Littérature scientifique sur le sujet « Lo spazio »

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Articles de revues sur le sujet "Lo spazio"

1

La Varra, Giovanni. « Post-it City. L'ultimo spazio pubblico della cittŕ contemporanea ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 84–86. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056012.

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Résumé :
L'articolo racconta di una temporaneitŕ messa in gioco da popolazioni che si riappropriano di spazi residuali e non, reinventandoli. Lo spazio post-it č uno spazio aperto che riesce ad adottare forme differenti da quelle esclusive per le quali č stato pensato, gli spazi postit mettono in scena delle relazioni in pubblico, delle forme abitative, delle strutture di scambio e di commercio di una comunitŕ in movimento.
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2

De Luca, Giuseppe. « Nuovi modelli dell'abitare e spazi di prossimità nella riorganizzazione della struttura della città ». TERRITORIO, no 98 (mars 2022) : 55–61. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098009.

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Résumé :
L'articolo muove dalla rilettura degli effetti della pandemia da Covid-19 sulle città, interrogandosi sulle modalità con cui questa ha messo in discussione sia lo spazio organizzativo dell'abitare, sia lo spazio pubblicorelazionale, così come anche le dinamiche di condivisione degli spazi interni alle abitazioni, ma al contempo reinterpretando lo spazio pubblico quale estensione di spazi privati per garantire servizi collettivi. L'articolo ragiona su due proposte: una centrata sull'Harmonic Innovation Living, in corso di applicazione nel comune di Falerna, in Calabria; l'altra sui dispositivi progettuali di riorganizzazione della struttura urbana della Città Metropolitana di Firenze, attraverso il Piano territoriale metropolitano in corso di redazione, che introduce il concetto di ‘piattaforma' di intervento per ridefinire mobilità e servizi di prossimità.
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3

Kaës, René. « Note sugli spazi della realtà psichica e il malessere in tempo di pandemia ». INTERAZIONI, no 2 (novembre 2022) : 13–41. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-002002.

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Résumé :
Durante i 55 giorni di confinamento imposti in Francia dalle autorità come misura di protezione dal contagio dal virus Covid-19, dal 13 marzo all'11 maggio 2020, ho preso degli appunti, a caldo, e poi li ho rilegati facendo molti tagli e cuciture. Il mio intento era di aprire qualche via di riflessione sull'impatto di questa pandemia sui tre principali spazi della realtà psichica di cui ho definito formazioni e processi: lo spazio intrapsichico, appartenente ai soggetti considerati nella loro singolarità; lo spazio intersoggettivo, relativo ai legami che i soggetti stabiliscono con altri soggetti; lo spazio degli insiemi plurisoggettivi di cui i soggetti sono membri, come le famiglie, i gruppi e le istituzioni. Questi spazi non sono impermeabili gli uni con gli altri, sono porosi, in un rapporto di interferenza e trasformazione reciproca. Ed è proprio sui flussi della realtà psichica tra questi spazi in questo periodo di pandemia che porto la mia attenzione.
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4

Brignoli, Chiara. « Costruire spazio pubblico con la cultura ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 70–72. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093011.

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Résumé :
L'attivazione di pratiche di partecipazione a Romano di Lombardia è descritta nella sua capacità di ripensare le forme e i modi degli spazi e delle attività culturali all'interno della città. Gli eventi e le iniziative, nati da percorsi di cittadinanza attiva che hanno saputo coinvolgere e valorizzare in prima persona i giovani, hanno funzionato da innesco per la costruzione di spazio pubblico attraverso la riqualificazione di luoghi prima abbandonati o la riqualificazione di spazi esistenti.
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5

Dessì, Valentina. « Scuole all’aperto di ieri e di oggi. » Contesti. Città, territori, progetti 1, no 1 (27 octobre 2022) : 140–57. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13589.

