Littérature scientifique sur le sujet « Medico di Base »

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Articles de revues sur le sujet "Medico di Base"

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Fagiolo, Enzo. « La facoltà di medicina nella formazione integrale del medico ». Medicina e Morale 45, no 1 (28 février 1996) : 71–81. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.919.

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Résumé :
La facoltà di Medicina si trova al centro di un dibattito i cui postulati, spesso antitetici ed esterni alla scienza medica, si riflettono sui progetti formativi. La speculazione epistemologica sembra aver introdotto fratture concettuali all’interno della scienza medico-biologica, postulando una distinzione tra vari tipi di medicina, ognuna delle quali richiederebbe schemi differenti. In tal modo, termini relativi alla naturale complessità della medicina ed alle diverse fasi e condizioni dell’agire medico, vengono presentati come contrapposizioni strutturali della scienza medico biologica. per una formazione integrale, tecnica ed insieme etica, sembra necessario recuperare l’unità del sapere e della medicina, sia come scienza che come prassi, sulla base di una concezione integrale della persona umana. Il docente, componente di una vera “comunitas professorum” dovrà essere portatore di una visione unitaria della medicina e quindi di un progetto formativo globale. La facoltà di Medicina deve tornare ad essere la sede naturale di una riflessione autenticamente “universitaria” sulla persona umana e sulle acquisizioni della ricerca scientifica.
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Catananti, Cesare. « L’antropologia alla base della medicina : un dibattito antico ed attuale ». Medicina e Morale 45, no 6 (31 décembre 1996) : 1135–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.894.

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Résumé :
La storia della medicina è stata costantemente punteggiata da un vivace dibattito su quelli che sono i contenuti del sapere medico, su quello che è il corretto esercizio applicato di quel sapere e sul se e sul come quel sapere e quell’agire si integrino in un’ottica antropologica. Questo costante richiamo ad una umanizzazione dell’assistenza medica tradisce il profondo bisogno di una medicina centrata sull’uomo e non sulla malattia. Un bisogno molto antico dato che già nel V sec. a.C. le divergenze tra la scuola medica di Cos e quella di Cnido vertevano proprio su tale questione. L’autore dopo aver ripercorso brevemente in questa prospettiva la storia della medicina, mette in luce come con l’individuazione e la diffusione del metodo scientifico, quantitativo, nel XVII sec. gli aspetti tecnici, economici, sociologici hanno prevalso su quelli relazionali. Mentre, a suo giudizio, è nella ricerca delle integrazioni psico-biologiche che il medico doctus ed expertus potrà far valere la sua sapientia, scientia e sapienza cordis tra loro amalgamate; falitando così il suo rapporto con il paziente il quale sarà caratterizzato non da un atteggiamento paternalistico o autoritario ma di paritaria empatia. Si tratta allora di costruire una tecnè che poggi in maniera armonica ed equilibrata su due pilatri: quello della conoscenza scientifica e quello dell’ethos umanitario. una medicina, quindi, che faccia coincidere antropologia e tecnologia.
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Di Pietro, M. L., M. Casini, A. Fiori, R. Minacori, L. Romano et A. Bompiani. « Norlevo e obiezione di coscienza ». Medicina e Morale 52, no 3 (30 juin 2003) : 411–55. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.666.

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Résumé :
L’autorizzazione della commercializzazione, in Italia, del Norlevo - prodotto a base di levonorgestrel - come contraccettivo d’emergenza (Decreto AIC/UAC n. 510/2000 del 26.09.2000) ha sollevato un intenso dibattito sul comportamento del medico che non vuole prescrivere per ragioni deontologiche ed etiche, sostanze che possano ostacolare il proseguimento dello sviluppo del concepito. Ci si chiede, inoltre, se questa decisione possa rientrare nella fattispecie prevista dall’art. 9 della Legge 194/78 in materia di obiezione di coscienza. Per dare una risposta a questo interrogativo, è stato necessario studiare, innanzitutto, il meccanismo di azione del levonorgestrel: solo qualora si fosse riscontrata la possibilità di un effetto abortivo, sarebbe stato possibile appellarsi alla suddetta legge. Poiché si è giunti alla conclusione che, accanto all’unico effetto contraccettivo (inibizione/ritardo dell’ovulazione) dimostrato, sono presenti anche e soprattutto effetti in fase post-fertilizzazione, è stata presa in esame la riflessione giuridica in materia. Alla luce dell’ordinamento italiano e delle decisioni della Corte Costituzionale, il rifiuto di prescrivere/somministrare il Norlevo rientra nelle previsioni dell’art. 9 della Legge 194/78, ma anche qualora questo non venisse riconosciuto, si rende sempre configurabile - a fronte del bene “vita umana” - anche una sorta di “clausola di coscienza” in base alla quale il medico ha diritto ad agire secondo i propri convincimenti interiori.
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Frigerio, Luca. « La "Teoria fisiologica dell'anima" di Andrea Verga ». STORIA IN LOMBARDIA, no 2 (janvier 2022) : 25–50. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-002002.

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Résumé :
A partire dalla metà dell'Ottocento in Italia si sviluppò una psichiatria nazionale, di matrice medico-scientifica, che rivendicò il monopolio medico-psichiatrico della malattia mentale, con l'obiettivo di emanciparla da ogni retaggio filosofico e teologico. Figura chiave di questa transizione fu il medico e psichiatra lombardo Andrea Verga. Il saggio analizza le lezioni che Verga tenne per la cattedra di Dottrina e Clinica delle alienazioni mentali nel biennio 1884-86, nelle quali delineò la "Teoria fisiologica dell'anima", in base alla quale «l'anima non è che la funzione dell'encefalo». Egli difese in primo luogo l'idea che fra il sistema nervoso e gli altri organi del corpo umano esistessero solo differenze quantitative: tale elemento rendeva possibile uno studio dell'anima come puro e semplice prodotto del funzionamento dell'organismo umano e, specialmente, come un oggetto di studi scientifici liberati da ogni ipoteca religiosa o metafisica. In secondo luogo, sostenne che fosse infondata l'idea che tale concezione dell'anima potesse minare il senso morale degli esseri umani e dunque danneggiare la società, perché l'agire morale umano sarebbe indipendente dalla convinzione che l'anima sia o meno immortale, che esista un Dio e che l'uomo disponga o meno del libero arbitrio.
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Rossi, D., L. Munari, A. Ubbiali, D. Palumbo, M. Fornari, G. Lucarelli, G. Belloni et M. Porta. « Confronto tra discectomia percutanea lombare secondo Onik, microdiscectomia e trattamento conservativo ». Rivista di Neuroradiologia 6, no 4 (novembre 1993) : 445–52. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600410.

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Résumé :
Gli autori presentano i risultati di uno studio randomizzato eseguito al fine di valutare le indicazioni e l'efficacia della discectomia percutanea secondo Onik nei confronti della microdiscectomia e del trattamento medico nella cura dell'ernia discale contenuta sintomatica. Sono stati studiati 40 pazienti lombosciatalgici, divisi in due gruppi in base alla sede della protrusione: mediana o laterale. Nel gruppo di soggetti con protrusione discale mediana veniva confrontata la discectomia percutanea con il trattamento medico. Nel gruppo dei pazienti portatori di protrusione laterale l'efficacia della metodica di Onik era messa a confronto con il trattamento microchirurgico. Il controllo è stato effettuato a sei mesi dal trattamento ed è stata valutata sia l'entità della regressione algica che il grado di soddisfazione del paziente. I dati emersi dallo studio permettono le seguenti conclusioni: 1) la discectomia percutanea trova indicazione sia nel trattamento delle protrusioni discali mediane che laterali. 2) La microdiscectomia ha fornito la migliore risposta terapeutica, mentre il trattamento conservativo ha dimostrato essere il meno valido. 3) La tendenza del dolore alla cronicizzazione richiede un trattamento precoce. 4) Il grado di soddisfazione del paziente per le cure ricevute è direttamente proporzionale al grado di invasività del trattamento. 5) La necessità di uno studio finale, di più ampia portata, con due soli bracci di trattamento: terapia medica, completata dalla fisiatria, e discectomia percutanea.
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Del Piccolo, Lidia. « Psycho-social problem disclosure during primary care consultation ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no 4 (décembre 2000) : 257–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008393.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – Valutare come i pazienti trattano tematiche psicosociali durante la consultazione in medicina generale e se vi è un'influenza degli aspettà di personalità (dipendenza emotiva e tendenza a controllare o delegare la salute) su tale comportamento. Disegno — “Caso-controllo”. Tra i casi rientravano coloro che avevano punteggio maggiore o uguale a tre nel General Health Questionnaire (GHQ—12). L'appaiamento caso—controllo è stato fatto sulla base del medico curante, del giudizio di presenza/assenza di disagio emotivo espresso dal medico, dal sesso, dall'età e dalla presenza di malattia cronica. Setting — Sei ambulatori di Medicina Generale. Principali misure utilizzate — Scheda del medico con i dati clinici del paziente, Scheda del paziente con dati socio—demografici, Questionario sui problemi sociali, GHQ—12, Questionario sugli eventi di vita. Successivamente i pazienti sono stati ricontattati ed hanno compilato la Multidimensional Health Locus of Control Scale (MHLC), l'Interpersonal Dependency Inventory e il Social Support Questionnaire. Risultati – La probabilità di trattare tematiche psicosociali aumenta quando il medico attribuisce disagio psichico. I pazienti correttamente identificati senza disagio emotivo hanno trattato meno frequentemente temi psico-sociali, pur accennandoli, il contrario si è verificato per i pazienti riconosciuti con disagio. I pazienti con alto punteggio al GHQ-12 e non identificati dal medico (falsi negativi), più degli altri non hanno neppure fatto cenno ad aspetti psicosociali. La presentazione di problemi psicosociali non è risultata influenzata dalle misure di personalità. Conclusioni – L'assenza di accenni a temi psicosociali e la mancanza di un approccio centrato sul paziente hanno contribuito al non riconoscimento del disagio emotivo nei pazienti «falsi negativi». Un atteggiamento attivo da parte del medico nell'introdurre tematiche psicosociali può avere un notevole effetto sul riconoscimento del disagio psichico in tali pazienti.
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Colombetti, Elena. « Tecnologia, medicina e società : un gioco di alleanze e di tensioni ». Medicina e Morale 50, no 3 (30 juin 2001) : 491–508. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.727.

