Littérature scientifique sur le sujet « Lavoro nero »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les listes thématiques d’articles de revues, de livres, de thèses, de rapports de conférences et d’autres sources académiques sur le sujet « Lavoro nero ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Articles de revues sur le sujet "Lavoro nero"

1

Orientale Caputo, Giustina. « Le condizioni di vita e di lavoro in un territorio periferico altamente problematico : risultati di una ricerca longitudinale sulla disoccupazione a Napoli ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 126 (mai 2012) : 83–97. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126006.

Texte intégral
Résumé :
La presente ricerca, longitudinale di tipo panel, indaga i comportamenti dell'offerta di lavoro in una delle aree periferiche piů svantaggiate della cittŕ di Napoli. Essa affronta gli aspetti della vita individuale e familiare, mostrando la relazione fra condizione occupazionale, ricerca di lavoro, povertŕ e lavoro nero.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Achilli, Riccardo, et Gioacchino de Candia. « La stima delle determinanti strutturali del tasso di irregolaritŕ del lavoro in Italia : un'analisi settoriale ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 2 (juin 2010) : 70–102. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-002004.

Texte intégral
Résumé :
L'articolo presenta un'analisi sulle motivazioni del ricorso al lavoro irregolare nei vari comparti produttivi, nei quali č stata suddivisa l'economia del sistema Italia dal 1981 al 2004. Dopo una rapida rassegna delle principali teorie esplicative del fenomeno del sommerso, la prima parte illustra i risultati della stima di un modello econometrico cross-section, relativo ad alcune cause strutturali dei differenziali nel tasso di irregolaritŕ del lavoro riscontrabili nei vari settori produttivi dell'economia italiana nel periodo 1981-2004. Nella seconda parte l'analisi viene sviscerata per i comparti economici considerati (agricoltura, manifatturiero, costruzioni, commercio e servizi) ponderando le variabili inserite nel modello, al fine di comprendere al meglio le determinanti del lavoro irregolare nei suddetti settori. L'analisi mostra chiaramente come il fenomeno del lavoro irregolare non sia tanto da ricercare in un'eccessiva esositŕ fiscale e previdenziale, quanto nella difficoltŕ da parte delle imprese a essere pienamente concorrenziali sul mercato, con particolar riferimento alla difficoltŕ, nei settori dove il sommerso č piů diffuso, a implementare modelli competitivi basati su qualitŕ e innovazione (che richiedono un capitale umano specializzato e qualificato, difficilmente reclutabile in forme irregolari o informali). Nei settori ad alta intensitŕ di sommerso, le imprese eccedono nella ricerca di soluzioni competitive povere, basate sul contenimento dei costi (e in primis del costo del lavoro rispetto alla sua produttivitŕ). La presenza di mercati del lavoro settoriali basati su ampie fasce di precarietŕ, specie nelle fasce meno qualificate della forza lavoro, č coerente con tale impostazione minimalista alla competitivitŕ, ma un'ampia diffusione del precariato sembra associarsi fortemente a una diffusa presenza di lavoro nero. Inoltre, dall'analisi prospettata emerge una forte differenziazione del fenomeno del lavoro irregolare nei comparti principali del sistema economico nazionale. Tuttavia, si evidenzia anche il fil rouge del lavoro irregolare valido per tutti i settori economici: la despecializzazione. La questione del contrasto all'economia irregolare č quindi eminentemente di tipo sistemico, va affrontata con leve che non possono essere meramente di tipo agevolativo (come invece hanno cercato di fare i principali strumenti di contrasto al nero in Italia, vedi i contratti di riallineamento, con risultati molto modesti in termini di riemersione) ma che impattano su aspetti strutturali della competitivitŕ dei nostri poli produttivi, del funzionamento del mercato del lavoro e del sistema dell'istruzione e della formazione del capitale umano.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Cormaci, Mario, Giovanni Furnari et Giuseppina Alongi. « Flora marina bentonica del Mediterraneo : Rhodophyta - Rhodymeniophycidae I. Acrosymphytales, Bonnemaisoniales, Gelidiales, Gigartinales, Gracilariales ». Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 53, no 383 (6 mars 2020) : FP11—FP346. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v53i383.87.

Texte intégral
Résumé :
Dopo una breve introduzione sulla consistenza numerica delle Rhodymeniophycidae (Rhodophyta) presenti in Mediterraneo (Mar Nero escluso), sugli "steps" programmati per la loro completa trattazione con la precisazione che questa prima parte riguarda i taxa dei 5 Ordini già elencati nel titolo e la presentazione di una tabella delle Rhodophyta nella quale i taxa superiori alle famiglie sono ordinati secondo un criterio filogenetico, si passa alla trattazione dei taxa seguendo l'ordine strettamente alfabetico. A seguito degli aggiornamenti tassonomico-nomenclaturali, i taxa a livello specifico ed infraspecifico ricadenti negli ordini sopra citati e presenti in Mediterraneo, sono risultati 132 (di cui 28 inquirenda). Questi a loro volta si raggruppano in 50 generi e 25 famiglie. Inoltre 46 taxa, di cui 1 a livello di famiglia e 45 a livello specifico ed infraspecifico sono stati considerati taxa excludenda; 31 taxa, a livello specifico e infraspecifico, sono stati considerati taxa inquirenda, di questi 3 sono anche excludenda e uno dei tre ha nome illegittimo. Inoltre viene evidenziata l'illegittimità dei nomi di 47 taxa (di cui 3 a livello di famiglia, 3 a livello di genere e 41 a livello specifico e infraspecifico), l'invalidità dei nomi di 29 taxa (di cui 1 a livello di genere e 28 a livello specifico ed infraspecifico) e l'invalidità di 9 combinazioni; infine, viene proposta 1 nuova combinazione. Di ciascun taxon trattato viene fornita una breve descrizione preceduta da alcuni riferimenti bibliografici riportanti notizie, illustrazioni e/o distribuzione in Mediterraneo; per la maggior parte dei taxa specifici sono state realizzate delle illustrazioni. Quasi tutti i taxa trattati sono arricchiti di note bilingue (Italiano e Inglese) a supporto delle sinonimie indicate, o delle scelte tassonomiche seguite o delle motivazioni per cui il taxon è stato considerato inquirendum e/o excludendum o delle conclusioni nomenclaturali. Il lavoro è completato da un glossario di 158 voci, da un indice di tutti i nomi dei taxa citati nel testo e da una errata corrige al lavoro di Cormaci et al. (2017).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Cormaci, Mario, Giovanni Furnari et Giuseppina Alongi. « Flora marina bentonica del Mediterraneo : Rhodophyta - Rhodymeniophycidae II. Halymeniales, Nemastomatales, Peysson-neliales, Plocamiales, Rhodymeniales, Sebdeniales ». Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 54, no 384 (27 juillet 2021) : FP9—FP341. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v54i384.94.

