Articles de revues sur le sujet « Orizzontale »

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1

Cerami, Cristina. « Generazione verticale, generazione orizzontale ». Chôra 7 (2009) : 133–62. http://dx.doi.org/10.5840/chora2009/20107/89.

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d’Improzano, M., et U. de Bellis. « Le fratture sul piano orizzontale ». LO SCALPELLO-OTODI Educational 21, no 1 (juillet 2007) : 30–41. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-007-0057-0.

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3

Ammendola, Jacopo. « Building as a Verb ». Journal of Public Space, Vol. 4 n. 3 (30 novembre 2019) : 7–40. http://dx.doi.org/10.32891/jps.v4i3.1219.

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Résumé :
This paper describes the approach of architecture/urbanism practice and research workshop “orizzontale”, based in Rome, Italy. The approach of the group is heuristic: it is to get involved, to put themselves on the line, to “play the game”. As a machine that absorbs and transforms every kind of things, orizzontale has a clear attitude for mutation over production. The act of building things is a primary tool the group uses to build communities, link them together and create confidence in the idea of a better society. Experimental does not mean “avant-garde” but rather “empirical, exploratory, in-progress”. The scientific attitude toward fact-finding and result-testing is an integral part of orizzontale approach, together with the artistic aspects of the work. Among the strategies adopted by the collective a special attention should be given to the attempts to translate in a spatial language the ideas, very literally. The results of this process can be called “spatial metaphors”, “discursive buildings” or “talking machines”. What orizzontale leaves behind is not necessarily a construction, but the process which is able to build up knowledge, consciousness, and trust.
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4

Lattanzi, Pamela. « Prime note su agricoltura e sussidiarietà orizzontale ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (octobre 2015) : 23–51. http://dx.doi.org/10.3280/aim2014-001003.

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Repossi, Alessia, et Elisabetta Conte. « Essere fratelli oggi : abitare il rapporto tra pari nella post-modernità. Riflessioni sullo sfondo sociale e sulle implicazioni terapeutiche ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (juin 2022) : 29–46. http://dx.doi.org/10.3280/gest2022-001003.

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Résumé :
Questo scritto nasce da un interesse per la dimensione clinica e comunitaria dell'espe¬rienza umana e da uno sguardo alla psicopatologia vista nel riverbero del vivere sociale. L'esperienza del rapporto tra pari e la dimensione orizzontale sono considerati la chiave di lettura del para-digma fraterno e occasione per superare il paradigma narcisistico. Il fraterno è visto non solo come esperienza specifica della vita familiare ma come richiamo al vivere comunitario e sociale di un oggi bisognoso di nuovi strumenti dello stare insieme. Le autrici descrivono il contesto sociale in cui si inserisce il tema della fraternità approfondendone le numerose sfaccettature. Su questo sfondo, analizzano il tema dal punto di vista della psicoterapia della Gestalt, sofferman-dosi sul concetto di intenzionalità di contatto fraterno e sulla dimensione orizzontale nella clini-ca.
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Finelli, Roberto. « NUOVE TECNOLOGIE, SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA E “MENTE ORIZZONTALE” ». Revista Dialectus - Revista de Filosofia, no 18 (25 octobre 2020) : 350–64. http://dx.doi.org/10.30611/2020n18id61190.

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Résumé :
La tesi di fondo è che le nuove tecnologie rappresentano un enorme sviluppo dell‟umanità sul piano della trasmissione e dell‟elaborazione delle informazioni. Ma questa gigantesca innovazione, per la cornice dell‟accumulazione capitalistica in cui viene svolta e sviluppata, dà luogo ad una antropologia e ad una formazione della soggettività umana in cui il “conoscere” prevale e domina sul “sentire”. La natura astratta della ricchezza del capitale, e la sua accumulazione, richiedono un individuo parimenti astratto, in cui la conoscenza diventa sempre più informazione. Questa fallace identificazione della conoscenza con l‟informazione è basata su una epocale distorsione del sentire, per la quale il senso del conoscere non proviene più dal corpo emozionale e interiore del soggetto umano ma dall‟esterno, secondo programmi e definizioni di senso in qualche modo già predefiniti e precompilati. In questo ambito di problemi il saggio utilizza una distinzione profonda di significato tra il lemma “tecnica” e il lemma “tecnologia”, a partire da sollecitazioni presenti nelle pagine del Marx maturo, per mettere in discussione una contestualizzazione “umana” e non “capitalistica” della tecnologia. Nello stesso tempo l‟autore svolge una critica profonda della concezione heideggeriana e della tecnica e del modo in cui le filosofie della postmodernità, soprattutto quelle della cosiddetta French Theory, sotto la guida di Nietzsche e di Heidegger, hanno registrato solo la superficializzazione del mondo messa in atto dalla nuova tipologia “flessibile” dell‟accumulazione capitalistica. La liquidazione di ogni forma di soggettività operata dai pensatori francesi, se ha avuto il merito di criticare giustamente forme troppo identitarie e dogmatiche di soggettività, ha nello stesso tempo del tutto liquidato l‟ipotesi marxiana del capitale come vero soggetto della società moderna e contemporanea, con la sua necessità intrinseca di creare un mondo sempre più omogeneo alla sua espansione e universalizzazione.
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7

Monegato, Emanuele. « Segnalazioni/Informes/Rapports/Reports ». Altre Modernità, no 28 (30 novembre 2022) : 556–57. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19177.

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Alessandra Di Maio, La letteratura nigeriana in lingua inglese, Firenze, le Lettere, 2020, 144 pp. ISBN 978-889-366-1317 John K. Cooley, Una guerra empia, elèuthera edizioni, 2000, 400 pp. ISBN 888-506-042-0 Stefano Boni, Orizzontale e verticale. Le figure del potere, elèuthera edizioni, 2021, 280 pp. ISBN 883-302-120-3
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Pilipović, Sanja. « Stele con cimasa orizzontale con coppia di leoni da Viminacium ». Acta Archaeologica Academiae Scientiarum Hungaricae 72, no 1 (3 août 2021) : 67–76. http://dx.doi.org/10.1556/072.2021.00005.

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AbstractThe goal of this paper1 was to shed light on the existence of stelae from Viminacium in the province of Upper Moesia which can be classified as topped by the two reclining lions. This type of stelae, surmounted by two lions and one element between them, was well-known in Noricum and Pannonia. There was no archaeological evidence and previous studies did not point out that this type of stelae was present in Viminacium and Upper Moesia. The study has shown that stelae of M. Valerius Speratus, T. Baebius Eutyches, and most probably of C. Corneilus Rufus, although not preserved in integral form today, were surmounted by the pediment, most likely with two reclining lions.
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Raffini, Luca. « Quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria. La mobilità transnazionale dei giovani italiani e spagnoli ». OBETS. Revista de Ciencias Sociales 9, no 1 (15 juin 2014) : 139. http://dx.doi.org/10.14198/obets2014.9.1.05.

