Articles de revues sur le sujet « Lingua istituzionale »

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Videsott, Ruth. « Plurilinguismo nell’area ladina dell’Alto Adige. Quando plurilinguismo istituzionale e individuale si intrecciano ». DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no 1 (9 novembre 2021) : 55–83. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.03.

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Résumé :
La convivenza storica di più lingue, elemento determinante delle vallate ladine in Alto Adige, ha contribuito all’instaurarsi di un plurilinguismo istituzionale sul territorio oltre che a creare un contesto sociolinguistico notevolmente eterogeneo, se si considerano i vari repertori linguistici individuali della comunità linguistica ladina. Con il presente contributo ci si propone di gettare luce sul ruolo del plurilinguismo scolastico/istituzionale per rafforzare la consapevolezza della diversità linguistica in merito al repertorio linguistico individuale e comunitario. Partendo da una breve analisi di interviste con bambini ladinofoni in età prescolare, si illustreranno alcuni brevi passaggi di lingua, per avanzare una riflessione sulla dimensione funzionale del plurilinguismo. Inoltre, alcune considerazioni in ottica di didattica delle lingue nelle scuole ladine amplieranno i risultati emersi.
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Mariottini, Laura, et Veronica Sica. « Miembros y miembras de la Comisión de Igualdad. Lingua e genere nella comunicazione pubblica spagnola ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (mars 2012) : 79–97. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001004.

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Résumé :
L'impegno istituzionale volto a garantire Pari Opportunitŕ tra donne e uomini implica un lavoro attivo di (ri)costruzione della categoria di genere attraverso e nella lingua usata nella comunicazione pubblica e politica. A partire dal riconoscimento di categorie linguistiche, č possibile consolidare il cambiamento socio-culturale che le sottende e, solo allora, la riflessione sul genere acquisirŕ un carattere sostanziale. Le autrici esaminano l'istanza riformista della lingua pubblica spagnola presentando il "caso miembra" che ha generato un acceso dibattito linguistico, socioculturale e mediatico dal 2008 ad oggi. La cornice teorica del lavoro č rappresentata dagli gender studies.
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Mariottini, Laura, et Veronica Sica. « Le politiche e le pratiche linguistiche di genere del Ministerio de Igualdad ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juillet 2012) : 79–97. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002005.

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Résumé :
Nella linea giŕ tracciata in un precedente lavoro (Mariottini, Sica, in stampa) di analisi della lingua usata nella comunicazione pubblica spagnola, derivante dal "caso miembra", le autrici sviluppano un'analisi delle politiche e delle pratiche linguistiche e discorsive del Ministerio de Igualdad, muovendosi nella cornice teorica degli gender studies e della Feminist Critical Discourse Analysis. Obiettivo del lavoro č presentare osservazioni qualitative corroborate da dati quantitativi per riflettere nuovamente (ma da prospettive diverse) sull'impegno linguistico istituzionale che la Spagna ha preso con fermezza per poter garantire pari opportunitŕ tra donne e uomini.
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Vogler, Stefanie Karin. « Didattica a distanza di Lingua tedesca in ambiente universitario ». Altre Modernità, no 27 (30 mai 2022) : 131–44. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17882.

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Résumé :
Negli ultimi due anni, la pandemia ha obbligato docenti e studenti ad adeguarsi a una nuova forma di didattica a distanza anche a livello universitario. Il contributo muove dall’esperienza nella Scuola di Economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove l’inglese è la prima lingua obbligatoria, mentre il tedesco viene offerto in alternativa al francese e allo spagnolo. Insegnare una materia la cui caratteristica principale è la comunicazione in un contesto che per la sua stessa natura pone dei forti limiti all’interazione in quanto i partecipanti (sia docenti che studenti) rimangono fisicamente lontani fra di loro, presenta delle notevoli sfide. Attraverso esempi emersi nell’aula virtuale vengono esaminati i problemi riscontrati e le soluzioni sperimentate in diciotto mesi di didattica soltanto da remoto. L’analisi degli aspetti critici e degli elementi positivi emersi da questa esperienza porta a riflettere su alcuni concetti basilari dell’apprendimento autonomo e, di conseguenza, sul ruolo dei docenti e dei discenti. L’obiettivo è di esaminare le modalità con cui integrare tali concetti in un ambiente istituzionale quale l’università, per formulare proposte concrete per lo studio del tedesco sia a distanza che in presenza dopo il rientro (forse anche solo parziale) nell’aula reale.
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Bancheri, Salvatore. « Un viaggio nel mio nostos. La comunità siciliana globale di Delia tra tradizioni, teatro, dialetto ed italiese ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 129–51. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37223.

