Littérature scientifique sur le sujet « Miti di origine »

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Articles de revues sur le sujet "Miti di origine"

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Magris, Aldo. « Filosofizzazione del cristianesimo ». Verbum Vitae 39, no 3 (30 septembre 2021) : 915–40. http://dx.doi.org/10.31743/vv.12162.

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Résumé :
Laddove la cultura ellenica nei suoi aspetti più importanti scomparve all’avvento della religione cristiana, solo la filosofia greca sopravvisse, anzi trovò nella nuova situazione culturale forme di sviluppo originali. Perciò noi dovremmo parlare di filosofizzazione, piuttosto che di ellenizzazione del cristianesimo. Inizialmente gli autori cristiani erano avversi alla filosofia, ma poi prevalse la linea di Giustino, di Clemente e di Origine secondo cui essa poteva rappresentare una propedeutica a una comprensione colta della fede: certo non tutta la filosofia greca ma soltanto il filone platonico e aristotelico. Da queste specifiche fonti i Padri della Chiesa trassero concetti e argomentazioni utili per due scopi: il primo, la dimostrazione del libero arbitrio a supporto dell’etica, e della provvidenza divina in funzione della teodicea; il secondo, la critica dei miti e culti pagani e delle contemporanee sette eretiche. In particolare la confutazione del manicheismo impiegò su larga scale le strutture formali dell’ontologia aristotelica. La filosofizzazione divenne parte integrante dell’identità e della visione cristiana del mondo.
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Di Benedetto, Paolo. « Costruire e ri-costruire la storia e l’identità d’Asia in età imperiale ». Ars & ; Humanitas 16, no 1 (22 décembre 2022) : 47–63. http://dx.doi.org/10.4312/ars.16.1.47-63.

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Résumé :
Nell’antica Grecia, il mito delle Amazzoni, che, nell’immaginario collettivo greco, rappresentavano l’elemento “altro”, è spesso associato a tradizioni di fondazione e di eponimia in rapporto a città, soprattutto nella Ionia e nell’Eolide d’Asia Minore. Queste tradizioni si possono rintracciare in racconti locali, che si sono conservati fino all’età imperiale romana, in un momento in cui, in particolare, si assiste ad una ripresa delle tradizioni greche arcaiche e classiche durante la seconda sofistica. L’epoca dell’imperatore Adriano, più di ogni altra, sarebbe stata importante per la rinascita ed il recupero di questi miti di fondazione, in quanto molte città ioniche ed eoliche (come Efeso, Smirne, Cuma e Mirina) creavano un nesso con il loro passato e con la loro origine per mezzo della figura dell’Amazzone, rappresentata anche sulla monetazione locale, con l’obiettivo di affermare la loro antichità e priorità: tali tradizioni sono attestate anche nelle fonti letterarie. Grazie alla remota antichità ed adattabilità, il mito di fondazione basato sulle Amazzoni attraversò diversi processi di rielaborazione e rifunzionalizzazione e fu riutilizzato come “paradigma” in Asia Minore, soprattutto in età imperiale, per sottolineare l’archaiologia delle antiche poleis. Queste elaborazioni, fondate su antiche tradizioni mitiche locali, sono state determinanti per riaffermare e rivendicare l’identità culturale ed etnica dei Greci sotto l’Impero romano in un preciso momento storico. Obiettivo del presente lavoro è indagare i processi di costruzione e ri-costruzione dell’identità cittadina attraverso l’analisi delle fonti relative ai racconti di fondazione e di eponimia attestati in Ionia e in Eolide in relazione al particolare contesto legato al revival delle tradizioni locali greche in età imperiale.
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Franco, Andrea. « Bystree, Vyse, Sil'nee : lo sport russo e sovietico dalle origini al disgelo ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (mai 2021) : 207–35. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002011.

