Littérature scientifique sur le sujet « Malattia della pianta »

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Articles de revues sur le sujet "Malattia della pianta"

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Mancini, Elena. « I malati invisibili della povertà : troppi alberi per accorgersi della foresta ? Le politiche sanitarie internazionali per il contrasto delle malattie neglette e della povertà (Neglected Tropical Diseases)* ». Medicina e Morale 71, no 1 (14 avril 2022) : 39–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1198.

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Résumé :
Le malattie, soprattutto se infettive, hanno da sempre accompagnato la storia dell’umanità, modificando profondamente gli assetti economici e condizionando le strutture sociali e l’evoluzione culturale di intere popolazioni. Tutto questo è ancora vero per un miliardo e mezzo di persone colpite da malattie che l’occidente ha oramai dimenticato e che sono endemiche nelle aree tropicali del pianeta (Neglected Tropical Diseases – NTDs). Enormemente favorite dalla povertà, esse sono a loro volta una delle principali cause di povertà e uno dei più insidiosi ostacoli allo sviluppo di estese aree geografiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Occorre combattere la povertà per ridurre le malattie, ma occorre anche eliminare le malattie per sollevare dalla povertà e favorire lo sviluppo. Contrastare le NTDs significa tuttavia affrontare contesti caratterizzati oltre che dalla povertà, da equilibri sociali precari, da drammatiche condizioni igienico-sanitarie, dall’assenza o inadeguatezza delle infrastrutture e dei sistemi sanitari, da varie forme di discriminazione ed esclusione sociale dei malati: fattori questi che ostacolano qualsiasi azione a partire dalla stessa raccolta e verifica dei dati epidemiologici. Sono qui esaminate alcune strategie di intervento ispirate all’approccio community-driven, diretto al coinvolgimento delle comunità locali nell’integrazione e gestione delle misure di contrasto. È analizzato inoltre il ruolo degli operatori sanitari informali (Community Health Workers) nella diffusione di comportamenti, informazioni e strumenti di profilassi e nella valorizzazione di pratiche locali marginali che tuttavia si siano dimostrate efficaci nel contrasto o prevenzione di una o più NTDs (devianza positiva). Una riflessione conclusiva è dedicata alla formazione dei CHWs ai fini dell’educazione sanitaria di comunità. * Questa pubblicazione si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Centro per la ricerca sulle malattie rare neglette e della povertà”, finanziato dal Consorzio CNCCS.
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Daidone, R., P. Visconti, R. Agati et P. Giovanardi Rossi. « Studio clinico-neuroradiologico di un caso di patologia della sostanza bianca individuabile come malattia di Alexander ». Rivista di Neuroradiologia 5, no 1_suppl (avril 1992) : 75–78. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s114.

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Résumé :
Viene presentato il caso di una paziente di 4 anni, giunta ad osservazione per ritardo psico-motorio ed arresto dello sviluppo del linguaggio. Figurava nell'anamnesi la comparsa di irrequietezza, insonnia e pianto frequente; la deambulazione senza appoggio, iniziata a 3 anni, era condotta su base allargata. Le indagini di routine, la ricerca di mucopolisaccaridi ed enzimi lisosomiali, EMG, potenziali evocati del tronco encefalico e cariotipo risultarono nella norma; l'EEG mostrò anomalie non specifiche. L'obiettività rivelò macrocrania, ipertelorismo, iper-refles- sia osteo-tendinea. La TC evidenziò grave riduzione di densità della sostanza bianca e discreta dilatazione ventricolare. La RM rivelò parimenti gravi segni di sofferenza della sostanza bianca cerebrale e cerebellare, con integrit della capsula interna e dello splenio del corpo calloso.
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Saraceno, Benedetto. « Un Programma per la salute mentale nelle popolazioni meno favorite ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (mars 2002) : 9–11. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000447.

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Résumé :
Nations for Mental Health è un Programma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità istituito di recente, dopo la pubblicazione, nel maggio 1995, di un rapporto sulla salute mentale nel mondo da parte di un gruppo di studio della Harvard Medical School.Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha accolto con entusiasmo la pubblicazione, riconoscendo che l'obiettivo globale delle Nazioni Unite “*è quello di promuovere la salute mentale e il benessere di tutti gli abitanti del pianeta”.Il Programma delle Nazioni per la Salute Mentale si fa carico di questa missione.Il suo scopo principale consiste nel migliorare la salute mentale e il benessere psicosociale delle popolazioni meno favorite del mondo.Il Programma mira ad aumentare la consapevolezza delle conseguenze dei problemi di salute mentale e di abuso di sostanze sul benessere sociale e sulla salute fisica, a coordinare gli sforzi internazionali per combattere le malattie mentali e ad attuare i progetti di salute mentale a livello nazionale. Avviare un certo numero di progetti pilota in ognuna delle sei regioni OMS del mondo.Tali progetti sono intesi a illustrare il potenziale degli sforzi collaborativi a livello nazionale, con l'intenzione di sviluppare poi progetti su più vasta scala.Intende anche sviluppare a livello internazionale un processo di sensibilizzazione tale da ottenere una forte volontà politica e un forte impegno da parte dei policy makers e dei leader nei confronti delle questioni di salute mentale, riconoscendola come un importante problema di sanità pubblica e affrontando il problema della stigmatizzazione e della discriminazione.
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Loner, Arnaldo. « La nuova morte Una malattia curabile. Riflessioni sul fine vita ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 3 (31 décembre 2022) : 149–54. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-3-1.

