Littérature scientifique sur le sujet « Modelli continui »

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Articles de revues sur le sujet "Modelli continui"

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Andrich, Renzo. « La scelta degli ausili tecnici appropriati ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2012) : 55–60. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003009.

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Résumé :
A fronte delle potenzialitŕ offerte dai continui sviluppi tecnologici, il problema principale non č oggi l'indisponibilitŕ di ausili, ma la possibilitŕ di individuare quali siano le tecnologie giuste per una soluzione personalizzata nel singolo caso, come acquisirle, assemblarle, come imparare ad usarle efficacemente. Nel presente contributo analizzeremo il modo in cui i modelli tradizionali di "assistenza protesica" possono evolvere verso modelli piů moderni di "accompagnamento" dell'utente nella scelta delle tecnologie, nei quali l'informazione sulle tecnologie disponibili e l'educazione dell'utente all'autonomia giocano un ruolo sostanziale. Questi concetti verranno esemplificati con casi di studio e strumenti innovativi tratti dall'esperienza del Polo Tecnologico e del Servizio DAT (Domotica Ausili Terapia Occupazionale) della Fondazione Don Gnocchi di Milano.
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Gragnolati, Manuele. « Zwischen Unsterblichkeit und Auferstehung : das körperliche Jenseits der Göttlichen Komödie ». Deutsches Dante-Jahrbuch 93, no 1 (28 septembre 2018) : 57–73. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0004.

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Résumé :
RiassuntoQuesto articolo esplora il concetto di »antropologia escatologica« nella Commedia. In un primo tempo verranno presentati i cambiamenti che caratterizzano la concezione escatologica dell’Occidente cristiano a partire dal XII secolo e che si realizzano pienamente nel poema dantesco. Si discuteranno in seguito due modelli antropologici discussi dalla filosofia scolastica a partire degli ultimi decenni del XIII secolo: quello più tradizionale della pluralità delle forme e quello più innovativo dell’unità della forma. In una terza parte si analizzerà la posizione originale presa da Dante all’interno del dibattito filosofico contemporaneo quando nel XXV canto del Purgatorio la figura di Stazio dà una lunga spiegazione sulla formazione dell’anima razionale nell’embrione umano: se infatti la dottina embriologica presentata da Stazio si apre con i dettami della dottrina della pluralità delle forme, essa si conclude secondo i principi dell’unità della forma. La Commedia può così immaginare che quando l’anima si separa dal corpo e giunge nell’aldilà, può crearsi un corpo d’aria che le permette di avere tanto una forma (»veduta«) quanto tutti i sensi (»ciascun sentire«), così che anche senza il suo corpo terreno l’anima può comunque avere una piena esperienza sensoriale dell’aldilà. L’ultima parte dell’articolo mostra come nonostante questa esperienza dei sensi permessa all’anima dal corpo aereo nel periodo tra la morte fisica e la fine dei tempi, la Commedia continui a considerare il Giudizio Universale e la Resurrezione del corpo come gli eventi finali in cui l’essere umano ritroverà la sua pienezza veramente corporea e di conseguenza la sua esperienza dell’aldilà sarà veramente completa e definitiva.
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Casano, Lilli. « Modelli ed esperienze di formazione continua per i lavoratori interinali : una comparazione tra Italia e Francia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 126 (mai 2012) : 182–94. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126012.

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Résumé :
Questo contributo riguarda l'analisi comparativa dei modelli di regolazione della formazione continua per i lavoratori in somministrazione, concentrandosi in particolare sui sistemi bilaterali adottati in Italia ed in Francia. La specificitŕ del quadro legislativo nazionale ed il modello di governance nei due paesi sono analizzati con una particolare attenzione alle caratteristiche dei mercati del lavoro di riferimento ed ai modelli nazionali di disoccupazione, ai sistemi generali di formazione continua, ma anche al profilo dei lavoratori coinvolti ed ai meccanismi micro-sociali che influenzano il funzionamento dei sistemi.
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Pérez-Sánchez, Antonio. « La funzione analitica : dimensione femminile e dimensione maschile ». PSICOANALISI, no 1 (juillet 2022) : 91–107. http://dx.doi.org/10.3280/psi2022-001007.

