Littérature scientifique sur le sujet « Linguaggio artistico »

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Articles de revues sur le sujet "Linguaggio artistico"

1

Vučetić, Zorica. « Il linguaggio artistico : il lessico ». Linguistica 46, no 1 (1 décembre 2006) : 121–44. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.46.1.121-144.

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Résumé :
Il presente lavoro tratta della terminologia delle arti e in particolare del lessico della pittura, della scultura e dell' architettura. L' articolo discute ed esamina i principali procedimenti formativi dell' italiano contemporaneo, come la suffissazione , la prefissazione e la composizione delle parole, in relazione alla terminologia delle arti. La principale funzione di questi procedimenti formativi è permettere alla lingua di arricchirsi, di coniare nuove unità lessicali; laformazione delle parole e il prestito linguistico sono elementi non trascurabili di arricchimento lessicale.
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Serra, Danilo. « Nichilismo e linguaggio poetico nella riflessione “estetica” heideggeriana. » Differenz, no 6 (2020) : 91–116. http://dx.doi.org/10.12795/differenz.2020.i06.05.

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Résumé :
Il seguente contributo vuole mostrare come la questione circa la natura della Dichtung permetta ad Heidegger da un lato di misurarsi fino in fondo con le fondamentali contraddizioni ed inquietudini della contemporaneità, dall’altro di ripensare (e ricreare) la relazione originaria dell’uomo con le cose stesse e con l’essere. Da qui la necessità di riflettere sulla portata ontologica del discorso poetico con il fine di soffermarsi sulla peculiarità di un linguaggio, quello artistico-poetico, in grado di dirci, più di ogni altro, qualcosa di significativo sull’essenza dei fenomeni e sul nostro rapporto con la natura.
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Damilano, Alberto. « Il Laboratorio Teatrale Sensibili alle storie. Riflessioni a carattere psicodinamico e gruppoanalitico su due anni di esperienza (2007-2009) ». GRUPPI, no 1 (octobre 2010) : 141–53. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001012.

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Résumé :
Un'esperienza di attivitŕ espressiva teatrale centrata sul gruppo, svoltasi nell'ambito di un servizio pubblico di Patologia delle Dipendenze, ha visto operatori e pazienti uniti dal medesimo rischio espressivo e di rivelazione di sé. La rivisitazione attraverso una lettura di carattere gruppoanalitico permette di porre in relazione le potenzialitŕ terapeutiche proprie del linguaggio teatrale con i peculiari e polimorfi tratti della odierna condizione psicopatologica tossicomanica. Il complesso processo creativo ed artistico del Laboratorio teatrale si snoda attraverso elementi quali l'esplorazione corporea ed una precisa dimensione dell'estetica e del piacere, tradizionalmente trascurati nella cura delle dipendenze, e ancora attraverso il gioco e l'improvvisazione, che mediano l'accesso al linguaggio simbolico e contrastano narcisismo patologico ed alexitimia. La reinvenzione mitica dei contenuti emersi nel Laboratorio produce una narrazione drammaturgica imperniata sulla metafora del viaggio, che viene analizzata attraverso alcuni brani scelti, consentendo di evidenziare la prevalenza della struttura sul contenuto e il ruolo svolto dalla ritualitŕ. Si prefigura cosě la strutturazione di una comunitŕ teatrale aperta che condivide un progetto di cambiamento anche nel sociale.
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Cianfrone, Paolo. « Il linguaggio filmico ed artistico nel cinema di Antonioni, i suoi paradossi e lo spazio della critica ». Quaderni d'italianistica 19, no 2 (1 octobre 1998) : 63–78. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v19i2.9456.

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Graziani, Lorenzo. « Passare il limite : funzioni espressive e implicazioni filosofiche della metalessi ». ENTHYMEMA, no 31 (1 février 2023) : 302–18. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18434.

