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1

Dei, Luigi. Revealing Ravel : la scienza racconta Boléro. Florence : Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-657-2.

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Résumé :
Raccontare la musica con la scienza. È la scommessa alla base di Revealing Ravel: la scienza racconta Bolero, pièce musicale per voce recitante, multimedia e orchestra sulle note del compositore francese. L’autore e protagonista è Luigi Dei, docente di Chimica al Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”. Dei si misura attraverso un approccio insolito con la composizione di Maurice Ravel, a fianco dell’Orchestra sinfonica del Conservatorio “Luigi Cherubini”, diretta dal Maestro Paolo Ponziano Ciardi: per la scienza, infatti, la musica è energia che si propaga attraverso la materia grazie a vibrazioni generate dagli strumenti che, con opportune risonanze, generano timbri, ritmo, melodia e armonia. Il Bolero, brano musicale particolarmente adatto a comprendere la meraviglia che sta dietro alla produzione dei suoni, viene letto come una favola fantastica. La pièce musicale, che consolida la collaborazione fra due importanti istituzioni culturali del territorio fiorentino, l’Ateneo e il Conservatorio, unisce alla recitazione e all’ascolto dal vivo, la comunicazione per immagini grazie a un apparato multimediale a cura del Servizio Produzione Contenuti Multimediali dell’Ateneo.
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2

Vincieri, Martina. L'integrazione dell'obbligo di sicurezza. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg288.

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Résumé :
Il presente studio monografico indaga gli strumenti variamente deputati ad accrescere le garanzie di tutela della salute dei lavoratori e ad elevare gli standard di sicurezza previsti normativamente. Rispetto alle previsioni di cui al d.lgs. n. 81/2008 possono essere create, ad iniziativa del datore di lavoro o in accordo tra le parti, misure o soluzioni ulteriori dirette al perfezionamento e all’integrazione dell’obbligo di sicurezza. La trattazione si snoda attraverso le «buone prassi», quali atti unilaterali del datore di lavoro, le misure inserite e negoziate all’interno di una intesa contrattuale, prevalentemente a livello d’azienda, nonché i modelli organizzativi, frutto di una scelta libera e insieme “necessitata” del datore di lavoro. L’Autrice si sofferma sull’esatto raccordo con l’art. 2087 c.c., posto che le soluzioni migliorative, unilaterali o contrattate, e i modelli organizzativi sono considerati misure per adempiere l’obbligo di sicurezza. La rilevanza degli strumenti menzionati induce a riflettere sulle conseguenti implicazioni giuridiche e a verificarne la diffusione in altri Stati membri. L’analisi comparata è, in particolare, volta a mettere in luce i meccanismi partecipativi e le sedi di confronto e di promozione della formazione di regole in azienda per la tutela della sicurezza sul lavoro.
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Silva, Denise dos Santos Vasconcelos. Direito à educação : efetividade, justiciabilidade e protagonismo cidadão. Brazil Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.31012/978-65-87836-88-1.

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Résumé :
The present study discusses the role of the judiciary concerning the interpretation of the right to education, with emphasis on the educational constitutional principles, on the basic content of the right to education and on the problems faced by this right. Furthermore, the present study pursuits to bring the risks that the excessive judicialization of the education brings to the balance between powers and the natural order of administration itself and public policies management in which the executive and legislative as powers elected by the people, develop, approve and initiate such programmatic actions; the lack of technical capacity of the judiciary to manage such complex matters; and the absence of infinite public resources to look after all the rights and benefits contained in the constitutions of the democratic states. As the education is a right related to the human dignity, development and citizenship, this way it should be carried out with diligence: 1. by the public authorities, specially the judiciary that even though it has not been elected by the universal suffrage, will not be able to remain inert in cases of inefficiency of the executive and legislative, for this purpose, it will be necessary mechanisms that provide more legitimacy in the acting of the judge, avoiding an inappropriate misuse of powers; and 2. by all members of society, as doers of their citizen position in search of a more decent life, once that through education (for) democracy, rights connected to freedom and to personal development are also accomplished.
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Leite, Leonardo Canez. Direito e pesquisa : Um dossiê de artigos científicos - Volume 2. Brazil Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.31012/978-65-5861-230-8.

