Littérature scientifique sur le sujet « Minoranza »

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Articles de revues sur le sujet "Minoranza"

1

Staiano, Fulvia. « Diritto dei minori rom all'istruzione in condizioni di non discriminazione : il caso Orsus e altri c. Croazia ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 1 (mai 2011) : 93–103. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001006.

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Résumé :
1. Il diritto all'istruzione in condizioni di non discriminazione nella giurisprudenza della Corte di Strasburgo: centralitŕ del popolo Rom - 2. La tutela dei diritti fondamentali del popolo Rom nell'ambito del Consiglio d'Europa - 3. Il caso Orsus c. Croazia - 4. I Rom come "vera minoranza europea": problemi teorici e pratici relativi all'inquadramento dei Rom nel concetto di minoranza - 5. Tutela delle minoranze o principio di non discriminazione? La scelta pragmatica della Corte europea - 6. La tutela delle minoranze nell'ambito della giurisprudenza della Corte di Strasburgo: limiti e punti di forza - Conclusione.
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Vicenza, Giordano. « Multiculturalismo Specifico in Svizzera ». INFLUENCE : International Journal of Science Review 1, no 2 (25 août 2019) : 1–9. http://dx.doi.org/10.54783/influence.v1i2.87.

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Résumé :
Ci sono numerose aree, culture e lingue in Svizzera. In Svizzera, le minoranze sono per lo più minoranze etno-linguistiche la cui lingua comune è unificata. Lo Stato elvetico è stato quindi considerato uno Stato multilingue sin dalla costituzione della Confederazione nel 1848. La Confederazione ei Cantoni devono preservare le minoranze linguistiche. I fondamenti della struttura sociale svizzera sono due principi: libertà linguistica (Sprachenfreiheit) e territorialità con multiculturalismo storico e quattro lingue nazionali (Territorialitätsprinzip). Non esiste una religione di stato ufficiale in Svizzera. La religione predominante è il cristianesimo, l'islam è la più grande minoranza religiosa. Le maggiori confessioni cristiane sono quella cattolica (37,7%) e la CRS (25,5 per cento). La Svizzera ha iniziato l'afflusso di nuove minoranze culturali dopo la seconda guerra mondiale ed era fortemente legata alla migrazione economica e al massiccio numero di lavoratori ospiti dal Terzo mondo e dall'ex Jugoslavia nell'Europa meridionale. La tutela delle minoranze nazionali, ma non delle minoranze culturali, coinvolge il diritto internazionale. La tutela delle minoranze nazionali in Svizzera si basa anche su norme internazionali.
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3

Andrea Sacco, Giovanni. « La tutela collettiva delle minoranze linguistiche ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 2 (juin 2021) : 13–32. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002002.

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Résumé :
La ricerca affronta l'argomento delle minoranze linguistiche. Partendo dalla definizione del concetto di minoranza, procede ad esplorare il quadro costituzionale italiano e bre-vemente quello comparato con particolare attenzione alla dimensione collettiva della tute-la dei diritti linguistici, intesi in senso ampio come diritti culturali identitari. L'attenzione è concentrata sui diritti del gruppo linguistico posseduti dagli individui in quanto "insieme" piuttosto che dai suoi membri separatamente e sulla tutela delle lingue minoritarie come bene partecipativo identificato da una condivisione solidale.
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Scala, Andrea. « La romaní in Italia tra rappresentazione e legittimazione ». Minorities in Italy in a changing legal landscape 44, no 3 (31 décembre 2020) : 346–70. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.00070.sca.

