Littérature scientifique sur le sujet « Laghi »

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Articles de revues sur le sujet "Laghi"

1

Siegel, John H., et Franco Laghi. « Drs. Siegel and Laghi reply ». Critical Care Medicine 18, no 10 (octobre 1990) : 1188–89. http://dx.doi.org/10.1097/00003246-199010000-00037.

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Brusa, C. « Diffusione dell'immagine turistica dei laghi della regione prealpina transfrontaliera ». Geographica Helvetica 42, no 4 (31 décembre 1987) : 244–48. http://dx.doi.org/10.5194/gh-42-244-1987.

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Résumé :
Abstract. The present paper arose from the publication of a new law on the promotion of tourism in Italy. It focuses on the image of the Lakes area in the Swiss– Italian border region–a traditional tourist area-as conveyed by the various regional tourist agencies through their information brochures and leaflets. The two «myths» appearing most frequently are the mediterranean character and the natural features of the region in question. The Swiss promotors also emphasize sports activities and the cultural heritage, two elements of the image which are particulary efficient components of the image.The analysis of the brochures and leaflets reveals that the different tourist agencies ought to coordinate their information activities more fully in order to create an integrated image of the region.This in turn could help to better exploit the tourist potential of the region.
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Batinti, Antonio, et Ermanno Gambini. « Cultura e civiltà delle acque interne : L’Atlante Linguistico dei Laghi Italiani (ALLI) ». Romance Philology 74, no 2 (septembre 2020) : 309–27. http://dx.doi.org/10.1484/j.rph.5.122255.

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Beluffi, Giampiero. « New concepts in diagnosis and therapy of pancreatic adenocarcinoma A. Laghi (Ed.) ». La radiologia medica 117, no 5 (21 octobre 2011) : 892–93. http://dx.doi.org/10.1007/s11547-011-0729-y.

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Boriani, A., E. Giobbi Origoni, A. Borghi et V. Caironi. « The evolution of the “Serie dei Laghi” (Strona-Ceneri and Scisti dei Laghi) : the upper component of the Ivrea-Verbano crustal section ; Southern Alps, North Italy and Ticino, Switzerland ». Tectonophysics 182, no 1-2 (octobre 1990) : 103–18. http://dx.doi.org/10.1016/0040-1951(90)90345-9.

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Watts, William Arthur. « A long pollen record from Laghi di Monticchio, southern Italy : a preiminary account ». Journal of the Geological Society 142, no 3 (mai 1985) : 491–99. http://dx.doi.org/10.1144/gsjgs.142.3.0491.

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Schettler, Georg, et Patrick Albéric. « Laghi di Monticchio (Southern Italy, Region Basilicata) : genesis of sediments—a geochemical study ». Journal of Paleolimnology 40, no 1 (14 décembre 2007) : 529–56. http://dx.doi.org/10.1007/s10933-007-9180-4.

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Laghi, Roberto. « Pietrini Daniela, La lingua infetta. L’italiano della pandemia ». Altre Modernità, no 28 (30 novembre 2022) : 521–23. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19138.

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Manfrin, M., N. Salmaso et P. Cordella. « Struttura Della Comunità Fitoplanctonica in due Laghi Eutrofici Prealpini (S. Maria e Lago, Treviso) ». Giornale botanico italiano 130, no 1 (janvier 1996) : 357. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439597.

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Burlini, Luigi, et David M. Fountain. « Seismic anisotropy of metapelites from the Ivrea-Verbano zone and Serie dei Laghi (northern Italy) ». Physics of the Earth and Planetary Interiors 78, no 3-4 (juillet 1993) : 301–17. http://dx.doi.org/10.1016/0031-9201(93)90162-3.

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Thèses sur le sujet "Laghi"

1

Melilli, Francesca <1993&gt. « Acquasantiere romaniche nel territorio dei laghi lombardi tra Italia e Svizzera ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13641.

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Résumé :
Il lavoro intende studiare, dal punto di vista tipologico e formale, gli esemplari di acquasantiere romaniche nel territorio gravitante intorno ai laghi lombardi, lungo gli odierni confini tra Lombardia, Piemonte e Canton Ticino. Si tratta di una classe di materiali rimasta perlopiù ai margini degli interessi della letteratura critica, ad oggi manchevole di una classificazione sistematica. Benché siano state individuate alcune principali categorie, i venticinque pezzi schedati all'interno del catalogo in oggetto, pur nei limiti geografici e cronologici fissati, rivelano innanzitutto una grande varietà tipologica, particolarmente aperta al reimpiego di manufatti con diversa primitiva funzione. Ma consentono altresì di osservare come l’acquasantiera si configuri talvolta quale testimone di un linguaggio scultoreo che riflette una "cultura di banda larga", secondo la definizione di Silvana Casartelli Novelli, che supera gli odierni confini nazionali. Il dato assume particolare significato allorché si valuti la “marginalità” che contraddistingue questa tipologia di suppellettile che, quantunque parte dell’arredo fisso della chiesa, appare priva di una vera e propria regolamentazione all’interno delle fonti medievali di argomento liturgico, che tacciono altresì dell’uso rituale ad essa legato. Benché si possa pertanto parlare di un prodotto minoritario nel contesto dell’arredo sacro, non mancano saggi di alto livello qualitativo, che si legano ai più aggiornati esercizi della plastica scultorea a nord e a sud delle Alpi.
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Brivio, Elena <1994&gt. « Borghi in abbandono e potenzialità turistica : la montagna tra i laghi di Como e Lugano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21590.

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Résumé :
L’Italia dei borghi è un’Italia di abbandoni ma anche di nuove prospettive. Sono più di 5000 i “paesi fantasma”, testimonianza di uno stile di vita, del modo di costruire e di abitare e del relazionarsi con il paesaggio dal valore inestimabile, non solo da un punto di vista socioculturale ma anche storico e artistico. L’obiettivo della mia tesi è dunque quello di dimostrare che è ancora possibile ripopolare tutti quei territori considerati ostili o di difficile accesso, per mancanza di adeguati servizi o infrastrutture, partendo proprio da una ricerca sul campo di alcune borgate montane tra i laghi di Como e di Lugano. Contrastare lo spopolamento è anche il primo passo per garantire il mantenimento del paesaggio, dell’identità alpina e lacustre e per far uscire molte valli e versanti da condizioni di forte disagio. Da un punto di vista formale, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Il primo capitolo tratta in maniera teorica dei paesaggi dell’abbandono, ponendo le basi per un’analisi più approfondita dei casi studio successivamente affrontati. Particolare attenzione è data al concetto di “abbandonologia” e al suo opposto “la restanza”. Il secondo capitolo riguarda invece la riabilitazione della memoria e il recupero del senso del luogo, attraverso nuove strategie per riabilitare l’Italia. Il terzo e il quarto capitolo, infine, si dedicano principalmente all’analisi dell’assetto territoriale e delle dinamiche insediative del borgo di Erbonne e delle borgate di Agno, Bioggio e Manno, tra Italia e Svizzera, elaborando quelle che sono le prospettive e le potenzialità di queste piccole realtà ancora poco conosciute, attraverso un turismo lento e sostenibile di lago e di montagna, essenziale per la rinascita di un patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico delle comunità locali.
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Francesconi, Federico <1990&gt. « Montagne d’acqua, paesaggi elettrici e nuovi turismi : laghi artificiali tra storia, cultura e turismo, tre scenari europei a confronto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20494.

