Littérature scientifique sur le sujet « Occhi »

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Articles de revues sur le sujet "Occhi"

1

Pace-Jordan, Rosetta Di, et Laura Mancinelli. « Gli occhi dell'imperatore ». World Literature Today 68, no 1 (1994) : 106. http://dx.doi.org/10.2307/40149903.

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2

Rizzini, Ilaria. « Gli occhi di Persuasione e la persuasione attraverso gli occhi ». Quaderni Urbinati di Cultura Classica 62, no 2 (1999) : 87. http://dx.doi.org/10.2307/20546589.

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3

Grimaldi, Emma. « CHIOME NERE … CON QUALCOSA D'ALTRO ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 34, no 1 (mars 2000) : 49–76. http://dx.doi.org/10.1177/001458580003400103.

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4

Saccone, Eduardo. « Con gli occhi chiusi ». MLN 110, no 1 (1995) : 1–19. http://dx.doi.org/10.1353/mln.1995.0011.

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5

d'Angelo, Giovanni, et Sergio Ferrero. « Gli occhi del padre ». World Literature Today 71, no 2 (1997) : 363. http://dx.doi.org/10.2307/40153098.

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6

Nacci, A., S. O. Romeo, S. Berrettini, J. Matteucci, M. D. Cavaliere, V. Mancini, E. Panicucci, F. Ursino et B. Fattori. « Stabilometric findings in patients affected by organic dysphonia before and after phonomicrosurgery ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 4 (août 2017) : 286–94. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1035.

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Résumé :
Lo scopo di questo studio è stato quello di dimostrare se pazienti affetti da disfonia organica presentino alterazioni posturali caratteristiche e se l’intervento di fonomicrochirurgia delle corde vocali determini modificazioni dell’assetto posturale. Sono stati esaminati 40 soggetti (22 maschi, 18 femmine; età media 32,6 ± 7,5 anni) affetti da disfonia organica (15 polipi cordali, 11 cisti da ritenzione sottomucosa, 10 noduli vocali fibrosi bilaterali e 4 edema di Reinke). L’assetto posturale è stato studiato mediante stabilometria statica in respirazione spontanea, ad occhi aperti e ad occhi chiusi, in tre diverse fasi: prima dell’intervento chirurgico, 24 ore dopo la chirurgia e 6 mesi dopo l’intervento. Le variabili prese in considerazione sono state: le coordinate del centro di pressione sul piano frontale e sagittale, la lunghezza e la superficie della traccia, la velocità media delle oscillazioni e le relative deviazioni standard, l’analisi spettrale della frequenza di oscillazione e i valori di statokinesigramma e stabilogramma. Nessun pattern patologico caratteristico veniva rilevato alla stabilometria in condizioni basali nei diversi sottogruppi di pazienti (polipi, cisti, edema di Reinke). Solo il sottogruppo di pazienti con noduli vocali bilaterali fibrosi (8/10; 80%) mostrava un lieve spostamento in avanti del centro di gravità sia ad occhi aperti che ad occhi chiusi. In tutti i sottogruppi non si verificavano modificazioni significative delle variabili stabilometriche ad occhi aperti e ad occhi chiusi, prima e dopo l’intervento chirurgico. L’uso della stabilometria statica, in questo studio, dimostra l’assenza di alterazioni posturali caratteristiche nei casi di disfonia organica ed esclude che la semplice rimozione della lesione cordale, unilaterale o bilaterale, possa determinare variazioni posturali.
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7

Palmisano, Antonella. « Con gli occhi dei bambini ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (novembre 2017) : 52–80. http://dx.doi.org/10.3280/we2016-002004.

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8

Valagussa, Francesco. « I mille occhi di Argo ». Rivista di estetica, supplemento al n. 58 (1 mai 2015) : 183–98. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.2296.

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9

d'Angelo, Giovanni, et Sergio Astrologo. « Gli occhi colore del tempo ». World Literature Today 71, no 1 (1997) : 127. http://dx.doi.org/10.2307/40152619.

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Papale, Sandro. « Gli occhi oltre la maschera ». PSICOBIETTIVO, no 3 (décembre 2022) : 116–19. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-003011.

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Résumé :
In questo commento dell'articolo Le mille guerre di Iryna di Alessia Buccino l'autore evidenzia come dalle guerre nascono nuovi modelli, nuove epistemologie e procedure cliniche efficaci. Per la cura diventa essenzia- le andare oltre il mero evento, anche se traumatico e terribile, e relazionarsi all'altro come individuo con la sua identità e soggettività. L'autore evidenzia il concetto di maschera al quale è legata l'etimologia del termine persona. Riusci- re a prendere contatto con l'altro al di là della maschera permette di creare una relazione e una comunicazione significativa per il paziente e per il terapeuta. Infine creare un intervento a più livelli e a più voci permette di creare quella rete sanitaria che cura.
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Thèses sur le sujet "Occhi"

1

Faggi, Giorgia. « Analisi delle caratteristiche del ritmo alpha nei segnali elettroencefalografici in condizioni di occhi aperti e occhi chiusi ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21808/.