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Résumé :
Il presente articolo prende in esame alcuni aspetti rilevanti della storia dello sport in Urss, risalendo fino alle lontane origini in epoca zarista, e analizza come il movimento sportivo si sviluppò in Unione Sovietica. Il saggio prende in esame l'evoluzione dell'approccio con cui il potere sovietico, nei suoi primi anni di vita, guardò allo sport, dapprima rinnegandone la dimensione agonistica, cui veniva preferito il movimento di massa, che veniva associato ad un solidarismo di matrice marxista-leninista. Nel corso degli anni successivi la politica sovietica nei confronti dello sport mutò varie volte di indirizzo: dapprima furono organizzate le Spartakiadi, le competizioni cui partecipavano i movimenti socialisti europei, mentre, nel corso della seconda metà degli anni Trenta, le grandi sfilate di ginnasti in Piazza Rossa doveva in qualche modo porre il movimento sportivo staliniano alla pari di quelli ostentati dal nazismo e dal fascismo. Solo nei primi anni Cinquanta, il movimento sovietico aderì al CIO, e quindi alle manifestazioni sportive internazionali, dando vita ad un braccio di ferro con gli Usa, nel quale la supremazia in ambito sportivo stava a significare la superiorità di un sistema ai danni di quello rivale. Il saggio analizza, poi, i valori dello sport sovietico, i miti e gli anti-miti, e il suo impatto nella cultura di massa, con una particolare attenzione in riferimento al quadriennio 1952-1956.
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Farinelli, Giovanna. « Mihi cordi (est) : Università e “dovere di connessione” ». Studi sulla Formazione/Open Journal of Education 25, no 2 (31 décembre 2022) : 51–58. http://dx.doi.org/10.36253/ssf-14046.

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Résumé :
A reflection also imposes itself on the Italian university "after" the Pandemic. In fact, this contribution represents the unedited elaboration of my brief speech at the Third Brainstorming of the University, Designing the University of the Future (University of Perugia, 29 March 2021). On this occasion, the need to "design the University of the future" with the mind turned to the past, recovering the basic values of the university of the origins (Civitatis Perusii A.D. MCCCVIII), was underlined (Studium Generale, Universitas Studiorum, quaestio quodlibetalis etc.), in order to reaffirm the personalization and quality of the educational relationship through accredited/institutional but direct contacts/profiles (e.g. Microsoft Teams).
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Mutijah, Mutijah. « ANALISIS KEBERHASILAN BELAJAR MAHASISWA PENERIMA BEASISWA DI IAIN PURWOKERTO MENGGUNAKAN REGRESI LOGISTIK ». Jurnal Penelitian Agama 17, no 2 (19 décembre 2016) : 230–50. http://dx.doi.org/10.24090/jpa.v17i2.2016.pp230-250.

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Résumé :
Abstract: The results of data analysis showed that disadvantaged-students scholarship and Bidik Misi scholarship recipients succeed in his studies indicated arnaverage IP obtained was 3.43 with details of 5.6% of the students received a designation of high academic ability and 94.4% received a designation capability extremely high academic. Meanwhile, scholarship recipients of non-disadvantaged-students and non-Bidik Misi scholarship have lower IP acquisition anaverage of 3.29 to 8.4% student predicate academic ability is low, 5.6% high, and very high 86.0%. There's no influence of economic factors of students with learning success, there is no effect between the origin of SMA / MA SMK to the success of learning, and there is influence between public or private schools of origin against the learning success. Keywords: Scholarship, Poor, Economic Factors.
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Guma, Tullio. « Un nostos “diplomatico” : i miei tanti ritorni ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 109–16. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37221.

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Résumé :
Il nostos era il ritorno degli eroi greci dai campi di battaglia. L'altra faccia della medaglia del nostos era la nostalgia per le persone care ed i luoghi di origine che non si vedevano da molti anni. Lo stesso struggente sentimento è provato dagli emigrati, dai rifugiati che desiderano un giorno ritornare al loro Paese. Anche Tullio Guma è per certi versi un emigrato avendo vissuto più anni all’estero che non in Italia: da bambino ed adolescente, durante i quarant'anni trascorsi in diplomazia, dopo il pensionamento. Egli infatti risiede tuttora a Toronto. Egli ha vissuto in molti Paesi ed ha effettuato tanti ritorni, mai definitivi. Mete dei suoi rientri in Italia sono stati Napoli e Roma. Ogni volta che a distanza di anni tornava in Italia, osservava i numerosi cambiamenti che erano nel frattempo intervenuti. È sempre felicissimo di tornare in Italia, ma anche in Canada e negli altri Paesi ove ho risieduto. Resta da vedere se Tullio Guma compirà un giorno il ritorno “definitivo”. Già, ma in Italia o in Canada?
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Kesuma, Mezan El-Khaeri, et Rodzan Iskandar. « Analisis Toko dan Asal Toko Fashion Pria di Shopee Menggunakan Data Scrapping dan Exploratory Data Analysis ». Majalah Ilmiah Teknologi Elektro 21, no 1 (9 juillet 2022) : 127. http://dx.doi.org/10.24843/mite.2022.v21i01.p17.

