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Articles de revues sur le sujet « Mercanti »

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Carrino, Annastella. « Fra nazioni e piccole patrie. "Padroni" e mercanti liguri sulle rotte tirreniche del secondo settecento ». SOCIETÀ E STORIA, no 131 (mai 2011) : 36–67. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-001002.

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Résumé :
Nell'immagine storiografica diffusa, l'economia settecentesca si presenta come una macchina che produce sviluppo e, al tempo stesso, dominazione e emarginazione. Ai suoi vertici si collocherebbero potenze superiori sotto il profilo della capacitÀ produttiva, mercantile e politico-militare; all'altra estremitÀ, residuerebbero spazi secondari, praticabili da soggetti privi di ambizioni, relegati dentro circuiti locali in grado di affacciarsi a quelli piů ampi solo in un nesso di subordinazione, o collocandosi sul crinale fra lecito e illecito. Accogliendo suggestioni presenti in studi recenti, l'a. prova a sfumare e complicare questa immagine, sottolineando come una parte significativa dell'espansione commerciale mediterranea settecentesca veda come protagonisti soggetti, luoghi e pratiche spesso privi di capitali rilevanti, saperi codificati e protezioni statali robuste. Il nuovo protagonismo dei "Genovesi" al centro di questo contributo non si pone in continuitÀ con la gloriosa storia del commercio e della finanza genovesi fra tardo medioevo e prima etÀ moderna. Essi sono in realtÀ micro-mercanti provenienti non dalla Dominante, ma da alcuni borghi costieri liguri. Non restano tuttavia figure marginali: riescono invece a fuoriuscire dall'andirivieni del piccolo cabotaggio e a diventare protagonisti di una parte significativa del commercio in grande, inventando modi di fare mercato, strumenti inediti per acquisire informazione e fiducia. Alla base della loro vitalitÀ vi č un anche rapporto forte e mai interrotto con i villaggi natali: minuscoli centri costieri, debolissimi sotto il profilo demografico, istituzionale, commerciale e finanziario, ma al tempo stesso custodi di un capitale relazionale importante, di funzioni mercantili decisive per il loro successo imprenditoriale. Tratteggiando biografie individuali e di gruppo, il saggio suggerisce l'immagine di un Mediterraneo settecentesco affollato di attori, pratiche e luoghi non sempre canonici. Ignorandoli e concentrandosi esclusivamente sulle grandi imprese mercantili, sulle grandi "nazioni" protette da mercantilismi prepotenti, si rischierebbe di non comprendere il funzionamento di questo mercato in una fase decisiva della sua trasformazione.
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Brambilla, Simona. « I mercanti lettori del Petrarca ». Verbum 7, no 1 (mai 2005) : 185–219. http://dx.doi.org/10.1556/verb.7.2005.1.11.

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Abulafia, David. « The Merchants of Messina : Levant Trade and Domestic Economy ». Papers of the British School at Rome 54 (novembre 1986) : 196–212. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008898.

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Résumé :
I MERCANTI DI MESSINANella storiografia tradizionale, i mercanti di Messina appariscono come l'unico caso di cittadini dell'Italia meridonale nel tardo medioevo attivi sulla rete commerciale del Mediterraneo. L'articolo tenta di identificare un gruppo di Messinesi del tardo Duecento e dei primi anni del Trecento chi possedevano investimenti nel commercio levantino; il punto di partenza è la collezione di contratti commerciali lasciati dal notaio genovese Lamberto di Sambuceto, ed alcuni contratti messinesi e documenti pubblici del governo aragonese. Infatti esisteva uno stretto nesso fra commercianti e risorse Messinesi: il vino della Sicilia orientale era venduto ad Acri dai messinesi; la presenza di Genovesi, Pisani ed altri, basati in Messina ed attivi nel commercio di Cipro e dell' Armenia, è documentata. I mercanti messinesi, sebbene sotto una tutela settentrionale, avevano un ruolo permanente nel commercio del Mediterraneo nel tardo medioevo, un ruolo che riflette la nuova importanza della città come punto centrale nella rete mediterranea dopo la conquista normanna.
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Snell, Daniel C., et Carlo Zaccagnini. « Mercanti e politica nel mondo antico ». Journal of the American Oriental Society 124, no 3 (juillet 2004) : 625. http://dx.doi.org/10.2307/4132304.

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Nocchi, Francesca Romana. « Legati e mercanti nella declamazione latina ». Revue de philologie, de littérature et d'histoire anciennes XCI, no 1 (2017) : 109. http://dx.doi.org/10.3917/phil.911.0109.

