Littérature scientifique sur le sujet « Paesaggio di pianura in trasformazione »

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Articles de revues sur le sujet "Paesaggio di pianura in trasformazione"

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Guarducci, Anna, Marco Piccardi et Leonardo Rombai. « Acque di costa tra mare e terra : il paesaggio della pianura costiera di Pisa e Livorno secondo la cartografia del XVIII secolo ». STORIA URBANA, no 125 (avril 2010) : 35–58. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125003.

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Résumé :
Lo scritto si basa sulle cartografie a grande scala disegnate nel XVIII secolo, soprattutto dal 1740, anno della ricognizione generale di Pompeo Neri e Tommaso Perelli. I committenti furono la grande proprietŕ fondiaria (Salviati, Mensa Arcivescovile di Pisa, Scrittoio delle Regie Possessioni) e gli uffici dell'amministrazione lorenese competenti in materia di lavori pubblici, di controllo politico-amministrativo del territorio e di gestione agricolo-forestale delle tante fattorie e tenute pubbliche. L'integrazione e la comparazione dei documenti consente di ricostruire l'assetto territoriale d'insieme della pianura a nord e a sud dell'Arno (tra Massaciuccoli e Livorno), con le trasformazioni avvenute dopo il 1740. Emergono i diversi ambienti e paesaggi che si susseguono dal mare all'interno, sotto il profilo geomorfologico-idrologico (spiagge e tomboli, lame e zone umide, bassa e alta pianura) e vegetazionale (foresta sempreverde, pineta, foresta planiziaria, pascoli naturali e prati artificiali, coltivazioni). Sono anche messe in luce le dinamiche che riguardano l'azione umana su: i corsi d'acqua, i canali artificiali e i recinti di colmata, le strade e le poche sedi umane stabili e temporanee, correlate alla fruizione agro-forestale del territorio, al di lŕ dei centri urbani di Pisa e Livorno e del sistema delle fortificazioni costiere.
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Amato, Fabio, Giovanni Laino et Cristina Mattiucci. « Ripensare l'ospitalità. I migranti nei paesaggi campani in trasformazione ». CRIOS, no 19 (mai 2021) : 60–71. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019006.

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Résumé :
L'articolo presenta una sintesi di un'indagine sulla presenza degli stranieri in Cam¬pania, concepita come contributo alla descrizione interpretativa del paesaggio su scala regionale. I dati restituiscono un paesaggio abitato secondo traiettorie di residenza e di impiego da parte di stranieri che configurano in modo peculiare parti di territorio, facendo rilevare componenti di una path dependency cui corrispondono vocazioni territoriali, ovvero opportunità di attivare efficaci politiche territoriali e per il paesaggio. Sulla base dell'evidenza della componente straniera della popolazione, che connota di fatto il paesaggio e indica alcuni squilibri locali (demografico, del mercato del lavoro e degli alloggi), gli autori sostengono che l'indagine contribuisce al riconoscimento di una risorsa locale, che si configura come una opportunità per il governo del territorio e interroga politicamente lo statuto biunivoco dell'ospite. .
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Dionisi, Chiara, et Chiara Toscani. « Modelli comunicativi e operazioni compositive per il paesaggio contemporaneo ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 140–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057018.

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Résumé :
Nel confrontare la Convenzione dell'Unesco e la Convenzione Europea del Paesaggio č possibile evidenziare una differenza sostanziale nell'interpretazione del paesaggio. Il primo documento privilegia una visione del paesaggio come momento eccezionale rispetto ad uno sfondo neutrale; mentre il secondo pensa al paesaggio come tutto ciň che ci circonda. La prima definizione si avvale di una pratica consolidata di ‘operazioni compositive' e di ‘modelli comunicativi', mentre la seconda definizione necessiti di un approfondimento operativo, desumibile in giŕ alcune esperienze artistiche prima e architettoniche poi. La questione centrale č dunque capire quali nuove modalitŕ questo ampliamento di visuale sul termine paesaggio comporti nelle pratiche architettoniche, di restituzione e di trasformazione, specialmente in quei territori che inevitabilmente sono in evoluzione.
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Dondi, Lavinia. « Ambiti rurali fragili e progetto di paesaggio : quali strategie di azione ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 107–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093017.

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Résumé :
L'obiettivo del testo è quello di porre in relazione gli ambiti rurali ‘fragili' al progetto di paesaggio, inteso come un processo di rilettura e trasformazione capace di prendersi ‘cura' di determinati luoghi. Per approfondire tale interazione è stato necessario sia individuare gli elementi fisici portanti di cui si compongono gli ambiti rurali - suolo produttivo, sistema di irrigazione e trama dei percorsi - e su cui lavorano le pratiche di progetto, sia strutturare una riflessione sui possibili effetti - lacerazione o alterazione processuale - relativi ai fenomeni di indebolimento che rendono necessario l'intervento. Attraverso una selezione di casi studio individuati nello scenario rurale europeo, la volontà è quella di delineare tre modalità di azione progettuale - di trasformazione, di modificazione o di rigenerazione - che si relazionano a condizioni specifiche di disequilibrio sistemico.
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Gardoni, Giuseppe. « Metamorfosi del paesaggio nella pianura fluviale mantovana (secoli VIII-XIII) ». Anales de la Universidad de Alicante. Historia Medieval, no 22 (29 septembre 2021) : 105. http://dx.doi.org/10.14198/medieval.19812.