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Résumé :
In the current era of technological development, e-commerce is required to be more developed, effective, efficient and become the main choice for buyers and sellers. The problem formulation of this journal is the most trending store and the city of origin of the store. This is evidenced by the best-selling products sold based on categories and types of men's fashion products. The purpose of this research is to find out the type of fashion that is loved by male buyers in the Shopee marketplace and get discounts/free shipping and can be a recommendation for what fashion products are suitable for newcomers to Shopee Indonesia. This research was conducted on April 4, 2021, which coincided with the Covid-19 pandemic. This research was carried out in 4 steps in applying Web Scrapping and Exploratory Data Analysis techniques: Observation, Data Collection, Information Extraction and Analysis. this research: (1) from the buyer's point of view it can be a reference for the goods to be purchased and get a discount/free shipping because the city of origin of the shop is the same or closest; (2) from the side of new sellers (new traders) in the Indonesian shopee marketplace, it can be a reference for any men's fashion that will sell well in the future based on the store that sells the most products.
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Мингазов, Шамиль Рафхатович. « БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА ». Археология Евразийских степей, no 6 (20 décembre 2020) : 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Résumé :
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. 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Hersak E. Vulgarum dux Alzeco // Casopis za zgodovino in narodopisje. Maribor: Izdajata univerza v Mariboru in Zgodovinsko drustvo v Mariboru, 2001. Let. 72 (37), 1–2. S. 269–278. Hodgkin T. Italy and her Invaders. Oxford: Clarendon Press, 1895. Vol. VI. 636 p. Jozsa L., Fothi E. Trepanalt koponyak a Karpat–medenceben (a leletek szambavetele, megoszlasa es lelohelyei) // Folia Anthropologica. Szombathely: Balogh es Tarsa Kft, 2007. T. 6. O. 5–18. Koch A. Uberlegungen zum Transfer von Schwerttrag– und –kampfesweise im fruhen Mittelalter am Beispiel chinesischer Schwerter mit p–förmigen Tragriemenhaltern aus dem 6.–8. Jahrhundert n. Chr. // Jahrbucher des Romisch–Germanischen Zentralmuseums. Mainz: RGZM, 1998. Bd. 45. S. 571–598. Kruger K.–H. Zur «beneventanischen» Konzeption der Langobardengeschichte des Paulus Diakonus // Fruhmittelalterliche studien. Berlin–New York: Walter de Gruyter, 1981. Bd. 15. P. 18–35. La Rocca C. Tombe con corredi, etnicita e prestigio sociale: l’Italia longobarda del VII secolo attraverso l’interpretazione archeologica // Archeologia e storia dei Longobardi in Trentino. Mezzolombardo: Comune di Mezzolombardo, 2009. P. 55–76. La Salvia V. La diffusione della staffa nell’area merovingia orientale alla luce delle fonti archeologiche // Temporis Signa. Spoleto: Fondazione Centro Italiano di