Littérature scientifique sur le sujet « Letteratura fascista »

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Articles de revues sur le sujet "Letteratura fascista"

1

Prina, Federico. « «Amnesia in Fancy Dress» : il pageant in Between The Acts di Virginia Woolf e in Wigs on the Green di Nancy Mitford ». ACME 74, no 1 (26 novembre 2021) : 181–200. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/16797.

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Résumé :
Il saggio si pone come obiettivo l’analisi della rievocazione storica, il pageant, e del suo significato all’interno di due romanzi inglesi dell’interwar period: Between the Acts (1941) di Virginia Woolf e Wigs on the Green (1935) di Nancy Mitford. Il pageant ha rivestito un ruolo di primo piano nell’Inghilterra degli anni compresi fra le due guerre, assurgendo a simbolo della tradizione inglese e della Englishness,e trovando, inoltre, un forte riscontro nella letteratura di quel periodo. In Between the Acts, la rievocazione storica messa in scena da Miss La Trobe nel cuore della campagna inglese, sul prato di Pointz Hall, è il riflesso del caos ineluttabile che contraddistingue la condizione umana nel mondo moderno e del profondo senso di solitudine e di isolamento della società inglese sull’orlo della Seconda Guerra Mondiale. Mitford utilizza invece il pageant come strumento per smascherare l’inconsistente ideologia nazionalista del fascismo inglese di quegli anni, considerata dalla scrittrice solo vuota retorica priva di uno scopo concreto, e rappresentata, in Wigs on the Green, dal personaggio di Eugenia Malmains, la più ricca ereditiera inglese – versione romanzesca della sorella della scrittrice, la fascista Unity Valkyrie – fervente sostenitrice di Captain Jack e delle Union Jackshirts, partito fascista immaginario basato sulla British Union of Fascists di Sir Oswald Mosley. Partendo da una breve introduzione del pageant e del ruolo che riveste nella letteratura inglese degli anni ’30, si passa poi alla sua contestualizzazione all’interno delle opere di queste due scrittrici, focalizzandosi, in particolare, sul significato che assume in relazione al quadro storico-politico, culturale e sociale.
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2

Mineo, Nicolò. « Letteratura italiana del Ventennio tra le due guerre e Fontamara ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (24 mars 2020) : 391–427. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910922.

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Il romanzo di Silone del 1933, Fontamara, va letto, per la tematica, in stretto riferimento al Ventennio, gli anni Venti e Trenta del Novecento, età del regime fascista in Italia. Un tempo che vede, sul piano della produttività culturale e letteraria, la compresenza variamente attiva delle generazioni che latamente e con varia approssimazione si possono riferire al 1860–1880, 1880–1900, 1900–1910. Il romanzo è lo smascheramento della politica oppressiva esercitata dal regime fascista nei confronti dei contadini poveri attraverso i proprietari sfruttatori.
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Della Marca, Manlio. « Gli zoomanti : insegnare la letteratura americana ai tempi del Covid-19 ». Altre Modernità, no 27 (30 mai 2022) : 213–24. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17890.

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Résumé :
Nel maggio 2020, Giorgio Agamben, uno dei filosofi italiani più influenti della sua generazione, scriveva in un post pubblicato sul sito dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che i professori che avessero accettato di “sottoporsi alla nuova dittatura telematica e di tenere i loro corsi solamente online” erano “il perfetto equivalente dei docenti universitari che nel 1931 avevano giurato fedeltà al regime fascista”. I filosofi, si sa, sin dai tempi di Zenone, amano coltivare l’arte del paradosso. Con tonalità meno apocalittiche rispetto ad Agamben, in questo contributo, suggerisco, con un pizzico di ironia, che docenti e studenti che accettano l’uso massiccio della didattica online non rischiano di trasformarsi in pericolose camicie nere digitali, ma, tutt’al più in zoomanti: anime sospese nei nuovi purgatori digitali del terzo millennio. Ripercorrendo tre semestri di didattica online della Letteratura americana presso l’Università di Monaco, questo saggio riflette sulle opportunità e i pericoli creati dalla radicale riconfigurazione del rapporto fra produzione del sapere e tecnologia causata dalla pandemia.
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Del Vecchio, Annalice. « Mangiare e parlare : il cibo come simbolo in Conversazione in Sicilia ». Revista Italiano UERJ 12, no 2 (13 juillet 2022) : 11. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67528.

