Littérature scientifique sur le sujet « Ordine dei motivi »

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Articles de revues sur le sujet "Ordine dei motivi"

1

Lang, Alessandra. « Ancora modifiche alla disciplina italiana sulle condizioni di ingresso, soggiorno e allontanamento dei cittadini dell'Unione ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (décembre 2011) : 51–61. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003004.

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Résumé :
Sommario: Premessa - 1. Modifiche intese a migliorare il recepimento della direttiva - 2. Modifiche relative alla disciplina delle espulsioni per motivi di ordine pubblico e sicurezza pubblica - 3. Allontanamento per cessazione delle condizioni che giustificano il soggiorno.
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Savio, Guido. « La nuova disciplina delle espulsioni conseguente al recepimento della direttiva rimpatri ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (décembre 2011) : 30–50. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003003.

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Résumé :
Sommario: Introduzione - 1. L'obbligo, sussistente in capo al prefetto, di disporre l'espulsione "caso per caso" e l'attribuzione di forza di legge al permesso di soggiorno per motivi umanitari - 2. Le modifiche all'art. 13, co. 2, lett. b) TU - 3. Il divieto di espulsione o della sua esecuzione coattiva dello straniero in uscita dal territorio nazionale - 4. Le nuove ipotesi di esecuzione coattiva dell'espulsione - 5. Quando sussiste il rischio di fuga - 6. La richiesta di concessione di un periodo per la partenza volontaria - 7. Le misure imposte nel caso di concessione del termine per la partenza volontaria - 8. La nuova disciplina del divieto di reingresso - 9. La nuova disciplina del trattenimento - 10. Le eccezioni facoltative al trattenimento - 11. Il nuovo ordine di allontanamento del questore - 12. La nuova edizione dei reati d'inottemperanza all'ordine del questore - 13. Il tentativo di riduzione dell'ambito di applicazione del "giustificato motivo" - 14. I programmi di rimpatrio assistito e le disposizioni in materia di categorie vulnerabili, brevi cenni - Considerazioni conclusive.
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Ricoveri, Giovanna. « Beni comuni e nuovo modello di sviluppo ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 3 (mars 2011) : 91–106. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-003005.

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Résumé :
La tesi sostenuta in questo articolo è che i beni comuni del passato - quelli di sussistenza - possono diventare, se riletti ed aggiornati alla luce del presente, la spina dorsale di un ordine sociale alternativo a quello capitalistico, che domina sul mondo da circa tre secoli. Si ritiene che il "ritorno dei beni comuni", come viene chiamata la proposta presentata in questo elaborato, sia una necessità storica per riuscire a superare la crisi del capitalismo e i problemi da esso creati, specialmente nella sua ultima fase finanziaria: il saccheggio della natura, la privatizzazione dello spazio pubblico, la disoccupazione, le disuguaglianze sociali, i disastri ecologici. Per sostenere la proposta avanzata in questo articolo, prima di tutto vengono identificate le caratteristiche principali dei beni comuni come l'autogoverno da parte delle comunità locali., si ricorda brevemente come i beni comuni siano stati delegittimati dalla Rivoluzione industriale nel passaggio dal Medioevo alla modernità . Terzo: si mettono in evidenza le nuove "recinzioni" di acqua, aria, terra ed dell'energia, così come quella del cambiamento climatico. Quarto: il ritorno ai beni comuni richiede una fase intermedia, cioè la conversione ecologica delle economie che deve essere realizzata dalle comunità locali. Quinto: vengono considerati i motivi che non hanno ancora permesso al ritorno dei beni comuni di diventare il primo tema dell'agenda dei movimenti.
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Toso, Fiorenzo. « L` avverbio e pronome ghi in dialetti corsi e peri-corsi ». Linguistica 45, no 1 (31 décembre 2005) : 259–76. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.45.1.259-276.

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Résumé :
Il saggio sottolinea il particolare rilievo che assume la presenza del- 1'avverbio e pronome ghi in area corsa, e specificamente nei dialetti di Ajaccio, Calvi, La Maddalena e Capraia, quale esempio rappresentativo di una commistione lin­ guistica corso-ligure che si verificò durante la fase secolare dell'amministrazione genovese della Corsica (1294-1768). La riflessione su questo caso specifico si allarga in una considerazione più ampia dell'apporto ligure nei dialetti corsi, spesso mini­ mizzato per motivi di ordine culturale e ideologico ma in realtà assai piu consistente di quanto si ritenga. Esso non si ridusse in particolare a un apporto lessicale (che per di più molti considerano, a torto, alquanto limitato) ma interferì nella struttura fonetica e (come mostra il caso specifico) grammaticale di alcune varietà maggior­ mente esposte, quelle formatesi o ristrutturatesi nell'ambito di processi di conver­ genza tra le varietà liguri dei centri urbani della Corsica e i dialetti corsi che anda­ vano progressivamente sovrapponendovisi.
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Carinci, Maria Teresa. « La sentenza n. 59/2021 della Corte costituzionale : road map per una riforma ? » GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 170 (août 2021) : 289–300. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170006.

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Résumé :
L'articolo, prendendo spunto dalla pronuncia della Corte costituzionale italiana n. 59/2021 - con cui la Consulta ha dichiarato incostituzionale, per contrasto coi principi di uguaglianza e ragionevolezza ex art. 3 Cost. l'art. 18, c. 7, St.lav., come modificato dalla l. 92/2021, nella parte in cui prevede che il giudice, quando accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, «può altresì applicare» (invece che «applica altresì») la disciplina di cui al medesimo art. 18, quarto comma» - da un lato, riper-corre le criticità relative alle tutele in caso di licenziamento ingiustificato messe in atto dalla ri-forma Fornero e dal Jobs Act e, dall'altro, mette in luce come la stessa Corte finisca, tra le ri-ghe, per dettare al futuro legislatore una vera e propria road map per mettere ordine nell'intera disciplina dei licenziamenti individuali.
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Cucci, Giovanni. « RELIGIONE E SECOLARIZZAZIONE. DUE REALTÀ ANTITETICHE ? » Síntese : Revista de Filosofia 47, no 149 (20 décembre 2020) : 535. http://dx.doi.org/10.20911/21769389v47n149p535/2020.

