Littérature scientifique sur le sujet « METODOLOGIA ADATTIVA DI PROGETTAZIONE »

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Articles de revues sur le sujet "METODOLOGIA ADATTIVA DI PROGETTAZIONE"

1

Iannello, Paola, Angela Sorgente, Maura Crepaldi et Margherita Lanz. « L'educazione finanziaria per potenziare le competenze di progettazione dei soggetti autori di reato ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (septembre 2020) : 123–43. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002008.

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Résumé :
Il presente articolo descrive un percorso di educazione economico e finanziaria, "Nulla osta per una progettazione consapevole", ideato per la popolazione carceraria che attraverso l'utilizzo di una metodologia interattiva e di un gioco di società (Projetto), ha l'intento di pro-muovere la consapevolezza dei soggetti autori di reato nella progettazione del loro futuro lavorativo, favorendo l'autovalutazione e l'automonitoraggio delle condizioni di fattibilità di un proprio progetto personale. L'articolo presenta anche una descrizione sintetica della prima rea-lizzazione di tale percorso presso la sezione maschile della casa di reclusione di Bollate e le ri-flessioni emerse in conclusione.
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2

Garro Adriana Ragusa, Maria, et Cinzia Novara. « La progettazione di interventi per il benessere individuale e di comunità ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (mai 2022) : 43–59. http://dx.doi.org/10.3280/psc2022-001003.

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Résumé :
I progetti di intervento in ambito sociale e psicologico prevedono azioni volte a creare una rete non solo tra istituzioni e supporto informale, ma anche un'opportunità di cambiamento per i beneficiari. In tal senso, nel 2020, 6 giovani dei Servizi della Giustizia Minorile di Palermo hanno par-tecipato ad un progetto ottenendo un'opportunità di cambiamento attraverso la promozione del benessere, sia come individui sia come membri di una comunità. In generale, tali interventi consistono nel sostenere le categorie sociali e gli individui più vulnerabili. L'adozione dello sport acquatico è una metodologia valida, poiché si basa sulla condivisione di norme oltre che sulla responsabilità individuale e sul rispetto reciproco.
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3

Rodriguez, Maria Gabriela, Erik Gadotti, Marta Zambotto, Francesca Stoppa et Giada Saltori. « Spazio alle nuove idee : il modello Artigianelli ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 191–205. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.314.

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Résumé :
L’articolo si propone di descrivere il caso dell’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche di Trento, in cui un modello pedagogico innovativo risulta sostenuto da una progettazione consapevole e condivisa degli spazi. L’istituto adotta un nuovo modello educativo in grado di rispondere alle necessità della società contemporanea: il cosiddetto “ecosistema”. Al suo interno interagiscono più soggetti orientati allo sviluppo dell’apprendimento e dell’innovazione. Inoltre, si pone particolare attenzione a tematiche come l’inclusione e la diversità, traducendo il modello educativo in un’esperienza in cui gli spazi riflettono i propri ideali pedagogici, creano benessere e sostengono la metodologia didattica. Si descrive inoltre come è stato raggiunto questo risultato attraverso percorsi di progettazione condivisa, a cui hanno collaborato varie figure che vivono lo spazio nella propria quotidianità.
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4

Tagliavini, Giulio, et Lucia Poletti. « Microcredito e pandemia Covid-19 : la necessità di un percorso per la valutazione di impatto ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 111 (février 2021) : 237–62. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111011.

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Résumé :
Il microcredito è lo strumento finanziario più idoneo per l'aiuto alle famiglie in situazione di esclusione finanziaria ed economica. La pandemia Covid-19 tuttavia crea condizioni complessivamente poco idonee al microcredito. In ogni caso, gli effetti dei programmi di microcredito devono essere monitorati attentamente e, in particolare, in presenza di condizioni così speciali come quelle legate alla pandemia. L'impatto effettivo dei programmi di microcredito deve essere valutato me-diante una metodologia idonea a registrare sistematicamente gli effetti non eco-nomici, come la metodologia Social Roi. Tale metodologia è un buon riferimento anche per la progettazione di nuovi strumenti e nuovi interventi. Questo lavoro uti-lizza i risultati di valutazione di impatto acquisiti circa il microcredito per discutere le linee di intervento idonee alla situazione pandemica attuale. Il modello di busi-ness del microcredito risulta eccessivamente legato ai caratteri di una situazione individuale da migliorare, mentre nella fase pandemica occorre uno strumento si-stemico e massivo per contrastare il rapido peggioramento delle condizioni finan-ziarie di persone che non soffrivano, nel periodo precedente alla pandemia, di uno status di esclusione finanziaria. Tale caratteristica induce a modificare significati-vamente gli strumenti della microfinanza per l'applicazione in questa circostanza.
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5

D'Amia, Giovanna. « L'urbanistica coloniale di Giovanni Pellegrini e la pianificazione dei villaggi libici ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 125–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057016.

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Résumé :
Nel quadro del nuovo ciclo di studi sull'architettura coloniale italiana, il saggio prende in esame la posizione di Giovanni Pellegrini in tema di pianificazione urbana e la progettazione di alcuni centri rurali realizzati in Libia negli anni Trenta. A partire dal Manifesto dell'architettura coloniale pubblicato nel 1936, Pellegrini rifiuta infatti il ‘folclorismo' di molte opere contemporanee, sostenendo una metodologia progettuale rigorosamente moderna che sappia trarre dalla tradizione locale soluzioni e motivi adeguati alle condizioni geografi che e climatologiche. I villaggi realizzati per la colonizzazione demografica intensiva del 1938-1939 confermano questa linea metodologica e - rispetto a quelli di altri professionisti - evidenziano un'impostazione piů funzionale e un piů attento inserimento ambientale, rifiutando il ricorso alla retorica monumentale della classicitŕ.
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Ceccacci, Laura. « A game for everyone : learning with digital teaching and student skills ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 367–76. http://dx.doi.org/10.36253/form-12540.