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Résumé :
Essential to the administration of justice, the lawyer plays a key role in postulating a decision favorable to his constituent and convincing the judge. However, it is common in nature to the formation and performance of bad professionals, who, due to their inconsistent actions or omissions, cause damage, whether material or moral, in the face of claims to be reached by their contractors, forming in the popular imagination a pejorative stereotype regarding the performance. from the lawyer. However, it is part of this area, a very small percentage that denigrate the image of valuable operators of the law. Thus, the Civil Liability of the Lawyer before the Theory of the Loss of a Chance becomes possible, because through misery, lack of knowledge, among others, according to the Brazilian Bar Association, lead the professional services contractor. attorneys to suffer direct or indirect damages, as they see the possibility of obtaining any economic advantage or avoid an injury, given the lost chance. Thus, even if the damage is uncertain, but if concrete probabilities are present, it should be compensated, not for the unwanted end result, but for the mere loss of the chance of achieving it.
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Bonacini, Pierpaolo. Multa scripsit nihil tamen reperitur Niccolò Mattarelli giurista a Modena e Padova (1240 ca.-1314 ca.). Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg292.

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Résumé :
Il volume è dedicato a ricostruire il profilo biografico e dottrinario del modenese Nicolò Mattarelli, docente di diritto civile a Padova dai primi anni Novanta del secolo XIII al secondo decennio del Trecento. La ricerca si sviluppa lungo tre tappe distinte ma reciprocamente interconnesse: la conoscenza delle esperienze pubbliche e private del giurista basata, in larga misura, sulla lettura dei registri dei Memoriali notarili conservati all’Archivio di Stato di Modena; la ricostruzione della sua produzione didattica e scientifica grazie al recupero di numerosi manoscritti in archivi e biblioteche italiane e straniere, integrata dai folti richiami alle sue opinioni che emergono nella posteriore dottrina civilistica senza tuttavia oltrepassare, nell’utilizzo diretto di sue opere, la soglia del primo Quattrocento; e infine la memoria postuma di Mattarelli messa a fuoco seguendo i variegati percorsi della storia e della bibliografia giuridica e della bibliografia con ambizioni universali. Testimonianze, queste ultime, che si rivelano preziose per osservare le forme e le modalità con cui si è conservato e diffuso, nello spazio e nel tempo, il ricordo del giurista modenese, delle tappe salienti della sua attività di docente e delle labili tracce delle sue opere che ancora sopravvivono in età moderna sino a un recupero più corposo e criticamente sorvegliato che si avvia unicamente dallo scorcio del Settecento.
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Craig, Paul, et Gráinne de Búrca. 15. Review of Legality :. Oxford University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.1093/he/9780198714927.003.0015.

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Résumé :
All books in this flagship series contain carefully selected substantial extracts from key cases, legislation, and academic debate, providing able students with a stand-alone resource. This chapter discusses the grounds for judicial review of a Union act. Article 263 of the Treaty on the Functioning of the European Union (TFEU) specifies four grounds for review: lack of competence; infringement of an essential procedural requirement; infringement of the Treaty or any rule of law relating to its application; and misuse of power. Judicial review, whether direct through Article 263 or indirect through Article 267, is designed to ensure that decision-making is legally accountable.
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Torre, Valeria. La «privatizzazione» delle fonti di diritto penale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg266.

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Résumé :
Il declino della legislazione di fonte statuale e la progressiva espansione della tendenza alla cosiddetta autonormazione hanno determinato un fenomeno per effetto del quale la disciplina di ampi settori delle attività sociali non è più rimessa all’originaria competenza statale, ma è, invece, affidata a quelli che sono i suoi più diretti destinatari, sì da dar luogo ad una sostanziale autodisciplina dei loro rapporti. Tali procedure di autoregolamentazione urtano, sul terreno del diritto penale, con il principio-cardine di questo ramo dell’ordinamento giuridico, che è rappresentato dal principio di [ii]riserva di legge . L’Autrice ritiene che questo contrasto possa essere superato in forza delle garanzie di democraticità interna che quelle procedure di autonormazione e di co-legislazione assicurano; e che, d’altra parte, le statuizioni, che ne sono il prodotto, paiono garantire un grado di effettività ben maggiore di quello associabile a quelle promananti da una legislazione statuale (che si vuole) esposta ad un alto grado di ineffettività. La materia sulla quale viene vagliata la tenuta complessiva di questi assunti è la disciplina penale della sicurezza sul lavoro. Si intraprende, in tal senso, un’ampia e articolata indagine comparata, che ha ad oggetto i paesi di common law e in particolare i modelli offerti dall’esperienza inglese e statunitense. Questa documentata disamina vale a confortare l’assunto per cui il ricorso all’autodisciplina, in sede di normazione avente ad oggetto la sicurezza sul lavoro nelle imprese, lungi dal condurre a riedizioni occulte del liberismo, garantisce il rispetto di tutti gli interessi in gioco; ciò in specie se e nella misura in cui alla stessa autodisciplina si abbina un sistema di controlli pubblici efficienti.
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Babor, Thomas, Jonathan Caulkins, Benedikt Fischer, David Foxcroft, Keith Humphreys, María Elena Medina-Mora, Isidore Obot et al. Drug Policy and the Public Good. Oxford University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780198818014.001.0001.