Texte intégral
Résumé :
Dopo una breve introduzione sui 6 Ordini che costituiscono l’oggetto di questo secondo contributo alle Rhodymeniophycidae del Mediterraneo (Mar Nero escluso), si passa alla trattazione dei taxa seguendo l’ordine strettamente alfabetico.La trattazione riguarda 131 taxa correntemente accettati, di cui 126 a livello specifico e infraspecifico e 5 a livello solamente di genere. Inoltre vengono censiti 132 taxa (a livello specifico e infraspecifico) non accettati, nonché altri 280 taxa (a livello specifico e infraspecifico) sinonimi dei taxa accettati e/o non accettati. Dei 124 taxa a livello specifico e infraspecifico accettati, 96 sono componenti tradizionali della flora macroalgale mediterranea, 12 sono alieni o involontariamente introdotti, 16 sono taxa excludenda. Tutti i taxa accettati sono ripartiti in 39 generi di cui: 31 con rappresentanti in Mediterraneo, 3 sono excludenda, e 5 privi di rappresentanti in Mediterraneo (solamente citati nel testo). I 132 taxa non accettati sono così ripartiti: 47 sono taxa inquirenda (di cui 3 con nome illegittimo); 32 sono taxa con nome illegittimo (3 dei quali sono anche taxa inquirenda); 41 sono taxa con il nome invalidamente pubblicato (32 dei quali sono nomina nuda); 15 taxa sono combinazioni invalide. Di ciascun taxon trattato viene fornita una breve descrizione preceduta da alcuni riferimenti bibliografici riportanti notizie, illustrazioni e/o distribuzione in Mediterraneo. La trattazione della maggior parte dei taxa specifici e infraspecifici è corredata da tavole iconografiche; inoltre, quasi tutti i taxa trattati sono arricchiti di note bilingue (Italiano e Inglese) a supporto delle sinonimie indicate, o delle scelte tassonomiche seguite o delle motivazioni per cui il taxon è stato considerato inquirendum e/o excludendum o delle conclusioni nomenclaturali. Inoltre, vengono proposte 3 nuove combinazioni, 2 delle quali di taxa non presenti in Mediterraneo. Il lavoro è completato da un glossario di 173 voci, da un indice di tutti i nomi dei taxa citati nel testo e da una errata corrige al precedente lavoro sulle Rhodymeniophycidae di Cormaci et al. (2020).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Rosato, Paolo, Raul Berto et Chiara D'Alpaos. « Risk and returns in real estate development projects at the black swan test [Rendimento e rischio d’investimento immobiliare alla prova del cigno nero] ». Valori e Valutazioni 31 (février 2023) : 15–31. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223103.

Texte intégral
Résumé :
The real estate market is affected by great uncertainty due to the nexus of various factors: a) the specificity of the assets traded, which are illiquid, unique and very hetherogeneous from each other; b) the ‘structural disequilibrium’ of the market caused by the differences emerging in elasticity of supply with respect to demand; c) the non-competitiveness of the market, which often turns into a bilateral monopoly; d) the great variability of market prices. Since the subprime mortgage crisis that broke out at the end of 2006 in the United States, it has clearly emerged that, in a sector that represents about a third of world wealth, it is necessary, on the one hand, to implement proper and increasingly sophisticated valuation tools, to support the design of effective risk management strategies and, on the other hand, to improve the reliability of real estate data, in order to allow for a more robust verification of the hypotheses on the trend of the cash flows generated by the investment and a more accurate valuation of the investment risk and, consequently, of the project expected rate of return. The main objective of this work is to investigate the accuracy and robustness of the estimates of real estate investors of the expected returns on an urban development project in a medium-sized city representative of the North East of Italy. Using a simulation-based approach, the gap between the observed internal rate of return, estimated ex post on the basis of the actual trend of the parameters that influence investment returns, and the expected internal rate of return, calculated ex ante on the basis of the information available at the time of the investment decision. Firstly, we constructed the time series from 1995 to 2015 of the expected and observed internal rates of return of investments in the residential sector. We obtained the time series of the cash flows generated by the investment under investigation by implementing a simulation-based approach. Starting from the comparison between observed internal rate of return and expected internal rates of return, we identified ex post the risk implicitly assumed by the investor at the time of the decision to undertake the investment. Secondly, the effectiveness of the Capital Asset Pricing Model as a method for estimating the return on a property investment was verified, by comparing the project’s observed (ex post) internal rate of return with its ex ante rate of return, estimated through the Capital Asset Pricing Model. To carry out the above analyses, we constructed the time series of observed and expected internal rate of returns from 1995 to 2015 of investments in the residential sector. The time series of the internal rate of returns of real estate investments were obtained by implementing a simulation-based approach to determine the cash flows of real estate investments representative of the context under investigation and by adopting as model inputs the parameters usually adopted in ex-ante and ex-post real estate valuations. Starting from the comparison between observed and expected internal rate of returns, we identified ex-post the risk implicitly assumed by the developer at the time of the decision to undertake the investment. Finally, by investigating the determinants of the divergence between the investment’s observed and expected internal rate of return and cyclical variables, we identified the factors (i.e., the macroeconomic fundaments) which, in the period under investigation, affected investment risk and, consequently, investment return. Finally, by investigating the relationships that account for the difference between the observed and expected internal rate of return and the economic factors that can determine the current stage in economic cycles, we identified the determinants of invetment risk and returns. Il mercato immobiliare è affetto da grande incertezza dovuta a una concatenazione di diversi fattori: a) la specificità dei beni scambiati che sono illiquidi, unici e molto eterogenei tra loro; b) il “disequilibrio strutturale” del mercato causato dalla diversa elasticità del- l’offerta rispetto alla domanda; c) la non concorrenzialità del mercato che, assume spesso le caratteristiche del monopolio bilaterale; d) la grande variabilità dei prezzi di mercato. A partire dalla crisi dei mutui sub- prime scoppiata alla fine del 2006 negli Stati Uniti, è emerso chiaramente come, in un settore che rappresenta circa un terzo della ricchezza mondiale, sia necessario, da un lato, operare con strumenti valutativi adeguati e sempre più sofisticati, in grado di suppor- tare l’individuazione di strategie efficaci di gestione dei rischi e, dall’altro, migliorare l’affidabilità dei dati immobiliari, in modo da consentire una verifica più ro- busta delle ipotesi sull’andamento dei flussi di cassa generati e una stima più accurata del rischio e, conseguentemente, del tasso di rendimento atteso. Obiettivo principale del presente lavoro è di investigare l’accuratezza delle previsioni effettuate da un ipotetico operatore immobiliare sul rendimento di un investi- mento a sviluppo in una città di medie dimensioni rap- presentativa della provincia dell’Italia settentrionale. Attraverso un approccio basato sulla simulazione, è stato calcolato lo scarto fra il tasso interno di rendimento effettivo, stimato ex post in base all’andamento effettivo dei parametri influenti sul rendimento stesso, e il tasso interno di rendimento atteso, calcolato ex ante sulla base delle informazioni disponibili al mo- mento della decisione d’investimento. In primo luogo, è stata costruita la serie storica dal 1995 al 2015 dei tassi interni di rendimento attesi ed effettivi dell’investi- mento immobiliare residenziale a sviluppo. Le serie storiche sono state ottenute mediante la simulazione dei flussi di cassa di investimenti immobiliari rappresentativi della realtà indagata. A partire dal confronto fra tassi interni di rendimento effettivi e tassi interni di rendimento attesi è stato individuato, ex post, il rischio assunto implicitamente dall’investitore al momento della decisione di intraprendere l’investimento stesso. In secondo luogo, è stata verificata la bontà del Capital Asset Pricing Model come metodo di stima del rendi- mento di un investimento immobiliare a sviluppo, confrontando il tasso interno di rendimento effettivo e il tasso di rendimento ex ante stimato attraverso il Capi- tal Asset Pricing Model stesso. Infine, indagando sulle relazioni che intercorrono fra lo scarto fra tasso di rendimento interno effettivo e atteso e le variabili congiunturali, sono stati individuati i fattori che, nel periodo considerato, hanno maggiormente influito sul rischio al quale si è esposto l’investitore al momento di investire.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Kaksic, Nikola. « Un salterio miniato quattrocentesco dal convento di San Francesco a Zara ». Eikon / Imago 5, no 1 (8 juin 2016) : 113–40. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.73481.

