Littérature scientifique sur le sujet « Partecipativa »

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Articles de revues sur le sujet "Partecipativa"

1

Lingua, Valeria. « Limiti e opportunitŕ della democrazia partecipativa nei piccoli comuni ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 97 (février 2011) : 297–316. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097017.

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Résumé :
Il percorso partecipativo attivato per la realizzazione del piano strutturale in un piccolo comune della periferia toscana permette di sviluppare alcune riflessioni sulle opportunitŕ e i limiti dell'attivazione di processi partecipativi in realtŕ di piccole dimensioni. L'autrice evidenzia dilemmi e conflitti emergenti in contesti marginali rispetto al sistema socioeconomico, infrastrutturale e turistico dominante, dotati di un buon substrato di capitale sociale, ma di scarse risorse tecniche, finanziarie e culturali.
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2

Mengozzi, Alessandro. « Prove di democrazia partecipativa : la legge sulla partecipazione dell'Emilia-Romagna ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (avril 2011) : 33–38. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001003.

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Résumé :
L'articolo, dopo una breve premessa sulle fasi ascendenti e discendenti del ciclo politico, affronta gli aspetti critici del modello liberale di democrazia e propone lacome valido correttivo. Alla ricerca di un modello in grado di attuare le promesse della democrazia partecipativa č l'approccio accolto dalla legge n. 3/2010 della Regione Emilia-Romagna, in cui si propone un "modello misto", in cui i livelli territoriali di governo sono i soggetti "legittimatori dei processi decisionali partecipativi su determinate questioni", mentre gli attori organizzati sul territorio partecipano al fine di risolvere i nodi critici dei problemi sottoposti dalle amministrazioni. In questo processo nel corso della trattazione si chiarisce il ruolo di soggetti terzi che rivestono il ruolo di tecnici di garanzia e del "comitato di pilotaggio", indicando anche le possibili soluzioni a situazioni di stallo e di conflitto tra i diversi attori coinvolti.
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3

Algostino, Alessandra. « La democrazia partecipativa e i suoi lati oscuri ». DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 3, no 2 (14 avril 2021) : 44–65. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v3n2.2020.p44-65.

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Résumé :
Nell’intervento si riflette sul concetto di democrazia partecipativa, nella prospettiva del suo inserimento nello spazio di due principi e, insieme, obiettivi da rendere effettivi, attraverso i quali si articola l’essenza della democrazia: la sovranità popolare e la partecipazione. Si muove da una definizione della locuzione “democrazia partecipativa”, mettendo in luce i tratti che la contraddistinguono dalla declinazione “rappresentativa” e “diretta” della democrazia, così come dalla democrazia dal basso. L’intento è proporre una riflessione sull’apporto che la democrazia partecipativa può offrire in direzione di una democrazia quanto più possibile effettiva, senza misconoscere i rischi che essa presenta e nella consapevolezza della strutturale dinamicità, tensione e incompiutezza della democrazia.
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4

Floridia, Antonio, et Rinaldo Vignati. « Deliberativa, diretta o partecipativa ? » Quaderni di Sociologia, no 65 (1 août 2014) : 51–74. http://dx.doi.org/10.4000/qds.369.

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5

Pastore, Gerardo. « Elementi per una Governance del lifelong learning : il modello dei Circoli di studio ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 4 (novembre 2011) : 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004008.

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Résumé :
Da oltre un decennio studiosi, politici ed esperti discutono di democrazia partecipativa e si impegnano nella teorizzazione di modelli diin grado di aumentare le possibilitŕ decisionali dei cittadini. Da qui la diffusione delle cosiddette "best practices" politiche, amministrative, sociali volte a superare quel deficit democratico che sembra caratterizzare le societŕ contemporanee e a contrastare i dilaganti atteggiamenti antipolitici, oltre che antisociali. Nell'articolo si individua una comunione di intenti fra pratiche partecipative, cittadinanza attiva e il piů ampio processo di costruzione della societŕ della conoscenza. A partire dalla considerazione del ruolo strategico delsi propone un approfondimento monografico sui circoli di studio, in quanto pratica formativa chiamata a giocare funzioni chiave nella costruzione della cittadinanza attiva e nella realizzazione di spazi per la promozione della partecipazione e della cultura democratica.
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6

Raciti, Viviana V. F. « Regia ri-mediata e partecipativa ». Mimesis Journal, no 10, 1 (1 juin 2021) : 109–26. http://dx.doi.org/10.4000/mimesis.2219.

