Littérature scientifique sur le sujet « Nozione di attività economica »

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Articles de revues sur le sujet "Nozione di attività economica"

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Antonioli, Davide, Annaflavia Bianchi, Massimiliano Mazzanti et Paolo Pini. « Crisi economica e performance d'impresa : il ruolo dell'innovazione in un contesto produttivo locale ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (septembre 2010) : 177–206. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-001012.

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Résumé :
Partendo dalla base di studi microeconomici sul comportamento delle imprese in termini di attivitÀ innovativa, il presente lavoro offre un'analisi empirica per un sistema produttivo locale (Ferrara) volta ad evidenziare la presenza di legami tra attivitÀ innovativa in differenti sfere e performance economica d'impresa in un periodo di recessione. Si testa se l'attivitÀ innovativa svolta prima della crisi economica ed in risposta ad essa garantisca migliori performance economiche durante la fase acuta della crisi stessa. I risultati mostrano che le imprese piů impegnate in attivitÀ innovative pregresse e contemporanee alla crisi sono anche quelle che risentono in minor misura della crisi, che la affrontano con comportamenti proattivi e mostrano migliori performance economiche anche nel pieno della crisi. Questo risultato si realizza grazie soprattutto al ruolo cruciale svolto dalle complementarietÀ e sinergie tra le attivitÀ intraprese dall'impresa nelle differenti sfere innovative.
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Icolari, Maria assunta. « IL FENOMENO FISCALE ITALIANO AL TEMPO DELLA CRISI DELLE CONCEZIONI GIURIDICHE TRADIZIONALI ». Revista da Faculdade Mineira de Direito 21, no 42 (16 juillet 2019) : 131–48. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2018v21n42p131-148.

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Résumé :
La disamina muove dal bisogno di una profonda riflessione del sistema tributario italiano dopo che la stagione della crisi, politica ma anche economica, ha sortito i suoi effetti sia sul rapporto mai paritario tra Amministrazione finanziaria e contribuente che sulla nozione di tributo. Pertanto oggetto di attenzione sono per un verso le problematiche legate alla mancanza sia di un vero e paritario contraddittorio nell’azione tributaria, per cui l’Amministrazione fiscale spesso è in una posizione di intollerabile supremazia, sia di un vero coordinamento con il diritto penale; per altro verso del bisogno di adeguare la nozione di tributo agli indirizzi che provengono dal giudice costituzionale.
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Palumbo, Antonella, et Attilio Trezzini. « Pierangelo Garegnani : le implicazioni di politica economica della critica dell'economia politica ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (décembre 2011) : 143–56. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004005.

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Résumé :
Pierangelo Garegnani: le implicazioni di politica economica della critica dell'economia politica Nonostante il suo fondamentale contributo alla critica della nozione neoclassica di capitale, il cuore della ricerca di Pierangelo Garegnani č nell'individuazione di una impostazione teorica alternativa a quella dominante. Nel solco di Sraffa, essa consiste nella riproposizione della teoria classica del valore e della distribuzione e nella costruzione di un approccio classico-keynesiano alla determinazione dell'output. In esso i prezzi non sono indicatori di scarsitŕ, la mancanza di una tendenza spontanea al pieno impiego cancella l'ottimalitŕ delle economie di mercato, la distribuzione del reddito č il risultato di forze sociali e non naturali. Ne consideriamo le implicazioni di politica economica.
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Morel, Lydie. « L’activité ludique en articulation avec les activités de raisonnement ». Travaux neuchâtelois de linguistique, no 46 (1 novembre 2007) : 51–68. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2007.2818.

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Résumé :
In questo articolo, l'autore abborderà nel stesso tempo la nozione di attività ludica come motore, nella costruzione di attività protologico che prepara il pensiero ad entrare nel sémiotisation, e come spazio per creare un aggiustaggio ortofonico L'attività ludica sarà considerata come l'espressione delle esplorazioni del bambino, il luogo di installazione di regolarità essenziali all'uscita dei piaceri cognitivi ed emozionali, un tempo di esercizio ,di collocamento in relazione e di coordinamenti ed un momento di creazione di significati dunque di "dovendo essere significati". L'analisi di sequenze filmate permetterà di illustrare come l'attività ludica, ragionamento e linguaggio sono articolati dai bambini che portano uno handicap. L'autore esporre brevemente i principi di un adeguamento ortofonico prelogica e relativo al linguaggio di cui gli argomenti teorici si trovano nella corrente della psicologia construtivista.
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Cannatelli, Benedetto, et Matteo Pedrini. « Gestione della marca, qualitÀ del prodotto e performance delle micro imprese in mercati maturi : evidenze dal segmento della birra artigianale in Italia ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 3 (octobre 2012) : 153–73. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-003008.