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Résumé :
ABSTRACT: Questo articolo analizza il cibo come parte dei simboli e delle immagini presenti nel romanzo Conversazione in Sicilia, di Elio Vittorini. L’autore italiano utilizza il parlare di cibo, così come fa con altri temi del libro, per “dire senza dichiarare”, allorquando, metaforicamente, trasforma l’atto di mangiare, o di non poter mangiare, in critica sociale e politica, in un momento storico particolare per l’Italia, allora governata dal regime fascista. Il cibo, simbolo di abbondanza, quando non c’è diventa ancora più presente nel pensiero degli italiani poveri, come una smania, un’ossessione. Il cibo rappresenta anche un viaggio verso un tempo perduto, il tempo mitico dell’infanzia, quando i sapori, la consistenza e l’odore dei cibi fanno sì che il personaggio recuperi la memoria del passato e riacquisti in questo modo la capacità di sentire ciò che aveva perso durante un periodo di profonda apatia. Queste simbologie, da un lato politiche e sociali, dall’altro più psicologiche e soggettive, “si sovrappongono e si ripetono acquistando nuove sfumature”, come scrive Samy Ramez nell’articolo Simbolo e immagine in Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini.Parole chiave: Letteratura italiana. Neorealismo italiano. Elio Vittorini. Alimentazione. Cibo nella letteratura. RESUMO: Este artigo analisa a comida como parte dos símbolos e imagens que estruturam o romance Conversazione in Sicilia, de Elio Vittorini. Ao falar sobre comida, entre outros temas presentes no livro, o autor pode “dizer sem declarar”, criando metáforas que transformam o ato de comer (ou de não poder comer) em crítica social e política ao momento histórico que se vivia na Itália governada pelo regime fascista. O alimento, símbolo de abundância, quando ausente, torna-se ainda mais presente no pensamento dos italianos pobres, quase como uma obsessão. A comida também oferece uma viagem a um tempo perdido, o tempo mítico da infância, quando os sabores, a textura e os cheiros dos alimentos fazem o personagem recuperar a memória do passado e, assim, reconquistar a capacidade de sentir que havia perdido durante um período de profunda apatia. Essas simbologias, por um lado, políticas e sociais e, por outro, psicológicas e mais subjetivas, o tempo todo superpõem-se e se repetem “adquirindo novas nuances”, como escreve Samy Ramez no artigo Simbolo e immagine in Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini.Palavras-chave: Literatura italiana. Neorrealismo italiano. Elio Vittorini. Alimentazione. Cibo nella letteratura. ABSTRACT: This work analyses the presence of food among the symbols and images of Elio Vittorini’s novel Conversazione in Sicilia. The Italian author uses the act of talking about food, as he does with other subjects in the book, to “say without asserting”. He metaphorically transforms the act of eating (or not being able to eat) in a political and social critic to that historical moment in Italy when the country was governed by the fascists. When it lacks, food becomes even more alive in the mind of Italian poor people, like an obsession. Food also offers a trip to a lost time, the mythical time of childhood, as the flavors, the textures and the smell of food allow the character to recover the memory of his past and, doing so, regain the ability to feel. These symbols, on the one hand political and social, and on the other psychological and subjective, “overlap and repeat [throughout the book] gaining new nuances”, as writes Samy Ramez in the article Simbolo e immagine in Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini.Keywords: Italian literature. Italian Neorealism. Elio Vittorini. Food. Food in literature.
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Benini, Stefania. « Tra Mogadiscio e Roma : Le mappe emotive di Igiaba Scego ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 48, no 3 (27 août 2014) : 477–94. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814543246.

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Résumé :
Il gesto di tracciare una mappa è atto di ordinamento cognitivo e di organizzazione dell’immaginazione, ma è anche atto fondante dell’identità e del suo posizionamento in relazione ai luoghi. Il saggio rintraccia le dinamiche affettive del vissuto della scrittrice italo-somala Igiaba Scego nella struttura di un libro – La mia casa è dove sono (2010) – pensato come mappa di due luoghi in dialogo l’uno con l’altro, Roma e Mogadiscio, fra memoria individuale ed epos familiare, fra scrittura autobiografica e narrazione orale, fra genealogia femminile e soggettività nomade, fra ex impero ed ex colonia, in senso letterale e in senso esistenziale. Tuttavia, il progetto benjaminiano di una mappa del vissuto di Igiaba si accompagna alla sua ironia e alla sua saudade, a un’appartenenza italiana che va dalla letteratura al calcio, e a un’appartenenza somala che non cessa di ricordare al pubblico italiano i crimini coloniali dell’età fascista e l’ancor più criminale amnesia che è seguita loro. Memorie auratiche e memorie funebri di Mogadiscio traspaiono dietro le sagome di monumenti e luoghi mitici di Roma, dal teatro Sistina all’elefantino del Bernini, dalla stele di Axum alla stazione Termini, in una condizione che va dalla diaspora alla rivendicazione di un’identità ibrida e in movimento, dove la mappa è luogo ma è anche, soprattutto, corpo.
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Zammarchi, Enrico. « ‘If I see a black dot, I shoot it on sight!’ : Italian rap between anti- and neo-fascisms ». Global Hip Hop Studies 1, no 2 (1 août 2020) : 293–312. http://dx.doi.org/10.1386/ghhs_00022_1.