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Il presente lavoro delinea le metamorfosi che il paesaggio della campagna ha subito nel cuore della Pianura Padana nei secoli VIII-XIII. Viene presa in esame la documentazione edita e inedita riguardante il territorio mantovano e in modo particolare la zona a ridosso del fiume Po. Per seguire i cambiamenti che l’area oggetto d’esame subì nel periodo considerato ci si soffermerà sulla presenza di aziende agrarie grandi e piccole nell’alto medioevo e i successivi interventi volti a ampliare le superfici coltivate. In quei secoli gli uomini, soprattutto per iniziativa soprattutto della Chiesa mantovana e del monastero di San Benedetto Polirone (ma anche il comune cittadino fra XII e XIII secolo favorì la messa a coltura di zone boschive), iniziarono una vera e propria lotta all’incolto con opere di disboscamento e di bonifica delle paludi, attività che qualche volta dovettero essere inutili per la forza delle acque: ciò emerge con evidenza soprattutto relativamente alle terre del monastero di San Benedetto grazie ad alcune lunghe deposizioni rese nel corso di una controversia. Tuttavia al principio del secolo XIII in vari luoghi le terre coltivate avevano preso il posto dei boschi tanto che risultavano essere “ad usum panis reducte”.
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Soffritti, Agnese. « “Que lindo cenário!” Trasformazione della facciata nazionale durante l’Estado Novo ». Biblos, no 5 (17 octobre 2019) : 147–71. http://dx.doi.org/10.14195/0870-4112_3-5_7.

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Résumé :
Con il presente studio si intende indagare i meccanismi di costruzione del paesaggio folclorico in epoca salazarista, mettendo in evidenza le continuità con i meccanismi di feticizzazione e compensazione già inaugurati sul finire del XIX secolo.
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Laino, Giovanni. « Gli immigrati ci mostrano come cambia la città ». TERRITORIO, no 100 (novembre 2022) : 126–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100015.

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Résumé :
I migranti stranieri nelle città crescono, si radicano, partecipano alla divisione sociale dello spazio come delle opportunità del mercato del lavoro e alla trasformazione del paesaggio economico sociale oltre che spaziale. A Napoli si registra un incremento molto significativo di stranieri iscritti alla Camera di Commercio come commercianti, in sede fissa o ambulanti. La mappa delle localizzazioni di queste iscrizioni insieme alla ricostruzione di alcune carriere consentono di ipotizzare alcuni caratteri delle dinamiche di trasformazione. La ricerca presentata in questo servizio consente di sostenere che l'uso della categoria della segregazione non aiuta a decifrare le traiettorie del cambiamento mentre una lettura più obiettiva del processo consente di cogliere meglio alcuni caratteri, forse peculiari, anche di lunga durata, della città di Napoli.
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Martone, María. « Paesaggi culturali intesi come integrazione di processi dinamici : il vomero da luogo di delizie a luogo urbano ». Norba. Revista de Arte, no 41 (26 janvier 2022) : 117–42. http://dx.doi.org/10.17398/2660-714x.41.117.

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Il contributo illustra, attraverso gli strumenti della rappresentazione e del rilievo, le trasformazioni che il paesaggio della collina del Vomero a Napoli ha subito nel corso della storia, passando da "luogo di delizie" a "luogo urbano", continuando a caratterizzare il paesaggio dell’intera città. A tale scopo, si è ritenuto importante riconoscere e identificare, in uno spazio fisico, vissuto ed eterogeneo di un luogo, nel caso specifico, della collina del Vomero, i paesaggi culturali che contengono sia i segni del passato che quelli della contemporaneità. Delineare, quindi, quei processi dinamici che rappresentano la storia degli insediamenti umani in continua trasformazione, significa anche delineare il nostro patrimonio identitario, la cui conoscenza è necessaria per ritrovare il racconto di “chi siamo” e di “chi eravamo” e per costruire il futuro delle nuove generazioni.
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Longo, Antonio. « Arco Blu. Il paesaggio oltre i confini come strategia di ricomposizione territoriale ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 80–85. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093013.

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Résumé :
La partecipazione a un bando competitivo per progetti di miglioramento del capitale naturale ha offerto l'occasione per avviarne uno nella bassa pianura bergamasca che travalicasse i confini dei singoli comuni, sperimentando nuove modalità di governo. Denominato Arco Blu, fondato su un approccio pragmatico, consiste nella ricomposizione di un insieme di progetti locali di riqualificazione ambientale, da adattare e integrare sulla trama di un disegno territoriale e paesaggistico d'insieme che attraversa e connette le valli fluviali. La parcellizzazione iniziale degli interventi diviene quindi il punto di avvio del progetto, che per integrarli li modifica ed estende, coinvolgendo e responsabilizzando le singole amministrazioni. Si tratta di un progetto collaborativo che punta sia a conseguire risultati immediati, sia a creare le condizioni per una visione coerente di lungo periodo.
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Morezzi, Emanuele. « La Cattedrale dell'Elettricità : trasformazione del rudere, permanenza dell'immagine. Il caso della Battersea Power Station di Londra. » Labor e Engenho 11, no 4 (26 décembre 2017) : 477. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651202.