Texte intégral
Résumé :
L'autore discute un manoscritto miniato dal convento di San Francesco a Zara. Nove fogli che caratterizzano le iniziali più rappresentative di questo manoscritto sono stati tolti nel 1974 e la loro ubicazione è sconosciuta fin da allora. Solo vecchie fotografie in bianco e nero di questo Salterio sono note nella letteratura scientifica. Con l'ausilio di particolari dei colori conservati su un rotolo di pellicola presso l'Ufficio della Conservazione a Zara, l'autore tenta di ricostruirne l'aspetto originario. Egli mette in evidenza il fatto che questo salterio non è stato analizzato a fondo o descritto consistentemente. Egli stabilisce che si tratta di un salterio liturgico (Psalterium feriale), che si distingue da un salterio biblico, e che contiene un innario (Psalterium cum hymnis). Ogni salmo e inno inizia con un’iniziale illuminata, la maggior parte delle quali sono decorative. Tuttavia, il salterio ha otto iniziali figurale (littera historiata), che l'autore analizza individualmente e stabilisce come un riflesso diretto della divisione del Salterio nei giorni della settimana liturgica. La decorazione figurale è stata data solo per le iniziali del primo salmo di ogni nuovo giorno liturgico (feria), che fanno sette in totale. Essi sono: i Salmi I, XXVI, XXXVII, LII, LXVIII, LXXX e XCVII, dove il Salmo I marca la Domenica, il Salmo XXVI il Lunedi e così via, fino alla fine della settimana liturgica. La decorazione figurale è stata data anche alla prima iniziale all'inizio del Salterio che si apre con un cosiddetto Invitatorium. Ogni iniziale figurale è descritta in dettaglio, e particolare enfasi viene data all’iniziale B nel folio 5, che rappresenta l'iniziale più ricca di tutto il Salterio. Nella sua parte inferiore c’è una rappresentazione di San Bernardino, invece di Sant'Antonio da Padova o di San Francesco come è stato suggerito. In questo lavoro, l'autore pubblica tutte le iniziali e le inserisce nel contesto dei rispettivi salmi. Il documento difrerenzia graficamente tre tipi di iniziali attraverso l'uso di differenti composizione. Le iniziali figurali, littera historiata, sono stampate in grassetto, il corsivo viene applicato alla littera dominicalis, mentre gli altri, 'littera ferialis', che costituiscono la maggior parte, sono stampati in caratteri regolare. Il colore rosso è utilizzato per una rubrica, che sono i sottotitoli che segnano le sezioni individuali del Salterio come l’Invitatorium, feria, inni, ecc. Questo permette anche coloro che non hanno il comando della lingua Croata di conoscere l'intero contenuto del salterio. Contrariamente all'opinione corrente che sostiene che il Salterio è l’opera di una scuola veneziana, e contrariamente a una visione isolata che è stato creato a Zara stessa, l'autore ritiene che il Salterio è stato creato nel cerchio di Bologna, molto probabilmente intorno al 1460 o appena dopo questa data.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Paggi, Marco. « Il rinnovo del permesso di soggiorno durante la crisi economica : osservazioni sulla casistica ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (septembre 2009) : 67–88. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-003004.

Texte intégral
Résumé :
Premessa1. Collocazione temporale dei requisiti e relativa valutazione2. Lavoro nero3. Fruizione dei c.d. "ammortizzatori sociali"4. Vincoli familiari5. Malattia e infortunio6. Durata del permesso per attesa occupazione
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

FERRARESE, Elaine Da Silveira Ribeiro, et Tamires Da Silva OLIVEIRA. « A Semana da Consciência Negra em uma Escola Periférica : Narrativas de um Trabalho Coletivo ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 189. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248996.