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Résumé :
L’acqua è, da sempre, l’elemento costitutivo che ha reso possibile lo sviluppo della vita sulla terra.Dal punto di vista storico sappiamo che l’acqua ha da sempre rappresentato un elemento costitutivo per tutte le grandi civiltà umane, dagli egizi ai romani (Solomon, 2010).L’acqua non ha perso il suo ruolo centrale neanche nel mondo moderno e secolare, oggi vengono definite “blue space” tutte quelle superfici acquatiche, quali canali, fiumi, laghi, torrenti, che rendono un paesaggio unico nel suo genere e con qualità migliorative per la vita degli esseri umani, sia dal punto di vista fisico che psicologico.L’attaccamento e l’amore dell’essere umano nei confronti dell’elemento acqua è evidente, tanto che oggi possiamo utilizzare il termine di idrofilia, intendendo con questa parola lo specifico apprezzamento dell’uomo per gli ambienti acquatici (Vallerani, 2019). L’acqua rappresenta poi, dal punto di vista energetico, la fonte rinnovabile più importante nella storia dell’umanità. La prima diga, infatti, fu costruita da loro, e furono anche tra i primi popoli a sfruttare l’invenzione della ruota idraulica, tecnologia che, se collocata nei fiumi e nei torrenti, trasforma l’energia cinetica in energia meccanica. Con il passare dei secoli l’acqua non ha perso d’importanza, questo elemento così prezioso darà il via alla seconda rivoluzione industriale (fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900) quando l’energia idrica venne utilizzata per produrre energia elettrica, avviando la pratica idroelettrica e la costruzione delle prime centrali. L’avvento dell’elettricità cambiò radicalmente la vita di intere aree europee. Le aree montane, fino ad allora relegate ai margini degli stati e degli imperi, assumevano ora un nuovo ruolo di fondamentale importanza, proprio per la presenza di ruscelli, fiumi e laghi che, dalle pendici montane, scendevano verso valle e che potevano essere ora utilizzati per la produzione di questa nuova ed indispensabile energia.Di colpo le vallate montane assumevano un importante valore in tutto il contesto europeo. Oggi questi luoghi, un tempo adibiti alla produzione di energia elettrica, sono diventati meta di nuovi percorsi turistici, che coniugano sapientemente la suggestione del paesaggio alla valorizzazione di strutture architettoniche di peculiare interesse. Mia intenzione è quella di dare a questa tesi un taglio di tipo storico, culturale ed antropologico, che, partendo dal concetto di idrofilia e di blue space, andrà ad analizzare alcuni laghi artificiali collocati in ambiente montano, un tempo adibiti alla produzione di energia idroelettrica e oggi rivitalizzati, diventando mete turistiche e sportive. Nello specifico prenderò in esame la Francia, dove analizzerò il lago di Sainte-Croix du Verdon, nella regione dell’alta Provenza. Cercherò di delineare la storia del luogo, l’impatto culturale e sociale che l’avvento dell’elettricità ha comportato per la comunità, e gli scenari turistici e di rilancio territoriale che sono emersi negli ultimi decenni. Mi sposterò poi ad analizzare un caso italiano, quello della centrale idroelettrica trentina di Fies, costruita agli inizi del 1900, oggi diventata una delle più importanti testimonianze di archeologia industriale della regione. In questa parte dello scritto mi concentrerò sull’importanza architettonica ed artistica delle centrali storiche costruite in quegli anni in Italia e sul ruolo di riscoperta turistica di queste aree, un tempo adibite alla produzione industriale ed energetica. Infine mi sposterò più a nord, in Baviera, sul lago Forggensee , dove un lago artificiale e la sua imponente diga sono diventate oggi meta di turisti dediti alla ricreazione lacustre, un lago artificiale che ha profondamente modificato il naturale fluire delle acque del fiume Lech.
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Flemma, Vito Giuseppe. « Processi di degassamento di laghi craterici iperacidi : analisi del fenomeno attraverso i dati di prove di laboratorio e confronto con dati empirici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10141/.

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Résumé :
Le condizioni iperacide presenti nelle acque di alcuni laghi craterici, combinate con altre proprietà chimico-fisiche quali densità e temperatura, possono favorire processi di degassamento anche di specie ad elevata solubilità e geochimicamente conservative in acque “normali”. In questa tesi si sono studiati i meccanismi e l’influenza di tali proprietà nel processo di degassamento attraverso la ricostruzione in laboratorio delle condizioni iperacide che caratterizzano i laghi iperacidi in natura. Particolare attenzione è posta al comportamento dello ione Cl-, diffusamente presente nelle acque crateriche e considerato fin ora tipicamente “conservativo”. In condizioni di estrema acidità questo ione modifica la sua tendenza conservativa, attivando le sue caratteristiche di base coniugata. In tali condizioni infatti esso si lega agli ioni H+ presenti formando acido cloridrico molecolare (HCl), parte del quale inevitabilmente degassa. Lo studio di soluzioni preparate in laboratorio e poste a condizioni di temperatura, densità ed acidità iniziale differenti, sono stati raccolti una serie di dati relativi al pH e alle variazioni della concentrazione dello ione Cl- imputabile a fenomeni di degassamento. I dati così ottenuti, sono stati poi confrontati con le caratteristiche chimico-fisiche di una serie di laghi craterici iperacidi esistenti in varie parti del mondo. Questo confronto ha consentito di definire più in dettaglio le cause ed i meccanismi che portano al degassamento di acidi forti (HCl) da acque iperacide e il grado di influenza delle varie proprietà sopra citate in questo fenomeno naturale.
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Vergara, Sassarini Natalia Amanda. « Analisi geochimica delle acque iperacide del lago craterico del vulcano Kawah Ijen (Java, Indonesia) ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9050/.

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Résumé :
I laghi vulcanici sono corpi idrici che si posizionano all’interno di crateri originatisi da eruzioni idrotermali, idrovulcaniche o magmatiche. Dato il particolare ambiente di formazione di questi bacini, le condizioni fisico-chimiche delle loro acque riflettono l’influenza dei diversi “input” vulcanici quali gas e fluidi che risultano dall’interazione tra le acque sotterranee e i fluidi rilasciati da un corpo magmatico in profondità. Il presente lavoro consiste nella caratterizzazione geochimica delle acque del lago craterico del Kawah Ijen e nella definizione dei principali processi che la controllano, come i processi di diluizione, degassamento e precipitazione di fasi minerali. Tale definizione è la base conoscitiva necessaria per una più realistica interpretazione delle eventuali variazioni geochimiche spazio-temporali
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Da, Rugna Valentina <1990&gt. « Il valore dell’improvvisazione nel servizio al cliente in albergo : una indagine svolta nella destinazione turistica Valle del Tesino, Bassa Valsugana e zona Laghi, in provincia di Trento ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9518.

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Résumé :
Il concetto di improvvisazione nella gestione del cliente viene esaminato in questa tesi con attenzione verso il mondo dei servizi, in particolare all’industria dell’ospitalità alberghiera. Qui l’improvvisazione può essere considerata una competenza che, se acquisita, permette di rispondere prontamente a eventi inaspettati servendosi di risorse disponibili nell’immediato. Vista l’elevata imprevedibilità del contesto in cui opera il personale alberghiero, l’improvvisazione è da considerarsi efficace solo qualora i suoi diversi aspetti siano coerenti e coesi tra di loro. Se da un lato questo elaborato fornisce numerosi spunti teorici sui quali potersi basare per sviluppare tale competenza, esso offre anche spunti pratici tratti dal mondo teatrale. Vengono inoltre esaminati i risultati di un’indagine svolta con l’obiettivo di mappare la situazione attuale all’interno delle strutture alberghiere presenti sul territorio della destinazione turistica Valle del Tesino, Bassa Valsugana e zona Laghi in provincia di Trento. L’interrogativo principale al quale si cerca di dare una risposta è se ci siano i presupposti per incentivare lo sviluppo della competenza a improvvisare all’interno delle strutture considerate nell’analisi.
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CAZZANIGA, ILARIA. « Processing and analysis of latest generation satellite data for monitoring optically complex waters ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241143.

