Thèses sur le sujet « Natural users interfaces »
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Jacobs, Gershwin. « User experience guidelines for mobile natural user interfaces : a case study of physically disabled users ». Thesis, Nelson Mandela Metropolitan University, 2017. http://hdl.handle.net/10948/17547.
Texte intégralManresa, Yee Cristina Suemay. « Advanced and natural interaction system for motion-impaired users ». Doctoral thesis, Universitat de les Illes Balears, 2009. http://hdl.handle.net/10803/9412.
Texte intégralThe research's main contribution is SINA, a hands-free interface based on computer vision techniques for motion impaired users. This interface does not require the user to use his upper body limbs, as only nose motion is considered. Besides the technical aspect, user's satisfaction when using an interface is a critical issue. The approach that we have adopted is to integrate usability evaluation at relevant points of the software development.
De, La Cruz Laureano Eliel Josue. « Technology integration in the architectural schematic design phase : understanding the factors that affect users' acceptance ». Thesis, The University of Sydney, 2017. http://hdl.handle.net/2123/17841.
Texte intégralDi, Tore Stefano. « Il corpo aumentato : le interfacce naturali come strategia semplesse di interazione uomo-macchina. Implicazioni didattiche e linee di ricerca ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1329.
Texte intégralI concetti di corpo e di corporeità sono stati oggetto, nel corso degli ultimi decenni, di una attenzione che li ha condotti ad essere il luogo teorico di incontro (e di scontro) tra diversi saperi e diverse traiettorie di ricerca scientifica. Dalla filosofia alla medicina, dalle neuroscienze all‟antropologia, dal diritto alla pedagogia, le discipline che pongono l‟uomo come oggetto della propria indagine hanno rivendicato tutte, ognuna da un proprio peculiare punto di vista epistemico, la centralità del corpo. Nell‟ambito degli studi sulla cognizione e sull‟apprendimento, spinte provenienti da direzioni e tradizioni diverse hanno messo in crisi una visione che postulava una idea di conoscenza astratta, basata su regole formali, indipendente sia dagli aspetti biologici che dal contesto socioculturale; conseguentemente, aggettivi quali “situato”, “embodied”, “sociale”, “distribuito”, hanno cominciato ad accompagnare il concetto di cognizione nella letteratura scientifica Questa nuova prospettiva non considera più il corpo come semplice “operaio del pensiero” (M. Sibilio, 2002), ma riconosce che “la maggior parte delle conoscenze, specie quelle vitali, sono espresse nella struttura stessa del corpo”(Longo, 1995), il quale non è più considerato come un semplice mediatore tra il nostro cervello e la realtà esterna, ma come il "dispositivo principale attraverso il quale, realizzando esperienze, sviluppiamo apprendimento e produciamo conoscenza" (Rivoltella, 2012). In tale ottica "l'astrazione e le generalizzazioni possono produrre utilmente apprendimento solo se sono state costruite a partire dall'esperienza corporea del mondo"(Rivoltella, 2012)ed il corpo diviene cosi “macchina della conoscenza”(F. Varela, 1990). Il ruolo della tecnologia, nell‟accezione più ampia, non è alieno ai processi che hanno determinato questo rovesciamento di prospettive. L‟idea della non neutralità delle tecnologie rispetto alle forme di produzione della conoscenza non è certo una novità. Pure, va segnalata un‟accelerazione, un aumento vertiginoso del dato quantitativo: le sollecitazioni tecnologiche all‟idea di corpo e all‟idea di conoscenza sono numerose ed incessanti, e oggetto di riflessione da più parti. Diverse linee, in quest‟ambito, si sovrappongono in modo quasi inestricabile: l‟idea dei media come estensione delle facoltà umane (McLuhan, 2001), il “luogo di innovazione e di estensione delle tecnologie del potere” (Chignola, 2007)individuato dal concetto di biopolitica nell‟accezione focaultiana, l‟esplicita (pur se obsoleta) analogia tra mente e calcolatore postulata dal cognitivismo, la progettazione e l‟evoluzione di protesi intelligenti, il design di brain-computer interfaces. Queste linee contribuiscono a spostare e a rendere meno netti i confini del corpo umano: la macchina, prolunga le facoltà del soggetto, ben oltre quanto ipotizzato dai teorici della comunicazione, e ne infrange l‟integrità, ridefinendone l‟identità. In campo didattico, la relazione tecnologia/apprendimento, fino agli anni ‟80 si è inserita in una tradizione prevalentemente comportamentista e poi cognitivista, sulla scorta dello Human Information Processing (H.I.P.), concentrandosi sul computer-istruttore e veicolando l‟idea della conoscenza come rispecchiamento della realtà. “È nel corso degli anni „80 che diventano sempre più forti i segni di insoddisfazione verso questo quadro teorico. Quella particolare solidarietà tra modello della conoscenza (conoscenza come acquisizione-elaborazione di informazioni), modello didattico e di apprendimento (sequenziale-curricolare) e modello tecnologico (computer istruttore)”(Calvani, 1998), incomincia a sgretolarsi, e i concetti di corpo e tecnologia trovano un terreno comune Tale terreno comune, in principio circoscritto al campo della disabilità, cresce in progressione geometrica nel periodo recente; all‟idea di tecnologie della mente, ancora di stampo cognitivista, si sostituisce l‟idea di tecnologie della mente/corpo. “Le tecnologie della mente pura nascono belle e fatte dal programmatore/analista, quelle della mente/corpo „vengono al mondo‟; il tecnologo si limita a creare le condizioni iniziali di un processo di sviluppo, di apprendimento, di evoluzione”(Calvani, 1998). Da un punto di vista squisitamente tecnologico, la diffusione di Interfacce Naturali, basate su devices che consentono il recupero alla Human Computer Interaction di paradigmi naturali della interazione umana (suono, voce, tatto, movimento), fa saltare il collo di bottiglia delle interfacce grafiche: l‟interazione non avviene “attraverso lo specchio”(Carroll, 2012)dello schermo, ma avviene nella “bolla percettiva” del soggetto, nello spazio, digitalizzato, che circonda l‟utente. Gli ambienti digitali di apprendimento abbandonano gradualmente l‟appiattimento sul piano cartesiano che costringe la realtà in una dimensione non naturale, limitando l‟interazione al solo binomio occhio-mano, per espandersi nello spazio tridimensionale, fondando l‟interazione sull‟intero corpo, con implicazioni cognitive dall‟impatto non ancora esplorato. Le interfacce naturali (Natural User Interface) e le tecnologie di GestureRecognition prefigurano l‟imminente scenario, nella azione didattica, della convergenza tra centralità del corpo e dimensione tecnologica: il Corpo Aumentato inteso come corpo/interfaccia nell‟Augmented Reality e nell‟Augmented Learning. Con queste premesse, il presente lavoro intende presentare, nella prima parte, un framework concettuale per inquadrare il “corpo aumentato” nel perimetro corpo – apprendimento – tecnologia e, nella seconda parte, presentare le sperimentazioni condotte sulla base di questo framework. In questo senso, il primo capitolo presenta una riflessione sullo scenario globale del corpo aumentato, disegnando (a grana grossa) il quadro del corpo come