabalho é descrever o processo de elaboração e reflexões em torno de uma proposta de curso na modalidade Formação Inicial Continuada (FIC) a ser ofertado no campus Ouro Preto do Instituto Federal de Minas Gerais, a partir de princípios da pedagogia do renomado educador Paulo Freire. Para isso, foi adotada a metodologia qualitativa, com uma revisão bibliográfica a respeito de variáveis que envolvem o delineamento de um curso FIC na área de construção civil. A literatura aponta aspectos como o perfil sociodemográfico do público-alvo, técnicas de ensino específicas para adultos (andragogia) e a formação humanista como fundamento de práticas educativas para a conscientização e a emancipação dos sujeitos. Formação Inicial Continuada. Andragogia. Construção Civil.ABSTRACT In Brazil, civil construction has low degree of mechanization and high dependence of labor, and manpower has few or no qualifications. The workers, as bricklayers, electricians, carpenters and others, in most cases, learned a profession with the coworkers in the work site. This paper aims to propose a curse to qualify unskilled and older workers, as well as workers of other areas that want to migrate to civil construction. This curse would be offered inside the Instituto Federal de Minas Gerais, in the campus Ouro Preto. A bibliographic review was done addressing issues as the wide age ranges of the students, social origins and occupations, teaching strategies focused on adults (andragogy), and humanist formation. Adult Education. Andragogy. Civil Construction.RESUMEN La construcción civil es un área con un bajo grado de mecanización y gran uso de mano de obra. Parte de esta fuerza laboral está compuesta por profesionales de nivel operacional (albañiles, carpinteros, electricistas, etc.) que, en la mayoría de las veces, aprenden la profesión en los propios sitios de construcción. El objetivo de este trabajo es describir el proceso de elaboración y reflexiones en torno a una propuesta de curso en la modalidad de Formación Inicial Continua (FIC) que se ofrecerá en el campus de Ouro Preto del Instituto Federal de Minas Gerais, basado en los principios pedagógicos del reconocido educador Paulo Freire. Para esto, se adoptó la metodología cualitativa, con una revisión bibliográfica sobre variables que involucran el diseño de un curso FIC en el área de la construcción civil. La literatura señala aspectos como el perfil sociodemográfico del público objetivo, técnicas de enseñanza específicas para adultos (andragogía) y la formación humanística como base de las prácticas educativas para la concienciación y la emancipación de los sujetos. Educación Continua. Andragogía. Construcción Civil.RIASSUNTO l'edilizia civile è un'area con un basso grado di meccanizzazione e un grande uso del lavoro. Parte di questa forza lavoro è composta da professionisti a livello operativo (muratori, carpentieri, elettricisti, ecc.) Che, il più delle volte, apprendono la professione nei cantieri stessi. L'obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere il processo di elaborazione e riflessioni intorno a una proposta di corso nella modalità di formazione continua (FIC) da offrire nel campus di Ouro Preto dell'Istituto Federale del Minas Gerais, sulla base dei principi pedagogici del famoso educatore Paulo Freire. Per questo, è stata adottata la metodologia qualitativa, con una revisione bibliografica sulle variabili che coinvolgono la progettazione di un corso FIC nell'area dell'edilizia civile. La letteratura indica aspetti come il profilo sociodemografico del pubblico target, tecniche di insegnamento specifiche per adulti (andragogia) e formazione umanistica come fondamento di pratiche educative per la consapevolezza e l'emancipazione delle materie. Formazione Continua. Andragogia. Edilizia civile.
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d'Aniello, Fabrizio. « Oltre la razionalità neoliberista al lavoro ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00136.

