Littérature scientifique sur le sujet « Pasquale De Luca »

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Articles de revues sur le sujet "Pasquale De Luca"

1

Sharland, Mike. « Book reviewPhotography in Dentistry Pasquale Loiacono and Luca Pascoletti. New Malden : Quintessence Publishing Co Ltd, 2012 (336pp : £110 h/b). ISBN 978-88-7492-169-0. » Dental Update 40, no 10 (2 décembre 2013) : 820. http://dx.doi.org/10.12968/denu.2013.40.10.820.

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2

Robert, Aurélien. « Dante, La divine comédie, dir. par Carlo Ossola, avec la collaboration de Jean-Pierre Ferrini, Luca Fiorentini, Ilaria Gallinaro et Pasquale Porro, édition bilingue trad. par J. Risset, Paris, Gallimard, 2021, 1488 p. » Annales. Histoire, Sciences Sociales 77, no 3 (septembre 2022) : 552–54. http://dx.doi.org/10.1017/ahss.2022.122.

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3

A. Davis, John. « Revisiting Pasquale Villani's Mezzogiorno tra riforme e rivoluzione ». SOCIETÀ E STORIA, no 171 (février 2021) : 129–41. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171006.

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Résumé :
Il saggio intende sottolineare l'originalità e la coerenza interpretativa del contributo di Pasquale Villani alla storia del mezzogiorno d'Italia, e inoltre a mettere in luce le ragioni per cui lo storico insisteva sull'importanza costitutiva del secolo precedente l'Unità. Le idee di Villani - esponente della generazione dei giovani meridionalisti del dopoguerra - e il suo programma storiografico presero forma sullo sfondo della seconda guerra mondiale, della caduta del fascismo e delle rivolte contadine. La sua prospettiva storiografica si definì alla luce del dibattito condotto da Rosario Romeo, Antonio Gramsci, Rosario Villari, Emilio Sereni e Ruggiero Romano. Vicino a Sereni, a Villari e a Romano, Villani seguì tuttavia una propria linea interpretativa che acquistò valore e rilevanza grazie alla capacità di avvicinare giovani allievi e mobilitarne le forze nella direzione di un progetto ambizioso e definito: studiare e mappare la transizione del Mezzogiorno rurale dall'antico regime all'epoca contemporanea. Tali studi, oltre a costituire un tributo alla statura intellettuale di Villani, rappresentano un fondamentale punto di partenza per la comprensione della storia del Mezzogiorno prima e dopo l'Unità.
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D’Elia, Costanza. « Pasquale Villani : la coerenza di un eclettico umanista ». SOCIETÀ E STORIA, no 171 (février 2021) : 187–98. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171010.

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Résumé :
L'articolo mira a delineare il percorso intellettuale e umano di Pasquale Villani, gettando luce sulla ricchezza della sua attività scientifica. Emerge il profilo di uno studioso attento a far confluire in una rinnovata storia del Mezzogiorno l'attenzione alle più importanti dinamiche storiografiche del periodo e a potenziare il rapporto fra storia e scienze umane. A una visione d'insieme, Villani è rimasto fedele al paradigma di una storia economico-­sociale che ha declinato nel rifiuto di ogni dogmatismo, ideologico o metodologico, e nell'apertura alle suggestioni tanto della microstoria che del cultural turn degli ultimi decenni.
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5

La Vecchia, Sofia, Dario Pasquale Anobile, Fabrizio Tabbò, Iris C. Salaroglio, Joanna Kopecka, Luca Primo, Luisella Righi et al. « Abstract 2163 : Gender and estrogens as key factors in the response to immunotherapy in non small cell lung cancer ». Cancer Research 82, no 12_Supplement (15 juin 2022) : 2163. http://dx.doi.org/10.1158/1538-7445.am2022-2163.

