Littérature scientifique sur le sujet « Lavoratore digitale »

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Articles de revues sur le sujet "Lavoratore digitale"

1

Iannotta, Iolanda Sara, et Roberta Scarano. « Digital transition : promotion and development of transferable skills within the company ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 151–60. http://dx.doi.org/10.36253/form-13636.

Texte intégral
Résumé :
The advent of Industry 4.0 and the difficulties emerged in the pandemic and post-pandemic period have introduced important changes, raising many reflections on the skills needed to address the new social, economic, and professional challenges. This contribution is part of the epistemological and methodological framework of a larger project dealing with in-company training. Today it is necessary to invest, more and more resolutely, in the training of human capital to life skills, adopting strategies consistent with the availability of companies and business objectives. Technical-specific skills are no longer sufficient to guarantee the worker’s permanence and well-being in the labour market. We will look at digital competence as one of the essential skills for active citizenship and digital transition. Transizione digitale: promozione e sviluppo delle skill trasferibili in ambito aziendale. L’avvento di Industria 4.0 e le difficoltà emerse nel periodo pandemico e post-pandemico, hanno introdotto importanti cambiamenti, sollevando numerose riflessioni relative alle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide sociali, economiche e lavorative. Il presente contributo si colloca nel quadro epistemologico e metodologico di un progetto più ampio che si occupa di formazione in azienda. Ad oggi è necessario investire, sempre più e con maggiore risolutezza, nella formazione del capitale umano alle life skill, adottando strategie coerenti con la disponibilità delle aziende e con gli obiettivi di business. Le competenze tecnico-specifiche non sono più sufficienti, infatti, a garantire la permanenza e il benessere del lavoratore nel mercato del lavoro. In particolare, ci occuperemo di competenza digitale, fra le competenze essenziali per la cittadinanza attiva e la transizione digitale.
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2

De Stavola, Federico. « Potere, controllo e soggettività nelle piattaforme digitali di food delivery : un'analisi foucaultiana dell'app latinoamericana Rappi ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 178–98. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158009.

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Résumé :
In questo articolo si propone un'analisi foucaultiana dell'architettura di potere e delle forme di soggettivazione nell'app latinoamericana di food delivery Rappi, basata su una ricerca condotta a Buenos Aires e Città del Messico. Si utilizzeranno i concetti di disciplina, governamentalità e tecnologie del sé per analizzare la piattaforma digitale e i sistemi di direzione e controllo della forza lavoro nella cooperazione. In questo modo sarà possibile mostrare come l'architettura di potere presente nella app Rappi strutturi la relazione di lavoro e la soggettività del lavoratore sul modello dell'autoimprenditorialità. Questa analisi intende proporre il concetto di autonomia funzionale, il quale potrebbe essere approfondito in future ricerche sul tema.
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3

Rita Acone, Maria. « Dal profilo di rischio del lavoratore al profilo di rischio della persona : un metodo per la promozione della salute ». PNEI REVIEW, no 2 (novembre 2021) : 78–97. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002007.

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Résumé :
L'Autrice propone una diversa organizzazione della sanità territoriale con una maggiore attenzione alla prevenzione grazie a una periodica valutazione dello stato di salute psico-fisico delle persone. Trae spunto da due discipline: la medicina del lavoro e la psiconeuroendocrinoimmunologia. Dalla prima estrapola il metodo relativo all'accertamento dei rischi fisici, chimici, biologici, psicologici e le modalità di monitoraggio dell'assistito. Dalla seconda le basi scientifiche per una visione olistica dell'individuo che tenga conto delle interazioni tra i sistemi dell'organismo e di quelle tra persona e ambiente fisico e sociale. La proposta si concretizza in un documento di valutazione del rischio, realizzato con i metodi noti nell'ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro e in una cartella clinica della salute elaborata in base ai principi della Pnei caratterizzata, quindi, da un'anamnesi specifica per definire il profilo psico-socio-culturale dell'assistito e le sue relazioni con l'ambiente fisico e sociale in cui vive. L'Autrice, infine, auspica che la necessaria raccolta sistematica dei dati in formato digitale venga realizzata con il Fascicolo Sanitario Elettronico, già utilizzato in Italia anche se in modo disomogeneo tra le regioni.
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4

Pirina, Giorgio. « Lavoro di piattaforma e indebolimento della società salariale. Il caso del food delivery bolognese ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 171–90. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163009.

