Littérature scientifique sur le sujet « Migranti irregolari »

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Articles de revues sur le sujet "Migranti irregolari"

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Caputo, Angelo. « I migranti e lo sguardo dei giuristi ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 3 (septembre 2011) : 272–84. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003021.

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Marturano, Graziella. « Sui confini della rotta balcanica : pratiche di solidarietà ai migranti e processi di criminalizzazione ». MONDI MIGRANTI, no 3 (décembre 2021) : 43–63. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-003003.

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Résumé :
Il presente contributo si basa su una ricerca qualitativa realizzata lungo la cosiddetta "rotta balcanica", in particolare al confine tra Serbia e Croazia e tra Bosnia Erzegovina e Croazia. Uno degli elementi chiave su cui il presente lavoro si focalizza è l'analisi del regime di frontiera in relazione alle reti di solidarietà ai migranti in transito. La repressione e la criminalizzazione, funzionali al mantenimento del controllo degli attraversamenti irregolari dei confini, influenzano la dimensione della solidarietà. Partendo da una breve panoramica su come si sono evolute e modificate le traiettorie migratorie sui Balcani, nel presente articolo viene evidenziata la loro relazione con il supporto al transito dei migranti. Il focus del lavoro è centrato, da un lato, su reti e pratiche di solidarietà che sulla rotta balcanica prendono forma, e sui processi di criminalizzazione e dissuasione che subiscono; dall'altro lato, il contributo analizza gli effetti che questi processi hanno sulle rotte migratorie e sui gruppi solidali.
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Paspalanova, Mila, et Marc Swyngedouw. « Il concetto di capitale sociale puó spiegare l'immigrazione irregolare ? » SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no 1 (juin 2012) : 53–80. http://dx.doi.org/10.3280/sp2012-001004.

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Résumé :
The present article has two goals. First, it aims to evaluate if and to what degree social networks understood in terms of social capital are responsible for the process of initiation and perpetuation of undocumented migration, more especially in the case of the migration of undocumented Polish and Bulgarian migrants to Brussels. Secondly, it addresses the assumptions of the social capital theory developed precisely to explain the persistence of undocumented migratory and to reveal to what degree this so widely and uncritically accepted theory is indeed capable of explaining the perpetuation of contemporary undocumented inter-European migration. Data source for present contribution is an empirical research on undocumented Polish and Bulgarian migrants to in the period January 2004/October 2005. Presented arguments for and against the social capital theory, point at significant limitations to explain the migration under scrutiny. Relevant reasons for the weakness of the social capital theory are explored. The article concludes that the post-1989 undocumented migrations from Poland and Bulgaria to Belgium can be better understood and explained if several interacting factors are taken into consideration. These include the supply and demand factors as formulated by the classical push-pull theories of migration and a number of non-economic factors.
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Siccardi, Cecilia. « Mare, tratta e migrazioni : violazioni di diritti tra storia e attualità. A proposito di alcune pubblicazioni recenti ». Italian Review of Legal History, no 8 (22 décembre 2022) : 677–93. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19455.

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Résumé :
Due milioni e mezzo di persone che migrano sono oggetto di traffici illeciti, che, secondo le stime delle Nazioni Unite, generano profitti per decine di miliardi di euro. [...] Le criticità che pone la situazione descritta sono molto complesse e possonoessere affrontante secondo diverse prospettive, che vanno ben oltre la mera analisi degli strumenti di contrasto al traffico dei migranti e all’immigrazione irregolare. Il tema infatti coinvolge problematiche più ampie, quali la tenuta del sistema ditutela dei diritti umani di fronte ai fenomeni migratori e l’effettività dei diritti. Alla luce di tale contesto, in queste pagine, si ritiene utile indagare le origini delle problematiche che caratterizzano le migrazioni via mare.
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Lagomarsino, Francesca, et Jacques Ramirez. « I coyotes del Pacifico. Quito-Los Angeles A/R ». MONDI MIGRANTI, no 2 (octobre 2009) : 147–60. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002010.

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Résumé :
In questo contributo presentiamo la storia di Luis (l'intervista qui riportata č stata raccolta a Quito nel 2008, dopo il suo rientro in Ecuador), giovane migrante ecuadoriano in transito verso gli Stati Uniti. Luis ha attraversato per alcune settimane paesi diversi, utilizzando mezzi di trasporto diversi, spesso nascondendosi, insieme ai suoi compagni, per non farsi prendere dalle polizie di frontiera dei numerosi paesi di transito. L'esperienza di Luis insieme a quella di migliaia di ecuadoriani e altri latinoamericani ripercorre quella che in letteratura viene definita "migrazione di transito". Partendo dall'esperienza di questo giovane migrante vogliamo qui riflettere sul significato che negli ultimi anni hanno assunto i cosiddetti "paesi di transito", paesi cioč che per la loro posizione geografica vengono attraversati da potenziali migranti diretti verso i paesi sviluppati del nord Europa o del nord America. Ci troviamo all'interno di un tema molto complesso, non a caso ad oggi non esiste una definizione universalmente accettata dei termini "migranti in transito" e i "paesi di transito" e soprattutto non esiste nel diritto internazionale una categoria specifica che li identifichi. Tuttavia il dibattito sul tema č oggi molto intenso non solo a livello accademico ma soprattutto a livello politico poiché la questione sul ruolo svolto dai paesi di transito nel controllo e nella gestione dell'immigrazione irregolare (come si puň osservare nel caso degli accordi tra Italia e Libia) appare sempre piů centrale e determinante. Come si puň facilmente intuire la preoccupazione politica attorno al ruolo dei paesi di transito č strettamente legata alle ansie sicuritarie e di controllo dei paesi ricchi loro confinanti; si parla di paesi di transito per lo piů da un punto di vista di politiche migratorie restrittive che cercano di bloccare flussi in entrata percepiti come pericolosi e sostanzialmente non desiderati. Č infine importante sottolineare che l'inasprimento dei controlli alle frontiere e le enormi difficoltŕ di accesso legale hanno agevolato lo sviluppo di un'industria della clandestinitŕ, in cui coyoteros, chulqueros, intermediari di vario tipo sono diventati soggetti indispensabili. In questo senso il caso del cammino verso gli Stati Uniti č paradigmatico: piů i controlli si sono inaspriti e piů si č sviluppato un sistema capillare e organizzato di gestione dell'immigrazione illegale. E cosě proprio quei paesi che retoricamente si dichiarano in lotta contro i trafficanti di esseri umani sono i primi a incrementare lo sviluppo di queste organizzazioni, attraverso politiche evidentemente fallimentari che non riescono a bloccare gli arrivi dei migranti ma rendono altamente rischioso il viaggio e violano i loro diritti innanzitutto come esseri umani.
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Antonelli, Fulvia. « Le due etŕ dell'emigrazione ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2011) : 85–97. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003006.

