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Littérature scientifique sur le sujet « Ospedali pediatrici »
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Articles de revues sur le sujet "Ospedali pediatrici"
Conversano, Ester, Anna Maria Chiara Galimberti et Martina Bevacqua. « Sindrome nefrosica : raccomandazioni terapeutiche oltre le linee guida SINePe ». Medico e Bambino 39, no 9 (9 novembre 2020) : 591–95. http://dx.doi.org/10.53126/meb39591.
Texte intégralDa Rin Della Mora, Roberta. « Le cadute pediatriche in ospedale : una indagine italiana ». PROFESSIONI INFERMIERISTICHE, no 1 (2013) : 48–54. http://dx.doi.org/10.7429/pi.2013.661048.
Texte intégralTiozzo, Emanuela, Valentina Biagioli, Matilde Brancaccio, Riccardo Ricci, Anna Marchetti, Immacolata Dall’Oglio, Orsola Gawronski et al. « Using an App to monitor postoperative pain at home in pediatric patients ». Journal of Child Health Care 25, no 2 (11 février 2021) : 212–24. http://dx.doi.org/10.1177/1367493520919313.
Texte intégralOzbay, I., C. Kucur, F. E. Koçak, B. Savran et F. Oghan. « ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 5 (octobre 2016) : 381–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-897.
Texte intégralNeri, Enrica, Francesca Agostini, Michela Poggiali, Marcello Stella, Augusto Biasini et Fiorella Neri. « Care e follow up : ospedale e università ». QUADERNI ACP 28, no 3 (2021) : 131–33. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2021.131-133.
Texte intégralBovo, R., P. Trevisi, E. Zanoletti, D. Cazzador, T. Volo, E. Emanuelli et A. Martini. « New trends in rehabilitation of children with ENT disorders ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 05 (octobre 2017) : 355–67. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1426.
Texte intégralKahn, L. « The "Ospedale degli Innocenti" and the "Bambino" of the American Academy of Pediatrics ». PEDIATRICS 110, no 1 (1 juillet 2002) : 175–80. http://dx.doi.org/10.1542/peds.110.1.175.
Texte intégralMonteu, Francesca, Gabriella D'Alonzo et Raffaele Nuzzi. « Pediatric Pseudotumor Cerebri : Epidemiological Features. » Open Ophthalmology Journal 14, no 1 (14 septembre 2020) : 47–58. http://dx.doi.org/10.2174/1874364102014010047.
Texte intégralCastignani, Anna Maria. « Genitori, infermieri e medici in ospedale. Il gruppo in oncoematologia pediatrica : un modello di riflessione e di intervento ». INTERAZIONI, no 2 (novembre 2018) : 77–93. http://dx.doi.org/10.3280/int2018-002007.
Texte intégralGawronski, Orsola, et Susanna Padrini. « Parents' appraisal of children's pain : a grounded theory ; Mayo Clinic/Ospedale Pediatrico Bambino Gesù joint nursing research project ». Paediatrics and Child Health 19 (décembre 2009) : S182—S184. http://dx.doi.org/10.1016/j.paed.2009.08.008.
Texte intégralThèses sur le sujet "Ospedali pediatrici"
Primicerio, Francesca. « Uno strumento per la progettazione, riqualificazione e adeguamenti degli ospedali pediatrici ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2019. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4285.