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Résumé :
La tendenza della razionalità neoliberista a economicizzare ogni aspetto dell’esistenza e l’ipertrofia di una dimensione economica eticamente distorta si riflettono su una visione riduttiva della persona e delle sue potenzialità di sviluppo, con ripercussioni sul piano educativo-formativo e sulla rappresentazione della realizzazione umana. Ne consegue la necessità di un confronto tra logica economica e logica pedagogica, a partire anzitutto dal lavoro, in quanto dispositivo cruciale per l’espansione della “verità” economica. A queste tematiche è dedicato l’articolo, il quale dapprima si sofferma brevemente su una critica pedagogica alla teoria del capitale umano e poi si focalizza sul capitale umano al lavoro, opponendo all’antropologia e alla teleologia neoliberiste una riflessione pedagogica tesa a ricomprendere i luoghi di lavoro come luoghi di relazioni significative, orientate a nutrire il desiderio di crescere insieme in umanità a discapito del godimento prestazionale.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini et Concetta La Rocca. « Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche : approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence : conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy) ». Revista Eletrônica de Educação 12, no 3 (7 octobre 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Résumé :
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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Coscia, Laura. « Fare didattica in spazi flessibili. Progettare, allestire e utilizzare ambienti di apprendimento, a cura di Leonardo Tosi, Giunti Scuola, 2019 ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.408.

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Frutto di un lavoro collettivo e realizzato dal gruppo di ricerca Indire che si occupa di architetture scolastiche, il volume Fare didattica in spazi flessibili affronta il dibattito relativo al rapporto tra pedagogia e architettura, cercando di fornire strumenti pratici per docenti e dirigenti scolastici che intendono approcciarsi a queste tematiche.
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Perla, Loredana, et Viviana Vinci. « Modellistiche co-epistemologiche per la formazione del docente universitario : il progetto Prodid Uniba ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, janvier 2021, 11–30. http://dx.doi.org/10.3280/exioa0-2021oa11125.

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Lo sviluppo professionale della docenza universitaria rappresenta una leva strategica per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti e contribuire al progresso sociale. Le istituzioni universitarie hanno la responsabilit&agrave; di sostenere - attraverso azioni di Faculty Development - processi di innovazione didattica e di qualificazione della docenza. Una delle competenze chiave da implementare nei percorsi di formazione universitari &egrave; quella relativa alla progettazione dell'insegnamento.&Egrave; la stesura attenta del Syllabus che permette un lavoro di allineamento e di coerenza interna fra obiettivi formativi, risultati di apprendimento e strategie di valutazione. Si presentano i risultati di un'analisi comparativa fra Syllabi di insegnamento di area pedagogica e disciplinare (N: 94), specificatamente di quattro corsi di laurea dell'Universit&agrave; di Bari: due di area pedagogica (L19, LM85); due di aree disciplinari (LMG/01, L30). L'analisi comparativa dei Syllabi &egrave; stata condotta per comprendere il grado di chiarezza, coerenza e di eterogeneit&agrave; nella strutturazione documentale di Ateneo e individuare elementi di criticit&agrave;e aree di possibile miglioramento. L'analisi ha reso evidenti alcune risultanze capaci di orientare future prospettive di sviluppo sia a livello di indagine, che nell'ambito della formazione della docenza universitaria: fra tutte, quella di strutturare, all'interno dei Teaching and Learning Center, team interdisciplinari composti da docenti di prospettive epistemologiche differenti che possano cooperare alla redazione del Syllabus e nelle pratiche di peer learning.
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Salerni, Anna. « Il tirocinio universitario come strumento orientativo/formativo. Il modello dei Corsi di laurea pedagogici della Sapienza (Università di Roma) ». Revista Practicum 1, no 1 (8 août 2016). http://dx.doi.org/10.24310/revpracticumrep.v1i1.8258.