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Résumé :
In questo articolo si analizzano il ruolo e gli effetti degli immaginari dei giovani che aspirano alla migrazione dal Marocco. Appartenenti a strati sociali popolari e residenti nelle periferie urbane di Casablanca, l'attenzione č posta sui ragazzi che vivono in condizioni economiche e sociali di marginalitŕ nei loro contesti di origine e tentano la migrazione clandestina o irregolare verso l'Europa. Le loro pratiche quotidiane e le loro visioni dell'Europa vengono messe a confronto con quelle delle generazioni di migranti a loro precedenti, dalle quali hanno assorbito esperienze e racconti, reinterpretandoli perň alla luce di un contesto politico e legislativo internazionale profondamente mutato negli ultimi decenni. Attraverso il metodo etnografico si indaga su come questa generazione di giovani costruisca, attraverso reti di apprendimento ed esperienza collettiva autonome, nuove rotte e strategie migratorie e proiezioni di sé e di altrove funzionali alla liberazione dagli stigmi sociali da cui si sentono segnati.
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Bruno, Davide, et Marie Rose Moro. « La lunga notte dell'esilio. Gruppi istituzionali e centri per immigrati in Italia ». GRUPPI, no 3 (octobre 2011) : 95–105. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003010.

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Résumé :
I Centri di Permanenza Temporanei (CPT) accolgono gli stranieri in una situazione di irregolaritŕ rispetto alle leggi italiane sull'immigrazione. Si tratta essenzialmente di persone in attesa dell'esecuzione del provvedimento di espulsione o che, non trovandosi in possesso di documenti d'identitŕ, devono essere identificate. A partire da una esperienza sul campo svolta in un CPT italiano e dall'analisi della letteratura, l'autore analizza la dinamica istituzionale propria di queste strutture e le interazioni con l'esterno. Lo scopo di questo lavoro č infatti quello di interrogarci sulla funzione di questi luoghi nella societŕ. Attraverso un parallelo con istituti che hanno caratteristiche analoghe di istituzioni totali, giungeremo alla conclusione che il funzionamento di tali centri sembra essere legato alla messa in campo di meccanismi di difesa rispetto al sentimento del "perturbante", suscitato dall'incontro con lo straniero. Verranno inoltre presentati approcci terapeutici di gruppo per la presa in carico del paziente migrante, che tengano in considerazione gli aspetti di sofferenza psichica legati al trauma migratorio.
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Cottatellucci, Claudio, et Luca Villa. « Una sentenza che viene da lontano : la Corte di cassazione conferma l'applicazione dell'art. 31 co. 3 per tutelare nella sua integritŕ lo sviluppo psico-fisico dei minori stranieri ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 1 (avril 2010) : 109–15. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001007.

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Résumé :
Con la sentenza n. 22080/2009, seguita dopo poco dalla n. 823/2010 del 19.1.2010, la Corte di cassazione ha confermato l'orientamento dei tribunali per i minorenni che, concedendo l'autorizzazione ex art. 31 co. 3 TU d.lgs. n. 286/1998, riconoscevano i "gravi motivi connessi con lo sviluppo psicofisico" del minore nei danni derivanti dall'allontanamento del genitore irregolare. Su questa decisione - molto attesa - con cui la Suprema Corte ha preso posizione su uno degli aspetti attualmente piů controversi della legislazione minorile, riflettono due magistrati minorili.Luca Villa, esaminate le varie tipologie di ricorsi ex art. 31, evidenzia gli effetti che ha avuto la legge 94/2009 (il c.d. pacchetto sicurezza) sull'insieme degli interventi del tribunale per i minorenni: l'inasprimento del trattamento del migrante potrŕ avere un effetto paradossale, ovvero anticipare le istanze ex art 31, magari su sollecitazione degli stessi servizi sociali, ed i provvedimenti del tribunale anche in situazioni che in seguito non risulteranno meritevoli. Tale situazione inoltre potrŕ portare (una volta che si accede all'interpretazione propugnata dalle sentenze della Cassazione che qui si commentano) i ricorsi ex art 31 numeri assoluti, e percentuali rispetto ai carichi degli uffici, difficilmente sostenibili.Claudio Cottatellucci esamina il richiamo alle fonti, ampiamente trattato nelle due sentenze che richiamano una trama di principi costituzionali in tema di diritti dei minori elaborata giŕ nel corso degli anni '70 dello scorso secolo, allora essenzialmente con riferimento alla condizione della minore etŕ, ancor piů dell'infanzia, ed ai temi della sua protezione e dell'abbandono, in un momento storico in cui l'Italia ancora era, o quanto meno si rappresentava, piů Paese di emigrazione che di immigrazione. Č infatti tutta direttamente riconducibile a questa elaborazione culturale, per tanti aspetti fondativa della giurisprudenza minorile, l'esplicitazione del "catalogo dei diritti" dei minori tracciato nelle due pronunce.
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« Osservatorio italiano : Leggi, regolamenti e decreti statali ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 1 (avril 2010) : 313–58. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001020.