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Résumé :
Il presente articolo illustra i risultati di una ricerca sulla relazione tra le attivitÀ di gestione della marca, la qualitÀ dei prodotti e le performance economiche di micro imprese attive in mercati maturi. A tale scopo č svolta un'analisi in due fasi: nella prima č stata realizzata un'analisi quali-quantitativa basata su otto casi di studio approfonditi, successivamente č stato somministrato un questionario a 94 micro imprese produttrici di birra artigianale in Italia. I risultati evidenziano una relazione negativa tra l'impiego di risorse in attivitÀ di gestione della marca e la performance economica, al contrario determinata principalmente dalla qualitÀ del prodotto offerto.
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Scovazzi, Tullio. « La partecipazione straniera alla pesca nella zona economica esclusiva ». Anuario Español de Derecho Internacional 10 (21 août 2018) : 239–53. http://dx.doi.org/10.15581/010.10.28585.

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Résumé :
1. Il ruolo dello Stato costiero in materia di pesca nella zona economica esclusiva.- 2. Le due scelte principali: licenze di pesca e imprese congiuente.- 3. Le licenze: A) Questioni preliminari; B) La determinazione del corrispettivo; C) Le misure di conservazione; D) La comunicazione di informazioni e lo svolgimento di ricerche; E) Il controllo delle attività e la repressione delle violazioni.- 4. Le società congiunte: A) Questioni generali; B) I fattori rilevanti in materia; C) L’ intensa di massima e il contratto; D) Il ditritto applicable e la soluzione delle controversie.
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del Gobbo, Giovanna. « I professionisti dell'educazione alla sostenibilità ambientale ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 83–102. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112007.

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Résumé :
La riconversione e riorganizzazione dei processi economici (greening) e una dif-fusa responsabilità, anche individuale, rispetto all'ambiente e al territorio nella direzione di una "green society" oltre che della "green economy" sembrano poter aprire un potenziale mercato del lavoro dei professionisti dell'educazione alla sostenibilità ambientale. Le unità professionali operanti in attività di educazione, formazione e sensibilizzazione ambientale ad oggi sono varie. Le attività sono svolte, per lo più, da figure operanti in ambiti e settori diversi (public utilities, turismo, servizi culturali, escursionismo, tutela del patrimonio ambientale, agricoltura, educazione e istruzione, ecc.) vanno a definire una famiglia dai contorni indistinti, senza una univoca definizione di ruoli, aree di attività, competenze e percorsi for-mativi. Il presente contributo intende offrire uno sguardo introduttivo su un pro-blema che richiede necessariamente un approccio sistemico e sollecita la riflessione pedagogica sull'ambiente ad una interlocuzione più forte e mirata con il mercato del lavoro a garanzia di processi di professionalizzazione la cui utilità sociale ed economica sembra indiscutibile.
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Degrassi, Lidianna. « «Le industrie culturali e creative» : una formula fortunata, ma ancora in cerca di identità (giuridica) ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 22 (novembre 2018) : 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-022001.

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Inquadrare concettualmente la formula «CCI - Industrie culturali e creative» è un'operazione di cui si è occupata principalmente la dottrina economica della cultura. Il presente contributo offre alla comunità scientifica alcuni spunti di riflessione da un punto di vista giuridico, in particolare in relazione al diritto dell'UE e al diritto interno. Ciò che rende la definizione un unicum nel panorama del diritto pubblico multilivello è la specificità del CCI, che, allo stesso tempo, indaga i profili di «cultura», «creatività» e di «industria/economia». Ciò acquista rilevanza anche nell'ordinamento giuridico italiano, perché la Costituzione repubblicana non conosce questa nozione, il che fa sì che gli studiosi ne diano un'interpretazione sistematica. Oltre a questo, avendo a che fare con una forma di stato regionale, occorre rendersi conto di come sono distribuite le competenze tra Stato e Regioni, a causa dell'eterogeneità del settore del CCI. L'incertezza della nozione di diritto costituzionale ha permesso al legislatore statale di introdurne una simile, ma non identica: quella di «imprese culturali e creative», su cui, nel paragrafo finale, questo lavoro cerca di riflettere in prima battuta
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Ferrucci, Nicoletta. « Le ragioni del Seminario. Atti del Seminario : La gestione forestale dei boschi soggetti a vincolo paesaggistico provvedimentale ». L'Italia forestale e montana 77, no 6 (30 janvier 2023) : 205–9. http://dx.doi.org/10.36253/lifm-1084.