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Résumé :
L'articolo prende avvio da una riflessione privata sul sentimento del nostos che ha caratterizzato (e continua a caratterizzare) la vita di migliaia di italiani in emigrazione. La dimensione privata è però solamente un input per considerare il nostos e la sua valorizzazione anche da un punto di vista istituzionale e accademico, sia di ricerca letteraria che linguistica. Sono analizzate le opere in chiave migratoria della letteratura siciliana moderna e contemporanea, in particolare di due scrittori di Delia: Stefano Vilardo e Lina Riccobene. Sul piano linguistico è proposto un riferimento all’italiese come linguaggio creativo del nostos, una lingua a sé stante nello spazio linguistico italiano globale, capace di creare identità personale e sociale a gruppi di persone intragenerazionali.
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Paola, Galimberti. « Qualitŕ e disponibilitŕ dei dati sulla ricerca : l'archivio istituzionale fra intenzioni e realtŕ ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 48 (janvier 2012) : 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048005.

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Résumé :
La valutazione č diventata e sarŕ sempre piů una delle strategie dei sistemi di governance delle universitŕ ma anche dei sistemi di ricerca nazionali. Anche in Italia si sta ponendo sempre di piů l'accento sull'efficacia e l'efficienza della ricerca finanziata con fondi pubblici. Gli atenei italiani si trovano perň ad affrontare un duplice problema: il primo č trasversale e riguarda la completezza e correttezza dei dati sulla produzione scientifica a disposizione di chi deve valutare a qualunque livello. Mancano in generale dati affidabili e completi a livello centrale e locale che permettano la costruzione di indicatori attendibili, robusti e comparabili a livello nazionale e internazionale. Il secondo problema č specifico e riguarda la difficoltŕ nell'individuare criteri adeguati, simili e coerenti per valutare (anche in termini comparativi) la produzione scientifica nelle scienze umane, che utilizzando canali di disseminazione dei risultati diversi dall'articolo e prevalentemente la lingua italiana, resta esclusa dai principali database citazionali. Dal 2004 l'universitŕ di Milano raccoglie i metadati relativi alla produzione dei propri ricercatori in un Archivio istituzionale (AIR) che rappresenta una vetrina esaustiva della produzione scientifica dell'ateneo, unica nel panorama italiano. Dal 2008 si č cominciato a pensare di utilizzare i dati contenuti nell'archivio ai fini della valutazione della produttivitŕ e della produzione di singoli gruppi e strutture (valutazione scuole di dottorato, valutazione dipartimenti). Gli esercizi svolti fino ad ora hanno messo in risalto criticitŕ e potenzialitŕ di questo strumento e hanno permesso un ripensamento e una messa a punto nell'ottica di una sua migliore performance e di possibili sviluppi futuri. Il presente lavoro prende in esame due esercizi (analisi della produttivitŕ della Facoltŕ di Lettere e Filosofia, Raccolta di dati ai fini di effettuare una prevalutazione in vista della VQR 2004-2008) che, pur facendo emergere alcune criticitŕ dell'archivio che necessitano di correzione, ne hanno confermato l'efficacia ai fini della disseminazione ma anche della valutazione della produzione dell'Ateneo.
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Deiana, Igor, Stefania Malavolta et Carla Marulo. « LA A23 SI RACCONTA : UNA VOCE PER CHI INSEGNA NELLA CLASSE DI CONCORSO DI LINGUA ITALIANA PER DISCENTI DI LINGUA STRANIERA ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 1–12. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17126.