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Résumé :
Leggi, regolamenti e decreti statali1. Decreto del Presidente della Repubblica 30.7.2009 n. 189Regolamento concernente il riconoscimento dei titoli di studio accademici, a norma dell'art. 5 della legge 11.7.2002 n. 1482. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19.11.2009Proroga dello stato di emergenza per proseguire le attivitŕ di contrasto e di gestione dell'afflusso di extracomunitari (09A14317)3. Decreto Ministro dell'interno 28.11.2009Regole tecniche e di sicurezza relative al permesso ed alla carta di soggiorno4. Decreto Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 2.11.2009Modalitŕ di corresponsione delle somme e degli interessi dovuti per colf e badanti a titolo di contributi previdenziali ed assistenziali relativi a periodi lavorativi antecedenti il trimestre sanato con il pagamento del contributo forfetarioCircolariCittadini comunitariLavoro1. Ministero interno 20.1.2010 n. 2Regime transitorio in materia di accesso al mercato del lavoro dei cittadini della Romania e della BulgariaSoggiorno2. Ministero interno 21.7.2009 n. 18Direttiva n. 2004/38 CE, sul diritto dei cittadini dell'Unione europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Pubblicazione delle Linee guida della Commissione europea. Chiarimenti sulla copertura sanitaria richiesta ai fini del soggiorno del cittadino dell'Unione e sulla nozione di "risorse economiche sufficienti al soggiorno"3. Ministero interno 28.8.2009 n. 400-aD.lgs. 6.2.2007, n. 30, come modificato dal d.lgs. 28.2.2008, n. 32, recante "Attuazione della Direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri"Comunicazione della Commissione delle Comunitŕ europee al Parlamento europeo e al Consiglio in data 2.7.20094. Agenzia entrate 17.9.2009 n. 250/EIstanza di interpello -imposta di bollorilascio della carta di soggiorno a favore dei familiari dei cittadini dell'Unione non aventi la cittadinanza in uno Stato membrorichiesta parereCittadini extracomunitariAsilo5. Ministero interno 6.8.2009 n. 4902 - Circolare prot. n. 16560 del 3.3.2009 del Ministero dell'economia e delle finanzeDipartimento del TesoroDirezione VI. Aggiornamento dei prezzi di cessione dei "Documenti di viaggio per rifugiati" (copertina grigia) e Titoli di viaggio per stranieri" (copertina verde)6. Ministero interno 24.8.2009 n. 5234 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo allo straniero cui č riconosciuto lo status di rifugiato7. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 22.1.2010 n. 9 - Titolari dello status di rifugiati politici e di protezione sussidiaria. Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dai ComuniAssistenza sanitaria8. Agenzia entrate 26.8.2009 n. 238/E - Consulenza giuridica (IVA. art. 10, n. 27 ter) del d.p.r. 26.10.1972, n. 633prestazioni socio-sanitarie e assistenziali rese a persone migranti, senza fissa dimora, richiedenti asilo9. Ministero interno 27.11.2009 n. 780/A7 - Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale, divieto di segnalazione degli stranieri non in regola con le norme sul soggiorno. SussistenzaCittadinanza10. Ministero interno 7.10.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanzaChiarimenti11. Ministero interno 2.11.2009 -Legge 15.7.2009 n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"Modifiche in materia di cittadinanza.Ulteriori chiarimentiDetenuti stranieri12. Ministero giustizia 9.11.2009 - Legge 15.7.2009 n. 94 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Ingresso13. Ministero interno 20.7.2009 - Istanze di nulla osta per ricerca scientifica ai sensi dell'art. 27 ter d.lgs. n. 286/98 Famiglia14. Ministero interno 24.9.2009 n. 5987 - Art. 29, co. 6, del d.lgs. 286/98 e successive modificazioni. Conversione del permesso di soggiorno per assistenza minori in motivi familiari. Risposta quesito15. Ministero interno 18.11.2009 n. 7170 - Legge 15.7.2009, n. 94 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" Lavoro16. Ministero interno 12.10.2009 n. 5920 - Istanza di conversione del permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno per lavoro. Art. 14 co. 5 del d.p.r. n. 394/99 (regolamento al testo unico per l'immigrazione)Minori17. Ministero istruzione, universitŕ e ricerca 8.10.2010 n. 2 -Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italianaRegolarizzazione dei lavoratori addetti ai servizi domestici e di assistenza alle famiglie18. Ministero interno 2.10.2009 n. 6241 - Legge 3.8.2009 n. 102. Conversione in legge, con modificazioni del D.L. 1.7.2009, n. 78 art. 1 ter - Emersione del lavoro irregolare e di sostegno alle famiglie. Ricevuta attestante l'avvenuta presentazione della domanda di emersione19. Ministero interno 7.12.2009 n. 7950 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Interruzione del rapporto di lavoro20. Istituto nazionale previdenza sociale (INPS) 9.12.2009 n. 28660 - Lavoratori domestici. Denunce a seguito di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102.Chiarimenti21. Ministero interno 23.12.2009 n. 8456 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Circolare INPS del 9.12.200922. Ministero interno 28.12.2009 n. 8392 - Legge 3.8.2009 n.102. Procedure di emersione dal lavoro irregolare prestato da cittadini stranieri nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie. Interruzione del rapporto di lavoro 23. Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) 29.12.2009 n. 30264 - Lavoratori domestici - Contributi dovuti nelle more della definizione del procedimento di emersione ai sensi dell'art. 1 ter della legge 3.8.2009, n. 102. Iscrizione rapporti di lavoro dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno presso gli Sportelli unici per l'immigrazione - istruzioni operative.Chiarimenti24. Ministero interno 18.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domanda25. Ministero interno 19.2.2010 - Procedura di emersione dal lavoro irregolare nell'attivitŕ di assistenza e di sostegno alle famiglie ex l. 102/09. Presentazione della documentazione relativa all'alloggio - mancata presentazione delle parti - dati relativi alla domandaSoggiorno26. Ministero interno 27.5.2009 n. 3111 - Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - revoca - risposta quesito
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Thèses sur le sujet "Migranti irregolari"

