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Forlivesi, Marco. « IL PROBLEMA STORIOGRAFICO DELLA NOZIONE DI "FILOSOFIA SCOLASTICA" E LA GENESI DELLA NOZIONE DI "SECONDA SCOLASTICA" ». Trans/Form/Ação 37, spe (2014) : 169–208. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00010.

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Résumé :
Il saggio intende delucidare la genesi delle nozioni di "filosofia scolastica" e "seconda scolastica". Le ricerche svolte fino a oggi sulla storia della nozione di "scolastica" non sembrano aver preso in esame la questione della possibile diversità della storia della nozione di "filosofia scolastica" rispetto alla storia delle nozioni di "teologia scolastica" e di "scolastica" tout court. In questo studio viene proposta la tesi secondo la quale la storia della nozione di "filosofia scolastica", benché strettamente connessa con la storia della nozione di "teologia scolastica", non è identica a quest'ultima e vengono presentati elementi e indizi circa i tempi e i modi nei quali, tra prima modernità e inizio del XX secolo, l'aggettivo "scolastica" fu utilizzato per designare un tipo di filosofia che viene ritenuto essere altro dal genere di filosofia praticato dagli autori moderni. I risultati raggiunti forniscono la base per determinare le ragioni che portarono Carlo Giacon a formulare, negli anni '40 del XX secolo, la nozione di "seconda scolastica", della quale vengono individuate le originarie finalità e implicazioni teoretiche.
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Cometa, Michele. « Weltliteratur. Una nozione desueta ? » Narrativa, no 35-36 (1 septembre 2014) : 19–33. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.1110.

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Macrě, Michele. « Procedimento : l'ambiguitŕ della nozione ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 95 (avril 2012) : 53–67. http://dx.doi.org/10.3280/qua2011-095006.

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Gallese, Vittorio. « l Sé inter-corporeo. Un commento a "Il soggetto come sistema" di Manlio Iofrida ». RICERCA PSICOANALITICA, no 3 (novembre 2010) : 35–44. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-003003.

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L'interessante lavoro di Manlio Iofrida, parte da una rassegna dei lavori dell'infant research che hanno contribuito a sgretolare l'antica separazione soggetto-oggetto, sostituendo al vecchio solipsismo una nozione del soggetto radicata nel concetto di relazionalitŕ. Tale nozione viene da Iofrida ricondotta ad alcuni antecedenti filosofici. Iofrida affronta poi le critiche che questo modello relazionale del soggetto ha suscitato. In particolare, affronta il tema della necessitŕ di formulare una nuova nozione di libertŕ connessa alla nuova nozione sistemica di soggettivitŕ. Nel presente commento mi concentrerň su alcuni recenti contributi delle neuroscienze cognitive che a mio parere sono consonanti con molti elementi del nuovo modello di soggettivitŕ discusso da Iofrida.
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Arrigoni, Tatiana. « Insiemi e insiemi infiniti. Spunti dalle scienze della cognizione ». PARADIGMI, no 3 (décembre 2011) : 89–104. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-003007.

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Nella storia del pensiero occidentale č stato escluso tanto che una molteplicitŕ di infiniti individui possa essere intesa e descritta come una(ovvero come un) quanto che una molteplicitŕ finita di individui venga intesa e descritta, se non in ambito matematico, come(ovvero come un). D'altro canto, in contesti matematici, spesso si caratterizza la nozione di insieme finito comee quella di insieme infinito come. Il presente articolo intende pronunciarsi, decidendola positivamente, sulla questione della generalitŕ e dell'inevitabilitŕ delle nozioni in questione, attingendo a risultati delle contemporanee scienze della cognizione.
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Balibar, Etienne. « Lo schema genealogico : razza o cultura ? » SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 41 (septembre 2011) : 11–21. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041002.

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Il saggio affronta la relazione tra nazionalismo e razzismo ruotando attorno alle nozioni die di, che insieme rinviano all'idea che la nazione debba trovare un meccanismo, istituzionale e immaginario, per trasferire e riprodurre al livello politico la funzione simbolica che lega il susseguirsi delle generazioni sotto il segno del ‘retaggio culturale' e della ‘identitÀ ereditaria'. Da un'analisi attenta risulta come tali nozioni siano ildell'idea di ‘razza' dopo che la sua applicazione alla violenta discriminazione dei soggetti coloniali, o dei discendenti degli schiavi, o dell'alteritÀ etnica, č stata delegittimata. Dunque, si puň comprendere come la nozione di razza, qualunque sia la giustificazione biologica adottata, non sia mai stata altro che una costruzione mitologica volta ad autorizzare il pensiero che riproduzione, trasmissione, educazione, memoria, tradizione ecc., avvenganodotata di una identitÀ riconoscibile.
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Piazza, Francesca. « Pisteis in Comparison : Examples and Enthymemes in the Rhetoric to Alexander and in Aristotle's Rhetoric ». Rhetorica 29, no 3 (2011) : 305–18. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2011.29.3.305.

