Littérature scientifique sur le sujet « Modello generale »

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Articles de revues sur le sujet "Modello generale"

1

Garofoli, Gioacchino. « Il processo di trasformazione dell'economia in provincia di Pavia : un quadro generale ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (avril 2022) : 9–34. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001002.

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Résumé :
L'articolo tratta le trasformazioni economiche in provincia di Pavia nel secondo Novecento, dai cambiamenti di struttura produttiva e dei livelli occupazionali ai diversi modelli di sviluppo perseguiti. Dopo il dopoguerra emerge un rapido processo di industrializzazione, specie nei due comuni più grandi, che si inseriscono nel processo di trasformazione del "triangolo industriale" e del "miracolo economico" italiano. In questa fase l'economia pavese, e la città di Pavia, è caratterizzata dalla presenza di grandi imprese, che la fanno rientrare nell'ambito di un modello à la Perroux. Successivamente soprattutto Pavia, ma anche Vigevano, entrano nella fase della crisi della grande impresa dei primi anni Settanta. A partire dalla metà degli anni Settanta inizia a innescarsi un modello di sviluppo periferico, basato sulla piccola impresa e sul coinvolgimento di aree esterne alle città principali, seguendo il modello della Terza Italia. Segue la fase di progressiva deindustrializzazione che determina una crescente dipendenza dal mercato del lavoro dell'area milanese, con aumento del pendolarismo. Il territorio pavese non riesce più a realizzare la valorizzazione delle risorse locali, a partire dal lavoro ma anche delle risorse finanziarie che non vengono più utilizzate per lo sviluppo territoriale. L'articolo si conclude con la discussione delle occasioni mancate e dei problemi lasciati alle future generazioni.
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2

Ducci, Giuseppe. « Bambini orchidea e bambini soffione, ovvero la teoria della suscettibilitŕ genetica differenziale. Implicazioni per il modello ericksoniano ». IPNOSI, no 1 (juillet 2010) : 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001002.

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Résumé :
Il modello della vulnerabilitŕ ha modificato la nostra visione di molti disturbi psichici che vengono spiegati oggi non come un prodotto o della natura o della cultura, ma come il risultato di una complessa serie di interazioni tra gene ed ambiente. Di recente, numerosi studi di genetica comportamentale hanno dimostrato che č un errore considerare i geni rischiosi solo come uno svantaggio. La sensibilitŕ genetica alle esperienze negative, individuata grazie al modello della vulnerabilitŕ, č solo il lato negativo di un fenomeno piů generale: una maggiore sensibilitŕ genetica a tutte le esperienze. Questa ipotesi, che chiameremo teoria dell'orchidea, verrŕ illustrata nel dettaglio. Successivamente saranno analizzate le possibili implicazioni per la psicoterapia in generale e per il modello ericksoniano di trattamento ipnotico dei disturbi psichici.
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Langlois, Richard N. « Are Economic Models Applicable to Politics?* ». Journal of Public Finance and Public Choice 6, no 2 (1 octobre 1988) : 83–93. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917540.

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Résumé :
Abstract Le diverse condizioni esistenti in ambito politico rispetto a quelle tipiche delle strutture di mercato legittimano il quesito se la stessa metodologia possa essere adottata per lo studio di ambedue le situazioni.Questo scritto risponde affermativamente: gli strumenti della teoria economica sono, di fatto, applicabili alia politica alio stesso modo in cui lo sono alle tradizionali tematiche economiche.É necessario, peraltro, distinguere tra l’ applicabilityà di un modello (o di una teoria) e il suo grado di validità generale (o generalizzabilità). Tale distinzione corrisponde, approssimativamente, a quella tra spiegazione e previsione, come funzioni di un modello teorico.Se si ammette che i modelli di statica comparata consentono di formulare tendenze piuttosto che previsioni assolute, si può ritenere che i modelli di Public Choice prevedano tendenze che sono tipicamente meno precise di quelle che è possible formulare quando modelli analoghi si applichino al mercato.
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Berardi, Domenico, Marco Menchetti et Francesca Mongelli. « Un modello di counseling interpersonale per la depressione in medicina generale ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (avril 2014) : 85–98. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2014-001006.

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5

Volpi, Mauro. « Il CSM che si vorrebbe. Da organo di rilievo costituzionale a organo burocratico-amministrativo ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 2 (juin 2011) : 115–25. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-002012.

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6

Pasquino, Gianfranco. « Il Modello Westminster ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 32, no 3 (décembre 2002) : 553–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030409.

