Thèses sur le sujet « Lingua e Nazione »

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1

Castegnaro, Giulia <1990&gt. « Nazione e religione : le due facce della riforma dell’educazione in Giordania attraverso l’analisi diacronica dei capitoli inerenti i diritti dell’uomo e della donna nel nuovo corso di religione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13396.

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Résumé :
A seguito della recente riforma scolastica in Giordania, il nuovo libro di religione per la classe XII° – adottato per l’anno scolastico 2017/18 – ha subito dei cambiamenti. Questa ricerca propone una traduzione in lingua italiana delle lezioni che affrontano i diritti dell’uomo e della donna nell’Islām, assieme alla loro comparazione in chiave diacronica con i contenuti del volume precedente. Un recente articolo sull’insegnamento religioso in Giordania ha segnalato che questi due capitoli potrebbero aver subito modifiche significative, così sono stati selezionati come campione per un’analisi oggettiva delle novità introdotte dalla riforma. Alla luce della minaccia dell’Isis, l’insegnamento religioso è al centro di diverse polemiche nazionali, che gli attribuiscono la colpa di un’islamizzazione troppo radicale e sempre più diffusa in seno alla popolazione. Infatti, nel 2016 è stata varata una riforma ministeriale dei libri di testo per contrastare le ideologie estremiste. Attraverso l’analisi parziale del nuovo libro di religione, questo lavoro intende approfondire il ruolo dell’Islām nell’educazione religiosa – e implicitamente nella società Giordana – ripercorrendo le tappe storiche della formazione del paese e della sua identità nazionale. La riforma dell’educazione ha apportato significativi cambiamenti, oppure è atta a distogliere l’attenzione pubblica dalle responsabilità della monarchia in un momento di forte crisi dell'identità nazionale?
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2

Locci, Alessandra <1986&gt. « Federazione Nazionale Sindacati Cinesi : Un'Istituzione Complessa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1824.

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3

Sinatra, Natalia Francesca <1995&gt. « AINU MOSIR : IL LUNGO CAMMINO VERSO IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO DELLO STATUS DI INDIGENOUS PEOPLE E LA TEORIZZAZIONE DELLA “NAZIONE AINU” ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15969.

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Résumé :
L’elaborato si propone di presentare un’analisi approfondita dei percorsi storici e legislativi riguardanti la comunità Ainu, popolazione indigena del Giappone. In una prima fase si è ripercorsa la lunga storia della popolazione Ainu, a partire dai suoi albori nell’isola dello Hokkaidō, chiamata Ezochi dai giapponesi del tempo, accennando alle complesse origini genetiche di questo gruppo etnico. Successivamente si è analizzato il complesso rapporto instauratosi tra le comunità locali e i colonizzatori Wajin, termine utilizzato per distinguere la maggioranza etnicamente giapponese. Si è dunque descritta l’istituzione sistematica di un sistema atto a sfruttare la manodopera Ainu, con le conseguenze disastrosamente note per lo sviluppo sociale ed economico della comunità. La prima parte di questa analisi si è conclusa con un accenno ai primi movimenti associazionisti del ventesimo secolo, così come alle proteste giovanili e le spinte riformiste degli anni sessanta e settanta del Novecento. In seconda analisi si è deciso di approfondire la descrizione di alcuni testi legislativi ritenuti complementari all’analisi storica precedentemente descritta; sono stati analizzati l’Atto di Protezione degli Ex-nativi dello Hokkaidō del 1899, la sentenza della Corte di Sapporo sulla diga Nibutani del 1997 e la conseguente Legge a Protezione della Cultura Ainu. I testi sono stati descritti da un punto di vista sia sincronico che diacronico, evidenziando sì la loro struttura e composizione in maniera di disposizioni, ma anche la funzione storico-sociale da essi svolta una volta collocati nel proprio panorama storico-legislativo. Da ultimo si è svolta una analisi degli ultimi eventi politico-legislativi riguardanti la comunità, con particolare attenzione alla ricezione da parte del Giappone della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni (UN), e alla promulgazione della Ainu Shinpō, datata maggio 2019.
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4

Biagetti, Giulia <1995&gt. « Nel nome di Mao Zedong : breve storia di come il Partito sia riuscito a controllare la nazione tra venerazione e biopower ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18320.