studi sull’alto Medioevo, 2007. Vol. 2. P. 155–171. Laszlo O. Detailed Analysis of a Trepanation from the Late Avar Period (Turn of the 7th–8th Centuries—811) and Its Signifi cance in the Anthropological Material of the Carpathian Basin // International Journal of Osteoarchaeology. Published online in Wiley Online Library, 2016. Vol. 26–2. P. 359–365. Marchetta I. Ceramica ed Ethnos nelle tombe di Vicenne (Campochiaro, CB): il ritual funerario attraverso l’analisi del corredo vascolare // Le forme della crisi. Produzioni ceramiche e commerce nell’Italia centrale tra Romani e Longobardi (III–VIII sec. d.C.) / A cura di E. Cirelli, F. Diosono, H. Patterson. Bologna: Ante Quem, 2015. P. 663–671. Marchetta I. Il carattere composito del regno: le necropoli di Campochiaro (Campobasso) (cat. II.36–40) // Longobardi. Un popolo che cambia la storia. Schede mostra / A cura di G.P. Brogiolo, F. Marazzi, C. Giostra. Milano, Skira, 2017. P. 54–58. Mednikova M.B. Prehistoric Trepanations in Russia: Ritual or Surgical? // Trepanation: History, Discovery, Theory / Eds. R. Arnott, S. Finger, S. Smith C. Lisse: Swets & Zeitlinger, 2003. P. 163–174. Muratori L.A. Antiquitates Italicae medii Aevi, sive Dissertationes. Mediolani: Ex Typographia societatis Palatinae, 1740. T. III. 1242 coll.Pasqui U. Documenti per la storia della citta di Arezzo nel medio evo. Arezzo: G.P. Vieusseux, 1899. Vol. I. 576 p. Pauli historia Langohardorum // MGH. Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI–IX / Ed. G. Waitz. Hannoverae: Impensis bibliopolii hahniani, 1878. Bd. I. P. 12–187. Pieri S. Toponomastica della Toscana meridionale (valli della Fiora, dell ‘Ombrone, della Cecina e fi umi minori) e dell‘Arcipelago Toscano. Siena: Accademia senese degli intronati, 1969. 472 p. Pohl W. Die Awaren. Ein Steppenvolk im Mittelalter. 567–822. Munchen: Verlag C.H. Beck, 1988. 529 p. Polverari A. Una Bulgaria nella Pentapoli. Longobardi, Bulgari e Sclavini a Senigallia. Senigallia: Pierfederici, 1969. 41 p. Premuzic Z., Rajic Sikanjic P., Rapan Papesa A. A case of Avar period trepanation from Croatia // Anthropological Review. Published online by De Gruyter, 2016. Vol. 79 (4). P. 471–482. Provesi C. Cavalli e cavalieri in Italia nell'Alto Medioevo (secc. V–X): studio della simbologia equestre attraverso fonti narrative, documentarie e archeologiche. Tesi di Dottorato. Venezia, 2013. Provesi C. I cavalieri e le loro donne, uno studio dei corredi funerari di VI–VII secolo // Univ. Degli studi di Verona. 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Milano: Silvana Editoriale, 2007. P. 151–158. Villa L. Il Friuli longobardo е gli Avari // L'oro degli Avari. Popolo delle steppe in Europa. Milano: Inform, 2000. P. 187–189. Wattenbach W. Deutschlands Geschichtsquellen im Mittelalter. Berlin: Verlag von Wilhelm Hertz, 1858. Vol. I. 478 p. Wattenbach W., Levison W., Lowe H. Deutschlands Geschichtsquellen im Mittelalter. Vorzeit und Karolinger. Weimar: Hermann Bohlaus nachfolger, 1953, Heft II. P. 157–290.
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9

