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1

Pellizzari, Giuseppe. « Il lavoro dell'adolescenza e il lavoro con l'adolescente ». RICERCA PSICOANALITICA, no 1 (mars 2011) : 109–21. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-001008.

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Résumé :
Il concetto di "lavoro" č implicito in tutta l'opera di Freud. Designa una attivitŕ di mediazione e di lotta con un oggetto, interno e/o esterno, che ostacola il soggetto imponendo una trasformazione. Il modello naturale di tale lavoro č l'adolescenza come processo di riorganizzazione psichica rivoluzionaria che implica uno sforzo creativo considerevole per ridefinire l'identitŕ del soggetto. La societŕ in cui viviamo tende a banalizzare questo compito favorendo la scarica eccitatoria immediata a scapito della creativitŕ che comporta il tempo. Il lavoro terapeutico con gli adolescenti consiste nel riattivare la drammaticitŕ della loro crisi piuttosto che reprimerla in modo rassicurante. Ciň implica la fiducia nelle nascenti capacitŕ creative dell'adolescente e nello stesso tempo la sospensione del proprio "supposto sapere" al fine di riconquistarlo insieme nella costruzione di un comune spazio di lavoro. Due esempi clinici esemplificano questo processo.
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des Plantes, B. G. Ziedses. « Il lavoro creativo è privilegio degli esperti ? » Rivista di Neuroradiologia 1, no 1 (avril 1988) : 9–16. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100103.

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3

Bentivogli, Marco. « Fiducia nel lavoro ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 113 (juillet 2022) : 145–65. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113007.

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Résumé :
In "Laudato Sii" Papa Francesco afferma con grande forza che il lavoro digni-toso è quello "libero, creativo, partecipativo e solidale". Il presente saggio mostra quali caratteristiche deve assumere il lavoro e quali modalità organizzative sono più adatte alla sua promozione e valorizzazione nella prospettiva indicata dal Pontefice. In particolare, si individua nello smart working un modello in grado di favorire ed esaltare l'ingaggio cognitivo del lavoratore: fiducia, libertà, responsabi-lità e autonomia sono gli aspetti caratterizzanti del lavoro agile. Tale modello per-mette anche una migliore conciliazione dei tempi di vita e di cura della famiglia, una distribuzione più equilibrata dei carichi familiari e una maggiore partecipazio-ne delle donne al mercato del lavoro e alla vita civile e democratica. Il sindacato può essere un protagonista nel passaggio a forme organizzative in grado di valorizzare la centralità della persona: i capisaldi di una strategia orientata in questo senso sono la contrattazione territoriale e la formazione dei lavoratori.
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Palma, Anna, et Amanda Bruno Mello. « La scrittura e i linguaggi nel teatro di Dario Fo e Franca Rame ». Revista da Anpoll 1, no 50 (30 décembre 2019) : 110–18. http://dx.doi.org/10.18309/anp.v1i50.1341.

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Dario Fo e Franca Rame sono stati i teatrologhi italiani più riconosciuti della seconda metàdel Novecento, famosi per la loro arte popolare e impegnata, che intendeva far riflettere – e,di conseguenza, emancipare – attraverso la comicità. Questo lavoro pretende discorrere sulloro processo creativo e la conseguente scrittura dei testi teatrali, a partire principalmentedalla lettura della tesi di Maria Teresa Pizza, intitolata "Al Lavoro com Dario Fo e FrancaRame: Genesi e composizione dell’Opera Teatrale." Per il caso di Fo, la creazione risultaindissociabile dal ludico e dalla quotidianità, l'esperienza creativa è un continuum non solotemporale, ma anche spaziale e transmediale. Nel caso di Rame, invece, la creazione si basasu una particolare sensibilità al ritmo della scena e un’ottima capacità di improvvisazione,alla quale segue un lavoro continuo di rielaborazione e perfezionamento dell’opera, il qualeha dato origine non solo alle numerose pubblicazioni della coppia, ma anche ad un archivioon-line con oltre 5 milioni di documenti sulle loro opere, nel rispetto della molteplicità deilinguaggi coinvolti sia nella creazione che nella realizzazione di ogni loro testo.
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Morreale, Antonella, Anna Ruggirello, Giusi Daniela Ventimiglia et Leonarda Vultaggio. « Isomorfismo e controparadosso in "Shutter Island" : un modello di apprendimento creativo ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 36 (décembre 2012) : 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-036005.

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Résumé :
Questo articolo si propone di mostrare come l'apprendimento del modello sistemico relazionale possa realizzarsi in modo creativo attraverso la condivisione e la lettura critica di un film. In particolare, il lavoro si propone di analizzare il film "Shutter Island" mettendo in evidenza specifici aspetti che caratterizzano il processo terapeutico quali il controparadosso, l'isomorfismo, la reductio ad absurdum, il processo di reciproco adattamento (PRA). L'analisi di tali aspetti ha condotto le autrici a riflessioni sulla valenza etica del processo psicoterapeutico, inserito nell'ampio contesto delle complementarietŕ cibernetiche.
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Gatti, Patrizia. « Work Discussion, interdisciplinarità e formazione professionale ». MINORIGIUSTIZIA, no 1 (juillet 2021) : 151–62. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001016.

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Résumé :
partendo dai presupposti teorici e passando per la narrazione di un caso emblematico, vengono mostrate alcune funzioni del gruppo interdisciplinare. Il gruppo si ispira alla Work Discussion mantenendo inalterato il senso profondo dell'esperienza, ma al tempo stesso integrando nel suo assetto alcune differenze importanti. Nel confronto con i partecipanti non si trova la risposta immediata, né tanto meno l'esperto che offre la "ricetta" magica e risolutiva. Tollerare di non sapere e sostare nell'incertezza è alla base dell'"apprendere dall'esperienza", che consente a chi discute una situazione di lavoro di riattivare un pensiero creativo ed evolutivo, nutrito dal lavoro mentale del gruppo nel suo insieme. Il gruppo diventa così momento di formazione professionale continua nei termini di crescita di sensibilità, incremento di abilità e allargamento della conoscenza.
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Giusti, Nicoletta. « Corto circuiti tra produzione e consumo nell'editing delle collezioni di moda ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 116 (avril 2010) : 105–17. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116010.

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In questo articolo l'autrice intende mostrare come sia opportuno utilizzare il concetto beckeriano di editing per analizzare il processo creativo nella moda e come l'utilizzo di questo concetto come categoria euristica permetta di mettere in evidenza importanti circolaritŕ tra produzione e consumo. Attraverso l'analisi empirica del lavoro nel processo di concezione delle collezioni viene confermata l'impossibilitŕ di separare concettualmente produzione e consumo, organizzazione e mercato nell'industria della moda.
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8

Macaluso, Mercurio Albino. « L'uso della concentrazione nel lavoro sui sogni in psicoterapia della Gestalt ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (octobre 2011) : 35–44. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001004.

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Résumé :
Secondo gli autori di Teoria e pratica della terapia della Gestalt, il sogno č un atto creativo del sé, in cui le situazioni incompiute che tendono alla chiusura si manifestano attraverso il linguaggio pre-verbale delle immagini. Il sogno costituisce una risorsa essenziale per la terapia, in quanto via d'accesso privilegiata alla comprensione delle modalitŕ di contatto della persona e strumento potente per favorire una migliore integrazione dell'esperienza. Oltre ai classici metodi elaborati da Frederick Perls e da Isadore From, vi č un'ulteriore modalitŕ gestaltica di lavoro sui sogni, basata sulla tecnica della concentrazione, che troviamo menzionata nei testi fondanti della psicoterapia della Gestalt. L'articolo propone una rivalutazione di tale modalitŕ, stranamente caduta nell'oblio.
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Antonietti, Roberto, et Francesca Gambarotto. « I luoghi fertili per l'innovazione. uno studio sulla localizzazione delle start-up innovative in Italia ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 52–61. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003005.