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Résumé :
This article explores the connections between anti-fascism and hip hop in Italy between the 1990s and today. In the first part, I look at how several bands affiliated with the posse movement of the early 1990s relied on the network of students and of young people hanging out in the centri sociali (squatted centres) to spread their political messages. Picking up the baton from the militant singer-songwriters of the 1970s, Italian posses often mixed rap with other foreign musical influences such as reggae and punk, frequently rapping about the lack of anti-fascist activism among the youth and denouncing the gradual abandonment of anti-fascist ideals by members of the parliamentary Left. In the second part of the article, I discuss how, in the late 2000s, a new generation of anti-fascist hip hop artists emerged, with rappers such as Kento and Murubutu being among the most influential representatives of a subgenre known as ‘letteraturap’ (literature-rap). Kento and Murubutu’s narrative skills show their opposition to Fascism through the use of fictional characters, using short stories that are rich of metaphors to illustrate the importance of resisting to contemporary forms of fascism. Lastly, this article explores the gradual appropriation of hip hop culture by neo-fascist groups such as CasaPound. Understanding hip hop’s potentialities to recruit large numbers of young people, CasaPound organized street art conventions on graffiti, and promoted the emergence of hip hop crews like Rome’s Drittarcore. I conclude the article by analysing the efficacy of anti-fascist rap in earlier decades and considering CasaPound’s attempt to appropriate some of hip hop culture’s disciplines, ultimately showing not only a general crisis in political ideologies and cultural values, but also the power of neo-fascist movements to manipulate and reinvent subcultural formations to influence the youth.
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7

Sanz Simón, Carlos. « Los enemigos de la patria. La representación del otro durante la Guerra Civil Española en los textos escolares del fascismo italiano (1936-1943) ». Historia y Memoria de la Educación, no 12 (27 mai 2020) : 333. http://dx.doi.org/10.5944/hme.12.2020.25928.

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Résumé :
The Spanish Civil War (1936-1939) was a battlefield that, although it developed nationally, had a scope and participation that crossed the borders of Spain. The rebel side enjoyed the help of two foreign powers in challenging the Second Republic: Nazi Germany and Fascist Italy. It would be precisely the latter that would invest a greater economic and logistical effort, due to how Mussolini saw in Spain a possible Mediterranean ally, one akin to his model of Italian fascism. The present investigation attempts to discover how the enemy – in this case the Republican side – was represented in the school textbooks of the last years of the Duce's dictatorship in Italy. The texts were consulted in the Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanza - Museo Paolo e Ornella Ricca of the Università degli Studi di Macerata (Italy). The results show how the school manuals of the time, in subjects such as history, readings, geography or patriotic teachings, reflected an image of the republican side associated with tyranny, demonizing their intervention in the warlike conflict with narratives that exalt violence and anti-Catholicism and identifying them with Soviet communism and anarchy.
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Martelli, Sebastiano. « CINEMA, LETTERATURA ED EMIGRAZIONE : UN PROGETTO NEGLI ANNI DEL FASCISMO ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 27, no 1-2 (mars 1993) : 103–35. http://dx.doi.org/10.1177/001458589302700105.

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Peterle, Patricia. « Questioni per la Letteratura Comparata : uno Sguardo alle Opere di Ignazio Silone e Graciliano Ramos ». Revista de Italianística, no 19-20 (30 décembre 2010) : 80. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i19-20p80-90.

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Résumé :
Questo testo ha lo scopo di ripercorrere la traiettoria intellettuale e letteraria di due scrittori, Ignazio Silone e Graciliano Ramos, che hanno vissuto e sperimentato momenti culturali e sociali significativi deiloro paesi di origine: il Brasile dell’Estado Novo e l’Italia del Fascismo. Questo saggio propone, così, uno sguardo che integra e non allontana i profili dell’intellettuale e dello scrittore e che presenta una rilettura del percorso e della produzione letteraria dei due autori.
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Alosco, Antonio. « Il percorso socialista di Gabriele D’Annunzio tra storia e letteratura ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (3 mars 2020) : 377–90. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909283.

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Résumé :
La complessa personalità di Gabriele D’Annunzio, in una costante sincronica evoluzione della produzione letteraria con l’attivismo politico, ha attraversato un periodo – spesso dimenticato dai critici – di vicinanza alle idee socialiste. Attratto dalla vitalità e dalle idee progressiste della sinistra che rispondeva alle leggi liberticide e reazionarie di Pelloux, se ne fece influenzare sia nel periodo dell’impresa fiumana, che in una prima fase di contestazione al fascismo, appoggiando la sinistra radicale. Influssi dannunziani si ritrovano, in quel periodo, nel linguaggio adottato dall’ Avanti! e nell’apprezzamento che anche ambienti socialisti dimostrarono per l’opera letteraria del Vate. Dopo il 1906 le strade dei socialisti e di D’Annunzio si divaricarono fino a contrapporsi. D’Annunzio rilanciò le posizioni nazionalistiche e, al rientro in Italia dopo il soggiorno in Francia tra il 1904 e il 1915, condusse un’attività politica tradottasi, nelle fasi iniziali della Prima guerra mondiale, nel sostegno attivo dei movimenti interventisti, poi nella partecipazione attiva sul campo come “uomo d’arme”, e da ultimo nelle azioni postbelliche degli irredentisti. Le imprese “rivoluzionarie” del poeta affascinarono anche alcune frange del socialismo italiano e l’impresa di Fiume, realizzata in collaborazione con il socialista Alceste De Ambris, raccolse gli elogi di Lenin e produsse la Carta del Carnaro, costituzione che conteneva elementi avanzati di matrice socialista.
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Thèses sur le sujet "Letteratura fascista"

