Articles de revues sur le sujet « Metodologia archeologica »

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1

Myers, J. Wilson, Fabio Piccarreta et Giuseppe Ceraudo. « Manuale di aerofotografia archeologica : Metodologia, tecniche e applicazioni ». American Journal of Archaeology 106, no 3 (juillet 2002) : 482. http://dx.doi.org/10.2307/4126293.

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2

Barker, Graeme, Annie Grant, Paul Beavitt, Neil Christie, John Giorgi, Peter Hoare, Tersilio Leggio et Mara Migliavacca. « Ancient and modern pastoralism in central Italy : an interdisciplinary study in the Cicolano mountains ». Papers of the British School at Rome 59 (novembre 1991) : 15–88. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009673.

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Résumé :
PASTORIZIA ANTICA E MODERNA NELL'ITALIA CENTRALE: UNO STUDIO INTERDISCIPLINARE NEI MONTI DEL CICOLANOQuest'articolo è un contributo al dibattito attuale, tra archeologi, di come sia possibile ricostruire la pastorizia antica attraverso i dati archeologici. I monti del Cicolano oggi vengono sfruttati ogni estate dalle gente dei villaggi circostanti per tre scopi diversi: agricoltura, pastorizia stanziale, pastorizia transumante. Il progetto comprende uno studio geomorfologico, una ricognizione archeologica, una ricerca documentaria, e studi etnoarcheologici. Il regolare insediamento stagionale cominciò nella tarda preistoria e nel periodo romano i monti furono usati da agricoltori e da pastori forse transumanti. L'agricoltura arativa e la pastorizia risultano ambedue nei documenti medioevali e postmedioevali e si possono riconoscere nel materiale archeologico raccolto. Maè assai difficile identificare differenti tipi di pastorizia nei dati archeologici forniti dalla ricognizione. L'archeologia dell'insediamento, la cultura materiale portatile, la fauna, i residui botanici creati dagli agricolturi e pastori di oggi nel Cicolano mostrano le difficoltà nel distinguere i diversi tipi di uso dei terreni alti. Ma, almeno, ci danno utili suggerimenti per sviluppare le future metodologie.
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3

Becker, Marshall Joseph, et Francesco D'Andria. « Metodologie di catalogazione dei beni archeologici ». American Journal of Archaeology 102, no 4 (octobre 1998) : 838. http://dx.doi.org/10.2307/506117.

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4

Minta-Tworzowska, Danuta, et Michał Pawleta. « Teoria i metodologia archeologii na Uniwersytecie w Poznaniu ». Folia Praehistorica Posnaniensia 18 (1 janvier 2013) : 217. http://dx.doi.org/10.14746/fpp.2013.18.12.

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Rashid Rahim, Kamal, Carlo Giovanni Cereti, Luca Colliva, Agnese Fusaro, Camilla Insom, Giuseppe Labisi, Serenella Mancini, Gianfilippo Terribili, Julian Bogdani et Marco Galuppi. « MAIKI, Missione Archeologica Italiana nel Kurdistan Iracheno : la carta archeologica dell’area di Paikuli, obiettivi e metodologie applicate ». Vicino Oriente 18 (2014) : 25–38. http://dx.doi.org/10.53131/vo2724-587x2014_4.

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Lloyd, John, Neil Christie et Gary Lock. « From the mountain to the plain : landscape evolution in the Abruzzo. An interim report on the Sangro Valley Project (1994–5) ». Papers of the British School at Rome 65 (novembre 1997) : 1–57. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010576.

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Résumé :
DALLA MONTAGNA ALLA PIANURA: EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO IN ABRUZZO. UN RAPPORTO PRELIMINARE SUL PROGETTO DELLA VALLE DEL SANGRO 1994–95Questo rapporto discute le metodologie ed i principali ritrovamenti delle prime due stagioni del progetto della Valle del Sangro, tuttora in corso. Il progetto, organizzato dalla Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo e dalle Università di Leicester e di Oxford, ha lo scopo di esaminare i dati archeologici, architettonici, etnografici ed ambientali per l'alta e la media/bassa valle, con particolare riferimento alla comprensione del ruolo svolto dalla piccola città e dal villaggio in una varietà di paesaggi in un periodo che va dall'arcaico all'alto medioevo (ca 600 a.C. – 900 d.C.).Gli scavi di siti arcaici e successivi in Val Fondillo — nell'alta valle — e dell' oppidum ellenistico e romano di Monte Pallano nella media valle sono di grande importanza per la conoscenza dell'epoca sannita e di quella romana, mentre nomi di luoghi (quale Fara) e resti di castelli (quale la Rocca Intramonti) forniscono un'iniziale guida allo studio degli schemi insediativi alto medievali e medievali. La ricognizione ha cominciato a fornire un quadro dettagliato dell'occupazione dell'area gravitante su questi siti, con l'analisi CAD e GIS come elemento centrale di questo studio. Una notevole importanza è stata anche data ad uno studio etnografico volto alla comprensione del ruolo della transumanza (un elemento tradizionale dell'economia regionale) e la sua relazione con gli antichi sistemi insediativi e di uso del territorio.
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Brogiolo, Gian Pietro. « L'archeologia dell'architettura in Italia nell'ultimo quinquennio (1997-2001) ». Arqueología de la Arquitectura, no 1 (30 décembre 2002) : 19. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.3.