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Lo start-up d'impresa è uno strumento fondamentale per trasformare la conoscenza in nuovi prodotti/servizi innovativi. In Italia da pochi anni si è intervenuti a sostegno della nascita di nuove imprese innovative ma poca rilevanza viene data alle caratteristiche ambientali che favoriscono questo processo creativo. In questo lavoro, utilizzando il registro delle start-up innovative di Unioncamere e i sistemi locali del lavoro di Istat, analizziamo la distribuzione territoriale delle start-up per capire quali sono i fattori che ne influenzano maggiormente la nascita e la localizzazione. Dall'analisi emerge che i centri urbani di dimensioni mediograndi grazie alla varietà della loro economia, alla presenza di attori cruciali come i centri universitari e gli incubatori e alla performance economica aperta verso mercati internazionali caratterizzano gli habitat più fertili per sostenere la nascita di start-up innovative.
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Berlincioni, Vanna, Maria Cristina Calzolari, Cinzia Carnevali, Ambra Cusin, Elena Fieschi Viscardi, Roberto Fiorentino, Sandra Maestro et al. « Boobiesrilla e il latte versato : l'infantile nella psicoanalisi di gruppo ». GRUPPI, no 1 (juillet 2022) : 127–35. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14028.

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Résumé :
Questo lavoro si ispira a un gruppo esperienziale e di ricerca che si basa su un nuovo metodo basato sulla combinazione di un lavoro analitico in-di gruppo (Bion, 1962; Foulkes, 1964; Anzieu, 1976; Lebovici, 1972; Lemoine, 1973; Kaës 1972 e 1993). Il gruppo permette, attraverso lo strumento dello psicodramma, di gestire i conflitti e creare un ambiente che faciliti l'emergere di diverse dimensioni dell'infantile, di produrre fantasie, suoni e immagini rappresentabili, oggetti creati dal gruppo e nel gruppo. In questo "gioco" analitico i ricordi e le immagini emergono dalla profondità dell'inconscio individuale e di gruppo, producendo narrazioni, simbolizzazioni e rielaborazioni inedite. Gli oggetti originali si trasformano in nuovi elementi, che abbiamo chiamato oggetti interni gruppali, attraverso un processo creativo che ha il potere di far emergere e mitigare non solo l'ansia del singolo ma del gruppo nel suo insieme.
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Perls, Fritz. « Resolution (La risoluzione) ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (avril 2013) : 93–98. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-002007.

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Résumé :
In questa rubrica viene presentato un articolo di Fritz Perls, che č stato pronunciato come discorso all'Ospedale Statale di Mendocino, in California, nel 1959. In questo saggio Perls cerca di condurci dal gioco degli opposti - centrale nel lavoro gestaltico - all'unitŕ della loro risoluzione, all'altra faccia della medaglia: l'unitŕ al posto della divisione. Perls parla della sua idea di creare in psicologia una "teoria unificata del campo", della "consapevolezza universale", del "punto zero dell'indifferenza", del Taosimo e, alla fine, del "conflitto creativo".
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Ferrazza, Daniela. « Street Level Evaluation : un approccio innovativo allo studio delle politiche sociali ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (mai 2010) : 75–95. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001005.

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La valutazione street level dei servizi sociali č un approccio particolare nello studio e nella valutazione dei servizi pubblici, che sta guadagnando sempre piů apprezzamento nelle comunitŕ professionali. Essa si basa sul presupposto che i burocrati street level, hanno un ruolo cruciale nella realizzazione di servizi sociali/progetti/politiche e stabilisce che tale ruolo, lungi dall'essere un ostacolo, č creativo e attivo. La formula della Street Level Evaluation comprende una tecnica di osservazione diretta, di un processo partecipativo di valutazione e una particolare attenzione per le strategie del professionista, in base al presupposto che le politiche sono qualcosa che la gente fa. Ci sono diversi fattori che siamo stati in grado di cogliere, grazie a questo approccio, e che riguardano essenzialmente quegli aspetti del lavoro sociale che non possono essere trovati nei documenti e nelle dichiarazioni. Prima di tutto, gli aspetti organizzativi per la divisione del lavoro informale che influenzano molto la qualitŕ del servizio. Inoltre, le strategie degli operatori sociali messe in atto per sostenere le richieste dei clienti evidenziano spesso l'uso di potere discrezionale da parte di tali lavoratori. Abbiamo considerato questa discrezionalitŕ come un "neutro" componente della politica e siamo stati in grado di chiarire come questo potrebbe contribuire a costruire un migliore disegno di valutazione.
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Margherita, Guelfo, Alexandre Patouillard, Federico Pone, Salvatore Rotondi et Loredana Vecchi. « Costruzioni di esperienze ludiche in Campi Psicotici ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 1 (juin 2021) : 13–30. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001002.

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Résumé :
Cosa succede se, in un Workshop esperienziale dentro un Seminario teorico, osiamo far convivere l'aspetto Simmetrico (Matte-Blanco, 1975) fusivo dell'essere insieme in quanto gruppo umano con l'aspetto Asimmetrico discernente del lavoro scientifico professionale? Se, attraverso un Setting basato sull'agito del gioco (Klein, 1932) e abbracciato in rêverie Bioniana, accettiamo di osservarci oscillare tra Unico e Molteplice, tra Intuizione e Interpretazione, tra il caos confusionale del protomentale continuo e lo strutturarsi di mito, identità, pensiero e senso discreti? Il risultato potrebbe essere un Workshop che scioglie le regole e logiche usuali in un gioco analitico creativo, capace di accettare il caos proprio in quanto materia ludica per eccellenza, un Workshop che non c'è dove poter oscillare tra Peter Pan e Capitan Uncino, sognatori e pensatori, gruppo e individui. L'articolo si propone di condividere l'esperienza di un Workshop così strutturato, realizzato ed esperito, anche con l'ausilio di materiale clinico, all'interno del Seminario Internazionale sul pensiero di Bion tenuto a Barcellona (2020). Gli autori intendono trasportare i lettori, con uno stile che mescola analogicamente diversi linguaggi, Campi e ambiti disciplinari, nel "manicomio" del gruppo Workshop colto nel suo tentativo di farsi gruppo capace di accettare, gestire e comprendere la sua confusione multilivello ("Io" nel "Noi", "Workshop" dentro "Seminario", Gruppo in oscillazione tra Adb e gruppo di lavoro) e sviluppare un'identità e ruolo propri all'interno del Seminario, dialogando magari con esso nell'apprendere a distinguerne la voce emergente dagli accadimenti e associazioni che attraversano sincronicamente tanto il gruppo Workshop che il Seminario stesso nel suo complesso. Con questo articolo gli autori si augurano di mostrare l'importanza fondamentale del riflettere sulla natura stessa di Workshop e Seminari in quanto Setting e sul come strutturarli per farne una parte coerente e propositiva tanto del lavoro di ricerca che dell'esperienza analitica in generale.
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Matteo Bottone, Diana Giromini et Federica Zancato. « Piccoli mondi di pongo. Manipolazione e passo uno nella scuola dell’infanzia ». IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 236–44. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.147.

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Un percorso sul cinema rivolto alle scuole dell’infanzia: un avvicinamento al linguaggio audiovisivo, un laboratorio creativo pratico e riflessioni sull’esperienza svolta. Lavorare e progettare con le scuole dell’infanzia ha l’obiettivo per le classi di ampliare la creatività e il lavoro di gruppo, ma è anche un modo per “toccare con mano” e sperimentare qualcosa di inusuale. La meraviglia che si nasconde in un semplice cartone animato, come si vede nel laboratorio “Natura di pongo” preso in analisi in questo saggio, svela ai bambini cosa si nasconde “dietro le quinte” dei loro personaggi animati preferiti e li aiuta ad analizzare l’ambiente naturale, le forme e i protagonisti. È anche un viaggio attraverso gli strumenti più antichi del precinema fino ai giorni nostri, scoprendo assieme quante delle primordiali tecniche di animazione sono attuali tutt’oggi, nell’era della computer grafica e del digitale.
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Raveggi, Patrizia. « Luciano Bianciardi e l’uva della collera ». Studia Polensia 9, no 1 (24 novembre 2020) : 175–84. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2020.09.01.08.