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Résumé :
La secolarizzazione in Europa nasce da lontano. Nell’articolo se ne mostrano le radici filosofiche e teologiche, legate alla rigorizzazione della problematica di Dio e alla pensabilità della sua presenza nel mondo. La crisi della scolastica, accentuata dal sorgere della scienza moderna, porta all’esclusione della problematica teologica dalle università, dal vivere civile (a motivo della guerre di religione e dell’inquisizione, cattolica e protestante) e dalla riflessione filosofica (Kant). La problematica religiosa ritrova interesse in sede culturale a partire dagli anni ’70 del ‘900, in sociologia (Berger, Casanova), in filosofia (Wittgenstein, Plantinga), in psicologia (Bruner, Gardner). Ciò che accomuna queste prospettive è la pluralità di approcci possibili al mondo e alla vita, nessuna delle quali ha la pretesa di ritenersi di dominio esclusivo. Il ripensamento del rapporto tra religione e secolarizzazione è sempre più ricorrente anche in sede socio/politica, con l’esplodere dei problemi legati al pluralismo religioso, alle migrazioni e alla crisi di senso, che pongono problemi enormi in ordine alla sopravvivenza stessa delle società occidentali.
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Fabbrini, Sergio. « IL GOVERNO DEL LEADER-CON-PARTITO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no 3 (décembre 1991) : 471–522. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017871.

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Résumé :
IntroduzioneLo scopo di questo saggio è il seguente: individuare lestrategie di azione governativaadottate e adottabili nelle democrazie occidentali. Per quanto riguarda quelle adottate, molto è stato scritto, anche se con poca sistematicità analitica. Si tratta allora di porre ordine nel materiale disponibile, e ciò sulla base dei due approcci che hanno fin qui orientato l'interpretazione dell'azione governativa (quello delgoverno del partitoe quello delgoverno del leader), per quindi sottoporli ad una verifica logica ed empirica. Per quanto riguarda quelle adottabili, o meglio per quanto riguarda quella adottabile (ilgoverno del leader con partito), si tratta di argomentarne le ragioni (logiche ed empiriche) giustificative e, quindi, di definire le condizioni che potrebbero renderla realizzabile. Il mio sforzo è motivato dal fatto che ritengo i due approcci dominanti deboli sul piano descrittivo e carenti su quello analitico: per questo motivo tento di delineare le caratteristiche di un terzo (per me: piò adeguato su entrambi i piani) approccio all'azione governativa.
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Di Pietro, Maria Luisa, et Marina Casini. « Il dibattito parlamentare sulla “procreazione medicalmente assistita” ». Medicina e Morale 51, no 4 (31 août 2002) : 617–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.688.

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Résumé :
La Camera dei Deputati nel giugno 2002 ha approvato una proposta di legge (PDL) ora in attesa di una valutazione da parte del Senato. In questo articolo viene ricordata dapprima l’evoluzione storica che ha portato all’attuale PDLa partire dalla IX legislatura, ci si sofferma sulle tappe principali e più significative, si tiene conto non solo dell’iter legislativo in senso stretto, ma anche del contributo della giurisprudenza, degli atti governativi, delle Commissioni ad hoc e dei movimenti operanti a livello sociale. Successivamente viene esaminato il contenuto della PDL nei suoi profili più rilevanti. Il principio dei prevalenti interessi/ diritti del concepito - che costituisce il motivo ispiratore di tutta la normativa - trova coerenti e apprezzabili applicazioni. In primo luogo viene declinato nella protezione del nuovo essere umano fin dalla fecondazione perseguendo l’obiettivo della sua destinazione alla nascita (diritto alla vita) senza che siano possibili atti manipolatori del suo patrimonio genetico (diritto alla identità genetica); secondariamente viene difeso il suo diritto alla famiglia sotto il profilo della coincidenza tra genitorialità biologica, affettiva e legale (diritto alla identità psicologica ed esistenziale). Rimangono comunque delle riserve etiche in ordine alla dignità dell’atto procreativo, all’insufficiente tutela del diritto del nascituro ad una famiglia fondata sul matrimonio quale garanzia di certezza e stabilità dell’affetto dei genitori (è infatti previsto l’accesso alle coppie conviventi), alla perdita di embrioni dovuta alla bassa percentuale di successo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Rimane comunque apprezzabile - tenuto conto del libertarismo e permissivismo dominanti volti a legalizzare tutto quanto è già fattibile - l’impegno manifestato per ottenere l’approvazione della PDL. In ogni caso L’obiezione di coscienza, prevista dalla PDL, acquista dunque tutta la sua valenza di fronte al significato del generare e dell’essere generati.
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Stępień, Marek. « Kapituła katedralna w diecezji augustowskiej czyli sejneńskiej (1818-1925) ». Prawo Kanoniczne 52, no 1-2 (5 juin 2009) : 321–51. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.1-2.11.

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Résumé :
I capitoli dei canonici sono i collegi del clero istituiti dai Sommi Pontefici per la solennità delle celebrazioni nella chiesa per la quale sono state istituite, invece il capitolo cattedrale aiuta il vescovo nel governo della diocesi, come un consiglio, e, durante la “sede vacante” della diocesi, supplisce il vescovo nell’amministrazione della diocesi. Papa Pio VI con la bolla “Saepe factum est” del Marzo 1799 creò la diocesi di Wigry. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 fu creato il Regno Polacco e suo re sarebbe stato ogni imperatore russo. Con questi cambiamenti gran parte della diocesi di Wigry si trovò ai confini del Regno. Nel 1818 con la bolla “Ex imposita Nobis” papa Pio VII, al posto della diocesi di Wigry, creò la diocesi di Augustow, ossia di Sejny e, proprio questa diocesi apparteneva a Regno Polacco. Lo stesso papa ordinò di formare sette capitoli cattedrali tra i quali uno a Sejny. Il papa sottolineò che di ogni capitolo cattedrale potevano far parte al massimo dodici canonici con i benefici, con quattro titoli, decano, arcidiacono, custode, scolastico e inoltre, un canonico di sacra teologia e un penitenziere. Le autorità non lasciarono piena libertà al Capitolo di Sejny. L’esecutore della bolla papale, arcivescovo Holowczyc, nel decreto d’erezione obbligò il Capitolo ad adempiere gli obblighi posti sia dal vescovo diocesano che dalle autorità civili, ciò indica che quest’ultima faceva delle pressioni sul vescovo. I vescovi diocesani, in modo evidente, furono condizionati dalle autorità civili per le nomine dei canonici della cattedrale. Un’espressione significativa la si trova nella istruzione, secondo cui proprio le autorità civili dovevano nominare i canonici presentati dal vescovo diocesano. La Chiesa fu costretta a subire tale situazione non avendo altra alternativa. In modo particolare si può notare questa ingerenza nel fatto di dover sottoporre alla accettazione delle autorità civili il vicario capitolare, eletto dal capitolo. Il Capitolo della Cattedrale di Sejny, dopo l’elezione del vicario capitolare, si rivolgeva sempre alle autorità civili per l’accettazione del nuovo eletto. Il Consiglio Amministrativo del Regno Polacco oppure il Governatore, emettevano l’approvazione della scelta. Le autorità civili non soltanto accettavano l’elezione del vicario capitolare, ma fissavano anche la sua retribuzione. In genere, la prassi per le nomine dei prelati e dei canonici del Capitolo della Cattedrale nella diocesi di Augustow, ossia di Sejny, incominciava con la presentazione dei tre candidati, allegandovi il loro curriculum, da parte del vescovo diocesano alle autorità civili. Dopo si rimandava la decisione al vescovo per emettere il decreto di nomina, e si obbligava il candidato a presentare alle autorità civili la carta ufficiale per la redazione del decreto civile. Ci sembra che il motivo principale di mancanza dello statuto si trova nell’atteggiamento delle autorità civili. Il Capitolo non possedeva delle rendite e degli obblighi precisi, ma dipendeva esclusivamente dalle autorità civili. Proprio per questi impedimenti il Capitolo della cattedrale, soltanto agli inizi del XX secolo, ricevette lo statuto. Si può affermare, in genere, che per quanto concerne il Capitolo della diocesi di Augustow, ossia di Sejny, non sempre le cose si svolgevano nel rispetto del diritto canonico universale e particolare. La posizione socio-politica del Regno Polacco sia nei territori occupati dagli stati vicini che nei rapporti tra la Santa Sede e la Russia, influenzò notevolmente una tale situazione.
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Grocholewski, Zenon. « Sakrament małżeństwa : fundament teologiczny prawodawstwa kościelnego ». Prawo Kanoniczne 40, no 1-2 (5 juin 1997) : 175–200. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.1-2.08.