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Résumé :
Il contributo delinea un bilancio dell'Archeologia dell'architettura in Italia a partire dalla metà degli anni '90 del XX secolo, quando alcuni convegni e la neonata rivista "Archeologia dell'Architettura", misero a confronto le esperienze maturate in più centri di ricerca, che riguardavano non solo l’analisi stratigrafica delle murature il suo rapporto con il Restauro, ma anche allo studio delle tecniche costruttive, della mensiocronologia e dell’archeometria. Da questo punto di vista sono da segnalare da un lato le sperimentazioni nella costruzione delle sequenze degli equilibri statici, del degrado, degli intonaci e degli orizzontamenti lignei, dall'altro le proposte di metodologie di restauro fondate sull'analisi stratigrafica. Questo impegno ha però portato a trascurare l’obiettivo prioritario dell’archeologo: recuperare dalle sequenze di un edificio informazioni storiche, per le quali servono anzitutto corpora e censimenti esaustivi, e studi che pongano in relazione le architetture con l’organizzazione agraria, le trasformazioni dei paesaggi antropici, le trasformazioni economiche e sociali. Ed è su questo aspetto che converrà puntare nei prossimi anni, almeno da parte degli archeologi, senza per questo sminuire o vanificare il rapporto privilegiato che si è instaurato negli anni ‘90 con il Restauro Architettonico, con l'obiettivo comune di salvaguardare il patrimonio architettonico in una congiuntura nella quale sembra concluso un ciclo storico che aveva a cuore lo studio e la tutela del passato, attraverso il policentrismo culturale, la fervida circolazione delle idee, un saldo collegamento con la società civile.
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BROGIOLO, Gian Pietro, et Alexandra CHAVARRÍA ARNAU. « Gabriele CASTIGLIA, Philippe PERGOLA, Instrumentum domesticum. Archeologia cristiana, metodologie e cultura materiale della tarda antichit e dell’altomedioevo ». Hortus Artium Medievalium 26 (mai 2020) : 393–94. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.123701.

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Grodź, Iwona. « Archeologia widzenia i wiedzy (rekonesans). Refleksje na marginesie Oczu urocznych z „trylogii ludowej” Piotra Szulkina ». Zeszyty Wiejskie 28, no 2 (7 février 2023) : 267–83. http://dx.doi.org/10.18778/1506-6541.28.20.

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Résumé :
Tematem eseju jest przypomnienie potrzeby powrotu do refleksji na temat terminów z pogranicza archeologii kultury, takich jak m.in. „ludowość” w kontekście percepcji wizualnej jako „archeologii” nie tylko widzenia, ale i wiedzy. Prezentowany tekst nie jest więc interpretacją konkretnego dzieła czy twórczości jednego autora. Niemniej ważnym dla tych rozmyślań okazał się film Oczy uroczne z 1976 r. Piotra Szulkina (1950–2018), w którym reżyser inspirował się tekstem Jana Kasprowicza (1860–1926) z cyklu Bajki, klechdy i baśnie (1922). Celem jest próba odpowiedzi na pytanie: Czy obrazy, w tym filmowe, przedstawiają jedynie poznawalne zmysłowo wyobrażenia na temat rzeczywistości (a więc poniekąd też kultury ludowej)? Czy naszą wiedzę na ten temat? Metodologia: narzędzia z zakresu antropologii kultury, semiotyka, psychologia percepcji.
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Minta-Tworzowska, Danuta. « Metodologia archeologii/prahistorii profesora dr. hab. Jana Żaka (1923–1990) po 30 latach. Między modernistycznymi dążeniami a postmodernistyczną rzeczywistością ». Folia Praehistorica Posnaniensia 26 (30 décembre 2021) : 145–69. http://dx.doi.org/10.14746/fpp.2021.26.06.

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Résumé :
January 4, 2020 was the 30th anniversary of the death of Professor Jan Żak, who died prematurely at the age of 67. His work and scientific activities were known and appreciated in various countries and during difficult times when he was professionally involved in archeology. The biography of Professor Jan Żak resulted largely from the spirit of the times in which he lived, but also from his open, curious personality. He touched the warfare, and his professional life took place in the realities of the People's Republic of Poland; he also witnessed its dramatic end. The aim of this article is not only to recall the methodological and theoretical foundations of J. Żak's scientific work, but also to try to answer the question about the contemporary methodology of archeology, practiced by the Professor's students and subsequent generations.
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Tecchiati, Umberto. « Il popolamento preistorico e protostorico delle valli del Sella secondo linguisti e archeologi : un contributo metodologico ». Ladinia 18 (1994) : 289–98. http://dx.doi.org/10.54218/ladinia.18.289-298.

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Perkins, Philip, et Lucy Walker. « Survey of an Etruscan City at Doganella, in the Albegna valley ». Papers of the British School at Rome 58 (novembre 1990) : 1–143. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011624.