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Résumé :
All’interno dell’orizzonte delineato dal rapido progresso medico accompagnato dalla massiccia presenza della tecnologia nasce la necessità di ripensare la collocazione della medicina in relazione al più ampio contesto della società in cui essa è inserita. Esistono tensioni tra il bisogno di una copertura universale della medicina di base e il crescente costo delle prestazioni, tra i risultati teoricamente raggiungibili e la limitazione delle risorse, tra l’aspettativa individuale e l’impossibilità di sconfiggere definitivamente ogni malattia. Callahan, uno dei padri della bioetica nordamericana, pone l’accento sulla necessità di promuovere una medicina socialmente ed economicamente sostenibile e per far questo indica come categoria principale il concetto di limite. Si tratta di ripensare le priorità della società nel suo complesso, tenendo presente che in un contesto di risorse limitate la maggior spesa nel settore medico va comunque a scapito degli investimenti in un altro, e che il divario tra le fasce ricche e quelle povere della popolazione (rinvenibile sia all’interno dei singoli Paesi che tra nord e sud del mondo) richiedono una concreta attenzione che si traduce anche in una maggior sforzo per ampliare la copertura di base più che ad ulteriori sforzi nella linea di costosi interventi specialistici per patologie acute. La proposta è quella di elaborare un diverso modello di progresso medico che valuti i passi non esclusivamente in termini di benefici individuali, ma anche di effetti sulla salute della popolazione, che riconosca in questo campo l’importanza delle condizioni sociali, economiche e culturali, che sappia anche accontentarsi dei livelli raggiunti nello sforzo di migliorare la salute di persone che hanno già la più alta aspettativa di vita mai raggiunta nella storia. Tutto questo deve poi fare i conti con una duplice dimensione: da una parte non può dimenticare l’intreccio esistente con le strategie e la logica di mercato che si presenta come il naturale alleato del progresso tecnologico e della sempre più esigente domanda di prestazioni, ma che non può essere assunto come unica guida delle scelte di ambito pubblico, dall’altra deve tener presente che la visione liberale o comunitaria da cui si parte per la pianificazione dell’organizzazione sociale e politica porta ad esiti molto diversi. In ultima analisi l’accettazione della finitezza, che la proposta di Callahan richiede, porta a strutturare una gerarchia di valori, ma questo comporta a sua volta una solida fondazione ontologica capace di sollevarsi al di sopra di una visione biologico-meccanicistica del problema in oggetto.
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Osti, Cesare. « La rete SOLE e le ipotesi di sviluppo ». SALUTE E SOCIETÀ, no 1 (mai 2009) : 139–54. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-su1012.

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Résumé :
- E-Health networks are more and more widely distributed in Italy. SOLE network, SanitÀ On LinE in Italian language, is enabling the connection among the 74% of General practitioners (GP) and the public healthcare systems in Emilia- Romagna region; SOLE will connect the 100% of GP within 2009. In the same year, 2009, the "citizen as patient" will enter in SOLE network as new user, "citizen as user", accessing and managing the Electronic Patient Record (EPR), housing its own case history. SOLE network will provide new services to its users, both for health specialist and the citizen; SOLE network will also be integrated with new healthcare systems, reducing the patient clinical follow-up over time, providing a regional continuing care.Keywords: General practitioner; citizen; continuing care; Electronic Patient Record (EPR); Electronic Health Record (EHR); Electronic Medical Record (EMR). Parole chiave: medico di base; cittadino; continuitÀ assistenziale; Fascicolo Sanitario Personale (FaSP); dati sanitari elettronici; dati elettronici medici.
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Saltini, Anna, Davide Cappellari, Paola Cellerino, Lidia Del Piccolo et Christa Zimmermann. « An instrument for evaluating medical interview in general practice : the VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification System/Doctor) ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no 3 (décembre 1998) : 210–23. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007405.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo - Valutare l'attendibilita del VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification Systeml/Doctor) e identificare gli interventi adottati dai medici di medicina generale durante la conduzione dell'intervista con pazienti con disturbi organici e disagio emotivo. Setting - Lo studio e stato condotto nel territorio di Verona-Sud, presso due ambulatori di Medicina Generale. Campione - 100 pazienti che hanno consultato i medici per un problema di salute nuovo e che hanno riportato al GHQ-12 un punteggio > 3. I cinque medici coinvolti nello studio hanno contribuito ciascuno con 20 interviste audioregistrate (10 condotte con pazienti giudicati con disagio emotivo e 10 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Principali misure utilizzate — Il VR-MICS/D consente di classificare il comportamento verbale adottato dal medico durante la conduzione dell'intervista e consente di valutarne lo stile. Lo strumento à costituito da 16 categorie definite in base a formulazione (domanda, affermazdone) e contenuto. Procedura - Due rater hanno classificato 30 interviste (15 condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo e 15 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Dopo aver verificato l'attendibilita del VR-MICS/D, e stata valutata la performance dei medici (classificazione delle 100 interviste) e sono stati confrontati i comportamenti verbali adottati con pazienti giudicati con disagio emotivo e senza disagio, secondo il giudizio dei medici. Risultati - Il VR-MICS/D ha dimostrato una buona attendibilita (Kappa di Cohen 0.93). La percentuale di accordo delle categorie è compresa tra 78.2% e 96.4%. I comportamenti verbali piu frequenti sono «domande chiuse» e «dare informazioni» (55.0% sul totale dei comportamenti verbali classificati n = 5522). Ciò che contraddistingue le interviste condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo sono gli specifici contenuti affrontati (psicologico e psicosociale) e i commenti di chiarificazione e di facilitazione. Queste differenze non sono comunque marcate, nonostante siano statisticamente significative. Conclusioni - Il VR-MICS/D è uno strumento attendibile che permette di classificare il comportamento verbale adottato dai medici durante la conduzione delle interviste con pazienti con disagio emotivo. Lo stile di intervista dei medici che hanno partecipato allo studio e simile a quello descritto in letteratura per i medici che non hanno ricevuto una formazione alle tecniche comunicative ed è caratterizzato da un approccio essenzialmente centrato sul medico e sulle sue conoscenze. Questo tipo di approccio, in particolare con pazienti con disagio emotivo, comporta notevoli limitazioni ed evidenzia la necessita di introdurre interventi di formazione alle tecniche di intervista.
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Viafora, Corrado. « Formazione bioetica : presupposti teorici ed esperienze pratiche ». Medicina e Morale 51, no 3 (30 juin 2002) : 453–76. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.694.

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Résumé :
Il saggio tratta della formazione bioetica, campo di attività in continua espansione. Acquisita ormai la convinzione che una gestione del progresso biomedico all’altezza dei valori in gioco non possa essere contenuta entro la sola normatività medico-sanitaria, si tende a sensibilizzare alla bioetica una cerchia sempre più vasta. Sullo sfondo di questo fenomeno si indicano i presupposti di carattere epistemologico alla base della formazione bioetica. La presentazione di una serie di diversificate esperienze pratiche nel campo della formazione bioetica, sia in ambito medico che in ambito filosofico, sia per quanto riguarda la formazione di base che la formazione permanente permette di focalizzare i parametri della progettualità educativa: differenziare le finalità, specificare gli obiettivi, articolare contenuti e metodi, aggiustare tempi e modalità di verifica. Le esperienze riportate fanno insieme emergere le questioni da affrontare per portare la bioetica verso la sua maturità pedagogica. Il saggio si conclude con un riferimento ad alcune dinamiche che, per quanto rispondenti anche ai bisogni di formazione bioetica, appartengono prima ancora a ogni maturazione etica: a. la dinamica di reciprocità tra dimensione personale e dimensione culturale; b. la dinamica di circolarità tra problemi-casi particolari e principi generali; c. la dinamica della tolleranza e del dialogo; d. la dinamica della responsabilità, con particolare riferimento alle “sfide” (Z. Bauman) poste dalle attuali strategie della sua “neutralizzazione”.
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Thèses sur le sujet "Medico di Base"

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Tarantini, Jacopo. « Gestione cartella clinica per un medico di base ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1170/.

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TORRINI, IRENE. « Healthcare Expenditures for the Young-Old Population ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/330206.

