Thèses sur le sujet « Nodal metastase »
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Baier, Patricia Maria Gloria. « Prognostische Bedeutung der CEA- und CK-20-Detektion mittels RT-PCR in peritumoralen Lymphknoten von Patienten mit nodal negativem kolorektalen Karzinom im UICC-Stadium I und II ». [S.l.] : [s.n.], 2004. http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?idn=972767304.
Texte intégralCHITI, LAVINIA ELENA. « GAMMA-PROBE GUIDED SENTINEL LYMPH NODE EXTIRPATION TO ASSESS PATTERNS OF NODAL METASTASIS IN SPONTANEOUS HEAD AND NECK MALIGNANCIES OF THE DOG : A SECOND STEP BASED ON PREVIOUS EXPERIENCES ON MAST-CELL TUMORS ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/916665.
Texte intégralDavids, Virginia. « Molecular detection of melanoma nodal metastases ». Master's thesis, University of Cape Town, 2002. http://hdl.handle.net/11427/3375.
Texte intégralThe aim of this study was to develop a practical and reproducible multi-marker RT-PCR essay, with the emphasis on achieving maximum specificity for the detection of melanoma nodal metastases. A novel protocol for the efficient homogenisation of nodal tissue was developed, with clinical applicability as the objective.
Wiener, Martin. « Lymphatic mapping and occult nodal metastasis in melanoma ». Thesis, University of Sheffield, 2016. http://etheses.whiterose.ac.uk/13621/.
Texte intégralYuen, Po-wing. « The study of nodal metastasis of oral tongue carcinoma ». Click to view the E-thesis via HKUTO, 2008. http://sunzi.lib.hku.hk/hkuto/record/B39793837.
Texte intégralYuen, Po-wing, et 袁寶榮. « The study of nodal metastasis of oral tongue carcinoma ». Thesis, The University of Hong Kong (Pokfulam, Hong Kong), 2008. http://hub.hku.hk/bib/B39793837.
Texte intégralChawla, Rakhee. « The role of vascular endothelial growth factor in the nodal metastasis of malignant melanoma ». Thesis, University of Liverpool, 2015. http://livrepository.liverpool.ac.uk/2009779/.
Texte intégralLee, Kai-chung Arthur, et 李啓聰. « The prognostic significance of lymphatic and blood vessel invasion, angiogenesis and occult nodal metastasis in breast carcinoma ». Thesis, The University of Hong Kong (Pokfulam, Hong Kong), 1995. http://hub.hku.hk/bib/B31981604.
Texte intégralLee, Kai-chung Arthur. « The prognostic significance of lymphatic and blood vessel invasion, angiogenesis and occult nodal metastasis in breast carcinoma ». Click to view the E-thesis via HKUTO, 1995. http://sunzi.lib.hku.hk/hkuto/record/B31981604.
Texte intégralCappellesso, Rocco. « The value of histology, tumor infiltrating lymphocytes, and mismatch repair status as risk factors of nodal metastasis in screening detected and endoscopically removed pT1 colorectal cancers ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3425398.