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Russo, Antonella. « "Una línea de tierra nos separa" : estetica e letteratura azul nella guerra civile spagnola. La rivista Horizonte (1938-1942) ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1357.

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Résumé :
2011 - 2012
La tesi intitolata «Una línea de tierra nos separa»: estetica e letteratura azul nella guerra civile spagnola. La rivista Horizonte (1938-1942), si inserisce sempre più solido filone di indagine sull’estetica e la letteratura fascista spagnola. La prima parte del lavoro seleziona un corpus di testi poetici e narrativi rilevanti ed originali, per uno studio interpretativo che ne rileva costanti formali e tematiche. Nella seconda parte si presentano i risultati di un lavoro emerografico e di documentazione bibliografica intorno al sistema delle riviste negli anni della guerra civile, con particolare attenzione alle pubblicazioni letterarie degli insorti e con l’obiettivo di delineare il contesto letterario e il panorama editoriale in cui si pubblica la rivista Horizonte (Sevilla-Madrid, 1938-1942). Allo studio e alla catalogazione di quest’ultima, riscattata dall’oblio con il suo ragguardevole patrimonio documentale, è dedicata una sezione consistente del lavoro, che consegna risultati inediti e apre nuove prospettive di studio e ricerca. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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2

SURDI, ELENA. « Antonio Rubino tra le pagine dei periodici per ragazzi : un artista ironico nel periodo fascista ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1670.

Texte intégral
Résumé :
Lo scrittore ed illustratore Antonio Rubino (1880-1964) fu artista di rilievo nel panorama letterario infantile del Novecento, prolifico nell’ideare opere connotate da forte ironia e da soluzioni espressive multimediali. La ricerca dà risalto a quanto pubblicato dall’artista sanremasco sulle pagine dei periodici per ragazzi nella prima metà del XX secolo, settore ad oggi privo di uno studio sistematico. Si tratta di un punto di vista favorevole a far emergere i contenuti trasmessi dall’autore al destinatario infantile, nonché a fare luce sul controverso rapporto con il fascismo e a tratteggiare l’evoluzione multimediale della sua produzione per l’infanzia. La definizione di una poetica rubiniana, che colga le matrici artistiche e le peculiarità ironiche della sua arte, conduce ad una riflessione educativa che interroghi la responsabilità assunta da Rubino nei confronti dell’infanzia lettrice.
The writer and illustrator Antonio Rubino (1880-1964) was a significant artist in the children’s literary panorama of the twentieth century. His works are connoted by strong irony and multimedia expressive solutions. This research is focused on Rubino’s works edited on children’s periodicals in the first half of the 20th century, a field that hasn’t been systematically studied yet by critics. This ideal point of view highlights the contents transmitted by the author to the young reader, underlines the relationship between the artist and the fascism and delineates the multimedia evolution of his children’s production. The analysis of the Rubino’s artistic thought, influenced by the contemporary trends, shows the peculiarities of his ironic style. It also guides to an educative consideration that examines the responsibilities of the author for young readers.
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SURDI, ELENA. « Antonio Rubino tra le pagine dei periodici per ragazzi : un artista ironico nel periodo fascista ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1670.

Texte intégral
Résumé :
Lo scrittore ed illustratore Antonio Rubino (1880-1964) fu artista di rilievo nel panorama letterario infantile del Novecento, prolifico nell’ideare opere connotate da forte ironia e da soluzioni espressive multimediali. La ricerca dà risalto a quanto pubblicato dall’artista sanremasco sulle pagine dei periodici per ragazzi nella prima metà del XX secolo, settore ad oggi privo di uno studio sistematico. Si tratta di un punto di vista favorevole a far emergere i contenuti trasmessi dall’autore al destinatario infantile, nonché a fare luce sul controverso rapporto con il fascismo e a tratteggiare l’evoluzione multimediale della sua produzione per l’infanzia. La definizione di una poetica rubiniana, che colga le matrici artistiche e le peculiarità ironiche della sua arte, conduce ad una riflessione educativa che interroghi la responsabilità assunta da Rubino nei confronti dell’infanzia lettrice.
The writer and illustrator Antonio Rubino (1880-1964) was a significant artist in the children’s literary panorama of the twentieth century. His works are connoted by strong irony and multimedia expressive solutions. This research is focused on Rubino’s works edited on children’s periodicals in the first half of the 20th century, a field that hasn’t been systematically studied yet by critics. This ideal point of view highlights the contents transmitted by the author to the young reader, underlines the relationship between the artist and the fascism and delineates the multimedia evolution of his children’s production. The analysis of the Rubino’s artistic thought, influenced by the contemporary trends, shows the peculiarities of his ironic style. It also guides to an educative consideration that examines the responsibilities of the author for young readers.
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Sessolo, Federico <1994&gt. « America opaca. Il mito italiano degli Stati Uniti dalle origini alla fine del fascismo (1850-1942) ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13744.