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Résumé :
L'espressione «Modello Westminster» è stata variamente utilizzata negli anni ruggenti delle (non)riforme istituzionali in Italia. La quantità e la qualità delle imprecisioni nelle caratteristiche attribuite ad un modello inevitabilmente quasi ignoto in Italia sono state e rimangono notevoli. Al di là della semplice manipolazione politica, le imprecisioni non possono stupire. Da un lato, infatti, non esiste praticamente nessuno studio recente in italiano dedicato al sistema politico della Gran Bretagna (fa ottima eccezione la ricerca di Massari (1994)), mentre, al contrario, sono moltissime le analisi e le ricerche opera degli studiosi inglesi e americani (nessuna delle quali tradotte in italiano). Dall'altro, il sistema politico inglese viene considerato poco interessante, poco problematico e, fra alti e bassi, poco comparabile con gli altri sistemi politici né, tanto meno, con quello italiano. Ricorrendo ad un'espressione spesso utilizzata in Spagna per spiegare i conflitti, le tensioni e la confusione della politica prima del ritorno alla democrazia: «non siamo inglesi». Qualcuno potrebbe credere che esista un solo sistema politico «eccezionale», per la sua storia, per la sua cultura politica, per la sua società multietnica, per le sue istituzioni, vale a dire gli Stati Uniti d'America. Invece, a ben guardare, se un sistema politico merita la qualifica di eccezionale, cioè che fa eccezione rispetto, ad esempio, alle democrazie parlamentari, che nella sua configurazione specifica non si ritrova da nessun'altra parte che, di conseguenza, è difficilmente comparabile e ancor più difficilmente imitabile, è proprio il sistema politico della Gran Bretagna. Ciascuna delle componenti del sistema politico inglese (legge elettorale, sistema bipartitico, strutturazione del parlamento, governo del Primo ministro) può trovarsi, singolarmente presa e considerata, in qualche altro sistema politico, in particolare, nei sistemi politici che chiamerò della diaspora anglosassone: Australia, Canada, Nuova Zelanda. Nessuno di questi sistemi presenta, però, quel complesso di interazioni che caratterizza il sistema politico inglese e che è, in buona sostanza, unico. D'altronde, a riprova di quanto ho appena sostenuto, nessuno dei volumi in esame, scritti da eminenti specialisti, che pure conoscono molto bene anche altri sistemi politici, si affida ad una comparazione per spiegare né la dinamica delle istituzioni, in particolare, il governo del Primo Ministro, e dell'elettorato inglese, né il ruolo mutevole del Parlamento e dei parlamentari (anche se Russell (2000) va proprio alla ricerca di insegnamenti comparati per capire in quale direzione e con quali modalità debba essere riformata la Camera dei Lords). Cionostante, ciascuno di questi libri è, comunque, di per sé molto interessante e molto istruttivo non soltanto per le analisi specifiche che contiene, ma anche perché consente di riflettere in generale sulla trasformazione della politica, sulla sua situazione attuale in Gran Bretagna e sul suo futuro con riferimento sia al modello Westminster sia, nonostante le reali e profonde differenze, alle altre democrazie parlamentari.
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Selvini, Matteo, Anna Maria Sorrentino et Maria Chiara Gritti. « Promuovere la resilienza "individuale-sistemica". Un modello a sei fasi ». PSICOBIETTIVO, no 3 (février 2013) : 32–51. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-003003.

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Résumé :
Nella prima parte dell'articolo gli autori discutono delle difficoltŕ della psicoterapia in generale, e di quella sistemica in particolare, nell'affrontare il tema della resilienza vale a dire del trauma e del suo superamento. Difficoltŕ dei sistemici prevalentemente legare al totem della depatologizzazione ed al conseguente tabů della diagnosi. Nella seconda parte viene delineato un percorso tipico o ideale in sei fasi per l'elaborazione dei traumi, quale guida per valutazioni cliniche che consentono un processo terapeutico organizzato e strutturato.
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Grudina, Valeria, Roberto Burro et Ugo Savardi. « L'organizzazione cognitiva delle conoscenze : verifica sperimentale di un modello basato sulle mappe concettuali ». DiPAV - QUADERNI, no 26 (mars 2010) : 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026005.

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Résumé :
L'articolo si colloca all'interno del dibattito sulla definizione della conoscenza: "che cos'č la conoscenza", "come viene acquisita, rappresentata, utilizzata". L'ipotesi principale del presente lavoro coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, secondo un processo di elaborazione di materiale conoscitivo (sul tema della psicologia generale) nella forma di mappa concettuale che si assume generalizzabile ai saperi (in genere).
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9

Benazzo, Michele. « FAILED STATES AND TILLY’S THEORY : A HISTORICAL REVISION OF FUNCTIONAL FAILURE IN THE AFGHAN CASE ». Il Politico 252, no 2 (15 janvier 2021) : 39–57. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.508.