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Résumé :
Dopo un esame del concetto di funzione analitica secondo vari autori, viene proposta una definizione che rinvia al modello di Bion ??? (contenitore/contenuto). Tale modello presup-pone che la funzione analitica comprenda una dimensione femminile in continua interazione con una dimensione maschile. Ciascuna dimensione possiede una caratteristica specifica, schematicamente rappresentabile come segue: per il femminile: ?-ricettività; per il maschile: ?-penetrabilità. Per svolgere la funzione analitica, l'analista deve integrare entrambe. Inoltre, l'interazione tra contenitore e contenuto (ricettività-penetrabilità) si sviluppa a diversi livelli evolutivi, dei quali vengono evidenziati due modelli: "bocca-capezzolo" e "vagina-pene". Il primo legato alla funzione di nutrimento e di sostegno psichico, il secondo riconducibile alle funzioni generative: comprensione e intuizione. Pur essendo entrambi presenti nel processo analitico, le rispettive proporzioni variano: all'inizio del processo predominerebbe il primo, nelle fasi successive il secondo. Per illustrare questo secondo aspetto, l'autore analizza cinque sedute di una settimana.
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Ambrosoli, A. L. « “Day surgery” : un modello in continua ascesa ». Archivio di Ortopedia e Reumatologia 123, no 2 (septembre 2012) : 9–11. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-012-0018-x.

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Gullotta, Concetto. « Attualitŕ del pensiero clinico junghiano. Perché mi definisco junghiano?... » STUDI JUNGHIANI, no 33 (septembre 2011) : 55–66. http://dx.doi.org/10.3280/jun2011-033005.

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Résumé :
Nella lettura dell'Autore, l'identitŕ junghiana viene proposta come una propensione ad una ricerca continua sospesa nel vuoto dialettico fra domanda e risposta e nella conseguente capacitŕ di sostenere le inevitabili oscillazioni affettive. Pertanto il modellarsi di tale identitŕ non deve essere inteso in modo riduttivo come l'acquisizione di una conoscenza introspettiva relativa a riferimenti teorici e tecnici, piuttosto dovrŕ rappresentare il continuo divenire di un'autoconoscenza analitica autenticamente trasformativa fondata su nuclei di incertezza e di esplorativitŕ piů che su un'adesione teorica. Č, infatti, lo stesso dinamismo psichico a determinare questa modalitŕ relativizzante e prospettiva come Jung propone nell'organizzare il suo stesso modello secondo una teoresi continua, intesa quale manifestarsi dell'opera della psiche.
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Citterio, Cristina, Mirko Freni, Laura Gioria et Ivana Pais. « Valutare i fondi interprofessionali per la formazione continua. Il modello Obr Fondimpresa Lombardia ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 42 (juillet 2009) : 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/riv2008-042005.

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Résumé :
- This article is about a model proposed by OBR Fondimpresa Lombardia for the evaluation of concerted training plan. Usually, in Italy the term "evaluation" is perceived as a negative word which reminds critics and judgment. In this investigation job, which is characterized by a participated and shared process, the meaning of evaluation gains a completely opposite sense: it is meant as a "giving value", as a way to bring into light the different aspects that build the Fondimpresa system, aiming to scout and to create some possible improvement spaces. The article is divided into six sections. First paragraph is about the beginning and the characteristics of inter-professional funds which support life long learning. Second paragraph describes the action plan followed by the promotion and evaluation team (the so-called professionals) of Obr Fondimpresa Lombardia. In the third paragraph shall be disclosed the specifics of the evaluation of the concerted training. In the fourth and fifth paragraph are presented, respectively, the path to building the model for assessing Fondimpresa in Lombardy and the results so far emerged. The last paragraph outline the future prospects of intervention, from a critical analysis of the path taken so far.Key words: evaluation model, evaluation brainstorming, inter-professional funds, education, action researchParole chiave: modello di valutazione, brainstorming valutativo, fondi interprofessionali, formazione, ricerca - intervento
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Bertini, Mario. « Dal modello malattia al modello salute : difficoltŕ del passaggio e insufficienza delle parole ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (mars 2009) : 107–40. http://dx.doi.org/10.3280/pds2008-003009.

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Résumé :
- On the broader level of bio-psycho-social disciplines, for some years now there has been an important change in paradigm which, for convenience, we may call a shift from the "illness model" to the "health model". Everything starts with the famous WHO definition: from health as the "absence of disease" to health as a "state of bio-psychosocial well-being". For too long now have people dwelt on appreciating the even important recognition of the systemic bio-psycho-social model, overlooking the real novelty: that of considering health as a "state" and no longer as a mere "absence". As the title suggests, this paper calls for a dual reflection: on the one hand, the difficulty and sluggishness that the new model, focusing on health, faces in order to overcome the force of inertia of the old model, which focuses on disease; on the other, a reflection on the influence that language has had and continue to have in this process. As regards the first aspect, the difficulties inherent in the change of paradigm will be examined both at a theoretical and practical level. With regard to the second aspect, it must be noted how research and application in the biomedical field and then later also in the bio-psycho-social field has used a kind of language strongly focusing on disease and on its removal. To this linguistic influence must be added the insufficiency, or indeed absence, of words currently available to support the development of the new model. For example, while there is a specific word to codify the many spheres of illness, and namely "illnesses", in the linguistic scenario of health, although we continue to work on its positive dimensions, there is still no plural form. If we consider that the disease model has been around for about three hundred years, the current challenge prompts an awareness of the difficulties to be overcome, and also gives us an insight into the fascinating road ahead. Key words: well-being state, theory and application, language.
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Pribyleva, T. A. « Continual-discrete modelling of a multicomponent laminar body by using a system of two-dimensional continua ». Journal of Applied Mathematics and Mechanics 53, no 3 (janvier 1989) : 384–92. http://dx.doi.org/10.1016/0021-8928(89)90039-7.