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Résumé :
Questo lavoro ha riguardato lo studio del ritmo alpha nei segnali elettroencefalografici (EEG) in due condizioni: occhi chiusi e occhi aperti. I segnali EEG (relativi a 16 elettrodi distribuiti su tutto lo scalpo) sono stati tratti da un dataset disponibile online, e riguardano 20 soggetti sani a cui, nel corso della registrazione, veniva chiesto alternativamente di chiudere e di aprire gli occhi mantenendo la condizione per 10 secondi. L’elaborazione dei segnali EEG è consistita in un filtraggio passa-banda e nella successiva estrazione delle epoche ad occhi chiusi e ad occhi aperti; quindi, è stata stimata la densità spettrale di potenza di ciascun canale separatamente nelle epoche ad occhi chiusi e ad occhi aperti, per evidenziare la differenza nel contenuto frequenziale tra le due condizioni. Per determinare con maggiore precisione la potenza in banda alpha per ciascun soggetto, si è tenuto conto della variabilità interindividuale, identificando per ogni soggetto la Individual Alpha-band Window (IAW), ovvero il proprio intervallo individuale di frequenze alpha. La IAW è stata determinata usando un algoritmo già esistente, sfruttando lo spettro di potenza ad occhi chiusi, nel quale il ritmo alpha è più marcato. Ѐ stata quindi calcolata la potenza in banda alpha (nella IAW) di ciascun soggetto per ciascun elettrodo, evidenziando le differenze tra le due condizioni, con la potenza ad occhi chiusi nettamente superiore, e valori di potenza maggiori negli elettrodi posteriori. Le successive analisi hanno riguardato la valutazione di una possibile relazione tra la potenza in banda alpha (nei canali posteriori ad occhi chiusi) e le caratteristiche dei soggetti: il genere, l’età e il livello di stress dichiarato. Infine, è stata confrontata la potenza in banda alpha tra i due emisferi. I risultati mostrano un generale accordo con la letteratura. Il lavoro svolto ha consentito di approcciare elaborazioni e problematiche di analisi proprie dei segnali biomedici reali.
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2

Fabbri, Marialaura. « Italianamerican : l'italianità agli occhi di Martin Scorsese ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
Martin Scorsese è considerato uno degli esponenti più rilevanti del cinema americano, ma anche uno dei più importanti registi della storia del cinema mondiale. All'interno dell’ampio spettro spettro di temi affrontati dal regista è possibile rintracciare una serie di aspetti che il regista ha scelto di trattare a più riprese durante la sua carriera. Tra questi, spicca l'italianità degli italoamericani, dove per “italianità” si intendono i costumi, gli usi, ma in questo caso specifico ancor più i comportamenti, l'indole e la forma mentis tipiche dell'Italia e degli Italiani che il regista associa all'italoamericano medio. Nel caso di Scorsese, l'introspezione nella cultura italoamericana e italiana e la sua rappresentazione sono decisamente peculiari, in quanto dettate sia dall'esperienza diretta del regista, sia dalla sua curiosità di ritrovare le proprie origini, di comprenderle e di analizzarle. Per poter meglio immergersi nelle tante sfaccettature del cinema di Scorsese, nella natura di alcuni dei suoi capolavori e nella loro realizzazione, una mera visione delle pellicole non è sufficiente: è necessario conoscere gli aspetti che più fortemente hanno influenzato la formazione sia umana che professionale di uno dei cineasti più apprezzati a livello mondiale. Per questo, prima di sottolineare il rapporto di Scorsese con la sua italianità, quindi alcune delle opere del regista che maggiormente lo legano all’Italia e prima di intraprendere un’analisi più profonda di una selezione di alcune scene, ci si dedicherà all’esplorazione delle origini del regista, al suo passato e si cercherà di analizzare tutti quegli aspetti culturali, educativi e sociali che hanno fatto di lui il grande cineasta che è considerato oggi.
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3

Mari, Ilaria. « Occhi bionici innovativi : il caso di Phoenix99 ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25381/.

