Littérature scientifique sur le sujet « Libertà di salute »

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Articles de revues sur le sujet "Libertà di salute"

1

Lombardi, Domenico. « Considerazioni sulla professione medica ». Medicina e Morale 47, no 6 (31 décembre 1998) : 1175–209. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.816.

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Résumé :
In questo articolo l’Autore propone alcuni argomenti pertinenti la professione medica al fine di individuare i valori dell’etica, a cui deve fare riferimento ogni operatore sanitario per mantenere un alto livello di professionalità. La medicina, oggi più di ieri, necessita, infatti, di conoscenze non solamente tecnico-scientifiche, ma anche e soprattutto etiche e culturali. I valori etici influiscono sulla qualità professionale che l’Autore distingue in fisica, psichica, conoscitiva e volitiva. Il secondo punto affrontato riguarda l’arte medica il cui approccio metodologico al malato deve essere orientato a tutta la persona anche se è sofferente un solo organo (concezione olistica). Il terzo punto affrontato riguarda il rapporto fiduciario che si concretizza nel diritto del malato alla verità sulla sua salute, nel rispetto della sua libertà e del suo diritto all’informazione (consenso informato). In quarto luogo la decisione clinica da cui può dipendere la salute del malato; infine, la qualità della professione e le sue finalità. L’Autore analizza inoltre il concetto di salute facendo attenzione soprattutto agli aspetti sociali e al concetto di qualità della vita.
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Mancini, Elena. « Diritto alla salute, equità e governance delle malattie neglette e della povertà / Right to health, equity and governance of neglected diseases and poverty ». Medicina e Morale 65, no 4 (6 octobre 2016) : 477–93. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.444.

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Résumé :
L’articolo esamina la salute quale diritto umano fondamentale nelle principali Carte internazionali. Sarà in particolare ricostruito il percorso storico-concettuale che ha portato al riconoscimento della natura complessa e inclusiva del diritto alla salute. Il fallimento delle politiche sanitarie mirate a sconfiggere singole malattie - come avvenuto nel caso della malaria - ha imposto una maggiore attenzione verso i determinanti sociali della salute, dando origine ad un processo che ha portato a concepire la salute quale problema di equità internazionale la cui soluzione richiede la realizzazione di condizioni sociali, economiche e ambientali e la promozione di libertà umane fondamentali. Il diritto a godere del più alto livello di salute ricomprende oltre al diritto all’accesso a cure mediche e a farmaci di qualità, anche la disponibilità di misure igieniche, di corrette informazioni sanitarie e la protezione di libertà fondamentali quali la libertà dall’esclusione sociale e il possesso di titoli per l’accesso concreto alle cure essenziali primarie. Viene proposta una interpretazione dei diversi modelli di giustizia sanitaria elaborati per l’individuazione delle priorità nella utilizzazione delle risorse sanitarie, nella pianificazione degli interventi anche a livello internazionale e per la valutazione dei risultati da questi conseguiti in termini di equità e di protezione dei diritti umani. Sono esaminati gli indicatori e i parametri utilizzati per monitorare la progressiva realizzazione del diritto alla salute e l’efficacia degli interventi internazionali nel promuovere l’accesso universale alle cure con particolare attenzione alle strategie di contrasto delle malattie neglette e della povertà. In particolare viene illustrato il modello delle libertà sostanziali quali “capacitazioni” teorizzato da Amartya Sen e sviluppato da Martha Nussbaum nelle sue possibili applicazioni nell’ambito dell’accesso universale alle cure e delle possibili linee di azione della solidarietà internazionale.----------The aim of this article is to study health as a fundamental right in the main International Charters. We want to underline the historical and conceptual way that led to the recognition of the complex and inclusive nature of right to health. The failure of some sanitary policies supposed to defeat some illnesses – as it happened for malaria fever – obliged to give a better attention towards the social and economic determinants of health and consider the process that led to a new meaning of health: health as a problem of international equity. To realize this goal, is necessary, first of all, to understand social, economic and environmental conditions and to promote fundamental human freedoms. The right to enjoy a good level of health means not only to have the right to access to medical treatments or to high qualities medicines, but also to have a high level of sanitary measures and a correct sanitary information and to enjoy the right of freedom in order to avoid social exclusion and to obtain the access to primaries health treatment. In this article there is a proposal to help a better interpretation of the different models of justice in health care which are supposed to define equity in allocating main resources that are necessary to the international planning of the interventions. The results reached by international health policies are evaluated with regard to equity and protection of human rights. This proposal analyses the indicators and the parameters used to realize and control the progressive realization of the right to health and the impact of the international interventions used in order to promote a universal access to treatments; in particular it examines the strategies used against the neglected tropical diseases. In details it explains the model of substantial freedoms as capabilities, as it has been theorized by Amartya Sen and developed by Martha Nussbaum, used in their possible applications with regards to universal access to treatments and also to feasible international solidarity actions.
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Cossiri, Angela, et Giulia Messere. « Il cibo dalla Costituzione alle pratiche educative nel quadro delle politiche per la sostenibilità ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (novembre 2021) : 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001001.

