Articles de revues sur le sujet « Modelli di busine »

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Calabrese, Mario, Antonio La Sala et Antonio Laudando. « Business platform ecosystem : un nuovo modello organizzativo per l'innovazione sostenibile ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 2 (janvier 2021) : 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10563.

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Résumé :
Nonostante il crescente interesse emerso in letteratura verso l'innovazione sostenibile, l'attenzione tributata ai modelli di business sostenibili è relativamente nuova.Questo lavoro costituisce un primo passo in questa direzione. Un modello di business sostenibile è il risultato di sinergie tecnologiche e organizzative orientate a nuove modalità di creazione e distribuzione del valore.Viene, dunque, analizzato un emergente modello di business - il business platform ecosystem - in grado di legare insieme (e su più livelli di analisi) le esigenze dei diversi attori socioeconomici e quello delle comunità coinvolte nell'ottica della sostenibilità, integrando la leva tecnologica a quella organizzativa.Il paper indaga, in questa direzione, le condizioni attraverso le quali un business platform ecosystem si evolve in un sustainable business platform ecosystem evidenziando, in particolare, il ruolo fondamentale svolto dal platfotm sponsor e dallo strumento utilizzato da quest'ultimo, l'algoritmo. Il framework proposto può essere utilizzato come guida nell'implementazione di strategie innovative ibride e sostenibili.
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Basile, Gianpaolo, et Bernardo Mattarella. « La socializzazione dell'impresa profit : dall'open innovation alla social open innovation ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 2 (janvier 2021) : 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10572.

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Résumé :
Nonostante l'abbondanza di studi sull'innovazione sociale, il focus è solitamente rivolto alle organizzazioni senza scopo di lucro il cui obiettivo principale è raggiungere il cambiamento sociale, mentre il coinvolgimento di attori esterni, tra cui le imprese profit, nello sviluppo dell'innovazione sociale è ancora trascurato nella letteratura.Pertanto, il principale obiettivo è estendere la comprensione concettuale dell'innovazione sociale e fornire un contributo alla concettualizzazione ed agli studi sulla open social innovation.Quindi, il social open innovation viene studiato attraverso un framework concettuale, che prevede una revisione della letteratura relativa ai modelli di social innovation e di open innovation.Tant'è che il lavoro delinea l'aspetto "aperto della social innovation, evidenziando sia l'utilità del coinvolgimento di differenti attori e processi nella generazione e diffusione di idee in grado di affrontare un cambiamento sociale, che la tendenza a definire nuovi modelli di business.Per raggiungere tale obiettivo, lo studio si concentra su una revisione della letteratura senza analisi empiriche. Casi di studio o approcci quantitativi potrebbero rappresentare utili sviluppi per ulteriori ricerche.Inoltre, il lavoro si focalizza sulla social innovation prodotta da imprese profit in un contesto di collaborazione con stakeholder di varia natura, tanto da caratterizzare un'evoluzione dei modelli di business tradizionali verso un modello "hybrid.
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Marotta, Giuseppe, et Concetta Nazzaro. « Value portfolio in the multifunctional farm : new theoretical-methodological approaches ». RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, no 2 (octobre 2012) : 7–36. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-002001.

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Résumé :
La creazione di valore e stata oggetto di significativa attenzione nel dibattito economico- agrario, nazionale e internazionale, degli ultimi anni, portando allo sviluppo di nuovi approcci teorici che hanno permesso di reinterpretare i processi di riposizionamento funzionale dell'impresa agricola (multifunzionale). In quest'ottica, percio, la multifunzionalita permette all'azienda di rispondere alle nuove istanze sociali, consapevoli e responsabili, produrre benessere collettivo, integrare il reddito, individuare percorsi di creazione di valore socialmente responsabile. In questo senso, si rinnova la tradizionale visione della multifunzionalita, la quale da strumento di giustificazione dell'intervento pubblico in agricoltura assume valore di vero e proprio fattore strategico di vantaggio competitivo. Il paper propone un modello teorico che consente di analizzare come i processi di boundary shift portino alla creazione di un "portafoglio di valori" (PV) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), e a nuovi modelli di impresa agricola multifunzionale e multi-valore. Sul piano metodologico, l'utilizzo della Value Portfolio and Multifunctional Governance Analysis (VPMGA) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), ha permesso di validare empiricamente il modello del PV, in specifiche filiere agroalimentari e sistemi rurali della Campania, secondo un approccio che, integrando e completando la value chain analysis e la governance value analysis, si pone come innovativo e meglio rappresentativo delle specificita dell'impresa agricola multifunzionale. I risultati hanno permesso di verificare come il boundary shift e, quindi, il PV, consentono di diversificare il rischio, in situazioni di crisi, rappresentando una strategia competitiva per le imprese multifunzionali rispetto alle imprese che conservano il solo core business tradizionale.
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Mauri, Aurelio G. « Varietŕ di prodotto e strategie di marca nel settore alberghiero. Recenti evidenze e una proposta di modello interpretativo ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 1 (septembre 2010) : 21–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001002.

