Littérature scientifique sur le sujet « Modelli patologici »

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Articles de revues sur le sujet "Modelli patologici"

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Angelozzi, Andrea. « L'ipotesi dello spostamento nel suicidio : persona e situazione in psicopatologia ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (juin 2021) : 247–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002004.

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Résumé :
Viene mostrato come l'ostacolo a taluni strumenti suicidari non porti necessariamente a spostarsi su altre modalità letali, esaminando in particolare il caso dell'intossicazione da gas domestico in Gran Bretagna e gli ostacoli per prevenire il salto dal Golden Gate Bridge di San Francisco. Il mancato spostamento sembra caratterizzare anche altri aspetti patologici, quali il gioco d'azzardo, le dipendenze o la criminalità. L'ipotesi dello spostamento è in realtà legata all'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia gli aspetti disposizionali rispetto a quelli situazionali. Vengono esaminati bias collegati a questo errore di attribuzione, come la mancata stabilità e coerenza nel tempo e nelle diverse situazioni degli aspetti disposizionali, la mancata coerenza tra atteggiamenti e comportamenti, e gli errori che gli approcci disposizionali inducono nella previsione di compor-tamenti con il variare delle situazioni. Questi bias mettono in discussione il concetto tradizionale di personalità e il suo ruolo nella genesi dei sintomi o nella predizione dei comportamenti, e anche i modelli psicologici tradizionali che prevedono che i comportamenti siano sempre conseguenza degli atteggiamenti della persona. Il ruolo degli aspetti situazionali, specialmente dei cosiddetti "fattori canale", appare importante nella modifica di comportamenti in ambito preventivo e tera-peutico.
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Pugliese, Erica, Angelo Maria Saliani et Francesco Mancini. « Un modello cognitivo delle dipendenze affettive patologiche ». PSICOBIETTIVO, no 1 (mars 2019) : 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2019-001005.

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Ghinassi, Simon, et Franca Tani. « La gelosia romantica : una rassegna ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2020) : 435–66. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002002.

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Résumé :
La presente rassegna si propone di esaminare lo stato attuale della ricerca re-lativa al sentimento di gelosia all'interno della relazione di coppia. In particolare, a partire dalla definizione del costrutto, prende in esame i principali modelli teorici avanzati nel corso del tempo ed esamina le specifiche manifestazioni e caratteristiche che distinguono la cosiddetta gelosia normale da quella patologica, gli esiti che forme diverse di gelosia possono avere sul benessere del singolo e sulla qualità della relazione di coppia, nonché i molteplici fattori di rischio e di prote-zione che concorrono al sorgere e al mantenimento di tale complessa esperienza emotiva.
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Cangiano, Giovanni, Grazia Buccino, Sara La Palombara, Marianna Bencivenga, Roberta Annecchini, Giovanna Capolongo, Mariano Conticelli, Marco Terribile et Antonio Sarappa. « La calcolosi renale in un laboratorio di patologia clinica : modello organizzativo e nuove tecniche analitiche ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 31, no 1 (19 mars 2019) : 22–29. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2019.500.

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Résumé :
We here describe our 15-year experience and report both on methodological problems (proposing a new datasheet and biochemical techniques) and on organizational ones (we discuss our patient approach and useful reporting for the physician).
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Cangiano, Giovanni, Grazia Buccino, Sara La Palombara, Marianna Bencivenga, Roberta Annecchini, Giovanna Capolongo, Mariano Conticelli, Marco Terribile et Antonio Sarappa. « La calcolosi renale in un laboratorio di patologia clinica : modello organizzativo e nuove tecniche analitiche ». Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 31, no 1 (mars 2019) : 22–29. http://dx.doi.org/10.1177/0394936219836635.

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Manzano, Juan. « Lo stato attuale della psichiatria dell'adolescente : un punto di vista ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (juillet 2010) : 51–59. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002005.

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Résumé :
Le classificazioni internazionali si sono rivelate particolarmente inoperanti e la ricerca neurobiologica non ha fatto veri progressi sull'eziologia dei disturbi mentali; nella genetica si č attualmente imposto il concetto di interazione geni-ambiente. In compenso, i progressi generali in neuro_ siologia (la plasticitŕ cerebrale, i circuiti della memoria, i neuroni specchio) e gli studi empirici sulle competenze precoci del neonato hanno confermato concetti patogenetici derivati dalla clinica psicodinamica. Si tratta del campo della salute mentale ad indirizzo relazionale, nel cui ambito l'autore propone qui un modello relazionale dello sviluppo normale e patologico, che permetta un approccio preventivo e terapie - basate sulla relazione personale - la cui efficacia č stata dimostrata. I disturbi di personalitŕ dell'adolescente sono considerati come i disturbi piů frequenti e con una ricaduta piů importante per i servizi. Vengono in fine analizzati alcuni fattori sociali attuali e fatte alcune considerazioni principali e urgenti sull'organizzazione dei servizi.
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Canevaro, Alfredo. « Lutto e sistema familiare. Un approccio trigenerazionale ». PSICOBIETTIVO, no 3 (mai 2010) : 38–67. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003003.

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Résumé :
Questo articolo intende mette in evidenza come l'utilizzazione delle risorse delle famiglie di origine (FO) puň essere fondamentale per sbloccare processi terapeutici fallimentari o in impasse terapeutica, anche durante una psicoterapia familiare svolta solo col gruppo familiare nucleare. Malgrado la famiglia sia il luogo naturale dove si elabora una perdita, sono stati piů gli autori psicodinamici che quelli sistemico-relazionali ad affrontare questo argomento. Si descrivono alcuni contributi teorici sia di psicoanalisti che di terapeuti familiari sistemici. Durante una consulenza per un caso molto grave di lutto patologico presentato da un genitore di un figlio unico morto in circostanze drammatiche,l'autore convoca le FO e con un modello giŕ collaudato di approccio trigenerazionale riesce a stimolare le risorse familiari che favoriscono una buona evoluzione della terapia. Da un follow-up immediato a 3 mesi e a distanza di 7 anni si riesce a vedere il rientro di una grave patologia e la nascita di una elaborazione quasi normale del lutto nella coppia genitoriale.
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Lovaste, Raffaele. « La valutazione di efficacia dei trattamenti delle dipendenze patologiche da un punto di vista manageriale : il modello del Ser.D. di Trento ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 3 (novembre 2014) : 76–87. http://dx.doi.org/10.3280/siss2014-003006.

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Roncaroli, Federico, et Carmine Antonio Donofrio. « Classificazione e nomenclatura dei tumori neuroendocrini dell’ipofisi anteriore ». L'Endocrinologo 23, no 2 (23 février 2022) : 133–41. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01039-y.

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Résumé :
SommarioI tumori neuroendocrini dell’ipofisi anteriore rappresentano un gruppo eterogeneo di neoplasie con distinte caratteristiche cliniche, microscopiche e immunofenotipiche. La classificazione codificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è basata sull’espressione degli ormoni e dei fattori di trascrizione adenoipofisari analizzati sul tessuto patologico con metodiche di immunoistochimica. Tuttavia, recenti studi molecolari hanno portato alla luce i limiti dell’utilizzo di tali fattori di trascrizione per la classificazione di questi tumori. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una controversia sulla nomenclatura dei tumori endocrini dell’adenoipofisi. Il club internazionale di patologia ipofisaria ha proposto di sostituire il termine “adenoma” con tumore neuroendocrino dell’ipofisi anteriore. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha successivamente suggerito un modello classificativo che include i tumori dell’ipofisi anteriore nello spettro delle neoplasie neuroendocrine sistemiche. Queste proposte hanno condotto a una posizione della Pituitary Society culminata in un forum internazionale e in una posizione che raccomanda di mantenere il termine adenoma. La presente rassegna riassume i criteri di classificazione istopatologica dei tumori neuroendocrini dell’ipofisi anteriore, discute criticamente la diagnosi di alcuni tipi e sottotipi di tumore e presenta le controversie sulla definizione di tumore aggressivo e sulla scelta della nomenclatura.
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Berrini, Roberto, Renato Sidoti, Federica Beltrami, Laura De Vecchi, Eugenia Luraschi et Lucia Monicchi. « La dipendenza da sostanze come modalità ; di disattivazione del sistema dell'attaccamento : una ricerca su un campione di pazienti degenti in comunità ; terapeutica ». MISSION, no 51 (avril 2019) : 7–16. http://dx.doi.org/10.3280/mis51-2018oa7515.

