Littérature scientifique sur le sujet « Partecipazioni societarie »

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Articles de revues sur le sujet "Partecipazioni societarie"

1

Campeis, Massimiliano. « Il trust di partecipazioni societarie di controllo ». Trusts, no 6 (1 décembre 2022) : 1108–15. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.223.

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Résumé :
Tesi La detenzione di una partecipazione di controllo in una società da parte del trustee pone una serie di interrogativi riguardanti la posizione di quest’ultimo rispetto ai diritti connessi allo status socii: ci si chiede, in particolar modo, se egli possa disinteressarsi alla gestione societaria o, al contrario, sia tenuto ad un particolare onere di vigilanza e, conseguentemente, di attivazione. Il tema assume particolare rilevanza in presenza di clausole di «esonero», di cui viene analizzata la compatibilità con le prerogative spettanti al socio in base al diritto interno. The author’s view The trustee’s possession of a controlling interest in a company raises several issues regarding his attitude in exercising his rights as a shareholder; in particular, the question arises whether the trustee can neglect the way the company is managed or, on the contrary, has the duty to supervise and, if necessary, to take appropriate action. This matter is all the more relevant in the presence of «exemption» clauses, which are analyzed in relation to their compatibility with the shareholders’ prerogatives according to domestic law.
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2

Benvenuti, Marco. « La spada e lo scudo. Prime note sulle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 1 (mars 2021) : 13–45. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001002.

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Résumé :
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale.
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3

Guazzarotti, Andrea. « La politica monetaria : il modello ibrido dell'UEM ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 1 (mars 2021) : 47–71. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001003.

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Résumé :
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale
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Russo, Pina, et Bruno Spadoni. « Il riordino delle partecipazioni societarie della p.a. e della disciplina in materia di servizi pubblici locali di interesse economico generale delineato dalla "Delega Madia" ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (janvier 2016) : 181–91. http://dx.doi.org/10.3280/ep2015-002006.

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5

Zincone, Giovanna. « DUE VIE ALLA CITTADINANZA : IL MODELLO SOCIETARIO E IL MODELLO STATALISTA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 2 (août 1989) : 223–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012922.

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Résumé :
IntroduzioneQuando vogliamo classificare i sistemi politici democratici e li osserviamo in un ottica comparata, tendiamo spesso a sottovalutare quei tratti che più specificamente determinano condizioni di vita diverse per i loro cittadini. Guardiamo, ad esempio, più spesso alla configurazione degli organi decisionali, ai modelli di competizione e di alleanza tra le élites; mentre ci capita meno spesso di utilizzare come criterio di classificazione la possibilità, che può avere un individuo qualunque, di influenzare le decisioni pubbliche. Anche le ricerche sulla partecipazione, che dovrebbero studiare la politica dal punto di vista dei governati, osservano di solito i comportamenti di fatto e le variabili socioeconomiche di tali comportamenti, mentre trascurano i caratteri del sistema. E anche quando se ne occupano, individuano le condizioni giuridiche che permettono o incentivano gli atti di partecipazione (quali ad esempio l'estensione del suffragio, da una parte, o il voto obbligatorio dall'altra), ma non si preoccupano di quei profili delle istituzioni che rendono tali atti di partecipazione efficaci (ad esempio, il ruolo più o meno cruciale degli organismi elettivi rispetto ad altre arene decisionali).
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6

Cattero, Bruno. « Figlia di un Dio minore. Societŕ per azioni europea (SE) e partecipazione a dieci anni dalla direttiva ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (février 2012) : 75–84. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003004.

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Résumé :
La direttiva sulla Societŕ per Azioni Europea (SE) del 2001 afferma il diritto alla partecipazione delle rappresentanze dei lavoratori negli organi di governo dell'impresa, eleggendolo a tratto distintivo del "modello sociale europeo". L'articolo prende in esame dapprima lo sviluppo quantitativo e qualitativo della SE, per poi soffermarsi sulla discussione in corso a livello comunitario e, in particolare, sulla posizione della Commissione europea. L'analisi dei dati si sofferma sia sulle SE "normali", largamente minoritarie e concentrate non casualmente in Germania, sia sul fenomeno delle SE cd. "conchiglia", involucri societari "pronti per l'uso" ma anche per l'abuso della direttiva comunitaria sulla partecipazione. La seconda parte dell'articolo č dedicata al processo in corso di valutazione della normativa sulla SE da parte della Commissione e in particolare a un'analisi critica dello studio Ernst & Young, che individua nel vincolo della partecipazione l'ostacolo maggiore a una maggiore diffusione della SE.
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Semproni, Antonio. « Revocata la vendita fatta da una società a un trust per la famiglia dell’amministratore (Trib. Piacenza, 31 maggio 2022) ». Trusts, no 6 (1 décembre 2022) : 1067–69. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.216.