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Résumé :
Il cibo, anche a seguito di recenti contenziosi, sta assumendo sempre più una rilevanza costituzionalistica. Oltre a tutelare il diritto al sostentamento, la Costituzione ne presidia la libertà di scelta, che trova ancoraggio nelle libertà personali, di coscienza e religiosa. Il cibo è altresì connesso al diritto alla salute: da questo punto di vista, emerge il problema costituzionale del costo del cibo salubre, che non dovrebbe produrre disuguaglianze. Le questioni vanno inquadrate considerando i diritti delle generazioni future, a cui l'attuale comunità sociale è legata dal dovere di solidarietà. In questo contesto, si colloca l'educazione alimentare, riconosciuta nei programmi dell'Agenda 2030 dell'ONU e nelle Linee Guida per l'Educazione Alimentare del MIUR, in cui prende forma un'idea di azione globale integrata fra tutti i soggetti chiamati a promuovere corrette abitudini sul cibo. Tuttavia, su questo versante, recenti studi hanno evidenziato alcune debolezze nella cooperazione per programmi comuni e unitari verso un'educazione alimentare promossa sul piano nazionale.
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Webster, Ted. « Prefazione ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (mars 2002) : 17–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000472.

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Résumé :
L'esame generale sulla salute mentale delle popolazioni indigene effettuato dal dr. Alex Cohen si inserisce a pieno titolo tra gli sforzi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel promuovere la salute mentale, prevenire i principali disturbi mentali e neurologici, assicurare l'offerta di cure appropriate particolarmente ai soggetti più vulnerabili e bisognosi di servizi sanitari.Presentando questo lavoro in un contesto più ampio può essere utile richiamare uno dei principi costitutivi dell'OMS, che “il godimento del più elevato standard di salute raggiungibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano senza distinzione di razza, religione, fede politica, condizione economica o sociale”. L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l'assenza di malattia o infermità”.Inoltre questo resoconto giunge a noi nel punto centrale dello svolgimento del programma International Decade of the World's Indigenuos People. Tale programma è patrocinato dall'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite e dal Gruppo di Lavoro sulle Popolazioni Indigene (Working Group on Indigenous Populations-WGIP) che riferiscono i risultati raggiunti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la ECOSOC, la Commissione sui Diritti Umani e la sub-Commissione sulla Prevenzione della Discriminazione e Protezione dei Minori. Al WGIP è assegnato il compito di analizzare gli sviluppi riguardanti le attività di promozione e protezione dei diritti umani e fondamentalmente la libertà delle popolazioni indigene, ponendo particolare attenzione all'evoluzione degli standard relativi ai diritti di queste popolazioni. Al WGIP è stata richiesta la stesura della Dichiarazione sui diritti delle Popolazioni Indigene del mondo che al momento è in discussione e la cui conclusione è attesa nel corso del programma decennale.
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Repetto, Giorgio. « LA CIVILIZZAZIONE. L’ESPANSIONE DEI DIRITTI NEGLI ANNI ‘60 E ‘70 ». Il Politico 251, no 2 (3 mars 2020) : 52–76. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.236.