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Résumé :
La figura di Mao come leader carismatico governò la scena politica cinese per quasi quattro decenni, ma già dai discorsi di Yan’an nel 1942 iniziarono a porsi le basi del suo culto della persona grazie alla forte propaganda istituzionalizzata e alla capacità non solo di entrare nella vita pubblica dei cittadini, ma anche in quella privata. Nonostante la sua morte, il conseguente declino forzato delle sue ideologie e grazie alla legittimità al potere ottenuta da Deng Xiaoping, nel corso degli anni ’80, il Partito continuò a mantenere una politica di controllo totale sulla popolazione arrivando a definire la possibilità riproduttiva della popolazione attraverso la Politica del Figlio Unico, attuando il cosiddetto biopower (o potere sulla vita). Tuttavia, l’insoddisfazione popolare verso il Partito corrotto e oppressore portò dal 1989 al ritorno nella scena politica di Mao e al revival del suo culto della personalità. Nei primi anni ’90, la “Mao Fever” portò alla ricostruzione di templi a carattere buddhista, a tour guidati nei luoghi legati a Mao, alla produzione di amuleti e talismani al fine di ottenere protezione, ciò a dimostrazione che la venerazione per il Grande Leader continua a persistere nella Cina di oggi nonostante sia ormai diventata solo pura mercificazione e perdendo, quindi, il significato politico e ideologico che la figura di Mao era in grado di trasmettere nei decenni passati.
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Chen, Yahui <1983&gt. « L’opera nazionale cinese. Storia, caratteristiche e convergenze con il melodramma pucciniano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20626.

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Résumé :
Questa tesi è incentrata sulla analisi della storia e delle caratteristiche dell’opera lirica nazionale cinese. Il lavoro è mirato a metterne in luce le convergenze con la musica di Puccini e a individuare le motivazioni per cui questa importante forma d’arte è così poco conosciuta dalla musicologia occidentale. A proposito, nelle conclusioni vengono delineati tre fattori chiave. In primo luogo, l’isolamento storico della Cina prima delle aperture di Deng Xiaoping; secondariamente, una forma di preclusione verso una forma d’arte considerata a torto frutto di propaganda ideologica e, infine, la chiusura della musicologia internazionale verso tutte le forme musicali che non adottano la atonalità, tacciate quindi di conservatorismo e passatismo. La tesi è divisa in sette capitoli. Il primo capitolo è costituito da un'analisi dell’opera tradizionale cinese, mettendo in luce le sue caratteristiche e i principali aspetti che la differenziano dall’opera lirica europea. Nel secondo capitolo sono analizzate, in breve, le principali tappe dell’introduzione della musica occidentale in Cina. Nel terzo capitolo viene presentata l’opera lirica nazionale cinese e vengono analizzate brevemente le principali tappe della penetrazione dell’opera europea in Cina. Il quarto capitolo percorre l’evoluzione dell’opera nazionale cinese, dagli esperimenti embrionali, su cui viene dedicata particolare enfasi, al periodo preliminare, al periodo di sviluppo, fino alla Rivoluzione Culturale, durante la quale purtroppo l’opera nazionale cinese è stata proibita. Di ogni periodo vengono citate le opere più importanti, e analizzate nel dettaglio quelle più rappresentative. Nel quinto capitolo si completa la storia dell’opera nazionale cinese, dalla Rivoluzione Culturale fino ai giorni nostri. Un’enfasi particolare viene posta sulla recente (2014) opera “Il ragazzo del risciò”, di Guo Wenjing, che è stata anche rappresentata in tournée in Italia nel 2015, e all’accoglienza che ha ricevuto nel nostro Paese. Nel sesto capitolo vengono riassunte brevemente le caratteristiche dell’opera nazionale cinese: di carattere musicale, come l’attenzione particolare dei cinesi verso l’aspetto drammaturgico e la particolare propensione per la musicalità, nonché la difficoltà di conciliare il recitativo dell’opera con i quattro toni della lingua cinese; di carattere istituzionale, come l’attenzione del Governo cinese verso la cultura musicale e l’opera nazionale in particolare, e la situazione dell’insegnamento musicale dell’opera in Cina. Nel settimo capitolo vengono quindi descritte le particolari e sorprendenti convergenze tra l’opera nazionale cinese contemporanea e la “Turandot” di Puccini. Questa soluzione, a cui sono pervenuti indipendentemente Puccini e i compositori cinesi, è forse una possibile alternativa “novecentesca” alla musica dodecafonica, ovvero una accettazione delle dissonanze, ma poste in un tessuto musicale sostanzialmente tonale.
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Azzolini, Luca <1994&gt. « Storia della politica linguistica di Giappone e Italia moderni e contemporanei : Tutela, fattori di rischio e percorsi comuni tra multilinguismo e trasferimento linguistico nello "Stato-nazione" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15684.