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Nell'articolo vengono messe a confronto le nozioni di esempio ed entimema nella Retorica di Aristotele e nella Rhetorica ad Alexandrum. Il confronto mira a mostrare come, al di là delle analogie, le due prospettive presentino differenze anche sostanziali. L'ipotesi è che tali differenze dipendano essenzialmente dall'utilizzo, da parte di Aristotele, dell'apparato concettuale logico-dalettico in ambito retorico. Più esattamente, l'inserimento della nozione di sullogismos modifica radicalmente l'intero sistema delle pisteis, conferendo all'entimema un ruolo chiave del tutto assente nella Rhetorica ad Alexandrum. Tale posizione centrale dello entimema ha ricadute anche sul modo di intendere le altre pisteis.
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Sofia, Francesca. « Intervista a Pietro Costa ». SOCIETÀ E STORIA, no 177 (septembre 2022) : 583–99. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-177008.

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In quest'intervista, Pietro Costa si sofferma sui momenti salienti della sua riflessione storiografica che lo ha visto affrontare disparate epoche storiche (dal lemma di matrice medievale jurisdictio alla nozione di società civile nella riflessione settecentesca, dalla nozione di Stato nella giuspubblicistica italiana tra Otto e Novecento, fino alla monumentale ricostruzione della nozione di cittadinanza nella cultura occidentale). Ne risulta un percorso lineare, segnato da una particolare attenzione per la storia concettuale, considerata il palinsesto in cui allignano istituti e norme delle diverse esperienze prese in considerazione.
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Maggi, Bruno. « Critica della nozione di flessibilità ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 19 (février 2013) : 54–67. http://dx.doi.org/10.3280/eds2013-019007.

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Cabiddu, Maria Agostina. « La nozione giuridica di territorio ». TERRITORIO, no 47 (février 2009) : 195–99. http://dx.doi.org/10.3280/tr2008-047023.

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Résumé :
- The term ‘territorio' in Italian no longer refers necessarily to a general set of local institutions and interests, nor to what is constituted by those bodies termed ‘territorial authorities'. Rather today it alludes, even in the commonly understood meaning of the term, to a new form of relationship between 224 Territorio individuals and the environment that surrounds them and in which they perform their activities, which goes beyond traditional classifications of ownership and possession and relates to an undefined series of interests which can be encapsulated with a verbal formula which has no corresponding term in law in the strict sense in the notion of ‘territorial good/asset' (Translators note: the noun and its adjective are seldom translated by ‘territory', but variously by ‘community', ‘local', ‘geographical', ‘land' and so on according to the context). It is an open term subject to continuous evolution characterised by its immateriality and its public nature. This means that the substantive nature is the good and not the things (land, infrastructures, civil works, etc.) that constitute, according to the case, the material support for it, and it is therefore obvious that the position of a public authority in its quality as an exponent of the community is not so much the holder of property rights as of a holder of legislative and regulatory powers which it uses to pursue the common interest. Its public nature is therefore understood not in the subjective sense as a thing in the public domain or as belonging to a public administration, but rather as a good that is inherent to a general interest and more precisely the interest of conserving things and their context while also facilitating processes that are vital to society.
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Lanfredini, Roberta. « La nozione fenomenologica di dato ». Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 4, no 2 (22 août 2021) : 98–128. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v4i2.27977.

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Résumé :
In questo saggio sosterrò la tesi stando alla quale la prospettiva di Husserl va nella direzione di un empirismo estremamente sofisticato perché nello stesso tempo radicale ma non riduzionistico. Una forma di empirismo, cioè, che pur mirando a una revisione consistente dell’empirismo classico, non si discosta mai dal suo intento generale. Una delle obiezioni principali che possono essere rivolte a questa lettura è che l’utilizzo della nozione di a priori, più in particolare della nozione di a priori materiale, risulta essere sia storicamente sia teoreticamente contraria a una prospettiva di stampo empirista. Questa obiezione può essere in larga parte ridimensionata una volta compreso come le espressioni “a priori materiale” e “a priori sintetico” (usate con parsimonia dallo stesso Husserl) rimandino in realtà a un significato di a priori – quello fenomenologico - sostanzialmente differente da quello kantiano. Si tratterà quindi di mostrare come tale significato, pur includendo l’idea di una legalità necessaria e apodittica, nel caso della fenomenologia in realtà non solo non contraddica bensì confermi una prospettiva radicalmente empirista. Tale prospettiva sembra essere in qualche misura già racchiusa nelle due domande che la fenomenologia considera fondamentali. La prima domanda è che cosa è dato? La seconda domanda è che cosa è effettivamente contenuto nel dato?
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Simondon, Gilbert. « Riassunto : Storia della nozione d’individuo ». Chiasmi International 7 (2005) : 65–74. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi2005715.

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Cioccoloni, Alessandra. « La nozione di magia nell'immaginario antico ». Euphrosyne 32 (janvier 2004) : 203–14. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.125545.

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김민동. « La Nozione Giuridica Del Paesaggio Culturale ». Ilkam Law Review ll, no 41 (octobre 2018) : 47–72. http://dx.doi.org/10.35148/ilsilr.2018..41.47.