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Résumé :
Come un uragano la pandemia da SARS Covid 19 ha investito il pianeta sconvolgendo le consuete abitudini di vita, l’approccio alla malattia e, talora, alla morte di quanti ne sono stati colpiti e dei loro familiari forzatamente allontanati dai propri cari. In questo contesto ancora di più il ruolo del medico, gli aspetti relazionali, e deontologici tra sanitario e paziente sono diventati rilevanti. Da anni l’avvocato Arnaldo Loner, già Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bolzano e del Triveneto e, a suo tempo, accusa nel processo contro il guardiano del lager nazi-fascista della città, si occupa di deontologia medica, di aspetti medico-legali e di problematiche legate al fine vita. Numerose le sue pubblicazioni e le onorificenze ufficiali acquisite anche a livello internazionale. Nel recente convegno regionale dell’ARCA del Trentino Alto Adige svoltosi a Trento l’avvocato Loner ha tenuto una lettura dal titolo: “Riflessioni tra norma e deontologia in sanità”. Il tema della vita e della morte sono stati trattati da ampiamente e con pari dignità sempre tenendo ben presente che “Il tempo di relazione è tempo di cura” ed il medico nell’uno e nell’altro caso è un accompagnatore. Sarà pur vero, come sostiene Erich Fromm, che “gli uomini sono piccole nuvole che si formano e passano senza alterare minimamente le condizioni atmosferiche” ma il loro passaggio sulla terra non può essere ciò che succede mentre noi ci occupiamo d’altro.
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Marri, Marcello. « Valutazione e terapia del dolore nel disabile grave ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2012) : 49–54. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003008.

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Résumé :
Negli ultimi anni la ricerca di laboratorio e quella clinica hanno aperto nuovi scenari nella fisiopatologia del dolore, permettendo un'approfondita comprensione di numerosi eventi presenti nella persona sofferente. La trasformazione del dolore da "sintomo-segnale d'allarme" caratteristico dell'evento acuto in una vera e propria sindrome "dolore-malattia" caratteristica del quadro cronico č in funzione della "persistenza nel tempo" o della "alta intensitŕ non controllata". All'evoluzione temporale del dolore č associato l'impatto negativo sulla persona. Differenze di ordine neurofisiologico, neuropsicologico e comportamentale giustificano la distinzione dolore acuto-sintomo/dolore cronico-sindrome [4]. Queste scoperte, insieme ad una nuova sensibilitŕ culturale che si č fatta strada nella societŕ civile, hanno permesso a molti operatori sanitari di porre il dolore al centro dell'attenzione della loro attivitŕ assistenziale. Pertanto si sono predisposti e vengono seguiti in molti Centri di cura protocolli e/o procedure che prevedono l'utilizzazione di scale per la valutazione dell'intensitŕ percepita del dolore o della inabilitazione che ne consegue e per la misurazione della componente affettiva, in diversi tipi di soggetti e/o in diversi quadri patologici, utilizzando, come nel caso dei neonati/lattanti o di condizioni cliniche estreme (coma farmacologico), il rilievo del cambiamento di alcuni parametri vitali o fisiologici. Queste scale possono essere distinte, semplificando e dal punto di vista della modalitŕ di "somministrazione", in due gruppi: quelle di Autovalutazione e quelle di Eterovalutazione. Numerose équipe hanno lavorato per trovare i segni comportamentali e fisici idonei a reperire e misurare il dolore nel bambino con disabilitŕ complessa e che non puň esprimersi verbalmente [3]. In Francia l'équipe dell'Ospedale "San Salvadour" (Hyčres) ha messo a punto una scala di 10 item, la DESS (Douleur Enfant San Salvadour), sul modello della DEGR (Douleur Enfant Gustave Roussy). I 10 punti si riferiscono alle modificazioni, in presenza di dolore, di segni neurologici abituali [2]. Un gruppo canadese ha messo a punto e validato una lista di 30 item molto semplici (pianto, grido, gemito, smorfia ecc.) che non necessita di conoscenza preliminare del bambino con disabilitŕ: č la NCCPC (Non-Communicating Children's Pain Checklist) [1]. Per trattare il dolore abbiamo a disposizione due approcci: cercare di interferire con il Sistema Eccitatorio filtrando o inibendo la trasmissione del messaggio "dolore" o rinforzare il Sistema Inibitorio. I mezzi a disposizione per ridurre il dolore sono numerosi e complementari. Per ottenere buoni risultati č sovente necessario associarne molti.
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Hoeppner, Vernon. « Comparing the Clinical Course of Tuberculosis with the Musical Flow of Chopin’s Prelude No. 4 ». Music and Medicine 8, no 4 (26 octobre 2016) : 207. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i4.464.