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Résumé :
L’Autore tratta prima dell’origine divina dei matrimonio, degli elementi che determinano la sua natura (la diversità di sesso, il «consortium» di tutta la vita, l’unità, L’indissolubilità), la sua finalità (il bene dei coniugi, la procreazione e l’educazione della prole, il bene della società) e l’atto con cui viene istaurata una concreta comunità coniugale (ossia il consenso matrimoniale), per rilevare che tutti questi elementi - che possono apparire separati о facilmente separabili - assumono una organica unicità nel concetto dell’amore coniugale. Questo concetto, centrale e fondamentale nella dottrina teologica conciliare e postconciliare, abbraccia, spiega e pone nella giusta luce quanto e stato riferito in precedenza. Di conseguenza, l’А. dedica la parte principale della trattazione proprio al concetto dell’amore coniugale, rilevando che: 1. esso trova la sua sorgente ed immagine nell’amore di Dio; 2. tutti gli elementi essenziali dei matrimonio, dei quali si e parlato all’inizio, sono esigenze intrinseche del vero ed autentico amore coniugale; 3. si tratta dell’amore essenzialmente volitivo; 4. il consenso matrimoniale, per essere veramente un patto d’amore, deve contenere in se un vero obbligo d’amore senza limiti e senza riserve, il quale obbligo quindi non puo venire meno a causa dell’infedelta di uno o di entrambi i coniugi oppure a causa di qualche insuccesso; 5. tale obbligo d’amore non e facile e perció richiede grandezza d’animo, spirito di sacrificio, prontezza nell’accettare la croce. In seguito vengono delineati i principali presupposti antropologia del diritto matrimoniale canonico, che pongono in ulteriore luce il concetto dell’amore coniugale. L’uomo, da una parte, ha una vocazione divina e soltanto in Dio trova la propria realizzazione; dall’altra parte invece e ostacolato, nell’attuazione di questa vocazione, dalle resistence della propria concupiscenza, percio diviso in se stesso; pero egli e salvato dalle sue debolezze mediante lo Spirito di Cristo. In questa prospettiva si colloca anche il matrimonio. Esso quindi non puo essere considerato nullo a causa di difetti psichici che rendono difficile la convivenza coniugale o di riduzioni che la persona sperimenta a motivo dell’influsso dell’inconscio nella vita psichica ordinaria, e tanto meno a causa delle deficienze di ordine morale. L’ultimo oggetto della trattazione e la sacramentalità del matrimonio di due battezzati. L’A. sottolinea che la realtà del matrimonio naturale diventa sacramento in forza del battesimo, nonché spiega che cosa concretamente comporta questo inserimento del matrimonio nell’evento della salvezza, ossia la sacramentalità del matrimonio. Nella conclusione l’А. rileva come detti principi teologia postulano e aiutano a comprendere le norme di diritto canonico matrimoniale, sostantivo e procedurale.
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Thèses sur le sujet "Ordine dei motivi"

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Perla, Velaochaga Ernesto. « Discurso de orden pronunciado por el Doctor Ernesto Perla Velaochaga con motivo de la apertura del Año Universitario ». Pontificia Universidad Católica del Perú, 2016. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/116653.

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De, Carvalho Godoy Castanho Gabriel. « Isolement, communauté et société : sémantique de la solitude en contexte monastique latin (v.1080 - v.1150) ». Paris, EHESS, 2013. http://www.theses.fr/2013EHES0123.