La Rovere, Luca. « I giovani e il fascismo nelle opere di Gino Germani e di Renzo De Felice : interrelazioni, consonanze, divergenze ». MONDO CONTEMPORANEO, no 3 (septembre 2022) : 115–50. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-003005.

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Résumé :
L'articolo esamina la questione dei giovani nelle opere del sociologo Gino Germani e dello storico Renzo De Felice. Entrambi gli studiosi hanno individuato per primi, nei rispettivi campi di indagine, la centralità del tema per comprendere il processo di selezione e di formazione delle classi dirigenti nei regimi autorita-ri/totalitari e formulare ipotesi circa la loro capacità di durare nel tempo. Nella prima parte viene descritta l'interpretazione elaborata da Germani della socializ-zazione dei giovani nei regimi fascisti, dalla sua origine risalente alla giovanile mili-tanza antifascista ai successivi sviluppi in prospettiva propriamente sociologica. Successivamente si tenta di ricostruire, soprattutto attraverso l'analisi dei testi dei due autori, l'influenza esercitata dall'impostazione del problema dei giovani da parte del sociologo sull'opera di De Felice. Infine, viene seguita l'evoluzione dell'analisi di De Felice della questione nel corso degli anni, mettendo in evidenza la capacità dello storico di rivedere e di mettere a punto lo schema del rapporto giovani-fascismo delineato dallo studioso italo-argentino, anche grazie alle nuove evidenze scientifiche e alle nuove fonti, ma anche la permanenza di alcuni limiti interpretativi e contraddizioni analitiche.
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Goebl, Hans. « Del posto dialettometrico che spetta ai punti galloitalici Aidone, Sperlinga e San Fratello nel sistema della rete dell'AIS ». Linguistica 50, no 1 (29 décembre 2010) : 27–54. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.50.1.27-54.

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Résumé :
La rete dell’atlante italo-svizzero AIS comprende sette isole linguistiche tra cui tre sono di natu- ra alloglotta (relative cioè al greco ed all’albanese) mentre cinque sono di origine romanza. In tre delle isole linguistiche romanze, tutte ubicate in Sicilia, si parlano ancora dialetti galloitalici: si tratta delle località di Aidone (P.-AIS 865), San Fratello (P.-AIS 817) e Sperlinga (P.-AIS 836). è ben risaputo che l’origine storica di queste isole risale all’Alto Medioevo (XII–XIII secoli) e che la patria dei rispettivi coloni alto-medievali si trovava nella zona di contatto situata tra il Piemonte meridionale, la Liguria settentrionale e la contigua Emilia occidentale.Nel corso della dialettometrizzazione della totalità dei dati dell’AIS – svoltasi a Salisburgo negli anni 2005–2009 – si è presentata l’opportunità di esaminare, tramite tutti gli strumenti dialettometrici attualmente a disposizione, tanto la posizione (quantitativa relazionale) dei dialetti galloitalici delle suddette tre località nella rete dell’AIS, quanto quella di alcuni dialetti siciliani limitrofi.I risultati delle rispettive analisi sono molto sfumati e dimostrano chiaramente la comples- sità dell’inserzione delle parlate galloitaliche nel diasistema siciliano: vengono presentati tra- mite 16 carte dialettometriche a colore, ciascuna delle quali è accompagnata di appositi spiega- zioni e commenti dialettometrici e linguistici.
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Thèses sur le sujet "Miti di origine"

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Ricco, Renato. « Sulle tracce di Didone. Laregina cartaginese nelle fonti classiche e nella letteratura italiana fino a Metastasio. Origini e sviluppo del mito ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/1286.