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Résumé :
Sia nell'attività legislativa che nelle decisioni giudiziarie relative alla valorizzazione dei diritti fondamentali, gli anni 1960-1979 coincidono con una fase di grandi innovazioni. Nonostante le fragili maggioranze parlamentari, in quel periodo vengono emanate una lunga serie di disposizioni legislative di ampio respiro nel campo delle libertà civili e dei diritti sociali: lavoratori, donne, malati mentali e altre minoranze trascurate godono di diritti individuali e beneficiano dell'istituzione di un assetto istituzionale più coerente dei servizi pubblici in molti settori. Il saggio indaga queste evoluzioni muovendo dall'analisi di cinque diversi cluster di diritti (lavoratori, famiglia, procedura penale, diritto alla salute e riforme settoriali) e cerca di evidenziare sia le luci che le ombre di tale processo di riforma.
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Di Pietro, Maria Luisa. « La comunicazione della verità al paziente : diritti e doveri nel nursing ». Medicina e Morale 39, no 6 (31 décembre 1990) : 1223–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1157.

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Résumé :
Il diritto del paziente a conoscere la verità e il corrispondente obbligo di informativa da parte dell'operatore sanitario hanno subito nel tempo molteplici e controverse interpretazioni: questo è dovuto anche al modificarsi della relazione tra il paziente e l'operatore sanitario, che ai nostri tempi appare sempre di più fondata, anche fino all'estreme conseguenze, sul principio di autonomia e di autodeterminazione del malato. Nel presente articolo, partendo dall'analisi di un caso clinico e alla luce dei principi dell'etica personalista (il principio di libertà-responsabilità, la regola della fiduciarietà e della veridicità), della deontologia medica ed applicata al nursing, delle Carte sui diritti dei pazienti, si cerca di dare una risposta ai due principali interrogativi posti dal tema in esame: il paziente ha diritto a conoscere la verità sul proprio stato di salute? A chi spetta il compito di comunjcare la verità? Al medico, all'infermiere o a un familiare?
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Forni, Lorena. « La vaccinazione obbligatoria sui minori in Italia, tra libertà e responsabilità / Mandatory childhood vaccination in Italy, between freedom and responsibility ». Medicina e Morale 67, no 4 (30 octobre 2018) : 437–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.551.

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Résumé :
La sentenza della Corte costituzionale n. 5 del 2018 è l’occasione per affrontare la questione dei vaccini sui minori in Italia. Questo paper si propone di discutere il complesso tema con gli strumenti propri dell’analisi filosofico- giuridica. A tale proposito, saranno passate in rassegna le principali obiezioni alla pratica vaccinale minorile, per capirne la sostenibilità e per opporre differenti ragioni giustificanti. Saranno in particolare chiariti i fraintendimenti tra liberà di scelta e di cura, riguardo all’esercizio del diritto alla salute per i minori. ---------- The ruling by the Italian Constitutional Court n. 5/ 2018 is an opportunity to address the issue of childhood vaccination. This paper aims to discuss the complex theme from an legal and philosophical perspective. In this regard, the main objections to the minors vaccination practice will be reviewed, to understand their sustainability and to oppose other justifying reasons. In particular, the misunderstandings between freedom of choice and freedom of care regarding the exercise of children’s right to health will be clarified.
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Regina Martini, Sandra, et Matteo Finco. « Diritto alla salute e diritto all’autodeterminazione : la legge sul “consenso informato” in Italia. riflessioni a partire dalla teoria dei sistemi social / Right to health and right to self-determination : the Italian law on “living will”... » Revista Derecho y Salud | Universidad Blas Pascal, no 2 (15 novembre 2018) : 41–54. http://dx.doi.org/10.37767/2591-3476(2018)04.