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Résumé :
RICOGNIZIONE TOPOGRAFICA DI UNA CITTA' ETRUSCA A DOGANELLA NELLA VALLE DELL'ALBEGNAQuesta città etrusca della Toscana meridionale, di enormi dimensioni, e munita di una cinta muraria, si trova coperta, per la maggior parte, da terreno attualmento adibito ad uso agricolo. Negli anni tra il 1982 e il 1984, nell'ambito di tre campagne di ricognizione topografica condotte nella Valle dell'Albegna, è stata condotta una esplorazionc sistematica dell'area. La relazione che qui si presenta contiene: la storia degli studi relativi al sito, la descrizione dei resti archeologici osservabili sul terreno, l'esposizione della metodologia impiegata nella ricognizione, l'analisi dei campioni di materiali raccolti, ed una discussione dei vari aspetti generali del sito. A ciò segue un catalogo delle distribuzioni in superficie dei vari materiali ed una appendice sui risultati di due carotaggi del suolo.
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Jarosz, Robert. « W poszukiwaniu genealogii kina – skiagrafie i proces skiagraficzny ». Kwartalnik Filmowy, no 113 (7 mai 2021) : 27–49. http://dx.doi.org/10.36744/kf.559.

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Résumé :
Artykuł jest próbą wytyczenia genealogii medialnej, do której należy kino oraz podobne do niego media czy zjawiska. Wykorzystując metodologię archeologii mediów, autor przywołuje problemy terminologiczne i logiczne, jakie wiążą się z próbami wpisania kina w nadrzędny porządek medialny. Przykładem jednostkowym może być popularne pojęcie „praktyk ekranowych” Charlesa Mussera, przypisywane Nowej Historii Kina jako jedno z jej osiągnięć. Następnie opierając się na kluczowych tu założeniach interdyscyplinarnych, autor wyprowadza własną propozycję terminu „skiagrafii”, czerpiąc nazwę ze starogreckiego typu malarstwa. Większą część artykułu zajmuje charakterystyka poszczególnych gałęzi takiej medialnej genealogii oraz opis mechanizmów jej rozwoju, co autor nazywa procesem skiagraficznym.
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Rabczyński, Paweł. « Kulturowa i religijna funkcja cmentarza ». Roczniki Teologiczne 69, no 9 (16 novembre 2022) : 175–91. http://dx.doi.org/10.18290/rt22699.10.

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Cmentarz jest przestrzenią przenikania się profanum i sacrum, wartości kulturowych i religijnych. Celem niniejszego opracowania było syntetyczne ukazanie kulturowej i religijnej funkcji cmentarza. Zostały one przedstawione na kanwie dziejów, które podzielono na pięć charakterystycznych dla praktyk inhumacyjnych okresów: pochówki prehistoryczne, nekropolie poza miastem, cmentarze w miastach, pochówki w kościołach, nowe cmentarze poza miastem. Poza nielicznymi wyjątkami, w niniejszym opracowaniu ograniczono się głównie do analiz pochówków na terenie Europy Zachodniej. Wykorzystano materiał źródłowy i metodologię nauk humanistycznych (archeologii, historii, nauk o kulturze i religii) oraz nauk teologicznych. Na umiejscowienie i kształt nekropolii miała zawsze wpływ określona kultura danej społeczności, tradycja religijna, względy światopoglądowe, geograficzne i sanitarne. W tym sensie cmentarze są pomnikami cywilizacji i kultury oraz religii. Mimo zmieniających się w ciągu dziejów zasad inhumacji można stwierdzić, że kulturowa i religijna funkcja cmentarza należą do podstawowych i niezastępowalnych. Wzajemnie się przenikają i twórczo kooperują.
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De Angelis, Franco. « Estimating the agricultural base of Greek Sicily ». Papers of the British School at Rome 68 (novembre 2000) : 111–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003895.

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UNA STIMA DELLA BASE AGRICOLA DELLA SICILIA GRECALo studio dell'agricoltura dell'antica Grecia si è sviluppato notevolmente in questi ultimi decenni; tuttavia in Sicilia, un'isola nota in antichità per la sua capacità e prodotti agricoli, l'interesse sembra essere stato alquanto limitato. Una delle ragioni per questa mancanza di interesse va ricercata nella struttura delle discipline accademiche, che tradizionalmente prevedono la divisione degli studiosi in due gruppi distinti: gli storici, che concentrano la loro attenzione primariamente sulle incomplete fonti scritte, e gli archeologi, che si occupano principalmente di storia dell'arte e della conferma della veracità delle fonti scritte. Numerosi problemi di studio e potenziali aree di interesse, quali ad esempio quelle relative all'ambiente naturale, all'uso del territorio ed ai modelli insediativi (le quali rientrano nell'ambito della geografia umana o storica), non sono toccati da questi due approcci. Questo articolo vuole rappresentare un primo passo nello studio di questi problemi, in risposta al recente appello di Nenci per un'indagine di quella che lui chiama la ‘Sicilia frumentaria’. Loscopo di questo studio è di proporre una stima delle dimensioni della base agricola della Sicilia greca. La prima parte discute le fonti e la metodologia. La seconda prende in considerazione il clima e tenta di stabilire le approssimative dimensioni e la natura dei territori utilizzati dalle undici principali città-stato dell'isola. Inoltre, una quantificazione della terra agricola disponibile e dei limiti superiori della popolazione che poteva essere sostenuta da tali risorse nel momento in cui queste venissero adoperate al loro massimo potenziale viene anche discussa. I risultati supportano l'idea che la Sicilia greca possedesse una grande potenziale agricolo, e che l'isola potesse sostenere una popolazione due volte superiore a quella creduta da Beloch, come anche Holm aveva in precedenza concluso.
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Miodyński, Lech. « „Nowa epoka” jako kategoria kompensacyjna. Metodologiczne wyzwania opisu a casus dwudziestowiecznej Macedonii ». Slavia Meridionalis 14 (27 novembre 2014) : 202–31. http://dx.doi.org/10.11649/sm.2014.009.

