Littérature scientifique sur le sujet « Letteratura orale »

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Articles de revues sur le sujet "Letteratura orale"

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Calamai, Silvia, et Francesca Biliotti. « Archivi orali, memoria, migrazione ». Mnemosyne, no 10 (15 octobre 2018) : 18. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i10.14103.

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Résumé :
Il progetto Grammo-foni. Le soffitte della voce (Gra.fo, grafo.sns.it ; Scuola Normale Superiore & Università di Siena, Regione Toscana PAR-FAS 2007-13) ha scoperto, digitalizzato, catalogato e reso fruibili attraverso un portale online quasi 3000 ore di registrazioni orali provenienti da circa 30 archivi orali di area toscana raccolti da studiosi e appassionati di cultura e tradizioni popolari. Data la vastità e l’eterogeneità del materiale conservato (es. biografie, etnotesti, questionari linguistici, letteratura orale), Gra.fo costituisce un archivio preziosissimo della memoria toscana e restituisce una documentazione di prima mano delle varietà linguistiche toscane dai primi anni ‘60 in poi. L’articolo fa uso di questo materiale per un’analisi sociolinguistica incentrata sulla costruzione del racconto orale e su alcuni aspetti della morfologia verbale (l’uso del passato remoto e la variazione tra forme standard e dialettali di passato remoto e imperfetto). Lo studio di caso riguarda l’Archivio ‘Dina Dini’ (Pieve Santo Stefano, Arezzo), che contiene interviste su esperienze di emigrazione all’estero negli anni 1955-1987.
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Serra, A., R. Caltabiano, G. Scalia, S. Palmucci, P. Di Mauro et S. Cocuzza. « Papillary squamous cell carcinoma of the palatine tonsil : a rare cancer of the head and neck ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 4 (août 2017) : 341–45. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1281.

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Résumé :
Le neoplasie squamose papillari delle vie aeree digestive superiori sono una rara variante del carcinoma a cellule squamose. Sono caratterizzate da una crescita esofitica papillare e hanno una prognosi generalmente favorevole. Il tumore è già stato descritto a livello delle vie aeree digestive superiori. In tale contesto, le localizzazioni più frequenti sono la laringe e l’ipofaringe, mentre raramente sono interessati la cavità orale e l’ipofaringe. Gli studi limitati unitamente all’esiguo numero di casi pubblicati di carcinoma squamoso papillare a localizzazione tonsillare, ci hanno indotto a una completa analisi di questo tumore, analizzando gli aspetti clinici, istopatologici, radiologici, virologici e terapeutici, non sempre presenti in letteratura. Un case report di carcinoma squamoso papillare della tonsilla palatina è pertanto riportato. La lesione (T2N0M0), localizzata a livello della tonsilla palatina sinistra, si aggettava verso la cavità orale. HPV DNA 16 e mRNA E6/E7 erano rilevati nella lesione. Un profilo della neoplasia è pertanto presentato unitamente a una completa revisione della recente letteratura, analizzando tutti gli aspetti di interesse di tale neoplasia.
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Genovesi, A. M., C. Sanavia, O. Marchisio, C. Lorenzi, L. Giacomelli, F. Bisacchi, M. Ricci et G. M. Nardi. « Protocolli di igiene orale domiciliare. Indicazioni della letteratura ». Prevenzione & ; Assistenza Dentale 36, no 1 (mars 2010) : 17–23. http://dx.doi.org/10.1016/j.pad.2009.07.002.

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Genovesi, A., C. Sanavia, C. Lorenzi, F. Bisacchi, L. Giacomelli, O. Marchisio et G. M. Nardi. « Utilizzo di clorexidina nell’igiene orale : indicazioni della letteratura ». Prevenzione & ; Assistenza Dentale 38, no 4 (décembre 2012) : 95–101. http://dx.doi.org/10.1016/j.pad.2012.07.004.