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Résumé :
Con il declinare delle necessitàdi sicurezza internazionale, il concetto di‘Stato Fallito’ è lentamente uscito dall’interessegenerale della politica internazionale e della ricercaaccademica. Ciònonostante, questa nozionepuò essere ancora rilevante se intesa comeespressione delle difficoltà nell’applicare la categoriadello stato occidentale in contesti non-Europei. A tal proposito, l’approccio storico hagiocato un ruolo chiave nel integrare un’analisilocale ad un’ idea generale quale è lo ‘Stato Fallito’.Questo articolo cerca di riunire in un’ analisistorica la dimensione generale e quellalocale di tale nozione ed in particolare della cosiddetta‘functional failure’- l’incapacità di unostato di soddisfare le funzioni di Sicurezza,Rappresentanza e Welfare. L’articolo romperàil termine functional failure nelle sue tre componentiprincipali e si concentrerà sulla funzionedi Welfare la quale verra integrata con lateoria del ‘warmaking-statemaking’ di Tilly.Quest’ultima verrà rielaborata in modo alternativoe successivamente paragonata con il processodi formazione dello stato afghano. Glielementi emersi verrano infine reintegrati nellateoria di Tilly per verificarne l’applicabilità generalein un contesto non Occidentale. Il lavorocercherà di dimostrare come e perchè in Afghanistanla funzione economica dello stato, al contrariodel percorso occidentale, si sia declinatain un realizzazione ibrida del modello di ‘rentierstate’. In secondo luogo, verrà consideratocome e perchè il modello economico europeosia concettualmente inadatto a diventare terminedi paragone generale per determinare ilfallimento o il successo di uno stato. Infine verrannoespresse alcune conclusioni sulla ricostruzionedell’economia afghana.
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Alpa, Guido. « Quale modello di governo dell'economia in Italia ? » ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 1 (octobre 2011) : 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001001.

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Résumé :
Le ragioni della crisi che ha investito l'economia globale, e quindi anche il sistema italiano, sono state identificate con una certa approssimazione, ma la discussione č ancora in corso; occorrerŕ ancora tempo per comprendere appieno il fenomeno. In ogni caso, le prime analisi denunciano una sequenza nella quale hanno avuto effetto causale , tra gli altri, alcuni fattori: la crisi del mercato immobiliare negli Stati Uniti, la conclusione di mutui "subprime", la diffusione di contratti derivati e prodotti finanziari ad alto rischio, l'inattendibilitŕ dei criteri di rating, e, piů in generale, la progressiva prevalenza dell'economia finanziaria sulla economia reale Gli orientamenti delle autoritŕ nazionali si sono divisi in tre diversi modi di operare: l'intervento ad adiuvandum delle imprese in crisi e a sostegno del sistema finanziario; l'astensione da qualsiasi interferenza con la naturale evoluzione della situazione, ritenendosi sufficiente la smithiana "mano invisibile" a porre rimedio alla crisi; l'assenza di decisioni e quindi di provvedimenti, posizione che si avvicina alla soluzione astensionista, ma che si connota per la carenza di una valutazione complessiva delle cause e dei possibili rimedi. In questo contesto appare opportuno un ripensamento di tutte le componenti del sistema economico, e tra esse le tipologie di governance delle societŕ.
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Thèses sur le sujet "Modello generale"

1

Collini, Alex. « Blockchain : modello generale e tassonomia delle componenti chiave ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15566/.

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Résumé :
Recentemente, l’attenzione dei media e di molte industrie e compagnie si è rivolta a una particolare nuova tecnologia: la blockchain. Questa tecnologia è diventata famosa grazie alla sua applicazione più comune, ossia viene utilizzata principalmente come base per la creazione e gestione di criptomonete. Anche molti "privati" sono entrati nel mondo delle criptomonete, per lo più spinti dal guadagno offerto dall’ormai famoso "mining". Ma cosa si intende per "mining"? Ma un quesito più importante è: "Questa tecnologia è unicamente applicabile al mondo delle criptomonete, oppure è possibile applicarla in diversi campi?". La risposta è: "Sì, è possibile applicarla in diversi campi". Questa tesi vuole fare ordine per quanto riguarda l'ambiente delle blockchain e separare il concetto di blockchain da quello di "implementazione", andando a creare un modello generale nel quale collocare gli elementi base che compongono ogni qualsivoglia blockchain. Questo perché ogni implementazione ha sì caratteristiche proprie, ma condivide con le altre implementazione una serie di componenti comuni. Viene inoltre analizzato il funzionamento di base che regola questi sistemi. Un altro importante elemento introdotto da alcune implementazioni di questo sistema è il cosiddetto smart contract, la cui analisi dal punto di vista computazionale trova ampiamente spazio in questa tesi. Questi sistemi, inoltre, non sono esenti da problemi dal punto di vista della sicurezza e, essendo sistemi distribuiti, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione e la coordinazione tra entità che fanno parte del sistema. Le soluzioni a questi problemi incontrati dalle blockchain vengono analizzate in dettaglio in questa tesi.
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2

Tanzarella, C. M. « LA TUTELA RIPRISTINATORIA IN MATERIA AMBIENTALE. MODELLO GENERALE E TRANSAZIONI GLOBALI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/171331.