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Résumé :
“The New Epoch” as a compensating category. Methodological challenges of description and the case of twentieth-century MacedoniaThis article depicts the functions and possible means of describing Macedonian historiosophic and cultural visions stemming from the political transformations of 1991. These are presented against the backdrop of changes in collective consciousness in the 20th century. Issues of research methodology and the identity of the new beginning idea (and its components) in four contexts (genetic, onthological, axiological and processual) are depicted. Within the first of these, attention is drawn to the problems of retrospective temporal orientation, assimilation of the past, “synchrony of history” and reflection of prototypes, a new conceptual network of reconstructed meanings, and selection of causalities. The second context relates to the deliberate-beneficent idea of time, the domination of “structural history”, the constructive application of previous – mainly romantic – historiosophic categories: a nation’s moral predestination (Hegel), crisis as a factor of change (Burckhardt), subordination of the category of history towards freedom in the succession of epochs (Fichte), breakthrough as a stopping of the process of decay (corso – ricorso – Vico), and the importance of periodisation and turning points. The third context includes the following items: the bond of descent towards a claim of newness and liberation, “correcting the lack of fulfilment” of the past, the “positive Apocalypse” of perpetual national revolution, the heroisation of everyday life, the politisation of culture and re-interpretation of tradition: antiquity (the sphere of archaeology), the Middle Ages, folklore, revolts and national renaissance; and the romanticism of sacrifice and lynching in the light of a postmodern neutralisation of heroism. The fourth context consists of socially-compensated elements themselves: a) national (with four indications), state-political (institutional), c) historical-cultural (identifying-imagological), and d) material-economic (pragmatic). The various scenarios for restoring their memory are also present in this part: cleansing in the past, establishment in the present and liberation in the future. Their image is made complete by a short presentation of heritage canonisation patterns and ethnocentric re-evaluation of methodologies in the Macedonian humanities after 1991. „Nowa epoka” jako kategoria kompensacyjna. Metodologiczne wyzwania opisu a casus dwudziestowiecznej MacedoniiW artykule przedstawia się funkcje i możliwe sposoby opisu macedońskich wizji histo­riozoficznych i kulturowych wyrosłych na gruncie politycznego przełomu 1991 roku – ujęte na tle przemian kolektywnej świadomości w XX wieku. Problemy metodologii badań oraz tożsamości idei nowego początku (i jej części składowych) ukazane są w czterech kontek­stach: genetycznym, ontologicznym, aksjologicznym i procesualnym. W ramach pierwszego z nich zwraca się uwagę na takie zagadnienia jak retrospektywna orientacja temporalna, asymilacja przeszłości, „synchronia historii” i odbicia prototypów, nowa konceptualna sieć rekonstruowanych znaczeń, selekcja związków przyczynowych. Drugi kontekst odnosi się do celowościowo-zbawczego wyobrażenia czasu, dominacji „historii strukturalnej”, twórczego zastosowania dawnych – głównie romantycznych – kategorii historiozoficznych: moralnej predestynacji narodu (Hegel), kryzysu jako czynnika zmiany (Burckhardt), podrzędności kategorii historii wobec wolności w następstwie epok (Fichte), przełomu powstrzymującego proces rozkładu (corso – ricorso – Vico), znaczenia periodyzacji i cezur. W trzecim kontekście zawierają się między innymi następujące problemy: więź pochodzenia a roszczenie nowości i wyzwolenia, „korekta niespełnienia” przeszłości, „pozytywna apokalipsa” permanentnej rewolucji narodowej, heroizacja codzienności, polityzacja kultury i interpretacja związku „natura – duch”, reinterpretacja tradycji: antyk (sfera archeologii), średniowieczne, folklor, powstania i odrodzenie narodowe; romantyzm ofiary i samosądu a ponowoczesna neutralizacja heroizmu, nowy epos i tragedia. Na ostatni kontekst składa się omówienie zespołu samych pierwiastków społecznie kompensowanych: (a) narodowego (z czterema wyznacznikami), (b) polityczno-państwowego (instytucjonalnego), (c) historyczno-kulturowego (identyfikacyjno­-imagologicznego), (d) materialno-ekonomicznego (pragmatycznego). Obecne są w nim także różne scenariusze rewindykacji tych pierwiastków: oczyszczenie pamięci – w przeszłości, fundacja pamięci – w teraźniejszości, i wyzwolenie pamięci – w przyszłości. Ich obraz uzupełnia krótkie przedstawienie schematów kanonizacji dziedzictwa i etnocentrycznego przewartościowania metodologii humanistycznych w macedońskiej nauce po 1991 roku.
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Gasperini, Massimo. « Pisae Forma Urbis. Digital drawing and ‘reading’ of the city ». ZARCH, no 8 (2 octobre 2017) : 200. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782156.