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7

Paladini, Roberto. « La partecipazione dei cittadini nei processi di fusione di comuni in veneto : un'occasione mancata ? » ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (février 2021) : 105–28. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003008.

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Résumé :
La review della letteratura di scienze politiche, management pubblico e di sociologia economica sugli articoli e i volumi degli ultimi trent'anni riguardo al riordino territoriale, e nella fattispecie le fusioni tra Comuni, si focalizza prevalentemente sugli aspetti organizzativi e funzionalisti derivanti dall'optimal size, dando poca evidenza alla questione partecipativa, prevista dall'attuale norma di riferimento, che, come evidenziato da alcuni autori, appare più uno strumento di legittimazione sociale delle politiche pubbliche di riassetto amministrativo che di reale coinvolgimento dei cittadini. Alla luce dell'obiettivo della ricerca, atto ad analizzare la portata di processi partecipativi nell'ambito dell'iter di fusione di Comuni, l'articolo si concentra sui processi di fusione e i relativi studi di fattibilità realizzati in Veneto dal 2013 al 2018, provando a verificare se vi sono stati reali rapporti di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza che, comunque, è tenuta a esprimersi attraverso il referendum consultivo.
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8

Allegretti, Umberto. « Democrazia partecipativa e processi di democratizzazione ». DEMOCRAZIA E DIRITTO, no 2 (juin 2009) : 175–217. http://dx.doi.org/10.3280/ded2008-002009.

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9

Marchetti, Maria Cristina. « La partecipazione della societŕ civile ai processi decisionali europei : verso una democrazia partecipativa in Europa ? » CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (novembre 2012) : 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2012-002004.

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Résumé :
I gruppi di pressione hanno sempre ricoperto un ruolo cruciale nel processo decisionale europeo. Tale ruolo da una parte č stato analizzato con le categorie proprie del lobbying tradizionale, dall'altra ci si č resi conto che il livello di coinvolgimento dei gruppi di pressione č tale da assumere le caratteristiche di una partecipazione della societŕ civile ai processi decisionali europei, capace di chiamare in causa il modello della democrazia partecipativa, al quale per altro si fa sovente riferimento nei documenti della Commissione e del Comitato economico e sociale. Č a partire da tali considerazioni che sorgono spontanei alcuni interrogativi: dove passa il confine tra il lobbying in senso stretto e la partecipazione della societŕ civile ai processi decisionali europei? L'Unione europea sta aprendo la strada a nuove forme di democrazia partecipativa?
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10

Sampugnaro, Rossana. « Democrazia partecipativa e organizzazioni politiche. I cantieri di Rita Borsellino ». PARTECIPAZIONE E CONFLITTO, no 2 (juillet 2011) : 99–122. http://dx.doi.org/10.3280/paco2011-002005.

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Thèses sur le sujet "Partecipativa"

1

Lando, Manuel. « Wewheelrocku : Un'applicazione partecipativa per disabili a bologna ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6203/.

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2

Teso, Andrea <1996&gt. « Neo-tribalismo nella cultura partecipativa online : il caso Twitch.tv ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19863.

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Résumé :
Alla base di questo studio vi è la rivoluzione del Web 2.0, fenomeno in cui si assiste a una progressiva perdita di staticità dell’ambiente digitale e alla conseguente modifica dell’approccio degli internauti alla piazza digitale. Contenuti generati dagli utenti (UGC), facilità d’uso, cultura partecipativa e interoperabilità sono le keyword fondamentali che contraddistinguono la rivoluzione in questione. In particolare, il focus è incentrato sulle dinamiche partecipative del live streaming e, più precisamente, della piattaforma Twitch.tv. Quest’ultima, nata dall’idea amatoriale di un giovane studente americano intento a riprendere in diretta ogni istante del proprio quotidiano, ha raggiunto nel tempo vette di popolarità sempre più alte, tanto da essere acquista nel 2014 da Amazon per 970 milioni di dollari. Ad oggi, su Twitch sono presenti milioni di streamer che trasmettono giornalmente contenuti di vario genere: dal gaming alle IRL (In-Real-Life), passando per la musica e gli e-sport. L’analisi e lo sviluppo di tale argomento è frutto dell’esperienza, come spettatore, sulla piattaforma e tiene conto di una particolare intuizione, infatti, dalla fruizione dei contenuti, appare evidente la riproduzione delle dinamiche che contraddistinguono le neo-tribù nel contesto della cultura partecipativa online.
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3

Guerra, Federica <1985&gt. « L'accertamento fiscale in capo alle S.r.l. a ristretta base partecipativa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4805.