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Uno dei più importanti risultati del processo di integrazione europea è la costruzione di uno spazio transnazionale in cui i cittadini europei possono muoversi liberamente. La mobilità favorisce dinamiche di europeizzazione dal basso –o di europeizzazione orizzontale–, e lo sviluppo di pratiche cross-nazionali e amplia le risorse individuali e relazionali a disposizione dei giovani per progettare i propri percorsi professionali e di vita. La Generazione Erasmus definisce giovani socializzati a un humus culturale transnazionale e fortemente identificati con l’Europa. Nell’attuale contesto di crisi economica, a sperimentare la mobilità sono sempre più i giovani altamente qualificati dei paesi dell’Europa del sud, quale strategia individuale cui ricorrere per trovare risposta ai problemi connessi alla precarietà, alla disoccupazione, alla sotto-qualificazione degli impieghi. Il risultato è che la mobilità può assumere il volto di un obbligo, più che di una scelta e, più che dinamiche di europeizzazione orizzontale, può favorire una “fuga dei cervelli” dai paesi del sud ai paesi del centro e del nord Europa. L’articolo, focalizzandosi sui giovani italiani e spagnoli, si chiede cosa succede quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria, analizzando cause ed effetti della mobilità, sul piano micro e macro sociale e sul piano politico.
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Deriu, Marco. « Gated communities, gated life ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 40 (avril 2011) : 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-001001.

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Résumé :
L'articolo esplora l'evoluzione delle forme del vivere urbano, attraverso l'espansione delle tecnologie di sicurezza privata e la diffusione dellein Brasile, negli Stati Uniti e in Italia. Nell'analisi si procede mettendo in luce dimensioni diverse dei processi di separazione e reclusione su una base spaziale (orizzontale e verticale) e temporale (velocitÀ). Sullo sfondo permane il tema della paura del diverso e della difficoltÀ di confrontarsi con le differenze nei nuovi contesti urbani.
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Pascarella, R. « Tecniche di riduzione e osteosintesi delle fratture dell’acetabolo sul piano orizzontale ». Archivio di Ortopedia e Reumatologia 119, no 3-4 (mars 2009) : 20–21. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-009-0008-9.

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Francovich, Riccardo, et Giovanna Bianchi. « L’archeologia dell’elevato come archeologia ». Arqueología de la Arquitectura, no 1 (30 décembre 2002) : 101. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.9.

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A seguito della recente comparsa in Italia di numerosi studi dedicati all’archeologia dell’architettura, si vuole proporre con questo contributo una riflessione sui rapporti tra la stratigrafia verticale e quella orizzontale e, in particolare, sui rapporti tra l’indagine dell’evidenza materiale (strutture verticali) e la sua interpretazione. In questo contesto si presentano alcuni studi coordinati dall’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università di Siena, riguardanti progetti realizzati intorno alla nascita e allo sviluppo dei castelli, con particolare riferimento alla Toscana centro meridionale.
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Ferro, Giancarlo Antonio. « Dimensione, rilievo e rilevanza del Terzo Settore. Qualche riflessione a margine della sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020 ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 7–29. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19676.

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La sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020 ha chiarito i caratteri essenziali del c.d. “statuto costituzionale” del Terzo Settore, soprattutto alla luce delle novità introdotte dal Codice del Terzo Settore. In particolare, la pronuncia si sofferma sulla connessione tra principio di solidarietà sociale e principio disussidiarietà orizzontale. L’Autore prende spunto da tale pronuncia e ricostruisce il dibattito sul tema in una triplice prospettiva d’indagine. Infine, lo scritto evidenzia alcuni profili problematici lasciati irrisolti dalla sentenza
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Gilardi, Gianfranco. « Il processo costituente degli Osservatori sulla giustizia civile ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 4 (septembre 2009) : 54–60. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-004005.

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- Gli Osservatorî sulla giustizia civile, contribuendo con un'opera fiduciosa e costruttiva a riscoprire i valori del processo, a definire con maggior chiarezza la fisionomia dei diversi ruoli professionali che vi sono coinvolti e a favorire intorno al metodo della cooperazione la formazione di veri e propri codici etici comuni, si sono configurati come un soggetto collettivo e diffuso, in grado di esprimere esigenze e bisogni di rappresentativitŕ democratica a cui tutti concorrono con pari dignitŕ in un'esperienza di costruzione "orizzontale" dell'ordinamento giuridico.
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LEOPOLD, JOHN H., et GIUSEPPE BRUSA. « THE VERTICAL STACKFREED. MECHANICAL EVIDENCE AND EARLY EYE-WITNESSES ». Nuncius 12, no 2 (1997) : 411–26. http://dx.doi.org/10.1163/182539197x00780.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title Vengono qui descritti due orologi Italiani del Rinascimento in cui utilizzato un rarissimo congegno equalizzatore della forza della molla motrice, il cosiddetto 'stackfreed verticale', fratello maggiore del ben noto stackfreed orizzontale, comune negli orologi da persona tedeschi dopo il 1540 circa. L'invenzione di entrambi risale al XV secolo. Sorprendentemente chiara e concorde la documentazione, che qui viene messa in luce, di eminenti testimoni oculari quali Leonardo da Vinci, Girolamo Cardano e Taqi al Din a proposito di questo poco noto ma significativo sviluppo.
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Stanco, Gianfranco. « Le prospettive del policentrismo in Italia – Radici e costruzioni identitarie tra storiografia e dottrina giuridica ». A&C - Revista de Direito Administrativo & ; Constitucional 12, no 49 (16 juillet 2012) : 67. http://dx.doi.org/10.21056/aec.v12i49.169.

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Lo Stato italiano è stato fondato nell’Ottocento secondo un modello di dominio del territorio centralizzato e gerarchizzato, sacrificando le aspettative municipalistiche e federalistiche emerse durante il Risorgimento. L’autore indaga sui fattori che hanno determinato lo sviluppo accentrato dell’amministrazione pubblica nello Stato liberale e nello Stato autoritario fascista e sui tentativi della scienza giuridico-amministrativa di proporre moduli di organizzazione in linea orizzontale. La ricerca, utilizzando un approccio storico-comparativo, ricostruisce le linee del conflitto tra monismo e pluralismo giuridico nei secoli XIX-XX ed individua i percorsi evolutivi del policentrismo italiano nell’ordinamento costituzionale.
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Di Stefano, Antonio. « The users in the middle. I librarians tra volontarismo ed entropia ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 41 (mai 2012) : 67–77. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041006.

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I bibliotecari sono un particolare tipo di utenti di aNobii, la cui dimensione solidaristica e volontaristica conferma letture ottimistiche sulla partecipazione orizzontale, in ambiente Web 2.0, mostrando come la pratica organizzativa costituisca una parte centrale di ambienti tipicamente caratterizzati da sociabilitŕ. Al tempo stesso, perň, la nostra indagine mette in evidenza il grado di sofisticazione incarnata da tali pratiche, individuando, all'interno dello specifico sito di social network, modelli di azione particolari derivanti da lotte simboliche interne tese a ottenere una propria legittimitŕ. Ma una tale "risultato" sembra essere provvisorio in un sistema sociale online paradossalmente debole nella propria struttura organizzativa
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Palmieri, A., L. D'Incerti, E. Ciceri et M. Savoiardo. « Alterazioni meningee da ipotensione liquorale essenziale ». Rivista di Neuroradiologia 6, no 3 (août 1993) : 347–54. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600317.