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Résumé :
Dal punto di vista narratologico, la metalessi si definisce come una trasgressione della gerarchia narrativa in cui un elemento appartenente a un livello superiore si trova ad agire a uno inferiore e viceversa. Il presente saggio offre un’analisi delle funzioni espressive e delle implicazioni filosofiche della metalessi. Viene principalmente sottolineata la sua capacità di illustrare – attraverso i mezzi propri della letteratura – problematiche del pensiero di interesse capitale. Il paradossale attraversamento di livelli che la caratterizza compare infatti in attività intellettuali situate in territori abbastanza distanti da quello della creazione artistico-letteraria – come logica, metafisica, filosofia del linguaggio e psicoanalisi. Nostro obiettivo è dimostrare che le potenzialità espressive della metalessi vanno ben oltre la rappresentazione del problematico rapporto tra fatto e finzione in quanto la struttura metalettica riproduce narrativamente una serie di operazioni mentali compiute dal pensiero umano ogni volta che va alla ricerca dei propri limiti.
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Farneti, Fauzia. « Il quadraturismo in Pallazzo Pitti da Cosimo II a Cosimo III de' Medici ». Varia Historia 24, no 40 (décembre 2008) : 369–86. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-87752008000200002.

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Résumé :
Nei primi decenni del Seicento la pittura decorativa a Firenze risulta ancora legata all'ornamentazione tradizionale tardomanierista attuata nei modi di Alessandro Allori o di Bernardino Barbatelli detto il Poccetti. L'interesse per le novità e per l'aggiornamento dell'ambiente artistico fiorentino portarono il granduca Ferdinando II a chiamare a Firenze tra il 1636 ed il 1637 Pietro da Cortona, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. I due bolognesi completarono il ciclo pittorico celebrativo del governo di Ferdinando cui aveva dato inizio Giovanni da San Giovanni, con la decorazione delle tre sale di rappresentanza del quartiere estivo di palazzo Pitti realizzata tra il 1637 ed il 1641. L'intervento, condotto secondo il più moderno linguaggio barocco che vede la perfetta integrazione dell'illusionismo architettonico, che supera i limiti dello spazio reale, con le scene figurative, verrà a costituire nell'ambiente fiorentino un ineludibile modello di riferimento nella decorazione d'interni, soluzioni di grande modernità su cui si formerà Jacopo Chiavistelli e i giovani della sua scuola. Anche Giovan Carlo, fratello del granduca, nel 1637 diede inizio ad una serie di trasformazioni che si protrassero per oltre un ventennio, trasformando gli ambienti a lui assegnati in Pitti in veri e propri luoghi di delizie, decorati dagli artisti più significativi del momento quali ad esempio Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli, Pietro da Cortona, Jacopo Chiavistelli. Fu quest'ultimo frescante che con i suoi 'scolari', fin dagli anni Cinquanta fu attivo in palazzo Pitti, decorando a quadratura gli ambienti dei quartieri dei membri della famiglia granducale, ambienti che in gran parte sono andati perduti in quanto interessati dalle ristrutturazioni lorenesi e sabaude. Con i lavori commissionati dal gran principe Ferdinando si chiude in palazzo Pitti la grande stagione del quadraturismo barocco fiorentino.
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Smeriglio, Erika. « L'occhio di Polifemo : sublimazioni in corto ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 2 (novembre 2022) : 186–96. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-002013.

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Résumé :
L'articolo pone al centro della sua tesi l'analogia tra il linguaggio filmico e il processo onirico, trattando dell'uso e della semantica delle immagini in quanto rappresentazioni di significati altri, creando un parallelismo tra il contesto cinematografico e il setting analitico. Da questo primo livello di analisi, l'autrice si interroga sul significato dello sguardo, inteso sia come osservazione epistemofilica di un oggetto altro da sé, sia come atto dell'essere guardati. In particolare, attraverso la metafora dell'obiettivo filmico guidato dal regista e dello sguardo dell'analista, si focalizza l'attenzione su quegli elementi apparentemen-te secondari e di poco conto che spesso sfuggono ad un livello di consapevolezza, il cosiddetto non visto. Queste zone adombrate della mente, possono essere rese potenzialmente fruibili nella stanza di analisi grazie al lavoro analitico, così come l'occhio della macchina da presa può metterle a fuoco e catturarle nel reale. Tale processo viene descritto facendo riferimento ad un cortometraggio, Polifemo (1998 - regista Alfredo Santucci), nel quale si mette in scena la storia di un fotografo particolarmente attratto dai dettagli minuziosi, che letteralmente ruba attraverso i suoi scatti al fine di ricostruirne la storia, una narrazione interna. In questo duplice movimento, insieme sottrattivo e di conoscenza, si apre infine il tema della sublimazione inteso come processo caratteriz-zato da un'energia vitale che favorisce l'integrazione e permette di produrre e creare a livello artistico e nella propria dimensione quotidiana, aiutando l'individuo a superare e rendere sopportabili sentimenti dolorosi, investendo affettivamente in piccoli o grandi piaceri come quello della passione nel proprio lavoro.
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8

