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Articles de revues sur le sujet « Livelli essenziali delle prestazioni »

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D'Emilione, Matteo, Marina De Angelis, Giovanna Giuliano et Matteo Luppi. « I livelli essenziali alla prova dell’attuazione delle misure di contrasto alla povertà ». Sinappsi 12, no 1 (2022) : 62–79. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-4.

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Résumé :
L’articolo analizza le modalità attuative dei servizi locali nell’implementazione delle recenti misure di contrasto alla povertà intese come livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Utilizzando i dati di una recente indagine Inapp sui tre livelli di governo principali rispetto alle misure in esame, ATS - Servizi sociali comunali - CPI, si analizzano i modelli attuativi messi in pratica a livello territoriale. La lettura congiunta delle tre istituzioni coinvolte suggerisce che un approccio di integrazione sistemica nella gestione dei servizi rappresenta un punto di forza anche in ottica Lep. ******* EN: The article analyses how local authorities engaged in implementing measures to fight against poverty in Italy deal with ensuring minimum standards of performance. Using data from a recent Inapp survey, carried out on municipal social services, Local social planning institutions and public employment services, the implementation models put into practice are analysed. The joint analysis of the three different experiences suggests that an integrated management approach constitutes a strength, also, ensuring minimum standards of performance.
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Pascali, V. L., E. Bottone et Angelo Fiori. « Problemi bioetici, deontologici e medico-legali della medicina perinatale ». Medicina e Morale 41, no 1 (28 février 1992) : 43–58. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1113.

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Résumé :
I quattro livelli (tecnico-professionale in senso stretto, giuridico, deontologico e bioetico) nei quali si inscrive il rapporto medico-paziente comportano problemi diversi nel consenso informato e nelle prestazioni per la diagnosi e cura delle malattie fetali e di quelle del neonato. Di tali problemi, esaminati principalmente nell'ottica delle norme giuridiche e deontologiche italiane, gli autori tracciano le linee essenziali.
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3

Buzzacchi, Camilla. « Energia e ambiti materiali connessi : la lettura della Corte costituzionale ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 3 (novembre 2011) : 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003007.

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Résumé :
La giurisprudenza della Corte costituzionale in tema di energia sta mettendo in evidenza, a partire dal 2004, un complesso di interessi che sono coinvolti dalle decisioni energetiche, talvolta prevalendo sull'interesse alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, talvolta recedendo rispetto ad esso. Si tratta degli ambiti tutela dell'ambiente, della tutela del paesaggio, della tutela della salute, della tutela della concorrenza, dei livelli essenziali delle prestazioni, della sicurezza: il contributo analizza singolarmente i vari ambiti materiali interessati dalle decisioni di Stato e Regioni in materia di energia, indicando il bilanciamento che di essi č stato effettuato da parte della Corte costituzionale.
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Ferri, Gaetana, Franco Fucilli, Gioacchino De Sandoli, Sarah Guizzardi, Carla Campagnoli et Romano Marabelli. « Il performance management nell'area della sanit&agrave ; pubblica veterinaria e sicurezza degli a ». MECOSAN, no 121 (septembre 2022) : 123–55. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-121oa13862.

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A partire dal 2007 è stata avviata dal Ministero della Salute, nell'ambito delle procedure del Comitato LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) per l'appropriatezza, l'efficienza e la congruità delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), una valutazione annuale, tramite indicatori quali/quantitativi, dell'efficienza operativa dei Servizi regionali di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. Nel presente lavoro sono descritti i principi di riferimento, le modalità e gli aspetti più significativi emersi nel corso di tale esperienza durata oltre un decennio.Il sistema di valutazione ha contribuito all'evoluzione del processo di programmazione, a livello nazionale, regionale e locale, e ha avuto evidenti riflessi positivi mostrandosi come un punto di riferimento per quantificare le risorse umane e strumentali, e per la capacità di laboratorio, contribuendo alla chiarezza e coordinamento delle amministrazioni sanitarie sugli obiettivi operativi valutati.L'adozione di un articolato strumento di management ha inoltre offerto utili informazioni ai decisori (policy-makers) nella fase di contrazione del finanziamento e di ricambio generazionale che ha interessato il SSN dal 2008, e che si protrae tuttora1. 1 4° Rapporto GIMBE sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Fondazione GIMBE: Bologna, giugno 2019; pp. 64-65. Recuperato da: https://salviamossn.it/var/uploads/contenuti/allegati/4_Rapporto_GIMBE_Sostenibilita_SSN.pdf.
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Mazzitelli, Alessandro. « Il Reddito di Cittadinanza, tra luci e ombre, strumento di rinnovato Welfare e di eguaglianza sostanziale. I "Livelli essenziali delle prestazioni" quale parametro ulteriore correlato ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (juillet 2019) : 119–42. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2019-001006.

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De Cristofaro, Ernesto. « La sovranità nei corsi di Foucault al Collège de France ». Italian Review of Legal History, no 8 (21 décembre 2022) : 313–40. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19256.