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Résumé :
Le recenti trasformazioni della Battersea Power Station impongono una riflessione sulla modifica del paesaggio industriale londinese del XX secolo. L'articolo intende porre una riflessione non solo sulla conservazione/trasformazione del rudere, ma anche sulla valenza iconica dell'edificio e sull'importanza del simbolo che esso rappresenta nel panorama londinese, in qualità di caso studio di architettura legata al periodo industriale e alle architetture per la produzione di energia elettica.
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Thèses sur le sujet "Paesaggio di pianura in trasformazione"

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FERRARIO, VIVIANA. « Lo spazio agrario nel progetto di un territorio : trasformazioni dei paesaggi rurali nella pianura e nella montagna veneta ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/11578/278238.

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CURIONI, SUSANNA. « Paesaggio e trasformazione. Metodologie di lettura e valutazione per nuovi modelli organizzativi ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266798.

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Résumé :
The thesis explores the link between project and landscape from the point of view of the evaluation methodologies of the landscape quality and on the grounds of the contemporary debate and the different cultural and legislative attitudes to the topic. Beginning from the definition of the word, which has its origin in the studies of geographical disciplines of the XIX century, the landscape is no longer a simple object of the aesthetical perception, but a complex category founded on a variety of different factors which all contribute to its definition: strictly “scientific” factors, pertaining to a vast range of established disciplines, and so-called “cultural” factors combining the historical, social, economic aspects which are the result of the indissoluble relation between man and environment. The landscape represents the complexity of reality, an interpretative cultural category that units and adds a variety of aspects, traces, material and immaterial elements determined by the processes and the actions that over the centuries changed the territory. Against the remark, on the one end, of the processes of transformation to which are continuously submitted the contemporary landscapes which, by creating a crisis of the model that historically accompanies their development and the transformations, nowadays reveal a situation deeply compromised of the Italian context and, on the other end, of the weakness of the traditional instruments of planning which are no longer adequate to the interpretation and the management of the complexity of the transformation processes caused by the present phase of globalization, the research analyzes the potentiality of the landscape role as an instrument of transformation and main motor of the territorial policies trough the identification of instruments and methods aimed at the construction of parameters and criteria for the implementation of new organizational models of the territory. While we register a rising sensitization towards the implementation of a sustainable development of the territory, the promotion of the cultural heritage and the recognition of the local identities, only today has a need emerged of methodologies and innovative models able to interpret at different scales and in different contexts the principles inherent in the international convention and to give appropriate policies for the regeneration and the rehabilitation of landscapes that are often damaged. Definition of a rigorous methodology for the study of landscape, supported by the experimental application in some processes especially significant and exemplary in the Italian context, offers objective criteria and elements for assessment of the main factors and policies contributing to the development of sustainable models of organisation of the territory and is therefore an innovative tool to the application of the European Convention and thereby can become a valid support to indicate a direction for the action and evolution of the dynamics of the transformation processes of the landscape.
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Zavatta, Chiara <1985&gt. « Visioni di pianura. Immagine e composizione della Torre Rurale nel paesaggio della Bassa modenese ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8174/1/Zavatta_Chiara_tesi.pdf.

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Résumé :
L’obiettivo della presente ricerca è quello di ampliare la conoscenza della Torre Rurale in quanto architettura minore di interesse storico all’interno di una porzione significativa di pianura padana conosciuta come Bassa modenese, delimitata dai fiumi Secchia e Panaro che, a seguito dell’urbanizzazione delle periferie e dell’industrializzazione dell’agricoltura, verte in uno stato di abbandono aggravato dall’azione distruttiva del sisma 2012. Il presupposto iniziale dell’indagine considera la condizione antropica della campagna e ritiene fondamentale la relazione che esiste tra uomo, natura e architettura. Lo studio è affrontato seguendo la disciplina della composizione architettonica e lavorando secondo diverse direzioni attraverso cui “guardare” la torre esaminando il rapporto dell’opera con il disegno del territorio: la geografia delle acque, la centuriazione romana e l’orografia del suolo di origine paludosa. Parallelamente, le fonti scritte illustrano i caratteri costruttivi dell’edificio avente funzione di colombaia e gli elementi che la compongono contenuti nei trattati di architettura rinascimentali. L’analisi della forma individua l’analogia esistente tra i casi rilevati nella Bassa modenese ed alcune architetture d’autore poste a confronto, assumendo differente manifestazione come opera autonoma, come elemento di facciata o come appendice di un corpo servente. Un diverso piano di lettura pone la colombaia come semplice manufatto e permette di distinguerne l’immagine e “leggere” le singole componenti di finitura presenti che costituiscono un inedito abaco di riferimento. L’interesse ritrovato per questo patrimonio storico apre a nuovi “sguardi” sull’attuale problema del degrado della campagna e definisce il possibile ruolo della torre. Questa architettura può tornare ad essere parte della scena del paesaggio rurale attuale se considerato come paesaggio culturale e dunque oggetto di tutela, un elemento di valorizzazione e recupero per l’identità del luogo in quanto strumento di visione capace di promuovere un’azione educativa.
The aims of this work is to extend our knowledge of the Rural Tower as architecture of minor historical interest in a significant part of the Po Valley plain named Bassa modenese, delimited by the Secchia and Panaro rivers, which, after the urbanisation of the outskirts and industrialisation of agriculture, has been left abandoned aggravated by the destructive effects of the 2012 earthquake. The initial premise of the investigation considers the anthropic condition of countryside and considers the relationships connecting man, nature and architecture to be a fundamental aspect. The study following the discipline of architectural composition working along different viewpoints from which to “look at” the tower examining the relationship with the forms of the land visible: in the geography of the rivers, Roman centuriation and the topography of the land. At the same time the written sources describe the constructional features of the building having the function of dovecote and the constituent elements contained in the Renaissance treatises of architecture . The analysis of the form finds the analogy existing between the houses of the Bassa modenese plane, and some renowned buildings by well-known architects assuming a different role. In another interpretation the dovecote is seen as a simple object and makes it possible to distinguish image and to “read” the individual finishing components that make up an original reference source. Found interest for this historic heritage opens to new “looks” at the current question of the countryside decline and defines the possible role of the tower. This architecture can become a part of the rural landscape if considered as a cultural landscape and thus something to be protected. Therefore it becomes something to be recovered and exploited as an identifying feature of the location since an instrument for viewing the landscape and for encourages educational activity.
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LATIRI, Eleonora. « Evoluzione dell’insediamento rurale nella pianura bergamasca. Dinamiche di trasformazione tra continuità e discontinuità. 286-774 d.C ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181643.