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Résumé :
Abstract Gender is an important stratification and prognostic factor in oncology in the response to treatments, particularly to the immunotherapy. The anti-PD-1/PD-L1 immune-checkpoint inhibitors (Pembrolizumab, Nivolumab, Atezolizumab) have improved the prognosis of non-small cell lung cancer (NSCLC) patients in 20-35% cases, but with a lower efficacy in females. The different steroid hormones - estrogens, progesterone or androgens - present in both gender have often contrasting effects on the activity of the host immune system, partly explaining the differences observed. It is not known if metabolic features of cancer cells of male and female patients may impact on the immune system response and immunotherapy efficacy. We set up an analytical pipeline based on patient-derived samples, cell lines and humanized male and female mice bearing gender-matched NSCLC xenografts. NanoString analysis in a cohort of 42 NSCLC patients of both genders treated with Pembrolizumab, identified the estrogen receptor α (ERα)/ESR1 gene as one of the most significantly associated with the response to Pembrolizumab, particularly in female patients. A panel of 30 human NSCLC cell lines of female and male origin, that reproduced the ERα/gender association observed in clinical samples, the amount of ERα and 17-β-estradiol was directly related to the expression of PD-L1, suggesting a potential direct linkage. ERα transcriptionally up-regulated CD274/PD-L1 gene, with higher effects in females. EGFR downstream effectors Akt and ERK1/2, increased the active form phospho(Ser118)ERα, upregulating PD-L1. Inhibiting the estrogen synthesis or switching off EGFR activity down-regulated PD-L1 levels. Consistently, the aromatase inhibitor letrozole increased the efficacy of Pembrolizumab in humanized NSCLC xenografts, by reducing tumor growth and tumor-associated PD-L1, increasing the infiltrating CD8+T-lymphocytes, NK cells and Vγ9Vδ2 anti-tumor T-lymphocytes. The benefit was maximal in 17-β-estradiol/ERα high female xenografts, intermediate in 17-β-estradiol/ERα medium female and male xenografts, minimal in 17-β-estradiol/ERα low male xenografts. Additionally, an untargeted lipidome analysis revealed that letrozole decreased the saturated fatty acids (SFAs)/mono- or poly-unsaturated fatty acids (MUFAs-PUFAs) ratio, and the cholesterol/cholesterol esters ratio. These changes increased plasma-membrane fluidity, an event that in turns reduced the affinity between PD-L1 and PD-1. As further proof of concept, ω6- or ω3-PUFA treated cells, displayed an increased membrane fluidity and a change in lipid metabolism that affect the response to anti-PD-1/PD-L1 as letrozole did. We propose a prototypical in vitro 3D spheroids culture gender-tailored platform that allows to investigate the metabolic circuitries causing such differences and to repurpose metabolic modifiers as novel immune-adjuvant agents in oncology. Citation Format: Sofia La Vecchia, Dario Pasquale Anobile, Fabrizio Tabbò, Iris C. Salaroglio, Joanna Kopecka, Luca Primo, Luisella Righi, Giorgio Vittorio Scagliotti, Silvia Novello, Cyril Corbet, Chiara Riganti. Gender and estrogens as key factors in the response to immunotherapy in non small cell lung cancer [abstract]. In: Proceedings of the American Association for Cancer Research Annual Meeting 2022; 2022 Apr 8-13. Philadelphia (PA): AACR; Cancer Res 2022;82(12_Suppl):Abstract nr 2163.
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Ammirati, Serena. « Un po’ di luce sulle iscrizioni auree delle chiese di Pasquale I (817-824) ». Hortus Artium Medievalium 26 (mai 2020) : 240–52. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.121709.

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Beri, Emiliano. « «Contrabbandieri, pirati e ladri di mare». Bonifacini e napoletani nella marina di Pasquale Paoli (1756-1768) ». SOCIETÀ E STORIA, no 132 (juillet 2011) : 249–76. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132002.