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Résumé :
2010 - 2011
This is a in-depth study of the figure of the Queen of Carthage, bothin the myth and in the Italian literature, i.e. from the Classical Age up to the melodramatic development that are the kernel of Metastasio’s first opera (La Didone abandonata, 1724).Here are the titles of the singles chapters: I) Didone: origini e connessioni del mito II) L’età d’oro del mito: la Didone di Virgilio e Ovidio III) Didone nella Patristica e nel Medio Evo: la ricezione del mito IV) Didone nella tradizione umanistica. Nel segno di Elissa: donne abbandonate, maghe e incantatrici V) Didone a corte e a teatro VI) Verso i fasti del melodramma Starting from the fragments of Timaeus of Tauromenium, my analysis of Dido’s story uses bothsynchronic and diachronicapproaches to the sources, looking from different perspectives with a critical choice as regards the “historical” or “poetical” side of Dido’s death. If on one hand I investigate about the more famous version that since Virgil comes to Metastasio, on the other hand, moving from Epitoma of Justinus, great care is dedicated to the other version of the legend, where is brought to light the less know vulgate in which, aside from Aeneas, the Carthaginian queen appears as chaste and amatrix univira. Exactly on this version will build the fortune of Dido in the writings of patrology, in turn so important for the Latin works of Boccaccio. In the first chapter, after a critical reflection about the double etymology of the two names used by Virgil (“Dido” and “Elissa: Semitic root in the first case > נדד [N D D] ειδὼ /double hypothesis >’ēl ’iššā [female deity] ‒ ’ēl ’eš/’ēl ’eššā [“in the fire”]in the second case), the aim is to find elements of similarity and divergence between Dido and other famous women of the classical literature, such as Helen, Antigone, Nausicaa, Circe, Andromache, but the attention is also focused on the links between Didoand the figure of Arianna by Catullus, without forget some heroines of Seneca’s tragedies. In the second chapter, the Virgilian text (books IV and VI of Aeneid) is analised in a methodological way based on the simultaneous comparison between the versions made by Annibal Caro, Vittorio Alfieri and Rosa Calzecchi Onesti, sometimes adding Giovanni Pascoli’s translation and comment. A paragraph is centered on the comments on Dido’s episode in the Virgilian poem made by Fulgentius and Bernard de Silvestre, whose allegorical integumenta will be very important for Dante. My interest is also centered on the version larmoyante of the Dido story given by Ovidius at first in Heroides VII, but the survey also covers the others loci of Ovidian works where Dido/Elissa is quoted. Departing from the comment by Servius (Dido id est univira), in the third chapter the aim of the research is to investigate how much luck, and in which terms not only poetic, but also ethical and moral, Dido had in the Patristic literature. Above all, for what will be the interpretation of Dante, are the critical readings by Jerome and, conversely, by Tertullian to be highlighted. With reference to Dante, in Canto V of Inferno if it is substantially kept the Virgilianlectio (and could not be otherwise, being Virgil to indicate Didoto Dante into the ranks of lussuriosi), it is interesting the assimilation of the Carthaginian queen with Cleopatra and Semiramis, also a founder of a city: the three women appear already united by Herennianus in the Historia Augusta. The interpretation of Dante's text is conducted using multiple comparisons with various comments(Jacopo Della Lana, Benvenuto da Imola, Pietro Alighieri, Alessandro Vellutello). The presence of Dido in Dante’s works is as well discussed in relation to the Rime petrose (CIII), in the Convivio and the De Monarchia. Starting from theEsposizioni sopra la Commedia, the discussion moves to the presence of Dido in the work of Boccaccio. Dido appearsas one ofBoccacio’s beloved figure. As proof of what I have said we can see the name of Elissa, attributed to one of seven young women members of the «lieta brigata», as well the clear reminiscence of the IV book of the Aeneid related to the dedication of the «IV giornata» to the unhappy loves, where the series opens with the tragic «novella» of Ghismonda. Besidesthe obvious similarities between Dido/Ghismonda and Madonna Fiammetta in the homonymous Elegia, also for the direct influence of the Ovidian model, it is in the Latin works that Boccaccio most conspicuously deviates from the model by Virgil/Dante to recover in full the dignity of the“historical” condition of Dido’s widowhood, in keeping with the Patristic tradition,as shown by widelyin Genealogia deorum gentilium,De claris mulieribus andDe casibus virorum illustrium.Even with regard to Petrarch, I have focused different relationships and the influence between the Virgilian hypotext and Petrarch’s works both in volgare (Trionfi, RVF) and in Latin language (Africa, Secretum, De remediis utriusque fortunae, Seniles). In Triumphus Pudicitie,Petrarch, like Boccaccio shows preferencefor the interpretationof Dido’s story practiced in the Patristic field, declaring Dante’s / Virgil’s reading worthy of the volgo ignorante. In the fourth chapter, moving from the observations on the interpretation about Dante’s Comedia, I analize how much importance this reading has inthe works and in the correspondence of Christopher Landino and Coluccio Salutati and Vegio Maffeo. Moreover, Dido’s model (together with that of Medea and Circe) is crucial for the image of the witch and sorceress Armida in Tasso, after the previous of Ariosto’s Alcina, acting in both cases the Carthaginian Queen's original reference to the figure of the woman who wants to distract the hero from his prescribed fate. If in the fifth chapter I analize the plays of the Renaissance in which the protagonist is Dido (1524, Alessandro Pazzi de 'Medici, 1543, Giraldi Cinthio, 1547, Lodovico Dolce), in the sixth and final chapter I focus my attention on Busenello’ Didone (thereby concentrating on various passages of Francesco Cavalli’s 1641 opera) and finally on Didone abandonata, Metastasio’s 1724masterpiece. Here are brought to light some classical sources and links, literary as well as musical. [edited by author]
X n.s.
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Livres sur le sujet "Miti di origine"

1

Calvetti, Anselmo. Alle origini di miti, fiabe e leggende : Teoderico e altri protagonisti. Ravenna : Longo, 1995.