Texte intégral
Résumé :
La tesi magistrale si propone di analizzare la nascita e l'evoluzione letteraria del mito americano in Italia. Prendendo come data di partenza il 1850, data di pubblicazione del primo romanzo italiano ambientato negli Usa, la ricerca mette in evidenza le radici storiche del mito, soffermandosi in particolare sull'esperienza fascista.
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PINELLO, Ambra. « SCRITTURA LETTERARIA E STAMPA DI REGIME NELLA RIVISTA BILINGUE ITALO-SPAGNOLA LEGIONI E FALANGI/LEGIONES Y FALANGES (1940-1943) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/394667.

Texte intégral
Résumé :
Il presente studio prende le mosse dalla considerazione preliminare secondo la quale mediante l’analisi dei modelli culturali ideologicamente orientati di una determinata epoca è possibile promuovere un processo di autocritica e, conseguentemente, di riappropriazione e ricodifica di un patrimonio collettivo in grado di favorire una più consapevole produzione e una più partecipativa ricezione dei discorsi fondamentali nell’era della cosiddetta post-truth. Oggetto della ricerca è la scrittura letteraria nella rivista bilingue Legioni e Falangi. Rivista d’Italia e di Spagna/Legiones y Falanges. Revista mensual de Italia y de España, che si pubblica parallelamente, in Italia e in Spagna, tra il 1940 e il 1943 e rappresenta un esempio paradigmatico del ruolo svolto dalla stampa come arma di lotta a servizio della manipolazione ideologica. Infatti, con l’esplicito intento di divulgare e sostenere la dottrina politica comune ai due Paesi, plasmandone i paradigmi culturali, la rivista ingloba, al suo interno, un gran numero di articoli che si discostano dai contenuti politici e cronachistici, focalizzandosi su teatro, cinema, arte e, soprattutto, letteratura. L’ampia sezione letteraria, concepita, in primo luogo, come veicolo propagandistico, si arricchisce di contributi creativi che, in una costante ibridazione di generi e tendenze, si fanno espressione latente di possibili spazi di dissidente conflittualità. Focalizzandosi sui contributi letterari, pertanto, si mette pienamente a fuoco il processo di assimilazione che il sistema egemonico tenta costantemente di realizzare per aggiudicarsi, tramite l’adesione – reale o apparente, cosciente o incosciente – degli intellettuali tradizionalmente non omologati ad alcuna una lettura politica, il consenso del pubblico di lettori e della massa nel suo complesso. Per interpretare la realtà poliedrica della scrittura letteraria all’interno della rivista, l’analisi dei testi è svolta adottando un approccio metodologico olistico e trasversale, in grado di coniugare parametri teorici provenienti dalla narratologia, dai Media Studies e dagli Studi Culturali. In definitiva, prendendo le distanze dalle letture critiche tradizionali, il presente lavoro si prefigge di offrire un’interpretazione alternativa della produzione letteraria spagnola presente sulla stampa di regime degli anni Quaranta, svelandone i dissidi irrisolti non solo sul piano individuale, bensì in relazione al meccanismo pervasivo di controllo della cultura svolto dal sistema dominante.
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Varcin, Élise. « Mussolini et la littérature, du socialisme au fascisme ». Thesis, Lyon, 2019. http://www.theses.fr/2019LYSEN057.