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Résumé :
Astratta L’articolo esamina le dinamiche connesse con la (auto-)rappresentazione e la legittimazione della romaní in Italia. Comunità di lingua romaní sono presenti in Italia fin dalla prima età moderna e tutti i parlanti di romaní di antico insediamento nella penisola sono cittadini italiani, tuttavia la legge 482/1999 della Repubblica Italiana "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" non include la romaní tra le lingue di minoranza da tutelare. L’esclusione della romaní dalla legge trova la sua radice prima in un’errata rappresentazione dei suoi locutori, generalmente percepiti come nomadi, mentre non lo sono più da tempo. La legge 482/1999 di fatto tutela le minoranze linguistiche legate a un territorio e la falsa, ma diffusa, percezione dei parlanti romaní come nomadi ha offerto un comodo pretesto a chi voleva escludere dalla tutela la lingua dei rom e dei sinti italiani. Il panorama linguistico della romaní in Italia risulta assai complesso e l’articolo si sforza di descriverlo e spiegarlo in diversi aspetti. I gruppi rom e sinti stanziati in Italia parlano dialetti piuttosto diversi, hanno repertori linguistici differenti, non percepiscono di essere accomunati da un’unica origine etnico-linguistica e non hanno gli stessi atteggiamenti nei confronti dell’uso pubblico della romaní. Questi fattori, insieme alla rappresentazione distorta delle comunità rom e sinte presso la cultura maggioritaria, rendono assai complessa la progettazione di un percorso di tutela. Tuttavia il riconoscimento della romaní come lingua di minoranza in Italia rimane un obbiettivo di alto valore civile, che si potrà forse perseguire con leggi regionali mirate.
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5

Strøm, Kaare. « GOVERNI DI MINORANZA E DEMOCRAZIE PARLAMENTARI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 15, no 2 (août 1985) : 167–204. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200003129.

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Résumé :
IntroduzioneI governi di minoranza sono soluzioni anomale nelle democrazie parlamentari. Tale tipo di governo può essere definito come un governo composto da rappresentanti di partiti che, in totale, controllano meno della metà dei seggi parlamentari. Le alternative ai governi di minoranza sono due: 1) governi di maggioranza, 2) amministrazioni non-partitiche.
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6

Korac, Maja. « Politiche, agency e dialogo interculturale. Esperienze dei rifugiati dei conflitti jugoslavi in Italia ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2010) : 127–50. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003008.

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Résumé :
Questo articolo esamina il processo di etichettamento politico e burocratico dei rifugiati e il suo rapporto con razza, etnicitŕ, classe e/o genere, oltre che con altri meccanismi di esclusione che operano nei luoghi del loro insediamento. Considera criticamente le prospettive e i processi di insediamento delle persone fuggite dai conflitti in Yugoslavia, a cui č stato garantito il diritto di lavorare e/o studiare in Italia sulla base di un decreto governativo speciale, senza una lunga procedura di determinazione dello status. L'analisi si basa su una ricerca etnografica condotta a Roma negli anni 1999 e 2000. Esplora i meccanismi e il processo che hanno permesso loro di beneficiare dei diritti garantiti al loro arrivo. La discussione si focalizza, da un lato, sulle connessioni tra strategie e politiche di assistenza e sui limiti strutturali che incarnano e, d'altro lato, sul tipo di agency che incoraggiano. Esplora il ruolo delle reti sociali co-etniche, cross-etniche e minoranza-maggioranza nel processo di insediamento. Questo articolo sostiene che se l'acquisizione formale di diritti legali e sociali legati all'inclusione e all'eguaglianza non č accompagnata da contatti e legami informali tra minoranza e maggioranza, a livello micro, l'esperienza dei gruppi di minoranza rimarrŕ fortemente condizionata dalla loro sensazione di "alteritŕ" e dalla percezione di diseguaglianza ed esclusione. Ciň avviene perché lo sviluppo della fiducia tra gruppi (etnici) di minoranza e gruppi di maggioranza dipendono solo parzialmente dal set di diritti che possono essere garantiti ai gruppi "etnici" o "di minoranza".
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Fassanelli, Benedetto. « Tra bando e integrazione. Gli zingari nell'Italia di etÀ moderna ». SOCIETÀ E STORIA, no 138 (novembre 2012) : 751–68. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138004.