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Gli autori descrivono un caso di ipotensione liquorale essenziale con sindrome clinica ad esordio acuto, costituita da cefalea gravativa che si riduceva parzialmente in decubito orizzontale, regredita in cinque mesi. Vari esami RM dimostrarono la presenza di un ispessimento durale con accentuazione dopo contrasto, sia in sede endocranica che a livello cervicale, ed anche un sottile e circoscritto scollamento durale con lievi fenomeni emorragici; alla remissione clinica si accompagnò la normalizzazione del quadro neuroradiologico. Vengono discussi i possibili meccanismi patogenetici delle alterazioni durali alla luce dell'anatomia degli strati profondi della dura e ne vengono sottolineati gli aspetti radiologici.
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Signori, Paola, et Ilenia Confente. « Il marketing territoriale tra industry co-opetition e societing. Un progetto sperimentale nell'agroalimentare ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 3 (septembre 2011) : 85–103. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-003006.

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Il paper si propone di illustrare come un progetto di marketing territoriale possa essere declinato a strumento che abbia ricadute oltre i classici obiettivi di valorizzazione del territorio e di sviluppo economico, riuscendo a garantire la vitalitÀ di un sistema. A tal fine, l'impostazione teorica deriva dall'incrocio dei nodi cruciali di filoni paralleli di ricerca, riguardanti oltre al marketing territoriale, anche i concetti di funzionamento tipici della collaborazione verticale (Supply Chain Management) e orizzontale (Industry collaboration, Co-opetition), e i segnali provenienti dalle nuove frontiere del Societing (ricadute di efficacia sociale). Tali osservazioni sono state applicate in un progetto sperimentale nel settore dell'agroalimentare dell'area metropolitana vicentina.
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Bodega, Domenico. « Le forme organizzative ad alta adattabilitŕ e la costruzione di un contesto a cultura condivisa ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (avril 2010) : 63–74. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001005.

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Anche le organizzazioni economiche e finanziarie sono particolarmente esposte, soprattutto oggi, al rischio di crisi. Č necessario pertanto che esse sviluppino capacitŕ di adattamento e flessibilitŕ e dunque resilienza. La resilienza nei sistemi economici si fonda sul senso di responsabilitŕ di tutti gli attori, intesa come comprensione allargata dei fenomeni e capacitŕ di rilevare e correggere gli errori. Anche le organizzazioni sanitarie per far fronte alle sollecitazioni critiche proprie della realtŕ attuale possono sviluppare flessibilitŕ attraverso un processo di delega orizzontale delle decisioni. In una prospettiva culturale l'organizzazione si costruisce come un processo, governato da connessioni deboli, attraverso il quale le persone attribuiscono un signifi cato alla realtŕ.
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Petteruti, Carmine. « Il ruolo del Terzo Settore nella tutela dell'ambiente e nella transizione energetica. Esperienze europee a confronto ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 128–47. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19681.

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La riforma del Titolo V della Costituzione e l’introduzione del principio di sussidiarietà hanno consolidato il ruolo del Terzo settore nell’ordinamento italiano. Il Terzo settore, collocandosi sul piano della sussidiarietà orizzontale, assume una rilevanza politica nella società civile come occasione di partecipazione. Anche nel recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al Terzo settore viene attribuito un ruolo di rilievo. A questo proposito è interessante verificare quali sono gli sbocchi più recenti del Terzo settore specialmente per la tutela dell’ambiente e dell’energia. A questo proposito, la partecipazione del Terzo settore alla costituzione delle comunità energetiche merita un approfondimento non solo nell’ordinamento italiano ma anche in altri ordinamenti europei.
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Rossi, A., M. Catala, R. Biancheri, R. Di Comite et P. Tortori-Donati. « Ipoplasia del tronco dell'encefalo in una paziente con paralisi dello sguardo orizzontale e scoliosi ». Rivista di Neuroradiologia 16, no 1_suppl (mai 2003) : 235–36. http://dx.doi.org/10.1177/19714009030160s194.

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Pietta, Antonella, Marco Bagliani et Edoardo Crescini. « L'Italia si adatta ? La definizione delle politiche di adattamento al cambiamento climatico alla scala regionale ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 2 (mai 2022) : 71–91. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13801.

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Nelle politiche di adattamento la scala locale è centrale per delineare le vulnerabilità dei diversi territori e progettare azioni realmente efficaci. Il contributo presenta un'analisi critica delle politiche di adattamento individuate alla scala regionale in Italia focalizzando l'attenzione su alcune chiavi di lettura: l'impostazione generale delle politiche stesse, la governance messa in atto per l'implementazione, l'integrazione tra le politiche dal punto di vista orizzontale e verticale, la presenza e tipologia dei processi partecipativi, la considerazione delle caratteristiche dei singoli territori all'interno della progettazione delle politiche. Dalle ricerche qui illustrate emerge una situazione di luci ed ombre: su 21 amministrazioni, solo 4 hanno completato l'iter, mentre almeno 5 non hanno ancora iniziato a mobilitarsi in questa direzione.
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Gerbasi, Giampaolo. « Il principio di coesione economica, sociale e territoriale tra governance multilvello, esigenze partenariali/collaborative e (conseguenti) trasformazioni nelle modalitŕ di funzionamento del potere ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (décembre 2010) : 135–63. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001007.

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La presente analisi, unitamente alle principali innovazioni concernenti la politica comunitaria di coesione nel periodo 2007-2013, ne evidenzia la stretta connessione con le altre politiche comunitarie e le politiche nazionali di sviluppo socio-economico. La complementaritŕ, orizzontale e verticale, tra le stesse č chiamata a dispiegarsi nell'ambito di una necessaria governance multilivello proceduralmente integrata, cooperativamente caratterizzata ed alla costante ricerca di efficacia rispetto all'obiettivo di ridurre i divari nei livelli di sviluppo tra i diversi territori europei. Alla luce di ciň, l'analisi mira a dimostrare che l'integrazione negli aspetti procedimentali ed organizzativi ed il metodo del partenariato/ cooperativo si presentano quali condizioni di realizzabilitŕ e prioritŕ strumentali per la convergenza nelle scelte di fondo della politica unitaria regionale.
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Pede, Elena, et Luca Staricco. « L'adattamento locale al cambiamento climatico in aree alpine ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 116–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093018.

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Le Alpi sono tra le zone più vulnerabili ai cambiamenti climatici in Europa; tuttavia il dibattito sulle strategie e le azioni di adattamento continua a concentrarsi prevalentemente sulle aree urbane e costiere maggiormente popolate. L'articolo presenta i risultati di un'indagine sulle pratiche di adattamento locale ai cambiamenti climatici messe in campo in un'area alpina, costituita dai 45 comuni della Zona omogenea del Pinerolese (Torino). L'indagine fa emergere alcune barriere che possono ostacolare l'adattamento al cambiamento climatico nei contesti montani, o comportare una sua declinazione in termini di pratiche poco sistematiche e ambiziose: una percezione del cambiamento in termini quasi esclusivi di intensificazione degli eventi estremi, l'iperframmentazione comunale, la mancanza di un'efficace governance orizzontale e verticale, la carenza di risorse finanziarie e conoscitive.
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Mitchell, Juliet. « Psicoanalisi, fratelli e gruppo sociale ». SETTING, no 32 (février 2013) : 5–27. http://dx.doi.org/10.3280/set2011-032001.