Texte intégral
Résumé :
Cette thèse porte sur le rapport de Benito Mussolini (1883-1945) à la littérature depuis ses années de formation jusqu’à la fin de sa carrière politique.À partir d’un riche corpus de textes sélectionnés au sein de l’Opera omnia di Benito Mussolini en 44 volumes, elle contextualise et examine, d’une part, les réflexions sur la littérature que Mussolini mène dans des écrits de nature variée (essais critiques, comptes rendus d’ouvrages, discours aux intellectuels, articles de politique culturelle) et, d’autre part, les textes dans lesquels il s’essaie lui-même à la littérature (poèmes, nouvelles, romans, pièces de théâtre).La première partie de cette thèse propose à la fois une reconstruction du parcours intellectuel et politique de Mussolini jusqu’à son arrivée au pouvoir en 1922 – en portant une attention particulière à sa formation culturelle et littéraire – et une étude de la place qu’il accorde à la littérature et à la culture pendant le régime fasciste. Dans la seconde partie, l’analyse littéraire et stylistique des textes « littéraires » de Mussolini, mise en lien avec ses principales conceptions de la littérature et du rôle de l’écrivain qui ressortent des réflexions théoriques conduites tout au long de sa carrière politique, permet de mieux comprendre la fonction qu’il attribue à la littérature dans son projet totalitaire de création d’une nouvelle civilisation fasciste
This thesis explores the relationship of Benito Mussolini (1883-1945) with literature from his youth to the end of his political career.Based on a large corpus of documents selected from the 44-volume “Opera omnia di Benito Mussolini”, this work analyzes and contextualizes, on the one hand, the reflections on literature which Mussolini develops in writings of various nature (short essays, reviews, speeches addressed to intellectuals, newspaper articles outlining his cultural politics) and, on the other, his own attempts at literary writing (which include poems, short stories, novels and theatre pieces).The purpose of the first part of the thesis is at once to reconstruct Benito Mussolini’s intellectual and political career until he rose to power in 1922 - drawing special attention to his cultural and literary education – and to study the place which he assigns to literature and to culture during the fascist regime.The second part combines the literary and stylistic analysis of Mussolini’s “literary” texts with his fundamental conceptions of literature and of the social role of the writer which can be drawn from his reflections throughout his political career to offer a better understanding of the function which he attributes to literature within his totalitarian project of a new fascist civilization
Questa tesi verte sul rapporto di Benito Mussolini (1883-1945) con la letteratura, dai suoi anni di formazione fino alla fine della sua carriera politica.A partire da un vasto corpus di testi selezionati tra i 44 volumi dell’Opera omnia di Benito Mussolini, essa contestualizza e analizza, da una parte, le riflessioni sulla letteratura che Mussolini sviluppa in scritti di varia natura (saggi critici, recensioni, discorsi agli intellettuali, articoli di politica culturale) e, dall’altra, i testi nei quali si cimenta in prima persona nella scrittura letteraria (poesie, novelle, romanzi, opere teatrali).La prima parte di questo lavoro propone al contempo una ricostruzione del percorso intellettuale e politico di Mussolini fino all’ascesa al potere del 1922 – rivolgendo un’attenzione particolare alla sua formazione culturale e letteraria – e uno studio dello spazio che accorda alla letteratura e alla cultura durante il regime fascista. Nella seconda parte, l’analisi letteraria e stilistica dei testi “letterari” di Mussolini, considerata alla luce delle principali concezioni della letteratura e del ruolo dello scrittore che emergono dalle riflessioni teoriche che sviluppò lungo la sua carriera politica, consente di comprendere meglio la funzione che attribuisce alla letteratura nel suo progetto totalitario di creazione di una nuova civiltà fascista
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Condorelli, Carla Evelina Elisa. « Editoria per ragazzi, strumento di educazione linguistica. L italiano letto e ascoltato dai bambini della fascia 5-7 anni ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3680.

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Résumé :
Il presente studio indaga il ruolo svolto dalla letteratura per l infanzia e per ragazzi nella didattica, nell acquisizione e nell apprendimento dell italiano come prima lingua, in particolare in ambito extrascolastico. I libri per bambini e per ragazzi, (insieme ai libri di scuola, ai programmi televisivi, ai cartoni animati, alle canzoncine e filastrocche, alle ninna nanne) si configurano infatti come fonti importanti di input linguistico per i bambini in età prescolare e scolare. Essi rappresentano un punto di osservazione fondamentale non solo per conoscere i processi sociologici attraverso i quali la società italiana ha veicolato (e continua a veicolare) i propri modelli culturali, ma anche per individuare la norma linguistica di riferimento e gli schemi di didattica della lingua materna, nel nostro caso l italiano. Indagando la naturale inclinazione pedagogica, e in molti casi la programmaticità esplicita, del segmento editoriale dedicato all infanzia, il lavoro mostra la doppia identità connaturata alle opere destinate ai bambini: narrare e formare. In quest ottica, ma con un occhio attento in particolare all asse educativo destinato alla componente linguistica, abbiamo osservato in diacronia e in sincronia la produzione editoriale per bambini e ragazzi per scoprire la coscienza del delicato compito glottodidattico rivestito dalle queste opere. Partendo dagli importanti dati forniti da Lessico elementare di Marconi/Ott/Pesenti/Rati/Tavella (1994), lo studio si è focalizzato sui repertori di fiabe presenti nelle proposte editoriali, non solo a stampa, ma anche tra cinema e tv. Concentrandosi in particolare sulle fiabe di Perrault, dalla traduzione di Carlo Collodi alle edizioni Disney, è stato infine elaborato un itinerario glottodidattico incentrato sulla fiaba, sulla lingua della fiaba e in particolare sull uso dei pronomi personali. L itinerario, che si fonda su un metodo induttivo/deduttivo (Esperimenti grammaticali di Lo Duca, 2005) può essere modulato per diverse fasce d età con finalità e obiettivi diversi a seconda del destinatario specifico dell intervento didattico.
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Ditadi, Federica. « Hollywood di carta. L'americanismo nei reportages italiani degli anni Trenta ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424470.