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Résumé :
L’esperienza delle open-air school ci ricorda che lo spazio esterno di pertinenza della scuola, se progettato assieme all’edificio, diventa parte integrante dell’attività didattica, come evidenziato nei primi due casi studio riportati, la Casa del Sole e la Rinnovata Pizzigoni entrambe a Milano. Per troppi anni si è persa la consapevolezza della risorsa spazio-esterno-scolastico. Fortunatamente sempre più comunità scolastiche sono coinvolte nella realizzazione di spazi attrezzati nei cortili, convinte che la didattica a contatto con la natura offra opportunità di stimolo per tutti gli studenti che apprendono fin da piccoli il rispetto per la natura. Gli esempi riportati della scuola Marymount di Roma e Dante Alighieri a Milano ci fanno ragionare su come valorizzare lo spazio esterno a disposizione attraverso l’individuazione di nuove funzioni e il lavoro sulle superfici e le attrezzature.
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6

Olivi, Alessandra. « Oltre il parco e l'orto urbano. Spazio pubblico in movimento e nuovi immaginari urbani ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 98 (juillet 2012) : 60–72. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098005.

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Résumé :
Nei processi di produzione dello spazio urbano trovano espressione non solo le forme del potere, ma anche quelle del contro-potere. La cittŕ pianificata si trasforma in incubatrice di azioni civiche di resistenza che, dando vita a nuovi spazi ibridi, destabilizzano il paesaggio urbano. Č questo il caso dell'esperienza del Huerto del Rey Moro di Siviglia che si analizza nel presente contributo. Qui, l'allestimento di orti urbani comunitari risponde a una nuova modalitŕ di spazio pubblico che, coniugando il metabolismo ambientale a quello sociale, contribuisce a plasmare nuovi immaginari urbani.
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7

Caglioni, Valentina. « La "mancanza" di gioco nelle strutture perverse ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 1 (juin 2021) : 72–90. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001005.

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Résumé :
In questo articolo, l'autrice, propone una ipotesi teorica con cui potersi muovere negli angusti spazi che si avvertono nella terapia con i pazienti con struttura perversa. L'autrice, dopo aver meglio delineato il paziente con strutturazione perversa a cui si riferisce, propone di pensare a questi pazienti come a persone che "non hanno abbastanza gioco", così come si può dire di una vite che non gira bene perché "non ha gioco", non ha spazio sufficiente per poter dispiegare il proprio movimento naturale. Riferendosi alla concezione del gioco di Winnicott, inteso nel suo doppio statuto di spazio che permette il gioco e contemporaneamente di gioco che avviene in quello spazio, l'autrice propone di pensare ai tipici meccanismi perversi di controllo dell'oggetto, manipolazione, costruzione di una neo-realtà, ecc. come tentativi di ripristinare il proprio movimento psichico che non ha potuto dispiegarsi a sufficienza nell'esperienza psichica del soggetto e che si sclerotizza pervertendosi, ripiegandosi all'interno. L'autrice porta un caso clinico a sostegno di questa ipotesi di lavoro sottolineando alcuni aspetti che caratterizzano l'esperienza perversa, in particolare un tipo di abuso psichico che non permette una buona espressione dell'aggressività con un conseguente ripiegamento verso l'interno dello spazio potenziale e d'azione del soggetto.
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8

Montebelli, Stefania. « Il territorio come spazio della creatività sociale. Un esempio di laboratorio per una "città accogliente" ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2021) : 40–55. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa10030.

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Résumé :
L'attuale tendenza della trasformazione urbana non interessa più solo l'espansione dei centri urbani, quanto piuttosto la riconversione del patrimonio esistente. Lo spazio urbano è discontinuo, composto di luoghi che il tempo ha posto vicino, spesso senza alcuna pianificazione, a dimostrazione che l'evoluzione della territorialità è più rapida di quella del territorio che ne conserva le rimanenze materiali. Vengono a formarsi, così, degli spazi interstiziali nella trama urbana che solo la creatività sociale può reinserire nella progettualità di un contesto abitato e vitale, risignificandoli di nuova funzione. Questa dovrebbe essere vista come un'urgenza perché, sia che la territorializzazione riguardi la conquista di spazi extraterritoriali, che quelli interni al proprio territorio, lo spazio urbano abbandonato rappresenta una sorta di minacciosa indeterminatezza che può arrivare ad essere de-strutturalizzante per il tessuto territoriale, così come per l'identità collettiva. La creatività risulta essere, quindi, una strategia territorializzante attraverso cui la società educa alla cittadinanza attiva reificando, significando e funzionalizzando gli spazi del suo vivere, autorappresentandosi.
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9

Bracchi, Paola. « Dall'ibridazione tipologica dello spazio pubblico alle fruizioni urbane ibride ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 115–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056019.