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Résumé :
Il saggio intende riflettere, attraverso alcune considerazioni sulla storia dei gruppi zingari in etÀ moderna, sull'opportunitÀ di introdurre il concetto di "ostilitÀ" come categoria interpretativa con cui leggere i rapporti tra societÀ maggioritarie e minoranze culturali. In particolare, si sofferma sulle forme del bando che colpiva, pressoché ovunque, gli zingari, assumendo come esemplificazioni la legislazione veneta del XVI secolo e il disegno di "riduzione" degli zingari intentato nel 1641 nello Stato pontificio. La persistenza della minoranza (nonostante i toni risolutivi del discorso repressivo e delle retoriche criminali) puň essere studiata alla luce dell'idea di ostilitÀ che rimanda ad una dimensione relazionale possibile, alla forma di integrazione di cui furono capaci le societÀ dell'epoca. Una relazione che si regge su un equilibrio instabile, ostile appunto, ma che non potrebbe essere compresa pienamente riferendosi al piů rigido binomio "tolleranza/intolleranza".
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Granata, Anna. « Di padre in figlio, di figlio in padre. Il ruolo innovativo delle seconde generazioni nelle comunitŕ religiose di minoranza ». MONDI MIGRANTI, no 2 (janvier 2011) : 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002004.

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Résumé :
Le comunitŕ religiose di minoranza sono caratterizzate da una forte e dinamica presenza di giovani. Molti di loro appartengono alla cosiddetta seconda generazione dell'immigrazione: sono nati in Italia o giunti da bambini al seguito dei propri genitori, parlano, pensano, sognano in italiano e in questo paese immaginano di costruire il proprio futuro. Allo stesso tempo e senza contraddizione, sono inseriti in una tradizione religiosa che hanno ereditato dalle proprie famiglie, con riti, valori e linguaggi fortemente intrecciati con le culture dei paesi d'origine. Questo articolo - basato su una ricerca in pedagogia interculturale, condotta con metodi etnografici e interviste in pro-fonditŕ presso alcune comunitŕ religiose di minoranza nella cittŕ di Milano - descrive i tratti e le potenzialitŕ comuni alle seconde generazioni e le competenze interculturali che possono sviluppare a contatto con piů riferimenti culturali e linguistici nei propri contesti di vita. A conclusione della riflessione, si auspica che la lezione delle seconde generazioni possa parlare non solo alle comunitŕ religiose di minoranza, ma a tutte quelle realtŕ in cui convivono generazioni diverse per uno scopo comune.
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9

Romanň, Franco. « Brigatismo e realtŕ operaia. Walter Alasia : una storia sestese ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 22 (décembre 2011) : 63–75. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022006.

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Résumé :
La cittŕ di Sesto San Giovanni č stata considerata un bastione del Partito Comunista e poi della sinistra italiana. Fin dall"inizio del secolo scorso la sua classe operaia ha una tradizione di lotte sindacali, di resistenza al regime fascista fino alle lotte dell"autunno caldo nel 1969. Il saggio ricostruisce il contesto di quelle lotte e come una minoranza del movimento agli inizi degli anni 70 scelse la lotta armata. Walter Alasia, un giovane studente sestese di famiglia operaia, fu un protagonista del movimento armato. La sua vita la sua morte possono essere considerate anche una metafora delle ragioni per cui una minoranza di giovani lavoratori e studenti, scelse quella strada suicida.
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Cancian, Alessandro. « L'Islam sciita. Storia di una minoranza (review) ». Journal of Shi'a Islamic Studies 5, no 3 (2012) : 361–64. http://dx.doi.org/10.1353/isl.2012.0052.

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Thèses sur le sujet "Minoranza"

1

MONIACI, EMMA. « Il socio di minoranza nella Società per Azioni chiusa ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2019. http://hdl.handle.net/11385/201080.

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Résumé :
La tutela legale: il monitoraggio, l'intervento, la collegialità e il voto. La tutela legale nel procedimento e la tutela legale extra-procedimentale. Il diritto di recesso tra fonti legali, statuarie e negoziali. Le tutele statuarie.
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2

Debeljuh, Andrea <1979&gt. « Modello di formazione extrascolastica per la minoranza italiana in Croazia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/275/1/tesi_dottorato_Andrea_Debeljuh.pdf.

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3

Debeljuh, Andrea <1979&gt. « Modello di formazione extrascolastica per la minoranza italiana in Croazia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/275/.

