Littérature scientifique sur le sujet « Nuovo linguaggio »

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Articles de revues sur le sujet "Nuovo linguaggio"

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Gallese, Vittorio, et Valentina Cuccio. « Il corpo paradigmatico. Simulazione incarnata, intersoggettività, Sé corporeo e linguaggio ». SETTING, no 43 (décembre 2020) : 5–44. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-043001.

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Résumé :
In questo articolo proponiamo una modalità con cui la neuroscienza cognitiva può fornire nuovi insight su tre aspetti della cognizione sociale. Intersoggettività, Sé umano e linguaggio. Sottolineiamo il ruolo sociale del corpo, concepito come sor-gente costitutiva della coscienza preriflessiva del Sé e degli altri. Intendiamo fornire una visione critica della neuroscienza contemporanea cognitiva e sociale e soste-niamo che il livello neurofisiologico di descrizione è condizione necessaria ma non sufficiente per lo studio dell'intersoggettività, del Sé umano e del linguaggio; questi elementi possono essere chiaramente comprensibili solo in collegamento ad un pie-no riconoscimento della loro stretta inter-relazione con il corpo. Prenderemo in esame i meccanismi specchio e la simulazione incarnata per la loro importanza per una nuova concettualizzazione dell'intersoggettività e del Sé umano. In questo con-testo ci focalizzeremo su una forma specificamente umana di intersoggettività: il linguaggio. Discuteremo gli aspetti della cognizione sociale legati al linguaggio in termini di incarnazione, sottolineando sia il carattere innovativo sia i limiti di que-sto approccio. Sosterremo che un aspetto chiave del linguaggio umano consiste nel disaccoppiamento dal suo usuale uso denotativo, che ne manifesta la capacità di astrazione. Discuteremo queste caratteristiche del linguaggio umano come esempli-ficazione della nozione greca di paradeigma, originariamente studiata da Aristote-le, per riferirci ad una forma tipica di argomentazione retorica e per collegarla alla simulazione incarnata. La conoscenza paradigmatica connette il particolare al par-ticolare, passando da una particolare situazione contingente al caso esemplare. Al-lo stesso modo, la simulazione incarnata consiste nella sospensione dell'applicazione concreta di un processo: la riutilizzazione della conoscenza moto-ria in assenza di movimento che essa realizza è un esempio di "conoscenza paradig-matica". Questo nuovo approccio epistemologico all'intersoggettività consente la possibilità di previsioni circa la natura intrinsecamente funzionale delle nostre ope-razioni cognitive sociali, andando oltre e senza subordinazione ad una specifica ontologia della mente.
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Berišić Antić, Danijela, et Matea Maglica. « La nascita di un nuovo linguaggio nella pandemia ». SPONDE 2, no 1 (28 décembre 2022) : 93–110. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.4091.

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Résumé :
La pandemia causata dal COVID-19 ha drasticamente cambiato la quotidianità delle persone. L’impensabile è diventato realtà. Sembra sempre più difficile immaginare di ritornare a vivere la "normalità". Il linguaggio, sottoposto a continui mutamenti, è diventato più ricco in un breve lasso di tempo. Ovviamente, non tutti i termini e i neologismi coniati durante la pandemia faranno in futuro parte dei dizionari ma alcuni verranno sicuramente registrati per segnare un’epoca che difficilmente sarà dimenticata. In questo contributo si è voluto riassumere ed analizzare cambiamenti subiti dal linguaggio sul piano lessicale. I termini, prima relativi esclusivamente al campo medico, hanno riempito le pagine dei giornali e il web e sono entrati a far parte del linguaggio comune dei cittadini. La nuova situazione che si è creata nel mondo dall’apparizione della pandemia è stata da ispiratrice per la creazione di neologismi, provenienti in gran misura dall’inglese. Il COVID-19 ha fatto creare tanto pessimismo tra le persone, le cose che prima erano scontate, non lo sono più, e c’è chi ha ritrovato l’ottimismo cercando di sdrammatizzare creando parole scherzose con i prefissoidi corona- e covid-. Oltre alle categorie summenzionate, nel presente contributo una parte è stata dedicata alle metafore sportive che vengono usate con il riferimento al coronavirus per attenuare la situazione difficile e dolorosa contro cui il mondo è andato in contro.
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Maniowska, Katarzyna Maria. « La poeticità nel linguaggio medico, la scientificità del linguaggio letterario : Analisi di narrazioni su malattie ». Moderna Språk 116, no 2 (28 décembre 2022) : 1–20. http://dx.doi.org/10.58221/mosp.v116i2.12130.