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Se il territorio costituisce il supporto materiale sul quale si sono impressi e sovrapposti i segni lasciati dall’uomo attraverso i secoli, la città può essere a ragione considerata la massima manifestazione dell’intervento dell’uomo su di esso. I processi urbani che determinano un impianto con tutte le sue modificazioni dinamiche sono interconnessi senza soluzione di continuità storica tanto da essere riassunti e rinvenuti nella trama stessa della città. Possedere gli strumenti per cercare di comprenderne i contenuti costituisce un primo atto cognitivo di fondamentale importanza qualora si intenda partecipare consapevolmente all’accumulazione di nuove proposte all’interno del tessuto storicizzato.La fase analitica della lettura conduce alla comprensione di questi processi dinamici che hanno determinato storicamente gli assetti insediativi e infrastrutturali del territorio. In analogia con la letteratura possiamo asserire che il palinsesto territoriale corrisponde al testo della storia dell’uomo e per essere compreso deve essere letto con la logica del progetto, lo strumento eletto della disciplina dell’architettura. Il documento principale per la lettura è il rilievo. Sottoporre la forma urbana di Pisa all’indagine sperimentale della lettura mediante l’adozione di nuovi strumenti digitali costituisce un momento di approfondimento e di sintesi delle conoscenze acquisite oltre ad esperire nuove metodologie analitiche sia nel campo degli studi storico-archeologici che in quelli dell’urbanistica e dell’architettura. I modelli tridimensionali digitali di Pisa e del suo territorio entrano per la prima volta a far parte di tale apparato strumentale, potenzialmente aperto verso nuovi possibili modi di utilizzazione. In particolare la Pianta della città si pone come supporto tecnico per molteplici e multiformi applicazioni.If the territory is the material support on where the marks left by man through the centuries are impressed and superimposed, the city could be rightly considerated as the greatest manifestation of the human intervention on it. The process that determine an urban system with all its dynamic changes are interconnected in a historical continuum so as to be summarized and found in the same interlaced city. To have the means in such a way as to try to understand its contents is primary importance if one intends to participate with good knowledge of a case in proposing new plans within the historical tissue. The analytical phase of reading leads to understand these dynamic process that have historically caused the settling down order and the territorial structure. On the analogy of the literature we can assert that the territorial palimpsest accords with the man history text and to be understood should be read with the logic of the plan, the elect instrument of the architectonic discipline. The main document for reading is the survey. To submit the urban form of Pisa to the experimental research of the reading by using new digital instruments is an opportunity of search and synthesis of the acquired knowledges besides to test new analithical methodologies both in the field of historical and archaeologic studies and in those of the town-planning and architecture. For the first time the digital threedimensional models of Pisa and its territory take part of this instrumental system, potentially open to new modes of use. Particularly the 3D representation of the town is a technical support for many and multiform applications. However, these new instruments of representation need to be connected with new methods of ‘reading’ and interpretation.KEYWORDS: 3D city model, G.I.S., territory and town, reading and typological interpretation
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AGATI, Maria Luisa. « Κωδικολογία : νέες κατευθύνσεις και όρια ». BYZANTINA SYMMEIKTA 21, no 1 (17 mars 2012) : 195. http://dx.doi.org/10.12681/byzsym.1059.

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Résumé :
<p><span style="line-height: 150%; font-variant: small-caps; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 11pt">LA CODICOLOGIA: RUOLO, ORIENTAMENTI E NUOVE FRONTIERE</span></span></p><p><span style="line-height: 150%; font-variant: small-caps; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"></span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt">Esame del significato della Codicologia, nel termine e nel concetto, dall’intuizione di Montfaucon attraverso le interpretazioni più significative della storia degli studi, per arrivare alle conclusioni dell’autrice, che, ponendo in primo piano la simbiosi tra libro/contenitore e testo/contenuto, intende la Codicologia nel senso più integrale dello studio del libro manoscritto, non avulso dalla dimensione filologica che nel progredire degli studi “materiali” sembra oggi accantonata. La Codicologia come “</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt">Archeologia</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> del libro” apre comunque nuove prospettive con metodologie di ricerca che mirano ad un approccio dinamico, puntando soprattutto alla ricostruzione dei gesti e della psicologia dell’artigiano medievale. Ne sono testimonianza le differenti interpretazioni di <em>mise en page</em>, o il campo di indagine sulla rigatura, col chiarimento dei concetti di tecnica e di metodo, e del funzionamento dei diversi strumenti meccanici, su cui purtroppo le fonti sono reticenti. Tutto ci</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 11pt">ò</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> pu</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 11pt">ò</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> ricevere nuova luce solo da uno studio comparato tra le diverse civilt</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 11pt">à</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> del Mediterraneo, che vede l’incontro</span><font face="Times New Roman"><span style="line-height: 150%; font-family: 'MgOldTimes UC Pol Normal'; color: black; font-size: 11pt">/</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt">scontro tra Cristianesimo e Islam, e le ricerche in corso di chi </span></font><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt">scrive</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> hanno gi</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 11pt">à</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> dato diversi esiti positivi. Per esempio, l’utilizzo dell’orientale <em>mastara</em> viene recepito sistematicamente nelle tecniche metabizantine, ma non </span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 11pt">è</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> esclusivo nella produzione greca occidentale, influenzata dal mondo latino: solo la Storia pu</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 11pt">ò</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> dare spiegazione di fenomeni o tradizioni </span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt">altrimenti</span><span style="line-height: 150%; font-family: 'Times New Roman','serif'; color: black; font-size: 11pt"> incomprensibili, indispensabile supporto alla critica testuale.</span></p>
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Camp, Robert. « Czy teoria inteligentnego projektu może być naukowa w tym samym sensie, co program SETI ? » Filozoficzne Aspekty Genezy, 21 mai 2021, 161–73. http://dx.doi.org/10.53763/fag...49.