Texte intégral
Résumé :
RESUMOO objetivo do trabalho é inscrever os enfrentamentos para implementação de um projeto interdisciplinar em escola pública periférica, sobre a cultura afro-brasileira. Justifica-se a partir de evidências cotidianas e estatísticas onde os sujeitos negros são “invisibilizados” nas narrativas que compõem a identidade nacional brasileira. Pelas narrativas das professoras envolvidas no projeto, buscou-se problematizar, contextualizar e refletir a partir de bibliografia majoritariamente negra, as crises e dramas do cotidiano escolar específicos ao recorte racial. Considera-se que professoras e professores necessitam fazer voz para que a prática de enaltecer a pluralidade de existências e a luta do povo negro no Brasil ocorra não apenas em datas específicas, mas ao longo de todo o ano letivo.Consciência negra. Racismo. Escola. Narrativas. Projeto interdisciplinar. ABSTRACTThe work objective is to register the confrontations for the implementation of an interdisciplinary project in a peripheral public school, about Afro-Brazilian culture. It is justified based on daily evidence and statistics where black people are “invisible” in the narratives that make up the Brazilian national identity. Through the narratives of the teachers involved in the project, we sought to problematize, contextualize, and reflect from a mostly black bibliography, such as crises and dramas of the school routine specifics to the racial profile. It is considered that qualified teachers need to make a voice so that the practice of extolling the plurality of existences and the struggle of the black people in Brazil occurs not only on specific dates, but throughout the school year.Black awareness. Racism. School. Narratives. Interdisciplinary project. RESUMENEl objetivo del trabajo es registrar los enfrentamientos para la implementación de un proyecto interdisciplinario en una escuela pública periférica, sobre la cultura afrobrasileña. Se justifica con base en evidencias y estadísticas diarias donde los sujetos negros son “invisibilizados” en las narrativas que conforman la identidad nacional brasileña. A través de las narrativas de las docentes involucradas en el proyecto, se buscó problematizar, contextualizar y reflexionar desde una bibliografía mayoritariamente negra, las crisis y dramas de la rutina escolar propios del contorno racial. Se considera que las profesoras y los profesores necesitan hacer una voz para que la práctica de ensalzar la pluralidad de existencias y la lucha del pueblo negro en Brasil ocurra no solo en fechas específicas, sino durante todo el año escolar.Conciencia negra. Racismo. Escuela. Narrativas. proyecto interdisciplinario. SOMMARIOL'obiettivo del lavoro è registrare i confronti per l'attuazione di un progetto interdisciplinare in una scuola pubblica periferica, sulla cultura afro-brasiliana. È giustificato sulla base di prove e statistiche quotidiane in cui i soggetti neri sono "invisibili" nelle narrazioni che compongono l'identità nazionale brasiliana. Attraverso le narrazioni dei docenti coinvolti nel progetto si è cercato di problematizzare, contestualizzare e riflettere da una bibliografia prevalentemente nera, le crisi e i drammi della routine scolastica tipica del profilo razziale. Si ritiene che gli insegnanti e le insegnanti debbano farsi una voce in modo che la pratica di esaltare la pluralità delle esistenze e la lotta dei neri in Brasile avvenga non solo in date specifiche, ma durante l'intero anno scolastico.Coscienza nera. Razzismo. Scuola. Narrazioni. progetto interdisciplinare.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Calderaro, Monica, et Marta Senesi. « Disney : crime in fairy tales* ». Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia 22, no 1-2-3 (27 décembre 2017) : 27–30. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2017.10.

Texte intégral
Résumé :
The screen is colored by a celestial sky and begins to outline a castle under whose white gold stands the "Walt Disney Pictures", a semi-crown crown all and the doors of the fantasy are ready to open to the spectators. This is the classic presentation of a Disney Movie that at least once in a lifetime will happen to each of us to attend and accompany the childhood of millions of children. But what is waiting behind that castle? Charming spells and sparks of magic? Absolutely. Princesses to save and charming princes to dream? Absolutely yes. Speaking animals and an Never Land? All this and much more. But if we looked at that castle from a different perspective, and if we shifted our attention from the precious robe of the protagonist, to what deeply motivates her choices and the dynamics surrounding her, we could notice dark shadows, concealed by glittering jewels and unnatural sunsets, so brilliant to blind. The work will focus on those heaviest nuances, analyzing and deepening scenes and themes of Disney Movies where it will be possible to find criminological and psychopathological aspects, thus trying to connect two worlds so distant that for a moment they will intersect as well as in a palette of a painter you can mix white and black. ---------- Lo schermo si colora di un celeste cielo, e comincia a delinearsi un castello sotto la cui bianca aurea si staglia la sigla “Walt Disney Pictures”, un semiarco corona il tutto e le porte della fantasia sono pronte a schiudersi per gli spettatori. Questa è la classica presentazione di un Film Disney a cui almeno una volta nella vita sarà capitato a ciascuno di noi di assistere, e che accompagna l’infanzia di milioni di bambini. Ma cosa ci aspetta dietro quel castello? Affascinanti incantesimi e scintille di magia? Senz’altro. Principesse da salvare e principi azzurri da sognare? Assolutamente sì. Animali parlanti e un’isola che non c’è? Tutto questo e molto di più. Se guardassimo, però, quel castello da una prospettiva diversa, e se spostassimo l’attenzione dal vestito prezioso della protagonista, a ciò che motiva in profondità le sue scelte e alle dinamiche che la circondano, potremmo notare delle sfumature oscure, celate da sfavillanti gioielli ed innaturali tramonti, tanto brillanti da accecarci. È proprio su quelle sfumature più tetre che si concentrerà il lavoro, analizzando e approfondendo scene e temi dei Film Disney in cui sarà possibile riscontrare aspetti criminologici e psicopatologici, cercando così di connettere due mondi tanto distanti che per un attimo si intersecheranno, cosi come in una tavolozza di un pittore è possibile mescolare il bianco e il nero. ---------- La pantalla es de color azul claro del cielo, y comienza a tomar forma un castillo bajo cuyo blanco de oro se coloca la abreviatura "de Walt Disney Pictures", un semi-arco rodea el todo y las puertas de la imaginación están listos para salir del cascarón para los espectadores. Esta es la presentación clásica de una Película de Disney que al menos una vez en la vida nos ha sucedido a cada uno de nosotros para asistir, y que acompaña a millones de niños. Pero, ¿qué está esperando detrás de ese castillo? Encantadores hechizos y chispas de magia? Absolutamente. ¿Princesas para salvar y príncipes azules para soñar? Absolutamente sí ¿Animales que hablan y una isla que no está allí? Todo esto y mucho más. Si observamos, sin embargo, que el castillo desde una perspectiva diferente, y si a mitad de camino a través de la atención por parte del precioso vestido el personaje principal, lo que motiva profundamente en sus elecciones y la dinámica que lo rodean, se puede notar las sombras oscuras, ocultas por las joyas espumoso y puestas de sol antinaturales, tan brillantes para cegar. Es precisamente en los tonos más sombríos que se centrarán los trabajos, analizando y profundizando escenas y películas temas de Disney, donde se pueden encontrar aspectos criminológicos y psicopatológicas, tratando así de conectar dos mundos tan lejos que un momento se cruzará, así como en una paleta de un pintor puede mezclar blanco y negro.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Grimaldi, Giuseppe. « Guardiani della frontiera : l’intermediazione informale nel ghetto agricolo Sud Europeo ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 30, no 64 (avril 2022) : 159–76. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880006410.