Bartoli, Gabriella. « Psicologia, arte, attività espressive ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (octobre 2021) : 203–15. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12607.

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Résumé :
Viene ricostruito il clima culturale che favorì un primo accostarsi della psicologia accademica bolognese al fenomeno artistico. Tra i fattori facilitanti: gli stretti rapporti fra i maestri tedeschi della Gestalt e gli artisti del Bauhaus nel periodo 1911-1933; nonché, nei primi anni Sessanta, entro la scuola di Renzo Canestrari, gli scambi tra i gestaltisti italiani e gli esponenti di avanguardie artistiche come "Arte Programmata" e "Nuova Tendenza". Ne scaturirono iniziative di ricerca messe in opera da un gruppo di allievi nelle Università di Bologna e, in seguito, di Roma Sapienza e Roma Tre. Furono inoltre introdotte nel corso di laurea DAMS di Bologna due nuove discipline ("Psicologia dell'arte" e "Psicologia della musica"), poi attivate in altri atenei. In parallelo vennero condotti numerosi studi teorici e sperimentali sui linguaggi artistici e i processi creativi, d'invenzione e fruizione; studi i cui risultati sono stati apprezzati sul piano internazionale per l'integrazione dei metodi e l'interdisciplinarità delle competenze.
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9

Acampa, Giovanna, et Claudia Mariaserena Parisi. « Cultural heritage management : optimising procedures and maintenance costs ». Valori e Valutazioni 29 (janvier 2022) : 79–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212907.

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Résumé :
The management of maintenance activities is an ongoing concern for facility managers in the existing building sector due to its complexity and uncertainty. This applies all the more to cultural heritage as protection, preservation and enhancement are a priority in order to keep the artistic and cultural value of historical assets for future generations. In addition, problems related to the increasingly limited economic resources complicate maintenance management processes. Therefore, it has become a common standard to carry out maintenance activities only when actual emergencies occur, thus causing inefficiencies in the planning of Facility Management activities and an increase in maintenance costs. This paper shows a method to support the management decision-making in maintenance activities through Building Condition Assessment (BCA) processes integrated with Building Information Modeling (BIM) systems. The main objective is to develop a maintenance management strategy and support technicians in identifying maintenance priorities in a practical, simple and automated way in order to optimise procedures and costs. To achieve such a goal, the method proposes a BCA process that uses the following tools: 1) building breakdown structure according to UNI 8290 adapted to historic buildings; 2) a degradation level index and a technological and operational connection matrix to assess opportunity maintenance; 3) field inspections and data collection on Excel spreadsheets acting as external Database; 4) data management in BIM environment using Revit as BIM Authoring Software and Dynamo scripts as visual programming language (VPL) to link external Database to BIM model. The results highlight the important role of BIM in Facility Management of existing buildings and buildings of historical and cultural value by allowing the continuous update of information in a single BIM model for BCA purposes and shows a great potential to support facility managers in managing building maintenance activities and optimising costs. La natura complessa, incerta e dinamica della gestione delle attività di manutenzione è fonte di continua preoccupazione per i facility managers che operano nel settore del patrimonio edilizio esistente. In particolare, nel campo dei beni culturali, la tutela, conservazione e valorizzazione sono una priorità per preservare il valore artistico-culturale dei beni storici alle generazioni future. Purtroppo, alla complessa gestione della manutenzione si aggiungono problemi relativi alle risorse economiche sempre più limitate. In questa situazione infatti, sembra essere diventato uno standard comune intervenire con attività di manutenzione solo quando si presentano effettivi casi di emergenza, causando così inefficienze nella pianificazione delle attività del Facility Management e, conseguentemente, un aumento dei costi della manutenzione. Questo paper espone un metodo per supportare le scelte decisionali dei gestori nelle attività di manutenzione attraverso i processi di Building Condition Assessment (BCA) integrati ai sistemi di Building Information Modeling (BIM). L'obiettivo principale è sviluppare una strategia di gestione della manutenzione, dando ai tecnici il necessario supporto per individuare le priorità di intervento di manutenzione in modo pratico, semplice e automatizzato al fine di ottimizzare procedure e costi della manutenzione. Per raggiungere questo obiettivo, il metodo propone un processo di BCA che utilizza i seguenti strumenti: 1) scomposizione dell’edificio secondo la norma UNI 8290 adattata agli edifici storici; 2) un indice del livello di degrado e una matrice di connessione tecnologica e operativa per valutare manutenzioni di opportunità; 3) ispezioni in situ e raccolta dei dati su fogli di calcolo Excel che fungono da Database esterno; 4) gestione dei dati in ambiente BIM utilizzando Revit come BIM Authoring Software e scripts in Dynamo come linguaggio di programmazione visiva per il collegamento tra Database esterno modello BIM. I risultati della ricerca evidenziano l'importanza del ruolo del BIM nel Facility Management degli edifici esistenti e di pregio storico-culturale consentendo l'aggiornamento permanente delle informazioni in un unico modello BIM ai fini del BCA e mostra un grande potenziale per supportare i facility managers nella gestione delle attività di manutenzione degli edifici e nell’ottimizzazione dei costi.
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Toti, Anna Maria Paola. « Le forme istituzionali del potere. Pier Paolo Pasolini e il linguaggio della praxis ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (mars 2012) : 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001006.