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Luciano Bianciardi pubblicò per testate diverse, negli anni tra il 1944 e il 1971, quasi mille articoli di natura estremamente varia, (elzeviri, rubrica delle lettere, critica televisiva, inchieste, cronache locali, pezzi sportivi), oltre ai suoi più noti romanzi e a opere di divulgazione storica dell’epopea risorgimentale: il tutto scritto nelle ore di riposo da quello che dal 1954 in avanti costituì il suo vero lavoro e fonte di reddito, un immane impegno traduttorio. Questo contributo individua nel percorso creativo dell’autore in parola, caratterizzato dalla tecnica del riuso di testi propri e altrui, da lui o tradotti o consultati per studio, una immagine balenatagli in mente durante il servizio militare, in guerra, sotto un bombardamento e da lui annotata poco a valle dell’evento in un suo Diario; tale immagine periodicamente riaffiora in altri scritti fino a fungere da conclusione del romanzo che lo avrebbe reso famoso.
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Metrangolo, Roberto. « Cambiamento e continuità. La Supervisione in psicoterapia psicoanalitica ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 2 (novembre 2021) : 123–40. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002009.

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La supervisione è un aspetto centrale nella complessa formazione in psicoterapia psicoanalitica e, in quanto tale, la riflessione su questo specifico tema interessa le istituzioni psicoanalitiche a più livelli. L'autore descrive alcuni problemi che l'area delle supervisioni, nella formazione in psicoterapia psicoanalitica, presenta in ragione dei cam-biamenti nelle norme che riguardano la specializzazione in psicotera-pia, nella popolazione di allievi e nelle forme di realizzazione dell'esperienze di tirocinio. Attraverso un dettagliato excursus si deli-neano aspetti di cambiamento e di continuità nel modo di intendere e di approcciare la supervisione. In particolare, viene sottolineata la ne-cessità di un "alleanza" degli attori della formazione, all'interno della Scuola di Specializzazione, che necessita di condizioni culturali, emo-tive e, più specificatamente, teorico-cliniche adatte ad uno scenario nuovo. Attraversando l'analisi del costrutto teorico di "alleanza di ap-prendimento" il lavoro delinea, da diverse prospettive, le condizioni di un processo formativo fertile e creativo che riguarda il campo delle supervisioni.
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Milanesi, Paolo. « La prospettiva teorico-clinica di George Downing e la concezione del soggetto come sistema vivente ». RICERCA PSICOANALITICA, no 1 (mars 2010) : 19–30. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-001003.

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L'Autore descrive inizialmente il lavoro clinico portato avanti negli anni da George Downing, ne esplicita i referenti teorici sottostanti, con particolare riferimento al concetto di "memoria procedurale" quale costrutto spiegativo della qualitŕ interattiva che caratterizza ogni relazione umana fin dai primi giorni di vita. In un secondo tempo prova ad inserire tale concezione all'interno di una prospettiva piů ampia che si colloca, da un punto di vista epistemico, nella teoria dei sistemi complessi dinamici e non lineari. La motivazione del sistema-soggetto, in quest'ottica, non č data dal tentativo di creare o mantenere i legami con l'oggetto, ma dal ricercare o riconquistare lo stato di "coerenza sistemica" in un processo creativo e continuo. Anche il concetto di "riconoscimento" viene rivisitato secondo questa prospettiva prendendo le mosse dalla descrizione che ne diede Hegel nella sua Fenomenologia dello spirito e nella descrizione del processo dell'autocoscienza. Si desume che l'esplicitazione dei referenti teorici impliciti dell'analista sia condizione sine qua non per dare vita, all'interno del processo analitico, ad un percorso che fondi la presenza ai propri stati interni e quindi a sé stesso del soggetto.
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Patrizia Galeri. « Training in the care of the common home : sustainable tourism as a driver for an integral ecology ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 21–35. http://dx.doi.org/10.36253/form-11329.

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The growing importance that the sustainability is experiencing, in relation to the territorial culture, highlights the need to educate people who will be able not only to guide territorial initiatives and resources, but also to create synergies among different subjects, increasing as a consequence the relational capital and diversifying sustainable touristic projects in order to respond to the characteristics of a fare development. Sustainable tourism and the education that lies at its basis are related to the interpretation of green economy current heuristic curves and outcomes, which offers the possibility of creating jobs and boosting innovative activities. Sustainable tourism, whose main features are here described and compared to other types of tourism, is strictly related to the topics and the issues concerning human development, being nowadays a powerful driver to increase placement. Formazione alla cura della casa comune: il turismo sostenibile come driver per un’ecologia integrale L’importanza sempre maggiore assunta dalla sostenibilità in riferimento alla cultura del territorio, evidenzia la necessità di formare persone capaci di orientare le iniziative e le risorse territoriali, di creare sinergie tra i molti soggetti, producendo un incremento del capitale relazionale e una diversificazione di progetti turistici sostenibili per rispondere alle esigenze di sviluppo equo e solidale. La prospettiva del turismo sostenibile e della sua formazione è connessa con un’interpretazione delle attuali curvature e risultanze euristiche della green economy, che offre possibilità per la creazione di lavoro, e di attività creativo-innovative. Il turismo sostenibile, di cui si offre una disamina dei contenuti e dei valori in parallelo ad altre forme di turismo, è in profonda sintonia con i temi e le prospettive dello sviluppo umano e rappresenta, oggi, uno straordinario driver per potenziare il placement.
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Santapaola, Daniele. « Bianca Maria d’Este, donna di cultura e modello di civiltà : l’epistola 19.01 di francesco filelfo ». Myrtia 37 (28 novembre 2022) : 161–68. http://dx.doi.org/10.6018/myrtia.534021.

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Bianca Maria, a lady of the Este family, was a woman of recognised wit and great intelligence who, thanks to her erudition, was able to make her way in a world dominated by the presence and interests of men, earning their esteem. This work examines one of the epistles that Francesco Filelfo, driven by his admiration, addressed to Bianca Maria, the only female figure who appears as addressee of his im-mense collection of letters, a detail that is certainly not irrelevant. Bianca Maria, dama de la familia Este, fue una mujer de reconocido ingenio y gran inteligencia, que, gracias a su erudición, supo abrirse camino en un mundo dominado por la presencia y los intereses de los hombres, ganándose su estima. En esta obra se examina una de las epístolas que Francesco Filelfo, empujado por la admiración por la cultura de la mujer, dirigió a Bianca Maria, la única figura femenina que aparece como destinataria de su inmenso epistolario, un pormenor ciertamente no irrelevante. L’instancabile estro creativo del Filelfo (25 luglio 1398 – 13 luglio 1481) e la sua spregiudicata capacità di soddisfare con le sue lodi il desiderio di gloria dei potenti non lo trattennero dal confrontarsi anche con il genere epico. In questo lavoro è stato preso in considerazione un breve passo tratto dalla Sphortias, il poema dedicato a Francesco Sforza (23 luglio 1401 – 8 marzo 1466), in cui viene presentata la descrizione di una tempesta, topos letterario proprio dell’epica. A partire da questo exemplum, si è cercato, dunque, di mettere in luce i meccanismi della costruzione narrativa dell’opera che, pur affondando le radici nel mare magnum della tradizione epica, sembrerebbe presentare, forse non invano, delle interessanti innovazioni.
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d'Ovidio, Marianna, et Giampaolo Nuvolati. « Mobilitŕ, classe creativa, popolazioni urbane ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 94 (avril 2011) : 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094005.