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Résumé :
Learning platforms are currently main organization models for digital and remote teaching. Researches have highlighted learning outcomes as a critical area during the health emergency, also partially due to low prepardeness of teachers for digital and distance teaching. Evidence Based Education informs that gamification can efficiently be implemented as a teaching methodology, using games to involve students in digital activities in an inclusive manner. In order to monitor the level of appreciation and to identify the more appropriate game models according to students’ literacy skills, a study was performed in Marche region (IT) in 2021 in two first year high school classes involved in gamificated learning activities. All students appreciated the games used, but different reasons for appreciation are reported according to student skills. The escape room and the quiz design were identified as the most inclusive instrument, but other strategies were referred as very useful for inclusion: the variation of the graphic elements and the use of no time limited games. Un gioco di tutti e di ciascuno: l’apprendimento con la Didattica Digitale Integrata e le competenze degli studenti. Le piattaforme didattiche oggi rappresentano un modello di organizzazione dello spazio di lavoro irrinunciabile per gli interventi in DDI e DaD. Gli studi hanno individuato nei bassi risultati di apprendimento degli studenti una delle maggiori criticità del periodo della pandemia, in parte imputabile anche alla limitata capacità dei docenti di operare efficacemente a distanza attraverso strumenti digitali. In prospettiva Evidence Based, tra le metodologie ritenute più adeguate a conciliare l’efficacia didattica mediata dalla tecnologia e la dimensione inclusiva, figura la gamification, nelle sue varie declinazioni. È stato realizzato nel 2021 un monitoraggio su due classi prime di un liceo scientifico marchigiano, che hanno sperimentato un’attività integrata con elementi di gioco variamente caratterizzati, condotto con lo scopo di verificare il gradimento e individuare le modalità di giochi online più adatti a vari gruppi di studenti, distinti in base al livello di competenze nell’area alfabetico funzionale. La proposta didattica ha incontrato il gradimento di tutti, sebbene per distinte ragioni riferibili a diversi livelli di competenze. È inoltre emerso che è possibile individuare strategie, come la strutturazione su livelli e la progettazione di quiz, e modalità di gioco, senza limiti di tempo e con una variazione degli aspetti grafici, ampiamente inclusive.
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7

Fraccaro, Simonetta, Simonetta Passudetti, Marco Emilio, Francesca Amato, Fiorella Ambrosi, Albino Caldato, Serena Gheller et Emanuela Santi. « Percorsi di prevenzione seletiva : tra modelli teorici e territorio ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (septembre 2010) : 127–32. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001012.

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Résumé :
Le linee guida a livello europeo per la lotta alle droghe indicano l'importanza del- la scelta di metodologie basate su evidenze scientifiche. Alcune strategie preventive proposte dall'Osservatorio Europeo delle droghe e delle dipendenze (ODETEMCDDA) forniscono utili indicatori per affrontare le problematiche legate alla realizzazione e valutazione dei progetti di prevenzione all'uso di sostanze. In questo articolo viene delineato un percorso di realizzazione di progetti di prevenzione al consumo di sostanze psicoattive effettuato da un gruppo composto da operatori del dipartimento per le dipendenze della ULSS 8 e da operatori di agenzie del privato sociale storicamente impegnate nelle diverse aree del territorio attraverso i progetti della Legge 309/90. Il gruppo di lavoro si č dato l'obiettivo di confrontarsi sugli assunti teorici e di metodo che i diversi attori hanno utilizzato per costruire i rispettivi progetti. Un'attenzione particolare č stata dedicata alla metodologia di progettazione confrontandola con il progetto PERK (Prevention and evaluation resources Kit) proposto nell'ODET. Č stato cosě possibile favorire un'utile discussione su aspetti come la valutazione e gli strumenti di misurazione per rendere migliori i progetti stessi.
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8

Felisatti, Ettore, Emilia Restiglian, Evelina Scaglia, Franca Zuccoli, Federica Gaetano et Roberta Bonelli. « La progettazione del Questionario di Valutazione dei Laboratori (QVL) del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 25–55. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12064.

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Résumé :
Un gruppo di lavoro, costituitosi all'interno del Coordinamento dei Presidenti dei CdS in Scienze della Formazione Primaria e composto da docenti, ricercatori e tutor provenienti da alcuni atenei italiani, ha costruito, seguendo una metodologia di lavoro partecipativa, un Questionario per la Valutazione dei Laboratori (QVL) di Scienze della Formazione Primaria (SFP). Lo strumento è stato progettato a partire dalle informazioni ricavate da un'indagine somministrata ai Coordinatori dei Corsi di studio in SFP del Paese, dalle esperienze pregresse e dagli studi sui fondamenti del laboratorio dal punto di vista storico e culturale, e consente agli studenti di valutare anonimamente i laboratori ordinamentali secondo quanto delineato dal decreto 249/2010[1]. Il questionario si articola in sezioni che contemplano la rilevazione di molteplici aspetti dell'esperienza laboratoriale: oltre ai dati identificativi e di profilazione, permette agli studenti di esprimersi rispetto a dinamiche relative all'organizzazione, realizzazione, valutazione e conduzione del laboratorio considerato. Sono stati somministrati due pre-test che hanno permesso di migliorare lo strumento, soprattutto nella chiarezza e nella fruibilità, confermando nel complesso la sua struttura ipotizzata in prima stesura. Il contributo qui presentato si sofferma, nello specifico, sul processo di costruzione condivisa dello strumento e sul ruolo che la student voice ha avuto nella verifica della coerenza del questionario con l'esperienza laboratoriale realizzata.   [1] D.M. 10/09/2010, n. 249. Recuperato da: http://www.miur.it/documenti/universita/offerta_formativa/formazione_iniziale_insegnanti_corsi_uni/dm_10_092010_n.249.pdf.
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Scalcione, Vincenzo Nunzio. « The authentic assessment of educational actions : backward design and promotion of life skills ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 66–80. http://dx.doi.org/10.36253/form-13584.

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Résumé :
The processes of change that affect today's training system require a planning commitment aimed at finding flexible and, at the same time, effective answers. A training approach, oriented towards design models capable of proceeding with the assessment of performance, appears to be the element that defines authentic assessment. According to the methods of intervention estimated by Grant Wiggins and Jay McTighe, a methodology is proposed that starts from some assessment choices, intervening on the definition of the same methods of didactic planning, according to the tool of understanding by Design. The aim is to promote a lasting understanding, acquire skills for life, achieve the so-called promotion of an authentic assessment, a perspective within which the assessment aims to involve the student through real-life tasks. In the present discussion we have therefore proceeded to define the intervention framework of such an approach, proposing the examination of the theoretical references and design models, within a design intervention carried out in the school. La valutazione autentica delle azioni educative: progettazione a ritroso e promozione delle competenze per la vita. I processi di cambiamento che investono il sistema formativo odierno necessitano di un impegno progettuale finalizzato alla ricerca di risposte flessibili ed, al contempo, efficaci. Un approccio formativo, orientato verso modelli progettuali in grado di procedere all’accertamento delle prestazioni risulta essere l’elemento che definisce la valutazione autentica. Secondo le modalità di intervento preventivate da Grant Wiggins e Jay McTighe, viene proposta una metodologia che muove da alcune scelte valutative, intervenendo sulla definizione delle stesse modalità della progettazione didattica, secondo lo strumento dell’understanding by Design. Il fine risulta quello di promuovere una comprensione durevole, acquisire competenze per la vita, conseguire la cosiddetta promozione di un authentic assessment, una prospettiva, all’interno della quale, la valutazione mira a coinvolgere l’alunno attraverso compiti di realtà. Nella presente trattazione si è quindi proceduto a definire il quadro di intervento di un simile approccio, proponendo la disamina dei riferimenti teorici e dei modelli progettuali, all’interno di una attività didattica realizzata nella scuola.
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MACIEL, Sandra Arlinda Santiago, Mario Luís Cabello RUSSO et Cássia do Carmo Pires FERNANDES. « Delineando uma proposta de curso na modalidade Formação Inicial e Continuada (FIC) na área de construção civil : apontamentos freireanos ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 124. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247752.