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Résumé :
Il documentario come testimonianza del sociale, come dispositivo realistico, č fonte di studio e di analisi per il sociologo; infatti, il materiale visuale rappresenta un documento essenziale per comprendere come ogni cultura rappresenti se stessa e le proprie alternative. L'idea che il cinema sia per sua natura riflesso e continuazione del reale, costituisce la base di alcuni importanti contributi, tra i quali vi č quello di Pier Paolo Pasolini che fornisce un'interpretazione critica dell'individuo e della storia. Il proletariato, i "ragazzi di vita", la periferia romana, una condizione subumana di esistenza, diventano i contenuti privilegiati di un cinema che, avendo fatta propria la lezione del neorealismo, pur trasfigurandola, ma avendola anche superata criticamente, tende a trasporre i dati immediati dell'esperienza in una dimensione artistica fortemente caratterizzata.
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Thèses sur le sujet "Linguaggio artistico"

1

Fioravante, Irene <1983&gt. « Il corpo fruito come linguaggio artistico. Pratiche relazionali, per una riformulazione del concetto di opera d'arte (totale) ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5733.

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Résumé :
Il rapporto tra corpo, performance art e pratiche teatrali è lo snodo centrale e il punto di partenza per un'analisi che intende procedere oltre i confini della figurazione per aprirsi ad uno studio su quelle forme artistiche che lavorano intrecciando teatro e arti visive. Da ormai un decennio sono entrati in voga nei linguaggi dell’arte contemporanea concetti riguardanti l’arte partecipativa e relazionale. E’ sorprendente come il ricco dibattito non abbia intercettato il campo delle pratiche teatrali che ugualmente si è mosso lungo binari di sperimentazione analoghi, finanche coincidenti: da mimesi catartica, a rappresentazione fantastica, a dispositivo che sperimenta modelli di partecipazione e di condivisione creativa. Se i punti di contatto sono sempre più frequenti penso sia necessario non ignorarsi ma frequentarsi, ricercare le origini, rintracciare i tratti comuni e le prime forme di relazione tra questi due macro-mondi, tenendo presente le multiformi declinazioni delle arti visive. Partire quindi dal Futurismo, da una nuova idea di cultura totale intenzionata a superare il confine che separa l’arte dalla vita, per poi ri-orientare la storia dell’arte d’avanguardia rendendo quelle azioni futuriste centrali piuttosto che note a margine. Le vicende di queste interferenze e incroci fra teatro e arti visive avranno come soggetto-protagonista, e come punto di convergenza, il corpo. La corporeità indagata sia come presenza fisica e strumento usato dagli artisti a partire dagli anni sessanta del Novecento, sia come essenza dell’evento teatrale. Corpi in azione, in spazi che non rispondono più alle tradizioni e alle convenzioni dei teatri e dei musei, ma che vengono assunti in qualche modo come scene, come luoghi della fruizione.
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2