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Il presente contributo propone una riflessione teorico-metodologica sulla mobilitŕ di gruppi sociali emergenti a partire dalla lettura di alcuni dati concernenti l'aumento generalizzato degli spostamenti nel nostro paese. La mobilitŕ come esito e fonte di pratiche specifiche di vita riguarda, infatti, un numero crescente di persone e rappresenta un aspetto rilevante nella vita quotidiana di ciascuno. Ciň rende sempre piů necessario delineare, anche attraverso l'analisi sociologica, modelli interpretativi precisi, costruiti in base alle caratteristiche socio-economiche e culturali degli individui oltre che alle loro motivazioni agli spostamenti. La diffusione degli spostamenti quotidiani effettuati per ragioni diverse che per viaggi di lavoro o vacanza interessa vari tipi di popolazioni contribuendo peraltro a trasformare la mobilitŕ da esperienza eccezionale a momento di routine. Questa larga diffusione del fenomeno chiama in causa a maggior ragione proprio quei segmenti sociali che hanno fatto della mobilitŕ e della transitorietŕ residenziale i loro punti di forza nelle societŕ contemporanee. Tra questi troviamo sicuramente la cosiddettacostituita da soggetti altamente mobili e per i quali nell'articolo si cercherŕ di individuare le traiettorie possibili di mobilitŕ alla luce della concentrazione territoriale di forza lavoro e utenti riconducibili a determinati settori e servizi culturali.
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Ross, Andrew. « La nuova geografia del lavoro precario ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 115 (décembre 2009) : 95–214. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-115012.

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Résumé :
- Describing the emergence of a prized labor market in sectors that policymakers designate as the creative industries, the article considers several features of cognitive work and its sector policies. The second half of the article examines the case for a cross-class coalition of the sort proposed by the anti-precarity movement.
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Fasano, Gaetano. « ZOOMANJI : l'animazione creativa dei gruppi di lavoro diviene smart learning ». FOR - Rivista per la formazione, no 1 (juin 2021) : 22–27. http://dx.doi.org/10.3280/for2021-001004.

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Bobant, Charles. « Merleau-Ponty et l’art ». Chiasmi International 21 (2019) : 337–54. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20192131.

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Résumé :
Dans ce travail, nous tentons de démontrer que l’interrogation merleau-pontienne sur l’art s’ordonne selon trois mouvements spéculatifs distincts et successifs. Dans les années quarante, l’élaboration d’une phénoménologie de la perception conduit Merleau-Ponty à aborder l’art à partir de l’oeuvre d’art et du sujet percevant qui la reçoit, c’est-à-dire du spectateur. Au début des années cinquante, cette phénoménologie de l’oeuvre d’art et de la perception esthétique fait place à une philosophie de l’expression. Le point de départ du questionnement artistique change : il est, non plus le sens exprimé, mais l’acte expressif ou créateur. La signification de l’oeuvre d’art se voit dès lors ressaisie à partir du sens d’être de l’artiste : l’oeuvre est une réponse aux manques perceptifs de l’artiste. À la fin des années cinquante, le cheminement merleau-pontien connaît un tournant ontologique. Merleau-Ponty en vient à régresser en-deçà de l’artiste, vers l’Être même, lequel s’impose finalement comme le créateur véritable. La dernière philosophie de l’art merleau-pontienne prend dès lors les allures d’une traditionnelle philosophie de l’inspiration.In this work, we undertake to demonstrate that the merleau-pontian inquiry into art orders itself according to three distinct and successive speculative movements. In the 1940s, the elaboration of a phenomenology of perception led Merleau-Ponty to approach art starting from the work of art and the perceiving subject who receives it, the spectator. From the beginning of the 1950s, this phenomenology of the work of art and aesthetic perception gave way to a philosophy of expression. The point of departure for artistic questioning changes: it is no longer the meaning expressed, but the expressive or creative act. The signification of the work of art sees itself from this moment understood starting from the meaning of being for the artist: the work is a response to perceptive omissions (manques perceptifs) of the artist. At the end of the 1950s, the merleau-pontian progress of thought experiences an ontological turning. Merleau-Ponty wants to regress below the artist, toward Being itself, which imposes itself finally as the true creator. The last merleau-pontian philosophy of art takes from this moment the aspects of a traditional philosophy of inspiration.In questo lavoro cerchiamo di mostrare come l’interrogazione merleau-pontiana attorno all’arte si dispieghi secondo tre movimenti speculativi distinti e successivi. Negli anni Quaranta l’elaborazione di una fenomenologia della percezione porta Merleau-Ponty a esaminare l’arte a partire dall’opera e dal soggetto percipiente che la fruisce, ossia dallo spettatore. All’inizio degli anni Cinquanta, tale fenomenologia dell’opera d’arte e della percezione estetica cede il passo a una filosofia dell’espressione. Il punto di partenza dell’interrogazione artistica cambia: non è più il senso espresso, ma l’atto espressivo o creativo. Il significato dell’opera d’arte è quindi ricompreso a partire dal senso d’essere dell’artista: l’opera è una risposta alle lacune percettive dell’artista. Alla fine degli anni Cinquanta assistiamo a una svolta ontologica nell’itinerario merleau-pontiano. La ricerca di Merleau-Ponty ci conduce al di qua dell’artista, verso l’Essere stesso, che s’impone infine come l’autentico creatore. L’ultima filosofia dell’arte merleau-pontiana assume i contorni di una tradizionale filosofia dell’ispirazione.
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Di Dio, Tommaso. « lavoro per un'antologia ». Polisemie 3 (22 mai 2022) : 23–40. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v3.822.

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Résumé :
It is almost expected for an anthology of contemporary poetry to adapt to certain assumptions, which editors seem to repeat almost inadvertently, such as the distinction of poets by generations or the creation of individual sections opened by the authors’ biographies. Yet, several considerations on the contemporary historical setting and on how this influences the landscape of contemporary poetry (e.g., the pervasiveness of web connections that leads to a sort of widespread and multimedial textuality, while the printed book surprisingly maintains a certain specific relevance, as well as the development of the genre of scientific studies towards fiction, opening new ways for authors to explore) invite us to look for a different approach. The essay analyses the formal principles of some of the most important Italian poetic anthologies published during the last fifty years in order to propose a new form of anthology, which spans from a theatrical dimension (a few selected authors on the poetic scene) to the idea of the anthology as landscape (an ecosystem of a variety of authors, constantly remoulded by the interaction with new poetic writing). The essay will highlight both the advantages and the risks inherent to this approach. Un'antologia della poesia contemporanea sembra doversi adeguare ad alcuni assunti, ripetuti quasi inavvertitamente, come per esempio la distinzione dei poeti per generazioni oppure la loro scansione per biografie. Eppure, una molteplicità di considerazioni sulla situazione storica contemporanea e su come essa influenzi il panorama della poesia (per esempio la pervasività delle connessioni informatiche che conduce ad una sorta di testualità diffusa e multimediale, la contemporanea sorprendente permanenza del formato libro, ma anche lo sviluppo finzionale del genere saggistico che suggerisce nuove vie autoriali agli studi) invita ad immaginare un diverso approccio. Discutendo i principi formali di alcune delle principali antologie degli ultimi cinquant'anni, si arriva a ipotizzare una nuova forma: da un'idea teatrale dell'antologia (pochi selezionati autori sulla scena poetica), ad un'idea paesaggistica (una varietà di autori nel divenire degli scritti di poesia). Il saggio ne sottolineerà vantaggi e rischi.
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Chicchi, Federico, Marco Savioli et Mauro Turrini. « Soggettività intermittenti. Un'inchiesta sulla scomposizione del lavoro nell'ambito delle industrie creative ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 133 (février 2014) : 42–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2014-133003.