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Résumé :
A construção civil é uma área com baixo grau de mecanização e grande utilização de mão de obra. Parte dessa mão de obra é composta por profissionais de nível operacional (pedreiros, carpinteiros, eletricistas, etc.) que, na maioria das vezes aprendem a profissão nos próprios canteiros de obra. O objetivo desse trabalho é descrever o processo de elaboração e reflexões em torno de uma proposta de curso na modalidade Formação Inicial Continuada (FIC) a ser ofertado no campus Ouro Preto do Instituto Federal de Minas Gerais, a partir de princípios da pedagogia do renomado educador Paulo Freire. Para isso, foi adotada a metodologia qualitativa, com uma revisão bibliográfica a respeito de variáveis que envolvem o delineamento de um curso FIC na área de construção civil. A literatura aponta aspectos como o perfil sociodemográfico do público-alvo, técnicas de ensino específicas para adultos (andragogia) e a formação humanista como fundamento de práticas educativas para a conscientização e a emancipação dos sujeitos. Formação Inicial Continuada. Andragogia. Construção Civil. ABSTRACT In Brazil, civil construction has low degree of mechanization and high dependence of labor, and manpower has few or no qualifications. The workers, as bricklayers, electricians, carpenters and others, in most cases, learned a profession with the coworkers in the work site. This paper aims to propose a curse to qualify unskilled and older workers, as well as workers of other areas that want to migrate to civil construction. This curse would be offered inside the Instituto Federal de Minas Gerais, in the campus Ouro Preto. A bibliographic review was done addressing issues as the wide age ranges of the students, social origins and occupations, teaching strategies focused on adults (andragogy), and humanist formation. Adult Education. Andragogy. Civil Construction.RESUMEN La construcción civil es un área con un bajo grado de mecanización y gran uso de mano de obra. Parte de esta fuerza laboral está compuesta por profesionales de nivel operacional (albañiles, carpinteros, electricistas, etc.) que, en la mayoría de las veces, aprenden la profesión en los propios sitios de construcción. El objetivo de este trabajo es describir el proceso de elaboración y reflexiones en torno a una propuesta de curso en la modalidad de Formación Inicial Continua (FIC) que se ofrecerá en el campus de Ouro Preto del Instituto Federal de Minas Gerais, basado en los principios pedagógicos del reconocido educador Paulo Freire. Para esto, se adoptó la metodología cualitativa, con una revisión bibliográfica sobre variables que involucran el diseño de un curso FIC en el área de la construcción civil. La literatura señala aspectos como el perfil sociodemográfico del público objetivo, técnicas de enseñanza específicas para adultos (andragogía) y la formación humanística como base de las prácticas educativas para la concienciación y la emancipación de los sujetos. Educación Continua. Andragogía. Construcción Civil.RIASSUNTO l'edilizia civile è un'area con un basso grado di meccanizzazione e un grande uso del lavoro. Parte di questa forza lavoro è composta da professionisti a livello operativo (muratori, carpentieri, elettricisti, ecc.) Che, il più delle volte, apprendono la professione nei cantieri stessi. L'obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere il processo di elaborazione e riflessioni intorno a una proposta di corso nella modalità di formazione continua (FIC) da offrire nel campus di Ouro Preto dell'Istituto Federale del Minas Gerais, sulla base dei principi pedagogici del famoso educatore Paulo Freire. Per questo, è stata adottata la metodologia qualitativa, con una revisione bibliografica sulle variabili che coinvolgono la progettazione di un corso FIC nell'area dell'edilizia civile. La letteratura indica aspetti come il profilo sociodemografico del pubblico target, tecniche di insegnamento specifiche per adulti (andragogia) e formazione umanistica come fondamento di pratiche educative per la consapevolezza e l'emancipazione delle materie.Formazione Continua. Andragogia. Edilizia civile.
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Thèses sur le sujet "METODOLOGIA ADATTIVA DI PROGETTAZIONE"

1

Fazzini, Emanuele. « Progettazione e Sviluppo di BPMWalker : un’App Mobile Adattiva per Pilotare la Falcata Tramite l’Ascolto di Musica ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21589/.

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Résumé :
Questa tesi parla dello sviluppo di un'applicazione mobile per il sistema Android chiamata BPMWALKER. Questa applicazione è pensata principalmente per un pubblico il cui scopo è poter raggiungere, camminando, un determinato luogo in un determinato tempo, quest'ultimi scelti dall'utente. Nel momento in cui l'utente ha scelto la destinazione e il periodo di tempo da impiegare per raggiungerla, verrà fatto partire un metronomo che, se installata ed é stata data l'autorizzazione all'applicativo, riprodurrà delle canzoni da una playlist Spotify, scelta dall'utilizzatore, che hanno un bpm il più vicino possibile a quello calcolato, data distanza, tempo e lunghezza del passo dall'applicazione; altrimenti verrà riprodotto il suono di un classico metronomo ad ogni battito. Questo per fornire la cadenza dei passi da seguire al consumatore. Il mio progetto trova applicazione nell'ambito del context-aware computing, in quanto, per dare la massima precisione dell'andamento del passo da far seguire all'utente, ho realizzato funzionalità in grado di approssimare quanto più possibile la lunghezza del passo dell'utente. Tutto questo utilizzando i sensori presenti in uno smartphone. Il mio contributo alla realizzazione di questo progetto è stata l'implementazione dell'applicazione Android attraverso il quale il soggetto fruitore del software può avere accesso, possedendo uno smartphone con sistema operativo Android, a tali funzionalità. L'obbiettivo principale del mio studio è stato cercare un approssimazione il più possibile vicina alla vera lunghezza del passo dell'utente in modo tale da riuscire ad avere una quanto più perfetta computazione della cadenza del passo dell'utente durante la corsa.
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2

Gori, Matteo. « Metodologia di progettazione concettuale per configurazioni avanzate di UCAV ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10274/.

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Résumé :
Questa tesi affronta il progetto concettuale di un UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle) concentrandosi maggiormente sullo studio della geometria esterna, al fine di ottenere quella particolare configurazione che minimizza l’impronta radar del velivolo. Dopo una breve descrizione delle tipologie di UAV, viene affrontato l’ampio tema della stealthiness descrivendo tutti i campi in cui il velivolo può essere “visto”, specificando la tipologia di invisibilità ai radar che è il fulcro della tesi.
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Grandi, Marco. « Metodologia di progettazione di un serbatoio per pressa a membrana ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6979/.