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Résumé :
Quel est le rôle de l'isolement dans l'organisation sociale au Moyen Age? La thèse vise à répondre à cette question complexe à partir d'une étude de sémantique historique centrée sur ce que l'on désigne comme le « vocabulaire de la solitude », c'est-à-dire les mots couramment employés avec le terme « solitudo » dans les textes médiévaux. Le parcours proposé permet de repérer des continuités et des ruptures dans la façon dont le monde monastique latin a pu concevoir l'isolement. Mais, afin de mieux comprendre l'enjeu social de la solitude, cette thèse privilégie l'étude de l'un des moments clé de la mise en ordre de la société: le tournant et la première moitié du XIIe siècle (v. 1080-v. 1150). Dans la grande variété de formes d'isolement existant au cours de cette période, le modèle des moines chartreux, grands spécialistes de la solitude institutionnelle monastique, s'est imposé. Les Chartreux ont été très vite reconnus par leurs contemporains et par la hiérarchie ecclésiale comme un exemple parfait de vie solitaire ; d'où le projet d'analyser leur façon spécifique de penser la solitude. À travers l'analyse détaillée du vocabulaire et du champ sémantique de la solitudo, il a été possible de montrer que l'isolement participe au discours normatif de l'Église - un discours qui institue une pensée ecclésiologique fondée sur la hiérarchisation des formes matérielles et idéelles de séparation du monde. En somme, cette thèse soutient l'idée que vivre la solitude revient à penser la société, car parler de l'isolement amène souvent les auteurs médiévaux à penser aux façons « salutaires » de vivre ensemble sur Terre, à la fois pour soi et avec les autres
What is the role of isolation in medieval social organization? Our thesis aims at answering this wide and complex question with a study of historical semantics centered on what we called "vocabulary of the solitude": the words often used with the term "solitudo" in medieval texts. During our research we were able to identify continuities and discontinuities in the way how the Latin monastic world conceived the isolation. Towards a better understanding of the social aspect of the solitude we chose to study one of the key moments of the reorganization of the social order in the Middle Ages, namely, the turning and first half of the 12th century (c. 1080-c. 1150). In the big variety of forms of isolation existing during" this period, it was imperative to study the case of the Carthusian monks, the major specialists in monastic institutional solitude at the time. The Carthusian monks were early recognized by their contemporaries and by the ecclesiastical hierarchy as a perfect example of solitary life, what encouraged us to analyze the specific way that they conceived the solitude. Through a detailed analysis of the vocabulary and the semantic field of the solitudo, we have demonstrated that the isolation participates on the normative speech of the Church. A speech which establishes an ecclesiological thought based on a hierarchical organization of the material and the ideal forms of separation from the world. In short, we point out that to live the solitude is to think about the society, once to speak of the isolation often makes the medieval authors to think about the appropriate manners to live together on Earth and not about the total abandonment of the world
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Gallégo, Josée. « Le mythe des Argonautes dans le théâtre du Siècle d'or espagnol ». Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2018. http://www.theses.fr/2018USPCA041.

Texte intégral
Résumé :
Le mythe de la Toison d'or est le récit d'une aventure maritime jusqu'au bout du monde pour y rapporter un emblème de royauté. Chassé par un oncle usurpateur, Jason triomphe des épreuves qui lui sont imposées grâce à l'amour de la magicienne Médée. Tamis des orpailleurs, trésor caché, parchemin sacré, constellation ou Saint-Graal, le bélier volant qui sauva Hellé et Phryxos de la noyade a été l’objet de nombreuses interprétations.En 1430, le duc de Bourgogne, Philippe le Bon, fonde l'ordre de la Toison d'or pour fédérer les princes de la chrétienté. À l'issue de la cérémonie d'intronisation, un collier est remis au nouveau chevalier. Pourtant, l'évêque de Chalon se récrie face au choix de ce héros parjure, et l'on décide de lui adjoindre Gédéon, dont les brebis s'étaient couvertes de rosée mariale, en signe de la victoire prochaine sur les mécréants.Par le jeu des alliances matrimoniales, le titre de Souverain de l'ordre échoit à Charles Quint qui ajoute à ses armoiries le « Plus Oultre ». Lors de la bataille de Lépante, en 1571, la Galera Real Argo proclame, à coups de décorations, fresques, statues et devises, le projet de la monarchie catholique de terrasser le dragon qui s'est emparé des territoires chrétiens, assimilés au mouton doré du mythe.Quand la saga des Argonautes arrive sur les planches du théâtre auriséculaire, elle jouit d'un immense avantage. Le héros est connu dans son aspect le plus lumineux et le traitement bourguignon alimente la résistance face aux hérétiques de toutes sortes.Si le mythe se prête aux innovations les plus spectaculaires et relaie les valeurs de la monarchie, il entretient une singulière relation avec la politique menée par ses princes, tandis que les guerres laissent attendre l'âge d'or tant espéré, que la dette se creuse, que la cour mène un train de vie dispendieux et que la corruption gagne progressivement toute la société.Avec l'Art Nouveau de faire des comédies, Lope de Vega ouvre une brèche qui permet de voir derrière les ors et les fastes de la cour la lente désagrégation de la monarchie
The story of Jason is a most ancient myth and survives in various forms. A more widespread interpretation relates the myth of the fleece to a method of washing gold from streams. More often, the Golden Fleece represents royal power, the spring-hero or a book on alchemy. According to Apollonius of Rhodes, a flying golden ram rescued Phrixus and Helle as their stepmother wantedto kill them. Phrixus safely reached Colchis where he sacrificed the ram and gave its skin to Aetes. Meanwhile, Pelias had usurped the throne of Eson and as his son reclaimed it, sent him to fetch the Golden Fleece. Jason assembled a remarkable group of heroes on board the Argo. At Colchis, the witch Medea helped Jason to complete the mortal tasks. Upon returning, she plotted the death of Jason's uncle, so both took refuge with their children in Corinth. There, the hero betrayed her as he fell in love with Creusa. The witch got rid of this rival, burnt the palace and slaughtered their chidren.In 1430, the Duke of Burgundy founded the Order of the Golden Fleece. As a shield, a sheepskin was suspended from a jeweled collar of firesteel linked by flints. But the choice of Jason caused controversy, so Bishop of Chalon linked it to the fleece of Gideon. As part of the Burgundian inheritance, the Order was a welcomed instrument to the ambitious Habsburgs to strengthen the bonds and Charles V added as a motto « Plus Oultre ».Performances of the Spanish Golden Age Theater were used to develop the ideology of the Catholic Monarchy. When Lope de Vega published el “Arte nuevo”, he introduced the tradition of the « Mirror for Prince » giving opportunity to express one's point of view, despite the censure
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Huamán, Bustamante Jesús Omar. « Implementación de un controlador difuso de temperatura prototipo usando la inferencia difusa de Takagi Sugeno ». Universidad Nacional de Ingeniería. Programa Cybertesis PERÚ, 2007. http://cybertesis.uni.edu.pe/uni/2007/huaman_bj/html/index-frames.html.

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VIVARELLI, BENEDETTA. « La disponibilità dell'interesse legittimo ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1033190.

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Résumé :
Il lavoro indaga la natura, disponibile o meno, dell'interesse legittimo. La tesi è divisa in una prima parte sostanziale e una seconda parte processuale. Nella prima parte si muove dal concetto di disponibilità, che ha avuto origine nel sistema civile e rispetto al diritto soggettivo. In seguito si applica l'attributo della disponibilità alla figura dell'interesse legittimo. L'analisi è condotta incentrandosi sempre sulla struttura essenziale delle situazioni giuridiche soggettive. I risultati raggiunti sul fronte sostanziale sono poi trasposti sul piano della tutela, giurisdizionale e arbitrale, mediante lo studio degli istituti maggiormente connessi alla qualifica della disponibilità.
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Livres sur le sujet "Ordine dei motivi"

1

Cinema e letteratura : Incontri con gli autori. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2008.

