Littérature scientifique sur le sujet « Letteratura italiana XIX secolo »

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Articles de revues sur le sujet "Letteratura italiana XIX secolo"

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Eccher, Christian Gianfrancov. « DECOLONIZZARE LA MENTE DEGLI ITALIANI ». Годишњак Филозофског факултета у Новом Саду 46, no 1 (19 juillet 2021) : 139–48. http://dx.doi.org/10.19090/gff.2021.1.139-148.

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Résumé :
In questo lavoro, ci occuperemo dell’estremo provincialismo che ha caratterizzato e caratterizza gli studi di italianistica. L’Italia, infatti, è un paese che ha perso il passo con la modernità già nel XV secolo, quando il resto d’Europa si apriva al fenomeno della „mondializzazione“. Dimostreremo come, da allora, l’Italia si sia rifugiata nel mito della Classicità e del Rinascimento, da cui non è riuscita a uscire neanche dopo che il paese si è unito in un’unica entità statuale. La grande emigrazione della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo ha contribuito a sprovincializzare molti italiani, ma non l’arte, la letteratura e la critica letteraria. Questa, poi, ha fatto di tutto per rimuovere il periodo e le atrocità coloniali italiane in Africa. Nel secondo Dopoguerra, mentre in tutta Europa cominciava a prendere piede la critica al colonialismo, la borghesia italiana (che deteneva il potere economico, politico e culturale) preferiva ignorare il proprio scadaloso operato nel corno d’Africa, in Grecia e in Albania. Allo stesso tempo, ignorava la viva letteratura di frontiera, quella istriana. Proprio per questo motivo, nella seconda parte di questo lavoro ci occuperemo del romanzo dell’istriano di adozione Eros Sequi, “Le case di Pothia” uno spaccato sulla realtà del colonialismo italiano nel Dodecaneso e sulla società istriana e jugoslava degli anni Cinquanta del secolo scorso.
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Chávez, Fernando Ibarra. « Riflessioni sulla traduzione nell'ottocento messicano ». Revista de Italianística, no 34 (7 novembre 2017) : 103. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p103-111.

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Per tutto il secolo XIX, la traduzione di letteratura italiana nel Messico fu un’attività praticata soprattutto dai poeti. Come mestiere artistico e professionale, alcuni membri dell’élite intellettuale del paese videro la traduzione come un problema letterario e il traduttore fu valutato come un professionista specializzato. Le prime riflessioni sul tema le troviamo nella rivista Miscelánea di José María Heredia e, col passare del tempo, vedremo che i ragionamenti intorno alla traduzione cambiarono, al punto che alla fine del secolo Francisco Sosa pubblicò un commento analitico a proposito di tre traduzioni (spagnole e messicane) della Gerusalemme Liberata del Tasso.
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Steinsiek, Angela. « Das epistolarische Werk von Ferdinand Gregorovius. Eine Bestandsaufnahme ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (20 décembre 2017) : 290–315. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0014.

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Résumé :
Riassunto Quello di Ferdinand Gregorovius e uno dei piu importanti carteggi del XIX secolo. Nonostante gli sforzi dell’autore di sottrarre questa parte delle sue carte al pubblico, si sono conservate diverse migliaia di lettere che, accanto alla sua opera complessiva, rivestono un valore straordinario anche dal punto di vista letterario. Indispensabili sono le lettere per ricostruire la genesi dei suoi lavori, per comprenderne la qualita nella dialettica tra letteratura e scienza, per identificare i suoi scritti anonimi. Le sue corrispondenze con studiosi, nobili, politici, scrittori, artisti ed editori rappresentano nell’insieme un documento unico della storia politica e sociale, culturale e delle scienze nel XIX secolo e permettono di farsi un’idea concreta sulle vaste reti di contatto transnazionali non solo epistolari, ma anche personali, e sulle condizioni di lavoro di uno storico che svolgeva le sue attivita liberamente e in modo indipendente. Le sue corrispondenze, coprendo diversi decenni, mettono infine in luce i rapidi sviluppi che nella loro interazione contrassegnarono la storia italiana e tedesca dell’epoca.
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Steinsiek, Angela. « Das epistolarische Werk von Ferdinand Gregorovius. Eine Bestandsaufnahme ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (5 mars 2018) : 290–315. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0014.