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Résumé :
Questo lavoro si propone di esaminare la connessione tra lo sviluppo di una dipendenza patologica dalle sostanze e la presenza di una diagnosi di attaccamento insicuro, valutato attraverso la somministrazione del Separation Anxiety Test (SAT) su un campione di pazienti degenti in comunità terapeutica. Per ogni paziente sono evidenziati i principali dati storici, ricavati all'interno di un setting psicoterapeutico, che permettono di inferire la sua vicenda di allevamento nella relazione con entrambi i genitori.  Il pattern di attaccamento individuato con il SAT trova corrispondenza nello schema relazionale prevalente adottato dal soggetto nel contesto di cura, consente di orientare le decisioni terapeutiche e aiuta a regolare la responsività degli operatori. I risultati dell'indagine evidenziano la presenza nella quasi totalità del campione di pattern insicuri di attaccamento, con un'elevata percentuale di modelli operativi interni disorganizzati. Questi dati trovano conferma in analoghe ricerche sul pattern di attaccamento di soggetti dipendenti da sostanze.  È quindi possibile che la sostanza, per le sue qualità dopaminergiche che attivano i circuiti cerebrali legati alla ricompensa, alla gratificazione, risponda ad una domanda del soggetto che proviene da uno stato carenziale originario, connesso con esperienze prevalentemente non gratificanti, se non dolorose, nella relazione di caregiving. Sono stati inoltre confrontati i pattern di attaccamento dei soggetti con diagnosi di alcolismo con quelli dei soggetti che hanno una diagnosi di tossicodipendenza in cui le sostanze principali sono oppiacei e cocaina.
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Thèses sur le sujet "Modelli patologici"

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Cappelli, Simona. « Modello di rete neurale per lo studio di fenomeni di integrazione visuoacustica in soggetti sani e patologici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3275/.

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Résumé :
L’integrazione multisensoriale è la capacità del sistema nervoso di utilizzare molteplici sorgenti sensoriali. Una tra le più studiate forme di integrazione è quella tra informazioni visive ed acustiche. La capacità di localizzare uno stimolo acustico nello spazio è un processo meno accurato ed affidabile della localizzazione visiva, di conseguenza, un segnale visivo è spesso in grado di “catturare” (ventriloquismo) o di incrementare (enhancement multisensoriale) la performance di localizzazione acustica. Numerose evidenze sperimentali hanno contribuito ad individuare i processi neurali e le aree cerebrali alla base dei fenomeni integrativi; in particolare, un importante contributo viene dallo studio su soggetti con lesioni cerebrali. Tuttavia molti aspetti sui possibili meccanismi coinvolti restano ancora da chiarire. Obiettivo di questa tesi è stato lo sviluppo di un modello matematico di rete neurale per fare luce sui meccanismi alla base dell’interazione visuo-acustica e dei suoi fenomeni di plasticità. In particolare, il modello sviluppato è in grado di riprodurre condizioni che si verificano in-vivo, replicando i fenomeni di ventriloquismo ed enhancement in diversi stati fisiopatologici e interpretandoli in termini di risposte neurali e reciproche interazione tra i neuroni. Oltre ad essere utile a migliorare la comprensione dei meccanismi e dei circuiti neurali coinvolti nell’integrazione multisensoriale, il modello può anche essere utile per simulare scenari nuovi, con la possibilità di effettuare predizioni da testare in successivi esperimenti.
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Sivilia, Sandra <1975&gt. « Nerve growth factor in modelli di patologie sperimentali e spontanee ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/543/1/sivilia_sandra_tesi.pdf.

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Sivilia, Sandra <1975&gt. « Nerve growth factor in modelli di patologie sperimentali e spontanee ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/543/.

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CIAVARELLA, Domenico. « Immunoflogosi e declino cognitivo dell'anziano. Contributo delle infezioni batteriche croniche : il modello umano della parodontite ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90785.

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Résumé :
La parodontite (PD) è un'infezione periferica polimicrobica ad elevata prevalenza, associata a batteri anaerobi gram-. Nella PD l'equilibrio tra batteri e risposta dell'ospite è alterato, risultando in un'infiammazione incontrollata caratterizzata da alti livelli di mediatori infiammatori (IL-1, IL-6, IL-17, TNF-a) e bassi livelli di molecole anti-infiammatorie (IL-10). Localmente, tali molecole interagiscono amplificando la flogosi ed attivando i meccanismi responsabili della distruzione tissutale. Inoltre, nei pazienti con PD, chemochine (IL-8, Monocyte chemotactic protein-1 (MCP-1) e citochine (IL-1ß, IL-6, IL-17, TNF- a) infiammatorie sono elevate anche nel plasma, contribuendo al carico infiammatorio sistemico ed a potenziali effetti sistemici. I dati circa l'associazione della PD con le patologie neurodegenerative sono scarsi, tuttavia essa sembra plausibile sia da un punto di vista epidemiologico che biologico considerato il contributo alla flogosi sistemica/encefalica, l'incremento di citochine nel cervello evocato dalla stimolazione delle fibre nervose trigeminali, i prodotti batterici e/o i batteri stessi, alcuni dei quali sono capaci di invadere il sistema nervoso centrale e sono stati riscontrati in misura maggiore nei campioni di M. di Alzheimer rispetto ai controlli. Lo scopo del presente lavoro è quello di cercare di chiarire il ruolo ed i meccanismi attraverso cui le infezioni croniche possono contribuire all'insorgenza e/o alla progressione di malattie croniche complesse che caratterizzano l'invecchiamento patologico, in particolare il declino cognitivo e le patologie neurodegenerative. A tale scopo, è stato utilizzato, come modello umano di infezione cronica, la parodontite: condizione clinica ad elevata prevalenza caratterizzata da processi distruttivi a carico dei tessuti parodontali, ad eziologia polimicrobica (gram negativi, anaerobi) e patogenesi infiammatoria. Nel setting clinico su tale obiettivo, sono stati reclutati pazienti affetti solo da parodontite i cui dati sono stati utilizzati come controllo nella comparazione con gli analoghi dati dei pazienti con diversi gradi di impairment cognitivo. In particolare è stato analizzato il profilo proteomico salivare dei pazienti con la tecnologia SELDI-TOF-MS (Surface-Enhanced Laser Desorption/Ionization Time-Of-Flight Mass Spectrometry) che permette di eseguire l’analisi proteomica di piccole quantità di campioni biologici mediante la misurazione del rapporto massa/carica (m/z) delle diverse molecole proteiche, al fine di chiarire i meccanismi di interferenza reciproca ditali condizioni e potenzialmente individuare dei biomarkers utili alla loro caratterizzazione clinico-prognostica. I parametri clinici rilevati hanno evidenziato un significativo aumento degli indici di placca e di sanguinamento al sondaggio nel gruppo di studio (p <0,05), il che potrebbe essere giustificato dalla minore abilità e frequenza nell’eseguire una normale igiene orale. A fronte di ciò, non si è accertata significatività statistica nelle differenze per gli altri parametri parodontali clinici; ciò lascia, verosimilmente, supporre che lo status parodontale non differisce in maniera sostanziale nei due gruppi. L’analisi proteomica ha mostrato 10 picchi espressi in maniera significativamente diversa nella saliva del gruppo di studio rispetto ai controlli. L’analisi CART non è, tuttavia, riuscita a costruire un albero classificativo valido (sensibilità 8%, specificità 12%).
Periodontitis is a chronic infectious disease involving gingival tissues, the periodontal ligament and the alveolar bone. It is accompanied by increased low grade inflammation and transient bacteremia. Periodontitis is caused by microorganisms that adhere to and grow on the tooth's surfaces, along with an overly aggressive immune response against these microorganisms. Its association with neurodegenerative disease is still unclear. A possible relationship seems to be related to an increase of cytokines production (IL-1, IL-6, IL-17, TNF-a) in periodontal ligament and the presence of oral microorganisms that may increase the encephalopathy. Current knowledge on the association between periodontitis and encephalopathy is mainly based on small comparative and treatment studies. The aim of the present paper was to investigate the role of periodontitis (a chronic human infection) in neurodegenerative disorders, e.g. Alzheimer. In particular, the presence of markers in saliva by the surface enhanced laser desorption/ionization time-of-flight mass spectrometry (SELDI-TOF-MS) technology was investigated. SELDI-TOF-MS allows the generation of an accurate protein profile from minimal amounts of biological samples and may produce proteomic profile of saliva, recording all saliva components modification in patients. Clinical parameters measured showed a significant increase in the indices of plaque and bleeding on probing in the study group (p <0.05), which could be justified by the lower frequency and ability to perform a normal oral hygiene. Against this background, it was not found statistically significant differences in other clinical periodontal parameters; thus it seems likely to assume that the periodontal status did not differ substantially between the two groups. Proteomic analysis showed 10 peaks expressed in a manner significantly different in the saliva of the study group compared to controls. However, the CART analysis was not able to build a valid classification tree (sensitivity 8%, specificity 12%).
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Queirolo, Valeria <1981&gt. « Caratterizzazione e ruolo di PKCε e PKCδ in modelli di differenziamento megacariocitario normale e patologico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6757/1/Queirolo_Valeria_tesi.pdf.