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Else, Felicia M., et Antonella Astorri. « La mercanzia a Firenze nella prima meta del Trecento. Il potere dei grandi mercanti. » Sixteenth Century Journal 30, no 4 (1999) : 1104. http://dx.doi.org/10.2307/2544653.

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Napodano, Lorenzo. « Un catalogo per la collezione di Francesco Molinari ». ACME 75, no 1 (16 mars 2023) : 153–73. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/19887.

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Résumé :
Dopo aver svelato parte della storia e dell’attività di Giulio Sambon (1837-1921) con la sua «Impresa di Vendite in Italia» a Milano, Firenze, Roma e Napoli,1 si propone un approfondimento sul suo incontro con il mercante d’arte Francesco Molinari (1813-1866). Quest’ultimo, attivo in Italia e probabilmente anche in Europa, si colloca nel panorama del collezionismo milanese della seconda metà dell’Ottocento con una particolare attenzione alle opere d’arte lombarda, configurandosi un crocevia ancora non indagato del secolo dei conoscitori. L’occasione che ha portato i due mercanti ad avvicinarsi è stata la chiusura del negozio che Molinari aveva a Milano, per la cui occasione questi chiama Sambon per allestire un’asta con quanto ancora in esposizione. L’episodio diventa l’inizio della dispersione di una raccolta che conta più di 350 opere, documentata attraverso cataloghi d’asta e certificati d’esportazione che mischiano informazioni di carattere storico-artistico e di gusto.
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Tann, Henry. « Tribunali di Mercanti e Giustizia Mercantile nel Tardo Medioevo, ed. Elena Maccioni and Sergio Tognetti ». English Historical Review 133, no 565 (24 septembre 2018) : 1588–90. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/cey287.

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Conti, Giuseppe, et Maria Carmela Schisani. « I banchieri italiani e la haute banque nel Risorgimento e dopo l'UnitÀ ». SOCIETÀ E STORIA, no 131 (mai 2011) : 133–70. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-001005.

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Résumé :
Nell'Europa di metÀ ottocento i mercanti banchieri furono gli artefici principali della rivoluzione finanziaria, ossia della formazione della banca ‘moderna' e dei mercati finanziari collegati allo sviluppo di societÀ anonime. In Italia ebbero difficoltÀ ad affermare forme di specializzazione, coordinamento, conquista di spazi e di ruoli. La loro azione risentě di un ambiente politico e economico parcellizzato e chiuso in ambiti locali. La concorrenza dei banchieri dellacontribuě al cambiamento ma anche a indebolire potenzialitÀ e dinamiche autonome. Il frazionamento politico, in particolare, ebbe conseguenze rilevanti sulla formazione di un mercato nazionale di titoli pubblici e ritardň la crescita dell'emissione stessa di titoli privati (di ferrovie e banche). Negli stati preunitari molte furono le iniziative, poche quelle che andarono a buon fine. Il debito pubblico e lo sviluppo di alcune istituzioni bancarie seguě percorsi differenziati tra prima e dopo il 1848 per Regno delle Due Sicilie e Stato pontificio, da una parte, e gli altri stati, dall'altra. Per primi l'esposizione debitoria fu particolarmente rilevante dopo la Restaurazione per ragioni diverse dal crescente indebitamento che dopo il 1848 interessň i secondi, Regno di Sardegna, in particolare, dove servě a finanziare guerre e ferrovie. Con l'UnitÀ il peso delle divisioni continuň a disgregare gli interessi e le istanze sociali e territoriali, contribuendo all'insuccesso del programma di centralizzazione del credito (banca d'emissione unica, un grande istituto di credito fondiario e agricolo) secondo un disegno coerente e ambizioso. Prevalsero invece soluzioni di ripiego che finirono per limitare le possibilitÀ di crescita della banca privata in Italia, senza ridurre ancora l'influenza della finanza estera.
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Maccioni, Elena. « Mercato cambiario e uomini d’affari a Barcellona durante la guerra tra Alfonso il Magnanimo e la Repubblica Fiorentina ». Anales de la Universidad de Alicante. Historia Medieval, no 23 (26 mai 2022) : 61. http://dx.doi.org/10.14198/medieval.21218.