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Résumé :
In questa tesi modelliamo l'evoluzione nel ciclo di vita delle spese sanitarie individuali (HCE), espresse in funzione del processo di invecchiamento, degli shock e delle condizioni di salute e della distanza dalla morte. Tutte le analisi sono condotte utilizzando un unico dataset, che permette di analizzare diversi tipi di servizi sanitari e diversi sottocampioni di individui. La popolazione di interesse è costituita da individui di età compresa tra i 50 e i 70 anni, la finestra di età in cui si verificano i primi eventi sanitari avversi. Nel primo capitolo, usiamo un two-way fixed effects model per esaminare l'effetto dell'età, della morbilità e della distanza al decesso (TTD) sulle spese sanitarie individuali. La stima viene effettuata includendo diversi controlli, compresi gli effetti fissi individuali e del medico di medicina generale. Indaghiamo anche in che misura le caratteristiche dei pazienti e dei medici di base contribuiscono alla variabilità complessiva delle spese tra gli individui. I nostri risultati principali mostrano che l'età, la morbilità e TTD sono tutti importanti determinanti della spesa e sono tra gli elementi che contribuiscono maggiormente alla variabilità della stessa tra gli individui. La spesa totale aumenta con l'età, e quest'ultima risulta essere correlata negativamente con il tempo alla morte, un risultato in contrasto con la “red herring” hypothesis. Tale aumento con l'età delle spese complessive è principalmente guidato dalle spese per i servizi extra-ospedalieri; al contrario, non si osserva alcuna differenza nei costi ospedalieri durante la durata l’arco di vita considerato, una volta presi in considerazione gli altri fattori. D'altra parte, le spese ospedaliere guidano principalmente i profili di morbilità e di fine vita della spesa totale. Per quanto riguarda l'analisi di eterogeneità, gli individui cronici e disabili con shock sanitari che richiedono l'ospedalizzazione sono quelli che gravano maggiormente sui costi sostenuti dal sistema sanitario italiano. Ciò suggerisce che il potenziamento degli approcci preventivi prima dell'insorgenza di tali shock è un obiettivo di policy prioritario per ridurre l'incidenza delle malattie di lunga durata ed evitare che queste si aggravino fino a trasformarsi in casi acuti che richiedono ricoveri ospedalieri. Dati i risultati ottenuti nel primo capitolo, nel secondo usiamo un difference-in-difference event study per stimare l'impatto a breve e lungo termine dell'ospedalizzazione sulla spesa sanitaria individuale. In questo capitolo, i ricoveri ospedalieri sono analizzati come sottoinsieme misurabile di quei primi eventi sanitari avversi che gli individui di 50-70 anni sperimentano nella loro vita. I nostri risultati principali confermano l'esistenza di un effetto rilevante del primo ricovero sulla spesa e mostrano che il primo accesso è associato a sostanziali spese mediche future in tutti i contesti sanitari, e soprattutto nel settore delle cure ospedaliere acute. L'analisi delle spese ospedaliere infatti indica il verificarsi di successivi ricoveri, richiesti principalmente per complicazioni di malattie cardiovascolari e cancro. Queste patologie sono responsabili del maggiore aumento delle spese di ricovero e presentano un persistente aumento post-ricovero anche nelle spese ambulatoriali e farmaceutiche, un risultato guidato dall'alta incidenza di individui cronici e disabili all'interno del gruppo degli individui affetti da queste due condizioni. Da un punto di vista di policy, questo risultato indica la necessità di un rafforzamento dell'assistenza territoriale e di miglioramenti nella prevenzione terziaria, necessari per attenuare l'impatto delle malattie croniche e di lunga durata in corso. Da un lato, questo migliorerebbe la salute dei pazienti prevenendo complicazioni e casi acuti; dall'altro, genererebbe un risparmio significativo attraverso la riduzione di ricoveri evitabili.
In this thesis, we model the life-cycle evolution of individual healthcare expenditures, expressed as a function of the aging process, health shocks and conditions, and distance to death. All the analyses are carried out by using a unique dataset, which allows us to focus on different types of healthcare services and different subsamples of individuals. The population of interest consists of individuals aged 50-70, the age window where the first adverse health events are expected to arise. In the first chapter, we use a two-way fixed effects model to examine the effect of age, morbidity, and time to death (TTD) on individual healthcare expenditures (HCE). The estimation is carried out by controlling for several confounding factors, including individual and General Practitioner (GP) fixed effects. We also investigate to what extent patients’ and GP’ characteristics contribute to the overall variability in expenditures among individuals. Our main results show that age, morbidity, and TTD are all important determinants of HCE and are among the elements that contribute most to the variability in HCE among individuals. Total HCE is increasing in age, with the latter found to be negatively correlated with the time to death, a result in contrast with the ‘red herring’ hypothesis. Such an increase with age of overall expenditures is mainly driven by expenses for out-of-hospital services; in contrast, no difference in hospital costs is observed over the considered lifespan once the other factors are taken into account. On the other hand, inpatient expenditures mainly drive the morbidity and end-of-life profiles of total HCE. Concerning heterogeneous analysis, we find that chronic and disabled individuals with health shocks requiring hospitalization are those who place the greatest burden on the costs borne by the Italian healthcare system. It suggests that the enhancement of preventive approaches before the onset of such shocks is a priority goal to reduce the incidence of long-lasting diseases and prevent them from deteriorating to the point of exacerbation in acute cases requiring hospital admissions. Given the results obtained in the first chapter, in the second one, we use a difference-in-difference event study approach to estimate the short- and long-run impact of the hospitalization on HCE, with hospital admissions analyzed here as a measurable subset of those first adverse health events individuals aged 50-70 experience in their life. Our main findings confirm the existence of a large effect of the first hospitalization on HCE and show that the first access is associated with substantial future medical expenses in all healthcare settings, accounted for the largest part by acute inpatient care. Indeed, the analysis of hospital expenditures indicates the occurrence of subsequent hospitalizations, mainly required for complications of cardiovascular diseases and cancer. The latter are responsible for the highest increase in inpatient expenditures and present a persistent post-admission increase also in outpatient and pharmaceutical expenses, a result driven by the high incidence of chronic and disabled individuals within the group of those affected by these two conditions. From a policy perspective, it indicates need for a strengthening of territorial care and tertiary prevention improvements, necessary to soften the impact of ongoing illnesses with lasting effects. On the one hand, it would improve patients’ health by preventing complications and acute cases; on the other hand, it would also generate significant savings through reduced avoidable additional hospitalizations.
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CERMINARA, MARIA. « Studio di meccanismi oligogenici alla base di patologie complesse dello sviluppo : disturbi del neurosviluppo e sindrome di Poland ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1080195.

Texte intégral
Résumé :
I disturbi del neurosviluppo (NDD) sono un gruppo eterogeneo di disordini che coinvolgono il sistema nervoso, tra cui i disordini dello spettro autistico (ASD), che colpiscono circa l'1-3% dei bambini. Sono state rilevate differenti varianti causative a carico di molti geni, a evidenziare una eterogeneità genetica, ma per molti pazienti l’origine genetica rimane ancora sconosciuta. Emergono sempre più evidenze a sostegno di un’origine più complessa, caratterizzata da meccanismi oligogenici che vedono coinvolti due o più geni, con diverso impatto (major gene o modifier). La presenza in uno stesso individuo di varianti deleterie in geni differenti potrebbe avere determinato con effetto additivo il quadro clinico diversificato osservato nei singoli pazienti. La Sindrome di Poland (PS. OMIM 173800), rara patologia congenita (prevalenza 1-9/100.000), è caratterizzata da agenesia/ipoplasia del muscolo pettorale, generalmente unilaterale, talvolta associata ad anomalie toraciche e/o dell’arto superiore. Di solito presente in forma sporadica, un 4% di casi può mostrare famigliarità con eterogeneità fenotipica anche all’interno della stessa famiglia. Per la maggior parte dei casi è stata ipotizzata un’origine poligenica/multifattoriale anche se sono stati riportati casi con ereditarietà autosomica dominante e autosomica recessiva. Al momento non sono noti geni associati a PS. i) È stata eseguita un’analisi retrospettiva dei risultati di Array-CGH su 526 casi NDD. È stata valutata la patogenicità dei CNV identificati attraverso lo studio della letteratura e la ricerca in database che riportano geni associati a NDD, in particolare a disabilità intellettiva (ID) e ASD. (ii) È stata effettuata l’analisi dell’intero esoma (WES) di 53 famiglie con ASD ed identificato alcuni geni/varianti candidati. Per indagare il meccanismo oligogenico sono stati utilizzati vari approcci. I dati WES sono stati analizzati utilizzando una nuova piattaforma open source di analisi: ORVAL. È stata eseguita analisi di Gene Enrichment in pathways e processi biologici associati a NDD per i geni candidati ottenuti sia dall’analisi CNV che da WES utilizzando gli strumenti bionformatici GeneCodis4 e Cytoscape. (iii) Sono stati analizzati mediante WES 30 pazienti con PS che avevano caratteristiche fenotipiche simili a un caso indice in cui erano stati identificati 2 geni candidati per lo sviluppo della patologia. Sono stati effettuati studi funzionali delle varianti identificate per verificarne l’effetto su localizzazione cellulare e livelli di espressione delle proteine codificate dai geni mutati. Per questo obbiettivo, sono stati effettuati mutagenesi in vitro ed analisi di localizzazione cellulare (western blot di lisati cellulari frazionati, ImageStream e Opera Phenix), e test della luciferasi. Sono state trovate CNVs patogenetiche in circa il 42% dei casi NDD, mentre il 58% delle CNVs identificate rimangono di significato incerto. Lo studio dei dati array ha portato all’identificazione di nuovi geni e nuovi meccanismi (“double-hit” mechanisms) che potrebbero essere alla base di NDD. Meccanismi oligogenici sono stati anche riscontrati in alcuni casi della coorte di pazienti ASD analizzati con WES. Dallo studio effettuato è inoltre emerso il coinvolgimento di geni diversi in pathway e processi biologici comuni a più pazienti con NDD. Nei pazienti con PS sono state riscontrate varianti deleterie in due geni implicati nella formazione di muscolo pettorale e cartilagine e in meccanismi di polarità cellulare e divisioni cellulari asimmetriche che potrebbero contribuire sinergicamente al fenotipo PS facendo ipotizzare un meccanismo digenico.
Neurodevelopmental disorders (NDDs) are a group of heterogeneous disease affecting the nervous system, including autism spectrum disorders (ASD), and present in about 1-3% of children. ASD is characterized by communicative impairments, difficulties in social interaction, behavior abnormalities and complex pathogenetic mechanisms. Increasing findings support an oligogenic model of inheritance with a combination of inherited and/or de novo variants, involved in different pathways and biological processes. The presence in the same individual of multiple deleterious variants in different genes could contribute, according to an additive model, to heterogeneity of clinical features observed in NDD patients. The genetic etiology of NDDs has not yet been fully clarified. Poland Syndrome (PS, OMIM 173800) is a rare congenital condition (incidence of 1-9/100.000) with variable phenotype characterized by pectoral muscle agenesis/hypoplasia that may include ipsilateral thoracic and upper limb anomalies. Most cases of PS are sporadic, familial recurrence has been observed (4%) with phenotypic heterogeneity. Different inheritance patterns have been reported and polygenic/multifactorial mechanisms have been hypothesized in some cases. The genetic etiology of PS remains unknown. Recent studies proved that the use of Whole Exome Sequencing (WES) together with the copy number variations (CNVs) analysis can help to the identification of the molecular bases of heterogeneous genetic disorders. In this study we aimed at investigating the genetic mechanisms underlying NDDs and PS. i) A retrospective Array-CGH analysis was performed on 526 NDD cases. The pathogenicity of CNVs was investigated through mining of literature and searching through databases reporting genes associated with NDD, particularly intellectual disability (ID) and ASD. (ii) Fifty-three ASD families were investigated by Whole exome sequencing, and potentially deleterious variants prioritized by custom filtering strategies including the use of Oligogenic Resource for Variant Analysis Platform (ORVAL) and enrichment analysis of candidate genes with GeneCodis4. (iii) A cohort of 30 PS patients were analysed by WES, and potentially deleterious variants prioritized by custom filtering strategies including oligogenic variant analysis. Functional analyses of identified variants included in vitro mutagenesis followed by cell imaging and gene reporter assays. Pathogenetic CNVs have been found in 42% of NDD cases, while 58% of the identified CNVs remain of uncertain significance. The study of arrays data led to the identification of new genes and "double-hit" mechanisms that could account for the NDDs. By using an oligogenic approach to the analysis of WES data, we identified inherited variants in different genes that globally could explain the complex phenotype in some cases. The study also revealed the involvement of different genes in pathways and biological processes common to several patients with NDD. In patients with PS, deleterious variants were found in two different genes, one involved in the pectoral muscle and cartilage development, and one involved in mechanisms of cell polarity and asymmetric cell divisions that could contribute synergistically to the PS phenotype, suggesting a digenic mechanism.
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URSO, DANIELE. « Sistemi a base di chitosano per applicazioni farmacologiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/940929.

