Articles de revues sur le sujet « Modelli a Classi Latenti »

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Santoro, Carlo M. « MODELLI DI SICUREZZA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no 1 (avril 1988) : 3–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017251.

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Résumé :
IntroduzioneL'impiego di modelli consente di ordinare concettualmente una teoria, oppure una pre-teoria, nel senso che per le sue caratteristiche di rappresentazione schematica (e talvolta anche grossolana) della realtà facilita l'identificazione di tutti gli elementi necessari alla sua impostazione. D'altra parte opera un raccordo fra classi o idealtipi la cui affinità affiora indirettamente, per metodo comparativo, proprio nel quadro della loro diversità. Infine, attraverso la loro potenza esplicativa, per le proprietà di raffigurare una teoria, nonché per la loro semplicità, riduzione di scala, e omissione dei dettagli, i modelli possono far da crocicchio, ovvero da intersezione, anche in seno all'analisi delle Relazioni Internazionali.
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Parodo, Ciro. « Come incarnazioni delle stelle, illuminano la morte. Lo Zodiaco come simbolo dell’eternità del potere aristocratico nei calendari figurati romani ». MHNH. Revista Internacional de Investigación sobre Magia y Astrología Antiguas, no 19 (22 décembre 2019) : 217–54. http://dx.doi.org/10.24310/mhnh.vi19.15415.

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Résumé :
La caratteristica principale dei calendari astrologici illustrati romani consiste nella rappresentazione dei dodici mesi dell’anno, raffigurati come personificazioni dei rispettivi segni zodiacali e delle relative divinità tutelari, parzialmente sostituite, nella Tarda Antichità, dalle immagini delle divinità collegate alle principali festività religiose mensili. Obiettivo di questo contributo è l’analisi delle dinamiche socio-culturali e dei meccanismi di comunicazione visuale attraverso i quali i membri delle classi sociali più elevate utilizzano le immagini dello Zodiaco nei calendari figurati per veicolare l’idea dell’eternità del loro potere e del loro status elevato,sulla base di prototipi culturali e modelli iconografici derivati dall’arte ufficiale imperiale.
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Monacelli, Nadia, et Luca Caricati. « L'auspicata disparità o la costanza di Cenerentola : quando il mondo ideale non contempla l'equità ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (février 2011) : 43–54. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002005.

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Résumé :
Con questo lavoro si č inteso verificare la persistenza di modelli relazionali improntati a una divisione tradizionale dei ruoli di genere nell'ambito del lavoro riproduttivo. Un questionario volto a rilevare la suddivisione dei lavori domestici sia nella descrizione dei vissuti quotidiani sia in quella relativa ad una convivenza ideale č stato sottoposto a 947 persone (53,5% donne) appartenenti a diverse classi di età. I risultati rivelano, sia sul piano concreto sia su quello ideale, una sostanziale tipizzazione dei compiti domestici. La stabilità del dato attraverso i sottocampioni, indica una consistente condivisione delle aspettative di ruolo, concepite come profondamente asimmetriche, fra tutti i partecipanti: uomini e donne, giovani e adulti.
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4

Epifani, Andrea. « Il metodo tassometrico : uno strumento statistico per lo studio della struttura latente di un costrutto ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2012) : 7–21. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001001.

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Résumé :
Il problema della struttura latente dei costrutti è centrale in psicologia clinica e in psichiatria. Spesso queste discipline si avvalgono di etichette diagnostiche create arbitrariamente, le quali vengono considerate a priori come indicative di reali differenze qualitative tra i soggetti. Il DSM-IV-TR rappresenta un esempio di questa tendenza. Tuttavia la struttura latente di un costrutto dovrebbe essere esaminata empiricamente, tramite strumenti statistici che siano in grado di valutare se un campione di soggetti, esaminati in base a un determinato costrutto, mostra differenze quantitative (continue) oppure qualitative (categoriali) tra i soggetti. Nel primo caso il campione avrà un'unica classe latente dimensionale; nel secondo avrà almeno due classi latenti, una definita taxonica, l'altra complemento. Una delle metodologie più affidabili per testare la struttura latente è il metodo tassometrico, il quale comprende una serie di tecniche che si basano sull'analisi della relazione tra gli indicatori di un costrutto, esaminandone il comportamento matematico. L'ispezione delle curve generate dalle tecniche tassometriche permette di trarre conclusioni circa la struttura latente, che può essere categoriale oppure dimensionale. Il metodo tassometrico ha ricevuto diverse validazioni ed è stato ampiamente utilizzato negli ultimi anni, proponendosi come una metodologia potente e affidabile nello studio della struttura latente.
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Infantino, Agnese, Franca Giuliana Zuccoli et Renata Lanza. « Bambini migranti : alcune riflessioni a partire da percorsi italiani ». Zero-a-Seis 23, no 43 (12 mars 2021) : 583–601. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72928.