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Romei, Roberto. « Tra politica e diritto : rileggendo "Limiti costituzionali alla disponibilitŕ del tipo contrattuale nel diritto del lavoro" ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 121 (avril 2009) : 77–96. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-121006.

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Résumé :
In un saggio del 1995, a commento di una sentenza della Corte costituzionale, D'Antona argomentava l'esistenza nel dettato della carta costituzionale di una nozione di lavoro subordinato sottratta alla disponibilitŕ delle parti. L'A. rilegge il saggio di D'Antona e sostiene che nella Costituzione e nelle leggi ordinarie non č possibile rinvenire una nozione di lavoro subordinato "rigida". Il legislatore puň intervenire graduando le tutele. Anche la distinzione tra metodo sussuntivo e metodo tipologico, che D'Antona risolve a favore del secondo, č esaminata dall'A., che svolge alcune osservazioni critiche.
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Benincasa, Angela Valeria. « La nozione di "accident" nella giurisprudenza italiana ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 7 (août 2013) : 67–81. http://dx.doi.org/10.3280/dt2013-007007.

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Fiorentino, Giuliana. « La presentatività : Sulle tracce di una nozione ». Journal of Pragmatics 37, no 7 (juillet 2005) : 1135–39. http://dx.doi.org/10.1016/j.pragma.2004.11.009.

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Hirose, Koji. « Riassunto : La funzione euristica della nozione filosofica ». Chiasmi International 10 (2008) : 137. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20081024.

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Stefani, Massimo. « Sull'antropologia di Mario Vittorino ». Scripta Theologica 19, no 1-2 (6 mars 2018) : 63–111. http://dx.doi.org/10.15581/006.19.18498.

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Résumé :
1. Introduzione.- 2. I testi di Vittorino.- 3. Paralleli con alcuni autori pagani speculativamente prossimi a Vittorino .- 4. Le realtà ilemorfiche e la nozione di «summitates puriores tes hyles» .- 5. La discesa in senso astronomico e la dottrina dell' ochema-pneuma .- 6. La dottrina della discesa dell'anima in Vittorino ed il rifiuto della nozione di pneuma «quo consistit fluens corpus».- 7. La 'doxa' del nous doppio. Paralleli nella riflessione pagana.- 8. La esegesi alessandrina di Gen 2, 7 come fonte del dualismo di anima e nous (Filone, Teodoto, Clemente, Origene, Ambrogio).- 9. La ricezione della esegesi di Gen 2, 7 in Vittorino
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Crubellate, João Marcelo. « LA NOZIONE DI ALTRO NELLA TEORIA KIERKEGAARDIANA DEGLI STADI ESISTENZIALI ». Trans/Form/Ação 38, no 1 (avril 2015) : 81–102. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732015000100006.

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Résumé :
Partendo dalla nozione kierkegaardiana dell'Io come un rapportarsi propongo discutere in questo testo il concetto di altro nei diversi stadi esistenziali: l'estetico, l'etico ed il religioso. Cerco prima di descrivire il problema dell'Io nella filosofia di Kierkegaard rispetto alla questione da lui enunciata fin dall'inizio del saggio sulla Malattia Mortale (KIERKEGAARD, 2013a), ossia che la coscienza possa porre a se stesso o debba esser posta da un altro. Poi la mia ricerca appunta verso la nozione dell'altro nell'estetico come occasione per il godere del se stesso e appunta anche verso la nozione dell'altro come immagine dell'Io, un secondo Io, nello stadio etico. Alla fine arrivo al religioso dove, per il teologo danese, l'altro prende il senso di un altro come altro, una realtà in sé, dato che nel religioso l'altro è, prima di tutto, il Dio – la vera fonte della realtà dell'Io stesso – ed è ancora il prossimo, tutte le altre persone che, insieme all'Io, devono nella sua singolarità diventare spirito, coscienza coesa nella esistenza. Quest'altro religioso è pertanto il punto centrale della filosofia sociale kierkegaardiana, giacché nella posizione del prossimo egli è infatti il primo Tu (KIERKEGAARD, 2003).
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Icolari, Maria assunta. « IL FENOMENO FISCALE ITALIANO AL TEMPO DELLA CRISI DELLE CONCEZIONI GIURIDICHE TRADIZIONALI ». Revista da Faculdade Mineira de Direito 21, no 42 (16 juillet 2019) : 131–48. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2018v21n42p131-148.

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La disamina muove dal bisogno di una profonda riflessione del sistema tributario italiano dopo che la stagione della crisi, politica ma anche economica, ha sortito i suoi effetti sia sul rapporto mai paritario tra Amministrazione finanziaria e contribuente che sulla nozione di tributo. Pertanto oggetto di attenzione sono per un verso le problematiche legate alla mancanza sia di un vero e paritario contraddittorio nell’azione tributaria, per cui l’Amministrazione fiscale spesso è in una posizione di intollerabile supremazia, sia di un vero coordinamento con il diritto penale; per altro verso del bisogno di adeguare la nozione di tributo agli indirizzi che provengono dal giudice costituzionale.
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Trentini, Carlo. « Il diritto alla salute tra dignitŕ della persona e tutela costituzionale ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 1 (mars 2010) : 74–80. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-001007.