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4

DONÀ, FRANCESCA. « Democrazia partecipativa : come correttivo di una democrazia rappresentativa in crisi ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459415.

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Résumé :
La presente ricerca si interroga sulla configurazione della democrazia partecipativa come correttivo per le lacune della democrazia rappresentativa; in particolare, essa concerne lo studio dei meccanismi di partecipazione dei cittadini alle scelte politico-amministrative delle istituzioni. Nel capitolo introduttivo il lavoro si è concentrato sullo stato dell’arte delle odierne democrazie contemporanee, recuperando le nozioni di concetti radicali e di costituzionalismo liberale; successivamente si sono analizzati i caratteri somatici dei fenomeni partecipativi, al fine di ricostruire un modello giuridico degli stessi basato su circostanze empiriche; si è svolta, poi, una ricognizione del principio partecipativo nell’ordinamento italiano: si è principiato dal dettato costituzionale; si sono prese in esame, poi, la normativa statale e quella regionale, per giungere alla disamina dei fenomeni consultivi e delle prassi amministrative in essere; nel capitolo conclusivo si è cercato di tirare le fila dell’indagine, con riferimento alla sussistenza e al contenuto del principio di partecipazione del cittadino.
The research questions the configuration of participatory democracy as a corrective for the shortcomings of representative democracy; in particular, it concerns the study of the mechanisms of citizen participation in the political-administrative choices of the institutions. In the introductory chapter, the work focused on the current condition of contemporary democracies, recovering the notions of radical concepts and liberal constitutionalism; subsequently the somatic characteristics of participatory phenomena were analyzed, in order to reconstruct a legal model of the same based on empirical circumstances; then a survey of the participatory principle in the Italian legal system was carried out: it began with the constitutional provision; then the state and regional regulations were examined, to arrive at the analysis of the consultative phenomena and the outstanding administrative practices; in the final chapter we tried to draw the conclusions of the research, with reference to the existence and content of the principle of citizen participation.
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5

Basso, Francesca <1993&gt. « Il web e la cultura partecipativa : come stanno cambiando i musei ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16900.

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Résumé :
L’avvento del web ha portato un’ondata di innovazione in diversi settori, compreso quello museale. Ma come ha contribuito e cosa sta cambiato? Nell’era del Web 2.0 la rete è diventata essenziale nella nostra quotidianità e anche i musei si sono dovuti aprire all’utilizzo di Internet e dei social network. Questo ha portato ad un repentino cambiamento nel modo di intendere i musei, di fruire i contenuti e di implementare la loro natura di contenitori culturali. Il principale cambiamento che ha portato il digitale all’interno dell’istituzione museale riguarda la relazione con il potenziale fruitore, le istituzioni culturali non si limitano più a seguire un modello univoco di comunicazione e valorizzazione del patrimonio ma si spingono verso un rapporto bilaterale di scambi. Nell’era 2.0, infatti, diventa essenziale il comportamento dell’utente che da ricettore passivo diventa parte fondamentale del processo di produzione di informazioni. Questa nuova relazione ridisegna il rapporto con le istituzioni culturali che si avvicinano verso un nuovo modello, quello partecipativo, in cui il fruitore culturale può interagire con i contenuti digitali, trasformando il museo in una piattaforma con cui relazionarsi attivamente nella creazioni di significati collettivi. Ma come hanno reagito i musei italiani a tutto questo? Nonostante si stiano inevitabilmente avvicinando ad un diverso tipo di partecipazione, le statistiche evidenziano ancora un limitato coinvolgimento dell’utente e una comunicazione ancorata al tipo top-down. Ciò però non ha frenato la nascita di nuovi progetti, un esempio di museo partecipativo tutto italiano, anzi dolomitico, è Dolom.it, museo piattaforma nato da un’esperienza didattica, che co-crea i propri contenuti assieme agli studenti e alle comunità. Il suo obbiettivo è cambiare il processo con il quale il patrimonio viene raccontato attraverso lo sharing e il coinvolgimento attivo degli utenti. Tramite una serie di interviste coi fondatori e un’analisi swot, si sono cercati di analizzare i principi ispiratori e i punti di forza e debolezza di questo tipo di museo, che costituisce ancora un unicum in Italia. Grazie al web e alle piattaforme sociali l’informazione culturale autoritaria, di tipo top-down, si sta trasformando in comunicazione dialogica partecipata di tipo bottom-up. Nasce così il museo 2.0, incentrato su nuove forme di socializzazione e interazione con l’utenza, favorite dalle nuove piattaforme digitali del web, e dall’idea che l’apprendimento non si acquisti esclusivamente dalla visita, ma anche per mezzo dell’impegno e della partecipazione attiva.
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6