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Sperotti, Francesca. « Green economy e mercato del lavoro ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (mars 2012) : 13–27. http://dx.doi.org/10.3280/pri2011-002002.

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Résumé :
The transition towards a low-carbon economy is deeply influencing current and future labour markets in terms of employment, jobs profiles and skills. With respect to the workforce, this change does not directly imply the creation of new jobs and specific skills, but rather the "greening of existing jobs" and the upskilling of their existing skills-portfolio. As a consequence, the matching of skills to jobs has become a strategic priority in most countries. As an answer to this challenge, education, training and retraining can be considered as the powerful levers to enable all workers to benefit from the new job opportunities offered by the green economy.
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Algini, Maria Luisa. « "Urtati nel buio" ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 2 (novembre 2020) : 99–113. http://dx.doi.org/10.3280/psp2020-002006.

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Résumé :
Il lavoro sviluppa l'idea che quanto stiamo sperimentando nel tem-po del Covid e ci ha messi in crisi come persone e come analisti, ci co-stringa ad aprire nuovi sguardi sulla clinica e sulla teoria, e ad approfondire il senso della relazione analitica e degli strumenti che usiamo. Le dinamiche imposte dalla pandemia hanno fatto intuire che la qualità del lavoro psicoanalitico si amplia, si rafforza, prende nuovo senso, se siamo capaci di non rimuovere il sentimento di precarietà sperimentato, facendo nostra l'idea che le svolte creative nella storia della psicoanali-si sono nate proprio da tempi drammatici.
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La Rosa, Michele, et Cinzia Tafuro. « Trasformazioni del lavoro e nuovi valori del lavoro. Problemi aperti per gli inserimenti lavorativi delle fasce svantaggiate ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (août 2009) : 9–45. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2009-002002.

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Résumé :
- nowadays, any person involved in work inclusion of disadvantaged individuals feels the need to conceptualize the recent changes in work environments. The latest efforts of scholars and professionals have been, on the one hand, to design for disadvantaged persons schemes of direct access to the labour market, and on the other, to go beyond the concept of employability and reassess other work dimensions. There are no alternative words for defining "reintegration", but in light of the theories and good practices on capacitation, one understands that the responsibility of exclusion is not individual, but collective. This collective responsibility involves: processes of inclusion, recognition of different identities, citizenship and dignity, protection and hospitality. The keyword might be "knowledge", or creating culture through collaboration. The authors outline the development of work environments - from Fordism to post-Fordism - in order to highlight the features of current working conditions, the risks of social vulnerability, and the ongoing social transformations. Finally, they distinguish emerging disadvantaged people from traditionally disadvantaged persons, and raise open questions such as: what action and collaboration should be put into place for work inclusion of disadvantaged people? What are the necessary conditions for employment policies for disadvantaged individuals?Keywords: flexibility, job insecurity, social vulnerability, work integration, inclusion, capacitation, collective responsibility.Parole Chiave: flessibilitŕ, precarietŕ, vulnerabilitŕ sociale, reinserimento sociolavorativo, inclusione, capacitazione, responsabilitŕ collettiva.
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Bianchini, Barbara. « La teoria del campo analitico e la psicoterapia psicoanalitica con la coppia ». INTERAZIONI, no 2 (novembre 2021) : 102–19. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-002007.

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Résumé :
In questo contributo cerco di evidenziare come il modello del campo analitico, svilup¬pato da Ferro e dalla scuola di Pavia, possa essere significativo e fecondo anche per la psi¬coterapia psicoanalitica con le coppie, proprio perché può promuovere lo sviluppo degli strumenti per pensare insieme, con lo scopo di trasformare stati protoemotivi e protosenso¬riali in qualcosa di più comprensibile, e può sviluppare la creazione di nuove narrazioni cocostruite tra i partner e l'analista. Diventa così necessario un lavoro sul "luogo" dove pensare i pensieri, sul contenitore pri-ma che sul contenuto, lavoro che assume una valenza intrinsecamente estetica. L'analista, anch'egli luogo del campo, garantisce e salvaguarda il setting e partecipa all'attività creativa riorientando la percezione e il senso della relazione.
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D'Andrea, Rita. « Sulla traccia di "Che cosa significa pensare?" ». RIVISTA ITALIANA DI GRUPPOANALISI, no 1 (juillet 2010) : 191–217. http://dx.doi.org/10.3280/rig2010-001010.

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Résumé :
Il richiamo al lavoro di Heidegger, fin dal titolo, č l'inevitabile punto di partenza per una riflessione sulla ricorsivitŕ tra la capacitŕ di ciascun individuo di andare oltre la rituale "autoriorganizzazione" del proprio rapporto con il mondo esterno attraverso lo sviluppo del "pensare" e quel "benessere" della societŕ che si fonda e si nutre del superamento mai scontato né continuo di quella forma di alienazione che impedisce una visione creativa e strettamente personale del senso delle proprie esperienze di vita, private, sociali e politiche, come Hannah Arendt ci insegna. Il rapporto che deve necessariamente svilupparsi tra la Gruppoanalisi e la Societŕ ai vari livelli č la sfida di questo nuovo secolo, e il presente lavoro vuole essere solo uno spunto, un cenno di premessa a questa "ricerca".
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Gilardi, Gianfranco. « Dalla finanza alla politica creativa. Appunti su un emendamento in tema di ausiliari del giudice e sulla rottamazione della giustizia civile ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 4 (octobre 2010) : 46–51. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-004005.

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Résumé :
1. Una chiave interpretativa del pensiero di Vittorio Foa: il nesso tra autonomia e solidarietŕ / 2. La politica quale autodeterminazione individuale e collettiva / 3. La democrazia come costruzione dal basso / 4. Il lavoro e il sindacato / 5. L'antifascismo di Vittorio Foa / 6. Uno stile di vita e di pensiero.
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Sampognaro, Giuseppe. « L'uso del verbatim nel processo formativo ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (mai 2011) : 59–76. http://dx.doi.org/10.3280/gest2010-002005.

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Résumé :
Il lavoro č centrato sulle funzioni del(la trascrizione delle sedute terapeutiche). Sono indicate le finalitŕ di questo strumento, i modi in cui puň essere utilizzato in psicoterapia della Gestalt, le peculiaritŕ narrative e creative. Ilrappresenta la co-creazione del processo terapeutico nei suoi momenti salienti. Per questo, si rivela uno strumento efficace, per certi versi insostituibile, sia in ambito clinico che in quello formativo-didattico.
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CaridÀ, Angela, Tiziana Russo Spena, Monia Melia et Maria Colurcio. « Tempo e spazio per la value co-creation : il temporary shop ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 3 (septembre 2010) : 97–117. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003008.

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Résumé :
Il lavoro analizza il fenomeno del Temporary Shop, nuova formula di comunicazione fortemente connessa all'innovazione distributiva, che trova il suo fondamento nella customer experience. L'obiettivo dell'articolo č indagare il fenomeno Temporary shop in Italia e comprendere il suo impatto sui processi di co-creazione del valore. Attraverso il Dart Model proposto da Prahalad e Ramaswamy (2004b) sono stati studiati in profonditÀ 5 casi aziendali selezionati tra le principali esperienze di temporary shop attivate in Italia negli ultimi tre anni. Lo studio condotto ha consentito di definire i Temporary Shop come autentica piattaforma relazionale presso la quale si attivano processi di value co-creation.
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Volli, Ugo, Eduardo De Paula et Maurício Paroni De Castro. « DEZ PERGUNTAS MAIS UMA À THIERRY SALMON ». Revista Rascunhos - Caminhos da Pesquisa em Artes Cênicas 6, no 1 (1 avril 2019) : 42–49. http://dx.doi.org/10.14393/rr-v6n1-2019-05.