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Résumé :
In the present paper we focus on the comparison between medical language present in the narrative of some Italian writers: Antonio Tabucchi, Umberto Eco, Oriana Fallaci, Elena Ferrante, Dino Buzzati and fragments of medical reports that deal with the respective medical problems observed in the analysed novels/short stories: Il tempo invecchia in fretta, La misteriosa fiamma della regina Loana, Il cappello pieno di ciliege, La storia del nuovo cognome, Sette piani.With the comparative analysis of stylistically distant passages, we intend to indicate common points in the use of the Italian medical language both in the scientific and literary fields, as well as identify divergent linguistic aspects in the representations of this reality. We also intend to demonstrate the need to understand various narrative modes at different levels of specialized language.Despite different narrative modes, the essence of the phenomenon itself is not lost. There is also a common space in which meet various representations of the subjective truth that exists regardless of the language.
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Rociola, Giuseppe. « Del soggetto diviso ». RICERCA PSICOANALITICA, no 3 (novembre 2010) : 97–106. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-003007.

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Résumé :
Il soggetto della fenomenologia e quello delle neuroscienze sembrano avere molti punti in comune. In effetti condividono una parzialitŕ e quindi un errore di prospettiva: se la prima non puň svincolarsi dal piano immaginario sottovalutando la ristrutturazione sistemica dovuta all'acquisizione del linguaggio simbolico delle societŕ umane, le altre riducono le dinamiche della soggettivitŕ a quelle del substrato cerebrale. Per mezzo della epistemologia dei sistemi complessi, sosteniamo che il linguaggio porta all'emergenza di un livello sistemico differente, un nuovo dominio, in cui ogni talking cure trova la propria pertinenza. Il soggetto che nasce dal linguaggio č un soggetto diviso - come ha scoperto Freud e come la clinica ci mostra continuamente - non fra la coscienza ed il procedurale o l'implicito, bensě in se stesso. Attraverso questa prospettiva č possibile comprenderlo appieno, curarlo efficacemente, ma soprattutto č l'unica prospettiva etica, dove per etica si intende la questione del desiderio singolare che abita l'azione di quell'individuo e che comporta un'inconscio non riducibile alle altre dimensioni su citate.
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Bralić, Snježana. « LE PAROLE CHIAVE DELLA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA E LE NUOVE TENDENZE LESSICALI ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 143–58. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.9.

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Résumé :
Tenendo presente che il progresso tecnologico ha inva so ogni ambito della nostra vita, questo intervento servirà a capire come le innovazioni tecnologiche, e il linguaggio cui danno vita, non siano più un settore o un gergo specialistici, ma un modo del vivere e del parlare contemporanei. Si tratta di una riflessione non solo linguistica in cui le parole e le espressioni nuove, formatesi come risultato del progresso e della rivoluzione tecnologica, costituiscono una ricchezza lessicale dell’italiano, tratta da quotidiani, fonti lessicografiche e siti internet. Dalla possibilità di far comunicare strumenti diversi o di racchiudere inun unico strumento funzioni finora disperse in più apparecchi, sono nati i termini che indicano l’orizzonte privilegiato della tecnologia moderna: multifunzione, compatibilità e interconnessione. Nell’italiano, che prima di adattarsi al mondo digitale ha ricavato dall’inglese la maggior parte dei termini legati alla tecnologia, rimangono ancora molte oscillazioni terminologiche. Secondo le parole di Gino Roncaglia “non si tratta semplicemente di analizzare prestiti e neologismi di un settore ‘alla moda’, ma di comprendere il funzionamento e i cambiamenti della lingua nel suo incontro con un ambiente comunicativo nuovo”. Quindi si pone la domanda se la tecnologia parla, se ha cambiato la lingua o vi ha aggiunto semplicemente un lessico che abbonda di sigle e anglismi, un linguaggio nuovo che rispetta le regole della velocità e della sintesi. Molti termini strettamente tecnologici, sentiti come ostici, suscitano resistenza nei singoli parlanti, tanto che si parla di distinzione fra tecnofoni e tecnoanalfabeti, cioè tra quelli che sanno quali nomi dare alle trasformazioni quotidiane e quelli che le usano, senza riuscire a nominarle. Ci riferiamo al fenomeno della diffusione di nuove forme, di veri e propri internazionalismi che si adattano o ricalcano in vario modo, elementi lessicali di origine inglese o angloamericana come in tanti altri settori.
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Fagotto, Federico Filippo. « Licite o illecite ? Le regole del bridge verso un nuovo linguaggio normativo ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2016) : 7–28. http://dx.doi.org/10.3280/sd2016-001001.