TIMO, MATTEO. « Democrazia partecipativa e democrazia deliberativa, in particolare l’istituto del dibattito pubblico ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/933152.

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7

AVANCINI, GIULIA. « ANZIANI E CAREGIVER DI FRONTE ALL'INSORGERE DELLA DEMENZA. UNA RICERCA PARTECIPATIVA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50312.

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Résumé :
L’obiettivo della ricerca è stato quello di indagare le esperienze delle persone e delle famiglie che stanno vivendo le prime fasi della demenza all’esordio, con lo scopo di comprendere come potrebbero essere forniti aiuti specifici per sostenere le persone, con i loro particolari bisogni, proprio in questa prima e delicata fase della malattia. Considerato il suo campo di indagine e il suo oggetto, tale ricerca si è prestata particolarmente all’applicazione di una metodologia di ricerca di tipo partecipativo. La ricerca infatti ha visto coinvolti attivamente in tutto il processo di ricerca i soggetti che hanno un’esperienza di vita diretta, personale o legata al loro lavoro quotidiano, del fenomeno da studiare. Sono stati utilizzati lo strumento dell’intervista semi-strutturata e del diario per indagare il punto di vista dei caregiver familiari e degli anziani affetti da deterioramento cognitivo e/o demenza in fase iniziale. I risultati ottenuti, molteplici ed eterogenei, hanno permesso di comprendere sia i vissuti dei caregiver familiari sia dei soggetti che in prima persona affrontano la malattia. Tali risultati sono stati divisi per aree tematiche, proponendo delle mappe concettuali: sei che si focalizzano sul punto di vista dei caregiver, quattro che focalizzano l’attenzione sul vissuto degli anziani. I risultati permettono di comprendere il significato che ha il prendersi cura per il caregiver e il ricevere assistenza per l’anziano; gli atteggiamenti e le emozioni di entrambi riguardo la malattia e gli aspetti legati ad essa; il ruolo della famiglia e di altre figure significative in questa situazione; il rapporto con i servizi e le modalità con cui le famiglie affrontano questo problema.
The research aim was to investigate the experiences of people and families who are experiencing the early stages of dementia, in order to understand which specific helps could be provided to support people, with their particular needs, in this first and delicate phase of the disease. Considering its field of investigation and its object, this research has been particularly suited to the application of the participatory research methodology. The research in the entire research process has actively involved people who have a direct, personal or job-connected experience of the disease. Tools as a semi-structured interview and a diary has been used to investigate the point of view of family caregivers and their elderly relatives with cognitive impairment. The results obtained have been multiple, heterogeneous and allowed us to understand the experiences of the family caregivers and of the subjects who face the disease directly. These results have been divided by different areas and have been organized using concept maps. Six maps have been focusing on the point of view of the caregivers and four maps focusing on the experience of the elderly. The results allowed the researcher to understand different elements: what caring means for the caregivers and what to be assisted means for the elderly with cognitive impairment; the attitudes and emotions of both players about the disease; the role of the family and other significant figures in this situation; the relationship with the services and how families face this problem.
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AVANCINI, GIULIA. « ANZIANI E CAREGIVER DI FRONTE ALL'INSORGERE DELLA DEMENZA. UNA RICERCA PARTECIPATIVA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50312.