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Résumé :
Progettazione e verifica dimensionale di un serbatoio in acciaio inossidabile da impiegare in una pressa a membrana, in campo industriale, per la pressatura/spremitura di uva o di altri prodotti vegetali. In particolare l’obbiettivo è realizzare un serbatoio con un volume compreso fra 48000÷50000 l in previsione di una futura messa in produzione di una nuova taglia di pressa a membrana per soddisfare specifiche richieste pervenute all'azienda in cui ho svolto la tesi.
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4

UBERTINI, ALESSIO. « Una metodologia di progettazione integrata mediante l’utilizzo di interfacce grafiche ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2005. http://hdl.handle.net/2108/186.

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Résumé :
L’utilizzo di un ambiente di software per le simulazioni e i test permette già in fase di progettazione di poter valutare la validità delle scelte progettuali operate. L’impiego, quindi, di tali tecniche riduce il numero dei prototipi da realizzare, diminuendo così i costi di progettazione e da la possibilità al progettista di ripetere i test con una facile riconfigurabilità del sistema in caso di modifica del modello originario. I moderni CAD sono integrati con moduli di calcolo specifici e necessari alla progettazione meccanica, in modo da costituire per il progettista uno strumento sempre più completo. Durante il processo di progettazione, comunque, è necessario utilizzare differenti strumenti software ed è quindi necessario che le feature del modello si mantengano inalterate nel passaggio tra un software e l’altro. Attualmente il protocollo API garantisce una conservazione delle caratteristiche del modello e una minimizzazione della possibilità di errore nello scambio dati. L’utilizzo di questo protocollo di scambio ha permesso di realizzare degli applicativi utili nella progettazione meccanica e allo stesso tempo facili da utilizzare. L’interfaccia grafica è di tipo user-friendly, in modo da guidare l’utente nelle singole operazioni riducendo al minimo la possibilità di errore e per permettere a quest’ultimo di interagire in maniera semplice con il software. Questa metodologia ha permesso di sviluppare i seguenti tools per: • la realizzazione di modelli tridimensionali del corpo umano per la riproduzione e l’analisi del movimento; • la modellazione CAD parametrica di modelli di abitacoli di autoveicoli; la catalogazione e la ricostruzione digitale dei reperti archeologici
The environment of software simulations allows to estimate, during the design process, the goodness of the planning choices. These applications reduce the number of prototypes, reducing the costs of design, moreover the designer can repeat the tests easily. Actually, the software CAD include calculating modules necessary to the mechanical planning. In this way they are a valid tool for the designer. Often, during the design process, it is necessary to use different kind of software keeping the feature of the original model. The API protocol assures the conservation of features of the original model minimizing the possibility of errors. By means of using this protocol of data exchange, some software tools are developed. Their graphical interface is a user-friendly one. It allows to drive the user across the operations, minimizing the risk of error. These tools have a high level of automation, allowing to the user to easily interact with the software. The applications developed allow to: • realize 3D model of the human body for reproduction and analysis of motion • shape parametric model of automotive inside • file and digital rebuild some kind of find
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5

Poletti, Enea. « Progettazione, realizzazione e valutazione clinica di uno strumento ad ottica adattiva per l'analisi automatica della retina ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422249.