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Résumé :
Le acque interne sono una risorsa fondamentale ed estremamente sensibile ai cambiamenti climatici e per questo sono state inserite nella lista delle Essential Climate Variables. La necessità di un loro monitoraggio è sottolineata da diversi progetti e da direttive come l’europea Water Frame Directive (WFD). Le tecniche di telerilevamento per il monitoraggio delle acque si sono diffuse negli ultimi decenni come uno strumento di supporto alle misure limnologiche. La grandezza fisica usata per derivare le mappe di parametri di qualità delle acque (WQP), come la concentrazione di clorofilla-a (chl-a), è la riflettanza dell’acqua. Questa non può essere misurata direttamente dai sensori ma deve essere ricavata attraverso una catena di processamento, per la rimozione dei componenti del segnale non utili alla stima dei WQP, fra cui il contributo dell’atmosfera. La correzione atmosferica (AC) è un passaggio chiave per la stima accurata della riflettanza dell’acqua e per la produzione di mappe accurate di WQP. Per le acque interne e costiere, questo passaggio è complicato dalla presenza di acque otticamente complesse, che impediscono l’uso dei tradizionali metodi di AC; dal forte impatto sul segnale dell’effetto di adiacenza; dalla variabilità della composizione dell’aerosol atmosferico, che impatta sulle interazioni fra segnale elettromagnetico ed atmosfera. Il primo obiettivo di questa tesi è la valutazione di catene di processamento delle immagini satellitari prodotte dai sensori ottici di ultima generazione (Landsat-8-OLI, Sentinel-2A/B-MSI e Sentinel-3A-OLCI) per il monitoraggio della qualità delle acque, in acque interne otticamente complesse. In particolare, tre casi studio sono stati selezionati, caratterizzati da tre diversi livelli di trofia: i laghi subalpini, oligo-mesotrofici, ed i laghi eutrofici di Mantova; il lago meso-eutrofico Trasimeno; l’iper-eutrofica Laguna dei Curoni, affacciata sul Mar Baltico. Diverse tecniche di correzione atmosferica sono state applicate, confrontate e validate attraverso misure radiometriche effettuate in situ. I prodotti di riflettanza ottenuti, sono stati poi utilizzati per ricavare mappe di chl-a attraverso modelli bio-ottici, anch’essi validati utilizzando misure in situ. Buone performance sono state ottenute da diversi algoritmi, soprattutto per le acque più produttive, ma soddisfacenti sono stati i risultati ottenuti anche nelle acque oligotrofe. Come secondo obiettivo, è stata effettuata un’analisi delle serie storiche, utilizzando le mappe di chl-a, per valutare eventuali trend temporali nei livelli di trofia, nella fenologia stagionale del fitoplancton, ed il contributo apportato dalle tecniche di telerilevamento nelle attività di monitoraggio legate alla WFD, e per l’individuazione di intense fioriture algali. L’inter-comparazione dei prodotti derivati da sensori diversi ha prodotto risultati molto soddisfacenti, incoraggiando l’uso sinergico delle loro serie temporali per le analisi sia di breve che di lungo periodo. Queste serie, unite alla serie storica dei prodotti ENVISAT-MERIS, hanno permesso di individuare i pattern stagionali della concentrazione di chl-a e una tendenza verso livelli di trofia maggiore nei laghi subalpini e nell’area pelagica del lago Trasimeno. Per il monitoraggio di fioriture algali, i prodotti derivati dai sensori di ultima generazione hanno mostrato una buona efficienza nell’individuare fenomeni rapidi e limitatati sia nel tempo che spazialmente. Infine, per le attività dalla WFD, è evidente come, permettendo una maggiore frequenza, i prodotti satellitari diano la possibilità di meglio caratterizzare in maniera completa lo stato delle acque, sia in termini di tempo che di spazio, rispetto alle misure tradizionali, puntuali e meno frequenti, le quali rimangono fondamentali, non solo per la validazione dei prodotti satellitari, ma anche per la descrizione della variabilità lungo la colonna d’acqua.
Inland waters are usually a fundamental resource; they are also essential for ecological preservation and hydrologic regulation. In addition, they are extremely sensitive to a range of stressors operating at global, regional and local scales and thus to environmental changes. For this reason they have been included in the Essential Climate Variables (ECVs) list. In the latest decade, the need for a continuous monitoring of waters quality state was stressed by several project outcome, as well as requested all over the world by directives such as the European Water Frame directive (2010). Earth Observation (EO) techniques for water quality monitoring, have been spreading in the latest decades as a supporting tool to traditional measurements. The physical quantity mainly used for the retrieval of water quality parameters (WQPs), such as chlorophyll-a concentration (chl-a), is the water reflectance. It cannot be directly measured by remote sensors but should be retrieved instead from their imagery through a processing chain, for the removal of useless signal components, including the contribution due to the atmosphere, and other disturbances. Accurate atmospheric correction is a key step to obtain accurate water reflectance signature, and thus accurate WQPs maps. For inland and coastal waters, in addition, this step is made more challenging by: - the presence of optically complex waters, which hinder the use of traditional atmospheric correction methods - the strong impact over the signal of adjacency effect - the variability of aerosol composition, which strongly affects atmospheric and electromagnetic signal interactions. The first objective of this PhD thesis is the evaluation of suitable processing chains for EO optical data, provided by the latest generation satellite sensors (Landsat-8-OLI, L8, and Sentinel-2A/B-MSI, S2A/B, and Sentinel-3A-OLCI, S3A) for water quality monitoring over optically complex waters, focusing on inland waters. In particular, three case study area were selected, characterised by different trophic conditions: oligo-mesotrophic subalpine lakes and eutrophic Mantua lakes in North Italy; meso-eutrophic Lake Trasimeno in central Italy; hypereutrophic Curonian Lagoon, on the Baltic Sea. Several atmospheric correction techniques were applied to be compared and validated through in situ radiometric measurements. Best performing water reflectance products were used to retrieve chl-a concentration maps through bio-optical model, again validated against in situ measurements. As a second objective, phytoplankton trend analysis over selected study area were performed: eutrophication time trend, phytoplankton phenology, intensive algal bloom detection and potential contribution of EO data to WFD monitoring activities were evaluated, exploiting validated, best performing EO products time series. Good performances were obtained by several algorithms especially for more turbid waters, but satisfying performances were obtained also in more oligotrophic lakes. Sensors products inter-comparison produced very good results encouraging merging their data series for both short and long term trend analysis. Merged time series allowed, together with previously validated ENVISAT-MERIS derived maps, to assess seasonal patterns in lakes but also a slight trend towards eutrophication in subalpine lakes, as well as for pelagic area of Lake Trasimeno. For intensive algal bloom detection, latest sensors products showed to be very efficient and useful, in particular being able to catch rapid and spatially delimited phenomena. Finally, in WFD monitoring application it was clear as higher frequency monitoring provided by EO techniques allows to have a more complete characterization of waters state, both in term of space and time, respect to punctual and less frequent in situ measurements, still fundamental for validation and vertical variability characterization.
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PATELLI, MARTINA. « ZOOPLANKTONIC POPULATION DYNAMICS AND PELAGIC FOOD WEBS IN THE DEEPEST SUBALPINE LAKES RELATED TO ANTHROPOGENIC PRESSURE AND CLIMATE CHANGE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262346.