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Résumé :
L’obiettivo della ricerca è stato quello di indagare le esperienze delle persone e delle famiglie che stanno vivendo le prime fasi della demenza all’esordio, con lo scopo di comprendere come potrebbero essere forniti aiuti specifici per sostenere le persone, con i loro particolari bisogni, proprio in questa prima e delicata fase della malattia. Considerato il suo campo di indagine e il suo oggetto, tale ricerca si è prestata particolarmente all’applicazione di una metodologia di ricerca di tipo partecipativo. La ricerca infatti ha visto coinvolti attivamente in tutto il processo di ricerca i soggetti che hanno un’esperienza di vita diretta, personale o legata al loro lavoro quotidiano, del fenomeno da studiare. Sono stati utilizzati lo strumento dell’intervista semi-strutturata e del diario per indagare il punto di vista dei caregiver familiari e degli anziani affetti da deterioramento cognitivo e/o demenza in fase iniziale. I risultati ottenuti, molteplici ed eterogenei, hanno permesso di comprendere sia i vissuti dei caregiver familiari sia dei soggetti che in prima persona affrontano la malattia. Tali risultati sono stati divisi per aree tematiche, proponendo delle mappe concettuali: sei che si focalizzano sul punto di vista dei caregiver, quattro che focalizzano l’attenzione sul vissuto degli anziani. I risultati permettono di comprendere il significato che ha il prendersi cura per il caregiver e il ricevere assistenza per l’anziano; gli atteggiamenti e le emozioni di entrambi riguardo la malattia e gli aspetti legati ad essa; il ruolo della famiglia e di altre figure significative in questa situazione; il rapporto con i servizi e le modalità con cui le famiglie affrontano questo problema.
The research aim was to investigate the experiences of people and families who are experiencing the early stages of dementia, in order to understand which specific helps could be provided to support people, with their particular needs, in this first and delicate phase of the disease. Considering its field of investigation and its object, this research has been particularly suited to the application of the participatory research methodology. The research in the entire research process has actively involved people who have a direct, personal or job-connected experience of the disease. Tools as a semi-structured interview and a diary has been used to investigate the point of view of family caregivers and their elderly relatives with cognitive impairment. The results obtained have been multiple, heterogeneous and allowed us to understand the experiences of the family caregivers and of the subjects who face the disease directly. These results have been divided by different areas and have been organized using concept maps. Six maps have been focusing on the point of view of the caregivers and four maps focusing on the experience of the elderly. The results allowed the researcher to understand different elements: what caring means for the caregivers and what to be assisted means for the elderly with cognitive impairment; the attitudes and emotions of both players about the disease; the role of the family and other significant figures in this situation; the relationship with the services and how families face this problem.
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Trevisan, Tommaso <1989&gt. « Intelligenza collettiva e cultura partecipativa : il caso della community Italian Subs Addicted ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4389.

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Résumé :
Questa tesi analizza la community online di fansubber di Italian Subs Addicted. In particolare si vuole descrivere i processi di intelligenza collettiva che portano alla produzione, mediante gruppi ad hoc, di sottotitoli gratuiti per diversi prodotti mediali e all’amministrazione di un infinito spazio di negoziamento creativo. Questa forma di cultura partecipativa, all’interno della cultura massmediatica popolare, presenta tratti distintivi di sharing economy e si configura come spazio di affinità, nel quale gli utenti apprendono numerose competenze. In conclusione si dimostra come ItaSA abbia applicato nel proprio ambito, attraverso gli strumenti del Web 2.0, l’idea utopistica di intelligenza collettiva di P. Levy.
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10

GARAU, CHIARA. « La pianificazione urbanistica partecipativa per il governo dei processi di recupero urbano ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2008. http://hdl.handle.net/11584/265977.