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4

Picenoni, Mathias. « La minoranza di confine grigionitaliana : confini soggettivi, comportamento linguistico e pianificazione linguistica / ». Coira : Bündner Monatsblatt, 2008. http://opac.nebis.ch/cgi-bin/showAbstract.pl?u20=9783905342451.

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5

Giovannini, Michela. « Lessico nuovo in lingue di minoranza : ladino fassano e aranese a confronto ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/368575.

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Résumé :
This thesis focuses on the neology in minority languages, especially in the Ladin spoken in the Fassa Valley (Trentino-Alto Adige, Italy) and Aranes spoken in the Aran Valley (Catalonia, Spain), as a means of evaluation of the vitality of these languages. The real grade of Ladin and Aranes is definitely endangered as UNESCO Atlas of the World's Languages in Danger demonstrated in 2003, but I think that the rule of the neology in Ladin is enough important to improve this grade. For this reason, I will analyse the lexicon related to Information Technology (IT) as a semantic field rich in neologisms. In the first part I will examine two corpora: one, based upon the language as used in websites and databases and the other, taken from questionnaires carried out in elementary schools and middle schools. In the second part, I will provide concrete examples of how minority languages create new words and form neologisms (i.e. with innovative or conservative lexicon or morphological structures, etc.). This will produce an overview of neology in Ladin and Aranes. However, I will specify the rule of norms, use and contact throughout this process.
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Gatta, Giulia. « Il bilinguismo di minoranza come variabile rilevante nell'apprendimento di una terza lingua ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2017. https://hdl.handle.net/11572/367691.

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Résumé :
Il campo di studi sull’apprendimento della terza lingua (L3) e sull’influenza interlinguistica è piuttosto recente nel panorama degli studi riguardanti l’acquisizione linguistica e ancora più recente è il focus sull’ambiente plurilingue e sui parlanti plurilingui. Il presente lavoro è stato sviluppato a partire da una ricerca condotta nel 2012 nella scuola primaria di Fierozzo e nelle scuole primarie della valle del Fèrsina e si propone di inserire lo studio sul plurilinguismo mòcheno all’interno del campo di studi della L3 proseguendo la ricerca nella fascia di età 11-14 anni, allo scopo di approfondire tre principali aspetti: l'aspetto sociolinguistico, l'aspetto cognitivo - acquisizionale e l'aspetto educativo.
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7

Piga, Claudia <1988&gt. « Tensione settaria e diritti : il caso della minoranza sciita nel Regno dell'Arabia Saudita ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5548.

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Résumé :
La tesi in questione analizza le vicende storiche che hanno portato al controllo della famiglia reale nel Paese e analizza tutte le discriminazioni settarie e violazioni dei diritti umani subiti dalla minoranza sciita nel Paese, specialmente nella Provincia Orientale, dove l'attivismo è più forte.
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8

Fedato, Massimiliano <1990&gt. « Rapporto azienda e soci di minoranza in una banca popolare : il caso FriulAdria ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7299.