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Tra i temi di carattere giuridico e politico quello della sovranità è il più presente nei corsi che Michel Foucault ha tenuto presso il Collège de France dal 1970 al 1984. L’insegnamento presso questa istituzione – intitolato, nel suo caso, Storia dei sistemi di pensiero - obbedisce a regole particolari. Una tra queste è l’obbligo gravante sui docenti a non riproporre, di anno in anno, lo stesso corso di lezioni svolte in precedenza, ma di cambiare argomento. Al netto di questa clausola, negli anni che vanno dal 1973 al 1979, Foucault si occupa ripetutamente e intensamente di questioni che hanno una connessione molto esplicita e diretta con la dimensione del potere. Alcuni dei corsi tenuti costituiscono la base di opere che egli pubblica in questo periodo come Sorvegliare e punire o La volontà di sapere. È, certamente, all’interno dei corsi che si viene profilando l’idea del potere che attraversa la sua ricerca in questa fase temporale ed è grazie a questo laboratorio trasparente del suo lavoro che è possibile seguire l’analisi e la rielaborazione che egli svolge sull’argomento “sovranità”. Sebbene questo termine non sia mai espressamente presente nei titoli delle annualità didattiche, molte delle lezioni che impegnano l’insegnamento affidato a Foucault convergono su questa categoria. Foucault riceve dalla teoria giuridica e dalla politologia una parola alla quale si attribuisce pacificamente un preciso significato. Il titolare del potere sovrano è rappresentato, da una lunghissima e importante tradizione, come colui attorno al quale ruota il funzionamento dello Stato. Il sovrano è posto “in alto” e “al centro” della mappa del potere come il punto a partire dal quale e verso il quale si muovono tutti gli ingranaggi essenziali che fanno funzionare la macchina statuale. Inoltre, il sovrano è colui che esercita il proprio potere attraverso l’uso di una forza eminente, idonea a far rispettare le leggi, mantenere l’ordine e inibire qualunque ipotesi di sedizione. Foucault intende, viceversa, mettere in discussione questa lettura. L’itinerario che egli segue punta verso una fenomenologia dei rapporti di potere colti nella loro multiformità e disseminazione. Si tratta di osservare il potere rinunciando alla prospettiva della verticalità, come se esso fosse collocato presso una sola sede, alla prospettiva della patrimonialità, come se esso fosse posseduto esclusivamente da qualcuno e, infine, alla prospettiva della repressione, come se l’unica lingua che esso sapesse parlare fosse quella dell’intimidazione, della sanzione e delle armi. Per rileggere il potere bisogna, al contrario, studiarne il funzionamento presso apparati parziali della società, distribuiti trasversalmente e in grado di implementare una tecnologia che non si fonda sull’interdizione ma, al contrario, sulla sollecitazione della disciplina. Lungo il suo itinerario Foucault incontra lo sviluppo storico della penalità, nel cui perimetro viene sviluppandosi un potere fortemente individualizzante, capace di perseguire un incasellamento degli individui che si serve di molteplici tecniche di osservazione e descrizione operanti a vari livelli della struttura sociale; la storia della psichiatria, grazie alla quale la distinzione normale/anormale, e le conseguenti misure di monitoraggio e controllo della condotta deviante, hanno potuto avvalersi dell’uso di parametri “scientifici” e, pertanto, più cogenti; infine, la biopolitica, che ha ricollocato il tema della sottoposizione dei corpi a regole e vincoli, in vista della massimizzazione delle loro prestazioni, dalla scala degli individui a quella delle popolazioni, lasciando apparire dietro la figura tralatizia del sovrano che esprime la propria egemonia decidendo chi possa vivere e chi debba morire, l’immagine assai più concreta del potere anonimo delle regole di alimentazione, igiene e profilassi che stabiliscono come un’intera collettività debba essere curata e protetta.
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Loschiavo, Carmelo. « L'approvazione e il rimborso delle nuove procedure di aferesi terapeutica ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 4_suppl (23 juillet 2013) : S65—S67. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1095.

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L'aferesi terapeutica, riconosciuta come terapia essenziale in molte procedure terapeutiche e presente nelle Linee Guida di diverse Società Scientifiche, in Italia non ha una normativa adeguata alle esigenze moderne, al contrario di quanto avviene in molti paesi occidentali. La lacuna del Sistema Sanitario Nazionale è stata colmata parzialmente e in modo difforme in alcune Regionali, mediante l'emanazione di propri LEA limitati al territorio della singola Regione. Ciò ha creato una netta disu guaglianza di trattamento per i pazienti, a seconda della loro residenza, e, per superare ciò, le Società di Nefrologia e di Emaferesi hanno proposto congiuntamente uno standard di identificazione e tariffazione delle pratiche di aferesi terapeutica che livelli il rimborso e la fattibilità di tale prestazione su tutto il territorio nazionale.
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Arabia, Aida Giulia, et Carlo Desideri. « Le materie dello "sviluppo economico" alla prova del federalismo fiscale ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (décembre 2010) : 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001009.

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Con le riforme del c.d. "federalismo amministrativo" e, poi, del Titolo V della Costituzione è stato realizzato un ampio decentramento di compiti alle Regioni nelle materie dello "sviluppo economico". I dati disponibili sulla produzione normativa (leggi e regolamenti) e i dati sulla spesa pubblica evidenziano che, negli anni successivi alle riforme, le Regioni hanno assunto un ruolo rilevante, in particolare nel campo dell'agricoltura e sviluppo rurale e in quello del turismo. La legge n.42 del 2009 sul "federalismo fiscale", definendo i principi e la disciplina dei meccanismi di perequazione, distingue tra funzioni garantite dai Lep (livelli essenziali di prestazione) e "altre" funzioni non protette dai Lep, tra le quali figurano quelle dello "sviluppo economico". Di qui alcuni interrogativi sulle condizioni che possono consentire alle Regioni di continuare ad assicurare e rafforzare il loro impegno politico- finanziario per lo "sviluppo economico"; più in generale, sulla coerenza tra la riforma del "federalismo fiscale" e il disegno costituzionale del regionalismo, come si è andato consolidando sul piano concreto e nella giurisprudenza costituzionale sulla cooperazione e la "leale" collaborazione tra Stato e Regioni.
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Benelli, Gianfranco. « Emergenza COVID-19 e nautica da diporto ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 30 (septembre 2020) : 211–26. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030013.

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Il contributo esamina il contenuto dei principali provvedimenti che, adottati a vari livelli per fronteggiare la diffusione del COVID-19, intendono soprattutto dettare le regole essenziali per una ripresa in sicurezza delle attività legate alla nautica da diporto (porti turistici, uso privato delle unità da diporto, locazione e noleggio, sport acquatici).
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Fianchini, Maria, Mariagrazia Marcarini et Franca Zuccoli. « Valutazione post occupativa della scuola P. Mattarella di Modena ». Contesti. Città, territori, progetti 1, no 1 (27 octobre 2022) : 194–207. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13605.

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Emerge a livello internazionale la necessità di verificare gli esiti delle nuove scuole innovative in termini di prestazioni edilizie e di efficacia nel favorire i cambiamenti della didattica. La scuola secondaria di primo grado P. Mattarella di Modena è stata aperta nel 2016, con un modello organizzativo ad aule disciplinari proposto dai docenti, che ha richiesto una revisione partecipata del progetto in corso di sviluppo. L’articolo presenta un percorso di valutazione condotto da un gruppo multidisciplinare con il coinvolgimento della comunità scolastica per sviluppare processi di apprendimento sul campo e fornire feedback sull’esperienza in corso. Gli esiti dell’indagine mostrano una situazione particolarmente avanzata e in continua evoluzione, in cui la qualità dell’ambiente fisico risulta una componente essenziale per l’innovazione in atto dei processi educativi, grazie anche alla capacità di cura, valorizzazione, ricerca di nuove soluzioni e risorse da parte del dirigente e dello staff della scuola. At an international level, the need emerges to verify outcomes of the new innovative schools in terms of building performance and effectiveness in favoring the teaching change. The P. Mattarella lower secondary school in Modena was opened in 2016, with an organizational model based on disciplinary classrooms proposed by a group of teachers, which required a participatory review of the design under development. This paper presents an evaluation activity carried out by a multidisciplinary group with the involvement of the school community to develop learning processes in the design field and provide feedback on the current experience. The results show a particularly advanced and constantly evolving situation. Indeed, the quality of the physical environment looks like an essential component for the innovation of educational project, thanks also to the ability to care, enhance, search for new solutions and resources of both the school manager and staff.
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Fucci, Stefania. « Un diritto nel "labirinto" : la salute tra livelli essenziali di assistenza e costi standard ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (juillet 2012) : 69–87. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002004.

