Littérature scientifique sur le sujet « Mutamenti climatici »

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Articles de revues sur le sujet "Mutamenti climatici"

1

Gilli, Monica. « Mutamenti climatici e paesaggio simbolico ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 101 (juillet 2013) : 120–34. http://dx.doi.org/10.3280/sur2013-101010.

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2

Talamo, Giuseppina. « Migrazioni forzate per cause ambientali e cambiamenti climatici : un'analisi socio-economica ». MONDI MIGRANTI, no 2 (août 2021) : 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002010.

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Résumé :
Nel dibattito recente, la relazione tra lo studio dei movimenti della popolazione causati da mutamenti climatici o prodotti da ragioni di tipo ambientale, ha acquisito una rinnovata centralità all'interno del mondo politico e mediatico ed è stato fatto oggetto di analisi attente da parte del mondo scientifico. In questo lavoro, si intende focalizzare l'attenzione sul fatto che la decisione di migrare è, molto spesso, condizionata da diversi fattori (personali, economici, relazionali) e che l'aspetto ambientale e quello climatico possono, pertanto, essere sì la causa diretta del fenomeno, ma possono anche determinarlo in modo indiretto, incidendo su altri fattori. Con questo saggio, dunque, si intende non solo evidenziare un proble-ma quanto mai attuale, ma dimostrare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.
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3

Simonetti, Lucia. « Finanza sostenibile e banche centrali. Nuovi attori per una geografia finanziaria in evoluzione. » Bollettino della Società Geografica Italiana, 29 septembre 2022, 3–14. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1622.

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Résumé :
All’interno di uno scenario in mutamento, in bilico tra crisi climatica e crisi pandemica, e aggravato dai recenti eventi bellici, le banche centrali sono andate ritagliandosi nuovi margini di azione in favore di una ecologizzazione della politica monetaria. Il contributo si propone di indagare sul nuovo ruolo di queste istituzioni al fine di determinare la portata concreta degli effetti della loro azione sul clima, tenendo conto delle possibili contraddizioni, in particolare in relazione al rispetto del principio della neutralità di mercato. A tal fine, viene innanzitutto proposta una rassegna essenziale della letteratura sulla geografia finanziaria, in cui si cerca di coniugare il concetto di sostenibilità con quello di finanza. Successivamente, viene esaminato il concetto di rischio climatico nella finanza e l’impegno della BCE in relazione alla diffusione della conoscenza e al reporting dei rischi. Se il rischio climatico fosse prezzato adeguatamente, infatti, le attività e le imprese più esposte risulterebbero meno apprezzate, indirizzando il sistema finanziario verso una maggiore sostenibilità. In tale situazione, le banche centrali potrebbero perseguire la neutralità di mercato senza allontanare il sistema economico dalla neutralità carbonica.
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Thèses sur le sujet "Mutamenti climatici"

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SAPONARI, LUCA. « New insights into coral reef threats and restoration perception : a case study in the Republic of Maldives ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/261923.