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Résumé :
Drug Policy and the Public Good presents the accumulated scientific knowledge of direct relevance to the development of drug policy on local, national, and international levels. The book explores both illicit drug use and non-medical use of prescription medications within a public health perspective. A conceptual basis for a rational drug policy is presented, along with new epidemiological data on the global dimensions of drug misuse, significant trends in drug epidemics, and the global burden of disease attributable to drug misuse. The markets for both illicit and legally prescribed psychoactive substances are described, showing that these two sources of drug supply are becoming increasingly connected in many countries. The core of the book is a critical review of the cumulative scientific evidence in five general areas of drug policy: primary prevention programmes in schools and other settings; treatment interventions and harm reduction approaches; attempts to control the supply of illicit drugs, including drug interdiction and law enforcement; decriminalization and penal approaches; and control of the legal market through prescription drug regimes. The final chapters discuss the trend toward legalization of some psychoactive substances in different parts of the world and describe the need for a new approach to drug policy that is evidence-based, realistic, and coordinated. The evidence reviewed in this book suggests that an integrated and balanced approach to evidence-informed drug policy is more likely to benefit the public good than are uncoordinated efforts to reduce drug supply and demand.
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9

Cohen, Stacy A., Margaret M. Haglund et Larissa J. Mooney. Treatment Options for Older Adults with Substance-Use Disorders. Oxford University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.1093/med/9780199392063.003.0010.

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Résumé :
Due to co-occurring medical disorders, psychosocial differences, functional and cognitive limitations related to aging, and the potential for multiple medication interactions, unique considerations must be made when addressing the diagnosis and treatment of SUDs among the elderly. Better information is needed on all fronts, from initial screening and assessment, to triaging to appropriate levels of care, to behavioral therapies and pharmacological treatment. Guidelines should help direct providers, families, and patients identify appropriate and individualized treatment programs. Encouragingly, outcomes appear to be as good, if not better, in the older population than in younger adults treated for SUDs. As the “baby boomer” population ages, more older adults will need treatment for illicit drug use, alcoholism, and the misuse of prescription medications. Greater education and awareness of this growing problem will increase attention paid by clinicians and policymakers allocating resources to address the treatment of SUDs in the older population.
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Samaniego, Mario. Estudios Interculturales desde el Sur : procesos, debates y propuestas. Ariadna Ediciones, 2021. http://dx.doi.org/10.26448/ae9789566095262.10.

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Résumé :
Vivimos una época marcada por crisis de distintas naturalezas y contradicciones interpelantes. Un tiempo donde la crisis vital, ambiental, sanitaria, económica y social marcan el ritmo de los acontecimientos, la morfología de los imaginarios y las disposiciones hacia los demás y uno mismo. La situación descrita adquiere particulares ribetes en el Wallmapu, territorio en el que surge este libro; en el que están enraizadas directa o indirectamente sus ideas y propuestas, ya que, además de la crisis global señalada, la historia de este territorio está marcada por la injusticia, el menosprecio, la conflictividad y la falta de condiciones y disposiciones para encauzar productivamente la conflictividad como constante que da cuenta de su dinámica Las coordenadas que acabamos de señalar delinean los objetivos y expectativas de este trabajo, que surge académica y socialmente en el seno del Magíster en Estudios Interculturales de la Universidad Católica de Temuco, unidad académica vinculada al Doctorado en Estudios Interculturales y el Núcleo de Investigación en Estudios Interétnicos e Interculturales de la misma universidad, los que comparten un objetivo principal: dar respuesta a los conflictos históricos, socioculturales y territoriales de Wallmapu, teniendo en cuenta y dialogando con contextos que viven situaciones similares, todos ellos enmarcados y condicionados por los procesos de globalización.
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Martínez, Angelita, dir. Huellas teóricas en la práctica pedagógica. Editorial de la Universidad Nacional de La Plata (EDULP), 2013. http://dx.doi.org/10.35537/10915/32181.