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Résumé :
La PKCε e la PKCδ, chinasi ubiquitariamente distribuite e ad azione pleiotropica, sono implicate del differenziamento, sopravvivenza e proliferazione cellulare. Esse sono coinvolte nel processo differenziativo delle cellule staminali ematopoietiche e in fenomeni patologici associati al compartimento sanguigno. In questa tesi sono presentati i risultati riguardanti lo studio in vitro del ruolo di PKCε e PKCδ nel contesto del differenziamento megacariocitario, in particolare si caratterizza l’espressione e la funzione di queste chinasi nel modello umano e nel modello murino di Megacariocitopoiesi, normale e patologica. Confrontando le cinetiche dei due modelli presi in analisi nello studio è stato possibile osservare come in entrambi PKCε e PKCδ dimostrino avere una chiara e specifica modulazione nel progredire del processo differenziativo. Questi dati, se confrontati, permettono di affermare che PKCε e PKCδ presentano un pattern di espressione opposto e, nel modello umano rispetto a quello murino, reciproco: nell’uomo i livelli di PKCε devono essere down-modulati, mentre nel topo, al contrario, i livelli della chinasi risultano up-modulati durante lo stesso processo. Analogamente, le CD34+ in differenziazione presentano una costante e maggiore espressione di PKCδ durante la maturazione MK, mentre nel modello murino tale proteina risulta down-modulata nella fase più tardiva di formazione della piastrina. Le chinasi mostrano in oltre di agire, nei due modelli, attraverso pathways distinti e cioè RhoA nel topo e Bcl-xL nell’uomo. È stato inoltre verificato che l’aberrante differenziamento MK osservato nella mielofibrosi primaria (PMF), è associato a difetti di espressione di PKCε e di Bcl-xL e che una forzata down-modulazione di PKCε porta ad un ripristino di un normale livello di espressione di Bcl-xL così come della popolazione di megacariociti formanti propiastrine. I dati ottenuti indicano quindi che PKCε e PKCδ svolgono un ruolo importante nel corretto differenziamento MK e che PKCε potrebbe essere un potenziale nuovo target terapeutico nelle PMF.
Protein kinases C (PKC) are known to be ubiquitously distributed and to have pleiotropic effects. Isoforms epsilon (PKCε) and delta (PKCδ) are involved in the regulation of cell growth, survival and differentiation; in particular, they have been also investigated for their role in the hematopoiesis and in aberrant processes of differentiation along the erythroid and megakaryocytic lineages. In this PhD thesis, the results of an in vitro study about the role of these two kinases in models of megakaryocytic (MK) differentiation, both normal and pathological, are presented. The observations about PKCε and PKCδ kinetics show how these proteins have a specific modulation during the MK differentiation that results in an opposite pattern of expression and, in the murine model if compared with the human model, also a reciprocal one. In particular, in human megakaryocytopoiesis, PKCε results down-modulated, whereas in mouse its levels increase. Instead, PKCδ shows a high and steady expression in maturing CD34+ MK committed, but it is strongly down-modulated during the latest phases of platelet maturation in the murine model. The study also elucidates the different pathways PKCε and PKCδ work through, being an inhibitory action of PKCε on RhoA during proplatelets (ppt) formation in the mouse model while, in the human MK differentiation, platelets production is regulated by PKCδ through Bcl-xL. In this dissertation it is also demonstrated how in an aberrant megakaryocytopoiesis, as in the pathologic model of primary myeloproliferative neoplasm (PMF), PKCε is strongly deregulated and it results in an altered Bcl-xL expression. A forced down-modulation of this kinase restores a normal MK differentiation and ppt maturation. Therefore, the data presented show that PKCε and PKCδ play a key role in proper megakaryocyte maturation and that PKCε could be a potential new therapeutic target for PMF.
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Queirolo, Valeria <1981&gt. « Caratterizzazione e ruolo di PKCε e PKCδ in modelli di differenziamento megacariocitario normale e patologico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6757/.

Texte intégral
Résumé :
La PKCε e la PKCδ, chinasi ubiquitariamente distribuite e ad azione pleiotropica, sono implicate del differenziamento, sopravvivenza e proliferazione cellulare. Esse sono coinvolte nel processo differenziativo delle cellule staminali ematopoietiche e in fenomeni patologici associati al compartimento sanguigno. In questa tesi sono presentati i risultati riguardanti lo studio in vitro del ruolo di PKCε e PKCδ nel contesto del differenziamento megacariocitario, in particolare si caratterizza l’espressione e la funzione di queste chinasi nel modello umano e nel modello murino di Megacariocitopoiesi, normale e patologica. Confrontando le cinetiche dei due modelli presi in analisi nello studio è stato possibile osservare come in entrambi PKCε e PKCδ dimostrino avere una chiara e specifica modulazione nel progredire del processo differenziativo. Questi dati, se confrontati, permettono di affermare che PKCε e PKCδ presentano un pattern di espressione opposto e, nel modello umano rispetto a quello murino, reciproco: nell’uomo i livelli di PKCε devono essere down-modulati, mentre nel topo, al contrario, i livelli della chinasi risultano up-modulati durante lo stesso processo. Analogamente, le CD34+ in differenziazione presentano una costante e maggiore espressione di PKCδ durante la maturazione MK, mentre nel modello murino tale proteina risulta down-modulata nella fase più tardiva di formazione della piastrina. Le chinasi mostrano in oltre di agire, nei due modelli, attraverso pathways distinti e cioè RhoA nel topo e Bcl-xL nell’uomo. È stato inoltre verificato che l’aberrante differenziamento MK osservato nella mielofibrosi primaria (PMF), è associato a difetti di espressione di PKCε e di Bcl-xL e che una forzata down-modulazione di PKCε porta ad un ripristino di un normale livello di espressione di Bcl-xL così come della popolazione di megacariociti formanti propiastrine. I dati ottenuti indicano quindi che PKCε e PKCδ svolgono un ruolo importante nel corretto differenziamento MK e che PKCε potrebbe essere un potenziale nuovo target terapeutico nelle PMF.
Protein kinases C (PKC) are known to be ubiquitously distributed and to have pleiotropic effects. Isoforms epsilon (PKCε) and delta (PKCδ) are involved in the regulation of cell growth, survival and differentiation; in particular, they have been also investigated for their role in the hematopoiesis and in aberrant processes of differentiation along the erythroid and megakaryocytic lineages. In this PhD thesis, the results of an in vitro study about the role of these two kinases in models of megakaryocytic (MK) differentiation, both normal and pathological, are presented. The observations about PKCε and PKCδ kinetics show how these proteins have a specific modulation during the MK differentiation that results in an opposite pattern of expression and, in the murine model if compared with the human model, also a reciprocal one. In particular, in human megakaryocytopoiesis, PKCε results down-modulated, whereas in mouse its levels increase. Instead, PKCδ shows a high and steady expression in maturing CD34+ MK committed, but it is strongly down-modulated during the latest phases of platelet maturation in the murine model. The study also elucidates the different pathways PKCε and PKCδ work through, being an inhibitory action of PKCε on RhoA during proplatelets (ppt) formation in the mouse model while, in the human MK differentiation, platelets production is regulated by PKCδ through Bcl-xL. In this dissertation it is also demonstrated how in an aberrant megakaryocytopoiesis, as in the pathologic model of primary myeloproliferative neoplasm (PMF), PKCε is strongly deregulated and it results in an altered Bcl-xL expression. A forced down-modulation of this kinase restores a normal MK differentiation and ppt maturation. Therefore, the data presented show that PKCε and PKCδ play a key role in proper megakaryocyte maturation and that PKCε could be a potential new therapeutic target for PMF.
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Lotti, Nicola. « Modelli neurali per lo studio dei gangli della base e delle patologie correlate ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7229/.

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Résumé :
I Gangli della Base svolgono un importante ruolo nel controllo del movimento volontario: questi nuclei sottocorticali localizzati alla base di entrambi gli emisferi cerebrali sono densamente interconnessi con la corteccia cerebrale, il talamo e il tronco dell’encefalo, ma non con il midollo spinale. Facilitano l’esecuzione di un singolo atto motorio, sopprimendo tutti gli altri. Questa funzionalità ha lo scopo di favorire il comando più appropriato, inibendo i restanti per il tempo necessario. I Gangli della Base fungono da vero e proprio filtro, prendendo informazioni dall'intera corteccia, permettendo il passaggio di alcune e bloccandone altre. Per iniziare, verrà descritta l’anatomia e ogni singola parte che compone questi nuclei, elencando le varie interconnessioni sinaptiche. Successivamente, si passerà alla illustrazione della via diretta e della via indiretta e del meccanismo fisiologico che regola l’apprendimento sinaptico e la selezione di azioni, con annessi i principi teorici che ne costituiscono le fondamenta. Si affronterà il modello sviluppato presso l’Università di Bologna da C. Baston e M. Ursino e verranno mostrate varie simulazioni riguardanti tale modello. In conclusione, si tratteranno la malattia di Parkinson, patologia neurodegenerativa che colpisce principalmente le cellule dopaminergiche di alcune aree dei Gangli della Base, e il morbo di Huntington
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Cantu', A. P. « UN MODELLO DI RETE PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLA PATOLOGIA DIABETICA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232589.