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Résumé :
L’esigenza di conciliare la protezione della valenza del bosco come elemento identitario di un paesaggio, con la tutela della sua funzione economica e dei suoi profili ambientali, ha ispirato la previsione ad opera del legislatore di un sistema di deroghe al regime ordinario della autorizzazione paesaggistica riservato ad una gamma di attività forestali tassativamente individuate e differenziate in funzione della diversa modalità attraverso la quale il bosco è assoggettato a vincolo paesaggistico, ex lege o ex actu, riservando ai boschi vincolati in via provvedimentale un regime derogatorio decisamente più restrittivo. Il Testo Unico in materia di foreste e di filiere forestali segue le orme dei suoi precedenti, ma mentre interviene direttamente con riferimento alle attività sui boschi vincolati per legge, demanda la delineazione del regime autorizzatorio delle attività forestali sui boschi vincolati ex actu a future Linee guida la cui redazione affida ad una sinergia tra Ministeri coinvolti ratione materiae. Il Convegno organizzato dal CeSET nasce dall’esigenza di favorire un confronto tra questi ultimi supportato da esperti cultori della materia.
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Ferrucci, Nicoletta. « Le ragioni del Seminario. Atti del Seminario : La gestione forestale dei boschi soggetti a vincolo paesaggistico provvedimentale ». L'Italia forestale e montana 77, no 6 (30 janvier 2023) : 205–9. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1084.

Texte intégral
Résumé :
L’esigenza di conciliare la protezione della valenza del bosco come elemento identitario di un paesaggio, con la tutela della sua funzione economica e dei suoi profili ambientali, ha ispirato la previsione ad opera del legislatore di un sistema di deroghe al regime ordinario della autorizzazione paesaggistica riservato ad una gamma di attività forestali tassativamente individuate e differenziate in funzione della diversa modalità attraverso la quale il bosco è assoggettato a vincolo paesaggistico, ex lege o ex actu, riservando ai boschi vincolati in via provvedimentale un regime derogatorio decisamente più restrittivo. Il Testo Unico in materia di foreste e di filiere forestali segue le orme dei suoi precedenti, ma mentre interviene direttamente con riferimento alle attività sui boschi vincolati per legge, demanda la delineazione del regime autorizzatorio delle attività forestali sui boschi vincolati ex actu a future Linee guida la cui redazione affida ad una sinergia tra Ministeri coinvolti ratione materiae. Il Convegno organizzato dal CeSET nasce dall’esigenza di favorire un confronto tra questi ultimi supportato da esperti cultori della materia.
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Thèses sur le sujet "Nozione di attività economica"

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RONCO, STEFANO MARIA. « La nozione di imprenditore nel diritto tributario tra forma societaria e reddito d'impresa ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/87602.

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Résumé :
La presente ricerca intende soffermarsi sulla portata della presunzione di cui agli artt. 6, comma 3 e 73, comma 1, T.U.I.R., che – come noto- prevede un meccanismo di automatica riconduzione ex lege di ogni entrata economica prodotta dagli enti collettivi societari commerciali nell’alveo del reddito d’impresa. Si tratta, in particolare, di valutare la ragionevolezza di tale modulo impositivo alla luce del formante normativo e giurisprudenziale. La ricerca si muoverà su due versanti paralleli. In primo luogo – dopo un breve excursus di diritto commerciale - si cercherà di evidenziare come la presunzione di cui agli artt. 6, comma 3 e 73, comma 1 del T.U.I.R., presenti alcuni elementi di incoerenza tali da giustificare l’opportunità di un processo di riconsiderazione in una prospettiva de jure condendo. Ci si interrogherà, quindi, in merito alla possibilità di individuare un modulo impositivo alternativo che permetta di rappresentare con più pienezza - rispetto al criterio del collegamento in forza della forma giuridica - il profilo distintivo che caratterizza gli enti collettivi commerciali rispetto alle altre figure di enti collettivi nonché, più in generale, che possa coordinarsi meglio al complessivo modello del reddito d’impresa. In secondo luogo, si indagherà in merito alla sufficienza della forma giuridica commerciale per la collocazione di ogni entrata economica nell’alveo del reddito d’impresa. Ci si soffermerà, a tale riguardo, sulla tematica dell’abuso della forma giuridica, valutando quali possano essere le conseguenze di tale patologia. Tali profili saranno analizzati alla luce del prisma offerto dall’istituto dell’interposizione, differenziando il fenomeno dell’abuso della forma giuridica a seconda che vengano in considerazione situazione di interposizione reale e di interposizione fittizia. Si formuleranno, in ultimo, alcune riflessioni tese ad approfondire i risvolti in sede di diritto punitivo connessi all’abuso della forma giuridica, prendendo in esame, in particolare, la giurisprudenza formatasi in materia di sanzioni tributarie amministrative ed in materia di confisca in sede di diritto penale.
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Iaccarino, Camilla <1994&gt. « Rossini Opera Festival, quarant’anni di attività artistica, sociale ed economica riletti attraverso gli occhi della stampa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16714.