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Mahieu, R., S. Russo, T. Gualtieri, G. Colletti et A. Deganello. « Ricostruzione del cavo orale con lembo massetere ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 2 (avril 2016) : 139–43. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-890.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro è quello di evidenziare come una metodica ricostruttiva inusuale, datata ed impopolare come il lembo di massetere possa invece rappresentare, per casi selezionati, una soluzione affidabile, semplice ed efficace nelle ricostruzioni del cavo orale. Riportiamo di seguito l’utilizzo del lembo di massetere in due pazienti che presentavano un secondo tumore del cavo orale e che in precedenza erano già stati sottoposti ad intervento chirurgico nel distretto testa collo; in entrambi i casi sono stati ottenuti eccellenti risultati funzionali e soddisfacenti risultati estetici. In letteratura, fino ad oggi, sono stati riportati solo 60 casi di ricostruzione del cavo orale e dell’orofaringe con il lembo di massetere. L’utilità clinica del lembo di massetere, anche nell’ambito di un approccio moderno alle ricostruzioni del distretto testa collo, viene discussa approfonditamente in questo articolo. Riteniamo che il lembo di massetere debba far parte del bagaglio culturale di ogni chirurgo del testa-collo ed essere considerato fra le alternative proponibili, in quanto ha dimostrato di essere una metodica elegante ed estremamente semplice in casi in cui sussistono delle perplessità sulle procedure microvascolari.
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Finozzi, Anna. « Riscrivere la storia coloniale tramite l’uso dell’oralità : Il caso di Adua (2015) ». Memoria y Narración. Revista de estudios sobre el pasado conflictivo de sociedades y culturas contemporáneas, no 2 (5 mars 2021) : 131–45. http://dx.doi.org/10.5617/myn.8669.

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Résumé :
L’articolo si propone di analizzare l’uso dell’oralità nel romanzo Adua (2015) di Igiaba Scego. Tradizionalmente, il testo letterario postcoloniale è stato considerato come una ‘traduzione’ da una lingua orale Africana ad una scritta Europea. Lo scopo dell’articolo è spostare l’attenzione dall’oralità come segno di alterità all’oralità come modalità di trasmissione; questo slittamento critico è necessario per una rivalutazione della letteratura postcoloniale italiana, di cui spesso si considera più la portata documentaristica di quella letteraria. Attraverso i Memory Studies, e in particolare concetti quali la postmemory di Marianne Hirsch, la countermemory di Yael Zerubavel e la travelling memory di Astrid Erll, l’analisi mostra come Adua sia modellata dalla comunicazione orale della memoria attraverso i dialoghi dei personaggi e da altre immagini connesse all’atto di ascoltare e tramandare. Infine, la dicotomia oralità-africanità viene respinta in favore di quella oralità-trasmissione.
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Campana, Marco, Umberto Mariani, Valeria Martini, Riccardo Bonacina et Aurelio Sonzogni. « Sarcoidosi orale : revisione della letteratura e presentazione di una manifestazione primaria ». Dental Cadmos 88, no 08 (octobre 2020) : 494. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.08.2020.04.

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Mancini, Silvia. « Concezione del lavoro e mitopoiesi Mito e storia nella letteratura orale antillana ». La Ricerca Folklorica, no 22 (octobre 1990) : 89. http://dx.doi.org/10.2307/1479202.

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Luque, Rocío. « La donna nel dramma italiano della seconda metà del XX Secolo ». Estudios Románicos 27 (19 octobre 2018) : 197–209. http://dx.doi.org/10.6018/er/346641.

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Résumé :
Se la letteratura dagli anni Settanta del XX secolo, dapprima timidamente e poi con forza sempre maggiore, riesce a dare voce alla donna, a renderla visibile, il teatro la “rappresenta” in tutto il suo essere rivendicando il diritto di imporsi nel mondo, riconoscendole la capacità di incidere nel tessuto sociale e di operare trasformazioni epocali. È innegabile difatti che il teatro, nascendo da pulsioni d’ordine antropologico nella cui zona di confine s’intersecano generi e linguaggi molteplici, dia vita così ad un processo di sintesi e di contaminazioni in cui si perpetua, con le gesta di personaggi più o meno mitici, una saggezza popolare che si ravviva secondo tecniche e modelli della comunicazione orale, specie femminile.
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Checchi, V., C. Montagno Cappuccinello, M. Montevecchi et L. Checchi. « Revisione della letteratura sull’utilizzo del rivelatore di placca nelle procedure di igiene orale ». Dental Cadmos 84, no 6 (juin 2016) : 342–50. http://dx.doi.org/10.1016/s0011-8524(16)30076-9.