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Résumé :
Riassunto Quello di Ferdinand Gregorovius è uno dei più importanti carteggi del XIX secolo. Nonostante gli sforzi dell’autore di sottrarre questa parte delle sue carte al pubblico, si sono conservate diverse migliaia di lettere che, accanto alla sua opera complessiva, rivestono un valore straordinario anche dal punto di vista letterario. Indispensabili sono le lettere per ricostruire la genesi dei suoi lavori, per comprenderne la qualità nella dialettica tra letteratura e scienza, per identificare i suoi scritti anonimi. Le sue corrispondenze con studiosi, nobili, politici, scrittori, artisti ed editori rappresentano nell’insieme un documento unico della storia politica e sociale, culturale e delle scienze nel XIX secolo e permettono di farsi un’idea concreta sulle vaste reti di contatto transnazionali non solo epistolari, ma anche personali, e sulle condizioni di lavoro di uno storico che svolgeva le sue attività liberamente e in modo indipendente. Le sue corrispondenze, coprendo diversi decenni, mettono infine in luce i rapidi sviluppi che nella loro interazione contrassegnarono la storia italiana e tedesca dell’epoca.
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Comberiati, Daniele, et Alessandra Giro. « Straniamenti e spaesamenti a confronto nella letteratura italiana ed europea del XVIII e XIX secolo ». Incontri. Rivista europea di studi italiani 36, no 1 (9 septembre 2021) : 7–17. http://dx.doi.org/10.18352/inc11003.

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Baumann, Christiane. « „La perduta gente“ ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no 1 (1 novembre 2019) : 340–66. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0015.

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Riassunto Alla letteratura tedesca sull’Italia, sviluppatasi nel corso dell’Ottocento, si guarda ancora oggi come se fosse mera emulatrice di quella dei tempi di Goethe. In realtà, essa subì un radicale cambiamento di paradigma, passando da una visione immaginaria dell’Italia, basata sull’idealità classica, alla considerazione del paese reale. Contemporaneamente sorsero nuovi modelli. Ciò si osserva in autori come Fanny Lewald o Heinrich Laube, ma si nota anche in Richard Voß, scrittore di grande successo a cavallo dei due secoli. La sua percezione ampia e variegata dell’Italia è quasi dimenticata, oggi, e costituisce una lacuna della ricerca. La sua immagine dell’Italia fu influenzata significativamente da Lord Byron e dallo storico, scrittore e saggista Ferdinand Gregorovius, in particolare dalle sue „Passeggiate per l’Italia“. Il saggio descrive come l’approccio naturalistico di Voß all’Italia sia sorta verso la metà del 1870, proprio a partire dalla lettura critica del presente italiano, proposta da Gregorovius, e dai suoi tentativi di combinare scienze storiche e poesia. Questa prospettiva naturalistica emerge in schizzi novellistici e saggistici, in modo particolare nel volume „Erlebtes und Geschautes“ (Cose vissute e osservate), pubblicato nel 1888. Questi schizzi furono il contributo sincero e originale di Voß alla letteratura tedesca sull’Italia del XIX secolo, aspetto finora trascurato dalla ricerca.
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Caputo, Vincenzo. « “Godo d’essere italiano” : Saverio Almatura tra letteratura e arti figurative del Risorgimento ». Quaderni d'italianistica 33, no 2 (9 février 2013) : 77–93. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v33i2.19418.

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Résumé :
L’intervento si pone l’obiettivo di analizzare lo scritto autobiografico del pittore Saverio Altamura (1896). Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento numerosi artisti, napoletani di nascita o d’adozione (Altamura era nato a Foggia, ma si era formato nella città partenopea), elaborano una serie di testi autobiografici, i quali risultano importanti per poter ricostruire le vicende culturali italiane all’altezza del XIX secolo (tra questi artisti ricordiamo, tra gli altri, Bernardo Celentano, Gioacchino Toma, Michele Cammarano, Domenico Morelli, Edoardo Dalbono). Nell’opera di Altamura, in particolar modo, gli interessi artistici si sovrappongono a quelli politici in un miscuglio nel quale grande importanza è affidata anche al tema amoroso. Trasporre sul piano letterario vicende avvenute decenni prima rispetto al tempo della scrittura significa, però, anche ripensare in maniera critica a quelle vicende. Nell’ultimo capitolo dell’autobiografia Altamura torna con la mente alla rivolta napoletana del 15 maggio 1848, alla quale egli aveva partecipato. Un dubbio lacera la coscienza dell’anziano artista. È il dubbio di aver generato la morte di due contadini che cercavano di abbattere la barricata di Largo Carità. Una macchia cruenta, così, finisce per imbrattare la tela del racconto risorgimentale disegnata con la penna dal pittore meridionale.
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Sárközy, Péter. « Fortuna e traduzione delle opere letterarie italiane in Ungheria ». Italianistica Debreceniensis 25 (29 mars 2020) : 20–35. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5552.