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Résumé :
Malgrado la creazione della classe di concorso A23 abbia rappresentato un riconoscimento istituzionale per l’italiano L2 nella scuola, sembra che rispetto a quanto atteso ben poco sia cambiato. Infatti, pur essendo gli unici insegnanti della scuola italiana che sulla base di titoli ed esperienza possono essere considerati competenti in italiano L2, le e i docenti A23 costituiscono una piccola minoranza del corpo docente in servizio e sono stati assegnati esclusivamente ai CPIA. Visto che i CPIA sono l’unica scuola in cui al momento le e i docenti A23 lavorano, l’evento A023: un confronto di esperienze organizzato in occasione di FIERIDA 2021 è stata un’importante occasione che ha permesso di sondare l’attuale situazione di questa classe di concorso. L’iniziativa, inoltre, oltre a evidenziare problemi e criticità, ha permesso la condivisione di buone pratiche e la proposta di azioni costruttive. Dopo una breve presentazione di FIERIDA e di A023: un confronto di esperienze, il contributo si propone di fare un punto sul ruolo che le e i docenti A23 hanno nei CPIA attraverso le dichiarazioni rilasciate nel corso dell’iniziativa. Sempre grazie alle osservazioni fatte dalla platea partecipante, sono presentate una serie di proposte attuabili e concrete per un migliore impiego della professionalità di questi docenti nei CPIA e nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. A23 tells her story: a voice for those who teach Italian language for foreign language learners Although the recruitment of A23 teachers (Lingua italiana per discenti di lingua straniera) can be considered a key moment for the institutional recognition for Italian L2 in school, it seems that very few things have changed compared to what was expected. In fact, even if since the school year 2017/2018 teachers that had successfully completed a structured course on teaching Italian as a second language have been included in the Italian public-school staff, nowadays it is evident that A23 teachers constitute a small minority of the teaching staff in service and have been assigned exclusively to the CPIA. Since the CPIAs are the only school where the A23 teachers currently work, the webinar “A023: un confronto di esperienze” organized during FIERIDA 2021 was an important opportunity that allowed to probe the current situation of these teachers. The webinar not only highlighted problems and criticalities, but also allowed the sharing of good practices and the proposal of constructive actions. After having briefly described FIERIDA and the aims and structure of the webinar, this paper focuses on the role that A23 teachers have in the CPIA. Furthermore, thanks to the observations made by the participating audience, in the second part of the paper we present a series of feasible and concrete proposals aimed to improve the quality of Italian L2 teaching in CPIA.
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Fisso, Maria Beatrice, et Elio Sgreccia. « Etica dell’ambiente ». Medicina e Morale 45, no 6 (31 décembre 1996) : 1057–82. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.892.

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Résumé :
Gli autori presentano in questa prima parte del loro scritto quella che sarà l’introduzione a una raccolta bibliografica commentata, di prossima pubblicazione, in merito ad alcune questioni di etica ambientale. Dapprima vengono indicate le tappe in cui l’evoluzione della civiltà è stata condizionata nel corso del tempo dal rapporto uomo-ambiente: civiltà primitiva, pastorale, industriale e tecnologica o nucleare o spaziale o, anche detta, della rivoluzione genetica. Successivamente viene mostrato come a partire dalla seconda metà degli anni Settanta si è data progressivamente una diversa rilevanza alla natura, non considerata più un semplice oggetto di studio da parte delle scienza, ma reputata degna di riflessione etica. Da questo momento infatti l’etica ambientale ha acquisito la forza di una disciplina istituzionale. Tuttavia il dibattito filosofico su questi argomenti si è sviluppato negli ultimi quindici anni soprattutto nei Paesi di lingua inglese, mentre in Italia si trova ancora in una fase iniziale. Il pensiero filosofico classico è sempre stato impostato in modo fortemente antropocentrico; ma negli anni Settanta alcuni filosofi hanno cercato di superare questo approccio per proporre una visione meno antropocentrica o addirittura ecocentrica. Dopo una accurata disamina di queste diverse correnti di pensiero gli autori concludono questa prima parte del loro articolo respingendo sia gli estremismi delle ecofilosofie, sia l’opinione di quanti credono nella illimitata possibilità di sfruttamento della natura, infatti le nuove acquisizioni scientifiche e culturali impongono di ripensare il rapporto uomo-natura al fine di stabilire dei principi etici che orientino la condotta umana in questo settore.
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Bunn, Daniela, et Mariele Lúcia Tortelli. « A participação da língua italiana no Projeto Multidisciplinar PIBID/UFSC Línguas Estrangeiras/Adicionais : interação, cooperação e formação docente ». Revista Italiano UERJ 13, no 1 (17 octobre 2022) : 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70752.