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Thèses sur le sujet "Letteratura orale"

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PAU, STEFANO. « Tradizione orale, letteratura e violenza nell'Amazzonia peruviana : l'epoca del "caucho" ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266813.

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Résumé :
The main theme of this thesis concerns the indigenous representation and self-representation of the historical and socio-economic period known as “Época del Caucho” (Rubber Era), and in particular the invisibilization of the native point of view. During the Rubber Era (between the last decades of the XIXth century and the beginning of the XXth) in the Peruvian Amazonian region a really hard coercive working system was established, involving and confronting native Amazonian people with western and “mestizos” entrepreneurs. Violent acts committed against indigenous workers brought to, according to various sources, tens of thousands of victims but, nevertheless, these facts rarely appear on history books and literature. The thesis – in addition to an historical review and the examination of some official documents – analyses some novels centred on this subject, underlining similarities and differences among them and the emic perspective, which is presented through testimonials of some “caucheros” workers' descendants and their oral literary creations (like tales and songs). Oral materials have been collected through interviews realized during field work and they are not just a cultural resistance operation, but also an effective practice of decolonization, in the way that they give an account of the unbalanced power relationships and present an alternative way to understand them.
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Salvioli, Marianna. « Voci di Tangeri : Identità, cultura e letteratura in Marocco ». Paris, INALCO, 2008. http://www.theses.fr/2008INAL0004.

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Résumé :
La recherche porte sur le travail autobiographique "Le pain nu" de Mohamed Choukri, afin de problématiser l'étude de la littérature marocaine. Dans la première partie on trace un profil de cette littérature, de la période antique et jusqu'à nos jours, abordant les questions relatives à la colonisation, à l'identité nationale, à la décolonisation, et au plurilinguisme. Dans une deuxième partie on procède à l'analyse de la production de Tanger, dont Choukri est la voix la plus représentative. De cette ville la thèse rappelle la spécificité historique, économique et culturelle, au point que Tanger est devenu but des auteurs et des peintres occidentaux. De la présentation de la littérature nationale on sera donc passé à l'étude d'une littérature régionale, constituée d'oeuvres de Choukri, celles de Driss Ben Hamed Charhadi, Mohammed Mrabet, Ahmed Yacoubi et Abdeslam Boulaich. La littérature de Tanger présente en fait des modes d'écriture et des thèmes spécifiques, comme la faim, la misère, la marginalité. Dans la troisième partie, on aborde "le cas de Choukri" : auteur arabophone, illettré jusqu'à l'âge de vingt ans, a connu le succès grâce aux traductions du manuscrit arabe du "Pain nu" réalisées par l'américain Paul Bowles et puis par le francophone Tahar Ben Jelloun, avant que le texte ne puisse être édité en arabe. On compare l'"original" arabe aux versions anglaise et française, et on analyse la relation entre langues véhiculaires et diffusion des littératures dites émergentes, sur fond de polémique, entre Paul Bowles, Tahar Ben Jelloun, et récemment Choukri lui-même, et on approfondit la question du statut de l'auteur, ainsi que du rapport entre oralité et écriture
The research concerns Choukri's autobiography "For Bread Alone" as a starting point for a problematic study of Moroccan Literature. The first part outlines an history of this literature, from the ancient period to our days, dealing with the questions of colonisation, national identity, decolonisation, and plurilinguism. The second part analyses the Tangier's production in which Choukri's voice is the must representative one. The thesis evokes the historic, economic and cultural specificity of the town, to such a pass that Tangier has become a destination of Western authors and painters. From the presentation of a national literature, then it proceeds to the study of a regional literature, formed by Choukri's, Driss ben Hamed Charhadi's, Mohammed Mrabet's, ahmed Yacoubi's and Abdeslam Boulaich's works. Tangier's literature shows in fact specific writing styles and topics like hunger, poverty, marginality. The third part treats "Choukri's case" : an Arabophone author, illiterate until twenty years, has gained success by "For Bread Alone" Arabic manuscript's translations by the American Paul Bowles and the Francophone Tahar Ben Jelloun, before the text is published in Arabic. The Arabic "original" is compared to the English and French versions and the relationship between the vehicular languages and the spreading of emerging literatures is analyzed, dealing particularly with the controversy between Paul Bowles, Tahar Ben Jelloun, and recently Choukri himself, the issue of the authorship and that of the link between orality and literacy
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Matos, Marília <1953&gt. « Il recupero della tradizione orale nella narrativa italiana contemporanea : fiabe italiane di Italo Calvino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3264/1/matos_marilia_tesi.pdf.