Texte intégral
Résumé :
This thesis deals with the automatic analysis of colour fundus images and with the applications of such analysis in the evaluation of hypertensive and diabetic retinopathy. In particular, it aims at developing the project of an adaptive optics fundus camera for retinal fundus acquisition and focuses on the software implementation for the analysis and the quantitative evaluation of retinopathies. Microcirculation is affected, although with different time courses, by both hypertension and diabetes, and retinopathy is one of the consequences of such circulation damage. The retina and the retinal vessels are very sensitive to changes in microvascular circulation, and it has been demonstrated that single features of hypertensive retinopathy have a strong prognostic value for stroke, carotid stiffness, and coronary disease. Moreover, it must be considered that retinopathy is a social burden, with heavy direct and indirect costs: visual loss in fact reduces the capacity of working and carrying on with an independent life. Although the retina is not the only organ affected by microcirculation dam-age, its clinical examination has the undoubted advantage of being non invasive, therefore enabling a cost-effective monitoring of the progression of the systemic diseases associated with retinopathy. The early detection of retinopathy at its onset is central in order to avoid blindness. This is particularly true in the case of diabetic retinopathy, which at the present state of pharmacology does not recede with treatment. Unfortunately, the first stages of retinopathy are almost asymptomatic. It has been demonstrated that a screening program could save most of the population at risk from developing sight-threatening retinopathy. In the Western world, there are not enough resources, in terms of time and available expert ophthalmologists, for carrying out an extensive screening program. Thus, a reliable automatic tool for evaluating retinopathies is strongly needed. Current fundus cameras are able to compensate the defocus aberration in-troduced by the eye by means of a mobile system of internal optics, but they cannot correct for astigmatism or higher order aberrations. The first chapters of this thesis will describe the attempted realization of an acquisition system prototype able to compensate for the second category of aberrations, thus allowing the obtainment of high-quality retinal fundus images, even for patients with high aberration. The second part of this work will propose a software for the automatic processing of retinal fundus images. The algorithms composing this software are designed for geometrically characterizing the vessel structures of the retina, aiming at an automatic diagnosis of the pathologies. The concept at the basis of the acquisition instrument developed in our la-boratories consists in introducing, along the optical path of a fundus camera, a Deformable Mirror (DM) adaptive optics. The main problem of the conventional fundus camera is that the information through which the DM shape is adapted is provided by a complex and expensive wave-front analyzer. The proposed solution consists in projecting a known pattern on the retinal fundus, acquiring the resulting image with a dedicated sensor. Through a real-time analysis of the obtained image with custom algorithms, it will be possible to obtain information about how the DM has to be appropriately deformed in order to reduce the aberration introduced by the eye. This method will allow the acquisition of high-resolution images without distortions even in the case of patients affected by aberrations that are not compensable by the currently available fundus cameras. Although the simulation tests on the optic bench have provided encouraging preliminary results, the development of a fundus camera suitable for a clinic/diagnostic employment has encountered technical limitations, mostly regarding the prototyping of the instrument in an unproofed environment. Indeed, the spurious reflexes introduced in the optical system by the environment excessively reduce the signal-to-noise ratio – a problem which will have to be further investigated in the future. A number of retinal fundus images, collected by gathering datasets built by us and datasets already used by other teams for research purposes, will be analyzed with custom algorithms able to extract important clinical parameters for the diagnosis of retinopathies. In this context, particular attention will be devoted to the hypertensive and the diabetic pathologies. This thesis concentrates on the extraction and the analysis of the features of the vascular apparatus: the vessel network identification (veins and arteries) will allow the assessment of its main geometrical characteristics (length, direction, caliber, bifurcation, etc.). From these findings, specific indexes of diagnostic relevance will be computed, providing the clinicians with information regarding the patient’s retinopathy degree, whose significance is crucial for the diagnosis of retinal pathologies. The algorithms presented in this thesis allow conceiving a tool employable for the mass-screening of both hypertensive and diabetic retinopathies, and also for the monitoring of the progression of the diseases. Its usefulness will be threefold: first of all, it shall provide a diagnostic tool to aid clinical practice; secondly, it will provide quantitative details of the retinal vessel network, thus constituting a useful tool for clinical research; finally, it will enhance pharmaceutical research, providing a quantitative and reproducible assessment of the disease evolution during pharmacological treatment. The proposed software for the identification of retinal vascular structures is currently the object of clinical evaluation at the Department of Ophthalmology and Visual Sciences, University of Wisconsin, USA, whose Fundus Photograph Reading Center has expressly declared its will to adopt the proposed system as the standard for the determination of diagnostic features. The recent collaboration with the Department of Twin Research & Genetic Epidemiology, of the King’s College London Division of Genetics and Molecular Medicine, St Thomas' Hospital, UK, has brought to the agreement that more than 3,500 retinal fundus images (plus 10 new images per week) will be provided by the Department, being consequently processed and analyzed with our software for the estimation of the clinical indexes. The results achieved both in the experimentations and thanks to the fruitful international collaboration established with relevant clinical and research groups make us quite confident as regards the quality of the developed methodologies and the potential success of their employment, with the auspice that future improvements can broaden their usability.
Questa tesi tratta l'analisi automatica di immagini a colori del fondo dell'occhio. In particolare, essa si focalizza sul progetto di una fundus camera ad ottica adattiva per l’aquisizione di fundus retinici e sull’implementazione di software per l’analisi e la valutazione quantitativa delle retinopatie, prevalentemente ipertensiva e diabetica come naturale ricaduta dei metodi sviluppati. Sia l'ipertensione che il diabete colpiscono, anche se con modalità e decorso temporale differente, il microcircolo sanguigno. La retinopatia è una delle conseguenze di tale danno circolatorio. La retina ed i vasi retinici sono assai sensibili a cambiamenti nella microcircolazione: è stato dimostrato che i singoli segni della retinopatia hanno un alto valore prognostico per infarto, sclerosi carotidea e danno coronarico. Inoltre, la retinopatia è una malattia sociale, con una ricaduta economica (diretta ed indiretta) elevata: la perdita o la diminuzione della capacità visiva porta infatti ad una ridotta capacità lavorativa e all’impossibilità di condurre una vita indipendente. Nonostante anche altri organi siano sensibili ad alterazioni del microcircolo sanguigno, la retina ha il grande vantaggio di essere facilmente disponibile ad un controllo non invasivo. Tale caratteristica suggerisce un modo efficiente ed efficace per seguire il decorso di malattie sistemiche associate alla retinopatia. Inoltre, con riguardo alla prevenzione della perdita della vista, il riconoscimento della retinopatia al suo insorgere è il punto più critico per evitare che degeneri in cecità. Ciò è particolarmente importante nella retinopatia diabetica in cui, allo stato attuale della farmacologia, i danni alla retina non recedono con il trattamento farmacologico o col controllo del diabete. Sfortunatamente, le fasi iniziali della retinopatia sono quasi asintomatiche. Un programma di screening potrebbe evitare alla maggior parte della popolazione a rischio lo sviluppo di retinopatie che minaccino la vista. Allo stesso tempo, nel mondo occidentale non ci sono abbastanza risorse, sia in termine di tempo che soprattutto in termine di disponibiltà di oftalmologi esperti, per organizzare uno screening di tal genere. E’ dunque forte il bisogno di uno strumento che valuti automaticamente la retina, per diagnosticare la presenza e la severità dell'eventuale retinopatia. Le attuali fundus camera sono in grado di compensare l'aberrazione di fuori fuoco introdotta dall'occhio tramite sistemi mobili di ottiche interne, ma non possono correggere l'astigmatismo oppure le aberrazioni di ordine superiore. Nei primi capitoli della presente tesi si descriverà la realizzazione del prototipo di un sistema di acquisizione che consenta di compensare anche quel tipo di aberrazioni, permettendo così in linea teorica di ottenere immagini di elevata qualità del fondo retinico, anche in pazienti soggetti ad aberrazioni elevate. Le immagini digitalizzate ad alta risoluzione del fondo retinico saranno poi elaborate da algoritmi d’analisi, descritti nella seconda parte della tesi, dedicati alla diagnosi automatica di alcune patologie dell'occhio. Il concetto di base dello strumento d’acquisizione sviluppato nei nostri laboratori è quello di inserire lungo il cammino ottico di una fundus camera un'ottica adattiva DM (Deformable Mirror). Il principale problema delle fundus camera convenzionali è che l'informazione per adattare la forma del DM per compensare le aberrazioni presenti è fornita da un complesso e costoso analizzatore di fronte d’onda. La soluzione proposta consiste nel proiettare un pattern noto sul fondo della retina e di acquisirne l’immagine con un sensore dedicato. Analizzando in tempo reale quest’immagine con opportuni algoritmi, sarà possibile ottenere le indicazioni su come l'ottica adattiva debba essere opportunamente deformata per ridurre l'aberrazione introdotta dall’occhio e permettere di acquisire immagini ad alta definizione e senza distorsioni anche in pazienti affetti da aberrazioni non compensabili con le fundus camera ora disponibili. Nonostante test di simulazione su banco ottico abbiano fornito risultati preliminari incoraggianti, la realizzazione di una fundus camera adatta all’utilizzo clinico/diagnostico ha incontrato limitazioni di carattere tecnico relative alla prototipazione dello strumento in ambienti non controllati. L’incidenza dei riflessi spuri, introdotti nel sistema ottico dall’ambiente circostante, sul rapporto segnale-rumore del segnale acquisito sarà materia di ricerca del prossimo futuro. Le immagini del fondo oculare, ricavate da dataset da noi collezionati e da altri già utilizzati per indagini scientifiche da altri gruppi di ricerca, saranno analizzate con algoritmi sviluppati ad-hoc, in grado di ricavare importanti parametri clinici per la diagnosi delle retinopatie, con particolare attenzione a quelle ipertensiva e diabetica. Nell’ambito di questa tesi saranno prese in esame le features dell’apparato vascolare: l’identificazione del reticolo dei vasi (arterie e vene), consentirà la misurazione i suoi principali descrittori geometrici (lunghezza, direzione, calibro, presenza di biforcazioni, etc.); da questi saranno calcolati specifici indici di rilievo diagnostico, che forniranno ai clinici informazioni sul grado complessivo di retinopatia del paziente, la cui significatività è molto importante per la diagnosi delle patologie retiniche. Gli algoritmi presentati in questa tesi rendono possibile pensare ad uno strumento utilizzato sia in ampi programmi di screening delle retinopatia ipertensiva e diabetica, sia per il controllo nel tempo del progredire della malattia. La loro utilià è triplice. In primo luogo, potrebbero essere uno strumento diagnostico di aiuto alla pratica clinica. In secondo luogo, i dettagli quantitativi sulle struttura vascolare della retina potrebbero essere utili nella ricerca medica e per meglio caratterizzare gli sviluppi della retinopatia. Infine, nell’ambito della ricerca farmaceutica, si renderebbe disponibile l'utilizzo di una misura quantitativa e riproducibile dell'evoluzione della retinopatia durante un trattamento farmacologico. Il software riguardante l’identificazione delle strutture vascolari retiniche è al momento oggetto di valutazione clinica presso il Department of Ophthalmology and Visual Sciences, University of Wisconsin, USA, il cui Fundus Photograph Reading Center ha espressamente dichiarato la sua volontà nell’acquisire il programma come standard per la determinazione di features diagnostiche, quali gli indici CRAE, CRAE e AVR, come indicatiori del “generalized arteriolar narrowing”. Sempre per quanto riguarda i metodi di identificazione della struttura vascolare della retina, la corrente collaborazione con il Department of Twin Research & Genetic Epidemiology, del King’s College London Division of Genetics and Molecular Medicine, St Thomas' Hospital, UK, si è recentemente concretizzata nell’accordo che prevede che un numero superiore a 3500 immagini di fundus retinico (più 10 nuove immagini a settimana) vengano analizzate per scopi clinici con il software da noi sviluppato. I risultati conseguiti nelle sperimentazioni effettuate e le collaborazioni internazionali in atto con gruppi clinici e di ricerca di rilievo ci rendono abbastanza confidenti riguardo la qualità delle metodologie sviluppate e i potenziali successi del suo impiego, con l’auspicio che futuri miglioramenti possano ampliarne l’utilizzabilità.
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Cau, Renzo. « Sviluppo e analisi di una metodologia di miglioramento della qualità nella progettazione ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/212.