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Résumé :
Con questo lavoro si vuole riflettere sulla semantica societaria – incentrata su termini quali ‘volontà’, ‘libertà’ e soprattutto ‘diritti’ – che descrive l’individualità moderna quale personalità soggettiva dotata della possibilità di distinguersi e di esercitare pretese. L’ambito di riflessione scelto è quello della salute, a partire dalla convinzione che esso rappresenti oggigiorno un contesto privilegiato per osservare la relazione tra individuo e società, tentando di capire quali spazi di azione personale e autonomia abbiano i singoli rispetto alle forze sociali che li condizionano. Alla riflessione di stampo teorico – attraverso la teoria dei sistemi sociali di Niklas Luhmann – sulle rivendicazioni del diritto alla salute, si aggiunge l’analisi della recente legge italiana sul “fine vita”, che consente l’adozione delle “disposizioni di trattamento” (DAT). L’ipotesi è che ciò rappresenti un esempio di riuscito equilibrio fra rivendicazioni dei singoli ed esercizio responsabile deidiritti, a vantaggio dell’integrazione societaria. This work is about semantics of society – focused on terms such as ‘will’, ‘freedom’ and above all ‘rights’ – describing the modern individuality as a subjective personality endowed with the ability to be different and to exercise claims. We focus on health, starting from the idea that nowadays it is a perfect context to observe the relationship between individual and society, trying to understand which spaces for personal action and autonomy the individuals have, free from social influences. Beside the theoretical reflection – starting from the perspective of social systems theory by Niklas Luhmann – about claims in the area of the right to health, there is the analysis of the recent Italian law on “end of life”, which allows the adoption of “treatment provisions” (DAT). The hypothesis is that this represents an example of a successful balance between individual claims and responsible exercise of rights, to the advantage of integration of society.
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May, William E. « Bioetica e teologia : quale legame ? » Medicina e Morale 53, no 2 (30 avril 2004) : 279–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.644.

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Résumé :
L’Autore intende mettere a tema nel suo contributo il fondamentale tema del rapporto tra la bioetica - che si interessa in particolare di determinare il carattere morale degli atti umani riguardanti la generazione, lo sviluppo e la cura della vita e della salute della persona umana - e la teologia, ossia lo studio disciplinato di Dio e di tutti gli altri esseri nella loro relazione con Dio. L’approccio alla questione muove dal riconoscimento della crucialità del tema del significato della persona umana. Ad una posizione solistica di stampo teologico e cattolica, la bioetica contemporanea oppone spesso una concezione dualistica, che ha nell’idea del corpo come strumento, piuttosto che come bene intrinseco della persona, il suo punto cruciale. l’Autore propone una critica di quest’ultima impostazione. La seconda parte dell’articolo è dedicata alla moralità degli atti umani, tema ancora una volta sviluppato a partire dal confronto tra la posizione della teologia cattolica e quella di gran parte della bioetica contemporanea, mal disposta verso gli assoluti morali e gli atti intrinsecamente cattivi, e teorizzatrice di un consequenzialismo etico di chiaro stampo individualistico. Ed è proprio il rischio dell’arbitrarietà ad essere oggetto di critica di una simile concezione, incapace di aprirsi al reale significato della libertà umana.
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Bignamini, Angelo A. « Il rischio calcolato e la relazione con l’assistito : aspetto ambivalente della medicina ». Medicina e Morale 52, no 6 (31 décembre 2003) : 1175–202. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.658.