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Résumé :
La conoscenza che ognuno di noi ha del mondo circostante deriva in gran parte dalla modalità visiva: questa ci permette infatti di esplorare l’ambiente per raccogliere informazioni utili sia a riconoscere oggetti, luoghi e persone, sia a muoverci e interagire con essi in maniera appropriata. Ogni scena visiva è analizzata sulla base di varie caratteristiche che il sistema visivo elabora attraverso vie specializzate. Quando, però, anche solo una parte di questo complesso apparato non funziona, si va incontro alla perdita progressiva della vista fino anche alla completa cecità. Per secoli l’uomo, nel tentativo di curare le patologie degli occhi, ha sviluppato terapie e interventi sempre più innovativi, capaci di rallentare e addirittura ripristinare il senso della vista. Uno degli approcci che ha avuto successo soprattutto recentemente consiste nell’impianto di un dispositivo protesico: all’interno dell’elaborato si analizzeranno le protesi visive retiniche e ci si soffermerà in particolare sull’innovativo occhio bionico Phoenix99, ideato dal team di ricercatori dell’Università di Sidney. Esso, sfruttando la stimolazione della retina dallo spazio sopracoroidale, si è dimostrato capace di inviare impulsi che influenzino una reale percezione visiva. La sperimentazione effettuata fino ad ora è avvenuta solo su modelli ovini, ma si spera che in futuro potranno essere possibili applicazioni cliniche sull’uomo.
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4

Lorenzin, Federica <1994&gt. « Con gli occhi di Shakespeare : Amleto a Gerusalemme ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14456.

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Résumé :
Questo lavoro di tesi si propone innanzitutto di analizzare e raccontare quello che è stato il progetto teatrale Amleto a Gerusalemme, frutto della volontà di organizzazioni quali la Cooperazione allo Sviluppo italiana, il Teatro Stabile di Torino e il Teatro Nazionale Palestinese, che insieme hanno raggruppato formatori italiani e palestinesi, e sono riusciti a creare una troupe bi-nazionale. Lo spettacolo, che ha visto il debutto in Italia nel 2016, intreccia l’opera del grande drammaturgo inglese William Shakespeare con la storia del conflitto arabo-israeliano, utilizzando quindi le tematiche della tragedia shakespeariana per raccontare quelle che sono le esperienze quotidiane dei ragazzi nei Territori Occupati. Per prima cosa ho quindi messo a confronto l’opera del Bardo con questa variante moderna, poiché lo spettacolo è infatti ispirato alla tragedia, ma non una copia esatta. Ho poi continuato ad utilizzare il metodo di paragone anche per quanto riguarda l’analisi dei temi specifici dell’opera, che sono stati quindi messi a sistema con la storia e l’attuale situazione del conflitto israelo-palestinese. I temi analizzati sono stati quattro: in primo luogo il tema della terra, del territorio, e della sua conquista anche tramite la forza e la violenza. Il parallelo che si creerà sarà quello tra il personaggio del principe Fortebraccio di Norvegia, antagonista di Amleto, che, spinto dall’onore e dalla vendetta alla conquista delle terre di Polonia e Danimarca, raggruppa un esercito per invadere il territorio, e il colono israeliano del 1948, anno della fondazione dello Stato di Israele. Al tema della conquista si lega poi quello della vendetta: alla vendetta viene associata l’azione e il coraggio di agire, quello che manca ad Amleto fino all’ultima scena dell’ultimo atto. Si ricercheranno le diverse azioni e modi di vendetta all’interno della storia del conflitto sia da parte palestinese che da parte israeliana, cercando di capire che cosa significhi vendetta violenta. Infine l’analisi verterà sulla ricerca della alternative possibili alla vendetta, e se resistere in maniera pacifica corrisponda o meno all’immobilità e alla mancanza di valore, proponendo come terza via la resistenza nonviolenta e il ṣumūd palestinese. Un altro personaggio che verrà preso in esame sarà quello del padre di Amleto, o meglio, del suo spettro che appare all’inizio della tragedia shakespeariana alle guardie del castello di Elsinore. Il fantasma rappresenta la parte di eredità che i padri lasciano ai figli, l’eredità profonda che torna e poi resta anche dopo la morte dei genitori. In questo caso specifico siamo portati a domandarci: qual è l’eredità che un genitore palestinese lascia ai propri figli? Che immagine riceve un figlio dei propri genitori, quotidianamente vessati e umiliati dalle forze dell’occupazione? Cosa potrebbe chiedere lo spettro di un padre palestinese al figlio? Infine, l’ultimo e forse il più importante tema chiave che unisce l’opera dell’Amleto con la vita di ogni palestinese è il concetto di essenza: essere o non essere? Essere o morire? Tali problematiche vengono poste in maniera metaforica, con l’intento di ritrovare l’identità delle persone che abitano in Palestina e più in generale in terra di conflitto. Sono queste le domande che sono state poste all’inizio di questo lavoro, e a cui si cercherà di rispondere attraverso la ricerca e l’analisi sia letteraria che storica.
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Pagliano, Francesca <1990&gt. « Le farfalle taiwanesi negli occhi composti di Wu Mingyi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16912.