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Résumé :
La critica letteraria, sia in Ungheria che in Italia, ha prestato grande attenzione alla fortuna e all'irradiazione della letteratura italiana in Ungheria, basti pensare ai tredici volumi, frutto della collaborazione scientifica della Fondazione Giorgi Cini di Venezia e dell'Accademia ungherese delle scienze. L'articolo mira a offrire un'ampia panoramica del successo della letteratura italiana in Ungheria, soprattutto attraverso le traduzioni. L'articolo esamina i vari periodi storici e i movimenti letterari che hanno caratterizzato i contatti letterari tra i due paesi. Fino alla seconda metà del XVIII secolo, l'irradiazione della letteratura italiana si manifestava innanzitutto nell'adozione dei suoi modelli letterari e delle sue formule poetiche nelle opere dei maggiori autori della letteratura ungherese. Il diciannovesimo secolo vide invece la stagione della traduzione dei grandi classici della prima letteratura italiana (Dante, Petrarca e Boccaccio) tradotti di nuovo nel ventesimo secolo, grazie anche all'impegno degli italiani magiari. Infine, l'articolo si concentra sulla situazione attuale, descrivendo le traduzioni di autori contemporanei.
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Cattoni, Silvia. « La letteratura italiana tradotta in Argentina ». Revista de Italianística, no 34 (7 novembre 2017) : 90. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p90-102.

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Résumé :
In due secoli di storia della letteratura argentina, lo sviluppo della letteratura italiana tradotta è in stretto rapporto con i propositi pedagogici o estetici determinati dal contesto culturale dei diversi momenti storici. In linea di massima, è possibile affermare che, dalla conformazione dello Stato nazionale e durante i primi decenni del XX secolo, la traduzione letteraria mirava ad ampliare l’orizzonte culturale di un lettore che si consolidava al ritmo della fiammante nazione. Nelle fasi successive e in stretto rapporto con la politica culturale portata avanti da Victoria Ocampo a partire dal 1931 tramite la rivista Sur e il suo posteriore progetto editoriale, la traduzione è stata soprattutto una pratica di scrittura che ebbe un’influenza decisiva nell’ordito della letteratura nazionale favorendo il suo rinnovo e incentivando le versioni di traduttori argentini. Fu questa un’apertura che favorì, durante la seconda metà del secolo, nel contesto della ricezione della letteratura universale, l’ingresso della letteratura italiana in Argentina. Il presente lavoro tratta in maniera sistematica, ma provvisoria, il panorama della letteratura italiana tradotta in Argentina. Lo scopo principale comporta il registro dei momenti più fecondi e l’interpretazione degli esiti ottenuti nei confronti della traduzione nel sistema letterario nazionale.
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Giacobbe, Giuliana Antonella. « Adelaide Bernardini : polemiche e rivalità. » Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no 23 (2020) : 191–202. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2020.i23.14.

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Scrittrice di origini umbre oggi quasi sconosciuta, Adelaide Bernardini fu una delle protagoniste della letteratura italiana del XX secolo. La sua vita si vide coinvolta in diversi scandali e polemiche letterarie con autori molto famosi della letteratura italiana come Marinetti o Pirandello, che non le perdonarono il fatto di essere la moglie di Luigi Capuana e di dimostrare un carattere ribelle.
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Thèses sur le sujet "Letteratura italiana XIX secolo"