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Résumé :
Frederic Chopin is a widely known composer and pianist who probably died of tuberculosis at age 39. The symptoms of the disease dominated much of his life, starting from early adulthood. He was extraordinarily creative, preferring to express his emotions through music, telling his piano things that weighed heavily on his mind. Early in his life, as he perused art, he would hear music; when he said his goodbyes he did so with music. The dominant weight that he carried privately, but grew heavier on his mind, with time was his illness, tuberculosis. His sister probably and friends whose deaths he’d witnessed also had tuberculosis. He was aware that he had a disease without hope and he foresaw his own death. He composed the Prelude No. 4 in E minor in Majorca during the winter of 1838-39 when his symptoms brought him near to death.The Prelude has been described by experts as an expression of illness. Chopin requested that it be played at his funeral. While we do not know his thoughts about the Prelude, this paper considers how he expressed himself with music, the gathering burden of tuberculosis, and compares the clinical course of tuberculosis with the musical course of the Prelude. Keywords: Chopin, music, prelude, tuberculosisSpanishComparación el curso clínico de la Tuberculosis con el flujo musical del Preludio nro. 4 de Chopin Frederic Chopin es un compositor y pianista ampliamente conocido que murió de una supuesta tuberculosis a la edad de 39 años. Los síntomas de su enfermedad dominaron la mayor parte de su vida, comenzando en la temprana adultez. Él fue extraordinariamente creativo, prefiriendo expresar sus emociones a través de la música, utilizando el piano para expresar cuestiones que pesaban mucho en su mente. Tempranamente en su vida, mientras se encaminaba hacia el arte , él escuchaba música, cuando fue el momento de las despedidas también lo hizo con la música. El peso dominante que llevaba de manera privada, pero que crecía en el tiempo en su mente fue su enfermedad, la tuberculosis. Fue testigo de la muerte de su hermana y de amigos que también tuvieron tuberculosis. Estaba consciente que la enfermedad que tenía era una lenta condena, y sin esperanza el previó su propia muerte. Compuso el preludio Nro 4 en Mi menor en Mayorca, durante el invierno del 1838/39 cuando sus síntomas lo llevaron cerca de la muerte. Este preludio ha sido descripto por expertos como una expresión de la enfermedad. Chopin pidió que la obra sea ejecutada en su funeral. Si bien no conocemos sus pensamientos acerca del Preludio, este trabajo considera el modo en el que se expresó con la música, la carga de la tuberculosis y compara el curso clínico de la enfermedad con el curso musical del PreludioPalabras claves: Chopin , musica , preludio , tuberculosis GermanVergleich des klinischen Verlaufs von Tuberkulose mit dem musikalischen Fluss von Chopin’s Prelude No. 4Vernon H. HoeppnerFrederic Chopin ist ein weithin bekannter Komponist und Pianist, der im Alter von 39 Jahren an vermuteter Tuberkulose starb. Die Symptome der Krankheit dominierten die meiste Zeit seines Lebens von Beginn seines frühen Erwachsenenlebens an. Er war außergewöhnlich kreativ, er drückte seine Gefühle vorzugsweise durch Musik aus, und nutzte das Klavier, um Dinge auszudrücken, die schwer auf seiner Seele lagen. Schon früh in seinem Leben, von der Kunst überzeugt, hörte er Musik; wenn immer er sich verabschiedete, tat er das mit Musik. Der dominierende Schmerz, den er privat zu tragen hatte und der mit der Zeit immer schwerer seine Seele belastete, war seine Krankheit, die Tuberkulose. Eine Schwester und Freunde, deren Tod er miterlebte, hatten ebenfalls Tuberkulose. Er wusste, dass er eine Krankheit hatte, die sich schicksalhaft hinzog, ohne seinen eigenen Tod vorhersagen zu können. Während des Winters 1938/39 auf Mallorca komponierte er das Prélude No 4, in der Zeit, als ihn seine Symptome beinahe töteten. Experten beschrieben dieses Prèlude als Ausdruck seiner Krankheit. Chopin bestimmte, dass es bei seiner Beerdigung bespielt werden solle. Wir kennen seine Gedanken über das Prèlude nicht – dieser Artikel denkt darüber nach, wie er sich selbst durch Musik ausdrückte, die gesammelte Last der Tuberkulose, und vergleicht den klinischen Verlauf von Tuberkulose mit dem musikalischen Verlauf des Prèludes.Keywords: Chopin, Musik, Prelude, Tuberkulose ItalianConfrontando il Decorso Cliico della Tubercolosi con il Flusso della Musica di Chopin’s Prelude No. 4Vernon H. Hoeppner Frederic Chopin è un compositore e un pianista molto conosciuto che è morto di sospetta tubercolosi all’età di 39 anni. I sintomi della malattia hanno dominato gran parte della sua vita, a partire dalla prima età adulta. Era estremamente creativo, preferendo di esprimere le sue emozioni attraverso la musica, usando il pianoforte per esprimere I problemi che pesavano pesantemente sulla sua mente. All’inizio della sua vita, mentre guardava l’arte, sentiva la musica; quando ha detto I suoi addii lo ha fatto con la musica. Il peso dominante che portava in privato, ma che cresceva più pesante nella sua mente, con il tempo era la sua malattia, la tubercolosi. Sua sorella e I suoi amici la cui morte era testimone, avevano anche loro la tubercolosi. Era consapevole del fatto di avere una malattia in cui la sorte indugiava, e senza speranza previde la propria morte. Ha compost oil preludio n 4 in Mi minore a Majorca durante l’inverno del 1838-39 quando I suoi sintomi lo hanno portato vicino alla morte. Il preludio è stato descritto dagli esperti come espressione di malattia. Chopin ha chiesto che al suo funerale lo avrebbero suonato. Anche se non conosciamo il suo pensiero circa il Preludio, questo documento considera come egli si espresse con la musica, l’onere di raccolta della tubercolosi’ e confront ail decorso clinico della tubercolosi con il corso musicale del Preludio.Parole Chiave: Chopin, musica, preludio, tubercolosi Chinese肺結核臨床病程與蕭邦第四號前奏曲音樂流動之比較蕭邦是為人所熟知的作曲家與鋼琴家,他在39歲時疑似死於肺結核。這些疾病的症狀從他的成年早期即支配著他大部分的生活。蕭邦非常富於創意,喜歡透過音樂表達他的情緒,用鋼琴來表現壓在他心頭的沉重問題。在蕭邦生命早期,他追求藝術,聆聽音樂,而到了生命盡頭,他也以音樂向生命告別。他獨自扛下隨著時間在心中越來越沉重地負擔─他的疾病─肺結核。他曾目睹姊姊與一些朋友同樣因為肺結核而離世。他知道自己在厄運中徘徊,毫無希望的預見了自己的死亡。1838-39年的冬天,他的症狀已逐步帶領他走向死亡,他在馬略卡島創作了第四號E小調前奏曲。這首前奏曲被形容為透徹的表現出疾病的狀態。蕭邦自己要求在他的葬禮上演奏這首曲子。我們或許無從得知蕭邦對這首前奏曲的想法,但僅以本文探討他如何透過音樂表達自我─肺結核帶來的沉痾,並以此前奏曲的音樂進程與肺結核的臨床病程兩相比較。 Japaneseショパンのプレリュード4番における音楽的流れと、肺結核の進行段階の比較 Vernon H. Hoeppnerフレデリック・ショパンは、世界に知られた作曲家およびピアニストであり、肺結核により39歳で死没した。この病気の症状は成人になってからすぐ始まっており、彼の人生のほとんどを占めた。彼は、並外れた創造性を持っていて、自身の感情を音楽でくまなく表現することを好み、ピアノ演奏を通じて自分の精神状態に重くのしかかっていた問題を表していた。彼は若い頃から音楽を聴き芸術を探求していたが、人生に別れを感じたとき音楽にも別れを告げた。 私生活で時間と共に彼を苦しめた大きな重荷は、彼の持病である肺結核であった。彼の妹や友人たちも同じ病に苦しみ、ショパンは彼らを看取っていた。彼は自身の病気に運命を感じ、絶望的に死を覚悟していた。ショパンは、プレリュード4番、イ短調を 1838年末から1839年にかけた冬の時期に作曲し、この間彼の症状はほぼ死期に近づいていた。このプレリュードは、専門家たちによっても、病の表現であると言われている。ショパンが、自身の葬儀で弾いてほしいと依頼した曲でもある。我々は、彼がプレリュードに対して感じていた本当の気持ちはわからないが、本論文では彼が音楽で自身や肺結核の辛さをどのように表現したかについて考察し、肺結核の進行状態とプレリュードの音楽的展開を比較する。キーワード:ショパン、音楽、プレリュード、肺結核Korean쇼팽의 서곡 No.4의 음악적 흐름과 결핵의 임상학적 과정 비교하기 Vernon H. Hoeppner쇼팽은 널리 알려진 작곡가이자 피아니스트이며, 39세 나이에 결핵으로 죽었다. 그 질병의 증상들은 성인기 초반에 시작되어 그의 삶의 대부분을 지배했다. 그는 아주 창의적이었으며, 자신의 감정을 음악으로 표현하는 것을 좋아하였고, 피아노로 내면의 중요한 문제들을 표현했다. 생애 초반, 그는 예술에 대한 진지함을 가지고 음악을 들었다. 그는 작별을 고할 때도 음악으로 했다. 그는 이러한 음악에 대한 진중함을 은밀하게 유지하고자 하였으나 그의 질병은 시간이 갈수록 마음속에서 그를 더무겁게 했다. 그가 죽음을 목격했던 그의 누이와 친구들도 결핵을 앓았다. 그는 죽게 될 질병을 갖고 있다는 것을 인식했으며, 희망 없이 자신의 죽음을 예견했다. 그는 그의 증상이 그를 죽음으로 내몰던 1838-39년 겨울 동안 Majorca에서 Prelude No.4 in E minor를 작곡했다.전문가들은 그 곡이 질병을 표현한 것이라고 말한다. 쇼팽은 그 곡을 자신의 장례식에서 연주해 달라고 요구했다. 우리가 그 곡에 대한 그의 생각을 알지 못하지만, 본 논문은 그가 음악으로 자기 자신을 표현한 방법과 결핵을 고려하며 작곡되었을 서곡의 음악적 과정과 결핵의 임상학적 과정을 비교했다. 키워드: 쇼팽, 음악, 서곡, 결핵
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Polizzi, G., I. Castello, A. Vitale, V. Catara et V. Tamburino. « First Report of Thielaviopsis Trunk Rot of Date Palm in Italy ». Plant Disease 90, no 7 (juillet 2006) : 972. http://dx.doi.org/10.1094/pd-90-0972c.