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Pereira, Roberto. « Verso una diagnosi relazionale della schizofrenia ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 51 (août 2020) : 20–39. http://dx.doi.org/10.3280/pr2020-051003.

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Résumé :
Il rapporto tra la psicopatologia, o meglio, tra la diagnosi psicopatologica, o la psicologia clinica, e la terapia familiare (TF) è comples-so, e si è modificato nel corso del tempo, in base ai cambiamenti che si sono verificati nella TF a partire dalla sua nascita. Questo articolo descrive le due anime che la TF ha sempre manifestato, una contraria e una a favore dell'uso delle diagnosi, rappresentate da Gregory Ba-teson e da Don Jackson, i quali, pur condividendo lo studio della comunicazione tra i pazienti schizofrenici e le loro famiglie, avevano un approccio molto differente ai problemi relazionali e/o psicologici o psichiatrici. La nostra posizione è decisamente favorevole all'uso delle diagnosi, proponendo però un nuovo linguaggio diagnostico relazionale che possa sostituire l'altrimenti inevitabile linguaggio psicopatologico tradizionale. Si propone, in conclusione, una diagnosi dimensionale e relazionale della schizofrenia, basata sulle caratteristiche relazionali descritte in queste famiglie, che permette di definire meglio le aree d'intervento e di analizzare l'evoluzione dell'intervento terapeutico.
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Puglisi, Melania. « Eros e linguaggio in Se una notte d'inverno un viaggiatore ». Cuadernos de Filología Italiana 28 (15 juillet 2021) : 379–403. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.72734.

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Résumé :
Quanto e in che modo l’eros informa la scrittura calviniana? L'articolo propone un approfondimento nuovo e originale sul tema, toccato finora in modo complessivo solo in Gabriele 1994, e lo fa in modo interdisciplinare, secondo due prospettive: quella letteraria e quella linguistica. L’analisi si concentra su Se una notte d’inverno un viaggiatore, in particolare sulla scena erotica del romanzo, caratterizzata dalla descrizione del sesso come lettura del corpo. L’articolo mostra come, sia sul piano letterario sia su quello linguistico, il romanzo sia pervaso dall’erotismo in modo più profondo di quanto si creda. Ciò si rileva, per fare qualche esempio, in diversi passi che comunicano tra loro a distanza, in domande a cui si dà risposta dopo qualche pagina, nelle ripetizioni di parole chiave. La struttura stessa dei capitoli, così come la successione degli eventi, segue uno schema che sembra trovare una ragion d’essere nella tematica erotica. L’autore veicola il proprio pensiero sull’erotismo anche attraverso le peculiari strategie linguistiche che adotta e che sembrano essere la conseguenza naturale della sua teoria sulla difficile rappresentabilità dell’eros in letteratura.
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Nevola, Gaspare. « LA POLITICA DELLA SECESSIONE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no 1 (avril 1998) : 119–56. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025776.

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Résumé :
IntroduzioneUn nuovo termine sta facendo irruzione nel nostro lessico politico corrente: secessione. E con esso, un nuovo fantasma s'aggira anche per l'Italia. Dopo e accanto alla questione settentrionale, al federalismo e al problema del senso di nazione, con la parola d'ordine «secessione» è ancora una volta la Lega a ridefinire l'arena del dibattito politico, introducendovi temi di riflessione inediti o trascurati nel nostro paese. Suo malgrado, essendo di altra natura i suoi intenti, il leghismo ci costringe ad affrontare importanti questioni politico-culturali. A dispetto del dubbio spessore della cultura politica della sua leadership, con le sue iniziative ad effetto, spregiudicate e talora preoccupanti, il leghismo sta certamente contribuendo ad un progressivo rifacimento del linguaggio politico di casa nostra. In particolare, con i proclami secessionisti del leghismo «padano» emerge ancora una volta la centralità della dimensione territoriale in politica. Siamo insomma di fronte ad un tipico problema di «politicizzazione del territorio». Ma siamo altresì collocati sul terreno della politica: della «politica della secessione».
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Piredda, Patrizia. « La costruzione retorica e le implicazioni etiche dell’uso dell’immagine dell’eroe nel discorso interventista di Quarto di Gabrielle d’Annunzio ». Quaderni d'italianistica 34, no 1 (22 juillet 2013) : 115–31. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i1.19875.