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Bernardi, Veronica <1991&gt. « I cronisti di Ezzelino : fonti, intrecci, strutture narrative nella cronachistica padana del XIII e del XIV secolo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9329/1/Bernardi_Veronica_tesi.pdf.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato analizza la produzione storiografica della Marca Trevigiana, con particolare attenzione al corpus ezzeliniano, svolgendo un’analisi particolareggiata delle cronache di Gerardo Maurisio, Rolandino da Padova, dell’anonimo autore del Chronicon Marchiae Tarvisinae et Lombardiae, di Paride da Cerea, Niccolò Smereglo e Antonio Godi. Lo scopo è quello di mettere in luce innanzitutto quanto nella scrittura storica medievale le strutture letterarie abbiano contribuito a creare una tappa fondamentale per le origini della letteratura italiana. Di conseguenza la tesi mostra fra l’altro come Ezzelino da Romano abbia ricoperto non solo una posizione storica di rilievo assoluto ma sia stato anche un personaggio alla cui delineazione ha concorso una straordinaria stagione storiografica intrecciata a originali procedure narrative. Si pone infine attenzione al mito di Ezzelino e alla possibile ricezione delle cronache sopra richiamate nella Commedia dantesca e in altri testi successivi.
This thesis focuses on Medieval historiography, in particular the Marca Trevigiana commentators in the age of Ezzelino III da Romano (Gerardo Maurisio, Rolandino da Padova, the author of the Chronicon Marchiae Tarvisinae et Lombardiae, Paride da Cerea, Niccolò Smereglo, and Antonio Godi) in order to analyze the character of Ezzelino and his damnatio memoriae through XIII and XIV centuries writing. This group of citizens’ chronicles represents an intermediate landmark between the old universal chronicles and the new humanistic historiography. In this commentators’ opinion, after the perturbing experience of Ezzelino’s tyranny, it became impossible to reintroduce the canonic and traditional recording of events year by year. Hero or tyrant, Ezzelino had forced chroniclers to look at history from a different perspective. The research starts from the historical sources, in order to cover and examine the narrative techniques of these works. At a later stage, I relate my studies of these chronicles to the historiography of Dante’s life and highlight the connections to the Divine Comedy.
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Vanelli, Coralli Rossana <1979&gt. « I sensi spirituali nel Liber di Angela da Foligno. La metafora del "gusto" nel Liber di Angela da Foligno e nella mistica femminile francescana tra XIII e XIV secolo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1954/1/vanellicoralli_rossana_tesi.pdf.

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Résumé :
Angela da Foligno’s Liber is a fundamental text for the scholar of Women Mystics between the XIIIth and the XIVth century in Italy and all over Europe, and it has been chosen in my research because of its originality, with refer of its feminine and franciscan essence. Angela teaches to the italian hagiographic tradition the internal point of view of the holy woman, who becomes the teller of her both ordinary and extraordinary experiences. After giving references about the religious and social historical universe in evolution during the XIIth century, my research proceeds with a linguistic and rhetorical analysis based upon the Liber. I have been searching in Angela’s text and in contemporary italian feminine hagiography the sensory metaphor of “tasting”. That kind of metaphor has an ancient memory and, thanks to the Origene’s studies - the Christian Father of the IIIrd century - we can easily recognize it already in the Bible; Origene identifies the sensory metaphor as a rhetoric system, able to exemplify the God learning process of soul. Theory of “spiritual senses”, theory of vision and rhetoric, evolving from the IIIrd to the XIIIth century, are the theological and linguistic heritage of our feminine and franciscan literature. Inside of that, the metaphor of “tasting” moves and changes, therefore becoming the favourite way of mystics to represent the contact of their souls with God.
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Vanelli, Coralli Rossana <1979&gt. « I sensi spirituali nel Liber di Angela da Foligno. La metafora del "gusto" nel Liber di Angela da Foligno e nella mistica femminile francescana tra XIII e XIV secolo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1954/.