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AMBROSIO, Maria Teresa. « Migrazioni economiche e sfruttamento del lavoro immigrato. Riflessioni a partire dal sistema di regolazione dei flussi di ingresso ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2021. http://hdl.handle.net/11695/105459.

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Résumé :
Il presente elaborato è diretto ad indagare il legame fra la disciplina delle migrazioni per motivi di lavoro (sia sovranazionale sia nazionale) e lo sfruttamento del lavoro degli immigrati extra-Ue. In particolare, la tesi dottorale si propone di rilevare i principali aspetti critici della normativa attuale sull’ingresso e soggiorno dei lavoratori stranieri in Italia, e i conseguenti effetti che si riversano sulla condizione giuridica e lavorativa dei non cittadini. Partendo dal presupposto che un certo sistema di programmazione di accesso al territorio e al lavoro determina, rafforza e/o incentiva gli ingressi irregolari nonché le molteplici forme di sfruttamento lavorativo a cui i migranti sono frequentemente sottoposti, l’obiettivo ultimo è disquisire sui modelli alternativi di regolazione degli ingressi per motivi di lavoro che possano finalmente ricondurre il fenomeno delle migrazioni economiche a una lettura non solo utilitaristica ma a una più ampia tutela dell’individuo quale persona, lavoratore, migrante. La tesi dottorale si struttura in quattro capitoli. Il primo, dedicato alla disciplina sovranazionale del fenomeno delle migrazioni economiche, si sofferma anzitutto sulla regolazione di matrice internazionale della quale si sottolinea il carattere frammentario e incompleto. Viene esaminata, poi, la prospettiva dell’Unione europea, mettendo in luce i principali fattori che ne hanno limitato l’azione nell’ambito della migrazione legale per motivi di lavoro. Il secondo capitolo, invece, si concentra sulla regolazione nazionale delle migrazioni economiche, ponendone in luce le numerose criticità e gli effetti distorsivi che essa determina nel mercato del lavoro immigrato. La conclusione cui si giunge è che il momento dell’accesso al lavoro rappresenta la sede privilegiata in cui si manifestano gli effetti distorsivi delle politiche migratorie nazionali identificati da un lato, nell’elusione della disciplina in materia di ingresso e soggiorno dello straniero, e dall’altro nel diffondersi dei fenomeni riconducibili nell’area dello sfruttamento lavorativo. Fanno seguito approfondimenti sulle caratteristiche del mercato del lavoro immigrato e sull’impatto della pandemia da Covid-19 sulle condizioni di lavoro degli stranieri. Il terzo capitolo affronta, in chiave comparata, il tema dello sfruttamento del lavoro dei migranti in Italia e in Spagna. L’assunto da cui si muove è che le migrazioni rappresentano un fattore che facilita lo sfruttamento, e in particolare che quest’ultimo è strettamente legato al quadro regolativo sovranazionale e nazionale della migrazione a fini lavorativi sia in relazione ai lavoratori immigrati regolarmente soggiornanti sia in relazione ai lavoratori immigrati irregolarmente soggiornanti, considerato che il grado maggiore di vulnerabilità di questi ultimi deriva anzitutto dalla carenza del permesso di soggiorno. Si dedica, poi, attenzione al fenomeno del caporalato e al reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603-bis c.p.) approfondendone i presupposti (lo sfruttamento del lavoro e l’approfittamento dello stato di bisogno) e gli “indici sintomatici”, anche attraverso la disamina della giurisprudenza penale sinora intervenuta. Il quarto capitolo, infine, mira a individuare una serie di elementi che potrebbero costituire parte integrante di un nuovo “modello” di gestione delle migrazioni economiche con importanti implicazioni circa la condizione di regolarità, le condizioni di lavoro e il processo di integrazione e inclusione sociale degli stranieri nel Paese di destinazione.
This paper is aimed at investigating the link between the regulation of migration for work reasons (both supranational and national) and the exploitation of the work of non-EU immigrants. In particular, this doctoral thesis aims to highlight the main critical aspects of the current legislation on the entry and stay of foreign workers in Italy, and the consequent effects that affect the legal and working conditions of non-citizens. Certain programming systems for access to the territory and to work may determine, strengthen and / or encourage irregular entries as well as the multiple forms of labour exploitation. Given this assumption, the ultimate goal is to discuss alternative models of regulation to entrances for work reasons that can finally bring the phenomenon of economic migration back to an interpretation that is not only utilitarian but also broader protection of the individual as a person, worker, migrant. The doctoral thesis is structured in four chapters. The first, dedicated to the supranational discipline of the phenomenon of economic migration, explores international regulation, with focus on its fragmentary and incomplete character. The perspective of the European Union is then examined, highlighting the main factors that have limited its action in the context of legal migration for work reasons. The second chapter investigates the national regulation of economic migration, highlighting the numerous criticalities and distorting effects it determines in the immigrant labour market. The conclusion reached is that the moment of access to work represents the main place in which the distorting effects of national migration policies are manifested. These effects can be identified, on the one hand, in the circumvention of the regulations related to entry and residence of the foreigner, and, on the other, in the spread of phenomena of labour exploitation. This analysis is followed by in-depth studies on the characteristics of the immigrant labour market and on the impact of the Covid-19 pandemic on the working conditions of foreigners. The third chapter deals with the exploitation of the labour of migrants in Italy and Spain in a comparative key. It moves from the assumption that migration represents a factor that facilitates exploitation. In particular, the latter is closely linked to the supranational and national regulatory framework of migration for work purposes in relation to both irregularly and regularly residing immigrant workers. It must be considered that the greater degree of vulnerability of irregularly residing immigrant workers derives primarily from the lack of a residence permit. Attention is then devoted to the phenomenon of “caporalato” and the illicit intermediation and exploitation of labour (art. 603-bis of the Criminal Code), examining its conditions (exploitation of labour and taking advantage of the state of need) and “symptomatic indices”, also through the examination of the criminal justice that has been used so far. Finally, the fourth chapter aims to identify a series of elements that could constitute a new "model" of management of economic migration with important implications on the regularity, working conditions and the process of integration and social inclusion of foreigners in the country of destination.
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GENOVESE, ELEONORA. « Towards universal health coverage and health system equity. Estimating health outcomes and healthcare access in undocumented migrants. Key issues in maternal & ; perinatal health and the COVID-19 pandemic ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/392355.