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Résumé :
El libro parte de una reflexión central, que, quizá por obvia, suele pasar desapercibida en las aulas donde se enseña español y en la mayoría de descripciones lingüísticas sobre nuestra lengua, a saber, los modos de hablar y escribir una lengua ―cualquier lengua― son siempre reflejo de la cultura y de la visión de mundo subyacentes a ella y ambas tienen consecuencias directas en los mecanismos sintácticos empleados, “elegidos” inconsciente o conscientemente, por los hablantes para hablarla y escribirla. De este planteamiento, se derivan dos hechos que se hacen explícitos una y otra vez a lo largo del libro: por un lado, la necesidad de integrar visión de mundo y hechos de cultura en la enseñanza de la lengua; por otro, el requisito de ampliar nuestro entendimiento y acercamiento al significado, de modo que en el aula se considere no sólo la semántica léxica, sino la semántica pragmática y discursiva, las intenciones comunicativas, los pesos informativos o los juegos de relieve y fondo, que llevan a hablantes distintos o a comunidades distintas a emplear diferentes estructuras morfosintácticas para referirse a una “misma” realidad. Necesidad y requisitos que se vuelven urgentes cuando la diversidad lingüística es parte integrante de una sociedad, como es el caso de la Argentina y, desde luego, de la mayoría de países latinoamericanos.
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Palacio Muñoz, Manuel Darío. A propósito de las causas perdidas : Escepticismo y conciencia histórica Una lectura de la teoría de las concepciones del mundo de Dilthey desde el escepticismo de Odo Marquard. Universidad de los Andes, 2021. http://dx.doi.org/10.30778/2021.01.

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¿Qué significa el éxito en filosofía? Con esta pregunta como punto de partida, A propósito de las causas perdidas: escepticismo y conciencia histórica recorre los avatares de la teoría y la tipología de las concepciones del mundo formuladas por Wilhelm Dilthey en 1911. Inspirado en la perspectiva escéptica de Odo Marquard, el libro muestra que todo intento de lograr una filosofía exitosa en virtud de una justificación absoluta redunda siempre en una causa perdida. Ejemplos de ello fueron la teodicea, la filosofía de la historia y la misma tipología de las concepciones del mundo. ¿Qué hacer con la filosofía cuando de esta se siguen tantos fracasos? La transformación de la pregunta filosófica que va tras la exigencia de una justificación absoluta en una pregunta surgida de la necesidad de orientar las propias experiencias parece brindar una buena respuesta; quizás no la mejor, pero una adecuada para la vida humana. Los trabajos en torno al escepticismo en la obra de Dilthey son muy pocos, incluso en lengua alemana, y Marquard no ha sido estudiado como comentarista de la obra de Dilthey, lo que hace de A propósito de las causas perdidas: escepticismo y conciencia histórica no solo un planteamiento innovador, sino que pretende suplir, someramente, un vacío que existe en la literatura en español en torno a los dos filósofos. Mediante la traducción directa de citas y fragmentos del alemán, que no están disponibles en lengua española o inglesa, el libro presenta una lectura filosófica orientada a abrir una nueva ventana de trabajo en la recepción de la filosofía de Dilthey, esta vez desde una óptica escéptica.
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Lal, Mira, et Roch Cantwell. Preconceptual to postpartum mental health : mental illness and psychosomatic disease. Oxford University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.1093/med/9780198749547.003.0004.

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Chapter 4 examines the advancing field of mental health and psychosomatic disease from preconception to the postpartum period. The reader is reminded of the normal adaptation of different organ systems to pregnancy. This adaptation affects both physical and emotional functioning, and is further modified by the pregnant woman's social circumstances. The transition to the pathological or diseased condition may follow an exaggeration of the physiological alterations or could occur due to health conditions specific to pregnancy. This may result in manifestations due to mind-body interactions that cause psychosomatic disease. Common and unfamiliar psychosomatic clinical conditions associated with childbearing such as anxiety and mood disorders, eating disorders, hyperemesis gravidarum, and substance misuse are discussed, along with the unfamiliar, such as schizophrenia and seizures. Pregnancy-related acute-on-chronic psychosomatic presentations, besides those arising de novo in labour, are illustrated by vignettes representing real-life encounters. Controversies in management are debated to acquaint the less familiar with these clinical challenges, which require patient-centred care. Promoting health during childbearing not only pertains to the health of the mother, but also to the well-being of her infant. This entails concomitant attention to both in order to enhance the physical, mental and social health of the mother-infant dyad. An urgency for improved understanding of biopsychosocial initiating factors is reflected in an UK surveillance report, `Saving Lives Improving Mother's Care: It confirms the continuing fall in fatalities from 'direct' pregnancy-related physical causes, but a rise due to under-recognition of 'indirect' psychiatric causes that represent the psychosomatic interface.
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Rojo Álvarez-Manzaneda, Rafael, et María del Carmen García Garnica. El impacto jurídico del covid-19. Comares, 2022. http://dx.doi.org/10.55323/edc.2022.2.

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Résumé :
La pandemia mundial del coronavirus ha tenido tal envergadura que no hay faceta de la realidad que no se haya visto afectada en mayor o menor medida, tanto a nivel individual, como colectivo; empezando, cómo no, por la vida misma, atendido el sobrecogedor número de víctimas mortales contabilizadas oficialmente con causa en esta pandemia. Su impacto en el ámbito del Derecho ha sido directo y global, imponiéndole adecuarse conceptualmente y en su aplicación a escenarios marcados por su carácter excepcional, inédito y, a menudo, imprevisible. Factores que resultan disruptivos y complejos tanto para quienes han de legislar, como para quienes tienen el deber de cumplir y hacer cumplir las normas. A analizar, someter a revisión crítica y clarificar las respuestas jurídicas dadas a los principales problemas que ha suscitado, y sigue suscitando, la pandemia en nuestro ordenamiento jurídico, se dedica esta obra; fruto del seguimiento de la evolución normativa y jurisprudencial que ha llevado aparejada, realizado por un grupo de juristas de reconocido prestigio, tanto del ámbito práctico como académico, en el marco de un Foro de análisis permanente del impacto jurídico del COVID. Ello hace de ésta una obra imprescindible, de un lado, por su utilidad práctica para afrontar y dar respuesta jurídica, mientras perduren, a las secuelas del COVID en las personas, en sus relaciones jurídicas, y, especialmente, en su economía; de otro, como sólido testimonio de lo ocurrido y su abordaje jurídico, del que podemos aprender para que, si alguna vez se repite una tragedia similar, sepamos minimizar sus efectos, restañar sus consecuencias, y gestionar mejor su transcurrir.
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Manual das Sociedades Comerciais. Saraiva, 2004.

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Pressacco De La Luz, Coralie. La violencia del narcotráfico en México. Análisis lexicológico. 2022e éd. Universidad de Colima, 2022. http://dx.doi.org/10.53897/li.2022.0005.ucol.

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Al ser influenciada por el contexto social, la lengua resulta ser un objeto de estudio dinámico, en perpetuo movimiento. Así pues, no sorprende que la violencia del narcotráfico haya generado una nueva forma de lenguaje – denominada narcolenguaje – que busca dar cuenta de nuevas realidades. Una creación léxica que resulta necesaria para referirse al mundo del crimen organizado: sustancias ilícitas, modus operandi criminal, agentes delictivos, armas, cuerpos de las víctimas, entre otros. La violencia del narcotráfico en México. Análisis lexicológico propone un acercamiento desde un enfoque sociolingüístico a la terminología utilizada para nombrar la violencia del narcotráfico, a partir de un corpus conformado por fuentes literarias y periodísticas publicadas entre 2008 y 2020. Después de proponer una definición de la violencia tomando en consideración tanto los elementos constitutivos de esta noción compleja como los términos que se le asocian, la primera parte del estudio se centra en la constitución del campo y de los subcampos semánticos, enfocándose en el léxico utilizado por los agentes involucrados directa o indirectamente en la violencia del tráfico de drogas en México. El trabajo consiste luego en el análisis del argot de los narcotraficantes, explorando las primeras huellas de la jerga del hampa en México para descubrir más adelante las creaciones argóticas más representativas de esta forma de lenguaje. El tercer y último capítulo propone estudiar la otra cara del narcolenguaje, es decir, una terminología creada “desde arriba”, la cual es utilizada por las autoridades, los agentes de la ley, los periodistas e incluso por la población en general, para nombrar un fenómeno violento relativamente reciente. Si parte de esta terminología no es totalmente nueva, también nos encontramos con frecuentes neologismos para designar una realidad en mutación casi permanente, especialmente cuando se trata de denominar a los agentes delictivos y sus métodos criminales. Por una parte, el estudio de las diferentes estrategias lingüísticas nos permite comprender los distintos procesos de creación léxica y por otra, el abundante corpus consultado ilustra la gran extensión, riqueza y originalidad del narcolenguaje. Debido al carácter reciente y actual del fenómeno, este análisis lexicológico abre puertas para trabajos posteriores de la misma índole.
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