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Résumé :
The research aims to look at advances in disciplinary practice through the testing of new frontiers in the participative approach to planning. By using Information Communication Technology (ICT), which is able to integrate and improve planning now and in the future, it is possible to test an operating model, which through the interaction and interoperability of the different people involved, is able to manage the territorial use and transformation in urban renewal and redevelopment. The innovative aspect of the research can be seen in an experimental participative approach procedure, applied to a local case study (the historic centre of Cagliari). By sharing knowledge put together through WebGis, this directly involves the local community in the plan of action (Carta M., 2003), assuming a significant role. The knowledge and understanding of strategic choices made in the planning process allows the construction of “a shared image of the city” (Venti D., 2002), developing local pride and rediscovering “the territory as a patrimony to reuse, protect, complete and contextualise” (Venti D., 1996). The online platform, dedicated to and managed by WebGis technology, differentiates between general users and administrators, providing access to cartography, territorial data, and projects in progress, through exact decoding and associations between spatial entities of the single blocks and an alfanumerical database which have been used to examine the historic centre in general (by analysing the blocks) and in detail (by analysing architectural elements of the buildings). In this way the concept of sharing knowledge and participation is associated with proposals for sustainable policies and compatibility assessments in interventions aimed at renewal and reuse of historic buildings. By setting out protocol and technology for a participative approach procedure, it has been possible to test operating methods which, in the future, could be applied to real participative approach projects involving both public administrators and citizens. The results of the experimental application have shown that the availability of a ”window” and the use of WebGis are significant in the sharing of policies and planning choices. Its role in the construction of urban planning effectively creates a democratic planning process allowing everyone involved to have their say. The simple “knowledge” of rights to a higher quality is no longer sufficient to guarantee a sustainable vision of the future of the city and satisfy individual interests.
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Livres sur le sujet "Partecipativa"

1

Allegretti, Umberto, dir. Democrazia partecipativa. Florence : Firenze University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-548-1.

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Résumé :
Democrazia partecipativa. Esperienze e prospettive in Italia e in Europa analyses the practices of participatory democracy as an essential resource for emerging from the recession and for the development of European countries. The 26 Italian and foreign authors who have collaborated on the research and in the experiences documented in this book objectively appraise the features, demands, difficulties and successes of the same, attempting to map out a path for their expansion in Italy and in Europe. The book is conceived for all those who wish to expand their knowledge in this new sphere of relations between civil society and the institutions, and to engage in initiatives that enhance the condition of the public sector and the way in which it responds to the growing capacities and demands of the citizens.
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2

Carli, Filippo. L'idea partecipativa. Roma : Edizioni Settimo sigillo, 2003.

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3

Mai più soli ! : Note sulla democrazia partecipativa. Acireale : Bonanno, 2010.

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4

Martin, Gian Candido De. Democrazia partecipativa e nuove prospettive della cittadinanza. [Padova] : CEDAM, 2010.

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5

L'ascolto del territorio : Esperienze di democrazia partecipativa. Roma : Aracne editrice S.r.l., 2014.

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6

Morelli, Michele. La democrazia partecipativa nella governance dell'Unione europea. Milano : Giuffrè Editore, 2011.

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7

Zampetti, Pier Luigi. La democrazia partecipativa e il rinnovamento delle istituzioni. Genova : ECIG, 1995.

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8

Sampugnaro, Rossana. Prove di democrazia partecipativa : I Cantieri di Rita Borsellino. Acireale : Bonanno, 2011.

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9

A, Anastasi, dir. Immigrazioni internazionali e democrazia partecipativa : Interazione, tolleranza e reciprocità. Soveria Mannelli, Catanzaro [Italy] : Rubbettino, 2005.

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10

K. il lobbista : Introduzione al principio di democrazia partecipativa. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 2007.

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Chapitres de livres sur le sujet "Partecipativa"

1

Vieri, Marco, Daniele Sarri, Stefania Lombardo, Marco Rimediotti, Riccardo Lisci, Valentina De Pascale, Eleonora Salvini, Carolina Perna et Andrea Pagliai. « Lean Management in SPA ». Dans Manuali – Scienze Tecnologiche, 46. Florence : Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-044-3.46.