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Résumé :
This PhD work is about the implementation of innovative chitosan-based Drug Delivery Systems (DDSs) for the cure of periodontal disease. Current treatment of this pathology consists of localized administrations of antibiotic and anti-inflammatory drugs, but repeated therapeutic sessions have negative consequences on the patient’s quality of life. In the present work novel potential drug delivery systems have been investigated with the aim of administering drugs and simultaneously promoting the regeneration of damaged tissues. To this purpose chitosan has been chosen because of its unique properties including biocompatibility, biodegradability, mucoadhesivity, antimicrobial and wound-healing capabilities. Three types of chitosan-based systems have been studied: microbeads with internal sponge-like architecture, obtained by drop-to-drop coagulation of an acetic chitosan solution in a EtOH/ NH3/H2O bath, films obtained by drop-casting, and membranes prepared by electrospinning from an aqueous mixture of chitosan and poly(ethylene oxide). The uptake and release properties of these systems have been tested with the antibiotic drug Doxycycline hydrochloride (DC) and the anti-inflammatory drug Triamcinolone acetonide (TC). Freundlich and pseudo second-order kinetic equations have been applied to describe the processes at varying the drug concentrations. The most relevant results obtained from this PhD work show delayed drug release by microbeads and films, compatible with a controlled DDS behaviour, and highly increased DC uptake by electrospun membranes, likely due to their very porous structure.
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Fattori, Enrico. « Membrane elettrofilate ibride a base di PBS e cheratina per il rilascio controllato di farmaci ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18569/.

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Résumé :
Grazie agli sviluppi delle nanotecnologie biomedicali nell’ambito del rilascio controllato di farmaci, sta diventando sempre più concreta la possibilità di superare i principali limiti della medicina tradizionale, basata su somministrazioni frequenti e ripetute di quantità di principio attivo anche superiori rispetto a quelle necessarie, e che dopo poco tempo raggiungono livelli al di sotto della soglia di efficacia. Tramite lo studio dei biomateriali e delle loro proprietà è possibile realizzare soluzioni ad hoc per il rilascio mirato di farmaco nel sito in cui è richiesta la terapia, con cinetiche modulabili a seconda delle specifiche esigenze del paziente. Nel presente studio, è stato realizzato mediante elettrofilatura un cerotto (o patch) a partire da una blend fisica di poli(butilene succinato) (PBS) e cheratina. Il primo è un polimero sintetico biocompatibile e approvato dalla Food and Drug Administration, con buone resistenza meccanica e lavorabilità, ma tempi di degradazione piuttosto lenti, a differenza della cheratina, polimero naturale, che risulta troppo rigido e difficile da processare, ma con buoni tempi di degradazione ed un’ottima biocompatibilità. Il tappetino elettrofilato così ottenuto è stato sottoposto a caratterizzazione molecolare, termica e meccanica. Inoltre, in vista di possibili applicazioni nell’ambito del rilascio controllato di farmaco, alla stessa blend è stato aggiunto diclofenac, antinfiammatorio presente in commercio, per ottenere una patch contenente al suo interno la stessa quantità di principio attivo presente nei comuni cerotti medicati. Il tappetino è stato sottoposto anche a test di rilascio del farmaco in condizioni fisiologiche e a test di adesione alla pelle. In conclusione, ogni tipo di indagine, seppur preliminare, ha comprovato che l’unione tra il PBS e la cheratina ha dato vita ad un nuovo biomateriale facilmente processabile, adesivo, ed in grado di favorire il rilascio del farmaco contenuto al suo interno.
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BARTOLUCCI, MICHELE. « Proposta di una nuova metodologia su base fenologica per la valutazione del bilancio idrogeologico giornaliero di bacino : calibrazione e validazione del modello attraverso misure sperimentali nel medio e alto bacino del Fiume Metauro ». Doctoral thesis, Urbino, 2018. http://hdl.handle.net/11576/2656912.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca e applicativo svolto durante il dottorato è stato mirato alla ideazione, allo sviluppo, alla calibrazione e alla validazione di un modello che consentisse di calcolare, a scala temporale giornaliera, il bilancio idrogeologico a livello di bacino con una maggior accuratezza rispetto a quella che si riesce a raggiungere con gli attuali modelli. A tal fine si è estesa a livello di bacino la procedura correntemente utilizzata in agricoltura per il dosaggio dell’acqua di irrigazione, procedura che impiega dei coefficienti colturali (Kc) per correggere la evapotraspirazione potenziale stimata con l’equazione di Penman Monteith; in particolare si è calcolato un coefficiente colturale unico giornaliero di bacino che è la media pesata di tutti i coefficienti colturali delle varie classi di uso del suolo, coefficienti che variano durante l’anno secondo le fasi fenologiche delle colture (iniziale, sviluppo, intermedia, finale). Il quaderno FAO n°56 (Allen et al., 1998) è stato la fonte primaria dei valori dei Kc e delle durate delle fasi fenologiche ma si è resa necessaria un’attività di ricerca per trovare i rispettivi valori per le aree non agricole. Il modello ha previsto un’ulteriore correzione della evapotraspirazione potenziale che tenesse conto della superficie reale del territorio attraverso il coefficiente di acclività (pari al rapporto tra superficie reale e proiettata); anche i valori di precipitazione sono stati corretti ma mediante l’inverso del coefficiente d’acclività; il calcolo del runoff è stato ottenuto mediante il metodo del curve number (USDA, 1972) adattato per la modellazione in continuo (Williams, 2000); infine è stato realizzato un bilancio idrico del suolo che ha consentito attraverso vari parametri di stimare a scala giornaliera le 3 incognite del bilancio, ovvero la evapotraspirazione reale, la variazione della riserva idrica, la percolazione profonda. In particolare la percolazione profonda (DP, deep percolation) è stato il parametro che ha consentito di calibrare e validare il modello poiché è stato confrontato a livello di trend e di valori con il deflusso di base del corso d’acqua del bacino, misurato settimanalmente alla chiusura del bacino mediante misure di portata per tutti gli anni in cui si è calcolato il bilancio (anni 2013, 2014, 2015 e 2016). Contemporaneamente sono state effettuate misure settimanali di livello piezometrico in quattro pozzi e l’andamento mediato dei quattro è stato altresì confrontato con la DP. Il territorio oggetto di indagine è stato il bacino del Fosso Santa Maria degli Angeli, piccolo bacino di circa 14 km2 posto a sud di Urbino, centro-Italia. I dati confermano la bontà del modello poiché i valori pluriennali di DP e deflusso differiscono appena del 10%; a scala temporale annuale c’è accordo tra i trends di DP, deflusso di base e falde acquifere, sia nelle fasi di salita che di discesa; in particolare il ritardo nella risalita del deflusso di base rispetto alla DP individua il tempo necessario all’acqua per effettuare il percorso ipogeo fino alla sezione di chiusura del bacino. Il modello ha poi consentito di ben caratterizzare le dinamiche idriche all’interno del suolo tramite il parametro della variazione della riserva idrica (∆R). Sono state inoltre effettuate misure di portata alla sezione di chiusura del bacino del fiume medio-alto Metauro, di cui il Santa Maria degli Angeli è sottobacino in sinistra idrografica, allo scopo di applicare il modello a un bacino di estensione maggiore. Ai fini del bilancio il lavoro ha anche previsto la realizzazione di carte di uso del suolo per gli anni di indagine, nonché due relative agli anni 1955 e 1997 al fine di studiare le variazioni di uso del suolo nel bacino. Il bilancio idrogeologico giornaliero su base fenologica è adatto per studi qualitativi e quantitativi delle risorse idriche a livello di bacino o di altra delimitazione territoriale e può essere ulteriormente migliorato attraverso una migliore definizione dei valori dei Kc e delle durate delle fasi fenologiche, l’utilizzo del double crop coefficient in luogo del single crop coefficient e una esatta attribuzione della tipologia di conduzione alle aree agricole (che è il dato che varia di anno in anno tra le superfici delle classi di uso del suolo).
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BONFANTI, Silvia (ORCID:0000-0001-9679-4551). « Rigorous Model-based Development of Programmable Electronic Medical Systems (PEMS) : from Requirements to Code ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77230.

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Résumé :
Programmable Electronic Medical Systems (PEMS) are safety-critical system. They have effects on people health and, in case of malfunctions, they can seriously compromise human safety. For this reason, the software installed on these devices must be guaranteed through rigorous processes to assure safety and reliability. Moreover, correct operation of a medical device depends upon the controlling software, whose development should adhere to certification standards. The rigorous process presented in this thesis is based on the Abstract State Machines (ASMs) formal method, a mathematically based technique for the specification, analysis and development of software systems. The ASM formal approach proposes an incremental life cycle model for software development based on model refinement. It covers the main software engineering activities (specification, validation, verification, conformance checking), and it is supported by a wide range of tools which are part of the Asmeta (ASM mETAmodeling) framework. In this thesis, the ASM development approach and its supporting Asmeta framework are used to propose a rigorous development process for PEMS. The final goal is to provide a process able to guarantee the development of correct and controllable systems in a correct and controllable way. The definition of this process has leaded to some improvements of the method, mainly regarding the textual and graphical notations, and the automatic code generation from models. A new rigorous notation, Unified Syntax for Abstract State Machine (UASM), has been defined to provide a stable language kernel for ASMs. Formal models are not widely used in practice, since they are considered difficult to develop and understand. For this reason, we here make a proposal of a tool for a graphical representation of ASM models in order to increase the readability. Moreover, we have devised a methodology to generate the desired source code from ASM models. The tool automatically translates the formal specification into the target code (C++ for Arduino in the present case) and it keeps true the system behavior and the properties verified during validation and verification. The hemodialysis machine and the stereoacuity test are used as real case studies to show the applicability and effectiveness of the ASM-based development process in the area of PEMS.
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PAGAN, ELEONORA. « Sex-based differences in cancer immunotherapy efficacy ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/306599.