FERRARI, MIRELLA. « Fruizione dei beni culturali, nuove tecnologie per la comunicazione artistica, pubblico e didattica nei musei ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19821.

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Résumé :
Questa ricerca rappresenta un tentativo di indagine sulla fruizione artistica con specifico interesse rivolto alle tecnologie evolute. L’indagine si divide in due parti: la prima incentrata sulle teorie che hanno tentato di indagare il bene culturale e di offrire dei modelli teorici, nonché sulle poetiche espositive e sui modelli che le istituzioni prediligono nell’allestire una mostra, sia essa temporanea che permanente; la seconda, a partire dai risultati di diverse esperienze e ricerche empiriche, indaga gli ambiti di consumo dell’oggetto artistico, ovvero i laboratori didattici offerti in Italia e in Europa, con qualche eccellenza Statunitense, e analizza il bene culturale mediato dalle nuove tecnologie, concentrando gli sforzi della ricerca sul campo, suddivisa a sua volta in tre fasi, che hanno visto l’alternarsi di metodologie qualitative e quantitative differenti in fase applicativa e di estrazione dei risultati. La finalità, che i nostri sforzi hanno voluto perseguire in una logica di ibridazione dei saperi a vocazione scientifica e a vocazione umanistica, è quella, da una lato, di indagine dell’ambito comunicativo artistico, spesso dimenticato dalle scienze comunicative e non tenuto in considerazione da quella storiche; e dall’altro di analisi e riflessione sull’applicazione delle nuove tecnologie alla sfera dell’arte, con specifico interesse per l’apprendimento informale e il ‘consumo’ del bene artistico da parte di un utenza più di curiosi che non di cultori.
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GUERRIERI, ALICE. « Metafore artistiche : immagini e storytelling nella promozione del patrimonio artistico in Sardegna ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2022. http://hdl.handle.net/11584/336165.

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Résumé :
This thesis aims to highlight the role of metaphor as a cognitive tool that expresses imagistic potential (Aristotle, Rhetoric). The process of constructing metaphorical meaning derives from a previous experience of vision, i.e. from the possibility of ‘seeing’ and interpreting a figure now as one thing, now as the other (Wittgenstein 1953). The subject of the research is the metaphor that is expressed in the image of the artistic background as the outcome of a process of creation of the work of art in which the domains involved, not leading to an unambiguous interpretation, often direct the interpreter towards unimaginable visual spectacles. Aesthetically relevant differences often present in the artistic image can activate imagined visual contents in the viewer (Nanay 2016) defining those properties of metaphor to be further extended in the field of storytelling. The characteristics that identify the artistic metaphor are tested in a corpus of artworks that encompasses, despite the variety of techniques expressed, the most significant signs of Sardinian art. The versatility of the metaphorical language expressed by the artistic language in Sardinia and its ability to reformulate the imagination makes it assimilable to the world of narratives, to the media and transmedia environments that inhabit the contemporary world.
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4

ALLAIS, CATERINA. « Il linguaggio dei blogs artistici ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10795.