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Résumé :
A network care model for the management of diabetic patients A feasibility study (approved for funding by the Italian Ministry of Health) has been designed to evaluate an innovative care model for diabetes, based on the Outpatient Day Service (ODS), in term of quality of healthcare, compliance, social and health costs and patient's quality of life and satisfaction. We enrolled eight Diabetes Unit of major regional hospitals. ODS has been defined as an innovative health care modality, which is part of the specialist ambulatory service operating at the territorial level and is aimed at the management of clinical conditions. It requires numerous, multidisciplinary and often complex laboratory and instrumental procedures as defined by a specific diagnostic and therapeutic path centred on the clinical problem, rather than on the individual procedure. ODS includes a basic package and packages for micro and macro vascular chronic complications. It has been investigated the feasibility to insert a "Clinical Pathway" for diabetic patients into the Local Health Authority database SISS (Sistema Informativo Socio Sanitario, Health and Social Informative System), as an Electronic Health Record (EHR) service. The EHR is a virtual healthcare repository that gathers all the citizen's information and clinical documents produced by doctors and health professionals, making them available even when they are produced in different institutes. The Clinical Pathway has been organized as a "virtual folder". The term "folder" expresses the concept of a binder issued to the patient for the specific pathology (in this case diabetes), used to gather structured documents; the term "virtual" describes that the folder filling is shared amongst the different actors that collaborate on the pathway. The clinical pathway implementation is essentially made as a clinical documents collection that belongs to the same subject. Additionally aim of the study is to evaluate whether sharing of a minimum data set across the levels of care can improve the integration between primary and secondary care. Structure indicators, Process indicators, Outcomes, Therapy indicators, Costs, Quality of life and patient satisfaction have been created. A preliminary analysis of the database has been carried out for evaluate data quality and the effective possibility of obtain the indicators. Project help the systematic management of diabetic patients by General Practitioner (primary care) and hospital diabetes facilities and improve integration between first and second care levels.
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LOFARO, FRANCESCO DEMETRIO. « Il ruolo del microambiente nei meccanismi patologici delle calcificazioni ectopiche : approfondimenti genetici e cellulari dal modello Pseudoxanthoma elastiscum ». Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1278837.

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Résumé :
La calcificazione ectopica (CE) è una deposizione patologica di sali di calcio-fosfato che coinvolge attivamente le cellule e la matrice extracellulare. La CE si verifica in diverse condizioni acquisite e genetiche portando ad una grave compromissione delle proprietà meccaniche dei tessuti connettivi lassi (TCL). Nonostante i numerosi studi effettuati finora, alcuni quesiti rimangono ancora irrisolti: 1) la complessità genetica e l'eterogeneità della CE; 2) il ruolo delle cellule mesenchimali e/o dell'ambiente extracellulare nel modulare la deposizione di minerali; 3) l'identificazione delle vie molecolari coinvolte nel processo patogenetico; 4) i meccanismi che controllano le CE in aree specifiche di un determinato tessuto. Lo Pseudoxantoma elasticum (PXE) è una malattia genetica, caratterizzata da una progressiva mineralizzazione delle fibre elastiche dei TCL, frequentemente utilizzata come modello per comprendere la complessità delle CE. Varianti patogenetiche rare nel gene ABCC6 sono responsabili dell'insorgenza di PXE. Un'ampia coorte di pazienti italiani PXE è stata studiata retrospettivamente per valutare l'insorgenza di manifestazioni cliniche (dalle più frequenti a carico di cute, occhi e sistema cardiovascolare, a quelle meno frequenti come ictus, emorragie gastrointestinali e nefrolitiasi) a seconda dell'età, del genere e del tipo di mutazioni. Inoltre, per migliorare la consulenza dei pazienti PXE, lo score clinico (Phenodex), è stato implementato con manifestazioni oftalmologiche, che permettono di caratterizzare i disturbi molto precoci o tardivi. Poiché l'eterogeneità del fenotipo PXE può essere correlata a geni modificatori, sono stati condotti studi di sequenziamento dell’esoma completo i cui risultati evidenziano: i) la presenza di un'ereditarietà digenica di ABCC6 e GGCX o di ABCC6 e ENPP1; ii) la presenza di varianti genetiche rare in geni coinvolti in patologie retiniche ereditarie (es. ABCC4, IMPG1), ampliando così lo spettro dei geni potenzialmente coinvolti nella progressione della malattia; iii) il coinvolgimento di geni che contribuiscono all'assemblaggio, mantenimento e stabilità delle fibre elastiche creando un ambiente locale pro-calcificante iv) la partecipazione di geni che codificano per proteine mitocondriali. Quest’ultimo dato è stato approfondito con un approccio multidisciplinare su fibroblasti PXE i cui mitocondri risultavano morfologicamente modificati e caratterizzati da un proteoma alterato influenzando l'equilibrio redox, la fosforilazione ossidativa e l'omeostasi del calcio. Inoltre, è noto che lo stress ossidativo può portare all'attivazione delle vie di segnale SMAD che promuovono l'espressione di geni pro-calcificanti. Tale via è stata studiata confrontando la cute di controllo con la cute clinicamente affetta (CAS) e non affetta (CUS) dello stesso paziente PXE. Rispetto al controllo, la via delle SMAD risulta attivata nel PXE indipendentemente dall'area cutanea (CUS o CAS). Tuttavia, l’attivazione delle SMAD non è sufficiente per indurre la calcificazione delle fibre elastiche, in quanto quest’ultime nel CUS appaiono degradate ma non calcificate, suggerendo che ulteriori fattori locali possono contribuire all'ambiente pro-osteogenico. È stato quindi sviluppato un modello in vitro per studiare la mineralizzazione delle strutture fibrillari dell’elastina idrolizzate ed incubate in mezzi a diversa composizione ionica. I risultati dimostrano che la deposizione di minerali sull'elastina insolubile dipende dal tipo di idrolisi, dalla presenza di specie ioniche specifiche e dalla loro concentrazione, spiegando il motivo per cui le fibre elastiche non calcificate e calcificate in vivo possono coesistere all'interno dello stesso tessuto.
Ectopic calcification (EC) is a progressive deposition of calcium-phosphate salts actively involving cells and the extracellular matrix. Aberrant mineralization is responsible for the severe impairment of the mechanical properties of soft connective tissues and takes place in several acquired and genetic conditions. Despite the number of studies performed so far, the following issues are still unresolved: 1) the genetic complexity and heterogeneity of EC; 2) the role of mesenchymal cells and/or of the extracellular environment in modulating mineral deposition; 3) the identification of molecular pathogenetic pathways; 4) the mechanisms controlling the localization of mineral deposits in specific areas within a tissue. Pseudoxanthoma elasticum (PXE) is a genetic disorder characterized by a progressive mineralization of elastic fibers within soft connective tissues, being considered a paradigm of EC diseases, is frequently used as a model to understand the complexity of EC. Rare pathogenic sequence variants in the ABCC6 gene are mostly responsible for the onset of PXE. A large cohort of Italian PXE patients was retrospectively investigated to better evaluate the occurrence of clinical manifestations (from the most frequent affecting skin, eyes, and the cardiovascular system, to the less frequent as stroke, gastrointestinal hemorrhages, and nephrolithiasis) depending also on age, gender, and type of mutations. Moreover, to improve PXE patients’ counselling, the clinical score system (i.e., Phenodex index), was updated by adding ophthalmological findings, which characterize either very early or late manifestations. Since, it has been proposed that the heterogeneity of the PXE phenotype can be related to modifiers genes, whole exome sequencing analysis were performed on several PXE patients. Data highlighted the: i) occurrence of a digenic inheritance of ABCC6 and GGCX or of ABCC6 and ENPP1; ii) presence of pathogenic variants in inherited retinal diseases genes (i.e., ABCC4, IMPG1), thus widening the spectrum of genes potentially involved in the disease progression; iii) involvement of genes contributing to the assembly, maintenance and stability of elastic fibers which create a more favorable local environment to mineral deposition and iv) participation of genes encoding mitochondrial proteins. Consistently, by a multidisciplinary approach, it was demonstrated that PXE mitochondria were morphologically modified and characterized by an altered proteome affecting redox balance, oxidative phosphorylation, and calcium homeostasis. Moreover, the mitochondrial-dependent oxidative stress can lead to the activation of SMAD signaling pathways as inducer of the expression of calcifying genes. This pathway was also investigated in control skin and in both clinically affected (CAS) and unaffected (CUS) PXE skin biopsies from the same patient. Compared to control skin, SMAD signaling was activated in PXE regardless of the skin area (i.e., CUS or CAS). However, the activated SMAD signaling is not sufficient to induce the calcification of elastic fiber, because CUS elastic fibers appear degraded, but not calcified, suggesting that additional local factors can contribute to the pro-osteogenic environment. An in vitro model system was therefore fine-tuned to investigate the mineralization of elastin fibrillar structures hydrolyzed and incubated in cell-free environmental milieu of different ionic composition. Results demonstrated that mineral deposition on insoluble elastin depends on type of hydrolysis, on the presence of specific ionic species and on their concentration, thus explaining why, in vivo, non-calcified and calcified elastic fibers can coexist within the same tissue.
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MANSTRETTA, VALENTINA. « ASCOPORE PRODUCTION, DISPERSAL AND SURVIVAL IN FUSARIUM GRAMINEARUM ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6534.