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2

Nicholson, Helen J. Love, war, and the grail : Templars, hospitallers, and Teutonic Knights in medieval epic and romance, 1150-1500. Boston : Brill Academic Publishers, 2004.

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3

Nicholson, Helen J. Love, war, and the Grail. Leiden : Brill, 2001.

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4

Nicholson, Helen J. Love, war, and the grail. Boston : Brill, 2004.

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5

Friedman, Thomas L. The World Is Flat : A Brief History of the Twenty-First Century. New York : Farrar, Straus and Giroux, 2005.

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6

Friedman, Thomas L. The world is flat : A brief history of the twenty-first century. 2e éd. New York, NY : Farrar, Straus and Giroux, 2008.

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7

Friedman, Thomas L. ha-ʻOlam huʾ shaṭuaḥ : Ha-ʻolam ha-globali : ha-ḥayim bi-metsiʾut ḥadashah. Tel-Aviv : Aryeh Nir, 2006.

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8

Friedman, Thomas L. Shi jie shi ping de : Ba wo zhe ge qu shi zai 21 shi ji cai you jing zheng li. Taibei Shi : Ya yan wen hua chu ban you xian gong si, 2005.

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9

Sepúlveda, Jovanny, dir. Interdisciplinariedad, pedagogía y proyectos formativos. CUA - Medellin, 2020. http://dx.doi.org/10.52441/edu202003.

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Résumé :
La comunicación de la ciencia, en sí misma no es ciencia, pero sí contribuye a ella y a la difusión del conocimiento. ¿Por qué publicamos? Primero porque la investigación científica hoy es epistemología + metodología + tecnología+ comunicación del conocimiento, lo que también plantea la importancia de la gestión del conocimiento. La ciencia hoy no se hace para que se quede en informes o anaqueles, sino para que pueda ser difundida, utilizada y apropiada por otros. La publicación es un paso de puesta en validación en el medio, entre pares o entre beneficiarios finales de los resultados del proceso de investigación, y por tanto, de la gestión del conocimiento iniciada con un proyecto en su momento. La publicación hace visibles los hallazgos, pero también los nuevos saberes, las nuevas ideas, las nuevas explicaciones, los nuevos objetos dentro de la cultura de lo humano. La ciencia, la tecnología y la innovación, como prácticas sociales -tal como lo expresa el prólogo- son además actividades culturales que buscan ser visibles, hacerse públicas para dar pie a una función social y cognitiva más profunda: generar trascendencia del saber humano en la historia. Las publicaciones son solo piezas retóricas de un quehacer mucho más comprometedor: motivar nuevos procesos de búsqueda, nuevos procesos cognitivos en otros. Y es que como dice Bruno Latour (2017), hacer ciencia tiene mucho de ejercicio político y de ejercicio cultural en nuestras sociedades contemporáneas. Los científicos contemporáneos desde su función social, plantean -no todos, pero sí los más conscientes- la batalla contra la dictadura del beneficio (la rentabilidad económica de la ciencia que se inculcó durante el siglo XX), a partir de la libertad y la gratuidad del conocimiento y la investigación. Publicar, y mucho más volver al libro como dispositivo de comunicación, motiva un conocer diferente, un conocer desde el deseo de entregar como acto generoso lo aprendido. La ciencia en la antigüedad, como lo plantea Ordine (2013), nace de la curiosidad y de la admiración. Son los fenómenos de lo cotidiano, de lo común, los que mueven a los primeros filósofos a generar saber. El estudio, como dice Ordine es en primer lugar adquisición de conocimientos que “sin vínculo utilitarista alguno, nos hacen crecer y nos vuelven autónomos” (p. 45). Así pues, el estudio y la investigación están motivados por la gratuidad de la admiración del mundo y de la realización del ser humano en su proceso de búsqueda de sabiduría. Aquí cabe retomar a Poincaré (1904 citado por Ordine, 2013): El hombre de ciencia no estudia la naturaleza porque sea útil; la estudia porque encuentra placer, y encuentra placer porque es bella. Si la naturaleza no fuera bella, no valdría la pena conocerla, ni valdría la pena vivir la vida. No hablo aquí, entendámoslo bien, de esta belleza que impresiona los sentidos, de la belleza de las cualidades y de las apariencias; no es que la desdeñe, lejos de ahí, pero no tiene nada que ver con la ciencia. Quiero hablar de esa belleza, más íntima, que proviene del orden armonioso de las partes y que solo una inteligencia pura puede comprender. Por así decirlo es ella la que da un cuerpo, un esqueleto a las halagadoras apariencias que embellecen nuestros sentidos, y sin este soporte, la belleza de estos sueños fugitivos sería imperfecta, porque sería indecisa y huiría siempre (p. 61). Y finaliza Ordine: Hay que saber poner la mira en “la belleza intelectual” que “se basta a sí misma”. Por ella sola, “más quizá que por el bien futuro de la humanidad”, “el hombre de ciencia se condena a largos y penosos trabajos” (p. 21). Sin este laborioso y desinteresado esfuerzo, sería realmente difícil pensar en hacerse mejores (p. 61). Los autores de la presente compilación han comprendido esta belleza intelectual desde los saberes y disciplinas más diversos: la antropología pedagógica, la educación, la psicología, la comunicación. Si bien el eje central es la educación y este libro se enmarca en una visión de educación desde diferentes intereses, el origen de nuestros autores es variado y multidisciplinar, como podrá evidenciar el lector en las siguientes páginas. La educación, es una práctica cultural propia de nuestras sociedades occidentales que debe hacer visibles sus reflexiones desde la perspectiva científica. La capacidad de sistematización de lo aprendido en el aula, del proceso de conocimiento desde los niveles más básicos hasta los más avanzados, es la clave de una producción científica desde el campo formativo. Hoy encontramos esa evidencia de las búsquedas, de las comprensiones, de las iniciativas de realización del ser humano en muchos de los apartados de estos textos que los autores comparten con nosotros.
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Isidori, Alberto Nazareno. De los circuitos a los campos. Editorial de la Universidad Nacional de La Plata (EDULP), 2017. http://dx.doi.org/10.35537/10915/66976.