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Résumé :
Título: Dez perguntas mais uma a Thierry Salmon Resumo: Entrevista realizada no contexto das temporadas italianas do espetáculo Fastes-Foules, as questões e as reflexões seguem pertinentes a todo coletivo artístico: origens, referências, objetivos, princípios, procedimentos de trabalho; destacando como é possível encontrar uma estrada pessoal no teatro, como não estão esgotadas as capacidades objetivas de mudanças e de invenção cênicas. Palavras-chave: Fastes-Foules, Processo de Criação, Criação Coletiva, Espaço Cênico, Encenação. Titolo: Dieci domande più una a Thierry Salmon Riassunto: Intervista eseguita nel contesto dalla stagione italiana dello spettacolo Fastes-Foules, le domande e le riflessioni rimandano ai collettivi artistici contemporanei: origine, riferimenti, obiettivi, principi, processi di lavoro; sottolineando come sia possibile trovare una strada personale nel teatro, come non siano esaurite le capacità obiettive di cambiamento e di creazione scenica. Parole chiave: Fastes-Foules, Processo di creazione, Creazione Collettiva, Spazio scenico, Regia. Title: Ten questions plus one to Thierry Salmon Abstract: Interview conducted in a context of the Italian season of the Fastes-Foules production, the questions and the considerations remain relevant to all contemporary artistic collective: beginnings, references, aims, working processes; pointing out how it is possible to find a personal path in theatre, as the objective abilities of scenic change and creation are not exhausted. Keywords: Fastes-Foules, Creative process, Collective Creation, Scenic space, Staging.
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Martini, Giulia. « funzione della nostalgia creativa ». Polisemie 2 (19 octobre 2021) : 137–58. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v2.811.

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Résumé :
Drawing from the corpus of the twenty-four authors anthologised in Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90 (Latiano, Interno Poesia, 2019-2020), this work aims to give an account of the recurring themes and topics of these texts. The first two volumes of this anthology reveal, in spite of a rich formal differentiation and a variety of stylistic solutions, a strong concordance of themes and desire: thematically, these works betray an anxiety concerning the problem of the disintegration of the world, yet they also share in a desire for salvation, achieved by reconstituting oneself in an individual or communal space, through the specific means of poetry. Thus, the images of collapse and epidemic prevail, variously resolved in urban and peripheral contexts, equally opposed by repeated attempts of nostoi and a strong craving for light. This horizontal tendency seems to be the link through which to weave a broader generational discourse which transcends individual authors. A key for interpreting this discourse will be offered, in the second part of the paper, in the function of creative nostalgia. A partire dal corpus dei ventiquattro autori presenti nell’antologia Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90 (Latiano, Interno Poesia, 2019-2020), questo lavoro si propone di focalizzare e mettere in relazione i nodi tematici ricorrenti nei testi. I primi due volumi di quest’antologia rivelano infatti, a dispetto di una ricca differenziazione formale e di soluzioni stilistiche, una forte concordanza tematica e desiderativa, laddove il tema riguarda soprattutto il problema della disgregazione del mondo e il desiderio la capacità di salvarsene, ricostituendosi in uno spazio individuale o comunitario grazie ai mezzi specifici del gesto poetico stesso. Prevalgono allora le immagini del crollo e dell’epidemia, variamente risolte in contesti urbani e periferici, a cui si oppongono altrettanto variamente ripetuti tentativi di nostoi e una fortissima e dilagante ansia di luce. Questa propensione orizzontale sembra a tutti gli effetti la maglia stretta su cui intessere un discorso generazionale più largamente inteso, un discorso che trascenda le singole istanze individuali. Una chiave di lettura per questo discorso verrà individuata, nella seconda parte dell’intervento, nella funzione della nostalgia creativa.
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Marina, Spada. « Cinema e femminilitŕ : conversando con Marina Spada ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 18 (septembre 2012) : 135–44. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018014.

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Résumé :
L'incontro con Marina Spada, regista del cinema milanese e docente da 20 anni presso la Civica Scuola di Cinema di Milano, ci conduce con felice immediatezza nella tensione creativa di un set cinematografico, consentendo di approfondire alcuni tratti specifici dell'industria culturale contemporanea interconnessi con l'espressione dei valori della femminilitŕ. Donna e cinema nella testimonianza di Marina Spada č un'equazione con piů significati, dei quali, con alta probabilitŕ, il piů rilevante per la nostra ospite č una sorta di circolo virtuoso tra l'amore per il proprio lavoro di quest'artista e l'amore per i collaboratori con i quali condivide la gioia profonda di fare cinema.
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Degrassi, Lidianna. « «Le industrie culturali e creative» : una formula fortunata, ma ancora in cerca di identità (giuridica) ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 22 (novembre 2018) : 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-022001.

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Résumé :
Inquadrare concettualmente la formula «CCI - Industrie culturali e creative» è un'operazione di cui si è occupata principalmente la dottrina economica della cultura. Il presente contributo offre alla comunità scientifica alcuni spunti di riflessione da un punto di vista giuridico, in particolare in relazione al diritto dell'UE e al diritto interno. Ciò che rende la definizione un unicum nel panorama del diritto pubblico multilivello è la specificità del CCI, che, allo stesso tempo, indaga i profili di «cultura», «creatività» e di «industria/economia». Ciò acquista rilevanza anche nell'ordinamento giuridico italiano, perché la Costituzione repubblicana non conosce questa nozione, il che fa sì che gli studiosi ne diano un'interpretazione sistematica. Oltre a questo, avendo a che fare con una forma di stato regionale, occorre rendersi conto di come sono distribuite le competenze tra Stato e Regioni, a causa dell'eterogeneità del settore del CCI. L'incertezza della nozione di diritto costituzionale ha permesso al legislatore statale di introdurne una simile, ma non identica: quella di «imprese culturali e creative», su cui, nel paragrafo finale, questo lavoro cerca di riflettere in prima battuta
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Fumagalli, Andrea, et Cristina Morini. « La vita messa a lavoro : verso una teoria del valore-vita. Il caso del valore affetto ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 115 (décembre 2009) : 94–116. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-115005.

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Résumé :
- Starting from the recognition that only a "labor theory of value" is able to provide a measure of the value of the surplus, this essay poses the question of how the labor theory of value must dynamically adjust to the capitalist system and the succession of different modes of accumulation. Within the transition from industrial-Fordist to "bio-capitalism," the authors hypothesize the raise of a specific form of value creation: the one linked to the concept of affective labor.
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Gerbino, Aldo. « “Dentro l’immobile occhio del bue”. Sciascia tra poesia e fiaba. » Quaderns d’Italià 27 (22 décembre 2022) : 11–30. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.542.

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Résumé :
Se l’esordio di Leonardo Sciascia si affida al lavoro poetico con La Sicilia, il suo cuore e con le Favole della dittatura non è certo un fatto occasionale. Al contrario, trova nella parola quella capacità di intercettare la realtà del profondo e catalizzarne, in questa fase iniziatica della sua vita creativa, l’avvento: da Pirandello a Rosso di San Secondo, da Di Giovanni a Lanza. Ritenere che poi egli abbia allontanato la sostanza dell’azione poetica è un sottovalutarne la sensibilità. Egli, frequentatore della poesia: da Veneziano a Withmann a Ungaretti, da Piccolo a Belli a Trilussa, fu amico di poeti, da Roversi a Pasolini, da Tobino a Vilardo a Frezza, da Campanile ad Addamo.
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Silvia Persico, Anna, et Andrea Fianco. « La coppia come organismo vivo : un'esperienza di contatto ». QUADERNI DI GESTALT, no 2 (novembre 2021) : 71–86. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002006.