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Résumé :
La metà del secolo XV fu per la Corona d’Aragona e specialmente per Barcellona un periodo complicato: Alfonso V era impegnato nelle guerre italiane, in particolare contro Firenze e Milano, Genova e Venezia; il Regno di Napoli era stato annesso all’Unione, e richiedeva sforzi importanti per il suo mantenimento; allo stesso tempo dalla capitale catalana provenivano richieste di apertura “democratica” del Consiglio dei Cento, che portavano a un’evidente instabilità interna, frutto in parte di una dimostrata crisi monetaria, dovuta anche alla scarsa capacità di governo dell’economia. Nonostante ciò, i mercanti, gli armatori e i banchieri continuarono a cercare di portare avanti i propri interessi economici nel Mediterraneo, anche servendosi delle istituzioni di natura corporativa, come il Consolato del mare. Attraverso l’analisi di alcuni registri di protesti di lettere di cambio gestiti dal notaio del Consolato barcellonese, si cercherà di mettere in luce l’evoluzione delle reti mercantili-finanziarie catalane, in particolare lungo la rotta meridionale italiana. Lo studio non avrà l’obiettivo di analizzare l’uso tecnico dello strumento cambiario, ma quello di portare alla luce strategie e protagonisti del processo di inserimento del capitale mercantile e finanziario in Italia durante il regno di Alfonso il Magnanimo e in special modo durante la guerra contro Firenze. Emergeranno, così, i nomi di quelle persone che furono le protagoniste dei grandi e quotidiani spostamenti di denaro fra i centri politico-commerciali del Commonwealth catalanoaragonese. Si tenterà una prima ricostruzione delle loro attività e dei loro movimenti, nonché delle connessioni con i più importanti operatori del sistema finanziario europeo, ovvero i toscani.
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Hale, J. R., et Vittore Branca. « Mercanti Scrittori : Ricordi nella Firenze tra Medioevo e Rinascimento ». Modern Language Review 83, no 3 (juillet 1988) : 753. http://dx.doi.org/10.2307/3731373.

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Stupazzoni, Marco. « Cristina Ciancio, Dalla fiducia nei mercanti alla fiducia nei mercati. Leggi e giustizia commerciale nel “César Birotteau” di Balzac ». Studi Francesi, no 165 (LV | III) (1 décembre 2011) : 657. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.5058.

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Lyons, Claire L., Daniel Graepler et Marina Mazzei. « Provenienza : Sconosciuta ! Tombaroli, mercanti e collezionisti : L'Italia archeologica allo sbaraglio ». American Journal of Archaeology 102, no 1 (janvier 1998) : 215. http://dx.doi.org/10.2307/506168.

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Dean, T. « Firenze e le sue campagne nel Trecento : mercanti, produzione, traffici ». English Historical Review CXXII, no 496 (1 avril 2007) : 467–69. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/cem012.

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Gertwagen, Ruthi. « Book Review : Denaro, Navi e Mercanti a Venezia 1200–1600 ». International Journal of Maritime History 14, no 1 (juin 2002) : 359–60. http://dx.doi.org/10.1177/084387140201400138.

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Cohn, Samuel, et Luciano Allegra. « La citta verticale : Usurai, mercanti e tessitori nella Chieri del cinquecento ». American Historical Review 94, no 5 (décembre 1989) : 1428. http://dx.doi.org/10.2307/1906476.

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Hudson, William V., et Luciano Allegra. « La citta verticale. Usurai, mercanti e tessitori nella Chieri del Cinquecento. » Sixteenth Century Journal 19, no 4 (1988) : 697. http://dx.doi.org/10.2307/2541024.

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Frare, Anderson Betti, Carla Milena Goncalves Fernandes, Vagner Horz et Marco Aurélio Gomes Barbosa. « Manual mercador da idade média sobre negócios e contabilidade : a arte do comércio por Benedetto Cotrugli em 1458 ». Enfoque : Reflexão Contábil 41, no 1 (17 janvier 2022) : 23–38. http://dx.doi.org/10.4025/enfoque.v41i1.52833.