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Résumé :
I festival rappresentano una delle espressioni più nuove nel panorama degli eventi culturali e contribuiscono in modo rilevante alla creazione di valore economico, occupazionale e turistico dei contesti territoriali che li ospitano. In quest’ambito, dal 1980, rientra anche il Rossini Opera Festival di Pesaro, un festival internazionale di musica lirica interamente dedicato al compositore pesarese Gioacchino Rossini. Tra gli indicatori determinanti per misurare la validità e la riuscita di un’iniziativa festivaliera vi è il successo mediatico, dal momento che una rassegna cresce e si sviluppa proprio grazie alla comunicazione che produce e diffonde intorno a sé. La copertura stampa rappresenta un prezioso patrimonio di informazioni per comprendere la storia, l’evoluzione e la strategia di un’organizzazione culturale ed è proprio questo l’aspetto che abbiamo intenzione di approfondire, conducendo uno studio analitico sulla copertura mediatica riguardante il Rossini Opera Festival nei suoi quarant’anni di attività. Per la rilevazione dei dati ci siamo basati sulle rassegne stampa curate dall’ufficio stampa della Fondazione Rossini Opera Festival relative a nove edizioni salienti dal punto di vista della gestione organizzativa e della conduzione artistica, analizzando il numero delle pubblicazioni, quali sono stati i principali temi affrontati, i giudizi prevalenti e le parole chiave utilizzate. L’analisi ha lo scopo di restituire un quadro del rapporto della kermesse pesarese con i giornali italiani ed esteri, così da rilevare tendenze e conseguenze delle apparizioni sui mezzi stampa: il positivo riscontro della critica, infatti, ha contribuito alla notorietà, al capitale reputazionale del festival, al conseguimento di importanti riconoscimenti istituzionali e alla diffusione della musica di Rossini nei teatri di tutto il mondo; ma tale comunicazione – in costante crescita sui media tradizionali e nuovi – ha costituito anche un’occasione per creare un’immagine di Pesaro come importantissimo polo musicale e per accrescere la visibilità della città adriatica, diventata uno dei punti di riferimento del turismo colto internazionale: i crescenti articoli dedicati al festival su riviste di viaggio, infatti, diventano anche un momento di promozione e di storytelling delle ricchezze artistiche, naturali e gastronomiche del territorio marchigiano.
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Bertoli, Riccardo. « Ordine giuridico del mercato tra libertà economica e controlli burocratici ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422222.

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Résumé :
La tesi si occupa dei controlli burocratici sull’accesso al mercato, nell’ambito dell’ordine giuridico del mercato. Più esattamente, studia tali controlli - e la loro radicale assenza - come precipitato dell’ordine giuridico del mercato e del suo grado di libertà. La prima parte della tesi affronta il tema, di teoria generale, dell’ordine giuridico del mercato, secondo le decisioni economiche di sistema date dalla Costituzione italiana e dai Trattati europei. La seconda sua parte si occupa della disciplina dei controlli sull’accesso al mercato come esito di un bilanciamento politico tra libero mercato e interessi pubblici ad esso antagonisti. La terza parte si occupa della disciplina nazionale ed europea sui controlli burocratici. La quarta parte è relativa al sindacato della Corte di giustizia dell’Unione europea sulle restrizioni nazionali all’accesso al mercato, anche come strumento di effettività della gerarchia europea degli interessi. La quinta parte è relativa all’ambito di operatività dell’opzione zero, cioè della radicale assenza di controllo, e alla recente operazione di mappatura dei procedimenti, ai sensi del d.lgs. 222/2016. La tesi giunge alle conclusioni che il carattere residuale dell’opzione zero è coerente con l’ordine europeo del mercato; e che, invece, la semplificazione dei procedimenti, se non viene effettuata tramite una rinnovata operazione di giustificazione delle regole, da svolgersi in sede politica, potrebbe restare un mito giuridico, benché l’ordinamento europeo la richieda.
The dissertation investigates the bureaucratic controls regulating the market access within the legal market order. In particular, it examines the bureaucratic controls and their absence as a consequence of the legal order market and its degrees of freedom. The first part covers the general theory of the legal market order as it is determined both by the Italian Constitution and the European Treaties. The second part defines the administrative controls regulations. These represent a balance between the free market and government regulations. The third part explores the bureaucratic controls on a national and European level. The fourth part concerns the European Court of justice and its control over the national market access restrictions. The fifth part inquiries the complete absence of bureaucratic controls (zero option) and the recent option of mapping of the bureaucratic controls as per “d.lgs. n. 222/2016”. In conclusion, the zero option is coherent with the european legal market order. Conversely, the simplification of the bureaucratic controls, required by the European framework, could remain a juridical myth unless it is administered through new political procedures.
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MARRONE, Gianliborio Gaetano. « VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE E ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, MONITORAGGIO E CONTROLLO SULLA PROGRAMMAZIONE PUBBLICA REGIONALE DEI FONDI STRUTTURALI. APPROCCI QUANTITATIVI E SIMULAZIONE DINAMICA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91264.