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Résumé :
2009 - 2010
Coerentemente con i contenuti relativi alle fasi della vita di un prodotto, le più diffuse definizioni della qualità fanno riferimento sia alle caratteristiche di quest’ultimo, sia alle attività industriali e umane sviluppate per produrlo e utilizzarlo. Chi progetta, inoltre, può rendere più o meno difficile la vita di chi deve successivamente realizzare od utilizzare l’oggetto a seconda delle scelte che fa. La domanda che ci si pone è “come fare a tener conto, in fase di progetto, di tutte le esigenze collegate al ciclo di vita del prodotto?” Una risposta a questo interrogativo viene dalle metodologie di “progettazione orientata” (Design for…) sviluppate negli ultimi decenni. Queste metodologie contengono regole di progettazione che altro non sono che i requisiti espressi dal cliente-produzione, dal cliente-assistenza tecnica, dal cliente approvvigionamenti e dal cliente-utente finale. Di particolare interesse risultano le applicazioni e le metodologie sviluppate al fine di migliorare la qualità nella progettazione. Ci si riferisce, in particolare a: • Quality Function Deployment (Q.F.D.) • Metodi di Taguchi (o Robust design) • Design Of Experiment (D.O.E.) • Failures Mode and Effect Analysis (F.M.E.A.). Il livello massimo di qualità del prodotto è determinato nelle prime due fasi del suo ciclo di vita, quando si identificano le caratteristiche che deve possedere e le si progettano. Nelle rimanenti fasi tutti gli sforzi possono unicamente essere rivolti al mantenimento del livello di qualità intrinseca, non certo a migliorarlo. In linea del tutto teorica il prodotto dovrebbe passare da una fase alla successiva senza ritornare a fasi precedenti. In realtà, ad ogni fase scaturiscono richieste di modifiche, poiché il prodotto non si adatta completamente alle esigenze della funzione che lo prende in carico (cliente interno). Ciò normalmente avviene perché durante la sua progettazione non si è tenuto sufficientemente conto di queste esigenze. In altre parole il progettista normalmente non tiene conto delle esigenze del cliente interno ed esterno. A questi problemi si aggiungono quelli relativi ai costi delle modifiche apportati al progetto nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto. In definitiva, una volta costituito il gruppo di lavoro interfunzionale in azienda, operante secondo le regole descritte nel presente lavoro, la successiva fase è quella di iniziare, naturalmente, a sviluppare il nuovo progetto secondo le regole e gli schemi precedentemente stabiliti. Proprio in virtù di quanto studiato e messo a punto nel presente lavoro, si è riusciti ad individuare anche una metodologia quanto più generica possibile per eseguire con il minor numero di errori e, soprattutto con il minor numero di tentativi, senza procedere a tentoni, una rapida applicazione degli strumenti a disposizione del progettista nelle diverse fasi della progettazione, attraverso l’applicazione dei succitati strumenti, che costituiscono la nuova metodologia di miglioramento di qualità nella progettazione, denominata TQP (Total Quality Project). La metodologia proposta dal TQP ha consentito di individuare con precisione per le diverse tipologie di intervento quale strumento far intervenire e in quale specifica fase del processo. Dall’applicazione della metodologia proposta numerosi sono i vantaggi emersi. Non poche sono state le difficoltà di implementazione, ma i benefici conseguiti con un approccio integrato del tipo TQP con la supervisione dello strumento QFD sono di gran lunga superiori ai sacrifici affrontati. [a cura dell'autore]
IX n.s.
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Minelli, Erica. « Sviluppo di una metodologia per la definizione di standard di progettazione impiantistica per apparecchiature chimiche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Ogni progetto è costellato di scelte e valutazioni: occorre studiare la tecnologia proposta, valutare gli elementi necessari al funzionamento e al controllo della stessa, individuare gli scenari di pericolo e le contromisure da adottare, verificare il rispetto di vincoli ambientali, normativi ed economici. Da queste considerazioni emerge dunque la complessità intrinseca delle attività di progettazione, in quanto coinvolgono e richiedono la padronanza di numerose discipline. Alla luce di ciò, è evidente il vantaggio che si può trarre dall'adozione di uno standard di installazione, il quale sia frutto di una analisi approfondita di tutti gli elementi precedentemente citati. Il beneficio primario atteso consiste in una riduzione dei costi associati alla progettazione, intesi come quantità di tempo dedicato alla stessa. Sul lungo periodo, ci si aspetta inoltre di ottenere una maggiore uniformità tra le apparecchiature presenti in impianto e una maggiore affidabilità delle installazioni. Il lavoro alla base della tesi è stato svolto in collaborazione con l'azienda BASF, presso il sito di Pontecchio Marconi (BO), con l'obiettivo di realizzare uno standard impiantistico per alcune unità di processo, quali distillatori, cisterne e pompe per il vuoto. Il lavoro è stato impostato partendo dall’analisi delle apparecchiature presenti in impianto e definendo la generica configurazione per ciascun tipico. Sono poi stati individuati gli aspetti critici di ogni apparato e sono state valutate diverse soluzioni e possibilità di ottimizzazione, anche attraverso collaborazioni con aree interne allo stabilimento e fornitori. Come risultato, la documentazione realizzata ricalca quanto viene prodotto concretamente nel corso di un progetto. Il documento principale che illustra la configurazione di ogni apparecchiatura tipica è il P&ID, il quale viene accompagnato da una serie di allegati, quali lnstrument & Valve List, elenco linee PED, blocchi di sicurezza, SHE review e report conclusivo.
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Viscusi, Giuseppe. « Sviluppo di una metodologia per la definizione di standard di progettazione impiantistica per apparecchiature dell'industria di processo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Ogni contesto industriale complesso necessita di standard interni da affiancare alle norme tecniche internazionali per semplificare e razionalizzare il lavoro. Gli standard di installazione impiantistica rispondono a questa esigenza e permettono di snellire il flusso di progettazione nel caso di nuove installazioni, sostituzioni o revamping. Questo perché il pacchetto documentale congela tutti i ragionamenti fatti e le best practice individuate evidenziando eventuali punti aperti ed elementi non standardizzabili a cui si dovrà porre particolare attenzione in fase di progettazione. La tesi è stata scritta in collaborazione con l’azienda BASF, presso il sito di Pontecchio Marconi (BO) con l’obiettivo di elaborare una metodologia per la messa a punto di standard di installazione impiantistica da utilizzare per i due casi di studio proposti: il reattore utilizzato per la produzione del primo intermedio nelle linee delle HALS (qui denominato R011) e il filtro a maniche utilizzato per garantire l’igiene e la sicurezza dei locali in cui vengono trattate polveri tossiche e/o infiammabili (qui denominato F012). La metodologia proposta è derivata dal metodo DMAIC, strumento utilizzato all’interno del programma per il controllo della qualità Six Sigma e pensato per il miglioramento dei processi presenti in azienda. L’obiettivo è quello di ottenere dei tipici che siano abbastanza rigidi dal punto di vista costruttivo, in modo da semplificare la progettazione, la manutenzione e l’approvvigionamento, e contemporaneamente abbastanza flessibili da poter essere adattati alle esigenze specifiche dei vari processi.
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RICCI, ADRIANA. « Gestione della complessità hardware nella metodologia di progettazione ad alto livello di sistemi multicore ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/263528.