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Résumé :
Č ancora possibile parlare di spazio pubblico oggi? Se per spazio pubblico si fa riferimento ai modelli tradizionali di piazza, strada e parco, coincidenti allo spazio aperto, allora č possibile affermare che lo spazio pubblico č ormai obsoleto, cristallizzato in un immagine non piů rispondente alle necessitŕ contemporanee. La staticitŕ presupposta dalle figure archetipe oggi non č piů valida, tempo e spostamento sono fattori a cui il progetto deve far riferimento. Č necessaria un'innovazione tipologica dello spazio pubblico, in grado di interpretare complessitŕ, dinamicitŕ e stratificazione della cittŕ contemporanea. Tale innovazione passa indubbiamente attraverso l'ibridazione dei tipi tradizionali: un'evoluzione trasversale tra le tipologie dello spazio pubblico, tra tipologie dello spazio pubblico e spazio abitato e tra tipologie ibride ed usi urbani.
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10

Grassi, Ludovica. « Oltre lo spazio, il tempo. Temporalità nello spazio familiare ». INTERAZIONI, no 2 (décembre 2016) : 90–104. http://dx.doi.org/10.3280/int2016-002009.

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Thèses sur le sujet "Lo spazio"

1

De, Leo Rocco. « Spazio vissuto e spazio rappresentato ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1858.

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Résumé :
2012-2013
Autobiography is a highly problematic genre whose main features are commonly considered memory, experience and identity. Nonetheless, there is also an inevitably degree of fiction-making concerned with the autobiographical act, as most autobiographies are inspired by a creative, and therefore fictional, impulse to select only those events and experiences in the writer’s life that build up an integrated pattern. As such, this encourages questions about fact and fiction, about the relations between reality and the text, and about origins: in this sense, there is a necessary link between the conditions – political, economic, and social – in which writers find themselves and the kinds of stories they choose to tell. The space they inhabit and the accrued meanings of space and time play a constitutive role in their narratives; but space is not given: it is culturally constructed or produced, it incorporates temporal change. The progresses in technology, the new media and migrations have finally led to «time-space compression», and to the concept of nonplaces, where the individual is out-of-the-world. In this sense, Canada perfectly represents what it means to live in a «third space» of in-betweenness: so, we will see how German-Canadian writer Frederick Philip Grove avoids categorization of literary nationalism locating himself in an isolated and paradigmatic position between literatures; we will appreciate Mordecai Richler, whose irony is crucial in order to describe the moments and spaces given to a Canadian Jew in Montreal’s ghetto; finally, we will look at Michael Ondatjee’s continuous references to the cultural and political situation in Sri Lanka, and how he uses these connections to build a sort of third-person autobiography through which he can recover the memory of the places from his Ceylonese childhood. At the end of this analysis, it will be clear how many difficulties the autobiographical impulse has to face, how many parameters it has to respect, and how much truth and fiction influence and corrupt each other. [edited by author]
XII n.s.
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2

Giancecchi, Fabiana. « L'architettura dello spazio interno ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3896/.

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3

Bentini, Alessandro. « Lo spazio collettivo dell'architettura ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5580/.

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4

PERUGINI, ALICE. « Mimesi e osmosi : spazio turistico e spazio urbano : il turismo balneare come laboratorio insediato ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/11578/278099.

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5

D'Alonzo, Andrea. « Lo spazio dodecaedrico di Poincaré ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9447/.