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Résumé :
O estudo objetiva elucidar as acepções de Benedetto Cotrugli quanto aos negócios e a contabilidade presentes no livro Della Mercatura et del mercante perfetto, cujo trabalho consistiu em discorrer sobre as características que deveriam principiar tanto contornos comportamentais, éticos, morais quanto emocionais do comerciante, bem como das transações comerciais a serem realizadas, inclusive da escrituração mercantil/ contábil. Para tanto a pesquisa se apoia basilarmente na obra de Cotrugli (1573), que por mais de ter sido manuscrita em 1458, teve sua primeira versão impressa apenas em 1573. Adicionalmente, versões mais recentes também foram consultadas. Para tanto, o estudo permeia uma pesquisa histórica em contabilidade, empregando o método de análise comparativa, uma vez que as discussões na obra de Cotrugli são comparadas com a literatura histórica, especialmente a Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni et Proportionalitá, de 1494, escrita pelo Frei Luca Pacioli. Por meio das análises, pode-se constatar a preocupação de Cotrugli em relação a importância do mercante conhecer o ambiente dos negócios, manter as escriturações mercantis/contábeis organizadas, possuir princípios, valores e expressar a fé cristã, além de zelar pela reputação do seu núcleo familiar. Deste modo, o estudo contribui ao entrelaçar a discussão da obra de Cotrugli com a obra de Pacioli, essa escrita 36 anos depois. Por mais que Cotrugli apresente a escrituração mercantil de forma mais simplória do que Pacioli, coerentemente com uma vertente de pesquisa histórica em contabilidade, pode-se observar como Cotrugli foi precursor no que tange a escrituração contábil e no método de partidas dobradas.
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Seche, Giuseppe. « Il commercio dei cavalli tra Sardegna e Corona d’Aragona alla fine del XV secolo. Prime considerazioni ». Anales de la Universidad de Alicante. Historia Medieval, no 23 (26 mai 2022) : 105. http://dx.doi.org/10.14198/medieval.21403.

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Résumé :
Lo studio propone prime considerazioni sul commercio dei cavalli tra il Regno di Sardegna e i territori della Corona d’Aragona nella seconda metà del XV secolo. L’analisi si basa su 51 licenze di esportazione e consente di ricostruire le dinamiche di un traffico regolato dall’autorità pubblica, evidenziando gli ufficiali impegnati nel controllo e nel rilascio delle relative autorizzazioni. I profili dei soggetti coinvolti sono quelli dei mercanti di professione, cui si aggiungono i membri dell’alta società urbana, con ruoli nell’amministrazione della città o del regno, e coloro che trasportano equini in maniera occasionale. Infine, non mancano gli esponenti del mondo feudale, spesso in affari con i mercanti d’oltremare, i quali possono far valere franchigie, esenzioni fiscali e vantaggiosi legami con i funzionari del regno. Tra i luoghi di destinazione si segnalano le grandi piazze commerciali iberiche (Barcellona, Maiorca e Valenza) e alcune città italiane (Napoli, Piombino e Roma), dove i cavalli potevano essere acquistati da uomini di alto rango (si pensi al sacrestano maggiore Alonso Cortés) ed essere utilizzati anche per ragioni militari o per servizio di stato. Emerge un commercio rischioso ma con grandi margini di guadagno, portato avanti da soggetti specializzati che si avvalgono di navigli con particolari caratteristiche tecniche. Il proseguimento della ricerca consentirà di precisare le conoscenze sul trattamento fiscale riservato ai cavalli e pone già nuove domande sulle pratiche di allevamento, che dovevano rispondere alla continua e regolare richiesta di animali proveniente dal mondo iberico e da quello italiano.
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Nobili, Cecilia. « Mercanti e cortigiane : la fortuna di un topos da Saffo a Eliodoro ». Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 144, no 1 (janvier 2016) : 5–24. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123385.

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Clemente, Alida. « La carestia come risorsa. Mercanti e istituzioni a Napoli nel 1763-64 ». SOCIETÀ E STORIA, no 168 (mai 2020) : 257–88. http://dx.doi.org/10.3280/ss2020-168003.

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Dauverd, Céline. « Stranieri di antico regime : mercanti, giudici e console nella Napoli del settecento ». Journal of Modern Italian Studies 19, no 2 (5 février 2014) : 186–88. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2014.871147.

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Piergiovanni, Vito. « VII. L a «bona fides» nel diritto dei mercanti e della Chiesa medievale ». Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte : Kanonistische Abteilung 91, no 1 (1 août 2005) : 168–79. http://dx.doi.org/10.7767/zrgka.2005.91.1.168.

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Abulafia, D. « Uomini d'affari e mercanti toscani nella Barcellona del Quattrocento, by Maria Elisa Soldani ». English Historical Review 129, no 541 (1 décembre 2014) : 1477–78. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/ceu301.

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Naidu, Suresh, Eric A. Posner et Glen Weyl. « Potere datoriale nel mercato del lavoro e rimedi antitrust ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 170 (août 2021) : 257–88. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170005.