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3

Panebianco, Gabriele. « Introduzione al modello cosmologico Lambda-CDM ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19139/.

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Résumé :
Il modello Lambda-CDM è il modello della cosmologia attualmente utilizzato per la descrizione dell'universo e che meglio interpreta i dati osservativi disponibili. Questi dati sono utilizzati per capire quali siano gli elementi che compongono l'universo e in quale misura contribuiscano alla sua evoluzione; essi suggeriscono l'esistenza, oltre alla materia ordinaria e alla radiazione, della costante cosmologica Lambda e della materia oscura (o CDM, cold dark matter) che forniscono il nome al modello. Stabiliti i parametri tipici delle componenti, il modello prevede l'andamento del fattore di scala, una grandezza in evoluzione temporale determinante nel calcolo delle distanze. Lo scopo della presente trattazione è quello di esporre le principali caratteristiche del modello Lambda-CDM. Verrà pertanto effettuata una introduzione alla relatività generale e alla cosmologia soffermandosi su quali principi si basino, quali siano le grandezze fisiche tipiche di queste teorie e quali equazioni utilizzino. In seguito verranno introdotte la costante cosmologica e la materia oscura: si capirà qual è il loro effetto nell'universo e quali sono le evidenze sperimentali che hanno condotto al loro utilizzo. Infine verranno presentati i più semplici modelli cosmologici con lo scopo di capire come le varie componenti dell'universo contribuiscano all'evoluzione dell'universo e interagiscano tra di loro; la trattazione culminerà nell'esposizione del modello Lambda-CDM.
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4

Pacilé, Vincenzo <1975&gt. « Sviluppo di un modello sperimentale di insufficienza epatica acuta post- ischemica nel suino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2804/2/vincenzo-pacil%C3%A8-Sviluppo_di_un_modello_sperimentale_di_insufficienza_epatica_acuta_post-_ischemica_nel_suino%E2%80%9D.pdf.pdf.

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5

Pacilé, Vincenzo <1975&gt. « Sviluppo di un modello sperimentale di insufficienza epatica acuta post- ischemica nel suino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2804/.

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6

Debeljuh, Andrea <1979&gt. « Modello di formazione extrascolastica per la minoranza italiana in Croazia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/275/1/tesi_dottorato_Andrea_Debeljuh.pdf.

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7

Debeljuh, Andrea <1979&gt. « Modello di formazione extrascolastica per la minoranza italiana in Croazia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/275/.

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8

CRISTALDI, Laura. « I centenari, modello di invecchiamento di successo e la malattia di Alzheimer, modello di invecchiamento senza successo ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/395450.

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9

Cogliani, Maurizio. « Il codice delle emozioni. L'ascolto musicale come modello interpretativo ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/249.