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Résumé :
Si descrive lo spazio di Poincaré tramite la sua descrizione come dodecaedro con identificazioni sul bordo. A tal proposito sono analizzate le proprietà di gruppo su S^3 (quaternioni) e le proprietà dei politopi regolari in 4 dimensioni. Infine sono calcolati gruppo fondamentale e omologia dello spazio, si dimostra che è una sfera d'omologia e vengono descritte le sue principali proprietà ponendo l'accento sull'importanza storica e matematica di questo spazio.
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6

Cicolini, Simone. « Spazio-tempo di De Sitter ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14604/.

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Résumé :
La presente tesi è un elaborato sulla teoria della Relatività Generale. Nel capitolo 1 si introduce la teoria, partendo dai difetti della teoria della Relatività Ristretta e dal Principio di Equivalenza, l'essenza della Relatività Generale, fino ad arrivare alla struttura delle equazioni di campo di Einstein. Nei capitoli 2 e 3 evidenzieremo come le ipotesi di simmetria sferica ci condurranno a due importanti soluzioni delle equazioni di Einstein, dovute a Schwarzschild e a de Sitter. Nel capitolo 2 si studierà la soluzione di Schwarzschild, dando particolare attenzione al legame tra le singolarità della soluzione e la scelta del sistema di coordinate. Il capitolo 2 farà da guida per la costruzione della soluzione di de Sitter in coordinate statiche, che verrà trattata nel capitolo 3 dopo una breve introduzione alla costante cosmologica.
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7

CAPPELLOTTO, Anna. « Durs Grünbein : poetiche dello spazio ». Doctoral thesis, --, 2012. http://hdl.handle.net/10278/41666.

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Résumé :
La mia dissertazione è dedicata allo studio degli spazi e dei luoghi nell’opera del poeta tedesco Durs Grünbein. Il primo capitolo è focalizzato sulla «Raumtheorie» a partire da alcuni pensatori classici dal XX secolo fino ai giorni nostri e va a costituire una base metodologica per la successiva analisi dell’opera grünbeiniana. Esso si chiude con un tentativo di applicare gli studi sullo spazio, in particolare il cosiddetto spatial turn, alle scienze letterarie. La tesi si sviluppa successivamente secondo un criterio tematico: il secondo capitolo passa in rassegna i testi avvalendosi delle categorie tratteggiate nella prima parte della mia tesi (eterotopie, nonluoghi, luoghi di memoria), mentre il terzo capitolo si concentra su alcune poetiche spaziali grünbeiniane come quella del confine, sull’esempio del poemetto su Cartesio ‒ e si conclude con una possibile lettura post-DDR dell’opera. Il quarto capitolo studia il topos acquatico: dopo aver fatto luce su una linea di continuità che porta Grünbein alla costante tematizzazione dell’acqua come luogo ne ho studiato il valore sia poetico che poetologico, nonché la sua vicinanza al mito (Atlantide) e, attraverso di esso alla recente «deutsch-deutsche Geschichte».
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8

Vacirca, Silvia <1981&gt. « Stanley Kubrick : architetture dello spazio ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3058/1/vacirca_silvia_tesi.pdf.

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9

Vacirca, Silvia <1981&gt. « Stanley Kubrick : architetture dello spazio ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3058/.

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10

Lazzarini, Giulia <1985&gt. « Luigi Nono : spazio e composizione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6529/1/lazzarini_giulia_tesi.pdf.