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2

Francesca, Scarrica, dir. Miti e leggende di Venezia : Le origini, i simboli, le storie e i personaggi di una città sospesa tra l'acqua e il cielo. Roma : Newton Compton, 2007.

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3

Pisciotta, Nino. I Branciforti : Dalle remote origini a Nicolò Placido, storia, miti e leggende : --un pezzo di storia europea e della Sicilia. Barrafranca - Enna : Bonfirraro, 2009.

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4

I Branciforti : Dalle remote origini a Nicolò Placido, storia, miti e leggende : --un pezzo di storia europea e della Sicilia. Barrafranca - Enna : Bonfirraro, 2009.

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5

Centini, Massimo. Il Piemonte delle origini : Un viaggio affascinante tra leggenda e storia, alla scoperta di una regione millenaria che affonda le proprie radici nel mistero : dagli antichi miti celtici alla conquista romana, dai culti solari alla calata di Annibale, fino all'affermarsi del Cristianesimo. Roma : Newton Compton, 1992.

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6

Amici miei, atto 2 : Sceneggiatura originale dell'omonimo film di Mario Monicelli. [Mantua, Italy] : Provincia di Mantova, 1993.

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7

Storia, Mondo. Mitologia Giapponese : I Miti Giapponesi Dalle Origini Del Cosmo Alla Creazione Dell'impero Del Giappone. Esplora la Più Grande Raccolta Di Leggende Orientali Tra Kami, Yokai, Eroi e Fantasmi. Independently Published, 2022.

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8

ANTICO, Mondo MONDO. Mitologia Greca : La Storia e le Origini Dei Miti, Divinità, Ed Eroi Greci Spiegate in Maniera Semplice. Scopri gli dèi Dell'Olimpo, il Viaggio Dell'Eroe, il Ciclo Epico e la Titanomachia, e Di Più ! Independently Published, 2021.

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Chapitres de livres sur le sujet "Miti di origine"

1

Gigante, Lorenzo. « Il sonno della Storia produce miti Il Seicento e le origini della xilografia ». Dans Quaderni di Venezia Arti. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-588-9/014.

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Résumé :
The scarce space that Giorgio Vasari dedicates in his Vite to the woodcut technique meant a long exclusion of wood engraving from Italian artistic historiography, a silence that survived its author for at least two centuries. Only from the second half of the 18th century did a debate on the origins of woodcut begin to develop in Italy. However, the void of historiography was partly filled between the 16th and 17th centuries by significant episodes of interest in 15th-century woodcut, linked not so much to their artistic aspect, but rather to their devotional one. The analysis of a series of cases highlights a certain need at the time to deal with the origins of woodcut. Despite the silence of the official treatises, responses offered often surprising results.
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2

Leo, Julieta, et María José Buchanan. « El mito en la sociedad a través de los elementos políticos y religiosos en la ficción literaria de América Latina (siglos XX y XXI) ». Dans America : il racconto di un continente | América : el relato de un continente. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-319-9/012.

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Résumé :
Following Latin America’s incorporation into the Spanish empire, myths rooted in cultural syncretism arose, which later became instruments for the conquest, oppression and transculturation of the indigenous peoples. This article focuses on the work of writers who, through the re-examining of said myths, sought to capture the essence of ‘Americanity’ without losing their universal sense. These myths are explored through the tone they acquired in Baroque literature, with a later focus on the sociocultural ‘myth’ associated with drug trafficking. Our findings are based on myth as an original principle may be opened a poetic interpretation.
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