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Callovi, Alberto <1991&gt. « Potenzialità dei rilievi LiDAR in ambiente GIS per l'identificazione di elementi seminaturali del paesaggio rurale : un'applicazione nella bassa pianura veneta orientale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9924.

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Résumé :
La frammentazione dell’habitat è una delle principali cause della perdita di biodiversità, un fenomeno che sta colpendo la maggior parte degli ambienti terrestri, in particolar modo, quello rurale, oggetto dello studio. Le cause si devono attribuire soprattutto alla crescente pressione antropica, che ha fatto in modo che il paesaggio rurale perdesse quegli elementi caratteristici della bassa pianura veneta, eliminati dall’uomo in seguito al continuo utilizzo di pratiche intensive. Quindi la conservazione, oppure, in casi più critici, il ripristino di un habitat e degli elementi del paesaggio è un fattore cruciale per combattere la frammentazione. Il monitoraggio degli habitat e dei suoi elementi caratteristici è fondamentale, affinché una gestione del paesaggio abbia successo, con la necessità di concentrarsi sugli "small biotopes" (o micro-habitat), che, insieme alle zone di transizione e ai margini, sono elementi chiave nella struttura e nel network di un paesaggio. L’area oggetto di studio è la bassa pianura veneta compresa tra i fiumi Piave e Livenza, la quale un tempo era occupata dal bosco planiziale Quercus-carpinetum, mentre oggi si trova in una matrice prettamente agricola con alcune patches residuali di vegetazione originaria. Con lo scopo primario di salvaguardare e valorizzare la biodiversità del territorio rurale, l’obiettivo è quello di effettuare un’analisi e una valutazione degli elementi di tale ambiente servendosi di dati telerilevati, come i dati LiDAR (Light Detection and Ranging) e indici di vegetazione in modo da individuare la presenza di elementi semi-naturali come alberi isolati, filari alberati, siepi e boschi. Questi dati vengono visualizzati, interpretati, analizzati e rappresentati su cartografia in ambiente GIS e permetteranno di effettuare considerazioni sullo stato dell’arte del paesaggio rurale di una zona abbastanza vasta che avrebbe richiesto un consumo troppo elevato di risorse ed energie se fosse stato effettuato in campagna. Lo studio permetterà anche di fare una valutazione della presenza di connessioni tra gli elementi semi-naturali, di corridoi ecologici lungo i corsi d’acqua, della presenza di aree ad alto valore naturalistico oppure, in caso di mancanza di essi, della possibilità di progettarne alcuni.
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Quirino, T. « SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DELL'ETRURIA PADANA : CREAZIONE DI UN ARCHIVIO TOPOGRAFICO E ANALISI DEI MODELLI INSEDIATIVI DELLA PIANURA PADANA FRA VI E IV SECOLO A.C ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/254113.