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Résumé :
Autor analizuje metodologiczną specyfikę takich dziedzin nauki jak kryminalistyka, kryptografia, archeologia czy program SETI, wskazując, że wbrew twierdzeniom zwolenników teorii inteligentnego projektu, którzy utrzymują, iż stosują analogiczną metodologię, teoria ta istotnie się od nich różni na płaszczyźnie metodologicznej i nie posiada znamion naukowości.
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Nóbrega, Wilker Ricardo de Mendonça, et Francineide Araújo. « Cultura, turismo e desenvolvimento : reflexões acerca do potencial arqueológico no município de Carnaúba dos Dantas (RN) ». Revista Brasileira de Ecoturismo (RBEcotur) 8, no 1 (18 février 2015). http://dx.doi.org/10.34024/rbecotur.2015.v8.6429.

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O principal objetivo deste trabalho é identificar as possibilidades e entraves para o desenvolvimento do turismo arqueológico na região do Seridó Potiguar, sobretudo no município de Carnaúba dos Dantas. O turismo arqueológico quando planejado e organizado pode ser um instrumento capaz de proteger, promover e potencializar o patrimônio arqueológico de uma determinada região. A metodologia do trabalho constituiu-se de um estudo exploratório, realizado por meio de duas pesquisas, a pesquisa bibliográfica, envolvendo conceitos associados à temática em questão, e em seguida, a segunda etapa caracterizou-se de um levantamento de dados por meio de uma pesquisa de campo, utilizando-se como instrumentos de coleta de dados, a observação direta, entrevistas e registro fotográfico. Os resultados apontaram que Carnaúba dos Dantas apresenta um significativo potencial para o desenvolvimento do turismo arqueológico, dentre elas a existência de atrativos que podem ser planejados para visitas organizadas de forma sistemática. Todavia, evidenciou-se como principal entrave para o desenvolvimento deste segmento turístico a falta de conhecimento e informação dos proprietários das áreas rurais acerca da relevância histórica e cultural dos registros rupestres. Acredita-se que se o segmento do turismo arqueológico for trabalhado de forma sinérgica entre os atores públicos, privados e do terceiro setor, a região poderia ter uma outra alternativa econômica além da pecuária, agricultura e mineração. Culture, tourism and development: insights on the potential exploration of archeological rock art in Carnaúba dos Dantas (RN, Brazil) ABSTRACT The primary objective of this study was to identify opportunities and bottlenecks for the development of archeological tourism in the Seridó Potiguar region, particularly in the municipality of Carnaúba dos Dantas. Archeological tourism, when well planned and organized, can serve as an instrument for protecting, promoting and potentiating the archeological heritage of a determined region. The methodology used in this study consisted of a literature review involving concepts associated with the topic in question, followed by a second phase involving data collection through fieldwork using the following data collection methods: participant observation, semi-structured interviews and photographic recording. The results indicate that there is a significant potential in Carnaúba dos Dantas to develop archeological tourism such as the existence of attractions that can be planned for organized visits in a systematic way. By contrast, it was observed a lack of knowledge and information among residents of the rural area in respect to the historical and cultural relevance of the rock art and this represents the primary bottleneck to development of this tourism segment. These findings suggest that, if the archeological tourism segment is approached in synergy among public, private and third party stakeholders, it could serve as an economic alternative to cattle raising, agriculture and mining for residents of the region. KEYWORDS: Tourism Development; Cultural and Archeological Heritage; Carnaúba dos Dantas.
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Milanese, Marco. « Per un’archeologia del Mediterraneo Nord-Occidentale post 1500. Aspetti teorico-metodologici e casistica di contesti chiusi subacquei e di contesti terrestri del XVI secolo ». Rodis. Journal of Medieval and Post-Medieval Archaeology, no 4 (17 mars 2022). http://dx.doi.org/10.33115/a/26046679/4_1.

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Questo contributo rivolge uno sguardo ampio al tema dei contesti chiusi del XVI secolo nel Mediterraneo Occidentale e identifica la necessità di intensificare le ricerche sia sui contesti chiusi subacquei (i relitti navali), sia su quelli degli scavi di insediamenti. Le ricerche recenti hanno chiarito l’importanza di una ben focalizzata strategia di ricerca archivistica, che permetta di datare con precisione i relitti e i contesti archeologici e ceramici in essi rinvenuti. Su larga scala cronologica e geografica, questa prospettiva imprime un netto miglioramento alla precisione delle datazioni dei contesti chiusi, in particolare ceramici, subacquei, ma anche di quelli dell'archeologia degli insediamenti.
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Crucitti, Pierangelo, Davide Brocchieri, Francesco Bubbico, Paolo Castelluccio, Francesco Cervoni, Edoardo Di Russo, Federica Emiliani, Marco Giardini et Edoardo Pulvirenti. « Checklist di alcuni gruppi selezionati dell’entomofauna del Parco Naturale Archeologico dell’Inviolata (Guidonia Montecelio, Roma) ». Bollettino della Società Entomologica Italiana, 28 août 2019, 65–92. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2019.65.