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Résumé :
In questo studio si analizza il linguaggio utilizzato nei blog che si occupano di storia dell'arte, genere diffuso online, tramite un corpus di 54 blogs pubblicati nel 2013. Nell'ambito della linguistica dei corpora, l'analisi permette di ridefinire le tradizionali categorie utilizzate per descrivere i blog, fornisce una descrizione tipologica dei post e dei commenti tramite l'utilizzo di un apposito software, oltre a descrivere il livello di specializzazione del linguaggio. Vengono infine riportati esempi di creatività linguistica in questo genere digitale.
This study analyses the language of “art blogs”, i.e. blogs dealing with art, through a specialised corpus of fifty-four blogs published during 2013. Both posts and comments are included in the present investigation into the linguistic character of art blogs. The methodological choices reflect the need for a multifaceted analysis which covers different aspects, from text typology to linguistic creativity and popularisation. A review of the relevant literature on blogs brings to light the need for a specific characterisation of art blogs, since they tend to have a blended style, which cannot be ascribed to the traditional categories of personal and thematic blogging. The distinctive features of posts and comments are then investigated through a multidimensional analysis which reveals that posts and comments are two different text types. Successively, the corpus is compared to a specialised corpus of art announcements, within the field of popularised and specialised discourse. Finally, several examples of linguistic creativity are explored and presented, thus showing that traditional descriptive paradigms are unsuited to analyse the outcomes of art bloggers.
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5

ALLAIS, CATERINA. « Il linguaggio dei blogs artistici ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10795.

Texte intégral
Résumé :
In questo studio si analizza il linguaggio utilizzato nei blog che si occupano di storia dell'arte, genere diffuso online, tramite un corpus di 54 blogs pubblicati nel 2013. Nell'ambito della linguistica dei corpora, l'analisi permette di ridefinire le tradizionali categorie utilizzate per descrivere i blog, fornisce una descrizione tipologica dei post e dei commenti tramite l'utilizzo di un apposito software, oltre a descrivere il livello di specializzazione del linguaggio. Vengono infine riportati esempi di creatività linguistica in questo genere digitale.
This study analyses the language of “art blogs”, i.e. blogs dealing with art, through a specialised corpus of fifty-four blogs published during 2013. Both posts and comments are included in the present investigation into the linguistic character of art blogs. The methodological choices reflect the need for a multifaceted analysis which covers different aspects, from text typology to linguistic creativity and popularisation. A review of the relevant literature on blogs brings to light the need for a specific characterisation of art blogs, since they tend to have a blended style, which cannot be ascribed to the traditional categories of personal and thematic blogging. The distinctive features of posts and comments are then investigated through a multidimensional analysis which reveals that posts and comments are two different text types. Successively, the corpus is compared to a specialised corpus of art announcements, within the field of popularised and specialised discourse. Finally, several examples of linguistic creativity are explored and presented, thus showing that traditional descriptive paradigms are unsuited to analyse the outcomes of art bloggers.
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Torchio, Elisa <1993&gt. « IL CORPO ESTESO. IL GIOIELLO COME SCULTURA CORPOREA E LINGUAGGIO DI RICERCA ARTISTICA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14796.

Texte intégral
Résumé :
Il seguente progetto di tesi si propone di approfondire il tema del corpo e le pratiche ad esso connesse nell’ambito del gioiello contemporaneo. Dopo alcuni cenni storici sul ruolo dell’ornamento e sulla sua relazione con il corpo il focus dell’elaborato verte sulla riconsiderazione del valore del gioiello come opera d’arte. A partire dalla fine dell’800 il gioiello, infatti, si allontana gradualmente dall’ambito delle arti minori e ambisce ad essere una forma di scultura corporea, un linguaggio artistico al pari degli altri. È soprattutto a partire dagli anni 60, però, che le esperienze del gioiello d’artista sconfinano nell’ambito dell’arte contemporanea, portando ricerche, linguaggi e sperimentazioni ad esso analoghe. Designer, artisti visivi e artisti orafi hanno sperimentato sul gioiello tenendo sempre più in considerazione non soltanto i confini tra gioiello e scultura ma anche tra gioiello, performance e installazione. Nell’ottica di tali pratiche spesso il corpo umano è un vero e proprio incipit progettuale, spazio concettuale o luogo di sperimentazione. L’ultimo capitolo, cercherà di identificare, attraverso il lavoro di diversi artisti che hanno tenuto come focus principale la corporeità, alcune direzioni emblematiche all’interno di quest’ampio panorama di ricerca.
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7

Zacchini, Simone <1988&gt. « IL GIOCO RIMESSO IN GIOCO. LINGUAGGIO, AZIONE E PRATICHE ARTISTICHE IN WITTGENSTEIN ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5098.