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Résumé :
As an alternative to Canary Island date palm (Phoenix canariensis Chabaud), date palm (P. dactylifera L.) is being planted in Sicilian landscapes. In January 2006, severe symptoms of trunk rot were noticed on 10 7- to 8-m high mature date palms in the central square of Aci Bonaccorsi (Catania) in eastern Sicily. In June 2004, these palms were transplanted directly from Egypt. In 4 of 13 planted date palms, the canopy suddenly fell off the trunk. The canopy of all palms appeared normal and healthy with no stem bleeding observed before trunk collapse. Cross sections of affected date palms revealed a brown rot of nonlignified or lightly lignified tissues along with a strong odor of fermented fruit (amyl acetate) associated with the presence of Geotrichum candidum Link ex Pers. Brown rot was not detected in three of the date palms examined. Symptoms were not detected on lignified and external fibers. Internal tissue adjacent to the rotted areas was placed on carrot agar amended with 500 μl of streptomycin sulfate and acidified (lactic acid; pH = 3.6) potato dextrose agar. Large sections (10 to 18 cm) of affected palm tissues were maintained in a moist chamber for 8 days. Microscopic examinations of five single-conidia isolates on media and sporulation from affected tissues yielded Thielaviopsis paradoxa De Seyn. (Höhn) (1). Endoconidia measuring 3 to 5.5 × 7 to 11 μm were cylindrical to somewhat oval when mature, hyaline to mid brown and smooth walled. Endoconiodophores were usually straight, colorless to pale brown, as much as 150 μm long, with a terminal spore-bearing cell through which spores are born. Chlamydospores were smooth, thick walled, brown, in chains, and were 7.5 to 13 μm width × 10 to 18 μm length (values referred to 50 examined chlamydospores). T. paradoxa is a pathogen that can infect any part of a palm and its pathogenicity to date palm is well documented (3). T. paradoxa is endemic in northern Italy (Ligurian Riviera) on P. canariensis where it causes a disease known as bud rot (2). To our knowledge, this is the first record of trunk rot caused by T. paradoxa on date palm in Italy and is the first report of the fungus in Sicily. It is recommended to avoid the foreign trade of mature date palms from known infected areas because of the symptomless infections by this pathogen. References: (1) A. R. Chase and T. K. Broschat, eds. Diseases and Disorders of Ornamental Palms. The American Phytopathological Society, St. Paul, MN, 1991. (2) A. Garibaldi et al., eds. Malattie Delle Piante Ornamentali. Calderini Edagricole, Bologna, Italy, 2000. (3) P. Suleman et al. Plant Dis. 85:80, 2001.
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Pane, A., M. Magnano di San Lio, F. Raudino et S. O. Cacciola. « Blight Caused by Sclerotium rolfsii on Potted Ornamental Citrus in Sicily ». Plant Disease 92, no 6 (juin 2008) : 977. http://dx.doi.org/10.1094/pdis-92-6-0977c.