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Résumé :
La proposta di traduzione di alcuni brani del volume Midie zhi 《迷蝶誌》 (Appunti su Farfalle Smarrite) del taiwanese Wu Mingyi 吴明益, costituisce il nucleo fondamentale della presente tesi, che desidera inoltre presentare l’autore, la sua nature writing e lo scenario naturale descritti. Letteratura e natura saranno dunque le principali tematiche della dissertazione, ma resta di fatto centrale il testo tradotto: esempio perfettamente riuscito delle potenzialità della scrittura naturalistica moderna, capace di sensibilizzare alle questioni ambientali senza rinunciare alla ricercatezza estetica. La trattazione si divide in due capitoli che vertono rispettivamente su contestualizzazione e traduzione dell’opera. Il primo capitolo fornisce una essenziale biografia ed un elenco quanto più completo della produzione letteraria dell’autore, insistendo sulla multidisciplinarità che lo caratterizza e che si riflette in ogni suo progetto: una grande apertura mentale lo porta spesso ad accostare ambiti diversi con risultati sorprendentemente riusciti. Si delinea, poi, una panoramica del filone naturalistico cui l’opera afferisce, osservandone dapprima l’evoluzione all’interno della scena mondiale, cercando di mostrarne gli aspetti di continuità ed innovazione rispetto ai vari generi da cui deriva, ed analizzandone successivamente le peculiarità taiwanesi, focalizzandosi sulla personale interpretazione di Wu Mingyi e suggerendo l’unità di pensiero tra riflessioni contemporanee e filosofia tradizionale: la visione organica dell’ecosistema sostenuta dalle più recenti ricerche scientifiche si ritrova infatti nell’antica concezione cosmologica di un universo in cui l’esistenza di ogni cosa dipende dalla sua relazione con l’insieme (Needham, 1956, p. 281). Vengono infine illustrati struttura e contenuto del libro preso in esame, e se ne commenta il titolo Midie zhi 《迷蝶誌》 in cui si può cogliere una particolare allusione al filosofo Zhuangzhou 莊周 (369 a.C.- 286 a.C.). Passato e presente, locale e globale si incrociano: la fascinazione dello scrittore per le farfalle si iscrive nell’apprezzamento della natura tipico della mentalità orientale ed allo stesso tempo esprime la consapevolezza ecologista riscoperta dai nature writers. Il contatto con la natura indigena permette di rafforzare l’idea di una distinta identità taiwanese, ma anche di superarla tramite la riconciliazione con la cultura cinese su cui innegabilmente si fonda, e la condivisione di valori ambientali universali su cui basare un’auspicabile armonia futura. Il secondo capitolo consiste esclusivamente nell’accurata traduzione letteraria dal cinese all’italiano di buona parte dell’opera. Emergono con evidenza il profondo attaccamento alla propria terra e l’immenso amore per la vita dello scrittore, il quale esplora, osserva ed ascolta attentamente il mondo che lo circonda. Ovunque si percepiscono l’acuta sensibilità e il gusto delicato di questo artista poliedrico che mediante fotografie, disegni, ma forse ancor più con le parole, ritrae per immagini la sua realtà elevandola a poesia. Si inseriscono, inoltre, due opportuni glossari contenenti i nomi di luogo ed i termini scientifici menzionati nel testo originale, in modo da agevolare la fruizione della traduzione; li precedono un inquadramento della geografia urbana e biologica dell’isola di Taiwan ed una spiegazione più dettagliata delle caratteristiche dei lepidotteri, volti ad ampliare ulteriormente l’immaginario dei lettori stranieri. La bibliografia e sitografia finali testimoniano l’approfondito lavoro di ricerca che ha supportato la redazione dell’elaborato e la marcata tendenza all’uso di fonti in lingua cinese.
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6

Gasparri, Duccio <1986&gt. « Mangiare con gli occhi : gastronomia, estetica e rappresentazione a Tokyo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4852.