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Résumé :
Fusarium graminearum causa la fusariosi della spiga nei cereali a paglia. Il fungo produce sia conidi che ascospore sui residui della coltura precedente, le ascospore sono prodotte in periteci. La produzione e maturazione di periteci e ascospore in risposta a diverse condizioni di temperatura e umidità relativa sono state studiate. Dato che le condizioni atmosferiche influenzano anche l’umidità del substrato su cui l’inoculo è prodotto, la relazione tra i fattori atmosferici e l’umidità dei residui colturali di mais è stata esaminata. I fattori atmosferici influenzano anche il rilascio delle ascospore. L’effetto della temperatura è stato studiato in vitro. Mediante esperimenti in condizioni naturali, sono state definite regole per l’individuazione di condizioni favorevoli al rilascio di ascospore sulla base di pioggia e deficit di pressione di vapore. La distribuzione delle ascospore e dei conidi all’interno della vegetazione del frumento è quindi stata studiata mediante l’uso di captaspore passivi. Le ascospore possono essere rilasciate e depositarsi sulle spighe in condizioni non favorevoli per la germinazione. La germinazione di ascospore sottoposte a periodi asciutti di diversa durata, e a diverse condizioni di temperatura e umidità relativa durante il periodo asciutto, è stata studiata sia in vitro che in planta.
Fusarium graminearum causes Fusarium head blight of small-grain cereals. The fungus produces conidia and ascospores on the previous crop residues, ascospores are formed in perithecia. Production and maturation of perithecia and ascospores at several temperature and relative humidity conditions were studied. As environmental conditions also influence the moisture content of the substrate on which inoculum is produced, the relationship between environmental factors and moisture of maize residues was assessed. Environmental factors also influence ascospore discharge. The effect of temperature was studied in vitro. Experiments in natural condition allowed to define rules for conditions leading to ascospore discharge, based on rain and vapor pressure deficit. Once discharged, the distribution of ascospores and conidia in the wheat canopy was studied using passive spore traps. Ascospores can be discharged and deposit on wheat spikes also in conditions that are unfavorable for germination. Germination of ascospores incubated in dryness for periods of several length, in several condition of temperature and relative humidity during dryness, was studied both in vitro and in planta.
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Livres sur le sujet "Modelli patologici"

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D, Fabbri, Mari R et Valentini A, dir. La paura di capire : Modelli di socializzazione e nuove patologie nei primi anni dell'adolescenza. Milano, Italy : Franco Angeli, 1992.

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I, Mini͡a︡ev V., et Kalininskiĭ gosudarstvennyĭ universitet, dir. Puti optimizat͡s︡ii funkt͡s︡ii dykhanii͡a︡ pri nagruzkakh, v patologii i v ėkstremalʹnykh sostoi͡a︡nii͡a︡kh : Sbornik nauchnykh trudov. Kalinin : Kalininskiĭ gos. universitet, 1989.

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Università di Bologna. Sistema museale d'ateneo, dir. L'opera di Cesare Bettini in patologia animale : Cesare Bettini's work in animal pathology : illustrations of drawings, wax and plaster models with captions in English. Bologna : SMA, Sistema museale d'Ateneo, 2011.

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1959-, Rigalli Alfredo, et Di Loreto, Veronica Elina, 1968-, dir. Experimental surgical models in the laboratory rat. Boca Raton : Taylor & Francis, 2009.

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International, Symposium for Biomedical Research on Alcoholism (1988 Taipei Taiwan). Molecular mechanisms of alcohol : Neurobiology and metabolism. Clifton, N.J : Humana Press, 1989.

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Pimentel de Oliveira, Fernanda, Francisca Lucélia Ribeiro de Farias et Maria Raquel da Silva Lima. Práticas Integrativas e Complementares : Relatos e Pesquisas Multidisciplinares. Editora SertãoCult, 2021. http://dx.doi.org/10.35260/67960531-2021.

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Résumé :
Nas últimas décadas, houve um crescente estímulo à utilização de práticas alternativas de saúde, as chamadas práticas Integrativas e Complementares – PIC, que se constituem de técnicas advindas da Medicina Tradicional Chinesa Integrativa. As Práticas Integrativas Complementares na atualidade podem e devem ser consideradas um grande avanço para a saúde pública brasileira e mundial. No âmbito da promoção do cuidado, estas práticas, junto à medicina convencional, ampliam as possibilidades de tratar pessoas que já estão com algum tipo de patologia. A medicina científica moderna trabalha essencialmente com a doença, enquanto a abordagem da medicina oriental, ao contrário, busca justamente preservar a globalidade do sujeito e o processo vital e social em geral. Procura a causalidade da doença dentro de um contexto mais amplo, multifatorial e é contrária à hiperespecialização[1]. Resta-nos investigar os modos de articular e integrar os dois saberes. É nessa perspectiva que se inclui esse novo modelo de prevenção de agravos e de doenças, reabilitando e até mesmo curando algumas patologias. A proximidade com os profissionais, o toque destes durante as atividades, a escuta terapêutica, o silencio produzido durante a meditação, as mãos entrelaçadas nas danças e outras modalidades das PICs promovem o fortalecimento do vínculo entre profissional-paciente, estimula o autoconhecimento, o autocuidado, a corresponsabilidade, além de favorecer troca de experiências. Pode-se afirmar que a expressão de afetos como emoções e sentimentos são importantes para a saúde mental e isso as práticas integrativas trazem à tona. As PICS são terapias embasadas no olhar para o ser humano como um todo, considerando não só aspectos físicos, como uma dor de cabeça, por exemplo, mas também o que pode estar gerando aquela dor: características emocionais, sociais e psíquicas. São recursos que buscam a prevenção das doenças e a recuperação da saúde a partir do autocuidado, dando ênfase também à escuta acolhedora e ao desenvolvimento de vínculo terapêutico entre a pessoa atendida e o profissional de saúde. É claro que se faz necessário o conhecimento e a preparação para a aplicações de tais técnicas, mas deve-se enfatizar que essas práticas têm um preço mais acessível à população se comparado aos preços dos medicamentos alopáticos. As PICs nos fazem aprender uma nova maneira de “fazer” saúde, em uma visão que prega a interdisciplinaridade dos saberes e olhares, somando práticas, conceitos e habilidades. Essa modalidade descarta por completo o modelo biomédico, pois busca entender o indivíduo como um todo, e não somente por partes. Pois a fragmentação do cuidado dificulta o relacionamento interpessoal, a comunicação e o bom prognóstico do indivíduo.
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Rasia, Carlo. La crisi della motivazione nel processo civile. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg283.

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Résumé :
La crisi della motivazione diventa un nuovo e diverso fenomeno di “patologia giudiziaria”, in quanto i rimedi apprestati dalle recenti riforme normative – sulla struttura, sul contenuto e sul controllo motivazionale delle sentenze – non riescono a fornire una soluzione al problema generale dell’aumento del carico giudiziario, il quale continua a trovare il principale “collo di bottiglia” nel momento della redazione della parte motiva della decisione. L’idea di riconoscere uno stretto legame tra completezza argomentativa e correttezza della motivazione – frutto di una cultura crociana ispirata all’eleganza estetico-letteraria – non risulta più attuale ed è destinata al tramonto, poiché non giova innanzitutto all’efficacia e ai tempi della giustizia. Si sta facendo oggi avanti l’idea di una motivazione che punta più al rafforzamento del proprio profilo funzionale che di quello formale: flessibile, deformalizzata ed improntata a conciliare i bisogni di effettività della tutela delle parti con le esigenze di efficienza del sistema. Si cerca, infatti, di rendere una motivazione comprensibile ed idonea ad esplicitare il ragionamento decisorio ma, al contempo, di giungere alla conclusione della lite in tempi ragionevoli. In questo volume, l’autore, dopo un’attenta analisi della disciplina vigente e della giurisprudenza di legittimità, propone una lettura sistematica della motivazione all’interno di una più ampia visione del nostro sistema processuale contemporaneo, giungendo al risultato che essa è, da un lato, in crisi, ma dall’altro, comincia a rinascere a nuova vita, ponendosi più in linea con le molteplici forme e contenuti che caratterizzano oggi la decisione giudiziaria. Un costrutto motivazionale, dunque, sempre più vicino a un processo civile prossimo a lasciare modelli rigidi per schemi flessibili e semplificati, nel quale si affida al giudice e alla sua sensibilità il potere di calibrare anche il momento decisorio, rendendolo più aderente allo scopo del singolo processo
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Rigalli, Alfredo, et Veronica Di Loreto. Experimental Surgical Models in the Laboratory Rat. Taylor & Francis Group, 2016.

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Raposo, Daniel, João Neves, Ricardo J. Nunes da Silva, Luísa Correia Castilho et Rui Dias, dir. Investigação e Ensino em Design e Música. Edições IPCB, 2022. http://dx.doi.org/10.53681/2022.i02/02.