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Magri, Debora. « Ibridazione in situ. Lavorando con la storia ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 121–37. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056020.

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Résumé :
‘L'ibridazione in situ' si propone quale pratica teorica di trasformazione dello spazio fisico in tessuti storici consolidati. La perdita della dimensione pubblica della cittŕ corrisponde alla morte dell'urbs, esempio efficiente di un modello ibrido in cui sfera pubblica e sfera privata sono continuamente combinate e intercambiate in un sistema dinamico e stratificato, in continuo divenire. L'ibridazione puň dare una risposta alla necessitŕ trasformativa di contesti storici critici, contrapponendo ad un modello tradizionale di crescita urbana bidimensionale, la tridimensionalitŕ di un modello ibrido che nella dialettica tra porositŕ e densitŕ agisce sulla struttura fisica della cittŕ creando nuove opportunitŕ di uso e valorizzazione di spazi residuali esistenti e nuove esperienze estetiche, per la riconquista del cuore della cittŕ.
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Thèses sur le sujet "Modelli continui"

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Farina, Alessandro. « Studio ed implementazione di modelli continui del deflusso veicolare ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/440/.

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Gambato, Cristina. « Un metodo di accoppiamento tra modelli continui ed atomistici con discussione e applicazioni specifiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425963.

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Résumé :
This thesis describes a detailed study of a bridging domain method for coupling continuum models with molecular models. The method based on a multiscale approach that belongs to the category defined as "concurrent", allows in particular to simulate the propagation of a wave in the entire domain and to analyze the resulting displacements. The applications presented consider a number of atoms of the order of thousands in the analysed domain instead of hundreds as it is commonly done in published examples. The influence of the choice of in shape functions in the continuum discretization is investigated in detail as well as that of the lengths of the overlapping domain. The thesis includes a review of the principal methods used for coupling continuum models with molecular models. The aim of this thesis is to give a contribution to simulations which allow to understand how characteristics of materials, at an atomistic scale, can influence the behaviour of structures. This is important in several fields like civil and mechanical engineering, chemical sciences, electronic applications and physics.
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De, Santis Luigi. « Modelli matematici continui per la malattia dell'Alzheimer Analisi della stabilità VS il problema dell'aggregazione della microglia ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Più di 100 anni fa, Alois Alzheimer fu il primo a descrivere le caratteristiche cliniche e patologiche di una insolita malattia cerebrale durante il Convegno della Society of Southwest German Psychiatrists che si tenne a Tubingen: la paziente, Auguste Deter, soffriva di perdita di memoria, disorientamento, disturbi percettivi quali illusioni ed allucinazioni e morì all’età di 55 anni. Nel 1910, Emil Kraepelin denominò questa patologia con il nome di “Malattia di Alzheimer” che è, attualmente, la più comune malattia neurodegenerativa con più di 25 milioni di casi al mondo ed il principale problema medico che si avvicina a livelli catastrofici. La mia tesi vuole mettere in evidenza alcune proprietà matematiche (sia analitiche che numeriche) di un modello chemiotattico con repulsione introdotto recentemente per rappresentare l'aggregazione delle cellule di microglia nella malattia dell'Alzheimer.
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D'AQUINO, Luigi. « STUDIO DELLA CIRCOLAZIONE IDRICA A SCALA INGEGNERISTICA IN ACQUIFERI FRATTURATI ». Doctoral thesis, La Sapienza, 2007. http://hdl.handle.net/11573/917503.

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ALBANI, MARCO GIOCONDO. « Modeling of 3D heteroepitaxial structures by continuum approaches ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241273.