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Résumé :
2008 - 2009
l. Un aspetto importante del recente aumento di interesse per la psicologia delle emozioni è rappresentato dallo studio del rapporto tra musica ed emozione. Storicamente, e limitandoci a un ambito occidentale, opinioni al riguardo si possono trovare già in Platone, che, nella "Repubblica", insiste sulla necessità di bandire dal suo modello ideale di Città alcune tipologie di musiche che, attraverso i loro presunti effetti sulle emozioni, sono associate a comportamenti negativi. Sul rapporto tra musica ed emozione esiste una lunga tradizione di studi ad opera di estetici e musicologi. le cui idee sopravvivono nel pensiero contemporaneo, sia nell'ambito della filosofia della musica, sia per quanto riguarda la psicologia sperimentale (anche Darwin, come è noto, rivolse la sua attenzione alle risonanze emozionali della musica nelle scelte sessuali). In particolare, il lavoro dell'estetica musicale sul significato in musica è importante per la ricerca psicologica sulle espressioni musicali dell'emozione, e per operare distinzioni tra emozioni semplici, emozioni complesse e stati d'animo. Lo studio delle emozioni musicali sta conoscendo oggi una rinascita. Tuttavia la letteratura su musica ed emozione presenta ancora un quadro disomogeneo, in quanto il suo terreno concettuale è tuttora in fase di ricognizione, e occorre inoltre un considerevole raffinamento nelle modalità di studio di questa tematica. Probabilmente, la questione centrale del rapporto Musica/Emozione riguarda l'espressione e l'induzione di emozioni con la musica. Per affrontare questo problema, Kivy ha descritto la dicotomia cognitivistico vs. emozionale per contrastare la prospettiva che guarda al rapporto Musica/Emozione, in cui la musica è pensata solo come mezzo finalizzato a rappresentare o "esprimere" emozioni, sulla base della concezione di una musica che induce emozione in chi ascolta. Questa dicotomia, pur essendo frutto di una semplificazione forse eccessiva, rappresenta una questione di base su cui si sono cimentati diversi psicologi, e comunque resta il fatto che l'innegabile capacità della musica di esprimere emozioni può in un certo senso formare lo sfondo su cui innestare la discussione sull'induzione emozionale attraverso l'ascolto musicale. Un altro problema è quello riguardante le emozioni percepite e quelle effettivamente provate nell'ascolto musicale. Si distingue fra percezione emotiva, ossia percepire un'espressione emotiva in musica senza venirne necessariamente coinvolti in prima persona, e induzione di un'emozione, ossia la risposta emotiva alla musica da parte degli ascoltatori. Tale distinzione non viene sempre osservata nelle conversazioni quotidiane sulle emozioni, e neppure negli articoli scientifici. È stato sottolineato in proposito come sia la percezione dell'emozione, sia in particolar modo, la risposta emotiva dipendano da un'interazione tra fattori musicali, personali e contestuali. Un'ultima, ma non meno importante questione, è di ordine metodologico. Lo studio degli effetti emotivi della musica appare ostacolato, infatti, da una carenza di paradigmi di ricerca e di metodi adeguati, a causa di una scarsità di analisi concettuali e teoriche dei processi che stanno alla base della produzione di emozioni attraverso la musica. È dimostrato che nessuno dei più importanti metodi usati per valutare l'induzione emozionale - come per esempio le tassonomie delle emozioni di base - si adatta bene al compito. Concentrandosi su un numero limitato di emozioni di base evolutivamente continue, in realtà si sminuiscono le forme più complesse di processi emozionali. Nella Parte III (Variationes) si scandagliano le possibilità di condensare le risultanze delle prime due parti nella definizione dell'ascolto musicale come modello interpretativo e costruttivo in ricerca educativa, e a tale proposito si mettono a confronto vari modelli di costruzione della conoscenza nel tentativo di identificare, nell'ambito dell'apprendimento, un ascolto emozionalmente orientato. Si offre quindi un esempio di attualizzazione didattica tratto da una personale esperienza d'insegnamento in una scuola di Management del Trentino - esperienza corroborata da una lunga attività d'insegnamento prima di Educazione musicale e poi di Pianoforte nei corsi a indirizzo musicale nella Scuola secondaria di I grado - in cui a futuri manager del mondo della cultura e delle arti si è proposto un percorso di ascolto multiparadigmatico (il paradigma scelto per essere presentato in questa sede è quello della Melanconia) lontano anni luce dalla nostra realtà quotidiana. ma così attuale nell'efficace induzione di emozioni attraverso l'uso di codici retorico/musicali. Si propone, infine, un'accezione del tutto musicale del termine, proprio della didattica enattiva, di "azione incarnata". La conclusione (parte IV, Cauda) riprende una serie di riflessioni scaturite dalla ricerca su Musica/Emozioni, con speciale riferimento ai risultati degli Studi esposti nella Parte II, sottoposti a confronto con altre ricerche per quanto riguarda il problema delle definizione stessa di Emozione quale emerge sperimentalmente e storicamente nel contesto psicologico ed estetico-musicale... [a cura dell'Autore]
VIII n.s.
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10

Cavallari, Giuseppe <1972&gt. « Capacità immunomodulatoria delle cellule staminali mesenchimali in un modello di trapianto d'organo in vivo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1130/1/Tesi_Cavallari_Giuseppe.pdf.

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Livres sur le sujet "Modello generale"

1

Libera università internazionale degli studi sociali (Rome, Italy). Facoltà di economia e commercio., dir. MASS 2 + SMALT : Un modello per la sicurezza sociale ed uno schema econometrico generale per l'Italia. Roma : Istituto nazionale della previdenza sociale, 1990.

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2

Montesinos, Gustavo. Un general sin modelo. Cuenca, Ecuador : Núcleo del Azuay de la Casa de la Cultura Ecuatoriana, 2004.