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Résumé :
Questo articolo è uno studio sulle implicazioni etiche che soggiacciono alla retorica del linguaggio dannunziano, in particolar modo alla costruzione dell’immagine dell’eroe nei discorsi a favore dell’interventismo. Scopo dell’articolo è mostrare che d’Annunzio utilizza un nuovo modo di argomentazione, estraneo alle forme della retorica classica, fondata sull’entimema ossia sulla dimostrazione logica di una tesi, in quanto propone una nuova forma fondata invece sull’immediatezza del sentimento. Ciò comporta uno slittamento per cui chi ascolta non è più chiamato a valutare razionalmente l’argomento per vagliarne la validità, ma è chiamato ad aderirvi irrazionalmente, senza mediazione della ragione, e a prendere per vero il contenuto del discorso. Lo scopo dell’articolo è mostrare che un argomento forense, come i discorsi dannunziani per l’interventismo, quando viene esposto in termini apodittici, pur essendo mancante di un fondamento logico evidente, al fine di convincere chi ascolta a intraprendere una determinata azione, ha un’implicazione pratica che può essere considerata in termini kantiani immorale.
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Thèses sur le sujet "Nuovo linguaggio"

1

Semprini, Luca. « Una panoramica su Kotlin : il nuovo linguaggio per lo sviluppo di applicazioni Android ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
Lo scopo della presente tesi di laurea è quello di presentare in maniera esaustiva ed approfondita le caratteristiche e le peculiarità fondamentali del linguaggio di programmazione Kotlin, con particolare attenzione alle sue applicazioni per lo sviluppo di sistemi Android. La trattazione è strutturata su quattro capitoli: nel Capitolo 1 viene illustrato il contesto storico in cui la progettazione del linguaggio ha avuto luogo, nonché le piattaforme target per cui poterlo utilizzare, i concetti fondamentali della filosofia del linguaggio e i principali metodi di compilazione; nel Capitolo 2 viene esposta la sintassi basilare del linguaggio e le sue caratteristiche più interessanti, fornendo in maniera sistematica esempi di codice esplicativi; nel Capitolo 3 viene approfondita la piattaforma Android come target principale di Kotlin, fornendo esempi di feature proprie del linguaggio che possono risultare congeniali allo sviluppo di applicazioni in questo ambiente: anch’esse vengono corredate da esempi di codice per un approfondimento ulteriore; in questo capitolo vengono, inoltre, analizzate le prestazioni del linguaggio sotto l’aspetto della velocità di compilazione, del conteggio dei metodi, dell’impatto sulle dimensioni dell’applicazione scritta in Kotlin, e sulla stabilità effettiva di quest’ultima. Infine, nel Capitolo 4 viene effettuata un’analisi sullo stato attuale del linguaggio e la sua popolarità, concludendo con una valutazione delle prospettive future in ambito Android che Kotlin potrà riscontrare nei mesi a venire.
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Grossi, Michele. « Implementazione di un nuovo banco di prova per il collaudo di riduttori epicicloidali ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Il contenuto della tesi si è basato sull'esperienza di tirocinio svolta all'interno del reparto di ingegneria del processo dello stabilimento forlivese dalla Bonfiglioli Riduttori S.p.a. Nel capitolo 1 è stata presentata una breve introduzione sull’azienda mostrandone l’influenza e la collocazione a livello globale e descrivendo, in breve, la sua storia. Nel capitolo 2 si espone la linea di montaggio in cui è stato integrato il banco di collaudo. In particolare, si analizza il ciclo lavoro del riduttore denominato grader 606W, si mostrano le sue parti e si spiega come questo venga montato e collaudato. Nel capitolo 3 si descrive lo svolgimento del progetto da me diretto all’interno del periodo di tirocinio commentandolo nelle varie parti. Viene poi mostrato il diagramma di Gantt utilizzato per coordinare le diverse fasi. Infine, si presenta una semplice analisi economica di progetto e si ipotizza il tempo di ritorno dell’investimento. Nel capitolo 4 si entra nello specifico della descrizione del banco di collaudo in tutte le sue parti. Si procede per blocchi funzionali e si mostra, per ognuno, parte meccanica e struttura del sistema di comando. Vengono descritti i sistemi di sollevamento e rotazione del portapezzo, quello di alimentazione del motore idraulico di servizio per la prova di rotazione del riduttore e viene fatto un accenno sulla prova di tenuta dell’aria (air-control). Si parla poi del sistema di sicurezza per la tutela dell’operatore nel luogo di lavoro mostrandone i diversi componenti. Infine, si analizza il quadro elettrico e si descrive il funzionamento di alcune sue parti quali inverter, PLC e alimentatore. Nel capitolo 5, ultimo della trattazione, si parla nel dettaglio dell’azionamento concentrandosi sulla parte di controllo del sistema di alimentazione del motore di servizio. Viene descritto inizialmente il sistema di scambio dati per poi passare alla programmazione della logica del PLC la quale viene presentata in modo molto dettagliato.
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Mehmedović, Mirza. « Le chiavi della mente : linguaggio e pensiero alla luce delle nuove scienze ». Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2014. http://hdl.handle.net/11384/86222.