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Résumé :
Comprender las bases del electromagnetismo no suele ser una tarea simple para el principiante. Conceptos abstractos cuyo tratamiento a veces requiere elaboraciones matemáticas diferentes a las utilizadas en Física para primer año, pueden resultar un serio impedimento cuando no se tiene en claro su utilidad. La bibliografía y planes de estudio pensados para carreras de Física, fueron utilizados durante más de cincuenta años para otras carreras, entre ellas las Ingenierías, cuando el alumno podía decidir en qué momento presentarse a rendir la evaluación final de la cursada, con tiempo suficiente para integrar los conocimientos releyendo y relacionando los temas tratados. Las diferentes estrategias de enseñanza implementadas no fueron acompañadas por cambios en el contenido y orden en el tratamiento de los temas. En algunos casos, para permitir una salida laboral temprana se intentó acortar la duración de las carreras posibilitando promocionar algunas materias por partes sin seguir un orden de continuidad. De no existir una evaluación integradora, difícilmente el alumno podrá relacionar los temas al ritmo impuesto para las cursadas. La incorporación de nuevas tecnologías es otro factor a tener en cuenta. Las ventajas ofrecidas por el acceso masivo a la información pueden resultar contraproducentes aún tratándose de fuentes confiables. Errores conceptuales en el material presentado en páginas de prestigiosas universidades, pueden permanecer años en la red sin ser percibidos o denunciados siquiera por profesores de la misma Universidad. Este libro no es la excepción. Por este motivo, durante el desarrollo de los diferentes temas se alienta al lector a asumir una postura crítica utilizando, cuando el tema lo permite, diferentes estrategias de comprobación. En este sentido, la lectura de estas páginas es una tarea que requiere tomar nota, realizar los desarrollos correspondientes y analizar los resultados obtenidos. El orden seguido en este trabajo se aparta del utilizado tradicionalmente y fue comprobada su eficacia en cursos piloto de Física II para la Facultad de Ingeniería (UNLP) entre 2013 y 2016 con resultados alentadores. La falta de bibliografía acorde al orden en que se tratan los temas, motivó la realización de esta obra. En ella hago referencia a las preguntas que me hice cuando cursé esta asignatura como alumno de Ingeniería en Telecomunicaciones, que se dieron por sabidas en las materias siguientes o que su explicación pasó inadvertida ante la carga matemática utilizada en el tratamiento del tema. En los 35 años de docencia en esta materia fui encontrando, para muchos de estos interrogantes, la explicación simple que quiero compartir con este material.
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Chapitres de livres sur le sujet "Ordine dei motivi"

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Meier, Yannic, Judith Meinert et Nicole C. Krämer. « Von Schutzbedürfnissen und Schutzverhalten ». Dans DuD-Fachbeiträge, 189–213. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-35263-9_6.

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Résumé :
ZusammenfassungDie Nutzung des Internets führt auf der einen Seite zu unzähligen Erleichterungen des täglichen Lebens, kann auf der anderen Seite allerdings auch zu Verletzungen der persönlichen Privatsphäre führen, da viele Firmen private Daten der Nutzenden sammeln. Noch sind Nutzende allerdings primär selbst in der Verantwortung, diese Privatheitsrisiken zu minimieren, da selbst strenge Datenschutzverordnungen wie die europäische DSGVO die Verantwortung für zahlreiche Entscheidungen bei den Nutzenden sehen. Daher ist es von großer Wichtigkeit, die persönlichen Motive für das Anwenden oder nicht Anwenden von Schutzmaßnahmen zu verstehen, um Nutzende gegebenenfalls unterstützen zu können. Vor diesem Hintergrund analysiert dieser Beitrag sieben empirische Untersuchungen und ordnet deren Hauptergebnisse in den empirischen Kontext bezüglich des Selbstdatenschutzes ein. Generell scheinen Nutzende motiviert zu sein, die eigene Privatsphäre online zu schützen, wobei einfach anzuwendende Schutzmaßnahmen häufiger verwendet werden als komplexere Strategien. Des Weiteren deuten die Studien darauf hin, dass das generelle Schutzverhalten bzw. die Schutzmotivation von einer Vielzahl unterschiedlicher psychologischer Faktoren beeinflusst werden. Einen besonders wichtigen Einfluss hat dabei die Wahrnehmung von Privatheitsrisiken, wobei auch weitere Variablen einen positiven Einfluss auf den Selbstdatenschutz haben, wie zum Beispiel die empfundene Effizienz des Schutzverhaltens, ein Bedürfnis nach höherem Privatheitsschutz oder eine ausgeprägtere Privatheitskompetenz. Allerdings gibt es auch Faktoren, die sich negativ auf das Schutzverhalten auswirken können, wie zum Beispiel Resignation, also der Glaube, dass Datenschutz nicht zu mehr tatsächlicher Privatheit führe. Schließlich deuten einige Ergebnisse der Untersuchungen darauf hin, dass ein probates Mittel für ein umsichtigeres Privatheitsverhalten im Netz die Schaffung von Transparenz sein kann. Dabei hat sich als wichtig herausgestellt, dass relevante Informationen möglichst kurz gehalten werden, damit Nutzende nicht überfordert sind. Besonders förderlich für Schutzverhalten sind außerdem Informationen darüber, welche Privatheitsrisiken bestehen und wie man diese effizient vermeiden kann. Vor dem Hintergrund der zusammengetragenen Ergebnisse scheint es besonders sinnvoll, Nutzende mit Wissen auszustatten, welche negativen Konsequenzen verschiedene Verhaltensweisen im Netz haben können und wie man sich effizient vor diesen Konsequenzen schützen kann.
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« El orden de lo poco ». Dans Music for Unknown Journeys by Cristian Aliaga, sous la direction de Benjamin Bollig, 104–5. Liverpool University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.3828/liverpool/9781800348097.003.0045.

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Salidos de la ruta principal, aparecen carteles escritos a mano con letra irregular, ofertas del día a la buena de dios o del que pase por este camino perdido de ciudades tan cercanas. Huevos de pato, pavo o gallina, verdura, productos de oficios pequeños que traen una pátina del mundo otro, tercero o cuarto. La mujer, con los pómulos quemados de sol y nieve, pregunta: “¿está muy pobre la gente en su país?” Envuelve la compra, orgullosa de su gallo, del cordero que muerde los bordes del cantero de rosas, de su pan que parece provenir de Tolstoi. Su voz aleja la palabra miseria pero renueva la palabra víctima. Pregunta qué pobreza tenemos nosotros, tan lejos, y sonríe sin dejarme responder, camino a su casa del fondo; mientras veo en su rostro la misma mirada de aquel mapuche que me ofreció un trozo de carne al otro lado del Atlántico. Sus ojos brillan igual, sin motivo aparente, ajenos a otro menester que no sea sobrevivir y proteger el orden de lo poco que hay....
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Agudelo Patiño, Esteffy Zharitd. « Relaciones fatales y justicia mujeres asesinas en la gobernación de Popayán 1837-1849 ». Dans Ni calladas ni sumisas. Trasgresión femenina en Colombia, siglos XVII – XX, 265–95. Editorial Uniagustiniana, 2021. http://dx.doi.org/10.28970/9789585498662.07.