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La Costituzione italiana ha riconosciuto il diritto alla salute come diritto soggettivo, che si sostanzia in una pretesa da parte dei cittadini a ottenere prestazioni e servizi, e in un correlativo obbligo in capo allo Stato di fornirli. In Italia, le politiche sanitarie adottate a partire dal 1948 sono state di fatto il risultato del contemperamento di due differenti esigenze: il soddisfacimento, da un lato, di tale diritto soggettivo, e dall'altro, di obiettivi di politica economica. Il lavoro passa in rassegna i principali dettati normativi che hanno avuto a oggetto il sistema sanitario italiano a partire dalla legge 833/78, per giungere all'analisi e alla discussione del recente decreto legislativo (n. 68/2011) che dŕ attuazione al federalismo fiscale in ambito sanitario, al fine di mettere in evidenza gli aspetti che sembrano andare nella direzione del riconoscimento del diritto sostanziale, e quelli che possono, invece, impedirne il pieno soddisfacimento.
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Liberati, Paolo. « Il finanziamento delle regioni e degli enti locali : problemi e prospettive ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 1 (mars 2011) : 53–89. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-001003.

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Questo lavoro valuta la recente riforma del federalismo fiscale in Italia (L. 42/2009) in relazione a tre questioni. Primo, come finanziare un crescente volume di competenze locali con imposte proprie, con particolare riferimento alla fornitura di livelli minimi o essenziali di servizio (ad es., sanitŕ). Secondo, come risolvere il trade-off tra esigenze di efficienza nell'uso delle risorse e di compensazione degli squilibri territoriali. Terzo, se sia da privilegiare un rapporto diretto dei governi locali con lo Stato centrale o se compiti di finanziamento e perequazione dei comuni possano essere utilmente affidati alle regioni.
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Turrin, Matteo. « Relazioni industriali e nuove tecnologie : conflitto, partecipazione e concertazione nell'era del lavoro digitale ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no 3 (décembre 2022) : 55–70. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003006.

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Il contributo verte sulle numerose sfide poste agli attori delle relazioni industriali dalla digita-lizzazione del lavoro, dimostrando come il crescente utilizzo di tecnologie sempre più sofisti-cate nell'ambito delle prestazioni di lavoro possa costituire sia una fonte di conflitto che un'opportunità di dialogo per le parti sociali. Infatti, l'organizzazione tecnologica del lavoro, in ragione dei suoi effetti sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro, oltre che un tema oggetto di contrattazione, può costituire motivo di confronto con la controparte datoriale, se non di mobilitazione e di vero e proprio conflitto. Allo stesso tempo, però, non si può escludere che la digitalizzazione dell'economia possa indurre imprese e sindacati ad adottare pratiche di tipo collaborativo che consentano di affrontare al meglio le sfide poste dalla transizione digitale, coniugando cioè le esigenze di competitività delle imprese con il mantenimento dei livelli occupazionali e della qualità delle condizioni di lavoro.
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D'Ovidio, Fabrizio. « L'effetto dei legami positivi e negativi sulle prestazioni sportive ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 62–90. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002003.

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L'assunto teorico dell'indagine condotta si basa sull'influenza agita sulle prestazioni dalle relazioni instaurate tra i membri di squadre sportive. L'impiego della Social Network Analysis (SNA) in questo contesto di studio si rende estremamente pertinente, dato che le squadre sportive presentano confini netti, costituiscono gruppi di soggetti ben definiti (reticoli completi), generano misure di outcome facilmente misurabili e l'efficacia dell'interdipendenza tra i propri membri produce un impatto diretto sulle performance (Lusher et al., 2010). L'unitŕ di analisi č costituita dai match disputati dalle squadre campionate, appartenenti a quattro specialitŕ sportive (pallacanestro, pallavolo, pallamano e pallanuoto) e distinti livelli di intensitŕ agonistica (dalla massima serie al dilettantismo). Attraverso gli strumenti della SNA, nell'indagine condotta vengono rilevate le relazioni interpersonali di matrice professionale e amicale: le prime misurano l'intesa di gioco e la reputazione professionale di ciascun giocatore; le seconde catturano quanto spesso gli atleti dichiarano di frequentarsi al di fuori dell'ambiente sportivo. I legami instaurati tra i giocatori vengono inoltre distinti in positivi e negativi. La ricerca si concentra perlopiů sulle relazioni di segno negativo in virtů della teoria dell'asimmetria negativa dei legami, secondo la quale gli eventi negativi stimolano una maggiore attivitŕ fisiologica, affettiva, cognitiva e comportamentale rispetto a quelli positivi o neutri (Labianca e Brass, 2006). Le medie degli indegree centrality dei legami positivi e negativi, e di tipo professionale e amicale, vengono impiegate per predire le performance collettive delle squadre, operativizzate attraverso la differenza standardizzata dei punteggi ottenuti in ciascun match. L'analisi condotta dimostra che l'appartenenza ad una serie agonistica rispetto ad un'altra influenza notevolmente l'effetto dei legami sulle prestazioni: in generale, i legami positivi si rendono premianti in termini di rendimento per le squadre professioniste, mentre quelli negativi risultano ostacolare le performance delle squadre meno professionali. Nello specifico, nelle squadre professioniste le relazioni di antipatia e di ostilitŕ tra i giocatori sono neutralizzate dall'osservanza delle regole tecniche in base alle quali essi sono chiamati ad interagire - osservanza che fa tutt'uno con la professionalitŕ loro richiesta, mentre le relazioni di segno positivo si rendono estremamente determinanti. Nel caso delle squadre non professioniste (i cui atleti percepiscono solo modesti vantaggi economici dall'attivitŕ agonistica sportiva), al contrario, i legami negativi tra i giocatori in campo (anche se in media assai meno frequenti che tra i giocatori professionisti) peggiorano sensibilmente i risultati conseguiti, mentre quelli positivi non dimostrano avere alcun effetto significativo.
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Vinciguerra, Rosa, Francesca Cappellieri et Michele Pizzo. « Il contributo del partenariato sociale al sistema sanitario nazionale : un'indagine empirica su ruolo e caratteristiche demografiche delle onlus ». MECOSAN, no 119 (novembre 2021) : 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-119003.