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Lelli, Simonetta <1967&gt. « La comunicazione linguistica nelle letterature postcoloniali : tra fraintendimenti e nuovi linguaggi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/206/1/TesiDottoratoL-LIN_10.pdf.

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Lelli, Simonetta <1967&gt. « La comunicazione linguistica nelle letterature postcoloniali : tra fraintendimenti e nuovi linguaggi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/206/.

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CARBONE, LUISA. « Nuovi linguaggi interpretativi per la rappresentazione geografica del territorio di Tor Vergata ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/663.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca ha l’intento di definire il carattere costruttivo delle immagini e delle rappresentazioni nel dar forma a nuovi scenari urbani. La condizione contemporanea della città impone, infatti, di prendere in considerazione il delicato equilibrio tra continuità e trasformazione che interessa il rapporto città/territorio, il disarticolarsi e riarticolarsi di territori e di paesaggi che solo la molteplicità dei linguaggi tecnologici può aiutare a decifrare. Ogni linguaggio tecnico orienta e media le rappresentazioni possibili, è meglio dunque essere consapevoli di questi effetti di mediazione per scegliere le forme d’analisi più idonee e cercare di controllare gli effetti inattesi. Non vi è, infatti, immagine influente che non ricorra a forme evidenti di rappresentazione, così come non vi è rappresentazione tecnica che non tragga senso e forza da una visione almeno parzialmente condivisa. Questo significa che ogni elaborazione rappresenta una “possibilità collettiva” in un certo orizzonte spaziale e temporale, che implica responsabilità di scelta e di sperimentazione. È indispensabile una metodologia per valutare correttamente i valori in gioco nel comunicare un’idea di città o di progetto urbano. Pertanto diventa importante indagare come la rappresentazione si confronta con un’idea di città che oggi si articola in una moltiplicità di forme. In questa direzione si sviluppa l'interesse per l’esito geografico urbano delle trasformazioni in atto nella periferia Sud di Roma, nella centralità metropolitana di Tor Vergata. Nello specifico ciò che si vuol analizzare è la complessità dei rapporti che lega il Campus universitario all'universo discorsivo che lo riguarda. Esso, infatti, si impone come tessuto iperconnettivo e performativo che salda le realtà concrete delle ex borgate abusive con le loro immagini e con gli immaginari futuri di periferie riqualificate, elevate nel Nuovo Piano Regolatore di Roma al rango di Centralità locali.
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Frison, Federica <1994&gt. « Arte, Cultura e Nuovi Media digitali. Informazione e consumi culturali attraverso i nuovi linguaggi digitali e il Social web ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18911.

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Résumé :
Il presente lavoro si presta ad analizzare la profonda relazione instauratasi nel corso degli ultimi vent’anni tra il sistema dell’arte e della cultura e le nuove ICT. Particolare attenzione verrà rivolta all’enorme contributo dei nuovi media digitali, del web e dei social media, che in breve tempo hanno saputo rivoluzionare il settore dei Beni Culturali, incoraggiando altresì nuove forme di partecipazione e il coinvolgimento di un pubblico più ampio e diversificato. Il ricorso sempre più frequente ai nuovi linguaggi digitali, sia nelle pratiche di condivisione esperienziale che come parte integrante delle strategie di web marketing culturale messe in atto da istituzioni e professionisti del settore, sembra infatti suggerire, oggi più che mai, un bisogno impellente di attuare delle azioni più specificamente mirate a favorire l’inclusione e la partecipazione attiva della collettività alla vita culturale. Obiettivo, rimediare a lacune e difficoltà ancora persistenti nell’ambito dell’engagement, a cui è oggi possibile ovviare grazie ad intelligenti strategie di comunicazione online, nonché grazie al potenziale offerto dalle nuove ICT e dal Social Web. In quest’ottica, si vogliono perciò esaminare gli effetti di un utilizzo più o meno valente dei nuovi media digitali, nel tentativo di stimolare l’interesse collettivo e di incrementare i consumi artistici e culturali. Il tutto verrà illustrato in virtù di alcune analisi (tramite raccolta di dati e informazioni desumibili da alcuni autorevoli studi, report e pubblicazioni ufficiali) e considerazioni di attualità legate alla parentesi storica in cui stiamo vivendo, ovvero, tenendo conto delle criticità e delle nuove sfide innescate dall’emergenza Covid, che ha travolto rapidamente anche il mondo dell’arte e della cultura. Alla luce dei fatti, risulta evidente come le nuove tecnologie e i media digitali non possano più essere concepiti come un mero elemento accessorio, bensì come parte integrante delle attività e dei servizi che il settore culturale può offrire; uno strumento che ne amplifica le potenzialità, un valore aggiunto spesso indispensabile - sebbene non del tutto esaustivo - che permette non solo di far fronte alle difficoltà del presente ma di cogliere anche le opportunità del futuro.
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REVEDIN, JANA. « Monumenti e modernità : stile e linguaggi degli Hallenbauten, elementi della costruzione della nuova città ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/11578/278432.