Texte intégralINTRODUZIONE Il numero di pazienti con cancro colo-rettale (CCR) infiltrante la sottomucosa (pT1) rimosso durante colonscopia è in aumento per via dello screening. Tale tumore potenzialmente è già metastatico, ma solo un 15% di pazienti ha coinvolgimento linfonodale. I criteri istologi attualmente utilizzati per selezionare i pazienti che necessitino di una resezione di completamento sono imprecisi e la maggior parte dei pazienti subisce un trattamento eccessivo. I linfociti intra-tumorali (TILs) e lo stato del mismatch repair (MMR) condizionano la prognosi del CRC e potrebbero essere fattori di rischio di metastasi linfonodale. OBIETTIVO Per identificare i pazienti che necessitano di chirurgia di completamento, è stato valutato nei CRC pT1 identificati dallo screening e rimossi endoscopicamente il valore delle variabili istologiche, dei TILS e dello stato del MMR come fattori di rischio di metastasi linfonodale. MATERIALI E METODI Le variabili istologiche, i TILS CD3+ e CD8+ e lo stato del MMR sono stati valutati in 102 CRC pT1 rimossi endoscopicamente. Analisi univariate e multivariate sono state utilizzate per valutare la correlazione con la metastasi lindonodale. RISULTATI Il margine di resezione positive, la presenza di invasione vascolare e di budding tumorale, l'ampia area di invasione e l'elevato numero di TILs CD3+ erano associata alla metastasi linfonodale nelle analisi univariate. L'invasione vascolare era l'unica variabili indipendente all'analisi multivariata. La presenza di cellule neoplastiche intravascolari e/o a livello del margine di resezione caratterizzavano tutti e 5 i tumori metastatici e solo 13 tumori non metastatici su 97. CONCUSIONI La chirurgia di completamento dovrebbe essere indicata solo per i pazienti con un CRC pT1 con invasione vascolare o con cellule neoplastiche che raggiungono il margine di resezione. In tutti gli altri casi, la scelta del trattamento dovrebbe essere affidata alla valutazione del rapporto rischi-benefici di ciascun paziente tenendo in considerazione la rarità del coinvolgimento linfonodale.
Qian, Xu [Verfasser]. « ALDH1-positive cancer stem-like cells enrich in nodal metastases of oropharyngeal squamous cell carcinoma independently of HPV-status / Xu Qian ». Berlin : Medizinische Fakultät Charité - Universitätsmedizin Berlin, 2013. http://d-nb.info/1043197427/34.
Texte intégralBANDINI, MARCO. « Development of a novel signature integrating clinical, imaging and epigenetic information to tailor pelvic nodal treatment in prostate cancer ». Doctoral thesis, Università Vita-Salute San Raffaele, 2023. https://hdl.handle.net/20.500.11768/136959.
Texte intégralLa prostatectomia radicale (RP) è un'opzione di trattamento negli gli uomini con carcinoma prostatico localizzato. In questi pazienti si consiglia di eseguire la linfoadenectomia pelvica (ePLND), ma solo se il rischio di invasione linfonodale (LNI) è rilevante. Infatti, una più accurata stadiazione della malattia può facilitare l’indicazione ad ulteriori trattamenti adiuvanti. Il rischio di LNI è valutato attraverso l’uso di modelli predittivi, come i nomogrammi Briganti. L’utilizzo di questi modelli predittivi permette di evitare la ePLND in una percentuale significativa di pazienti. Tuttavia, la loro accuratezza non è del 100%. Sfortunatamente, ePLND si associata ad un rischio significativo di complicanze. Pertanto, migliorare la nostra capacità di predire l'LNI permetterebbe di evitare ePLND quando non necessaria. In tal senso, la risonanza magnetica multiparametrica (mp-MRI) si è rivelata la tecnica di imaging più accurata per la stadiazione locale del tumore prostatico, migliorando anche la capacità di predire LNI. Per questo, le caratteristiche del tumore alla mp-MRI sono state incluse nell'ultima versione del nomogramma Briganti. Recenti ricerche traslazionali hanno evidenziato come l’espressione epigenetica delle cellule del cancro alla prostata possa fornire importanti informazioni sul comportamento biologico del tumore, e anche sul suo rischio di diffusione linfonodale. Perciò, l’analisi dei pathways epigenetici espressi dal tumore prostatico potrebbe migliorare ulteriormente la capacità di predire LNI. Sulla base di queste premesse, abbiamo avviato uno studio volto a sviluppare un nuovo modello predittivo che includesse dati clinici, radiologici ed epigenomici per migliorare la predizione di LNI in pazienti con tumore prostatico e candidati ad RP. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo reclutato 172 pazienti con tumore alla prostata localizzato ed identificato tramite una biopsia target e sistematica, successivamente sottoposti a RP ed ePLND. Abbiamo processato i campioni bioptici, positivi per coinvolgimento tumorale, derivati dal campionamento target e sistematico, analizzando i pathways epigenetici associati a LNI. Il DNA tumorale derivante dai frustoli bioptici target e sistematici è stato sequenziato tramite conversione del bisolfito. Da queste analisi abbiamo osservato che alcuni pathways epigenetici coinvolti nella trascrizione e nella regolazione genica erano significativamente associati a LNI sia nei campioni target che sistematici. Allo stesso modo, altri pathways epigegetici coinvolti nella trascrizione dei canali del potassio erano associati a LNI, ma solo quando venivalo analizzati i campioni target. Abbiamo identificato 508 e 511 siti di CpG, rispettivamennte da campioni target e sistematici, che erano differenzialmente metilati nei pazienti con e senza LNI. Questi siti CpG sono stati utilizzati per creare due score epigenetici, i quali a loro volta sono stati integrati con fattori di rischio convenzionali, come il PSA alla biopsia, lo stadio T alla mp-MRI, e il Gleason score alla biopsia target, per sviluppare due modelli predittivi di LNI. Dopo validazione interna, i modelli hanno raggiunto una AUC dell'86,0% per il modello target e dell’82,7% per il modello sistematico. Entrambi i modelli sono risultati più accurati dei nomogrammi di Briganti in validazione interna. In conclusione, questo studio ha permesso di definire nuovi pathways epigenetici da campioni bioptici di tumore prostatico, ad oggi sconosciuti. Sono stati inoltre sviluppati due nuovi modelli predittivi per LNI, che integrano caratteristiche cliniche, della mp-MRI ed epigenetiche e che per altro si sono mostrati superiori in accuratezza ai nomogrammi attualmente disponibili, in attesa di ulteriori validazioni.
Cavalcante, GalylÃia Menezes. « Study of expression of systems CXCR4-CXCL12/SDF-1, CCR7-CCL21 and Ki-67 in the oral squamous cell carcinoma and their association with clinicopathological factors,nodal metastases and survival ». Universidade Federal do CearÃ, 2013. http://www.teses.ufc.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=11989.
Texte intégralAs quimiocinas sÃo citocinas quimiotÃticas responsÃveis pela migraÃÃo direcionada de leucÃcitos, coordenando o movimento celular durante a inflamaÃÃo e o transporte de cÃlulas hematopoiÃticas. AlÃm dos leucÃcitos, os receptores de quimiocinas tambÃm sÃo encontrados em cÃlulas neoplÃsicas e em tumores associados com cÃlulas estromais. Dentre as quimiocinas, os sistemas CXCR4/CXCL12 e CCR7/CCL21 tÃm sido demonstrado no envolvimento de metÃstases linfonodais ou à distÃncia em diferentes tipos de cÃncer. Dessa forma, foi objetivo desse trabalho avaliar a expressÃo de CXCR4, CXCL12, CCR7, CCL21 e Ki-67 em carcinoma de cÃlulas escamosas orais (CEC) e correlacionar estes marcadores com indicadores clÃnicopatolÃgicos, metÃstase linfonodal e sobrevida. Realizou-se um levantamento de laudos e blocos parafinados de biopsias excisionais de pacientes portadores de CEC tratados no Hospital Haroldo JuaÃaba (2001 a 2009). Foram coletados dados sobre localizaÃÃo anatÃmica da lesÃo, sexo, idade, sobrevida do paciente, grau de diferenciaÃÃo histopatolÃgica do tumor, estadiamento tumoral e presenÃa ou ausÃncia de metÃstase linfonodal, invasÃo linfovascular e perineural, grau nuclear e profundidade de invasÃo. Para reaÃÃo de