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Résumé :
Negli ultimi decenni, lo sviluppo della tecnologia di progettazione dei sistemi elettronici, affiancata dall'Electronic Design Automation (EDA), ha permesso la realizzazione di sistemi elettronici con complessità e performance crescenti. Inoltre, in questi ultimi anni è possibile integrare un sistema elettronico complesso, equivalente a milioni di transistor, in un singolo chip di silicio: System-on-a-Chip (SoC). Il design di un SoC complesso non può essere gestito tramite i metodi tradizionali di progettazione ma necessita di metodologie di modellazione efficienti a livello di sistema e tool di sintesi ad alto livello (High Level Synthesis - HLS) affidabili, che generano un’architettura RTL ottimizzata a partire da specifiche funzionali ad alto livello. Le ultime versioni di strumenti HLS hanno compiuto progressi significativi tali da poter pensare di inserire la metodologia HLS nel flusso di progettazione. L’utilizzo di HLS permette di gestire sistemi complessi, pur garantendo alte performance, portando al complessivo aumento di produttività. La ricerca proposta presenta progetti complessi come casi di studio sia per la modellazione sia per la sintesi ad alto livello, incluso il confronto delle soluzioni HLS rispetto al design sviluppato mediante metodologia di progettazione tradizionale. Sono state implementate diverse soluzioni con gradi di complessità crescenti, allo scopo di verificare i limiti della metodologia di progettazione a livello di sistema. Infine, è stato implementato su FPGA un sistema funzionante che prevede l’integrazione di componenti progettati mediante metodologie diverse. Parte della ricerca è stata effettuata in collaborazione con Korg Italy, con sede a Osimo (AN), che ha fornito know-how e consulenza per quanto riguarda il campo applicativo della sintesi digitale di segnali musicali.
In recent decades, the development of electronic systems design technology, supported by Electronic Design Automation (EDA), has allowed the creation of electronic systems with increasing complexity and performance. Moreover, in recent years it is possible to integrate a complex electronic system, equivalent to millions of transistors, into a single silicon chip: System-on-a-Chip (SoC). The design of a complex SoC can’t be managed by traditional design methods but requires system-level efficient modeling methodologies and high-level synthesis tools (High Level Synthesis - HLS) that generate an optimized RTL architecture from high-level functional specifications. The latest versions of HLS tools have made significant advances that make it possible to consider including the HLS methodology in the design flow. The use of HLS allows the management of complex systems, while ensuring high performance, leading to the increase in productivity. The research presents complex projects as case studies for both modeling and high-level synthesis, including comparison of HLS solutions with respect to design using traditional methodology. Several solutions have implemented with increasing degrees of complexity, to verify the limits of the system-level design methodology. Finally, a functioning system has been implemented on FPGA which provides for the integration of components designed using different methods. Part of the research was carried out in collaboration with Korg Italy, based in Osimo (AN), which provided know-how and advice regarding the field of application of digital synthesis of musical signals.
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Dellavalle, Alberto <1977&gt. « Sulla progettazione in zona sismica di strutture dotate di dissipatori fluido-viscosi : proposta di una metodologia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/963/1/Tesi_Dellavalle_Alberto.pdf.