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Résumé :
Massima È revocabile ex art. 2901 cod. civ. l’atto di cessione tramite cui una S.r.l. (poi fallita) vende a un trust familiare, istituito dall’amministratore e socio unico della detta S.r.l., un fabbricato ad uso abitativo: l’eventus damni sussiste in quanto il prezzo della cessione era di gran lunga inferiore al valore effettivo del fabbricato e veniva corrisposto mediante dazione di una partecipazione societaria di valore di gran lunga inferiore al prezzo stesso; la scientia damni in capo alla società, nella persona del suo amministratore e socio unico (nonché disponente del trust), è da ritenersi provata in quanto questi era perfettamente consapevole della significativa esposizione debitoria della S.r.l. all’epoca della cessione e intendeva continuare a godere del fabbricato; ugualmente si ritiene provata la partecipatio fraudis del trustee in ragione del suo legame professionale con la S.r.l. e delle sue relazioni personali e lavorative con il disponente.
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8

Cardi, Mavie. « Prospettive di ridefinizione degli assetti proprietari del capitale della Banca d'Italia : profili giuridici e valutativi ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (juin 2010) : 445–64. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003003.

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Résumé :
Il tema della proprietŕ delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia rimane ancora irrisolto nonostante siano decorsi i tre anni previsti dalla legge di riforma del risparmio per dare una soluzione attuativa al problema. L'articolo 19, comma 10, della l. 28 dicembre 2005, n. 262 ha previsto infatti una ridefinizione in senso pubblicistico dell'assetto proprietario della Banca; tuttavia, la mancata indicazione da parte del legislatore dei criteri da seguire nell'individuazione dei nuovi azionisti e dei canoni contabili da applicare per la valorizzazione delle quote, č stata di ostacolo nell'identificazione di idonee soluzioni. Restano fermi i numerosi interrogativi che giŕ in passato si sono posti con riguardo alla ricerca di correttivi di detta «anomalia» istituzionale. Il presente lavoro nel riferimento alla peculiare configurazione ordinamentale della Banca d'Italia č orientato alla ricerca di metodi di valutazione del capitale della Banca d'Italia volti a verificare la concreta proposizione di ipotesi definitorie della problematica in parola. In primo luogo si sottolinea che le tecniche utilizzate nell'apprezzamento dei titoli societari non sembrano applicabili nel caso di specie, in ragione della specificitŕ delle «quote» di partecipazione al capitale della Banca centrale (basti pensare alle differenze riguardanti il regime di circolazione degli ordinari titoli azionari ed il significato diverso che gli stessi rivestono dal punto di vista commerciale o del patrimonio di vigilanza). Da qui una prima conclusione che esclude la possibilitŕ di riferire al capitale della Banca d'Italia i criteri valutativi che, a vario titolo, vengono in considerazione per la determinazione del valore patrimoniale dell'asset in questione. Successivamente, l'analisi - fermi i profili di non trasferibilitŕ delle quote da parte dei futuri acquisitori delle stesse - non preclude la concreta possibilitŕ di far ricorso, nel caso di specie, all'applicazione, non solo teorica, ma pratica, di criteri valutativi basati sul valore reddituale. In particolare, si riscontra l'effettiva applicabilitŕ del Discounted Dividend Model, metodo che - assumendo a criterio di riferimento un elemento reddituale, il dividendo (in questo caso valorizzato dalla presenza di significative componenti di rendimento aggiuntivo) - trova un preciso riscontro nelle componenti economiche che qualificano la partecipazione al capitale della Banca d'Italia e pertanto appare non soltanto teoricamente, ma anche tecnicamente, applicabile nella fattispecie.
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9

Sancetta, Giuseppe, et Francesco Mirone. « Gli strumenti finanziari partecipativi quale meccanismo di Creditor Engagement ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 1 (novembre 2020) : 9–39. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10113.

