Littérature scientifique sur le sujet « Luigi del Buono »

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Articles de revues sur le sujet "Luigi del Buono"

1

Vilei, Leonardo. « Nota introduttiva ». Cuadernos de Filología Italiana 29 (24 juin 2022) : 9–10. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.75604.

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Résumé :
Il 5 marzo del 1922 nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini e Cuadernos de Filología Italiana ha scelto di inaugurare con il suo nome il ritorno editoriale di una proposta monografica che da questo numero accompagnerà nuovamente le tradizionali sezioni di linguistica, letteratura e delle recensioni. Gli anniversari, si sa, possono essere momenti ambigui della riflessione e a volte convogliano su un dato autore attenzioni dal valore più mondano che intellettuale; il 2022, per giunta, ci ricorda che cento anni fa nascevano anche, solo per restare in ambito letterario, Beppe Fenoglio, Giorgio Manganelli, Luigi Meneghello e Luciano Bianciardi. Le ragioni della nostra scelta si fondano innanzitutto sulla capacità che Pasolini ha di interrogare ancora e sempre i nostri studenti, spesso stupiti nei loro primi approcci con l’autore che più di ogni altro, nella complessa costellazione del nostro Novecento, rinnova in ugual misura sconcerto e ammirazione in chi gli si avvicina per la prima volta, anche grazie o a causa del suo essere arcipelago di linguaggi e proposte. La sua esperienza artistica, per giunta, compressa in un trentennio vertiginoso, non può essere ascritta a una sola disciplina di studi e ciò ci pone automaticamente nella circostanza di aprire le maglie della nostra specializzazione ad altri sguardi e altri saperi. Vastità e complessità – e ben inteso, inciampi e contraddizioni – restano a buon conto caratteri essenziali della sua opera, eredità da coltivare e mettere in valore. Quasi cinquant’anni dopo la sua morte, pensiamo inoltre che sia possibile osservare la sua traiettoria consapevoli che ai significati della sua opera, per usare un’acuta analisi di Walter Siti (2005: 135), si è andato sovrapponendo il significante del «mito Pasolini». Non ignoriamo, del resto, che è a quel mito che spesso si avvicinano abbagliati altri giovani e altri artisti, ma ciò non ci esime, semmai ci incita, dal proseguire il lavoro ermeneutico, filologico e culturale che qui presentiamo.
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2

Duran, Kevin. « Reviewer Acknowledgements for International Business Research, Vol. 11, No. 1 ». International Business Research 11, no 1 (27 décembre 2017) : 253. http://dx.doi.org/10.5539/ibr.v11n1p253.

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Résumé :
International Business Research wishes to acknowledge the following individuals for their assistance with peer review of manuscripts for this issue. Their help and contributions in maintaining the quality of the journal are greatly appreciated.International Business Research is recruiting reviewers for the journal. If you are interested in becoming a reviewer, we welcome you to join us. Please find the application form and details at http://recruitment.ccsenet.org and e-mail the completed application form to ibr@ccsenet.org.Reviewers for Volume 11, Number 1 Alireza Athari, Eastern Mediterranean University, IranAnca Gabriela Turtureanu, “DANUBIUS” University Galati, RomaniaAshford C Chea, Benedict College, USAAurelija Burinskiene, Vilnius Gediminas Technical University, LithuaniaBenjamin James Inyang, University of Calabar, NigeriaCelina Maria Olszak, University of Economics in Katowice, PolandEva Mira Bolfíková, Univerzity of P. J. Šafárik in Košice, Slovak RepublicFevzi Esen, Istanbul Medeniyet University, TurkeyFilomena Izzo, University of Campania Luigi Vanvitelli, ItalyFlorin Ionita, The Bucharest Academy of Economic Studies, RomaniaFrancesco Ciampi, Florence University, ItalyGiuseppe Granata, University of Cassino and Southen Lazio, ItalyGuillaume Marceau, University of Aix-Marseille, FranceGuo Zi-Yi, Wells Fargo Bank, N.A., USAHanna Trojanowska, Warsaw University of Technology, PolandHeather Cooper Bisalski, Dalton State College, USAHuijian Dong, Pacific University, USAJanusz Wielki, University of Business in Wroclaw, PolandJolita Vveinhardt, Vytautas Magnus University, LithuaniaJorge Mongay-Hurtado, ESIC Business and Marketing School, SpainKaren Gulliver, Argosy University, Twin Cities, USAMaria J. Sanchez-Bueno, Universidad Carlos III se Madrid, SpainMaria-Madela Abrudan, University of ORADEA, RomaniaMithat Turhan, Mersin University, TurkeyMohamed Abdel Rahman Salih, Taibah University, Saudi ArabiaMuath Eleswed, American University of Kuwait, USAPascal Stiefenhofer, University of Brighton, UKRafael Hernandez Barros, Universidad Complutense de Madrid, SpainRaphaël Dornier, Université Savoie Mont Blanc, FranceRoberto Campos da Rocha Miranda, University Center Iesb, BrazilSerhii Kozlovskiy, Donetsk National University, UkraineShun Mun Helen Wong, The Hong Kong Polytechnic University, Hong KongSumathisri Bhoopalan, Sastra University, IndiaValeria Stefanelli, Università del Salento, ItalyWing-Keung Wong, Asia University, Taiwan, China
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Thèses sur le sujet "Luigi del Buono"

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FEDERICO, LUCA. « L'apprendistato letterario di Raffaele La Capria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1005664.