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Résumé :
Ricerche recenti mostrano come il potere datoriale nel mercato del lavoro abbia contribuito ad aumentare le diseguaglianze salariali e la stagnazione economica. Sebbene la legislazione anti-trust impedisca alle imprese di restringere la concorrenza nei mercati del lavoro come nei mer-cati del prodotto, il governo federale statunitense non ha fatto molto per affrontare il problema del mercato del lavoro, e le azioni legali sono state rare e in gran parte infruttuose. Una ragione è che le tecniche di analisi antitrust ideate per valutare il potere datoriale nel mercato del lavoro sono di gran lunga meno evolute rispetto alle regole ideate per stimare il potere (di mercato) nel mercato del prodotto. Per correggere questa asimmetria, il saggio individua una serie di metodi per stimare gli effetti delle concentrazioni nei mercati del lavoro. Gli Autori estendono poi que-sto approccio ad altre condotte anticoncorrenziali realizzate dai datori di lavoro nei confronti dei lavoratori. Da ultimo, il saggio evidenzia alcuni argomenti e prove che indicano come il potere di mercato possa essere addirittura più significativo nei mercati del lavoro che nei mer-cati del prodotto.
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Boisseuil, Didier. « Barbara Gelli, Fra principi, mercanti e partegiani. Francesco Aringhieri politico e diplomatico senese del Quattrocento ». Médiévales 81, no 81 (12 janvier 2022) : 205–6. http://dx.doi.org/10.4000/medievales.11978.

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Tumino, Marco. « Formazione e attività dei giovani mercanti. Fattori, collaboratori e soci nelle aziende di Francesco Datini ». Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, no 131-2 (30 décembre 2019) : 229–37. http://dx.doi.org/10.4000/mefrim.6470.

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Tedesco, João Carlos. « Pequenos agricultores-comerciantes da Serra do Botucaraí : vida rural, comércio e dinâmica cultural no centro-norte do Rio Grande do Sul ». Desenvolvimento em Questão 12, no 25 (7 janvier 2014) : 218. http://dx.doi.org/10.21527/2237-6453.2014.25.218-246.

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Résumé :
O artigo discute sobre a relação entre tradição e práticas mercantis de pequenos agricultores-comerciantes na Serra do Botucaraí, analisando algumas estratégias de produção e marketing em torno do “produto colonial” e artesanal como fatores de otimização nas vendas diretas ao consumidor, buscando compreender os processos que viabilizam a reprodução camponesa através do horizonte mercantil e de identidade étnico-territorial. Além de uma revisão de literatura em torno de aspectos ligados à economia da tradição, a qual envolve sociabilidades técnicas, construção social de mercados e cultura social, o trabalho envolveu pesquisa de campo, privilegiando-se observações e contatos diretos com as pessoas e entrevistas com questões abertas. Percebeu-se que o grupo social estudado dinamiza seu horizonte mercantil, reproduzindo saberes históricos e culturais. Estes elementos mercantis estão ligados à memória do grupo e passam a ser re-significados e valorizados em múltiplos aspectos.
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Orlandi, Paοlο, et Natale Perchiazzi. « Ramsbeckite, (Cu,Zn)15(OH)22(S04)4.6H2O, a first occurrence for Italy from "La Veneziana" mine, Valle dei Mercanti, Vicenza ». European Journal of Mineralogy 1, no 1 (21 mars 1989) : 147–50. http://dx.doi.org/10.1127/ejm/01/1/0147.

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Cedrola, Elena, Loretta Battaglia, Chiara Cantů et Alessandra Tzannis. « Relazioni di business Italia-Cina : quali opportunitÀ per le piccole e medie imprese italiane ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004004.

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Résumé :
L'affermarsi di mercati quali la Cina apre nuove opportunitÀ nel processo di internazionalizzazione. Per le piccole medie imprese il contesto internazionale rappresenta una sfida da affrontare mobilitando e condividendo risorse e conoscenze di altri attori. Ciň č subordinato all'instaurazione di relazioni strategiche sul mercato sia interno, sia estero, che incidano sull'intera supply chain aziendale. La tematica č stata indagata mediante una ricerca su un campione di imprese operanti su o per il mercato cinese. Il lavoro fornisce implicazioni manageriali basate su un modello evolutivo proposto per la lettura dei comportamenti delle imprese sui mercati internazionali.
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Novoa, James Nelson. « Crivelli, Benedetta. Commercio e finanza in un impero globale. Mercanti milanesi nella penisola iberica (1570–1610) ». Renaissance and Reformation 43, no 3 (21 décembre 2020) : 292–94. http://dx.doi.org/10.33137/rr.v43i3.35326.