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Résumé :
Negli ultimi anni, i principali gruppi alberghieri operanti a livello mondiale hanno introdotto nel mercato una gamma di nuove soluzioni di ospitalitŕ proponendosi l'obiettivo di soddisfare differenti segmenti di clientela. La scelta di una strategia volta all'accrescimento della varietŕ di prodotto ha implicato lo sviluppo di nuovi brand; conseguentemente, ciascuno dei principali gruppi alberghieri dispone oggi di un articolato portafoglio marche. A livello settoriale, questo mutamento in termini di varietŕ dell'offerta č stato accompagnato dal verificarsi di profonde trasformazioni della struttura del business alberghiero. Si č modificata anche la gamma di relazioni competitive dei gruppi alberghieri con i concorrenti (multimarket competition). Il presente articolo si pone dunque l'obiettivo di analizzare i processi di sviluppo dei brand portfolio dei principali competitor a livello internazionale. L'analisi č stata svolta partendo da alcuni modelli teorici utilizzati dagli studiosi di marketing per classificare le scelte di marca in relazione all'introduzione nel mercato di nuovi prodotti e, successivamente, avanzando la proposta di un nuovo modello interpretativo. Inoltre particolare attenzione č stata rivolta allo studio delle architetture di marca prescelte, evidenziando similitudini e divergenze fra i vari gruppi alberghieri nonché i cambiamenti di approccio operati da parte degli stessi soggetti nel tempo. In conclusione vengono formulate alcune riflessioni critiche in merito ai rischi connessi al fenomeno della proliferazione di brand alberghieri a livello dei principali gruppi dell'ospitalitŕ e sull'appropriato utilizzo di architetture di marca fondate sul binomio marca garantita-marca garante.
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Guglielmin, Angela. « E-Commerce : tra modelli di business innovativi e fabbisogno di nuove competenze ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (janvier 2018) : 131–47. http://dx.doi.org/10.3280/es2017-003007.

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Giordano, Filippo, et Jacopo Di Domenico. « Università e trasferimento tecnologico : il ruolo degli incubatori universitari ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 42–51. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003004.

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Résumé :
Gli incubatori di impresa costituiscono ormai una realtà consolidata soprattutto nei Paesi più sviluppati. Divenuti popolari come strumenti per lo sviluppo e il rafforzamento del tessuto economico, si sono articolati nel tempo dando vita a varie forme organizzative con differenti modelli di business. Il contributo analizza nello specifico una delle tipologie di incubatore d'impresa oggi esistenti: l'incubatore universitario. Attraverso un'attenta review della letteratura internazionale, che ha permesso, tra l'altro, di evidenziare ambiti, localizzazione spaziale e temporale delle ricerche condotte fino ad oggi, sono stati identificati i modelli di business più diffusi e i fattori critici di successo. In ultimo, dopo una rappresentazione della situazione italiana, con evidenza delle realtà esistenti e primi tentativi di un'analisi statistica sul fenomeno di questione, sono state presentate alcune proposte di riflessione di prospettiva, anche sulla base della letteratura internazionale.
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Baravelli, Maurizio. « Modelli di business e modelli manageriali della banca. Dal rischio di business model al rischio strategico. Verso una revisione del framework dei rischi bancari ? » Risk Management Magazine 3, no 2020 (décembre 2020) : 15–28. http://dx.doi.org/10.47473/2020rmm0072.

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Résumé :
The paper takes up the theoretical aspects that I dealt with in the first part of the AIFIRM-APB position paper, Business Model and SREP: the role of the CRO and the CFO and which I commented on in the Webinar of last July 9th. Starting from a defining framework, I deepen the theme of business model risk and its relationship with strategic risk. And I raise the question of revising the banking risk framework. In particular, I highlight how the business model and strategic risk depend on the management model. At the same time, ample space is dedicated to illustrating how the management model risk influences the sustainability of the business model. I examine the operational implications of the theoretical framework of the business model and propose a review of the business planning process. The purpose of the article is to start a debate with the intervention of risk management specialists above all.
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Marini, Giovanni. « Alcune proprietŕ dei cicli industriali regionali italiani in una prospettiva storica ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 3 (octobre 2009) : 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/rest2009-003001.

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Fasone, Vincenzo, et Mariano Puglisi. « Misure di performance innovative e modelli di business : il caso delle aziende aeroportuali italiane ». MANAGEMENT CONTROL, no 2 (mai 2017) : 71–87. http://dx.doi.org/10.3280/maco2017-002005.

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Cinquini, Lino, Cristina Campanale, Alessandro Marelli, Sara Giovanna Mauro et Andrea Tenucci. « La misurazione di costi e performance nei La misurazione di costi e performance nei modelli di business orientati ai servizi : una ricerca esplorativa modelli di business orientati ai servizi : una ricerca esplorativa ». MANAGEMENT CONTROL, no 3 (octobre 2020) : 59–85. http://dx.doi.org/10.3280/maco2020-003004.

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RULLANI, ENZO. « Nuovi modelli di business nel capitalismo globale della conoscenza in rete ». Sinergie Italian Journal of Management 37, no 1 (2019) : 17–34. http://dx.doi.org/10.7433/s108.2019.02.

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Genovino, Cinzia, et Rosa Maria Caprino. « Il ruolo della banca nel processo di innovazione del modello di business ». ESPERIENZE D'IMPRESA, no 2 (janvier 2021) : 69–105. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-002005.

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Résumé :
Il contributo rappresenta un approfondimento del Rapporto MACREF Strategie di integrazione tra produzioni agroalimentari e turismo ed in particolar modo il ruolo della banca nei processi d'innovazione dei modelli di business per le PMI. Si è cercato di offrire un'analisi critica della letteratura sul tema della scelta relativa alla struttura finanziaria efficiente delle imprese, con particolare riguardo alla realtà delle piccole e medie imprese italiane, ed in particolar modo del settore agroalimentare, attraverso una visione della letteratura empirica sull'argomento. Le PMI si caratterizzano tradizionalmente per l'uso quasi esclusivo di capitale di debito nella copertura del fabbisogno finanziario e presentano di conseguenza una struttura finanziaria quanto mai semplificata, nella maggior parte dei casi composta dal debito bancario da una parte e dal capitale dei soci fondatori dall'altra. In questo momento di crisi e di particolare frammentazione del tessuto societario italiano, in particolar modo quello del comparto agroalimentare, un ruolo determinante è stato rivestito dagli istituti bancari anche come gestori di garanzie e contributi pubblici. La scarsa patrimonializzazione delle nostre aziende, spesso a carattere e proprietà familiare, è stata negli anni supplita con un forte ricorso al credito bancario, dal quale le imprese sono diventate dipendenti a scapito di un corretto equilibrio finanziario. L'intero sistema si trova difronte ad una rieducazione finanziaria, dunque sia le imprese che le banche, quest'ultime spinte dall'innovazione tecnologica e dalla ricerca di redditività, si accingono al superamento della loro tradizionale veste istituzionale legata alla erogazione di credito. Gli istituti di credito possono e stanno quindi trasformando in opportunità tale situazione rivedendo i propri modelli distributivi e di business per diversificare le proprie fonti di reddito concentrandosi sull'offerta di nuovi servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, sostenendo lo sviluppo e la crescita economica del nostro paese. Oggi il ruolo trainante della ripresa è infatti rappresentato da quelle imprese che sono innovative, che sanno coniugare la produttività e la tecnologia, che si aggregano tra loro o che si internazionalizzano: è proprio a queste impr- se che il sistema bancario deve guardare offrendo loro un supporto non solo in termini finanziari ma in termini di esperienza, conoscenze, competenza e consulenza.
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Laurenti, Andrea, Luca Orlandi et Mauro Panebianco. « Un nuovo ruolo per funzioni di controllo interno in azienda : il modello della Compliance integrata ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (septembre 2011) : 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003010.