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Résumé :
La programmazione pubblica regionale attraversa un momento di forte criticità interna legata al soggetto attuatore regionale, caratterizzata da una lentissima attuazione dei programmi operativi cofinanziati dalla Commissione Europea. In risposta alle emergenze economiche e sociali, l’amministrazione regionale necessita di strumenti in grado di comunicare efficacemente azioni e risultati che possono positivamente influenzare la vita sociale e civile della comunità regionale. In particolare, gli operatori economici e, in generale, tutti i portatori di interesse, basano i propri atteggiamenti e le proprie scelte sulle aspettative delle dinamiche attese nei settori economici e sociali in cui operano. La partecipazione dei portatori di interessi al processo di governance della programmazione pubblica regionale garantisce una condivisione dei programmi e dei sottostanti obiettivi. Un sistema di misurazione delle perfomance, basato sulla formulazione di indicatori di risultato consistenti e condivisi, contribuisce a colmare il gap comunicativo interno e verso l’esterno. Ciò può generare un miglioramento nella qualità delle decisioni prese in riferimento all’allocazione di risorse, permettendo di indirizzare, in maniera sostenibile e condivisa, maggiori risorse in settori dell’amministrazione regionale più efficienti. Un sistema cosiddetto di performance budgenting permette l’indirizzo, il monitoraggio e il controllo delle risorse allocate e dei relativi risultati ottenuti. Attraverso un tale sistema, l’amministrazione regionale, come già l’amministrazione statale, sarà in grado di generare condivisione e consenso attorno alle proprie scelte. Un approccio di tipo statistico alla formulazione di un sistema di valutazione delle performance consente di favorire un processo di apprendimento orientato al miglioramento della qualità delle decisioni.
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Moro, Matteo. « Tra beneficenza e mercato : attività assistenziale e creditizia nel Piemonte Orientale dei secoli XV-XVII ». Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2022. http://hdl.handle.net/11579/144700.

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Résumé :
La tesi si propone di ricostruire una geografia dell'assistenzialismo in relazione all'attività di tipo creditizio prestata, tra la fine del Medioevo e il 1713, dai Monti di Pietà e frumentari che operarono all'interno di località comprese in un ampio quadrante territoriale di frontiera, che comprende gran parte del Piemonte Orientale, il Canavese, parte della Provincia di Asti e la Lomellina. Nello specifico, costituiscono oggetto di indagine i Monti di Pietà eretti in Vercelli, Biella, Crescentino, Sordevolo, Novara, Arona, Borgomanero, Orta San Giulio, Omegna, Ivrea, Casale Monferrato, Trino, Felizzano, Alessandria e Vigevano e i Monti frumentari istituiti in Prato Sesia, Rosignano Monferrato, Altavilla Monferrato, Moncalvo, Tonco, Castelspina, Predosa, Castellazzo Bormida, Castelferro, Quargnento, Zeme, Ottobiano, Tromello e Borgo San Martino, dei quali vengono analizzate, attraverso l'adozione di una narrazione cronologica di tipo critico, le vicende istitutive e operative, anche in chiave comparatistica. Particolare attenzione viene dedicata alle seguenti tematiche: le misure di assistenzialismo e di soccorso in favore dei poveri adottate in ambito urbano; il ruolo svolto dalla predicazione minoritica nella promozione . S dei Monti di Pietà tra Piemonte e Lombardia nella seconda metà del XV secolo, specialmente in chiave di contrasto alla povertà e all'usura; i rapporti intrattenuti dalle autorità centrali e dalle autorità cittadine con gli ebrei da un lato e con i Monti di Pietà dall'altro; le relazioni instauratesi tra i banchi feneratizi israelitici e i Monti di Pietà e il ruolo da essi ricoperto nell'ambito del mercato del credito e del prestito su pegno; il controllo esercitato dalla Chiesa sull'operato dei Monti in forza della normativa emanata nel contesto della Controriforma; l'impatto delle vicende belliche, delle fasi congiunturali e delle malversazioni sulla governance dei Monti, sull'attività prestata dai medesimi e sulla custodia dei pegni.
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Srbinoski, Miso. « Impatto economico e gestionale della crisi del Covid-19 sulle PMI della Comunitá Valenciana e della Spagna. Analisi dati della FAEDPYME ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Attraverso questo Elaborato verranno analizzati i dati ottenuti da un sondaggio rivolto ad un campione di aziende della Comunità Valenciana e di altre province spagnole per capire come queste sono state colpite dalla crisi economica causata dal COVID-19. Questi dati sono stati ottenuti attraverso un accordo tra l’Universitá Politecnica di Valencia e la FAEDPYME (Fondazione per l’Analisi Strategica e di Sviluppo delle Piccole e Medie Imprese). Verranno evidenzaiti in maniera approfondita i cambi organizzativi, di processo ed economici avvenuti a causa della pandemia. L’obiettivo é quello di analizzare dal punto di vista economico e gestionale quali azioni sono state messe in atto dalle aziende per superare i problemi scaturiti e proporre anche nuove strategie per la ripresa economica. Il lavoro é stato svolto attraverso un’analisi quantitativa e qualitativa dei sondaggi, l’uso di strumenti statistici, lo studio dei processi di miglioramento e facendo riferimento a fonti bibliografiche e bibliometriche
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D'IPPOLITO, BEATRICE. « Un'analisi dell'attività di design nel contesto dell'industria agro-alimentare in Italia tra innovazione ed estetica ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/982.