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Résumé :
Architettura e musica. Spazio e tempo. Suono. Esperienza. Queste le parole chiave da cui ha preso avvio la mia ricerca. Tutto è iniziato dall’intuizione dell’esistenza di un legame tra due discipline cui ho dedicato molto tempo e studio, completando due percorsi accademici paralleli, la Facoltà di architettura e il Conservatorio. Dopo un lavoro d’individuazione e analisi degli infiniti spunti di riflessione che il tema offriva, ho focalizzato l’attenzione su uno degli esempi più emblematici di collaborazione tra un architetto e un musicista realizzatasi nel Novecento: Prometeo, tragedia dell’ascolto (1984), composta da Luigi Nono con la collaborazione di Massimo Cacciari e Renzo Piano. Attraverso lo studio di Prometeo ho potuto affrontare la trattazione di molte delle possibili declinazioni del rapporto interdisciplinare tra musica e architettura. La ricerca si è svolta principalmente sullo studio dei materiali conservati presso l’Archivio Luigi Nono e l’archivio della Fondazione Renzo Piano. La tesi è organizzata in tre parti: una prima parte in cui si affronta il tema del ruolo dello spazio nelle opere di Nono precedenti a Prometeo, facendo emergere l’importanza dell’ambiente culturale e sonoro veneziano; una seconda parte in cui si approfondisce il processo compositivo che ha portato alle rappresentazioni di Prometeo a Venezia, Milano e a Parigi; una terza parte in cui si prende in considerazione quanto avvenuto dopo Prometeo e si riflette sui contributi che questa esperienza può portare alla progettazione di spazi per la musica, analizzando diversi allestimenti dell’opera senza arca e prendendo in considerazione i progetti dell’auditorium dell’International Art Village di Akiyoshidai e della sala della nuova Philharmonie di Parigi. Lo studio dell’esperienza di Prometeo ha lo scopo di stimolare la curiosità verso la ricerca e la sperimentazione di quegli infiniti possibili della composizione architettonica e musicale di cui parla Nono.
Architecture and music. Space and time. Sound. Experience. These are the key words on which my research is based. It all started from the intuition of the existence of a link between two disciplines to which I have devoted much time and study, along two parallel academics paths: the school of architecture and the conservatory. After a long process of identification and analysis of the infinite possible approaches to the topic, I chose to focus on one of the most emblematic example of collaboration between an architect and a musician of the twentieth century: "Prometeo, tragedia dell'ascolto” (1984), composed by Luigi Nono in collaboration with Massimo Cacciari and Renzo Piano. Through the study of Prometeo, I was able to deal with many possible interpretations of the interdisciplinary relationship between music and architecture. The research was mainly carried out by analysing the writings of Nono and by studying the documents stored at Archivio Luigi Nono and Fondazione Renzo Piano. The dissertation consists of three parts: the first part deals with the role of space in Nono's works preceding the Prometeo, highlighting the importance of cultural and sound environment in Venice; the second part explores the composition process that led to the set-up Prometeo in Venice, Milan and Paris; the third part deepens what happened after Prometeo, and reflects on the contributions that this experience can give to the design of spaces for music, analysing different setups of the play without the ark, and studying the projects of Akiyoshidai's International Art Village and the concert hall of the new Philharmonie in Paris. The study of the experience of Prometeo aims to encourage the curiosity to research, and the experimentation of those 'infiniti possibili' of the architectural and musical composition mentioned by Nono.
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Livres sur le sujet "Lo spazio"

1

Bianchi, Giovanna, Tiziana Lazzari et Maria Cristina La Rocca, dir. Spazio pubblico e spazio privato. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116023.

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2

Underground, Cappella, dir. Spazio. Torino : Lindau, 2002.

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3

1910-, Carli Enzo, Fagioli Marco, Gurrieri Francesco et Palazzo Piccolomini (Pienza Italy), dir. In spazio. Firenze : Edizioni Polistampa, 1996.

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4

Spazio privato e spazio pubblico nella città romana. [Rome] : Ecole française de Rome, Palais Farnèse, 1995.

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5

Lozato-Giotart, Jean-Pierre. Geografia del turismo : Dallo spazio visitato allo spazio consumato. Milano : Franco Angeli, 1990.

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6

Semellini, Odoardo. Fumetteria dello spazio. Milano : UNICOPLI, 2001.

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7

Centro italiano Arte contemporanea (Foligno, Italy), dir. Spazio, tempo, immagine. Milano] : Skira, 2009.

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8

Brook, Peter. Lo spazio vuoto. Roma : Bulzoni, 1998.

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9

Semellini, Odoardo. Fumetteria dello spazio. Milano : UNICOPLI, 2001.

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10

Spazio, luce, architettura. Prato, Italy?] : Noèdizioni, 2009.

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Chapitres de livres sur le sujet "Lo spazio"

1

Bianchi, Giovanna, Cristina La Rocca et Tiziana Lazzari. « Introduzione ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 9–16. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116177.