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Résumé :
L'articolo esamina alcuni aspetti poco noti della marina creata ex novo dal governo cňrso ribelle di Pasquale Paoli, emersi in seguito all'analisi di numerose fonti in gran parte inedite. Un ruolo decisivo nella nascita e nello sviluppo della flotta "paolista" fu svolto dalle marinerie di Bonifacio, dei regni di Napoli e di Sicilia e dei presidi toscani sotto dominio napoletano. L'autore analizza i legami, non privi di tensioni, che unirono in gruppi di interesse alcuni dei principali corsari e contrabbandieri "paolisti" con uomini di mare, mercanti, mediatori e funzionari pubblici stranieri (napoletani soprattutto, ma non solo), mettendoli in condizione di usufruire delle risorse e delle ampie reti di relazioni proprie di questi soggetti. Un caso specifico, quindi, che permette tuttavia di gettare una luce piů ampia su fenomeni e problematiche proprie del mondo marittimo d'antico regime. In primo luogo il complesso intreccio di interessi che ruotavano intorno alla guerra di corsa e al contrabbando. In secondo luogo il ruolo strategico rivestito da alcune tipologie di merci e di risorse (come il sale e i disertori) e il diffuso ricorso a false identitÀ e "bandiere ombra". Si tratta di fenomeni che solitamente emergono con maggior vigore durante i periodi di guerra e risultano, quindi, particolarmente evidenti nel quadro del conflitto cňrso-genovese, grazie anche all'intreccio con la cruciale questione del riconoscimento della bandiera cňrsa.
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8

Tekavčić, Pavao. « Quaderni di filologia e lingue romanze, Ricerche svolte nell'Università di Macerata, Terza serie, vol. 17 ; Macerata 2002, 414 pp. » Linguistica 44, no 1 (1 décembre 2004) : 188–89. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.44.1.188-189.

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Résumé :
Il volume qui recensito racchiude i seguenti contributi Caterina Santarelli, L'ittionimia dialettale di Porto San Giorgio, 5-93;Uberto Malizia, Unfichier de lexicographie musicale du Mayen Age: essai sur la Lettre A [sic: senza circonflesso], 95-116;Monica Balestrero, La sfida dello sparviero, 117-139;Marinella Mariani, Ecrire le voyage: Stendhal dans Les Marches, 141-160;Elisabeth Ceaux, Souvenirs d'un blesse: Le regard d'Hector Malot sur la guerre de 1870, 161-182;Dante Pasquali, Il ciclo del mondo reale, 183-232;Daniela Fabiani, Una geografia privilegiata: /'Italia e la sua cultura nell'opera di Julien Green, 233-271;Silvia Vecchi, Le talon d'Hermès: la conoscenza errante, 273-291;Maryvonne Baurens, "Les couleurs de l'argot" contemporain, 293-320;Marco Cromeni, Berceo e ii miracolo de La Abadesa prefiada, 321-350;Miquel Pérez Escalera, La nada cotidiana y la cuestión de la identidad, 351-366;12) Carlos Alberto Cacciavillani, Alta Gracia: vicende storiche ed economiche, 367-387;Roberto Crescente, II territorio nella storia: /'Abruzzo adriatico dalle fonti letter­ arie e cartografiche, 389-402; Note e recensioni:14. Luca Pierdominici, Funzione deittico-anaforica, a livello della frase, di moifema ed elementi morfologici: gli accordi, 405-407 [nota] 15. Silvia Salvucci, recensione di: Christiane Roederer, La veilleuse de chagrin, Strasbourg, La Nuée Bleue, 2002; 408-409; Indice, 411-414. Come finora, la nostra recensione si concentra sui contributi di argomento linguistico e filologico, presentando gli altri in modo sommario.
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Pabón Arrieta, Juan Antonio. « Reseña ». ADVOCATUS, no 28 (2 janvier 2017) : 1. http://dx.doi.org/10.18041/0124-0102/advocatus.28.905.