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Il contributo indaga l'impatto che le relazioni di PPP sociale esercitano sulla performance - finanziaria e non finanziaria - delle strutture ospedaliere pubbliche, evidenziandone modalità di intervento e opportunità intrinseche. È stata condotta un'analisi empirica valutando la centralità che il ruolo intrapreso dalle organizzazioni non-profit e le loro caratteristiche di corporate governance possono assumere nella determinazione del successo della collaborazione. Lo studio è stato circoscritto alle relazioni di partenariato pubblico-privato, attive nell'anno 2019, in 6 regioni italiane, selezionate sulla base dei punteggi conseguiti sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il lavoro contribuisce alla letteratura colmando le lacune esistenti e fornisce spunti critici a sostegno tanto dei policy- makers quanto degli operatori del settore.
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 . « La Voce dei Pazienti Ginepraio “invalidità”. Ma delle strade ci sono… ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 28, no 2 (30 mai 2016) : 140–42. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2016.772.

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Chi l'ha avuta, chi no, chi solo in parte. Attraverso il rcconto e l'esperienza dei pazienti, si costruisce un percorso possibile per ottenere ciò che è dovuto ai malati di rene policistico. La malattia renale policistica non gode delle esenzioni di cui al decreto istitutivo dei cosiddetti L.E.A. (livelli essenziali di assistenza). Questo perché, inspiegabilmente, non è considerata una malattia cronica invalidante, se non quando evolve in insufficienza renale. Esiste, però, un iter per poter ottenere un'esenzione parziale per i medicinali e totale per analisi e indagini specialistiche e strumentali. Infatti, la tabella che stabilisce il grado di invalidità destinato alle varie patologie attribuisce alla malattia del “Rene Policistico Bilaterale” (al codice “6480”) il 70% di invalidità fisso: è, pertanto, possibile richiedere l'invalidità parziale che, in base alla normativa regionale, se superiore al 67%, dà diritto, appunto, all'esenzione succitata. Un tema al quale i pazienti di ADPKD sono molto sensibili, come dimostra l'ondata di interventi sulla pagina Facebook di AIRP, di cui proponiamo qui una sintesi.
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Saruis, Tatiana, et Leonardo Catena. « Le politiche socio-assistenziali in Italia, tra discrezionalitŕ istituzionale e discrezionalitŕ operativa ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juillet 2012) : 145–60. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002009.

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La riorganizzazione del Welfare ha visto una redistribuzione di funzioni, compiti e spazi di autonomia decisionale tra livelli istituzionali, organizzazioni ed attori. In Italia, questi processi hanno interessato sia il versante della programmazione delle politiche, sia quello della loro effettiva realizzazione. La combinazione tra le indicazioni normative e le specificitŕ regionali e locali hanno dato vita ad un sistema di Welfare territorialmente diversificato. L'assunzione del principio di sussidiarietŕ e di una prospettiva di governance porta con sé dilemmi irrisolti, che definiscono esiti differenziati, anche potenzialmente divergenti. Sono numerosi ed interessanti gli interrogativi che sorgono intorno alla possibilitŕ di bilanciare i principi di autonomia ed equitŕ e di contenere gli "spazi" di una discrezionalitŕ che si po- trebbe definire "istituzionale". Il rischio č di sancire dal punto di vista istituzionale squilibri subnazionali e diseguaglianze fra i cittadini. Nell'area delle politiche sociali, dove l'esigibilitŕ dei diritti appare, per molti versi, ridotta, si combina una spesso rilevante discrezionalitŕ "operativa", affidata agli attori preposti alla complessa fase dell'implementazione. In un quadro normativo dai tratti incerti ed indefiniti, sostenuto da risorse spesso contenute, si intrecciano competenze, organizzazioni e professionalitŕ, nell'affrontare bisogni complessi ed in rapida trasformazione. In un mutevole bilanciamento tra specificitŕ ed equitŕ delle prestazioni, flessibilitŕ e garanzia dei servizi, diritti, eccezioni ed emergenze.
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Sirtori, F., R. Bozzi, A. Crovetti, C. Aquilani, G. Campodoni et C. Pugliese. « Fabbisogni proteici in suini Cinta Senese da 30 a 60 kg : risultati preliminari ». Archivos de Zootecnia 67, Supplement (15 janvier 2018) : 119–21. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3586.

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La conoscenza del fabbisogno proteico dei suini durante la prima fase di vita è fondamentale sia per ottenere elevati tassi di crescita sia per evitare sprechi di azoto. Le razze autoctone possiedono specifici requisiti in questo senso e la letteratura è scarsa anche una razza come la Cinta Senese. Pertanto, l’effetto di diversi livelli di proteina grezza (CP) in maiali di Cinta Senese, tra 30 e 60 kg, è stata valutata nell’ambito del progetto TREASURE*. Dodici suini maschi sono stati allevati singolarmente al chiuso, alimentati con quattro diete isoenergetiche con diversi livelli di CP (18, 16, 14 e 12%) equamente distribuite tra gli animali. Gli animali, con un peso vivo medio iniziale di 27 kg, sono stati alimentati ad libitum e macellati dopo 2 mesi di prova. Alla macellazione la mezzena sinistra della carcassa è stata sezionata in sei tagli: testa, collo, lombo, spalla, prosciutto e costole. Ogni taglio è stato sezionato nei tessuti principali. Per quanto riguarda le prestazioni in vita è stato notato un tasso di crescita leggermente superiore al diminuire del livello della proteina (ADG di 0,781, 0,774, 0,755 e 0.729 kg / d, rispettivamente per 12, 14, 16 e 18% di CP), anche se solo i due livelli estremi di CP (12 vs 18%) hanno comportato differenze statistiche (P = 0,05). Le percentuali dei tagli commerciali e dei tessuti principali sono risultate simili tra le diete. La dieta con il 12% di CP può essere il compromesso ottimale per la crescita delle Cinta Cenese da 30 a 60 kg di peso vivo.
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Adu, O. A., O. J. Olarotimi et S. O. Olayode. « Effects of dietary copper sources on haematological, serum biochemical and hormonal profiles of laying hens ». Archivos de Zootecnia 67, no 257 (15 janvier 2017) : 109–17. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67i257.3498.