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Résumé :
Il cambiamento climatico è considerato una delle minacce più gravi per la terra e gli ecosistemi acquatici e cresce la preoccupazione per gli effetti che il riscaldamento globale può avere sulle comunità biologiche. Negli ultimi anni, diversi studi hanno evidenziato la sensibilità dei corpi idrici alle fluttuazioni climatiche. Gli organismi zooplanctonici, caratterizzati da piccole dimensioni e rapido ciclo riproduttivo, sono sensibili ai cambiamenti ambientali. Inoltre, rappresentano dei componenti chiave delle catene trofiche acquatiche, collegando i produttori primari ai grandi consumatori secondari come pesci. Lo scopo della presente ricerca di dottorato è di ampliare le conoscenze sulle comunità zooplanctoniche dei grandi laghi subalpini, rilevando tendenze e cambiamenti nella struttura delle reti trofiche pelagiche e le loro potenziali cause. L’analisi di dati limnologici a lungo termine combinata a uno studio paleolimnologico del lago d’Iseo ha permesso di distinguere gli effetti dovuti al cambiamento climatico a quelli dovuti a impatti più locali, come l’eutrofizzazione. I risultati evidenziano che le rete trofiche dei laghi profondi subalpini sono fortemente influenzate dal clima. In particolare, la variabilità climatica invernale provoca un effetto a cascata che coinvolge l'intero ecosistema lacustre, modificando le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del lago. Gli effetti del riscaldamento delle temperature invernali possono ripercuotersi sulle dinamiche di popolazione dello zooplancton fino all'estate, influenzando il funzionamento dell’intera catena trofica. L'indagine paleolimnologica, attraverso lo studio combinato di fattori biotici e abiotici, ha permesso di considerare gli effetti dei più importanti fattori di cambiamento negli ecosistemi lacustri, suggerendo che i fattori climatici dovrebbero essere considerati di fondamentale importanza nel determinare le dinamiche di sviluppo delle comunità planctoniche e la struttura e il funzionamento delle reti trofiche pelagiche.
Climate change is considered to be one of the most severe threats to earth and aquatic ecosystems and the concern about the effects that global warming can have on biological communities is growing. Even if the number of studies concerning climate change is worldwide increasing the effects of climate change are challenging to monitor and understand because of the multitude of responses within an ecosystem. In the last years, analyses of long-term data sets provide increasing evidence on the sensitivity of water bodies to climatic fluctuation. Small size and fast reproducing zooplankton organisms are sensitive to environmental change. Moreover, they represent key components of aquatic food webs, connecting primary producers to big secondary consumers as fishes. The purpose of the present PhD research is to expand the knowledge on the zooplankton communities of the large and deep lakes south of the Alps, detecting trends and significant change or shift in the pelagic food webs structure due to global or local impacts. The analysis of long-term series of limnological observations and a paleolimnological study on lake sediment have been combined in order to disentangle the effects of climate change from that due to more local and anthropic stressor as eutrophication. The obtained results suggested that in deep subalpine lakes the effect of climate change on pelagic food webs components is complex, including several direct and indirect effects, and it is mediated by nutrient availability. In particular, in deep lakes winter climatic variability trigger a cascading effect that involves the entire lake ecosystems, modifying lake chemical, physical and biological characteristic. The effects of warmer winter temperature can reverberate on zooplankton seasonal patterns until summer, affecting the food webs functioning. The paleolimnological investigation, through the combined study of biotic and abiotic factor, allowed clarifying the synergic effects of the most important drivers of change in lake ecosystems, suggesting that climatic factors should be considered with nutrient availability as a determinant element in controlling the temporal development of plankton communities and pelagic food web structure.
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AZZELLA, MATTIA MARTIN. « Flora, vegetazione e indicatori macrofitici dei laghi vulcanici d'Italia ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/918808.