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Résumé :
Angela da Foligno’s Liber is a fundamental text for the scholar of Women Mystics between the XIIIth and the XIVth century in Italy and all over Europe, and it has been chosen in my research because of its originality, with refer of its feminine and franciscan essence. Angela teaches to the italian hagiographic tradition the internal point of view of the holy woman, who becomes the teller of her both ordinary and extraordinary experiences. After giving references about the religious and social historical universe in evolution during the XIIth century, my research proceeds with a linguistic and rhetorical analysis based upon the Liber. I have been searching in Angela’s text and in contemporary italian feminine hagiography the sensory metaphor of “tasting”. That kind of metaphor has an ancient memory and, thanks to the Origene’s studies - the Christian Father of the IIIrd century - we can easily recognize it already in the Bible; Origene identifies the sensory metaphor as a rhetoric system, able to exemplify the God learning process of soul. Theory of “spiritual senses”, theory of vision and rhetoric, evolving from the IIIrd to the XIIIth century, are the theological and linguistic heritage of our feminine and franciscan literature. Inside of that, the metaphor of “tasting” moves and changes, therefore becoming the favourite way of mystics to represent the contact of their souls with God.
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BASSO, ALESSANDRO. « Girolamo Benivieni poeta spirituale : i testi religiosi e morali delle "Opere" ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1008862.

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Résumé :
La tesi, svolta in cotutela con l'Université de Geneve, rappresenta un primo studio sulla produzione spirituale del poeta fiorentino Girolamo Benivieni (1453-1542) e in particolare dei testi stampati nella sua antologia delle "Opere" (1519). L'elaborato si divide in due parti: un prima parte dedicata allo studio della "conversione poetica" dell'autore e una presentazione generale dell'antologia e dei componimenti considerati; nella seconda parte si presenta una prima edizione commentata dei testi editi secondo l'edizione della princeps.
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Urbaniak, Martyna. « «Gente Grossa e Lacrimosa». Immagini e Rappresentazioni del Mondo Rurale nella Letteratura e negli Scritti Toscani del XIV e XV Secolo ». Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2006. http://hdl.handle.net/11384/86043.

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Chieregato, Chiara. « Ángel Crespo y la cultura italiana ». Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2012. http://hdl.handle.net/10803/94195.

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Résumé :
Esta tesis es un estudio completo de la relación que existió entre Ángel Crespo (1926-1995) e Italia. Tras el primer capítulo que introduce el tema, se presentan tres capítulos en los que se estudia la figura de Ángel Crespo: en primer lugar, sus datos biográficos y su situación en el marco cultural español de su época; en un segundo momento se pone en evidencia la presencia de Ángel Crespo en Italia, y finalmente la de Italia en Ángel Crespo. Para presentar el tema, en los dos capítulos centrales, se comentan aquellos textos que mejor representan esta interrelación y como anexos figuran aquellos otros que muestran claramente la fuerte vinculación que se estableció entre los dos términos de nuestro estudio. Se tratan temas de recepción literaria, teoría de la traducción y literatura comparada, y se pone de manifiesto la importancia de Italia para la comprensión de la figura y de la obra de Ángel Crespo.
La tesi che qui si presenta consiste in uno studio completo della relazione che si stabilì tra Ángel Crespo (1926-1995) e l’Italia. Al primo capitolo che funge da introduzione al tema seguono tre capitoli nei quali si studia la figura di Ángel Crespo: dapprima si traccia la sua biografia e lo si inserisce nel contesto culturale spagnolo dei suoi anni; successivamente, ci si sofferma sulla presenza di Ángel Crespo in Italia e su quella dell’Italia in Ángel Crespo. Nei due capitoli centrali, per presentare il tema, si commentano quei testi che meglio rappresentano tale dialogo; come appendici ne sono stati riportati altri che mostrano chiaramente il forte vincolo stabilitosi tra i due termini del nostro studio. Ci si riferisce inoltre a temi riguardanti la ricezione letteraria, la teoria della traduzione e la letteratura comparata mettendo in evidenza l’importanza dell’Italia per la comprensione della figura e dell’opera di Ángel Crespo.
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MARINO, Laura. « «Quisquis ergo a natura humana corpus alienare vult, desipit» : la rappresentazione del problema corpo-anima in alcuni poemi allegorici tra XII e XIV secolo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2023. https://hdl.handle.net/11580/95564.