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Un totale di 224 vacche di 20 settimane di età è stato utilizzato per studiare gli effetti di due diversi livelli di fonti di rame inorganiche dietetiche sulle prestazioni ematologiche, seriche e biochimiche e ormonali delle galline ovaiole. Sono stati assegnati a due gruppi di diete sperimentali che erano prive di rame. Ogni gruppo è costituito da quattro trattamenti. Un gruppo contiene il supplemento di rame di solfato (CuSO4) a 0, 100, 200 e 300 mg / kg di diete mentre l’altro gruppo contiene ossido di rame (CuO) con gli stessi tassi di inclusione. Le razze sono state assegnate casualmente alle otto diete di trattamento (8) e ripetite sette (7) volte con quattro (4) gregge per replicare in una disposizione fattoriale 2 x 4. L’esperimento è durato per un periodo di sedici settimane. Alla fine dell’esperimento sono stati sacrificati 3 uccelli / repliche; Sono stati raccolti campioni di sangue per studi ematologici, sierici biochimici e ormonali. È stato osservato che l’ossido di rame e il solfato di rame significativamente (p
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Colombetti, Elena. « Tecnologia, medicina e società : un gioco di alleanze e di tensioni ». Medicina e Morale 50, no 3 (30 juin 2001) : 491–508. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.727.

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All’interno dell’orizzonte delineato dal rapido progresso medico accompagnato dalla massiccia presenza della tecnologia nasce la necessità di ripensare la collocazione della medicina in relazione al più ampio contesto della società in cui essa è inserita. Esistono tensioni tra il bisogno di una copertura universale della medicina di base e il crescente costo delle prestazioni, tra i risultati teoricamente raggiungibili e la limitazione delle risorse, tra l’aspettativa individuale e l’impossibilità di sconfiggere definitivamente ogni malattia. Callahan, uno dei padri della bioetica nordamericana, pone l’accento sulla necessità di promuovere una medicina socialmente ed economicamente sostenibile e per far questo indica come categoria principale il concetto di limite. Si tratta di ripensare le priorità della società nel suo complesso, tenendo presente che in un contesto di risorse limitate la maggior spesa nel settore medico va comunque a scapito degli investimenti in un altro, e che il divario tra le fasce ricche e quelle povere della popolazione (rinvenibile sia all’interno dei singoli Paesi che tra nord e sud del mondo) richiedono una concreta attenzione che si traduce anche in una maggior sforzo per ampliare la copertura di base più che ad ulteriori sforzi nella linea di costosi interventi specialistici per patologie acute. La proposta è quella di elaborare un diverso modello di progresso medico che valuti i passi non esclusivamente in termini di benefici individuali, ma anche di effetti sulla salute della popolazione, che riconosca in questo campo l’importanza delle condizioni sociali, economiche e culturali, che sappia anche accontentarsi dei livelli raggiunti nello sforzo di migliorare la salute di persone che hanno già la più alta aspettativa di vita mai raggiunta nella storia. Tutto questo deve poi fare i conti con una duplice dimensione: da una parte non può dimenticare l’intreccio esistente con le strategie e la logica di mercato che si presenta come il naturale alleato del progresso tecnologico e della sempre più esigente domanda di prestazioni, ma che non può essere assunto come unica guida delle scelte di ambito pubblico, dall’altra deve tener presente che la visione liberale o comunitaria da cui si parte per la pianificazione dell’organizzazione sociale e politica porta ad esiti molto diversi. In ultima analisi l’accettazione della finitezza, che la proposta di Callahan richiede, porta a strutturare una gerarchia di valori, ma questo comporta a sua volta una solida fondazione ontologica capace di sollevarsi al di sopra di una visione biologico-meccanicistica del problema in oggetto.
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Perricone, Giovanna, et M. Regina Morales. « Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2012) : 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Résumé :
Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Pasquino, Gianfranco. « Democrazia, partiti, primarie ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 55, no 1 (30 juin 2006) : 21–39. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12708.

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Résumé :
Per cominciare, mi sembra opportuno delineare le caratteristiche della, come direbbero gli inglesi, big picture , vale a dire del quadro generale nel quale si inquadrano le trasformazioni dei regimi democratici, in special modo di quelle democrazie che si sono consolidate nel secondo dopoguerra. A partire dalla pubblicazione in inglese (1992) del libro di Francis Fukuyama, La fine della storia e l’ultimo uomo, sono proliferate le analisi di queste trasformazioni della democrazia, spesso effettuate con visioni ideologiche talvolta con riferimenti quasi kantiani alla necessità di estendere la democrazia ai livelli sopranazionali (Unione Europea, Nazioni Unite). Correttamente inteso, ma era sufficiente essere andati oltre la lettura del titolo, il libro di Fukuyama aveva assunto una prospettiva piuttosto diversa. Con straordinario tempismo, l’autore argomentava che, avendo vinto la sfida con i totalitarismi, le democrazie liberali si trovavano finalmente nelle condizioni migliori per iniziare il complesso cammino del loro perfezionamento. Oggi sappiamo che, con la comparsa del terrorismo internazionale, sotto forma di sfida alla civiltà occidentale, come correttamente previsto, ma sicuramente non auspicato, da Samuel Huntington (Lo scontro di civiltà e il nuovo ordine mondiale), la situazione si è molto complicata. Non per questo, le democrazie hanno rinunciato ai loro principi fondanti né li hanno stravolti anche se qualcosa del genere può essere avvenuto, come affermano diversi studiosi e commentatori, alla democrazia degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Bush, seppur in maniera non irreversibile. Al contrario, la maggior parte delle democrazie hanno accettato la sfida della qualità delle loro istituzioni e delle loro prestazioni tanto che quello della “qualità della democrazia” è attualmente il campo di analisi in ascesa nella scienza politica contemporanea (sul punto Diamond e Morlino 2005). E, naturalmente, quando si parla di qualità della democrazia è assolutamente inevitabile interrogarsi non tanto e non soltanto sui diritti dei cittadini, che qualsiasi democraziadegna di questo nome deve promuovere e proteggere, quanto, piuttosto e più precisamente, sui poteri dei cittadini. Questa, peraltro non lunga, ma appena leggermente pomposa, premessa mira a suggerire che, come vedremo meglio in seguito, le elezioni primarie non cadono dal cielo e neppure vengono dall’inferno, ma possono e debbono essere inserite nel discorso relativo al perfezionamento delle democrazie. Peraltro, non ho nessun dubbio sul fatto che la qualità della democrazia dipende anche, gli elitisti direbbero in special modo, dalla qualità delle loro leadership, delle minoranze organizzate che conquistano il potere politico. Ritengo, però, assiomatico affermare che nelle democrazie sono gli elettori a scegliere e, eventualmente e periodicamente, a fare circolare le leadership, ovvero a fare entrare e uscire dalle stanze del potere le minoranze organizzate dei loro sistemi politici. Dunque, mi pare opportuno condurre il discorso che segue con riferimento proprio al potere degli elettori di scegliere non soltanto rappresentanti e governanti, ma anche coloro che ambiscono a diventare rappresentanti e governanti.
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Costamagna, Francesco, et Marianna Pace. « Diritti fondamentali e prestazioni sociali essenziali tra diritto dell'Unione europea e ordinamenti interni : il caso Kamberaj / Sfruttamento delle risorse naturali e occupazione bellica in una recente sentenza della Corte Suprema d'Israele ». DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, no 3 (décembre 2012) : 672–84. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2012-003010.