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Nell'articolo si sostiene che, contrariamente all'ipotesi piů diffusa, i fratelli e le sorelle non vengono presi in esame nel materiale clinico. Il motivo per cui non prestiamo loro attenzione, e li riscopriamo soltanto saltuariamente, č che non hanno una collocazione autonoma nella teoria psicoanalitica. Si suggerisce che quello che l'autrice designa come il "trauma del fratello" possa costituire un momento fondativo per una collocazione dei fratelli nella metapsicologia che conseguentemente si dovrŕ dotare anche di uno sviluppo lungo un asse orizzontale. Dopo avere esaminato quest'aspetto, l'articolo analizza come il rito di passaggio, che segue un trauma generico di questo tipo, porti direttamente alla vita sociale. Si tratterebbe di una vita sociale improntata al genere, che si distingue dalla "differenza sessuale" iniziata con il complesso di castrazione.
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Chiesa Estomba, C. M., F. A. Betances Reinoso, A. I. Lorenzo Lorenzo, J. L. Fariña Conde, J. Araujo Nores et C. Santidrian Hidalgo. « Functional outcomes of supraglottic squamous cell carcinoma treated by transoral laser microsurgery compared with horizontal supraglottic laryngectomy in patients younger and older than 65 years ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 6 (décembre 2016) : 450–58. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-864.

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Il trattamento dei carcinomi sopraglottici rappresenta al momento una problematica controversa. Al momento sono disponibili 5 differenti opzioni di trattamento: la tradizionale laringectomia orizzontale sopraglottica (HSL), la laringectomia sopraglottica con laser CO2 (TLM), l’approccio mediante chirurgia robotica, la radioterapia e la radioterapia in combinazione con la radiochemioterapia. Alcuni studi hanno evidenziato come il rate di complicanze della chirurgia del distretto testa collo aumenti significativamente nei soggetti al di sopra dei 65 anni. Abbiamo pertanto voluto effettuare uno studio retrospettivo che confrontasse i risultati funzionali e il rate di complicanze nei pazienti al di sotto e al di sopra dei 65 anni, affetti da carcinomi squamocellulari sopraglottici T1-T3, sottoposti a laringectomia orizzontale sopraglottica tradizionale (HSL) o a TLM presso un Polo ospedaliero Universitario di terzo livello. Il gruppo di pazienti al di sopra dei 65 anni sottoposto a TLM ha mostrato differenze statisticamente significative per quanto riguarda il rate di polmonite ab ingestis (p = 0.026), tempo medio necessario al decannulamento (p = 0.001) e tempo medio di ricovero ospedaliero (p = 0.007) tutti risultati più lunghi rispetto a quelli osservati nei pazienti al di sotto dei 65 anni. Per quanto riguarda la chirurgia open, abbiamo rilevato una differenza statisticamente significativa solo per il tempo medio necessario per il decannulamento (p = 0.001) risultato essere più lungo nel gruppo di pazienti più giovani di 65 anni. In accordo coi nostri risultati sia la TLM che l’approccio open rappresentano opzioni sicure nei pazienti al di sopra dei 65 anni, ma in cosiderazione dell’aumentato rischio di polmonite ab ingestis è mandatoria un adeguata valutazione della funzionalità polmonare preoperatoria, in particolare nei pazienti trattati con TLM. Nei pazienti al di sopra dei 65 anni inoltre la TLM rispetto all’approccio open riduce il rate di tracheostomie postoperatorie, il tempo medio necessario al decannulamento e il tempo medio di ricovero. Tuttavia non è stata rilevata alcuna differenza significativa in termini di rate di polmonite ab ingestis, disfagia o tempo medio di utilizzo del sondino naso gastrico.
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Passarella, Simone. « Esperienze didattiche di modellizzazione emergente : uno sguardo ai processi di matematizzazione ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 10 (17 novembre 2021) : 140–58. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.7.

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Résumé :
In questo contributo si presentano due esperienze didattiche di modellizzazione emergente. Dopo aver chiarito i costrutti di modellizzazione emergente e matematizzazione, vengono proposte due esperienze didattiche. La prima, condotta in una classe seconda della scuola primaria, ha riguardato la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione; la seconda, in una classe quarta di una scuola secondaria di secondo grado, ha riguardato il calcolo del volume di solidi non noti. La descrizione di queste esperienze segue tre direzioni principali: l’esplicitazione dell’obiettivo di apprendimento; la scelta del problema nel contesto; l’analisi dei processi di matematizzazione orizzontale e verticale presenti nelle strategie risolutive degli studenti. Le esperienze descritte rappresentano un esempio significativo dell’importanza di proporre agli studenti attività di modellizzazione emergente, supportando gli studenti in un processo di reinvenzione di concetti matematici a partire dalle loro informali strategie risolutive.
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Rizziato, Erica. « Consigli di lettura. Verso un umanesimo della vita organizzativa Generare sviluppo nella complessità con la leadership orizzontale ». FOR - Rivista per la formazione, no 3 (novembre 2020) : 50–51. http://dx.doi.org/10.3280/for2020-003009.

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Gottardi, Donata. « L'infiltrazione della concorrenza nella tutela del lavoro. Valorizziamo gli argini dei nuovi trattati europei ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (novembre 2010) : 108–31. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-010009.

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Résumé :
L'A. dedica attenzione ai cambiamenti apportati dal Trattato di Lisbona sia sul versante dei diritti sociali sia sul versante della concorrenza. Finora si č pensato che il diritto del lavoro continuasse a cedere rispetto al diritto commerciale. Molti erano i segnali che andavano in questa direzione: le incertezze sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia sui limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Č ora il momento di valorizzare le nuove prospettive aperte. La crisi economica e finanziaria ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; nel sistema delle fonti, la concorrenza passa da principio a strumento e la protezione sociale e del lavoro č proiettata nell'economia sociale di mercato, garantita da una clausola sociale di valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Falzone, Stella. « Stratigrafia orizzontale delle pitture delle Case a Giardino. Modello della fase originaria dei blocchi centrali del complesso ostiense ». Anzeiger der philosophisch-historischen Klasse 1 (2011) : 107–60. http://dx.doi.org/10.1553/anzeiger145_1s107.

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Gottardi, Donata. « Tutela del lavoro e concorrenza tra imprese nell'ordinamento dell'Unione europea ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 128 (décembre 2010) : 509–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128001.

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Résumé :
L'A. ha dedicato l'analisi all'individuazione dello stato attuale dei confini, a livello di istituzioni europee, tra diritto del lavoro e diritto della concorrenza, nel presupposto di una erosione netta della nostra materia. Molti erano i segnali: la profonda asimmetria sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia che individua funzioni e pone limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Contemporaneamente ha verificato l'esistenza di forti potenzialitŕ di invertire il rapporto tra Europa economica ed Europa sociale. Da un lato, la crisi finanziaria ed economica ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; dall'altro, le modifiche apportate dal Trattato di Lisbona al sistema delle fonti hanno investito sia la concorrenza, che passa da principio a strumento, sia l'ambito della protezione sociale e del lavoro, proiettato nell'economia sociale di mercato, garantito da una clausola sociale con valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Cacace, Marina. « I contraddittori progressi delle donne italiane ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 3 (septembre 2011) : 69–85. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003008.