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Résumé :
Outline della tesi: Questo lavoro ha l’obiettivo, partendo da un’analisi teorica della Corporate Social Responsibility (CSR) applicata al settore del credito, di analizzare il caso di Banca Popolare FriulAdria, azienda del Gruppo Cariparma controllato dal francese Crédit Agricole. Questo elaborato di tesi sarà suddiviso in 3 capitoli. Il Capitolo 1, “Standard di riferimento per la responsabilità sociale”, si sofferma sulla nascita e l’evoluzione di questo argomento sia a livello internazionale ma anche a livello bancario, sulle linee guida tracciate dal Global Reporting Iniziative (GRI) e i metodi per la misurazione della performance a livello sociale. Il Capitolo 2, “Il Gruppo Crédit Agricole e il Gruppo Cariparma” sarà dedicato a Crédit Agricole, Gruppo internazionale francese e controllante del gruppo bancario Cariparma. Verranno analizzati il Gruppo, la sua evoluzione, il suo modello federale di gestione del business e soprattutto le sue iniziative nel campo della responsabilità sociale, messe a confronto con le iniziative atte a livello nazionale. Il Capitolo 3, “Il caso Banca Popolare FriulAdria” prosegue con l’analisi empirica di FriulAdria, banca di riferimento per il territorio del Nordest appartenente al Gruppo Cariparma, e vista da tutti con ammirazione data la sua composizione molto particolare: un socio di maggioranza, Cariparma, detiene l’80,17% del capitale sociale, mentre il restante 19,83% è detenuto da 15.401 Soci di minoranza. Il capitolo si snoda quindi in 3 blocchi. La prima parte, dedicata alla panoramica di FriulAdria, ripercorre la Storia della banca e la sua evoluzione territoriale, che l’ha portata ad affermarsi come uno dei più importanti Istituti di Credito del Nord Est. FriulAdria, al contrario dei sui principali competitors dal 2010 ad oggi ha sempre distribuito dividendi a fine anno, per questo verrà osservato anche questo argomento. Il secondo blocco parlerà dell’azionista di minoranza e della loro tutela. Verranno poi analizzati gli ultimi tre anni del file riguardante i Dividendi per capire di più in quali province è cresciuto il numero dei Soci, in quali diminuito, la fascia d’età del Socio più diffusa e quella in cui sarebbe meglio intervenire. Ulteriori punti riguardano le risultanze del questionario Soci 2015 e il ruolo dei “Soci ambasciatori”. Infine, nell’ultima parte cercherò sia di esaminare i processi in atto per lo “svecchiamento” della base sociale ma anche di proporre qualche nuova politica per l’engagement del Socio.
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9

Morello, Chiara. « Indagine sociolinguistica sulla minoranza linguistica storica francese in Piemonte : il caso delle valli valdesi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9484/.

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Résumé :
Au Piémont quatre minorités linguistiques historiques sont protégées par la loi: occitane, française, provençale et walser. Les municipalités francophones du Piémont sont vingt-huit, dont la plupart se trouve sur un territoire appelé « vallées vaudoises ». Le français est parlé comme un dialecte régional et il peut être considéré comme une variété de la langue, car il diffère du français de France pour son vocabulaire et sa prononciation. Le but de cette étude est celui d’examiner le degré de diffusion du français dans les vallées vaudoises, vérifier la présence d’initiatives de protection et l’engagement de la population. La présente étude est composée par sept parties. Le Chapitre 1 et 2 présentent l’état des recherches et définissent la méthode et le but de l’étude. Le Chapitre 3 présente un aperçu de l’histoire linguistique de la région, examine la situation linguistique actuelle notamment des minorités linguistiques historiques et du dialecte régional et analyse les lois qui protègent les minorités. Le Chapitre 4 décrit le territoire habité par la minorité française et présente un aperçu sur les événements historiques qui ont fait de ce territoire une communauté multilingue. Le Chapitre 5 analyse les compétences de la population, le degré de diffusion et les traits sociolinguistiques de la minorité. Le Chapitre 6 décrit les raisons de l’importance de la préservation du français dans les vallées vaudoises et présente un aperçu des initiatives de protection. La Conclusion présente les résultats et les possibles évolutions futures de l’étude. Afin d’atteindre l’objectif de l’étude, un sondage en ligne et plusieurs interviews ont été effectués ; ceux-ci ont permis d’obtenir des données ensuite analysées d’un point de vue statistique. En général, ce patrimoine est aujourd’hui très fragile ; cependant, un procès de revitalisation a commencé.
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10

Mengo, Francesco Maria. « La Minoranza italiana in Istria : localismo, nazioanlità e costruzione di un'identificazione jugoslava (1943-1954) ». Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2017. http://hdl.handle.net/10803/460891.