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Résumé :
Il territorio padano è stato interessato dalla presenza di gruppi etruschi fin dal IX sec. a.C. Tale presenza registra un notevole mutamento a partire dalla metà del VI sec. a.C., quando questo territorio sarà oggetto di una vera e propria colonizzazione, le cui cause sono state ricercate non solo in ambito etrusco, ma nel più ampio quadro di rapporti culturali e commerciali che intercorrevano fra le popolazioni del bacino mediterraneo e quelle centroeuropee. La pianura, dapprima maggiormente sfruttata per le potenzialità agricole dei suoi territori, modifica radicalmente il suo ruolo e diventa una nuova e privilegiata via di traffico aperta anche sull’Adriatico, che, con la fondazione di Adria, si sta già affermando come importante direttrice commerciale. Dopo il 540 a.C. si assiste al sorgere di nuovi centri etruschi a sud del Po, in direzione dell’Emilia occidentale, e a nord del Po, lungo l’asse del Mincio. Alla nascita di nuove città corrisponde poi una nuova organizzazione delle campagne. Attraverso la strutturazione e lo sfruttamento delle potenzialità analitiche di un progetto GIS (Geographic Information System) dedicato, questa ricerca propone nuove prospettive di ricostruzione del territorio antico, che, oltre agli aspetti culturali più strettamente connessi alla società etrusca, tengano conto del ruolo rivestito dalle risorse del territorio stesso, sia dal punto di vista economico che itinerario.
The Po Valley was occupied by the Etruscans from ninth century BC. This presence had a significant transformation from middle-sixth century BC, when this territory underwent a mere colonization, whose causes were sought not only due to the Etruscan sphere, but in a broad context of cultural and commercial relations connecting Mediterranean populations with those of central Europe. The plain, at first most exploited for agricultural purposes, radically changed its role and became a new and privileged way of traffic open also toward the Adriatic sea, which, with the founding of Adria, become soon an important commercial line. After 540 BC, the rise of new Etruscan settlements is well documented, both south of the Po river, in the direction of western Emilia Romagna, and north of the Po, along the axis of the Mincio river. The emergence of new cities faces then a new organization of countryside. Through the structuring and exploitation of analytical potential of a GIS project (Geographic Information System), this research shows new perspectives for reconstructing the ancient landscape, which, in addition to the cultural aspects, more closely related to the Etruscan society, takes into consideration the role played by resources of the territory itself, both from the economic and itinerary point of view.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. « L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

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Résumé :
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. « L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

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Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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Corzani, Valentina <1982&gt. « Le aziende vitivinicole : da “machines à produire” a elementi di attrazione nel paesaggio. Proposte e criteri progettuali per l’efficienza funzionale e la qualità architettonica ed ambientale delle strutture ed infrastrutture della trasformazione enologica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4357/1/Corzani_Valentina_tesi.pdf.

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La ricerca ha per oggetto la messa a punto e applicazione di un approccio metaprogettuale finalizzato alla definizione di criteri di qualità architettonica e paesaggistica nella progettazione di aziende vitivinicole medio-piccole, che effettuano la trasformazione della materia prima, prevalentemente di propria produzione. L’analisi della filiera vitivinicola, della letteratura scientifica, della normativa di settore, di esempi di “architetture del vino eccellenti” hanno esplicitato come prevalentemente vengano indagate cantine industriali ed aspetti connessi con l'innovazione tecnologica delle attrezzature. Soluzioni costruttive e tecnologiche finalizzate alla qualità architettonica ed ambientale, attuali dinamiche riguardanti il turismo enogastronomico, nuove funzionalità aziendali, problematiche legate alla sostenibilità dell’intervento risultano ancora poco esplorate, specialmente con riferimento a piccole e medie aziende vitivinicole. Assunto a riferimento il territorio ed il sistema costruito del Nuovo Circondario Imolese (areale rappresentativo per vocazione ed espressione produttiva del comparto vitivinicolo emiliano-romagnolo) è stato identificato un campione di aziende con produzioni annue non superiori ai 5000 hl. Le analisi svolte sul campione hanno permesso di determinare: modalità di aggregazione funzionale degli spazi costruiti, relazioni esistenti con il paesaggio, aspetti distributivi e materico-costruttivi, dimensioni di massima dei locali funzionali alla produzione. Il caso studio relativo alla riqualificazione di un’azienda rappresentativa del comparto è stato utilizzato per la messa a punto e sperimentazione di criteri di progettazione guidati da valutazioni relative alle prestazioni energetiche, alla qualità architettonica e alla sostenibilità ambientale, economica e paesaggistica. L'analisi costi-benefici (pur non considerando le ricadute positive in termini di benessere degli occupanti ed il guadagno della collettività in termini di danni collegati all’inquinamento che vengono evitati in architetture progettate per garantire qualità ambientale interna ed efficienza energetica) ha esplicitato il ritorno in pochi anni dell’investimento proposto, nonostante gli ancora elevati costi di materiali di qualità e dei componenti per il corretto controllo climatico delle costruzioni.
The thesis develops and implements a meta-design approach aiming at defining building and landscape quality design criteria suitable for small and medium-sized wine-growing and producing farms. Through the analysis of wine production chain, scientific literature, sector codes and examples of “excellent wine architetures” it came out how a particular focus has been made on the design of buildings for industrial wineries and on aspects related to the innovation of their technological equipment and facilities. On the contrary, quite poor attention has been given to constructive and technological solutions finalized to architectural and environmental quality, to actual wine and food tourism dynamics, to some new farm features, to sustainability problems related to building construction and management, especially with reference to small and medium sized wine farms. The study has been developed with reference to the area of the New District of Imola as representative of the wine-growing and producing sector in the Emilia-Romagna region. The analyses allowed to identify a sample of wineries representative of the ones producing up to 5000 hl; functional structures aggregation modalities, distribution and materials solutions, landscape relationships, wine production functional spaces dimensions were defined. The requalification of a wine farm representative of the study area was used to define and implement integrated design criteria considering energy efficiency, architectural quality, environmental, economic and landscape sustainability. The project and cost-benefits analysis demonstrated that the initial investment would be amortized in few year despite the still high costs of materials and technological components finalized to quality architecture and buildings climate control. It came out that a traditional cost-benefits analysis cannot show the positive effects as for occupants comfort and community gains in terms of avoided pollution damages derived from to the choice of designing buildings that can guarantee environmental quality and energy efficiency.
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Corzani, Valentina <1982&gt. « Le aziende vitivinicole : da “machines à produire” a elementi di attrazione nel paesaggio. Proposte e criteri progettuali per l’efficienza funzionale e la qualità architettonica ed ambientale delle strutture ed infrastrutture della trasformazione enologica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4357/.