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Matos, Marília <1953&gt. « Il recupero della tradizione orale nella narrativa italiana contemporanea : fiabe italiane di Italo Calvino ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3264/.

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Parvis, G. « IL TEMA DEL VIAGGIO INIZIATICO NELLA LETTERATURA DELL'AFRICA SUBSAHARIANA DALLA TRADIZIONE ORALE ALLA MODERNIZAZIONE ROMANZESCA (AMADOU HAMPATE' BA, AHMADOU KOUROUMA) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/150563.

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Résumé :
This research work speaks about the initiation trip's subject in the African subsharian literature. Through a comparison between some oral tradition's tales (transcribed by Amadou Hampaté Ba) and two contemporary novels (L'étrange destin de Wangrin of Amadou Hampaté Ba and Monnè, outrages et défis of Ahmadou Kourouma), we analyze the subject's development from the oral to the written literature. In particular, we show how the colonization has changed the essence of this subject depending on the traditional vision. This study is seconded by the analysis of two essential variants of the selected subject: the character who makes the trip and the spaces where the journey happens. Our investigation also propose an historical and anthropological study on the initiation rites' general configuration and on the initiation in the writers' ethnic groups.
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Giancane, Francesco. « Testi lirico-monostrofici di tradizione orale cantata dalla «Raccolta Barbi» ». Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2015. http://hdl.handle.net/11384/86102.

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Vignini, Sara. « Proposta di traduzione della raccolta di racconti canari Cuentos antiguos de Gran Canaria recogidos por los niños di Ana Cristina Herreros e María Jesús Alvarado ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14690/.

Texte intégral
Résumé :
Oggetto del presente elaborato è la trasposizione in italiano del volume Cuentos antiguos de Gran Canaria recogidos por los niños corredata di analisi culturale e linguistica con focus sulle principali problematiche incontrate e la loro risoluzione. Il volume si inserisce nel filone della letteratura per l’infanzia con la peculiarità di fare assumere ai bambini canari il duplice ruolo di destinatari e narratori al tempo stesso della tradizione orale. Nel primo capitolo sono illustrate le vite delle autrici Ana Cristina Herreros Ferreira e María Jesús Alvarado e esposti la realizzazione del progetto e il libro frutto di questo. Il secondo capitolo analizza i contenuti, la struttura, la lingua e le particolarità stilistiche del testo spagnolo. Il terzo costituisce il cuore dell’elaborato ovvero la proposta di traduzione. Nel quarto capitolo si passano in rassegna le problematiche riscontrate in fase di traduzione e le relative strategie traduttive adottate con lo scopo di rispettare l’intenzione del testo originale. Il quinto capitolo infine racchiude un glossario di termini canari.
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Gnoato, Linda <1994&gt. « Mzwakhe Mbuli, “The People’s Poet”. Keeping South African Oral Traditions Alive ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14486.

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Résumé :
The purpose of this work is to analyse the work of Mzwakhe Mbuli. He has been playing a significant part in South Africa’s struggle against apartheid and social issues, employing the power of his words. This dissertation will begin with an introductory chapter on the historical context concerning the years in which Mzwakhe has lived and that have influenced his career, highlighting the situation brought into being by apartheid until the 1990s and the first free South African elections. A brief look at the present days will also be provided. Being Mzwakhe Mbuli an oral poet, the second chapter will cover an overview on the tradition of oral poetry, both in South Africa and in other African countries, considering, furthermore, the cases in which oral poetry is accompanied by music. A third chapter will present Mzwakhe Mbuli’s biography, firstly focusing on the most significant historical events that have characterised his life, and secondly, taking into consideration the different literary and musical traditions that might have influenced the poet’s work. Specific examples of the poetic and performative activity of Mzwakhe will be more thoroughly analysed in the fourth chapter. Here, the focus will be given on how Mzwakhe brings forth the oral tradition in South Africa, providing a chronological outline and evolution of his work. Significant poems, lyrics, and performances will be analysed as milestones of his production, centring on both formal and thematic aspects, such as rhetorical strategies and social impact. This dissertation will end with a chapter that will draw some considerations about what Mzwakhe Mbuli has been meaning for the world of poetry and oral performance and for the social and cultural advancement of South Africa.
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Tiozzo, Betty <1988&gt. « Oral Poetry and Performance in Black Culture. The case of two contemporary artists : Tracie Morris and Jean “Binta” Breeze ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4696.