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Résumé :
Le popolazioni migranti presentano uno stato di salute carente con esiti peggiori rispetto alla popolazione generale. Vulnerabilità e diseguaglianza sono esacerbate nei migranti irregolari, i più invisibili ai sistemi sanitari. Questa sfida di salute pubblica necessita di azione per la copertura sanitaria universale e l'equità del sistema sanitario. Obiettivi: Stimare i bisogni di salute nei migranti irregolari nelle aree di salute materna & perinatale e di COVID-19; Testare metodologie di monitoraggio e valutazione sistematici. Metodi: Questa ricerca si basa su tre studi retrospettivi (coorte e trasversali ) con fonti complementari per cogliere la complessità degli esiti di salute e dell’accesso alle cure nei migranti irregolari: i flussi sanitari amministrativi nazionali/regionali, i sistemi d’informazione delle strutture sanitarie del terzo settore, e le inchieste presso un campione di strutture sanitarie. Coorte: I migranti irregolari che hanno avuto accesso a: (i) percorso nascita tramite Servizio Sanitario Nazionale/Regionale nella Regione Lombardia (Italia) dal 2016 al 2020; (ii) cure sanitarie attraverso una struttura del terzo settore a Milano (Italia) dal 24 febbraio al 24 maggio 2020; (iii) cure sanitarie tramite strutture selezionate in Svizzera (Regione di Ginevra), Stati Uniti (Città di Baltimora), Italia (Regione Lombardia), e Francia (Regione di Paris) da febbraio a maggio 2021. Risultati: (i) Lo studio sulla salute materno-perinatale ha incluso 1595 donne migranti irregolari e i loro neonati. Il 57.37% delle donne ha avuto ≥4 visite ostetriche, 68.21% la prima entro la 12a settimana di gravidanza, 63.45% ≥2 ecografie di cui la prima entro la 12a sett. di gravidanza, e 6.21% esami di laboratorio completi. I parti cesarei totali sono stati il 26.89%, le rianimazioni neonatali in urgenza per asfissia alla nascita il 2.63%, l’allattamento materno entro 2 ore dalla nascita il 49.03%. L’80.56% delle gravidanze ha avuto decorso fisiologico ma 2.26% emorragia grave (>1000ml). Il 4.76% dei feti ha riportato difetto di accrescimento, 9.28% dei neonati è nato pre-termine, 17.24% risultato piccolo per età gestazionale, 7.2% nato sotto-peso (<2.5Kg), 1.44% riportato un punteggio Apgar sfavorevole, e 3.07% malformazioni. (ii) Lo studio sulla malattia da COVID-19 ha incluso 272 migranti irregolari. I fattori di rischio sono risultati frequenti, tra cui ipertensione, immunodepressione, precedente contatto stretto con caso di COVID-19. I sintomi sono risultati peggiori rispetto a pazienti con altre patologie respiratorie. (iii) Lo studio sulla propensione alla vaccinazione contro COVID-19 ha incluso 812 migranti irregolari. Il 14.1% ha dichiarato precedente infezione da SARS-CoV-2, 29.5% fattori di rischio, 26.2% paura di sviluppare malattia grave. L’accessibilità percepita alla vaccinazione anti COVID-19 è risultata elevata (86.4%), ma la propensione a vaccinarsi scarsa (41.1%) in correlazione con età, co-morbidità, e opinioni positive sulla vaccinazione. Queste sono risultate migliori per la vaccinazione in generale (77.3%) rispetto alla vaccinazione anti COVID-19 (56.5%). Le fonti di informazione sono risultate prevalentemente i media tradizionali e sociali. Conclusioni: Gli esiti di salute e l’accesso alle cure nei migranti sono risultati carenti, indicando vulnerabilità e diseguaglianza rispetto alla popolazione generale. I fattori di rischio quali la fragilità socio-economica insieme alle barriere legali e linguistiche alle cure sanitarie necessitano interventi mirati: la promozione della salute a livello comunitario, la formazione del personale sanitario, la mediazione linguistico-culturale, e corsi di lingua funzionale. Inoltre, è necessario un sistema di monitoraggio continuo per raccogliere, integrare, e analizzare dati essenziali tramite i flussi sanitari amministrativi e le strutture del terzo settore, da complementare tramite inchieste per dati specifici.
Migrant populations experience poor health, and their outcomes tend to be poorer in comparison with the general population. Vulnerability and inequality are further exacerbated in undocumented migrants, as the most invisible to healthcare systems. This a public health challenge requiring tailored action towards universal health coverage and health system equity. Objectives: To estimate health needs among undocumented migrants in the areas of maternal & perinatal health and COVID-19; and to test a combination of methodologies for systematic monitoring and evaluation. Methods: This research is based on three retrospective studies (cohort and cross-sectional) using a combination of diverse and complementary data sources to reflect the complex nature of health outcomes and healthcare access in undocumented migrants, including: national/regional health management information systems, third sector healthcare provider health information systems, and surveys at selected healthcare facilities. Cohort: Undocumented migrants having accessed: (i) maternity healthcare through National/Regional Health Services in Lombardy Region (Italy) from 2016 to 2020; (ii) healthcare through a third sector healthcare providers in Milan (Italy) from February 24th to May 24th, 2020; (iii) healthcare through participating healthcare providers in Switzerland (Geneva Canton), USA (Baltimore City), Italy (Lombardy Region), and France (Paris Region) from February to May 2021. Results: (i) The study on maternal and perinatal health included 1595 undocumented migrant women and their neonates. 57.37% women had ≥4 antenatal visits, 68.21% the first one within 12 weeks of gestation, 63.45% at least two ultrasound tests including one within 12 weeks of gestation, and 6.21% complete laboratory tests. Total cesarean sections were 26.89%. Emergency neonatal resuscitation for birth asphyxia was conducted in 2.63% births, and 49.03% neonates initiated breastfeeding within 2 hours from birth. 80.56% pregnancies were physiological though severe hemorrhage (>1000ml) occurred in 2.26% women. Intra-uterine growth retardation affected 4.76% fetuses, 9.28% neonates were pre-term, 17.24% small for gestational age, 7.2% had a low weight at birth (<2.5Kg), 1.44% poor Apgar score, and 3.07% malformations. (ii) The study on COVID-19 illness included 272 undocumented migrants. Risk factors were frequent and included hypertension, immune depression, and prior close contact with COVID-19 cases. Presenting symptoms were worse, compared with patients with other respiratory conditions. (iii) The study on COVID-19 vaccination demand included 812 undocumented migrants. Overall, 14.1% of participants reported prior COVID-19 infection, 29.5% risk factors, and 26.2% fear of developing severe COVID-19 infection. Self-perceived accessibility of COVID-19 vaccination was high (86.4%), yet demand was low (41.1%) correlating with age, co-morbidity, and views on vaccination which were better for vaccination in general (77.3%) than vaccination against COVID-19 (56.5%) Participants mainly searched for information about vaccination in the traditional and social media. Conclusions: Health outcomes and healthcare access were poor in undocumented migrants. Socio-economic and health outcomes showed vulnerability and inequality in comparison to general population. Known risk factors including fragile socio-economic conditions along with legal and linguistic barriers to healthcare need to be addressed through tailored interventions including outreach health promotion focusing, healthcare provider training, cultural mediation, translation, and functional language learning. Furthermore, a systematic monitoring and evaluation system is needed to routinely collect, integrate, and analyze data on key indicators from both National/Regional Health Services in combination with ad hoc surveys for specific data outside routine information systems.
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Lucifora, Annalisa. « Il contrasto dell immigrazione irregolare tra vincoli europei e politiche nazionali : un indagine comparata della disciplina italiana e francese ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1221.