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Agostini, Igor. « La domanda sul l’uomo e la II Meditazione ». EDUCAÇÃO E FILOSOFIA 34, no 72 (12 février 2021) : 1141–56. http://dx.doi.org/10.14393/revedfil.v34n72a2020-59280.

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A questão sobre o homem e a II Meditação Resumo: Neste artigo, analiso a noção pré-filosófica de “homem” discutida por Descartes na Segunda Meditação. Apesar da atenção dirigida a esse tópico pelos contemporâneos de Descartes, em particular Bourdin, os pesquisadores não se demoram sobre tal questão. Argumentarei nas páginas seguintes que a análise da noção pré-filosófica de homem, por parte de Descartes, constitui um caso paradigmático do procedimento seguido na Segunda Meditação para encontrar a distinção. Esse procedimento consiste, de fato, em um movimento que, retomando uma noção pré-filosófica, encontra, através da atenção e, por conseguinte, da clareza, a distinção: concentrando a atenção na noção pré-filosófica de homem em que “descobre” a cogitatio, o meditador torna tal noção clara; depois, a separa das determinações às quais está unida, tornando-a distinta. Palavras-chave: Descartes, Meditações, homem, clareza e distinção. La domanda sul l’uomo e la II Meditazione Riassunto: In questo articolo analizzo la nozione pre-filosofica di ‘uomo discussa da Descartes nella Seconda Meditazione. A dispetto dell’attenzione rivolta su questo punto dai contemporanei di Descartes, in particolare Bourdin, gli studiosi non si sono particolarmente soffermati su tale questione. Argomenterò nelle pagine seguenti che l’analisi, da parte di Descartes, della nozione pre-filosofica di uomo costituisce un caso paradigmaico della procedura seguita nella seconda Meditazione per giungere alla distinzione. Questa procedura consiste, infatti, in un movimento che, regredendo da una nozione pre-filosofica, giunge, attraverso l’attenzione e, quindi, la chiarezza, alla distinzione: dentro la nozione pre-filosofica di uomo in cui il meditante ‘scopre’ la cogitatio, egli sofferma l’attenzione rendendo tale nozione chiara, poi la separa dalle determinazioni cui è unita nella medesima nozione rendendola distinta. Parole-chiave: Descartes, Meditações, homem, clareza e distinção. The question about man and II Meditation Abstract: In this paper I will focus on the pre-philosophical notion of ‘man’ discussed by Descartes in the Second Meditation. In spite of the attention addressed on this very point by Descartes’s contemporaries, especially by Bourdin, scholars have not much dealt with this topic. In what follows, I will argue that Descartes’s analysis of the pre-philosophical notion of ‘man’ constitutes a paradigmatic case of the procedure followed in the Second Meditation in order to attain distinction. This procedure consists in a movement by which the meditator, by regressing from a pre-philosophical notion, obtains clearness through attention, and therefore distinctness through clearness: by focusing his attention on the pre-philosophical notion of ‘man’, in which he discovers the ‘cogitatio’, the meditator makes such a notion clear; then, by internal means of separation, he makes this notion distinct as well. Keywords: Descartes, Meditações, homem, clareza e distinção.
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Fava, Ferdinando. « Le interazioni sul campo e l'implicazione in Gérard Althabe. Oltre lo stallo dell'etnografia urbana ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 95 (juillet 2011) : 63–87. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-095004.

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L'autore presenta la nozione d'implicazione del ricercatore nei lavori dell'antropologo francese Gérard Althabe e ne illustra l'originalitŕ mettendola a confronto con la nozione deidi Raymond Gold e deidi Patricia e Peter Adler per pensare le interazioni sul campo. Proprio sul campo, Althabe ha riconosciuto il suo potenziale gnoseologico, prima per rendere conto dell'universo rurale africano negli anni della decolonizzazione, e poi, nel contesto urbano francese, per analizzare le interazioni nello spazio pubblico residenziale, al tempo della trasformazione strutturale del lavoro salariato e del capitale degli anni Ottanta. L'autore evidenzia la pertinenza attuale dell'implicazione e delle operazioni di conoscenza a cui abilita a proposito delle novitŕ metodologiche invocate per superare lo stallo della etnografia urbana contemporanea.
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Roggi, Sara, et Mario Picozzi. « La phrônésis ricoeuriana : una rilettura di futilità e proporzionalità nei casi di fine vita ». Medicina e Morale 69, no 2 (21 juillet 2020) : 213–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.616.