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2

Nelson, Janet Laughland. « Public Space and Private Space : some historical evidence ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 19–35. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116178.

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3

Machado, Carlos. « The aristocratic domus of late antique Rome : public and private ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 37–57. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116179.

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4

Loré, Vito. « Spazi e forme dei beni pubblici nell’alto medioevo. Il regno longobardo ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 59–87. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116180.

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5

Gasparri, Stefano. « Gli spazi del vescovo ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 89–106. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116181.

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6

Fiocchi Nicolai, Vincenzo. « Le chiese rurali di committenza privata e il loro uso pubblico (IV-V secolo) ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 107–44. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116182.

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7

Augenti, Andrea. « Architetture del potere : i palazzi urbani tra tarda Antichità e Medioevo ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 147–71. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116183.

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8

Le Jan, Régine. « Lieux de pouvoir et espace public dans la Germanie du VIIIe siècle : Publice/publicus dans les actes diplomatiques ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 173–98. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116184.

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9

Santangeli Valenzani, Riccardo. « Spazi privati e funzioni pubbliche nell’edilizia residenziale altomedievale ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 199–211. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116185.

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10

Lazzari, Tiziana. « Gli spazi delle famiglie fra dimensione privata e rappresentazione pubblica ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 213–31. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116186.

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Actes de conférences sur le sujet "Lo spazio"

1

Alfano, Anita, Paola Sarti, Ludovico Bernasconi, Elisabetta Rurale, Michela Sala, Luigia Sironi, Mario Zannoni, Andrea Bernagozzi et Luca Montani. « Spazio allo Spazio ». Dans Symposium on Space Educational Activities (SSAE). Universitat Politècnica de Catalunya, 2022. http://dx.doi.org/10.5821/conference-9788419184405.030.

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Résumé :
“Spazio allo Spazio", active since 2010, involves students aged 5 to 20. This educational project was launched by a group of Italian teachers from the Lower Secondary School Fermi in Villasanta who believed Space exploration could be an efficient way to convey the idea that the extraordinary experience of the astronaut, who on the International Space Station must acquire new skills and be able to dominate a challenging and unpredictable context, similar to a disabled person's routine in daily life. This was a winning choice because gradually international institutions promoted similar initiatives. The central theme of space exploration is used to promote values of sustainability, equity and diversity, allowing students to become acquainted with the world of astronauts while facing subjects related to integration and disability. Several national and international universities and institutions, at the forefront of scientific research, have contributed to this project. The main topics of the project are: 1) Space exploration: the astronaut's experience is the starting point for lessons, cultural exchanges, lectures and interdisciplinary strategies to raise awareness about humans in space, the international cooperation for the International Space Station, physical training, technical, scientific and cultural preparation. 2) Career orientation: meetings with experts in different fields, from Science, Technology, Engineering, Mathematics to Arts and Physical Education, help students achieve better knowledge of themselves, their potential and limits acquiring skills in scientific research methodology in a multilingual environment. 3) Inclusion: as astronauts experience the limits of gravity and disability in Space, students can face their limits, through experiences of adapted physical activity, addressing issues related to the integration and insertion of people with different skills in school and society. 4) Team building: starting from the example of collaboration which takes place in space missions and scientific research, students are encouraged to experience teamwork. This is true for the teachers too, thanks to the strengthening of cooperative teaching, in the sharing of resources and good practices as well as in the implementation of innovative forms of communication and multimedia documentation. The project aims at making students able to face new and more advanced educational challenges and cognitive objectives, developing work strategies by transferring already tested approaches and processes to new situations. This is noticeable in the more self-conscious choices that former students have made about their future. An example is illustrated by an ex-student who directed his training path in the Science and Engineering field
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2

Ferrighi, Alessandra. « Citta', spazio e tempo : l’applicazione di un HGIS per la storia urbana ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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Résumé :
La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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Bombaci, Ornella, et Andrea Torre. « Alenia Spazio research activities on SAR interferometry ». Dans Satellite Remote Sensing II, sous la direction de Giorgio Franceschetti, Christopher J. Oliver, James C. Shiue et Shahram Tajbakhsh. SPIE, 1995. http://dx.doi.org/10.1117/12.227147.