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Résumé :
Studio storico di carattere analitico e comparativo sul rapporto fra pratiche artistiche, architettura e critica del linguaggio in Ludwig Wittgenstein, con particolare attenzione agli aspetti filosofici della teoria di Guy Ernest Debord e dell'Internazionale Situazionista, a cui è dedicata una ricostruzione critica e dettagliata, in relazione a una lettura non conservatrice degli aspetti politici dell’analisi del linguaggio in Wittgenstein. Freud e Marx sono due dei riferimenti centrali per istituire i termini di un confronto fra ambiti di riflessione diversi ma comunicanti. Attraverso l'analisi di una lettura “politica” delle Ricerche filosofiche questo lavoro offre possibili letture e confronti “wittgesteiniani” di alcune pratiche artistico-politiche contemporanee esaminate nei loro aspetti linguistici ed estetici.
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Fresi, Alessia <1996&gt. « Habitat Narrativi Digitali. Linguaggi ed estetiche dell’installazione artistica digitale nello spazio fisico reale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21519.

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Résumé :
La tesi propone una riflessione sulle proprietà narrative dell’installazione artistica contemporanea in seguito all’avvento delle tecnologie digitali nei primi anni Novanta. La prima parte dell’elaborato offre una lettura dei caratteri dell’«habitat narrativo» nel confronto con la teoria dei New Media. A tale premessa critica segue una ricognizione delle esperienze in cui gli artisti contemporanei si sono serviti di videoinstallazioni e ambienti interattivi non per mera immersione estetica ma come media in grado di raccontare identità, luoghi e memorie. Nella seconda parte della trattazione si individua un case study significativo nella produzione artistica di Studio Azzurro, di cui occorre quest’anno il quarantesimo anniversario dalla fondazione. Condotta in parallelo a un’intensa sperimentazione negli ambiti di cinema, teatro e fotografia e alla partecipazione a festival d’arte e mostre di rilievo internazionale, la ricerca creativa e poetica del gruppo milanese costituisce un riferimento prioritario nell’analisi del tema scelto.
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9

Sannia, Alice <1985&gt. « Patrimonio culturale, accessibilità, inclusione. La guida in linguaggio Easy to Read del Museo civico d'arte – Palazzo Ricchieri di Pordenone ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11463.

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In anni recenti il tema dell'accessibilità è divenuto centrale nel dibattito culturale nazionale e internazionale. Questo non solo per motivazioni di carattere etico, bensì anche sotto un profilo economico e alla luce dell'evoluzione del ruolo del museo in particolare, inteso oggi come agente di trasformazione sociale. L'accessibilità va intesa in senso ampio come l'abbattimento di tutte quelle barriere all'accesso al patrimonio – che possono essere fisiche, sensoriali, cognitive, culturali, economiche, e via dicendo – al fine di favorire la costruzione di comunità più inclusive e coese. La lotta all'esclusione sociale che i programmi culturali dovrebbero imporsi di raggiungere, riguarda molteplici pubblici in situazione di svantaggio, attualmente sottorappresentati nelle statistiche internazionali di partecipazione alla vita culturale: dagli anziani alle persone che vivono situazioni di disagio economico, dagli stranieri ai disabili. Il presente elaborato si concentra proprio su quest'ultima tipologia di visitatori, nella fattispecie le persone con disabilità intellettive. Negli ultimissimi anni si è sviluppata una certa sensibilità al tema; ma sebbene il panorama sia in fermento, è pur sempre agli esordi. Senza pretesa di esaustività, il presente elaborato vuole dunque suggerire spunti di riflessione, raccomandazioni e strumenti, con l'ausilio di dati statistici e case history di successo, per favorire la creazione di percorsi inclusivi per persone con disabilità intellettive.
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Martorana, Claudia Stella. « Tradurre il linguaggio metaforico di Jean Giono : Les Âmes fortes dal francese all'italiano, dalla pagina allo schermo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1238.