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Résumé :
Negli ultimi anni, l'evoluzione della normativa e la crescente complessitŕ dei prodotti di risparmio gestito hanno richiesto agli intermediari finanziari un maggiore sforzo nel presidio del rischio regolamentare e di conformitŕ, spingendoli ad istituire una funzione "permanente, efficace e indipendente" di Compliance, che sia adeguatamente integrata con la struttura di governance e le strutture di controllo tradizionali (Internal Audit e Risk management). La recente fase di crisi del risparmio gestito, dovuta alla perdita di fiducia da parte del risparmiatore ed all'esposizione alla concorrenza dei prodotti bancari ed assicurativi, sta spingendo le societŕ di gestione del risparmio verso una rinnovata attenzione alle esigenze degli stakeholder, che richiedono una maggiore tutela e piů elevati livelli di performance. Questi due elementi, ovvero l'evoluzione del quadro normativo in materia di modelli di controllo ed i rapporti con gli stakeholder intesi come l'universo dei clienti, dei dipendenti e della societŕ piů in generale, disegnano un nuovo scenario, nel quale la funzione di Compliance integrata diventa la guida imprescindibile nella catena del valore aziendale e nella gestione dei cambiamenti verso la riaffermazione del proprio brand, la tutela dei clienti ed il recupero della loro fiducia. Stiamo infatti assistendo ad una continua evoluzione dei sistemi di Governance, Risk e Compliance, che ha ormai reso obsoleto il modello tradizionale a favore di una visione di Compliance integrata ai processi operativi e di business, e quindi orientata alla creazione di valore, all'etica ed alla gestione dei rischi. La funzione di Compliance diventa in questo modo il mezzo piů efficace nella protezione contro il rischio reputazionale. Gli adeguamenti richiesti agli intermediari possono comportare oneri, ma non devono essere considerati solo come un obbligo stringente imposto dal Legislatore: portano infatti benefici tangibili e anche misurabili in termini di creazione di valore, fidelizzazione dei propri dipendenti e affermazione del brand sul mercato.
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Cassia, Fabio, et Alberto Marino. « Business-to-business branding : continuitÀ, discontinuitÀ e problemi aperti ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 1 (mars 2011) : 139–59. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-001008.

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Résumé :
La crescente competizione globale che coinvolge sempre piů intensamente anche i mercati industriali ha portato negli ultimi anni diversi Autori ad interrogarsi circa il ruolo potenziale che la marca puň assumere per l'affermazione di vantaggi competitivi in tali contesti. Prendendo avvio da una dettagliata revisione della Letteratura sul business-to-business branding, il presente lavoro si propone innanzitutto di dimostrare come parte della conoscenza disponibile possa risultare fuorviante. Attraverso un'analisi di uno studio di Kotler e Pfoertsch (2006), si evidenzia in particolare l'inefficacia di un diretto ed incondizionato trasferimento dei principi e soprattutto delle strategie di branding dai mercati B2C a quelli B2B. Infine, il lavoro propone alcune proposizioni teoriche nella prospettiva della costruzione di un modello complessivo di business branding basato sulle circostanze, radicato nell'approccio relazionale.
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Pozzana, Roberto, et Laura Benedetti. « Modelli di business e competitivitŕ delle piccole imprese. L'industria italiana del mobile ». ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no 3 (août 2011) : 127–59. http://dx.doi.org/10.3280/poli2011-003006.

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Albanese, Massimo. « La trasformazione del modello di business nel sistema fieristico italiano ». MANAGEMENT CONTROL, no 3 (octobre 2016) : 173–90. http://dx.doi.org/10.3280/maco2016-003009.

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Teresa Cuomo, Maria, Oscar De Franciscis et Alex Giordano. « La rimodulazione strategica del modello di business. L'integrazione tra agri-food e turismo ». ESPERIENZE D'IMPRESA, no 2 (janvier 2021) : 51–67. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-002004.