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Résumé :
Le tecnologie digitali sono sempre più incapsulate in una molteplicità di sfere sociali, con una influenza significativa sul mondo del lavoro. In questo contributo, l'autore investiga il lavoro di piattaforma e l'indebolimento della società salariale nel contesto della City of Food bolognese. Infatti, è possibile delineare le continuità tra la precarietà delle condizioni lavorative di quest'ultima e il radicamento dell'economia di piattaforma. Ma Bologna è anche uno dei principali nodi principali per quanto riguarda i tentativi di regolazione su base municipale dell'economia di piattaforma: la "Carta dei diritti dei lavoratori digitali in ambito urbano" è stato il primo strumento normativo urbano in Europa a stabilire, sebbene senza una cogenza diretta, una base minima di diritti sociali per i lavoratori digitali. Oltre al dialogo con più approcci disciplinari (in particolare la letteratura su digital labor theory, capitalismo delle piattaforme e platform urbanism), l'autore adotta una metodologia qualitativa, espressa dal metodo delle interviste in profondità a testimoni altamente qualificati. Infine, l'autore introduce un nuovo concetto utile a catturare la tensione tra idee divergenti sulle piattaforme digitale sul loro governo: "digitarchia".
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5

Forlivesi, Michele. « Sindacato e lavoratori digitali : organizzazione, rappresentanza, contrattazione ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (mai 2019) : 31–45. http://dx.doi.org/10.3280/es2019-001004.

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6

Zaccaria, Daniele, Emanuela Sala et Chiara Respi. « Le competenze digitali dei lavoratori anziani in Italia ». SALUTE E SOCIETÀ, no 3 (juin 2022) : 9–25. http://dx.doi.org/10.3280/ses2022-003002.

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7

Fontana, Dario, et Giovanni Solinas. « Qualità del lavoro nell'industria digitalizzata : risultati di una ricerca empirica ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 74–95. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158004.

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Résumé :
In questo saggio si discutono i risultati di una ricerca sulle condizioni di lavoro in imprese "digitalizzate". Sono stati intervistati oltre mille lavoratori occupati in imprese manifatturiere e nel settore bancario nella provincia di Modena. L'indagine ha riguardato le diverse dimensioni della qualità del lavoro privilegiando il confronto tra i lavoratori "digitalizzati" e "classici". Lo sfondo teorico dello studio è, in larga parte, quello originariamente proposto da Gallino. Per le imprese prese a riferimento, le trasformazioni in atto determinano una forte intensificazione dei carichi di lavoro e una standardizzazione di procedure e compiti. Questo fenomeno coinvolge una larga maggioranza dei lavoratori. L'assetto digitale ha lasciato invariati (se non peggiorati) i gradi di autonomia e di controllo senza rafforzare i meccanismi partecipativi e di condivisione dei destini e della mission aziendale. Per tutte le dimensioni emergono segni marcati di discriminazione di genere.
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8

Huws, Ursula. « Cosa è successo nel mercato del lavoro ? Piattaforme digitali e politiche pubbliche ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 26–47. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163002.