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Approximately 140,000 container-grown ornamental citrus plants are produced each year in the province of Catania (eastern Sicily). In the spring of 2006, a severe blight was observed in a commercial nursery in Catania on 2-month-old rooted cuttings of lemon (Citrus limon (L.) Burm.) and calamondin (× Citrofortunella mitis (Blanco) J. W. Ingram & H. E. Moore). Approximately 80% of the nursery stock of 2,000 cuttings was affected. Cuttings were grown in 7.5-cm2 pots made with compressed peat and wood pulp at 28 to 30°C with 95 to 100% relative humidity on benches in a greenhouse, The pot mix was composed of peat, perlite, and soil (2:1:2). Cuttings showed a dark brown necrotic lesion at the base of the stem that extended upward, resulting in chlorosis and wilting of the leaves. An invasive, white, cottony mycelium with a fan-like pattern and numerous, small, brown spherical sclerotia (0.5 to 4.0 mm in diameter) developed on infected tissues, in the potting mix as well as on the pot wall. Herbaceous cuttings collapsed within 2 weeks while woody cuttings gradually died. Symptomatic basal stem sections were disinfected for 1 min in 1% NaOCl, rinsed in sterile water, and plated on acidified (pH 4.5) potato dextrose agar (PDA). Isolations consistently yielded a fungus whose morphological characters corresponded to Sclerotium rolfsii Sacc. On PDA, it produced a septate mycelium with clamp connections and numerous olive brown-to-clove brown sclerotia (1 to 3 mm in diameter). Pathogenicity of two S. rolfsii isolates (IMI 396204 and IMI 396205) from citrus was confirmed on 3-month-old lemon cuttings grown in 10-cm-diameter plastic pots filled with a sterilized mix of peat moss and vermiculite (3:1) (10 cuttings for each isolate). Each pot was inoculated with 15 sclerotia harvested from 6-week-old cultures on PDA and placed on the soil surface around the base of the cutting. Ten noninoculated cuttings served as the control. Cuttings were kept in a growth chamber at 28°C and relative humidity at >95%. All inoculated cuttings showed wilting, blight, and stem rot within 3 weeks after inoculation. White mycelium and sclerotia were produced on the stem base and soil surface. Noninoculated controls remained symptomless. S. rolfsii was reisolated from infected cuttings. The pathogenicity test was repeated once with calamondin cuttings and the results were similar. Blight caused by S. rolfsii is widespread in nurseries of ornamentals in Italy (1). However, to our knowledge, this is the first report of this disease on potted ornamental citrus. Probably high temperature and moisture during rooting were conducive to the disease. References: (1) A. Garibaldi et al. Malattie Delle Piante Ornamentali. Calderini Edagricole, Bologna, Italy, 2000.
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Polizzi, G. « Severe Outbreak of Leaf Spot and Blight Caused by Botrytis cinerea on Majesty Palm in Southern Italy ». Plant Disease 86, no 7 (juillet 2002) : 815. http://dx.doi.org/10.1094/pdis.2002.86.7.815b.