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Résumé :
Poetry is usually identified with the written text as if the oral form belonged to another kind of literature which is not considered as much important as the 'proper', academic poetry. However, oral poetry is widespread in different cultures nowadays, not only as the heritage of a past folkloristic tradition but as a new roaring form of art. Actually, Tracie Morris and Jean “Binta” Breeze are two clear examples of how the voice can be so effective in poetry and how two different genres, Sound Poetry and Dub Poetry, have so much to tell about black culture and the influence of sound and performance in the individual perception.
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CANTERI, Michela. « Il mondo della montagna nei racconti del Delfinato e della Lessinia ». Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11562/343913.

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Résumé :
La mia ricerca si concentra sul confronto di alcuni aspetti di due realtà montane (il Delfinato, area francese, ultima propaggine delle Alpi occidentali, e la Lessinia, territorio alpino a nord di Verona) a partire dall’analisi di racconti e leggende di origine orale rappresentativi di queste società fino all’epoca pre-industriale. Nella tesi in questione ho utilizzato strumenti di varia origine: all’analisi letteraria ho affiancato ricerche nel campo dell’antropologia, dell’etnologia e della sociologia per indagare più da vicino quale sia il peso dell’ambiente rispetto alla conformazione di una collettività. La mia tesi di dottorato si divide in tre parti: la prima si occupa di studiare e confrontare la scala valori di Delfinato e Lessinia; la seconda si sofferma ad analizzare la “réalité échappante” in cui vivono i montanari francesi ma, anche se in maniera inferiore, quelli lessinici; la terza affronta la tematica dello “straniero” all’interno di queste comunità. Per quanto riguarda la prima parte, i valori che ho preso in considerazione sono la famiglia, la comunità, il lavoro e la solidarietà. La famiglia risulta essere il valore più importante per entrambi i territori in quanto punto di riferimento fondamentale, capace di accogliere, di risolvere, di perdonare, di insegnare nonostante sia spesso messa a dura prova; l’attaccamento alla comunità (secondo valore) si esprime attraverso una serie di sollecitazioni che spingono la popolazione a non mancare alla messa domenicale, al filò, e agli incontri carnevaleschi; il terzo valore si identifica con il lavoro dei montanari, agricoltura e pastorizia su tutto. Occupazioni difficili, pesanti, legate per loro natura ad elementi che sono fuori dal controllo umano, come la grandine e la siccità; per quanto riguarda la solidarietà, quarto ed ultimo valore, accanto a notevoli atti di generosità “dovuti” in società come queste che si basano sull’autosufficienza, si legge anche come spesso essi non vengano elargiti o non siano gratuiti ma frutto del desiderio di ottenere una ricompensa divina. La seconda parte fornisce i connotati di questa relazione definendo “sfuggente” il quotidiano della popolazione montana. Questo perché i montanari francesi sono calati in una dimensione fortemente minacciata dal soprannaturale diabolico rappresentato da esseri di varie specie ma appartenenti tutti al mondo del Male. La loro vita quotidiana è minacciata dalla presenza, spesso o quasi sempre punitiva, di esseri immaginari (l’esprit domestique, il lupo mannaro, le fade, gli orchi…) che, proprio per essere frutto della fantasia, assumono man mano sembianze sempre più mostruose, crudeli e spaventose. La superstizione, in questo senso, gioca un ruolo di primaria importanza e fa da deterrente a qualsiasi tentativo di “ribellione”. Il soprannaturale è rappresentato però anche da esseri “umani” che si sono appropriati di poteri demoniaci vendendo l’anima al diavolo (streghe, stregoni, maghi). In questo “sistema” gioca un ruolo importante la paura del peccato. I montanari del Delfinato si sentono perennemente colpevoli e per questo meritevoli di vivere nella “valle di lacrime”, sicuri che nulla potrà cambiare il loro destino. La terza parte della mia ricerca ha come obiettivo quello di studiare i vari gruppi di “stranieri” che compaiono all’interno dei testi del Delfinato. Primo fra tutti quello delle fate, poi quello delle streghe riunite nel sabbat e, infine, quello dei francs-maçons. Questi appaiono all’interno dei testi come