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RESUMO: Políticas públicas de formação de professores e incentivo à docência como o Programa Institucional de Bolsas de Iniciação à Docência (PIBID/MEC), que tem como objetivo antecipar o vínculo entre os futuros professores e a sala de aula, fazendo uma articulação entre a educação superior e as escolas estaduais e municipais, não contemplam línguas adicionais como o italiano, o francês e o alemão. Tendo em vista essa lacuna, num esforço de resistência e união, professores do Departamento de Metodologia do Ensino e do Departamento de Língua e Literatura Estrangeira, da Universidade Federal de Santa Catarina, refletiram sobre a possibilidade de um subprojeto multidisciplinar que apoiasse essas línguas não contempladas no programa. O objetivo principal deste relato é expor como a experiência da interação entre professores universitários dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês; professores de espanhol e inglês da rede pública de educação de Santa Catarina e graduandos dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês têm criado um espaço de res(ex)istência nas discussões sobre o fazer docente e o ensino de língua-cultura na escola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Como essa equipe e essa experiência multidisciplinar podem contribuir no processo de formação de professores em contexto remoto de ensino e como podemos fomentar o diálogo entre as línguas estrangeiras em nossas universidades são algumas questões norteadoras. É objetivo ainda apresentar o desenvolvimento do projeto durante a pandemia e sua contribuição para a formação dos alunos do curso de licenciatura, especialmente do curso de Italiano. Pela análise de material empírico e teórico estudado ao longo do projeto, procurou-se levantar algumas perspectivas tendo em vista que, de pequenas iniciativas como essas, como a proposta multidisciplinar, o empenho coletivo de professores de LE, a procura por uma bolsa alternativa à da Capes e o interesse e empenho da aluna bolsista, a área do italiano pôde acessar espaços mais democráticos dentro da Universidade e da escola.Palavras-chave: Ensino. Aprendizagem. Língua. Italiano. Pibid Multidisciplinar. ABSTRACT: Politiche pubbliche per la formazione degli insegnanti e incentivi come il Programma Istituzionale per le Borse di Iniziazione all'Insegnamento (PIBID/MEC), che mirano ad anticipare il legame tra i futuri insegnanti e l'aula, creare un collegamento tra l'istruzione superiore e le scuole statali e comunali, non include lingue aggiuntive come l'italiano, il francese e il tedesco. In considerazione di questa lacuna, in uno sforzo di resistenza e di unione, professori del Dipartimento di Metodologia Didattica e il Dipartimento di Lingua Straniera e Letteratura dell'Università Federal de Santa Catarina hanno riflettuto sulla possibilità di un sottoprogetto multidisciplinare che supportasse queste lingue non incluse nel Programma. L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di esporre come l'esperienza dell'interazione tra docenti universitari di corsi di italiano, spagnolo, inglese e francese; insegnanti di spagnolo e inglese della rete di istruzione pubblica e laureandi di corsi di italiano, spagnolo e inglese hanno creato uno spazio di resistenza nelle discussioni sulla didattica e l'insegnamento della lingua-cultura a scuola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Come questo team e questa esperienza multidisciplinare possono contribuire al processo di formazione degli insegnanti in un contesto di insegnamento remoto e come possiamo promuovere il dialogo tra le lingue straniere nelle nostre università sono alcune questioni guida. Si propone anche di presentare lo sviluppo del progetto durante la pandemia e il suo contributo alla formazione degli studenti del corso di laurea, in particolare il corso di italiano. L'analisi del materiale empirico e teorico ci ha aitutato ad elevare alcune prospettive in vista di piccole iniziative come la proposta multidisciplinare, l'impegno collettivo degli insegnanti di LE, la ricerca di una borsa di studio alternativa e l'impegno della studente, così l'italiano ha potuto accedere a spazi più democratici all'interno dell'Università e della scuola.Parole chiave: Insegnamento. Apprendimento. Lingua. Italiano. Pibid Multidisciplinare. ABSTRACT: Public policies for teacher training and incentive to teaching such as the Institutional Program for Teaching Initiation Scholarships (PIBID/MEC), which aims to anticipate the link between future teachers and the classroom, making a link between higher education and state and municipal schools, does not include additional languages such as Italian, French and German. In view of this gap, in an effort of resistance and union, professors from the Department of Teaching Methodology and the Department of Foreign Language and Literature of the Universidade Federal de Santa Catarina reflected on the possibility of a multidisciplinary subproject that would support these languages not included in the program. The main objective of this presentation is to expose how the experience of the interaction between university professors of Italian, Spanish, English and French courses; teachers of Spanish and English of the public education and undergraduates of Italian courses, Spanish and English have created a space of res(ex)istência in the discussions on the teaching and language-culture teaching at school (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). How this team and this multidisciplinary experience can contribute to the teacher training process in a remote teaching context and how we can foster dialogue between foreign languages in our universities are some guiding issues. It also aims to present the development of the project during the pandemic and its contribution to the training of students of the undergraduate course, especially the Italian course. The analysis of empirical and theoretical material, also in view of the formal documents of Santa Catarina, sought to raise some perspectives with a view to small initiatives such as the multidisciplinary proposal, the collective commitment of LE teachers, the search for an alternative scholarship t and the interest and commitment of the scholarship student, the Italian area was able to access more democratic spaces within the University and the school.Keywords: Teaching. Learning. Language. Italian. Multidisciplinary Pibid.
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Minnaja, Carlo. « Etimologia in una lingua pianificata ». Language Problems and Language Planning 26, no 1 (3 mai 2002) : 69–75. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.26.1.06min.