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Résumé :
La ricerca ha per oggetto la messa a punto e applicazione di un approccio metaprogettuale finalizzato alla definizione di criteri di qualità architettonica e paesaggistica nella progettazione di aziende vitivinicole medio-piccole, che effettuano la trasformazione della materia prima, prevalentemente di propria produzione. L’analisi della filiera vitivinicola, della letteratura scientifica, della normativa di settore, di esempi di “architetture del vino eccellenti” hanno esplicitato come prevalentemente vengano indagate cantine industriali ed aspetti connessi con l'innovazione tecnologica delle attrezzature. Soluzioni costruttive e tecnologiche finalizzate alla qualità architettonica ed ambientale, attuali dinamiche riguardanti il turismo enogastronomico, nuove funzionalità aziendali, problematiche legate alla sostenibilità dell’intervento risultano ancora poco esplorate, specialmente con riferimento a piccole e medie aziende vitivinicole. Assunto a riferimento il territorio ed il sistema costruito del Nuovo Circondario Imolese (areale rappresentativo per vocazione ed espressione produttiva del comparto vitivinicolo emiliano-romagnolo) è stato identificato un campione di aziende con produzioni annue non superiori ai 5000 hl. Le analisi svolte sul campione hanno permesso di determinare: modalità di aggregazione funzionale degli spazi costruiti, relazioni esistenti con il paesaggio, aspetti distributivi e materico-costruttivi, dimensioni di massima dei locali funzionali alla produzione. Il caso studio relativo alla riqualificazione di un’azienda rappresentativa del comparto è stato utilizzato per la messa a punto e sperimentazione di criteri di progettazione guidati da valutazioni relative alle prestazioni energetiche, alla qualità architettonica e alla sostenibilità ambientale, economica e paesaggistica. L'analisi costi-benefici (pur non considerando le ricadute positive in termini di benessere degli occupanti ed il guadagno della collettività in termini di danni collegati all’inquinamento che vengono evitati in architetture progettate per garantire qualità ambientale interna ed efficienza energetica) ha esplicitato il ritorno in pochi anni dell’investimento proposto, nonostante gli ancora elevati costi di materiali di qualità e dei componenti per il corretto controllo climatico delle costruzioni.
The thesis develops and implements a meta-design approach aiming at defining building and landscape quality design criteria suitable for small and medium-sized wine-growing and producing farms. Through the analysis of wine production chain, scientific literature, sector codes and examples of “excellent wine architetures” it came out how a particular focus has been made on the design of buildings for industrial wineries and on aspects related to the innovation of their technological equipment and facilities. On the contrary, quite poor attention has been given to constructive and technological solutions finalized to architectural and environmental quality, to actual wine and food tourism dynamics, to some new farm features, to sustainability problems related to building construction and management, especially with reference to small and medium sized wine farms. The study has been developed with reference to the area of the New District of Imola as representative of the wine-growing and producing sector in the Emilia-Romagna region. The analyses allowed to identify a sample of wineries representative of the ones producing up to 5000 hl; functional structures aggregation modalities, distribution and materials solutions, landscape relationships, wine production functional spaces dimensions were defined. The requalification of a wine farm representative of the study area was used to define and implement integrated design criteria considering energy efficiency, architectural quality, environmental, economic and landscape sustainability. The project and cost-benefits analysis demonstrated that the initial investment would be amortized in few year despite the still high costs of materials and technological components finalized to quality architecture and buildings climate control. It came out that a traditional cost-benefits analysis cannot show the positive effects as for occupants comfort and community gains in terms of avoided pollution damages derived from to the choice of designing buildings that can guarantee environmental quality and energy efficiency.
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Livres sur le sujet "Paesaggio di pianura in trasformazione"

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Manenti, Claudia. Il territorio di pianura della Diocesi di Bologna : Identità e presenza della Chiesa : urbanistica, socio-demografia, edifici di culto e pastorale di un paesaggio in trasformazione. Bologna : Editrici Compositori, 2011.

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Paesaggi di pianura : trasformazioni del popolamento tra età romana e Medioevo : Insediamenti, società e ambiente nella pianura tra Mantova e Verona. Borgo San Lorenzo (Firenze) : All'insegna del giglio, 2010.

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editor, Villari Alessandro 1960, et Arena Marina A. editor, dir. Paesaggio 150 : Sguardi sul paesaggio italiano tra conservazione, trasformazione e progetto in 150 anni di storia. Roma : Aracne, 2012.

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Cocco, Giovanni Battista, et Sabrina Dessì. La linea d'ombra : Progetti urbani e di paesaggio nei territori in trasformazione. Roma : Gangemi, 2009.

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Paesaggi di città e territori : Contributi di studio sulla documentazione e sulla trasformazione del paesaggio costruito. Roma : Aracne editrice, 2011.