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Résumé :
L’ecosistema delle scogliere coralline presenta una elevatissima diversità di specie, tuttavia è anche esposto a numerosi disturbi naturali ed antropici. Le minacce includono macro e micro-plastica, riscaldamento globale e predazione. La comprensione delle dinamiche ecologiche della scogliera corallina e le interazioni con attività umane è di primario interesse per evitare la perdita di biodiversità. Questa priorità è fondamentale per aree isolate e remote come la Repubblica delle Maldive, che risulta essere sensibile ai cambiamenti ambientali, anche se è un’area ancora poco investigata. Perciò, questo studio intende esplorare le maggiori minacce e interazioni che causano danni alla scogliera corallina maldiviana. In particolare la corallivoria, per cui, la struttura della popolazione, le preferenze alimentari e le variazioni di densità dei tre corallivori principali delle Maldive (Acanthaster planci, Culcita spp. and Drupella spp.) sono stati studiati. Questi corallivori hanno un ruolo nel deteriorare la copertura di corallo tramite predazione diretta e interazione con altri disturbi di origine antropica come l’aumento delle temperature delle acque. Ciò è specialmente valido per A. planci che ha sviluppato un’esplosione demografica nell’area di studio intensificando la pressione predatoria. Mentre Culcita spp. ha mostrato un ruolo potenzialmente specifico nel rallentare il recupero della scogliera corallina, poiché focalizza la predazione sulle reclute dei coralli. Al contratio, Drupella spp. ha mostrato un collasso della popolazione dopo un evento di mortalità dei coralli, riducendo la pressione predatoria senza apparentemente influenzare la fase di recupero. L’interazione tra corallivoria e minacce di origine antropica intensifica la mortalità dei coralli. Tuttavia non tutti i disturbi antropici sono conosciuti, spesso per mancanza di metodologie standard per quantificarli. Una minaccia aggiuntiva non ancora studiata in dettaglio è rappresentata dai detriti marini antropici (DMA). Perciò, un ulteriore obiettivo è stato quello di sviluppare un metodo efficace e rapido per monitorare e quantificare DMA sulle spiagge usando un drone e un sistema di intelligenza artificiale (IA) basato su un programma di apprendimento artificiale (PlasticFinder). L’alta risoluzione (0.5 cm/pix) dei dati ha permesso di rilevare più dell’ 87% degli oggetti presenti sulla spiaggia rappresentando uno strumento utile a monitorare rapidamente il tasso di accumulo di DMA anche in aree remote ed isolate o disabitate. Negl’ultimi decenni però le scogliere coralline hanno subito una elevata perdita di corallo vivo determinando lo sviluppo di tecniche per il restauro della scogliera corallina. Tuttavia, la valutazione dell’efficacia delle strategie di restauro sono limitate a pochi fattori, come sopravvivenza e crescita del corallo. Il coinvolgimento delle comunità di utenti delle scogliere coralline è stato dimostrato essere fondamentale. L’uso dell’analisi della soddisfazione degli utenti ha rivelato, in questo studio, il bisogno di intervenire con attività di restauro attivo invece che con l’uso di strutture artificiali. Inoltre, donne e locali si sono dimostrati i più interessati a dedicarsi a progetti di restauro, suggerendo che l’investimento nell’addestramento di queste categorie può risultare in una maggiore efficienza delle strategie di restauro. In conclusione, questo lavoro fornisce una visione dettagliata sull’impatto dei principali corallivori alle Maldive. Perciò può rappresentare un utile spunto per futuri studi sull’ecologia dei corallivori, e in più, per la comprensione di ulteriori impatti e strategie per salvaguardare la biodiversità delle scogliere coralline maldiviane.
Coral reef is one of the most diverse ecosystem on Earth, yet one of the most exposed to natural and anthropogenic disturbances. Threats to coral reefs include macro and micro-plastic, global warming and natural coral predators. In this context, understanding the dynamics of coral reef and the interactions with anthropogenic activities is of primary interest to prevent the loss of the reef biodiversity. Such priority is fundamental for isolated and remote areas, such as the Republic of Maldives, which is highly sensitive to changes in environmental conditions, yet, barely investigated. Thus, this study is intended to explore natural and anthropogenic threats recently impacting the maldivian coral reef. Specifically, we investigated the population structure, feeding preferences, distribution and density variation of the three major corallivores occurring in the Maldives (Acanthaster planci, Culcita spp. and Drupella spp.). The results highlighted the role of corallivores in decreasing coral cover by direct predation and co-occurence with temperature-induced coral mortality. Especially for A. planci which showed a severe outbreak in the study area. While Culcita spp. showed a more specific possible role in delaying coral recovery, since resulted to focus predatory pressure on coral recruits. On the other hand, Drupella spp. showed a population collapse compared to previous studies in Maldives, reducing the predatory pressure during the recovery phase of the reef. Thus, the interaction between corallivores and anthropogenic disturbances intesify mortality of corals. Yet, not all disturbances are known, often for lacking of standard methodology for quantification. Among those, a further disturb not known in details is represented by marine anthropogenic debris (AMD). The purpose here was to develop an effective and time-saving method to monitoring and automatically quantifying AMD, using a commercial Unmanned Aerial Vehicle (UAV) and Artificial Intelligence (AI) with a deep-learning based software (PlasticFinder). The high resolution (0.5 cm/pix) of the data allowed to detect more than 87% of the object on the shores and the analysis from PlasticFinder reached a Positive Predictive Value of 94%, which overcame the limits highlighted in the previous AI algorithm used in the literature. The use of drone resulted in a time saving tool to survey AMD accumulation even in remote areas such as uninhabited islands. The degradation of the maldivian coral reef caused by anthropogenic and natural disturbances is a trigger for active strategies to enhance recovery through coral restoration. However, assessment tools of restoration effectiveness and development are still restricted to few ecological factors, such as coral survival and growth. Very few studies included other factors such as socio-economic assessment. The involvement of the community of users of the coral reefs are as important as factors related directly to corals, since users’ satisfaction may drive allocation of private funding useful to improve restoration success. Results presented here, revealed weak points and ways to improve coral restoration programs management in two resorts in the Maldives. The use of satisfaction analysis revealed the need for intervention dedicated to active restoration rather than using artificial reef. Further, women and Maldivians resulted to be the most willing to dedicate themselves to coral restoration project. Thus, suggesting that training session by the resort may be organized for such categories to build team of volunteers for improving local restoration programs. In conclusion, this work provide a detailed overview of the impacts of the main corallivores on the maldivian coral reef. Therefore, it may represent a baseline for future research on the ecology of coral predators and, additionally, for the understanding of further anthropogenic disturbances and for improving strategies to prevent the loss of maldivian coral reef biodiversity.
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Visintin, Melissa <1996&gt. « Migrazioni ambientali e climatiche ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21407.