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Résumé :
Nella ricerca medica, nonostante la crescente evidenza che il sesso potrebbe essere un modificatore dell’effetto dei trattamenti, differenze basate sul sesso nella presentazione, progressione, eventi avversi e nel trattamento delle malattie sono raramente analizzate. Solo nel 2018, Conforti e colleghi hanno evidenziato per la prima volta che considerando pazienti affetti da diversi tipi di tumori in stadio avanzato e trattati con gli inibitori dei checkpoint immunitari, in monoterapia o come terapia combinata, gli uomini ottenevano un beneficio maggiore in sopravvivenza rispetto alle donne. L'obiettivo generale di questa tesi di dottorato è quello di estendere le conoscenze precedenti (limitate) delle differenze basate sul sesso nell'efficacia dell'immunoterapia e di esplorare i meccanismi a livello molecolare che regolano la risposta immunitaria antitumorale negli uomini e nelle donne. In primo luogo abbiamo studiato se, e confermato che, le donne con carcinoma polmonare avanzato traggono maggiore beneficio rispetto agli uomini dalla combinazione della chemioterapia con un anti-PD-1/PD-L1. Abbiamo anche trovato un'interazione tra il sesso e l'efficacia in termini di sopravvivenza di due strategie terapeutiche (anti-PD-1/PD-L1 da soli o in combinazione con la chemioterapia rispetto alla chemioterapia standard) con direzione opposta dell'effetto negli uomini e nelle donne: gli uomini traggono maggior beneficio con un trattamento anti-PD-1 da solo, mentre le donne hanno una migliore sopravvivenza con un anti-PD-1/PD-L1 più chemioterapia. Successivamente abbiamo studiato il dimorfismo di genere della risposta all'immunoterapia contro il tumore del polmone, ipotizzando che l'eterogeneità della risposta a diverse strategie immunoterapeutiche fosse dovuta a differenze nei meccanismi molecolari che guidano la risposta immunitaria antitumorale negli uomini e nelle donne. Abbiamo osservato un minor riconoscimento del tumore e una minore infiltrazione del sistema immunitario negli uomini rispetto alle donne. In particolare, negli uomini, abbiamo riscontrato una minore abbondanza di cellule immunitarie nel microambiente tumorale, un più alto T-cell exclusion score, una minore diversità di repertorio dei recettori delle cellule T e una minore quantità di ubiquitous TCR. Un'infiltrazione immunitaria così povera dei tumori negli uomini potrebbe dipendere da una presentazione dei neoantigeni tumorali meno efficiente al sistema immunitario, a causa dei livelli di espressione più bassi delle molecole di antigene leucocitario umano (HLA) di classe I e II, maggiore frequenza di I perdita di eterozigosi per HLA di tipo I e/o alterazioni in altre componenti del meccanismo di presentazione dell'antigene. Abbiamo anche dimostrato che, tra le vie molecolari e i processi biologici più arricchiti nel microambiente tumorale femminile, ve ne erano molti direttamente correlati alla risposta immunitaria antitumorale. Al contrario, nessuno dei gene sets trovati significativamente arricchiti nei tumori maschili era direttamente correlato alla risposta immunitaria antitumorale. Inoltre, abbiamo fornito un chiaro esempio delle potenziali implicazioni cliniche dei nostri risultati, mostrando differenze significative nell'associazione tra carico mutazionale del tumore e il beneficio di sopravvivenza osservato in uomini e donne trattati con anticorpi anti-PD-1/PD-L1. Abbiamo implementato diversi metodi statistici: le meta-analisi per combinare i risultati di diversi studi; il modello di Cox per analizzare i dati di sopravvivenza; le spline cubiche ristrette come mezzo per indagare gli scostamenti dalla linearità e per modellare la relazione tra covariate continue e gli outcome di sopravvivenza di interesse. Inoltre, abbiamo implementato la metodologia Gene Set Enrichment Analysis nel software statistico SAS con un’estensione alle meta-analisi.
In the last decade lots of research efforts were put in the field of immunotherapy, a relatively new class of treatments that boost the body’s natural defenses to fight against cancer. In medical research, despite growing evidence that sex (i.e., differences between men and women at biological level) might be a disease treatment modifier, sex-based differences in the presentation, progression, adverse events as well as in the prophylactic or therapeutic treatment of diseases were rarely analyzed and reported. Only in 2018, Conforti and colleagues found, for the first time, that considering patients affected by several types of advanced cancers, and treated with immune checkpoint inhibitors as monotherapy or as a combination therapy, males derive larger effect on OS then females do. The overall aim of this doctoral thesis was to extend previous (limited) knowledge on sex-based differences in cancer immunotherapy efficacy and to further explore mechanisms at molecular level that regulate anticancer immune response in men and women. First, we investigated whether, and confirmed that, women with advanced lung cancer derive larger benefit than men from the combination of chemotherapy to an anti-PD-1/PD-L1. We found also an interaction between patients’ sex and the efficacy in OS of two therapeutic strategies (anti-PD-1/PD-L1 alone or in combination with chemotherapy compared to standard chemotherapy) with opposite direction of the effect in men and women: men derive larger benefit than women with an anti-PD-1 treatment alone, while women have better survival with anti-PD-1/PD-L1 plus chemotherapy. Then we deeply studied the sex-based dimorphism of the response to lung cancer immunotherapy, conjecturing that the heterogeneity of response to different immunotherapeutic strategies might be due to differences in the molecular mechanisms that drive anticancer immune response in men and women. We observed a less efficient tumor recognition and infiltration by immune system in men compared to women. In particular, in men, we found a lower abundance of a number of immune cell types in the tumor microenvironment (TME), a significantly higher T-cell exclusion score, a smaller T-cell receptors repertoire diversity and a lower amount of ubiquitous expanded T-cell receptors. We found that such poorer immune infiltration of tumors in men may depend on a less efficient tumor neoantigens presentation to the immune-system, due to lower expression levels of human leukocyte antigen (HLA) class I and II molecules, higher frequency of HLA type I loss of heterozygosity and/or alterations in other component of the antigen presentation machinery. We also showed that, among the molecular pathways and biological processes most significantly enriched in the TME of women, there were many directly related to the anticancer immune response. Contrary, none of the gene sets found significantly enriched in tumors arising in men were directly related to anticancer immune responses. Moreover, we provided a clear example of the potential clinical implications of our findings, showing significant differences in the association between tumor mutational burden and survival benefit observed in men and women treated with anti-PD-1/PD-L1 antibodies. We implemented several statistical methods to answer the different questions depending on the aim of each study. We used meta-analyses to combine results from several studies and to produce estimates of the overall sex-effect of interest. We used cox proportional hazard regression model to analyze survival data and, as a mean to investigate departures from linearity, restricted cubic splines were applied to model the relationship between continuous covariates and the survival outcome of interest. Several bioinformatic tools were used to process the data. Moreover, we implemented the Gene Set Enrichment Analysis methodology in the statistical software SAS with an extension to meta-analysis.
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Fang, Xiaotian T. « Preclinical PET imaging of Alzheimer's disease progression ». Doctoral thesis, Uppsala universitet, Institutionen för folkhälso- och vårdvetenskap, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-333220.

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Amyloid PET imaging with [11C]PIB enabled detection of Aβ for the first time in vivo. However, [11C]PIB is a small molecule that binds only the insoluble Aβ plaque. Rather, the soluble Aβ aggregates are considered the cause of Alzheimer’s disease (AD). As such, a more sensitive and specific PET tracer is needed for tracking longitudinal AD pathology. Soluble Aβ aggregates likely interact with the metabotropic glutamate receptor 5 (mGluR5) to cause neurotoxic effects. However, with [11C]ABP688 PET we were unable to detect aberrant mGluR5 binding in AD mouse models, although we find elevated mGluR5 protein levels with immunoblotting. Antibodies are highly specific large molecules that can bind specifically to soluble Aβ aggregates, thus they can be a good marker for AD pathology. Unfortunately, due to their large size they cannot cross the blood-brain barrier (BBB). However, it is possible to shuttle antibodies into the brain by taking advantage of endogenous transporter systems on the BBB. By creating bispecific antibodies binding both to soluble Aβ aggregates and to the transferrin receptor (BBB target), we successfully transported the antibody into the brain and could visually detect soluble Aβ aggregates with PET. Recombinant expression further improved and optimized antibody design, creating smaller bispecific antibody-based constructs that had better pharmacokinetic properties allowing for earlier PET scanning (1 day instead of 3), and more sensitive signal. Lastly, using TCO-tetrazine click chemistry, we indirectly labeled our antibodies with fluorine-18, and could successfully perform PET already 11 h post-injection with a fluorine-18 labeled antibody.
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CENCI, ANNALISA. « An infrastructure for decision-making to support neonatal clinical care and research ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2018. http://hdl.handle.net/11566/253144.

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Résumé :
Le culle dei neonati pretermine presso l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) dell’Ospedale Pediatrico “G. Salesi” di Ancona sono circondati da numerosi dispositivi per il monitoraggio, la diagnosi e il trattamento delle malattie e forniscono un’enorme quantità di dati che, fino ad ora, venivano visualizzati solo su monitor e trascritti in una cartella clinica cartacea. Le note manuali, quindi, venivano periodicamente, ma non immediatamente, trascritte in un foglio elettronico sul PC della UTIN con il rischio di errori e dimenticanze. I medici hanno espresso la necessità di raccogliere automaticamente i dati dai dispositivi per garantire che non venissero trascurati dettagli importanti per la cura del paziente, essendo consapevoli che l’automazione di tale processo possa facilitare e migliorare l’implementazione delle procedure della pratica clinica quotidiana. L’obiettivo di questa tesi è quello di permettere l’interfacciamento delle strumentazioni biomediche della UTIN in un’unica infrastruttura cloud, che ne consenta la comunicazione con un DB unico. L’architettura proposta consente l’automatizzazione del processo di raccolta, trasmissione, memorizzazione, elaborazione e disponibilità dei dati dei dispositivi per il personale medico. Questa è garantita dalla realizzazione di un’interfaccia web che supera le funzionalità di una semplice Cartella Clinica Elettronica, grazie allo sviluppo di moduli clinici innovativi. Essi contengono tecniche di estrazione e analisi dei dati e algoritmi decisionali, che forniscono in output reminder, allarmi e indicatori, in grado di supportare i medici nella previsione e nella diagnosi di malattie come l’ittero neonatale o le disabilità motorie, nel monitoraggio dei parametri fisiologici, come la frequenza respiratoria e i parametri di crescita, e nelle decisioni da prendere riguardo problemi clinici, come gli apporti nutrizionali giornalieri e i follow-up. Tutte le soluzioni sopra descritte sono state validate attraverso esperimenti condotti nella UTIN sotto la supervisione del primario e dei medici del reparto.
Preterm infants’ cribs in Neonatal Intensive Care Unit (NICU) of “Women’s and Children’s Hospital G. Salesi” of Ancona are surrounded by many devices for the monitoring, diagnosis and treatment of diseases, which provide a huge amount of data that, until now, was only displayed on monitors and periodically transcribed in a paper medical record. Then manual notes were regularly, but not immediately, transcribed in an electronic sheet on a NICU PC with the risk of errors and forgetfulnesses. In this context, physicians have expressed the need to automatically gather data from all these devices to ensure that no key details for patient care were overlooked, as they are aware that the automation of this process could improve the implementation of the procedures of their daily clinical practice. The objective of this thesis is to allow the interfacing of NICU biomedical instruments into a single cloud-based infrastructure that enables the communication between different medical devices and a unique DB. The proposed architecture permits the automation of the process of device data collection, transmission, storage, processing and availability for medical staff, that is guaranteed through the implementation of a web interface that exceeds the functionalities of a simple Electronic Medical Record, thanks to the development of innovative clinical tools. They contain data extraction and analysis techniques and decision-making algorithms, which provide in output advices, reminders, alarms, and indicators that can support physicians in predicting and diagnosing diseases, such as neonatal jaundice or motor disabilities, in monitoring physiological parameters, such as respiratory rate and growth parameters, and in making decisions about clinical problems, such as daily nutritional intakes and follow-ups. All the solutions described above have been validated through experiments conducted in the NICU under the supervision of the physicians and the Head Physician.
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Livres sur le sujet "Medico di Base"

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Cattorini, Paolo. Bioetica : Metodo ed elementi di base per affrontare problemi clinici. 3e éd. Milano : Masson, 2006.