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Résumé :
La tesi è uno studio sulla traduzione della metafora e delle espressioni idiomatiche applicata ad un testo letterario, Les Âmes fortes, romanzo di Jean Giono pubblicato nel 1950. La sua particolare scrittura, caratterizzata dall unione di metafore poetiche e linguaggio quotidiano, permette all autore di deformare la realtà attraverso l immaginazione, mettendo l uomo e il mondo al centro di un perpetuo gioco di inedite e ambigue relazioni. In questo lavoro coesistono una parte teorica sulla traduzione, la metafora e l opera di Giono, e una parte pratica, dedicata alla proposta di traduzione interlinguistica delle metafore più rappresentative de Les Âmes fortes, e all analisi del processo di traduzione intersemiotica che nel 2001 ha dato vita all omonimo adattamento cinematografico del romanzo. Lo scopo della tesi è quello di illustrare le strategie messe in atto nei due diversi processi traduttivi, mostrando le difficoltà legate alla profonda compenetrazione di fattori linguistici, stilistici e culturali che rappresenta la principale caratteristica delle espressioni metaforiche e, di conseguenza, un importante sfida per i traduttori.
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Livres sur le sujet "Linguaggio artistico"

1

Lia, Pierluigi. Dire Dio con arte : Un approccio teologico al linguaggio artistico. Milano : Àncora, 2003.

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2

Terranova, Piero. Jazz : Genealogia di un linguaggio artistico attraverso i suoi protagonisti. Palermo : Publisicula, M. Grispo, 2010.

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3

Jazz : Genealogia di un linguaggio artistico attraverso i suoi protagonisti. Palermo : Publisicula, M. Grispo, 2010.

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4

Rome, Nederlands Instituut te, et Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut, dir. Docere delectare movere : Affetti, devozione e retorica nel linguaggio artistico del primo barocco romano. Rome : Edizioni de Luca, 1998.

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5

Turi, Nicola, dir. Ecosistemi letterari. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-993-1.

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Résumé :
Cosa ci dice il crescente interesse della critica letteraria per la rappresentazione della natura e per le sue implicazioni etiche? In quali pieghe del discorso narrativo, poetico o cinematografico si collocano le manifestazioni di una sensibilità continuamente rinnovata per le contraddizioni del progresso, per la precaria convivenza tra agenti umani, animali e vegetali? E che tipo di relazioni può instaurare con l’ecocritica la semantica dei luoghi e dei paesaggi che si spiega in un mondo di finzione? Sedici saggi sospesi tra analisi del ‘testo’ e teoria della critica, sollecitati e raccolti da Nicola Turi, tentano di rispondere a questi e altri interrogativi che investono la funzione e gli orientamenti della critica contemporanea, la sua capacità di restituire le forme del linguaggio artistico, e insieme la sua ricorrente tentazione di confrontarsi, come direbbe la Bradamante di Calvino, con «la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro».
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6

Howard, Burns, Frommel Cristoph Luitpold, Puppi Lionello et Centro internazionale di studi di architettura "Andrea Palladio" di Vicenza., dir. Michele Sanmicheli : Architettura, linguaggio e cultura artistica nel Cinquecento. Milano : Electa, 1995.

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7

D'Antoni, Claudio A. Comunicazione artistica : I linguaggi delle arti. Teatro, musica, cinema, letteratura. Roma : www.ilmiolibro.it (L'Espresso Editoriale), 2009.

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8

Adornato, Gianfranco. Akragas arcaica : Modelli culturali e linguaggi artistici di una città d'Occidente. Milano : LED, 2011.

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9

Comunicazione artistica : L'arte e i linguaggi : teatro, musica, cinema, radioTV , web. Roma : Scienze e Lettere, 2017.

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10

Marini, Lorenzo. Note : Sulla comunicazione, sulla creatività, sui linguaggi. Bologna, Italy : Logo Fausto Lupetti editore, 2013.

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Chapitres de livres sur le sujet "Linguaggio artistico"

1

Beltramini, Maria. « Qualche aggiunta alle fonti della cultura architettonica e del linguaggio artistico di Philibert De l'Orme ». Dans Études Renaissantes, 79–86. Turnhout : Brepols Publishers, 2016. http://dx.doi.org/10.1484/m.er-eb.4.00347.

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