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Résumé :
Le acque dolci rappresentano meno dello 0,8% della superficie terrestre e ospitano una grande varietà di forme di vita: circa il 6% delle specie fin’ora descritte vive in acqua dolce (Hawksworth & Kalin-Arroyo, 1995). Nonostante i sistemi di acque dolci svolgano un ruolo fondamentale nella biosfera e i numerosi servizi da essi forniti siano un cardine per l’economia umana, la loro disponibilità sta drasticamente diminuendo e lo sfruttamento della risorsa idrica aumenta in modo costante nel tempo (Jackson et al., 2001). Lo scopo di questo studio è l'analisi della componente macrofitica dei laghi vulcanici italiani. Con il termine macrofite si individua la componente produttiva primaria macroscopica dei sistemi acquatici, mentre diatomee e fitoplancton ne rappresentano la porzione microscopica. Esistono molte classificazioni delle macrofite basate su elementi strutturali, su forme di crescita o caratteri funzionali (Pearsal, 1918; den Hartog & Segal, 1964; Hutchinson, 1975; Mäkirinta, 1978; den Hartog & van der Velde, 1988;Buotin & Keddy, 1993; Willby et al., 2000; Lacoul & Freedman, 2006). Nel presente lavoro si è utilizzata una classificazione di tipo funzionale che non si limita ad analizzare solo le macrofite sommerse, ma include anche la componente emersa composta da elofite e piante legnose, concordemente con quanto affermato in Tiner (1991) e Lacoul & Freedman (2006). La presenza, la distribuzione e l'abbondanza delle macrofite all’interno di un bacino lacustre dipende da molti parametri ambientali intrinseci al bacino o di origine antropica (Hutchinson, 1975; Barko & Smart, 1986; Duarte & Kalff, 1990; Lacoul & Freedman, 2006; Bornette & Puijalon, 2011). Per questo motivo possono essere usate come indicatori di molti parametri dell’ecosistema lacustre (Rørslett, 1991; Lehmann & Lachavanne, 1999; Heegaard, et al. 2001), non solo a livello specifico ma anche cenologico (Kolada; 2010). Quindi, lo stato di conservazione di un corpo idrico non è classificabile solo con le condizioni di inquinamento delle acque, ma bisogna avere un quadro completo delle composizione e abbondanza di fitoplancton, macrofite, macrobenthos e ittiofauna e fornire un sistema di riferimento in cui questi quattro elementi di qualità biologica siano in buono stato di conservazione. In Europa la Water Framework Directive (WFD 2000/60 EC) obbliga gli stati membri a raggiungere entro 15 anni dalla sua emanazione un “buono stato” della qualità delle acque superficiali interne, delle acque di transizione, delle acque costiere e sotterranee. La WFD afferma che, una volta classificati i bacini idrografici, al fine di riconoscere lo stato delle acque bisogna individuare degli elementi di qualità biologica (allegato V) supportati da elementi di qualità idromorfologici e fisico-chimici. - Obiettivi Pochi autori hanno finora affrontato lo studio delle macrofite dei laghi vulcanici italiani e non hanno mai fornito un quadro di riferimento complessivo dei diversi bacini. Il presente studio si propone di fornire un quadro organico di presenza, distribuzione e abbondanza delle macrofite dei laghi vulcanici italiani utilizzando tecniche di campionamento e di analisi in linea con quanto richiesto dalla WFD. La presente ricerca rappresenta, quindi, il primo caso studio delle macrofite dell’area mediterranea che prende in considerazione anche parametri idrochimici e idromorfologici. I principali obiettivi della ricerca sono: • censimento, descrizione e inquadramento sociologico delle macrofite rinvenute nei laghi vulcanici dell’Italia peninsulare. • analisi della distribuzione delle specie ad una scala regionale (verificando se c'è una differenza significativa tra i laghi) e ad una scala locale (verificando se è possibile riconosce una struttura nella distribuzione delle specie all'interno dei singoli laghi). • valutare la relazione tra caratteristiche ambientali misurate e variazioni nella ricchezza e nella distribuzione delle macrofite. • ricerca di metriche idonee per la definizione di un indice di valutazione dello stato di conservazione dei laghi vulcanici. - Area di studio La ricerca è stata svolta sui 9 laghi vulcanici italiani con profondità superiore a 30 m (Albano, Bracciano, Bolsena, Lago Grande e Lago Piccolo di Monticchio, Martignano, Mezzano, Nemi e Vico). In tutti i laghi vulcanici italiani le rocce che si trovano nel substrato del bacino hanno l’influenza principale sulla chimica delle acque (Buraschi et al., 2005) e le risultanti condizioni idrochimiche sono favorevoli allo sviluppo di piante ed animali. I pochi contributi a carattere esclusivamente botanico riguardanti i laghi vulcanici italiani sono inquadramenti delle comunità vegetali effettuati con l'approccio fitosociologico (Avena & Scoppola, 1987; Iberite et al., 1995; Scoppola et al., 1992; Venanzoni et al. 2003; Azzella & Scarfò, 2010). Sebbene gli studi passati non siano esaustivi permettono di definire i laghi vulcanici come laghi "tipo Chara" ovvero laghi potenzialmente caratterizzati da una lussureggiante vegetazione ad Helophyte e una vegetazione sommersa caratterizzata da estesi popolamenti di Chara dominati da diverse specie in base alle condizioni locali (Almquist, 1929, Maristo, 1941; Jensen, 1979; Vestergaard & Sand-Jensen, 2000; Pall & Moser, 2009). - Classificazione ecologica dei laghi In collaborazione con l'Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR di Brugherio è stato condotto un campionamento per l'inquadramento idrochimico delle acque. Applicando i criteri proposti dall'OECD (Vollenweider, 1982) che considerano le concentrazioni di fosforo e la trasparenza delle acque misurata con il metodo del Disco di Secchi, è stato possibile classificare i laghi di Bracciano, Bolsena e Martignano in condizione di meso-oligotrofia, i laghi di Albano, Nemi, Vico e il Lago Piccolo di Monticchio in condizione di mesotrofia, il lago di Mezzano meso-eutrofo e il Lago Grande di Monticchio iper-eutrofo. Lo stato trofico non è l’unico parametro che influisce sulla distribuzione della vegetazione acquatica. La classificazione gerarchica effettuata sui parametri ambientali che influenzano la distribuzione delle macrofite in ambiente lacustre (Rørslett, 1991; Genkai-Kato& Carpenter, 2005; Cheruvelil & Soranno, 2008) evidenzia 3 tipologie di lago vulcanico. Il primo cluster, che racchiude i laghi di Bracciano e Bolsena, individua laghi di grandi dimensioni, valori di azoto bassi e valori di trasparenza molto alti. Lo sfruttamento lungo costa è molto forte, si riscontrano alti valori di urbanizzazione ed un grande sviluppo di zone sfruttate dal turismo. Il cluster che racchiude i laghi di Monticchio individua piccoli laghi con alte concentrazioni di nutrienti (in particolari alti valori di azoto), un’alta copertura di superfici naturali lungo costa e bassi valori di trasparenza delle acque. Infine il cluster che racchiude i restanti laghi (Albano, Nemi, Martignano, Vico e Mezzano) è caratterizzato da laghi di medie dimensioni con valori di azoto alti, legati al forte sfruttamento agricolo lungo costa. - Campionamento e quadro floristico Il piano di campionamento del presente studio è stato elaborato al fine di ottenere un quadro attendibile su presenza, distribuzione e abbondanza di macrofite nei laghi vulcanici nell’arco di un’unica campagna di raccolta di dati, rispondendo anche alle esigenze poste dalla Water Framework Directive (2000/60/EC-ANNEX V). Molti autori hanno proposto diversi metodi di campionamento di macrofite in ambiente lacustre (Jensén S., 1977; Melzer, 1999; Jäger et al., 2004; Free et al., 2009; Croft & Chow-Fraser, 2009; Beck et al., 2010) e solo alcuni di essi rispondono alle esigenze della WFD. Ogni stato membro della Comunità Europea ha proposto un proprio metodo di campionamento ma solo alcuni sono stati pubblicati nei report degli enti preposti all’applicazione della WFD (Leyssen et al., 2005; Willby et al., 2006; Ecke, 2007; Leka et al., 2007; Van den Berg & Pot, 2007; Buraschi et al. 2008). Il metodo di campionamento adottato in questo studio si basa su una tecnica di estrazione random non allineata dei transetti che si compone di 5 fasi: 1) sfruttando la conformazione circolare dei laghi vulcanici si è circoscritta una circonferenza al bacino. 2) La circonferenza è stata suddivisa in radianti con ampiezza di 10°. 3) I raggi che delimitano i radianti intercettano la linea di costa del lago dividendola in porzioni di lunghezza simile. 4) I laghi sono stati classificati in 3 categorie dimensionali: laghi piccoli, con superficie (La) inferiore a 0.5 km2, laghi di medie dimensioni (0.5 km220 km2). 5) Nei laghi piccoli sono stati selezionati 9 punti lungo la linea di costa, effettuando un’estrazione random ogni 4 settori individuati dall’intersezione fra i raggi della circonferenza circoscritta e il perimetro del lago. Nei laghi di medie dimensioni sono stati estratti 18 punti (uno ogni 2 radianti) e nei laghi grandi 36. Il campionamento è realizzato dal punto individuato sulla costa su una linea perpendicolare ad essa. Lungo la linea del transetto ad ogni metro di profondità sono state censite tutte le specie presenti e stimata la loro copertura percentuale. Per valutare se lo sforzo di campionamento è stato sufficiente ad individuare un adeguato numero di specie sono state realizzate delle curve di rarefazione delle specie (curve di Coleman) ed è stata realizzata una procedura computazionale di ricampionamento (second order Jack-knife - Palmer, 1991) usando il livello di soglia del 75% per definire sufficiente il numero di specie rilevate. Il campionamento delle macrofite ha permesso di ottenere per ogni punto di campionamento un elenco delle specie presenti con il relativo dato di copertura. Sono stati realizzati 171 transetti e 2060 punti misurando presenza, distribuzione e abbondanza di 56 specie di macrofite, di cui 17 sono Characeae. - Analisi cenologica L'analisi statistica dei modelli nulli ha dimostrato che le specie rilevate nei punti di campionamento si associano in cenosi non casuali e che sono strutturati con un gradiente ambientale interno al bacino. I punti di campionamento possono quindi essere utilizzati anche per indagini di tipo cenologico. In ogni lago è stata effettuata una classificazione utilizzano il metodo UPGMA su una matrice delle distanze calcolata con il metodo Bray-Curtis a partire dalla matrice dei punti campionati con presenza di macrofite che conta 1778 rilievi. La classificazione gerarchica ha verificato la presenza di tipologie cenologiche ricorrenti all’interno di ogni bacino. L'analisi multivariata della dispersione (Permutational analysis of multivariate dispersions - PERMDISP) ha permesso di estrarre due punti-campione significativi da ogni cenosi di ogni lago e ridurre così il numero dei punti analizzati da 1778 a 94. La Permutation multivariate Anova (PERMANOVA - Anderson, 2001) effettuata su questa sottomatrice ha dimostrato l'esistenza di un'autonomia floristico-ecologica tra laghi (p<0.01). Successivamente con la Redundancy Analysis (RDA) si è analizzato in che misura i diversi parametri ambientali concorrano a spiegare la variabilità rilevata sia all'interno del lago che tra laghi identificando dei gradienti ecologici. L'RDA è stata condotta sulla matrice delle specie normalizzata con la trasformazione di Hellinger (Legendre & Gallagher, 2001) e la matrice dei dati ambientali normalizzata attraverso la trasformazione logaritmica. I dati ambientali considerati contribuiscono a spiegare il 47% dell'inerzia totale. Il restante 53% è da attribuire ad altre variabili ecologiche non misurate nel presente studio e a variabilità stocastica. Il parametro ambientale che è risultato maggiormente correlato con la variabilità delle cenosi è la profondità: le comunità che caratterizzano gli ambienti a minore profondità sono dominate da Chara aspera, Myriophyllum spicatum, Vallisneria spiralis. Al contrario le comunità a maggiori profondità sono dominate da Chara globularis, Nitella opaca e Ceratophyllum demersum. Altri parametri ambientali che contribuiscono a spiegare la variabilità osservata sono quelli idromorfologici e trofici: le comunità tipiche dei grandi laghi con basse concentrazioni di nutrienti sono dominate da Characeae,e in particolare a basse profondità da Chara aspera, a medie profondità da Chara polyacantha o Chara tomentosa e a grandi profondità da Chara globularis e Nitella opaca. Al contrario le comunità dei piccoli laghi con abbondanza di nutrienti sono caratterizzati da comunità di piante vascolari con una dominanza di Myriophyllum spicatum a basse profondità e Ceratophyllum demersum alle profondità di chiusura e mancano di una fascia di vegetazione delle medie profondità. Nel presente lavoro è stata infine realizzata una scheda descrittiva per ogni lago, in cui vengono analizzate le cenosi individuate e presentati i rilievi relativi ai punti rappresentativi di ogni cenosi, estratti con PERMDISP. Viene inoltre fornito un quadro della distribuzione spaziale all'interno del lago con cartografie tematiche e un inquadramento della presenza e distribuzione degli habitat di interesse comunitario che rappresenta un punto di riferimento nel monitoraggio degli habitat inseriti nella Rete Natura 2000 (Direttiva Habitat 92/43). - Indici di conservazione Molti autori hanno individuato gruppi di macrofite sensibili o tolleranti all'inquinamento per valutare lo stato trofico di un lago: maggiore è la presenza o l'abbondanza delle specie sensibili e minore è il carico trofico (Melzer, 1999; Stelzer et al., 2005; Wilby et al., 2006; Penning et al., 2008; Pall & Moser, 2009). Attualmente si suggerisce di sviluppare un approccio multimetrico alla bioindicazione (Heringet al., 2006; Penning et al., 2008; Søndergaard et al., 2010) per non focalizzare l'attenzione esclusivamente sul carico trofico e restituire un quadro complessivo dello stato di conservazione del lago. Alcuni indici multimetrici sono stati sviluppati per lo studio degli ambienti lacustri utilizzando le macrofite (Nichols et al., 2000; Beck et al., 2010; Kolada, 2010). Si è dimostrato che i laghi vulcanici, nonostante la loro origine geologica, per quanto riguarda le macrofite sono assimilabili ai laghi a Characeae europei, tipici di substrati calcarei. Quindi al fine di classificare lo stato di conservazione dei laghi vulcanici italiani è possibile adattare le metriche proposte da Pall & Moser (2009) che hanno esaminato lo stato di conservazione dei laghi Austriaci del pedemonte calcareo delle alpi (Lakes of the Northern Limestone Foothills) e il Reference Index proposto in Stelzer et al. (2005). - Conclusioni In conclusione il campionamento ha permesso di realizzare uno studio della componente macrofitica dei laghi vulcanici che rappresenta un quadro organico finora mai realizzato e segna un punto di riferimento fondamentale sia per ricerche future volte ad analizzare le dinamiche ecologiche dei laghi vulcanici, sia per il monitoraggio necessario agli adempimenti dettati dalla WFD. Le Characeae che dominano nella maggior parte dei laghi vulcanici sono un taxon a rischio e quindi tutelate a livello europeo: 6 specie presenti nei laghi vulcanici sono inserite in liste rosse (Blaženčić et al. 2006, Smidht et al.; 1996; Stewart & Church, 1992; Palamar-Mordvintseva & Tsarenko 2004; Palmer, 2008; Bjelke, 2010). Le specie individuate nei laghi vulcanici rappresentano il 30% delle flora europea (Krause, 1997) e metà di quella italiana (Bazzichelli & Abdelahad, 2009). Per questi motivi e per il fatto che le praterie di Characeae sono un Habitat di interesse comunitario (3140 - Direttiva Habitat 92/43 CE) crediamo che i laghi vulcanici dovrebbero avere un ruolo di primo piano nella conservazione di questo importante taxon fortemente minacciato. I risultati dell'analisi cenologica confermano la sostanziale somiglianza tra i laghi vulcanici italiani che presentano un pattern di distribuzione delle comunità lungo il gradiente di profondità, ma che subisce modificazioni, anche rilevanti, in funzione delle dimensioni del lago e delle sue condizioni trofiche. Le variazioni al pattern potenziale sono state utilizzate per realizzare in indice, il Volcanic Lakes Multi Metric Index, che rappresenta il primo realizzato in Italia per questa tipologia di laghi.
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10