Texte intégral
Résumé :
Abstract Nel Sud Europa agricolo sono ormai realtà consolidata i cosiddetti ghetti, spazi di vita della componente migrante più fragile proveniente dal Sud globale e impiegata come forza lavoro bracciantile. Tali spazi vengono sovente inquadrati come confini della modernità occidentale, buchi neri in cui operano caporali che riproducono quelle che vengono definite come nuove schiavitù. In questo lavoro, partendo da una ricerca-azione svolta nel Sud Italia agricolo (Eboli), si propone di abbandonare una logica del confine e guardare alle modalità attraverso cui il ghetto diventa parte integrante del contesto più ampio, dei suoi modelli sociali, giuridici, economici. Situando l’etnografia sulle modalità attraverso cui l’intermediazione informale naviga queste strutture, il ghetto emerge come una frontiera, intesa non come confine ma come un avamposto che mostra gli effetti più violenti dei campi di forza che agiscono sulla riproduzione della presenza migrante.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Thèses sur le sujet "Lavoro nero"

1

NARDUCCI, FRANCESCA. « La sospensione dell'attività d'impresa in Italia : l'incontro tra l'azione punitiva e l'intervento cautelare dell'ordinamento per il ripristino del lavoro legale ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/43653.

Texte intégral
Résumé :
Muovendo dalla concezione del lavoro in Italia, nell'Unione Europea e nell'OIL, l'elaborato si propone di individuare le ragioni storico-giuridiche su cui si fonda un istituto "innovativo" quale è la sospensione dell'attività d'impresa;ne analizza l'evoluzione normativa e ne illustra la vigente disciplina, mettendo in risalto gli strumenti che l'ordinamento pone a suo presidio, nonchè le politiche di scelta legislativa ad esso sottese.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Paraciani, Rebecca <1991&gt. « Quando è grave lo sfruttamento lavorativo ? Un'analisi neo-istituzionalista sulla discrezionalità degli ispettori del lavoro ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9266/1/Paraciani_Tesi_2020.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Questo lavoro di tesi fa parte del filone di studi sullaStreet-level bureaucracy (SLB). Al centro dell’analisi, infatti, è posta la discrezionalità degli ispettori del lavoro nella gestione di irregolarità lavorative che si trovano in bilico tra le forme di sfruttamento lavorativo “grave”, ossia di rilevanza penale, e “non grave”. In quanto street-level bureaucrats, gli ispettori del lavoro hanno un ruolo-chiave nell’assegnazione di benefici o sanzioni, nel determinare la procedura e nel dare senso, attraverso le loro pratiche quotidiane, a norme, strumenti, regolamenti formali. Nel farlo, hanno a propria disposizione un certo quantitativo di discrezionalità. L'obiettivo è capire quando queste irregolarità sono etichettate come "gravi" dagli ispettori del lavoro, rispondendo alle seguenti domande: a) quali pressioni istituzionali agiscono nel campo organizzativo dei controlli di lavoro o con quali conseguenze?; b) Come si manifesta la discrezionalità degli ispettori del lavoro nei loro interventi e quali conseguenze ha nel determinare la gravità dei casi da gestire?; c) Perché simili irregolarità lavorative vengono processate in modo diverso? Attraverso 9 mesi di osservazione dei partecipanti in una sede locale dell'Ispettorato nazionale del lavoro e 30 interviste con la tecnica della vignetta in Italia e nei Paesi Bassi, si di capire come gli ispettori del lavoro utilizzano il loro potere discrezionale nel campo organizzativo del controllo nei luoghi di lavoro.
This thesis is part of the strand of studies on street-level bureaucracy (SLB). The focus of the research is on labour inspectors’ discretion managing labour exploitation cases. The goal is to understand when work irregularities are labelled as “labour exploitation” by labour inspectors, adapting law and formal rule to specific cases. The purpose of the research is to answer the following questions: a) which institutional pressures influence the organizational field of workplace controls and with what consequences?; b) how is labour inspectors’ discretion manifested in their everyday practices? Does it have consequences in determining the severity of cases to be managed?; c) Why similar irregularities are processed in a different way? Through 9 months of participant observation in a local office of the National Labour Inspectorate and 30 interviews with vignette technique in Italy and in The Netherlands, we try to understand how labor inspectors use their discretionary power within the organizational field of the workplace control.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

ORRIA, BRIGIDA. « MORAL ECONOMY OF NEO-RURALITY BETWEEN URBAN AND INNER AREAS. ALTERNATIVE AGRO-FOOD MARKETS IN CAMPANIA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/580481.