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Brunelli, Michele. « Con gli occhi di chi viaggia. Viaggiatori, mercanti, pellegrini ed avventurieri alla scoperta degli spazi asiatici ». STORIA URBANA, no 146 (juillet 2015) : 5–13. http://dx.doi.org/10.3280/su2015-146001.

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Demo, Edoardo. « Investimenti immobiliari e strategie patrimoniali di una famiglia di patrizi e mercanti veronesi del XVI secolo ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 119, no 2 (2007) : 441–48. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2007.10376.

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Prajda, Katalin. « Mercanti come tramite degli scambi culturali nella Firenze del primo Rinascimento : Il caso del Regno d’Ungheria ». I Tatti Studies in the Italian Renaissance 25, no 2 (1 septembre 2022) : 279–308. http://dx.doi.org/10.1086/721729.

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Sperling, Jutta. « Milk and Miracles : Heteroglossia and Dissent in Venetian Religious Art after the Council of Trent ». Journal of Medieval and Early Modern Studies 51, no 2 (1 mai 2021) : 285–319. http://dx.doi.org/10.1215/10829636-8929073.

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Résumé :
This essay investigates Benedetto Caliari's Nativity of the Virgin (1576) with its provocative and unorthodox depiction of a bare-breasted wet-nurse in the context of both Protestant and Catholic criticism of “indecent” religious imagery. Reformers on both sides drew a connection between the Virgin Mary's ostentatious display of her lactating breasts and her presumed, derided, or hoped-for miracle-working capacities or intercessory powers. In post-Tridentine Venice, several artists, including Tintoretto and Veronese, all of whom were connected to the Scuola de’ Mercanti that commissioned Caliari's painting, employed religious breastfeeding imagery in a wide array of iconographies in order to express dissent with the Counter-Reformation church's emphasis on orthodoxy. In contrast to writers, artists were able to claim a certain degree of nonconformity and freedom from prosecution. In light of Mikhail Bakhtin's concept of heteroglossia, it is argued that religious lactation imagery after Trent produced irony, parody, doubt, and dissent.
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Calcagno, Paolo. « Il dominio genovese e il grano in Antico regime : un sistema federale sotto la sorveglianza dello stato ». STORIA URBANA, no 134 (juin 2012) : 75–94. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134005.

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Résumé :
Genova, secc. XVI-XVIII Dominio Grano, approvvigionamenti, giusdicenti, comunitŕ Lo stridore fra l'austera organizzazione annonaria di Genova e del suo Dominio e la straordinaria avventura commerciale dei mercanti della Superba nel Mediterraneo occidentale ha profondamente influenzato la storiografia genovese, che ha affrontato il problema in maniera strumentale e ideologica, rielaborando in maniera acritica la condanna del sistema formulata dalla pubblicistica fisiocratica. In realtŕ non sappiamo praticamente nulla del funzionamento dell'ufficio dell'annona in cittŕ (e degli uffici locali nelle comunitŕ del Dominio), dell'approvvigionamento delle Riviere e del rapporto che a tal fine si viene a creare fra il centro e la periferia. Sulla base della documentazione dell'Abbondanza genovese - conservata presso l'archivio storico del Comune - e attraverso l'analisi di un caso specifico (quello di Savona), il saggio tenta di offrire alcuni spunti di riflessione e possibili chiavi di lettura, al fine di valutare la funzionalitŕ delle istituzioni annonarie e di osservare il grado di integrazione economica e politicoamministrativa nel contesto dello Stato genovese.
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Osório, Helen. « Comerciantes do Rio Grande de São Pedro : formação, recrutamento e negócios de um grupo mercantil da Amérca Portuguesa ». Revista Brasileira de História 20, no 39 (2000) : 99–134. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-01882000000100005.

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Résumé :
O artigo aborda o processo de formação do grupo mercantil que se constituiu durante a segunda metade do século XVIII e primeiras décadas do XIX no Rio Grande do Sul, no âmbito do Império Colonial Português. Para tanto, analisam-se as formas de recrutamento e as redes familiares e mercantis nas quais seus membros estavam inseridos. O estudo do montante das fortunas e da composição e amplitude de seus negócios permitiu comparar este grupo com o dos negociantes do Rio de Janeiro. Verificou-se, também, que os capitais para o estabelecimento das primeiras charqueadas originaram-se nas atividades desenvolvidas pelo grupo mercantil local.
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Aidar, Bruno. « Contratos de Tributos e Poder Regional : a contribuição dos meios direitos para a formação da elite mercantil paulista na segunda metade do século XVIII ». Estudos Econômicos (São Paulo) 48, no 1 (mars 2018) : 107–36. http://dx.doi.org/10.1590/0101-41614814107bra.