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Résumé :
L'ampliamento dell'offerta produttiva con attività non appartenenti alle tradizionali aree di mercato delle imprese sta avanzando in specie nel segmento alimentare. Questa nuova impostazione travalica così il tradizionale approccio di tipo "core business", immaginando una logica di "non-core business", di contagio fecondo tra filiere produttive contigue in grado spesso di potenziare imprese e aree geografiche. Lo scenario che emerge dalla nuova alternativa strategica quindi parte dal presupposto che il non-core stimola il core, modificando completamente i tratti di una specifica organizzazione imprenditoriale. Le novità sperimentali fornite da questi business, laddove si manifestano con successo, riescono a produrre alcuni vantaggi fondamentali che vanno dalla diversificazione del rischio d'impresa allo sviluppo del fatturato e delle quote di mercato fino all'innovazione di prodotto in chiave di maggiore sostenibilità. In altri termini, il non-core - che nel caso di un'azienda produttiva a vocazione agricola può configurarsi nell'attività ricettiva, ristorativa e del commercio di produzioni tipiche legate al terroir - può fungere da traino rispetto al business tradizionale diventandone così il nuovo core in una virtuosa spirale di sviluppo.
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MAIOLINI, RICCARDO, RULLANI, FRANCESCO et PETTI, ELIO. « L’innovazione dei modelli di business nella sharing economy : il caso italiano del car sharing ». Sinergie Italian Journal of Management, no 106 (2018) : 203–24. http://dx.doi.org/10.7433/s106.2018.11.

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Pucci, Tommaso, Christian Simoni et Lorenzo Zanni. « Modelli di business e strategie di marketing nelle medie imprese. La gestione della crisi tra continuità e cambiamento ». MERCATI E COMPETITIVITÀ, no 3 (septembre 2013) : 25–45. http://dx.doi.org/10.3280/mc2013-003003.

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Barberis, Fabio, et Roberto Cafferata. « La scelta del modello strategico ed organizzativo : il caso Carige A.M. SGR ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (septembre 2011) : 613–32. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003011.

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Résumé :
La definizione ottimale del modello strategico ed organizzativo di una Societŕ di Gestione del Risparmio č oggetto di ampio dibattito. Obiettivo del presente contributo č quello di percorrere le differenti opzioni che si presentano in termini di assetti proprietari, governance, definizione del business, struttura organizzativa e dei controlli, mediante la presentazione delle scelte operate da una SGR italiana di medie dimensioni, la Carige Asset Management SGR, costituita nel 2003 in un contesto di mercato giŕ caratterizzato da vincoli ed opportunitŕ che hanno trovato significativa accentuazione negli anni piů recenti.
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Cedrola, Elena, Loretta Battaglia, Chiara Cantů et Alessandra Tzannis. « Relazioni di business Italia-Cina : quali opportunitÀ per le piccole e medie imprese italiane ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004004.

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L'affermarsi di mercati quali la Cina apre nuove opportunitÀ nel processo di internazionalizzazione. Per le piccole medie imprese il contesto internazionale rappresenta una sfida da affrontare mobilitando e condividendo risorse e conoscenze di altri attori. Ciň č subordinato all'instaurazione di relazioni strategiche sul mercato sia interno, sia estero, che incidano sull'intera supply chain aziendale. La tematica č stata indagata mediante una ricerca su un campione di imprese operanti su o per il mercato cinese. Il lavoro fornisce implicazioni manageriali basate su un modello evolutivo proposto per la lettura dei comportamenti delle imprese sui mercati internazionali.
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Dalli, Daniele, Riccardo Resciniti et Annalisa Tunisini. « Sviluppo e competitivitÀ delle medie imprese italiane dell'era globale ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 3 (septembre 2010) : 19–46. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003004.

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Il saggio sintetizza i risultati della ricerca pubblicata nel volume "Un tesoro emergente. Le medie imprese italiane dell'era globale", curato da Riccardo Varaldo, Daniele Dalli, Riccardo Resciniti e Annalisa Tunisini e pubblicato da FrancoAngeli. La ricerca si č focalizzata sull'analisi qualitativa di medie imprese italiane dinamiche con lo scopo di identificare le basi su cui esse hanno fondato il loro successo di mercato. Tre sono le dimensioni che vengono analizzate: la dimensione imprenditoriale, la dimensione competitiva e la dimensione organizzativo/relazionale. Il lavoro analizza i principali connotati dei modelli di business originali che tali imprese hanno saputo sviluppare e discute le opportunitÀ e le difficoltÀ legate alla sostenibilitÀ della competitivitÀ di tali imprese nel prossimo futuro.
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Cardinali, Silvio. « Problematiche di gestione ed opportunità di crescita delle piccole imprese agroalimentari : un'analisi sui viniviticultori minori e le alleanze ». ARGOMENTI, no 34 (juin 2012) : 103–23. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034005.

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Il presente articolo esamina le principali caratteristiche dei piccoli produttori vitivinicoli italiani e le loro politiche di marketing con particolare riferimento alle strategie di aggregazione. L' autore successivamente ad una revisione della letteratura sul tema delle imprese minori del settore vitivinicolo e delle alleanze, presenta i risultati di una ricerca empirica esplorativa condotta presso un campione di piccole imprese di vini di qualità elevata. Dai risultati del progetto emergono interessanti spunti di riflessione sulle opportunità di politiche aggregative, ma anche i limiti strategici e cognitivi nella costruzione di un modello di business a rete.
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Anello, Francesca. « Validazione di uno strumento di etero- e auto-valutazione della competenza di organizzazione didattica a scuola ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 378–96. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12400.

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Il contributo presenta uno strumento di etero-auto-valutazione della capacità di organizzazione dell'insegnamento in classe, che è stato usato per misurare negli insegnanti in formazione le abilità di previsione e sviluppo di un intervento didattico, di regolazione e riflessione sulla pratica. Osservare e decidere, pensare che cosa, perché e come insegnare, progettare e valutare in modo autentico, sono operazioni complesse e determinanti per creare l'humus organizzativo e metodologico che caratterizza lo sviluppo professionale dell'insegnante, anche riguardo alle competenze comunicative e riflessive (Perrenoud, 2012; Conole, 2014; Panke, 2019). La rating scale, con le azioni da osservare, è stata costruita a partire da alcuni recenti modelli di profilo professionale del docente e di competenze. Il processo di validazione è stato compiuto su un campione di tirocinanti che si preparavano a diventare maestri nella scuola primaria e dell'infanzia (n = 681); gli esiti delle analisi mostrano buone qualità metrologiche dello strumento.
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Anaclerio, Mario, Gian Paolo Bazzani et Angelo Miglietta. « Con il Regtech banche più ; efficienti e compliance più ; efficace ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 2 (janvier 2021) : 111–39. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10442.