LOTT, GAIA. « Ai margini della françafrique : Francia, Burundi e Ruanda (1974-1984) ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1041913.

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Résumé :
La ricerca analizza la politica africana francese negli anni '70 e '80 a partire da due casi di studio meno analizzati dalla letteratura: Burundi e Ruanda. The research analyzes French African Policy during the '70s and the '80s, starting from two case-studies less analyzed by the literature: Burundi and Rwanda.
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Livres sur le sujet "Laghi"

1

Giardini dei laghi. Milano : Rizzoli, 1992.

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2

Airaghi, Alida. Laghi e oltre. Faloppio (CO) : Lietocollelibri, 1999.

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3

Gaggino, G. F. Catasto dei laghi italiani. [Roma] : Consiglio nazionale delle ricerche, 1985.

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4

Franco, De Battaglia, dir. Trentino : Monti, laghi, paesi, città. Trento : Temi, 1991.

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5

Tomasi, Gino. I trecento laghi del Trentino. Trento : Artimedia, 2004.

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6

Roberto, Cicala, et Antonini Alberto, dir. Il Novarese : Pianura, laghi e monti. Torino : Regione Piemonte, 1998.

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7

Banchieri, Daria G. Preistoria dei laghi varesini : Revisione dei materiali inediti provenienti dai laghi varesini e dal loro circondario. Pisa : Giardini, 1986.

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8

Rossi, Giovanni. Ecologia dei laghi : Modelli matematici e applicazioni. Milano, Italy : F. Angeli, 1996.

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9

Fadda, Antonio F. Laghi e torrenti nei paesaggi della Sardegna. Cagliari : Coedisar, 2001.

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10

Corradini, Mario. Perle del Trentino : Laghi, escursioni, racconti, immagini. Bolzano : Athesia, 1991.

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Chapitres de livres sur le sujet "Laghi"

1

Rutter, Ernest, Katharine Brodie, Tony James, Derek J. Blundell et David A. Waltham. « Seismic Modeling of Lower and Mid-Crustal Structure as Exemplified by the Massiccio dei Laghi (Ivrea-Verbano Zone and Serie dei Laghi) Crustal Section, Northwestern Italy ». Dans Heterogeneity in the Crust and Upper Mantle, 67–97. Boston, MA : Springer US, 2003. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-0103-9_3.

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2

Hendiawan, T., et Y. A. Barlian. « Defamiliarization of video clips and aesthetic value in the “Lathi” song from weird genius ». Dans Dynamics of Industrial Revolution 4.0 : Digital Technology Transformation and Cultural Evolution, 264–67. London : Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.1201/9781003193241-49.

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3

Supriadhie, Anjar. « Dampak dan Konsekuensi Hukum Pembubaran DEPANRI terhadap Kepentingan Pembentukan Peraturan Perundang-undangan dan Kebijakan Penerbangan dan Antariksa ». Dans Kajian Kebijakan Penerbangan dan Antariksa, 1–24. Bogor : In Media, 2016. http://dx.doi.org/10.30536/9786026469120.1.

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Résumé :
DEPANRI dibubarkan bersama-sama dengan beberapa Lembaga Non Struktural lainnya berdasarkan Keputusan Presiden Nomor 176 Tahun 2014. Dibubarkannya DEPANRI memunculkan berbagai pertanyaan dan persoalan, diantaranya adalah dampak dan konsekuensi hukum apa yang timbul dengan dibubarkannya DEPANRI. Makalah ini ditujukan untuk menganalisis dampak dan konsekuensi hukum pembubaran DEPANRI tersebut terhadap kepentingan pembentukan peraturan perundang-undangan dan kebijakan penyelenggaraan keantariksaan nasional ke depan. Metode yang digunakan dalam kajian ini adalah metode penelitian hukum normatif melalui metode berpikir deduktif yang didasarkan pada pendekatan teori legal system. Dari kajian diperoleh hasil bahwa sebelum DEPANRI dibubarkan perannya sangat strategis dan mampu membangun iklim kondusif dalam mendukung pembangunan penerbangan dan keantariksaan nasional melalui berbagai produk kebijakan dan peraturan perundang-undangan yang dihasilkannya. Pembubaran DEPANRI berdampak dan membawa konsekuensi hukum secara signifikan terhadap pembangunan penerbangan dan keantariksaan nasional pada umumnya dan pada pembentukan Peraturan Perundang-undangan dan atau kebijakan penyelenggaraan penerbangan dan keantariksaan khususnya, karena mekanisme koordinasi instansi terkait yang dahulu dilaksanakan oleh DEPANRI, sekarang tidak ada lagi.
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4

Jacobs, Ryleigh, Catherine Pitcher, Richa Gupta et Rinesa Deshishku. « Multi-skill Foundation Course in India : The Head, Heart, and Hands of 21st Century Learning ». Dans Education to Build Back Better, 21–49. Cham : Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-93951-9_2.