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Langhe e Roero : Storia e trasformazione di un paesaggio tra antichtà ed età moderna. La Morra : Associazione Culturale Antonella Salvatico, Palazzo Comunale, 2008.

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Curioni, Susanna. Paesaggio e trasformazione : Metodi e strumenti per la valutazione di nuovi modelli organizzativi del territorio. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2017.

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Giovannini, Arrigo. Corti di pianura : Architetture rurali nel paesaggio padano = Courts of the plain : rural architecture of the Po Valley. Caselle di Sommacampagna, VR [i.e. Verona] : Cierre, 2000.

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9

Sacco, Daniele. Il paesaggio degli arcivescovi : Processi di trasformazione del territorio tra alto e basso Medioevo nelle Marche settentrionali. Sesto Fiorentino (FI) : All'insegna del giglio, 2017.

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Italy) Convegno internazionale "La storia del paesaggio agrario italiano di Emilio Sereni cinquant'anni dopo" (2011 Gattatico. Paesaggi in trasformazione, teorie e pratiche della ricerca a cinquant'anni dalla Storia del paesaggio agrario italiano di Emilio Sereni. Bologna : Compositori, 2014.

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Chapitres de livres sur le sujet "Paesaggio di pianura in trasformazione"

1

Campus, Antonio, et Lorenza La Rosa. « Pisa, città di pianura. » Dans Paesaggi urbani e rurali in trasformazione. Contesti e dinamiche dell’insediamento letti alla luce della fonte archeologica, 47–58. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2b07v1f.8.

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Ivana Passamani et Matteo Pontoglio Emilii. « Le torri colombaie nel paesaggio di pianura. Analisi tipologiche, rilievo architettonico per la conoscenza ». Dans CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.140.

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Corrò, Elisa, Silvia Piovan, Sandra Primon et Paolo Mozzi. « Dinamiche fluviali e condizionamenti insediativi nel paesaggio di pianura tra la Laguna di Venezia e il fiume Po ». Dans Palinsesti programmati nell’Alto Adriatico ? Decifrare, conservare, pianificare e comunicare il paesaggio. Atti della giornata di Studi (Venezia, 18 aprile 2019). Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-480-6/004.

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Résumé :
The study area focuses on three cases of study in the Veneto Region: the city of Adria, the village of Pettorazza Grimani, both located in the Rovigo Area, and the Sant’Ilario community in the Mira District on the southern border of the Venice Lagoon. The multidisciplinary approach (archaeological, geological, geographical and historical) used in the geoarchaeological research discussed in this paper is based on the study of written sources, historical cartography, aerial photographs, digital terrain model, archaeological and geological data. The analysis highlights the interaction between anthropic and environmental changes realised during centuries and the key role of the hydrography in constraining land use dynamics in the landscapes of plain.
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Fontana, Alessandro, et Livio Ronchi. « Paesaggi sommersi in Alto Adriatico Dalla pianura glaciale al futuro innalzamento marino ». Dans Palinsesti programmati nell’Alto Adriatico ? Decifrare, conservare, pianificare e comunicare il paesaggio. Atti della giornata di Studi (Venezia, 18 aprile 2019). Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-480-6/001.

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Résumé :
The Northern Adriatic Sea is characterized by a gentle marine shelf that led this area and the surroundings coastal plains to be very sensitive even to limited variations of sea level during the Late Quaternary. These changes affected directly and indirectly the ancient human communities. In particular, around 19 ka cal BP, the end of the Last Glacial Maximum (LGM) triggered a rapid marine transgression which drowned a large sector of the alluvial plain formerly existing on the present seabed. This dramatic transformation was accompanied by significant changes in the hydrographic network and in the channel morphology of the major rivers. Around 5500 BC the Adriatic coast was already rather comparable to the present one and the rate of sea-level rise considerably lowered. Since that time the paleogeographic changes occurred along the coast were mainly constrained by the complex interplay between eustatic variations, fluvial inputs and subsidence. In the last centuries the anthropogenic activity has strongly increased its influence on the coastal dynamics and the effects of the ongoing global warming are exposing to significant risk of submersion the low-lying coasts of north-western Adriatic.
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Actes de conférences sur le sujet "Paesaggio di pianura in trasformazione"

1

Fedeli, Raul Enzo, et Stefano Magaudda. « Il progetto rewetland : riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Résumé :
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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Maccarrone, Maria. « Una città nomade e multidimensionale : il caso della reale Aci ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7973.