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Résumé :
My dissertation aims at retracing the concept of the United States within the Italian panorama during the 30’s through the sampling of four reportages: Mario Soldati’s America primo amore (1935), Giuseppe Antonio Borgese’s Atlante americano (1936), Alberto Moravia’s Stati Uniti. 1936 (1939), and Emilio Cecchi’s America amara (1939). The focus of the study is the heterogeneous genre of reportage: works are analyzed thematically and, in chapter 3, as if they were only one text drawn by a general “reporter”, spokesman of the Italian imagination with its stereotypes and system of alienation. By using the literary discourse as a research tool so as to highlight the imaginative system of a community, this study can be placed amongst imagology, history of literature about travels and cultural studies. Thus America becomes a spatial metaphor of precocious modernity. It also stands for the first approach Italian intellectuals had towards consumerism. Over the economic crisis of 1929, this scenario becomes even more complex and bleary due to different ways through which mass society could unfold within Fascist Italy
Questa tesi ha come obiettivo la ricostruzione dell’immagine degli Stati Uniti nell’Italia degli anni Trenta attraverso la campionatura di quattro reportages: America primo amore (1935) di Mario Soldati, Atlante americano (1936) di Giuseppe Antonio Borgese Stati Uniti. 1936 (1939) di Alberto Moravia e America amara (1939) di Emilio Cecchi. Le opere vengono analizzate da un punto di vista tematico e, limitatamente al Capitolo III, come se fossero un unico testo, prodotto da un generico “reporter”, portavoce dell’immaginario italiano. Adottando un orizzonte di studi a cavallo tra l’imagologia, la storia della letteratura odeporica e gli Studi culturali, questo lavoro fa della scrittura letteraria uno strumento di indagine capace di far emergere gli stereotipi e i dispositivi di straniamento propri dell’immaginario collettivo. L’America diventa una metafora spaziale della precoce modernizzazione e del primo contatto degli intellettuali italiani con la cultura dei consumi; quadro reso ancora più complesso, a cavallo della Crisi del ’29, dalle diverse modalità con cui la nascente società di massa era rilevata nell’Italia fascista.
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PAGLIARULO, CARLA. « I. Giordani, uomo di lettere e di cultura, e l'ideale di un «cristianesimo integrale» : alcuni carteggi indediti ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1795.

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Résumé :
La tesi ha lo scopo di inquadrare Giordani nel contesto del mondo culturale cattolico tra le due guerre e di approfondire la sua proposta di «cristianesimo integrale» come soluzione alla crisi che negli anni Venti e Trenta viziò il mondo economico, il sistema politico e lo scenario culturale, a livello di principi fondamentali, di valori. Per questo si è dato assoluto rilievo ai rapporti di Giordani con molti intellettuali suoi contemporanei e con varie istituzioni culturali cattoliche. Il testo segue dapprima un indirizzo biografico, che permette di ripercorrere la vita di Giordani dalla giovinezza, segnata dalla guerra e dall’esperienza al fronte, alla sua serena fine, nel 1980. Si tratta di una testimonianza di come la sua conseguenzialità tra fede e opere abbia inciso negli ambienti che lo hanno visto protagonista, tanto che è stato avviato per lui il processo di beatificazione. La ricerca è stata condotta tenendo conto degli scritti di Giordani e della storiografia precedente, ma soprattutto utilizzando numerosi materiali d’archivio. In particolare i carteggi privati aiutano a ricostruire l’operato di Giordani a favore dell’impegno degli intellettuali cattolici negli anni oscuri del fascismo e la sua indefessa attività per la realizzazione di un nuovo umanesimo. Altro spazio è stato riservato ai rapporti maturati da Giordani con due esponenti del mondo cattolico italiano di quel periodo, ovvero Giovanni Papini e Piero Bargellini.
This dissertation aims at setting Igino Giordani within the broader framework of the catholic cultural environment between the two world wars. It focuses on his proposal of an «integral Christianity» as a solution to the recession which threatened the fundamental values and principles of the economy, politics and culture during the 1920's and 1930's. This is the reason why the relationships between Giordani and many of his colleagues and cultural catholic institutions have been studied in depth. The work starts with a biography, underlining how Giordani's youth has been affected by the war and the experience as a soldier, up to his peaceful death, in 1980. His life shows how the consistency of his actions with his faith made him an influent personality in his working environments, to the point that the beatification process has begun. The research is based on Giordani's writings and on the previous historiography, but the most important source is constituted by a large number of archive documents. Particularly, Giordani's private correspondence has been very useful in understanding how he acted in order to support the engagement of the catholic intellectuals during the dark fascist age and his endless activity in order to build a new humanism. The work also focuses on the relationships between Giordani and two members of the Italian catholic world of the time: Giovanni Papini and Piero Bargellini.
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PAGLIARULO, CARLA. « I. Giordani, uomo di lettere e di cultura, e l'ideale di un «cristianesimo integrale» : alcuni carteggi indediti ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1795.