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Résumé :
Superati «novant’anni d’impazienza» e dopo un lungo periodo votato all’autocommento e all’esplorazione delle proprie intenzioni, Raffaele La Capria ha raccolto le sue opere in due Meridiani curati da Silvio Perrella. La Capria ne ha celebrato l’uscita nella prolusione inaugurale di Salerno Letteratura, poi confluita nel breve autoritratto narrativo "Introduzione a me stesso" (2014). In questa sede, l’autore è tornato su alcuni punti essenziali della sua riflessione sulla scrittura, come la relazione, reciproca e ineludibile, fra tradizione e contemporaneità. All’epilogo del «romanzo involontario» di una vita, La Capria guarda retrospettivamente alla propria esperienza come ad un’autentica educazione intellettuale. Perciò, muovendo da un’intervista inedita del 2015, riportata integralmente in appendice, la tesi ha l’obiettivo di ricostruire l’apprendistato letterario di La Capria dai primi anni Trenta, quando l’autore ancora frequentava il ginnasio, fino all’inizio dei Sessanta, quando ottenne il premio che ne avrebbe assicurato il successo. Il percorso, che riesamina l’intera bibliografia lacapriana nella sua varietà e nella sua stratificazione, si articola in una serie di fasi interdipendenti: la partecipazione indiretta alle iniziative dei GUF (intorno alle riviste «IX maggio» e «Pattuglia»); l’incursione nel giornalismo e l’impegno culturale nell’immediato dopoguerra (sulle pagine di «Latitudine» e di «SUD»); l’attività di traduttore dal francese e dall’inglese (da André Gide a T.S. Eliot); l’impiego alla RAI come autore e conduttore radiofonico (con trasmissioni dedicate a Orwell, Stevenson, Saroyan e Faulkner); la collaborazione con «Il Gatto Selvatico», la rivista dell’ENI voluta da Enrico Mattei e diretta da Attilio Bertolucci; e le vicende editoriali dei suoi primi due romanzi, “Un giorno d’impazienza” (1952) e “Ferito a morte” (1961), fino alla conquista dello Strega. La rilettura dell’opera di uno scrittore semi-autobiografico come La Capria, attraverso il costante riscontro di fonti giornalistiche, testimonianze epistolari e documenti d’archivio che avvalorano e occasionalmente smentiscono la sua versione dei fatti, diventa allora un’occasione per immergersi nella sua mitografia personale e avventurarsi in territori finora poco esplorati: come la ricostruzione del suo profilo culturale, a partire dal milieu in cui La Capria vive e opera, o l’incidenza delle letture e delle esperienze giovanili sulla sua prassi letteraria.
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BETTINELLI, CHIARA. « Drammaturgie in viaggio. Adattamenti e riscritture nell'Italia pre-unitaria ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/928131.

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Livres sur le sujet "Luigi del Buono"

1

Vannini, Guido, dir. Florentia. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-509-8.

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Résumé :
Il terzo volume di Florentia prosegue la serie periodica di studi legati alle attività di formazione della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Ateneo fiorentino. Gli studi selezionati costituiscono elaborazioni tratte dalle migliori dissertazioni di diploma redatte dagli allievi negli ultimi anni, secondo criteri che privilegiano gli elementi di maggiore innovatività tematica e saldezza metodologica. I saggi rappresentano gli indirizzi fondamentali della Scuola: pre-protostorico, orientalistico, ‘classico’ (nelle sue varie componenti, greco-romana ed etrusco-italica), medievista. Gli autori provengono da Atenei di tutto il Paese: una varietà che tuttavia lascia trasparire il connotato culturale di fondo che caratterizza la Scuola archeologica fiorentina, a partire dalla lezione dei fondatori della Scuola, i non dimenticati Paolo Emilio Pecorella e Luigi Beschi, alla cui memoria questo volume è dedicato. La consuetudine fra docenti (in buona parte giovani anch’essi) ed allievi costituisce una comunità di studi che si vale di un coordinamento strutturale con le altre Scuole di Specializzazione dell’Ateneo dedicate ai Beni Culturali territoriali (Archeologia, Storia dell’Arte, Architettura); con scelte proiettate anche in una dimensione pubblica in rapporto a temi dell’attuale società civile – dall’incidenza sociale del ruolo dell’archeologo militante, all’apporto identitario di un’‘archeologia pubblica’ in una società che muta rapidamente, fra ‘nuovi italiani’ e uso sociale della cultura; al nuovo ruolo dell’archeologia (e non solo) – anche in contesti di crisi, non solo internazionali.
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