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Résumé :
L’articolo tenta di porre con sguardo interrogativo alcune questioni educative che oggi, di fronte a fenomeni e cambiamenti di portata mondiale (le migrazioni, le disuguaglianze nelle risorse, le mutazioni climatiche) segnalano la crisi del modello di sviluppo occidentale e il pericolo rispetto alla stessa sopravvivenza sia umana, sia ecologica. I modelli e le categorie pedagogiche consolidate nel mondo occidentale, tra cui l’idea di “bambino attivo” e adulto empatico, si rivelano inefficaci e parziali di fronte a sfide che impongono nuove visioni educative e un ruolo più attivo, trasformativo e responsabile da parte degli adulti. Per approfondire questi temi si sono coinvolti con un questionario più di cento futuri educatori e insegnanti, indagando le loro idee di “bambino migrante” e le necessità connesse all’interno delle classi.
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Bardelli, Lorenzo. « Yellow Book 2011 - I dati sul servizio di distribuzione e vendita del gas naturale in Italia ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 3 (novembre 2011) : 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003001.

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Résumé :
L'articolo č tratto dello studio elaborato dal centro studi Utilitatis "Yellow Book - I dati sul servizio di distribuzione del gas naturale in Italia". La pubblicazione affronta il tema della regolazione della distribuzione del gas naturale in Italia, partendo dalla descrizione degli attuali - e futuri - assetti istituzionali (modelli di governance e forme di gestione degli operatori), cui segue una approfondita analisi delle tariffe applicate all'utenza e la corrispondente spesa delle famiglie. L'articolo passa, poi, ad esaminare le grandezze economiche e patrimoniali riportate nei bilanci dei principali distributori nazionali, aggregati per classi dimensionali. Nella terza parte del lavoro si affronta il tema delle gare per l'affidamento del servizio, offrendo una visione critica dei criteri di selezione scelti dagli enti affidanti e degli esiti delle procedure stesse.
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Matschinger, Herbert, et Matthias C. Angermeyer. « Zur Exploration statistisch gut angepasster Latent-Class-Modelle durch Homogenitätsanalyse ». Österreichische Zeitschrift für Soziologie 26, no 1 (mars 2001) : 46–67. http://dx.doi.org/10.1007/s11614-001-0003-y.

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An, Wookhyun, et Silverio Alarcón. « Inferring customer heterogeneity for rural tourism : A latent class approach based on a best-worst choice modelling ». Agricultural Economics (Zemědělská ekonomika) 67, No. 7 (14 juillet 2021) : 266–76. http://dx.doi.org/10.17221/56/2021-agricecon.

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Résumé :
This research aims to analyse customers' preference heterogeneity for rural tourism in Spain and explore their preferences' personal and socio-demographic factors. To achieve this purpose, latent class analysis with the best-worst choice modelling has been applied through conducting a survey on 452 customers in Madrid and Barcelona. The results show that there are five classes in the Spanish rural tourism market: 'all-around seeker', 'leisure activist', 'culture explorer', 'comfort-driven user', and 'basic value pursuer'. The contribution of this investigation is that it is the first study that applied the latent class analysis with best-worst choice modelling to explore customers' preference heterogeneity for rural tourism.
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9

Federighi, Paolo, Giovanna del Gobbo et Daniela Frison. « Un dispositivo di self-directed guidance per orientare alle professioni educative ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (avril 2021) : 22–36. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11488.