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Résumé :
La condizione delle donne contemporanee č caratterizzata da profondi tratti di ambiguitŕ, ancora piů evidenti nei Paesi occidentali, laddove a fronte di progressi impensabili fino alla metŕ del secolo scorso, continuano a permanere disuguaglianze e discriminazioni difficilmente superabili. Perfino nelle societŕ piů avanzate, come i Paesi scandinavi, permangono inspiegabili divari tra uomini e donne e fenomeni quali il differenziale retributivo (pay gap), l'inferiore accesso delle donne alle posizioni apicali nei ruoli per cui non sono previste quote (segregazione verticale), la concentrazione delle lavoratrici nelle aree professionali meno redditizie (segregazione orizzontale), la sproporzionata presenza delle donne tra i lavoratori part-time e precari etc. In Italia questi fenomeni sono particolarmente evidenti. La situazione delle donne italiane č dunque estremamente complessa e ambivalente e, per essere adeguatamente rappresentata, richiede l'adozione di una pluralitŕ di prospettive. In questo contributo se ne propongono tre: la prospettiva della consapevolezza critica dell'estensione del problema, volta a comprenderne la sistematicitŕ; la prospettiva delle potenzialitŕ del soggetto femminile nelle societŕ contemporanee; la prospettiva della soggettivitŕ politica delle donne, quale strumento indispensabile per sostenere il processo di cambiamento.
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Fronterotta, Francesco. « Il sole e il bene. Funzione e limiti dell’analogia in Resp. VI 505a-509b ». ΠΗΓΗ/FONS 2, no 1 (14 décembre 2017) : 109. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2017.3855.

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Résumé :
Riassunto: La presenza dell’analogia nel libro VI della Repubblica di Platone, concepita come rapporto, orizzontale o verticale, di semplice uguaglianza funzionale tra ambiti eterogenei, dischiude promettenti scenari di comprensione sullo statuto e la funzione dell’idea del bene in sé e in relazione ai suoi stessi “prodotti”. In particolare, l’immagine del Sole come “figlio” del bene non implica alcuna ammissione da parte di Platone di una generazione o di una derivazione integrale del primo dal secondo, così come non suggerisce una derivazione integrale delle cose sensibili dalle idee intellegibili.Parole chiave: Repubblica, bene, Sole, analogia, produttore/prodotti, idee, realtà sensibileAbstract: The presence of analogy in Book VI of Plato’s Republic, conceived as a relationship, horizontal or vertical, of functional equality between heterogeneous domains, offers promising options to understand the status and function of the good itself and in relation to its own “products”. In particular, the image of the Sun as the “son” of the good does not imply that Plato admits an integral generation or a derivation of the first from the second, nor does it suggest an integral derivation of sensible things from intelligible ideas.Keywords: Republic, good, Sun, analogy, productor/products, ideas, sensible reality
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Ortu, Rosanna. « Alle origini della tutela giuridica del consumatore : fondamenti romanistici della disciplina europea ». Zeszyty Naukowe KUL 60, no 3 (27 octobre 2020) : 281–97. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.281-297.

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Résumé :
Nel presente contributo si sono voluti comparare taluni aspetti della disciplina della tutela del contraente debole nel contratto di compravendita, figura che attualmente coincide con quella del consumatore, concentrando l’attenzione su alcuni istituti presenti nel diritto romano, in cui emergono alcune situazioni di disparità contrattuale. Nella disciplina dell’Editto degli edili curuli, i magistrati repubblicani stabilirono una normativa speciale per la dichiarazione dei vizi occulti nelle vendite di schiavi ed animali, presupponendo una responsabilità oggettiva del venditore che non si fosse attenuto alle disposizioni edilizie. Un intervento importante che andò a definire una settorializzazione della materia, inquadrata all’interno della vendita in generale. Da ciò derivava una sovrapposizione in livelli della disciplina giuridica negoziale: sul piano orizzontale si collocava la regolamentazione della vendita prevista dal ius civile, mentre sul piano verticale si innestava quella speciale, di ius honorarium, prevista dall’Editto degli edili curuli. Tale modalità si riscontra anche in ambito europeo con la Direttiva 1999/44/CE, a proposito della vendita di beni di consumo, che rappresenta la manifestazione più eclatante del ruolo che il legislatore europeo ha nell’ambito della protezione del consumatore in materia contrattuale. Come nel mondo antico, nella Direttiva 1999/44/CE l’intervento normativo è giustificato dall’esigenza di creare uno spazio di tutele maggiori destinate a determinati soggetti, nonché delimitate per contenuto e ambito.
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Magrini, Paolo, Carlo Onnis, Paolo Marcia et Achille Casale. « TYPHLOREICHEIA GRAFITTII, NUOVA SPECIE DELLA SARDEGNA CENTRO-ORIENTALE (Coleoptera, Carabidae) ». Fragmenta Entomologica 44, no 1 (30 avril 2012) : 1. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2012.28.

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Résumé :
Nel presente contributo è descritta e illustrata <em>Typhloreicheia</em> <em>grafittii</em> n. sp. della Sardegna centro-orientale, campionata nel tratto iniziale, a sviluppo orizzontale, della Grotta Sa Rutta ‘e s’Edera 588 Sa/NU (Fennau, Urzulei, Nùoro). La specie risulta affine, per i caratteri dell’edeago e della lamella copulatrice, ad alcune specie del Sud dell’isola, quali T. pellita Leo, Magrini &amp; Fancello, 2005 e T. regina Leo, Magrini &amp; Fancello, 2005, ma se ne differenzia nettamente per alcuni caratteri peculiari: in primo luogo per l’habitus molto stretto e allungato, “cliviniforme”, con pronoto che presenta un valore PMW/PL di solo 0,93, uno dei più bassi all’interno del genere, ed elitre parallele ai lati per buona parte della loro lunghezza, con denticolazione marginale piuttosto ridotta, di soli 10-11 denticoli presenti nei 2/3 basali dell’elitra. L’endofallo presenta una lamella copulatrice simile a quella delle due specie citate, ma molto più sottile in visione laterale e fornita di una seconda lamina dorsale, ampia e meno sclerificata, non presente negli altri due taxa. La nuova specie, per i suoi peculiari caratteri morfologici, si pone per ora in posizione isolata rispetto ai gruppi di specie già noti, e presenta caratteristiche più tipiche di un abitatore di ambiente endogeo o sotterraneo superficiale che non di un elemento proprio di ambiente sotterraneo profondo.
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Curiazi, Roberta, et Fernando Martin Mayoral. « Ancora sul distretto industriale ecuadoriano : l'agglomerazione manifatturiera del cuoio di Quisapincha (Ecuador) ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2020) : 51–92. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003003.