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Résumé :
La tesi si prepone di analizzare il significato di design nel contesto dell’industria agro-alimentare in Italia, con particolare riferimento alle teorie dell’innovazione tramite servizi (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Precedenti studi sulla professionalizzazione di una disciplina hanno supportato una prima fase di ricerca, durante la quale si è cercato di valutare se si sta sviluppando una disciplina del design agro-alimentare (Hodgson, 2002). Successivamente, la ricerca ha analizzato come le imprese del settore abbiano sviluppato ed integrato specifiche competenze mirate a fare del design uno strumento di crescita innovativa (Jennings e Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele e Murdoch, 2002). La metodologia si basa su casi studio tratti da dati di fonte primaria e secondaria. Un primo risultato ha evidenziato l’importanza dell’innovazione di tipo organizzativo, in particolare il lavoro di progetto ed un rapporto frequente con il cliente. Lo studio enfatizza inoltre che le aziende agro-alimentari debbano considerare aspetti legati all’innovazione in concomitanza a quelli legati all’estetica. Nei casi in cui il prodotto non rappresenti l'unica interfaccia col cliente (es. settore vinicolo), la ricerca suggerisce che la funzione di servizio del design emerge come preminente.
This thesis unveils the meaning of design in the context of the agro-food industry in Italy from a service innovation perspective (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Different theoretical underpinnings have been called: previous studies on the professionalisation of a discipline have helped to assess the extent to which a discipline of agro-food design is emerging (Hodgson, 2002). Additional insight is provided by the analysis of firms and sectors that have integrated design-related expertise into their activities and, consequently, contributed to further our understanding on this matter (Jennings and Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele and Murdoch, 2002). A qualitative approach has combined both primary- and secondary-source data. The study indicates that organisational innovations are crucial for the competitiveness of Italian design firms, project-based activity and close relationship with client firms in particular. Case studies on medium and large agro-food firms point to a blurring line between design and marketing. The study emphasises that both the innovation and aesthetic components must be considered. In cases where the product is not the only interface with the client (e.g. winemaking sector), the research suggests that the service trait of the design activity is becoming increasingly relevant.
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LI, DESTRI Rosaria. « ATTIVITÀ E DOCUMENTAZIONE DELLA MAGNA CURIA RATIONUM DEL REGNO DI SICILIA, NELL’EPOCA DI ALFONSO IL MAGNANIMO : FORME, PROCEDIMENTI E PROTAGONISTI ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94627.

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PETRINI, Maria Celeste. « IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE : ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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FORESI, Elisa. « A Multisectoral Analysis for economic policy : an application for healthcare systems and for labour market composition by skills ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.