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Résumé :
Nell'ambito del progetto POT "Super", l'Università di Firenze ha progettato e applicato un dispositivo di self-directed guidance indirizzato a studenti e studentesse delle classi quarte e quinte di cinque Scuole Secondarie di Secondo Grado di Firenze e provincia, a supporto di una scelta universitaria motivata e consapevole rispetto alle proprie prefigurazioni e propensioni professionali. L'allineamento con la ricerca Teco D pedagogia ha consentito di creare una continuità formativa tra dispositivo di guidance e corso di laurea ponendoli nella stessa traiettoria di professionalizzazione, intercettando anche le opportunità offerte dalle Linee guida MIUR per la progettazione dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento (PCTO). Il contributo, attraverso una descrizione del dispositivo e del protocollo di implementazione, intende evidenziare alcune dimensioni del Progetto POT apparse innovative e potenzialmente in grado di produrre impatto su modelli di orientamento universitario.
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Angelucci, Anna. « La scuola di tutti e per ognuno. Meritocrazia selettiva e cooperazione inclusiva ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 45 (février 2013) : 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045004.

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Résumé :
La cooperazione appare, sia da un punto di vista biologico sia da un punto di vista culturale, come una modalitÀ comportamentale che gli esseri umani hanno sviluppato per garantirsi vantaggi evoluzionistici di tipo individuale e/o sociale. Anche nell'attivitÀ pedagogica e formativa, l'approccio cooperativo, centrato sulla costante valorizzazione dei processi di apprendimento nel percorso d'istruzione, costituisce la scelta privilegiata dai docenti italiani, nelle scuole di ogni ordine e grado. Tuttavia, negli ultimi anni, con l'istituzione di un sistema di valutazione nazionale (Invalsi), il Miur sta introducendo nuove forme di competizione tra docenti, studenti, classi e scuole, adottando modelli anglosassoni basati sul paradigma della meritocrazia misurata attraverso test standardizzati. Forme di competizione che favoriscono la diffusione di comportamenti opportunistici e individualistici e che impediscono la realizzazione del fine ultimo dell'istruzione e della conoscenza: l'emancipazione da condizioni di partenza svantaggiose o inique e l'acquisizione di un ventaglio di capacitÀ soggettivamente significativo per formulare e realizzare il nostro progetto di vita.
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Scinto, Antonella, Maria Grazia Marinangeli, Artemis Kalyvoka, Enrico Daneluzzo et Alessandro Rossi. « The use of the Italian version of the Parental Bonding Instrument (PBI) in a clinical sample and in a student group : an exploratory and confirmatory factor analysis study ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 8, no 4 (décembre 1999) : 276–83. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008198.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo - Il presente studio ha lo scopo di verificare la validità di costrutto della versione italiana del questionario Parental Bonding Instrument (PBI) che misura lo stile genitoriale come ricordato dal figlio. Materiali e metodi - Il questionario è stato somministrato ad un gruppo di 102 studenti dell'Università degli Studi de L'Aquila (62 maschi e 40 femmine) ed a 128 pazienti (76 maschi e 52 femmine) consecutivamente ricoverati in un reparto di psichiatria per un episodio indice. Nel gruppo dei pazienti ed in quello degli studenti sono state confrontate le medie dei valori delle due dimensioni («cura» e «protezione») per ciascun genitore in ogni gruppo, con un t-test per campioni indipendenti. Dopo la verifica della consistenza interna degli item del questionario calcolando il valore dell'alfa di Cronbach, è stata effettuata un'analisi fattoriale esplorativa per studenti e pazienti separatamente per individuare i fattori latenti del questionario e un'analisi fattoriale confermatoria nel gruppo di studenti per valutare l'adeguatezza dei dati reali rispetto ai modelli proposti in letteratura. Risultati - La versione italiana del PBI, ha dimostrato di differenziare i 2 gruppi e di possedere una buona consistenza interna degli item. L'analisi fattoriale esplorativa condotta nel gruppo degli studenti identificava due fattori che spiegavano il 44.6% ed il 44.3% della varianza per le scale del PBI della madre e del padre rispettivamente, mentre nel gruppo dei pazienti identificava due fattori che spiegavano il 49.3% ed il 46.6% della varianza per le scale del PBI rispettivamente della madre e del padre. Conclusioni - I pazienti affetti da patologie psichiatriche evidenziano una bassa «cura»/alta «protezione» rispetto agli studenti, confermando l'associazione tra un pattern affettivo di affectionless control e la presenza di un disturbo psichiatrico.
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Francesca, Petrei. « Problemi metodologici e applicativi connessi con la misurazione della produttivitŕ ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 3 (décembre 2011) : 5–38. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-003002.