imunohistoquÃmica, seguiu-se a tÃcnica da estreptavidina-biotina-peroxidase, utilizando os anticorpos anti-CXCR4, anti-CXCL12, anti-CCR7, anti-CCL21 e Ki-67. As secÃÃes histolÃgicas foram fotomicrografadas em 10 campos escolhidos aleatoriamente e quantificadas quanto ao nÃmero de cÃlulas tumorais marcadas e determinado o percentual de marcaÃÃo de cada anticorpo. A marcaÃÃo de CXCR4 foi detectada em citoplasma e nÃcleo, CXCL12, CCR7 e CCL21 tiveram marcaÃÃo apenas citoplasmÃtica, sendo observada suas expressÃes em 18 (60%), 8 (22,66%), 16 (53,3%) e 3 (12%) casos, respectivamente. Encontrou-se uma associaÃÃo significativa positiva entre a invasÃo linfovascular e a imunomarcaÃÃo do CXCR4 (p=0.007) e CCR7 (p=0.01) e dentre esses casos a metÃstase esteve presente em 62,5% e 37,5%, respectivamente. Quando em associaÃÃo com o Ki67, encontrou-se uma correlaÃÃo positiva significante entre o CXCR4 (p=0.0086), CXCL12 (p=0.036) e CCR7 (p=0.04). Dentre os pacientes CXCR4+, ao longo de 111 meses, apenas 38,4% estavam vivos (p=0.845), ao passo que tanto para pacientes CCR7+ (p = 0.398), quanto CXCR4+ e CCR7+ (p = 0.441), apÃs 62 meses, todos haviam ido a Ãbito. Conclui-se que essas quimiocinas estÃo associadas com a invasÃo linfovascular e proliferaÃÃo celular, talvez favorecendo o desenvolvimento de metÃstases e um pior prognÃstico.
De, Donno Giulia. « Three dimensional strain analysis of vertebrae with artificial metastases through digital volume correlation ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19911/.
Texte intégralTaubenhansl, Clara [Verfasser], et Elisabeth C. [Akademischer Betreuer] Inwald. « Guideline concordant chemotherapy in patients with hormone receptor positive and nodal positive, early breast cancer leads to better overall and metastases-free survival with limited benefit in elderly patients / Clara Taubenhansl ; Betreuer : Elisabeth C. Inwald ». Regensburg : Universitätsbibliothek Regensburg, 2020. http://d-nb.info/1223198154/34.
Texte intégralLi, Wei Jie, et 李威傑. « Clinical significance and related tumor biology of nodal metastases in gastric adenocarcinoma ». Thesis, 1994. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/74229314922873323250.
Texte intégralLee, Ming Che, et 李明哲. « Using DWI ADC value to distinguish malignant nodal metastasis from benign in head and neck cancers ». Thesis, 2016. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/58978600831053034529.
Texte intégral國立清華大學
生醫工程與環境科學系
104
The detection of cervical nodal metastases is important for the prognosis and treatment of head and neck tumors. The purposes of present study were first to assess the ability of apparent diffusion coefficient (ADC) values at 3.0T to distinguish malignant from benign lymph nodes and second to analyze ADC from partitions through a fuzzy C-means (FCM) technique for distinguishing nodal metastasis in head and neck cancer. From July 2009 to June 2010, 22 patients (21 males and 1 female; mean age, 49.8 ± 9.5 years; age range, 28–66 years) scheduled for surgical treatment of biopsy-proven head and neck cancer were prospectively and consecutively enrolled in this study. All patients were scanned on a 3.0T imaging unit (Verio; Siemens, Germany) using a 12-channel head coil combined with a 4-channel neck coil. All lymph nodes seen on DWI images were proceeded ADC calculation from ADC maps. All lymph nodes also were analyzed using in-house software developed using MATLAB. A radiologist manually contoured the lesions, and ADC values for each lesion were divided into 2 (low and high) and 3 (low, intermediate, and high) partitions by using the FCM clustering algorithm. Histologic findings were the reference standard for the diagnosis of lymph nodes metastasis. The ADC values derived from the signal intensity averaged across images obtained with b values of 0 and 800 s/mm2 was 1.086 ± 0.222 × 10-3 mm2/s for benign lymph nodes and 0.705 ± 0.118 × 10-3 mm2/s for malignant lymph nodes (P < .0001). When an ADC value of 0.851 × 10-3 mm2/s was