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Résumé :
L’Italia e il Giappone affrontarono nello stesso periodo storico (tra il XIX e il XX secolo) la sfida di unificare il Paese nell’idea di un’identità nazionale, e la lingua nazionale giocò un ruolo di primaria importanza in questo processo. Operando un parallelismo a livello storico e sociopolitico, quanto è vicino il panorama linguistico italiano a quello giapponese? Qual è il livello di rischio di estinzione dei vari gruppi dialettali e/o linguistici italiani e giapponesi? Quali associazioni se ne stanno occupando? Quali sono le loro iniziative? E, inoltre, pur non essendo precisamente quantificabile, è possibile ragionare su quale sia il livello di coscienza della popolazione circa l'importanza di preservare la propria identità linguistica, andando verso un multilinguismo, piuttosto che un monolinguismo? Nel primo capitolo si presenta la situazione linguistica italiana, e nel secondo quella giapponese, mettendo in luce i dibattiti circa le lingue minoritarie nei due Paesi, e l'affermazione dell'egemonia delle rispettive lingue nazionali. Nel terzo capitolo si discute invece nello specifico dell'operato di associazioni pubbliche e di privati al fine di valorizzare le realtà linguistiche minoritarie, mentre nel capitolo conclusivo si indagheranno le importanti somiglianze tra i due panorami linguistici in questione al fine di individuarne sviluppi comuni, anche al fine di evidenziare risultati positivi e negativi in entrambe le realtà circa la tutela linguistica.
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Allori, Fabio. « Analisi contrastiva di testi specialistici di ambito accademico in italiano e in russo per l’inserimento nel corpus parallelo italiano-russo del Nacional’nyj Korpus Russkogo Jazyka ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Il presente lavoro intende sviluppare un'analisi contrastiva di testi specialistici di ambito accademico in italiano e in russo, allo scopo di evidenziarne gli aspetti più rilevanti in ottica lessicale, morfosintattica e traduttiva e di contribuire con il loro inserimento all'ampliamento del corpus parallelo italiano-russo del Nacional'nyj Korpus Russkogo Jazyka (NKRJa). La tesi è suddivisa in quattro capitoli. Nel primo capitolo si introduce il tema della linguistica dei corpora, di cui vengono presentate caratteristiche, tipologie e possibili applicazioni nella ricerca linguistica. Viene inoltre introdotto il NKRJa, ne vengono elencati alcuni cenni storici riguardanti la formazione e ne viene fornita la struttura. Il secondo capitolo tratta la comunicazione specialistica in russo: viene descritto il sistema degli stili funzionali (funkcional'nye stili) e in particolare il naučnyj stil', lo stile scientifico. Nel terzo capitolo viene seguito un procedimento analogo per quanto riguarda la comunicazione specialistica in italiano. Il discorso accademico italiano non dispone di un sistema di stili come il russo; tuttavia ricorre a varietà specifiche della lingua, le lingue speciali, per soddisfare le proprie esigenze comunicative. Viene perciò data una descrizione di tali lingue e delle loro proprietà. Il quarto capitolo è dedicato all'analisi contrastiva: dapprima vengono descritti i testi selezionati, provenienti da atti di conferenza ed estratti di monografie, in numero di quattro in italiano e quattro in russo con le rispettive traduzioni. In seguito viene esposto il processo di allineamento dei testi di partenza con le traduzioni. Infine viene svolta l'analisi, focalizzata su aspetti lessicali e morfosintattici, nonché su alcune particolarità traduttive individuate nel corso dello studio.
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Guglielmi, S. « Lingua, identità e confini in una regione plurale : una analisi empirica delle identità etniche e nazionali a partire da una inchiesta campionaria in Friuli Venezia Giulia ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/61947.