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3

Mathis, Mauro. Modello commentato di condizioni generali di vendita per l'export. [Milano] : Ipsoa informatica, 1987.

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4

Silvia, Odriozola Guitart, et Universidad de La Habana, dir. Modelo económico y social cubano : Nociones generales. La Habana, Cuba : UH Editorial, 2013.

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5

Modelo antiguo. México, D.F : Ediciones Era, 1992.

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6

Seelos, Hans-Jürgen. General Management für Medizinbetriebe : Das Ifm-Management-Modell. Wiesbaden : Gabler, 2011.

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7

Argentina, UNDP, dir. Un modelo de equilibrio general computable para la Argentina. Ciudad Autónoma de Buenos Aires : PNUD Argentina, 2009.

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8

Christian, Schlag, dir. Zinsderivate : Modelle und Berwertung. Berlin : Springer, 2004.

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9

Elisabeth, Stark, et Wandruszka Ulrich, dir. Syntaxtheorien : Modelle, Methoden, Motive. Tübingen : G. Narr, 2003.

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10

Dürscheid, Christa. Modelle der Satzanalyse : Überblick und Vergleich. Hürth-Efferen : Gabel, 1991.

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Chapitres de livres sur le sujet "Modello generale"

1

Miller, Michael S. P. « The Piagetian Modeler ». Dans Artificial General Intelligence, 151–62. Cham : Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-93758-4_16.

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2

Ozell, B., et R. Camarero. « A Geometric Modeller for Turbomachinery Applications ». Dans Computer-Generated Images, 330–41. Tokyo : Springer Japan, 1985. http://dx.doi.org/10.1007/978-4-431-68033-8_29.

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3

Garzon, Max. « General Properties ». Dans Models of Massive Parallelism, 117–39. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 1995. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-77905-3_7.

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4

Gross, David R. « General anesthesia ». Dans Animal models in cardiovascular research, 187–92. Dordrecht : Springer Netherlands, 1994. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-017-0730-5_5.

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5

Franck, Robert. « General Introduction ». Dans The Explanatory Power of Models, 1–8. Dordrecht : Springer Netherlands, 2002. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4020-4676-6_1.

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6

Franck, Robert. « General Conclusion ». Dans The Explanatory Power of Models, 295–99. Dordrecht : Springer Netherlands, 2002. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4020-4676-6_14.

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7

Alamargot, Denis, et Lucile Chanquoy. « General Introduction ». Dans Through the Models of Writing, 1–29. Dordrecht : Springer Netherlands, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-010-0804-4_1.

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8

Aleskerov, Fuad. « Aggregation : A General Description ». Dans Arrovian Aggregation Models, 1–16. Boston, MA : Springer US, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4757-4542-9_1.

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9

Ali, Hazrat, Shafaq Murad et Zubair Shah. « Spot the Fake Lungs : Generating Synthetic Medical Images Using Neural Diffusion Models ». Dans Communications in Computer and Information Science, 32–39. Cham : Springer Nature Switzerland, 2023. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-26438-2_3.

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Résumé :
AbstractGenerative models are becoming popular for the synthesis of medical images. Recently, neural diffusion models have demonstrated the potential to generate photo-realistic images of objects. However, their potential to generate medical images is not explored yet. We explore the possibilities of synthesizing medical images using neural diffusion models. First, we use a pre-trained DALLE2 model to generate lungs X-Ray and CT images from an input text prompt. Second, we train a stable diffusion model with 3165 X-Ray images and generate synthetic images. We evaluate the synthetic image data through a qualitative analysis where two independent radiologists label randomly chosen samples from the generated data as real, fake, or unsure. Results demonstrate that images generated with the diffusion model can translate characteristics that are otherwise very specific to certain medical conditions in chest X-Ray or CT images. Careful tuning of the model can be very promising. To the best of our knowledge, this is the first attempt to generate lungs X-Ray and CT images using neural diffusion models. This work aims to introduce a new dimension in artificial intelligence for medical imaging. Given that this is a new topic, the paper will serve as an introduction and motivation for the research community to explore the potential of diffusion models for medical image synthesis. We have released the synthetic images on https://www.kaggle.com/datasets/hazrat/awesomelungs.
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Einspänner-Pflock, Jessica. « III Das Modell der User Generated Privacy ». Dans Privatheit im Netz, 105–35. Wiesbaden : Springer Fachmedien Wiesbaden, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-13679-6_4.

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Actes de conférences sur le sujet "Modello generale"

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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano et Alessandro Micucci. « Le trasformazioni dello spazio urbano : la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Résumé :
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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« Message from the General Chairs of SAM 2021 ». Dans 2021 ACM/IEEE International Conference on Model Driven Engineering Languages and Systems Companion (MODELS-C). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/models-c53483.2021.00117.