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Résumé :
The thesis aims to analyze and place in comparison some allegorical-didactic poems, composed in the European area between the 12th and 14th centuries; the analysis focuses on the relation between body and soul within the human individual. The four poems examined (Architrenius by John of Hauville, Anticlaudianus by Alain of Lille, Dante's Commedia, and Petrarch's Triumphi) have in common the ascensional structure and the final reunion of man with the divine: the thesis is concerned with observing how this path develops within the four narratives, through which linguistic patterns it is defined, whether or not it admits the goodness of the bodily part along with the spiritual part, and in general whether the goodness of corporeality in the human individual's path to perfection is acknowledged or denied. This theoretical discussion moves through a constellation of intertextual echoes between the analyzed works, to show the existence of a common semantic substratum signifying a shared theological problem that medieval intellectuals attempt to solve.
La tesi si prefigge l'obiettivo di analizzare e porre in comparazione alcuni poemi allegorico-didascalici composti in area europea tra il XII e il XIV secolo riguardo il tema della relazione tra corpo e anima all'interno dell'individuo umano. I quattro poemi esaminati (Architrenius di Giovanni di Altavilla, Anticlaudianus di Alano di Lilla, la Commedia di Dante, i Triumphi di Petrarca) hanno in comune la struttura ascensiva e il finale ricongiungimento dell'uomo con il divino: la tesi si occupa di osservare come questo percorso avvenga all'interno delle quattro narrazioni, attraverso quali modelli linguistici è definito, se ammetta o no la bontà della parte corporea insieme a quella spirituale, in generale se venga ammessa o negata la bontà della corporeità nel percorso di perfezionamento dell'individuo umano. Questa discussione teoretica si muove attraverso una costellazione di rimandi intertestuali tra le opere, a mostrare l'esistenza di un sostrato semantico comune che significhi un problema teologico condiviso che l'intellettuale medievale tenta di risolvere.
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Paturzo, Mariagrazia. « Il conto nella letteratura francese del XIX secolo ». Paris 4, 2003. http://www.theses.fr/2003PA040004.

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Résumé :
Notre travail se veut une sorte de perspective historique du conte au XIXe siècle présentée à travers l'analyse d'un choix de textes significatifs de l'époque, mais notre but est aussi de réfléchir aux caractéristiques qui rendent le conte un genre spécifique, différent de la nouvelle. N'oubliant jamais qu'à l'époque le conte et la nouvelle sont quasi inséparables, notre thèse présente les diverses formes (ou bien typologies) que le conte adopte au XIXe siècle. La thèse se compose ainsi de trois parties différentes, à savoir l'Introduction, la Partie Générale et les Conclusions. La partie introductive retrace brièvement l'histoire du récit bref dès le Moyen Âge et jusqu'au Siècle des Lumières et propose de différentes définitions de conte et de nouvelle que donnent les dictionnaires et les encyclopédies de diverses époques. La Partie Générale propose l'analyse de plus de cent recueils de contes du XIXe siècle, analysant aussi le rôle du conte dans les revues (ch. V) et dans les recueils collectifs (ch. VI) de l'époque. La partie conclusive, consacrée à la réflexion théorique sur le statut du conte en tant que genre littéraire spécifique, énonce les idées proposées à l'époque par Gœthe, Edgar Poe, Baudelaire et Marcel Schwob et propose finalement une tentative de définition de conte au XIXe siècle en partant des trois catégories de la Forme, du Sujet et du Message
Our work traces an historical perspective of the genre of the conte through the presentation of lots of texts of the 19th century, and considers the characteristics which make the conte a particular literary genre, different from the nouvelle. Always keeping in mind that the conte and the nouvelle are almost inseparables in the 19th century, our dissertation aims to present the different kinds of contes existing in this century and, at the same time, to meditate on the idea of conte as a specific genre. Our dissertation is made up of three different parts, namely the Introduction, the General Part and the Conclusions. The introductive part retraces the iter of the short story from the Middle Ages up to the 17th century and also proposes some definitions of conte and nouvelle given by dictionaries of different periods. The General Part proposes an historical as well as literary perspective of the genre of the conte in its different aspects through the analysis of more than a hundred collections of contes of the 19th century. It also analyses the role of the conte in the reviews (ch. V) and in the mélanges (ch. VI) of that age. The Conclusions are entirely consecrated to the reflections on the idea of the conte considered as a specific literary genre, enouncing the theories proposed in the 19th century by Gœthe, Edgar Poe, Baudelaire and Marcel Schwob, and also proposing a definition of the conte in the 19th century through the three categories of Form, Subject and Message
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Fazion, Sara <1990&gt. « La fortuna di Seneca tragico nella tradizione dei magistri dei secoli XIV e XV ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9964/1/FAZION_SARA_TESI.pdf.