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Résumé :
Este livro é resultado do EIMAD 2022 – 8º Encontro Internacional de Investigação em Música, Artes e Design, que teve lugar de 7 a 8 de Julho, em Castelo Branco, Portugal. O livro inclui os artigos curtos, submetidos ao EIMAD 2022 e aprovados pelo processo de revisão por pares, dupla e cega. A conferência mantém a missão de divulgar, alavancar e promover a investigação nos campos do Design, da Música, das Artes e suas intersecções. Esta missão ganhou maior relevância com a COVID-19 e a atual situação geopolítica, uma vez que se repensam conceitos de mobilidade, das fronteiras terrestres e a globalização. O EIMAD 2022 adota um modelo híbrido, acontecendo online e presencialmente, o que poderá permitir o aumento da participação e o impacto do congresso. Participam 162 autores de países como Tailândia, Malásia e Índia, Brasil, Equador e Estados Unidos da América, Portugal, Itália, Irlanda do Norte, Espanha, Alemanha e Suíça, assinalando o crescimento e notoriedade do encontro a nível internacional. Sem comprometer a incumbência de disseminar resultados e processos de investigação, em linhas específicas ou campos transdisciplinares, o EIMAD 2022 associa-se ao projeto Nova Bauhaus Europeia (New European Bauhaus – NEB), promovido pela Comissão Europeia. O NEB tem um âmbito reformista centrando-se na resolução de problemas sociais e na transição climática da UE de modo mais estético, sustentável e inclusivo. As comunicações dos quatro keynote speakers estão alinhadas ao New European Bauhaus, bem como os artigos de diversos autores. Deste modo, este livro inclui resultados de investigação, diferentes abordagens, novos avanços de conhecimento sobre questões sociais e técnicas em Design, Música, Artes, relativas à prática profissional, ensino e educação. Os capítulos do livro estão organizados em três secções: – Design e Ensino do Design; – Música, Musicologia e Ensino de Música; – Áreas de Intersecção. Na primeira secção, encontramos capítulos com o propósito de compreender como as condições do contexto de ensino-aprendizagem impactam no ensino do design, face à abordagem de problemas complexos; uma proposta de um modelo conceptual de análise de tendências socioculturais, com vista à gestão visual de projetos em ambiente colaborativo; uma análise da efemeridade dos participantes da moda no Brasil; uma revisão do sentido e codificação das imagem como meios de comunicação; um caso de estudo sobre ilustrações de figurinos para teatro; um estudo sobre vestuário para idosos com limitações decorrentes de patologias degenerativas das articulações; uma proposta de ação de design social que liga a xilogravura à consciencialização ambiental através do design de superfície e, por fim, uma revisão da literatura sobre o branding das marcas de moda, particularmente a comunicação que mantém a relação com os consumidores e atrai novos clientes. No que diz respeito à segunda parte, está incluído um estudo sobre a canção como recurso didático e pedagógico facilitador do desenvolvimento de competências musicais e técnicas do violoncelo; uma análise de diversas abordagens utilizadas na formação musical; uma investigação-ação sobre as dificuldades de aquisição da leitura rítmica verificadas em contexto de sala de aula; um estudo de caso descritivo sobre o Ensemble Dias de Música Electroacústica – Collegium Musicum Electroacústico; um estudo sobre processos de registo, classificação e expressão de informação de diferentes fontes para uso educativo, turístico e museológico. Já a terceira parte, inclui um estudo de caso sobre conceção e desenvolvimento de produtos personalizados, com recurso à tecnologia de fabrico aditivo, para apoiar indivíduos com limitações físicas na aprendizagem de instrumentos musicais, um estudo de caso sobre a obra do escultor Cesare Sighinolfi em Portugal, e por fim uma revisão da literatura e casos descritivos na interseção da escultura com a joalharia.
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Chapitres de livres sur le sujet "Modelli patologici"

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Chagas, Lara Kamylli Felismino, et Lúcia Magnólia Albuquerque Soares de Camargo. « SAÚDE EM AMBIENTES PENITENCIÁRIOS NO BRASIL : UM PANORAMA DA ESTRUTURA FÍSICA E COMPOSIÇÃO ». Dans Atenção Primária à Saúde no Brasil : desafios e possibilidades no cenário contemporâneo, 328–42. Editora Amplla, 2021. http://dx.doi.org/10.51859/amplla.aps276.1121-27.

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Résumé :
As formulações específicas para a saúde da população penitenciária foram instauradas com o Plano Nacional de Saúde do Sistema Penitenciário pela Portaria Interministerial, e pela Política Nacional de Atenção Integral à Saúde das Pessoas Privadas de Liberdade no Sistema Prisional. Mesmo com políticas consolidadas, a realidade desses ambientes é altamente precária, com estruturas danificadas, úmidas, sem iluminação adequada e superlotadas. Deste modo objetivou-se investigar a estrutura física e composição profissional de saúde em ambientes penitenciários nacionais, e examinar os tipos de patologias acometidas pela população privada de liberdade e as suas causas de óbito. O estudo realizado foi do tipo descritivo, com base nas informações estruturais e profissionais dos ambientes de saúde em penitenciárias brasileiras. Utilizando os dados de estrutura física de ambiente do saúde em geral, estrutura física de ambiente de maternidade, composição da equipe profissional de saúde da maternidade, número de profissionais de equipes em geral, procedimentos de saúde realizados, patologias da população em questão, e causas dos óbitos, nos ambientes penitenciários brasileiros, disponibilizados abertamente no Sistema de informações estatísticas do sistema penitenciário do Departamento Penitenciário Nacional, coletados em agosto de 2020. Concluiu-se que, a saúde das pessoas privadas de liberdade não estão preservadas, tampouco promovidas, sendo notória a incompatibilidade dos cenários descritos a depender da fonte manuseada, no tocante à patologias condicionadas a esta população. A composição profissional é desfalcada e simplista, suas ações não são pautadas em prevenção, cuidado e qualidade em saúde, apenas é realizado um modelo curativista precário.
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Oliveira, Francisco Nilton Gomes de, et Márcia Maria Mont’ Alverne de Barros. « ATUAÇÃO DA TERAPIA OCUPACIONAL EM SAÚDE MENTAL NOS REAIS ESPAÇOS DE VIDA DOS USUÁRIOS ». Dans Terapia ocupacional, saberes e fazeres, 231–50. Brazil Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.31012/978-65-5861-381-7-11.

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Résumé :
Breve contextualização da política nacional de saúde mental no Brasil A história revelou que no Brasil as pessoas com transtornos mentais e as suas famílias cuidadoras receberam uma assistência em saúde mental aportada fundamentalmente no sistema hospitalocêntrico manicomial, caracteristicamente iatrogênico, configurando-se uma usina produtora de sofrimento, de cronificação, de patologias, de violação de direitos, gerando processos deletérios de estigmatização e de exclusão social. (BARROS; JORGE, 2012). A Política Nacional de Saúde Mental no Brasil buscou garantir a defesa dos direitos, a melhoria da qualidade de assistência, a construção de respostas satisfatórias diante das necessidades apresentadas pela população com transtornos mentais. (BRASIL, 2004). Ela busca a superação dos modelos asilares no Brasil, marcantemente excludente e cronificador, propondo a incorporação de uma política humanizada, de qualidade, de base comunitária, baseando-se nos princípios do Sistema Único de Saúde – SUS, da universalidade, da hierarquização, da integralidade, da regionalização e da integralidade das ações.
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MATHEUS AZEVEDO, BOMFIM, SILVA ANNA JÉSSICA DUARTE, LEAL LÍGIA ROSA SALES et FREITAS ANTONIO CARLOS DE. « EXPERIÊNCIAS VIVENCIADAS POR UM GRADUANDO EM UM LABORATÓRIO DE BIOTECNOLOGIA APLICADA À SAÚDE ». Dans TRANSFORMAÇÃO E EVOLUÇÃO EM TEMPOS DISRUPTIVOS, 145–49. Instituto Internacional Despertando Vocações, 2022. http://dx.doi.org/10.31692/978-65-88970-23-2.145-149.

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Résumé :
A Biomedicina desempenha um importante papel frente à saúde pública, por meio da atuação em pesquisas científicas necessárias para a descoberta, prevenção, tratamento e diagnóstico de patologias prejudiciais ao bem estar da população (DA SILVA et al., 2014). Uma das formas de inserção a esse meio é a iniciação científica (IC), ferramenta educacional que tem como objetivo incentivar e despertar a vocação científica em graduandos. O grupo atuante no Laboratório de Estudos Moleculares e Terapia Experimental (LEMTE), situado na Universidade Federal de Pernambuco, trabalha entre outros temas no desenvolvimento estratégias vacinais objetivando a prevenção e/ou terapia de agravos a saúde pública, como as infecções pelo Papilomavírus Humano (HPV) (Correio braziliense, 2010). O Papilomavírus Humano é o agente causador de infecções sexualmente transmissíveis mais prevalente no mundo. Os HPVs denominados de alto risco podem provocar a carcinogênese em diversos sítios anatômicos. No Brasil, o Sistema Único de Saúde oferta o imunizante quadrivalente, responsável pela proteção aos HPVs 6, 11, 16 e 18 de maneira profilática, porém nenhuma de cunho terapêutico (CARVALHO et al., 2021). Frente a essa problemática, o grupo LEMTE investiga estratégias vacinais que atuem de forma terapêutica para pacientes com a infecção em curso. As pesquisas desenvolvidas pelo grupo são em caráter pré-clínico, o que significa que as vacinas são testadas in vitro ou em animais-modelo.
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BARRETO, CÁSIO CARLOS PEREIRA, et ANA KARINA DA CRUZ MACHADO. « CONTRIBUIÇÕES DA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTAL NA GERONTOFOBIA ». Dans Envelhecimento baseado em evidências : Tendências e Inovações. Realize, 2020. http://dx.doi.org/10.46943/vii.cieh.2020.01.017.