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Résumé :
Secondo un articolo del Washinton Post del 2006 i programmi televisivi a tema gastronomico coprono circa il 40% del palinsesto giapponese. Queste nipponiche “prove del cuoco” offrono una finestra affascinante sulla dimensione visiva del cibo, in Giappone, alla quale sono devolute grandi quantità di attenzione ed energie. Sempre Giappone nasce la tendenza, ora diffusa in tutto il mondo, di fotografare il proprio pasto prima di iniziarlo e poi condividere l'immagine su Internet, in una sorta di estetizzante tele-commensalità; ormai è la norma, nelle Nikon, trovare un filtro specifico per il cibo, oltre che i classici filtri digitali per paesaggi, ritratti e scene notturne. Il terzo e ultimo esempio di rappresentazione visiva del cibo in Giappone è il modellino tridimensionale a dimensioni reali detto sanpuru (dall'inglese sample). Questi oggetti decorano le vetrinette esterne di quasi tutti i ristoranti di Tokyo. La loro fortuna inizia col ventesimo secolo, quando per la prima volta un artigiano ne scolpì uno nella cera e cercò di venderlo a un ristorante, che sino ad allora aveva esposto all'esterno pietanze reali. Nel giro di pochi decenni diventarono diffusissimi nelle quattro isole, dando il via a una piccola industria dal sapore artigianale; oggi sono uno dei simboli del Giappone, al punto da spingere il famoso regista Wim Wenders a dedicare loro un breve passaggio nel suo Tokyo-Ga, o ad allestire una mostra itinerante che ha attraversato tutti i maggiori musei Statunitensi negli anni '90, intitolata “The real art of fake food”. Recentemente il sanpuru è uscito dai confini delle vetrinette per diventare una serie di gadgets alla moda come orecchini, chiavette USB, cover per cellulare o portachiavi, tutti rappresentanti gustosi bocconcini (cioccolatini, taiyaki, dolcetti di mochi, frutta, boccali di birra...) sfoggiati da bambini, adolescenti e adulti senza apparente distinzione di età né genere. In questa spirale di rappresentazioni - cibo, modelli espositivi, gadgets, giocattoli fai-da-te - sono contenute innumerevoli informazioni storiche, sociali, materiali, che ci consentono di descrivere e cercare di comprendere quella importante porzione del complesso discorso estetico giapponese legata al cibo. Scrive Tanizaki: “È cosa straordinariamente bella […] sollevare il coperchio di una ciotola di legno laccato; mentre ci accingiamo ad accostarla alla bocca, contempliamo per un instante il brodo, che ha una sfumatura non molto diversa da quella del recipiente, stagnare nell'oscurità impenetrabile del fondo. […] Attraverso il vapore abbiamo un vado presentimento del cibo: esso si annunzia a noi, prima di toccare il palato. Una emozione così profonda, e intima...”2 I sognanti esotismi del Libro d'ombra sono forse andati perduti nell'isteria postmoderna di Tokyo, eppure tra i filmati di youtube, manifesti appesi nei fast-food giapponesi (shokudo) e gli onnipresenti sanpuru, qualcosa di quell'occhio rapito con cui l'esteta contemplava le vestigia di un'epoca ormai in fase di rapido cambiamento è certamente rimasto e ci aiuta, almeno in parte, a interpretare i paesaggi urbani della metropoli in chiave “gastro-visuale” o, con un'acrobazia osservativa, a cogliere l'orientalismo col quale ancora si guarda al Giappone – e ai suoi cibi.
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7

Maschietto, Marta <1991&gt. « «Con gli occhi degli altri». Percorsi tematici nella letteratura per ragazzi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7145.

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Résumé :
La tesi si propone di analizzare il sistema letterario della letteratura per ragazzi da un punto di vista critico-teorico, per dimostrare come lo studio di questa materia possa interessare anche agli studi umanistici e non solo alla pedagogia. Il lavoro è diviso in tre capitoli: nel primo capitolo si illustreranno alcune problematiche insite nella letteratura per ragazzi, a cominciare dalla sua denominazione; nel secondo capitolo si analizzerà in che modo la letteratura per ragazzi abbia fatto propri i generi romanzeschi in prosa della letteratura tradizionale; nel terzo capitolo si evidenzieranno tre luoghi letterari costanti in questo tipo di letteratura, traendo alcuni esempi da una selezione di romanzi editi dall'anno 2000 ad oggi. Infine, alla luce di quanto affermato nella sezione centrale, si cercheranno di applicare alla letteratura per ragazzi le osservazioni de "Le lezioni americane" di Italo Calvino sulla letteratura del nuovo millennio.
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Scapparone, Chiara <1996&gt. « Il processo di urbanizzazione cinese visto attraverso gli occhi dell’arte contemporanea ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19600.

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Résumé :
A partire dall’epoca maoista la Cina è stata sottoposta a un processo di urbanizzazione che non solo ha modernizzato il paese, ma ha anche influenzato e stravolto lo stile di vita degli individui. Nella presente tesi magistrale si analizzerà tale processo attraverso gli occhi degli artisti Guo Guozhu, Zhang Dali, Wang Jinsong, Huang Rui, Lin Yilin, Liang Juhui, Weng Fen, Chen Qiulin, Liu Bolin, Wang Renzheng, Wu Di, Han Bing e Wang Jiuliang. Fotografie, installazioni, video e sculture verranno presentate e analizzate con lo scopo di comprendere a fondo gli effetti riportati dall’urbanizzazione sull’ambiente e sul popolo. Nello specifico si affronteranno temi riguardanti lo spostamento dalle campagne alle città da parte dei contadini, la demolizione forzata di interi villaggi ed edifici nei centri urbani per dare spazio a foreste di grattacieli moderni, la sensazione di alienazione dell’uomo provocata da una rottura imposta e repentina con il passato. Verrà inoltre presentato il profilo delle metropoli contemporanee e future, città nelle quali si incrociano diverse culture e in cui problematiche quali inquinamento dell’aria, dell’acqua e smaltimento dei rifiuti potrebbero avere ripercussioni devastanti sulla vita delle future generazioni. Come ha affermato l’artista Zhang Dali “art is a very good way of documenting history”. Le opere d’arte contemporanea offriranno l’opportunità di studiare il processo di urbanizzazione e di investigarne vari aspetti. Inoltre esse consentiranno di vedere tale processo da una prospettiva diversa e più “intima” ovvero quella degli artisti che, vivendo in prima persona il cambiamento, ne hanno assaporato i benefici e i danni.
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9