appartenenti al tessuto sociale ma isolati dal contesto generale in cui vivono per le loro “diversità”. Ecco, quindi, ad esempio, che le fate assumono i connotati dello zingaro, per la loro bruttezza, per le scellerate abitudini di vita, tra cui il furto, per la loro “diversità” linguistica, per le capacità divinatorie, per la “concorrenza economica” che mettono in atto nei confronti dei montanari. Gli altri due gruppi ad essere isolati sono costituiti dalle streghe e dai frammassoni che, a causa dei loro riti (considerati celebrazioni di carattere diabolico), vengono assimilati a gruppi di origine ebraica, o comunque, all’idea che i montanari avevano di questa cultura, o semplicemente a degli eretici. I dubbi e le domande a proposito di questi termini sono diversi. Essi si riferiscono all’universo della religione e sono utilizzati per definire dei gruppi “socialmente pericolosi”: perché? Forse è un tentativo di attirare l’attenzione dei montanari francesi sul carattere pericoloso degli ebrei e degli eretici? O, forse, l’utilizzo di questa terminologia legata alla religione serve ad etichettare coloro che non sono “allineati”? Tutti insieme, questi gruppi mi hanno permesso di fare un’analisi dei testi che descrivono abitudini, caratteristiche e peculiarità di ognuno di essi e di descrivere il comportamento dei montanari nei confronti dello “straniero” in generale che è di totale rifiuto nei confronti della diversità che impaurisce a tal punto la popolazione da assimilarla al Male e al diabolico. Alla fine del mio elaborato, ho riportato, in un’appendice, due interviste nelle quali Alice Joisten, moglie del defunto Charles, etnologo e raccoglitore dei testi del Delfinato, e Attilio Benetti, autore invece della ricerca che ha condotto alla pubblicazione dei due volumi sui racconti della Lessinia, hanno cercato di spiegare come si è svolto il loro lavoro “sul campo” alla ricerca dei testi e come si sono comportati nel momento in cui hanno dovuto trascrivere tali narrazioni. Nella seconda appendice, invece, ho fornito al lettore il materiale per seguire con più agilità il percorso della mia ricerca riportando per intero tutti i testi da me citati nella tesi. In conclusione, i punti di contatto tra le due società montane sono molti. Si tratta di due mondi oppressi dalla povertà, dall’isolamento, dalla solitudine, dalla paura del diavolo (ma anche, in fondo, di Dio). Nonostante ciò, qualche montanaro lessinico cerca di emanciparsi da un’esistenza che lo rende infelice e tenta (anche se inutilmente) di trovare una propria rivincita partendo per la città alla ricerca di una maggiore soddisfazione. Nei testi francesi, invece, ciò che prevale in modo assoluto è una rassegnazione accettata dalla popolazione che, d’altra parte, non saprebbe come gestire una libertà di azione di cui, peraltro, non vuole prendersi la responsabilità. Il risultato più importante ottenuto fin qui dalla mia ricerca è essere riuscita ad individuare una metodologia interdisciplinare che mi ha permesso di integrare la mia ricerca letteraria (realizzatasi attraverso l’analisi fedele del testo) con sollecitazioni legate al folklore e ad altre discipline già citate. Questi strumenti mi hanno permesso di andare al di là del testo stesso per esplorare un intero mondo, quello dei montanari e delle loro storie, certamente affascinante ma molto più complesso di quanto si possa immaginare.
My research concentrates on the comparison between some aspects of two mountain communities (the Delfinato, an area of Southern France, and the Lessinia, an alpine territory in the Northern area of Verona) starting from the analysis of tales and legends belonging to oral tradition that represent these societies until the pre-industrial period. In my study I used different instruments of research (literary analysis, anthropology, sociology, ethnology), to put in evidence the influence of environment on the character of a community. I divided my thesis in three parts: in the first one I analyzed the scale of values of these contexts; in the second part I studied the different forms of supernatural and the reactions of people facing their fear; in the third part I concentrated my attention on the reject of “strangers”. As regards the first chapter I tried to put in evidence how the values of mountain men (family, attachment to community, labour and solidarity) are all aimed at preserving order within society. So, even if family can know different crisis it remains, as tales