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I medici ed i loro assistiti sono sottoposti a pressioni perché venga regolarmente valutato il rischio di patologie future e vengano applicate misure di prevenzione primaria e secondaria. Si rilevano alcuni problemi relativi a questa politica, che investono l’affidabilità degli algoritmi e la difficoltà a raggiungere gli obiettivi fissati. A partire dall’osservazione di dati reali da uno studio osservazionale, viene discusso l’impatto sulla giustificazione etica dei meccanismi di screening di popolazione, dell’applicazione sistematica delle misure di prevenzione raccomandate dalle linee guida, e più in generale sulla cosiddetta “cultura della prevenzione”. I punti critici evidenziati sono la necessità di considerare che il singolo soggetto non è il rappresentante medio della popolazione, ma un soggetto individuale con caratteristiche, bisogni, e sensibilità proprie; la consapevolezza che la prevenzione può essere efficace sulla popolazione ma non necessariamente sul singolo; la presa di coscienza che gli obiettivi da raggiungere per la riduzione del rischio devono essere raggiungibili nella realtà mettendo in gioco la libertà-responsabilità del soggetto al di là delle raccomandazioni delle linee guida, e che comunque non può garantire un esito favorevole. Viene infine sottolineato che l’insistenza sulle misure di prevenzione sono anche l’espressione della perdita del senso del limite al diritto alla vita e alla tutela della salute, cioè un’espressione del rifiuto del significato della malattia e della morte.
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Thèses sur le sujet "Libertà di salute"

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PELAZZA, MARTA. « La coazione terapeutica. Uno studio comparato ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/50168.

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Il lavoro analizza in primo luogo la legislazione britannica concernente l'autodeterminazione in campo sanitario, e non solo, degli utenti psichiatrici e delle persone classificate come "incapaci". Viene preso in considerazione il sistema inglese perchè propone una disciplina molto dettagliata, specie se paragonata alle poche norme presenti nell'ordinamento italiano. Queste ultime vengono analizzate nella seconda parte della tesi, dopo una panoramica sui principi internazionali (in particolare europei) e costituzionali sul tema. Particolare attenzione è dedicata alla disciplina dei Trattamenti Sanitari Obbligatori psichiatrici previsti dalla l. 833/1978 ed alle ulteriori modalità, ravvisabili nella prassi medica, di procedere a ricoveri contro la volontà dei pazienti, quali interdizione e amministrazione di sostegno. Circa la compatibilità di queste pratiche con i principi costituzionali ed internazionali sono infine proposte alcune riflessioni.
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Liberali, B. M. C. « FRA LEGISLATORE, CORTE COSTITUZIONALE E GIUDICI COMUNI : PROBLEMATICHE INTORNO ALLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168883.

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Abstract PhD THESIS IN CONSTITUTIONAL LAW “BETWEEN LEGISLATURE, CONSTITUTIONAL COURT AND TRIBUNALS: PROBLEMS AROUND ASSISTED PROCREATION” The matter of medically assisted procreation regulated by Act No 40 of 2004, which aims at identifying a solution to the reproductive problems deriving from a couple’s sterility or infertility, ensuring the rights of all parties involved including the unborn, has seen over the years the progressive action of a variety of institutional actors, such as the legislature first, the lower courts, the Constitutional Court and the European Court of Human Rights, who have contributed and still contribute to its definition. It should be noted how the choices that have been adopted into Law 40/2004 and the subsequent ministerial guidelines have brought Tribunals, who had been called upon to make practical application, to offer solutions to conflicts that had arisen about the most critical profiles. Precisely on these profiles lingered civil and administrative judges who, after some decisions showing complete adherence to the ratio of the law, have on the one hand come to an interpretation in conformity with the Constitution, on the other have also affected the legitimacy of the ministerial guidelines. In addition, the role of judges has been instrumental in the establishment of the judgements of constitutionality before the Judge of the Laws. The Constitutional Court, once the common judges have considered the relevance as well as the non-manifest groundlessness of the questions and have unsuccessfully made an attempt to attain a constitutionally compliant interpretation, has made a major contribution in defining the content of the legislation, redesigning many provisions. It was also necessary, considering the increasingly supranational dimension of Law, refer to the influence of the European Court of Human Rights’ case-law, with particular reference to the question concerning the type of heterologous assisted fertilization. The involvement of the stakeholders has been fundamental in a field – that even before the law was effective gave rise to heated discussion – which is likely to affect the rights of those concerned and to outline the possible configuration of “new rights”. Even the holding of referendums on the discipline – which were ultimately null, as the necessary quorum of participants was not reached – allows, in particular, to carry out some considerations about the nature of Law 40/2004 In order to outline the scope of the rights underlying the matter, in the light of regulatory and judicial actions, this work has not privileged an approach to the underlying issues which traces chronologically the changes in the matter. It has in fact tried to adopt a method that identifies above all the most critical profiles, and to check for each of them what was the solution offered by the Legislature first, and then by Tribunals, with particular attention to the different balance operated between the rights that are prominent. Through the reconstruction of these profiles, it was possible, therefore, dwell on the extent of the rights of all parties involved and consider the possibility of identifying “new” rights, taking into account the new challenges claimed by the law itself. Particular attention was directed towards the identification of the rights of couples seeking access to assisted reproductive techniques, of the would-be mother and father, and of the unborn, as configured by the Legislature and as interpreted by case-law. In this respect, related to the reconstruction of the rights which refer to different subjects, constant reference has been made to the matter of abortion, in order to delineate the difference of approach of the two statutes with regard to the protection of the underlying rights.
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BASILI, Silvia. « Gli attuali scenari del commercio internazionale dei prodotti agroalimentari, tra vecchie e nuove questioni di sicurezza alimentare : una riflessone comparatistica ta UE, USA e CINA ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251081.