Scatturin, Cecilia. « Le immagini sul risvolto interno degli occhi : storia dell'arte e neuroscienze ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2012. https://hdl.handle.net/11572/367659.

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Résumé :
La Neurostetica, settore di studi da poco costituitosi, raccoglie una serie di indagini provenienti dall’ambito neuroscientifico volti ad indagare le modalità della creazione e fruizione dell’oggetto artistico. Molteplici discipline concorrono alla costruzione di un’ attività di ricerca relativa al rapporto mente e cervello che è davvero agli albori, non per qualità degli studi, ma per complessità della materia trattata. Tra queste discipline la Storia dell’arte è fondamentalmente oggetto e quasi mai soggetto della ricerca o del lavoro di équipe. Si tratta dunque in queste pagine di osservare l’interesse degli scienziati per la Storia dell’arte e di trarne spunti di lavoro e osservazione critica per valutare un’entrata in campo più diretta in ricerche assai affascinanti, se pur a volte scivolose. Il campo dell'educazione, nello specifico della Didattica della Storia dell'arte, è che quello che meglio si presta ad assorbire le novità scientifiche.
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10

Munari, Marco <1988&gt. « ASCOLTARE CON GLI OCCHI IL LINGUAGGIO NON VERBALE E LE DIFFERENZE CULTURALI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7111.

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Résumé :
Studio dei codici non verbali utilizzati, consciamente o meno, nella comunicazione: cinesica, prossemica, oggettemica, vestemica. Analisi di ciascuna di queste varianti anche alla luce delle differenze culturali presenti.
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Livres sur le sujet "Occhi"

1

Occhi negli occhi : Romanzo. Milano : Mondadori, 2011.

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2

Occhi. Münster-Hiltrup : Landwirtschaftsverl., 1989.

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3

service), SpringerLink (Online, dir. Mangiare per gli occhi : Occhio e nutrizione. Milano : Springer-Verlag Milan, 2010.

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4

Maria, Biavasco Anna, et Guani Valentina, dir. Occhi indiscreti. [Milan] : Sperling Paperback, 1997.

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5

Mazzon, Giulio. Occhi verdi. Roma : Il Ventaglio, 1990.

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6

Fresa, Mario, dir. occhi indossati. Salerno, Italia : Edizioni L'Arca Felice, 2011.

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7

Arensi, Flavio. Omar Galliani : Apri gli occhi, chiudi gli occhi. Milano : Dep art, 2009.

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8

Curavić, Aljoša. A occhi spenti. Fiume (Rijeka) : Edit, 2008.

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9

Mancinelli, Laura. Gli occhi dell'imperatore. Torino : Einaudi, 1994.

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10

A occhi aperti. S.I : Mondadori, 2008.

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Chapitres de livres sur le sujet "Occhi"

1

Buratto, Lucio, et Natalya Ushakova. « Ricette di Buona Cucina ». Dans Mangiare per gli occhi, 65–225. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1544-9_15.

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2

Seidl-Gschwend, Ragni M. « Tozzi, Federigo : Con gli occhi chiusi ». Dans Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart : J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_18164-1.

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3

Gouthier, Daniele. « Désormais ovvero La ragazza dagli occhi neri ». Dans i blu, 227–40. Milano : Springer Milan, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0712-3_20.

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4

Rosa, Cristina. « L’Asia orientale vista con gli occhi di viaggiatori italiani del secolo XVI ». Dans Studi e saggi, 283–94. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-467-0.23.

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Résumé :
The Italian travellers to the East during the 16th century left us some important works that they elaborated after their return to their homeland, works whose declared motivation was not only to leave a tangible memory of their life experiences but also to offer the cultured public of Old Europe and people interested in those geographical areas for professional reasons, useful material for a better understanding of the world. These texts, produced in accordance with certain literary canons that were already relatively well defined, are often documents capable of testifying to travel experiences in the era of the great geographical explorations in the Far East after Vasco da Gama’s voyage.
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5

Carpiceci, Marco, et Fabio Colonnese. « “L’inganno degli occhi”. Borromini’s Perspectival Niche for the Casa dei Filippini in Rome ». Dans Graphical Heritage, 227–37. Cham : Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-47983-1_21.