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La dilemmaticità dell’esperienza della malattia, le implicazioni etiche e morali determinate dal progresso della bioingegneria medica e la complessità dei percorsi di cura hanno determinato il progressivo incremento di conflitti di natura morale all’interno delle strutture ospedaliere, dei centri di cura e degli hospice. Tali cambiamenti hanno pertanto condotto filosofi, bioeticisti e teologi morali ad interrogarsi circa la modalità con cui l’etica, diventando parte integrante della prassi clinica, può trovare un’applicabilità nella gestione, decostruzione e risoluzione dei conflitti morali nascenti all’interno del settore sanitario. Paul Ricoeur ha individuato nella phrônésis aristotelica l’approccio d’indagine imprescindibile per l’analisi contestuale del reale: quello prudenziale. Pertanto, nella sua petite éthique, la “saggezza pratica” – la prudence, così tradotta dalla nozione latina di “prudentia” – rappresenta il punto di partenza dell’espressione del giudizio medico, nonché dell’applicabilità della norma morale nella particolarità del reale. Il presente lavoro è stato concepito nell’obiettivo di indagare il ruolo pragmatico della nozione ricoeuriana di phrônésis in quella sfera “regionale”, così come presentata dall’autore, che è l’etica medica. L’analisi circa l’apporto della “prudenza” nelle dinamiche conflittuali del settore sanitario risulterà inoltre fondamentale nel rilevare l’interconnessione tra la nozione di phrônésis e i due concetti cardine del fine vita, ovverosia, la futilità e la proporzionalità.
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Ariano, Chiara. « La nozione di autorità. Suggestioni da Alexandre Kojève ». Ius Humani. Law Journal 4 (21 août 2014) : I—XVII. http://dx.doi.org/10.31207/ih.v4i0.53.

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Muovendo da un’analisi fenomenologica, l’articolo intende porre una riflessione critica sull’elaborazione giusfilosofica della nozione d’autorità prendendo spunto dal volumetto La nozione d’Autorità di A. Kojève (di cui prima si conosceva l’esistenza solo grazie a una nota presente nell’Esquisse d’une phénoménologie du droit), recentemente rinvenuto. L’autore inizia col fare un’analisi concettuale delle teorie dell’autorità, distinguendo così quattro tipi “semplici” o “puri” (analoghi agli idealtipi weberiani): la teoria teologica o teocratica, secondo la quale l’Autorità primaria e assoluta appartiene a Dio, e tutte le altre ne derivano; la teoria platonica, secondo cui l’Autorità si fonda sulla Giustizia; quella aristotelica, secondo cui appartiene a chi ha il sapere e la capacità di prevedere; infine quella di Hegel che la riduce al rapporto tra Signore e servo (vincitore e vinto), basato sulla lotta, il rischio e il riconoscimento del vincitore come autorità. Di queste, solo l’ultima – scrive Kojève – “ha avuto un’elaborazione filosofica completa, che si sviluppa sia sul piano della descrizione fenomenologica sia su quello dell’analisi metafisica e ontologica, le altre non hanno oltrepassato il livello della fenomenologia”. La radicale finitudine dell’uomo, sulla quale Kojève in definitiva fonda la sua pretesa ateistica e cerca conseguentemente di svincolare dalla trascendenza ogni fondazione dell'autorità, non esclude, però, a parere di chi scrive, la traccia di un ‟antropologia in cui torna ad affacciarsi l’infinito”.
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Cusinato, Augusto. « Il paesaggio, tessera mancante nella nozione di milieu ». SCIENZE REGIONALI, no 2 (juin 2015) : 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/scre2015-002001.

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Zanchi, Juri. « La decostruzione spirituale dell’Io. L’ambigua ontologia della carne in Merleau-Ponty ». Medicina e Morale 71, no 3 (3 novembre 2022) : 293–310. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1212.

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Il corpo umano è il terreno sul quale insistono molte delle dinamiche di stampo bioetico che nella loro problematicità morale richiedono una chiarificazione di senso relativa allo statuto ontologico e assiologico dell’umana corporeità. Del resto, il corpo umano, nella sua ambiguità, si situa sempre sul crinale fra l’essere e l’avere, in rapporto alla persona umana, complicando ulteriormente le prassi bioetiche, la cui declinazione morale cambia radicalmente a seconda dell’antropologia di riferimento. Altrettanto ambigua, poi, è la nozione di carne che rischia di essere equivocata nel suo significato apparentemente affine a quello di corpo. Tale nozione, la cui origine risale all’antropologia greca e, poi, biblica, ha trovato una radicalizzazione filosofica nell’ontologia della chair di Maurice Merleau-Ponty. Elevata a categoria di interpretazione dell’umano e, contemporaneamente, del mondano, essa vorrebbe sostituire la nozione di corpo. Ma, assumendo che io sono il mio corpo si può similmente affermare che io sono la mia carne? L’intento del presente saggio è quello di approfondire i rapporti fra persona umana, corpo e carne, mettendo in luce come l’ontologia della carne di Merleau-Ponty riesca, per un verso, a fondare un orizzonte ecologico che riunisce l’io e il mondo in un’unica e solidale famiglia ontologica. Per altro verso, tuttavia, tale concettualizzazione risulta problematica in quanto inserisce nell’antropologia una faglia di anonimato e generalità in cui si afferma un paradigma dell’impersonale, incapace di rendere ragione della specificità spirituale della persona umana e della sua corporeità.
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Loy, Gianni. « LA DISABILITA’ NELLE FONTI INTERNAZIONALI DISABILITY IN INTERNATIONAL SOURCES ». Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 4, no 1 (10 octobre 2019) : 16–41. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v4i1.157.