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Résumé :
Obiettivo del lavoro è quello di esaminare il complesso rapporto che si instaura tra creditori e debitori, nella fase delicata del concordato preventivo. Recenti esperienze documentano che l'utilizzo degli Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP), all'interno dei concordati preventivi, sembrerebbe esercitare effetti negoziali positivi. Gli SFP, in alcuni casi, appaiono in grado di facilitare i rapporti di engagement tra creditore e debitore, spingendo i creditori a sostenere l'omologa del concordato.L'uso degli SFP faciliterebbe, quindi, la difficile negoziazione dei rapporti tra creditori e debitori, favorendo il raggiungimento di un equilibrio tra tutti i player interessati, col duplice scopo di tutelare i creditori, ma, soprattutto, di assicurare continuità e stabilità all'impresa.In quest'ottica, si cercherà di rileggere gli SFP quale meccanismo di creditor engagement, con evidenti riflessi: da un lato, gli SFP potrebbero consentire una più facile negoziazione dei rapporti tra le parti, semplificando ed agevolando l'omologazione del concordato; dall'altro, il creditor engagement migliora la partecipazione dei creditori alla vita ed al governo societario dell'impresa e può assicurare agli stessi l'ottenimento di ulteriori benefici anche nel periodo successivo all'esecuzione del concordato.Il lavoro è suffragato da un'analisi di alcuni casi riguardanti aziende italiane che hanno utilizzato gli strumenti finanziari partecipativi nell'ambito di procedure concorsuali.
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Thèses sur le sujet "Partecipazioni societarie"

1

Mammola, Paolo. « Le garanzie nel contratto di acquisizione di partecipazioni societarie ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://hdl.handle.net/10556/3118.

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Résumé :
2015 - 2016
The thesis at stake deals with the Share Purchase Agreement and the main issue of its warranties, including the implied ones. Namely, the problem lies in that transferring shares does not mean selling undertaking’s assets, hence the provisions of clauses−mainly in favour of the purchaser−concerning the company’s patrimony, since shares are only a second degree good: which means that securing the quality of some shares does not grant them−ex se−that quality. While jurisprudence prefers expressed business warranties in contracts, a doctrine is here developed−also referring to Common Law implication of terms−through the proposition of implied clauses and warranties, by having recourse to the good faith principle, which is deemed in force in Company Law relationships as well. [edited by Author]
XV n.s.
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2

REGAZZONI, LUIGI. « Le garanzie nella cessione di partecipazioni societarie. Prassi negoziale e categorie dogmatiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2020. http://hdl.handle.net/11571/1321854.

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3

COVELLI, ROBERTA. « Il modello cooperativo da forma societaria a paradigma sociale ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/314060.

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Résumé :
La tesi riguarda il modello cooperativo, inteso sia come tipo di società e sia come forma archetipica di partecipazione sociale. La prima parte dell’elaborato, osservati gli sviluppi storici del fenomeno cooperativo, dà conto della disciplina applicabile all’impresa cooperativa, sottolineandone alcuni aspetti societari e tributari. L’analisi si concentra quindi sulle questioni relative alla figura del socio lavoratore e alla sua tutela, sul piano sostanziale e processuale, cui si aggiungono cenni di osservazioni empiriche sul ruolo delle cooperative nel tessuto socio-economico. L’osservazione si sposta poi, nella seconda parte dell’elaborato, alle vicende di insolvenza e crisi d’impresa, ipotizzando per la cooperativa una funzione di salvaguardia attiva dell’occupazione. In particolare, si indagano i fenomeni di recupero e autogestione delle imprese da parte dei lavoratori, sia rispetto ai casi di workers buyout, sia rispetto alle empresas recuperadas por sus trabajadores, sia infine relativamente alla declinazione italiana del fenomeno, che unisce la natura rivendicativa del recupero alla ricerca di legittimazione giuridica proprio tramite il modello cooperativo. A premessa, viene affrontato il tema della partecipazione, come cogestione attiva dei lavoratori e come paradigma costituzionale, valore che sarà approfondito nella terza parte dell’elaborato, dedicata all’osservazione della categoria dei beni comuni. Il tema dei beni comuni si sviluppa avendo riguardo delle elaborazioni sociologiche ed economiche, per fornirne poi la definizione giuridica ed evidenziarne il ruolo funzionale rispetto all’esercizio dei diritti fondamentali: su tale assunto si sostiene la configurabilità del modello cooperativo come paradigma partecipativo architrave nella società dei diritti.
This dissertation deals with cooperative models, in both their legal-societary and socio-economic frameworks. After some general remarks about the historical origins of the issue, the first section of the essay compares the legal outline of cooperative enterprises to the Rochdale social principles, such as the ones of open membership, democratic governance (“one person, one vote”), public and members education and cooperatives mutual interaction. Then, the essay deals with the peculiar dual nature of cooperative members, as they are both partners and workers at the same time. The second section of this dissertation examines the role of cooperatives in recovering employment relationships during enterprises crisis, through the analysis of workers buyout experiences. After some observations about how, in compulsory liquidation, bankruptcy logic prevails over the needs of workers, the essay focuses on the promotion of workers participation, not only in profits and enterprise results, but most of all in the decision-making process of the organisation. Finally, the third section aims to describe the commons, by evaluating whether cooperatives are able to ensure their democratic management. In particular, the essay analyzes the link between commons and rights, emphasizes the importance of participation (and the importance of the cooperative model too) in order to deal with new forms of social, economic, cultural, political rationalities.
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4