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Il vocabolario Etimologia vortaro de Esperanto di Ebbe Vilborg, di cui è appena uscito il quinto ed ultimo volume, tratta con grande ampiezza l’etimologia delle parole esperanto “ufficiali”, cioè figuranti nel Fundamento e nelle otto aggiunte fissate dall’Accademia di Esperanto, istituzione che controlla l’evoluzione della lingua. La limitatezza delle radici scelte (poche migliaia rispetto alle 15.000 che compaiono nel più grande dizionario esperanto, il Plena ilustrita vortaro) non infirma affatto la validità dell’opera, che supera ampiamente ogni opera precedente dello stesso tipo; in particolare viene data non solo l’etimologia della parola esperanto in quanto scelta da Zamenhof da una data lingua, ma anche l’etimologia delle parole in lingue etniche da cui Zamenhof ha derivato i termini esperanto. Come esempio sono esaminate le radici anonc- e ŝajn-. Quasi ad ogni voce sono esposti i motivi, già noti o ricostruiti, che hanno indotto Zamenhof a fare quella scelta piuttosto che un’altra. Un paragone con il più voluminoso dizionario etimologico italiano, il Cortelazzo-Zolli, è in più punti favorevole al Vilborg.
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Lima, Maiara Afonso Afonso de, Vinícius Peretti et Fernanda Silva Veloso. « Reflexões sobre a prática docente e experiências de futuros professores em cursos de língua online do FIVU (Formação em Idiomas para a Vida Universitária) ». Revista Italiano UERJ 12, no 1 (5 septembre 2021) : 21. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62141.

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RESUMO: Com o auto isolamento exigido pelo COVID-19, o ensino presencial, parte fundamental da experiência de estágio, se tornou inviável implicando e favorecendo o aparecimento de novos campos para a sua realização. Surge, assim, a oferta de cursos de línguas, ainda que temporária, para o ensino remoto emergencial (ERE), como, por exemplo, as aulas do FIVU. Este artigo tem como objetivo principal apresentar e discutir a elaboração e a aplicação de unidades temáticas de língua italiana elaboradas por dois alunos do curso de Letras Italiano, regularmente matriculados na disciplina de Prática de Ensino de Línguas Estrangeiras Modernas Neolatinas 1, além de apresentar sua experiência didática nas regências em sala de aula virtual. A unidade didática e as aulas virtuais foram viabilizadas por meio de compartilhamento de tela, apresentações de slides, bem como por aplicativos online, como o Mentimeter e o Learning Apps. Os cursos de extensão de Língua Italiana estão vinculados ao projeto de extensão FIVU (Formação em Idiomas para a Vida Universitária) e foram viabilizados por meio de uma parceria entre docente orientadora, alunos estagiários e Programa de Pós-Graduação em Educação (PPGE) da Universidade Federal do Paraná (UFPR). O curso de nível básico, e com duração de 30 horas, foi ministrado no Teams Office 365 institucional e teve uma carga horária semanal de 4 horas-aula. O público-alvo foram nove alunos de mestrado e doutorado do PPGE-UFPR, muitos deles já com conhecimento prévio da língua italiana devido às leituras de suas bibliografias de pesquisa.Palavras-chave: Prática de ensino. Ensino remoto emergencial. Unidade didática. ABSTRACT: Con l'isolamento causato dal COVID-19, i lavori faccia a faccia sono diventati irrealizzabili, implicando e favorendo la comparsa di nuovi campi di stage adatti a questa nuova realtà. Nasce così la possibilità di offrire corsi di lingua, anche se temporanei, per la didattica a distanza di emergenza. I corsi di estensione della Lingua Italiana sono vincolati al progetto di estensione FIVU (Formação em Idiomas para a Vida Universitária) e sono stati resi possibili attraverso una partnership tra studenti, professoressa e Programa de Pós-Graduação em Educação (PPGE) dell’Universidade Federal do Paraná (UFPR). Il corso di livello principiante della durata di 30 ore è stato tenuto presso il Teams Office 365 istituzionale, ed ha avuto un carico di lavoro settimanale di 4 ore di lezione. Il pubblico di riferimento era di nove studenti di master e dottorato del PPGE-UFPR e molti di loro avevano già una conoscenza precedente della lingua italiana a causa delle letture delle loro bibliografie di ricerche. L’obiettivo principale di questo articolo è presentare e discutere lo sviluppo e l’applicazione delle unità didattiche elaborate da due studenti del corso di Lettere Italiano, iscritti alla disciplina di Prática de Ensino de Línguas Estrangeiras Modernas Neolatinas, oltre a presentare l’esperienza didattica degli studenti nell’insegnamento di italiano in una una classe virtuale. Le unità didattiche e le lezioni virtuali sono state fatte attraverso la condivisione dello schermo, presentazioni di diapositive, nonché attraverso applicazioni online, come Mentimeter e Learning Apps.Parole-chiave: Pratica di insegnamento. Didattica a distanza di emergenza. Unità didattica. ABSTRACT: With the self-isolation required by COVID-19, face-to-face teaching, a fundamental part of the internship experience, became unfeasible, implying and favoring the appearance of new fields for its realization. Thus, there came the offer of language courses, even though temporary, for emergency remote education (ERE), such as the FIVU classes. The main objective of this article is to present and discuss the development and application of thematic units of Italian language prepared by two students of the Italian Language course, regularly enrolled in the Teaching Practice of Neolatine Modern Foreign Languages, in addition to presenting their didactic experience in the regency in a virtual classroom. The didactic unit and virtual classes were made possible through screen sharing, slide shows, as well as through online tools, such as Mentimeter and Learning Apps. The Italian language extension courses are linked to the FIVU extension project (Training in Languages for University Life) and were made possible through a partnership between the faculty advisor, the intern students, and the Graduate Program in Education (PPGE) of the Federal University of Paraná (UFPR). The basic level course, with a duration of 30 hours, was given through the institutional Teams Office 365 and had a weekly load of 4 class hours. The target audience was nine master's and doctoral students from PPGE-UFPR, many of whom already had prior knowledge of the Italian language owing to the readings of their research bibliographies.Keywords: Teaching practice. Emergency remote education. Didactic unit.
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Manganaro, Maria. « DALLA LINGUA MATERNA ALLA SECONDA LINGUA ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 2 (28 octobre 2016) : 359. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n2.v1.677.