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Résumé :
Resumo O artigo procura analisar a importância dos contratos de tributos cobrados sobre animais conduzidos dos campos meridionais da América portuguesa, denominados meios direitos, para o processo de diferenciação externa da elite mercantil paulista na segunda metade do século XVIII, especialmente com relação às alianças e disputas com outras frações das elites mercantis da colônia.
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Cerutti, Simona. « L. Allegra, La citta' verticale. Usurai, mercanti e tessitori nella Chieri del Cinquecento, Milan, Franco Angeli, 1987. » Annales. Histoire, Sciences Sociales 46, no 3 (juin 1991) : 683–85. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900062910.

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Sguissardi, Valdemar. « Modelo de expansão da educação superior no Brasil : predomínio privado/mercantil e desafios para a regulação e a formação universitária ». Educação & ; Sociedade 29, no 105 (décembre 2008) : 991–1022. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-73302008000400004.

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Résumé :
Este artigo visa demonstrar que se forja nos últimos anos, no Brasil, um modelo de expansão da educação superior crescentemente marcado pelo predomínio dos interesses privado/mercantis que desafiam a regulação estatal de caráter público e comprometem a formação universitária. Para demonstrar essa hipótese, primeiro, discorre-se sobre expansão do mercado educacional, que se constitui especialmente pelo processo de mercadorização do subsistema universitário. Em seguida, recorre-se a categorias como mercadoria, educação/mercadoria e mercadoria/educação, Estado (como espaço de contradição público-privado/mercantil), regulação (de interesse predominantemente público ou privado/mercantil) e funções da universidade. Por fim, diante do caráter mercantil do mercado educacional e dos limites da regulação estatal (supostamente pública e democrática), questiona-se sobre o futuro do subsistema universitário como locus de criação do saber e de formação de profissionais/cidadãos qualificados e críticos.
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Troadec, Cécile. « Marco Vendittelli Mercanti-banchieri romani tra xii e xiii secolo. Una storia negata Rome, Viella, 2018, 431 p. » Annales. Histoire, Sciences Sociales 76, no 1 (mars 2021) : 159–61. http://dx.doi.org/10.1017/ahss.2021.61.

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Soldani, Maria Elisa. « A Firenze mercanti, cavalieri nella signoria dei re d’Aragona. I Tecchini Taquí tra XIV e XV secolo ». Anuario de Estudios Medievales 39, no 2 (17 novembre 2009) : 575–604. http://dx.doi.org/10.3989/aem.2009.v39.i2.116.

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Cedrola, Elena, Giancarlo Ferrero et Gianluca Gregori. « Marketing & ; Sales oltre la crisi : i cambiamenti in atto nelle medie imprese ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 2 (juin 2011) : 9–28. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-002002.

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Résumé :
La crisi economica internazionale ha modificato struttura e tendenze di molti mercati. Pochi sono gli studi finora condotti sulle conseguenze per le funzioni di marketing e di vendita. Questo articolo presenta i risultati di un'indagine svolta presso un campione di medie imprese, rivolta a comprendere i cambiamenti in atto nelle strategie di mercato e nel ruolo e nell'importanza attribuita a queste funzioni. I risultati evidenziano il progressivo affermarsi in queste imprese di un piů deciso orientamento al mercato, a cui si associa una maggiore valorizzazione di queste funzioni. La funzione di vendita viene a svolgere un ruolo importante anche per l'analisi dei clienti e dei mercati, in una quadro di crescente collaborazione con la funzione di marketing. Permane, tuttavia, un significativo gap tra le finalitÀ che si vorrebbe perseguire e le risorse destinate a queste attivitÀ.
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Cotza, Alberto. « Pace di Corso e gli altri mercanti. Pirateria, società e istituzioni a Pisa nella seconda metà del XII secolo ». SOCIETÀ E STORIA, no 176 (août 2022) : 215–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176002.

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Résumé :
Nel corso della seconda metà del XII secolo il comune di Pisa definì la pirateria come un insieme di comportamenti illeciti, che potevano essere puniti dai tribunali cittadini. Il saggio analizza le implicazioni sociali e politiche di questa definizione, a partire dalla corretta contestualizzazione di un ben documentato assalto pisano al porto di Tunisi dell'estate del 1200. L'autore propone di considerare la definizione formale della pirateria come un fenomeno sociale. Questa definizione è al cuore del processo che portò il comune a diventare un'istituzione politica in grado di governare l'accresciuta complessità sociale della città.
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Osheim, Duane J., et Katia Occhi. « Boschi e mercanti : Traffici di legname tra la contea di Tirolo e la Repubblica di Venezia (Secoli XVI-XVII) ». Sixteenth Century Journal 39, no 2 (1 juillet 2008) : 559. http://dx.doi.org/10.2307/20478956.