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Résumé :
Alla luce della crescente pressione migratoria alle frontiere esterne dell Unione, si rende necessaria un analisi della politica europea in materia di immigrazione, con particolare riguardo alla problematica dell immigrazione clandestina, alla luce del nuovo quadro istituzionale offerto dal Trattato di Lisbona, che dovrebbe favorire un approccio congiunto, basato sulla fiducia reciproca e sulla solidarietà tra gli Stati membri, nell intento di approfondire la cooperazione e di elaborare politiche comuni. Come si evidenzia nella prima parte del lavoro, il problema dell immigrazione clandestina dei cittadini di paesi terzi ha, in effetti, costituito una parte centrale della politica comune dell Unione in materia di migrazione, sin dal suo inizio, essendosi ben presto diffusa a livello europeo la consapevolezza che rispondere in modo efficace alla migrazione irregolare è una condizione essenziale affinché la politica di migrazione sia credibile. In quest ottica, si analizza innanzitutto l evoluzione della politica europea in materia di immigrazione, soffermandosi in particolare sulle tappe che hanno consentito il superamento della cooperazione intergovernativa, realizzata con gli Accordi di Schengen del 1985, a favore di una vera e propria politica comune in materia di immigrazione, quale quella di cui all art. 67 par. 2 TFUE, come modificato dal Trattato di Lisbona, evidenziando nel contempo come tale evoluzione sia stata costantemente caratterizzata dall alternanza di momenti di particolare attenzione verso le tematiche connesse alla gestione dell immigrazione regolare e momenti in cui il contrasto dell immigrazione irregolare si è imposto come assoluta priorità nell agenda politica europea. In un secondo momento, si esaminano gli strumenti adottati dall Unione europea al fine di contrastare l immigrazione irregolare, soffermandosi tanto sulle iniziative intraprese in materia di prevenzione, quanto sui risultati raggiunti sul piano della repressione, focalizzando l attenzione sul necessario collegamento che deve sussistere tra le esigenze di lotta all immigrazione clandestina e il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti. Tale ultimo presupposto si rivela, infatti, qualificante dell intero impianto giuridico della politica comune di immigrazione. Infine, si esaminano in particolare le politiche adottate in materia da due diversi Stati membri dell Unione - Francia e Italia - che, sebbene si affaccino entrambi nel bacino mediterraneo, sono diversamente esposti ai flussi migratori. L indagine, condotta in chiave comparatistica, tentando di interpretare le numerose similitudini, ma altresì le complesse differenze, è volta ad accertare la compatibilità delle legislazioni vigenti nei due diversi ordinamenti giuridici agli standard delineati a livello europeo.
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LIBERATOSCIOLI, SABRINA. « Le migrazioni nel diritto internazionale contemporaneo, tra diritti umani, sicurezza e governance ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/540.