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Résumé :
Abstract.Learning a second language, in addition to the mother tongue, helps to significantly improve the maturation and cultural education of the child, and to enhance its expressive and communicative skills. The 85 New Programs for the Primary School, emphasize the need to strengthen the pupils’ ability to make linguistic relationship with various interlocutors using the language in its variety of codes and its main functions. You need to direct the child to take account of extra-linguistic elements (situations, characters, topics, roles) as a fundamental condition for understanding texts and to produce oral and written messages, in relation to cognitive situations. On 1 September 2012, the Minister Profumo issues the New Indications, maintaining continuity with the previous ones. They assume an intercultural aspect, which concerns, not only the presence of foreign students in the classes, but also an open attitude towards the world and the reality of which the younger generation will be part. In recent years, mankind has achieved a considerable progress in the field of mass communication, the economic and cultural exchanges with different peoples and in the field of science and technology; hence the use of foreign languages is becoming indispensable tool of modern man, open to a broader vision of life. In this regard, school is primarily called to make its contribution, because it first must fulfill these needs, as an institution to which it is specifically entrusted with the task of preparing the new generations in society. So the early teaching of a second language is possible, as long as you lay down clearly achievable goals and implement a suitable educational mediation. In addition, to know how one acquires a language, you have to observe the evolution in the period of growth of the child since he is infant and, above all, the relationship between language and thought.Keywords: Learning a second language - L2 - Bilingualism - Learning motivationRiassunto.Apprendere una seconda lingua oltre a quella materna contribuisce a migliorare in modo considerevole la maturazione e la formazione culturale del bambino, nonché a potenziare le sue capacità espressive e comunicative. I Nuovi Programmi dell’85, per la Scuola Elementare, mettono in evidenza la necessità di potenziare nell’alunno la capacità di porsi in relazione linguistica con interlocutori diversi usando la lingua nella sua varietà di codici e nelle sue numerose funzioni. Bisogna avviare il bambino a tener conto degli elementi extralinguistici (situazioni, personaggi, argomenti, ruoli) come condizione fondamentale per comprendere testi e per produrre messaggi, orali e scritti, rapportati alla situazione cognitiva. Il 1° Settembre 2012 il Ministro Profumo emana le nuove indicazioni, mantenendo una continuità con quelle precedenti. Esse assumono un carattere interculturale, che non riguarda soltanto la presenza di alunni stranieri nelle classi, ma anche un atteggiamento di apertura verso il mondo e la realtà in cui si troveranno le giovani generazioni. Negli ultimi anni l’umanità ha raggiunto un notevole progresso nell’ambito delle comunicazioni di massa, degli scambi economico-commerciali e culturali con diversi popoli e nel campo delle scienze e della tecnologia, di conseguenza l’uso delle lingue straniere è diventato strumento indispensabile dell’uomo moderno, aperto ad una visione più ampia ed universale della vita. A tal proposito, la scuola è chiamata principalmente a dare il suo contributo, perché essa in primo luogo, come istituzione a cui è specificatamente affidato il compito di preparare le nuove generazioni alla vita sociale, deve assolvere a queste necessità. Dunque l’insegnamento precoce di una seconda lingua è possibile, purché si fissino chiaramente gli obiettivi raggiungibili e si attui un’ idonea mediazione didattica. Inoltre, per sapere come si acquisisce una lingua, bisogna osservare le evoluzioni nel periodo di crescita del bambino sin da quando è infante e, soprattutto il rapporto intercorrente tra linguaggio epensiero.Parole Chiave: Apprendere una seconda lingua- L2- Bilinguismo- Motivazione all’apprendimento
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Sitek, Bronisław. « Najem mieszkań w czasach Plauta ». Prawo Kanoniczne 37, no 1-2 (15 juin 1994) : 181–88. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1994.37.1-2.06.