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Résumé :
Il presente lavoro si concentra sull'analisi dei benefici che possono derivare dall'implementazione di soluzioni Regtech nell'ambito del sistema bancario, nella convinzione che la dote che lo sviluppo tecnologico mette oggi a disposizione degli intermediari finanziari costituisce al tempo stesso una sfida per la sopravvivenza e una opportunità di sviluppo del proprio modello di business.Nell'affrontare la tematica, da un lato si pone l'accento sul fatto che con il Regtech, la tecnologia a supporto della compliance, le banche possono adempiere in modo più efficace a obblighi normativi e regolamentari complessi e in continua evoluzione. Dall'altro ci si spinge a sostenere, con un approccio innovativo al tema, che il supporto tecnologico del Regtech contribuisce a rifocalizzare il ruolo delle funzioni aziendali di controllo e a migliorare il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Da ciò ne discende la possibilità di rafforzare le basi di un modello di business che è sostenibile in quanto in grado di generare valore nel tempo, garantendo un'adeguata remunerazione di tutti gli stakeholders.Su questi ultimi concetti il presente lavoro fornisce stimolo per ulteriori riflessioni e per una maggiore consapevolezza anche da parte degli operatori.
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Treglia, Nicolò. « La fiscalità della sharing economy nel settore turistico nella duplice dimensione nazionale e internazionale ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 34 (novembre 2021) : 83–126. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034004.

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Il presente saggio analizza, nel dominio del diritto tributario, gli impatti della sharing economy sul settore turistico. In particolare, la crescente diffusione di tale nuovo modello di business offre lo spunto per proporre una serie di riflessioni che riguardano, da un lato, l'imposizione dei profitti conseguiti dalle piattaforme online e, dall'altro, le modalità di tassazione dei redditi prodotti dai soggetti titolari degli immobili oggetto delle locazioni brevi. L'analisi, in una prospettiva sia nazionale che internazionale, non trascura, poi, il ruolo di assoluta rilevanza svolto nell'attuale contesto dalla pandemia da Covid-19.
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Calvosa, Paolo. « La capacitÀ di innovazione strategica nei settori della convergenza digitale : il caso Apple Inc. » MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 2 (juin 2011) : 125–48. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-002008.

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Résumé :
Negli ultimi anni, il processo di convergenza sta modificando radicalmente le logiche competitive nei mercati digitali. Alcuni studi hanno dimostrato che nei settori caratterizzati da elevata dinamicitÀ, come quelli creati da tale processo, la leadership di mercato č detenuta da imprese che assumono il ruolo di ‘innovatori strategici'. In questi mercati la Apple Inc. ha raggiunto un vantaggio competitivo durevole avendo sviluppato una capacitÀ di innovazione strategica continua che le ha consentito, nei diversi business in cui ha diversificato, di deviare sistematicamente dalle regole tradizionali del ‘gioco concorrenziale' e di creare un valore superiore per i clienti. Obiettivo del lavoro č quello di fornire, sulla base dell'analisi del modello di business adottato dalla Apple, alcune indicazioni circa le scelte da adottare per agevolare lo sviluppo di una serie di innovazioni strategiche di successo nei settori della convergenza digitale.
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De Marchi, Valentina, Eleonora Di Maria et Ambra Galeazzo. « Modelli di business nelle imprese ad alto tasso di sostenibilità : un focus su b corp e società benefit in Italia ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (septembre 2019) : 85–95. http://dx.doi.org/10.3280/es2019-002008.

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Giannotti, Claudio. « Il risk management nelle Sgr immobiliari tra regole, stato dell'arte e sfide aperte ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (septembre 2011) : 533–47. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003007.

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Résumé :
Le Sgr che gestiscono fondi immobiliari devono avere una funzione di risk management. Il controllo dei rischi puň rappresentare non solo un obbligo regolamentare, ma anche un modus operandi premiante e un vantaggio competitivo. Occorre un passaggio culturale dallaformale allasostanziale. Attraverso un questionario inviato al gruppo di lavoro di Assogestioni, questo articolo si propone di analizzare lo stato dell'arte delmanagement delle Sgr immobiliari italiane, per evidenziare anche le principali sfide aperte per il settore. Dai questionari emerge che i rischi della Sgr sono gestiti attraverso un'articolata mappatura, che evidenzia i fattori di rischio nelle fasi del processo gestionale. Per la gestione dei rischi dei fondi immobiliari, le Sgr utilizzano prevalentemente l'analisi di sensitivitŕ sul business. Le principali sfide aperte sono: l'utilizzo di misurazioni e modelli statistici adatti agli investimenti immobiliari, la scarsa adeguatezza del sistema informativo immobiliare, l'efficacia della comunicazione interna ed esterna e la definizione dicondivise.
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Bellacicco, Antonio. « Il governo di sistemi complessi : problemi di scelte pubbliche nella politica economica e modelli del disordine nella dinamica della spesa pubblica ». Journal of Public Finance and Public Choice 11, no 1 (1 avril 1993) : 53–64. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539617.

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Résumé :
Abstract A basic assumption of economic research is the possibility to understand the essential structure of the economy in order to suggest measures necessary to control it.This article states, however, that rather than speaking of «economic systems» as close systems it would be more appropriate to refer to «sets» with various elements of disorder and chaos.Public choices require, by consequence, the introduction of constraints to probability distributions related to alternative selections of single elements of the system.For instance, as regards the political business cycle, this approach enables to explain cyclical phenomena through two models, the logistic one, connecting the quest for electoral popularity to public expenditure, and the logistic discrete one, which directly introduces the time variable.
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Mazzei, Alessandra, et Annamaria Esposito. « Il piano di comunicazione da strumento a processo organizzativo e relazionale. Il caso Henkel italia ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 1 (juin 2012) : 95–113. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-001007.