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Sicily is the most important region of Italy for ornamental palm cultivation. Majesty palm (Ravenea rivularis Jum. & H. Perrier) is one of the most stately palms for cultivation in the tropics and subtropics, and has been recently cultivated in containers for indoor and outdoor use in eastern Sicily. R. rivularis, which grows on river banks, is native to Madagascar, and appears to behave as a rheophyte in the seedling stage. This palm is not frost tolerant and will grow in full sun but tends to grow best in partly shaded areas or under greenhouses conditions. Between December and March in 1999, 2000, and 2001, a severe leaf spot and blight was observed on young (6-month- to 3-year-old) plants of majesty palm growing in plastic-covered houses and in open fields in nurseries in Sicily. Affected plants had brown necrotic spots and gray mold on the necrotic leaf tissues. No symptoms were detected in mature (4- to 5-year-old) plants grown in the same nurseries. To isolate the casual agent of the disease, 160 small pieces of tissue cut from leaf spots collected in four nurseries were surface sterilized (20 s in HgCl2 at 1 g/liter), washed with sterile water, and plated on potato dextrose agar (PDA). In addition, conidia and conidiophores were scraped from the leaf surface, suspended in sterile water, and streaked on the agar surface. After 2 days, single hyphal tips were transferred to PDA. Botrytis cinerea Pers.:Fr. was consistently isolated from affected leaf tissues. Colonies of B. cinerea on PDA were at first colorless and became gray to brown with the development of conidia, which ranged from 5.5 to 10 × 7 to 12 μm (average 7.5 × 9). Sclerotia were black, irregular in size and shape, and from 1.4 to 4.5 × 1.5 to 2.7 mm. Inoculating 8-month-old seedlings of R. rivularis tested pathogenicity of six isolates obtained from different nurseries. Wounded (with a needle) and nonwounded leaves of 10 plants (9 wounds per plant) were sprayed with 20 ml of a conidial suspension (105 conidia/ml) of each isolate. An equal number of noninoculated plants were used as controls. All plants where incubated in a greenhouse at ambient temperature (21 ± 2°C) and 72 h of continuous leaf wetness. Five days after inoculation, leaf spots appeared on most of the wounded (approximately 80%) and the nonwounded (about 10%) leaves. No symptoms were observed on control plants. Koch's postulates were satisfied by reisolation of the fungus on PDA. On the basis of 3 years of observations in eastern Sicily, majesty palms were more readily infected by B. cinerea after rainfall, and freezing temperatures injured young plants. Leaf blight caused by B. cinerea was previously reported in Liguria (northern Italy) on Phoenix canariensis (1). The fungus does not appear to be a major disease problem in cultivated ornamental palms other than R. rivularis in Sicily or southern Italy. However, B. cinerea could be a limiting factor in the cultivation of majesty palm in eastern Sicily, and protective fungicides, especially in winter, are necessary for limiting losses. To my knowledge, this is the first report of B. cinerea leaf spot and blight on R. rivularis. Reference: (1) A. Garibaldi et al. Malattie delle piante ornamentali. Calderini Edagricole, Bologna, 2000.
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Mazzei, João Roberto Fortes, Estevão Freire, Eduardo Gonçalves Serra, José Ronaldo de Macedo, Angélica Castanheira de Oliveira, Lucia Helena Pinto Bastos et Maria Helena Wohlers Morelli Cardoso. « Ricerca sul campo : un’analisi comparativa tra metodi convenzionali, biologici e sostenibili di produzione del pomodoro ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 16 février 2021, 125–46. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-ambientale-it/produzione-del-pomodoro.

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Résumé :
L’agricoltura rappresenta uno dei principali pilastri dell’economia brasiliana, la sua importanza è legata alla sicurezza alimentare e alla generazione di opportunità di lavoro. Tuttavia, è necessario avere una riflessione critica sulla sostenibilità della semina. Tra i diversi tipi di colture, il pomodoro si è distinto come uno dei frutti più piantati e consumati al mondo. Questo articolo fornisce una valutazione comparativa tra tre tipi di piantagione di pomodori: convenzionale, biologica e sostenibile (TOMATEC®), dalla preparazione del terreno alla commercializzazione sul mercato. Il lavoro è stato svolto nel nord dello stato di Rio de Janeiro, insieme a gruppi che producono i frutti in questi tre tipi di impianto. La metodologia si è basata su un questionario non strutturato, con risposte libere, applicato agli agricoltori della regione. Riteniamo che questo studio contribuirà all’orientamento della società attraverso i dati ottenuti da criteri di elaborazione delle informazioni seri. I principali risultati hanno mostrato, attraverso il sistema di impianto sostenibile di EMBRAPA (innovazione), che è possibile utilizzare pesticidi con consapevolezza ambientale e produrre frutti privi di residui. Le malattie, nel sistema convenzionale, sono controllate mediante l’applicazione di fungicidi e battericidi. Nella piantagione sostenibile viene utilizzata una miscela di detersivo fatto in casa con olio di soia, miscela bordolese, latte vaccino, fungicidi da contatto e fungicidi sistemici, e nel sistema di produzione biologico è comune non lasciare che la malattia si depositi nella pianta, attraverso il controllo preventivo della preparazione e protezione del suolo. Nella disinfestazione, il sistema convenzionale esegue l’applicazione di insetticidi composti da diversi principi attivi. Nel sistema organico, il controllo degli insetti è privilegiato bilanciando il suolo, con questo le piante acquisiscono una maggiore resistenza a malattie e parassiti. Nel sistema sostenibile non esiste un trattamento preventivo, ma curativo. I prezzi di mercato della frutta per le piantagioni convenzionali oscillano e dipendono dall’offerta, mentre i pomodori provenienti da sistemi biologici e sostenibili non oscillano. La produzione biologica non ha la capacità installata per soddisfare le richieste del mercato. Con questo, il sistema sostenibile ha guadagnato spazio nel mercato e si è espanso nel sud-est e nel sud del paese.
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Thèses sur le sujet "Malattia della pianta"

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FONTANA, Riccardo. « APPROCCI NATURALI CONTRO I BATTERI FITOPATOGENI - SOSTANZE NATURALI E BATTERIOFAGI COME STRUMENTO CONTRO LE MALATTIE DELLE PIANTE ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2023. https://hdl.handle.net/11392/2504898.