Texte intégral
Résumé :
Moving back to the land is, from different perspectives, a fascinating topic that has been on stage since the sixties. Since then, new forms of rurality have become an upcoming phenomenon on the media, still today we often hear of unexpected success of rural entrepreneurs who reinvented their life, they represent their triumph as reaction to market failure and city-life depression. From a sociological point of view, it is an exciting counter-cultural subject. How to study neo-rurality nowadays? Speaking in contemporary terms, we can talk about changes in rurality, taking Rural Social Innovation as our approach. As we’ll see, social innovation is as appropriate as ambiguous when it comes to the research implementation, lacking in the specificity of the definition. Therefore, I decided to integrate the conceptual framework with two more solid theoretical approaches: social capital and moral market, which may analytically help understand and investigate the topic. From that, a research question rises, followed by an intense fieldwork. Let’s go step by step, starting by introducing the study. a) The topic: Neo-rurality In the first chapter I explain the topic. Rurality studies connect different disciplines: sociology (marginality, mobility, market dynamics); geography (distance and periphery); policies and normative discourse (inner areas and rurality). ‘Back-to-the-land’ generally refers to the adoption of agriculture as a full-time vocation by people who have come from non-agricultural lifestyles or education. Originated in the 1960s, it situates back-to-the-landers as part of broader counterculture practices (Belasco, 2006). The back-to-the-land movement of the 1960s and 70s is often framed in relation to general cultural currents that encouraged “dropping out” of mainstream society in search of alternatives. “Multiplying fivefold between 1965 and 1970” writes Belasco (1989: 76) of communal back-to-the-land projects, “3,500 or so country communes put the counterculture into group practice”. During the 1970s, the “protestant neo-ruralism” (neoruralismo protestatario, Merlo, 2006) conceives rural areas as the place where an alternative way of life can be experienced through the creation of an alternative agricultural production process. That approach refuses completely the Green Revolution (GR) paradigm (Shiva, 2016). Later, the development of alternative agricultural production was embedded in the agro-ecological paradigm, then absorbed by the global industrial system through the creation of organic certifications. Such a process of integration has developed a new critical reflection on food production and market relations. Neo-rurality is the frame that collects different approaches which are changing rural areas on different levels. It calls for attention to the relation between environmental issues, rural crisis and territorial issues (Ferraresi, 2013). Neo-rural farmers try a new model that is economically, socially and environmentally sustainable, protects biodiversity and promotes local quality food. In fact, production of quality food is key for the activation of practices and community relationships within the horizon of agro-ecological values. In Italy, pioneers of the alternative movements came from different backgrounds: the radical left, the ecologist movement and the anti-conformist or alternative movements. Also, a pioneering phase was characterized by a multiplicity of regional-level and often unconnected initiatives (Fonte, Cucchi, 2015). Ferraresi (2013) describes ‘Neo-rurality’ as a new, social and complex economy. Born partly in response to expansion of industrial food and partly due to the survival of some systems that resisted to conversion, we see emerging new or resurgent forms of production, trade and consumption, latterly conceptualised by academics as ‘Alternative Agro-Food Networks’ (AAFNs) or ‘Alternative Food Networks’ (AFNs). Movements become key players in the definition of new market places (Friedmann, 2005). Food movements act as an engine of awareness in consumption, and address issues that are core for social and media consensus, for instance health, environment, quality of life (Goodman, 1999), and also social justice and fair trade (Elzen et al., 2010). A second important effect of AAFNs is the empowerment of consumers, a leverage on citizenship action for the transformation of consumption behaviours into political action (Goodman, DuPuis, 2002). Exponents of neo-rural economy, as part of AAFNs, have promoted participation in alternative infrastructures contrasting the conventional market system, developing specific organisational forms, negotiating new forms of collaborative economy (Kostakis, Bauwens, 2014). They thus blur the distinction between public sphere and private sphere (Tormey, 2007). The AAFNs, as shown in the article by Murano and Forno (2017), has three main drivers shaping the form of development of this type of collective action: 1. Greater citizen awareness around economic, social and environmental sustainability issues; 2. The loss of purchasing power within important portions of the middle class, due to the increasing unemployment rates following the recession which started in 2007-2008; 3. General loss of meaning, due to the consumerism and the depletion of social relations, along with the decoupling of GDP growth and happiness (as suggested by the paradox Easterlin, 1974), people’s search for a meaning in their life (Castells, Caraça, Cardoso, 2012) which seems to have been lost in a consumer society threatened by an economic, environmental and social crisis (D’Alisa et al., 2015). Tradition of local governance studies focuses on central areas, hi-tech districts, city-regions, overlooking the role of less industrialized areas, that actually represent two thirds of Italy. Northern Italy has been considered as a cluster of industrial development. Given current globalization forces, taking for granted recent government interest in undeveloped areas, inner areas have a stake in getting involved in wider market dynamics and renewed resources. An important contribution to the EU debate on territorial marginalisation has been provided by the Italian government’s innovative approach to ‘Inner Areas’ (DPS, 2014). The government mapped all municipalities and categorized them according to their degree of remoteness from services, consistently with criteria that the debate on Foundational Economy indicates as key factors of spatial (in)justice. The emerging picture offers a polycentric connotation of the Italian territory. The geography of the inner peripheries includes mountain and coastal areas, as well as hilly and lowland areas, but provides no conclusive evidence to establish correlations between morphological conditions and degree of remoteness. The second chapter is dedicated to theoretical approaches: Rural Social Innovation, Social Capital and Sociology of Markets. b) Rural Social Innovation The neo-rurality phenomenon is strictly connected to Rural Social Innovation. Social innovation is a term on everyone’s lips, indicating change and development, including social effects. Social Innovation is not specifically mentioned in literature on regional development, but in the more nuanced models we find that most important features are trust among actors, informal ties and untraded interdependencies between actors, which are key factors determining positive differentials in economic performance. Rural Social Innovation is helpfully used in many studies (Bock, 2012). Still, even though it is currently a very relevant phenomenon, Social Innovation itself is a critic concept, it is both one of the most common and ant the most unclear concepts nowadays. Because of its credits to local development, social networks and economic outcomes, I decided to use two more analytical sociological concepts to understand the phenomenon: social capital and sociology of markets. c) Social Capital Individuals generally pursue major life events—marriage, occupational choice—as part of a social network or group. As an exemplum, engaging in the creation of a new firm is generally done in a network of social relationships (Aldrich, 2005; Reynolds, 1991; Thornton, 1999); in that sense entrepreneurship can be considered a social phenomenon, rather than solely one of individual career choice. Social capital is a conscious use of embeddedness, the use of relations and resources for a purpose. According to Coleman (1988), social capital is defined by its function. It is not a single entity but a variety of different entities, with two elements in common: they all consist of some aspects of social structures, and they facilitate certain actions of actors within the structure. Coleman refers to the social structure that enables access to resources. Additionally, we can also recall Bourdieu, who sees social capital as the aggregate of actual or potential resources which are linked to possession of a durable network of more or less institutionalized relationships of mutual acquaintance or recognition. And Putnam pointing at three components: moral obligation and norms; social values (trust); and social networks (voluntary association). d) Sociology of Markets The structure of markets can be reduced to its minimal components, that are a buyer and two sellers which compete according to some defined rules (Aspers, 2006b). Relations among actors can be of exchange, as between buyers and sellers, or of competition, as between producers. In the structure of markets, people also mobilize beliefs, ethics, values and views of the common good to talk about the effects of market processes (Boltanski, Thevenot, 2006). As pointed in the recent book published by Granovetter “Society and Economy” (2017:28) The fact that people seek simultaneously economic and non-economic goals is an unprecedented challenge for that economic analysis that focuses only on one of the two horns, as for sociology that focuses only on the other. Current theories of action in social sciences offer little knowledge of how individuals mix these goals. We can therefore recall Zelizer (2007) highlighting that economists and sociologists face a common presumption: the twinned stories of separate spheres and hostile worlds. Separate spheres indicate a distinction between two arenas, one for rational economic activity, a sphere of calculation and efficiency, and one for personal relations, a sphere of sentiment and solidarity. The companion doctrine of hostile worlds affirms that contact between the spheres generates contamination and disorder: economic rationality degrades intimacy, and close relationships obstruct efficiency. Moral economy is based on this attack on the common presumption. According to these considerations on ways that shape relationships and market, the main question that rises is: “Are values and social relationship separate from the market?”. e) The Research During my PhD studies I worked on an answer to this question. In the third chapter I present the case of alternative agro-food movements and neo-rurality in urban and inner areas in the region of Campania (southern Italy). The study is based on qualitative research design, composed of fieldwork and interviews, undertaken in Campania during 2014-2016, where inner and central areas are the scenery of innovative development processes, founded on structural and territorial resources, as well as on individual and social capitals. Here I present you with a quote from an Italian journalist, Alessandro Leogrande, recalling the most important anthropologist of southern Italy, Ernesto Demartino: In a complex society, old elements and new elements continue to coexist, traits of modernity and traits of archaisms, pre-Christian segments and post-Christian segments, or entirely de-Christianised ones. It seems to me that the [Italian] South of these years, precisely in the light of a Demartino’s analysis, fully returns the overlapping of these various layers. (Leogrande, 2016) I wish you a pleasant journey throughout my pages, at the discovery of neo-rural dynamics in southern Italy, a special place for meeting contradictions, traces of ancient and futuristic art, holy and desacralized behaviours, traditional and innovative practices.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

ARISI, CLAUDIA. « THE POLITICAL ORGANISATION OF BUSINESS AND WELFARE STATE RESTRUCTURING : HOW ASSOCIATIONAL FACTORS SHAPE EMPLOYERS' COOPERATION FOR SOCIAL POLICY DEVELOPMENT ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/208343.