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Pischedda, Francesca. « La violenza contro le donne e il sessismo implicito nel discorso giornalistico scritto. Analisi di due micro-corpora in lingua italiana e francese ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5895/.

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Résumé :
La tesi si articola in quattro parti. La prima, di stampo femminista, propone una panoramica sul femminicidio come fenomeno sociale e sulla relativa situazione giuridica internazionale. La seconda tratta in generale la stampa di qualità, supporto mediatico prescelto per l'analisi linguistica. La terza parte propone un micro-corpus di stampa italiana sul tema del femminicidio e la quarta un micro-corpus di stampa francese sull' "Affaire DSK", entrambe corredate di un' analisi del componente lessicale e discorsivo (Analyse du discours). E' un lavoro comparativo, i cui risultati hanno permesso di mettere in evidenza e provare come la stampa di qualità italiana e francese tendano a veicolare in modo implicito un'immagine sessista, sterotipata e discriminatoria del femminicidio e della vittima di violenza.
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Scherini, Eleonora <1994&gt. « Analisi dei discorsi politici tenuti dal presidente cinese Xi Jinping in occasione della prima sessione del 12° e del 13° Congresso Nazionale del Popolo del PCC : evoluzione dei temi, ideologia e retorica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15198.

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Résumé :
La Cina è attualmente all'apice di un percorso di crescita e sviluppo che le ha permesso di estendere la propria influenza nel panorama economico, politico e culturale mondiale grazie anche alle capacità diplomatiche e oratorie dei suoi più grandi leader, tra cui Xi Jinping (习近平), presidente dal 2013. Il seguente studio si propone di indagare come vengono proposti i piani politici del Partito Comunista Cinese, l'evoluzione dei temi trattati e le tecniche retoriche con cui essi vengono presentati, focalizzandosi in particolare sulla retorica cinese adottata dal'attuale presidente. Oggetto della tesi sarà dunque l'analisi dei discorsi politici ufficiali tenuti da Xi in occasione della prima sessione del 12° e del 13° Congresso Nazionale del Popolo del PCC, rispettivamente nel 2013, quando venne eletto presidente, e nel 2018, quando venne rinnovato il suo incarico e abolito il limite costituzionale del doppio mandato. Attraverso quest'analisi si metteranno in evidenza le linee guida del Partito Comunista Cinese e verranno definiti gli obiettivi prefissati sotto la presidenza di Xi, analizzando l'evoluzione dei due discorsi, i temi affrontati, i punti in comune e le differenze, per comprendere come, a distanza di cinque anni, il presidente riconfermi il proprio potere e porti avanti una politica che ha guidato la nazione cinese all'apice del successo. Pur essendo il contesto mutato, si vedrà come spesso la politica e la retorica cinese mantengano delle strutture invariate. Si vedrà come l'ideologia e le secolari tradizioni della cultura cinese si intessano perfettamente nelle maglie del discorso politico moderno, fungendo da base per il consenso, adattandosi ai cambiamenti socio-economici e celebrando la grandezza della nazione. Verranno anche messi in luce gli aspetti fondamentali del linguaggio e della comunicazione che sottostanno alla legittimazione del potere e all'affermazione del consenso popolare, soprattutto tramite l'uso di espedienti retorici, metafore, frasi idiomatiche e slogan politici, intendendo la retorica come arte della persuasione.