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Résumé :
La tesi tratta il fenomeno delle migrazioni climatiche e ambientali, una realtà in rapida crescita a causa dell’aggravarsi delle modifiche climatiche e ambientali connesse all’attività antropica e all’attuale sfruttamento della natura da parte dell’attuale sistema sociale ed economico. Nell’elaborato vengono presi in considerazione le molteplici cause dei cambiamenti climatici e del loro impatto ambientale (aumento della siccità, diminuzione delle risorse idriche, erosione del suolo, incendi e deforestazione, land grabbing, water grabbing...) che inaspriscono la preesistente diseguaglianza nella distribuzione delle risorse alla scala globale e alimentano i conflitti bellici e le instabilità politiche nei contesti di origine dei migranti climatici e ambientali. Le migrazioni ambientali e climatiche vengono inquadrate entro il quadro normativo internazionale, comunitario e nazionale, sottolineando un mancato riconoscimento condiviso di tale fenomeno e i conseguenti e persistenti vuoti legislativi. Infine, vengono individuati e presi in esame due casi studio, quello della Somalia e quello del Bangladesh, perché particolarmente emblematici dell’attualità e dell’intensità del fenomeno indagato.
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DE, FRANCESCO GAETANO. « Infrastrutture dell'acqua. Strategie adattive all’emergenza idrica dei mutamenti climatici. Progettare infrastrutture idriche di nuova generazione ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1013511.

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Résumé :
Nel tentativo di dimostrare come il fenomeno dell’urban flooding possa essere occasione per intervenire nei contesti urbani che oggi rivendicano una nuova veste, questo lavoro sul tema dell’infrastruttura rappresenta un’indagine delle best urban practice per la mitigazione del rischio di inondazione che perseguono il contenimento del consumo di suolo e sono volano di rigenerazione urbana. La dissertazione, innanzitutto una riflessione sul tema dell’emergenza idrica della città contemporanea e sui rinnovati paradigmi che scaturiscono da tale fenomeno globale, mira all’individuazione di modelli operativi di intervento e azioni progettuali tali da affrontare il problema dell’acqua nei contesti urbani e trasformarla in una risorsa per la città contemporanea.
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AL, AFLAK SAMR. « Un indicatore di sostenibilità ambientale integrato con metodi di supporto decisionale multicriterio ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1550824.

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Résumé :
La tesi di dottorato si inquadra nelle attività di ricerca orientate alla definizione di metodologie analitiche che supportino il decisore nell’identificazione di adeguate strategie operative, nel breve e nel lungo periodo, che perseguano gli obiettivi di progressiva riduzione dell’impatto ambientale dei sistemi energetici e produttivi. Più in generale la metodologia presentata può trovare un prezioso utilizzo nelle attività di ricerca a supporto delle politiche internazionali di sviluppo sostenibile, così attuali e impellenti i questi anni. Queste metodologie aiutano l’identificazione di adeguate strategie per l’adozione delle migliori tecnologie disponibili (BAT) da impiegare per il progressivo raggiungimento degli obiettivi di riduzione degli impatti ambientali sia globali che locali in tutti i paesi dell’Unione Europea nel periodo (2020-2050). La tesi definisce un nuovo modello di indicatore di sostenibilità che rappresenta il complesso legame tra diverse dimensioni del problema (impatto globale dei gas serra e inquinamento locale degli altri inquinanti industriali) in grado di sintetizzare i risultati, nel breve e nel lungo periodo, dei piani di attuazione delle così dette “transizioni ecologiche” dei sistemi industriali, recentemente definite soprattutto nei paesi più industrializzati, ma che rivestiranno un’importanza “vitale” in tutti i paesi in via di sviluppo. L’indicatore è il risultato di una metodologia che integra le serie storiche delle emissioni dei principali inquinanti ambientali antropici pubblicati in sede nazionale e internazionale con le potenzialità della metodologia Analitic Hyerarchic Process in modo da fornire un’informazione semplice, efficace e sintetica sia sul rispetto dei piani di attuazione (verifica dei trend attesi) che sul costante bilanciamento degli impatti ambientali di natura “globale” che “locale/regionale” secondo una linea di azione che può prevedere una diversa priorità d’intervento tra diversi settori industriali, tipicamente quello Energetico e/o quello Produttivo.
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Livres sur le sujet "Mutamenti climatici"

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1956-, Navarra A. (Antonio), Boschi E, Bianchi Maria Giovanna et Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Italy), dir. Nella spirale del clima : Culture e società mediterranee di fronte ai mutamenti climatici. Bologna : Bononia University Press, 2010.

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Provenzale, A. Il mutamento climatico : Processi naturali e intervento umano. Bologna : Società editrice il Mulino, 2013.

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Termometro terra : Il mutamento climatico visto da scienza, etica e politica. Bologna : EMI, 2004.

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Uscire dal petrolio : Energia e mutamenti climatici : le idee e le proposte di Legambiente per un modello energetico pulito, moderno e sicuro. Montepulciano, Si [i.e. Siena] : Le balze, 2004.

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Actes de conférences sur le sujet "Mutamenti climatici"

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Franceschini, A., S. Longo et S. Moricca. « Avversità biotiche e mutamenti climatici in ambienti forestali ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.083.

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