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Résumé :
Il presente lavoro ha due principali obiettivi. Il primo č illustrare i metodi utilizzati per la misurazione della produttivitŕ e le relative criticitŕ. Il secondo obiettivo č analizzare quale apporto possa dare l'utilizzo dell'analisi fattoriale alla specificazione della produttivitŕ totale dei fattori che, in un'ottica neoclassica, č assimilata al residuo di Solow. L'ipotesi di partenza č che il concetto di residuo possa essere descritto tramite un insieme di variabili che si suppone abbiano alla base una struttura che le colleghi tra loro. Per verificare questa ipotesi, si č utilizzato lo strumento dell'analisi fattoriale (AF) che si puň definire come un modello statistico idoneo a ridurre un sistema complesso di correlazioni in uno di minori dimensioni. Le ipotesi fatte inizialmente in sede di costruzione della matrice di dati, vengono in larga parte confermate dall'analisi. Le dimensioni individuate sono esattamente riprodotte dagli assi fattoriali. Nello specifico, l'asse fattoriale del capitale, che č anche quello che riproduce la maggiore percentuale di varianza, risulta essere di particolare importanza visto come fattore latente della produttivitŕ; si racchiudono in esso, infatti, tutti gli elementi che rendono un territorio particolarmente competitivo e, quindi, produttivo. L'integrazione con gli altri due fattori latenti disegna quella struttura semplificata che si cercava per descrivere il residuo di Solow. Un'importante conclusione da rilevare č il possibile uso dell'analisi multivariata per analizzare un concetto che č studiato in larga parte attraverso modelli econometrici. Si puň, dunque, utilizzare questo tipo di analisi a scopi confermativi: nel caso del residuo di Solow, infatti, si puň confermare che effettivamente esso colga impropriamente degli aspetti che non sono ricompresi nelle misure di input e di output e proprio questi aspetti, menzionati dalla letteratura o dalle determinazioni econometriche, si riscontrano nella struttura latente disegnata grazie all'analisi fattoriale quali determinanti della produttivitŕ e, quindi, della crescita di un sistema economico.
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Schmukle, Stefan C., Boris Egloff et Heinz Walter Krohne. « Transsituativ konsistente und variable Bewältigungsmodi : Eine Latent-Class-Analyse des Angstbewältigungs-Inventars (ABI) ». Diagnostica 46, no 4 (octobre 2000) : 199–207. http://dx.doi.org/10.1026//0012-1924.46.4.199.

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Résumé :
Zusammenfassung. Ausgehend von den Dimensionen Vigilanz und kognitive Vermeidung werden im Modell der Bewältigungsmodi vier charakteristische Modi des Umgangs mit bedrohungsbezogenen Hinweisreizen postuliert: Sensitization (hohe Vigilanz, geringe kognitive Vermeidung), Repression (hohe Vermeidung, geringe Vigilanz), Nichtdefensivität (niedrige Werte auf beiden Dimensionen) und Ängstlichkeit (hohe Ausprägungen auf beiden Dimensionen). In dieser Untersuchung beantworteten 871 Personen das Angstbewältigungs-Inventar (ABI), ein theoriegeleitetes Stimulus-Response-Inventar zur Messung von Vigilanz und kognitiver Vermeidung. Mittels einer Latent-Class-Analyse konnten drei der vier postulierten Modi identifiziert werden: Sensitization, Repression und Nichtdefensivität. Bei der 4-Klassen-Lösung wurde zudem ein semi-konsistentes Muster gefunden, das in selbstwertbedrohlichen Situationen durch eine Präferenz für Vigilanz, in physisch bedrohlichen Situationen dagegen durch eine Neigung zu Vermeidung gekennzeichnet ist. Bei der 5-Klassen-Lösung fand sich ein weiteres semi-konsistentes Muster mit der genau entgegengesetzten Konfiguration. Vergleiche mit der traditionellen Gruppenaufteilung (Kreuzklassifikation der Dimensionen nach Medianisierung) zeigten, daß Ängstliche in den semi-konsistenten Klassen überrepräsentiert sind. Die Implikationen dieser Ergebnisse für die Konzeption und Messung von dispositioneller Angstbewältigung werden diskutiert.
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Di Pentima, Lorenza, et Sara Ramelli. « Attaccamento e disimpegno morale nel fenomeno del bullismo : uno studio su bambini di scuola elementare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (décembre 2020) : 871–903. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003005.