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Veggia, Caterina. « Analisi contrastiva del linguaggio giornalistico italiano e russo attraverso un ampliamento del corpus parallelo italiano-russo del Nacional'nyj Korpus Russkogo Jazyka ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Il presente elaborato si pone il duplice obiettivo di ampliare il sottocorpus parallelo italiano-russo del Nacional’nyj Korpus Russkogo Jazyka (NKRJa, Corpus Nazionale della Lingua Russa) con articoli di giornale e di fornire un’analisi contrastiva del linguaggio giornalistico italiano e russo. La tesi è suddivisa in quattro capitoli. Il primo capitolo si concentra sulla linguistica dei corpora, descrivendone l’evoluzione e le possibili applicazioni, elencando i tipi di corpora esistenti, e fornendo infine un approfondimento sul NKRJa e sul corpus parallelo italiano-russo. Nel secondo capitolo vengono affrontati i cambiamenti che la diffusione di internet ha comportato per la lingua dei giornali e vengono presentate le principali caratteristiche paratestuali, sintattiche e lessicali dei giornali italiani e russi; vengono anche delineate alcune particolarità della traduzione giornalistica. Il terzo capitolo consiste nella descrizione del procedimento pratico adottato per ampliare il corpus parallelo. Sono stati selezionati dieci articoli di giornale italiani tradotti in russo e dieci articoli di giornale russi tradotti in italiano; i testi di partenza sono poi stati allineati con le relative traduzioni, e saranno a breve disponibili nel corpus. Nel quarto capitolo i venti articoli aggiunti al corpus vengono analizzati sulla base delle caratteristiche paratestuali, sintattiche e lessicali descritte nel secondo capitolo, fornendo così un’analisi contrastiva del linguaggio giornalistico italiano e russo.
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Panetto, Giulia <1989&gt. « Proposte per la promozione turistica del Museo Archeologico Nazionale di Adria (RO) con particolare attenzione al turismo di lingua spagnola Propuestas para la promoción turística del Museo Arqueológico Nacional de Adria (RO) con particular atención al turismo de lengua española ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5868.

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Résumé :
Esta tesis se propone hacer accessible a todo el público de lengua española la ciudad de Adria como destino y el Museo Arqueológico Nacional de Adria como oferta turística para la promoción en España. Los objetivos de la búsqueda son en primer lugar la situación actual de la ciudad de Adria y de la oferta del Museo en la red y la diagnosis actual del público visitante; el segundo capítulo propone la metodología de búsqueda en internet considerando el punto de vista del turista español a partir de una ausencia: no hay bastante promoción lingüística para conquistar al mercado español. En el capítulo tercero se presentan dos casos prácticos de divulgación linguística – una ficha móvil y el flujo español en Ferrara – proponiendo unas soluciones y unas estrategias de valorización turística.
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Ritucci, Raffaella. « Bambine e ragazzi bilingui nelle classi multietniche di Torino ». Doctoral thesis, Humboldt-Universität zu Berlin, 2018. http://dx.doi.org/10.18452/19485.