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Scienze dell’educazione della “Sapienza”, Università di Roma. Il valore formativo dell’attività di tirocinio nello sviluppo della professionalità non risiede soltanto nella possibilità di favorire un generico raccordo tra formazione e lavoro. Esso è legato anche alle molteplici possibilità di facilitare la scelta professionale degli studenti, di poter realizzare un’esperienza pratico-professionale e, ancora, di acquisire competenze sociali nelle “comunità di pratica” lavorative. L’attività di tirocinio universitario, infatti, se ben progettata e organizzata, permette ai giovani di raggiungere una formazione utile ad affrontare il mondo sociale e produttivo consentendo loro di compiere suelte professionali consapevoli. Inoltre, grazie a un tirocinio ben programmato, le organizzazioni che ospitano gli studenti (imprese, enti pubblici e privati) possono avere una conoscenza diretta degli specifici profili professionali formati attraverso i percorsi universitari e delle possibili risorse umane da impiegare. I Corsi di laurea pedagogici della "Sapienza” hanno realizzato un modello circolare e integrato di tirocinio ovvero un modello che permette di pianificare un percorso formativo adeguato al raggiungimento degli obiettivi di studio e di lavoro, tenendo conto delle competenze, delle conoscenze e degli interessi degli studenti nonché dell’evoluzione del mercato del lavoro. Per rendere il tirocinio uno strumento realmente formativo e orientativo per le scelte anche lavorative, è fondamentale una sistematica attività di riflessione critica sull’intera attività da parte di tutti gli attori coinvolti: riflessione da condursi dalla fase di avvio fino a quella finale. Centrale in tale azione è il monitoraggio dell’attività, avviata fin dall’a.a. 2002-2003, nelle sue diverse fasi e per mezzo di differenti strumenti di rilevazione ora quasi tutti digitalizzati (da strumenti maggiormente strutturati come i questionari a strumenti semi strutturati e aperti, quale il colloquio e la relazione di tirocinio).
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Pascucci, Paola. « La questione del mistero umano nella filosofia della formazione ». Teoría de la Educación. Revista Interuniversitaria 21, no 1 (16 novembre 2009). http://dx.doi.org/10.14201/3153.

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SOMMARIO: In questo lavoro, la sofi/a (sophía) e la Bildung sono interpretate come i due cardini di un discorso che riguarda l’essere umano inteso come possibilità significante. Bildung e Umbildung vengono problematizzate in relazione al significare del mistero umano. La questione del mysterium hominis è trattata, all’interno della filosofia della formazione, in riferimento al significato originario del greco mystèrion sino all’interpretazione pedagogica dell’esperienza ebraico-cristiana del Mmistero di Dio (Mysterium Dei).ABSTRACT: In this work, the sofi/a (sophía) and the Bildung are interpreted as the two poles of a speech which regards the human being understood as a significant possibility. Bildung and Umbildung gets problematic in relation to the meaning of the human mystery. The question of mysterium hominis is dealing, inside the philosophy of formation, referring to the original greek meaning of mystèrion until the christian-hebrew experience of uncreated Mmystery (Mysterium Dei). Key words: philosophy, Bildung, Umbildung, mýo-sphere, mystery, mystification, truth, doubt, irony, astonishment, mystical theology.SOMMAIRE: Dans cette oeuvre, la sofi/a (sophía) et la Bildung sont interprétées comme les deux pivots d’une discussion qui concerne l’être humain entendu comme possibilité signifiante. Bildung et Umbildung sont rendues problématiques par rapport au signifié du mystère humain. La question du mysterium hominis est traitée, dans la philosophie de la formation, par rapport à la signification originelle du grec mystèrion jusqu’à l’expérience judéo-chrétienne du Mysterium Dei.
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Gama, Uberto Afonso Albuquerque da. « Il contributo della psicologia dello sviluppo nel processo di insegnamento e apprendimento ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 3 août 2022, 157–206. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/psicologia-it/contributo-della-psicologia.

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Résumé :
L’azione pedagogica è essenziale nella ricerca dei fondamenti teorici e della conoscenza pratica delle conoscenze e deve essere una realizzazione permanente nel lavoro dell’educatore, affinché possa ridimensionare la sua performance nel tentativo di migliorare il processo di insegnamento-apprendimento, contribuendo alla sviluppo dell’essere umano. Da questo punto di vista, questo articolo si basava sulla domanda guida: quali presupposti teorici sulla psicologia dello sviluppo applicata al processo di insegnamento e apprendimento sono in vigore in letteratura? Con questo, l’obiettivo era quello di presentare un approccio introduttivo e sintetico degli attuali assunti teorici in Psicologia dello sviluppo riguardo al processo di insegnamento e apprendimento. Pertanto, questo articolo ha utilizzato la ricerca bibliografica come metodologia, attraverso la quale è stato osservato che, in considerazione del supporto che è stato dato alla visione sistemica, arricchita dalla dialettica, esiste attualmente l’opportunità di cercare una struttura unificante di prospettive teoriche frammentato fin dalle origini della Psicologia dello Sviluppo, per contribuire alla società, costruendo cittadini presenti, spirituali ed etici.
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