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Résumé :
Le malattie infettive delle piante sono causate da microrganismi patogeni, insetti e piante parassitarie. Con lo sviluppo dell'agricoltura, le malattie infettive sono diventate un fattore sempre più significativo che influenza la resa delle colture e, quindi, l'efficienza economica. A causa del significativo impatto di queste malattie sulla salute umana e animale, e sull'economia, lo sviluppo di una piattaforma per gestire e minimizzare le perdite causate da parassiti delle piante sembra urgente.La perdita di efficacia dei trattamenti chimici dovuta allo sviluppo della resistenza ai microbicidi, e la presa di coscienza circa il loro impatto ambientale, sono alcune delle ragioni per le quali è necessario sviluppare nuove strategie. Molti pesticidi chimici sono stati ritirati dal mercato a causa di severe normative UE, e, inoltre, i residui di pesticidi, compresi i loro metaboliti e prodotti di degradazione, rimangono nelle piante o nel suolo, il che diventa una fonte significativa di contaminazione per le colture e l'ambiente. Per questo motivo, le politiche "verdi" mirano a combattere l'uso di prodotti chimici al fine di evitare rischi per la salute umana e animale e per l'ambiente e mirano a sviluppare prodotti ad alto valore aggiunto derivati da un'agricoltura biologica, il cui uso contribuisce alla conservazione della biodiversità perché, non utilizzando pesticidi sintetici chimici, protegge le specie e aiuta nel ripristino degli ecosistemi terrestri e acquatici. In questo contesto, la ricerca di prodotti alternativi ad alta efficienza, a basso costo e a basso impatto ambientale rappresenta una vera sfida per un'agricoltura più sostenibile. La ricerca di alternative all'uso di inquinanti/antibiotici ha portato allo studio di fitocomplessi con proprietà antimicrobiche, in quanto le piante rappresentano una ricca fonte di composti bioattivi, potendo produrre un'ampia varietà di composti chimici, quali terpeni, terpenoidi, saponine, glucosinolati, isotiocianati, alcaloidi e polifenoli. Allo stesso tempo, è stata incoraggiata la lotta biologica contro i fitopatogeni. Anche i batteriofagi, virus dei batteri, possono rappresentare un nuovo strumento per avvicinarsi a queste malattie. Lo scopo di questo progetto è quello di studiare composti antimicrobici di derivazione naturale e batteriofagi isolati da campioni ambientali come soluzione “green" per la gestione delle malattie delle piante e/o come induttori naturali del sistema di difesa della pianta ospite.Tutti i fitocomplessi utilizzati nello studio sono stati estratti dalla Moringa oleifera e Magnolia officinalis, e hanno dimostrato proprietà batteriostatiche e battericide. Tutti i composti rilevati mostrano effetti sull'inibizione nei processi di formazione del biofilm e portano a una significativa alterazione della permeabilità della membrana batterica. Si ipotizza che l'effetto sia effettuato su diversi livelli: i fenoli sono infatti in grado di alterare la permeabilità della membrana portando ad un arresto della sintesi dell'ATP, con conseguente rallentamento di tutte le funzioni dipendenti dall'ATP. La modifica dell'integrità e permeabilità della membrana comporta una notevole dissipazione di energia in quanto comporta la dissipazione del potenziale d'azione e l'alterazione del gradiente elettrochimico, condizioni necessarie per la sintesi dell'ATP. Questo altera vari meccanismi dipendenti dall'ATP, come la formazione di biofilm: in questo modo, Xanthomonas, Erwinia e Pseudomonas sottoposti a queste carenze di energia, sono inibiti nella loro produzione di biofilm e quindi nella loro patogenicità. Questo approccio potrebbe potenzialmente migliorare la sostenibilità dell'agricoltura, la sicurezza alimentare per gli agricoltori rurali e, d'altra parte, semplificare i test in serra o sul campo. Infine, le richieste di registrazione di nuovi prodotti fitosanitari aumenterebbero la competitività dell'Italia sui mercati comunitari e mondiali.
Infectious plant diseases are caused by pathogenic microorganisms as well as insects and parasitic plants. With the development of agriculture, infectious plant diseases have become an increasingly significant factor affecting crop yield and economic efficiency. Due to the significant impact of plant diseases on human and animal health, and on the economy, the development of a platform to eradicate, manage, minimize the losses caused by plant pests, seems urgent. The loss of effectiveness of chemical treatments due to the development of resistance to microbicides and the environmental impact, are some of the reasons for which new control strategies need to be developed. Many chemical pesticides have been withdrawn from the market due to strict EU regulations. In addition, pesticide residues, including their metabolites and degradation products, remain in plants or soil, which becomes a significant source of contamination for crops and the environment. For this reason, "Green" policies aim to combat the use of agrochemicals in order to avoid risks to human and animal health and the environment and aim to develop high value-added products derived from or an organic agriculture, the use of which contributes to the conservation of biodiversity because, by not using chemical synthetic pesticides, it protects species and restores terrestrial and aquatic ecosystems. In this context, the search for alternative products with high efficiency, low cost, and low environmental impact represents a real challenge for more sustainable agriculture. The search for alternatives to the use of pollutants or antibiotics has led to the study of phytocomplexes with antimicrobial properties, as plants represent a rich source of bioactive compounds, being able to produce a wide variety of chemical compounds, such as terpenes, terpenoids, saponins, glucosinolates, isothiocyanates, alkaloids and polyphenolic compounds. At the same time, the biological fight against phytopathogens has been encouraged. Apart from Bacillus spp. or Trichoderma spp., also bacteriophages may represent a new tool for approaching these diseases. The aim of this project is therefore to study natural antimicrobial compounds and bacteriophages isolated from environmental sample as a “green solution” for plant diseases management and/or as natural inducers of the host plant defense system.. All the phytocomplexes used in the study were extracted from Moringa oleifera (MO) and Magnolia officinalis, and have shown both bacteriostatic and bactericidal properties. All the compounds detected in MOEs extracts display effects on inhibition in biofilm formation processes and lead to a significant alteration of the bacterial membrane. It’s assumed that the effect is carried out at several levels: phenols are in fact capable of altering the permeability of the membrane leading to a halt in the ATP-synthesis, resulting in slowing down of all ATP-dependent functions. The modification of membrane integrity and permeability results in a considerable energy dissipation as it involves the dissipation of the action potential and the alteration of the electrochemical gradient, necessary conditions for the synthesis of ATP. This alters various ATP-dependent mechanisms, such as biofilm formation: in this way, Xanthomonas, Erwinia and Pseudomonas subjected to these energy shortages, are inhibited in their biofilm production and therefore in their pathogenicity. This approach could potentially improve agriculture sustainability, food security for rural farmers and, on the other hand, simplify greenhouse or field testing. Finally, the registration requests for new plant protection products would increase Italy's competitiveness in the Community and world markets.
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Malacarne, Giulia. « Caratterizzazione del profilo metabolico e trascrizionale di una popolazione di Vitis spp. segregante per la resistenza a Plasmopara viticola ». Doctoral thesis, 2007. http://hdl.handle.net/10449/32772.

