Littérature scientifique sur le sujet « Misure di rischio »

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Articles de revues sur le sujet "Misure di rischio"

1

Giannotti, Claudio, et Gianluca Mattarocci. « La scelta della misura di rischio nella classificazione dei fondi immobiliari italiani ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (septembre 2011) : 549–69. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003008.

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Résumé :
Il mercato immobiliare europeo č cresciuto significativamente negli ultimi anni e la realtŕ italiana ha dimostrato una crescita dei prodotti disponibili sia per la clientela retail che istituzionale. La grande diffusione presso il pubblico ha evidenziato l'opportunitŕ di definire delle semplici misure di rendimento/rischio di facile comprensione anche per gli investitori con scarse competenze finanziarie. La soluzione solitamente adottata nell'industria del risparmio gestito č rappresentata dalle misure. La letteratura in materia ha evidenziato la capacitŕ di tali strumenti di selezionare le migliori opportunitŕ di investimento nell'ipotesi semplificatrice di distribuzione normale dei rendimenti. Considerando il mercato italiano, l'articolo esamina la performance dei fondi immobiliari italiani nel periodo 2001-2009 e sottopone a verifica l'ipotesi di normalitŕ dei rendimenti conseguiti. Evidenziati i limiti di tale ipotesi semplificatrice, il contributo confronta i ranking basati sull'indice di Sharpe con quelli ottenuti utilizzando misure Rap che adottano approcci di misurazione del rischio differenti. I risultati ottenuti evidenziano che i diversi ranking portano a risultati non strettamente comparabili e quelli piů stabili nel tempo sono quelli costruiti utilizzando misure di rischio che non assumono l'ipotesi semplificatrice della normalitŕ dei rendimenti. L'esigenza di utilizzare tali misure corrette č piů chiara quando i fondi immobiliari fanno maggiore ricorso al debito e/o sono scarsamente negoziati nel mercato.
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2

Corleto, Francesco. « I contratti derivati come strumenti di gestione del rischio nei mercati agricoli (possibili applicazioni nelle borse merci italiane) ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (décembre 2010) : 159–84. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001012.

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Résumé :
Negli ultimi anni, il settore agricolo ha subito profonde trasformazioni. Le istituzioni dell'Unione Europea hanno, da qualche anno, dedicato particolare attenzione al tema della gestione del rischio in agricoltura. L'evoluzione di un sistema che si discosti dalle misure di stabilizzazione dei mercati e dei prezzi, che per oltre cinquanta anni la Pac ha garantito attraverso il sostegno dei redditi degli agricoltori, non può che seguire progressivamente tappe intermedie. La riforma della Pac, varata nel 2003, ha previsto, infatti, l'introduzione di un sistema di riduzione progressiva obbligatoria dei pagamenti diretti per il periodo 2005-2012. In questo modo, nel 2013 si arriverà ad un sistema in cui gli interventi di sostegno saranno completamente disaccoppiati dalla produzione. Tale aiuto al reddito, soprattutto nella misura disaccoppiata al cento per cento, rischia però di essere socialmente impopolare, in particolare in tempi di stagnazione economica. Lo sviluppo dei mercati finanziari e la presenza di specifici servizi finanziari diretti agli agricoltori, infatti, può rappresentare un valido strumento per favorire la stabilizzazione del reddito degli stessi imprenditori agricoli. In virtù di questi cambiamenti, sarebbe opportuno che i singoli imprenditori agricoli utilizzino autonomamente gli strumenti derivati con la finalità di potersi proteggere dai rischi del mercato.
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Quiroz Vitale, Marco A. « Vittime e schiavi. Il rischio dello stigma sociale ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (novembre 2010) : 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002002.

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Résumé :
La figura estrema della vittima, nell'era della globalizzazione, č lo schiavo ed anche i sistemi giuridici internazionali, con la Convenzione ONU del 2000 e con quella del Consiglio d'Europa del 2005, si sono adattati, dall'inizio del nuovo secolo, ai mutati processi di vittimizzazione che riducono, sempre piů di frequente, i migranti in condizioni di asservimento. In questo articolo l'autore analizza la condizione sociale della vittima-schiavo, a partire dalle ricerche condotte in Italia, mostrando come le evidenze empiriche smentiscono le ipotesi criminologiche secondo cui il semplice coinvolgimento nel rito del processo sia condizione necessaria e sufficiente a liberare le vittime-schiavi dalla loro condizione di inferioritŕ e sottomissione; al contrario la vittima č in grado di uscire dalla sua condizione di deuteragonismo sociale, termine proposto per indicare la peculiare condizione di minoritŕ sociale e strutturale rilevata nelle ricerche empiriche, solo se il rischio di stigmatizzazione viene ridotto grazie all'opera di agenzie di promozione sociale che puntino al recupero di una identitŕ positiva delle vittime. Appaiono, invece, per lo piů ininfluenti le misure di sostegno assistenziale alle vittime che di traducono in meri trasferimenti monetari; tali misure offrono opportunitŕ reali solo se gli enti pubblici erogatori dei sussidi economici operano in rete con le agenzie sociali che siano in grado di inibire i processi di stigmatizzazione e generare aspettative positive di socializzazione e protagonismo.
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Bignamini, Angelo A. « Il rischio calcolato e la relazione con l’assistito : aspetto ambivalente della medicina ». Medicina e Morale 52, no 6 (31 décembre 2003) : 1175–202. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.658.

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Résumé :
I medici ed i loro assistiti sono sottoposti a pressioni perché venga regolarmente valutato il rischio di patologie future e vengano applicate misure di prevenzione primaria e secondaria. Si rilevano alcuni problemi relativi a questa politica, che investono l’affidabilità degli algoritmi e la difficoltà a raggiungere gli obiettivi fissati. A partire dall’osservazione di dati reali da uno studio osservazionale, viene discusso l’impatto sulla giustificazione etica dei meccanismi di screening di popolazione, dell’applicazione sistematica delle misure di prevenzione raccomandate dalle linee guida, e più in generale sulla cosiddetta “cultura della prevenzione”. I punti critici evidenziati sono la necessità di considerare che il singolo soggetto non è il rappresentante medio della popolazione, ma un soggetto individuale con caratteristiche, bisogni, e sensibilità proprie; la consapevolezza che la prevenzione può essere efficace sulla popolazione ma non necessariamente sul singolo; la presa di coscienza che gli obiettivi da raggiungere per la riduzione del rischio devono essere raggiungibili nella realtà mettendo in gioco la libertà-responsabilità del soggetto al di là delle raccomandazioni delle linee guida, e che comunque non può garantire un esito favorevole. Viene infine sottolineato che l’insistenza sulle misure di prevenzione sono anche l’espressione della perdita del senso del limite al diritto alla vita e alla tutela della salute, cioè un’espressione del rifiuto del significato della malattia e della morte.
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Severini, Simone, et Claudia Cupidi. « Le assicurazioni agricole in Italia : evoluzione e prospettive alla luce della riforma della Pac ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (janvier 2013) : 61–96. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-004003.

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Résumé :
Le assicurazioni agricole in Italia: evoluzione e prospettive alla luce della riforma della Pac Considerando che la gestione del rischio puň incrementare la competitivitŕ delle imprese agricole, dal 2009 la politica agricola comune (Pac) interviene con varie misure anche a sostegno delle assicurazioni agricole. Le recenti proposte di riforma della Pac prevedono di spostare queste misure nelle politiche di sviluppo rurale e di introdurre un nuovo strumento di stabilizzazione dei redditi. Questo articolo analizza la recente positiva evoluzione del comparto assicurativo in Italia mostrando che esso č ancora relativamente poco radicato soprattutto nell'Italia centro-meridionale. Successivamente sono analizzate le opportunitŕ e i limiti delle recenti proposte di riforma della Pac.
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Coletti Moia, Elena. « Quali pazienti, quale rischio. Identificazione e correzione : scelte ed aderenza terapeutica ». Cardiologia Ambulatoriale, no 3 (30 novembre 2020) : 163–66. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-2.

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Résumé :
Prima di iniziare una terapia oncologica potenzialmente cardiotossica è importante una valutazione cardiologica basale; essa può essere eseguita da un cardio-oncologo ma spesso in realtà viene attuata dal cardiologo ambulatoriale. La valutazione basale serve a identificare il profilo di rischio cardiovascolare del paziente, a correggere i fattori di rischio modificabili e, nel paziente cardiopatico noto, ad ottimizzare il trattamento. La correzione dei fattori di rischio come ipertensione arteriosa e dislipidemia richiede un adeguato approccio farmacologico ma per abbattere il più possibile il rischio, il paziente deve adottare una correzione dello stile di vita con misure comportamentali come l’interruzione del fumo, l’esercizio fisico ed una adeguata alimentazione. Il paziente con disfunzione ventricolare sinistra o cardiopatia ischemica deve essere valutato con test che permettano di rilevare l’entità del problema e poi intraprendere una terapia la cui scelta ed aderenza va considerata anche in base alle possibili interferenze con i farmaci oncologici.
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Sanza, Michele. « I nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (avril 2011) : 75–86. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001006.

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Résumé :
Il profilo dei nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici si pone all'incrocio tra i cambiamenti avvenuti nel campo dell'epidemiologia dei disturbi psichici e i risultati delle ricerche sul rapporto tra psicopatologia e comportamento violento. Questo approccio va ulteriormente riportato all'evoluzione del quadro normativo di riferimento che, avendo modificato importanti aspetti teorici della non imputabilitŕ e altrettanto importanti aspetti pratici delle misure di sicurezza per i pazienti rei non imputabili, ha determinato nuovi fabbisogni organizzativi e di competenza tecnica nei Dipartimenti di Salute Mentale. Il quadro di lettura che si propone, tende a trovare la definizione del profilo dei nuovi pazienti a rischio di comportamenti antigiuridici nelle prospettive epidemiologica, clinica, giuridica, e dell'organizzazione dei servizi. Questi aspetti, del resto, devono essere visti in un'ottica di sistema, come parti reciprocamente interagenti, di cui occorre definire i punti di contatto, affinché le conoscenze del quadro di riferimento teorico, cosě composto, si possano tradurre in percorsi operativi di tipo professionale nei Dipartimenti di Salute Mentale.
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Mandolfo, S. « “Lock therapy” : da utopia a realtà ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 2 (26 janvier 2018) : 34–39. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1134.

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Résumé :
Negli ultimi anni la presenza di cateteri venosi centrali permanenti (CVCp), quale accesso vascolare per l'emodialisi, rappresenta un'evenienza sempre più comune. Il problema principale del CVCp è rappresentato dal biofilm che a sua volta determina un aumento di rischio d'infezione e di trombosi. Recentemente è stata posta particolare attenzione alla soluzione di chiusura “lock” del CVCp. L'eparina andrebbe abbandonata poiché induce più rapidamente lo sviluppo di biofilm ed espone il paziente a rischio di sanguinamento dovuto all'overspil-ling. La soluzione citrato (3.8%) determina attualmente il migliore rapporto rischio/beneficio sul funzionamento del CVC, ma non offre vantaggi sulla riduzione delle infezioni. Le soluzioni con citrato ipertonico (46.7%) e con antibiotico (AML) andrebbero riservate solo su pazienti con elevata incidenza di episodi d'infezione e nei quali non è possibile una sostituzione del CVCp. Le AML andrebbero usate per periodi brevi per il rischio di sviluppo di resistenze. Per l'etanolo è necessario attendere l'esito di importanti trial. Nella corretta gestione del CVC, qualunque “lock” sia utilizzato, va sempre ricordato il continuo addestramento del personale e l'applicazione delle misure igieniche universali.
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Di Pietro, Maria Luisa, et Maria Beatrice Fisso. « Donna e lavoro : considerazioni etico-giuridiche sulla prevenzione del rischio riproduttivo ». Medicina e Morale 44, no 3 (30 juin 1995) : 447–87. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.980.

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Résumé :
E' oramai noto che le attività lavorative possono influenzare, in modo diretto o indiretto, la salute: da questa consapevolezza ha avuto origine, nel tempo, una sempre maggiore attenzione nei confronti degli effetti nocivi di sostanze "sospette" in ambiente di lavoro. In questo articolo viene affrontato un aspetto particolare del rischio lavorativo, cioè il rischio a seguito dell'esposizione della donna a sostanze chimiche o ad agenti fisici o biologici che possono alterare la sua capacità riproduttiva o essere causa di gravi danni alla prole che è stata o verrà concepita. Dopo aver fatto distinzione tra rischio riproduttivo (la possibilità che una sostanza possa interferire con o impedire il concepimento) e rischio di sviluppo (la possibilità di produrre nel nascituro o successivamente nel nato fino alla pubertà anomalie strutturali, deficit funzionali o la morte), e aver analizzato il meccanismo di azione delle sostanze chimiche e degli agenti fisici e biologici più di frequente presenti in ambiente di lavoro, e precisato il momento di interferenza (la oogenesi, la gravidanza, l'allattamento), le Autrici individuano ed esaminano criticamente le possibili modalità di prevenzione del rischio riproduttivo e di sviluppo. Dall'individuazione delle situazioni a rischio alla messa a punto delle misure di controllo necessarie per ridurre o eliminare l'esposizione dei lavoratori, all'informazione dello stesso sull'esistenza e sull'entità del rischio: un'analisi che, in un'ottica personalistica, vorrebbe indicare - anche alla luce delle normative vigenti - nuove strade perché si possa attuare una reale tutela della lavoratrice e una vera politica di protezione fetale.
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Cusin, Ambra. « Misure antisismiche per la mente : strumenti per tollerare l'insicurezza in situazioni di emergenza ». GRUPPI, no 3 (octobre 2011) : 27–42. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003004.

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Résumé :
Nel lavoro si raccontano le impressioni e le osservazioni fatte durante l'esperienza in Abruzzo (terremoto 2009) allo scopo di stimolare la riflessione e costruire degli interventi di emergenza chiedendosi se č pensabile una psicoanalisi dell'emergenza e se esiste qualche modalitŕ della psicoanalisi che operi per aiutare a tollerare l'insicurezza in situazioni di emergenza. Sono pensabili infatti degli interventi che non si limitino a tranquillizzare le persone accogliendo il loro trauma, ma in cui si cerchi dei modi piů articolati per: 1) sviluppare modalitŕ con cui dare senso al trauma (a livello personale e gruppale); 2) imparare a costruire la cultura del rischio da abbinare a quella della sicurezza cosě da attrezzarsi ai rischi inevitabili che il vivere comporta pur restando vigili nell'impegno civile a garantire il massimo della sicurezza possibile; 3) evidenziare un modello psicoanalitico adeguato ad avviare nella popolazione azioni di cittadinanza attiva per proteggerla dalla passivizzazione, dando spazio alla componente adulta e responsabile che non deve bidimensionalizzarsi in una ossequiente dipendenza (assunto di base di dipendenza) o in una ribellione paranoica e autodistruttiva (assunto di base di attacco e fuga).
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Thèses sur le sujet "Misure di rischio"

1

Dalla, Costa David <1994&gt. « Selezione di portafoglio con diverse misure di rischio : applicazione di una metaeuristica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16550.

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Résumé :
Il presente elaborato si propone l'obiettivo di analizzare i risultati ottenuti dalla soluzione di un problema di ottimizzazione di portafoglio vincolata. Viene proposto un confronto fra diversi investimenti che utilizzano quattro differenti misure di rischio: la varianza, il value-at-risk, l'expected shortfall e il value-at-risk entropico. Le aspettative sono di riscontrare che misure relativamente più recenti, come l'expected shortfall, e maggiormente affinate, quali l'entropic VaR, producano risultati sensibilmente migliori rispetto alle loro controparti più datate. Gli strumenti finanziari che vanno a comporre l'investimento sono rappresentati dagli Exchange Traded Funds, conosciuti come ETF. A causa delle loro caratteristiche, si sono ritenuti gli ETF assets particolamente interessanti da utilizzare in questo studio. Il problema di ottimizzazione è stato sottoposto ad una serie di vincoli con l'obiettivo di rendere il problema quanto più simile alla realtà dei mercati finanziari e, allo stesso tempo, renderlo più efficiente limitando ad esempio l'eccessiva frammentazione degli investimenti nei vari titoli. I pesi ottimi necessari alla costruzione dei portafogli sono calcolati utilizzando una metaeuristica bio-ispirata conosciuta come Particle Swarm Optimization.
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Chiarlanti, Isotta <1989&gt. « Rischio sistemico : misure di connettività parametriche e non parametriche ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8941.

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Résumé :
Il rischio sistemico ed il suo meccanismo di propagazione hanno assunto un ruolo importante nell'economia, come si è potuto osservare a seguito della recente crisi finanziaria del 2007-2009 che ha colpito la maggior parte dei mercati finanziari internazionali. Il grado di connessione tra le istituzioni finanziarie è uno dei fattori scatenanti di una crisi; gli shock che si manifestano nel mercato tendono a propagarsi con effetto domino sui soggetti del sistema strettamente connessi tra loro. Il test di causalità di Granger è considerato una misura utile per la previsione e l'eventuale prevenzione di situazioni di crisi. Obiettivo dell'elaborato è dimostrare l'esistenza di metodi alternativi al test di causalità di Granger per la verifica delle connessioni tra istituzioni. Dopo aver considerato diversi test di cointegrazione (test di Phillips Ouliaris, di Johansen e l'Error Correction Mechanism (ECM), si è attribuita particolare importanza al test di causalità non parametrico di Diks e Panchenko, al fine di studiare la presenza di causalità anche in termini non lineari. Infine si sono individuati e stimati i network di connessioni tra le istituzioni del mercato finanziario Europeo. A tale scopo, grazie all'ausilio del software statistico R, si sono prese in esame delle serie storiche relative a banche ed assicurazioni (Gennaio 2004 a Dicembre 2012) e, dopo aver effettuato i test, sono state rappresentate le suddette connessioni attraverso i grafi.
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Braga, Federico <1995&gt. « Confronto di selezione di portafogli con differenti misure di rischio mediante Particle Swarm Optimization ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16076.

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Résumé :
Nell'elaborato viene inizialmente descritto il modello di selezione di portafoglio alla Markowitz. Successivamente se ne illustrano le criticità e di conseguenza delle possibili estensioni con l'aggiunta di vincoli e misure per il rischio diverse dalla varianza (Valute at Risk ed Expected Shortfall). In conclusione si introduce la Particle swarm optimization e viene condotto uno studio su 33 dei principali 40 titoli del mercato finanziario italiano (FTSE MIB) confrontando qual è il portafoglio più efficiente tra: - Quello basato sulla varianza (Markowitz); - Quello basato sul Value at Risk; - Quello basato sull'Expected Shortfall.
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Cusin, Francesco <1988&gt. « Misure di rischio sistemico e connettività nei mercati finanziari : analisi del mercato Europeo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1941.

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Résumé :
Le connessioni tra i soggetti che operano nei mercati finanziari sono diventate negli ultimi anni sempre più intense e numerose, comportando un aumento del rischio che una situazione di tensione di uno o pochi intermediari si propaghi a livello sistemico. Applicheremo delle misure econometriche di connettività e di rischio sistemico ad alcune istituzioni finanziarie dei principali mercati europei, per analizzare la situazione che sussiste nelle relazioni tra le istituzioni stesse e cercheremo di capire se tali misure hanno anche un potere predittivo, ossia fungono da "early warning indicators", sulle possibili crisi sistemiche.
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Prestipino, Daniela <1970&gt. « Nuovi scenari di rischio e misure user-centric per la protezione dei dati personali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8248/1/Prestipino_Daniela_Tesi.pdf.

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Résumé :
Questa tesi di Dottorato discute la centralità degli utenti nei processi di gestione della privacy e della protezione dei dati personali, propone e sostiene un modello applicativo basato su politiche users-centric di tipo Sticky Privacy Policies per un efficace e dinamico controllo contestuale del trattamento e della divulgazione dei dati personali, in contesti informazionali rispetto ai quali il mantenimento dei requisiti di qualità tanto dell’informativa quanto del consenso o dell'autorizzazione al trattamento risultano critici per il differenziarsi – rispetto alle condizioni iniziali, dei possibili utilizzi, delle molteplici finalità e dei possibili soggetti interessati. La ricerca tiene conto sia delle prescrizioni regolatorie giuridiche allo stato vigenti sia di quelle tecniche, quindi degli standard applicativi de facto in materia di privacy framework; propone rinnovate forme di rischio in contesti distinti da elevata inferenza informativa e da una pluralità di soggetti interessati (Multiple Subjects Personal Data), esemplificandone e provandone alcune implicazioni per le informazioni personali condivise nella lista contatti dell’App WhatsApp Messenger e rispetto alle quali formula azioni di controllo basate sull’utilizzo di Sticky Privacy Policies; propone una modellazione della privacy per l’espressione di politiche d'uso user-centric associate alla struttura dati. La tesi è organizzata su cinque capitoli. I primi tre capitoli descrivono rispettivamente lo scenario normativo e il passaggio in atto tra la Direttiva 24 Ottobre 1995 e il Regolamento Europeo 679/2016 del 24 Aprile 2016; lo stato dell'arte in tema di dato personale e privacy; le contromisure strumentali alla protezione delle informazioni stesse in relazione alle criticità occorrenti. Il quarto e il quinto capitolo contengono una nuova concettualizzazione della privacy e delle nuove vulnerabilità a supporto della quale illustra una semplice Proof of Concept nel contesto d'uso dell’App WhatsApp Messenger.
This PhD thesis assesses the centrality of users in the privacy and personal data process management. It proposes and defends an application model based on user-centric policies based on Sticky Privacy Policies for an effective and dynamic control and distribution of personal data under circumstances where the maintenance of quality elements concerning the consent or the authorization for the data treatment are crucial changing – in comparison to the initial conditions, the possible applications, the multiple purposes and the multiple subjects involved. The research takes into account both legal and technical requirements in place, therefore including the application standards de facto related to the privacy requirements; it proposes new types of risks in situations with an high degree of informative inference and Multiple Subjects Personal Data, demonstrating and proving some of the implications for the personal information shared in the contact list of the App WhatsApp Messenger and for which it proposes control actions based on the Sticky Privacy Policies; it also proposes a modelling of privacy to express user-centric privacy policies. The thesis is structured on five chapters. The first three chapters describe the regulatory environment and the changes from the Directive 24 October 1995 and the European Rule 679/2016 dated 24 April 2016; the current situation in terms of personal data and privacy, the remedy actions for the protection of the personal data information. The fourth and the fifth chapters include new privacy and weaknesses concepts in relation to which the document shows a simple Proof of Concept in the contest of WhatsApp Messenger App.
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Gallocchio, Cristina <1993&gt. « PSO vs FWA : due metaeuristiche per la selezione di portafogli basati sulle misure di rischio coerenti two-sided ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11768.

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Résumé :
L’elaborato affronta il problema di selezione di portafogli basati sulle misure di rischio coerenti e su vincoli misti-interi. Nel primo capitolo si analizza il problema di selezione del portafoglio alla Markowitz soffermandosi sul criterio media-varianza e sulla costruzione della frontiera efficiente. Per individuare il portafoglio ottimo sulla frontiera efficiente s’introduce il concetto di funzione di utilità quadratica e di curve d’indifferenza. Nel secondo capitolo si propongono due algoritmi per la risoluzione dei problemi di selezione del portafoglio: la Particle Swarm Optimization (PSO) e il Fireworks Algorithm (FWA). Dopo aver dato una classificazione delle possibile tipologie di algoritmi, si analizzano in dettaglio le metaeuristiche, classe di algoritmi a cui appartengono sia la PSO che la FWA. Nel terzo capitolo si muovono alcune critiche alla teoria di Markowitz proponendo due modifiche per rendere il problema più verosimile al comportamento degli investitori e alle reali condizioni dei mercati finanziari. Innanzitutto s’introducono dei vincoli al problema come il vincolo di bilancio, la frazione minima e massima d’investimento per ciascun titolo, il numero minimo e massimo di titoli da detenere in portafoglio, il vincolo sul rendimento medio minimo e il vincolo di non negatività. La seconda modifica riguarda invece la misura di rischio; la varianza, utilizzata nel portafoglio alla Markowitz viene sostituita da una misura di rischio coerente two-sided. Dopo aver applicato queste due modifiche, il problema di selezione del portafoglio comprenderà sia la minimizzazione della misura di rischio ma anche l’introduzione dei vincoli illustrati. Il problema così declinato risulta un problema vincolato, tuttavia le due metaeuristiche descritte nel secondo capitolo, sono nate per problemi non vincolati. Si propone quindi la trasformazione del problema vincolato in un problema non vincolato, attraverso il metodo delle penalità esatte. Nell’ultimo capitolo il modello viene applicato a 30 titoli del mercato statunitense; i titoli sono stati scelti tra i 100 più attivi al 30/09/2017. Per analizzare il modello sono stati determinati 3 scenari di 18 mesi ciascuno. I rendimenti delle serie storiche di ogni scenario sono stati suddivisi in due parti: in-sample, con lunghezza di 12 mesi e out-of-sample, con lunghezza di 6 mesi. L’analisi prevede che se la misura di rischio utilizzata e il rendimento atteso del portafoglio hanno valori simili sia nell’in-sample che nell’out-of-sample, allora le percentuali d’investimento suggerite dall’in-sample dovrebbero essere le migliori percentuali d’investimento anche per il periodo out-of-sample. Per effettuare l’analisi appena descritta sono stati implementati in Matlab i codici della PSO e del FWA. Infine, le due metaeuristiche vengono confrontate in base ai dati ottenuti.
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Mattei, Marco <1989&gt. « La Particle Swarm Optimization per i problemi di selezione di portafoglio con misure di rischio coerenti : Una applicazione in media-Expected Shortfall ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7736.

Texte intégral
Résumé :
In questo elaborato viene affrontato il problema di selezione di portafoglio utilizzando una misura di rischio coerente come l'Expected Shortfall. L'introduzione di vincoli misto-interi imposti al problema, conferiscono un approccio operativo al modello, che verrà risolto utilizzando una recente tecnica basata sulle metaeuristiche di ispirazione biologica. La validità del modello verrà infine provata con l'applicazione al mercato valutario internazionale dal punto di vista di diversi operatori
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Pappalardo, Maria Manuela. « Sistemi e misure di protezione internazionale dello straniero tra ordinamento italiano ed europeo, indagine sui modelli di valutazione del grado di personalizzazione del rischio ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2019. http://hdl.handle.net/10761/4097.

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Résumé :
La tesi affronta il tema del risk assessment nel sistema della protezione internazionale dello straniero richiedente asilo. La disciplina giuridica dei rifugiati, com è noto, non considera espressamente le modalità di accertamento del rischio di subire una persecuzione o un danno grave. Eppure, la valutazione del rischio è essenziale nel giudizio prognostico teso al riconoscimento della protezione internazionale. In tale contesto, la tesi propone una lettura della normativa esistente in materia attraverso la rappresentazione di un paradigma volto a verificare le possibili situazioni di rischio che tipicamente si presentano all organo giudicante nell esame delle domande di asilo. Verificati i profili di tensione che derivano dall applicazione concreta del paradigma del rischio , la ricerca si focalizza sull ipotesi specifica di risk assessment nei confronti delle donne richiedenti asilo per ragioni legate a situazione di violenza di genere . A tal fine vengono analizzati alcuni casi scelti sul rischio di mutilazioni genitali femminili, di tratta con finalità di sfruttamento sessuale e di matrimonio forzato sulla base dell appartenenza della vittima ad un particolare gruppo sociale. Attraverso un analisi empirica e comparativa della prassi giurisprudenziale interna di alcuni Stati membri dell UE, emergono gli orientamenti e gli approcci delle giurisdizioni interne utili ad individuare alcuni specifici fattori di rischio che consentono di concedere la protezione internazionale, fattori particolarmente connessi ai diritti economici, sociali e culturali delle donne richiedenti asilo.
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Caruso, Silvia. « Valutazione sperimentale della stabilita motoria tramite misure inerziali in soggetti con esito di ictus ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6337/.

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Résumé :
L’ictus rappresenta una delle principali cause di invalidità poiché compromette la deambulazione, incrementando l’incidenza di cadute nei soggetti colpiti. Lo studio della stabilità motoria è fondamentale per l’identificazione dei soggetti a rischio di caduta. I diversi indicatori clinici attualmente utilizzati negli ospedali non sono in grado di fornire una valutazione quantitativo predittiva della stabilità della deambulazione. Lo scopo di questa tesi è indagare una serie di misure sperimentali e valutarne il possibile utilizzo ad integrazione o sostituzione di scale cliniche per l’analisi della stabilità motoria e la prevenzione del rischio di cadute. Analizzando il segnale di accelerazione del centro di massa corporeo di 33 soggetti post stroke sono stati ottenuti gli indici strumentali di interesse. Il corpo centrale di questa tesi consiste nell'analisi statistica condotta tramite modelli di regressione lineare che mettono in correlazione parametri clinici (acquisiti per mezzo di test e questionari) e indici strumentali. Lo studio presente ha reso note importanti correlazioni tra parametri clinici e strumentali, che permettono di affermare l’utilità di tali indici strumentali per una valutazione dei soggetti a rischio di caduta.
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Lauretti, Federica. « Valutazione della stabilità motoria in soggetti post-stroke tramite misure inerziali ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6036/.

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Résumé :
I test clinici e i questionari generalmente non sono in grado di fornire una valutazione predittiva e quantitativa della stabilità motoria. Permettono al clinico di esaminare la forza muscolare del paziente, il grado di spasticità, la funzionalità motoria e l'autonomia nello svolgimento delle normali attività, ma non di capire quanto il soggetto sia stabile. Sono stati esaminati diciotto pazienti con esiti di stroke in fase post acuta ed il 38% ha affermato di essere caduto almeno una volta nell'arco degli ultimi dodici mesi. Adottando una politica di prevenzione delle cadute si potrebbero limitare questi eventi che vanno ad aggravare un quadro clinico già compromesso. Per tale motivo sono attualmente oggetto di studio misure biomeccaniche, eseguite in laboratorio, atte a definire metodi con alta sensibilità e specificità per la valutazione della stabilità del cammino. Nel presente lavoro le misure strumentali sono state ottenute partendo dal segnale di accelerazione del centro di massa corporeo. Servendosi di un'unità inerziale munita di accelerometro triassiale è stato possibile, durante il cammino, ricavare l'andamento delle accelerazioni antero-posteriore, medio-laterale e verticale. Grazie ad un algoritmo, messo a punto nel Laboratorio di Bioingegneria della Facoltà di Cesena dall'Ing. Federico Riva, sono stati estrapolati gli indici strumentali. Il corpo centrale di questa tesi consiste nell'analisi statistica condotta tramite modelli di regressione lineare che mettono in correlazione parametri clinici (acquisiti per mezzo di test e questionari) abitualmente usati in ospedale e indici strumentali.
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Livres sur le sujet "Misure di rischio"

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Santoro, Carlo Maria, dir. Evoluzione del rischio da sud in connessione con il prevedibile progresso tecnologico e misure di difesa : Collana del Centro Militare di Studi Strategici ; 71. Rome, Italy : CeMiSS - Rivista Militare, 1995.

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Gensini, Gian Franco, et Augusto Zaninelli, dir. Progetto RIARTE. Florence : Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-906-1.

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Résumé :
Le malattie cardiovascolari rappresentano un’area clinica in cui maggiormente si avverte la necessità dello sviluppo di risposte assistenziali efficaci e sostenibili, nel cui ambito lo specialista deve svolgere un ruolo determinante, contribuendo a mettere in atto strategie gestionali condivise dalle diverse professionalità sanitarie e sostenute a livello istituzionale. I 200 casi clinici riportati dal progetto RIARTE sono, senza dubbio, una fotografia fedele, reale e pratica della realtà clinica in Italia per quanto attiene alle due categorie osservate: pazienti con rischio cardio e cerebrovascolare superiore al 20% secondo le tabelle del rischio SCORE e pazienti con ipertensione di difficile controllo. In entrambi i casi clinici l’adozione, nelle misure farmacologiche, della terapia a base di calcio-antagonisti diidropiridinici è apparsa efficace, sicura, di facile associazione con altre terapie e caratterizzata da un rapporto costo-efficacia particolarmente favorevole.
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Chapitres de livres sur le sujet "Misure di rischio"

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Menoncin, Francesco. « I tassi di interesse ». Dans Misurare e gestire il rischio finanziario, 123–36. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_9.

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Menoncin, Francesco. « Prezzatura di titoli mediante simulazione ». Dans Misurare e gestire il rischio finanziario, 249–59. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_16.

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Menoncin, Francesco. « La formula di Black e Scholes ». Dans Misurare e gestire il rischio finanziario, 239–48. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_15.

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Menoncin, Francesco. « Valutazione di un Interest Rate Swap ». Dans Misurare e gestire il rischio finanziario, 277–90. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_19.

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Menoncin, Francesco. « Il rapporto di copertura (hedge ratio) ». Dans Misurare e gestire il rischio finanziario, 111–22. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_8.

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Menoncin, Francesco. « Interpolazione della curva dei tassi di interesse ». Dans Misurare e gestire il rischio finanziario, 267–76. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_18.

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Menoncin, Francesco. « Il portafoglio con vincoli di disuguaglianza (la funzione quapro) ». Dans Misurare e gestire il rischio finanziario, 149–59. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1147-2_11.

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Actes de conférences sur le sujet "Misure di rischio"

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Di Giacomo, Tullia Valeria. « Riconnettere i percorsi della memoria per valorizzare e salvaguardare : la riqualificazione del corridoio fluviale dell’Aniene ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7968.

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Résumé :
I territori attuali, spesso frammentati dal crescente e incontrollato consumo di suolo hanno bisogno di una pianificazione che ristabilisca la continuità dei luoghi contribuendo a tessere nuove relazioni, intese come legami fisici o immateriali, ed eventualmente ricostruire preesistenti legami di senso depauperati o eliminati. Come mostrato dal crescente uso dei moderni strumenti di comunicazione che altro non fanno che creare delle reti per facilitare la comunicazione e il collegamento tra persone nello spazio digitale, allo stesso modo rimane evidente la necessità di creare delle reti di collegamento nello spazio fisico: collegando i diversi paesi, collegando gli abitanti gli uni agli altri, collegando gli abitanti con il territorio e le sue risorse storiche e ambientali. In misura ancora più marcata, si ritrova l’urgenza di restituire un senso ad alcuni luoghi che hanno subito una trasformazione e una perdita di ruolo, di uso, di cura e quindi di dignità. Il caso di studio si colloca a Roma, lungo il corso del fiume Aniene, nel corridoio fluviale che ancora sopravvive all’aggressione del consumo di suolo e che tuttavia necessita di particolari attenzioni verso la protezione della risorsa ambientale e verso la protezione dai rischi connessi dalla presenza del corso d’acqua a ridosso di zone anche fortemente urbanizzate. L’obiettivo è quello di ricucire la frammentazione urbana e impedire l’ulteriore consumo di suolo lungo questi spazi aperti che sono il risultato di interventi di urbanizzazione, i cosiddetti “vuoti” di risulta, gli SLOAP (Space Left Over After Planning).
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