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Sono riportati i risultati di una indagine conoscitiva sistematica effettuata negli anni 2016-2019 su alcuni gruppi di Insecta appartenenti a odonata, orthopteroidaea, Dermaptera, Coleoptera, lepidoptera, Isoptera e Mecoptera monitorati nel Parco Naturale archeologico dell’Inviolata (Roma, Lazio). Sono descritti i principali caratteri geomorfologici, climatologici e vegetazionali dell’area studiata. I campionamenti sono stati effettuati con metodologie diversificate; raccolta manuale, trappole a caduta, sorgenti luminose, ispezione di feci, animali morti e vegetazione acquatica. È stata accertata la presenza di 533 taxa appartenenti a 101 famiglie. l’ordine maggiormente rappresentato è quello dei Coleoptera (359 taxa) cui appartiene la famiglia più rappresentata, quella dei Carabidae (77 taxa); seguono i lepidoptera con 107 taxa. Nel complesso, le specie endemiche italiane e/o rare sono numerose. Eriogaster catax ed Euplagia quadripunctaria sono protette dalla Direttiva habitat (92/43/CEE). Si segnalano in particolare il rinvenimento di Labia minor (Dermaptera), osservata per la prima volta nella Campagna Romana, e di Anthaxia lucens (Buprestidae), per la quale il Parco dell’Inviolata è l’unica stazione nota nel lazio. l’analisi biogeografica, basata sui corotipi delle specie di odonata e Coleoptera Carabidae, ha evidenziato la predominanza di elementi ad ampia distribuzione, seguiti da quelli europei e mediterranei. Sono quindi state effettuate comparazioni con l’entomofauna di aree della Campagna Romana a nord-est di Roma. È stata sottolineata l’importanza ecologica dei piccoli bacini lacustri a regime idrologico variabile presenti nell’area protetta.
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Nóbrega, Wilker Ricardo de Mendonça, et Ítalo Victor de Souza Dantas. « Proposição de roteiros ecoturísticos e de turismo de aventura como alternativa de desenvolvimento no município de Acari (RN) ». Revista Brasileira de Ecoturismo (RBEcotur) 7, no 3 (27 août 2014). http://dx.doi.org/10.34024/rbecotur.2014.v7.6407.

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O objetivo principal desse trabalho é propor roteiros ecoturísticos na região do Açude Gargalheira, município de Acari/RN, buscando viabilizar o desenvolvimento socioeconômico da localidade, balizado na perspectiva do uso racional dos recursos naturais. Para tanto, foram demandados esforços na realização do inventário da oferta turística local. O objetivo principal desse trabalho é propor roteiros ecoturísticos e de turismo de aventura na região do Açude Gargalheira, município de Acari/RN, buscando viabilizar o desenvolvimento socioeconômico da localidade, balizado na perspectiva do uso racional dos recursos naturais. Para tanto, foram demandados esforços na realização do inventário da oferta turística local. Também foi realizado um levantamento da infraestrutura de apoio e turística do município. Necessitou-se ainda de uma hierarquização dos atrativos turísticos inventariados, estabelecendo a potencialidade e representatividade que cada atrativo possui. A metodologia utilizada para realização desse processo foi a proposta pelo Ministério do Turismo - MTUR (2011) adaptada do Centro Interamericano de Capacitação Turística (CICATUR). Além disso, também foi analisado o perfil dos turistas e visitantes em Acari com intuito de identificar as características da demanda que visita o município. Por último, foram propostos dois roteiros ecoturísticos, compostos pela visitação de cinco diferentes localidades, todos nas serras que circundam o Açude Gargalheira. Neles são contempladas várias atividades, desde interpretação do ambiente natural, definição de trilhas, prática de rapel, escalada, e visitação de sítios arqueológicos. Os resultados apontaram que, a criação de roteiros ecoturísticos e de turismo de aventura no município de Acari (RN )são alternativas viáveis na busca pela diversificação da oferta turística e do desenvolvimento socioeconômico local. A proposal for ecotourism and adventure tourism circuits as an alternative to development in the municipality of Acari (RN, Brazil) ABSTRACT The objective of this paper is to propose ecotourism circuits and adventure tourism in the Açude Gargalheira (Gargalheira dam) region, located in the municipality of Acari, Rio Grande do Norte state (RN), Brazil, in an effort to promote viable socioeconomic development in the region based on the perspective of rational use of natural resources. To that end our efforts went into building an inventory of local tourist attractions. Additionally we surveyed supporting infrastructure and tourism infrastructure in the municipality. Next, we developed a hierarchy of the inventoried tourist attractions so as to establish the potential and significance of each attraction. Our methodology followed that of the Ministry of Tourism – MTUR (2011) which was adapted from the Centro Interamericano de Capacitação Turística (Inter-American Center for Tourism Capacity Building - CICATUR). Furthermore, we analyzed Acari visitor and tourist profiles with the intention of identifying consumer characteristics. Finally, we proposed two tourism circuits which include visitation to five different sites, all of which are located in the valleys that surround the Gargalheira Açude. Within these tourist circuits, various activities are contemplated, including: interpreting the natural environment, walking trails, rappel and rock climbing, and visits to archeological sites. Our results indicate that ecotourism and adventure circuits in the municipality of Acari, (RN, Brazil) are a viable alternative to both the diversification of tourism in the region and local socioeconomic development. KEYWORDS: Ecotourism Circuits; Adventure Tourism; Local Development; Acari (RN, Brazil).
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Lima, Dermerson Sousa, et Luzia Neide Menezes Teixeira Coriolano. « O patrimônio histórico-cultural na Amazônia Sul-Ocidental : o que o Acre e o turismo têm de oferta turística ». Revista Brasileira de Ecoturismo (RBEcotur) 10, no 1 (28 février 2017). http://dx.doi.org/10.34024/rbecotur.2017.v10.6601.