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Résumé :
NA SOCIEDADE ATUAL TEMOS VISTO CADA VEZ MAIS, HOMENS E MULHERES FAZENDO CONSTANTES ESFORÇOS PARA RETARDAR O ENVELHECIMENTO. A CULTURA PELO NOVO E A ASSOCIAÇÃO DO SER VELHO À IMPRODUTIVIDADE E À INUTILIDADE, RESULTA NA NEGAÇÃO DESSA FASE NATURAL, IMPACTANDO DE MANEIRA NEGATIVA NA VELHICE, NECESSITANDO DE UMA INTERVENÇÃO CLÍNICA E PSICOLÓGICA QUE EXIGE MAIOR EFICÁCIA NO TEMPO DE RESPOSTA, EVITANDO SOFRIMENTO PSÍQUICO MAIORES, TAIS COMO A ANSIEDADE E A DEPRESSÃO, PATOLOGIAS CRESCENTES NO SEGMENTO IDOSO. A TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTAL TEM SIDO APONTADA COMO UM TRATAMENTO EFICAZ NA PSICOTERAPIA COM IDOSOS. TAL ABORDAGEM SE BASEIA NA HIPÓTESE DE QUE AS EMOÇÕES, OS COMPORTAMENTOS E A FISIOLOGIA DE UM INDIVÍDUO SÃO INFLUENCIADOS PELAS PERCEPÇÕES QUE O SUJEITO TEM DAS SITUAÇÕES. O PRESENTE TRABALHO VISA APONTAR A RELEVÂNCIA DA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTAL NA TERCEIRA IDADE COM RELAÇÃO A GERONTOFOBIA. A METODOLOGIA ESCOLHIDA SE TRATA DE UMA REVISÃO SISTEMÁTICA DE LITERATURA, EXTRAÍDA NAS BASES DE DADOS SCIELO, PUBMED E PEPSI. COMO RESULTADOS FOI PERCEBIDO QUE OS AUTORES PESQUISADOS CONCORDAM QUE A ABORDAGEM COGNITIVO COMPORTAMENTAL TEM AMPLA ADESÃO E SUCESSO TERAPÊUTICO. CONCLUI-SE QUE TÉCNICAS ABORDADAS TAIS COMO O REGISTRO DOS PENSAMENTOS AUTOMÁTICOS DIÁRIOS (RPD), A MODIFICAÇÃO DOS PENSAMENTOS AUTOMÁTICOS, TREINAMENTO DE HABILIDADES, REFOCALIZAÇÃO, ROLE-PLAY E A PSICOEDUCAÇÃO SÃO RECURSOS PSICOTERAPÊUTICOS DE GRANDE VALIA NO PROCESSO DE ACEITAÇÃO DA VELHICE, NA EVITAÇÃO DE PENSAMENTOS NEGATIVOS, NO TRATAMENTO DA DEPRESSAO E ANSIEDADE NA TERCEIRA IDADE, ALÉM DE CONTRIBUIR COM A CONSTRUÇÃO DE UM MODELO DE VIDA MAIS BEM SUCEDIDO AO ENVELHECER.
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Actes de conférences sur le sujet "Modelli patologici"

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Farias, Marcelo Miranda, et Eduardo Pereira. « DESENVOLVIMENTO DE MODELOS DE CHECKLIST PARA INSPEÇÕES PREDIAIS RESIDENCIAIS ». Dans Congresso Brasileiro de Patologia das Construções. Associação Brasileira de Patologia das Construções, 2022. http://dx.doi.org/10.4322/cbpat.2022.054.

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BÖES, JEFERSON SPIERING. « MODELOS DE CHECKLIST COMO FERRAMENTA NO PROCESSO DE INSPEÇÃO PREDIAL ». Dans Congresso Brasileiro de Patologia das Construções. Associação Brasileira de Patologia das Construções, 2020. http://dx.doi.org/10.4322/cbpat.2020.358.

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Nardino, Cladilson, Analiet Calvo Valdés, Marcelo Henrique Farias de Medeiros et Ricardo Pieralisi. « Previsão de vida útil de estruturas por modelos matemáticos e carbonatação natural ». Dans 4° Simpósio Paranaense de Patologia das Construções. UFPR - Grupo de Pesquisa em Patologia e Reabilitação das Construções, 2019. http://dx.doi.org/10.4322/2526-7248.052.

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Winnie de Lima Torres, Ícaro Bezerra Queiroz de Araújo, Aldayr Dantas de Araújo et Allan de Medeiros Martins. « DETECÇÃO DE PATOLOGIAS VOCAIS POR MEIO DO USO DE MODELOS AUTO REGRESSIVOS E ALGORITMO KNN ». Dans XXII Congresso Brasileiro de Automática. Joao Pessoa, Paraíba, Brasil : SBA Sociedade Brasileira de Automática, 2018. http://dx.doi.org/10.20906/cps/cba2018-1073.

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Belfort, Caio, Aristófanes Silva et Anselmo Paiva. « Detecção de lesões em imagens termográficas da mama utilizando Índice de Similaridade de Jaccard e Artificial Crawlers ». Dans ncipais do Simpósio Brasileiro de Computação Aplicada à Saúde. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2015. http://dx.doi.org/10.5753/sbcas.2015.10388.

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Este trabalho propõe uma metodologia para detecção de lesões em uma imagem termográfica das mamas, auxiliando médicos especialistas no diagn óstico precoce de patologias como o câncer. São utilizadas as técnicas de processamento de imagens, modelos de vida artificial e inteligência computacional. O processo apresentou 78% de acurácia, 50% de sensibiliadade e 84% de especificidade.
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Silveira, João Artur De Almeida, Juliane Cristina Zanella et Weverson Luis Monteiro Lima. « ALTERAÇÕES HEMATOLÓGICAS EM ATLETAS SOB EFEITO DE ESTERÓIDES ANABOLIZANTES ». Dans II Congresso Brasileiro de Hematologia Clínico-laboratorial On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/hematoclil/152.

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Résumé :
Introdução: Sabe-se que muitos atletas se beneficiam de recursos ergogênicos para maximização de seus resultados. Os esteróides garantem aos atletas um grande aumento de força, velocidade, disposição e resistência, esses benefícios atraem atletas de múltiplas modalidades , esses atletas acabam tendo repercussões e adaptações hematológicas bastante singulares, agindo em muitas alterações a nível de medula e diferenciação celular. Além disto, patologias subjacentes em outros órgãos também levam a repercussões hematológicas e sistêmicas . Objetivo: Apresentar as repercussões clínicas e hematológicas do uso de esteroides anabolizantes em atletas. Material e métodos: Revisão bibliográfica integrativa realizada no PUBMED. Utilizou-se como estratégia de busca os descritores: “Esteroides anabolizantes” “Alterações hematologicas", combinado pelo operador booleano AND. Com critério de inclusão, meta-análises, ensaio clínico e randomizados, trabalhos restritos a modelos humanos e sem restrição linguística, enquanto como critério de exclusão, descartaram-se artigos que não abrangeram o recorte de análise. As pesquisas retornaram com 8 resultados. Resultados: Evidencia-se elevação significativa na série vermelha sendo esta elevação alterada de acordo com a droga e sua dose, evidenciaram também patologias subsequentes ao uso indiscriminado dessas drogas que levavam a repercussão hematológica como exemplo(CA hepático e alterações morfológicas do baço), em alguns casos houveram também quadros de plaquetocitose e aumento de risco trombótico. Conclusão: O uso de esteróides anabolizantes embora realizado com frequência entre os atletas representa sérios riscos à saúde e a homeostase desses indivíduos sendo grande parte de suas repercussões ainda pouco compreendidas, o que faz com que se torne ainda mais difícil de prevenir e evitar patologias secundárias ao uso dessas drogas, consequentemente havendo sérios riscos a integridade da saúde do paciente .
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Bresolin, Eduarda, Paula Wiethölter et Karina Schreiner Kirsten. « CRISPR : EDIÇÃO GENÔMICA APLICADA À ONCOLOGIA ». Dans II Congresso Brasileiro de Biologia Molecular On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/2331.