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Résumé :
Questo articolo esamina la rottura del modello occupazionale che sosteneva il sistema di Welfare della seconda metà del XX secolo. Il focus del capitolo è il lento ma al contempo progressivo smantellamento delle tutele del lavoro avvenuto negli ultimi decenni, smantellamento che nell'ipotesi qui proposta ha svolto anche un ruolo cruciale nel facilitare la nascita delle piattaforme digitali. Così, se da un lato la perdita delle tutele può essere correlata ai limiti che avevano le tradizionali regolazioni del lavoro, soprattutto nell'inclusione di donne, migranti e altri lavoratori generalmente considerati più "marginali"; dall'altro essa è un prodotto diretto della nuova divisione globale del lavoro e del modo in cui le tecnologie sono oggi utilizzate per esternalizzare il lavoro. Questi sviluppi vengono successivamente ampliati dalla crescente "piattaformizzazione" dell'economia che si sta diffondendo in tutti i settori di produzione basati su attività direttamente controllate dagli algoritmi. Nonostante la nascita di nuove forme sindacali, capaci di intercettare le istanze e difendere gli interessi dei gig worker, il paper si conclude evidenziando come quest'ultime non possano rappresentare da sole una soluzione definitiva e come occorra puntare a un nuovo set di diritti universali dei lavoratori.
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Gaia, Alessandra, Emma Garavaglia et Alessandro Caliandro. « Il valore dei dati digitali : uno studio sui lavoratori anziani in Italia ». SALUTE E SOCIETÀ, no 3 (juin 2022) : 26–44. http://dx.doi.org/10.3280/ses2022-003003.

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Colapietro, Carlo. « Tutela della dignità e riservatezza del lavoratore nell'uso delle tecnologie digitali per finalità di lavoro ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 155 (septembre 2017) : 439–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2017-155002.

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Thèses sur le sujet "Lavoratore digitale"

1

Ortis, Silvia <1989&gt. « Il potere di controllo tecnologico datoriale e la tutela della 'privacy' dei lavoratori nella società digitale ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/17823.

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Résumé :
La tesi di ricerca si propone di indagare, preliminarmente, gli effetti dell’avvento delle nuove tecnologie sul quotidiano agire umano, sul piano dei modelli produttivi e di business, di cui l'Industria 4.0 e la Gig Economy costituiscono due dei più inediti paradigmi, nonché sul piano del rapporto contrattuale di lavoro. Il cuore della ricerca è volto poi ad esaminare come lo sviluppo delle strumentazioni informatiche all’interno delle realtà aziendali abbia inciso sulla relazione fra il potere di controllo tecnologico datoriale e la tutela della privacy e della riservatezza dei lavoratori, alla luce dell’ordinamento costituzionale e civilistico italiano, europeo ed internazionale, con un’analisi comparata con l’esperienza spagnola. Si è inteso dunque mettere in luce le intrinseche possibilità veicolate dalle innovazioni tecnologiche e dalla digitalizzazione del lavoro, evidenziandone al contempo anche le ambivalenze e i limiti, connessi all’affievolimento della distinzione fra vita privata e vita lavorativa, nonché al sorgere di pratiche elusive delle tutele della dignità del lavoratore e di profilazione dello stesso, sino ad approdare agli esiti della big data analytics fondati sulla logica dell’algoritmo. Da ultimo, si è verificato sino a che punto i recenti interventi normativi nazionali ed europei si siano mostrati in grado di rispondere alle nuove sfide che la società digitale pone oggi al diritto del lavoro.
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2

PURIFICATO, ILARIA. « Crowdwork : l'altro lato del lavoro mediante piattaforme digitali. Prospettive di tutela legale e negoziale per i lavoratori ». Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1274346.