macchina della conoscenza nel rapporto con le tecnologie e l‟attività educativa, attraverso la disamina del ruolo non neutrale delle tecnologie nelle forme di produzione della conoscenza e dei concetti di ergonomia cognitiva ed ergonomia didattica. Il secondo capitolo affronta, di conseguenza, la dimensione epistemologica, inquadrando lo scenario citato nell‟evoluzione del concetto di complessità, che ha costituito la prospettiva (meta)teorica della più recente riflessione in ambito educativo, e introducendo il concetto di semplessità (A. Berthoz, 2011). L‟elaborazione di Berthoz, infatti, offre non tanto un quadro teorico finito, paradigmatico, quanto piuttosto una serie di strumenti concettuali che forniscono una chiave epistemologica per risolvere, nella ricerca in ambito didattico, l‟equazione corpo – apprendimento – tecnologia. Attraverso la lente dei Simplifying Principles for a Complex World, i concetti di spazio, ambiente (naturale e digitale), conoscenza, apprendimento sembrano trovare una collocazione armonica e funzionale nell‟ambito degli “Human Brain Projects upon theWorld”(A. Berthoz, 2009). “L‟ipotesi a questo proposito è duplice. La prima è che gli strumenti mentali elaborati nel corso dell‟evoluzione per risolvere i molteplici problemi che pone l‟avanzamento nello spazio siano stati utilizzati anche per le funzioni cognitive più elevate: la memoria e il ragionamento, la relazione con l‟altro e anche la creatività. La seconda ipotesi è che i meccanismi mentali deputati all‟elaborazione spaziale permettano di semplificare numerosi altri problemi posti agli organismi viventi.”(A. Berthoz, 2011). Il terzo capitolo introduce l‟elemento delle Interfacce Naturali come principi semplificativi nell‟interazione uomo-macchina, che consentono la digitalizzazione dello user space e, di conseguenza, il recupero alle interfacce della dimensione spaziale, nel senso definito nel secondo capitolo, determinando, di fatto, una umwelt digitale che non sostituisce ma aumenta ed estende la umwelt naturale. Il quarto capitolo presenta la serie di sperimentazioni sul design di software didattico NUI-based, descrivendo nel dettaglio i tre percorsi avviati, autonomi e ad un tempo interconnessi, presentandone il framework teorico, la metodologia di progettazione e sviluppo, le scelte squisitamente tecnologiche e presentando i risultati dei test effettuati nelle scuole. Nelle conclusioni, infine, si presentano i commenti al percorso sperimentale, dalla definizione dello scenario, alla elaborazione del quadro concettuale, dal percorso di design e sviluppo degli applicativi alla raccolta dei dati. Complessivamente, il lavoro si presenta come un prodotto che, pur essendo compiuto (dall‟idea alla discussione dei dati sperimentali), si presenta come tutt‟altro che concluso, costituendo anzi il primo atto di una ricerca più ampia e rappresentando, in questo senso, la necessaria base sperimentale a dimostrazione della fondatezza degli assunti teorici, che si offre come punto di partenza per la sperimentazione successiva. [a cura dell'autore]
XI n.s.
Janis, Sean Patrick. « Interactive natural user interfaces / ». Online version of thesis, 2010. http://hdl.handle.net/1850/12267.
Texte intégralMavridis, Avraam. « Navigation in 2.5D spaces using Natural User Interfaces ». Thesis, Linköpings universitet, Institutionen för datavetenskap, 2015. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:liu:diva-116482.
Texte intégralMartín, San José Juan Fernando. « USING NATURAL USER INTERFACES TO SUPPORT LEARNING ENVIRONMENTS ». Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2015. http://hdl.handle.net/10251/55845.
Texte intégral[ES] Teniendo en cuenta la importancia de los juegos y las nuevas tecnologías en el aprendizaje, en esta tesis se han diseñado y desarrollado dos sistemas diferentes que utilizan interfaces de usuario naturales (NUI) para aprender los periodos de la historia. Uno de estos sistemas utiliza visión autoestereoscópica, la cual permite a los niños verse a ellos mismos dentro del juego y muestra los elementos del juego en 3D sin necesidad de llevar gafas especiales u otros dispositivos. El otro sistema utiliza proyección frontal como método de visualización. Los dos sistemas han sido desarrollados desde cero. Se han llevado a cabo un total de cinco estudios para determinar la eficacia de los juegos con NUI en cuanto al aprendizaje, facilidad de uso, satisfacción, diversión y su influencia en los niños. En el primer estudio, se ha comparado el sistema autoestereoscópico con el sistema de proyección frontal. Un total de 162 niños de 8 a 11 años han participado en este estudio. Observamos que las diferentes características de los sistemas no han influido en el aprendizaje, en la usabilidad o en la satisfacción; también observamos que los sistemas son especialmente apropiados para chicos y niños mayores (de 9 a 11 años). Los niños tienen percepción de profundidad con el sistema autoestereoscópico. Los niños consideraron los dos sistemas fáciles de usar. Sin embargo, encontraron el sistema de proyección frontal más fácil de usar. En el segundo estudio, se determina el modo con el que los niños pueden aprender en mayor medida el tema del juego. Los dos modos comparados han sido el modo colaborativo, en el que los niños jugaban por parejas; y el modo individual, en el que los niños jugaban solos. 46 niños de 7 a 10 años han participado en este estudio. Observamos que existen diferencias estadísticas significativas entre jugar al juego de un modo o de otro. Los niños que jugaron al juego en parejas en el modo colaborativo obtuvieron un mejor resultado que los niños que jugaron al juego en el modo individual. El tercer estudio compara el aprendizaje tradicional con el aprendizaje colaborativo (en parejas y en grupos grandes) utilizando el juego desarrollado. 100 niños de 8 a 10 años han participado en este estudio. Los resultados son similares al segundo estudio. Los niños obtuvieron una mejor puntuación jugando en colaboración que en el método tradicional en clase. No hubo diferencias estadísticas significativas entre jugar en grupos grandes y jugar en parejas. Teniendo en cuenta el aprendizaje personalizado se ha incluido un itinerario libre de aprendizaje, en el cual los niños pueden elegir cómo quieren dirigir su propio proceso de aprendizaje. A modo de comparación, se ha incluido también un itinerario lineal de aprendizaje, donde los niños siguen un flujo predeterminado. En este cuarto estudio han participado 29 niños de 8 a 9 años. Los resultados han mostrado que no hubo diferencias estadísticas significativas entre los dos itinerarios de aprendizaje. En cuanto a la evaluación online con preguntas de test, normalmente, hay una pregunta y varias opciones de respuesta, donde se debe seleccionar solo una de ellas. Es muy común que la respuesta esté formada únicamente por texto. Sin embargo, también se pueden utilizar imágenes. En este quinto estudio se ha llevado a cabo una comparación para determinar si las imágenes que representan las respuestas son de ayuda para elegir la correcta. 94 niños de 7 a 8 años han participado en este estudio. Los niños que rellenaron los cuestionarios con imágenes obtuvieron una mejor puntuación que los niños que rellenaron los cuestionarios en los que solo había texto. No se encontraron diferencias estadísticas significativas entre los dos tipos de cuestionarios con imágenes. Los resultados de estos estudios sugieren que los juegos de este tipo podrían ser apropiados para utilizarlos como juegos educativos, y que la autoestereoscopía es una te
[CAT] Tenint en compte la importància dels jocs i les noves tecnologies en l'aprenentatge, en aquesta tesi s'han dissenyat i desenvolupat dos sistemes diferents que utilitzen interfícies naturals d'usuari per aprendre els períodes de la història. Un d'aquests sistemes utilitza visió autoestereoscòpica, la qual permet als xiquets veure's a ells mateixos dins del joc i mostra els elements del joc en 3D sense necessitat de portar ulleres especials o altres dispositius. L'altre sistema utilitza projecció frontal com a mètode de visualització. Els dos sistemes han sigut desenvolupats des de zero. S'han dut a terme un total de cinc estudis per a determinar l'eficàcia dels jocs amb interfícies d'usuari naturals quant a l'aprenentatge, facilitat d'ús, satisfacció, diversió i la seua influència en els xiquets. En el primer estudi, s'ha comparat el sistema autoestereoscòpic amb el sistema de projecció frontal. 162 xiquets de 8 a 11 anys han participat en aquest estudi. Pels resultats, observem que les diferents característiques dels sistemes no han influït en l'aprenentatge, en la usabilitat o en la satisfacció; també observem que els sistemes són especialment apropiats per a xics i xiquets majors (de 9 a 11 anys). Els xiquets tenen percepció de profunditat amb el sistema autoestereoscòpic. Els xiquets van considerar els dos sistemes fàcils d'usar. No obstant açò, van trobar el sistema de projecció frontal més fàcil d'usar. En el segon estudi es determina la manera amb el qual els xiquets poden aprendre en major mesura el tema del joc. Les dues maneres comparades han sigut la manera col·laborativa, en la qual els xiquets jugaven per parelles; i la manera individual, en la qual els xiquets jugaven sols. 46 xiquets de 7 a 10 anys han participat en aquest estudi. Pels resultats, observem que existeixen diferències estadístiques significatives entre jugar al joc d'una manera o d'una altra. Els xiquets que van jugar al joc en parelles en la manera col·laborativa van obtindre un millor resultat que els xiquets que van jugar al joc en la manera individual. El tercer estudi compara l'aprenentatge tradicional amb l'aprenentatge col·laboratiu (en parelles i en grups grans). 100 xiquets de 8 a 10 anys ha participat en aquest estudi. Els resultats són similars al segon. Els xiquets van obtindre una millor puntuació jugant en col·laboració que en el mètode tradicional en classe. No va haver-hi diferències estadístiques significatives entre jugar en grups grans i jugar en parelles. Tenint en compte l'aprenentatge personalitzat s'ha inclòs un itinerari lliure d'aprenentatge, en el qual els xiquets poden triar com volen dirigir el seu propi procés d'aprenentatge. A manera de comparació, s'ha inclòs també un itinerari lineal d'aprenentatge, on els xiquets segueixen un flux predeterminat. En aquest quart estudi han participat 29 xiquets de 8 a 9 anys. Els resultats han mostrat que no va haver-hi diferències estadístiques significatives entre els dos itineraris d'aprenentatge. Quant a l'avaluació online amb preguntes de test, normalment, hi ha una pregunta i diverses opcions de resposta, on s'ha de seleccionar solament una d'elles. És molt comú que la resposta estiga formada únicament per text. No obstant açò, també es poden utilitzar imatges. En aquest cinquè estudi s'ha dut a terme una comparació per a determinar si les imatges que representen les respostes són d'ajuda per a triar la correcta. 94 xiquets de 7 a 8 anys han participat en aquest estudi. Els xiquets que van emplenar els qüestionaris amb imatges van obtindre una millor puntuació que els xiquets que van emplenar els qüestionaris en els quals solament hi havia text. No es van trobar diferències estadístiques significatives entre els dos tipus de qüestionaris amb imatges. Els resultats d'aquests estudis suggereixen que els jocs d'aquest tipus podrien ser apropiats per a utilitzar-los com a jocs educatius, i que l'autoestereoscòpia és
Martín San José, JF. (2015). USING NATURAL USER INTERFACES TO SUPPORT LEARNING ENVIRONMENTS [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/55845
TESIS
Saber, Tehrani Daniel, et Lemon Samuel Johansson. « Natural and Assistive Driving Simulator User Interfaces for CARLA ». Thesis, KTH, Skolan för elektroteknik och datavetenskap (EECS), 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kth:diva-293836.
Texte intégralAllteftersom autonoma bilar kommer närmare kommersiell lansering blir utmaningarna för utvecklarna av mjukvaran mer komplexa. En utmaning som utvecklarna står inför är interaktionen mellan autonoma bilar och människor i och utanför trafiken. Dessa situationer kommer kräva en stor mängd data för att säkerhetställa att autonoma bilar kommer kunna agera optimalt. För att inhämta sådan data utan att riskera säkerheten för alla ute i trafiken kommer simulatorer behövas. Eftersom vi inte kan förutspå mänskligt beteende kommer industrin behöva använda mänskliga förare i dessa simulatorer för att få realistiska resultat. Syftet med detta projekt är att utveckla ett förargränssnitt för människor och sedan utvärdera autenticiten av upplevelsen från ett mänskligt perspektiv. Genom att implementera olika bilmekanismer så som styrning, inbromsning, accelerationen och retardation i en simulator för autonom bil forskning, Car Learning To Act(CARLA) i Smart Mobility Lab(SML) på KTH. Vi implementerade två användargränssnitt med olika nivåer av informations återkoppling till användaren. För att utvärdera användargränssnitten utformades ett frågeformulär för att mäta hur intuitivt körupplevelsen var och samtidigt jämföra med det originella användargränssnittet i SML. Undersökningen visade att körupplevelsen var mer intuitiv med det två utvecklade användargränssnitten och att 60% skulle vara bekväma med att använda ett utav dessa system för att styra ett riktigt fordon i trafik.
Kandidatexjobb i elektroteknik 2020, KTH, Stockholm
Chandra, Yohan. « Natural Language Interfaces to Databases ». Thesis, University of North Texas, 2006. https://digital.library.unt.edu/ark:/67531/metadc5474/.
Texte intégralPotgieter, Timothy Kyle. « Using natural user interfaces to support synchronous distributed collaborative work ». Thesis, Nelson Mandela Metropolitan University, 2014. http://hdl.handle.net/10948/10880.
Texte intégralWilliamson, Brian. « RealNav : Exploring Natural User Interfaces for Locomotion in Video Games ». Master's thesis, University of Central Florida, 2009. http://digital.library.ucf.edu/cdm/ref/collection/ETD/id/4285.
Texte intégralM.S.
School of Electrical Engineering and Computer Science
Engineering and Computer Science
Computer Science MS
Williamson, Brian M. « RealNav exploring natural user interfaces for locomotion in video games / ». Orlando, Fla. : University of Central Florida, 2009. http://purl.fcla.edu/fcla/etd/CFE0002938.
Texte intégralCoelho, Tiago Miguel Martins. « Avatar modeling : a telepresence study with natural user interface ». Master's thesis, Faculdade de Ciências e Tecnologia, 2013. http://hdl.handle.net/10362/10975.
Texte intégralVirtual environments are an increasing trend in today’s society. In this context, the avatar concept appears as the representation of the user in the virtual world. Nevertheless the relationship between avatars and human beings lacks on empirical studies in what concerns their interaction. Based on this motivation, this work aimed at studying how the morphology’s modeling and dynamics affect the control between the avatar and its user. An experiment was conducted to measure telepresence and ownership on the participants while using a natural user interface to control the avatar. In that experiment, affordances were used as behavioral assessment on the virtual environment as the user controls the avatar when it passes through apertures of various sizes. The results show that in virtual environments, the feelings of telepresence and ownership are greater when the kinematics and the avatar proportions are closer to the user.
Kolagani, Vijay Kumar. « Gesture Based Human-Computer Interaction with Natural User Interface ». University of Akron / OhioLINK, 2018. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=akron1542601474940954.
Texte intégralPons, Tomás Patricia. « Towards Intelligent Playful Environments for Animals based on Natural User Interfaces ». Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2018. http://hdl.handle.net/10251/113075.
Texte intégralL'estudi de la interacció dels animals amb la tecnologia i el desenvolupament de sistemes tecnològics centrats en l'animal està guanyant cada vegada més atenció des de l'aparició de l'àrea d'Animal Computer Interaction (ACI) . ACI persegueix millorar el benestar dels animals en diferents entorns a través del desenvolupament de tecnologia adequada per a ells amb un enfocament centrat en l'animal. Entre totes les línies d'investigació que ACI està explorant, hi ha hagut prou interès en la interacció dels animals amb la tecnologia basada en el joc. Les activitats de joc tecnològiques tenen el potencial de proveir estimulació mental i física als animals en diferents contextos, podent ajudar a millorar el seu benestar. Mentre ens embarquem en l'era de la Internet de les Coses, les activitats de joc tecnològiques actuals per a animals encara no han explorat el desenvolupament de solucions pervasives que podrien proveir-los de més adaptació a les seues preferències al mateix temps que oferir estímuls tecnològics més variats. En el seu lloc, estes activitats estan normalment basades en interaccions digitals en compte d'explorar dispositius tangibles o augmentar les interaccions amb estímuls de diferent tipus. A més, aquestes activitats de joc estan ja predefinides i no canvien amb el temps, mentre requereixen que un humà proveïsca el dispositiu o la tecnologia a l'animal. Si els humans pogueren centrar-se més en la seua participació com a jugadors actius d'un sistema interactiu per a animals en compte d'estar pendents de subjectar un dispositiu per a l'animal o de mantenir el sistema executant-se, açò podria ajudar a crear llaços més forts entre espècies i promoure millors relacions amb els animals. Així mateix, l'estimulació mental i física dels animals són aspectes importants que podrien fomentar-se si els sistemes de joc dissenyats per a ells pogueren oferir un rang variat de respostes, adaptar-se als comportaments de l'animal i evitar que aquest s'acostume al sistema i perda l'interès. Per tant, esta tesi proposa el disseny i desenvolupament d'entorns tecnològics de joc basats en Interfícies Naturals d'Usuari que puguen adaptar-se i reaccionar a les interaccions naturals dels animals. Aquestos escenaris pervasius podrien permetre als animals jugar per si mateixos o amb una persona, oferint activitats de joc més dinàmiques i atractives que siguen capaces d'adaptar-se amb el temps.
The study of animals' interactions with technology and the development of animal-centered technological systems is gaining attention since the emergence of the research area of Animal Computer Interaction (ACI). ACI aims to improve animals' welfare and wellbeing in several scenarios by developing suitable technology for the animal following an animal-centered approach. Among all the research lines ACI is exploring, there has been significant interest in animals' playful interactions with technology. Technologically mediated playful activities have the potential to provide mental and physical stimulation for animals in different environmental contexts, which could in turn help to improve their wellbeing. As we embark in the era of the Internet of Things, current technological playful activities for animals have not yet explored the development of pervasive solutions that could provide animals with more adaptation to their preferences as well as offering varied technological stimuli. Instead, playful technology for animals is usually based on digital interactions rather than exploring tangible devices or augmenting the interactions with different stimuli. In addition, these playful activities are already predefined and do not change over time, while they require that a human has to be the one providing the device or technology to the animal. If humans could focus more on their participation as active players of an interactive system aimed for animals instead of being concerned about holding a device for the animal or keep the system running, this might help to create stronger bonds between species and foster better relationships with animals. Moreover, animals' mental and physical stimulation are important aspects that could be fostered if the playful systems designed for animals could offer a varied range of outputs, be tailored to the animal's behaviors and prevented the animal to get used to the system and lose interest. Therefore, this thesis proposes the design and development of technological playful environments based on Natural User Interfaces that could adapt and react to the animals' natural interactions. These pervasive scenarios would allow animals to play by themselves or with a human, providing more engaging and dynamic playful activities that are capable of adapting over time.
Pons Tomás, P. (2018). Towards Intelligent Playful Environments for Animals based on Natural User Interfaces [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/113075
TESIS
Micheloni, Edoardo. « Models and methods for sound-based input in Natural User Interfaces ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422847.
Texte intégralLenz, Anthony M. « COFFEE : Context Observer For Fast Enthralling Entertainment ». DigitalCommons@CalPoly, 2014. https://digitalcommons.calpoly.edu/theses/1244.
Texte intégralErazo, Moreta Orlando Ramiro. « A predictive model for user performance time with natural user interfaces based on touchless hand gestures ». Tesis, Universidad de Chile, 2016. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/142559.
Texte intégralLas interfaces naturales de usuario (NUIs) basadas en gestos manuales sin contacto (THG) tienen ventajas sobre las interfaces de usuario (UIs) convencionales en varios escenarios. Sin embargo, éstas aún presentan problemas desafiantes por ser investigados, tales como su diseño y evaluación con la finalidad de obtener resultados satisfactorios. El enfoque clásico de la participación de usuarios para escoger gestos o analizar diseños de interfaces necesita ser complementado con evaluaciones predictivas para los casos en que los métodos basados en usuarios son inaplicables o costosos de realizar. En consecuencia, modelos de usuario cuantitativos son necesarios para efectuar esas evaluaciones. Dado que la evaluación basada en modelos es importante en HCI y que los modelos disponibles son insuficientes para evaluar NUIs basadas en THG, esta tesis estudia modelos para interfaces de este tipo. Dos enfoques de modelamiento son abordados, aunque el enfoque principal está puesto en modelos predictivos. La tesis primeramente presenta un estudio para entender la articulación de gestos, el cual permitió derivar un modelo descriptivo sobre la concepción y producción de gestos de usuarios, y una taxonomía de gestos. Después, la tesis se concentra en (1) el análisis de la viabilidad de utilizar modelos cuantitativos existentes para abarcar THG; (2) la formulación de un modelo para predecir el tiempo de rendimiento para realizar tareas; y (3) la validación de este nuevo modelo. En todos los casos, el rendimiento de los modelos es estudiado de acuerdo a varias métricas usadas para hacer comparaciones con rangos típicos en el área. Así, la contribución principal de esta tesis es un modelo para estimar el tiempo que un usuario necesita para hacer una tarea con una NUI basada en THG empleando su mano. El modelo propuesto, que es llamado THGLM, está basado en el modelo clásico KLM. Prescribe que los gestos manuales sean analizados de acuerdo a su estructura temporal; es decir, utilizando gesture units . THGLM predice el tiempo de rendimiento en una forma aceptable (error de predicción = 12 %, R2 > 0.9). Los experimentos realizados también confirman la utilidad del modelo para analizar y comparar diseños de interfaces. Si bien THGLM tiene ciertas limitaciones, tiene ventajas importantes tales como su relativa facilidad de usar y extender. Más allá de las limitaciones intrínsecas de THGLM, éste debería ayudar en el diseño y evaluación de NUIs basadas en THG. Los diseñadores de UIs pueden predecir el tiempo para completar tareas sin la participación de usuarios, y luego, usar ese valor como métrica para analizar o evaluar una UI. Esta estrategia es especialmente útil en situaciones donde es difícil llevar a cabo pruebas con usuarios o como un paso preliminar a la evaluación de una interfaz. Por lo tanto, se espera que el modelo propuesto se convierta en una herramienta útil para diseñadores de software para realizar evaluaciones de usabilidad, mejorar diseños de interfaces, y desarrollar mejores aplicaciones de software utilizando gestos.
Esta tesis ha sido parcialmente financiada por SENESCYT (Ecuador, Convocatoria Abierta 2011), Universidad Técnica Estatal de Quevedo (Ecuador) y NIC Chile (DCC, Universidad de Chile)
Clifford, Rory. « Natural User Interface Design using Multiple Displays for Courier Dispatch Operations ». Thesis, University of Canterbury. Human Interface Technology, 2013. http://hdl.handle.net/10092/8740.
Texte intégralXu, Siyuan. « A Natural User Interface for Virtual Object Modeling for Immersive Gaming ». Digital WPI, 2013. https://digitalcommons.wpi.edu/etd-theses/1048.
Texte intégralMilzoni, Alessandro. « Kinect e openNI a supporto delle NUI (Natural User Interface) applications ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6113/.
Texte intégralDemeter, Nora. « Context aware voice user interface ». Thesis, Malmö högskola, Fakulteten för kultur och samhälle (KS), 2014. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:mau:diva-22417.
Texte intégralAragon, Ramirez V. « A user interface for the online elucidation of natural language search statements ». Thesis, Lancaster University, 1986. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.377384.
Texte intégralHassanien, Shehabeldin. « A Framework for Physical Rehabilitation Using Natural User Interface with Electromyography Biofeedback ». University of Akron / OhioLINK, 2013. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=akron1354205753.
Texte intégralWoodley, Alan Paul. « NLPX : a natural language query interface for facilitating user-oriented XML-IR ». Thesis, Queensland University of Technology, 2008. https://eprints.qut.edu.au/16642/1/Alan_Woodley_Thesis.pdf.
Texte intégralWoodley, Alan Paul. « NLPX : a natural language query interface for facilitating user-oriented XML-IR ». Queensland University of Technology, 2008. http://eprints.qut.edu.au/16642/.
Texte intégralMedeiros, Anna Carolina Soares. « Processo de desenvolvimento de gestos para interfaces de usuário ». Universidade Federal da Paraíba, 2015. http://tede.biblioteca.ufpb.br:8080/handle/tede/7863.
Texte intégralMade available in DSpace on 2016-02-16T22:01:14Z (GMT). No. of bitstreams: 1 arquivototal.pdf: 4433829 bytes, checksum: 4713f292d2686f95f4ec248322aee517 (MD5) Previous issue date: 2015-05-26
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
The use of our body language to communicate with computer systems is an increas-ingly possible and applicable feature in the real world. This fact is potentiated by the evolution of gesture recognition based commercial solutions. A gesture interface complements or replaces navigation in a conventional interface, it is up to each developer to choose the most appropriate option for their application. Therefore when opting for gesture usage, the gestures will be re-sponsible to activate the systems functions. This work presents a gesture development process that can be used to be used to aid the construction of gesture interfaces. The proposed process should help interface designers to incorporate gesture based natural interaction into their appli-cations in a more systematic way. In order to illustrate the Process, gestures for the actions "Select", "Rotate", "Translate", "Scale" and "Stop" were developed.
A utilização da nossa linguagem corporal para nos comunicarmos com sistemas computacionais é uma característica cada vez mais possível e aplicável no mundo real. Esse fato é potencializado pela evolução das soluções comerciais baseadas em reconhecimentos de gestos. Uma interface de gestos complementa ou substitui a forma de navegação de uma interface convencional, neste cenário cabe ao desenvolvedor escolher a opção mais adequada para a sua aplicação. Assim, quando se opta pelo uso de gestos, esses serão responsáveis por acionar as funções oferecidas pelos sistemas. O presente trabalho apresenta um processo de desenvolvimento de gestos que tem potencial para ser aplicado em qualquer interface em desenvolvimento que deseje agregar interação gestual. O processo proposto deve auxiliar designers de interfaces a integrarem interação natural por gestos em suas aplicações de forma mais sistemática. Como caso de uso foram gerados gestos para as funções: “Selecionar”, “Rotacionar”, “Transladar”, “Escalonar” e “Parar”.
Ell, Basil [Verfasser]. « User Interfaces to the Web of Data based on Natural Language Generation / Basil Ell ». Karlsruhe : KIT Scientific Publishing, 2017. http://www.ksp.kit.edu.
Texte intégralOliveira, Fábio Henrique Monteiro. « Uso de interfaces naturais na modelagem de objetos virtuais ». Universidade Federal de Uberlândia, 2013. https://repositorio.ufu.br/handle/123456789/14551.
Texte intégralThe researches about gestural interfaces have been grown significantly. In particular, after the development of sensors that can accurately capture bodily movements. Consequently, several fields arise for the application of these technologies. Among them stands the 3D modeling industry, which is characterized by having robust software. However, these software often lack a facilitator human-computer interface. This happens since the interaction is usually enabled by 2 degrees of freedom mouse. Due to these limitations, common tasks such as rotate the scene viewpoint or move an object are hardly assimilated by users. This discomfort with the usual and complex 3D modeling software interface is one of the reasons that lead to quit its use. In this context, Natural User Interfaces stand out by exploring the natural human gestures in a better way, in order to promote a more intuitive interface. This work presents a system that allows the user to perform 3D modeling using poses and hand gestures, providing an interface with 3 degrees of freedom. An evaluation was conducted with 10 people, to validate the strategy and application proposed. In this evaluation the participants reported that the system has potential to become an innovative interface, despite its limitations. Overall, the hand tracking approach to 3D modeling seems to be promising and deserves further investigation.
As pesquisas na área de interfaces gestuais vêm crescendo significativamente. Em especial, após o desenvolvimento de sensores que podem capturar movimentos corporais com precisão. Como consequência, surgem diversos campos para a aplicação destas tecnologias. Dentre eles, destaca-se o setor de modelagem 3D, o qual é marcado por possuir programas robustos. Entretanto, estes são muitas vezes ausentes de uma interface homem-computador facilitadora. Isto porque a interação, normalmente, é viabilizada pelo mouse com 2 graus de liberdade. Devido a estas limitações, tarefas frequentes como rotacionar o ponto de vista da cena e transladar um objeto são assimiladas pelo usuário com dificuldade. Este desconforto perante a usual e complexa interface dos programas para modelagem 3D é um dos fatores que culminam na desistência de seu uso. Neste contexto, Natural User Interfaces se destacam, por melhor explorar os gestos naturais humanos, a fim de promover uma interface mais intuitiva. Neste trabalho é apresentado um sistema que permite ao usuário realizar a modelagem 3D por meio de poses e gestos com as mãos provendo uma interface com 3 graus de liberdade. Uma avaliação foi conduzida com 10 pessoas, a fim de validar a estratégia e a aplicação proposta. Nesta avaliação os participantes reportaram que o sistema tem potencial para se tornar uma interface inovadora, a despeito de suas limitações. Em geral, a abordagem de rastreamento das mãos para modelagem 3D parece ser promissora e merece uma investigação mais aprofundada.
Mestre em Ciências
Diniz, Wendell Fioravante da Silva 1982. « Acionamento de dispositivos robóticos através de interface natural em realidade aumentada ». [s.n.], 2012. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/264034.
Texte intégralDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Mecânica
Made available in DSpace on 2018-08-20T08:14:05Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Diniz_WendellFioravantedaSilva_M.pdf: 9463256 bytes, checksum: 22904c4d85179e589b6a43dd655dc3ca (MD5) Previous issue date: 2012
Resumo: Desde o início da História e particularmente da Revolução Industrial, o homem tem buscado substituir ou complementar sua força de trabalho com dispositivos e máquinas capazes de ampliar a capacidade produtiva ou resolver tarefas para as quais o emprego de força humana não é satisfatório ou é perigoso. Esta necessidade impulsionou, no último século, o desenvolvimento de dispositivos robóticos, que foram se tornando cada vez mais complexos, à medida que a tecnologia avançava. No entanto, quanto mais complexos, mais difícil se torna sua operação. Reduzir a complexidade de operação destes dispositivos sem comprometer sua eficácia é um objetivo desejável e que tem impulsionado significativos esforços de pesquisa ultimamente. Neste trabalho, estudam-se duas tecnologias diferentes que podem ser aplicadas de forma complementar para tornar a operação de dispositivos robóticos mais simplificada. A área de Interfaces Naturais estuda a criação de mecanismos de operação baseados nas formas naturais de interação entre os seres humanos e os computadores, como gestos e fala, visando diminuir a curva de aprendizado para a operação de sistemas complexos, tornando esta uma tarefa intuitiva. A Realidade Aumentada tem entre seus objetivos ampliar o conhecimento sobre uma certa situação ao apresentar a um usuário informações adicionais fornecidas por instrumentação. Para isso, faz uso de técnicas de Computação Gráfica. Também permite criar situações simuladas para avaliar o comportamento de sistemas, ou treinamento para a operação destes sistemas de maneira virtual. Neste trabalho, montou-se um experimento em que um braço robótico será acionado de forma natural, através de gestos do usuário, em um ambiente de Realidade Aumentada. Como transdutor para a captura do movimento do usuário, foi o usado o sensor Kinect¿, que é um equipamento disponível comercialmente com custo relativamente baixo. Foi desenvolvida uma arquitetura que permite o acionamento da plataforma robótica de forma remota, através de comunicação em rede
Abstract: Since the beginning of History and particularly of the Industrial Revolution, human beings have sought to replace or supplement their workforce with devices and machines, in order to expand their productive capacity or to solve tasks for which the use of human power is not satisfactory or it is dangerous. This need pushed the development of robotic devices in the last century, which have become increasingly complex as technology advances. However, the more complex it is, more difficult its operation becomes. Reducing these devices operational complexity without compromising its effectiveness is a desirable goal that has driven significant research efforts lately. In this work, two different technologies are studied which can be applied in a complementary way to simplify robotic operation. The area of Natural Interfaces studies the creation of software mechanisms, based on natural forms of interaction between humans and computers, such as gestures and speech, in order to reduce the learning curve for the operation of complex systems, making it more intuitive. Augmented Reality has among its objectives to expand the knowledge about certain situations, presenting to the user additional instrumentation provided information. To accomplish this objective, Augmented Reality makes use of Computer Graphics techniques. It also allows the creation of simulated scenarios to evaluate the behavior of systems, or for virtually training the operators of these systems. In this work, an experiment was set up in which a robotic arm is activated through user gestures in an Augmented Reality environment. As a low cost commercially available equipment, the Kinect¿ sensor is adopted to capture the user's movement. An architecture was developed and tested with auspicious results, implementing the proposed natural interface to interpret the human gestures and to provoke the respective remote activation of the robotic platform through network communication
Mestrado
Mecanica dos Sólidos e Projeto Mecanico
Mestre em Engenharia Mecânica
Johansson, Daniel. « Convergence in mixed reality-virtuality environments : facilitating natural user behavior ». Doctoral thesis, Örebro universitet, Institutionen för naturvetenskap och teknik, 2012. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:oru:diva-21054.
Texte intégralLoachamín, Valencia Mauricio Renán. « Natural user interfaces and smart devices for the assessment of spatial memory using auditory stimuli ». Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2019. http://hdl.handle.net/10251/107955.
Texte intégralTESIS
Sidhu, Jadvinder Singh. « Development of a natural language interface system that allows the user population to tailor the system iteratively to their own requirements ». Thesis, Nottingham Trent University, 1997. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.245101.
Texte intégralLindberg, Martin. « Introducing Gestures : Exploring Feedforward in Touch-Gesture Interfaces ». Thesis, Malmö universitet, Fakulteten för kultur och samhälle (KS), 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:mau:diva-23555.
Texte intégralAmanzi, Richard. « A natural user interface architecture using gestures to facilitate the detection of fundamental movement skills ». Thesis, Nelson Mandela Metropolitan University, 2015. http://hdl.handle.net/10948/6204.
Texte intégralOlcay, Taner. « Expressing Temporality In Graphical User Interface ». Thesis, Malmö universitet, Fakulteten för kultur och samhälle (KS), 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:mau:diva-23102.
Texte intégralEll, Basil [Verfasser], et R. [Akademischer Betreuer] Studer. « User Interfaces to the Web of Data based on Natural Language Generation / Basil Ell. Betreuer : R. Studer ». Karlsruhe : KIT-Bibliothek, 2015. http://d-nb.info/1097380998/34.
Texte intégralFigueiredo, Cátia Filipa Pinho. « A experiência mediada por interfaces gestuais touchless em contexto turístico ». Doctoral thesis, Universidade de Aveiro, 2016. http://hdl.handle.net/10773/17909.
Texte intégralA evolução das Tecnologias da Informação e Comunicação impeliu novos modelos e estímulos para o sector do turismo. Estas mudanças, combinadas com uma nova postura do turista, repercutindo as dinâmicas da Web 2.0 e manifestando os contornos de uma cultura de participação, abriram espaço para o surgimento de novos serviços turísticos, de possível acesso ubíquo e personalizado ao longo de todo o ciclo da experiência turística. Simultaneamente, o surgimento de novos paradigmas de Interação Humano- Computador, de que são exemplo as interfaces gestuais touchless, acarretam oportunidades e desafios, quer ao nível da usabilidade e User Experience (UX), quer de um ponto de vista específico, quando concebida a sua potencial integração na experiência turística, como mais um veículo de consumo, partilha e manipulação de informação turística. A presente investigação, temporalmente, acompanhou o lançamento e sucesso do sensor Kinect, que aproximou e diversificou a aplicação e desenvolvimento de interfaces touchless em diferentes contextos. No âmbito turístico, foi identificado que a possível aplicação deste paradigma ainda não tinha sido explorado de forma detalhada. Verificava-se também a necessidade de contribuir para a definição de standards e estratégias para a exploração da UX em relação às interfaces gestuais touchless. Decorrendo da conjuntura apresentada, o presente estudo pretendeu focar a possível aplicação, potencialidades e experiência de utilização de soluções interativas com suporte de interação gestual touchless em contexto turístico. O estudo empírico desenhado e implementado envolveu dois momentos principais: a execução de entrevistas a experts e a realização de uma avaliação em contexto controlado de um protótipo de uma solução interativa touchless, destinada ao contexto turístico. A avaliação referida, na qual participaram 51 indivíduos, implicou o desenvolvimento de instrumentos e de um protocolo de teste adequado aos objetivos e características diferenciadoras do estudo. Como resultados gerais, o primeiro momento permitiu identificar um conjunto de vantagens e desvantagens, potencialidades e especificidades das interfaces gestuais touchless, quando concebida a sua aplicação ao turismo. O segundo momento, contando com o envolvimento dos participantes, destacou as questões relacionadas com a usabilidade e UX das interfaces touchless, permitindo estabelecer um conjunto de guias, metodologia e estratégias, que podem ser aplicadas no desenvolvimento e avaliação de outras soluções que suportem o paradigma referido. Recolheram-se ainda opiniões ao nível do potencial uso das mesmas em contexto turístico, identificadas no contributo dos utilizadores/participantes da avaliação em contexto controlado.
The evolution of communication and information technologies drove new approaches in the tourism industry. This stimulus, combined with the new tourist behaviour, aware of Web 2.0 dynamics and participative in the social web culture, have provided new opportunities for new tourism services, with ubiquitous and personalized access during the entire cycle of the touristic experience. Also, the emergence of new human-computer interaction paradigms - such as touchless gestural interfaces - lead to challenges and opportunities in what concerns usability and user experience (UX). Furthermore, when integrated in the touristic experience, those interfaces may enhance information sharing and manipulation, adding a new dimension to how we experience tourism. This research aroused with the launch of the Kinect sensor, which allowed the application and development of touchless interfaces in different contexts. In tourism, the application of this paradigm has not yet been fully discussed. It was also relevant to contribute to the definition of standards and strategies for researching and evaluating the UX with touchless interfaces. Thus, this study intended to focus on the possible application, potentialities and UX resulting from using interactive solutions with touchless gestural interaction in tourism. The empirical study had two main stages: first, the performance of interviews with experts and second, the execution of an evaluation in a controlled setting, using a prototype of an interactive gestural touchless interface. This evaluation, which was attended by 51 participants, implied the development of suitable tools and evaluation protocol. As a result, the first stage enabled the identification of a set of advantages, disadvantages, possibilities and features of this type of interactive solutions. The second stage focused on the issues related to usability and user experience of touchless gestural interfaces, to establish a set of guidelines, methodologies and approaches. It also collected opinions from users about the application of touchless gestural interfaces in tourism.
Orso, Valeria. « Toward multimodality : gesture and vibrotactile feedback in natural human computer interaction ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424451.
Texte intégralI sistemi computazionali hanno ormai da tempo abbandonato lo scenario immobile della scrivania e tendono oggi a coinvolgere sempre di più ambiti della vita quotidiana, in altre parole pervadono le nostre vite. Nel contesto del pervasive o ubiquitous computing, l’interazione tra l’utente e la macchina dipende in misura sempre minore da specifici sistemi di input (per esempio mouse e tastiera) e sfrutta sempre di più modalità di controllo naturali per operare con i dispositivi (per esempio tramite i gesti o il riconoscimento vocale). Numerosi sono stati i tentativi di trasformare in modo sostanziale il design dei computer e delle modalità di interazione tra cui l’impiego di sistemi per il riconoscimento dei comandi gestuali, dispositivi indossabili e la realtà aumentata. In tali contesti, i metodi tradizionalmente impiegati per lo studio della relazione uomo-macchina si rivelano poco efficaci e si delinea la necessità di una adeguata revisione di tali metodi per poter indagare adeguatamente le caratteristiche dei nuovi sistemi. Nel presente lavoro, sono state analizzate le modalità di interazione dell’utente con diversi sistemi innovativi, ciascuno caratterizzato da un diverso tipo di interfaccia. Sono stati inoltre considerati contesti d’uso diversi. I metodi impiegati sono stati concepiti per rispondere alle diverse caratteristiche delle interfacce in esame e una serie di raccomandazioni per gli sviluppatori sono state derivate dai risultati degli esperimenti. Il primo dominio di applicazione investigato è quello domestico. In particolare, è stato esaminato il design di una interfaccia gesturale per il controllo di un sistema di illuminazione integrato in un mobile della cucina. Un gruppo rappresentativo di utenti è stato osservato mentre interagiva con una simulazione virtuale del prototipo. In base all’analisi dei comportamenti spontanei degli utenti, abbiamo potuto osservare una serie di regolarità nelle azioni dei partecipanti. Il secondo dominio di applicazione riguarda l’esplorazione di un ambiente urbano in mobilità. In un esperimento comparativo, sono state confrontate un’interfaccia audio-aptica e una interfaccia audio- visiva per guidare gli utenti verso dei punti di interesse e per fornire loro delle informazioni a riguardo. I risultati indicano che entrambi i sistemi sono ugualmente efficienti ed entrambi hanno ricevuto valutazioni positive da parte degli utenti. In un compito di navigazione sono stati confrontati due display tattili, ciascuno integrato in un diverso dispositivo indossabile, ovvero un guanto e un giubbotto. Nonostante le differenze nella forma e nella dimensione, entrambi i sistemi hanno condotto efficacemente l’utente verso il target. I punti di forza e le debolezze dei due sistemi sono state evidenziate dagli utenti. In un contesto simile, sono stati confrontati due dispositivi che supportano la Realtà Aumentata, ovvero un paio di smartglass e uno smartphone. L’esperimento ci ha permesso di identificare le circostanze che favoriscono l’impiego dell’uno o dell’altro dispositivo. Considerando i risultati degli esperimenti complessivamente, possiamo quindi delineare una serie di raccomandazione per gli sviluppatori di sistemi innovativi. Innanzitutto, si evidenzia l’importanza di coinvolgere in modo adeguato gli utenti per indentificare modalità di interazione intuitive con le interfacce gesturali. Inoltre emerge l’importanza di fornire all’utente la possibilità di scegliere la modalità di interazione che meglio risponde alle caratteristiche del contesto insieme alla possibilità di personalizzare le proprietà di ciascuna modalità di interazione alle proprie esigenze. Infine, viene messa in luce le potenzialità dei dispositivi indossabili nelle interazioni in mobilità insieme con l’importanza di trovare il giusto equilibrio tra la quantità di informazioni che il dispositivo è in grado di inviare e la dimensione dello stesso.
Sousa, Alexandre Martins Ferreira de. « Superfície mágica : criando superfícies interativas por meio de câmeras RGBD e projetores ». Universidade de São Paulo, 2015. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/45/45134/tde-23122015-104315/.
Texte intégralUbiquitous computing is a concept where computing is thought to be omnipresent, effectively \"invisible\", so that humans and computers are brought together in a seamless way. The progress of hardware and software technologies make it compelling to investigate innovative possibilities of interaction with computers. In this work, we explore novel ways of interaction that are inspired by the acts of drawing, grasping and gesturing. In order to test them, we have developed new RGBD camera-based algorithms for object detection, classification and tracking. This allows the conception of an interactive installation that uses portable and low cost equipment. In order to evaluate the proposed ways of interaction, we have developed the Magic Surface, a system that transforms a regular surface (such as a wall or a tabletop) into a multitouch interactive space. The Magic Surface detects touch of hand fingers, colored pens and eraser. It also supports the usage of a magic wand for 3D interaction. The Magic Surface can run applications, allowing the transformation of a regular surface into an interactive drawing area, a map explorer, a 3D simulator for navigation in virtual environments, among other possibilities. Areas of application range from education to interactive art and entertainment. The setup of our prototype includes: a Microsoft Kinect sensor, a video projector and a personal computer.
Wallén, Fredrik. « Comparing voice and touch interaction for smartphone radio and podcast application ». Thesis, KTH, Medieteknik och interaktionsdesign, MID, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kth:diva-210693.
Texte intégralRöststyrningen blir vanligare och numera är den också möjligt att använda i individuella appar för smartphones. Det har dock inte tidigare undersökts för vilka uppgifter det ur ett användbarhetsperspektiv är att föredra framför pekskärmsinteraktion. För att undersöka det skapades ett röstinterface för en radiooch podcast applikation som redan hade ett pekskärmsinterface. Röstinterfacet testades också med användare för att förbättra dess användbarhet. Efter det gjordes ett test där deltagarna blev ombedda att utföra samma uppgift med både pekskärm- och röstinterface. Den tid de tog på sig uppmättes och deltagarna betygsatte upplevelsen av att utföra uppgiften på en skala. Slutligen blev de tillfrågade omvilken interaktionsmetod de föredrog. För de flesta av de testade uppgifterna var röstinteraktion snabbare och fick högre betyg. Det ska dock noteras att i fall då användaren inte har specifika uppgifter att utföra kan det vara svårare för dem att veta vad en röststyrd app kan och inte kan göra än när de använder pekskärm. Många användare uttryckte också att de var motvilliga till att använda röstkommandon i allmänna utrymmen av rädsla föratt verka underliga. Dessa resultat kan tillämpas på radio/podcast appar och, i mindre utsträckning, appar för att titta på TV-serier och spela musik.
Kern, Dagmar [Verfasser], Albrecht [Akademischer Betreuer] Schmidt et Antonio [Akademischer Betreuer] Krüger. « Supporting the Development Process of Multimodal and Natural Automotive User Interfaces / Dagmar Kern. Gutachter : Antonio Krüger. Betreuer : Albrecht Schmidt ». Duisburg, 2012. http://d-nb.info/1021899739/34.
Texte intégralGreen, Anders. « Designing and Evaluating Human-Robot Communication : Informing Design through Analysis of User Interaction ». Doctoral thesis, KTH, Människa-datorinteraktion, MDI, 2009. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kth:diva-9917.
Texte intégralQC 20100714
Tintarev, Nava. « Explaining recommendations ». Thesis, Available from the University of Aberdeen Library and Historic Collections Digital Resources, 2009. http://digitool.abdn.ac.uk:80/webclient/DeliveryManager?application=DIGITOOL-3&owner=resourcediscovery&custom_att_2=simple_viewer&pid=59438.
Texte intégralMorin, Rudy. « Espace de conception et modèle d'interaction multi-tactile gestuel : un environnement de développement pour enrichir le modèle ». Phd thesis, Université Toulouse le Mirail - Toulouse II, 2011. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00634026.
Texte intégralPillon, Carolina Bravo. « Requisitos para o desenvolvimento de jogos digitais utilizando a interface natural a partir da perspectiva dos usuários idosos caidores ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2015. http://hdl.handle.net/10183/134925.
Texte intégralThe increase in the elderly population in Brazil and in the world implies specific actions to meet the needs and preferences of the elderly. Several areas of knowledge are involved with studies related to human aging in order to ensure autonomy, independence, life quality and healthy life expectancy of people over 60 years of age. In this context, new digital game-based intervention technologies have been used to promote the practice of physical activity aiming at preventing functional decline in the elderly. Thus, this research aims to establish a set of project requirements to support the development of digital games using the natural user interface from the perspective of elderly faller users in order to contribute for the improvement in life quality. Therefore, an intervention was accomplished in the extension project of the Center of Studies of Leisure and Physical Activity for the Elderly (Celari) from the School of Physical Education (ESEF), Federal University of Rio Grande do Sul (UFRGS), during a period of eight weeks, two sessions/week. The assessment tools used in the research were two questionnaires, with closed questions, pre- and post- test design. In addition, it was also used the direct observation in order to gather information about the sample. The intervention tool adopted in the research was the Xbox One® console with Kinect 2.0® motion sensor and seven digital games. Then, it was established the user’s requirements based on the needs and preferences required by the participants of the research during the intervention. At a later stage, it was used the Quality Function Deployment (QFD) method to convert the user requirements into a set of project requirements system-atized according to the degree of importance assigned by the users. Thus, it was intended to offer a set of requirements for the project in order to, possibly, orientate the development of a digital game using the natural user interface, aiming to improve the elderly’s life quality, balance as well as decrease their risk of falls.
McEwan, Mitchell W. « The influence of naturally mapped control interfaces for video games on the player experience and intuitive interaction ». Thesis, Queensland University of Technology, 2017. https://eprints.qut.edu.au/107983/2/Mitchell_McEwan_Thesis.pdf.
Texte intégralFreitag, Georg. « Konzepte der Anwendungsentwicklung für und mit Multi-Touch ». Doctoral thesis, Saechsische Landesbibliothek- Staats- und Universitaetsbibliothek Dresden, 2015. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bsz:14-qucosa-162112.
Texte intégralROGER, BERTRAND. « Un systeme de dialogue intelligent avec un interlocuteur a la decouverte du monde simule par un logiciel quelconque ». Paris 6, 1987. http://www.theses.fr/1987PA066202.
Texte intégralCrawford, Alistair, et n/a. « Bad Behaviour : The Prevention of Usability Problems Using GSE Models ». Griffith University. School of Information and Communication Technology, 2006. http://www4.gu.edu.au:8080/adt-root/public/adt-QGU20061108.154141.
Texte intégral