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Résumé :
L'articolo propone un metodo per pianificare la comunicazione secondo una logica processuale e relazionale che ne evidenzia i fattori di processo e di relazione. L'analisi della letteratura evidenzia il prevalere di una logica analitica e razionale che intende il piano di comunicazione come flusso predefinito di attivitÀ. La proposta contenuta in questo articolo č stata elaborata impiegando il modello di business process re-engineering dell'Action Workflow, che interpreta ogni processo aziendale come interazione e ne evidenzia gli aspetti relazionali. L'articolo presenta poi la fase esplorativa di una ricerca volta a verificare se le aziende adottano una logica analitica e razionale oppure processuale e relazionale per pianificare la comunicazione, realizzata attraverso lo studio di caso Henkel Italia. Nelle conclusioni discute alcune implicazioni manageriali e per la ricerca futura.
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Calvosa, Paolo. « L'impatto di internet nel settore dei giochi pubblici in Italia e i modelli di business degli operatori on line : il caso Microgame ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (mars 2013) : 379–402. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-003004.

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BUFFA, FEDERICA, MARIANGELA FRANCH, UMBERTO MARTINI et ALESSIO TAMANINI. « Scelte strategiche e pratiche ambientali nelle Pmi alberghiere. Verso un nuovo modello di business sostenibile ». Sinergie Italian Journal of Management 37, no 1 (2019) : 85–106. http://dx.doi.org/10.7433/s108.2019.06.

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Ellerani, Piergiuseppe, et Daniele Barca. « Valutazione narrativa e trasformativa : co-costruzione di comunit&agrave ; di apprendimento. Un caso di studio espl ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12395.

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Résumé :
Negli ultimi anni, la ricerca sugli esiti della valutazione ha mostrato evidenze che dimostrerebbero alcune relazioni tra i risultati di apprendimento degli studenti e gli strumenti di valutazione utilizzati nelle scuole. Il paper presenta un insieme di ricerche sulla valutazione formativa, focalizzandosi sulla prospettiva del feedback. A partire da questa prima analisi, vengono spiegati ulteriori aspetti di sviluppo che portano a considerare i significati della valutazione narrativa e trasformativa. Questo particolare processo di valutazione mostra una maggiore equità nei risultati dell'apprendimento e una prospettiva più esplicita sulla prassi democratica nelle scuole. Il caso di studio esplorativo presentato ha utilizzato il costrutto teorico iniziale di questo articolo. Attraverso un modello di ricerca-formazione-intervento, il caso studio mostra possibili e interessanti sviluppi della collegialità. Il percorso, iniziato nel 2018 e tuttora in corso, ha attraversato la pandemia, e permesso di affrontare l'emergenza educativa partendo dalla valutazione. L'attenzione è rivolta alla supervisione accademica come un modo per sostenere l'innovazione e il cambiamento organizzativo.
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Vinci, Viviana. « Peer review, feedback e nuovi modelli di valutazione partecipata nell'higher education : una sperimentazione presso l'Universit&agrave ; Mediterranea di Reggio C ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 250–64. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12477.

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Résumé :
Fra le strategie utilizzate per promuovere forme di valutazione partecipata e learner-centred capaci di promuovere la literacy valutativa degli studenti annoveriamo il feedback e la valutazione fra pari. Alla luce di questo framework, sono state sperimentate strategie di peer review in un insegnamento del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. I risultati mostrano l'efficacia delle attività di revisione dei compiti autentici fra pari nello sviluppo delle competenze progettuali e valutative degli studenti, con un miglioramento delle loro performance e dei loro prodotti. I risultati hanno mostrato, inoltre, il supporto del processo di peer review nell'esplicitazione del sapere implicito degli studenti. La ricerca ha mostrato anche l'importanza dell'adattamento dei corsi universitari in modalità remota attraverso una pianificazione dell'ambiente di apprendimento e l'utilizzo di tecnologie/risorse online e il ruolo della documentazione nella formazione delle competenze progettuali, valutative e riflessive degli studenti universitari.
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Lanza, Andrea, Antonella Pellegrino et Giuseppina Simone. « La definizione del costrutto di eterogeneitŕ e il legame eterogeneitŕ-performance ». ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no 2 (juin 2009) : 105–29. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-002006.

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Résumé :
Although heterogeneity has gained broad acknowledgement as a crucial phenomenon in the resource-based perspective, its relevance, whether as a source of inter-firm differences or of differences in firms' performance, has often been taken for granted rather been empirically assessed. Further, heterogeneity has been accepted as a self-explanatory concept instead of being studied and clarified as a construct for empirical research. Therefore, the goal of this paper is to define the heterogeneity construct and to eventually link the latter to firms' performances. A research on a 132 firms sample drawn from the Italian tool machine industry has been carried out to pursue this task. By means of a Structural Equation Model (LISREL) a 3-dimension construct has emerged; the heterogeneity construct dimensions are: contextuality, complexity and intertwinedness. The impact of heterogeneity on firms' performance has also been confirmed by means of LISREL. . Keywords: resource-heterogeneity, construct development, competitive advantage, Structural Equations Models Parole chiave: eterogeneitŕ delle risorse, sviluppo del costrutto, legame eterogeneitŕvantaggio competitivo, modelli di equazioni strutturali . Jel Classification: M100
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Contň, Francesco, Piermichele La Sala, Paolo Papapietro et Mariantonietta Fiore. « Fiscalitŕ e agricoltura : nuovi strumenti per la competitivitŕ dei sistemi agroalimentari. Un modello di intervento in Basilicata ». ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no 1 (mai 2012) : 273–94. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2012-001013.