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Zanuccoli, Anna. « Sintesi vocale attraverso speech BCI invasive : nuove prospettive verso un parlato intelligibile ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21009/.

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Résumé :
Ogni anno milioni di persone risultano affette da numerose patologie neurodegenerative o traumatiche che comportano la perdita della capacità di parlare. Gli strumenti che permettono il ripristino della comunicazione sono le BCI (Brain Computer Interface), cioè delle interfacce che collegano l’attività celebrale ad un computer che ne registra e ne interpreta le variazioni. Una caratteristica comune alla maggior parte di tali strumenti è che la comunicazione permessa dalle BCIs risulta solitamente essere molto lenta rispetto alla capacità comunicativa del linguaggio naturale poiché si riescono a riprodurre solo 5/6 parole al minuto. Per questo motivo negli ultimi dieci anni la ricerca si è concentrata su altre possibili soluzioni in cui le tecniche di BCIs fossero in grado di controllare un sintetizzatore vocale in tempo reale al fine di ripristinare una comunicazione fluente. In questo contesto si inserisce l’obiettivo della tesi che consiste nel confrontare tre differenti sistemi di speech BCI in grado di riprodurre un discorso fluente e intelligibile. I metodi di BCI confrontati nel presente elaborato sintetizzano il parlato attraverso la rilevazione invasiva dell’attività cerebrale misurata tramite elettrocorticografia (ECoG) da specifiche aree del cervello deputate al linguaggio. Tutti i metodi descritti decodificano l’attività cerebrale attraverso delle reti neurali, e utilizzano l’attività cerebrale direttamente collegata alla produzione del linguaggio per controllare il sistema di speech BCI, attuando quindi una comunicazione diretta. Ad oggi questi innovativi sistemi di speech BCI rappresentano la soluzione più promettente per risolvere problemi di comunicazione per persone affette da SLA e LIS poiché permettono di ripristinare una capacità comunicativa molto simile a quella del linguaggio naturale migliorando la qualità della vita del paziente.
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PASTORE, MONICA. « Linguaggi ibridi. I progettisti grafici italiani e il computer come nuovo strumento di progetto tra gli anni Ottanta e Novanta ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306110.

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Résumé :
Nella metà degli anni Ottanta l’avvento del computer nel settore della progettazione grafica ha trasformato profondamente dagli strumenti alla prassi progettuale, dai supporti alla qualità degli artefatti, dall’identità dei progettisti ai linguaggi impiegati. Finora la storiografia internazionale si è occupata di questa rivoluzione in particolar modo focalizzandosi sulle realtà anglosassoni che sono entrate per prime in contatto con la nuova strumentazione digitale, tralasciando però gli episodi di molte altre nazioni considerate ‘periferiche’, tra cui lo scenario italiano. La tesi si propone difatti di ricostruire le vicende inedite della grafica italiana tra gli anni Ottanta e Novanta indagando sui cambiamenti in atto nel progetto grafico e individuando quali sono stati i protagonisti di queste nuove istanze visive, quali relazioni si sono instaurate tra di loro e come queste abbiano contribuito alla trasformazione dei linguaggi visivi confrontandosi con lo scenario internazionale. Lo scopo principale è dar voce a figure minori della storia della grafica italiana e ricostruire le geografie relazionali che sottendono alcune particolari vicende. Attraverso una serie di testimonianze orali è stato possibile individuare alcune peculiarità del panorama italiano di quegli anni. Innanzitutto si riscontra una chiara suddivisione in tre generazioni principali – gli apocalittici, gli integrati e i tecno-entusiasti – che affrontano l’avvento del computer in modo differente, ma che soprattutto conducono riflessioni diverse sui linguaggi, condizionati dai loro approcci e dall’atteggiamento verso la nuova strumentazione digitale. In secondo luogo si individuano quali sono le specificità del graphic design italiano del periodo analizzato in questa tesi, da un lato è il risultato della estesa contaminazione delle tecniche e della mescolanza delle espressioni visive, configurandosi conseguentemente come un progetto integrato e ibrido, e dall’altro nasce dalla capacità critica di filtrare esperienze e patrimoni diversi e di assumere come proprie certe modalità progettuali estere rielaborandole in chiave italiana. Ciò che si evince alla fine è l’esistenza di una miriade di approcci differenti condizionati dal contesto in cui i progettisti lavorano, di un’eterogeneità dei linguaggi che spaziano da quello più sperimentale a quelli multimediale e di una ricchezza di produzione ampliata anche dalla velocizzazione della prassi progettuale, effetto dell’elaborazione digitale degli artefatti comunicativi. Quindi il graphic design italiano degli anni Ottanta e Novanta non si può descrivere come una visione unitaria, intesa come un gruppo di persone che porta avanti un pensiero coerente su approcci e linguaggi, bensì si dovrebbe intendere come un’orchestra polifonica, dove ogni singolo componente contribuisce a costruire con il suo punto di vista la base della comunicazione visiva nazionale; una comunità capace di formare attraverso le vicende di quegli anni una serie di professionalità future.
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Livres sur le sujet "Nuovo linguaggio"