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Résumé :
Das Schulregister des Kultusministeriums MIUR verzeichnet, dass mehr als jede/r zehnte aller Schüler/innen in Italien keine italienische Staatsbürgerschaft hat, obwohl sie mehrheitlich dort geboren wurden. Zahlreiche Erhebungen weisen für sie im Vergleich zu den italienischen Mitschülern/innen geringere Italienischkenntnisse und weniger schulischen Erfolg auf. Innerhalb dieser explorativen Feldforschung haben Einzelinterviews mit 121 Schülern/innen (5.-8. Klasse) in Turiner Schulen und mit 26 Eltern, sowie die Auswertung von 141 an 27 Italienisch- und Herkunftsprachlehrer/innen verteilten Fragebögen ergeben, dass viele Schüler/innen "zweisprachige Natives" sind, da sie mit Italienisch und einer anderen Sprache aufwachsen. Dieser Polyglottismus, den die Interviewten sehr positiv bewerteten, findet jedoch in der Schulpraxis keine Entsprechung: Gezielte Förderung im Italienischen und der Unterricht der Familiensprache sind meist Wunschdenken. In der Kohorte haben die Schüler/innen mit den besten Italienischkenntnissen einen italophonen Elternteil bzw. kamen im Vorschulalter nach Italien und besuchten dort den Kindergarten. Dagegen sind, wie auch bei den INVALSI-Tests, die in Italien geborenen und die dann die Krippe besuchten, leicht benachteiligt. Was die Familiensprache angeht, verbessert ihr Erlernen die Kompetenzen darin, ohne dem Italienischen zu schaden: Im Gegenteil. Diese Ergebnisse bestätigen die wichtige Rolle der "anderen" Sprache für einen gelungen Spracherwerb. Das MIUR sollte also sein Schulregister mit Sprachdaten ergänzen, um die Curricula im Sinn der EU-Vorgaben umzuschreiben und den sprachlich heterogenen Klassen gezielte Ressourcen und definierte Vorgehensweisen zur Verfügung zu stellen. Mit geringeren Mitteln, im Vergleich zu den jetzigen Kosten für Herunterstufung, Klassenwiederholung und Schulabbruch würde man Schulerfolg, Chancengerechtigkeit und Mehrsprachigkeit fördern, mit positiven Folgen für den Einzelnen sowie für die Volkswirtschaft.
The Italian Ministry of Education (MIUR) student register records that today in Italy more than one out of ten students is not an Italian citizen, although the majority of them were born there. Several statistical surveys indicate that "foreign" students, when compared to native students, show a poorer performance in Italian and in academic achievement. This exploratory fieldwork carried out in schools in Turin (5th to 8th grade) analyzed data obtained through semi-structured interviews with 121 students and 26 parents as well as 141 questionnaires filled in by 27 teachers of Italian and family language. It showed that many students are "bilingual natives", as they grow up acquiring both Italian and another language; however, despite the fact that the interviewees rate polyglottism positively, schools don't usually offer targeted support in either language. Within the cohort the broadest range of competences in Italian are found first among those with an Italian-speaking parent, then among those who arrived in Italy at pre-school age attending kindergarten there; this latter group shows higher competences than those born in Italy attending nursery there, as also in the INVALSI tests. As far as family language is concerned, data illustrate that its teaching increases its competences without affecting those in Italian: quite the opposite in fact. These results confirm the remarkable role played by the "other" language in successful language education. MIUR is therefore called upon to include also linguistic data in its student register, so as to redefine its curricula according to EU Guidelines, and to identify specific procedures and resources for multilingual classes. This new policy would reduce the current cost of placing students in a lower grade, grade retention and drop-outs, and would promote school success, equal opportunities and multilingualism, with positive consequences both for the individuals and for the national economy.
L'anagrafe studenti del MIUR registra come oggi in Italia più di uno studente su dieci non è cittadino italiano, pur essendo la maggioranza di loro nata in questo paese. Numerose indagini statistiche mostrano come gli allievi "stranieri" presentino, rispetto a quelli italiani, ridotte competenze in italiano e minore successo scolastico. Questa ricerca esplorativa svolta in alcune scuole di Torino (V elementare-III media) ha analizzato dati ottenuti tramite interviste semi-strutturate a 121 studenti e 26 genitori e 141 questionari compilati da 27 insegnanti di italiano e di lingua di famiglia. Da essa è emerso che molti studenti sono "nativi bilingui", poiché crescono usando l'italiano e un'altra lingua. Questo poliglottismo, valutato dagli intervistati assai positivamente, non si rispecchia però nella prassi scolastica: un supporto mirato in italiano e l'insegnamento della lingua di famiglia sono di regola una chimera. All'interno del campione le più ampie competenze in italiano si trovano fra chi ha un genitore italofono e chi è arrivato in Italia in età prescolare frequentandovi la scuola materna; come constatato anche nei test INVALSI, chi è nato in Italia e vi ha frequentato l'asilo nido è leggermente svantaggiato. Rispetto alla lingua di famiglia risulta che il suo studio porta a migliori competenze in essa, senza nuocere all'italiano: anzi. Emerge quindi il ruolo significativo della lingua "altra" per un'educazione linguistica efficace. L'invito al MIUR è quindi di integrare la propria anagrafe con dati linguistici, così da ridefinire i propri curricula secondo le Linee Guida Comunitarie, individuando procedure e risorse specifiche per le classi multilingui. Con un investimento ridotto, paragonato con il costo attuale dato da retrocessioni, ripetenze e abbandono scolastico, si riuscirebbe a sostenere il successo scolastico, le pari opportunità e il plurilinguismo, con conseguenze positive per i singoli e per l'economia nazionale.
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PULERI, MARCO. « Scritture ibride post-sovietiche. Per una letteratura ucraina di lingua russa ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1001885.