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Leone, Vittorio, et Raffaella Lovreglio. « Gli incendi nello spazio rurale : un disastro annunciato ». Dans Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.046.

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Di Giacomo, Tullia Valeria. « Riconnettere i percorsi della memoria per valorizzare e salvaguardare : la riqualificazione del corridoio fluviale dell’Aniene ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7968.

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Résumé :
I territori attuali, spesso frammentati dal crescente e incontrollato consumo di suolo hanno bisogno di una pianificazione che ristabilisca la continuità dei luoghi contribuendo a tessere nuove relazioni, intese come legami fisici o immateriali, ed eventualmente ricostruire preesistenti legami di senso depauperati o eliminati. Come mostrato dal crescente uso dei moderni strumenti di comunicazione che altro non fanno che creare delle reti per facilitare la comunicazione e il collegamento tra persone nello spazio digitale, allo stesso modo rimane evidente la necessità di creare delle reti di collegamento nello spazio fisico: collegando i diversi paesi, collegando gli abitanti gli uni agli altri, collegando gli abitanti con il territorio e le sue risorse storiche e ambientali. In misura ancora più marcata, si ritrova l’urgenza di restituire un senso ad alcuni luoghi che hanno subito una trasformazione e una perdita di ruolo, di uso, di cura e quindi di dignità. Il caso di studio si colloca a Roma, lungo il corso del fiume Aniene, nel corridoio fluviale che ancora sopravvive all’aggressione del consumo di suolo e che tuttavia necessita di particolari attenzioni verso la protezione della risorsa ambientale e verso la protezione dai rischi connessi dalla presenza del corso d’acqua a ridosso di zone anche fortemente urbanizzate. L’obiettivo è quello di ricucire la frammentazione urbana e impedire l’ulteriore consumo di suolo lungo questi spazi aperti che sono il risultato di interventi di urbanizzazione, i cosiddetti “vuoti” di risulta, gli SLOAP (Space Left Over After Planning).
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Crupi, Valentina. « Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente : l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

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Résumé :
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
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BAIOCCHI, G., et W. DEININGER. « Review of plasma propulsion developments at BPD Difesa e Spazio ». Dans 21st International Electric Propulsion Conference. Reston, Virigina : American Institute of Aeronautics and Astronautics, 1990. http://dx.doi.org/10.2514/6.1990-2559.

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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano et Alessandro Micucci. « Le trasformazioni dello spazio urbano : la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Résumé :
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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Burgio, Gianluca, et Giovanna Acampa. « Paradigmi relazionali nello spazio urbano : il caso-studio del centro storico di Palermo ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8031.