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Résumé :
AbstractThis chapter examines the Multi-Skill Foundation Course (MSFC), a vocational course conceived by grassroots NGO Vigyan Ashram, and further developed, replicated, and scaled up by Lend-A-Hand India (LAHI) since 2005. In collaboration with the State Government of Maharashtra, the course has been recognized under the National Skills Qualification Framework (NSQF)) and adopted by more than 600 secondary schools across India. The purpose of MSFC is to promote employability, enhance student retention and increase the appreciation for vocational skills by uniquely intersecting vocational skills with 21st century skills in an experiential learning-based pedagogy. Our in-depth analysis of the MSFC includes an overview of vocational education in India, an explanation of the theory of change, and the effect of this niche reform in building 21st century skills. To understand the impact of the reform. We interviewed different actors and surveyed 111 students enrolled in the MSFC. In addition, we organized Focus Discussion Groups (FDGs) comprised of over 20 students from vocational courses, the MSFC, and non-vocational tracks. This analysis reveals that MSFC is having a positive impact on students and their communities by cultivating 21st century skills, enhancing employability, and improving gender inclusion through quality vocational education. The final section of the chapter identifies areas of consideration to further strengthen this niche reform and key takeaways from the MSFC.
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5

Kusumaningtyas, Melissa Retno. « Mekanisme Internasional dalam Penanganan Space Debris ». Dans Kajian Kebijakan Penerbangan dan Antariksa, 111–26. Bogor : In Media, 2018. http://dx.doi.org/10.30536/9786026469762.6.

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Résumé :
Meningkatnya jumlah space debris di antariksa saat ini tidak hanya memberikan dampak terhadap keamanan antariksa namun juga terhadap keselamatan bumi dan berbagai aspek kehidupan lainnya. Upaya penanganan space debris telah dilakukan dengan dibahasnya isu space debris di dalam forum-forum internasional seperti UNCOUPOS, ESA, dan ITU dan dibentuknya organisasi internasional khusus membahas space debris seperti IADC. Dari berbagai kerja sama dan penelitian yang dilakukan oleh forum-forum internasional, dihasilkan mekanisme-mekanisme internasional yang berguna sebagai pedoman untuk diaplikasikan negara-negara dan pihak yang melaksanakan kegiatan keantariksaan di dalam mekanisme nasionalnya baik itu berbentuk regulasi maupun standar pelaksanaan. Pengkajian ini ditujukan untuk menganalisis upaya penanganan space debris dari perspektif hubungan internasional. Metode yang digunakan dalam penelitian ini adalah metode deksriptif analitis yaitu dengan mendeskripsikan space debris serta dampaknya dan upaya penanganannya dalam bentuk mekanisme internasional dan menganalisis mekanisme internasional tersebut dengan salah satu teori hubungan internasional yaitu teori liberal. Dari analisis yang dilakukan dihasilkan kesimpulan bahwa mekanisme internasional dalam penanganan space debris merupakan suatu bentuk liberalisasi, dimana kerja sama merupakan wujud rasionalitas masyarakat internasional yang menyadari bahwa penanganan space debris merupakan kepentingan bersama. Penanganan sebuah isu tidak lagi memandang batas-batas negara dan institusi-institusi internasional lebih berperan dibanding negara-negara. Mekanisme internasional penanganan space debris yang diwujudkan dalam bentuk guidelines merupakan seperangkat pengaturan yang telah disepakati negara-negara dan stakeholder melalui kerjasama, sehingga pengaturan yang ada lebih bersifat universal dan lebih aplikatif bagi negara-negara dan aktor antariksa lainnya.
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6

« Rete Urbana dei Laghi ». Dans Die Schweiz – ein städtebauliches Portrait, 719–36. Birkhäuser, 2005. http://dx.doi.org/10.1515/9783764376611.719.

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7

« Lagi Ko Kayong Kasama ». Dans The Guerrilla Is Like a Poet – Ang Gerilya Ay Tulad ng Makata, 123–25. punctum books, 2013. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2sbm7n2.59.

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8

« Traveling with Lakhi the Prostitute, 1953 ». Dans Untouchable, 181–87. Routledge, 2017. http://dx.doi.org/10.4324/9781315206745-14.

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9

« The Laghu-Yoga-Vāsiṣṭha and Its Persian Translation ». Dans Translating Wisdom : Hindu-Muslim Intellectual Interactions in Early Modern South Asia, 30–55. University of California Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1525/luminos.87.b.

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10

Zia, Ather. « Loving, Dying ». Dans The Silence That Speaks, 267–71. Oxford University PressDelhi, 2022. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190132613.003.0028.

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Résumé :
Abstract He raised his arm, and threw something at her. She ducked. It fell into the corner without a sound. Moving swiftly, she picked the soft sweaty ball of paper, crushed around a piece of clay. She opened it, trembling. It said—“Be laghey tche balai” “I will die for you.” … She tried to write back. Nothing seemed adequate. In the end, she repeated his dear words—“Be tih lagai tche balai” (I will also die for you).
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Actes de conférences sur le sujet "Laghi"

1

Ercoli, Sebastiano, Andrea Ratti et Silvia Piardi. « Water-based Public Transport Accessibility.A Case Study in theInternal Waters of Northern Italy ». Dans Applied Human Factors and Ergonomics Conference. AHFE International, 2022. http://dx.doi.org/10.54941/ahfe100719.

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Résumé :
Accessibility to public transport systems is a key factor for the social inclusion and quality of life of people with disabilities. This paper presents an analysis of the accessibility of the water public transport service run by Navigazione Laghi on lakes Maggiore, Como and Garda in Northern Italy. The study is focused on ‘water buses’, namely small ferries operating on short, scheduled routes, with one or two decks, that do not transport vehicles and that are not equipped with bed cabins. In particular, as a case study, this paper examines a ferry of the series Airone, 24 m passenger-only units built in 2008‒2011. These units are relevant because they represent about 10% of the whole fleet of Navigazione Laghi.
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2

Laurencia, Loula Lourdes, et Gregorius Genep Sukendro. « The Hyperreality of “Lathi” Video Clip ». Dans International Conference on Economics, Business, Social, and Humanities (ICEBSH 2021). Paris, France : Atlantis Press, 2021. http://dx.doi.org/10.2991/assehr.k.210805.104.

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3

Hafid, Abdul, et Abdulrahman Hatsama. « Feminism In Semusim Dan Semusim Lagi By Andina Dwifatma ». Dans Proceedings of the First International Conference on Science, Technology and Multicultural Education, ICOCIT-MUDA, July 25th-26th, 2019, Sorong, Indonesia. EAI, 2020. http://dx.doi.org/10.4108/eai.25-6-2019.2294283.

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4

Prabowo, Hendro, Mahargyantari P. Dewi, Henny Regina Salve et Agung Wahyudi. « Saatnya Mengembangkan (Lagi) Community Based Development di Kawasan Pesisir Indonesia ». Dans Temu Ilmiah IPLBI 2021. Ikatan Peneliti Lingkungan Binaan Indonesia, 2021. http://dx.doi.org/10.32315/ti.9.k039.