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Résumé :
En este capítulo se pretende estudiar la forma en que la mujer se vinculó a la criminalidad en Popayán durante el periodo republicano y cómo operó la justicia en los casos de homicidio en los que se veía implicada. El tema se aborda desde una mirada interdisciplinar para establecer un diálogo entre la historia, la sociología, la antropología y la criminología. El texto se centra en siete casos de mujeres asesinas, a quienes ubica en escenarios contrarios a su deber ser para estudiar los motivos que las llevaron a alterar el orden social y judicial de mediados del siglo XIX en la región de Popayán. Se caracterizan dos tipos de homicidio: el cometido contra el marido para defender la vida en contextos de violencia conyugal reiterada (las conyugicidas) y el ejecutado contra la pareja con la ayuda de un amante para resolver un triángulo amoroso.
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Paiva, Maria da Conceição Lima, Alciné Lima Paiva, Carine Meres Albuquerque da Silva, Francisca Geisa Silva Martiniano, Anailda Fontenele Vasconcelos et Maria Andréia Ximenes Matos. « HOSPITALIZAÇÃO INFANTIL E O ENFRENTAMENTO FAMILIAR : REDE SOCIAL DE APOIO E PERCEPÇÕES NO CONTEXTO DO CUIDAR ». Dans ANAIS DO I CONGRESSO NACIONAL MULTIPROFISSIONAL EM SAÚDE COLETIVA (ICONMUSCO) : TRABALHOS COMPLETOS. Literacia Cientifica Editora & Cursos, 2022. http://dx.doi.org/10.53524/lit.edt.978-65-84528-08-6/48.

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Résumé :
Introdução: A hospitalização infantil é um evento causador de uma série de sentimentos à várias inquietações na vida de qualquer ser humano, e especialmente quando o acontecimento é na infância. Objetivo: Analisar o enfrentamento familiar na hospitalização infantil e os recursos de apoio social utilizados na microrregião de Sobral, CE. Métodos:Trata-se de uma pesquisa qualitativa, realizada na Clínica Pediátrica do Hospital Regional Norte, no mês de janeiro 2019. A coleta ocorreu através de uma entrevista envolvendo os aspectos: perfil socioeconômico dos acompanhantes, e questões norteadoras acerca da hospitalização infantil e o enfrentamento familiar. Foram abordadas dez mães durante o período de coleta de dados, dentre os quais sete aceitaram participar e compuseram a amostra final do estudo. Os dados foram analisados por meio da técnica de Categorias Empíricas (MINAYO, 2010). As entrevistas foram transcritas na íntegra, em seguida os dados da pesquisa foram selecionados e categorizados. Foi respeitado o anonimato de forma que a/os depoente/s foram denominada/s por Mãe e sequenciado do numeral ordinal (Mãe 1, Mãe, 2...). Este estudo foi aprovado pelo Comitê de Ética em Pesquisa sob parecer nº 1.874.840. Resultados e Discussão: Os resultados mostraram que todas as acompanhantes eram as mães; a maior parte das crianças teve como motivo da hospitalização vômitos, e somados a outros sintomas. Verificou-se que as dificuldades mais enfatizadas pelas mães devido à hospitalização das crianças foi a distância entre os seus municípios, e as preocupações com os filhos que ficavam no domicilio. Conclusão:Conclui-se que a equipe de enfermagem, reconheçam e integre o familiar como um novo membro da equipe de cuidados para a criança, uma vez que presença do acompanhante é imprescindível no tratamento e recuperação das crianças.
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Actes de conférences sur le sujet "Ordine dei motivi"

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Cardona, Fernando, et Juan A. Llorens-Molina. « Influencia del orden de matrícula en la elección de grupo, en los resultados académicos y la encuesta de valoración del profesorado ». Dans INNODOCT 2019. Valencia : Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/inn2019.2019.10122.

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Résumé :
Al inicio del primer curso universitario los alumnos escogen grupo por orden de matrícula, y este orden viene condicionado por la nota obtenida en la prueba del selectivo. Los profesores observan en general una clara influencia de la nota de selectivo en la capacidad de aprendizaje del alumnado, al menos comparando entre grados con notas de corte considerablemente distintas. En este sentido, la prueba del selectivo parece ser un buen indicador de esta capacidad de aprendizaje. También se ha observado que, en general, los alumnos con mejores notas en el selectivo (y preferencia en el orden de matrícula) tienden a escoger el grupo A, y dentro del mismo el subgrupo A1 antes que el A2, independientemente de otros factores como pueden ser el horario o el profesorado que imparte la docencia de cada grupo. Por este motivo, los grupos se completan en el orden alfabético-numérico lógico: primero A1, después el A2, luego el B1, y por último el B2. En el presente trabajo se analizan las calificaciones por grupos de la Unidad Didáctica 2 (Química Física) de la asignatura Fundamentos Químicos en Ciencia y Tecnología de los Alimentos, de primer curso del Grado en Ciencia y Tecnología de los Alimentos de la Univeristat Politècnica de València. Los resultados demuestran la influencia del orden de matrícula (reflejada como grupo de matrícula) en las calificaciones obtenidas, siendo sustancialmente mejores en el grupo A, incluso en las prácticas de laboratorio, y teniendo en cuenta que es el mismo profesor el que imparte los dos grupos de teoría, y otro profesor el que imparte los dos grupo de prácticas. Además, se ve una clara influencia en la valoración que los alumnos de cada grupo hacen de la asignatura y del profesor, como muestran los resultados de las encuestas de opinión del alumnado, que se realizan después de calificarse la primera convocatoria de la unidad didáctica.
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Martín, Sergio. « ENSAYANDO ENTRE INTERVALOS : el montaje como dispositivo de ensamblaje ». Dans V Congreso Internacional de Investigacion en Artes Visuales ANIAV 2022. RE/DES Conectar. València : Editorial Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/aniav2022.2022.15522.