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Résumé :
Nella fase II di un'indagine sui distretti manifatturieri dell'Ecuador analizziamo l'agglomerato di produttori di pelletteria di Quisapincha (Provincia del Tungurahua), con l'obiettivo di investigarne le caratteristiche come sistema di produzione locale e ragionare sul ruolo delle PMI locali come possibili vettori di sviluppo economico e sociale del territorio. La carenza di dati quantitativi e la difficoltà di accesso a informazioni in loco ci hanno spinto stavolta verso un'analisi in toto qualitativa, dinamica e di matrice comparativa, realizzata con il supporto di macro-categorie concettuali interpretative, diverse da quelle utilizzate nella fase I, che rispettano la natura immateriale e disomegenea di molti dei fattori analizzati come parte di una struttura più ampia di regole, procedure e convenzioni sociali, culturali e politiche del territorio. Quisapincha, ancora in uno stato di sviluppo distrettuale "embrionale", appare caratterizzato da una particolare "atmosfera industriale" e patisce l'assenza di una governance interna che produca "efficienza collettiva", di iniziative di outsourcing e di un adeguato supporto istituzionale. A questi fattori si aggiungono il marcato declino economico del paese in atto dal 2014 e la crescente concorrenza (settoriale e territoriale) degli ultimi anni, che hanno messo in pericolo la sopravvivenza stessa del distretto produttivo. Tuttavia questa sorte potrebbe essere invertita con processi di integrazione verticale e orizzontale tra microimprese, guidati da un potenziale agente coordinatore (l'impannatore), l'impresa Curtiembres Quisapincha1, l'unica realtà locale nelle condizioni di generare un possibile "effetto distretto" e permettere la sopravvivenza e il consolidamento del sistema produttivo locale.
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Bolgiani, Isabella. « Chiesa cattolica e diffusione della “prassi pattizia” a livello locale in Italia. Una rinnovata stagione di relazioni ». Studia z Prawa Wyznaniowego 20 (29 décembre 2017) : 267–305. http://dx.doi.org/10.31743/spw.267.

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Résumé :
Il crescente sviluppo in Italia, nell’ultimo ventennio, della prassi pattizia a livello decentrato apre la via ad una “ulteriore nuova stagione” di relazioni tra Stato e Chiesa cattolica. Si tratta di una condizione che risulta riconducibile ad una pluralità di fattori. Da un lato, occorre ricordare il percorso di evoluzione delle autonomie locali successivo alla riforma del Titolo V, Parte II della Costituzione e, dall’altro, le trasformazioni che hanno toccato il diritto della Chiesa con riferimento, in particolare, al ruolo delle Conferenze episcopali regionali. E’ così possibile riscontrare nel tempo una sempre più significativa presenza di accordi a livello regionale ed “infra-regionale”. Al riguardo, si deve tuttavia precisare come, mentre la prima tipologia di fonti appaia inquadrabile prevalentemente in tre “macro-aree”, sia pure suscettibili di espansione qualora tale necessità venga avvertita, il secondo gruppo di accordi mostri contenuti estremamente diversificati quanto ai temi affrontati. Ciò nasce dall’esigenza di offrire risposte ai bisogni specifici di una determinata comunità, mediante relazioni tra i soggetti istituzionali e confessionali ad essa più vicini presenti sul territorio. In questo senso, può affermarsi come nell’ambito sociale, complice l’attuale percorso rivolto alla realizzazione di una cittadinanza “partecipativa”, il principio di sussidiarietà orizzontale trovi il suo “punto di contatto” con quello di collaborazione, sancito dall’art. 1 dell’Accordo di revisione concordataria. Si è dunque di fronte ad un articolato sistema di fonti, aventi diversa natura giuridica, ma in grado di misurarsi – in forza della loro duttilità – con la costante evoluzione dell’ordinamento civile e canonico, nel pieno rispetto del principio di laicità dello Stato.
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Cammisa, M., M. G. Bonetti, G. M. Giannatempo et G. Guglielmi. « I segni elementari della degenerazione articolare del rachide ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 3_suppl (octobre 1994) : 37–52. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s306.

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Résumé :
Grande importanza riveste nella pratica quotidiana la patologia degenerativa del rachide. Essa può presentarsi in quattro forme principali: come alterazioni degenerative del disco intersomatico [condrosi (vacuum discale, riduzione in altezza del disco, etc.) e osteocondrosi (ernie discali intraspongiose e altre irregolarità delle limitanti discosomatiche, osteosclerosi reattiva subcondrale, etc.)]; come artrosi delle articolazioni sinoviali (atlo-assiale, interapofisaria, costo-vertebrale); come spondilosi (caratterizzata dalla presenza di grossolani spondilofiti con relativo risparmio, almeno all'inizio, dello spazio intersomatico); come diffuse calcificazione ed ossificazione dei tessuti molli paravertebrali di sostegno (iperostosi scheletrica diffusa idiopatica, DISH, o malattia di Forestier). Tra i segni elementari ben evidenziabili radiograficamente (ma riconoscibili anche con TC e RM), utili per una diagnosi differenziale vanno ricordati: gli spondilofiti od osteofiti (osteoproduzioni a decorso inizialmente orizzontale), marginali (piccoli, triangolari, da degenerazione del nucleo polposo, nell'osteocondrosi intervertebrale), submarginali (grossolani, con tendenza a saldarsi a ponte, da lesioni delle fibre di Sharpey dell'anello fibroso con trazione sul punto di inserzione del legamento longitudinale anteriore sul soma, nella spondilosi), riparativi (da osteoproduzione reattiva a lesioni traumatiche, flogistiche, neoplastiche, ad instabilità), iperostosici (nella DISH); i sindesmofiti (osteoproduzioni a decorso verticale), marginali (da calcificazione delle fibre periferiche dell'anulus, nella spondilite anchilosante e nella MDPC), non marginali (parasindesmofiti, paradiscali, nelle spondiloartriti seronegative), la cui patogenesi è però flogistica; le ossificazioni e calcificazioni ligamentose paravertebrali (idiopatiche, da spondiloartriti seronegative, da DISH). Due sono le complicanze più comuni della patologia degenerativa del rachide: la spondilolistesi e la stenosi del canale vertebrale. Esse si giovano sempre di un'integrazione di studio con TC e/o RM.
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Di Taranto, Enrico. « Il co-branding nell'industria alberghiera : un caso di studio ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (décembre 2010) : 247–63. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002003.

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Résumé :
Il presente lavoro si colloca all'interno del filone di studi che approfondisce le potenzialitŕ e i rischi degli accordi di co-branding nel settore turistico-alberghiero. La formazione di tali accordi č generalmente finalizzata ad allargare il raggio d'azione delle marche coinvolte, ad incrementarne la reputazione al fine di entrare in nuovi mercati, comprendere e presidiare nuove frontiere tecnologiche, ridurre i costi attraverso le economie di scala e/o di condivisione nonché rinnovare l'immagine aziendale (Collesei e Checchinato, 2007; Busacca e Bertoli, 2006). Se fino ad anni relativamente recenti tali accordi hanno riguardato soprattutto le relazioni di tipo verticale e orizzontale, negli ultimi tempi sono andati invece acquisendo rilevanza gli accordi di tipo laterale, in cui la relazione per la condivisione della marca s'instaura fra imprese che operano in settori merceologici differenti: i partner sono cioč aziende che, pur collaborando in alcune attivitŕ, mantengono la propria vocazione a competere in ambiti distinti (Bertoli, 1995; Della Corte e Sciarelli, 2003). In particolare, obiettivo del lavoro sarŕ quello di presentare una iniziativa di cobranding laterale sviluppata da due imprese di grande tradizione e operanti in settori differenziati: l'Hotel "Il San Pietro" di Positano - tra gli alberghi piů prestigiosi al mondo - e la Ceramica Stingo - antica manifattura di maioliche artistiche protagonista del panorama proto-industriale dell'area napoletana. Due imprese, dunque, lontane per settore di attivitŕ, ma vicine per allure, tradizione e qualitŕ, hanno dato vita ad una efficace simbiosi che testimonia come marchi di eccellenza possano interagire, potenziarsi a vicenda e, per quanto riguarda il settore turistico, rappresentare un peculiare fattore di attrattivitŕ di cui l'impresa ricettiva deve dotarsi per posizionarsi in una situazione di vantaggio rispetto ai concorrenti.
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Gufoni, M. « Uphill/downhill nystagmus ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 6 (décembre 2017) : 513–18. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1403.