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Résumé :
I semiconduttori sono una categoria di materiali fondamentali per lo sviluppo di molteplici dispositivi. Negli ultimi decenni, l’evoluzione dell’industria dei semiconduttori ha seguito la nota legge di Moore. Tuttavia, questo straordinario processo di innovazione va incontro a un ostacolo nei prossimi anni, in quanto il processo di miniaturizzazione sta raggiungendo la scala atomica. Per questo motivo, è necessario sviluppare strategie alternative. In particolare, metodi di crescita bottom-up sono attualmente studiati per lo sviluppo di nanostrutture 3D. In questa Tesi, per riprodurre la dinamica di crescita 3D, abbiamo sviluppato una tecnica modellistica che possa trattare la crescita verticale di nanostrutture. Un approccio cinetico, legato alla dinamica di incorporazione degli adatomi, deve essere utilizzato per simulare questo regime di crescita, che non può essere correttamente spiegato con un approccio termodinamico standard, basato sulle densità di energia superficiale. La simulazione di crescite verticali è un risultato complicato non solo per la definizione di un modello appropriato, ma richiede anche una tecnica numerica specifica. In particolare, in questa Tesi, abbiamo adottato un modello phase-field applicato allo studio della crescita di nanomembrane di GaAs, sfruttando il metodo a elementi finiti per la risoluzione numerica delle equazioni di evoluzione del sistema. Per lo sviluppo di dispositivi, è spesso necessario ricorrere a etero-strutture, che combinano diversi tipi di semiconduttori, per esempio per le applicazioni optoelettroniche dove spesso si utilizzano delle giunzioni p-n. Inoltre, la crescita eteroepitassiale può essere sfruttata anche per trasferire la struttura cristallina da un materiale a un altro. In questa Tesi, ci siamo focalizzati sullo studio di nanofili core/shell e abbiamo effettuato un’accurata caratterizzazione delle deformazioni elastiche della struttura cristallina che si verificano in questi sistemi. In particolare, il rilassamento elastico è stato studiato con un modello continuo, basato sul metodo a elementi finiti. In particolare, abbiamo studiato il fenomeno di piegamento di nanowire GaP/InGaP e abbiamo correlato questo fenomeno con la distribuzione delle deformazioni elastiche all’interno della struttura. Inoltre, abbiamo investigato il ruolo del rilassamento elastico nei nanofili Ge/GeSn in riferimento al fenomeno di incorporazione di Sn nella shell. L’evoluzione di nanostrutture può essere determinata anche dall’effetto combinato di energia di superficie ed energia elastica. L’esempio più studiato in letteratura è la crescita eteroepitassiale di isole su substrati planari, secondo la modalità di crescita di tipo Stranski-Krastanov. Per le applicazioni tecnologiche, è fondamentale poter controllare la distribuzione spaziale e l’uniformità della taglia delle isole. In questa Tesi, presentiamo un modello di crescita phase-field, che combina la descrizione della dinamica di diffusione superficiale con la caratterizzazione tramite elementi finiti del rilassamento elastico, al fine di simulare la crescita ordinata di isole su substrati patternati con pit. In particolare, ci focalizziamo sul sistema prototipico di Ge cresciuto su Si. Il vantaggio del modello phase-field basato sul metodo a elementi finiti è la possibilità di risolvere in modo esatto le equazioni di evoluzione, senza la necessità di adottare approssimazioni di ordine superiore nella formulazione delle equazioni, pur considerando con precisione la geometria patternata del substrato.
Semiconductors are the main building block for a variety of devices in our life. The semiconductor industry, in the last decades, has evolved by following the Moore's law. However, this incredible innovation process is going to reach an end in the next years, as the miniaturization process is getting too close to the atomistic size, which hinders the development of smaller devices. Therefore, alternative ways to evolve the current technologies have to been exploited. In particular, bottom-up approaches are currently being studied for the growth of 3D nanostructures. In this Thesis, to deal with the 3D growth dynamics, we develop a modeling technique that can reproduce the vertical growth of nanostrucutures. A kinetic approach, related to the incorporation dynamics of adatoms on the surface, has to be adopted to model the peculiar growth of 3D nanostructures, which cannot be explained by the standard thermodynamic arguments based on the surface energy densities. The simulation of the vertical growth is not just challenging for the definition of a proper model, but it requires also a dedicated technique for the numerical solution of the evolution dynamics. In particular, in this Thesis, we exploit a phase field model to simulate the growth on GaAs nanomembranes, based on a finite element method for the solution of the evolution equations. For the development of devices, it is often required to build heterostructures which combine different semiconductors, for instance for optoelectronic applications where a p-n junction is required. Furthermore, the heteroepitaxial growth can be exploited also to transfer some structural material properties, such as the hexagonal lattice structure, from a material to another. In this Thesis, we focus on the core/shell nanowire heteroepitaxial system and we provide a detailed characterization of the elastic deformations in the crystal structure. The elastic relaxation is studied in a continuum elasticity framework by finite element method. In particular, we study the bending of GaP/InGaP nanowires and we correlate this phenomenon with the partitioning of the elastic deformation within the nanostructure. Moreover, we investigate the role of the elastic relaxation in Ge/GeSn core/shell nanowires with respect to the incorporation of Sn in the shell. The evolution of nanostructures can be driven also by the combined effect of surface energy and elastic energy contributions. One of the most studied examples of this is the heteroepitaxial growth of islands on planar substrates, following the Stranski-Krastanov growth mode. For technological applications it is fundamental to control the spatial distribution and the size-uniformity of the islands. In this Thesis, we propose a phase-field model which combines the description for the surface diffusion dynamics and the finite element characterization of the strain field to study the ordered growth of islands on pit-patterned substrates. In particular, we choose the prototypical system where Ge islands are grown on a Si substrate. The advantage of the phase-field model based on finite element method is the possibility to exactly solve the evolution equations of the system, without the need of higher order approximations and with the possibility to precisely consider the effect on the elastic relaxation which is provided by the substrate morphology.
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Costanza, Erasmo. « Modelli e strumenti per ottimizzazione di microgrid in corrente continua ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
La richiesta di energia elettrica è in continuo aumento, tale fenomeno ha avuto una forte accentuazione negli ultimi decenni. L'IEA (International Energy Agency) ha stimato un aumento pari a circa il 40% nei prossimi 20 anni. Questo fenomeno ha spinto il mercato dell’energia a trovare nuove soluzioni atte a fronteggiare le nuove richieste. Per questo motivo è stato introdotto il concetto di generazione distribuita DG, quali impianti di piccola taglia spesso legati alla produzione da fonti rinnovabili. Queste DG possono lavorare in parallelo alla rete o essere introdotte all’interno di una Micro Grid (MG). La presenza sempre maggiore di carichi che funzionano in corrente continua, ha portato ad abbandonare il modello di Micro Grid AC, a favore di un modello DC. L’obiettivo di questa tesi è quello di proporre e promuovere un modello di ottimizzazione di una Micro Grid DC, cercando di sfruttare a proprio vantaggio un elemento potenzialmente dannoso per la rete come i veicoli elettrici (EV), sfruttando il concetto del Vehicle to Grid. Il modello proposto può portare all’eliminazione del nodo di storage, sfruttando gli EV come delle batterie low cost. In questo modo verrebbero ridotti i costi di impianto, di gestione e di manutenzione della MG. Sono state effettuate delle simulazioni, con l’ausilio degli strumenti software matlab e CPLEX, su uno scenario campione, utilizzando il modello descritto all’interno dell’elaborato. Nelle simulazioni sono state comparate le curve di costo giornaliero e quelle inerenti l’assorbimento di energia elettrica dalla rete principale su due differenti configurazioni. La prima è costituita sia dal nodo di storage che dagli EV, mentre nella seconda si è eliminato il nodo di storage. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti. All’interno dello scenario campione la presenza giornaliera di 400 EV connessi alla rete permette, alla configurazione senza nodo di storage, di avere le stesse perfomance della configurazione completa.
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Wang, Xiaolin. « Continuum modelling of cellular solids ». Thesis, University of Cambridge, 1998. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.624856.