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Résumé :
Obiettivo del presente studio è stato analizzare l'influenza delle precoci rela-zioni di attaccamento sullo sviluppo dei processi cognitivi di disimpegno morale e come quest'ultimo possa rappresentare una variabile di mediazione con condot-te aggressive, con particolare riferimento al fenomeno del bullismo nel confronto tra bulli, vittime e non-coinvolti. I partecipanti allo studio sono stati 199 alunni, 106 maschi e 93 femmine di età compresa tra 8 e 11 anni (M = 9.39, DS = 0.91), frequentanti le classi terza, quarta e quinta elementare, all'interno delle quali è stata rilevata la presenza di bulli, vittime e non-coinvolti. La rilevazione dei ruoli è stata effettuata mediante la Nomina dei Pari (Menesini, 2003); per misurare il disimpegno morale è stata impiegata la Scala di Disimpegno Morale per il Bullismo (Gini & Caravita, 2013); mentre per i modelli operativi interni dell'attaccamento è stato somministrato il Separation Anxiety Test, SAT (Attili, 2001). La valutazione dei comportamenti socio-emozionali, con specifico riferimento alle condotte aggressive, è stata svol-ta dalle insegnanti mediante il Social Emotional Dimention Scale, SEDS (Ianes & Savelli, 1994). I risultati complessivi mettono in luce come il disimpegno morale rappresenti un mediatore tra l'attaccamento insicuro e il comportamento aggressivo. Nel confronto tra bulli, vittime e non-coinvolti, i primi non solo sono più frequente-mente insicuri, ma riportano anche punteggi più elevati nel disimpegno morale e vengono valutati come più aggressivi dalle insegnanti.
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Asparouhov, Tihomir, et Bengt Muthén. « Residual Associations in Latent Class and Latent Transition Analysis ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 22, no 2 (8 octobre 2014) : 169–77. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2014.935844.

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van den Bergh, Mattis, et Jeroen K. Vermunt. « Building Latent Class Growth Trees ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 25, no 3 (21 novembre 2017) : 331–42. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2017.1389610.

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Lipovetsky, S., et W. M. Conklin. « Latent class regression model in IRLS approach ». Mathematical and Computer Modelling 42, no 3-4 (août 2005) : 301–12. http://dx.doi.org/10.1016/j.mcm.2005.01.031.

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Prince, Melvin, et Mark A. Davies. « A latent class analysis of brand prestige ». Model Assisted Statistics and Applications 4, no 3 (7 septembre 2009) : 171–80. http://dx.doi.org/10.3233/mas-2009-0122.

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Lanza, Stephanie T., Donna L. Coffman et Shu Xu. « Causal Inference in Latent Class Analysis ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 20, no 3 (1 juillet 2013) : 361–83. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2013.797816.

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Zhang, Jieting, Minqiang Zhang, Wenyi Zhang et Can Jiao. « Model Selection for Complex Multilevel Latent Class Model ». Communications in Statistics - Simulation and Computation 43, no 4 (11 octobre 2013) : 838–50. http://dx.doi.org/10.1080/03610918.2012.718836.