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Résumé :
Capita spesso che un paziente con vertigini sia difficilmente inquadrabile (se periferico o centrale), anche affidandosi ai criteri consigliati nella recente letteratura. In questo lavoro si propone di utilizzare la valutazione della combinazione tra nistagmo spontaneo ed “Ocular Tilt Reaction” per dare un giudizio sulla sede della patologia che provoca il nistagmo. Si propone di dividere il nistagmo in : 1) nistagmo “in salita” in cui il nistagmo batte su un piano inclinato e il verso della fase rapida è verso l’occhio ipertropico (questo tipo di nistagmo è verosimilmente periferico); 2) nistagmo “ in discesa” ” in cui il nistagmo batte verso l’occhio ipotropico (questo tipo di nistagmo è verosimilmente centrale); 3) nistagmo “in piano” ” in cui il piano su cui batte il nistagmo è perfettamente orizzontale e sul quale non si può dire nulla (è stato rilevato solo nel 15% dei casi). La posizione nello spazio del vettore del nistagmo è da considerare una caratteristica intrinseca del nistagmo stesso (come direzione, verso ,frequenza, velocità angolare ecc.) e va riportata nella descrizione del nistagmo, potendo dare un’indicazione sulla sua natura (periferico o centrale). In particolare, confrontando l’inclinazione del nistagmo con l’Head Impulse Test (HIT), si ottengono risultati simili nella valutazione topodiagnostica di un nistagmo spontaneo. Sembra dunque che questo segno possa confermare l’HIT per una diagnosi più sicura o sostituirlo in casi dubbi. Al contrario, in caso di nistagmo che batte in piano (né in salita né in discesa, attribuibile probabilmente al fatto che le macule utriculari sono risparmiate) l’HIT può sostituire l’osservazione del piano del nistagmo. In questo modo i due segni si confermano e si integrano a vicenda nei casi dubbi. Il test non richiede tempi aggiuntivi e non è in alcun modo causa di disturbo per il paziente, per cui se ne propone l’inserimento nella valutazione di ogni nistagmo spontaneo.
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Rocca, Giovanna. « Afrodite Muchia ». Aristonothos. Rivista di Studi sul Mediterraneo Antico, no 18 (18 juillet 2022) : 115–25. http://dx.doi.org/10.54103/2037-4488/18101.

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Résumé :
L’epiteto mychia, riferito ad Afrodite in una iscrizione da Gyaros (IG XII 5, 651), ha ricevuto diverse spiegazioni sulla base di una generica semicità del termine mychos che esprime il concetto di ‘profondità: divinità ctonia, dea delle grotte o della parte più interna della casa’. μυχός, riferito a un porto in fonti antiche e moderne, è la parte più interna, quella in cui il mare raggiunge la terraferma e indica il punto di attracco per le imbarcazioni. Su questa base e considerato che Afrodite è dea invocata dai marinai in situazioni di pericolo e protettrice dei viaggi, si propone l’ipotesi che l’epiteto indichi Afrodite che porta in salvo nella parte più profonda del porto (misurata per estensione, in senso orizzontale, e in senso figurato > ‘interna’) e vicina alla terraferma ringraziata in questo modo per lo scampato pericolo. The epithet mychia, referring to Aphrodite in an inscription from Gyaros (IG XII 5, 651), has received various explanations on the basis of a generic semicity of the term mychos, which expresses the concept of ‘depth’: ‘chthonic divinity, goddess of caves, or innermost part of the house’. The term μυχός, with reference to a port in ancient and modern sources, is the innermost part of a port, that area where the sea reaches the mainland and indicates the docking point for boats. On this basis and considering that Aphrodite is the protector of voyages and a goddess invoked by sailors in situations of danger, it is proposed that the epithet refers to Aphrodite leading them to safety in the deepest part of the port (measured by extension, horizontally, and figuratively > ‘internal’) yet close to the mainland. In this way, she is thanked for their narrow escape.
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Martini, Giulia. « funzione della nostalgia creativa ». Polisemie 2 (19 octobre 2021) : 137–58. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v2.811.

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Résumé :
Drawing from the corpus of the twenty-four authors anthologised in Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90 (Latiano, Interno Poesia, 2019-2020), this work aims to give an account of the recurring themes and topics of these texts. The first two volumes of this anthology reveal, in spite of a rich formal differentiation and a variety of stylistic solutions, a strong concordance of themes and desire: thematically, these works betray an anxiety concerning the problem of the disintegration of the world, yet they also share in a desire for salvation, achieved by reconstituting oneself in an individual or communal space, through the specific means of poetry. Thus, the images of collapse and epidemic prevail, variously resolved in urban and peripheral contexts, equally opposed by repeated attempts of nostoi and a strong craving for light. This horizontal tendency seems to be the link through which to weave a broader generational discourse which transcends individual authors. A key for interpreting this discourse will be offered, in the second part of the paper, in the function of creative nostalgia. A partire dal corpus dei ventiquattro autori presenti nell’antologia Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90 (Latiano, Interno Poesia, 2019-2020), questo lavoro si propone di focalizzare e mettere in relazione i nodi tematici ricorrenti nei testi. I primi due volumi di quest’antologia rivelano infatti, a dispetto di una ricca differenziazione formale e di soluzioni stilistiche, una forte concordanza tematica e desiderativa, laddove il tema riguarda soprattutto il problema della disgregazione del mondo e il desiderio la capacità di salvarsene, ricostituendosi in uno spazio individuale o comunitario grazie ai mezzi specifici del gesto poetico stesso. Prevalgono allora le immagini del crollo e dell’epidemia, variamente risolte in contesti urbani e periferici, a cui si oppongono altrettanto variamente ripetuti tentativi di nostoi e una fortissima e dilagante ansia di luce. Questa propensione orizzontale sembra a tutti gli effetti la maglia stretta su cui intessere un discorso generazionale più largamente inteso, un discorso che trascenda le singole istanze individuali. Una chiave di lettura per questo discorso verrà individuata, nella seconda parte dell’intervento, nella funzione della nostalgia creativa.
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Stanghellini, Giovanni, et Raffaella Ciglia. « Etnocentrismo critico. Una cornice epistemologica per la psicopatologia ? » RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (juillet 2011) : 83–95. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-002007.