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Résumé :
Viviamo strani giorni, tempi di rapide accelerazioni, cambiamenti sociali e trasformazioni ambientali stressanti, che richiedono soluzioni contenitive e culturali improcrastinabili. Poniamo il caso di Acireale, città insulare di circa 50.000 abitanti, posta lungo la costa orientale sicula, stretta fra l’azzurra ionia marina, il nero del Vulcano Etna e il sempreverde degli agrumi. Il paesaggio dell’Aci trattiene geomorfologie e memorie antiche. Ricomporne le alterne vicende significa riflettere sulle “reali” specificità di una città siciliana per la quale è esistita un’articolata continuità storica di frequentazione in una porzione ampia di suolo vulcanico denominato Timpa. Nel corso dei secoli, le comunità hanno identificato in questo unico complesso lavico un salubre avamposto su cui migrare, tendenzialmente da Sud a Nord, fino a stanziarsi sul pianoro su cui sorge la città di Acireale. In età recente, la maggior crescita edilizia ha consumato pregevoli parti di terreno agricolo, inducendo uno sprawl urbano verso l’entroterra ed esponendo la Timpa a grandi rischi generati dalla progressiva assenza di organici interventi d’assetto territoriale. Questo contesto storico e paesaggistico aspetta d’essere attraversato, curato e valorizzato per ricomporre di quei valori percettivi che giacciono latenti nella memoria collettiva. La riqualificazione della Timpa può essere il tema per l’infrastrutturazione geografica con cui ri-connettere le inevitabili istanze di trasformazione urbana all’improrogabile sviluppo sostenibile del territorio acese. We live in strange days, periods of rapid acceleration, with stressful social changes and environmental changes, which require cultural solutions. Take the case of Acireale, city of about 50.000 inhabitants, located along the eastern coast of Sicily, between the Ionio sea, Mount Etna and evergreen citrus. The landscape of Aci holds geomorfologie and ancient memories. Over the centuries, communities have identified in this unique building of lava a place healthy where migrate, from South to North. In recent years, the growth of buildings has consumed valuable pieces of agricultural land, causing urban sprawl inland and exposing the Timpa large risks generated by the progressive absence of organic interventions of regional planning. This historical context and landscape is waiting to be crossed, edited and enhanced. The project of the Timpa may be the theme for re-connect the inevitable instances of urban transformation at the sustainable development of the territory.
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Middea, Alexandra. « Identita', cultura, paesaggio : costruzione di una responsabilità condivisa ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

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Résumé :
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
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Carovigno, R. « Il nuovo paesaggio forestale della Pianura lombarda in vista dell'EXPO 2015 ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.133.

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Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia et Teresa Pagnelli. « Rinaturalizzare/reinventare/riparare : azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo : il caso studio della nuova provincia BAT ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

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Résumé :
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
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Lutzoni, Leonardo. « Paesaggi in divenire : la territorialità attiva dei nuovi abitanti : il caso di Luogosanto in Alta Gallura ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Résumé :
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Basso, Marzia. « Paesaggi in movimento ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Résumé :
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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Fava, Federica. « Il progetto intermedio come luogo dell’empowerment : esempi di nuove pratiche nelle città europee ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7904.

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Résumé :
‘Città in attesa’ sono il risultato fisico e concettuale dei profondi cambiamenti che coinvolgono la nostra società. Nel secolo dell’urbanità, lo spopolamento di molte città occidentali la mancanza delle risorse necessarie al completamento di grandi piani urbani producono un numero crescente di spazi vacanti. Rimandando la sua trasformazione ad un futuro indefinito, la città viene quindi ridotta a un paesaggio amorfo, riflesso dell’altrettanto disagio sociale che investe un’ampia fascia della cittadinanza media. In questo scenario di incertezza il progetto temporaneo diviene strumento efficace ad abilitare lo spazio urbano al suo uso evitandone un ulteriore degrado. Attraverso pratiche intermedie le ‘pause temporali’ in cui è costretta la città possono essere trasformate in momenti di sperimentazione diventando inoltre opportunità di riflessione sui mezzi e sulle modalità del progetto stesso. Questo lavoro propone dunque una riflessione sul concetto di tempo basata sull’idea di durata reale introdotta da Bergson. ‘Attivando’ sequenze temporali solitamente inutilizzate, il progetto intermedio diventa mezzo dinamico di riqualificazione urbana basato sull’’empowerment delle comunità locali. Obiettivo di questo scritto è infine sintetizzare le caratteristiche che rendono il progetto intermedio capace di innescare una trasformazione della città basata su un modo nuovo di partecipare, orientato al rafforzamento delle capacità resilienti degli abitanti coinvolti. A questo scopo vengono raccolti e classificati in quattro categorie dimensionali diversi progetti realizzati in ambito europeo dimostrandone l’adattabilità a tutti i livelli della pianificazione. The physical and conceptual result of the great changes which affect our society is a city in ‘stand-by’. Even if the XXI century is considered to be an ‘urban century’, many Western cities are shrinking and lack the resources which are necessary to complete planned masterplans. By postponing the transformation of the city to an indefinite future, the number of vacant spaces is increasing. This situation reduces the city into an amorphous landscape that also reflects the social problems concerning a wide number of citizens. In this uncertain scenario, the temporary project becomes an effective tool to open the urban space toward its use as well as to avoid a further degradation of the landscape. Through interim practices the 'forced breaks', to which the city is constrained, can be transformed into moments of experimentation, becoming an opportunity to reflect on the means and methods of the project itself. This work proposes a reflection on the concept of time based on the idea of real duration introduced by Bergson. 'Activating' usually unused sequences of time, the interim project works as a dynamic means of urban regeneration based on the empowerment of local communities. Finally, the aim of this paper is to summarize the features that make the intermediate project able to trigger a transformation of the city based on a new way to participate, attempting to strengthen the resilient capacity of the people involved. For this purpose several European projects are collected and classified into four dimensional categories, showing the adaptability of the temporary project at all scales and levels of planning.
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