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Titchener, J. B. « Continuum models for dislocation distributions ». Thesis, University of Oxford, 1987. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.382704.

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9

Abdi, Tadesse. « Towards material modelling within continuum-atomistics ». [S.l.] : [s.n.], 2006. http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?idn=979984173.

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10

Nyman, Ulf. « Continuum mechanics modelling of corrugated board / ». Lund : Univ, 2004. http://www.byggmek.lth.se/.

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Livres sur le sujet "Modelli continui"

1

Zarubin, V. S. Matematicheskie modeli mekhaniki i ėlektrodinamiki sploshnoĭ sredy. Moskva : Izd-vo MGTU im Baumana, 2008.

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2

Addolorata, Marasco, dir. Continuum mechanics : Advanced topics and research trends. Boston : Birkhäuser, 2010.

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3

Andreev, V. K. Simmetrii neklassicheskikh modeleĭ gidrodinamiki. Novosibirsk : "Nauka", 2003.

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4

Shokin, I︠U︡ I. Matematicheskie modeli i chislennye metody mekhaniki sploshnykh sred : Tezisy dokladov. Novosibirsk : In-t teoreticheskoĭ i prikladnoĭ mekhaniki SO RAN, 1996.

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5

Mechanics of porous continua. Chichester : Wiley, 1995.

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6

Ivanovich, Shokin I͡U︡riĭ, et Vychislitelʹnyĭ t͡s︡entr--Krasnoi͡a︡rsk, dir. Matematicheskie modeli i metody reshenii͡a︡ zadach mekhaniki sploshnoĭ sredy : Sbornik nauchnykh trudov. Krasnoi͡a︡rsk : Akademii͡a︡ nauk SSSR, Sibirskoe otd-nie, Vychislitelʹnyĭ t͡s︡entr, g. Krasnoi͡a︡rsk, 1986.