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Il fenomeno dell’affitto delle case a Roma risale al III secolo a. C. La più remota menzione proviene dal Plauto. Pur usando la lingua quotidiana, compresibile per i ascoltatori, le sue testi sono preziossisimi fonti da punto di vista giuridicostorico. Di qui sappiamo, che l’affïtto delle case si nasce nel periodo dei grandi transformazioni sociali, politici e demografici. Dal suo inizio e un contratto consensuale. Pero il grande svillippo dell’affitto delle case si incomincia dal I secolo a. C. e poi. D’allora, con questa istituzione non si impeniava soltanto il pretore ma sopratutto i prudentes.
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Cantoni, Paola. « DALLA CANTINA (DELLA SCUOLA) ALLA RETE : PROPOSTE PER UNA DIDATTICA DELLA VARIAZIONE ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 155–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19655.

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Résumé :
La ricca documentazione custodita dagli archivi scolastici ha elementi di grande interesse sotto diversi aspetti, sicuramente sotto il profilo linguistico e per la didattica perché, confrontandosi con un patrimonio storico-educativo disperso, gli studenti sviluppano la consapevolezza di lavorare per un bene comune. I “Giornali della classe” dei maestri elementari costituiscono un’occasione per una didattica della variazione e per la riflessione sulla lingua, fondate sulla diretta esperienza di fonti “dal basso” tratte dal proprio territorio e dal proprio ambiente quotidiano. Dopo aver illustrato i riferimenti teorici e alcune proposte relative all’utilizzo di fonti non letterarie e non istituzionali per la didattica dell’italiano e aver descritto struttura, contenuti e caratteri linguistici e stilistici dei Registri dei maestri nella prima metà del Novecento, si presentano alcune proposte operative che utilizzano la rete o prevedono la realizzazione (e condivisione) di prodotti multimediali e multimodali, con attività sul parlato, sullo scritto e sull’interazione tra differenti sistemi di codici e risorse modali. Laboratori di trascrizione dei Giornali (anche inseriti in progetti più articolati per la ricostruzione della memoria scolastica e locale e con altre scuole, sfruttando le potenzialità del crowdsourcing) possono essere rivolti a studenti dei diversi cicli e, come per l’esperienza realizzata in una scuola media di cui si commentano i risultati, condotti con esperienze di riflessione su tutti i livelli di analisi e con attività di scrittura. From the (school) basement to the web: proposals for teaching language variation The rich documentation preserved in the school archives has elements is very interesting for the history of italian language and for teaching italian. Through these texts students develop the awareness of working for a common good. The “Giornali della classe” of the elementary teachers constitute an opportunity for teaching variation and for reflection on the language, based on the direct experience of sources “dal basso” taken from one's own territory. This paper illustrates the theoretical references and some proposals relating to the use of non-literary sources for teaching Italian and described the structure, contents and linguistic and stylistic characteristics of the “Giornali” in the first half of the twentieth century. The article then presents some educational proposals that use the web, with multimedia and multimodal products, activities on speech, writing and the interaction between different systems. Texts can be transcribed (also for the reconstruction of scholastic and local memory and with other schools, trhough crowdsourcing) by students of various school cycles. Workshop, such as the one commented for a middle school, can be conducted with experiences of reflection on the different levels of analysis and with writing activities.
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De Cristofaro, Ernesto. « La sovranità nei corsi di Foucault al Collège de France ». Italian Review of Legal History, no 8 (21 décembre 2022) : 313–40. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19256.