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Résumé :
Downy mildew, caused by the oomycete Plasmopara viticola (B. et C.) Berl. et De Toni, is a common disease of grapevine. Although the exact mechanisms by which grapevine cells regulate the disease incidence upon P. viticola infection have largely lain undiscovered until now, it is known that a hypersensitive response (HR) occurs in American Vitis species. The HR to P. viticola was also associated with metabolic and transcriptional events, such as deposition of lignin and other phenolics, accumulation of stilbene phytoalexins, and activation of genes encoding for pathogenesis related proteins (Jeandet et al., 2002, Pezet et al., 2004, Kortekamp, 2006). Aim of this project was to test a possible correlation between the variability in the resistance to the fungus, in the stilbene content and in the gene expression by a targeted metabolite and transcriptional profiling of selected individuals of a population from Merzling (V. vinifera x V. rupestris x V. lincecumii) x V. vinifera ‘Teroldego’. The phenotypic characterization of the response to the fungus within the population allowed us to classify the individuals in classes from total resistance to total susceptibility. The HPLC-DAD-MS analysis performed on infected leaves collected at 6 days post infection (dpi) with the pathogen lead to three main results: it confirmed the stilbene accumulation upon P. viticola infection, it selected a 17% of individuals accumulating the five major viniferins in grapevine and it pointed our attention to the presence of a few oligostilbenes and stilbenoids still undiscovered, whose characterization was performed in the same project. The comparative transcriptional analysis was conducted on resistant and susceptible individuals by a combined approach of i) cDNA-Amplification Fragment Length Polymorphism (AFLP) and ii) oligo-array techniques. The first analysis lead to the isolation of more than 300 transcripts specifically modulated in a totally resistant offspring with respect to Merzling parental and to the discovery that these transcripts can be clustered in two groups according to their kinetics of activation. The “early modulated” were differentially expressed during the first 12 hours post infection, the “late modulated” were differentially expressed starting from 48 hpi. The second analysis allowed further investigation of these genes picking which ones were specific or common between resistant and susceptible individuals.
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Livres sur le sujet "Malattia della pianta"

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Malattie delle piante che segnarono la storia. Lungavilla (PV) [i.e. Pavia, Italy] : Altravista, 2012.

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Moriondo, Francesco. Malattie delle piante in bosco, in vivaio e delle alberature. Bologna : Pàtron, 2006.

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Nadal, Martí. Léxico de las enfermedades de las plantas producidas por hongos = : Lèxic de les malalties de les plantes produïdes per fongs = Lexique des maladies des plantes produites par des champignons = Lessico delle malattie delle piante prodotte da fungi. Valencia : MV Phytoma-España, 2005.

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Facile, Agraria Agraria. Biotecnologie per il Controllo Delle Malattie Delle Piante : Materiale Riassuntivo Strategico. Independently Published, 2021.

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Rodaro, Fabio. Fitoterapia Psicosomatica : Le Piante per la Prevenzione e la Cura Delle Malattie Psicosomatiche Tramite il Sostegno Delle Risorse Interne. Independently Published, 2021.

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