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7

D, De Kee, et Kaloni P. N, dir. Recent developments in structured continua. Harlow, Essex, England : Longman Scientific & Technical, 1986.

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8

Kennett, B. L. N. Geophysical continua : Deformation in the Earth's interior. Cambridge, UK : Cambridge University Press, 2008.

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9

Geophysical continua : Deformation in the Earth's interior. Cambridge, UK : Cambridge University Press, 2008.

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10

Dana, Rose-Anne. Marchés financiers en temps continu : Valorisation et équilibre. Paris : Economica, 1994.

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Chapitres de livres sur le sujet "Modelli continui"

1

Tiihonen, Timo. « Continuum Models ». Dans Mathematical Modelling, 149–70. Cham : Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-27836-0_9.

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2

Pascucci, Andrea. « Modelli di mercato a tempo continuo ». Dans UNITEXT, 367–405. Milano : Springer Milan, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0601-0_10.

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3

Ieşan, D. « Thermoelastic Cosserat Continua ». Dans Thermoelastic Models of Continua, 107–72. Dordrecht : Springer Netherlands, 2004. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4020-2310-1_5.

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4

Salençon, Jean. « Modelling the Continuum ». Dans Handbook of Continuum Mechanics, 1–30. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-56542-7_1.

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5

Mesarovic, Sinisa Dj. « Physical Foundations of Mesoscale Continua ». Dans Mesoscale Models, 1–50. Cham : Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-94186-8_1.

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6

Cordell, Andrea, et Ian Thompson. « Relationship Continuum ». Dans The Procurement Models Handbook, 69–71. Third edition. | Abingdon, Oxon ; New York, NY : Routledge, 2019. | Earlier editions published as : Purchasing models handbook : a guide to the most popular business models used in purchasing / Andrea Reynolds and Ian Thompson. : Routledge, 2019. http://dx.doi.org/10.4324/9781351239509-21.

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7

Röhrle, Oliver. « Skeletal Muscle Modelling ». Dans Encyclopedia of Continuum Mechanics, 1–10. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-53605-6_39-1.

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8

Röhrle, Oliver. « Skeletal Muscle Modelling ». Dans Encyclopedia of Continuum Mechanics, 2292–301. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-55771-6_39.

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9

Başar, Yavuz, et Dieter Weichert. « Constitutive modelling ». Dans Nonlinear Continuum Mechanics of Solids, 139–74. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2000. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-04299-1_6.

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10

Ieşan, D. « Thermoelastic Materials with Voids ». Dans Thermoelastic Models of Continua, 1–21. Dordrecht : Springer Netherlands, 2004. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4020-2310-1_1.

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Actes de conférences sur le sujet "Modelli continui"

1

Sacks, Michael S. « A Novel Approach to Account for Non-Affine Fiber Kinematics in Structural Continuum Models for Heart Valves Leaflets ». Dans ASME 2010 Summer Bioengineering Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2010. http://dx.doi.org/10.1115/sbc2010-19710.

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Résumé :
In the ongoing development of continuum models for soft tissues and related biological materials, structural approaches continue to have much appeal, and have the focus of our laboratory’s work (1). Structural constitutive models integrate information on tissue composition and structure, avoiding ambiguities in material characterization. However, critical structural information (such as fiber orientation) must be modeled using assumed statistical distributions, with the distribution parameters estimated from fits to the mechanical test data. Thus, full realization of structural approaches continues to be limited without direct quantitative structural information for direct implementation or to validate model predictions. While we have addressed these issues (2), non-affine fiber kinematics have been known to occur in heart valve leaflet tissues, especially under more extreme deformations (3, 4). However, current structural model theories continue to rely on the assumption of affine fiber kinematics. In present work we present a theoretical framework that accounts for non-affine deformations that still allows for the basic framework of the current structural models to be utilized.
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2

Roso-Franco, L., et Joseph H. Eberly. « High-order harmonic spectra computed for a model atom ». Dans OSA Annual Meeting. Washington, D.C. : Optica Publishing Group, 1989. http://dx.doi.org/10.1364/oam.1989.fu4.

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Résumé :
We compute numerically the scattered light spectra accompanying MPI of a very simple atomic model. The model atom is similar to the hydrogen negative ion and has a single bound state and N + 1 continua (corresponding to angular momenta L = 0,…,N). The model is designed to focus attention on two parameters, a single representative dipole matrix element between the ground state and continuum states and a single dipole matrix element between continuum states. Each continua is modeled as a flat quasicontinuum. The bound state is coupled to any level in the L = 1 continuum with the same rate. Any level in the Lth continuum is coupled to any other level in the (L–1) st and (L+1)st continua with equal rates. We have calculated numerically the response of this atom to a laser pulse without introducing the rotating wave approximation.
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3

Szeri, Andras Z. « Stokes Flow, Reynolds Flow, Molecular Flow : Restrictions on Modeling Thin Films ». Dans ASME 2000 International Mechanical Engineering Congress and Exposition. American Society of Mechanical Engineers, 2000. http://dx.doi.org/10.1115/imece2000-1937.