Texte intégralIl progetto di riqualificazione delle strutture per la salute rappresenta una valida occasione per restituire un servizio essenziale ad un intero contesto territoriale. Ma, ancora di più, la qualità progettuale/architettonica rappresenta uno degli elementi chiave per il successo di una struttura ospedaliera e per la corretta erogazione di un servizio sanitario. In Italia, principalmente nel meridione, le sedi ospedaliere pubbliche sono caratterizzate da grandi carenze di carattere funzionale e di fatiscenza delle costruzioni. Il veloce progresso della medicina, le tecnologie in evoluzione, le nuove patologie sono solo alcune delle motivazioni che guidano la spinta innovativa del settore ospedaliero, comportando il superamento dei vecchi modelli tipologici di ospedali. Le strutture sanitarie contemporanee si trovano, oggi, ad affrontare notevoli cambiamenti; nate come luoghi dove ospitare, poi curare, oggi esse sono elementi complessi tenuti a relazionarsi con l’uomo, l’ambiente e il contesto sociale in cui si inseriscono, richiedendo, così, risposte specifiche a livello dimensionale, funzionale e tecnologico. Il seguente lavoro, nello specifico, focalizza l’attenzione sull’edilizia ospedaliera pediatrica, con l’obiettivo di contribuire a migliorarne la qualità, il comfort e l’efficienza, con specifica attenzione alle esigenze dei bambini, e di ostacolare gli eventuali processi di obsolescenza di tali edifici. A tal proposito, si propone un nuovo strumento per la valutazione della qualità di tali strutture, sintesi funzionale di tre specifici criteri/obiettivi, ovvero Umanizzazione, Sostenibilità e Flessibilità, indagando a tre livelli di scala (Sistema urbano, Sistema edificio e Sistema degli spazi interni). Lo strumento proposto analizza un insieme di soluzioni architettoniche, rivolte alla massima efficienza dell’organismo edilizio, rappresentate da una serie di categorie ed indicatori per ciascuno dei tre criteri. L’approfondimento della letteratura, delle normative di riferimento, delle nuove esperienze e delle tendenze progettuali di settore hanno portato all’individuazione dei tre criteri sopradetti. Il riconoscimento dell’“Umanizzazione” come criterio rappresenta la precisa volontà di voler porre, nel contesto in esame, al centro dell’attenzione le esigenze ed il benessere del bambino e di tutti gli utenti dell’ospedale; aspetto, questo, che fonde i concetti di psicologia ambientale ed architettura. Spazi interni progettati sui bisogni del bambino, percorsi semplici, chiari e ben identificabili, elementi di arredo che rinforzino il valore di luogo di incontro e di scambio relazionale, giochi di colore e di suoni, il contatto visivo con l’ambiente naturale, rappresentano aspetti salienti che possono portare ad un’ottimale gestione dello stress psico-fisico-sociale della condizione pediatrica. Il termine “Sostenibilità” abbraccia un concetto molto ampio e complesso. In questa sede si intendono affrontare solo gli aspetti riguardanti i caratteri ambientali e sociali, nell’ottica che le strutture per la salute debbano essere in grado di rendersi non solo sostenibili ma, soprattutto, testimoni di sostenibilità. La “Flessibilità” rappresenta un concetto chiave. L’individuazione di tale criterio nasce dalla cognizione che l’edilizia ospedaliera debba essere capace di adattarsi alle molteplici e nuove esigenze e sopravvivere nel tempo riconfigurando in itinere, eventualmente, l’assetto interno ed esterno e/o intervenendo in maniera semplificata sul sistema tecnologico che governa lo spazio. L’indagine pilota ha ad oggetto 2 strutture sanitarie: - l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze è ad oggi l’Ospedale Pediatrico del Centro Italia più efficiente e all’avanguardia e che vede accogliere tra i suoi pazienti bambini provenienti da tutte le Regioni italiane. - l’Ospedale Pediatrico Pausilipon di Napoli è considerato, in Italia, tra le strutture sanitarie più solide nel campo dell’emergenza, della cura e della diagnostica specialistica pediatrica. In considerazione delle peculiarità relative alle attività svolte, in particolare nel campo oncologico, si è ritenuto interessante considerarlo come caso studio. Per garantire cure adeguate “a misura di bambino” sono necessari sforzi su più fronti e, poste tali premesse, occorre chiarire che lo strumento di valutazione proposto vuole diventare utile e permettere di avere una scala di misurazione della qualità tale da supportare, in modo sistematico, le scelte progettuali dal punto di vista tecnologico, costruttivo, funzionale e formale ai fini di un’opportuna riqualificazione degli ospedali pediatrici. [a cura dell'autore]
XXXI ciclo
Rubulotta, Francesca Maria. « Progetto ospedale senza dolore in età evolutiva : confronto tra la realtà anglosassone e quella italiana ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1050.
Texte intégralPELLEGRINI, RAMONA. « Staffing e skill-mix del personale di assistenza : qualità delle cure e benessere organizzativo in ospedali per acuti italiani ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/942580.