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6

Farsetti, Alessandro. « La Russia sovietica con gli occhi dei viaggiatori fascisti : frattura come (parziale) integrazione ». Dans Biblioteca di Studi Slavistici, 133–50. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-507-4.11.

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Résumé :
Thanks to a linguistic comparison of travel notes by Fascist intellectuals in the USSR I have identified three interpretative models of the Soviet phenomenon: theories about the character of Russian people; the presence of analogies between Soviet industry and American Fordism; similarities between fascism and communism. The result is both a fracture and integration with the West: as a fracture, Soviet Russia was perceived as positively close to Fascist Italy, whereas the similarities with the American model of economic growth were considered negative.
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7

Piccardi, Laura, Claudio Vitturini, Francesca Figliozzi et Maria Rosa Pizzamiglio. « La coordinazione occhio-mano ». Dans Training computerizzato di coordinazione visuo-motoria TCCVM, 3–4. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1575-3_2.

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8

Brabra, Hayet, Achraf Mtibaa, Layth Sliman, Walid Gaaloul, Boualem Benatallah et Faiez Gargouri. « Detecting Cloud (Anti)Patterns : OCCI Perspective ». Dans Service-Oriented Computing, 202–18. Cham : Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-46295-0_13.

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9

Zalila, Faiez, Stéphanie Challita et Philippe Merle. « A Model-Driven Tool Chain for OCCI ». Dans On the Move to Meaningful Internet Systems. OTM 2017 Conferences, 389–409. Cham : Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-69462-7_26.

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10

Santoro, N. « Informatica, Scuola, Communità : Uno Sguardo dall’ Occhio del Ciclone ». Dans Graph-Theoretic Concepts in Computer Science, 29. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/3-540-46784-x_4.

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Actes de conférences sur le sujet "Occhi"

1

Fasolo, Elisa, Ilaria Zorzi, Andrea Grassetto, Carlo Griffoni, Gary LA Jones et Diego Ponzin. « 5 The impact of the pandemic on ocular tissue procurement : the experience of fondazione banca degli Occhi del veneto ». Dans Abstracts of the European Eye Bank Association Virtual Meeting, 3–5 March 2022. BMJ Publishing Group Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.1136/bmjophth-2022-eeba.5.

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2

Ahmed-Nacer, Mehdi, Walid Gaaloul et Samir Tata. « OCCI-Compliant Cloud Configuration Simulation ». Dans 2017 IEEE International Conference on Edge Computing (EDGE). IEEE, 2017. http://dx.doi.org/10.1109/ieee.edge.2017.18.

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3

Ciuffoletti, Augusto. « Beyond Nagios - Design of a Cloud Monitoring System ». Dans Special Session on Experiences with OCCI. SCITEPRESS - Science and and Technology Publications, 2016. http://dx.doi.org/10.5220/0005778303630370.

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4

Parák, Boris, Zdeněk Šustr, Michal Kimle, Pablo Orviz Fernández, Álvaro López García, Stavros Sachtouris et Víctor Méndez Muñoz. « Evolution of the Open Cloud Computing Interface ». Dans Special Session on Experiences with OCCI. SCITEPRESS - Science and and Technology Publications, 2016. http://dx.doi.org/10.5220/0005934103390346.

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5

Šustr, Zdeněk, Diego Scardaci, Jiří Sitera, Boris Parák et Víctor Méndez Muñoz. « Easing Scientific Computing and Federated Management in the Cloud with OCCI ». Dans Special Session on Experiences with OCCI. SCITEPRESS - Science and and Technology Publications, 2016. http://dx.doi.org/10.5220/0005934403470354.

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6

Katsaros, Gregory, Thijs Metsch et John Kennedy. « SLAaaS : an OCCI Compliant Framework for Cloud SLA Provisioning and Violation Detection ». Dans Special Session on Experiences with OCCI. SCITEPRESS - Science and and Technology Publications, 2016. http://dx.doi.org/10.5220/0005938403550362.

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7

Mohamed, Mohamed, Djamel Belaid et Samir Tata. « Monitoring and Reconfiguration for OCCI Resources ». Dans 2013 IEEE 5th International Conference on Cloud Computing Technology and Science (CloudCom). IEEE, 2013. http://dx.doi.org/10.1109/cloudcom.2013.78.

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8

Sportello, Valentina. « Cronaca di un abbandono : fenomeni di migrazione all'interno della Ciudad Vieja di Montevideo ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8015.