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Résumé :
Introdução: O sistema CRISPR é uma ferramenta de engenharia genômica, que foi descoberta, inicialmente, como um mecanismo de imunidade bacteriana contra vírus invasores, sendo adaptada, posteriormente, para edição gênica em células de mamíferos. A técnica sobrepôs-se às surgidas anteriormente por ser extremamente versátil, simples, específica e de baixo custo. O câncer é caracterizado por ser uma doença que apresenta acúmulo de múltiplas alterações genéticas e epigenéticas no genoma, podendo, assim, ser alvo da técnica CRISPR a fim de modificar genes envolvidos com a doença, buscar novas alternativas de tratamento e criar modelos de estudo. Objetivos: Com base nisso, o objetivo deste estudo é descrever como o sistema CRISPR tem sido aplicado na Oncologia. Materiais e métodos: O trabalho trata-se de uma revisão de literatura, buscando reunir e sintetizar resultados acerca da aplicação de CRISPR no câncer e os principais tipos de neoplasias que são alvos da técnica. A coleta de informações foi realizada nas bases de dados Bireme e Pubmed por meio dos descritores “sistema CRISPR-Cas” e “neoplasias”, nos idiomas português e inglês. Os critérios de inclusão envolveram a utilização de artigos na íntegra, no idioma inglês e publicados nos últimos 6 anos, totalizando 20 artigos. Resultados: Tendo em vista que o câncer está entre as principais causas de morte e de problemas de saúde pública, e sabendo que se trata de uma doença causada por alterações genéticas, CRISPR surge como uma técnica promissora na pesquisa, diagnóstico e tratamento dessa patologia. A técnica tem sido utilizada, principalmente, para o silenciamento de oncogenes e genes supressores de tumor, tanto in vitro quanto in vivo, a fim de obter modelos de estudo e avaliar o envolvimento de genes no processo de tumorigênese. Conclusão: Esses resultados satisfatórios sugerem que a aplicação da técnica na Oncologia é promissora e sua utilização diretamente em seres humanos, apesar de ainda requerer aprimoramento de inúmeros processos, pode se tornar uma realidade.
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Oliveira, Êndel Alves Gomes de, et Andrea Gonçalves Trentin. « MEIO CONDICIONADO DAS CÉLULAS ESTROMAIS MESENQUIMAIS NA REDUÇÃO DO ESTRESSE OXIDATIVO EM DOENÇAS NEURODEGENERATIVAS ». Dans I Congresso On-line Nacional de Histologia e Embriologia Humana. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/2715.

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Introdução: A fisiopatologia dessas doenças envolve uma cascata de eventos celulares e moleculares. O estresse oxidativo (EO) é um dos principais fatores envolvidos nos danos do sistema nervoso central induzindo o surgimento de várias doenças neurodegenerativas (DNs). Novas alternativas de medicina regenerativa para tratamento de doenças crônicas e neurodegenerativas surgem com a aplicabilidade das células-tronco/estromais mesenquimais (CEM). Parte do efeito terapêutico baseia-se na sua sinalização e modulação parácrina pela liberação de fatores tróficos e/ou neuroprotetores. Desse modo, o seu secretoma, obtido em cultura na forma de meio condicionado (MC) é uma alternativa para o tratamento de diversas patologias e na função de inibir e/ou reduzir os danos causados pela ação deletéria do EO pela ativação de via de sinalização de sobrevivência celular. Objetivos: Avaliar o efeito protetor e papel terapêutico do MC-CEM contra o estresse oxidativo envolvido na fisiopatologia nas doenças neurodegenerativas. Material e métodos: Realização de revisão sistemática da literatura, análise de dados e avalição dos efeitos do MC-CEM como papel terapêutico. Resultados: Diversos trabalhos demonstraram efeitos positivos do MC-CEM em modelos de DNs in vivo e in vitro controlando a morte neuronal promovendo neurogênese, sobrevivência, proliferação, plasticidade sináptica, proteção das células nervosas contra a citotoxicidade envolvido no EO. Os efeitos neuroprotetores do MC-CEM podem estar relacionados com o sistema de defesa antioxidante devido à presença de diversos fatores e biomoléculas do seu secretoma. Conclusão: Tem-se percebido através da literatura que o uso do MC-CEM apresenta uma contribuição terapêutica para retardar e/ou melhorar a neurodegeneração na aplicação em citoterapias específicas e demais terapias celulares vigentes.
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Barroso, Naimi de Souza França, Kaira Ventorin Figueira et Paula Daniele Batista. « IMPORTÂNCIA DA VACINAÇÃO PARA A PERMANÊNCIA ERRADICATÓRIA DE DOENÇAS ». Dans I Congresso Brasileiro de Saúde Pública On-line : Uma abordagem Multiprofissional. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/2899.

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Résumé :
Introdução: O advento da Revolução Industrial no Brasil proporcionou um relativo aumento na taxa populacional referente à zona urbana, sendo imprescindíveis infraestruturas e modelos de higiene e saúde ofertados à população, dentre eles a vacinação, que além de reduzir a taxa de mortalidade da população também atua na prevenção de doenças. Objetivo: Dessa forma, a presente pesquisa propõe-se a observar e compreender a importante contribuição da vacinação para a população brasileira. Material e métodos: O presente estudo trata-se de uma pesquisa de revisão, sendo considerados os textos publicados entre os anos de 2007 a 2020. Resultados: A vacinação tornou-se de suma importância para o aumento da expectativa de vida da população relacionada ao processo saúde-doença favorecendo uma proteção total ou parcial, tal afirmativa pode ser representada por meio de dados, citando como exemplo o sarampo, uma doença grave e altamente contagiosa causada por um vírus que, antes da introdução da vacina contra a doença, em 1963, e da vacinação das populações em massa, causava a cada 2-3 anos epidemias de sarampo, causando aproximadamente 2,6 milhões de mortes ao ano. No entanto, de 2000 a 2017 a vacinação contra o sarampo evitou aproximadamente 21,1 milhões de mortes. O número de óbitos pela doença no mundo passou de 545 mil no ano 2000 para 110 mil em 2017. Conclusão: O estado do conhecimento atingido a partir dos trabalhos analisados pode ser utilizado em outros estudos, com impacto sobre os sujeitos tanto no plano individual como no coletivo, possibilitando a ascensão de informações sobre a eficácia e a importância da vacinação para erradicação de doenças, ou seja, obtendo ciência sobre os efeitos positivos que as mesmas causam dentro de uma determinada sociedade. Bem como, informar a respeito da normalidade relacionada ao Evento Adverso Pós-Vacinação, de forma que seja possível diminuir a recorrência de patologias anteriormente erradicadas através da vacinação.
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Piloto, João Victor. « SIMULAÇÕES MOLECULARES DA INTERAÇÃO DA REGIÃO CONSERVADA DE CISTEÍNAS DO ECTODOMÍNIO DA PROTEÍNA G DO HRSV COM O RECEPTOR CELULAR CX3CR1 DO HOSPEDEIRO ». Dans III Congresso Brasileiro de Ciências Biologicas. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2022. http://dx.doi.org/10.51189/iii-conbracib/7317.

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Introdução: O Vírus Sincicial Respiratório humano (hRSV) é um dos principais causadores de doenças respiratórias agudas como bronquiolite e pneumonia em crianças e idosos. Atualmente, as patologias causadas pelo hRSV não são bem entendidas e os resultados de desenvolvimento de vacinas não são satisfatórios. A infectividade do vírus está relacionada com suas proteínas de membrana e dentre elas a glicoproteína G ou proteína G, que é responsável pela ligação do vírus à célula epiteliais aéreas do hospedeiro e consequente instalação da infecção. Esta glicoproteína exerce um importante papel como antígeno de reconhecimento, sendo alvo para identificação do RSV através de anticorpos. Há evidências na literatura de que a proteína G interage com um receptor celular, conhecido como CX3CR1, porém não informações estruturais experimentais sobre essa interação. Objetivo: O objetivo principal é caracterizar computacionalmente através de simulações computacionais, tais como modelagem molecular, docking molecular, dinâmica molecular e cálculos de energia livre de ligação, da interação da região conservada de cisteínas do ectodomínio da proteína G do hRSV com o receptor celular CX3CR1 do hospedeiro e suas isoformas. Metodologia: A partir da abordagem de modelagem molecular, modelos estruturais para as quatro isoformas do receptor celular foram calculados, os quais passaram por uma etapa de 300 ns de simulação de dinâmica molecular em bicamada lipídica de POPC para avaliação de suas estabilidades estruturais. Em seguida, cálculos de docking molecular buscaram pela conformação mais provável do peptídeo da G na interação com a região N-terminal do barril de hélices alfa do CX3CR1. Resultado: Foram realizadas simulações de 300 ns as quais reportaram a estabilidade estrutural do modelo proposto para o complexo CX3CR1/peptídeo da G, apontando os resíduos LYS-171, GLY-177, TYR-179, GLN-184 e ARG-272 da proteína que se destacam por sua importância para a estabilização da interação com o peptídeo, uma vez que participam de ligações de hidrogênio. Conclusão: As informações estruturais produzidas no presente trabalho podem trazer luz ao mecanismo de interação da proteína G do hRSV com o receptor celular CX3CR1, assim como proporcionar uma visão molecular do processo de adesão do vírus à célula do hospedeiro.
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