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Résumé :
CHAPTER 1:FLUID-VISCOUS DAMPERS In this chapter the fluid-viscous dampers are introduced. The first section is focused on the technical characteristics of these devices, their mechanical behavior and the latest evolution of the technology whose they are equipped. In the second section we report the definitions and the guide lines about the design of these devices included in some international codes. In the third section the results of some experimental tests carried out by some authors on the response of these devices to external forces are discussed. On this purpose we report some technical schedules that are usually enclosed to the devices now available on the international market. In the third section we show also some analytic models proposed by various authors, which are able to describe efficiently the physical behavior of the fluid-viscous dampers. In the last section we propose some cases of application of these devices on existing structures and on new-construction structures. We show also some cases in which these devices have been revealed good for aims that lies outside the reduction of seismic actions on the structures. CHAPTER 2:DESIGN METHODS PROPOSED IN LITERATURE In this chapter the more widespread design methods proposed in literature for structures equipped by fluid-viscous dampers are introduced. In the first part the response of sdf systems in the case of harmonic external force is studied, in the last part the response in the case of random external force is discussed. In the first section the equations of motion in the case of an elastic-linear sdf system equipped with a non-linear fluid-viscous damper undergoing a harmonic force are introduced. This differential problem is analytically quite complex and it’s not possible to be solved in a closed form. Therefore some authors have proposed approximate solution methods. The more widespread methods are based on equivalence principles between a non-linear device and an equivalent linear one. Operating in this way it is possible to define an equivalent damping ratio and the problem becomes linear; the solution of the equivalent problem is well-known. In the following section two techniques of linearization, proposed by some authors in literature, are described: the first technique is based on the equivalence of the energy dissipated by the two devices and the second one is based on the equivalence of power consumption. After that we compare these two techniques by studying the response of a sdf system undergoing a harmonic force. By introducing the equivalent damping ratio we can write the equation of motion of the non-linear differential problem in an implicit form, by dividing, as usual, for the mass of the system. In this way, we get a reduction of the number of variables, by introducing the natural frequency of the system. The equation of motion written in this form has two important properties: the response is linear dependent on the amplitude of the external force and the response is dependent on the ratio of the frequency of the external harmonic force and the natural frequency of the system only, and not on their single values. All these considerations, in the last section, are extended to the case of a random external force. CHAPTER 3: DESIGN METHOD PROPOSED In this chapter the theoretical basis of the design method proposed are introduced. The need to propose a new design method for structures equipped with fluid-viscous dampers arises from the observation that the methods reported in literature are always iterative, because the response affects some parameters included in the equation of motion (such as the equivalent damping ratio). In the first section the dimensionless parameterε is introduced. This parameter has been obtained from the definition of equivalent damping ratio. The implicit form of the equation of motion is written by introducing the parameter ε, instead of the equivalent damping ratio. This new implicit equation of motions has not any terms affected by the response, so that once ε is known the response can be evaluated directly. In the second section it is discussed how the parameter ε affects some characteristics of the response: drift, velocity and base shear. All the results described till this point have been obtained by keeping the non-linearity of the behavior of the dampers. In order to get a linear formulation of the problem, that is possible to solve by using the well-known methods of the dynamics of structures, as we did before for the iterative methods by introducing the equivalent damping ratio, it is shown how the equivalent damping ratio can be evaluated from knowing the value of ε. Operating in this way, once the parameter ε is known, it is quite easy to estimate the equivalent damping ratio and to proceed with a classic linear analysis. In the last section it is shown how the parameter ε could be taken as reference for the evaluation of the convenience of using non-linear dampers instead of linear ones on the basis of the type of external force and the characteristics of the system. CHAPTER 4: MULTI-DEGREE OF FREEDOM SYSTEMS In this chapter the design methods of a elastic-linear mdf system equipped with non-linear fluidviscous dampers are introduced. It has already been shown that, in the sdf systems, the response of the structure can be evaluated through the estimation of the equivalent damping ratio (ξsd) assuming the behavior of the structure elastic-linear. We would to mention that some adjusting coefficients, to be applied to the equivalent damping ratio in order to consider the actual behavior of the structure (that is non-linear), have already been proposed in literature; such coefficients are usually expressed in terms of ductility, but their treatment is over the aims of this thesis and we does not go into further. The method usually proposed in literature is based on energy equivalence: even though this procedure has solid theoretical basis, it must necessary include some iterative process, because the expression of the equivalent damping ratio contains a term of the response. This procedure has been introduced primarily by Ramirez, Constantinou et al. in 2000. This procedure is reported in the first section and it is defined “Iterative Method”. Following the guide lines about sdf systems reported in the previous chapters, it is introduced a procedure for the assessment of the parameter ε in the case of mdf systems. Operating in this way the evaluation of the equivalent damping ratio (ξsd) can be done directly without implementing iterative processes. This procedure is defined “Direct Method” and it is reported in the second section. In the third section the two methods are analyzed by studying 4 cases of two moment-resisting steel frames undergoing real accelerogramms: the response of the system calculated by using the two methods is compared with the numerical response obtained from the software called SAP2000-NL, CSI product. In the last section a procedure to create spectra of the equivalent damping ratio, affected by the parameter ε and the natural period of the system for a fixed value of exponent α, starting from the elasticresponse spectra provided by any international code, is introduced.
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Livres sur le sujet "METODOLOGIA ADATTIVA DI PROGETTAZIONE"

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Villa, Paolo. La costruzione del giardino : Metodologia di progettazione. Palermo : D. Flaccovio, 1994.

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Batini, Carlo. Sistemi informativi per la diffusione dell'informazione : Metodologia di progettazione. Roma : ENEA, 1990.

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3

Perricone, Federico. Utopia e progetti di libertà : Elementi per una metodologia utopica della progettazione. Torino : Celid, 1998.

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Guelfi, Maria Renza, Marco Masoni, Jonida Shtylla et Andreas Robert Formiconi, dir. Peer assessment nell’insegnamento di Informatica del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze. Florence : Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-890-7.

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Résumé :
Nel volume si affrontano i temi dell’e-learning nella formazione universitaria e della progettazione ed erogazione in modalità blended learning dell’insegnamento di Informatica del I anno del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze. In tale insegnamento è stata sperimentata la metodologia didattica di revisione tra pari, utile in classi ad elevata numerosità; l’opera raccoglie inoltre una selezione dei migliori elaborati prodotti dagli studenti. I risultati ottenuti dimostrano l’utilità di esportare ad altri insegnamenti universitari la metodologia didattica della revisione tra pari e gli elaborati degli studenti inerenti l’e-health permette ai medici in attività di aggiungere conoscenze per utilizzare con perizia e consapevolezza le ICT nell’esercizio della professione.
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Magnaghi, Alberto, dir. La regola e il progetto. Florence : Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-624-4.

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Résumé :
Il territorio, conteso tra mille interessi conflittuali, ha sempre più bisogno di una progettazione unitaria in quanto bene comune, alla scala in cui si abita, si lavora, si consuma: una scala che comprende luoghi urbani, reti di città, fiumi, valli, zone agricole, entroterra costieri. Rispetto al progetto architettonico e urbano, il progetto di territorio ha regole disciplinari molto più episodiche e settoriali. Esito toscano di una ricerca nazionale sul “progetto di territorio”, questo volume propone il concetto di bioregione urbana come metodologia atta ad integrare analisi e progetti su: i prerequisiti ambientali dell'insediamento, la riconfigurazione di sinergie fra città e campagna, il riequilibrio policentrico dei sistemi urbani, i sistemi economici ed energetici a base locale, le forme di autogoverno per uno sviluppo locale autosostenibile a partire dalle regole per la messa in valore dei beni patrimoniali del territorio.
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Actes de conférences sur le sujet "METODOLOGIA ADATTIVA DI PROGETTAZIONE"

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Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi et Elettra Santucci. « L’antico sistema portuale ostiense : riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Résumé :
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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