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Résumé :
La tesi ha lo scopo di inquadrare Giordani nel contesto del mondo culturale cattolico tra le due guerre e di approfondire la sua proposta di «cristianesimo integrale» come soluzione alla crisi che negli anni Venti e Trenta viziò il mondo economico, il sistema politico e lo scenario culturale, a livello di principi fondamentali, di valori. Per questo si è dato assoluto rilievo ai rapporti di Giordani con molti intellettuali suoi contemporanei e con varie istituzioni culturali cattoliche. Il testo segue dapprima un indirizzo biografico, che permette di ripercorrere la vita di Giordani dalla giovinezza, segnata dalla guerra e dall’esperienza al fronte, alla sua serena fine, nel 1980. Si tratta di una testimonianza di come la sua conseguenzialità tra fede e opere abbia inciso negli ambienti che lo hanno visto protagonista, tanto che è stato avviato per lui il processo di beatificazione. La ricerca è stata condotta tenendo conto degli scritti di Giordani e della storiografia precedente, ma soprattutto utilizzando numerosi materiali d’archivio. In particolare i carteggi privati aiutano a ricostruire l’operato di Giordani a favore dell’impegno degli intellettuali cattolici negli anni oscuri del fascismo e la sua indefessa attività per la realizzazione di un nuovo umanesimo. Altro spazio è stato riservato ai rapporti maturati da Giordani con due esponenti del mondo cattolico italiano di quel periodo, ovvero Giovanni Papini e Piero Bargellini.
This dissertation aims at setting Igino Giordani within the broader framework of the catholic cultural environment between the two world wars. It focuses on his proposal of an «integral Christianity» as a solution to the recession which threatened the fundamental values and principles of the economy, politics and culture during the 1920's and 1930's. This is the reason why the relationships between Giordani and many of his colleagues and cultural catholic institutions have been studied in depth. The work starts with a biography, underlining how Giordani's youth has been affected by the war and the experience as a soldier, up to his peaceful death, in 1980. His life shows how the consistency of his actions with his faith made him an influent personality in his working environments, to the point that the beatification process has begun. The research is based on Giordani's writings and on the previous historiography, but the most important source is constituted by a large number of archive documents. Particularly, Giordani's private correspondence has been very useful in understanding how he acted in order to support the engagement of the catholic intellectuals during the dark fascist age and his endless activity in order to build a new humanism. The work also focuses on the relationships between Giordani and two members of the Italian catholic world of the time: Giovanni Papini and Piero Bargellini.
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Livres sur le sujet "Letteratura fascista"

1

Letteratura femminile del ventennio fascista. Lecce : Pensa multimedia, 2000.

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2

Martellini, Luigi. Le "Prospettive" di Malaparte : (una rivista tra cultura fascista, europeismo e letteratura). Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 2014.

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3

Iannaccone, Giuseppe. Giovinezza e modernità reazionaria : Letteratura e politica delle riviste dei GUF. Napoli : Libreria Dante & Descartes, 2002.

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4

Iannaccone, Giuseppe. Giovinezza e modernità reazionaria : Letteratura e politica delle riviste dei GUF. Napoli : Libreria Dante & Descartes, 2002.

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5

Lanfranchi, Stéphanie. Abbasso la critica ! : Letteratura, critica e fascismo. Ospedaletto (Pisa) : Pacini editore, 2021.

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6

D'Auria, Francesca Petrocchi. Scrittori italiani e fascismo : Tra sindacalismo e letteratura. Roma : Archivio G. Izzi, 1997.

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7

Iannacone, Giuseppe. Il fascismo sintetico : Letteratura e ideologia negli anni Trenta. Milano : Greco & Greco, 1999.

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8

Iannaccone, Giuseppe. Il fascismo "sintetico" : Letteratura e ideologia negli anni Trenta. Milano : Greco & Greco, 1999.

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9

Iannacone, Giuseppe. Il fascismo sintetico : Letteratura e ideologia negli anni Trenta. Milano : Greco & Greco, 1999.

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10

Mussolini censore : Storie di letteratura, dissenso e ipocrisia. Roma : Laterza, 2013.

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Chapitres de livres sur le sujet "Letteratura fascista"

1

Woźniakiewicz, Joanna. « IL METODO “DAL DIALETTO ALLA LINGUA” : LA REALIZZAZIONE DELLA POLITICA LINGUISTICA DEL FASCISMO NELLA SCUOLA ». Dans Punti d'incontro. Studi sulla lingua, sulla letteratura e sulla cultura, 83–92. Wydawnictwo Naukowe Uniwersytetu Pedagogicznego, 2018. http://dx.doi.org/10.24917/9788380843660.6.

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