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Résumé :
La tesi intende evidenziare i meriti di alcuni esegeti delle Tragoediae di Seneca dei secoli XIV-XV. Nella prima parte, si propone una nuova edizione critica degli argumenta delle Tragoediae di Pietro da Moglio. Nella seconda, si ripercorre anzitutto la tradizione delle Tragoediae fino alla loro riscoperta a inizio Trecento. Ci si sofferma poi sulla ricezione di Petrarca e Boccaccio, e si evidenzia la conoscenza da parte di Giovanni del Virgilio delle Tragoediae, rievocate in brani delle sue opere analizzati e posti a confronto con gli studi di Petrarca. Si riporta il testo critico degli argumenta del da Moglio con traduzione e commento, analizzandone l’ampia diffusione. Si propone l’edizione con traduzione e commento dei testi sulle Tragoediae redatti da Lorenzo Ridolfi quand’era allievo di Coluccio Salutati e aveva conosciuto Domenico Bandini. Raccolti i manoscritti delle opere di Bartolomeo del Regno, ci si sofferma su un volume delle Tragoediae esemplato su un suo codice e con contenuti inediti. Si avanzano ipotesi su Petrus Y. Parmensis sulla base delle glosse di un manoscritto delle Tragoediae da lui copiato e annotato e si esamina il rapporto testo-miniature di questo e altri codici. Passati in rassegna i libri di Francesco da Fiano e Francesco Piendibeni, si auspica l’edizione del commento del primo al Bucolicum carmen – evidenziando rimandi alle Tragoediae nelle sue opere –, e quella delle postille del Piendibeni a Seneca tragico. Si pone in luce l’origine bolognese dell’interesse del Salutati per le Tragoediae, da lui copiate in gioventù e corredate di note, di cui si auspica l’edizione. Si presentano i passi dell’Epistolario e del De laboribus Herculis debitori alle Tragoediae, auspicandone l’analisi.
The thesis aims to highlight the merits of some exegetes of Seneca's Tragoediae of the 14th-15th centuries. The first part proposes a new critical edition of the argumenta of the Tragoediae by Pietro da Moglio. The second part traces, first of all, the tradition of the Tragoediae up to their rediscovery at the beginning of the 14th century. It then dwells on the reception by Petrarch and Boccaccio, and highlights Giovanni del Virgilio's knowledge of the Tragoediae, evoked in passages from his works that are analysed and compared with Petrarch's studies. The critical text of da Moglio's argumenta is reported with translation and commentary, analysing its wide circulation. It proposes the edition with translation and commentary of the texts on the Tragoediae written by Lorenzo Ridolfi when he was a pupil of Coluccio Salutati and had met Domenico Bandini. After collecting the manuscripts of Bartolomeo del Regno's works, the focus is on a volume of the Tragoediae based on one of his codices and with unpublished contents. Hypotheses are put about Petrus Y. Parmensis on the basis of the glosses of a manuscript of the Tragoediae copied and annotated by him, and the text-miniatures relationship of this and other codices is examined. After reviewing the books of Francesco da Fiano and Francesco Piendibeni, the edition of the former's commentary on the Bucolicum carmen is hoped for - highlighting references to the Tragoediae in his works - as the edition of Piendibeni's notes to tragic Seneca. It highlights the Bolognese origin of Salutati's interest in the Tragoediae, which he copied in his youth and provided with notes,the edition of which is hoped for. Passages of the Epistolario and De laboribus Herculis that are indebted to the Tragoediae are presented, hoping for an analysis.
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Pinzoni, Enrico <1996&gt. « Critica dantesca contemporanea. Dieci studi per mezzo secolo (1970-2020) ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19697.