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L'etnografia e l'ermeneutica ci aiutano a pensare l'incontro clinico come un incontro tra culture. Da un lato, pensare l'altro in relazione alla sua cultura, cioč ad un orizzonte di significato fatta di credenze e valori, significa agganciarlo ad un orizzonte di senso, all'interno del quale i suo atti divengono intenzionali e significativi, quindi comprensibili. Dall'altro, l'anticipazione di senso che guida la nostra comprensione delle azioni altrui č determinata dalla nostra propria cultura. Ciň genera un noto paradosso: la comprensione dell'altro risulta innanzitutto e per lo piů inscritta in un orizzonte di senso che all'altro č estraneo. Tuttavia, se questa comprensione dell'altro a partire dalla propria cultura viene messa in atto criticamente non č un impedimento, ma la "via regia" per l'incontro con l'altro, tramite la reciproca esplicitazione del proprio orizzonte di significato e quindi del senso attribuito alle azioni proprie ed altrui mediata da tale esplicitazione. In questa cornice epistemologica, il clinico č disposto a mettere in gioco il proprio orizzonte di significato nell'aprirsi ai significati dell'altro. In questa prospettiva la comprensione si compie in uno spazio dialogico e intersoggettivo.
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Pappalardo, Gaspare Federico, Cristina Barbara Cattaneo, Federico Guerri, Eleonora Borello et Alessandro Rossil. « Gestione di fratture orizzontali radicolari : un caso clinico ». Dental Cadmos 89, no 01 (janvier 2021) : 74. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2021.11.

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Manetta, Consuelo. « Cultura locale e orizzonte mediterraneo ». Archeologia e Arte Antica 9788879168977 (décembre 2019) : 67–96. http://dx.doi.org/10.7359/897-2019-mane.

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Bonfantini, Bertrando. « Quattro parole per un orizzonte tematico ». TERRITORIO, no 85 (septembre 2018) : 189–92. http://dx.doi.org/10.3280/tr2018-085028.

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Pisani, Carlo. « Dall'equivalenza all'inquadramento : i nuovi limiti ai mutamenti "orizzontali" delle mansioni ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 149 (avril 2016) : 149–65. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2016-149007.

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Howe, Martin. « Reflections on the Italian Law for the Protection of Competition and the Market ». Journal of Public Finance and Public Choice 8, no 2 (1 octobre 1990) : 135–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345081.

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Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato è oggetto di grande interesse nel Regno Unito, a motivo dell’intenzione del governo di modificare il sistema britannico di regolamentazione della concorrenza, soprattutto per quanto riguarda i cartelli.La nuova legge deve ancora essere presentata, ma un libro bianco è stato preparato dal governo.La necessità di cambiare la legislazione al riguardo è emersa, in parte, perché essa è piuttosto antica (la prima legge è del 1948) e per vari aspetti inefficace, ed in parte per la difficoltà di conciliarla con la regolamentazione comunitaria.L’industria britannica teme che la diversità tra sistema nazionale e sistema comunitario di tutela della concorrenza possa tradursi in procedure concorrenti e con risultati discordanti, cosa che metterebbe in svantaggio le imprese britanniche rispetto a quelle degli altri partners comunitari.È rimarchevole il fatto che la legge italiana sia non soltanto modellata sulla base della legge comunitaria, ma che essa affermi che la legge nazionale non sarà applicata quando la Comunità europea abbia giurisdizione.Nel Regno Unito, invece, si insiste sulla possibilità di compiere indagini a livello nazionale, pur accettando il primato della legislazione comunitaria, in caso di contrasto. Si ammette che pratiche o accordi vietati dalla Commissione non possono essere consentiti, ma si sostiene che possono essere vietati, a livello nazionale, accordi e pratiche ammessi a livello comunitario.Peraltro, l’apparentemente chiara distinzione contenuta nella legge italiana tra i compiti della legislazione nazionale e quelli della legislazione comunitaria rischia di venir meno tutte le volte che i due ordinamenti interpreteranno le leggi in modo diverso. Questa possibility era stata alla base dell’opposizione del Regno Unito al conferimento alla Commissione europea della giurisdizione esclusiva per le fusioni di «dimensione comunitaria».Il sistema britannico è basato sul concetto di «interesse pubblico», che è per sua natura impreciso, anche se esso viene applicato in modo pragmatico e flessibile, cosa da non sottovalutare se si tiene conto del fatto che in questo campo le opinioni convenzionalmente accolte possono cambiare.Vi sono tuttavia numerosi vantaggi in un sistema che, come quello italiano, è basato su proibizioni, e di essi tiene conto il libro bianco governativo: dà messaggi più chiari alle industrie su cosa sia consentito, conferisce poteri investigativi più precisi all’Autorità della concorrenza e può anche stabilire sanzioni per comportamenti illegali, con possibili effetti deterrenti.L’Autorità italiana dovrebbe dare assoluta priorità alla eliminazione degli accordi decisamente anti-concorrenziali, come quelli diretti alla fissazione dei prezzi, alle domande ed offerte concordate, ed alla suddivisione del mercato. Si tratta di accordi che hanno raramente una giustificazione di carattere efficientistico o di altra natura.I cartelli su cui è necessario concentrarsi sono quelli di carattere orizzontale, mentre i cartelli verticali non sembrano rilevanti, almeno di regola. Pertanto, l’avere inserito anche i cartelli verticali nella legislazione italiana (conformemente a quella europea) complica molto il lavoro dell’Autorità (a motivo dell’intenso lavoro burocratico che ne conseguira) senza effettivamente contribuire alla tutela della concorrenza, che potrebbe in questo caso avvenire attraverso il ricorso alla categoria dell’abuso di posizione dominante.Per quanto riguarda le concentrazioni, sebbene quelle orizzontali siano il modo più semplice mediante cui si può giungere all’abuso di posizione dominante, bisogna riconoscere che esse costituiscono una parte molto controversa della politica della concorrenza. Vi è il problema di stabilire le dimensioni della concentrazione da sottoporre a controllo, nonché quello della prevalenza di altre considerazioni, attinenti, per esempio, alla promozione dello sviluppo regionale, rispetto ai principii della concorrenza.A proposito delle concentrazioni, bisogna distinguere il caso in cui le attività in questione siano esposte alla concorrenza internazionale da quello in cui non lo siano. In quest’ultimo caso, gli effetti delle concentrazioni devono essere esaminati con attenzione maggiore, per verificare se possano aver luogo benefici sotto il profilo di una maggiore efficienza o sotto altri aspetti. Si tratta, comunque, di valutazioni molto complesse, che non possono risolversi con una semplice formula circa il tasso di concentrazione.La repressione dell’abuso di posizione dominante è indubbiamente una parte essenziale della legislazione per la tutela della concorrenza. Tale è quindi anche nel Regno Unito, dove peraltro l’inesistenza di proibizioni rende difficile ottenere effetti deterrenti. Peraltro, un limite all’accoglimento del sistema previsto dall’art. 86 del Trattato CEE (così come del corrispondente articolo 3 della legge italiana) è costituito dalla difficoltà di definire l’«impresa dominante” e, ancor più, l’«abuso», con la conseguenza che si rischia di rendere ancora più difficile la vita delle imprese, che si troverebbero di fronte al divieto di compiere atti «illegali” che non sono precisamente definiti.Sebbene siano state numerose nel Regno Unito le indagini in materia di abuso di posizione dominante, nella maggior parte dei casi esse hanno condotto alla conclusione della loro infondatezza. È probabile che l’Autorità italiana abbia esperienze analoghe.Per quanto possano essere diverse, da Paese a Paese, le leggi sulla concorrenza e gli stessi ordinamenti, nonché i sistemi economici e sociali, è sorprendente la somiglianza tra i problemi che le autorità responsabili della tutela della concorrenza si trovano di fronte.
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Verdini, Giulio. « Orizzonte cina : le sfide dell'urbanizzazione al 2020. » ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 111 (mars 2015) : 155–63. http://dx.doi.org/10.3280/asur2014-111008.

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