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Résumé :
Lean “slim” is a management method that increases efficency of the process analizing sequence, times and infrastructures to create more value with less work. Pillars of Lean production are multiple optimizing actions: 5S (sort, set-up, shine, standardize, sustain), Seven Waste Identification, Value Stream Mapping, Total Productive Mainteinance, error proofing, FastChangeovers, CI Blitz. Born in Toyota following the evolution of Scientific Method of Management, Taylorism and Total Quality is the actual efficiental method in the productive process. It is a new born method in farming but already used in agro-industry process like winery. It is a partecipative, continuous improvement action that is based on human involvement and structural optimization.
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2

Sandor, Valéria. « The partecipation of the Hungarian Metereological Service in the meteorological establishment of the smog alarm of Budapest ». Dans Urban Air Pollution, 401–10. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 1996. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-61120-9_32.

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3

Simone, Anna. « 5. Emma Amiconi (Comitato Piazza Vittorio Partecipata ; Rete Tutti per Roma) ». Dans Sulla sindrome identitaria, 182–93. Rosenberg & Sellier, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.8272.

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4

Simone, Anna. « 5. Emma Amiconi (Comitato Piazza Vittorio Partecipata ; Rete Tutti per Roma) ». Dans Sulla sindrome identitaria, 182–93. Rosenberg & Sellier, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.8272.

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5

Terbousky, Mattia. « Il rione Esquilino e il capitale associativo territoriale nei percorsi partecipativi e nei processi di micro-governance ». Dans Geografía Social. Permanencias, cambios y escenarios futuros. ASOCIACIÓN ESPAÑOLA DE GEOGRAFÍA, 2022. http://dx.doi.org/10.21138/pg.2022.6.

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Actes de conférences sur le sujet "Partecipativa"

1

Calvo, E., P. Nastasio, P. Ballardini et E. Sala. « Contratti di foresta : uno strumento di gestione partecipativa ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.229.

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Zocchi, Angela Maria, et Barbara Raggiunti. « Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Résumé :
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Cimino, Antonio, Giuseppe De Marco et Stefano Magaudda. « L’informatizzazione e la divulgazione del Catasto Gregoriano e della cartografia storica di Roma ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7993.

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Résumé :
Il progetto d’informatizzazione del Catasto Gregoriano Urbano di Roma è stato avviato circa dieci anni fa, grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo, ed è ora nella sua fase conclusiva. Il progetto è stato realizzato dal Dipartimento di Studi Urbani dell’università di Roma Tre, dall’Archivio di Stato di Roma, dalla Sovrintendenza Capitolina e dall’Archivio Capitolino e l’attività di ricerca ha permesso di ricostruire l'immagine urbana ed archeologica della Roma preunitaria e post-unitaria. Le mappe del Catasto Gregoriano e i relativi brogliardi costituiscono la base del Sistema Informativo Geografico (GIS) al quale sono stati collegati altri documenti cartografici e documentali: la pianta di Roma di G.B. Nolli del 1748; un consistente numero di schede relative a documenti di archivio in materia di architettura urbana e archeologia; documenti iconografici sulla architettura della città storica. Il progetto intende conseguire un duplice obiettivo: realizzare un sistema informativo geografico in grado di contenere, gestire e divulgare i dati sulla città storica provenienti da fonti diverse; creare uno strumento web a carattere partecipativo e didattico destinato ad un’ampia platea di utenti e non solo a ricercatori e studiosi del settore. La piattaforma web e la banca dati geografica sono state integralmente realizzate con prodotti e software Open Source. The digitization of the Gregorian Urban Cadastre of Rome (Catasto Gregoriano Urbano di Roma) has started about ten years ago thanks to the funding by the Cariplo Foundation, and it is now in its final stage. The project has been implemented by the Department of Urban Studies of the “Roma Tre” University, the Archivio di Stato di Roma, the Sovrintendenza Capitolina and the Archivio Capitolino. The research has allowed to reconstruct the archaeological and urban image of Rome in the pre- and post-unification periods. The maps and registers of the Gregorian Cadastre represent the basis of the Geographic Information System (GIS), which has been linked to maps and documents from other sources: the 1748 map of Rome by G. B. Nolli, a substantial number of datasheets from archive documents related to buildings and archeology, other iconographic documents concerning the architecture of the old town. The project has a dual purpose: on the one hand, the implementation of a GIS able to store, manage and disseminate data about the historic city from different sources; on the other, the activation of a participatory and educational web tool open to a wide audience, not only to researchers and scholars of this particular field. The web platform and the geographic database have been fully implemented with Open Source products and software.
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