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Résumé :
El filósofo italiano Pasquale Sofía, en un esfuerzo digno de reconocimiento en el mundo académico, ha asumido el reto de explorar, encontrar y confirmar la existencia de una cultura latinoamericana. Asumiendo el riesgo que implica realizar una antología, en la que la reflexión cultural de Latinoamérica tenga presencia autónoma, la ha publicado con un resultado bastante feliz, por decir, lo menos. Y aunque no menciona a algunos intelectuales latinoamericanos -imposible no caer en esta tentación trágica- es propio de toda antología, incluir o no a todos, como una exigencia necesaria de la brevedad de la vida. Ya habrá tiempo de hacer una nueva antología, y con justicia, incluir a otros intelectuales. La gran riqueza de la cultura latinoamericana lo requiere y el autor lo hará sin dudas. Tiene su alma anclada en nuestra cultura y tradición. Lo importante es que una excelente antología de la cultura autónoma latinoamericana esté al alcance de la mano de los lectores. Esto es meritorio y es necesario agradecerlo. Y es mucho más meritorio que lo haga Pasquale Sofía, despojándose del insano prejuicio eurocentrista que mira por encima del hombro todo lo que no es de Europa o asimilable a la cultura europea. Incluso, que mira todo lo que no es alemán como no culto y bárbaro. En esta obra, uno de los ejes centrales, es la crítica a lo que Hegel sostiene, acerca del cuestionable concepto de que nuestras sociedades latinoamericanas están por fuera de la historia de la humanidad. En otras palabras, que somos bárbaros. Pasquale Sofía, se opone a este despropósito y muestra el complejo de superioridad y racismo hegeliano. Este es el primer aspecto notable de este libro, el de hacer justicia histórica con la cultura latinoamericana, lo cual logra con creces. Asimismo, en la obra se identifica cómo la cultura latinoamericana, desde sus albores, en la luminosidad de su amanecer, nació como una nueva manera que adopta la ilustración occidental para dar camino al tránsito a la modernidad y al nacimiento de una nueva cultura universal, como lo es la cultura fundada en la dignidad del hombre, la libertad, la igualdad, la solidaridad, la tolerancia y el respeto al otro. América Latina, no es concebida en este trabajo por fuera del tránsito de la modernidad, ni en forma subalterna. Muy por el contrario, el autor con suma corrección inscribe la autónoma cultura latinoamericana desde su nacimiento en el enaltecedor camino de librar al hombre del tratamiento cruel a la que era sometido por la prevalencia de una cultura fundada en la servidumbre humana y en el oscurantismo. Este aspecto hace de la obra una valiosa contribución a la deliberación pública en el mundo. En el contexto del nacimiento de la modernidad y el aporte de la cultura desde Latino América, en la que el nuevo mundo le transmite al viejo mundo, es destacable la identificación del discurso humanista de sectores del cristianismo en el que se acentúa la presencia de los Dominicos, Jesuitas y Franciscanos, en la que una figura cimera alumbra con voz propia y marca con su sello el discurso moderno, la señera personalidad de Bartolomé de las Casas. Este ilustre sacerdote humanista, que vino a América Latina en condición de encomendero, se transforma en adalid de la humanización de siervos y esclavos y su disertación presenta argumentos que destruyen el fundamento de la servidumbre y la esclavitud, que había sido pulida y justificada durante siglos, nada menos que por Aristóteles en La Política y sus seguidores en la antigüedad griega que se prolongó hasta las independencias americanas. En este sentido, la modernidad occidental europea le debe a América y a América Latina, la contribución de una nueva cultura que superó la mentalidad colonial y se descolonizó en las luchas de las independencias del siglo XIX en beneficio de la humanidad. Empero, estas independencias no hubiesen sido posibles, sin la base primigenia de una cultura que abrió paso a una idea de igualdad de todos los hombres, independiente, de que la fundamentación de la igualdad fuese desde el laicismo o desde las ideas cristianas. Lo importante fue que se creó una cultura de igualdad que enriqueció la lucha por las libertades y el acceso del hombre a un poder soberano, sin reyes ni monarquías, puro y sencillo gobierno de leyes de creación humana mediante consenso en el espacio público. Esta cultura descolonizada de América Latina y la mentalidad igualitaria ha sido y es fermento para la soberanía de las naciones. El trabajo del filósofo Pasquale Sofía, en su excelente antología, nos muestra y prueba que en América Latina y para los latinoamericanos, mucho tiempo había pasado desde que en sus territorios se gestaba la lucha infatigable por alcanzar la mayoría de edad. De hecho, es oportuno recordar que cuándo en Europa el filósofo Inmanuel Kant, escribió el libro Respuesta a la pregunta qué es la ilustración, ya en el Socorro, provincia santandereana de Colombia, se había realizado la declaración de rebeldía en contra del poder imperial español con el movimiento revolucionario de los Comuneros. América Latina, siempre alimentó la cultura de la libertad y de la independencia nacional de los yugos extranjeros. Al lado de la revolución de los Comuneros y de las guerras de las independencias, estaba también en marcha una gran revolución en las ciencias naturales con la Expedición Botánica del sabio Mutis. No se anticipan los nombres de los pensadores latinoamericanos que contiene el texto. No lo hago, para que el lector descubra del enigma y disfrute del placer de leer la obra. No deseo destruir la magia de encontrar una obra que merece no sólo ser leída sino ser degustada. Y no se puede degustar algo si terceros imprudentes le arrebatan al lector la tentación de levantar el velo que cubre el rostro de un autor misterioso. Esta obra que tendrán en sus manos es un texto excelente que les invita a que la descubran y dialoguen amenamente con ella. El lector puede tener la absoluta certeza de que la conversación será ágil, fluida, de variados matices. Riquísima será la conversación y al final sentirá el orgullo de reconocerse en una cultura autónoma, libre, brillante, rítmica, bañada de ríos y mares, en un cielo azul con un sol esplendoroso en la que las palabras tienen la musicalidad de todo un buen poema.-
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Bennett, Kristen Abbott. « Rhetorical Swordfighting and Satire in Thomas Watson’s Hekatompathia ». Explorations in Renaissance Culture 48, no 1 (11 avril 2022) : 6–39. http://dx.doi.org/10.1163/23526963-04801001.