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Résumé :
Abstract Under ordinary conditions fluids are modeled as continua and the Navier -Stokes equation and the equation of continuity can be employed to study their motion. However, to find solutions to these equations is far from elementary, and in applications we look for ways to simplify them. Such simplification is made particularly easy for thin films. We make use of thin film geometry to derive the Reynolds theory of lubrication. The Reynolds equation is employed extensively in various technical fields; it breaks down, however, when there are sudden changes in film thickness or when the film is too thin for the continuum model to apply. In case of a sudden change of film thickness, the essentially two-dimensional flow approximation inherent in the Reynolds theory is no longer valid and the Stokes equation must be employed. If the film is made progressively thinner, the continuum assumption becomes less accurate, eventually losing its validity. For gas flows the non-dimensional group that characterizes deviation from continuum flow is the Knudsen number, Kn, the ratio of the length of the mean free path to the thickness of the channel. For small values of Kn continuum model with no-slip boundary conditions applies, for intermediate values the Reynolds equation may still be employed when specifying slip at the solid boundaries. For larger values of the Knudsen number molecular modeling is required. For liquids the Knudsen number is not available. Nevertheless, it has been shown that down to 10 nm in film thickness the flow is well modeled by the Reynolds equation.
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4

Fish, Jacob, Vasilina Filonova et Zheng Yuan. « Reduced Order Computational Continua ». Dans 25th Conference on Modelling and Simulation. ECMS, 2011. http://dx.doi.org/10.7148/2011-0007-0010.

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5

Gómez Ramírez, Adriana Patricia. « Validación y verificación de requisitos de software en proyectos basados en desarrollo continuo usando técnicas de PLN ». Dans Nuevas realidades para la educación en ingeniería : currículo, tecnología, medio ambiente y desarrollo. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2022. http://dx.doi.org/10.26507/paper.2657.

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Résumé :
El ciclo de vida de un proyecto de software parte de la gestión adecuada de sus requisitos, siendo esta un área de conocimiento que reúne las actividades de levantamiento, análisis, especificación, validación y administración de estos durante todo el ciclo de desarrollo. La especificación básica de requisitos, expresada en lenguaje natural, es transformada a lo largo del ciclo de desarrollo en artefactos que finalmente son desplegados y puestos en funcionamiento como producto. Un problema identificado en la ingeniería de software es la no correspondencia entre los requisitos funcionales especificados para el producto y las características que son finalmente incorporadas en el producto final. Es decir, la no correspondencia entre lo deseado, lo esperado y lo finalmente alcanzado en el proceso de instanciación. Entre otros contextos, en la instanciación de arquitecturas de microservicios de software (MSA), se ha extendido el uso de desarrollo continuo (DC), como un proceso iterativo de desarrollo de aplicaciones que incluye Integración continua (IC), entrega continua, pruebas continuas (TC) y despliegue continuo. Este escenario facilita acompañar el ciclo de desarrollo con una verificación y validación continua de la transformación de los requisitos funcionales en cada etapa del proceso, hasta quedar completamente incorporados en el producto entregado. En la formulación precisa del requisito que lo haga rastreable, comprobable y verificable, es crucial poder hacer el seguimiento de este durante todas las etapas del desarrollo, garantizando el mejoramiento de las condiciones de calidad del producto. Se plantea el uso de técnicas de procesamiento de lenguaje natural (PLN), enriquecidas con modelos de dominio, para hacer el seguimiento, validación y verificación de cada requisito funcional. Asimismo, se han identificado algunos vacíos en el conocimiento como: el problema de generalización de dominio basado en una frontera lingüística, la limitación de la investigación en contextos específicos de dominio, y el acceso a datos de dominio limitado. Paralelamente, la industria ha presentado la necesidad de hacer rastreo del requisito desde su levantamiento hasta la etapa de testeo. Las nuevas tendencias de la industria, exigen la eficiencia de los equipos desarrolladores, esta es la razón por la que las metodologías ágiles han cobrado protagonismo a la par del desarrollo continuo; es así como objetivo de este trabajo está direccionado hacia la búsqueda del enriquecimiento de las técnicas estadísticas en el PLN a través de un sistema de reglas de dominio que permita no solo la formulación precisa, minimizando las ambigüedades del lenguaje natural; sino la automatización a través de la creación de artefactos que permitan hacer el rastreo del requisito en todas las etapas del desarrollo aportando de esta manera a una posible solución en el tratamiento de estos en la práctica de la Ingeniería de Software.
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6

Zen, Giampaolo, et Sinan Mu¨ftu¨. « Friction Induced Transverse Vibrations of an Axially Accelerating String ». Dans STLE/ASME 2003 International Joint Tribology Conference. ASMEDC, 2003. http://dx.doi.org/10.1115/2003-trib-0262.