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Résumé :
In questo articolo, gli autori presentano riflessioni teoriche e applicative sulla coppia e un intervento di psicoterapia a orientamento gestaltico sull'organismo noi. Partendo dall'importanza dello sfondo - biologico, famigliare, culturale e sociale - che sostiene la figura coppia, la riflessione degli autori si concentra sul profondo mutamento che la coppia sta attra-versando, sulla difficoltà e sul desiderio che le persone incontrano nel tentare di ridefinire se stesse come individui e come parte di un noi, alla ricerca di nuove forme di legame che vivono di una continua sperimentazione tra l'appartenere e il differenziarsi. Infine, gli autori propon-gono una traccia di lavoro che sostiene la ricerca del contatto e dell'intimità tra gli individui presenti nella stanza, come parte di un processo di apertura, scambio, ed espressione autentica e creativa.
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Pignalberi, Claudio. « Smart Working and villages regeneration : towards new resilient practices at the time of Covid-19 ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 3 (31 décembre 2021) : 384–96. http://dx.doi.org/10.36253/form-10251.

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The paper addresses the issue of agile work (smart working) and sustainable development as an innovative response to the (social, cultural, labor) restrictions imposed by Covid-19. With the Serrone Farm Hospitality project we intended to promote a model of social sustainability in a small village in Lazio to understand how the use of agile working practices and the active participation of the subject to informal and non-formal activities can allow the creation of regenerative poles in small villages, that is a container of social and working practices activities, sharing of skills and common participation to the economic, cultural and social design for the revitalization of the territory. Smart Working e rigenerazione dei borghi: verso nuove pratiche resilienti ai tempi del Covid-19. Il contributo affronta il tema del lavoro agile (smart working) e dello sviluppo sostenibile come risposta innovativa alle restrizioni (sociali, culturali, lavorative) imposte dal Covid-19. Con il progetto Serrone Farm Hospitality si è inteso infatti promuovere un modello di social sustainability in un piccolo borgo del Lazio per comprendere quanto il ricorso alle pratiche di lavoro agile e la partecipazione attiva del soggetto alle attività informali e non formali possano consentire la creazione di poli rigenerativi nei piccoli borghi, ovvero un contenitore di attività di pratiche sociali e lavorative, di condivisione delle skills e di partecipazione comune al disegno economico, culturale e sociale per il rilancio del territorio.
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Tomalini, A., et M. Lo Turco. « PARAMETRIC HERITAGE. THE DIGITAL RECONSTRUCTION OF P.L. NERVI’S PALAZZO DEL LAVORO IN THE 3DMODELLING AGE ». ISPRS - International Archives of the Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences XLII-2/W15 (26 août 2019) : 1149–55. http://dx.doi.org/10.5194/isprs-archives-xlii-2-w15-1149-2019.

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Résumé :
<p><strong>Abstract.</strong> One of the main themes of this work is to incorporate the geometric aspects that characterize a certain type of architecture within a broader rule system, which, in the whole, generate the forms. Therefore, the solution would be to draw the reconstruction of a parametric model, through the application to a selected case study: Palazzo del Lavoro of Pier Luigi Nervi. The identification of some weaknesses of the project is important in order to digitally intervene on them, to prefigure a new life of the artifact in a virtual environment. By doing so, it will be possible to have truthful feedback in the real environment. The survey phase did not intend to reason on the architecture in its complexity, but rather on the observation of the matrices that regulate the similar geometries between them. The translation of these matrices into mathematical models, following the logic of HBIM and Algorithmic Design (AD), has allowed the creation of two different models. The first one, an informed model, characterized by a more traditional workflow, consists of building components based on design drawings of the time, aimed at graphically and quantitatively describe the entire artifact. The second one, a partial model of the only vertical component of the facade, is based on the canons of the element, and it is structured through algorithms that describe only a part of the architecture. The research wanted to deepen the interoperability of the information coming from the parametric models BIM with those generated by the algorithms.</p>
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Orefice, Carlo, et Andrey Felipe Sgorla. « Analizzare le pratiche artigianali attraverso i principi freiriani. Alcune riflessioni educative su una ricerca in corso ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juillet 2022) : 149–60. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13736.

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Résumé :
Nel presente articolo si analizza il rapporto tra alcuni principi pedagogici freiriani e le pratiche artigianali, in particolare quelle legate alle imprese birraie in Brasile attraverso una ricerca di Dottorato in corso. L'obiettivo &egrave; verificare come tali principi permettano di svelare una attualit&agrave; di Freire che chiama in causa una prospettiva capace di ridefinire in chiave generativa la relazione tra lavoro, creativit&agrave; e innovazione. Nel rileggere oggi Freire, infatti, si pu&ograve; verificare come le coordinate che hanno caratterizzato e connotato la sua pedagogia – la riflessione in azione, l'idea che l'uomo &egrave; perennemente in costruzione e agisce tramite la mediazione del mondo, la competenza come capitale privato/sociale – forniscano un modo per riflettere e analizzare le pratiche artigianali e la trasformazione degli attuali sistemi produttivi.
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Prosdocimi, Maritza. « London Transformed : John Nash e l'ibrido progettuale ». TERRITORIO, no 96 (septembre 2021) : 174–89. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096016.

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Résumé :
Nella prima metà dell'Ottocento i ‘London Improvements' realizzano trasformazioni urbanistiche che testimoniano un nuovo atteggiamento rispetto alla città in Europa, all'indomani del trauma delle guerre napoleoniche, nel confronto col nuovo assestamento post-bellico. Questi progetti sono da attribuire alle abilità creative di John Nash, cui dobbiamo i pioneristici lavori di Regent's Park e Regent Street, che lo consacrano come ‘architect of the Picturesque'. Qui, il Pittoresco travalica la definizione di categoria estetica, si concretizza nell'espressione architettonica e trova scenografica applicazione nella progettazione urbanistica. In quale modo e in quale fase John Nash adotta il Pittoresco e, soprattutto, quali sono le ragioni di tale scelta?
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Marino, Giulia. « Aspetti comunitari dell'attivitŕ in emergenza : il caso Abruzzo ». GRUPPI, no 3 (octobre 2011) : 53–60. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003006.

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Résumé :
L'autrice ripercorre le fasi dell'intervento di emergenza realizzato all'Aquila dopo il terremoto, per evidenziarne le criticitŕ e per individuare le modifiche necessarie alla sua ottimizzazione. A questo scopo, propone la cronaca dei primi interventi dal punto di vista logistico e aiuta a rappresentarsi l'ingente dispiego di forze messe in campo per fronteggiare l'emergenza. Descrive i primi interventi in ambito psicologico - destinati ai familiari delle vittime - e, in seguito, le attivitŕ di counselling e ludico-creative per i soggetti che manifestavano un maggior disagio psicologico e per i bambini. L'assistenza psicosociale č stata fornita da un gran numero di volontari impegnati in alcune associazioni coordinate dalle Protezione Civile. Prima di chiudere la fase dell'emergenza in carico alla Protezione Civile, i volontari hanno stimato la situazione psicologica della comunitŕ, utilizzando i parametri proposti da Gordon per la valutazione a lungo termine dopo una catastrofe, e hanno passato le consegne agli Enti locali che, sempre grazie alla disponibilitŕ di associazioni che autofinanziano il proprio lavoro, hanno organizzato interventi diversi, soprattutto nelle scuole.
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Lauria, Antonio. « Regenerating villages in the inner areas through cultural and experiential tourism / Rigenerare i paesi delle aree interne attraverso il turismo culturale e di esperienza ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 101–18. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223007.