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Résumé :
Il commercio dei prodotti agroalimentari ha assunto oggi una dimensione globale, che pone una serie di questioni su cui è necessario riflettere. Una di queste riguarda la sicurezza alimentare intesa nell'accezione di food safety, ossia come il diritto di ogni individuo a consumare cibo sano e sicuro. La sicurezza alimentare implica l'assenza di elementi estranei che sono riconducibili ai residui dei trattamenti antiparassitari, veterinari, contaminanti ambientali o ancora l'assenza di adulterazioni nel processo di produzione, che possono comportare un rischio per la salute dei consumatori. La tesi analizza le principali dinamiche internazionali relative all'attuale commercio dei prodotti agroalimentari, focalizzando l'attenzione sulla questione della sicurezza alimentare, che da un lato deve garantire senza compromessi la tutela di tutti i consumatori, e dall'altro però, le misure adottate non devono costituire inutili ostacoli commerciali per le imprese alimentari esportatrici. L'analisi inizia dagli accordi nati nell'ambito della WTO, con la firma del Trattato di Marrakech nel 1994, con lo scopo di favorire gli scambi commerciali internazionali attraverso una maggiore armonizzazione delle differenti normative di riferimento. Per quanto riguarda specificamente la sicurezza alimentare si fa riferimento all'Accordo SPS sulle misure sanitarie e fitosanitarie e al Codex Alimentarius, che hanno lo scopo di creare un sistema di norme internazionali valido all'interno dei paesi membri della WTO per tutelare la salute dei consumatori e garantire pratiche eque nel commercio degli alimenti. Dal contesto multilaterale della WTO si procede ad analizzare il ruolo degli accordi bilaterali o regionali, nati in seguito alla crisi del multilateralismo, iniziata con il round di Doha nel 2001e dovuta principalmente all'eterogeneità delle posizioni dei Paesi membri. In particolare nell'ambito degli accordi bilaterali si fa riferimento al partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) recentemente negoziato tra UE e USA, e fermo per ora a tale fase. Si tratta di un accordo di libero scambio volto ad abbattere molte barriere commerciali esistenti tra le due sponde dell'Atlantico, con particolare riferimento a quelle non tariffarie consistenti in divergenze normative che ostacolano le esportazioni, tra cui vanno sicuramente ricomprese le misure sanitarie e fitosanitarie, che si sono rivelate le questioni maggiormente dibattute nel corso delle trattative del TTIP, offrendo lo spunto per analizzare in chiave comparatistica le due diverse tradizioni giuridiche di food safety, delineate attraverso la tematica degli OGM, dove emerge la distanza dell'approccio giuridico tra le due potenze transatlantiche. L'uso delle moderne tecniche di ingegneria genetica in campo alimentare è stato uno dei temi particolarmente discussi nell'ambito delle negoziazioni; gli OGM erano già stati oggetto di una controversia tra Europa e USA nell'ambito della WTO. In ogni caso il TTIP, nonostante il suo fallimento, segna comunque la volontà delle due potenze di trovare una base normativa comune. L'ultima parte della tesi riguarda invece l'evoluzione della sicurezza alimentare in Cina, che grazie alla rapida crescita economica degli ultimi anni, si attesta ad essere una delle potenze protagoniste degli scambi commerciali mondiali, completando in tal modo il quadro internazionale di riferimento. L'introduzione nel 2009 della prima legge sulla sicurezza alimentare, poi modifica nel 2015, rappresenta un primo avvicinamento ai sistemi normativi occidentali. L'analisi delle diverse normative di food safety nel contesto europeo, statunitense e cinese mostra come la globalizzazione economica abbia determinato anche una globalizzazione giuridica o meglio un progressivo allineamento dei diversi sistemi normativi. La necessità di facilitare gli scambi commerciali per competere a livello mondiale ha favorito l'avvicinamento dei vari ordinamenti giuridici. Pertanto si assiste a una sorta di "contaminazione legislativa" estranea alla politica commerciale comune della WTO, ferma da tempo ad una fase di completa stagnazione. In particolare per quanto riguarda il settore alimentare si auspica che il progressivo avvicinamento dei sistemi normativi sul tema della sicurezza alimentare possa favorire la nascita di una food law unitaria a livello globale, che sappia rispondere alle esigenze economiche - commerciali della libera circolazione dei prodotti, e contemporaneamente garantire la tutela di tutti i consumatori, assicurando un elevato livello di qualità e sicurezza.
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Livres sur le sujet "Libertà di salute"