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Tino, Concetta. « The activities of the organizational boundary spanners during the Covid19 pandemic : the case of a profit organization ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 3 (31 décembre 2021) : 328–46. http://dx.doi.org/10.36253/form-10173.

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Résumé :
In the first period of emergency from Covid19, only workplace organizations with essential production activities were able to continue to carry out their work. This required them the implementation of organizational strategies useful to contrast the risk of the pandemic and to protect production performance. The qualitative study conducted in a Lombard company, through semi-structured interviews, aimed at figures with different levels of responsibility, wanted to investigate: (i) which boundary spanning activities were used to manage the emergency? (ii) what factors allowed the effectiveness of the result in terms of contrasting the pandemic and guaranteeing the productivity (iii), what were the perceived effects on the company? Findings highlight the importance of the activities of organizational boundary spanners in emergency management and of those factors that, by supporting the socio-emotional dimension, have determined the organization’s productive advantage. Le attività dei boundary spanners organizzativi durante la pandemia da Covid19: il caso di un’organizzazione profit. Nel primo periodo della diffusione dell’emergenza sanitaria da Covid19, solo le organizzazioni lavorative con attività produttive essenziali hanno potuto continuare a svolgere il loro lavoro. Questo ha richiesto loro la messa in atto di strategie organizzative utili a contrastare il rischio della diffusione della pandemia e a salvaguardare la performance produttiva. Lo studio qualitativo condotto, in un’organizzazione profit lombarda, tramite interviste semistrutturate, rivolte a figure con diversi livelli di responsabilità ha voluto investigare: (i) quali attività di boundary spanning sono state utilizzate per gestire l’emergenza? (ii) quali fattori hanno consentito l’efficacia di risultato in termini di contrasto alla pandemia e di garanzia produttività (iii), quali sono state le ricadute percepite sull’organizzazione? I risultati ottenuti evidenziano l’importanza delle attività dei boundary spanners organizzativi nella gestione dell’emergenza e di quei fattori che sostenendo la dimensione socio-emozionale ne hanno determinano il vantaggio produttivo dell’organizzazione.
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Mezei, Regina. « Somali Language and Literacy ». Language Problems and Language Planning 13, no 3 (1 janvier 1989) : 211–23. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.13.3.01mez.

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RESUMO La Somalia lingvo kaj alfabetigo La 21-an de oktobro 1972, la dekdujara registaro de Somalio finis jam longan debaton kaj decidiĝis pri latina alfabeto por reprezenti la sonojn de la Somalia lingvo. Antaŭe, la somalian oni pludonis de generacio al generacio per buŝa tradicio sen skriba formo, dum la urbanigita, klera elito skribis angle, itale aŭ arabe. Plejparte la lando restis analfabeta je nivelo de 90% ĝis 95%. Post starigo de la oficiala ortografio, signifaj sanĝoj okazis en la lernejoj, kaj oni lancis nacian alfabetigan kampanjon, kiu atingis ankaŭ la somaliajn nomadojn. Mezlernejanoj fariĝis instruistoj en la servo de la stato, la amasmedioj prezentis specialajn programojn kaj lecionojn, anoj de la registaro kaj la armeo estis devigataj lerni la lingvon, kaj plenkreskula edukado trovis lokon en la eduka sistemo. Takso de la Somalia kleriga kampanjo prezentas varian bildon. Kvankam la registaro en Mogadiŝu pretendis 60-procentan alfabetecon post la kampanjo de la mezaj 70-aj jaroj, tiu cifero estas pridubinda, kaj pli aktualaj studoj sugestas, ke la nuna alfabeteco povus esti ne pli ol 30 % . Tamen, tiu cifero altas en Afriko, kaj konsistigas signifan atingon en nomada socio plagumita laŭvice de sekeco, malrico kaj militaj konfliktoj. Nedisputata estas la sukcesa konverto de la lernejoj, de la elementa nivelo gis la Nacia Universitato, al la Somalia lingvo kiel instrumedio, cio ci kun signifa kresko de la nombro de lernejanoj. En la skribo de la lingvo, somaliaj ortografoj liveris la rimedojn, per kiuj lingvo bazita je paŝta vortaro povus esti vastigita por plenumi la lingvajn bezonojn de moderniĝanta socio. Tion ili faris ĉefe per ekspluato de la apartaj strukturo kaj dinamismo de la somalia. Krome, la Somalia "literaturo," precipe la poezio, estis nun transdonebla en skriba formo, tiel garantiante pliajn generaciojn de pluvivo. Certe, la Somalia sperto estas unika. Tamen, ĝi proponas valorajn enrigardojn en ling-voinstruadon kaj alfabetigon en ĉiuj kulturoj, emfazante la gravecon de forta registara engaĝiĝo, uzo de la amasmedio, starigo de alfabetiga korpuso, utiligo de arta esprimiĝo, kaj rekono de ortografio kiel ŝlosila elemento en lernado. SOMMARIO Lingua ed alfabetismo somalesi Il 21 Ottobre del 1972, il giovane governo somalese, al potere da solo 12 anni, ha risolto un dibatito interminabile; cioè, il governo decise di adoperare grafemi latini per rap-presentare fonemi somalesi. Generazioni anterior tramandavano la loro lingua oralmente, mentre l'elite della nazione si serviva dell'inglese, dell'italiano o dell'arabo per le loro co-municazioni scritte. Per il resto del paese il tasso dell'analfabetismo toccava dal 90 al 95 per cento della popolazione. Stabilità l'ortografia ufficiale, cambiamenti di maggior peso si sono introdotti nelle scuole ed una lotta contro l'analfabetismo si e lanciata, arrolgendo tutti i ceti sociali, anche quello nomade. Studenti di liceo diventarono insegnanti, i mass media presentarono pro-grammi e lezioni particolari, impiegati statali e dipendenti militari furono costretti ad im-parare la lingua e scuole per adulti si formarono in tutto il paese. Una valutazione di questi sforzi svolti dalle autorità somalesi nella loro lotta contro l'analfabetismo ci rende risultati ambigui. Benchè il governo centrale abbia rivendicato che l'alfabetismo sia salito a circa 60 per cento dopo la suddetta campagna alla meta degli anni settanta, le cifre sono state contestate da critici competenti e ricerche recenti suggeriscono che l'attuale tasso di alfabetismo sfiori il 30 per cento. Nonostante ciò, il tasso e segnalatamente elevato quando lo si paragona con altri paesi africani. In somma, l'ultima cifra mostra chiaramente un notevole successo, particolarmente se si rende conto che quella società nomade era nel contempo afflitta da povertà perenne, lotte intestine continue, e da una seccita durante decenni. In oltre, nessuno, nemmeno i più accaniti critici, può mettere in dubbio ne'lla riuscita inserzione della lingua nazionale a tutti i livelli dell'insegnamento, dalle scuole elementari fino all'università, né l'aumento cospicuo delle matricolazioni. Nello scrivere della loro lingua, gli ortografi somalesi hanno saputo sfruttare gli elementi strutturali e dinamici della lingua nazionale, fornendo mezzi con cui trasformare una lingua fondamentalmente nomade e pastorale. Per runderla più risponsiva ai bisogni di una società in via di trasformazione. Altro fatto notevole è che la letteratura di questo popolo, particolarmente la sua poesia, fin allera tramandata oralmente, oggi e documen-tata, così assicurandosi la sopravvivenza fra generazioni futuri. L'esperienza somalese ci può sembrare un caso unico, ma, infatti, ci presenta con alcuni informazioni pregeroli sull'insegnamento e la diffusione di una lingua. Mette in rilievo l'importanza dell'impegnamento decisivo di un governo, lo sfruttamento utile e sagace dei mass media e quello d'un corpo d'insegnanti, l'uso didattico dell'espressività artistica, e in fine, Fimpostazione di uno standard ortografico—tutti funzioni essenziali per Finsegnamento e Fapprendimento in qualunque centesto culturale.
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« I livelli essenziali delle prestazioni del sistema di servizi per il lavoro della Regione Lazio ». QT Quaderni di Tecnostruttura, no 37 (mai 2010) : 227–31. http://dx.doi.org/10.3280/qt2010-037018.