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Résumé :
Sebagai negara kepulauan (13.446 pulau) dan memiliki panjang garis pantainya nomor dua di dunia setelah Kanada atau 99.093 kilometer atau, diperkirakan 60% dari penduduk Indonesia hidup dan tinggal di wilayah pesisir. Dewasa ini terdapat 16 proyek reklamasi pantai di seluruh wilayah Indonesia, namun pengembangan reklamasi di Indonesia ini harus berhadapan dengan masyarakat nelayan yang sudah menghuni dalam waktu yang lama di kawasan pesisir tersebut. Penelitian ini bertujuan untuk mendiskusikan masalah pengembangan lingkungan binaan yang dilakukan di wilayah pesisir di Indonesia. Dengan mengambil tiga wilayah yaitu Jakarta, Makassar dan Bali, peneltian ini dilakukan dengan studi pustaka melalui scholar.google.com dan studi media, penelitian ini menemukan tidak adanya keterlibatan masyarakat lokal pada pengembangan reklamasi. Masyarakat lokal justru termarginalisasikan secara sosial, ekonomi dan budaya. Kata-kunci : lingkungan binaan, pesisir, reklamasi
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5

Kaihe, Aisin Gioro. « DOHOLON LAIHI AND MONGGOLTAI NAKCU : TWO HUMOROUS GHOSTS WHO LOVE TO HAGGLE IN MANJU'S TALE ». Dans Дальневосточный фронтир. Исторический форум. Благовещенск : Амурский государственный университет, 2022. http://dx.doi.org/10.22250/9785934933990_172.

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6

Safitri, Dian Prima, Fitri Kurnianingsih et Edison Edison. « Analysis of Holistic Approach : Tragedy of Enclosure as Impact of Politicised Environment (Study at Kampung Baru, Sebong Lagoi Village, Bintan Regency) ». Dans Proceedings of the 1st Aceh Global Conference (AGC 2018). Paris, France : Atlantis Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2991/agc-18.2019.1.

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7

Bahrudin, Radheans Yondhi M., et Khalid Abdul Mannan. « Potensi Pengembangan Kawasan Aeropolis sebagai Pusat Hunian dan Bisnis Dekat Bandara ». Dans Temu Ilmiah IPLBI 2021. Ikatan Peneliti Lingkungan Binaan Indonesia, 2021. http://dx.doi.org/10.32315/ti.9.e001.

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Résumé :
Perkembangan properti saat ini mulai mengarah ke daerah sekitar bandara. Pusat kota tidak lagi menjadi satu-satunya kawasan yang diincar untuk perluasan bisnis para pengembang properti. Sadar akan perkembangan yang terjadi khususnya di daerah Tangerang, PT. Perkasa Lestari Permai selaku anak perusahaan PT. Intiland Development mengembangkan sebuah Kawasan pusat hunian dan bisnis sekitar Bandara yang Bernama Aeropolis. Aeropolis merupakan sebuah kawasan Mixed Used Apartement yang menjadikan Bandara sebagai hirarki tertinggi pada struktur ruang wilayahnya. Berdasarkan analisis dan kriteria yang dimilikinya, Aeropolis memiliki potensi yang besar sebagai kawasan pusat hunian dan bisnis yang bersinergi dengan Bandara Soekarno Hatta. Kata-kunci : aeropolis, kawasan, airport city
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Tjitrawati, Aktieva Tri. « Indonesia dalam Persimpangan Hukum Antariksa ». Dans Seminar Nasional Kebijakan Penerbangan dan Antariksa III. Bogor : In Media, 2019. http://dx.doi.org/10.30536/p.sinaskpa.iii.13.

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Résumé :
Aktivitas keantariksaan yang cenderung mengarah pada privatisasi dan komersialisasi saat ini, mengharuskan adanya adjustment posisi Indonesia terhadap pengaturan pemanfaatan GSO, mengingat Deklarasi Bogota 1977 yang menginginkan penguasaan terhadap wilayah GSO tidak berkembang menjadi norma hukum internasional yang berwibawa. Makalah ini dimaksudkan untuk menemukan konsep-konsep baru posisi Indonesia berkenanan dengan law making process hukum GSO dengan menggunakan pendekatan konseptual dan fungsional. Hasil analisis menunjukkan bahwa pendekatan penguasaan wilayah GSO tidak bisa digunakan lagi. Indonesia harus menempatkan posisi dan kepentingannya dalam konteks kepentingan seluruh umat manusia dan lingkungan global, tanpa mengurangi hak-hak khususnya sebagai Negara yang mempunyai keterkaitan unik dengan GSO.
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Cahyaningrum, Retno Ayu, et Rahma Purisari. « Sistem Work from Home (WFH) pada Pelaksanaan Kerja Profesi Mahasiswa Arsitektur di MjB Architects ». Dans Temu Ilmiah IPLBI 2021. Ikatan Peneliti Lingkungan Binaan Indonesia, 2021. http://dx.doi.org/10.32315/ti.9.k089.

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Résumé :
Adanya pandemi Covid-19 yang tengah melanda seluruh dunia termasuk Indonesia membuat banyaknya perubahan yang terjadi termasuk pada sistem kerja dengan menerapkan Work from Home (WFH) sebagai salah satu upaya penanggulangan penyebaran virus Covid-19. Hal tersebut juga turut diterapkan pada sebuah biro arsitektur, MjB Architects pada saat pelaksanaan Kerja Profesi (KP) oleh mahasiswa arsitektur. Penerapan sistem kerja full Work from Home (WFH) selama pelaksanaan Kerja Profesi (KP) tidak menutup kemungkinan untuk meningkatkan kemampuan hardskill dan softskill yang sudah dimiliki, terlebih lagi adanya aplikasi pendukung seperti Notion dan Zoom yang menjaga dan meningkatkan efektivitas dari penerapan Work from Home (WFH) di MjB Architects. Kata-kunci : kerja profesi, work from home, biro arsitektur, hardskill, softskill
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Rahayu, Rachmidian. « Strategi Pembelajaran Mandiri Bahasa, Sastra, dan Budaya Jepang ». Dans LOKAKARYA DAN WEBINAR NASIONAL Strategi Pembelajaran Mandiri Bahasa, Sastra, dan Budaya Jepang. Jurusan Sastra Jepang Fakultas Ilmu Budaya Universitas Andalas, 2020. http://dx.doi.org/10.25077/9786239016012.

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Résumé :
Lokakarya dan webinar ini merupakan kerjasama Jurusan Sastra Jepang Fakultas Ilmu Budaya Universitas Andalas Padang dengan Asosiasi Studi Pendidikan Bahasa Jepang Indonesia (ASPBJI) Korwil Sumatera Barat dan didukung oleh The Japan Foundation Jakarta pada tanggal 4 November 2020. Di masa pandemi ini para pembelajar dituntut untuk dapat menemukan strategi pembelajaran mandiri yang sesuai. Oleh sebab itu, lokakarya dan webinar ini ditujukan bagi peneliti, praktisi, dosen, dan guru-guru yang memiliki strategi pembelajaran mandiri dengan harapan dapat berbagi pengalaman dan informasi sehingga pandemi bukan lagi menjadi halangan para pembelajar untuk terus mengembangkan ilmu khususnya bahasa, sastra, dan budaya Jepang. Pemakalah utama pada seminar ini adalah tenaga ahli dari The Japan Foundation yang diwakili oleh Sugishima Natsuko. Selain pemakalah utama, terdapat juga pemakalah-pemakalah lainnya yang berasal dari Riau, Sumatera Barat, Jakarta, Jawa Barat, dan Jawa Tengah.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Laghi"

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Bank's Functions, Activities - Papua & ; New Guinea Division - Savings & ; Loan Society - Society Building Lagi Lagi No. 1 - c.1970. Reserve Bank of Australia, mars 2021. http://dx.doi.org/10.47688/rba_archives_pn-005554.

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