Texte intégral
Résumé :
Given that business interests have assumed ever-growing importance in welfare state restructuring, and that welfare programmes impose significant costs on firms, when and how can employers decide to actively support the development of contemporary social policy? This thesis shows that specific types of business interest organisation can favour the cooperation of employers for the establishment of new social welfare legislation by mediating between their heterogeneous economic interests and the political target structure, and by governing their collective political mobilisation. Drawing on theories of collective action and neo-corporatist models, the thesis elaborates an original typological framework and assesses it through an historical cross-national study of the role of organised business in the Austrian and Italian severance pay reforms (1990s-2000s). Detail process-tracing and systematic cross-case comparison are used to reconstruct and analyse what motivated and enabled the Austrian business community, but not the Italian one, to decisively promote the use of severance payments for the expansion of supplementary pension funds. Empirically, the thesis finds that differences in the institutional set-up of the national organisation of business interests have shaped divergent governance roles of business in the two countries by making for different organisational capacities of interest coordination and unification on the one hand, and of bargained interest accommodation, on the other. In particular, highly inclusive and cohesive organisational forms of interest representation, like the Austrian ones, have allowed employers’ representatives to contain intra-class interest conflicts and deliver unitary, politically manageable and moderate social policy demands. Moreover, rather stable participation in state regulation (in non-wage policy areas) and high sanction leverage vis-à-vis members have enabled organisational leaders to determine collective social policy goals and strategies quite independently from the short-term interests of employers, and to render organisational decisions binding also for members opposing resistance. In closing, the thesis provides evidence that, even in presence of appropriate institutional arrangements, a remarkable responsibility for building business support for social welfare initiatives rests on the government. Since the latter can bias the contingent conditions of political influence, it can dampen organisations’ cooperative efforts whenever it opts for clientelistic dynamics of policy formation instead of backing the construction of cross-class reform coalitions.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Rodrígez, Chávez Irma Mariel, et Anaya Nelly Ramírez. « Evación fiscal en México causada por el comercio informal y el lavado de dinero ». Tesis de Licenciatura, 2014. http://hdl.handle.net/20.500.11799/21838.

Texte intégral
Résumé :
El presente trabajo delimita como objeto de la investigación, el examen de las manifestaciones de elusión de las obligaciones tributarias, que dan como resultado el total o parcial evasión del tributo; analizar cuáles son las causas de la evasión, entre ellas las de tipo económico en general, de política tributaria, de tipo psico-sociologicas que influyen en la personalidad del contribuyente y en especial del mexicano en su tendencia a evadir sus obligaciones fiscales. Por lo que se propone un cambio de trascendencia tal que renueve una moral publica y avance en una filosofía de convicción especial en el cumplimiento de las obligaciones fiscales; cambio que inicie en los programas oficiales de educación, para inducir en las nuevas generaciones, como una obligación ciudadana , los mas elementales conocimientos en la materia tributaria y la importancia del pago de impuestos para cubrir el gasto publico, que describa la importancia del gasto social y en esta actitud de proponer con elementos firmes y concretos, un cambio en la sociedad y el estado, partiendo de la propuesta ya señalada, de fomentar en la conciencia del educando, la importancia en el pago oportuno y correcto de los impuestos y su repercusión en las finanzas publicas y con ello en la prestación de servicios.Ya sea por separado y fuera de los programas oficiales, corresponde al gobierno y sociedad: proponer, fomentar y encausar programas especiales en el mismo sentido, procurando su difusión en el medio escolar y hacia la sociedad en general, aprovechando el convencimiento en círculos; con la idea de que el mexicano en general de todos los niveles sociales, considere que llego el momento de cumplir y pagar impuestos porque la nación lo necesita. Para ello es necesario conocer primero, que son las contribuciones, para que y a quienes sirven. Pues muchos no lo saben, y caen en el error de no pagarlas cuando deben de hacerlo, como las personas que forman parte del comercio informal y en la actualidad es un sector muy grande y difícil de combatir, pero no imposible. También existe otro sector como lo es el Lavado de Dinero que es también muy grande, que saben que se deben de pagar las contribuciones por cualquier actividad que realicen y no lo hacen, provocando la evasión fiscal que afecta mucho a la economía del país.Por lo anterior es necesario que se cree conciencia en las personas de estos sectores y por que no desde los niños del sistema educativo básico hasta las demás personas de cualquier edad para que conozcan y tengan la noción del gran problema en que vive México., empezando a buscar y realizar posibles soluciones que ayuden a detener o disminuir este gran fenómeno “la evasión fiscal”, que como ya es mencionado es muy grande y afecta demasiado la estabilidad del país en muchos sectores. Para aquella parte de la población y en forma especial dirigido a los que participan en la economía formal e informal y al fraude o lavado de dinero, sugerir campañas masivas de fortalecimiento de la identidad e involucrarlos en lo que se refiere al cumplimiento sencillo de las obligaciones fiscales, que se busque por una parte impulsar el pago espontaneo de los impuestos y por otra, la disminuir la acción deliberada de evadir, por lo que podemos hablar de la siguiente hipótesis o tema central.¿Es posible controlar fiscalmente a ala economía informal y al fraude o lavado de dinero? Se propone extender la campaña de concientización antes mencionada para hacerla llegar a los participantes se estos sectores de la economía; manejar un nuevo diseño de colaboración administrativa de las tres entidades que constituyen el sujeto activo de la relación jurídico-tributaria, procurando un acercamiento con los agentes activos y lideres de estos sectores de la economía; levantar en forma definitiva desde el inicio de un nuevo sexenio, un padrón municipal, estatal y nacional de contribuyentes realmente menores, a fin de registrarlos y diseñar un sistema sencillo y ágil de pago que no implique para estos contribuyentes otras obligaciones de tipo contable y de información a la autoridad; y tampoco tenga complicaciones en su administración y control. La idea es la de ampliar las bases de contribuyentes incluyendo precisamente a estos sectores, para así obtener resultados que beneficien a todo el país ofreciendo los mejores y necesarios servicios públicos. Y mediante esta investigación dar a conocer en que consiste este gran problema y tratar de buscar como hacer para que disminuya y así, ir formando y construyendo un México mucho más sano, justo y mejor en todo sentido.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Livres sur le sujet "Lavoro nero"