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Résumé :
In questo scritto analizzeremo le modalità attraverso le quali vengono sovvertite, con piccole azioni dei cittadini, le regole che disciplinano gli spazi urbani. Partendo dal caso studio del centro storico di Palermo illustreremo come la “conquista” anche temporanea, di strade e piazze possa permettere una rivitalizzazione ed una rivalutazione dei luoghi. Il nostro interesse è rivolto a comprendere come si siano sviluppati processi di ri-conquista dello spazio urbano, che hanno permesso di “addomesticare” alcuni spazi della città, modificando usi e configurazioni comuni, che estrapolati dal contesto abituale sono stati inseriti in nuove relazioni. La scelta di prendere Palermo come caso studio deriva da alcune caratteristiche di questa città: la prima caratteristica può essere individuata nelle sue radici storico-culturali che in qualche modo favoriscono l’insediamento di nuove comunità; l’altra caratteristica è che le forme di scambio con abitanti di diverse culture avvengono, non in periferia, ma in centro. Questo rende la città siciliana un caso non unico ma atipico nel panorama europeo, dove si tende ad avere una spinta centrifuga e quindi una emarginazione delle popolazioni non locali e dei ceti meno abbienti. Da questo punto di vista il centro di Palermo può essere considerato come una sorta di spugna, che riesce non solo ad assorbire nuove comunità ma anche ad attrarre esponenti del ceto sociale medio. A differenza di altre città europee, dove si sono innescati processi di gentrification grazie agli interventi strutturali promossi dalla pubblica amministrazione, a Palermo il processo di riqualificazione è dovuto a piccole azioni promosse dai residenti. L’inversione della tendenza degenerativa che era in atto e l’inversione dell’andamento dei valori immobiliari non è dovuta quindi ad una politica integrata, quanto alla libera iniziativa delle fasce sociali più deboli. In this script we’ll describe the everyday,little actions of the citizens that break the rules of the urban areas’ organization. Starting from the Old Town of Palermo, that we used as the example in our analysis, we’ll show how the “conquest”, even just temporary, of streets and squares could achieve a revitalization and a revaluation of quarters. Our focus is on understanding how revitalization/ re-conquest of urban areas has taken place. By altering people preconcieved ideas of areas of the city, this process achived the “domestication” of some areas that, out of their usual context, are inserted in new relations. Our choice to take Palermo as example derives from some typical characteristics of this city: the first one is due to its historical-cultural origins which, in some way, favor the settlement of new comunities; the second is that the way of live among population of different cultures develops in the centre of the city, not in the suburbs. These features make Palermo not unique, but atipical compared to the rest of Europe where immigrants and lower-class people, are generally forced to the external areas of towns. From this point of view we can imagine Palermo’s Old town as a sponge which is able not just to absorb new comunities, but also to attract people from the middle classes. In European cities gentrification processes are started thanks to projects realized by the Public Administrations, On the contrary in Palermo this process generates from actions of the inhabitants themselves. The change of degenerative trend and the increasing value in the Real Estate Market is therefore not caused by a political action, but thanks to the initiative of the lower class.
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DEININGER, W., et M. ANDRENUCCI. « A review of electric propulsion activities at BPD Difesa e Spazio and Centrospazio ». Dans 29th Joint Propulsion Conference and Exhibit. Reston, Virigina : American Institute of Aeronautics and Astronautics, 1993. http://dx.doi.org/10.2514/6.1993-1938.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Lo spazio"

1

Klein, Stanley A. Spatio-Temporal Masking : Hyperacuity and Local Adaptation. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, février 1992. http://dx.doi.org/10.21236/ada246953.

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2

Groves, Jay. Interrogating Spatio-Mechanical EphA2 Signaling in Cancer. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, mars 2012. http://dx.doi.org/10.21236/ada567274.

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3

Megret, Remi, et Daniel DeMenthon. A Survey of Spatio-Temporal Grouping Techniques. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, août 2002. http://dx.doi.org/10.21236/ada459242.

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4

Riecke, H. Stability and dynamics of spatio-temporal structures. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), mars 1993. http://dx.doi.org/10.2172/6803932.

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5

Jayaprakash, C., et F. Hayot. Turbulence and spatio-temporal chaos. Final Report. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), juin 1995. http://dx.doi.org/10.2172/68243.

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6

Rex, David. Object Parallel Spatio-Temporal Analysis and Modeling System. Portland State University Library, janvier 2000. http://dx.doi.org/10.15760/etd.1277.

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7

Azad, Abul Kalam. Dominating the Electromagnetic Spectrum with Spatio-Temporal Modulated Metasurfaces. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), février 2019. http://dx.doi.org/10.2172/1494450.

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8

Peterfreund, N. Robust tracking with spatio-velocity snakes : Kalman filtering approach. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), juin 1997. http://dx.doi.org/10.2172/631266.

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9

Stockinger, Kurt, et Kesheng Wu. Improved searching for spatial features in spatio-temporal data. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), septembre 2004. http://dx.doi.org/10.2172/833576.

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10

Mohan, Pradeep, Shashi Shekhar, James A. Shine et James P. Rogers. Cascading Spatio-temporal Pattern Discovery : A Summary of Results. Fort Belvoir, VA : Defense Technical Information Center, janvier 2010. http://dx.doi.org/10.21236/ada543073.

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