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Résumé :
La disabilità: una storia tragica nascosta nell’inconscio collettivo; 2. La palingenesi nei più recenti orientamenti legislativi: una tardiva riparazione? 3. La non omogenea nozione di disabilità nelle fonti internazionali; 4. Ma serve veramente una nozione rigida di disabilità? 5. Posto che tutti, in una certa misura, possiamo essere considerati dei disabili; 6. Ma, quindi, le persone affette da minorazioni esistono in quanto categoria? 7. La problematica distinzione tra discriminazione diretta e discriminazione indiretta; 8. Le cause di giustificazione e le deroghe; 9. Il diverso trattamento riservato ai disabili non costituisce discriminazione positiva ma è espressione del principio di uguaglianza; 10. Rimane da capire quando si possa ritenere che le cause di giustificazione siano ragionevoli; 11. Interpretazioni ed omissioni del legislatore italiano; 12. Ma le azioni volte a garantire l’uguaglianza dei lavoratori disabili non si limitano alla disciplina antidiscriminatoria.
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Calzolaio, Ermanno. « Verso una nozione di giurisdizione plasmata in prospettiva europea ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (janvier 2021) : 183–94. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002008.

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Parri, Ilaria. « La nozione di materia nella Cosmographia di Bernardo Silvestre ». Quaestio 7 (janvier 2007) : 265–82. http://dx.doi.org/10.1484/j.quaestio.1.100157.

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Calabrò, Gian Pietro. « L’eutanasia nella prospettiva dello stato costituzionale tra principi e valori ». Medicina e Morale 48, no 5 (31 octobre 1999) : 885–902. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.793.

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Résumé :
In questo articolo l’Autore ha voluto sottolineare la strettissima connessione tra la tutela del diritto alla vita e la natura dello Stato di diritto costituzionale. Due sono gli ambiti entro cui questo legame sembra entrare in fibrillazione: l’inizio e la fine della vita. L’Autore contesta infatti la possibilità di una configurazione giuridica dell’eutanasia, quale diritto di morire. Dopo aver analizzato la situazione legislativa de iure condito e de iure condendo, esamina la nozione di indisponibilità del bene vita entro la prospettiva dei principi e dei valori costituzionali. In quest’ultima prospettiva emerge infatti come la “natura” dello Stato costituzionale sia ancorato alla nozione di persona umana e ai suoi diritti inviolabili, di cui il diritto alla vita rappresenta quel diritto previo, pre-condizione di ogni altro diritto. In questo senso esso allora è principium essendi dello stesso ordinamento giuridico, che trova in esso la sua ragion d’essere e il suo criterio di legittimazione
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Trapè, Agostino. « Un libro sulla nozione di eresia mai scritto da sant’Agostino ». Augustinianum 25, no 3 (1985) : 853–65. http://dx.doi.org/10.5840/agstm198525346.

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Catarci, Marco. « Considerazioni critiche sulla nozione di integrazione di migranti e rifugiati ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no 43 (décembre 2014) : 71–84. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004305.

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Résumé :
Il tema dell'integrazione dei migranti e dei rifugiati rappresenta una rilevante emergenza sociale e formativa del nostro tempo. Tale questione impone una riflessione critica sulla nozione di integrazione sociale. Lo studio delle forme di inclusione dei migranti nella società impone, infatti, di "ribaltare" la questione dell'integrazione sociale, che viene solitamente declinata "a senso unico" in prospettiva assimilazionista come semplice inserimento, e rappresenta la cartina di tornasole per comprendere quale risposta si è in grado di offrire di fronte a quei processi globali che causano la dissoluzione, la disgregazione sociale e l'impoverimento di intere aree del pianeta.
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Zielinski, Agata. « La nozione di “trascendenza” ne Il visibile e I’invisibile (riassunto) ». Chiasmi International 2 (2000) : 431. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi2000265.

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Ardovino, Adriano. « La nozione di ‘cosa’ in Essere e tempo di Heidegger ». Quaestio 18 (janvier 2018) : 305–24. http://dx.doi.org/10.1484/j.quaestio.5.118122.

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Marzano, Gilberto. « Il turismo rurale come business eco-compatibile : l'importanza delle culture locali ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 96 (décembre 2011) : 97–116. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-096007.

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Résumé :
Il presente articolo prende in esame l'utilizzo delle culture locali come elemento d'attrazione turistica nelle aree rurali. Per superare i problemi aperti dal fenomeno dell'immigrazione nelle campagne (dovuta al reclutamento di manodopera a basso costo) viene proposta la nozione di glocal authenticity, quale nuova opportunitŕ per un moderno umanesimo basato sulla collaborazione culturale.
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Degrassi, Lidianna. « «Le industrie culturali e creative» : una formula fortunata, ma ancora in cerca di identità (giuridica) ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 22 (novembre 2018) : 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-022001.