SALTARELLI, SALVATORE. « Comunione legale tra coniugi e partecipazioni sociali : la posizione del coniuge non acquirente ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1108199.

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Résumé :
Scopo della presente ricerca è indagare i rapporti tra il regime della comunione legale dei beni e le partecipazioni sociali, con particolare riguardo alla posizione del coniuge non acquirente. In particolare, si intende studiare: 1. se le partecipazioni sociali, o alcune di esse, possano essere oggetto della comunione legale; 2. quali siano gli effetti della eventuale applicazione della comunione. Tali questioni, ad ormai oltre quaranta anni dalla riforma del diritto di famiglia del 1975, rivestono ancora notevole interesse. Da un lato, infatti, il dibattito dottrinale e giurisprudenziale in merito è rimasto aperto: anche gli ultimi anni hanno visto contributi scientifici e sentenze di legittimità sposare orientamenti contrastanti. Dall’altro, gli stessi problemi presentano una notevole rilevanza pratica: i matrimoni in regime di comunione legale sono, come si avrà modo di meglio precisare, ancora numerosi, ed altrettanto frequenti sono i casi in cui alcuno dei coniugi detenga partecipazioni societarie. Nel presente lavoro, dopo una brevissima ricognizione dei caratteri fondamentali del regime della comunione legale, si illustrerà l’emersione del problema nella casistica giurisprudenziale. Ciò allo scopo di meglio chiarire la rilevanza concreta della ricerca ed individuare gli interessi contrastanti che devono trovare composizione nelle soluzioni da proporre. Quindi, si illustreranno le diverse opzioni interpretative proposte nel tempo dagli operatori del diritto, analizzandone i rispettivi argomenti. La ricostruzione che si sostiene è quella che distingue le partecipazioni sociali sulla base della loro destinazione. In particolare, nei casi in cui l’acquisto della partecipazione sia finalizzato all’esercizio di attività personale del coniuge acquirente, si ritiene applicabile l’art.178 c.c.. Detta norma assoggetta i beni destinati all’esercizio dell’impresa di uno dei coniugi costituita dopo il matrimonio ad una forma di comunione differita: gli stessi se ne considerano oggetto, infatti, solo se sussistono allo scioglimento della stessa. La ratio dell’art.178 è tutelare la libertà economica del singolo coniuge senza sacrificare del tutto la partecipazione dell’altro alle ricchezze accumulate durante il matrimonio. Tale esigenza ricorre sia quando l’attività è esercitata in forma individuale, sia quando è esercitata in forma associata con altri con un coinvolgimento personale del coniuge. La società è lo strumento per l’esercizio collettivo dell’impresa, all’interno del quale i soci possono essere più o meno personalmente coinvolti nell’attività che costituisce l’oggetto sociale a prescindere dal tipo utilizzato. Se attraverso la partecipazione societaria il coniuge svolge la propria attività personale, deve essergli riconosciuta la stessa tutela della libertà economica che il diritto di famiglia accorda all’imprenditore individuale. La partecipazione sarà dunque sottratta alla comunione immediata ai sensi dell’art.178, quale bene destinato all’esercizio dell’impresa. In caso contrario, invece, la partecipazione costituirà un acquisto suscettibile di cadere nella comunione immediata, a meno che non ricorra una causa di esclusione ai sensi dell’art.179. Assumeranno rilevanza, dunque il coinvolgimento personale del coniuge nella attività societaria e il fatto che egli tragga dalla stessa una rilevante porzione del suo reddito. Questo criterio, che ha trovato anche l’avallo della giurisprudenza di legittimità, è rispettoso del dato normativo e contempera adeguatamente gli opposti interessi alla compartecipazione agli acquisti e alla libertà di iniziativa economica. Si vedrà altresì che l’indagine sulla strumentalità della partecipazione ad attività personale del socio deve essere compiuta in concreto, e non sulla base di criteri rigidamente formali, quali il tipo di società interessato o la responsabilità connessa alla partecipazione. Tale soluzione è coerente con l’impianto