1

Barcellona, Pietro. Parolepotere : Il nuovo linguaggio del conflitto sociale. Roma : Castelvecchi, 2013.

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Campioli, Andrea. I presagi di un nuovo costruire : Il linguaggio delle tecniche esecutive nell'architettura della seconda età della macchina. Milano : F. Agneli, 1988.

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Gianfelice, Michele. Dalla manipolazione del linguaggio ad un modo diverso di vivere la verità : Un nuovo filone della filosofia : il filone fantasy. Macerata : Simple, 2009.

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Dalla manipolazione del linguaggio ad un modo diverso di vivere la verità : Un nuovo filone della filosofia : il filone fantasy. Macerata : Simple, 2009.

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Fischer von Erlach, Johann Bernhard. Progetto di un’architettura istorica. Entwurff einer Historischen Architectur. Sous la direction de Gundula Rakowitz. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-809-5.

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Résumé :
La cura e la traduzione integrale (la prima in italiano) dell’Entwurff einer Historischen Architectur. Progetto di un’architettura istorica (Vienna 1721) di Bernhard Fischer von Erlach si incarica di colmare una grave lacuna nella storiografia italiana in quanto l’Entwurff costituisce indubbiamente un’opera decisiva, di soglia, per intendere la dimensione compiutamente compositiva del moderno progettare architettonico inteso come rapporto tra mimesis e inventio. La dimensione ‘istorica’, ossia l’insieme eterogeneo dei materiali, viene disposta e ritessuta da una progettualità le cui direttrici convergono nel punto centrale di una forza immaginativa, ‘fantastica’ ovvero ‘poietica’, in grado di superare il rapporto semplice, lineare, tra ‘natura’ e ‘artificio’, riaprendo pertanto al problema di pensare, sempre di nuovo, il linguaggio architettonico.
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6

Luca, Toschi, dir. Il linguaggio dei nuovi media. Milano : Apogeo, 2001.

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7

Convegno "Il linguaggio della divulgazione.". (3rd 1985 Milan, Italy). Atti del Convegno "Il linguaggio della divulgazione" : Linguaggio dell'informazione e nuove tecnologie. Milano : Selezione dal Reader's Digest, 1986.

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8

Pinocchio : Nuove avventure tra segni e linguaggi. Milano : Mimesis, 2012.

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9

1668-1744, Vico Giambattista, dir. Interpretazioni vichiane : Diritto, linguaggio e costume nella "Scienza nuova". Pisa : Giardini, 1986.

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10

Oreggia, Eleonora. Il segno audiovisivo : Cinema d'animazione e nuovi linguaggi. Milano : Meltemi, 2022.

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Chapitres de livres sur le sujet "Nuovo linguaggio"

1

Kipar, Andreas. « Verso un nuovo linguaggio paesaggistico : ». Dans Patrimonio e progetto di architettura, 237–41. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.41.

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2

« L’Altro sociale e l’invenzione di un nuovo linguaggio : ». Dans Il difetto, 139–46. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv17z843w.13.

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3

Michele Russo. « La prospettiva curiosa in acqua : un nuovo linguaggio anamorfico ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.61.

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4

Maria Grazia Cianci, Daniele Calisi, Sara Colaceci et Matteo Molinari. « Nuove e vecchie immagini della didattica : reale e virtuale ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.26.

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5

Alessandra Vezzi et Beatrice Stefanini. « Strategie di musealizzazione dinamica per nuovi ambiti di memoria : il progetto DHoMus ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.154.