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BASILE, Renata. Sistema Di Auto-Guarigione- Liberati Dalla Malattia! ! Di Renata Basile : Manuale per la Salute con I Metodi Alternativi. Independently Published, 2018.

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Vincieri, Martina. L'integrazione dell'obbligo di sicurezza. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg288.

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Résumé :
Il presente studio monografico indaga gli strumenti variamente deputati ad accrescere le garanzie di tutela della salute dei lavoratori e ad elevare gli standard di sicurezza previsti normativamente. Rispetto alle previsioni di cui al d.lgs. n. 81/2008 possono essere create, ad iniziativa del datore di lavoro o in accordo tra le parti, misure o soluzioni ulteriori dirette al perfezionamento e all’integrazione dell’obbligo di sicurezza. La trattazione si snoda attraverso le «buone prassi», quali atti unilaterali del datore di lavoro, le misure inserite e negoziate all’interno di una intesa contrattuale, prevalentemente a livello d’azienda, nonché i modelli organizzativi, frutto di una scelta libera e insieme “necessitata” del datore di lavoro. L’Autrice si sofferma sull’esatto raccordo con l’art. 2087 c.c., posto che le soluzioni migliorative, unilaterali o contrattate, e i modelli organizzativi sono considerati misure per adempiere l’obbligo di sicurezza. La rilevanza degli strumenti menzionati induce a riflettere sulle conseguenti implicazioni giuridiche e a verificarne la diffusione in altri Stati membri. L’analisi comparata è, in particolare, volta a mettere in luce i meccanismi partecipativi e le sedi di confronto e di promozione della formazione di regole in azienda per la tutela della sicurezza sul lavoro.
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Chapitres de livres sur le sujet "Libertà di salute"

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Palazzo, Francesco. « La tutela della persona umana : dignità, salute, scelte di libertà ». Dans Dasein und Gerechtigkeit | Ser-aí e Justiça, 129–42. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783845299105-129.

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