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Résumé :
Aquesta recerca es proposa analitzar els processos de teorització i les pràctiques d'identificació de la minoria italiana que es va quedar a Ístria després de la Segona guerra mundial, a partir de la unió i l'acció simultànea de tres formes d'identificació ja existents: la local, la nacional i la política socialista. Aquestes van ser replantejades a partir dels seus principis interpretatius i van prendre noves formes d'expressió, en un marc de canvi polític radical. La minoria italiana de la península istriana va desenvolupar nous plantejaments de les esmentades tres formes d'autodefinició, arran dels canvis d'autoritat i del creixement de la pacificació social al llarg dels anys. La minoria va fer realitat les seves noves teoritzacions d'identificació amb la seva activitat d'associacionisme i d'involucrament ciutadà, passant gradualment de narracions de culpabilització de si mateixa i de les seves condicions anteriors a una presència més activa, propositiva i reivindicativa a la societat istriana.
This research analyzes the theoretical processes and practices of identification of the Italian minority that remained in Istria after World war II. That identification came into effect through the simultaneous action of three preexisting forms of identification (local, national and socialist). Such forms were reinterpreted and re-expressed into new narratives, in a context of radical political change. The Italian minority of the Istrian peninsula developed new proposals for the three above-mentioned forms of selfdefinition, as a result of political changes and the growth of social appeasement throughout the years after World war II. These proposals were later put into effect by the minority's association and its members' activism, gradually stepping from guilt narratives – due to the group's previous living conditions – to the achievement of an active presence in the Istrian society, with a noticeable reclaiming attitude.
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Livres sur le sujet "Minoranza"

1

1965-, Hilpold Peter, et Perathoner Christoph, dir. I ladini : Una minoranza nella minoranza. Bolzano : Athesia, 2006.

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2

Cabiddu, Maria Agostina. Maggioranza, minoranza, eguaglianza. Padova : CEDAM, 1997.

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3

L'uomo che voleva essere una minoranza. Milano : La nave di Teseo, 2022.

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4

Albisetti, Alessandro. Il matrimonio delle confessioni religiose di minoranza. Milano : Giuffrè editore, 2013.

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5

Vite parallele : Una minoranza protestante nell'Italia dell'Ottocento. Bologna : Il mulino, 2006.

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6

Luca, Frezza, et Iovino Alessandro, dir. La missione evangelica zigana : Una minoranza italiana. Napoli : Guida, 2008.

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7

Capezzone, L. L' Islam sciita : Storia di una minoranza. Roma : Lavoro, 2006.

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8

Nicola, Alessandro De. Soci di minoranza e amministratori : un rapporto difficile : Il caso delle azioni di responsabilità delle minoranze. Bologna : Il Mulino, 2005.

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9

Nicola, Alessandro De. Soci di minoranza e amministratori : un rapporto difficile : Il caso delle azioni di responsabilità delle minoranze. Bologna : Il Mulino, 2005.

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10

Tourn, Giorgio. I Valdesi : Identità e storia di una minoranza. Torre Pellice : Società di Studi Valdesi, 1993.

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Chapitres de livres sur le sujet "Minoranza"

1

Moya, Teresa Rivas. « Obtaining Disparities as Slopes of Greatest Minorant Convex ». Dans Studies in Classification, Data Analysis, and Knowledge Organization, 509–16. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-72253-0_69.

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2

« 21. Lingue di minoranza, comunità alloglotte ». Dans Manuale di linguistica italiana, 484–508. De Gruyter, 2016. http://dx.doi.org/10.1515/9783110360851-023.

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3

Helzel, Paola. « Le minoranze culturali tra identità e integrazione ». Dans Las minorías en el contexto actual, 261–73. Dykinson, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv153k4dg.18.

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4

Valentini, Francesca. « La Habana Negra : le minoranze nella narrativa di Padura Fuentes ». Dans America : il racconto di un continente | América : el relato de un continente. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-319-9/025.

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The narrative of Padura Fuentes outlines the ‘other’ side of La Habana, away from immaculate beaches and fine cigars. Master of Cuban detective stories, Padura explores dark corners of the city, representing the violence which is consumed in the suburban neighborhoods but not only: the writer offers a picture of the city unspoken, that of minorities. From Máscaras to La cola de la serpiente, the novels of Padura can be read as enigmas, but also as sociological material: the author uses the detection to present the city of Havana in all its shapes, even those which are forced to edges.
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5

Brunner, Christina Binder e. Isabella. « 70 anni di sviluppo della protezione internazionale delle minoranze : effetti sull’Accordo di Parigi ». Dans 70 anni Accordo di Parigi, 141–76. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783748920830-141.