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6

Raissa Garozzo et Cettina Santagati. « Nuove prospettive sulla ferrovia Circumetnea : un viaggio tra archivi e rappresentazione digitale ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.93.

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7

Pisa, Gianmarco. « Il confine, luogo di conflitti e attraversamenti. Testimoni di guerra e nuovi conflitti : il caso Balcani ». Dans Margini e Confini. attraVersamenti di metodi e linguaggi tra comunicazione, didattica e possibilità della ricerca. Editoriale Scientifica, 2018. http://dx.doi.org/10.19245/25.05.bs.c05.049.

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Actes de conférences sur le sujet "Nuovo linguaggio"

1

Roselli, Claudia. « Geografie della memoria e zone di transizione : interpretare le possibilità future di salvaguardia dei legami territoriali a Delhi ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7959.

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Résumé :
Il futuro delle metropoli sarà quello di continuare ad aumentare in dimensioni ed estensioni, fagocitando territorio, oppure ci sarà un momento in cui le cose cominceranno a cambiare, nella consapevolezza collettiva e politica, che è necessario assimilare i concetti di limite e di sostenibilità? Sembra che le svolte economiche globali abbiano già allertato le menti sensibili verso un necessario cambiamento di rotta nella governance urbana. Non è più possibile ignorare le trasformazioni, talvolta molto pericolose, in atto nelle nostre città, ed è piuttosto necessario tentare un loro indirizzamento verso passaggi temporali che considerino l'importanza della memoria collettiva, attivando l'engramma giusto per costruire nuove relazioni antropologiche, culturali e sociali. Nello specifico il paper vuole esaminare la realtà della città di Delhi, la capitale indiana, svelando l'esistenza nel suo corpo di zone di confine territoriali: zone dove ancora è possibile trovare e riconoscere tracce della sua antica origine rurale fatta di mestieri agricoli e artigiani, forni di argilla e terre coltivate. Questa anima della città, costituita da memorie, saperi e relazioni territoriali è stata minacciata, negli ultimi anni, dal desiderio cieco di espansione di imprenditori senza scrupoli e da decisioni non monitorate capillarmente relative ai piani di sviluppo urbanistico, le quali hanno avuto ricadute non prevedibili a spese del territorio e dell'ambiente. Negli ultimi anni, dopo la fine delle aspettative create dai Giochi del Commonwealth, la città ha sviluppato una rete infrastrutturale più veloce, promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici e creando una rete metropolitana molto efficiente, presupposto iniziale per riconquistare la sua antica fama di città verde. Oltre a queste nuove potenzialità infrastrutturali anche i tessuti connettivi, tra area ed area e le grandi zone di verde urbano ( giardini, parchi e foreste ) potenziano l'ipotesi di trasformare Delhi in una delle più competitive capitali del futuro. Per realizzare questa visione è necessario creare vocabolari, strade e linguaggi, capaci di suggerire lo sviluppo di nuovi modelli di insediamenti urbani sopratutto nelle zone più sensibili ovvero laddove avviene l'incontro tra l'urbano ed il rurale. The future of the metropolis will be to increase in dimension and extension phagocyting territory, or it will be a moment where the things will start to change, in the collective and politic awareness, that it is necessary to absorb the concepts of limits and sustainability? It seems that the global economic turns have already alerted the sensitive minds towards a necessary change of the course of the urban governance. It is not possible to ignore longer, the transformations, sometime very dangerous, in our cities, todays. Rather it is necessary try to addressed them in a time crossing, capable of understanding the importance of the collective memory, attracting the proper engramma to build new anthropological, cultural and social relations. Specifically the paper would like analyze the reality of the city of Delhi, the Indian capital, disclosing the existences, on its body, of some territorial boundaries. Zones where it is possible to find and to recognize tracks of its ancient rural origins made by crafts and agricultural artisan, clay ovens and cultivated lands. This soul of the city, made by memories, knowledges and territorial relations was menaced, on the last years, from the blind wish of expansions of unscrupulous businessman and from decisions not capillary monitored relatively to urban development plans, which have had unpredictable consequences for the territory and for the environment. After the end of the expectations created from the Commonwealth Games, on 2010, the city developed an infrastructural net more quick, promoting the use of the public transports and creating an underground net very efficient, initial assumption to regain its former glory of green city. Over these new infrastructural potentialities also the connective tissues, between area and area and the big zones of urban green, like gardens, parks and forests, they had great potential in themselves to make Delhi one of the most competitive capital of the future.To realize this visions it is necessary to create vocabularies, roads and languages, capable of suggesting the development of new models of urban settlements mainly on the sensitive zones, where it will happen the encounter between urban and rural.
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