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Résumé :
The crisis in the agricultural sector in the last two years has highlighted the need to help business operators through actions that improve system efficiency and reduce costs, including through tax, financial and administrative concessions. Especially in more specialized areas, can be representative in this sense the experience of industrial districts, business networks and supply chains, in relation to which the national legislation provides tax, administrative, financial and support for research & development benefits. Specifically, it is crucial to define, in the light of the federal reform in place, the best practices that allow the definition of a model district, as a form of territorial organization of local development, such as to maximize the economic and fiscal benefits provided by Financial Laws for 2006 and 2008/09, the Law 133 of 2008 and so-colled anticrisis Law and the possible opportunities arising from the implementation of federal reforms and their impact locally. The research takes as the territorial area Lucania of Metapontino, which were promoted with great ability concertation, several partnerships in the food industry: the Agrifood District of Quality, Integrated Food Chain Projects, Programs for Local Development of the Local Action Groups. The results show, firstly, the importance of the district and food chains for the value of the area by improving the organization of business functions and governance. On the other hand, show how, through the implementation of an empirical model built on data of the regional economy, some political relief, through reduction of the interventions of social charges on the firm and the worker, may, in a perspective of local government federal, cause a positive impact on the local component of the value added and, therefore, income from capital and labor. Therefore, cooperation between the food sector stakeholders see that the variable tax tables included in the bargaining at the local level could certainly be successful for the level of welfare of economic agents.
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Varaldo, Riccardo, et Lucio Lamberti. « La grande crisi globale : una sfida per la politica industriale e per le imprese ». ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no 1 (avril 2009) : 9–19. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-001002.

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Résumé :
- The years to come are going to be very complex for global economies, a true challenge for industrial policy and corporate decisions. The first priority has been to ensure financial stability and to mitigate the credit crunch effects on economies, but a new strategic issue has to be put rapidly in place: the public rescue policy for economies and corporates. All measures must be taken to avoid the disruption of societies and economies, and this effort needs to be coordinated at the European and international level. In the short term, Italian industries will be less affected due to a higher flexibility and a less procyclical banking effect, but they will be very vulnerable in the long run because of the fragility of the corporate structure. More than other countries, Italy needs rapid action and a strategic political approach. Research and innovation are a must, and universities have to play a leading role in this phase. Keywords: recession, credit crunch, supply chain, business models, R&D policies, industrial Policies Parole chiave: recessione, restrizione del credito, filiera, modelli di business, politiche di R&S, politiche industriali JEL Classification: L25
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Snichelotto, Marco. « Trust per il passaggio generazionale e <i>agency cost theory</i> ; ». settembre-ottobre, no 5 (6 octobre 2022) : 936–44. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.193.

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Tesi Il tema che qui interessa indagare è relativo alla possibilità di utilizzare il trust in funzione di un passaggio generazionale dell’impresa famigliare che possa dirsi di successo, ed in particolare della possibilità che lo strumento così istituito possa servire a garantire continuità e prosperità all’azienda e alla famiglia di riferimento. Il contributo non mira ad essere esaustivo ma a proporre alcune riflessioni sul tema dei cosiddetti Family Business Trusts al fine di contribuire allo sviluppo di un modello che riesca a coniugare i temi del passaggio generazionale delle aziende famigliari, le best practice di corporate governance. Il saggio prende le mosse dall’applicazione delle strategie sviluppate nell'ambito della agency cost theory of the firm per capire se è possibile estenderle all’istituto del trust. The author’s view The issue we are interested in investigating here relates to the possibility of using the trust as a function of a successful generational transition of the family business, and in particular the possibility that the instrument thus established can serve to guarantee continuity and prosperity to the company and to the family. The contribution does not aim to be exhaustive but to propose some reflections on the theme of the so-called Family Business Trusts in order to contribute to the development of a model that is able to combine the issues of the generational transition of family businesses and the best practices of corporate governance. The Essay starts from the application of the strategies developed within the agency cost theory of the firm to understand if it is possible to extend them to the trust institution.
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Ferrari, Luca. « Il questioning mediato digitalmente come alleato del feedback ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 327–43. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12480.

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Résumé :
La promozione di processi interattivi, mediati digitalmente, &egrave; diventato un elemento strategico in ambito universitario per promuovere didattiche attive. A partire da una breve analisi della letteratura, il contributo presenta una serie di indicazioni metodologiche e operative con l'intento di fare emergere la stretta relazione tra la capacit&agrave; del docente di creare "buone domande" e l'implementazione di didattiche attive e inclusive mediate da student response systems. Le domande, infatti, rappresentano il mezzo chiave attraverso cui i docenti scoprono ci&ograve; che gli alunni gi&agrave; sanno, identificano le lacune e sostengono lo sviluppo dello studente colmando il divario tra le loro attuali conoscenze e gli obiettivi di apprendimento. La letteratura scientifica e i risultati di alcune sperimentazioni condotte in ambito nazionale mettono in luce che l'uso ricorsivo del feedback durante sessioni didattiche di questioning, mediate digitalmente, pu&ograve; favorire la transizione da un modello d'insegnamento centrato sui contenuti disciplinari, a strategie aperte alla collaborazione e all'apprendimento significativo.
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Aversano, Francesco. « Regole sul cibo e sviluppo turistico dell'impresa agricola. Il caso dei food events ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 19 (février 2018) : 7–37. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-019001.