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Italy) Convegno nazionale sulle sostanze naturali (1st 2009 Rome. Sostanze naturali : Dalla ricerca di base all'applicazione clinica : Primo convegno nazionale : Istituto superiore di Sanità, Roma, 23-25 marzo 2009 : atti. Roma : Instituto superiore di sanità, 2011.

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Giantin, Valter. Quando finisce la vita ? : La nutrizione artificiale tra assistenza di base e accanimento terapeutico. Roma : Città nuova, 2013.

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La letteratura culinaria in bassotedesco medio : Un'indagine linguistica e storico-culturale sulla base del ricettario di Wolfenbüttel (cod. Guelf. Helmst. 1213). Göppingen : Kümmerle, 2006.

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Cinquegrani, Alessandro, Francesca Pangallo et Federico Rigamonti. Romance e Shoah Pratiche di narrazione sulla tragedia indicibile. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-492-9.

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Over the last 70 years, Holocaust representations increased significantly as cultural objects distributed on a large scale: fictional books, museum sites, artworks, documentaries, and films are only a few samples of those echoes the Holocaust produced in contemporary Western culture. There are some specific patterns in the way the Holocaust has been represented that, however, contrast with the survivors’ account of the same event: for example, the dichotomy between bad and good characters so essential within Holocaust-based media – especially on television and film - does not really match with the testimony’s experience. While storytelling strategies may help to involve the public by emotionally engaging with the story, the risks of altering the real meaning of the Holocaust are quite high: what we often label as a “story” is actually been an outrageous, documented mass-genocide. Furthermore, as the age gap between the present and the past generation progresses, also the collective awareness of Nazi crimes as a real fact gets compromised. This volume explores selected Holocaust narrations by contextualizing the historical, literary, and social influences those texts had in their unique points of view. Starting with some recent examples of Holocaust exploitation through social media, the first chapter explores the paradigm shift when the Holocaust became a cultural, fictional trend rather than a historical massacre. In the second chapter, the analysis examines postmodern representations of Holocaust and Nazi semantics through relevant examples taken from both American and European literature. The third chapter analyses Europe Central by William T. Vollman, as all the narratological and cultural issues considered in the previous two chapters are well outlined in this articulated novel, where the relationship between reality and its representation after the postmodernist period is largely investigated. In chapter four, an account is given of the connections and differences between the narratological category romance, as understood by Northrop Frye, and Holocaust narration features. In chapter five, those elements are used to consider the work of Italian Holocaust survivor and Jewish writer Primo Levi, as his narration around Auschwitz adopts some fictional tools and still refuses undemanding storytelling mechanisms. The sixth and final chapter examines the relevant novel Les Benviellants by Jonathan Littell, considering its Nazi genocide account through the antagonist’s perspective.
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Maugeri, Giuseppe. L’insegnamento dell’italiano a stranieri Alcune coordinate di riferimento per gli anni Venti. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-523-0.

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Résumé :
This book develops the theme of teaching Italian abroad, starting from the awareness of the motivations for foreign students to study the Italian language and the different methodological procedures in order to teach it.For this purpose, the book focuses on the problems concerning the training of teachers of Italian to foreigners and on the many aspects of teaching Italian in order to propose both a methodological reflection on the edulinguistic project and educational solutions aimed at improving the quality of the students’ learning.Part 1The first part focuses on edulinguistic teaching vision for the learning of the Italian language as a foreign language based upon the principles of the Humanistic Approach.1. Teaching Italian Language Abroad: Institutional Language Policy and StrategiesThis chapter focuses on the situation of Italian foreign language teaching in the world. It also describes the linguistic policy for the promotion of Italian languages abroad adopted by the Italian Ministry of Foreign Affairs and the results obtained as the number of students involved in the different geographic areas.2. Teaching Trainer Courses as a Key Factor to Improve the Quality of Teaching Italian AbroadIn this chapter teaching trainer courses for Italian language teachers are considered as a part of a strategy to increase the students’ motivations and the learning process.3. Students as a Customer vs Students as a PersonLinguistic education and the Humanistic Approach aim to develop the students’ potential and create an autonomous language personality. Therefore, in this chapter, we outline a teaching perspective that considers the student as a person at the centre of teaching and learning Italian process.Part 2In the second part teaching methodologies to improve the quality of teaching and learning Italian language to foreigners are described.4. Effective Cooperative Learning Strategies to Teach Italian as a Foreign LanguageExamples of cooperative learning are given to illustrate how the following teaching methodology is possible in teaching Italian language even if it demands strong research and clear guidance for educators.5. How to Teach Italian Grammar to ForeignersThis chapter examines the existing research about using a deductive form of teaching grammar versus using an inductive form of teaching it.6. Teaching Italian Through Literature, Movies and CartoonsIn this chapter, different media and sources to teach Italian are examined. Using both classic and digital tools, students can explore the Italian language and culture from different points of view, developing a strategy to revisit thinking and to collaborate with others during the reading of classic texts or reading a cartoon.7. Humanistic Testing and Assessment for Italian as a Foreign LanguageFrom a Humanistic point of view, in this chapter, testing and assessment are considered as potential and relevant instruments to measure the progress and performance of individual students of Italian language.8. How to Plan and Use an Environment to Teach Italian to ForeignersThis chapter focuses on learning space to teach Italian to foreigners. The main aim is to provide practical advice and support to the teachers of Italian language schools that are going to explore how to develop and adapt learning spaces to the teaching activities and the students’ needs.
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nano m. b nato A. settembre pubblicazione. Leggenda Medico Di Base Sono Nati a Settembre : Regalo Di Compleanno, Regalo Di Compleanno per Medico Di Base, 110 Pagine Pollici, Quaderno a Righe per Medico Di Base, Idea Regalo per Medico Di Base. Independently Published, 2020.

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pubblicazione, nano nati nov. Leggenda Medico Di Base Sono Nati a Novembre : Regalo Di Compleanno, Regalo Di Compleanno Del Medico Di Base Nato a Novembre, 110 Pagine Pollici, Simpatico Quaderno a Righe per il Medico Di Base, Idea Regalo per il Medico Di Base. Independently Published, 2020.

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Botti, Federica. L'Eutanasia in Svizzera. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg233.

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Résumé :
Tra i paesi che consentono il ricorso all’eutanasia, la Svizzera presenta elementi peculiari e caratteristici. Il suo codice penale punisce, ancora oggi, sia l’aiuto al suicidio sia l’omicidio su richiesta. Non viene punito chi ha provocato la morte di un altro senza motivi egoistici o di interesse, affidando in questo modo la gestione delle attività di fine vita all’autotutela. Questo volume, facendo ricorso alle categorie del pluralismo ideologico e normativo, ricostruisce le basi teoriche, giuridiche e filosofiche, del modo di operare dell’ordinamento svizzero, dando conto delle recenti modifiche della Costituzione e inquadrando le pratiche di fine vita nel contesto del sistema sanitario elvetico. L’autrice ricostruisce con puntigliosa attenzione le disposizioni emanate dall’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche (ASSM) in materia di cure palliative e di ricorso alle pratiche eutanasiche e analizza le disposizioni che regolano il testamento di fine vita e il ruolo del diritto tutorio, i riflessi del ricorso alle pratiche eutanasiche in rapporto alla stipula delle assicurazioni sulla vita e la funzione di associazioni di sostegno al suicidio assistito, quali Exit e Dignitas. Introduzione di Marco Ventura.
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De Laurentis, Giacomo, Eugenio Alaio, Elisa Corsi, Emanuelemaria Giusti, Marco Guairo, Carlo Palego, Luca Paulicelli et al. Rischio di credito 2.0. AIFIRM, 2021. http://dx.doi.org/10.47473/2016ppa00030.

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Résumé :
The EBA Guidelines on loan origination and monitoring (hereinafter "GL LOM") undoubtedly represent a substantially new piece of the banking regulatory framework. In fact, for the first time, the regulator moves into a topic that was traditionally outside the scope of financial regulation, so far almost exclusively focused on aspects directly linked to both micro- and macro-prudential stability, notably through capital and liquidity management requirements and guidelines on Business Model and Internal Governance. The credit management process, and in particular loan origination and monitoring, has always been typically considered as a business issue under sole responsibility of banks, as it is considered one of the "core" processes (if not the "core" process) of the banking business. As a matter of fact, since the issue of the capital requirement regulation (i.e., Basel II and Basel III), and the introduction of the use requirements for the rating systems, the regulator moved very close, but not yet, to prescribe specific credit assessment criteria, while dictating methodological and organizational requirements for the authorization of the rating systems, and leaving substantial freedom to banks to define their own models and embedded assessment criteria and indicators. With the GL LOM, the regulator takes a further step, remarkably beyond its traditional remit, dictating principles and rules for the evaluation of the credit quality of borrowers. The starting point for this new approach from the regulator can be found in the ECB guidelines on Non-Performing Loans, later endorsed by the Bank of Italy Guidelines for Less Significant Banks, aimed at encouraging banks to define their NPL management processes and establish reduction plans to achieve NPL ratio targets in line with the regulator's expectations. Consistently with the focus on NPL, the regulation on Calendar Provisioning, amending the CRR was issued; as being a Regulation, it involves all banks, and not only significant ones (for which the ECB Addendum also applies). In addition, the new definition of default (the so-called "new Dod") has defined stricter criteria for the transition of exposures to the default status and also made the return of "cured" exposures to the performing status more difficult. The combined effect of these regulatory changes has been to make the default of counterparties not only more probable but also much more "expensive" for the banks. The natural “next step” of these regulatory changes was to "move backward" into the management process covering loan origination and monitoring . The EBA's stated objective with the issuance of the GL LOM is to define "robust and prudent" standards of lending practices so as to maintain a low level of NPLs in the future. Therefore, the focus of the GL LOM is the definition of requirements (some outlined as prescriptions, others in terms of principles) for the creditworthiness assessment of counterparties and for the management of the related data and information. Notwithstanding the fact that the Final Report has articulated the principle of proportionality much more clearly as compared to the Consultation Paper, the GLs set out three macro-categories of counterparties for which specific requirements are defined: • Individuals • Micro and small businesses • Medium and large companies. The GL LOM also provide recommendations about the valuation of guarantees both at origination and during ongoing monitoring, encouraging the use of advanced statistical models. The GL LOM focus on real estate guarantees, while financial collateral is outside the scope of the GL LOM. In the mind of the regulator, the GL LOM should not only reflect industry practices, but also incorporate the latest supervisory guidance on lending, and provide the stimulus to include ESG, AML/CTF and the use of innovative technologies into banking origination and, where applicable, monitoring processes.
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Chapitres de livres sur le sujet "Medico di Base"

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Musumeci, Maria Letizia, et Piera Catalfo. « Principi di terapia medica in dermatologia ». Dans Le basi della dermatologia, 215–34. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2065-8_14.