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Ciuffreda, Antonio. « Massari e mercanti di piazza. Storie di famiglia e percorsi individuali nelle medie città pugliesi tra sei e settecento ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 112, no 1 (2000) : 173–91. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2000.4703.

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Tomassini, Lorenzo. « Itinerari di governo del conflitto : la comunità dei mercanti e la ricerca di risposte alla complessità (passato e presente) ». La Nuova Giuridica 1, no 1 (14 septembre 2022) : 199–209. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1824.

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Résumé :
What I offer in the following pages are nothing more than notes, written by an intellectually curious student, who, without any pretense of writing a scholarly article, allowed himself to be guided by some suggestions, born of readings accumulated over time. Notes, then, from a distant world, but perhaps capable of dialoguing with the present and stimulating the view of the contemporary jurist.
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Guidi-Bruscoli, F. « I mercanti catalani e la Corona d’Aragona in Sardegna : Profitti e potere negli anni della conquista, by Maria Elisa Soldani ». English Historical Review 134, no 567 (1 mars 2019) : 430–32. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/cez011.

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Bowles, Karissa, et Josh Brown. « ON THE TRANSFER OF LOANWORDS AND CODE-INTERMEDIATE PHENOMENA FROM ENGLISH TO ITALIAN, 1392-1401 ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 651–74. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19633.

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Résumé :
This article identifies and analyses a catalogue of English loanwords from Italian merchant texts; specifically commercial letters (1392-1401) sent to employees in the service of the ‘merchant of Prato’, Francesco Datini, and his company. Research on loanwords in late medieval London has already shown a significant degree of linguistic exchange between Italy and England. The corpus studied here consists of seventy-eight letters published by Nicolini (2020) which are subjected to a linguistic analysis for the first time in the paper. Within the corpus, twenty-five English loanwords were identified, revealing a far greater degree of lexical exchange than what has previously been recorded in the literature. However, there were occurrences of loanword transfer where the etyma or direction of transfer was unclear and therefore not easily identifiable. Italian morphological changes of English loanwords include but are not limited to: adjectival and noun case marking, gemination, deletion of double consonants, apocope, and phonological reduction. The results provide insight into the extent of language and cultural exchange between local English speakers and Italian merchant immigrants in the period immediately preceding the Renaissance. Sul trasferimento di prestiti e fenomeni di scambio linguistico dall’inglese all’italiano, 1392-1401 In questo articolo si identifica e analizza un catalogo di prestiti inglesi da testi commerciali italiani; in particolare, lettere commerciali (1392-1401) inviate ai lavoratori al servizio del “mercante di Prato”, Francesco Datini, e alla sua società. Gli studi sui prestiti nella Londra del tardo medioevo hanno già mostrato una presenza significativa di scambi linguistici tra l’Italia e l’Inghilterra. Il corpus qui analizzato consiste di 78 lettere pubblicate da Nicolini (2020) e che, per la prima volta, in questo studio, sono oggetto di analisi linguistica. Nel corpus, sono stati individuati 25 prestiti inglesi che testimoniano un livello di scambio lessicale superiore a quanto registrato dalla precedente letteratura. Tuttavia, ci sono casi in cui l’etimo o la direzione dello scambio è dubbia e di conseguenza non facilmente identificabile. I cambiamenti morfologici dell’italiano applicati ai prestiti inglesi includono, tra i vari, anche i seguenti: la flessione aggettivale e nominale, il raddoppiamento, lo scempiamento delle consonanti doppie, l’apocope e la riduzione fonologica. I risultati offrono una prospettiva sulle proporzioni degli scambi linguistici e culturali tra nativi inglesi e mercanti italiani immigrati nel periodo immediatamente precedente il Rinascimento.
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Scherman, Matthieu. « Maria Elisa Soldani, Uomini d’affari e mercanti toscani nella Barcellona del Quattrocento, Consejo Superior de Investigaciones Científicas, Barcelone, 2011 , 669 p. » Histoire urbaine 39, no 1 (2014) : 176. http://dx.doi.org/10.3917/rhu.039.0176.

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