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Winsberg, Suzanne, et Geert De Soete. « Latent class models for time series analysis ». Applied Stochastic Models in Business and Industry 15, no 3 (juillet 1999) : 183–94. http://dx.doi.org/10.1002/(sici)1526-4025(199907/09)15:3<183 ::aid-asmb373>3.0.co;2-t.

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Sfeir, Georges, Maya Abou-Zeid, Filipe Rodrigues, Francisco Camara Pereira et Isam Kaysi. « Latent class choice model with a flexible class membership component : A mixture model approach ». Journal of Choice Modelling 41 (décembre 2021) : 100320. http://dx.doi.org/10.1016/j.jocm.2021.100320.

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Han, Jun. « Starting Values for EM Estimation of Latent Class Joint Model ». Communications in Statistics - Simulation and Computation 38, no 7 (19 juin 2009) : 1519–34. http://dx.doi.org/10.1080/03610910903019913.

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Boeschoten, Laura, Daniel L. Oberski, Ton De Waal et Jeroen K. Vermunt. « Updating Latent Class Imputations with External Auxiliary Variables ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 25, no 5 (20 mars 2018) : 750–61. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2018.1446834.

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Van Den Bergh, Mattis, et Jeroen K. Vermunt. « Latent Class Trees with the Three-Step Approach ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 26, no 3 (7 janvier 2019) : 481–92. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2018.1550364.

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Kelava, Augustin, et Holger Brandt. « A Nonlinear Dynamic Latent Class Structural Equation Model ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 26, no 4 (24 janvier 2019) : 509–28. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2018.1555692.

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Yang, Chih-Chien. « MIMIC Latent Class Analysis Model for Alcoholic Diagnosis ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 12, no 1 (janvier 2005) : 130–47. http://dx.doi.org/10.1207/s15328007sem1201_7.

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Schmidt, Alejandro, Juan de Dios Ortúzar et Ricardo D. Paredes. « Heterogeneity and college choice : Latent class modelling for improved policy making ». Journal of Choice Modelling 33 (décembre 2019) : 100185. http://dx.doi.org/10.1016/j.jocm.2019.100185.

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Ozhegova, Alina, et Evgeniy M. Ozhegov. « Segmentation of theatre audiences : A latent class approach for combined data ». Journal of Choice Modelling 37 (décembre 2020) : 100237. http://dx.doi.org/10.1016/j.jocm.2020.100237.

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Oliveri, Maria Elena, Kadriye Ercikan et Bruno Zumbo. « Analysis of Sources of Latent Class Differential Item Functioning in International Assessments ». International Journal of Testing 13, no 3 (juillet 2013) : 272–93. http://dx.doi.org/10.1080/15305058.2012.738266.

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Wang, Haibo, Tom Obremski, Bahram Alidaee et Gary Kochenberger. « Clique Partitioning for Clustering : A Comparison withK-Means and Latent Class Analysis ». Communications in Statistics - Simulation and Computation 37, no 1 (31 décembre 2007) : 1–13. http://dx.doi.org/10.1080/03610910701723559.

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Jain, Dipak C., et Ram C. Rao. « Latent class models to infer market structure : A comparative analysis ». European Journal of Operational Research 76, no 2 (juillet 1994) : 331–43. http://dx.doi.org/10.1016/0377-2217(94)90113-9.

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Collier, Zachary K., et Walter L. Leite. « A Comparison of Three-Step Approaches for Auxiliary Variables in Latent Class and Latent Profile Analysis ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 24, no 6 (20 septembre 2017) : 819–30. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2017.1365304.

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Sarrias, Mauricio, et Ricardo A. Daziano. « Individual-specific point and interval conditional estimates of latent class logit parameters ». Journal of Choice Modelling 27 (juin 2018) : 50–61. http://dx.doi.org/10.1016/j.jocm.2017.10.004.

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Bray, Bethany C., Stephanie T. Lanza et Xianming Tan. « Eliminating Bias in Classify-Analyze Approaches for Latent Class Analysis ». Structural Equation Modeling : A Multidisciplinary Journal 22, no 1 (4 septembre 2014) : 1–11. http://dx.doi.org/10.1080/10705511.2014.935265.

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