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Musumeci, Maria Letizia, et Piera Catalfo. « Principi di terapia medica in dermatologia ». Dans Le basi della dermatologia, 215–34. Milano : Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5283-3_14.

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Montagnani, Giovanni Ludovico. « Development of a 3” LaBr3 SiPM-Based Detection Module for High Resolution Gamma Ray Spectroscopy and Imaging ». Dans Special Topics in Information Technology, 77–82. Cham : Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-62476-7_7.

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Résumé :
AbstractGamma radiation detection finds many applications in different fields, including astrophysics, nuclear physics and medical diagnostics. Nowadays large Lanthanum Bromide crystals coupled to Photomultiplier Tubes (PMTs) represent the state of the art for gamma detection modules, in particular for spectroscopic measurements. Nevertheless, there is an interest in substituting photomultiplier tubes with solid state photodetectors like Silicon Photomultipliers (SiPMs), owing to the latter’s significant advantages. These include insensitivity to magnetic fields, low bias voltage, compactness, fast response and mechanical robustness. The aim of this thesis work, which was carried out within the context of the GAMMA project supported by IstitutoNazionale di FisicaNucleare (INFN), is the design, development and experimental characterization of a -ray spectrometer based on large Lanthanum Bromide scintillator crystals coupled with Silicon Photomultipliers. This detector specifications are compliant with nuclear physics experiments with energies ranging from 100 keV to 20 MeV, characterized by state-of-the-art energy resolution and imaging capability, in a compact, modular and robust structure. In order to perform the readout of large scintillator crystals, a matrix of 144 Silicon Photomultipliers was designed using NUV-HD SiPMs from Fondazione Bruno Kessler (FBK). These were chosen due to their high Photon Detection Efficiency in correspondence with the peak emission wavelength of the crystal, the high cell density and low Dark Count Rate.
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Cuccurullo, Corrado, Luca D’Aniello et Maria Spano. « Thematic atlas of Italian oncological research : the analysis of public IRCCS ». Dans Proceedings e report, 109–14. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-304-8.22.

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Résumé :
This paper has been developed in the frame of the research project “V:ALERE 2019” focused on Italian public-owned Academic Medical Centers. The main aim of the project is to provide evidence, advice, and remarks to help the agents of the public health system to address the many challenges that they face. In recent years, there is an increasing recognition of the potential value of research evidence as one of the many factors considered by policymakers and practitioners. Even more, in the case of medical science, the analysis of research and its impact is indispensable, in light of its implications for public health. The starting point for mapping a research area is to review the related scientific literature because by synthesizing past research findings, it is possible to effectively use the existing knowledge base and advance lines of future researches. In this sense, bibliometrics becomes useful, by providing a structured analysis to a large body of information, to infer trends over time, themes researched, and to show the “big picture” of extant research. In particular, in this work, we focus our attention on the scientific production of the last 20 years of the Scientific Institutes for Research, Hospitalization, and Healthcare (IRCCS “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico”) specialized in the oncology research. IRCCS are biomedical institutions of relevant national interest that drive clinical assistance in strong relation to research activities. They are committed to being a benchmark for the whole public health system for both the quality of patient care and the innovation skills in the field of the organization. All the analyses were carried out by using the Bibliometrix, an open-source tool for quantitative research in scientometrics and bibliometrics that includes all the main bibliometric methods of analysis.
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Shamim Anower, Md, Md Mahabubur Rahman et M. Saifur Rahman. « Hybrid Heterostructures for SPR Biosensor ». Dans Biosensor - Current and Novel Strategies for Biosensing [Working Title]. IntechOpen, 2020. http://dx.doi.org/10.5772/intechopen.94932.

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Résumé :
Surface plasmon resonance (SPR) based biosensors have been enormously studied in the last decade for their better sensitivity. In recent years hybrid heterostructures are getting popularity to implement these SPR biosensors for their superior sensing capability. This chapter demonstrates the details of SPR technology with two recently studied prism-based hybrid heterostructures. These heterostructures are made up of conventional SPR biosensors with two additional layers of recently invented transition metal dichalcogenides, platinum di-selenide (PtSe2), and highly sensitive 2D material, tungsten di-sulfide (WS2). Angular interrogation method is discussed to investigate the sensing capabilities of the sensors which prove the superiority of the Ag-PtSe2-WS2 structure. The sensing capability of this structure has been found at least 1.67 times higher than that of the conventional non-hybrid structures, respectively, with comparable FOM and QF. A comparison table has been provided at the end of this chapter which also shows the impressive performance of the hybrid heterostructures for SPR biosensors. Proper demonstration with a suitable example of this chapter will emphasize the potential use of hybrid heterostructure based SPR biosensors in prospective medical diagnostics and biomedical detection applications.
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Naboni, Roberto, et Ingrid Paoletti. « Architectural Morphogenesis Through Topology Optimization ». Dans Advances in Media, Entertainment, and the Arts, 69–92. IGI Global, 2018. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-3993-3.ch004.

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Résumé :
This chapter illustrates the main approach for a generative use of structural optimization in architecture. Structural optimization is very typical of sectors like mechanical, automotive engineering, while in architecture it is a less used approach that however could give new possibilities to performative design. Topology Optimization, one of its most developed sub-methods, is based on the idea of optimization of material densities within a given design domain, along with least material used and wasted energy. In the text is provided a description of TO methods and the principles of their utilization. The process of topology optimization of microstructures of cellular materials is represented and illustrated, emphasizing the all-important criteria and parameters for structural design. A specific example is given of the research at ACTLAB, ACB Dept, Politecnico di Milano, of performative design with lattice cellular solid structures for architecture.
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Cocchiarella, Luigi. « Projective Visualization ». Dans Advances in Media, Entertainment, and the Arts, 274–89. IGI Global, 2016. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-0029-2.ch012.

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Résumé :
We will basically deal with three issues. Firstly, talking about visualization in relation to Design seems to be matter of the present era while talking about projection mostly pushes our feelings back to the past, despite even advanced digital visualizations are projection-based, or better, they are projective visualizations. Secondarily, these projective visualizations are not only mere supports to show design results but, mainly, they are irreplaceable thinking-and-operational tools for design development. Third, given their semantic wideness, these visualizations work as very customized tools in the various branches of Architectural, Engineering, or Product Design and so forth, as we also discussed in a cycle of seminars on The Visual Language of Technique Between Science and Art organized by the author during the celebrations of the 150th anniversary of Politecnico di Milano (Cocchiarella, 2015). Last, in order to connect the abovementioned issues we will remark the combined power of Geometry and Graphics, friendly called The Ghost and The Ghost-Buster and their roles over time.
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Actes de conférences sur le sujet "Medico di Base"

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Dagadu, Joshua C., Jianping Li et Fadia Shah. « An efficient di-chaotic diffusion based medical image cryptosystem ». Dans 2017 14th International Computer Conference on Wavelet Active Media Technology and Information Processing (ICCWAMTIP). IEEE, 2017. http://dx.doi.org/10.1109/iccwamtip.2017.8301480.

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2

Кіндрат, Ірина. « CLINICAL CASE BASED LEARNING AS AN INNOVATIVE METHOD FOR TEACHING BIOCHEMISTRY IN MEDICAL UNIVERSITY ». Dans LE TENDENZE E MODELLI DI SVILUPPO DELLA RICERСHE SCIENTIFICI. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/13.03.2020.v2.17.

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Andhika, Adi, et Mariatul Kiftia. « Perawatan APD Radiasi di Radiologi Rumah Sakit Mitra Keluarga Kelapa Gading ». Dans Seminar Si-INTAN. Badan Pengawas Tenaga Nuklir, 2021. http://dx.doi.org/10.53862/ssi.v1.062021.006.

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Résumé :
Based on the Regulation of the Minister of Health of the Republic of Indonesia Number 54 of 2015, it is stated that medical devices in hospitals need to be calibrated or tested at least one time period in 1 year by the health facility testing center. However, radiation PPE testing or commonly referred to as personal protective equipment from radiation exposure, has not been registered in any health facility testing center. Therefore, it is the responsibility of the owner of the radiation PPE to carry out periodic maintenance and testing so that the performance of the PPE is maintained and monitored, in this case, the hospital in each agency that has radiation PPE. Medical Physicists and Radiation Protection Officers play an essential role in this process directly in the field. This paper will discuss how to treat radiation PPE in Radiology by a medical physicist who works at the Radiology agency at Mitra Keluarga Hospital, Kelapa Gading. Radiation PPE care includes the placement of suitable PPE and routine testing, which is carried out regularly once a year or if needed according to the Decree of the Minister of Health of the Republic of Indonesia No. 1250 of 2009. The results of radiation PPE treatment will obtain an excellent place to put PPE and will monitor performance. Therefore, each radiation PPE owned can optimally reduce or protect body organs from radiation exposure. Keywords: personal protective equipment, PPE care
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4

Conti, Alessandro, Grazia Tucci, Valentina Bonora et Lidia Fiorini. « HOW WERE THE TAPESTRIES IN THE SALA DI SATURNO OF PITTI PALACE ARRANGED ? GEOMATICS AND VIRTUAL REALITY FOR ART CURATORS ». Dans ARQUEOLÓGICA 2.0 - 9th International Congress & 3rd GEORES - GEOmatics and pREServation. Editorial Universitat Politécnica de Valéncia : Editorial Universitat Politécnica de Valéncia, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/arqueologica9.2021.12175.

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Résumé :
Three-dimensional acquisition techniques, reality-based modelling and virtual reality are tools used in Digital Humanities prevalently for displaying the results of a study, but they can also suggest new methods of investigation to humanities scholars. In a case study regarding art history, these techniques made it possible to recreate the layout of the Sala di Saturno in Pitti Palace (Florence) in the 17th century, based on information obtained from archive documents on the tapestries designed for that hall and a 3D model expressly elaborated with geomatic techniques. The results were summarised in a video showed in 2019 during the exhibition on tapestries dedicated to Cosimo I de' Medici. A tool was also developed to assist exhibition and museum curators in their work. Through virtual reality, they can design temporary exhibitions or modify the display of the works of art in a museum in a realistic way, using visually and metrically accurate models of the pieces and exhibition rooms.
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DeBuys, Christian, Florin Ghesu, Reza Langari et Young-Ho Kim. « Design and validation of zero-slack separable manipulator for Intracardiac Echocardiography ». Dans The Hamlyn Symposium on Medical Robotics : "MedTech Reimagined". The Hamlyn Centre, Imperial College London London, UK, 2022. http://dx.doi.org/10.31256/hsmr2022.10.