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Willink, Edward D. « Challenges for code generated OCL execution ». Dans MODELS '22 : ACM/IEEE 25th International Conference on Model Driven Engineering Languages and Systems. New York, NY, USA : ACM, 2022. http://dx.doi.org/10.1145/3550356.3561537.

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Ortolani, Chiara. « Morfologia urbana, trasporti, energia : indicatori di impatto ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

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Résumé :
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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Savary-Leblanc, Maxime, Xavier Le Pallec, Philippe Palanque, Célia Martinie, Arnaud Blouin, Frédéric Jouault, Mickael Clavreul et Thibault Raffaillac. « Mining human factors general trends from +100k UML class diagrams ». Dans MODELS '22 : ACM/IEEE 25th International Conference on Model Driven Engineering Languages and Systems. New York, NY, USA : ACM, 2022. http://dx.doi.org/10.1145/3550356.3559098.

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Konig, Harald, et Uwe Wolter. « A General Methodology for Internalising Multi-Level Model Typing ». Dans 2021 ACM/IEEE International Conference on Model Driven Engineering Languages and Systems Companion (MODELS-C). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/models-c53483.2021.00080.

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Irisarri, Edurne, Marcelo V. García, Federico Pérez, Darío Orive, Elisabet Estévez et Marga Marcos. « Propuesta basada en modelos para la monitorización remota de procesos en la industria de producción de petróleo ». Dans Actas de las XXXVII Jornadas de Automática 7, 8 y 9 de septiembre de 2016, Madrid. Universidade da Coruña, Servizo de Publicacións, 2022. http://dx.doi.org/10.17979/spudc.9788497498081.0331.

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Résumé :
Una de las bases sobre las que se asienta la cuarta revolución industrial es la accesibilidad a cualquier información relevante en tiempo real. Esto se alcanza conectando todas las instancias que conforman la cadena de valor. Lo que se persigue, en general, es la gestión de todo el proceso de la cadena de valor, que derivará en una producción más eficiente dando lugar a mejores productos y servicios. Las redes verticales tienen su fundamento en la utilización de sistemas de producción cíberfísicos (CPPSs) y en las organizaciones que posibilitan la integración vertical que va desde los sensores hasta el nivel de empresa de la compañía. Sin embargo, la interoperabilidad global solo se garantiza si se utilizan estándares industriales para modelar las vistas de las partes implicadas y comunicando los dispositivos presentes, diversos y heterogéneos. Este artículo está enfocado al área de la industria de procesos, en particular, a la de producción de petróleo. Para ello se presenta una propuesta de modelado basada en estándares industriales. El objetivo es generar la configuración del servidor OPC UA a partir de los modelos de la planta y de los dispositivos que suministran los datos. Se ha realizado la validación de estos modelos en parte del proceso que desarrolla la compañía Petroamazonas EP de Ecuador.
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Walsh, Liam, Juergen Dingel et Karim Jahed. « A general architecture for client-agnostic hybrid model editors as a service ». Dans MODELS '22 : ACM/IEEE 25th International Conference on Model Driven Engineering Languages and Systems. New York, NY, USA : ACM, 2022. http://dx.doi.org/10.1145/3550356.3563131.

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Fallahi, Behrooz, et Andrew Behnke. « A Graphical User Interface for Contacts Between Wheel and Rail ». Dans 2014 Joint Rail Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2014. http://dx.doi.org/10.1115/jrc2014-3829.

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Résumé :
Analysis of contact points between wheel and rail during the wheel climb is of interest to railroad application engineers. In this study the climb maneuver of a wheelset is modeled in a general purpose multi-body system computer program. This model then is used to generate the contact data for a climbing wheelset. A graphical user interface is developed which uses this contact data and generates several contact points charts. In developing the graphical user interface, mouse and keyboard events as well as other controls are used to make the interface interactive and intuitive.
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Zaheri, MohammadAmin, Michalis Famelis et Eugene Syriani. « Towards Checking Consistency-Breaking Updates between Models and Generated Artifacts ». Dans 2021 ACM/IEEE International Conference on Model Driven Engineering Languages and Systems Companion (MODELS-C). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/models-c53483.2021.00063.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Modello generale"

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Cook, Samantha, Matthew Bigl, Sandra LeGrand, Nicholas Webb, Gayle Tyree et Ronald Treminio. Landform identification in the Chihuahuan Desert for dust source characterization applications : developing a landform reference data set. Engineer Research and Development Center (U.S.), octobre 2022. http://dx.doi.org/10.21079/11681/45644.