Texte intégralRighetto, Elena. « "Sarò anche malata, ma qui dentro ho un cuore!" Bambini in Pediatria : un'etnografia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424377.
Texte intégralLa presente ricerca si colloca all’interno della cornice teorica della nuova sociologia dell’infanzia: adotta quindi una prospettiva analitica che parte dal presupposto che i bambini siano attori capaci di agire coerentemente all’interno dei propri mondi sociali. Attraverso un’etnografia durata 8 mesi all’interno dei reparti della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova, condotta in stile dialogico – che si propone, quindi, di considerare l’Altro come soggetto in interazione, anche nel processo che porta alla conoscenza scientifica, e non un oggetto sul quale fare esperienza, da cui raccogliere informazioni – ho indagato la relazione che i bambini ricoverati sviluppano con gli adulti, all’interno del gruppo dei pari e con il contesto ospedaliero, in riferimento alla malattia e ai processi di cura. La ricerca approfondisce numerosi temi: i significati simbolici che gli attori attribuiscono agli spazi e ai luoghi in cui prendono vita le interazioni; la comunicazione medico-paziente in ambito pediatrico, con particolare attenzione alle situazioni in cui la comunicazione assume caratteristiche che discordano con le richieste e i desideri dei bambini, che agiscono mettendo in gioco differenti tattiche per la raccolta delle informazioni che riguardano loro stessi; il rapporto con i corpi, spesso intesi dagli adulti come oggetti della pratica medica, che diventano invece strumento attraverso cui i bambini praticano la propria autonomia e il riconoscimento di loro stessi; il tema della competenza e dell’agency, sviluppato a partire dall’idea che i bambini siano sempre portatori di saperi situazionali e relazionali specifici per i mondi sociali in cui agiscono, e che lo facciano secondo differenti stili di intervento sul mondo, dei quali a volte gli adulti faticano ad accorgersi; il gioco in ambito ospedaliero, come particolare cornice all’azione e matrice di senso e significati. Le principali conclusioni mostrano come i bambini siano sempre soggetti, e siano sempre capaci di agire coerentemente all’interno dei propri mondi sociali, anche in un contesto che appare rigidamente vincolante come quello ospedaliero; come i bambini pratichino costantemente autonomia e autoriconoscimento, attraverso molteplici tattiche, anche quando le pratiche mediche sembrano limitare i loro spazi di azione, e indipendentemente dal modo in cui gli adulti si relazionano con loro. La ricerca mostra, inoltre, come una scarsa attenzione da parte degli adulti verso la soggettività dei bambini, verso i significati simbolici che entrano in gioco nelle interazioni, possa diventare un forte limite per l’efficacia delle relazioni terapeutiche stesse, per la riuscita di processi di cura che tengano conto delle specificità dei bambini, intesi come persone e non come oggetti della pratica medica.
Longhinotti, Maira. « Ambiente fisico e linguaggio ambientale nel processo di rigenerazione affettiva dallo stress in camere di degenza pediatrica ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389070.
Texte intégralBERGAMINI, ROBERTA. « Modelli di leadership scolastica per una scuola di qualità : la sinergia pedagogica delle unità dislocate in presìdi pediatrici sanitari pubblici ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1090783.
Texte intégralLivres sur le sujet "Ospedali pediatrici"
Sironi, Vittorio Alessandro, et Carlo Napoli. I piccoli malati del Gianicolo : Storia dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Roma : Laterza, 2001.
Trouver le texte intégralDiana, Ester. Meyer, le radici e l'orizzonte : Storia dell'Ospedale pediatrico Anna Meyer di Firenze. Firenze : Giunti, 2008.
Trouver le texte intégralMeyer : Le radici e l'orizzonte : storia dell'ospedale pediatrico Anna Meyer di Firenze (1884-1950). [Florence, Italy] : Giunti, 2008.
Trouver le texte intégralSirianni, Luigi, Zuzana Prokopova et Katalin Majer. Azienda ospedaliero-universitaria Meyer : Relazione clinico-scientifica 2007-2008- 2009. Firenze, Italy : Firenze University Press, 2010.
Trouver le texte intégralBaratta, Adolfo F. L. Space to care : The Meyer approach. Firenze - Italia : Giunti, 2019.
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