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Résumé :
L’Agenda Digitale Europea stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di ottenere vantaggi socioeconomici sostenibili COM(2010)245. Le TIC producono un'innovazione di prodotto e cambiamenti strutturali all'interno di tutto il sistema economico e possiamo affermare che dal punto di vista multisettoriale hanno un ruolo moltiplicativo sulla crescita economica, poiché l’aumento della domanda di TIC stimola a sua volta tutte le altre produzioni. Inoltre come riscontrato in letteratura economica, nelle istituzioni internazionali, nonché confermate dai dati periodici rilasciati dagli uffici statistici nazionali, una maggiore incidenza della popolazione attiva formalmente istruita in associazione con l'adozione delle TIC è altamente correlata ad una crescita robusta, sostenibile ed equa. In questo quadro è importante valutare il ruolo delle TIC nel sistema economico, in particolare verrà analizzato il ruolo delle TIC sia rispetto ad un particolare settore quello della sanità, che dal lato dei soggetti che dovrebbero essere parte attiva nella gestione delle TIC ovvero la situazione delle abilità digitali dei lavoratori dipendenti. Il primo articolo si focalizza sul ruolo delle TIC nella determinazione dell’output del settore sanitario, utilizzando il database WIOD (World Input Output Database), di 24 paesi nell’arco temporale 2000-2014, tenendo conto anche dei differenti sistemi sanitari nazionali. La produzione del settore “Sanità e Servizi Sociali” assume, almeno in alcuni paesi specifici, il ruolo di stimolo all’innovazione che compensa ampiamente quello di peso sul bilancio pubblico. Nel secondo articolo analizziamo come l’uso delle TIC stia progressivamente aumentando nel sistema sanitario italiano e in particolare come l'introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), strumento di condivisione dei dati sanitari del singolo cittadino, potrebbe determinare cambiamenti nella produzione sui servizi sanitari. Verranno analizzati gli eventuali cambiamenti strutturali dei processi produttivi e della produzione totale applicando l'Analisi Strutturale di Decomposizione (SDA). La base dati di riferimento sarà la tavola di Input-Output riferita a due diversi periodi al fine di individuare i risultati sia degli effetti tecnologici sia della domanda finale a livello settoriale. Infine l’ultimo articolo ha l’obiettivo di valutare le conseguenze dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione per competenza digitale all’interno del flusso di produzione e distribuzione del reddito. Verrà costruita una Matrice di Contabilità Sociale (SAM) che consente di rappresentare le relazioni tra i cambiamenti di produzione delle attività e i cambiamenti di compensazione dei dipendenti per competenze, grado di digitalizzazione e genere. LA SAM sviluppata nel documento è relativa all'Italia nel 2013; il lavoro è disaggregato in competenze formali / non formali / informali e, inoltre, competenze digitali / non digitali. Le abilità digitali del lavoro seguono la definizione di “competenza formale” della Commissione Europea (2000): i) competenza formale a seconda del livello di istruzione e formazione; ii) competenza non formale acquisita sul posto di lavoro e attraverso le attività delle organizzazioni e dei gruppi della società civile; iii) competenza informale non acquisita intenzionalmente durante la vita. In questo quadro è stata introdotta un'ulteriore classificazione di input di lavoro basata sull'uso / non utilizzo di computer collegati a Internet. Sulla base della SAM, è stato implementato un modello multisettoriale esteso. Infine, verrà individuata una struttura adeguata di domanda finale che consente di ottenere i migliori risultati in termini di valore aggiunto distribuiti a lavoratori più qualificati con una elevata competenza digitale.
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Livres sur le sujet "Nozione di attività economica"

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Arena, Amedeo. La nozione di servizio pubblico nel diritto dell'integrazione economica : La specificità del modello sovranazionale europeo. Naples : Editoriale scientifica, 2011.

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Novaro, Piergiorgio. Profili giuridici dei residui delle attività antropiche urbane. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg297.

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Résumé :
L’opera si prefigge l’obiettivo di delineare i confini giuridici del concetto di rifiuto urbano, tanto nella prospettiva europea quanto in quella nazionale, al fine di enucleare per differenziazione un concetto giuridico nuovo: il residuo delle attività antropiche urbane o, più semplicemente, residuo urbano. Per fare ciò, presupposti essenziali divengono due distinte analisi. La prima riguarda la molteplice stratificazione giuridica realizzatasi attorno al concetto di rifiuto di derivazione europea, cui si oppone, per evidente contrasto, la assai minore attenzione riservata alla nozione di rifiuto urbano, espressamente prevista dal diritto europeo solo nel 2018. La seconda analisi concerne invece quel complesso di norme, disorganico e non privo di qualche antinomia, che il diritto nazionale ha riservato in più interventi successivi alla gestione integrata dei rifiuti urbani e al servizio pubblico ad essa preposto. Conoscere quali siano le caratteristiche giuridiche del servizio pubblico, associate alle caratteristiche delle singole attività in esso ricomprese, risulta fondamentale per determinare il ruolo centrale che l’utente – soggetto proprietario del bene assolve per l’esatta determinazione del momento in cui esso diviene rifiuto urbano. Da qui, la possibilità di spingere oltre la ricerca sul duplice presupposto dell’animus del soggetto e del rapporto giuridico che intercorre tra questo ed il bene, per giungere così alla definizione del nuovo concetto di residuo urbano.
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Lolli, Alessandro. L'amministrazione attraverso strumenti economici. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg240.