1

Buffa, Francesco. Lavoro nero. Torino : G. Giappichelli, 2008.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Italy. Parlamento. Camera dei deputati. Commissione XI (lavoro pubblico e privato). Lavoro nero minorile. Roma : Camera dei deputati, Segreteria generale, Ufficio pubblicazioni e informazione parlamentare, 1998.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Italy. Parlamento. Camera dei deputati. Commissione XI (lavoro pubblico e privato). Lavoro nero e minorile. Roma : Camera dei deputati, Segreteria generale, Ufficio pubblicazioni e informazione parlamentare, 1998.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Lucifora, Claudio. Economia sommersa e lavoro nero. Bologna : Mulino, 2003.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

nazionale, Associazione italiana degli economisti del lavoro Convegno. Il mercato del lavoro nero. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 2005.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Bianco, Giovanni. Il lavoro e le imprese in nero. Roma : Carocci, 2002.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Alberto, Tulumello, dir. Nero come il lavoro : Sommersi nell'ultima provincia d'Italia. Roma : XL, 2008.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Nero invisibile normale : Lavoro migrante e caporalato in Capitanata. Foggia : Edizioni del Rosone, 2008.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Curci, Sara. Nero invisibile normale : Lavoro migrante e caporalato in Capitanata. Foggia : Edizioni del Rosone, 2008.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Genovesi, Alessandro. Lavoro nero e qualità dello sviluppo : Analisi e proposte. Roma : Ediesse, 2004.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Chapitres de livres sur le sujet "Lavoro nero"

1

Curceanu, Catalina Oana. « L’antimateria e gli acceleratori al lavoro sul corpo umano ». Dans Dai buchi neri all’adroterapia, 133–43. Milano : Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5241-3_16.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Perulli, Adalberto. « Il diritto del lavoro tra libertà, riconoscimento e non-dominio ». Dans Studi e saggi, 101–23. Florence : Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.08.

Texte intégral
Résumé :
The essay deals with the issue of freedom in labor law through dialogue with two currents of philosophical-political thought: neo-republicanism and the neo-Hegelian theory of social freedom. After the critique of neoliberal economic thought, labor law can draw on these two currents of political philosophy to consolidate, from an evolutionary point of view, its own value paradigm and to identify a new regulatory project that lives up to the challenge of neo-modernity. The ideas of freedom as non-domination and as social freedom, unlike the classical liberal concept of negative freedom, converge in the construction of social rights, such as codetermination, around which to found a new course of labor law.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Caruso, Bruno, et Loredana Zappalà. « Un diritto del lavoro ‘tridimensionale’ : valori e tecniche di fronte ai mutamenti dei luoghi di lavoro ». Dans Studi e saggi, 29–79. Florence : Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.06.

Texte intégral
Résumé :
The essay analyses the changes in labour law by examining working places’ modifications induced by the most meaningful driver: technology. In this perspective, the authors point out three macro scenarios. The first relates to industry 4.0 and to the notion of “cognitive enterprise”. This could, or should, act as a magnet model considering its social and organizational positive consequences. The second is the traditional work organization re-considered in the light of new technologies’ impact; it generates a kind of neo digital Fordism, as does the Amazon model in the logistic sector. The third scenario is linked to the rise of the gig economic, with its “workers on tap” (i.e. the platform economy with the algorithm as a boss). These different scenarios, even if characterised by blurred borders, imply the need to think of Labour law differently than in the past. Beyond its traditional protective function, there should be a promotional one, aimed at developing capabilities and positive liberties of the person in the workplace. In the face of this three-fold dimension of the workplaces and of the expansion of Labour law functions, it is also necessary to rethink its techniques and principles. In that sense, the authors propose a different regulatory perspective: no more rigid and uniform rules, as happened in the “short century”, but a regulation made by differentiation, adaptations, extensions, dilutions. With a unifying value: the reference to the individual, to her/his life project, and ultimately to her/his dignity.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Ballestrero, Maria Vittoria. « Conversando con Luigi Mariucci a proposito di flessibilità del lavoro ». Dans Dialoghi con Luigi Mariucci. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-665-7/002.

Texte intégral
Résumé :
In this essay the author runs through the writings in which Luigi Mariucci focuses on the problem of work flexibility. Starting from the distinction between good flexibility that should be regulated and bad flexibility that should be countered, Mariucci critically analyses the labour law reforms of the 2000s with particular regard to the Monti-Fornero Act of 2012 and the so-called “Jobs Act” of 2015. In his latest writings, Mariucci questions the possibility that the crisis of neo-liberalism can lead to a new enhancement of job stability.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Actes de conférences sur le sujet "Lavoro nero"

1

Maccarrone, Maria. « Una città nomade e multidimensionale : il caso della reale Aci ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7973.

Texte intégral
Résumé :
Viviamo strani giorni, tempi di rapide accelerazioni, cambiamenti sociali e trasformazioni ambientali stressanti, che richiedono soluzioni contenitive e culturali improcrastinabili. Poniamo il caso di Acireale, città insulare di circa 50.000 abitanti, posta lungo la costa orientale sicula, stretta fra l’azzurra ionia marina, il nero del Vulcano Etna e il sempreverde degli agrumi. Il paesaggio dell’Aci trattiene geomorfologie e memorie antiche. Ricomporne le alterne vicende significa riflettere sulle “reali” specificità di una città siciliana per la quale è esistita un’articolata continuità storica di frequentazione in una porzione ampia di suolo vulcanico denominato Timpa. Nel corso dei secoli, le comunità hanno identificato in questo unico complesso lavico un salubre avamposto su cui migrare, tendenzialmente da Sud a Nord, fino a stanziarsi sul pianoro su cui sorge la città di Acireale. In età recente, la maggior crescita edilizia ha consumato pregevoli parti di terreno agricolo, inducendo uno sprawl urbano verso l’entroterra ed esponendo la Timpa a grandi rischi generati dalla progressiva assenza di organici interventi d’assetto territoriale. Questo contesto storico e paesaggistico aspetta d’essere attraversato, curato e valorizzato per ricomporre di quei valori percettivi che giacciono latenti nella memoria collettiva. La riqualificazione della Timpa può essere il tema per l’infrastrutturazione geografica con cui ri-connettere le inevitabili istanze di trasformazione urbana all’improrogabile sviluppo sostenibile del territorio acese. We live in strange days, periods of rapid acceleration, with stressful social changes and environmental changes, which require cultural solutions. Take the case of Acireale, city of about 50.000 inhabitants, located along the eastern coast of Sicily, between the Ionio sea, Mount Etna and evergreen citrus. The landscape of Aci holds geomorfologie and ancient memories. Over the centuries, communities have identified in this unique building of lava a place healthy where migrate, from South to North. In recent years, the growth of buildings has consumed valuable pieces of agricultural land, causing urban sprawl inland and exposing the Timpa large risks generated by the progressive absence of organic interventions of regional planning. This historical context and landscape is waiting to be crossed, edited and enhanced. The project of the Timpa may be the theme for re-connect the inevitable instances of urban transformation at the sustainable development of the territory.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie