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Redaelli, Riccardo. « La scacchiera immaginata : il Grande Gioco fra visioni imperialiste, narrazioni orientaliste e ambizioni personali ». STORIA URBANA, no 160 (mars 2019) : 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/su2018-160001.

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Gaibazzi, Paolo. « Qui, nell'Altrove : giovani, migrazione e immaginazione geo-sociale nel Gambia rurale ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2011) : 117–29. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003008.

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La valle del Gambia conosce da diverse generazioni l'emigrazione su scala internazionale. In diverse zone del Paese, come i villaggi Soninke analizzati in questo articolo, la migrazione ha assunto un peso sociale ed economico notevole. I giovani, soprattutto se uomini, crescono in un ambiente migratorio e spesso coltivano il sogno di raggiungere parenti ed amici all'estero in un futuro quanto piů prossimo. Tuttavia, prestare attenzione ai desideri di migrazione dei giovani gambiani significa anche prendere in considerazione altri e piů ampi processi di immaginazione di luoghi e mondi culturali lontani. Beni materiali e immateriali provenienti dall'estero attraversano il Gambia e contribuiscono alla costruzione di una realtŕ sociale in cui l'Altrove diventa una dimensione del Qui. Pensare e pensarsi altrove assume cosě diversi significati nella vita quotidiana dei giovani gambiani, plasmando non solo i loro progetti migratori, ma pratiche culturali e narrazioni personali attraverso le quali essi cercano di dar forma e senso alla propria esistenza a ‘casa'. Questo articolo mette pertanto in evidenza i molteplici aspetti ‘locali' dell'immaginazione geo-sociale nella vita dei giovani uomini.
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Delledonne, Nicola. « L’arte del realismo onirico : architettura, pittura e letteratura nell’opera di Arduino Cantàfora ». Quaderni d'italianistica 38, no 1 (18 octobre 2018) : 223–50. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v38i1.31167.

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Résumé :
Il presente contributo critico interpreta l’opera di Arduino Cantàfora (1945) — architetto, pittore e scrittore — attraverso la nozione di realismo onirico, coniata per evidenziare la propensione dell’artista milanese a trasfigurare gli elementi della realtà secondo un processo tipico del mondo dei sogni. Tra l’inizio degli anni Settanta e la fine degli anni Ottanta del Novecento, egli affina una tecnica di lavoro destinata a diventare una peculiarità del suo modo di operare: prima progetta architetture, poi le dipinge e, infine, ne trae spunti per componimenti letterari. La sua è una ricerca che sottende una riflessione sullo spazio e sul tempo, ma, soprattutto, sulla frammentazione di queste due entità e sulla ricomposizione dei frammenti spaziali e temporali in un nuovo contesto. In ogni opera — per lo più racconti accompagnati da dipinti di architettura, ma anche grandi tele per mostre di pittura nonché libri di narrativa — ne sortisce un effetto straniante che sembra voler avvertire il lettore o l’osservatore dell’esistenza di una realtà onirica accanto a quella fattuale. È la realtà del ricordo che, trasformato dal trascorrere del tempo, diviene materiale per la creazione artistica. Il ‘ricordare’ così concepito, però, non è il risultato di una nostalgia insoddisfatta, bensì lo strumento attraverso cui l’artista avanza le sue personali idee di architettura, pittura e letteratura. Ecco allora che dietro l’apparenza malinconica delle immagini e le narrazioni allucinate prende corpo un’idea di città fatta di molte sedimentazioni storiche, nella quale il ricordo personale diviene memoria collettiva. Non solo. Esso diventa anche la testimonianza di una lotta per la città nel momento in cui la città si appresta a scomparire, subissata dalla metropoli, dalla megalopoli o, più banalmente, dal territorio diffuso. Tutte le opere menzionate nell’articolo suonano come un monito a non dimenticare quella città. Forse anche a sognarla.
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Brunazzi, Fabio, et Marina Oggero. « L'apprendimento tra narrazione e fasi della vita ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 13 (février 2010) : 47–59. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013004.

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Confrontando un modello di "apprendimento narrativo" con l'approccio psicosocioanalitico, emerge la differenza tra il processo di apprendimento ed il racconto dello stesso, che diventa una "ricostruzione della ricostruzione" e nel quale assumono importanza le particolari fasi di vita attraversate dagli intervistati, i momenti e le situazioni che portano all'avvicinamento ad un percorso di formazione personale. Vengono cosě individuate differenze e vicinanze tra le riflessioni delle teorie sulla narrativitŕ e quanto scaturisce dalle storie personali degli intervistati. Il modello teorico preso in considerazione sembra dare riscontro delle discontinuitŕ e delle crisi che si attraversano nel corso dell'apprendimento e del rafforzamento dell'identitŕ individuale e collettiva. Questo elemento č poi riferito al quadro teorico psicosocioanalitico e agli interventi formativi e di consulenza al ruolo che ne scaturiscono.
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Amoruso, Chiara. « “TIJAN CHE VOLEVA ANDARE A SCUOLA”. DAL RACCONTO DI SÉ ALLA NARRAZIONE SCENICA ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (21 juillet 2022) : 76–79. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18156.

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Résumé :
Queste pagine vogliono raccontare, seppure per brevi cenni, il percorso e l’esito del laboratorio di “Narrazione e teatro” che si è svolto tra dicembre 2021 e marzo 2022 e che ha visto come partecipanti Mustapha Jarjou, Souleymane Bah e Sambare Brunon. A partire dai loro racconti di infanzia, relativi soprattutto alla prima esperienza scolastica, è stata scritta una narrazione in cui le tre storie personali dei partecipanti confluiscono incastrandosi perfettamente. La narrazione è stata poi trasformata in un testo scenico, in parte riportato di seguito, in cui sequenze narrative si alternano a dialoghi inscenati e che gli stessi ragazzi hanno portato al pubblico mettendo in gioco la loro fisicità e le loro voci. I tre bambini veri si trasfigurano in un personaggio inventato, le tre storie personali diventano la materia viva di una forma espressiva più alta, dove le persone in quanto tali si riscoprono profondamente simili nella loro comune aspirazione alla bellezza e alla comunicazione. Si realizza così un nuovo precario equilibrio tra verità e bellezza, tra espressione autentica e comunicazione artistica. “Tijan che voleva andare a scuola”. From self-telling to scenic narration We intend to briefly report the path and outcome of the “Narration and Theatre” workshop which took place between December 2021 and March 2022 thanks to participation of Mustapha Jarjou, Souleymane Bah and Sambare Brunon. Starting from their childhood stories, mainly related to their first school experiences, a narrative text was written where their three personal tales cross and fit perfectly together. The text was then transformed into a script, partially included below, where the narrative sequences alternate with staged dialogues which the participants themselves performed for the public using their bodies and their voices. The three real children were transfigured into an invented character, the three personal stories became the living matter of a higher expressive form, where people discovered deep similarities in their shared aspiration towards beauty and communication. Thus a new, precarious balance was created between truth and beauty, between self-expression and artistic communication.
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Revel, Judith. « Personale versus privato : narrazione comune o scrittura di sé ? » Narrativa, no 29 (1 septembre 2007) : 35–50. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.1838.

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Giordano, Valeria. « La narrazione della metropoli : Baudelaire, Simmel, Benjamin ». SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no 97 (septembre 2012) : 76–84. http://dx.doi.org/10.3280/sr2012-097007.

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Résumé :
The words of modern narrators help bring to surface the contradictions and conflicts typical of the metropolis, transforming it into a sort of cultural instrument that reads the different languages, images and forms of life that it is defined by. The crisis of perception of space and time, the difficulty of using a language that is able to give meaning, the shattering of personal identity, all make it hard to accumulate experiences and transform them into stories to pass on. The only way to start a relationship with the other and with the world is, as Charles Baudelaire and Walter Benjamin state, the moment of choc, the moment lived and that cannot be transmitted. The urgency is to not become a prisoner of the nostalgia for the past, but to make the irreparable oppositions that affect the metropolis productive.
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Pulvirenti, Francesca. « La narrazione come nuova sintesi di fare-cultura ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juin 2012) : 88–98. http://dx.doi.org/10.3280/erp2012-001006.

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Résumé :
In this paper we outline the boundaries of a new epistemology in which female narration and code overlap with the role of narrativity and complexity in contemporary research, as Paradigms of Transversality. In postmodernity, narrativity emerges as the contextualization of knowledge and complexity utters itself as its current epistemic statute. Knowledges are located in the ‘living world' and as such they should be understood narratively. Narrative, then, goes from being ‘external history' to an increasingly ‘internal paradigm' of knowledge, one that is always (and totally) intertwined with ‘narrative thinking'. Female knowledge finds its right place in this epistemic situation, and the epistemological and philosophical reflections - highlighted by the introduction of the category of gender - allow feminist discourse to state the systematic asymmetry between women and men; in effect, the latter, despite acting on all levels and in all moments of social and cultural life, has no ultimate foundational cause, since gender is a historical construct, and therefore modifiable. In this feminist path, narrative therefore presents itself as a declaration of existence, of being woman and being man, which rests on the cultural as well as the biological. Women and men make up a discursive intrigue, which is peripatetic and adventurous, an interdependent complexity. This narrative reveals our narrative webs and introduces us to an interactive universalism that sets the relational dimension as constitutive of individuals, groups, cultures and identities. The task of education thus is to open the road, through reflexive practices, to different ways of living, centred on personal experiences, and therefore narrative knowledge, in order to enable man and woman to learn to reveal themselves, to think and think of themselves, to tell and tell themselves, to insert themselves into networks of dialogue, so to build sites for innovation and reflexivity and open ‘thresholds' and ‘meeting places' to ‘do-culture'.
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Lazzarini, Ivana. « ICONA : la percezione dell'adozione da parte degli italiani, un progetto di ricerca nazionale ». MINORIGIUSTIZIA, no 1 (juillet 2021) : 198–207. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001021.

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In questo articolo si presentano i risultati preliminari della ricerca ICONA - Italy and Current Opinion oN Adoption - realizzata da ItaliaAdozioni in collaborazione con il gruppo di ricerca nazionale sulle adozioni di minori. L'indagine ha lo scopo di comprendere che cosa pensano gli italiani dell'adozione e delle famiglie adottive. È stato somministrato un questionario a un campione rappresentativo della popolazione per analizzare la percezione rispetto a tre dimensioni strettamente coinvolte nella strutturazione di atteggiamenti positivi o negativi nei confronti dell'adozione: la conoscenza, la rappresentazione e la comunicazione mass mediale sui temi adottivi. I dati ottenuti hanno rilevato che la percezione dell'adozione è sostanzialmente positiva, a riprova della capacità di accoglienza e di affetto della popolazione italiana. ICONA ha messo in evidenza quanto l'informazione e la narrazione che si costruiscono attorno al mondo dell'adozione, possono fare la differenza e configurare nuove aperture. Dal punto di vista operativo, la promozione della narrazione dell'universo adottivo può quindi rappresentare un fattore chiave per contrastare le stereotipie e favorire una comunicazione sull'adozione aperta e rispettosa. Allo stesso tempo, occorre informare sull'istituto giuridico, in particolar modo l'adozione nazionale, perché la conoscenza non derivi unicamente dal racconto personale e particolare dell'esperienza adottiva.
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Galati, Maria, Annalisa Pasqualini et Corinna Albolino. « Scritturachecura. Esperienze di scrittura in psichiatria ». GRUPPI, no 1 (mars 2013) : 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001009.

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Le autrici, in un precedente lavoro (Gruppi, 2011, XIII, 1), avevano presentato l'esperienza personale della "scrittura di sé", come sviluppata presso la LUA (Libera Universitŕ dell'Autobiografia di Anghiari), considerando in senso lato la possibile funzione di cura del sé. Nel presente lavoro riportano l'esperienza che ognuna ha tratto dall'aver introdotto liberamente nella pratica clinica e terapeutica quotidiane l'uso della scrittura stessa. Sono nate cosě le narrazioni di esperienze terapeutiche ove la scrittura, nei casi seguiti individualmente, ha rappresentato la possibilitŕ di continuitŕ, di estensione e completamento della terapia in corso, o ove ancora č diventata mediatore in gruppi terapeutici con pazienti borderline. La scrittura ha rappresentato poi il nucleo di una proposta formativa per infermieri di un SPDC: il coinvolgimento attraverso un percorso personale di scrittura autobiografica ha permesso di affrontare le tematiche che si dispiegano nel lavoro psichiatrico ai suoi vari livelli evitando la passivizzazione della lezione in aula e aumentando il livello di partecipazione e soddisfazione.
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Mascio, Antonella. « Vestirsi di serie ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 43 (septembre 2012) : 203–16. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043014.

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L'articolo tratta di determinati usi che le audience fanno di specifiche serie televisive, in particolare di quelle che comprendono fra i propri sviluppi narrativi storie, ambiti o personaggi legati al tema della moda. L'elemento "moda" appare come una novitŕ: ha assunto una propria autonomia rispetto all'idea di "costume" e ha acquisito un ruolo significativo all'interno della narrazione mediale. L'ipotesi di fondo č che la moda (e l'abbigliamento) possano configurarsi come un livello meta- narrativo capace di attrarre specifici pubblici interessati non solo alle storie raccontate nelle serie, ma anche ai discorsi sulla moda, agli outfit dei personaggi, ai mondi possibili (in fondo non cosě distanti dalla realtŕ) che lŕ vengono mostrati e messi in scena.
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De Sario, Beppe. « Narrazioni transnazionali : rappresentazione e racconto nei movimenti alterglobalisti, tra traduzione culturale e attivazione della protesta ». PARTECIPAZIONE E CONFLITTO, no 2 (mars 2009) : 135–62. http://dx.doi.org/10.3280/paco2009-002006.

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Résumé :
- The article focuses on the role of representations (particularly visual and medial representations), of storytelling (biographical, memory of activism, training to global activism), of personal experience (travels, experience included in counter-summits and protests) and more generally examines cultural practices in the building of basis of mutual recognition and identity for people involved in the networks of alterglobal movements. Representations, narratives and experience have a decisive role in the developing of a globalization from below, giving a sort of cultural ground to communication and organizational networks. In this sense, the "activist experience" acts as a device of mediation and cultural translation in the emerging alterglobal movements, becoming a fundamental dimension of movements which should be considered "transnational" not only on the level of organization, agenda setting, activation of protest, but also at level of subjectivity. The article develops in three parts. In the first part, it's the analysis of representations of alterglobal movements in Genoa (counter-summit and protests against G8 summit) emerging from audiovisual products and documentary films. The second one focuses on biographical stories of activists about learning and training to experience activism in the new environment of protest taking place in Genoa. The third part summarizes concepts and theoretical approaches about a culturalist perspective in the study of alterglobal movements. Keywords: alterglobal movements, transnational subjectivity, cultural experience, representations, narratives. 174
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Petrović, Ljiljana. « BARICCO E JAPRISOT TRA STORIA E MEMORIA-TRAUMA TRANSGENERAZIONALE ». Nasledje Kragujevac 18, no 49 (2021) : 277–88. http://dx.doi.org/10.46793/naskg2149.277p.

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Sebastien Japrisot nel romanzo Una lunga domenica di passioni (Une longue dimanche de fiançailles) e Alessandro Baricco in Questa storia trattano lo stesso tema – la Prima guerra mondiale. I due romanzi sono caratterizzati da una specifica carica emotiva e da un realismo nelle descrizioni. Dato che entrambi gli scrittori non sono stati contemporanei degli eventi descritti, rimane poco chiaro quali siano state le fonti su cui è basata la loro narrazione. Infatti, il lettore non comprende se le due storie siano state costruite soltanto sui resti materiali, volontariamente cercati, di un’epoca passata, o se gli autori siano stati in contatto diretto e spontaneo con un “portatore vivente della memoria”. A questo proposito si esaminano le attuali teorie sulla memoria e le situazioni familiari degli autori. Si scopre che ognuno di questi due scrittori è cresciuto accanto a un nonno che aveva partecipato alla Prima guerra mondiale e ne era uscito con traumi specifici. Un’ulteriore analisi mette in luce, da un lato, la somiglianza tra i personaggi dei romanzi, i loro destini, i caratteri e gli atteggiamenti, e dall’altro i destini, i caratteri e gli atteggiamenti dei nonni di Japrisot e Baricco. Seguendo questa traccia, si esplora la possibilità della trasmissione transgenerazionale dei traumi di guerra subita da questi scrittori, concentrandosi soprattutto sul concetto di postmemoria di Marianne Hirsh. Viene esaminato anche il ruolo della narrazione nella liberazione dal trauma.
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Stachera, Damian. « “Il cuore spezzato”. La figura di Davide nell’analisi narrativa di 2 Sam 18:19-19:9 ». Łódzkie Studia Teologiczne 31, no 4 (30 décembre 2022) : 87–110. http://dx.doi.org/10.52097/lst.2022.4.87-110.

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L’autore del Secondo libro di Samuele nel racconto del regno del re Davide non si limita a descrivere i fatti storici ma, attraverso vari espedienti narrativi e stilistici, permette al lettore di entrare nel mondo dei personaggi, delle loro interazioni, della loro interiorità. La narrazione di 2Sam 18:19-19:9 si distingue per i cambi dinamici di prospettiva e di azione, i lunghi momenti di complicazione, l’uso di diversi personaggi e l’ironia per rendere visibili le caratteristiche del protagonista. Di conseguenza, la storia di Davide che viene a sapere della morte di suo figlio Assalonne, è la storia di un uomo che affronta un conflitto interiore riguardo ai ruoli che la vita gli ha attribuito – padre e re. Questo conflitto spezza il cuore del leggendario re Davide, e allo stesso tempo rende il suo personaggio, preso da emozioni contrastanti, più vicino al lettore comune.
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Varriano, Valeria. « Ritrovarsi in TV durante una pandemia : analisi di due serie televisive cinesi ». Altre Modernità, no 28 (30 novembre 2022) : 175–93. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19126.

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Il contributo propone un’analisi della narrazione dell’esperienza del COVID a Wuhan nei primi mesi del 2020 proposta dalle due serie televisive Heroes e With you realizzate a ridosso della conclusione del primo lockdown cinese. L’esame sarà svolto individuando gli elementi comuni alle due serie nella descrizione dei protagonisti delle serie e il modo in cui dialogano con personaggi e fatti reali, anche alla luce delle presentazioni offerte dai produttori televisivi alla stampa e pubblicate su riviste specializzate o riviste di partito. Al fine di capire se questa esperienza sia considerata in Cina come un trauma culturale, le serie sono, quindi, qui considerate come spazi di interpretazione dell’esperienza individuale in senso collettivo, discorsi in cui la memoria esercita un ruolo fondante nella definizione dell’io sociale e culturale.
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Mascio, Antonella. « I testi mediali fra consumo, condivisione e nuove forme produttive. Il caso di Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 116 (avril 2010) : 192–203. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116016.

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Questo saggio analizza i possibili usi di un testo mediale dedicato al mondo della droga: Christiane F., Noi i ragazzi dello zoo di Berlino. Il contenuto scioccante del testo, la mole di discussioni che accompagnarono la sua apparizione a cavallo fra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, la conseguente notorietŕ a livello internazionale e soprattutto l'uso archetipico che ne hanno fatto i media – rappresentandolo come l'espressione stereotipata dell'immaginario legato al mondo della tossicodipendenza - hanno contribuito a farlo divenire negli anni un testo di culto. Internet e i suoi spazi di discussione online hanno infine avuto il ruolo di donargli una nuova popolaritŕ che riguarda non solo le vicende dei personaggi coinvolti nella narrazione, ma sempre di piů gli eventi capitati in seguito alle persone realmente implicate in quella storia.
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De Castro, Maurício Paroni. « THIERRY SALMON, DEMIURGO E PEDAGOGO ». Revista Rascunhos - Caminhos da Pesquisa em Artes Cênicas 6, no 1 (28 mars 2019) : 20–34. http://dx.doi.org/10.14393/rr-v6n1-2019-02.

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Título: THIERRY SALMON, DEMIURGO E PEDAGOGO – uma introdução para um público brasileiro Resumo: Através da narração de sua experiência pessoal com o encenador e pedagogo do teatro Thierry Salmon, o diretor, dramaturgista e roteirista Mauricio Paroni de Castro traz o percurso de um aprendizado teatral que transformou e formou radicalmente sua estética, até seus primeiros espetáculos italianos. Tal percurso serve para apresentar técnicas do diretor enquanto meio expressivo e não como o esteticismo virtuosístico que se insidia-se incipientemente na realização de alguns workshops sobre atuação – por exemplo, o círculo neutro. Paroni utiliza seu percurso pessoal para compor uma visão, entre apaixonada e racional, do modo de trabalhar de Thierry enquanto apresentação ao público brasileiro. Palavras-chave: Círculo neutro; Pedagogia teatral; Dramaturgia de cena; Personagem; Narração. Titolo: THIERRY SALMON, DEMIURGO E PEDAGOGO – una introduzione per un pubblico brasiliano. Riassunto: Attraverso il racconto della sua esperienza personale con il regista e pedagogo teatrale Thierry Salmon, il regista, drammaturgo e sceneggiatore Maurício Paroni de Castro traccia il percorso di un apprendimento teatrale che ha trasformato e plasmato radicalmente la sua estetica, fino dai suoi primi spettacoli italiani. Tale percorso serve a presentare le tecniche del regista come mezzo espressivo e non come l’estetismo virtuosistico che è insidiosamente proposto nell'esecuzione di alcuni workshop sulla recitazione - per esempio, il cerchio neutro. Paroni usa il suo personale percorso per comporre una visione, tra appassionata e razionale, del modo di lavorare di Thierry e allo stesso tempo lo presenta al pubblico brasiliano. Parole chiave: Cerchio neutro; Pedagogia teatrale; Drammaturgia scenica; Personaggio; Narrazione. Title: THIERRY SALMON, DEMIURGE AND EDUCATOR – an introduction for a Brazilian audience Abstract: Through the narration of his personal experience with the director and pedagogue of Thierry Salmon Theater, the director, dramaturgist and screenwriter Mauricio Paroni de Castro brings the course of a theatrical learning that transformed and radically shaped his aesthetic, until his first Italian spectacles. This course serves to present techniques of the director as an expressive medium and not as a virtuosic aestheticism that is insidiously incipient in the performance of some workshops on acting - for example, the neutral circle. Paroni uses his personal path to compose a vision, between passionate and rational, of the way of working of Thierry while presenting to the Brazilian public. Keywords: Neutral circle; Theatrical pedagogy; Scene dramaturgy; Character; Narration.
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Resca, Federica, Paola Visconti, Sandra Bertana, Paola Attanasi et Giuseppe Gobbi. « L'ospedale va a scuola. Un'esperienza di promozione della salute proposta dalla Scuola Ospedaliera e rivolta ai bambini della Scuola Primaria ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2011) : 157–71. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002010.

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Data la forte attenzione al ruolo che l'ospedale e la scuola hanno in quanto soggetti promotori di salute, il presente contributo presenta un'esperienza che ha avuto l'obiettivo di promuovere l'incontro tra bambini della scuola primaria e ospedale come occasione per favorire l'attivazione di risorse e di strategie difunzionali alla costruzione di un percorso di salute all'interno della propria storia di vita. La scuola ospedaliera č entrata nelle classi nelle quali sono state proposte attivitŕ didattiche sull'utilitŕ sociale dell'ospedale in quanto garante del diritto alla salute, sulla struttura ospedaliera, sul vissuto emotivo elicitato dall'ospedale. Successivamente ogni classe ha visitato l'ospedale, ha preso contatto con i bambini ricoverati, ha effettuato un incontro con il personale infermieristico, ha partecipato ad un incontro con una chirurga pediatra, una neuropsichiatra e una psicologa finalizzato a sensibilizzare i bambini rispetto all'attivitŕ ospedaliera e alla disabilitŕ. L'ultima fase č consistita nel riproporre ai bambini l'attivitŕ sul vissuto emotivo legato all'ospedale e un questionario di valutazione dell'esperienza, sottoposto anche alle insegnanti. I risultati vengono riportati in quanto narrazione di esperienza significativa.
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Lotti, Patrizia, et Lorenza Orlandini. « Service-Learning for the interprofessional development of school-community partnership in the LifeComp framework ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 160–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13574.

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The paper presents a reflection on the LifeComp framework within the planning activities of Service-Learning projects carried out in mixed teams composed of teaching staff and educators from the non-profit sector. By considering the theme of interprofessionality as a central field of the development of the teaching profession within the educational scenarios generated by the pandemic, by national and international indications, the research focuses on the identification of the competences of the LifeComp framework present in the narratives produced by teachers and educators during the first phase of the project. Using service learning is functional to enable the teachers and educators involved to adopt an attitude of research and openness towards the other; at the same time, it is an approach that can provide a methodological framework for designing student-centred interventions and school-territory collaboration that simultaneously develop cognitive and educational skills. Il Service-Learning per lo sviluppo interprofessionale della collaborazione scuola-territorio nel quadro del LifeComp. Il paper presenta una riflessione sul framework LifeComp all’interno delle attività di progettazione di percorsi di Service Learning realizzate in equipe miste, composte da personale docente ed educatori del terzo settore. Considerando centrale il tema dell’interprofessionalità come ambito dello sviluppo della professione docente all’interno degli scenari educativi determinati dalla pandemia, dalle indicazioni nazionali e internazionali, la ricerca si focalizza sull’individuazione delle competenze del framework LifeComp presenti nelle narrazioni prodotte da docenti ed educatori nel corso della prima fase di avvio del percorso. L’apprendimento servizio è funzionale ad attivare nei docenti e negli educatori un atteggiamento di ricerca e apertura verso l’altro; allo stesso tempo è un approccio in grado di fornire una cornice metodologica per la progettazione di interventi centrati sullo studente e sulla collaborazione scuola-territorio che sviluppano contemporaneamente competenze di tipo cognitivo ed educativo.
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Marinelli, Massimiliano. « La Medicina Narrativa, pratica comunicativa che orienta la cura verso la persona ». Medicina e Morale 70, no 1 (12 avril 2021) : 55–71. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.929.

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È urgente dirigere la relazione medico paziente verso la persona, per evitare che essa scada in senso riduzionistico e tecnicistico e che si concentri sugli aspetti biomedici della malattia, mettendo a repentaglio la dignità stessa del paziente. Tale direzione, tuttavia, non può essere avviata senza strumenti in grado di rispondere alle esigenze di questo rinnovato rapporto. Questo saggio ritiene che la Medicina Narrativa disponga di tali strumenti in quanto pratica comunicativa che orienta la cura verso la persona. Secondo tale definizione la Medicina Narrativa si pone ontologicamente in ogni relazione di cura, in quanto la cura si dà attraverso atti comunicativi in una determinata atmosfera etica. Il riconoscimento della narrazione come elemento essenziale in ogni relazione di cura è un’operazione densa di implicazioni epistemologiche. Attraverso l’ermeneutica e la fenomenologia, il saggio analizza le implicazioni legate al significato del narrativo per la persona, al carattere riflessivo del sé e all’identità personale. L’analisi effettuata fa emergere uno statuto epistemologico di una pratica comunicativa che riconosce il primato della persona e il fine della cura, da realizzare attraverso il dialogo interpersonale, alla ricerca di una concordanza. La Medicina Narrativa, inoltre, presenta un punto di vista particolare sull’altro, che non è mai un estraneo, sia perché è necessario conoscerne la prospettiva, sia perché la sua presenza entra costitutivamente nella identità stessa del medico. Infine, la dimensione narrativa induce a considerare la relazione come un valore da perseguire e da difendere e, di conseguenza, fa approdare la Medicina Narrativa verso un’etica della cura.
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Cattorini, Paolo M. « Un vaccino sicuro (safe) e convincente (persuasive). Considerazioni etico-narrative in tema di sanità pubblica / A safe and convincing vaccination. Ethical-narrative considerations on public health ». Medicina e Morale 65, no 3 (21 septembre 2016) : 243–73. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.435.

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Il significato di termini storicamente importanti, come igiene, sanità pubblica, medicina delle comunità, è divenuto controverso, vago e persino contraddittorio nel contesto pluralistico attuale, in cui il paternalismo è tramontato, un dialogo esigente viene richiesto tra biomedicina e humanities, e in cui la nozione stessa di pratica clinica attraversa una crisi profonda. Sono presentati e commentati in questo articolo due recenti film, che rappresentano le preoccupazioni etico-psicologiche e i dilemmi morali dei personaggi (professionisti o comuni utenti). Lo scopo della scelta stilistico-espositiva, operata dall’autore, è quello di accendere una rinnovata avvertenza per i valori in conflitto e di favorire una giustificazione razionale delle opzioni sanitarie, sia a livello individuale che pubblico. La narrazione è una componente imprescindibile dei criteri e metodi decisionali, anche in materia igienistica, e quindi va considerata ed elaborata con proprietà e competenza. ---------- The meaning of ancient words (hygiene, public health, welfare, community medicine) has become confused, vague and even contradictory in our contemporary pluralistic arena, where the paternalism has declined, a new dialogue between biomedicine and humanities is required, and the idea itself of medicine is going through a difficult crisis. Two motion pictures are presented, examined and commented, in order to underline the psychological concerns and the ethical dilemmas of the moral agents involved (both professionals and lay people). The author shows how an ethical awareness might be raised, for the sake of rationally justifying the aims, methods and criteria of a shared decision inside the community about delicate issues in public health. In particular, narrative can help us to take sound and just social and medical choices.
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Sebastiani, Alberto. « “VENERE PRIVATA” DA SCERBANENCO A BACILIERI : LINGUA, STILE E RETORICA DALLA LETTERATURA AL FUMETTO ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (28 juillet 2022) : 929–49. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18333.

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Résumé :
Il romanzo Venere privata di Giorgio Scerbanenco (1966) è tra i capostipiti del giallo italiano contemporaneo e introduce il personaggio Duca Lamberti, medico radiato dall’ordine per aver praticato l’eutanasia su una paziente e diventato, una volta scontata la pena, consulente della polizia milanese. La narrazione, la lingua e lo stile dell’autore, già studiati da diversi interventi specialistici, sono ora oggetto dell’adattamento a fumetti di Paolo Bacilieri, apparso a puntate sulla rivista Linus a partire dall’agosto 2021. La pubblicazione dovrebbe concludersi in rivista entro l’anno, ed è prevista per l’autunno 2022 l’edizione integrale in volume per Oblomov. Il presente studio affronta le prime sei puntate dell’adattamento, ne studia la lingua e lo stile in relazione al testo originale, la raffigurazione di ambienti, personaggi e situazioni in relazione agli elementi diegetici del romanzo e a modelli esterni usati da Bacilieri, infine la configurazione degli elementi iconici e verbali nelle tavole in prospettiva retorica. Ciò consente di comprendere non solo il processo e il concetto di adattamento attuati dall’autore, ma anche la lettura e l’interpretazione che questi ha fatto del racconto, della lingua e dello stile del testo originario. Venere privata from Scerbanenco and Bacilieri: language, style and rhetoric from literature to comics Giorgio Scerbanenco’s novel Venere privata (1966) is among the progenitors of the contemporary Italian detective story and introduces the character Duca Lamberti, a doctor disbarred for practicing euthanasia on a patient and becoming, once he has served his sentence, a consultant to the Milanese police. The author’s narrative, language and style, which have already been studied by several specialist papers, are now the subject of Paolo Bacilieri's comic book adaptation, appearing serialized in Linus magazine starting in August 2021. The publication is expected to be completed in the magazine within the year, and a full volume edition for Oblomov is planned for Fall 2022. The present study deals with the first six installments of the adaptation, studying the language and style in relation to the original text, the depiction of the environments, characters and situations in relation to the diegetic elements of the novel and external models used by Bacilieri, and finally the configuration of the iconic and verbal elements in the tables in rhetorical perspective. This allows us to understand not only the process and concept of adaptation implemented by the author, but also his reading and interpretation of the story, language and style of the original text.
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Queiroz, Regina Farias de. « I promessi sposi : entre o cânone e a adaptação parodística na televisão italiana ». Revista Italiano UERJ 12, no 1 (5 septembre 2021) : 14. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62063.

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Résumé :
RESUMO: Para discutir as questões subjacentes à adaptação de um texto clássico para as mídias, tomamos como objeto de estudo uma adaptação em formato de paródia para a televisão. I promessi sposi secondo il trio é uma minissérie em 5 episódios, realizada pela RAI, dirigida e protagonizada pelo trio Lopez-Marchesini-Solenghi, em 1990, que ganhou grande notoriedade nacional, exatamente pelo tom cômico que imprimiu à narrativa manzoniana. Neste trabalho, buscamos identificar as estratégias utilizadas na adaptação do clássico para a paródia e para tal, aplicamos ao texto televisivo parodístico o modelo prático-analítico de Robert Stam (2006), que concebe a adaptação audiovisual em dois níveis: estrutural e contextual. A partir dessa aplicação, utilizamos as categorias propostas pelo autor em todos os níveis de análise, a saber: autoria, personagens, narratologia, ordem, frequência e contexto. Os resultados demonstraram que as ressignificações proporcionadas pela adaptação televisiva ampliaram as possibilidades de interpretação do texto literário, além de consolidarem um processo de atualização de tal obra.Palavras-chave: I promessi sposi. Literatura italiana. Televisão. Adaptação. Paródia. ABSTRACT: Per discutere le questioni alla base dell'adattamento di un testo classico per i media, è stato preso come oggetto di studio un adattamento in parodia per la televisione. I promessi sposi secondo il trio è una mini-serie in 5 episodi, realizzata dalla RAI, diretta e interpretata dal trio Lopez-Marchesini-Solenghi nel 1990, la quale ha acquisito una grande notorietà nazionale proprio per il tono comico che ha impresso alla narrazione manzoniana. Il presente articolo ha cercato di individuare le strategie utilizzate nell'adattamento del classico in parodia, e, a tal fine, è stato applicato al testo televisivo parodistico il modello pratico-analitico di Robert Stam (2006), il quale concepisce l'adattamento audio-visivo in due livelli: strutturale e contestuale. Partendo da questa applicazione, si sono utilizzate le categorie proposte dall'autore in tutti i livelli di analisi, ovvero: paternità, personaggi, narratologia, ordine, frequenza e contesto. I risultati hanno dimostrato come i nuovi significati ottenuti attraverso l’adattamento televisivo abbiano ampliato le possibilità di interpretazione del testo letterario, oltre a consolidare un processo di aggiornamento di quest’ultimo.Parole-chiave: I promessi sposi. Letteratura italiana. Televisione. Adattamento. Parodia. ABSTRACT: In order to discuss the issues underlying the adaptation for the visual media of a classic text, the object of study of the hereby article has been an adaptation, in the format of a parody for the television. I promessi sposi secondo il trio is a mini TV-series consisting of 5 episodes, created by the RAI, directed and interpreted by the trio Lopez-Marchesini-Solenghi in 1990, which gained great national notoriety precisely because of the comedy tone it imprinted on Manzoni’s narrative.The hereby research has tried to identify the strategies used to adapt the classic novel into a parody and, in order to do so, the practical-analytic model by Robert Stam (2006) have been applied to the TV parody text. Such model conceives audio-visual adaptation in two levels: structural and contextual, and applying it, the categories proposed by the author, which are: authorship, characters, narratology, order, frequency and context, have been used in all the levels of the analysis. The results proved how the new meanings obtained through the TV adaptation have widened the possibilities of interpretation of the written text, and have also consolidated a process of updating the novel.Keywords: I promessi sposi. Italian Literature. Television. Adaptation. Parody.
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Barbierato, A., E. Baretto et A. Pepoli. « Esperienza in medicina narrativa nell’ospedale di Alessandria con il personale dell’Ematologia e della Neuroncologia ». Working Paper of Public Health 3, no 1 (15 juin 2014). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2014.6721.

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Résumé :
Obiettivi: chiunque di noi sia andato incontro, come operatore sanitario, come familiareamico o come paziente ad una malattia, in particolare una malattia grave, una malattia cronica, sa bene che, al di là dell’imprescindibile ricorso al pensiero logicoparadigmatico, che impone il giusto confronto con prove inconfutabili di efficacia dei trattamenti (evidence based medicine tr. medicina basata sulle prove), medico e paziente attraversano, spesso per lunghi tragitti, delle zone d’ombra in cui le scelte sono difficili, a volte subite passivamente dal malato, a volte vissute persecutoriamente, lasciando ampi margini di incertezza mai chiariti. La medicina basata sulle narrazioni si impone come metalinguaggio per la gestione dei limiti di condivisone diagnostico-terapeutica che il modello logicoparadigmatico, anziché ridurre, sta sempre più amplificando nella relazione operatore sanitario-malato. Metodologia: in questo articolo presentiamo la teoria della tecnica a cui gli autori hanno fatto riferimento nella conduzione di un gruppo in medicina narrativa, nel corso del 2013, con il personale di due realtà operative del Nostro Ospedale, centrati su elaborazioni di esperienze personali di malattia e di esperienze a fianco del malato. I formati si basano prevalentemente sulle scritture narrative e la rilettura-elaborazione in gruppo. Risultati: il gruppo in medicina narrativa favorisce l’espressione simbolica della personale e intima relazione con la malattia, attraverso l’attivazione di memorie episodico narrative (E.Tulving,1972 – J.Bowlby, 1980), l’autenticità, anche emotiva, dell’esperienza vissuta, e operando sulla decostruzione dei livelli semantici impersonali (l’inautenticità del linguaggio tecnico-paradigmatico e la conseguente dissociazione con i livelli personali e umani di consapevolezza di malattia).
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Giunta, Ines. « The rooms. The non-places of the existential narrative ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 11, no 1 (juin 2021). http://dx.doi.org/10.30557/mt00165.

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Résumé :
All stories are born in a place, sometimes so large as to make them easily recognizable, sometimes so small as to decree their invisibility. And among the little ones, the room, the place non-place of intimacy, in which we reflect and which reflects us, in a journey that is always personal and collective at the same time. Therefore, the room will be analyzed as one of the loisir spaces, in which to collect a good part of those experiences, real or imaginary, in which it is possible to identify a precious reserve of creativity. Furthermore, the room acts as a privileged place in which to experience the threshold, a way of being in the world which is always on the edge of a question, but also as a space in which part of those structural couplings that we determine and that determine us take place and by virtue of which the rooms outside us become rooms within us and rise to the role of pedagogical devices.
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Acerbo, Stefano. « Eracle a processo. La contesa con Augia nella Biblioteca di Apollodoro. » HABIS, 2021, 149–67. http://dx.doi.org/10.12795/habis.2021.i52.09.

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Résumé :
: Lo studio della disputa tra Augia ed Eracle per il mancato pagamento della pulizia della stalla della Biblioteca permette di apprezzare la complessa natura della materia mitica raccolta e plasmata da Apollodoro. La narrazione ha una forma giuridica che corrisponde alla procedura di età classica, e contrasta con il contesto pre-politico del mito. Allo stesso tempo, molti dettagli del racconto rivelano come gli eroi agiscano secondo una logica che non corrisponde al pensiero giuridico, ma segue gli obblighi personali che strutturano la società degli γένη eroici.
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Xausa, Chiara. « «Nello schedario del mio cuore» : i romanzi di memoria di Giacoma Limentani ». altrelettere, 1 juillet 2018. http://dx.doi.org/10.5903/al_uzh-40.

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Résumé :
Il contributo si propone di leggere i racconti autobiografici di Giacoma Limentani a partire dalle riflessioni sul significato e sulla funzione della memoria che li attraversano. Limentani prende le distanze da una testimonianza della Shoah che sempre più si sta trasformando in una «comune memoria omologante di sofferenze per tutti uguali» (LIMENTANI 2008, 127), rifiuta di identificarsi come testimone neutra e afferma la propria singolarità. In contumacia, Dentro la D e La spirale della tigre, ora accorpati insieme da Iacobelli in un unico volume con il titolo Trilogia (2013), sono un viaggio dal ricordo opprimente al racconto che permette di sopravvivere al dolore. In contumacia nasce quando la narrazione dei ricordi di infanzia diventa un atto di sopravvivenza e una necessità; procede per frammenti, facendosi testimone delle emozioni scaturite dal trauma. In Dentro la D il recupero dell’eredità familiare e dell’identità ebraica si fanno Dono e le aprono una porta verso la dignità, la quale, una volta che la distanza temporale ha permesso di storicizzare il dolore, la guida nella scrittura de La spirale della tigre. Qui spirali di memorie intrecciano storie personali a quelle dei personaggi e delle personagge della tribù del ghetto di Roma: è narrando la singolarità delle loro vite e recuperando le memorie infrante dalla Shoah che il passato smette di proiettare ombre sul futuro e la memoria privata diventa collettiva, senza tuttavia essere omologante.
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« La narrazione pubblica come questione privata . La satira sui Cistercensi nel De Nugis Curialium di Walter Map (XII secolo) ». Przegląd Historyczny 110, no 1 (15 juillet 2019) : 19–30. http://dx.doi.org/10.36693/ph.201901.pp.19-30.

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Résumé :
The Twelfth century saw the rising of a strong rivalry between monks and clergy. Among the great number of satirical compositions made by secular clerics against the monks, Walter Map’s satirical attack against the Cistercian Order is well renowned. Walter Map was a secular cleric and part of Henry II’s familia regis. During the Twelfth century, the Cistercian Order increased his presence and influence at the borders between the English and the Welsh kingdoms, an area related to Walter Map’s personal interests. In the De Nugis Curialium, Map polemized with the Cistercian Order with a satire in which he combines biblical references with anecdotes derived from his personal experience. Usually, Walter Map’s work is considered by scholars as a courtly divertissement and has earned attention due to its venomous style of writing. Thus, Map’s satirical attack against the White Monks has found a place in studies concerning the satirical production of the Twelfth century. Cultural production had a central role at the Plantagenet court and the courtesans used their operas to promote their own careers. Recognizing the political value of courtly literature, this article proposes a different reading of Map’s satire against the Cistercians, in order to shift their interpretation from the literary to the historical perspective.
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Decadi, Alessandro. « Visione orientale e massonica nel Don Giovanni mozartiano : dal valore morale al demoniaco ». De Musica, 21 juillet 2022. http://dx.doi.org/10.54103/2465-0137/14956.

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Résumé :
Il Don Giovanni è una delle opere più note della produzione mozartiana creata a poca distanza dall’ingresso di Mozart in massoneria. La visione dell’Oriente cambia di pari passo alla crescita della conoscenza orientale, a cui Mozart non rimane estraneo, come evidente da molti aspetti del Don Giovanni. La psicologia dei personaggi si intreccia, per Kierkegaard, nella filosofia della narrazione che rappresenta la genialità sensuale; la giustifica, ne trae una dimensione demoniaca di Don Giovanni mentre Goethe la ritrova nella spinta creatrice del compositore. Questo studio vuole mettere in luce quanto sia permeato della morale massonica nell’opera ma anche, e soprattutto, una dimensione orientale diretta alla visione karmica circolare del saṃsāra che è rappresentata proprio dal desiderio del desiderio e che spinge il protagonista a non interrompere mai questo fluire di seduzione. La non interruzione di questa circolarità lo condurrà all’involuzione spirituale ed al mondo degli inferi.
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Garosi, Linda. « Painting with words. Some considerations on the picture of women from The Child of Pleasure to The Virgins of the Rocks by Gabriele D’Annunzio ». Estudios Románicos 30 (29 juillet 2021). http://dx.doi.org/10.6018/er.456141.

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Résumé :
Il saggio si occupa di un aspetto fondamentale della ricerca compiuta da D’Annunzio che è la fusione di scrittura e arte figurativa, e della sua declinazione secondo i dettami dell’estetismo finisecolare. Lo studio intende mettere in luce non solo le modalità stilistiche e compositive, ma anche la finalità poetica e le valenze ideologiche, della sperimentazione ecfrastica realizzata nel passaggio tra il romanzo di debutto (Il piacere) e il romanzo del superomismo (Le vergini delle rocce). L’analisi testuale prenderà in esame come i ritratti dei personaggi femminili, costruiti attraverso la comparazione con oggetti d’arte, poggino altresì sulla narrazione dell’effetto prodotto sull’io del protagonista che sceglie e guarda tali opere d’arte. La visione viene cristallizzata nelle immagini verbali che ornano le pagine del libro, il quale, a sua volta, diventa museo e si offre allo sguardo del lettore del tempo proponendogli un nuovo canone estetico di Bellezza. The essay deals with a fundamental aspect of D'Annunzio’s research which is the fusion of writing and figurative art, and its declination according to the dictates of end-century aesthetics. The study intends to highlight the stylistic and compositional modalities, in addition to the poetic purpose and ideological values, of the ecphrastic experimentation carried out in the transition between the debut novel (The Child of Pleasure) and the novel of superomismo (The Virgins of the Rocks). The textual analysis will examine how the portraits of female characters, constructed through the comparison with objects of art, rest at the same time on the narration of the effect produced on the Self of the protagonist who chooses and looks at these works of art. The vision turns out to be crystallized in verbal images which adorn the pages of the book which in turn becomes a museum and offers itself to the eye of the reader of the time, proposing a new aesthetic canon of Beauty. Il saggio si occupa di un aspetto fondamentale della ricerca compiuta da d’Annunzio che è la fusione di scrittura e arte figurativa, e della sua declinazione secondo i dettami dell’estetismo finisecolare. Lo studio intende mettere in luce le modalità stilistiche e compositive, oltre alla finalità poetica e le valenze ideologiche, della sperimentazione ecfrastica realizzata nel passaggio tra il romanzo di debutto (Il piacere) e il romanzo del superomismo (Le vergini delle rocce). L’analisi testuale prenderà in esame come i ritratti dei personaggi femminili, costruiti attraverso la comparazione con oggetti d’arte, poggino al tempo stesso sulla narrazione dell’effetto prodotto sull’io del protagonista che sceglie e guarda tali opere d’arte. La visione viene cristallizzata nelle immagini verbali che ornano le pagine del libro, il quale, a sua volta, diventa museo e si offre allo sguardo del lettore del tempo proponendogli un nuovo canone estetico di Bellezza.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini et Concetta La Rocca. « Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche : approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence : conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy) ». Revista Eletrônica de Educação 12, no 3 (7 octobre 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Résumé :
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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