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Résumé :
La Ciudad Vieja, ha rappresentato per secoli il centro funzionale, abitativo e commerciale della città di Montevideo, eppure nel corso dell’ultimo secolo ha subito molte trasformazioni che ne hanno mutato sia il volto urbano che la composizione sociale. Risulta infatti essere il barrio Montevideano con il maggior calo di abitanti (circa il 20%) e la causa principale di tale fenomeno è imputabile alla localizzazione del porto commerciale nella baia e al conseguente svilupparsi in loco dei servizi legati all’attività di quest'ultimo, che hanno trasformato l'antico centro storico in un “barrio portuale”. Lentamente la Ciudad Vieja si svuota e si classifica come luogo pericoloso e degradato agli occhi dei suoi abitanti, che se ne allontanano attratti da abitazioni più comode e tranquille sul bordo dell'oceano. A questo flusso di popolazione in fuga, se ne affianca uno contrario, invisibile, composto dal ceto più povero, il quale in cerca di un rifugio, è attratto dallo stock abitativo disponibile e abbandonato che occupa illegalmente e dalle possibilità di lavoro offerte dal vicino porto. Il volto della Ciudad Vieja cambia ancora, e il degrado urbano delle vie, corrisponde al peggioramento delle condizioni di vita dei suoi nuovi abitanti, i quali vivono in totale assenza di regole igieniche, in condizioni di sovraffollamento, privi di acqua e luce. Nonostante negli ultimi anni le amministrazioni si siano occupate del degrado urbano e sociale presente nella zona, le proposte di rilancio pensate, limitate al recupero di alcune facciate o alla pedonalizzazione di alcune vie, son fallite miseramente e il fenomeno non è stato arginato, mentre l'auspicata partecipazione di investitori privati non ha mai avuto seguito. For centuries the Ciudad Vieja was the functional, residential and commercial centre of the city of Montevideo, however over the past century it has undergone many transformations, which have changed its urban essence and its social composition. It has been shown to be the barrio in Montevideo with the highest population decline (about 20 %). Such phenomenon may be attributed to the position of the commercial port in the bay and to the consequent development of activities linked to the port, which have transformed the old town centre into a "port barrio". The Ciudad Vieja slowly emptied and it was seen as dangerous and degraded by its inhabitants, who went away from it attracted by more comfortable and quiet homes by the ocean. Another flow contrasted that of the fleeding population: it was made up of the lower class in search for refuge, attracted by the vacant and abandoned homes, which it occupied illegally, and by work opportunities offered by the nearby port. The essence of the Ciudad Vieja changed once again and the urban decay of the streets was equivalent to the worstening of the living conditions of its new inhabitants, who live without sanitation rules, in overcrowded conditions and without running water and electricity. Although in recent years administrations have dealt with the area's urban and social decay, the proposed solutions, limited to the reclamation of a few facades and to the pedestrianisation of some streets, have failed miserably and the phenomenon hasn't been contained, while private investors have never participated.
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9

Baiyan, Wu, Wang Wei, Du Daosheng et Li Qing. « Oracle GeoRaster Image Data Visualization with OCCI ». Dans 2009 First International Workshop on Database Technology and Applications, DBTA. IEEE, 2009. http://dx.doi.org/10.1109/dbta.2009.180.

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10

Varadharajan, R., P. Tamilarasan et N. Balaji. « Evaluating environmental impact of Ockhi Cyclone in Kanyakumari District ». Dans 1ST INTERNATIONAL CONFERENCE ON MATHEMATICAL TECHNIQUES AND APPLICATIONS : ICMTA2020. AIP Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1063/5.0025986.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Occhi"

1

Fleishman, Erica. Sixth Oregon climate assessment. Oregon Climate Change Research Institute, Oregon State University, 2023. http://dx.doi.org/10.5399/osu/1161.

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Résumé :
Consistent with its charge under Oregon House Bill 3543, the Oregon Climate Change Research Institute (OCCRI) conducts a biennial assessment of the state of climate change science, including biological, physical, and social science, as it relates to Oregon and the likely effects of climate change on Oregon. This sixth Oregon Climate Assessment builds on the previous assessments by continuing to evaluate past and projected future changes in Oregon’s climate and water supply. Like the fifth assessment, it is structured with the goal of supporting the state’s mitigation planning for natural hazards and implementation of the 2021 Oregon Climate Change Adaptation Framework.
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2

Dalton, Meghan M., et Erica Fleishman. Fifth Oregon climate assessment. Oregon Climate Change Research Institute, Oregon State University, 2021. http://dx.doi.org/10.5399/osu/1160.

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Résumé :
Consistent with its charge under Oregon House Bill 3543, the Oregon Climate Change Research Institute (OCCRI) conducts a biennial assessment of the state of climate change science, including biological, physical, and social science, as it relates to Oregon and the likely effects of climate change on Oregon. This fifth Oregon Climate Assessment builds on previous assessments (Dello and Mote 2010; Dalton et al. 2013, 2017; Mote et al. 2019) by continuing to evaluate past and projected future changes in Oregon’s climate and hydrology. This Assessment is structured with the goal of serving as a resource for the state’s mitigation planning for natural hazards and implementation of the 2021 Oregon Climate Change Adaptation Framework.
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