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« Allegato C - Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e standard di qualitŕ dei servizi ». QT Quaderni di Tecnostruttura, no 38 (septembre 2010) : 11–16. http://dx.doi.org/10.3280/qt2010-s38004.

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« Allegato 1 - Livelli essenziali delle prestazioni del sistema regionale dei servizi per il lavoro ». QT Quaderni di Tecnostruttura, no 38 (septembre 2010) : 20–23. http://dx.doi.org/10.3280/qt2010-s38006.

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« Allegato A - Repertorio dei Livelli essenziali delle prestazioni del sistema regionale dei servizi per il lavoro. Premessa metodologica ». QT Quaderni di Tecnostruttura, no 38 (septembre 2010) : 24–28. http://dx.doi.org/10.3280/qt2010-s38007.

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Garofalo, Vincenzo, et Aldo E. Calogero. « Donne transgender nello sport : è solo un problema di valori di testosterone ? » L'Endocrinologo, 8 février 2023. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-023-01226-5.

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Résumé :
SommarioIl Comitato Olimpico Internazionale (CIO) consente alle atlete transgender di gareggiare nelle divisioni femminili se i loro livelli di testosterone sierico sono inferiori a 10 nmol/L dal almeno un anno. Tuttavia, questo valore è nettamente superiore rispetto alle donne cisgender. Gli elevati livelli di testosterone e i loro effetti fisiologici determinano un vantaggio nelle competizioni sportive. La terapia ormonale di affermazione di genere riduce i livelli di testosterone circolante e determina alcune variazioni nella fisiologia del testosterone nelle donne transgender con conseguente modifica delle prestazioni fisiche di queste atlete. Scopo di questa Rassegna è la valutazione dei cambiamenti indotti dalla terapia ormonale e l’analisi degli effetti irreversibili del testosterone e di come essi possano influire sulle capacità fisiche e atletiche di donne transgender, con lo scopo finale di rendere lo sport inclusivo ed equo per tutti gli atleti.
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« Documenti : Progetto di implementazione degli interventi per la salute mentale in epoca pandemica e post-pandemica ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 1 (février 2022) : 31–36. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-001006.

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Résumé :
La pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza le gravi difficoltà che da tempo attraversa il campo della salute mentale a causa dei progressivi tagli di personale e della sofferenza che pesa sulla popolazione e sugli stessi operatori. Le tre associazioni CNSP, FIAP e SIPSIC, che rappresentano la maggioranza degli psicoterapeuti italiani dei diversi orientamenti, richiedono interventi mirati, tra cui vi sono i seguenti: il rispetto e l'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) nei Servizi; l'aumento del numero degli psicoterapeuti; il riconoscimento della necessità di interventi psicoterapeutici mirati alle diverse forme di disagio e fasi del ciclo vitale; convenzioni o protocolli di intesa tra il Servizio Sanitario Nazionale e i Centri clinici delle Scuole di psicoterapia legate ad associazioni scientifiche.
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Foddis, A. « Il Controllo di Gestione e la Spending Review ». Working Paper of Public Health 2, no 1 (15 juin 2013). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2013.6757.