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La crescita del business nel settore alimentare non è solo legata alle tradizionali attività di distribuzione commerciale, ma anche al settore dell'ospitalità e del tempo libero. La frequente organizzazione di eventi gastronomici è, infatti, un fenomeno che è sicuramente in evoluzione, attraverso la vendita diretta dei prodotti, degustazioni o banchetti. Inoltre, anche le attività produttive e amministrative legate a determinati luoghi sono fattori che guidano lo sviluppo turistico. In questo contributo verranno analizzate tali opportunità, per aziende e territori, attraverso la legislazione del settore alimentare che è un modello di riferimento unitario, perché ha lo scopo di tutelare la sicurezza degli alimenti e salvaguardare il consumatore. In proposito, la legislazione del settore alimentare prevede norme volte a tutelare il consumatore sotto il profilo informativo e a promuovere i prodotti con un valore particolare. Inoltre, la genuinità dei prodotti e la loro origine hanno assunto un'importanza crescente non solo nella scelta del prodotto, ma anche riguardo l'origine del prodotto stesso. Analizzare la legislazione europea del settore alimentare significa, quindi, verificare anche la possibile afferenza alle attuali regole del mercato turistico, il clamore inevitabile sull'assenza di rischio alimentare, quale fattore importante per l'affidabilità della somministrazione del cibo.
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Monaci, Massimiliano. « L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Calvosa, Paolo. « Gli effetti del processo di liberalizzazione sulle dinamiche di mercato nel settore delle scommesse sportive in Italia ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (décembre 2017). http://dx.doi.org/10.3280/edt2-2017oa5464.

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Résumé :
Negli ultimi anni in molti Paesi il settore dei giochi pubblici &egrave; stato interessato da uno spostamento da un modello di regolamentazione che prevede la gestione diretta dei giochi da parte di agenzie governative in regime di monopolio, verso altri modelli di regolamentazione pi&ugrave; ‘aperti' alla concorrenza. Anche in Italia si &egrave; ormai affermato un modello di gestione dei giochi pubblici che, seppur controllato dallo Stato, &egrave; caratterizzato da un maggior coinvolgimento dell'imprenditoria privata rispetto al passato. Se si guarda nello specifico al segmento di gioco che, insieme a quello del Lotto, ha la pi&ugrave; lunga tradizione in Italia, quello delle scommesse sportive, l'affermazione di un sistema di regolamentazione pi&ugrave; aperto ai privati &egrave; la conseguenza di un profondo processo di liberalizzazione avviato negli anni Novanta del secolo scorso e intensificatosi a partire dai primi anni del nuovo millennio. Obiettivo generale del lavoro &egrave; analizzare gli effetti del processo di liberalizzazione sulle dinamiche di mercato nel settore delle scommesse sportive in Italia. L'analisi empirica svolta ha consentito di mostrare che in questo settore si sono verificati alcuni effetti tipici dei processi di liberalizzazione, quali l'aumento delle quantit&agrave; e della variet&agrave; dei consumi, la riduzione dei prezzi medi di mercato, l'abbassamento delle barriere all'entrata e l'ingresso di nuovi operatori, e ha permesso di studiare l'effetto di tali cambiamenti sulle logiche competitive del business.
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« Nuovi modelli di business e ruolo della manifattura nell’industria dei semiconduttori. Il caso LFoundry ». Referred Electronic Conference Proceeding, 12 novembre 2014, 397–408. http://dx.doi.org/10.7433/srecp.2014.25.

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« Lo sviluppo di nuovi modelli di business per la manifattura italiana con il contributo degli intermediari di Open Innovation : il caso Mercatodell’innovazione.it. » Referred Electronic Conference Proceeding, 12 novembre 2014, 365–81. http://dx.doi.org/10.7433/srecp.2014.23.

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Romano, Rosa. « Natalia Marzia Gusmerotti, Marco Frey e Fabio Iraldo. Management dell’economia circolare. Principi, drivers, modelli di business e misurazione ». TECHNE - Journal of Technology for Architecture and Environment, 29 juillet 2021, 290–91. http://dx.doi.org/10.36253/techne-11544.

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Barros, Paulo Henrique Nunes De, et Josefa Sônia Pereira da Fonseca. « Come ottenere la riduzione dei costi attraverso lo stoccaggio e la distribuzione : un approccio logistico ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 22 avril 2021, 110–41. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/approccio-logistico.

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Résumé :
Il presente lavoro mira a rivelare la possibilità di ridurre i costi delle aziende con interferenze nella Gestione della Catena di fornitura, in particolare in Magazzino e Distribuzione, attraverso la presentazione dettagliata del tema riduzione dei costi e il argomento di studio dei risultati ottenuti dall’azienda UPS, scelta per essere la più grande azienda nel settore logistico. Lo studio cerca di rispondere alla domanda su come ottenere la riduzione dei costi attraverso lo stoccaggio e la distribuzione, dal punto di vista della logistica. Per questo verrà presentata la prospettiva della logistica nella business administration, chiarendo i concetti di gestione e visione della filiera, trasporto e stoccaggio, raccolta e distribuzione dei prodotti, combinando il case study proposto con i concetti di rilevanza nell’area della Gestione della Catena di fornitura (CS). Di conseguenza, abbiamo scoperto che è possibile ottenere una riduzione dei costi attraverso una gestione razionale di CS, evidenziando l’importanza della Logistica, dei suoi strumenti e della sua storia, mostrando i metodi utilizzati da UPS nella sua gestione di CS, per raggiungere livelli internazionali di eccellenza sul territorio, e risultati sopra le attese, prestando particolare attenzione a ciascuna delle fasi di gestione: Stoccaggio e Distribuzione dei prodotti. Il documento conclude che le aziende che intendono affermarsi nel complesso campo della logistica devono comprendere non solo tutti gli anelli della filiera, avendo come valore l’impegno per il risultato della qualità, ma anche un efficiente Magazzino e gestione della distribuzione, con l’utilizzo di moderni strumenti di integrazione come nel caso dei sistemi ERP, puntando al loro reale inserimento nel mercato internazionale che ha numerose attrattive. Per riuscire a ridurre i costi della Catena di fornitura, è essenziale un modello di business basato sulla risposta con la sofisticazione finanziaria richiesta dalle best practice, è essenziale la gestione totale e la visione del ciclo della Catena di fornitura, raggiungendo una maggiore agilità ed efficacia.
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