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Résumé :
This article discusses towns in the inner areas affected by depopulation. It starts with a broad introduction to illustrate the critical issues that threaten their very existence, but also their potential and hope, and the planning capabilities that sometimes characterise the communities that inhabit them. It then describes a methodology which outlines sustainable local development processes based on knowledge, safeguarding and enhancing the cultural heritage (tangible and intangible; natural and anthropic). The aim is to contribute ideas and substantial proposals to improve the quality of life of the inhabitants of villages in the inner areas, creating new work opportunities linked to cultural and experiential tourism, strengthening the local identity and social networks. This methodology was tested as part of a research project – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – carried out from 1 May 2019 to 31 July 2020 by the Interdepartmental Research Unit Florence Accessibility Lab of the University of Florence on behalf of the International Organization for Migration- IOM (the United Nations agency for migration). Members of the Albanian diaspora in Italy (university students and young architects and researchers) were part of the working group of the research, which focused on five Albanian villages situated from the north to the south of the country. Questo articolo tratta dei paesi delle aree interne interessati dal fenomeno dello spopolamento. L’articolo si apre con un’ampia introduzione finalizzata ad illustrare le criticità che minacciano la loro stessa esistenza, ma anche le potenzialità e le speranze che esprimono e le progettualità che talvolta caratterizzano le comunità che li abitano. Successivamente è descritta una metodologia volta a delineare processi di sviluppo locale sostenibile basati sulla conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale (tangibile e intangibile; naturale e an- tropico). L’obiettivo è quello di offrire un contributo di idee e di proposte concrete volto a migliorare la qualità della vita degli abitanti dei paesi delle aree interne, creando nuove opportunità di lavoro legate al turismo culturale e di esperienza, rafforzando l’identità locale e le reti sociali. Questa metodologia è stata testata nell’ambito di una ricerca – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – svolta dal 1° maggio 2019 al 31 luglio 2020 dall’Unità di Ricerca Interdipartimentale Florence Accessibility Lab dell’Università di Firenze per conto dell’International Organization for Migration- IOM (l’Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione). Nel gruppo di lavoro della ricerca, incentrata su cinque villaggi albanesi situati da sud a nord del Paese, hanno prestato il loro lavoro membri della diaspora albanese in Italia (studenti universitari, giovani architetti e ricercatori).
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Wilcox, Rhonda V., Stacey Abbott et Douglas L. Howard. « A tribute to David Lavery : Television canon, television creativity ». Critical Studies in Television : The International Journal of Television Studies 13, no 4 (décembre 2018) : 455–69. http://dx.doi.org/10.1177/1749602018799246.

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Résumé :
This article pays tribute to the career of Professor David Lavery and his landmark contribution to television studies. It reflects upon how his edited collections on TV series such as Twin Peaks, The X-Files, Buffy the Vampire Slayer and The Sopranos demonstrated the value of research and, in particular, close textual analysis of individual television series. It considers the impact that the many conferences he co-organised and journals he co-founded had in the creation of collaborative research networks and a sphere of influence known as the ‘Lavery Effect’. It reflects upon his contribution to legitimising blogging and popular media as acceptable platforms for academic research, thus taking scholarship beyond academic audiences and readers. Finally, the essay offers a review of his personal production, addressing his individual contribution to television studies, particularly addressing how his work led the way in considerations of creativity and television authorship and the development of a TV canon.
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Anfilocchi, Silvia. « Ri-inventare il passato per sognare il futuro ». GRUPPI, no 3 (décembre 2012) : 75–87. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003006.

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Résumé :
Depressione strisciante, angoscia senza nome, mancanza di energia e dinamismo, scarsitŕ o assenza di risorse materiali e personali sono spesso lo sfondo, ma anche l'oggetto, delle richieste di aiuto - o della rinuncia al lavoro - che riceviamo dai nostri pazienti. I vissuti soggettivi di insufficienza e impossibilitŕ trovano facilmente riscontro negli eventi economici e sociali che caratterizzano il clima culturale in cui viviamo e, spesso, la realtŕ oggettiva viene utilizzata per giustificare posizioni emotive dolorose o insostenibili. La fiducia e la fede nei nostri strumenti terapeutici viene messa costantemente in discussione da chi propone tecniche e setting appositamente modulati per appoggiarsi - e incastrarsi - comodamente sui fatti esterni. A partire da situazioni cliniche in cui il reale entra potentemente sulla scena terapeutica, l'autrice analizza i processi di trasformazione avvenuti in un gruppo di "giovani adulti" nel corso di alcune sedute di psicoterapia. Come tutti i cambiamenti veramente creativi, ciň che č avvenuto nel gruppo e nei suoi componenti, si fonda sulla convergenza di presente e passato, sul riconoscimento delle proprie radici, sull'acquisizione della consapevolezza del proprio posto tra le generazioni e sulla conquista di un buon uso della posizione depressiva.
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Solidoro, Adriano, Francesco Aleotti, Gianluigi Viscusi, Christopher L. Tucci et Davide Diamantini. « Mechanisms to Engage an Online Community in Crowdsourcing : Insights from an Idea Contest in Training ». puntOorg International Journal 6, no 2 (24 mai 2021) : 196–212. http://dx.doi.org/10.19245/25.05.pij.6.2.7.

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Résumé :
Knowledge sharing is particularly important for co-creating, discussing, or acquiring innovative ideas. Crowdsourcing, as an enabler of open innovation, has raised the question about the kind of organising forms and/or managerial interventions it may require or underpin. However, there is little consensus in management studies on how to best design a crowdsourcing initiative (contest) with regard to the mechanisms to engage an online community. In this paper, starting from an exploratory case study on the project “Stati Generali della Formazione e del Lavoro” (General Assembly on Training and Work)—a crowdsourcing experience designed for a large community of professional trainers, planned and managed by University of Milano-Bicocca and AIF Academy (Associazione Italiana Formatori), a broad representative association of Italian trainers—we study the factors influencing the decision of the participants (a.k.a., solvers) to become involved (and to what extent) in a contest. The study could contribute to the debate on crowdsourcing by both underlining important governance factors involved and providing empirical evidence of the link between management strategies and crowdsourcing success.
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Molinari, Renata M., Eduardo De Paula et Maurício Paroni De Castro. « PENTESILÉIA E O PROJETO AMAZONAS ». Revista Rascunhos - Caminhos da Pesquisa em Artes Cênicas 6, no 1 (28 mars 2019) : 119–29. http://dx.doi.org/10.14393/rr-v6n1-2019-07.

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Résumé :
Título: Pentesiléia e o Projeto Amazonas: duplo olhar para uma dramaturgia – [com] Um fragmento de diálogo à distância com Thierry Salmon Resumo: Escrito a partir dos registros observados em seu caderno de anotações, este texto funciona como um memorial lacunar das ações criativas empreendidas durante os processos de criações dramatúrgico e espetacular de “O assalto ao céu”. O texto é acompanhado por um fragmento de diálogo com Thierry Salmon, que deixa alguns rastros sobre as questões norteadoras de seus interesses artísticos. Palavras-chave: Thierry Salmon, Renata Molinari, Dramaturgia, Encenação, Teatro. Titolo: Pentesilea e il Progetto Amazzone: doppio sguardo per una drammaturgia – con un frammento di dialogo a distanza con Thierry Salmon Riassunto: Scritto a partire dalle annotazioni sul proprio taccuino di lavoro, questo testo si presenta come una traccia frammentata delle azioni creative messe in moto durante il percorso di creazione drammaturgica e spettacolare de L’assalto al cielo. Il testo è seguito di un frammento di conversazione con Thierry Salmon, che coglie alcuni spunti sulle questioni di fondo legate alle sue scelte artistiche. Parole chiave: Thierry Salmon, Renata Molinari, Dramaturgia, Regia, Teatro. Title: Penthesilea and the Amazon Project: dual perspective on a dramaturgy[with] a fragment of a distance dialogue with Thierry Salmon Abstract: Written from the records observed in his notebook, this text works as ‘lacunar memorial’ of the creative actions undertaken during the dramaturgical and staging processes of “The assault on the sky”. The text is accompanied by a fragment of dialogue with Thierry Salmon, which leaves some clues on questions concerning his artistic interests. Keywords: Thierry Salmon, Renata Molinari, Dramaturgy, Staging, Theatre.
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