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Résumé :
Obiettivi: In un’ottica di razionalizzazione dei costi, tenuto conto che la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e la sua articolazione in aziende sanitarie sono state concepite dalle riforme come strumento proprio per tentare di raggiungere un equilibrio tra le limitate risorse e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il ruolo fondamentale che il Controllo di Gestione (CdG), in quanto strumento in grado di verificare l’efficienza di gestione delle singole strutture in cui si articola il SSN, riveste in tale contesto. Metodologia: Caso studio legato agli adempimenti compiuti dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria in attuazione della DGR 2-4474 del 06.08.2012 “Determinazione obiettivi economici-finanziari delle aziende sanitarie regionali per l’anno 2012”. Dalla data di approvazione di tale provvedimento, la direzione aziendale si è impegnata in una serie di azioni volte a garantire l’equilibrio economico finanziario della gestione nel rispetto delle citate disposizioni della Regione Piemonte in materia di Spending Review (SR), emanate a compimento di quelle decretate a livello nazionale (DL 95/12 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”). Tali obiettivi hanno di fatto stimolato l’esigenza di dare ulteriore impulso alle già avviate attività aziendali in ambito di Controllo di Gestione (CdG), con particolare riguardo al sistema di budget, quale strumento di responsabilizzazione dirigenziale sulle azioni intraprese e sui risultati raggiunti in riferimento a tali vincoli. Risultati: Il sistema di Cdg collegato a quello di valutazione della performance risulta essere confacente alle misure di SR, solo se inteso come strumento di valutazione di efficacia e di valutazione della capacità delle politiche pubbliche di produrre gli effetti desiderati. La valutazione di efficacia diventa rilevante per identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse strutture sanitarie o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario; tale valutazione deve essere mirata a interventi volti a indurre un cambiamento in condizioni o comportamenti ritenuti problematici. Conclusioni: La SR non dovrebbe assumere carattere di misure correttive straordinarie mirate ad assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio (come sembrano essere finalizzate, da ultime, quelle decretate dal Governo Monti), ma intrecciarsi all’interno dell’intero processo di budgeting e di performance management per farle divenire uno strumento sistematico attraverso il quale ricercare le modalità più efficienti ed efficaci di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) su tutto il territorio nazionale, in un contesto di controllo e razionalizzazione della spesa sanitaria. Concludendo, al fine di realizzare un sistematico programma di analisi e valutazione della stessa, e quindi di eludere in futuro la necessità di dover ricorrere ad ulteriori riduzioni per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, diventa improrogabile l’esigenza di rafforzare le attività di programmazione strategica e di controllo sul sistema di gestione delle aziende sanitarie potenziando, nel contempo, le strutture e gli strumenti di controllo e monitoraggio all’interno delle medesime.
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Foddis, A. « La governance dei sistemi sanitari regionali tra federalismo fiscale e vincoli di bilancio ». Working Paper of Public Health 3, no 1 (15 juin 2014). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2014.6734.

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Résumé :
La riforma del Titolo V della Costituzione, il d. lgs 56/2000 in tema di federalismo fiscale e l’approvazione del DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) hanno completato, rafforzandolo, il processo di regionalizzazione della sanità avviato con le riforme varate negli anni ’90 facendone, con tutta probabilità, il banco di prova più significativo dell’ampio dibattito sulla riforma federale nel nostro Paese. Il nuovo quadro costituzionale,a cui ha fatto seguito la legge delega sul federalismo fiscale n. 42/2009, vede confermata la volontà di decentrare la sanità alle regioni che hanno ottenuto autonomia fiscale ed economica, organizzativa e gestionale, nonchè la responsabilità di allocare le risorse tra le Aziende Sanitarie Regionali (ASR) al fine di garantire l’erogazione dei LEA definiti a livello nazionale. In tale contesto si colloca il presente lavoro volto a delineare sia l’evoluzione delle modalità di finanziamento dei LEA, quale graduale passaggio da un modello centralistico delineato dalla legge istitutiva del ’78 verso un modello regionale dove, tuttavia, il difficile compromesso tra l’esigenza di tenuta dei conti pubblici e quella di garantire l’equità di accesso ai servizi sanitari ha contribuito ad un ritorno del riaccentramento della governance del sistema sempre più orientato verso un approccio di concertazione tra stato e regioni, che a sottolineare come la sostenibilità economica del sistema risulti direttamente collegata ad azioni di governance volte al recupero di efficienza e appropriatezza nell’erogazione degli attuali LEA.
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« Circolari. Cittadini extracomunitari ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (décembre 2011) : 250–64. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003019.

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Résumé :
Anagrafe e stato civile 1. Ministero interno 3.8.2011 n. 22 - annotazioni delle convenzioni matrimoniali sugli atti trascritti ex art. 19 d.p.r. 396/2000 2. Ministero interno 13.10.2011 n. 25 - trascrivibilitŕ atti di matrimonio celebrati all'estero in cui manchi la documentazione della volontŕ coniugale Ingresso 3. Ministero interno 12.9.2011 n. 6914 - d.p.c.m. del 17.2.2011, concernente la programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali nel territorio dello Stato per l'anno 2011 Lavoro e previdenza sociale 4. Ministero lavoro e politiche sociali 12.9.2011 n. 24 - art. 11 del decreto-legge 13.8.2011, n. 138, livelli essenziali di tutela in materia di tirocini formativi: primi chiarimenti Protezione temporanea e stato di emergenza 5. Presidenza Consiglio dei Ministri 6.7.2011 n. 2703 - impiego dei richiedenti asilo in attivitŕ di formazione e riconoscimento di un contributo per il sostenimento di piccole spese personali cd. Pocket money 6. Presidenza Consiglio dei Ministri 8.8.2011 n. 3799 - impiego dei richiedenti asilo in attivitŕ di formazione e riconoscimento di un contributo per il sostenimento di piccole spese personali c.d. pocket money - estensione ai migranti cui sono stati riconosciuti i benefici previsti dall'art. 20 del d.lgs. N. 286 del 25.7.1998 7. Presidenza Consiglio dei Ministri 10.8.2011 n. 3885 - ulteriori disposizione in merito all'erogazione del c.d. pocketmoney 8. Ministero interno 8.10.2011 n. 400 - proroga misure umanitarie di protezione temporanea per le rilevanti esigenze connesse all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del nord Africa, d.p.c.m. del 6.10.2011 9. Ministero interno 8.10.2011 - proroga misure umanitarie di protezione temporanea per le rilevanti esigenze connesse all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del nord Africa, d.p.c.m. del 6.10.2011 Soggiorno 10. Ministero interno 5.9.2011 n. 6786 - studenti stranieri. Rilascio del permesso di un soggiorno per attesa occupazione 11. Ministero interno 4.10.2011 n. 7496 - d.lgs. 1.9.2011, n. 150 recante "Disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione, ai sensi dell'art. 54 della legge 18.6.2009, n. 69"
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