normativo della riforma del 1975 e trae ulteriore forza sia dalle recenti evoluzioni del diritto societario, sia da un raffronto con la realtà economica del tessuto imprenditoriale italiano. Sul primo punto, si pensi, in particolare, alla società a responsabilità limitata, società di capitali dove grande rilievo è dato alla persona del socio e che la riforma del 2003 ha definitivamente “staccato” dalla società per azioni modellandola sulla figura dei “soci-imprenditori”. Ad oggi, su circa 850.000 società di capitali presenti in Italia, più di 815.000 sono proprio società a responsabilità limitata. Non può negarsi, dunque, che i tipi societari capitalistici, inclusa la società per azioni, vengono spesso utilizzati per lo svolgimento di attività in cui almeno alcuni dei soci sono personalmente coinvolti. I dati statistici mostrano un’amplissima prevalenza, tra le società di capitali, di compagini sociali molto ristrette, con presenza di singoli soci persone fisiche titolari di partecipazioni di controllo. Sul fronte opposto, la recente legislazione tributaria esplicitamente ammette società semplici “di mero godimento”, società personali che sicuramente non hanno la connotazione di strumento per l’attività personale dei soci. L’adozione del criterio basato sulla destinazione costituisce il punto di partenza per l’analisi delle diverse problematiche inerenti il rapporto tra la comunione legale e l’organizzazione sociale. Difatti, l’effetto della comunione, quando operante, è automatico, ma tutte le società sono caratterizzate da regole proprie concernenti la circolazione delle partecipazioni e l’esercizio dei diritti sociali. Occorre dunque analizzare dapprima se e in quali forme il coniuge non acquirente possa far valere la contitolarità nei confronti dell’organizzazione; e quindi come debba esser regolato l’esercizio dei diritti sociali relativi alla partecipazione cointestata. In particolare, su quest’ultimo punto, si indagherà se le regole della comunione legale siano “autosufficienti” ovvero se occorra fare in ogni caso riferimento alle norme sulla contitolarità di partecipazioni (art.2347 e 2468 c.c.). Dall’altro lato, si indagherà sulle conseguenze in tema di responsabilità per le obbligazioni sociali, ove prevista, e per l’esecuzione dei conferimenti, sia nel caso di partecipazione cointestata, sia nel caso di partecipazione rimasta intestata al solo coniuge acquirente. Inoltre, ci si dovrà soffermare sugli effetti della comunione differita ex art.178 c.c., sui quali si registrano posizioni contrastanti. Stanti le rilevanti differenze di disciplina, saranno analizzate separatamente le società di persone, le società di capitali, le società cooperative e le società tra professionisti.
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Livres sur le sujet "Partecipazioni societarie"

1

Bucelli, Andrea, et Gianni Galli, dir. Impresa e successioni. Florence : Firenze University Press, 2008. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-767-6.

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Résumé :
Con particolare attenzione al nuovo istituto del patto di famiglia, il volume considera le implicazioni civilistiche, fiscali e aziendali del passaggio generazionale di aziende e partecipazioni societarie. Con sensibilità teoriche e pratiche, i sei contributi costituiscono per lo più la rielaborazione delle relazioni presentate nel recente Convegno sul «Patto di famiglia», organizzato congiuntamente dalla Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Firenze e dalla Fondazione dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Firenze.
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2

Ugo, Draetta, dir. Compravendite internazionali di partecipazione societarie. Milano : EGEA, 1990.

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3

Italy. Codice delle società : Società di persone, società di capitali, società cooperative e mutue assicuratrici, associazione in partecipazione, consorzi, reati societari : commentato con la giurisprudenza e con la dottrina più recenti : coordinato con diffusi richiami e note. 9e éd. Milano : Pirola, 1989.

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