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Résumé :
Inquadrare concettualmente la formula «CCI - Industrie culturali e creative» è un'operazione di cui si è occupata principalmente la dottrina economica della cultura. Il presente contributo offre alla comunità scientifica alcuni spunti di riflessione da un punto di vista giuridico, in particolare in relazione al diritto dell'UE e al diritto interno. Ciò che rende la definizione un unicum nel panorama del diritto pubblico multilivello è la specificità del CCI, che, allo stesso tempo, indaga i profili di «cultura», «creatività» e di «industria/economia». Ciò acquista rilevanza anche nell'ordinamento giuridico italiano, perché la Costituzione repubblicana non conosce questa nozione, il che fa sì che gli studiosi ne diano un'interpretazione sistematica. Oltre a questo, avendo a che fare con una forma di stato regionale, occorre rendersi conto di come sono distribuite le competenze tra Stato e Regioni, a causa dell'eterogeneità del settore del CCI. L'incertezza della nozione di diritto costituzionale ha permesso al legislatore statale di introdurne una simile, ma non identica: quella di «imprese culturali e creative», su cui, nel paragrafo finale, questo lavoro cerca di riflettere in prima battuta
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Barabino, Paolo. « Una proposta normativa green per la nautica ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 31 (décembre 2020) : 22–42. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-031002.

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Résumé :
La relazione ambiente/salute, i cambiamenti climatici e le epidemie suggeriscono una proposta normativa utile per la protezione dell'ambiente, a favore del settore della nautica. Si dimostra che la riconversione ibrida dei motori delle imbarcazioni è compatibile con la nozione di spesa pubblica contenuta nell'art. 53 Cost. ed è coerente con il sistema europeo degli aiuti di Stato previsto dall'art. 107 TFUE
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Boga, Diletta, et Giorgia Tassoni. « Trasformazione urbanistica e ormeggio stabile di imbarcazione adibita a struttura ricettiva ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 20 (octobre 2018) : 275–92. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020005.

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Résumé :
La decisione in esame, in accordo con la normativa italiana in materia urbanistica, riconosce l'esistenza di una "nuova operazione di costruzione" sull'ormeggio permanente di due navi per l'esercizio di un albergo, adottando un rigoroso approccio nei confronti del gestore. Il nuovo codice della nautica da diporto avrebbe potuto essere più chiaro, soprattutto con riferimento alla nozione di unità di navigazione
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Milione, Ciro, et Santo Napoli. « L’anima lavoristica della costituzione della repubblica italiana ». Boletín Mexicano de Derecho Comparado 1, no 158 (24 mars 2021) : 825. http://dx.doi.org/10.22201/iij.24484873e.2020.158.15637.

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Résumé :
La Costituzione italiana rappresenta un unicum dal punto di vista degli or-dinamenti passati e vigenti, giacché è la sola a porre a suo fondamento il concetto di “lavo-ro”. Tale nozione, nell’ottica della Carta, assurge a diritto, dovere e principio di natura cos-tituzionale. Va sottolineato che la relazione di impiego che soggiace a questa stessa nozione è quella che le norme civilistiche definiscono come subordinata. L’intenzione del Costituente era quella di conciliare la subordinazione del lavoratore con la libertà del cittadino. Per questo, la Costituzione introduce dei “contrappesi” volti a tutelare quegli individui che, sprovvisti di mezzi di produzione, per vivere dignitosamente sono vincolati al potere diretti-vo di un datore di lavoro. Sebbene molte disposizioni costituzionali non siano state piena-mente attuate, la Costituzione ha comunque assolto la funzione di migliorare le condizioni dei lavoratori italiani. La globalizzazione e le cicliche recessioni del mercato internazionale hanno messo in crisi l’anima lavoristica della Costituzione, esigendo il sacrificio di numerose garanzie. Nonostante oggi si registrino alcune timide migliorie dei livelli occupazionali, è dif-ficile sperare in una restaurazione completa di quelle stesse tutele di cui hanno goduto gene-razioni passate di lavoratori italiani.
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Ferrer Arellano, Joaquín. « GUIDO CONELLA, La nozione di bene comune, ristampa, Milano, Giuffrè, 1959 ». Ius Canonicum 2, no 3 (17 avril 2018) : 387–89. http://dx.doi.org/10.15581/016.2.24089.

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Chiodo, Simona. « Lo stile, la rappresentazione, l’espressione (cioè la nozione analitica di soggetto) ». Rivista di estetica, no 35 (1 août 2007) : 81–96. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.4070.

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Taliani, Simona. « Morti senza senso : La nozione di bambino evu nel Sud Camerun ». La Ricerca Folklorica, no 49 (avril 2004) : 55. http://dx.doi.org/10.2307/1479935.

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Annese, Mariella, et Letizia Chiapperino. « L'area protetta come dotazione territoriale per una rinnovata fruizione della costa ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 132 (novembre 2021) : 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132003.

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Résumé :
Partendo dal case study di Costa Ripagnola, il contributo riflette sulla capacita degli strumenti di tutela di attribuire nuovi significati all'area protetta per fronteggiare le crescenti pressioni antropiche. La strategia di tutela, contesto da cui muove questa riflessione, dovrebbe considerare il paesaggio tanto secondo la tradizionale nozione di "patrimonio identitario" da conservare, quanto di risorsa strategica per sperimentare nuovi indirizzi di integrazione con le politiche di governance.
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Varva, Simone. « Sindacato giudiziale e motivo oggettivo di licenziamento ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 131 (août 2011) : 447–87. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-131007.