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Résumé :
Abstract Thomas Watson’s critics have suggested that The Hekatompathia, Or Passionate Centurie of Love ambitiously aspired to be a pedagogical text, but if this work is designed to teach, then this essay suggests Watson’s manipulations of genre, style, and intertexts combine to offer a pedagogy for poets, a compilation of rhetorical postures one may employ to simultaneously deliver and disguise socio-political satire in Elizabethan England. This essay first discusses how Hekatompathia additionally signals its satirical aims by participating in the pasquinade tradition, and positioning a “pasquine piller” at the volta of this sequence of one hundred passions. Next, it shows how Watson’s “passions” intertextually recall Pierre de Ronsard’s Discours des Misères de ce Temps, a collection of lyrics satirizing the French factionalism that has led to civil war, as well as Thomas Jeney’s later English translation that turns a mirror to princes toward Queen Elizabeth. Upon recognizing the Ronsardian subtexts of courtly factionalism and civil unrest associated with Watson’s “passions,” one may see how they are compounded as the poet sets them forth in the “pathetical style” of Seneca and Lucan. The civil wars of ancient Rome and subsequent imperial tyranny are frequently held up as a cautionary tales for early modern English and European rulers, but Watson’s simultaneous translation of the French Wars of Religion relocates these civil broils in England, implicating Elizabethan court dissidence and hypocrisy.
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Thèses sur le sujet "Pasquale De Luca"

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Pierno, Loredana. « Il rapporto tra le arti in Pasquale De Luca : la parola dipinta ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2494.

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Résumé :
2013 - 2014
If you want to assign a place to Pasquale De Luca in Italian Literature, first you must leave out all his Italian Literature production, so pleasant, from 1900 onwards. This is generally the judgement of the few, who have dealt with him. Different Opinions you may have about the participation of Pasquale De Luca to the Verismo Movement, a regionalist production that, without doubt, must be included in. When Pasquale De Luca moved to Milan, he had already given the best of himself. Later he will elaborate and improve the two most challenging novels AlleportedellaFelicità( At the door of Happiness)and Le Ambiziose (The ambitious women), written long before. It is worth remembering now just this Verismo production, unjustly forgotten, also framing De Luca in the short Neapolitan glimpse of the ‘80s, with his fervid personality and creative imagination. Everyone who worked with him and for him, loved and praised him. Lots of great critics and writers, not only Italian but also foreign ones, gave admired judgements of him. We can find the proof of esteem and affection towards Pasquale De Luca in the pages of A Pasquale De Luca nelsuo primo GiubileoLetterario,where colleagues and friends thought to manifest their affection and their regret at his departure from the direction of the journal Nature and Art, that he had brilliantly directed, spreading with it the culture and the good taste in Italian families to launch himself in the journalism with a new review which would have become his favourite creature. [edited by author]
XIII n.s.
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Christodoulou, Christodoulos [Verfasser], Benedetta [Akademischer Betreuer] Casu, Luca [Akademischer Betreuer] Pasquali et Norbert [Akademischer Betreuer] Koch. « Electronic and structural properties at the interfaces between graphene and molecular acceptors/donors / Christodoulos Christodoulou. Gutachter : Benedetta Casu ; Luca Pasquali ; Norbert Koch ». Berlin : Mathematisch-Naturwissenschaftliche Fakultät, 2015. http://d-nb.info/1077244665/34.