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Résumé :
L’amministrazione nell’esercizio di funzioni pubbliche ricerca efficienza e risparmi non solo riorganizzando la propria azione, ovvero esternalizzando tali funzioni, e cioè sostituendo un soggetto privato a se stessa per parti limitate dell’azione amministrativa, la quale ultima spesso resta comunque oggettivamente disciplinata dal diritto amministrativo. Più di recente, l’amministrazione persegue obiettivi di risparmio ed efficienza attraverso i privati anche valorizzando in modo più sistematico e ampio strumenti propri della vita economica e dei mercati per il perseguimento di interessi pubblici, in sostituzione (parziale) degli strumenti amministrativi tradizionali. Anziché esternalizzare funzioni pubbliche, si internalizzano in tal modo interessi pubblici (e i costi relativi) nell’ambito dell’attività privata e degli strumenti diffusi sul mercato. Tali strumenti sono conformati comunque dal diritto amministrativo e dall’intervento dell’amministrazione, per garantirne la funzionalità rispetto agli interessi pubblici, ma non fino al punto da snaturarne le caratteristiche economiche e di mercato e la relativa disciplina, in parte significativa privatistica. Essi trovano equilibri compatibili con l’interesse pubblico in modo più veloce, più flessibile, più informato e soprattutto – come dimostrano le analisi economiche – con costi significativamente minori per l’amministrazione rispetto a strumenti di tipo tradizionale. Si tratta di strumenti come lo scambio di titoli nei mercati artificiali (per ridurre l’inquinamento, fissando valori complessivi ammessi di emissioni e dei titoli corrispondenti), il rilascio di brand ambientali utili anche in una logica di vendita dei prodotti che ottengono tali brand (per riqualificare ambientalmente i processi produttivi), la stipulazione di accordi unilaterali da parte delle imprese, in una logica economica di miglioramento dell’immagine dell’impresa per ottenere più credibilità sia con i consumatori che con l’amministrazione, evitando così talora un’etero-regolamentazione amministrativa (per riqualificare l’attività delle imprese attraverso un coinvolgimento propositivo delle medesime). Alessandro Lolli è straordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Bologna. Ha svolto attività di ricerca, tra l’altro, con riferimento alla delimitazione della categoria degli atti amministrativi e all’ambito di applicazione della disciplina prevista per tale categoria; con riferimento ai limiti soggettivi del giudicato amministrativo; con riferimento a ulteriori tematiche di diritto amministrativo generale e di diritto dell’economia.
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Actes de conférences sur le sujet "Nozione di attività economica"

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Cerasoli, Mario. « Rigenerazione e centralità urbane vs sprawl ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7949.

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Résumé :
Le aree urbane centrali, storiche e non, hanno dimostrato, nell’ultimo quindicennio, una straordinaria vitalità e una sorprendente capacità di mettere in atto strategie di rilancio. A dispetto di un annunciato, ma mai verificatosi, declino epocale del proprio ruolo, le realtà urbane continuano a presentarsi come un luogo privilegiato di crescita economica e di sperimentazione sociale e culturale, e si rivelano oggi autonome protagoniste, inserendosi nei circuiti economici innovativi, attirando dall’esterno nuove risorse, finanziarie ed umane, ed incrementando flussi turistici e culturali. Molte operazioni di riqualificazione di siti industriali e portuali sono state completate, producendo effetti positivi nell’attrazione di nuove attività e di investimenti e benefici in termini di miglioramento della qualità urbana. Nonostante la prefigurazione di realtà in cui la diffusione delle tecnologie telematiche e le forme di produzione e comunicazione immateriale, avrebbero determinato decentramenti e indifferenze localizzative, nelle città si assiste ad una rinnovata concentrazione delle più importanti funzioni politiche, direzionali, strategiche e finanziarie, nonché ad una consolidata importanza delle interazioni face-to-face, che restano un fattore rilevante per la costituzione di reti funzionali ad attività lavorative. Questi temi hanno caratterizzato la Sessione Rigenerazione urbana vs Sprawl. In the last 15 years, central urban areas demonstrated a particular vitality and an amazing capacity to put in place recovery strategies. In spite of an announced, but never happened, epochal decline of their role, urban realities continue to present themselves like a privileged place of economic growth and social and cultural experimentation. They appear as independent protagonists, inserting themselves in innovative economic circuits, attracting new finance and human resource from the outside, increasing tourist and cultural flows. A lot of industrial and port sites renovation have been completed having a positive effect in attracting new activities, investments and improvement of urban quality. In spite of forecasts of a reality in which the broadcast of technologies and immaterial form of production and communication would have led to decentralization and indifference as to localization, inside the city, there is a refocusing of the most important political, strategic, management and financial functions, as well as consolidation of the importance of interactions “face – to – face”, that are a really important factor for the constitution of a new functional network and work activities. These themes have characterized the Session Urban Regeneration vs Sprawl.
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