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Résumé :
Dopo una breve introduzione alla critica dantesca dell'ultimo cinquantennio, di essa sarà analizzato un campione di dieci monografie notevoli di altrettanti autori, composte in quest'arco di tempo e divenute fondamentali o di grande importanza all'interno degli studi di dantistica: "Studi su Dante", di Erich Auerbach (1963); "Un'idea di Dante. Saggi danteschi", di Gianfranco Contini (1976); "La poesia della 'Divina Commedia'", di Charles S. Singleton (1978); "Dante filosofo e poeta", di Rocco Montano; "Dante. La poetica della conversione", di John Freccero (1986); "La 'Commedia' senza Dio. Dante e la creazione di una realtà virtuale", di Teodolinda Barolini (2003); "Human Vices and Human Worth in Dante's 'Comedy'", di Patrick Boyde (2000); "La nobiltà di Dante", di Umberto Carpi (2004); "L'io e il mondo. Un'interpretazione di Dante", di Marco Santagata (2011); "Qualche idea su Dante", di Mirko Tavoni (2015). Per ciascun volume si fornirà una schedatura di indice e schema, di tesi espresse e percorsi esplorati, e di un elenco ragionato di recensioni e di citazioni ricevute.
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Livres sur le sujet "Letteratura italiana XIX secolo"

1

Folle ostili nella letteratura italiana del XIX secolo : Tra criminalità, sommossa e individuo. Padova : CLEUP, 2020.

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2

Andreatta, Silvana. Infanzia sola e letteratura tra XVIII e XIX secolo. Firenze : Firenze Atheneum, 2005.

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3

Gattico, Emilio. Logica e psicologia nella cultura italiana del XIX secolo : Un tema di epistemologia genetica : analisi storico-critica della letteratura filosofica minore. Firenze : La nuova Italia, 1995.

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4

Spagnoletti, Giacinto. La letteratura italiana del nostro secolo. Milano : Mondadori, 1985.

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5

Spagnoletti, Giacinto. La letteratura italiana del nostro secolo. Milano : Mondadori, 1985.

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6

La letteratura italiana del nostro secolo. Milano : A. Mondadori, 1985.

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7

Giovanni, Nocentini. Storia della letteratura italiana del XX secolo. Arezzo : Helicon, 2000.

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8

Alberto, Asor Rosa, dir. Letteratura italiana del Novecento : Bilancio di un secolo. Torino : Einaudi, 2000.

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9

Panzetta, Alfonso. Scultura italiana : Tra XIX e XX secolo. Bologna : Galleria Giordani, 1996.

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10

Panzetta, Alfonso. Scultura italiana tra XIX e XX secolo. Bologna : Galleria Giordani, 1996.

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Chapitres de livres sur le sujet "Letteratura italiana XIX secolo"

1

Azzetta, Luca. « Iniziative per un centenario. Dante al Dipartimento di Lettere e Filosofia ». Dans L'illustre volgare, 21–33. Firenze : Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.02.

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Résumé :
Il contributo presenta le iniziative maturate all’interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze in occasione del settimo centenario della morte di Dante. In particolare si sofferma su due iniziative: dapprima l’ampio ciclo di conferenze Dante e i poeti italiani del Novecento, dedicato al vario rapporto intrattenuto da venti poetesse e poeti del secolo scorso con la poesia dell’Alighieri; quindi la mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, ospitata nelle sale del Museo del Bargello, che ricostruisce le modalità con cui Firenze, pochi anni dopo la morte di Dante, si riappropriò della memoria e della figura del poeta, dando vita a un profondo processo di rielaborazione della memoria: esso culmina con la consacrazione dell’Alighieri dovuta a Giovanni Boccaccio e ha ricadute decisive per la storia della letteratura e della cultura italiana, cioè del modo in cui ancora oggi si guarda a Dante e si legge la Commedia. All’interno di questo percorso di riappropriazione un aspetto rilevante è quello che riguarda le prime traduzioni dai classici latini, che intrattengono con la Commedia un rapporto privilegiato e complesso.
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2

De Pol, Roberto. « Il contributo dell’editore Georg Müller di Francoforte e del traduttore Johann Makle alla ricezione della letteratura italiana in Germania nel XVII secolo ». Dans The Medieval Translator, 313–43. Turnhout, Belgium : Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.tmt-eb.5.120931.

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3

Tomedi, Andrea. « 2) Narrare il medioevo in una regione di confine : le deformazioni nazionalistiche della medievistica di lingua italiana nel Tirolo storico (XIX-XX secolo) ». Dans Middle Ages without borders : a conversation on medievalism. Publications de l’École française de Rome, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.27995.

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