used as a threshold value for differentiating benign from malignant lymph nodes, the best results were obtained with an accuracy of 91.0%, sensitivity of 91.3%, and specificity of 91.1%. From FCM technique, the results showed that the low value ADC clusters were more sensitive (95.7%) in distinguishing malignant from benign lesions than the whole-lesion mean ADC values (78.3%), while retaining a high specificity (approximately 90%). Moreover, receiver operating characteristic curves demonstrated that the low value ADC clusters used as a predictor of malignancy for lymph nodes could achieve a higher area under the curve (0.949 and 0.944 for 2 and 3 partitions, respectively). In conclusion, ADC value is a sensitive and specific parameter that can help to differentiate malignant from benign lymph nodes. But, the ADC cutoff value to distinguish malignant lymph nodes was that metastatic nodes with necrotic areas might have higher ADC values because of necrosis and might be misidentified as benign. the FCM clustering technique as a computed aid to prevent this bias.
Yeh, Chih Hua, et 葉智華. « Cervical nodal metastases with cystic and necrotic changes in patients with oropharyngeal squamous cell carcinoma receiving chemoradiotherapy : Relationship with post-treatment failure patterns and survival data ». Thesis, 2018. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/t5n9a7.
Texte intégral長庚大學
臨床醫學研究所
106
Objectives: In patients with oropharyngeal squamous cell carcinoma (OPSCC) treated with concurrent chemoradiotherapy (CCRT), we investigated the relationships between (1) metastatic neck lymph nodes necrotic and cystic changes on pre-treatment CT or MR images, and (2) post-treatment tumor recurrence and survival status. Methods: We retrospectively reviewed pretreatment CT and MRI and clinical courses of patients with OPSCC completed chemoradiotherapy in our institute from 2005 to 2015. Cervical necrotic and cystic nodal metastasis were classified on CT and MRI images. Propensity score matching was used to balance clinical and histopathologic factors between patients with pre-treatment CT and MR images. And their association with post-CCRT recurrence and long-term survival status analyzed before and after propensity score matching. Results: Of 224 patients eligible for analysis, 91 patients had pre-treatment CT images, and 80 patients had MR images. Another 53 patients had both CT and MR images. Diagnostic performance of MRI for detecting nodal necrotic and cystic change (sensitivity: 96.55% and 100.00%) is better than that of CT (sensitivity: 72.41% and 71.43%). Both nodal necrotic change and cystic changes on MRI are significant correlation with post-CCRT regional nodal recurrence, distant metastases, disease-fee survival and overall survival. Either nodal necrotic change on CT or cystic change on CT are not significant predictor for recurrence and survival status. After propensity score matching, nodal necrotic change is correlated with regional nodal recurrence (RR = 2.972, p = 0.009), distant metastasis (RR = 1.960, p = 0.050), disease-free survival (HR = 2.173, p = 0.007) and overall survival (HR = 2.877, p = 0.001) based on the image findings pooled from both CT and/or MR image findings. Cystic change is protective factor for regional nodal recurrent (RR = 0.411, p = 0.058), distant metastasis (RR = 0.405, p = 0.052), and disease-free survival (only in univariate COX regression analysis, HR=0.448, p = 0.034). Conclusions: Neck nodal necrotic and cystic changes on MRI are significant predictors for post-CCRT tumor recurrence and survival. The same effects are also found based on the pooled data from CT and/or MR images after propensity score matching. However, analysis based on CT image findings alone cannot find similar predicting effect, which can be explained by the inferior sensitive and accuracy of CT for detecting nodal necrotic and cystic changes. Therefore, we recommend that OPSCC patients should have MR for their pre-treatment evaluation.