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Résumé :
The purpose of this study is to investigate the dynamic response of axially translating continua undergoing both the effect of friction and axial acceleration. The axially moving continuum is initially modeled as a string, neglecting its flexural stiffness; the response, with particular interest given to transverse vibrations and dynamic stability, is studied through numerical methods. A finite element method is employed to discretize the space domain and an implicit α–method is employed to integrate the resulting matrix equation in the time domain. Results are given through time history diagrams and stability considerations.
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7

Bishnoi, Shashank. « Optimised continuum cement hydration modelling ». Dans 2nd International RILEM Symposium on Advances in Concrete through Science and Engineering. RILEM Publications, 2006. http://dx.doi.org/10.1617/2351580028.005.

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8

DROUOT, R., G. NAPOLI et G. RACINEUX. « Continuum modelling of electrorheological fluids ». Dans Proceedings of the Eighth International Conference. WORLD SCIENTIFIC, 2002. http://dx.doi.org/10.1142/9789812777546_0110.

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9

Okatev, Roman S., et Ivan Yu Zubko. « Estimation of length scale parameter in second-gradient continua ». Dans 28TH RUSSIAN CONFERENCE ON MATHEMATICAL MODELLING IN NATURAL SCIENCES. AIP Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1063/5.0003319.

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10

Markov, Konstantin Z. « CONTINUUM MODELS AND DISCRETE SYSTEMS ». Dans Eighth International Symposium on Continuum Models and Discrete Systems. WORLD SCIENTIFIC, 1996. http://dx.doi.org/10.1142/9789814531481.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Modelli continui"

1

Zheng, Jinhui, Matteo Ciantia et Jonathan Knappett. On the efficiency of coupled discrete-continuum modelling analyses of cemented materials. University of Dundee, décembre 2021. http://dx.doi.org/10.20933/100001236.

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Résumé :
Computational load of discrete element modelling (DEM) simulations is known to increase with the number of particles. To improve the computational efficiency hybrid methods using continuous elements in the far-field, have been developed to decrease the number of discrete particles required for the model. In the present work, the performance of using such coupling methods is investigated. In particular, the coupled wall method, known as the “wall-zone” method when coupling DEM and the continuum Finite Differences Method (FDM) using the Itasca commercial codes PFC and FLAC respectively, is here analysed. To determine the accuracy and the efficiency of such a coupling approach, 3-point bending tests of cemented materials are simulated numerically. To validate the coupling accuracy first the elastic response of the beam is considered. The advantage of employing such a coupling method is then investigated by loading the beam until failure. Finally, comparing the results between DEM, DEM-FDM coupled and FDM models, the advantages and disadvantages of each method are outlined.
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2

Joseph, Erat S., et Vijay P. Singh. A Continuum Model for Streamf1ow Synthesis. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, août 1995. http://dx.doi.org/10.21236/ada300485.

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3

Layne, Jeffery, et Scott Weaver. A Continuum of Models for Stochastic Estimation. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, juin 2000. http://dx.doi.org/10.21236/ada387984.

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4

Lahey, R. T. Jr, et D. A. Drew. The continuum modelling of two-phase flow systems. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), janvier 1992. http://dx.doi.org/10.2172/5922566.

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5

Tatlicioglu, E., Ian D. Walker et Darren M. Dawson. Dynamic Modelling for Planar Extensible Continuum Robot Manipulators. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, janvier 2006. http://dx.doi.org/10.21236/ada462495.

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6

Weitsman, Y. A Continuum Diffusion Model for Viscoelastic Materials. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, novembre 1988. http://dx.doi.org/10.21236/ada202588.

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7

English, Shawn Allen, et Arthur A. Brown. A 3D Orthotropic Elastic Continuum Damage Material Model. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), août 2013. http://dx.doi.org/10.2172/1113865.

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8

Schunk, Robert W. Continued Development and Validation of the USU GAIM Models. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, septembre 2008. http://dx.doi.org/10.21236/ada533974.

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9

Lahey, R. T. Jr, et D. A. Drew. The continuum modelling of two-phase flow systems. [Progress report]. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), mars 1992. http://dx.doi.org/10.2172/10121639.

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10

Hovorka, Susan. SECARB Continued Characterization to Collect & ; Incorporate Data into Models. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), mars 2014. http://dx.doi.org/10.2172/1819903.

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