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Résumé :
L’elaborato analizza il fenomeno del crowdwork, il quale, secondo una macro-classificazione proposta in dottrina, costituisce una delle due tipologie in cui si articola il lavoro su piattaforma digitale. Dall’indagine ricostruttiva del fenomeno nel suo complesso, condotta nel primo capitolo del lavoro di tesi, emerge che delle due, quella oggetto di studio, è la modalità di lavoro su piattaforma digitale meno diffusamente analizzata da dottrina, giurisprudenza e legislatori nazionali e sovranazionali. Inserendosi in questo gap d’indagine, l’elaborato cattura le peculiarità del crowdwork, ne mette in luce i principali profili di criticità e li analizza attraverso una lente giuslavoristica nella prospettiva di individuare un regime di tutela anche per i crowdworker. Nello specifico, il Capitolo I racconta le origini del lavoro su piattaforma digitale, ne illustra la diffusione su scala nazionale e globale e circoscrive il campo di indagine al crowdwork. Il Capitolo II descrive le principali caratteristiche di tale tipologia di lavoro per mezzo dell’osservazione diretta di due piattaforme di crowdwork, dotate di una diversa architettura e differenti modelli organizzativi, sì da cogliere quante più sfumature di un fenomeno fortemente eterogeneo. Il Capitolo III raccoglie i principali profili critici emersi nel secondo Capitolo II (presenza di elementi di internazionalità nel rapporto crowdworker-piattaforma di lavoro-committente, ruolo della piattaforma di crowdwork nella relazione con il lavoratore, esercizio del potere di controllo, tempi di lavoro, retribuzione e salute del crowdworker) e li analizza da un punto di vista più strettamente giuridico con la finalità di individuare un regime di tutela per i crowdworker. Il Capitolo IV si focalizza sul potenziale ruolo delle tutele collettive; descrive le esperienze, registrate a livello europeo e internazionale, circa la formazione e l’azione di coalizioni spontanee di lavoratori, si interroga circa l’urgenza di consolidare la “voce” dei lavoratori delle piattaforme digitali nei contesti sovranazionali e internazionali e sulla effettiva percorribilità dei diritti collettivi per questi lavoratori, alla luce dell’esistente cornice normativa e degli approdi giurisprudenziali.
The thesis analyses the phenomenon of “crowdwork”, which is one of the two types into which the platform work is divided, according to a macro-classification proposed by scholars. From the reconstructive investigation of the phenomenon as a whole, carried out in the first chapter of the thesis, it emerges that of the two, the one under study is the mode of working on a digital platform that has been less widely analysed by national and supranational scholars, courts and lawmakers. As part of this investigation gap, the thesis captures the peculiarities of crowdwork, highlights the main critical issues and analyses them through the lens of labour law with a view to identifying a protection system also for crowdworkers. Specifically, Chapter I outlines the origins of digital platform work, illustrates its diffusion on a national and global scale, and limits the field of investigation to crowdwork. Chapter II describes the main features of this type of work through the direct observation of two crowdwork platforms with different structure and organisational models, in order to grasp as many shades as possible of this highly heterogeneous phenomenon. Chapter III brings together the main critical profiles that emerged in Chapter II (the presence of elements of internationality in the crowdworker-digital platform-client relationship, the role of the crowdwork platform in the relationship with the workforce, the exercise of the power of control, working time, remuneration and the health of the crowdworker) and analyses them from a more strictly legal point of view with the aim of identifying a protection regime for crowdworkers. Chapter IV focuses on the potential role of collective protection; it describes the experiences of the formation and action of spontaneous coalitions of workers, recorded at European and international level, and examines the urgency of strengthening the “voice” of platform workers in supranational and international contexts and the feasibility of collective rights for these workers, in the light of the existing legal framework and case law.
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3

Iacobucci, Stefano. « Il controllo del datore di lavoro 2.0 ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422227.

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Résumé :
La facoltà di controllo del datore di lavoro incontra tradizionalmente i limiti di ordine negoziale che derivano dalla disciplina del rapporto di lavoro (limiti interni) ma anche dalla disciplina di legge diretta a limitare modalità e ampiezza della stessa facoltà (limiti esterni). Tra le fonti che disciplinano i limiti alla facoltà di controllo vi sono l'art. 4, l. 300/1970 e il d.lgs. 196/2003. L'obiettivo del presente lavoro è di evidenziare come l'evoluzione della disciplina dell'art. 4, l. 300/1970 abbia mututato la propria formulazione attuale dall'evoluzione dottrinale e giurisprudenziale d'interpretazione della stessa norma, finendo, però, per andare ben oltre questa evoluzione e introducendo nei limiti giuslavoristici alla facoltà di controllo quelli derivanti dalla normativa in materia di dati personali. Al termine dello studio si mette in evidenza come il rapporto tra la struttura privatistica della facoltà di controllo e la disciplina del trattamento del dato, s'intersechino al tal punto da rendere il controllo a distanza sul personale non condizionato dal consenso del lavoratore per le finalità di organizzazione del lavoro e condizionato al consenso del lavoratore per il caso del controllo finalizzato all'esercizio del potere disciplinare.
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FORESI, Elisa. « A Multisectoral Analysis for economic policy : an application for healthcare systems and for labour market composition by skills ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.