underline, the context where everybody is accepted and loved whatever happens. This fact removes the problem of solitude deeply touching this kind of world, isolated and narrow minded. The community and all the ritual occasions as the Sunday mass, the filò (evening meetings where people can discuss, joke, work, etc.) and the carnival constitute some of the ways through which mountain people find important points of reference in order to keep stability and, again, not to feel alone. The labour, agriculture and sheep farming above all, make the life of men very difficult owing to the hardness of this work and to the uncertainty of results (storms, hail and drought can destroy the efforts of an entire season). The texts that concentrate on solidarity try to demonstrate that in these societies this value wasn't felt as one of the most important way for poor people (the majority) to survive. So, tales insist on encouraging solidarity as a possibility to preserve the world of mountain. In the second chapter I took in consideration all the fantastic beings (devil, esprit domestique, werewolf, fairies, ogres, monsters) and all the human beings whose alliance with devil allowed them to come into possession of supernatural powers (witches, wizards and some fairies). I studied all their features, the ways they appear, the ways to protect oneself from their attacks and from fear. The result of my analysis underlines how their presence in a big quantity of texts is used to create a sense of constant danger which allows to keep people in a situation of “paralysis” where nothing can be changed. They have to respect the rules if they want to survive. In the third chapter I faced the theme of the “stranger” within these societies that completely refuse to accept that “different people” can live and work in “their” own territory. Strangers are gypsies hidden under the wilderness of French “fairies”; they can also be recognized within some groups which are named sabbat or francs-maçons. Everybody thinks that these groups meet to celebrate satanic rites where even the devil in person appear. They gather in the woods, in the fields, far away from civilization. Fear of disorder, fear of supernatural being, fear of the stranger. The life of mountain populations is marked by the obsession and the respect of order. Some Italian mountain men try to get away from poorness and cultural misery to find their own place in another world, the town for example. But the pedagogical aim of the tales prevents these journeys to be successful. So, people from Lessinia are obliged to come back home, unhappy and unhopeful. French people seem to have already learnt this lesson. In fact, the Delfinato mountain men are all resigned, they never think to escape. They just live where God put them at the beginning and try to resist to the misery of their lives. They aren't interested in freedom because they are aware that it can be dangerous. Being free means becoming responsible of our own life, of our happiness, of our success, but also of our failures and our solitude.
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Livres sur le sujet "Letteratura orale"

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Okpewho, Isidore. Letteratura orale dell'Africa subsahariana. Milano : Jaca Book, 1993.

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Guidorizzi, Ernesto. Materia e letteratura : Dal racconto orale al computer : un prospetto di teoria letteraria. Napoli [etc.] : Edizioni scientifiche italiane, 1995.

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3

La lettera e la voce : Sulla "letteratura" medievale. Bologna : Mulino, 1990.

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4

Bruno, Gentili, Paioni Giuseppe et Università di Urbino. Istituto di filologia classica., dir. Oralità : Cultura, letteratura, discorso : atti del Convegno internazionale (Urbino 21-25 luglio 1980). Roma : Edizioni dell' Ateneo, 1985.

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5

Il testo e la voce : Oralità, letteratura e democrazia in America. Roma : Manifesto libri, 1992.

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Chapitres de livres sur le sujet "Letteratura orale"

1

Lo Russo, Rosaria. « Mettere in voce il verso. La pratica del reading di poesia fra letteratura e vocalità ». Dans L'arte orale, 71–90. Accademia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.8090.

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