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Résumé :
The research focuses on the complex situation concerning the rigid definition of national cultural identities in the post-Soviet space. In contemporary Ukraine the conflict between alternative cultural models reflects social and political struggles. The contemporary Ukrainian literature in Russian represents a productive field of research in order to analyze the post-Soviet national context. Such a literary phenomenon rises in the interstitial passage between Ukrainian fixed opposite identifications: we deal with a proper hybrid phenomenon which grows out of the passage from the Soviet domination to the national independence.
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Reynolds, Kevin Baker. « Influssi della lingua e della letteratura francesi medievali nell’Italia settentrionale e il Fondo Francese Antico della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ». Thesis, 2010. http://hdl.handle.net/1807/32947.

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Résumé :
This dissertation regards the medieval French literary tradition’s presence in Northern Italy in the late Middle Ages. This phenomenon produced a corpus of texts copied or composed by Northern Italian scribes and authors in the French language. The Italian authors’ command of French verse was, in some cases, imperfect; in others, they consciously manipulated the French language for creative purposes. Whatever the case, what resulted was a body of work ostensibly written in French but with a distinctly Northern Italian flavour. Every work within this corpus presents unique linguistic features and a distinct blend of French and Northern Italian vernaculars. This cultural phenomenon, which is commonly referred to as “Franco-Italian,” was no doubt born from the linguistic proximity of the Northern Italian vernaculars to the languages of France in the late Middle Ages: absent an autochthonous Italian literary tradition, Northern Italian literati adapted the languages of France, which had already developed vernacular literary traditions, as a means for their own literary expression. Northern Italy constituted, in this sense, a peripheral region of a medieval “Francophonie.” This dissertation first surveys the nature and function of the Franco-Italian “language” and then presents a critical historiography of the scholarship surrounding the most important manuscript collection of French and Franco-Italian works in Italy, that of the Biblioteca Marciana in Venice. This includes a discussion of all known catalogues and inventories of the corpus dating back to 1407 and an analysis of two others, until now largely unstudied, that shed new light on the history of the collection. What follows is an investigation into one little-known manuscript in the collection, Codex XIV, which recounts the adventures of Beuve de Hanstone. Codex XIV is unique in the collection insofar as it was not written in the hybrid Franco-Italian idiom, rather a pure Old French; consequently, it has received little attention from scholars. This dissertation revisits the text and its importance in the study of the influence of French literature in medieval Italy. The dissertation concludes with a series of appendices that display and compare unpublished inventories of the collection that support the arguments advanced herein.
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