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Conectar es una operación intrínseca de las imágenes más allá de la representación platónica de la presencia. En esta línea, el filósofo Jacques Ranciere propone un régimen representativo que se aleja de la mera figuración, de la imitación. Un marco en el que pensar las imágenes sin una exigencia material canónica que impone un orden de significación concreto. Por este motivo, el concepto de montaje se presenta, desde las prácticas fílmicas y artísticas, como una estrategia que ha desarrollado su propio camino en el que entender los umbrales que existen entre los choques de imágenes. Lo que se propone en esta comunicación es la de aproximarse a los espacios intersticiales que se generan en el ensamblaje audiovisual. Por lo tanto, a través de unos casos de estudio se muestra el trabajo de estas operaciones relacionales que crean innovadoras y variadas vías de exploración estéticas y políticas.
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FERNANDEZ DIAZ-FIERROS, PABLO. « Charles Clifford y José Martínez Sánchez : hacia una expresión de la arquitectura plenamente fotográfica ». Dans I Congreso Internacional sobre Fotografia : Nuevas propuestas en Investigacion y Docencia de la Fotografia. Valencia : Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/cifo17.2017.6773.

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Résumé :
Con el propósito de extraer conclusiones en torno a la aportación de innovaciones estéticas en la comunicación visual de la arquitectura y el paisaje en las décadas de los años cincuenta y sesenta del siglo XIX en España, utilizo en el proceso de mi investigación la metodología comparativa de vistas similares tomadas por distintos autores. Fotografías, que tras una detenida operación de lectura, muestran episodios narrativos que me ofrecen la posibilidad de detectar valores plásticos en sus composiciones, superando el planteamiento mimético como fin último del reciente procedimiento de captar imágenes y encaminándose hacia nuevos estadios de expresión fotográfica. Un modelo de ello es la comparación de encuadres semejantes sobre un mismo motivo mediante una selección de fotografías tomadas por Charles Clifford (Newport, Gales del Sur, 1819[1] - Madrid, 1863), máximo exponente de la fotografía de arquitectura en España durante la segunda mitad del siglo XIX, y José Martínez Sánchez (Bicorp, Valencia, 1807- Valencia, 1874). Las fotografías ejemplares de arquitecturas monumentales, obras públicas y paisajes que ambos toman van más allá del pensamiento dominante de la época que consideraba la fotografía como una descripción literal de un determinado hecho y logran extraer un orden estético de una configuración existente. La comparación de sus vistas del Puente del Diablo y de la Puerta de Alcalá y su reducción a esquemas básicos de composición es muy productiva como procedimiento analítico de indagación sobre los códigos narrativos de representación que utilizaban los citados autores, y resulta interesante por los diferentes posicionamientos a la hora de enfrentarse a una misma arquitectura.Se desprende tras el desarrollo de este estudio, y se puede extender a una parte mayoritaria del conjunto de su obra, que el aislamiento del motivo, ya sea un monumento, una obra pública, una estatua, una fuente, una arquitectura efímera o un arco de triunfo, desligándolo de su entorno, es una constante en el lenguaje visual de Charles Clifford. [1] Según FONTANELLA, Lee, Clifford en España: un fotógrafo en la corte de Isabel II. Madrid: El Viso, 1999, p.25.
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Torres-Barreto, Martha Liliana, Mileidy Alvarez-Melgarejo et Aura Cecilia Pedraza Avella. « MOTIVATIC - Herramienta gamificada para apoyar los procesos pedagógicos con alcance global ». Dans INNODOCT 2021. Valencia : Editorial Universitat Politècnica de València, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/inn2021.2021.13275.

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Résumé :
Los objetivos de desarrollo sostenible establecen los mayores desafíos a los que se enfrenta el mundo, y uno de ellos es garantizar una educación inclusiva y de calidad que promueva oportunidades de aprendizaje, destacando la formación técnica y profesional como una estrategia eficaz para reducir la desigualdad y la pobreza, una herramienta efectiva para el cumplimento de otros objetivos y un elemento decisivo en la transformación de la situación actual, así como la necesidad de generar estrategias, infraestructura y capacidades para que la oportunidad de aprendizaje sea para todos, permita la actualización constante y garantice la relación del aprendizaje con la realidad del contexto de los estudiantes. En este contexto, surge el proyecto MOTIVATIC, con el propósito de desarrollar recursos pedagógicos fundamentados en gamificación que permitan crear ambientes que motiven al aprendizaje, escenarios para trabajar competencias técnicas y capacidades intelectuales de orden superior, escenarios contextualizados a la realidad de los estudiantes y cuyos resultados han evidenciado mayor motivación y apropiación de conocimiento. En este artículo, se presentan las fases de diseño, desarrollo, validación y un ejercico de rediseño, de una aplicación móvil dirigida a estudiantes para apoyar procesos pedagógicos universitarios con un alcance e impacto global, que inicialmente se propuso para las facultades de Ingeniería de una universidad colombiana con el fin de apoyar los procesos de enseñanza y aprendizaje bajo los estándares de calidad ABET e incluyendo capacidades intelectuales de orden superior, pero que dado su potencial se identificaron posibilidades de ampliar el alcance de la solución con el uso de nuevas tecnologías, que han demostrado su importante uso en el contexto global, ya que los estudiantes pueden ampliar el marco de análisis y brindan la oportunidad de trabajar en equipos multidisciplinarios y globales.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Ordine dei motivi"

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Guía de características y criterios para resolver peticiones, quejas, reclamos, sugerencias, denuncias y felicitaciones. Universidad Militar Nueva Granada, août 2021. http://dx.doi.org/10.18359/docinst.5843.

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Résumé :
El derecho de petición es el derecho fundamental de presentar, por motivos de interés general o particular, solicitudes respetuosas ante cualquier autoridad. Este es un mecanismo de participación y control de gran relevancia que actúa como garantía de otros derechos fundamentales regulados, principalmente, por la Constitución Política de Colombia y la Ley 1755 de 2015. Con el fin de garantizar altos estándares de calidad educativa, y dar cumplimiento a su misión, la Universidad Militar Nueva Granada se interesa por fomentar el dialogo, promover el respeto por los valores y formar ciudadanos íntegros y socialmente responsables. Asimismo, propende garantizar un buen servicio a sus grupos de interés; haciendo énfasis en los principios de celeridad, economía, igualdad, imparcialidad, moralidad, publicidad y transparencia. En ese orden de ideas, la Universidad pone a disposición de toda la comunidad la Guía de características y criterios para resolver peticiones, quejas, reclamos, sugerencias, denuncias y felicitaciones para garantizar que se brinde una atención coherente, oportuna y de calidad.
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