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Tra i temi di carattere giuridico e politico quello della sovranità è il più presente nei corsi che Michel Foucault ha tenuto presso il Collège de France dal 1970 al 1984. L’insegnamento presso questa istituzione – intitolato, nel suo caso, Storia dei sistemi di pensiero - obbedisce a regole particolari. Una tra queste è l’obbligo gravante sui docenti a non riproporre, di anno in anno, lo stesso corso di lezioni svolte in precedenza, ma di cambiare argomento. Al netto di questa clausola, negli anni che vanno dal 1973 al 1979, Foucault si occupa ripetutamente e intensamente di questioni che hanno una connessione molto esplicita e diretta con la dimensione del potere. Alcuni dei corsi tenuti costituiscono la base di opere che egli pubblica in questo periodo come Sorvegliare e punire o La volontà di sapere. È, certamente, all’interno dei corsi che si viene profilando l’idea del potere che attraversa la sua ricerca in questa fase temporale ed è grazie a questo laboratorio trasparente del suo lavoro che è possibile seguire l’analisi e la rielaborazione che egli svolge sull’argomento “sovranità”. Sebbene questo termine non sia mai espressamente presente nei titoli delle annualità didattiche, molte delle lezioni che impegnano l’insegnamento affidato a Foucault convergono su questa categoria. Foucault riceve dalla teoria giuridica e dalla politologia una parola alla quale si attribuisce pacificamente un preciso significato. Il titolare del potere sovrano è rappresentato, da una lunghissima e importante tradizione, come colui attorno al quale ruota il funzionamento dello Stato. Il sovrano è posto “in alto” e “al centro” della mappa del potere come il punto a partire dal quale e verso il quale si muovono tutti gli ingranaggi essenziali che fanno funzionare la macchina statuale. Inoltre, il sovrano è colui che esercita il proprio potere attraverso l’uso di una forza eminente, idonea a far rispettare le leggi, mantenere l’ordine e inibire qualunque ipotesi di sedizione. Foucault intende, viceversa, mettere in discussione questa lettura. L’itinerario che egli segue punta verso una fenomenologia dei rapporti di potere colti nella loro multiformità e disseminazione. Si tratta di osservare il potere rinunciando alla prospettiva della verticalità, come se esso fosse collocato presso una sola sede, alla prospettiva della patrimonialità, come se esso fosse posseduto esclusivamente da qualcuno e, infine, alla prospettiva della repressione, come se l’unica lingua che esso sapesse parlare fosse quella dell’intimidazione, della sanzione e delle armi. Per rileggere il potere bisogna, al contrario, studiarne il funzionamento presso apparati parziali della società, distribuiti trasversalmente e in grado di implementare una tecnologia che non si fonda sull’interdizione ma, al contrario, sulla sollecitazione della disciplina. Lungo il suo itinerario Foucault incontra lo sviluppo storico della penalità, nel cui perimetro viene sviluppandosi un potere fortemente individualizzante, capace di perseguire un incasellamento degli individui che si serve di molteplici tecniche di osservazione e descrizione operanti a vari livelli della struttura sociale; la storia della psichiatria, grazie alla quale la distinzione normale/anormale, e le conseguenti misure di monitoraggio e controllo della condotta deviante, hanno potuto avvalersi dell’uso di parametri “scientifici” e, pertanto, più cogenti; infine, la biopolitica, che ha ricollocato il tema della sottoposizione dei corpi a regole e vincoli, in vista della massimizzazione delle loro prestazioni, dalla scala degli individui a quella delle popolazioni, lasciando apparire dietro la figura tralatizia del sovrano che esprime la propria egemonia decidendo chi possa vivere e chi debba morire, l’immagine assai più concreta del potere anonimo delle regole di alimentazione, igiene e profilassi che stabiliscono come un’intera collettività debba essere curata e protetta.
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Mjölsnes, Ettore. « Plurilinguismo istituzionale e traduzione automatica : verso lingue ufficiali mute ? » LeGes, no 2 (2021). http://dx.doi.org/10.38023/5d19a909-001a-4008-8659-c610307a98ae.

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