Texte intégral
Résumé :
L’Agenda Digitale Europea stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di ottenere vantaggi socioeconomici sostenibili COM(2010)245. Le TIC producono un'innovazione di prodotto e cambiamenti strutturali all'interno di tutto il sistema economico e possiamo affermare che dal punto di vista multisettoriale hanno un ruolo moltiplicativo sulla crescita economica, poiché l’aumento della domanda di TIC stimola a sua volta tutte le altre produzioni. Inoltre come riscontrato in letteratura economica, nelle istituzioni internazionali, nonché confermate dai dati periodici rilasciati dagli uffici statistici nazionali, una maggiore incidenza della popolazione attiva formalmente istruita in associazione con l'adozione delle TIC è altamente correlata ad una crescita robusta, sostenibile ed equa. In questo quadro è importante valutare il ruolo delle TIC nel sistema economico, in particolare verrà analizzato il ruolo delle TIC sia rispetto ad un particolare settore quello della sanità, che dal lato dei soggetti che dovrebbero essere parte attiva nella gestione delle TIC ovvero la situazione delle abilità digitali dei lavoratori dipendenti. Il primo articolo si focalizza sul ruolo delle TIC nella determinazione dell’output del settore sanitario, utilizzando il database WIOD (World Input Output Database), di 24 paesi nell’arco temporale 2000-2014, tenendo conto anche dei differenti sistemi sanitari nazionali. La produzione del settore “Sanità e Servizi Sociali” assume, almeno in alcuni paesi specifici, il ruolo di stimolo all’innovazione che compensa ampiamente quello di peso sul bilancio pubblico. Nel secondo articolo analizziamo come l’uso delle TIC stia progressivamente aumentando nel sistema sanitario italiano e in particolare come l'introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), strumento di condivisione dei dati sanitari del singolo cittadino, potrebbe determinare cambiamenti nella produzione sui servizi sanitari. Verranno analizzati gli eventuali cambiamenti strutturali dei processi produttivi e della produzione totale applicando l'Analisi Strutturale di Decomposizione (SDA). La base dati di riferimento sarà la tavola di Input-Output riferita a due diversi periodi al fine di individuare i risultati sia degli effetti tecnologici sia della domanda finale a livello settoriale. Infine l’ultimo articolo ha l’obiettivo di valutare le conseguenze dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione per competenza digitale all’interno del flusso di produzione e distribuzione del reddito. Verrà costruita una Matrice di Contabilità Sociale (SAM) che consente di rappresentare le relazioni tra i cambiamenti di produzione delle attività e i cambiamenti di compensazione dei dipendenti per competenze, grado di digitalizzazione e genere. LA SAM sviluppata nel documento è relativa all'Italia nel 2013; il lavoro è disaggregato in competenze formali / non formali / informali e, inoltre, competenze digitali / non digitali. Le abilità digitali del lavoro seguono la definizione di “competenza formale” della Commissione Europea (2000): i) competenza formale a seconda del livello di istruzione e formazione; ii) competenza non formale acquisita sul posto di lavoro e attraverso le attività delle organizzazioni e dei gruppi della società civile; iii) competenza informale non acquisita intenzionalmente durante la vita. In questo quadro è stata introdotta un'ulteriore classificazione di input di lavoro basata sull'uso / non utilizzo di computer collegati a Internet. Sulla base della SAM, è stato implementato un modello multisettoriale esteso. Infine, verrà individuata una struttura adeguata di domanda finale che consente di ottenere i migliori risultati in termini di valore aggiunto distribuiti a lavoratori più qualificati con una elevata competenza digitale.
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