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6

Berezansky, Leonid, Alexander Domoshnitsky et Roman Koplatadze. « Properties A and B of Equations with a Linear Minorant ». Dans Oscillation, Nonoscillation, Stability and Asymptotic Properties for Second and Higher Order Functional Differential Equations, 415–60. Chapman and Hall/CRC, 2020. http://dx.doi.org/10.1201/9780429321689-19.

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Actes de conférences sur le sujet "Minoranza"

1

Du, Tingsong, et Wenlong Fu. « Global minimization simplicial algorithm for concave minorant optimization problem ». Dans 2012 8th International Conference on Natural Computation (ICNC). IEEE, 2012. http://dx.doi.org/10.1109/icnc.2012.6234610.

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2

Pimentel, Klara Viceconte Tardin, Joana Viceconte Tardin Pimentel, Ana Claudia Winlcer Reis Cantarino et Lara Bonani de Almeida Brito Molina. « IMPORTÂNCIA DA PERCEPÇÃO FAMILIAR VERSUS DETECÇÃO PRECOCE DA PERDA AUDITIVA EM IDOSOS NO AMBULATÓRIO DA UNIG (CRECE), ITAPERUNA-RJ ». Dans I Congresso Brasileiro de Saúde Pública On-line : Uma abordagem Multiprofissional. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/2891.

Texte intégral
Résumé :
Introdução: A longevidade ergue-se com uma nova perspectiva do envelhecimento, necessita-se desconstruir preconceitos que permeiam os idosos e podem excluí-los de seu círculo social, como a presbiacusia, caracterizada como uma perda progressiva neurossensorial e bilateral da audição associada ao envelhecimento; relacionada aos idosos por desencadear degeneração progressiva das estruturas cocleares e das vias auditivas centrais, iniciando em frequências elevadas e progredindo gradualmente para frequências médias e baixas. É crucial a transmissão de conhecimento para os idosos e familiares, pois auxiliam na percepção precoce da sua condição auditiva, logo, intervenção minorando danos psicossociais, proporcionando uma melhor qualidade de vida. Objetivos: Realizar triagem dos idosos pela percepção familiar relacionada a sua perda auditiva, no ambulatório de otorrinolaringologia, comparando se existe relação entre a percepção da família com os achados da audiometria. Além de orientar as famílias sobre a perda auditiva para saberem lidar com o idoso nessa condição e quando houver a presbiacusia, indicar o tratamento através de aparelho de amplificação sonora. Material e métodos: A pesquisa científica contemplou-se com artigos científicos da plataforma ScIELO, Google acadêmico e fontes secundárias. Para análise de dados, os familiares de idosos que frequentam o CRECE em Itaperuna-RJ, foram submetidos a avaliação inicial através do questionário confeccionado pelos autores – Percepção da família em relação a perda auditiva do idoso, totalizando dez perguntas aos familiares, optando por apenas uma alternativa, sim equivale a 1 ponto ou não a 0 pontos, totalizando um escore de dez pontos. Após resposta positiva do familiar, o idoso é encaminhado ao otorrinolaringologista, realizando-se anamnese, otoscopia, audiometria tonal e vocal e impedanciometria. Critérios de inclusão: idade 60 anos ou superior, pacientes do CRECE; exclusão: idade inferior a 60 anos, já acompanhados por otorrinolaringologista, que não tolerem realizar audiometria ou não aceitem assinar o TCLE. Resultados: Ainda em execução, os resultados preliminares, comparando-se o escore do questionário e a audiometria, nota-se que os familiares percebem a presbiacusia, embora o idoso não note, cuja perda auditiva é confirmada na audiometria. Conclusão: A presbiacusia gera inúmeras consequências negativas, sendo essencial, a conscientização dos idosos e familiares, detectando-se precocemente e restaurando a qualidade de vida do idoso.
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