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Résumé :
Le migrazioni internazionali sono un processo di mobilitazione e spostamento delle persone che comporta l’attraversamento delle frontiere. Nulla di nuovo nella storia dell’uomo, se non fosse per l’importanza e le dimensioni che il fenomeno ha assunto nell’ultimo decennio. Esso è stato determinato ed agevolato dalla globalizzazione del lavoro, dei servizi e dei capitali finanziari. Anche il progresso tecnico-scientifico e culturale ha offerto ulteriori e nuovi strumenti, incentivi e motivazioni all’immigrazione. Le migrazioni internazionali giocano un ruolo di estremo rilievo nell’attuale processo globale di cambiamento sociale, economico e politico. Esse sono, al tempo stesso, fattore trainante e conseguenza di tali trasformazioni globali. Per gli Stati destinatari dei flussi migratori ed economicamente più sviluppati, l’immigrazione costituisce una variabile decisiva per la gestione delle strette interconnessioni esistenti tra il mercato del lavoro, la produttività ed il governo di un’economia globale. Negli Stati ad elevato tasso invecchiamento della popolazione l’iniezione di giovani lavoratori, gioca un potenziale ruolo di supplenza al declino della forza lavoro, favorendo ed incrementando il dinamismo, l’innovazione e la mobilità economica, ma anche culturale e sociale. Per contro, le restrizioni alla mobilità del lavoro risultano favorire inefficienze ed grandi ineguaglianze. La duplice pressione della globalizzazione e dello squilibrio demografico pongono in seria questione l’urgenza di una regolamentazione giuridica efficace diretta alla gestione delle migrazioni economiche e forzate. Nella Comunità internazionale contemporanea, oggi, prevale, da parte degli Stati, una diffidente considerazione del diritto internazionale, quale disciplina di regolamentazione dei rapporti tra gli Stati, nello svolgimento delle reciproche concessioni di porzioni della loro sovranità. Le regolamentazioni giuridiche nazionali e regionali, ad oggi, sono riuscite a fissare delle norme di restrizione e contenimento dei flussi migratori, senza, tuttavia, edificare un sistema strutturalmente capace di governare il fenomeno. Mentre la società economica globale è riuscita ad imporre una regolamentazione giuridica diretta a favorire la libera circolazione, tra le frontiere degli Stati, di beni, servizi e capitali, rimarchevole è l’insufficienza e la scarsità del diritto internazionale e statuale in ordine all’incoraggiamento o disciplina della libera circolazione delle persone e forza lavoro. Anzi, è dato rilevare una tendenza di segno totalmente contrario, variamente giustificato da ragioni di sicurezza nazionale ed internazionale. Lo studio è stato suddiviso in tre parti corrispondenti a distinti argomenti quali: il fenomeno migratorio storicamente contestualizzato ed esaminato nell’ambito del processo di globalizzazione; i diritti dei migranti rinvenibili nel diritto internazionale generale e regionale e nel diritto sulle migrazioni forzate ed in ultimo la questione della sicurezza e dell’emergente esigenza e disponibilità espressa dagli Stati a soluzioni collettive, universali o regionali di governo del fenomeno migratorio. In particolare, la prima parte dello studio, descrive lo sviluppo storico del fenomeno a partire dal XX° secolo, la sua relazione con il processo di globalizzazione in corso, con un attenzione speciale alle determinanti, alla dimensione economica del fenomeno ed all’evoluzione della dibattuta questione dell’immigrazione clandestina. Nella seconda parte dell’indagine si procede al resoconto analitico della frammentata e copiosa regolamentazione giuridica di livello internazionale e regionale del fenomeno migratorio, prodotto, prevalentemente, nell’ambito delle Nazioni Unite e delle organizzazioni regionali, come il Consiglio d’Europa, con una specifica considerazione del contesto dell’Unione europea, a cui è dedicato un apposito capitolo. La parte terza dello studio è dedicata all’esame della nozione di sicurezza ed all’impatto sulla legislazione di gestione del fenomeno migratorio e di tutela dei diritti dei migranti, delle correlative normative internazionali di sicurezza e contrasto al terrorismo internazionale. Sotto questo profilo, particolare attenzione viene data alla questione dell’immigrazione clandestina. L’ultimo capitolo della terza parte è dedicato al tema della governance del fenomeno migratorio. L’analisi delle prospettive future, sia in termini di diritto sostanziale che di carattere istituzionale, diretti a favorire una più efficace ed equa gestione del fenomeno delle migrazioni internazionali, conclude lo studio.
The international migrations are a process of movement of persons crossing borders of States. It is not a new phenomenon in the history of the man. What is different now is the magnitude and complexity of the phenomenon. This process has been both driven and facilitated by the globalisation of labour, commodity, and financial markets that has offered new incentives and new means for the international migration of people. The technical and cultural changes also help create both the means and the motivation to migrate. Migration plays a central role in current global processes of social, economic and political change; it is both moulded by and helps to mould these global transformations. For the destination countries immigration is key factor to managing the interconnections existing between the labour market, the efficiency and governance of globalised economy. With the decline in fertility, migration has taken on increased significance, becoming an important component of population growth in a number of countries and increasing the economical, social and cultural dynamism and innovation. States recognise the importance of managing the process in order to maintain their competitiveness in the global economy. For the most part, this involves distinguishing between highly skilled and low-skilled migrants. The former are seen as desirable and policies are designed to facilitate their movement, while the vast majority of the latter are excluded through legal obstacles that paradoxically try to go against the ‘globalising’ trends. The world pressure of the globalization and the demographic imbalance places in serious issue the urgency of an efficient legal regulation to manage the economic and forced migration. In the contemporary international community, it prevails, from the States, a suspicious idea of the International Law, as law of relationships between the States. Actually, the migration national and regional legal frameworks have succeeded only to fix restrictions on the movement of people across borders, without, however, building up a structure able to manage the phenomenon. While the global economy has succeeded to impose rules supporting the free circulation of goods and services, between the borders of the States, remarkable it is the deficit of the International Law carrying or regulates the free movement of the persons. Definitely, trend is totally contrary, with different justifications, as national and international security. In fact, the majority of developed countries adopted restrictive immigration policies that leading not to a reduction in migration, but rather to unintended and undesired outcomes, notably increase in people smuggling, trafficking and undocumented migration, at a significant and rising human cost. Failure to find mutual ways regulating migrations and protecting migrants leads to exploitation, social divisions and the weakening of the rule of law. While different States across the world have attempted to put measures in place to control the migration of people, these policies are based on a very limited understanding of migrants’ rights. The research is composed of three parts: it starts with the historical analysis of the international migrations from the XX° century, its relationship with the globalization process, the current state and highlights some of its emerging trends. The second part of research carry on analytical survey of the fragmented and copious migration international and regional laws, as result, principally, from the United Nations and regional organizations, like Council of Europe and European Union, to which an appropriate chapter is dedicated. The third part of study examine the security notion and it highlights the complexity of the issues, perspectives and requirements that have to be taken into account when dealing with the nexus of security and migration. The heightened concerns with foreigners and security in the post-9/11 era and its impact on the international migration laws are also investigated. The analysis of the emerging issue of the international and regional and global Inter-State consultation mechanisms in management of migrations phenomenon end the research.
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Marcone, Valentina. « Le infezioni del Basso Tratto Riproduttivo nelle donne migranti irregolari : esperienze in un ambulatorio ginecologico dedicato, confronti con la popolazione residente e considerazioni sulle variabili che condizionano l’ecosistema vaginale ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/918675.