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Résumé :
Il saggio affronta il tema dei limiti del sindacato giudiziale in ambito di licenziamento per motivo oggettivo. Nella parte introduttiva si definisce la nozione di licenziamento per ragioni economiche in senso stretto e se ne chiariscono i confini. Successivamente viene analizzato l'orientamento giurisprudenziale prevalente. Si fa poi menzione di alcune proposte teoriche alternative. Infine, si approfondiscono le novitŕ introdotte dall'art. 30 del c.d. "collegato lavoro" (l. 183/2010).
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Crivella, Giuseppe. « Je devenais une goutte d’eau, une tache d’encre. Sulla narrativa di Maurice Blanchot ». e-Scripta Romanica 10 (13 octobre 2022) : 79–95. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.10.07.

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Résumé :
Partendo da una serie di analisi contenute nell’opera di Philippe Hamon Rencontres sur tables et choses qui traînent. De la nature morte en littérature, questo saggio punta a sviluppare alcune considerazioni aventi per oggetto la produzione narrativa di Maurice Blanchot. In particolare le nostre osservazioni si concentreranno su alcuni passaggi desunti da tre romanzi del pensatore francese: Aminadab, La folie du jour e Le Très-Haut. In tal modo potremo mettere a punto una prospettiva interpretativa dei récits blanchotiani in cui la nozione di natura morta gioca un ruolo di assoluta centralità. In particolare le nostre analisi si concentreranno sul modo in cui la nozione di natura morta riesce a tramutarsi in un terminale ermeneutico trasversale in seno al quale numerosi elementi specifici e ricorrenti degli universi narrativi di Blanchot trovano una precisa collocazione funzionale e una chiara delineazione concettuale. In seconda battuta, le corrispondenze enucleabili tra il narratore francese e il teorico del descrittivo ci permetteranno di portare in evidenza in sede di conclusioni un ricco plesso di temi e questioni che non solo solcano in profondità la narrativa blanchotiana, ma di fatto possono essere reperiti con una certa facilità presso numerosi autori della letteratura francese del secondo Novecento.
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Fuselli, Stefano. « Identità e autonomia : due nozioni alla prova del morbo di Alzheimer / Identity and autonomy : two notions at the test bed of Alzheimer’s disease ». Medicina e Morale 67, no 4 (30 octobre 2018) : 451–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.552.

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Résumé :
Il morbo di Alzheimer è una patologia i cui effetti non sono dirompenti solo sul piano pratico, per i pazienti e i loro familiari o per il sistema socio-assistenziale, ma anche sul piano concettuale. Esso infatti mette a dura prova le correnti nozioni di identità e autonomia del soggetto, con notevoli conseguenze, prima ancora che sul piano pratico, sul piano teorico. Muovendo dal dibattito bioetico attuale, questo contributo intende portare allo scoperto quanto nel dramma dell’Alzheimer si manifesta circa la nozione di identità e di autonomia. La prospettiva prescelta non è pratica ma è teoretica, volta cioè non tanto al da-farsi ma al da-guardarsi. ---------- The effects of Alzheimer’s Disease are disruptive on a practical level for patients and their families as well as for the healthcare system. They are also disruptive on a conceptual level, because they challenge the current notions of identity and autonomy of the subject. The consequences are relevant first and foremost from a theoretical point of view rather than from a practical one. By considering the present debate in bioethics, this contribution aims to shed light on what AD can reveal about the notions of identity and autonomy. The perspective is a theoretical rather than a practical one, because it focuses on what has to be looked at rather than on what has to be done.
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Sobrino, Giorgio. « La giustizia elettorale in Italia e in Messico : un primo confronto ». DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 3, no 2 (14 avril 2021) : 66–91. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v3n2.2020.p66-91.

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Résumé :
L’articolo propone un confronto generale tra il sistema di giustizia elettorale attualmente vigente in Italia e quello del Messico. Muovendo da un inquadramento preliminare della nozione di giustizia elettorale, lo scritto presenta una ricostruzione complessiva degli istituti e dei meccanismi di tutela dei diritti politico- elettorali dei cittadini, e degli organi ad essi preposti, previsti da questi due ordinamenti, ed esprime, in conclusione, alcune considerazioni finali in un’ottica appunto di confronto tra essi.
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Ardone, Ritagrazia. « La mediazione familiare : sviluppi negli ultimi venti anni e integrazione con la psicoterapia ». TERAPIA FAMILIARE, no 124 (février 2021) : 217–37. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124011.

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Résumé :
L'autore esplora lo sviluppo della mediazione familiare in Italia negli ultimi vent'anni. Vengono confrontati due diversi modelli applicativi: il modello facilitativo adeguato al trattamento di famiglie con basso conflitto e buon funzionamento familiare; il modello trasformativo più efficace con famiglie caratterizzate da alta conflittualità e alte disfunzionalità relazionale. È esposta la nozione di "frame mediativo" che emerge dalla negoziazione tra le parti e il mediatore. Viene esemplificato un caso di mediazione familiare.
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