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Résumé :
ERDC-Geo is a surface erodibility parameterization developed to improve dust predictions in weather forecasting models. Geomorphic landform maps used in ERDC-Geo link surface dust emission potential to landform type. Using a previously generated southwest United States landform map as training data, a classification model based on machine learning (ML) was established to generate ERDC-Geo input data. To evaluate the ability of the ML model to accurately classify landforms, an independent reference landform data set was created for areas in the Chihuahuan Desert. The reference landform data set was generated using two separate map-ping methodologies: one based on in situ observations, and another based on the interpretation of satellite imagery. Existing geospatial data layers and recommendations from local rangeland experts guided site selections for both in situ and remote landform identification. A total of 18 landform types were mapped across 128 sites in New Mexico, Texas, and Mexico using the in situ (31 sites) and remote (97 sites) techniques. The final data set is critical for evaluating the ML-classification model and, ultimately, for improving dust forecasting models.
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Heal, Geoffrey, et Howard Kunreuther. Interdependent Security : A General Model. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, août 2004. http://dx.doi.org/10.3386/w10706.

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Hajdini, Ina. Mis-specified Forecasts and Myopia in an Estimated New Keynesian Model. Federal Reserve Bank of Cleveland, mars 2023. http://dx.doi.org/10.26509/frbc-wp-202203r.

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Résumé :
The paper considers a New Keynesian framework in which agents form expectations based on a combination of autoregressive mis-specified forecasts and myopia. The proposed expectations formation process is shown to be consistent with all three empirical facts on consensus inflation forecasts. However, while mis-specified forecasts can be both sufficient and necessary to match all three facts, myopia alone is neither. The paper then derives the general equilibrium solution consistent with the proposed expectations formation process and estimates the model with likelihood-based Bayesian methods, yielding three novel results: (i) macroeconomic data strongly prefer a combination of autoregressive mis-specified forecasting rules - of the VAR(1) or AR(1) type - and myopia over other alternatives; (ii) no strong evidence is found in favor of VAR(1) forecasts over simple AR(1) rules; and (iii) frictions such as habit in consumption, which are typically necessary for models with full-information rational expectations, are significantly less important, because the proposed expectations generate substantial internal persistence and amplification to exogenous shocks. Simulated inflation expectations data from the estimated general equilibrium model reflect the three empirical facts on forecasting data.
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Erlenkotter, Donald. The General Optimal Market Area Model. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, juin 1988. http://dx.doi.org/10.21236/ada202177.

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Ouyang, Liang-Biao, S. Arbabi et K. Aziz. General single phase wellbore flow model. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), février 1997. http://dx.doi.org/10.2172/456347.

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6

Chen, X. R., et P. R. Krishnaiah. Test of Linearity in General Regression Models. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, décembre 1986. http://dx.doi.org/10.21236/ada186036.

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Lasko, Kristofer, et Elena Sava. Semi-automated land cover mapping using an ensemble of support vector machines with moderate resolution imagery integrated into a custom decision support tool. Engineer Research and Development Center (U.S.), novembre 2021. http://dx.doi.org/10.21079/11681/42402.

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Land cover type is a fundamental remote sensing-derived variable for terrain analysis and environmental mapping applications. The currently available products are produced only for a single season or a specific year. Some of these products have a coarse resolution and quickly become outdated, as land cover type can undergo significant change over a short time period. In order to enable on-demand generation of timely and accurate land cover type products, we developed a sensor-agnostic framework leveraging pre-trained machine learning models. We also generated land cover models for Sentinel-2 (20m) and Landsat 8 imagery (30m) using either a single date of imagery or two dates of imagery for mapping land cover type. The two-date model includes 11 land cover type classes, whereas the single-date model contains 6 classes. The models’ overall accuracies were 84% (Sentinel-2 single date), 82% (Sentinel-2 two date), and 86% (Landsat 8 two date) across the continental United States. The three different models were built into an ArcGIS Pro Python toolbox to enable a semi-automated workflow for end users to generate their own land cover type maps on demand. The toolboxes were built using parallel processing and image-splitting techniques to enable faster computation and for use on less-powerful machines.
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Blair, Nate, Aron P. Dobos, Janine Freeman, Ty Neises, Michael Wagner, Tom Ferguson, Paul Gilman et Steven Janzou. System Advisor Model, SAM 2014.1.14 : General Description. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), février 2014. http://dx.doi.org/10.2172/1126294.

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Gilman, Paul, et Aron Dobos. System Advisor Model, SAM 2011.12.2 : General Description. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), février 2012. http://dx.doi.org/10.2172/1046896.

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Trefler, Daniel. Immigrants and Natives in General Equilibrium Trade Models. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, octobre 1997. http://dx.doi.org/10.3386/w6209.

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