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Résumé :
ntracardiac echocardiography (ICE) catheter, known to have a strong ability to visualize cardiac structures and blood flow from within the heart, is now being favorably used in cardiac catheterization and electrophysiology as an advanced imaging approach. However, clinicians require substantial training and experience to become comfortable with steering the catheter to localize and measure the area of treatment to watch for complications while device catheters are deployed in another access. Thus, it is reasonable that a robotic-assist system to hold and actively manipulate the ICE catheter could ease the workload of the physician. There exist commercially-available robotic systems [1] and research prototypes [2, 3] for ICE catheter manipulation. They all use existing commercially available ICE catheters (e.g. ACUSON AcuNav ICE catheter family, Siemens Healthineers) based on multiple tendon-sheath mechanism (TSM). To motorize the existing TSM-based ICE catheter, the actuators interface with the outer handle knobs to manip- ulate four internal tendons. However, in practice, the actua- tors are located at a sterile, safe place far away from the ICE handle [3]. Thus, to interface with knobs, there exist multi- ple coupled gear structures between two, leading to a highly nonlinear behavior (e.g. various slack, elasticity) alongside hysteresis phenomena in TSM [2]. Since ICE catheters are designed for single use, the expen- sive actuators need to be located in a safe place so as to be reusable. Moreover, these actuators should interface as di- rectly as possible with the tendons for accurate tip controls. In this paper, we introduce a separable ICE catheter robot with four tendon actuation: one part reusable and another disposable. Moreover, we propose a practical model and cal- ibration method for our proposed mechanism so that four tendons are actuated simultaneously allowing for precise tip control and mitigating issues with conventional devices such as dead-zone and hysteresis with simple linear compensa- tion. We consider an open-loop controller since many avail- able ICE catheters are used without position-tracking sen- sors at the tip due to costs and single use.
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Candela Uribe, Christian Andrés. « Modelos transaccionales avanzados como alternativa para la implementación de transacciones de larga duración en microservicios ». Dans Nuevas realidades para la educación en ingeniería : currículo, tecnología, medio ambiente y desarrollo. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2022. http://dx.doi.org/10.26507/paper.2565.

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Résumé :
La arquitectura de microservicios (MSA) ha ganado reconocimiento y aceptación en la industria del software, usándose cada vez más en el desarrollo de nuevos sistemas (Alshuqayran et al., 2016; Eismann et al., 2020; Marquez et al., 2018). Algunos de los motivos de su popularidad son: una base de código más pequeña que facilita el desarrollo, prueba e implementación de código más rápidos, así como la optimización de la plataforma en función del tipo de microservicio, soporte para equipos de desarrollo independientes y la capacidad de escalar cada componente independientemente (Chandramouli, 2019; Hassan et al., 2019). Sin embargo, la MSA trae consigo múltiples desafíos, entre ellos, las operaciones transaccionales donde participan múltiples microservicios representan un reto latente a las organizaciones que desean adoptar una arquitectura basada en microservicios (Di Francesco et al., 2019; Knoche & Hasselbring, 2019; Waseem et al., 2020). Lo anterior, debido a que en MSA dichas transacciones pueden involucrar bases de datos (algunas incluso sin soporte transaccional) y elementos de comunicación asíncrona. Estos últimos con duración desconocida (transacciones de larga duración) lo que hace inviable el bloqueo de registros dificultando así conocer la verdad del estado del sistema (Elmagarmid, 1992; Knoche & Hasselbring, 2019). Considerando lo expuesto anteriormente, no todas las transacciones de negocio pueden cumplir con las propiedades ACID (Dalal et al., 2003; Gray, 1981; Papazoglou, 2003; Papazoglou & Kratz, 2007; Sun & Aiello, 2007; Tang et al., 2011; Tang et al., 2006), por lo que podemos concluir que en operaciones transaccionales que abarcan más de un microservicios el modelo transaccional tradicional no es viable, siendo necesario plantear alternativas que permitan la realización de estas operaciones. Esposible buscar una alternativa en el conjunto de Modelos Transaccionales Avanzados (ATM – Advance Transactional Model) o Modelos Transaccionales Extendidos, los cuales relajan las propiedades ACID, no cumpliendo una o algunas de dichas propiedades, para soportar transacciones de larga duración (Elmagarmid, 1992; Torres et al., 2009). Este trabajo busca adaptar un MTA para su uso en MSA como alternativa para la implementación de operaciones transaccionales que involucran múltiples microservicios. Para lograrlo, metodológicamente se plantea 5 etapas: Planteamiento del objetivo, Reunión y organización de información, Diseño, Evaluación y Presentación de resultados. Estas etapas se basan en el método general de investigación referido por Sánchez (2004), además de elementos del flujo de trabajo de la investigación cualitativa descritos por Hernández-Sampieri and Torres (2018).
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Campos, Ligia Ribeiro de, Maria Luiza Lyczacovski Riesemberg, Maria Victória Ferreira Piccoli et Milene Krefer Machado. « MECANISMOS GÊNICOS RELACIONADOS ÀS ETAPAS DO PROCESSO EMBRIONÁRIO DE DIFERENCIAÇÃO SEXUAL ». Dans I Congresso On-line Nacional de Histologia e Embriologia Humana. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/rems/3218.

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Résumé :
Introdução: A diferenciação sexual ocorre em torno da sétima semana após a fertilização, que estabelece o sexo cromossômico. Esse processo é mediado por genes, os quais, expressos ou não, geram uma cascata de fatores e hormônios que diferenciam morfológica e funcionalmente estruturas primitivas do embrião resultando na manifestação sexual fenotípica. Objetivos: Destacar a implicação dos genes SRY, DAX 1 e SOX9, bem como fatores e hormônios decorrentes da expressão ou não desses no fenômeno de diferenciação sexual. Assim como diferenças entre esses processos conforme o sexo cromossômico. Metodologia: Este estudo consistiu em uma revisão literária de artigos escritos em inglês e português publicados nas bases de dados “Pubmed”, “Scielo”, no período entre 2000 e 2021. Resultados: Com base na análise literária, destaca-se o processo de diferenciação gonadal no período embrionário, através das características e importância de cada gene. A princípio, o fator determinante testicular (TDF) é responsável por ativar o gene SOX9, que tem sua expressão evidenciada nas células de Sertoli e ausente no tecido ovariano. Tal fator - codificado pelo gene SRY e expresso pelas células somáticas dos cordões sexuais masculinos - auxilia na diferenciação primeiramente de células de Sertoli e secundariamente em células de Leydig, que em conjunto formam os testículos. Ademais, os ductos paramesonéfricos regridem devido à secreção do hormônio antimulleriano (MIF) e os mesonéfricos mantêm-se, em seguida com o auxílio da di-hidrotestosterona, diferenciam-se em genitália externa masculina. Enquanto em indivíduos do sexo feminino, que não expressam o gene SRY e o TDF mas sim o DAX-1, há a inibição da formação testicular. Bem como, os fatores Wnt4 e Rspo1 estimulam a diferenciação de células foliculares em ovogônias e, por fim, a formação dos ovários. Ocorre também a não regressão dos ductos paramesonéfricos devido à ausência de MIF, permitindo o desenvolvimento das estruturas da genitália interna feminina. Conclusão: Evidencia-se, então, o destaque da atuação gênica bem como o desencadeamento de fatores e hormônios relacionados a ela quanto o fenômeno embriogênico da diferenciação sexual.
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Barbui, T., S. Cortelazzo, M. Galli, F. Parazzini, E. Radici et E. Rossi. « LUPUS ANTICOAGULANT AND REPEATED ABORTIONS : A CASE- CONTROL STUDY ». Dans XIth International Congress on Thrombosis and Haemostasis. Schattauer GmbH, 1987. http://dx.doi.org/10.1055/s-0038-1643655.

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Résumé :
In the last few years a role of Lupus Anticoagulant (LAC) in the aetiology of repeated spontaneous abortions and intrauterine deaths has been repeatedly suggested. To quantify this association few da ta are available, since the published reports are generally based on uncontrolled and small clinical series. We have analyzed data from a case-control study conducted in Bergamo and Milan, two contiguous provinces in Lombardia, Italy. Cases were 63 women, mean age 30 years, range 23-40, with 2 or more "sine causa" spontaneous abortions (repeated abortions) admitted between March 1985 and December 1986 to the Ospedali Riuniti of Bergamo and Istituti Clinici di Perfezionamento of Milan. Controls were 63 women, mean age 32 years, range 20-49, with 1 or more live births and without spon taneous abortions, admitted to the same Institutions for neither gynaecological nor cardiovascular acute conditions. Informations were collected on sociodemographic factors, gynaecological and obstetrical data and related medical history. LAC was diagnosed according to the Working Party reccomandations (1983) and Systemic Lupus Erythematosus (SLE) according to the revised criteria of ihe American Rheumatism Association (1982). 11 out of 63 cases (17%) (95% confidence interval ranging from 9.5% to 34% based on the Poisson's approximation) were LAC positive, whereas in none of 63 controls this inhibitor was detected (X2 1adjusted for age = 10.1, p= 0.02). Similarly SLE was diagnosed in 4 cases (all having a Lupus Anticoagulant) and in none control (x2 1adjusted for age= 4.17, p=0.02). These findings confirm that LAC is associated with a positive history of repeated abortions, being present in about 10% of the cases. Conclusive estimate of relative risk is prevented by the small control gr'oup size (i.e. lack of positivity for LAC in controls), but very elevated risk (many tenfold increase) is sugge. sted.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Medico di Base"

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Asia Small and Medium-Sized Enterprise Monitor 2021 : Volume IV—Pilot SME Development Index : Applying Probabilistic Principal Component Analysis. Asian Development Bank, avril 2022. http://dx.doi.org/10.22617/tcs220150-2.

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Résumé :
This volume sets out an updated Small and Medium-Sized Enterprise Development Index (SME-DI) that aims to help policy makers in developing Asia overcome the limited availability of data on small businesses. The volume presents a new pilot of the SME-DI that fills in missing data by using a probabilistic principal component analysis model. The researchers used pilot testing to generate a regional SME-DI for 15 countries in Southeast Asia and South Asia, based on the 2021 Asia Small and Medium-Sized Enterprise Monitor database. The study also constructed a national index for Viet Nam using business registration data.
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