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O estudo do patrimônio histórico-cultural e ambiental envolve a compreensão da história e cultura local, além das identidades materiais e imateriais que fazem os territórios acreanos atrativos ao turismo, pois, são dotados de objetos, costumes e valores de interesse ao lazer e ao turismo. A área de estudo da pesquisa faz parte de um território de fronteira, o Estado do Acre que faz parte da região da Amazônia Sul-Ocidental. Esta região da Amazônia está localizada no extremo oeste na região norte do território brasileiro, fazendo fronteira nacional com os estados amazônicos do Amazonas e Rondônia e internacionalmente com os países da Bolívia e do Peru. A região fronteiriça da Amazônia Sul-Ocidental passa por processo de integração rodoviária que permite a circulação terrestre entre Brasil, Bolívia e Peru com a conclusão da Estrada do Pacífico, que possibilita perspectivas de integração e desenvolvimento regional de países da América Latina e do disputado mercado comercial asiático. As iniciativas públicas e privadas dos países Brasil, Bolívia e Peru defendem a dinamização do turismo regional e fronteiriço como alternativa de desenvolvimento econômico, a valorização do patrimônio regional e da oferta turística. Identificam-se ações governamentais para a valorização do turismo com base no patrimônio histórico-cultural e ambiental da região. A pesquisa busca compreender as relações entre patrimônio histórico-cultural e ambiental e o turismo, no Estado do Acre com vistas ao desenvolvimento da oferta turística. Adota-se metodologia dialética com vista a entender o jogo de poder e forças na área estudada após a integração regional. A revisão bibliográfica ofereceu o suporte teórico para teorização do empírico, somadas a pesquisas institucionais e de campo para informações in loco, que possibilitaram as análises conclusivas. Os resultados demonstram que a região de fronteira é promissora e possui um valioso patrimônio associado a festas e peregrinações religiosas, patrimônio histórico da Revolução Acreana, retratados em museus e espaços de memórias, sítios arqueológicos com geoglifos. Somados a um significante território de áreas naturais protegidas e de uso sustentável, retratadas em reservas extrativistas, terras indígenas, projetos de assentamentos agroextrativistas, que com intervenções do poder público na adequação de infraestrutura e de logística têm concretizado a oferta e o aumento do fluxo de turistas na região, fortalecendo a identidade cultural e o turismo no território de fronteira. The Historical and Cultural Heritage in the Southwest Amazon: what the Acre (Brazil) and the tourism have as touristic offer ABSTRACT The study of the historical, cultural and environmental heritage involves the understanding of the historical and cultural heritage, beside the identity of material and immaterial that makes Acre’s territory attractive to tourism. This study was made in the State of Acre, that is a border territory that belongs to the Southwest Amazon. The Amazon region is located in the west of the north county of Brazil, and it makes national borders with the State of Amazonas and Rondônia, and international borders with Bolivia and Peru. The border region in the Southwest Amazon goes through a road integration process that allows terrestrial access between Brazil, Bolivia and Peru with the conclusion of the Pacific Road. This road will allows integration and regional development between Latin American countries and the disputed Asian commercial market. The Brazilian, Bolivian and Peruvian public and private initiatives stand up for promotion of the regional and borderer tourism as alternative to the economic development, the valorization of the regional heritage and the touristic offer. Governmental actions are identified for the purpose of valorizes the tourism based on the regional historical, cultural and environmental heritage. This study aims to understand the relationship between historical-cultural-environmental heritage and tourism in the State of Acre, focusing the development of the tourist offer. The methodology adopted for this study was the dialectics in order to understand the game of power and strength in the studied area after the regional integration. The literature review offered the theoretical framework for the empirical theorization added to institutional and field researches in order to inform in loco, which enabled the finals analysis. The results have shown that the border region is promising and it has a valuable heritage associated to local parties and religious peregrination, and the Revolution of the Acre heritage that is portrayed in museums and memorial spaces, archeological sites and geoglyphs sites. Added up to a significant natural protected areas and sustainable use, it is represented by extractive reserves, indigenous territory, agroextractivist settlement project which with the public intervention on the adequacy of infrastructure and logistical have brought supplies and increased flow of tourists in the region, making stronger the cultural identity and tourism in the border area. KEYWORDS: Amazon; Acre; Historical and Cultural Heritage; Environment; Tourism.
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