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Résumé :
“Health for all” è l’obiettivo totalizzante e imperativo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sancito il 21 ottobre 2011 nella Rio Political Declaration on Social Determinants of Health ribadendo come le disuguaglianze delle condizioni di salute degli individui nella popolazione mondiale sono sicuramente evitabili e inaccettabili politicamente, socialmente ed economicamente . In questo scenario l’ OMS indica come priorità assoluta, prerequisito di tutti gli 8 Millennium Development Goals (MDGs) il controllo delle Infezioni del Tratto Riproduttivo ( ITR) e delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST). Il rilievo che la sorveglianza di queste patologie assume è motivato dall’impatto riproduttivo clamoroso che quasi tutte hanno, e soprattutto dalla dimensione della loro diffusione nonchè dalla possibilità di prevenzione e, in alcuni casi di cura, che le caratterizza. Le donne migranti e i loro bambini sembrano particolarmente vulnerabili e suscettibili all’effetto di particolari fattori di rischio cui si trovano esposti nel Paese ospite : in particolare la povertà, lo stress, l’alimentazione inadeguata, l’emarginazione, la promiscuità, la prostituzione subita- anche quando occasionale frutto della necessità- e la difficoltà di fruizione dell’assistenza sanitaria nonché l’esclusione dai programmi di screening incidono negativamente sulla salute riproduttiva delineando un focus di intervento necessario in tale ambito. La sorveglianza delle Infezioni Ginecologiche del BTR nelle popolazioni migranti può fornire dati utili alla individuazione di eventuali analogie o differenze di incidenza/prevalenza e fattori di rischio nel confronto con la popolazione italiana, nell’ottica di opportuni adeguamento potenziamento e perfezionamento delle conoscenze , delle risorse e delle strategie applicative di prevenzione e terapia per la tutela della salute personale e riproduttiva di gruppi epidemiologicamente ancora poco conosciuti e con frequenti robuste difficoltà di accesso ai servizi assistenziali. Le casistiche ad oggi disponibili in merito alla realtà italiana sono eterogenee nei risultati eppure accomunate dal medesimo verosimile bias di selezione, dovuto alla over-rappresentazione dei centri venereologico/dermatologici e risultante nella descrizione quasi esclusiva delle MST “classiche”, i cui dati sono anche più facilmente ricavabili attraverso registri di statistiche correnti a causa dell’obbligo di notifica. Una sorta di invisibilità delle infezioni endogene ad impatto riproduttivo e la scarsità di informazioni relative alla epidemiologia specifica di alcune endocerviciti da sempre neglette nel dibattito scientifico/assistenziale italiano, nonché la necessità di una fertile distinzione tra categorie di migranti irregolari e regolari e del confronto con la popolazione italiana residente ci hanno suggerito la direzione del presente studio nell’intento di realizzare una esperienza sentinella capace di fare luce su taluni aspetti di infettivologia ginecologica molto dibattuti e controversi nell’era dei flussi migratori.
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Fornalè, Elisa. « La protezione dei diritti dei migranti in situazione irregolare. Il caso del Marocco ». Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/101807.

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Livres sur le sujet "Migranti irregolari"

1

Obinu, Arianna. Harraga : Migranti irregolari dall'Algeria : il sogno europeo passa dalla Sardegna. [Livorno] : Edizioni Erasmo, 2013.

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2

Zone d'ombra : Migranti irregolari, operatori e servizi socio-sanitari : un'indagine a Prato. Acireale : Bonanno, 2012.

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