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3

Christodoulou, Christodoulos Verfasser], Benedetta [Akademischer Betreuer] [Casu, Luca [Akademischer Betreuer] Pasquali et Norbert [Akademischer Betreuer] Koch. « Electronic and structural properties at the interfaces between graphene and molecular acceptors/donors / Christodoulos Christodoulou. Gutachter : Benedetta Casu ; Luca Pasquali ; Norbert Koch ». Berlin : Mathematisch-Naturwissenschaftliche Fakultät, 2015. http://d-nb.info/1077244665/34.

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4

FEDERICO, LUCA. « L'apprendistato letterario di Raffaele La Capria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1005664.

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Résumé :
Superati «novant’anni d’impazienza» e dopo un lungo periodo votato all’autocommento e all’esplorazione delle proprie intenzioni, Raffaele La Capria ha raccolto le sue opere in due Meridiani curati da Silvio Perrella. La Capria ne ha celebrato l’uscita nella prolusione inaugurale di Salerno Letteratura, poi confluita nel breve autoritratto narrativo "Introduzione a me stesso" (2014). In questa sede, l’autore è tornato su alcuni punti essenziali della sua riflessione sulla scrittura, come la relazione, reciproca e ineludibile, fra tradizione e contemporaneità. All’epilogo del «romanzo involontario» di una vita, La Capria guarda retrospettivamente alla propria esperienza come ad un’autentica educazione intellettuale. Perciò, muovendo da un’intervista inedita del 2015, riportata integralmente in appendice, la tesi ha l’obiettivo di ricostruire l’apprendistato letterario di La Capria dai primi anni Trenta, quando l’autore ancora frequentava il ginnasio, fino all’inizio dei Sessanta, quando ottenne il premio che ne avrebbe assicurato il successo. Il percorso, che riesamina l’intera bibliografia lacapriana nella sua varietà e nella sua stratificazione, si articola in una serie di fasi interdipendenti: la partecipazione indiretta alle iniziative dei GUF (intorno alle riviste «IX maggio» e «Pattuglia»); l’incursione nel giornalismo e l’impegno culturale nell’immediato dopoguerra (sulle pagine di «Latitudine» e di «SUD»); l’attività di traduttore dal francese e dall’inglese (da André Gide a T.S. Eliot); l’impiego alla RAI come autore e conduttore radiofonico (con trasmissioni dedicate a Orwell, Stevenson, Saroyan e Faulkner); la collaborazione con «Il Gatto Selvatico», la rivista dell’ENI voluta da Enrico Mattei e diretta da Attilio Bertolucci; e le vicende editoriali dei suoi primi due romanzi, “Un giorno d’impazienza” (1952) e “Ferito a morte” (1961), fino alla conquista dello Strega. La rilettura dell’opera di uno scrittore semi-autobiografico come La Capria, attraverso il costante riscontro di fonti giornalistiche, testimonianze epistolari e documenti d’archivio che avvalorano e occasionalmente smentiscono la sua versione dei fatti, diventa allora un’occasione per immergersi nella sua mitografia personale e avventurarsi in territori finora poco esplorati: come la ricostruzione del suo profilo culturale, a partire dal milieu in cui La Capria vive e opera, o l’incidenza delle letture e delle esperienze giovanili sulla sua prassi letteraria.
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Livres sur le sujet "Pasquale De Luca"

1

Pasquale, Celona, et Lucca Center of Contemporary Art, dir. Pasquale Celona : Lustri di luce. Bologna : Fausto Lupetti editore, 2018.

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2

Alla luce del Sud : Lettere a Pasquale Prunas. Milano : Archinto, 2006.

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Una parabola di luce : Lettura pasquale dei restaurati affreschi del Baciccio. Roma : Edizioni ADP, 2000.

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Chapitres de livres sur le sujet "Pasquale De Luca"

1

Tsukahara, Tetsuya. « History of the European-Japanese Cerebrovascular Congress ». Dans Acta Neurochirurgica Supplement, 1–6. Cham : Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-63453-7_1.

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Résumé :
AbstractThe European-Japanese Cerebrovascular Congress originally started as a Swiss-Japanese joint conference on cerebral aneurysm. The Congress was held in Zürich, Switzerland, from 5–7 May 2001 with Prof. Y. Yonekawa of Zürich and Prof. Y. Sakurai of Sendai as the presidents.Three years later, in July of 2004, the second meeting was held at Zürich again with wide-ranging conference topics on cerebral stroke surgery.The third meeting at Zürich in 2006 was the key congress for future development. The conference was expanded to the European-Japanese Joint Conference for Stroke Surgery.As the year of 2006 was the 70th Anniversary of the Department of Neurosurgery, University Hospital Zürich, Prof. Krayenbühl, Prof. Yasargil, and Prof. Yonekawa introduced the impressive history of the Department of Neurosurgery at the conference.At the fourth European-Japanese Joint Conference on Stroke Surgery we moved from Zürich to the Nordic city of Helsinki, with Prof. Juha Hernesniemi as the conference president.The fifth joint conference was held at Düsseldolf am Rein with Prof. Hans-Jakob Steiger as the Conference president.The sixth conference, named “The European-Japanese Stroke Surgery Conference” (EJSSC), was held in Utrecht, The Netherlands. Professor Luca Regli and Prof. Gabriel Rinkel were the conference presidents.The seventh European-Japanese Stroke Surgery Conference (EJSSC) was held in Verona, Italy with the presidents Prof. Alberto Pasqualin and Prof. Giampietro Pinna.The eighth European-Japanese Cerebrovascular Congress (EJCVC) came back to Zürich in the year 2016 with Prof. Luca Regli as the president.The ninth European-Japanese Cerebrovascular Congress (EJCVC) was held in the historical room of Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milan, Italy, with Prof. Marco Cenzato as the president.The tenth European-Japanese Cerebrovascular Congress (EJCVC) will be held in Kyoto. It will be the first meeting of the EJCVC in Japan.Publication of the proceeding books of the conference as supplements of ACTA Neurochirurgica is one of the main reasons that we have been able to continue this conference for almost 20 years. We sincerely thank Prof. Steiger for his continuous and generous cooperation as the series Editor of ACTA Neurochirurgica.
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Lorbiecki, Marybeth. « Adios and Happy Trails ». Dans A Fierce Green Fire. Oxford University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780199965038.003.0019.

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Résumé :
Leopold “wildlifer” Dan Thompson and his research partner were driving south on US Highway 51 on Thursday, April 22, 1948. “When the news of Aldo Leopold’s death came over the radio, we gasped and blankly looked at each other. I turned off the radio, and we drove on for another thirty minutes of silence.” Dan’s thoughts drifted back to the howl of a single wolf he had heard the evening before. He wondered “if the wolf had sensed the passing of a kindred spirit of the wilderness.” Aldo Leopold turned the American Dream upside down. He was born in a mansion and died at a shack; yet the Shack was the home of his greatest riches. Some have dubbed it the most famous chicken coop in the world. Upon his retirement, Aldo had planned to build a year- round home on the property, but instead the Shack was passed on as it was to new generations far beyond his family. Leopold’s book about the Shack and other adventures, “Great Possessions,” was in jeopardy after his death of ever getting published. But comments on the essays were called in from key students, friends, and family members, Luna served as the editor for his father’s writings, and the book was released by Oxford University Press under the title A Sand County Almanac and Sketches from Here and There (1949). In it, Aldo Leopold invited his readers to sit with him on his bench at the Shack, watch as he cut wood, walk with him in the woods and prairies, and loiter at his campfires to think about the question: How can we live on the land without spoiling it? And now even broader: How can we live as part of the earth, and its systems, without spoiling it? The urgency of his questions has only heightened since his death. Leopold anticipated our crises and left us the practical and philosophical wisdom to set our compasses and choose paths toward healthier vistas. Leopold reminded us in all his ecological work, “Pluck a petal from a pasque flower, and you disturb a star.”
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