Littérature scientifique sur le sujet « Laboratori tematici di ricerca »

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Articles de revues sur le sujet "Laboratori tematici di ricerca"

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Pasetto, Roberto, Enrica Pizzi et Valentina Possenti. « Attività di ricerca sul possibile contributo del teatro sociale per la tutela e promozione della salute ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (février 2022) : 23–37. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002002.

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Résumé :
Il presente contributo ha la finalità di porre le basi per attività di ricerca volte allo sviluppo di laboratori di teatro sociale che abbiano come macro-obiettivo la tutela e promozione della salute. Inizialmente, si descrivono le caratteristiche dei laboratori di teatro sociale che li identificano come contesti privilegiati per condurre attività di ricerca; segue quindi una disamina epistemologica sul concetto di salute e della sua promozione, e sono poi rappresentate le dimensioni di salute associate all'ambiente di vita. Infine, si traduce quanto trattato nella traccia di sviluppo di un percorso di ricerca, i cui elementi qualificanti sono: a) l'obiettivo salute in termini di "abilità funzionale"; b) l'adozione dell'approccio life-course per fasi di vita; c) la considerazione delle relazioni con l'ambiente naturale tra i domini propri della tutela e promozione della salute, oltre che delle dimensioni del modello bio-psico-sociale.
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Manoni, Paola. « L’adozione del IIIF nell’ecosistema digitale della Biblioteca Apostolica Vaticana ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 96–105. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00017.

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Résumé :
L’implementazione del IIIF nell’ecosistema digitale della Biblioteca Apostolica Vaticana si avvia nel 2015 con la sperimentazione di un progetto pilota, a cui segue l’allestimento della biblioteca digitale (DVL), basata sull’adozione di standard per la gestione dei metadati e dei protocolli che consentono alle collezioni digitali di essere interoperabili. L’ecosistema successivamente si incrementa con software open source per la gestione di gallerie virtuali (Thematic Pathways on the Web) in cui selezioni di manoscritti, annotati secondo tecnica IIIF, offrono agli studiosi percorsi di ricerca tematici.
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Margola, Davide, Michela De Micheli et Christian Orlandelli. « Minori stranieri non accompagnati : una ricerca sugli operatori di giustizia e di comunitŕ ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (mai 2011) : 37–55. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001005.

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Résumé :
La presa in carico dei minori stranieri non accompagnati vede coinvolte diverse figure professionali con funzioni sia di tutela, sia di controllo. Lo studio presenta l'analisi delle interviste a 18 professionisti (operatori di giustizia, educatori di pronto intervento, educatori di comunitŕ alloggio) considerati "testimoni chiave" nelle diverse fasi del sistema di accoglienza dei minori migranti. In particolare, le modalitŕ con le quali i diversi operatori descrivono il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, insieme agli scopi e agli strumenti del lavoro sul campo, costituiscono gli obiettivi conoscitivi della ricerca. Le procedure di analisi testuale, implementate attraverso il software T-LAB, hanno evidenziato cinque nuclei tematici relativi ai legami familiari, al tema della tutela e della devianza, nonché alla questione formativa e culturale. Differenze significative sono emerse in funzione di variabili specifiche sulla base dell'area professionale di appartenenza e del genere degli operatori. In chiusura, i risultati dell'indagine vengono discussi nell'ottica dei processi d'integrazione e dei servizi di presa in carico.
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Amsler, Nadine. « Going Native or Remaining Foreign ? » Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (20 décembre 2017) : 372–80. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0020.

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Résumé :
Riassunto Negli ultimi decenni la ricerca storica ha portato la propria attenzione sulle missioni cattoliche nell’Asia moderna in quanto laboratori di contatti culturali. Il passaggio da una visione eurocentrica ed espansionistica delle missioni a un quadro che metteva in risalto il ruolo di attori non europei e le specificita culturali dei cristianesimi sorti in area extraeuropea ha comportato una progressiva articolazione e specializzazione del discorso accademico sull’argomento. Un convegno svoltosi a Roma e dedicato ai missionari cattolici attivi nell’Asia moderna si e prefisso di radunare esperti delle varie regioni del continente al fine di promuovere un dialogo transregionale sul radicamento dei missionari nelle societa locali. L’autrice e uno degli organizzatori del convengo. Nel presente contributo colloca il convegno nel contesto delle ultime tendenze storiografiche, ne riassume i punti salienti e individua nuovi campi di ricerca.
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Amsler, Nadine. « Going Native or Remaining Foreign ? » Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (1 décembre 2017) : 372–79. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0020.

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Résumé :
Riassunto Negli ultimi decenni la ricerca storica ha portato la propria attenzione sulle missioni cattoliche nell’Asia moderna in quanto laboratori di contatti culturali. Il passaggio da una visione eurocentrica ed espansionistica delle missioni a un quadro che metteva in risalto il ruolo di attori non europei e le specificità culturali dei cristianesimi sorti in area extraeuropea ha comportato una progressiva articolazione e specializzazione del discorso accademico sull’argomento. Un convegno svoltosi a Roma e dedicato ai missionari cattolici attivi nell’Asia moderna si è prefisso di radunare esperti delle varie regioni del continente al fine di promuovere un dialogo transregionale sul radicamento dei missionari nelle società locali. L’autrice è uno degli organizzatori del convengo. Nel presente contributo colloca il convegno nel contesto delle ultime tendenze storiografiche, ne riassume i punti salienti e individua nuovi campi di ricerca.
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Pignalberi, Claudio. « Le employability e le soft skills per orientarsi e dirigersi nel lavoro del futuro : il contributo della pedagogia del lavoro ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 155–76. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9408.

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Il contributo propone, nella prima parte, un'analisi dei principali approcci e dei modelli teorici riguardanti le employability e le soft skills con un riferimento specifico alle recenti ricerche di Cedefop e Ocse. Nella seconda parte, invece, vengono presentati i risultati di un percorso di alternanza, condotto da un centro di ricerca di un ateneo romano, che ha previsto dei laboratori di orientamento e di autovalutazione, con il coinvolgimento di 50 studenti degli istituti superiori, delle skills ritenute più significative per garantire occupabilità e dirigersi nel lavoro del futuro
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Braun, Guido. « Erkenntnispotentiale der „Nuntiaturberichte aus Deutschland“ für die internationale historische Forschung ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no 1 (1 mars 2019) : 11–30. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0004.

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Résumé :
Riassunto Dopo una breve rassegna sull’edizione del carteggio dei nunzi da parte della storiografia di lingua tedesca, nonché una panoramica su temi centrali dei volumi di corrispondenza dei nunzi a Vienna relativi ai primi anni Trenta del XVII secolo, il contributo approfondisce i fulcri tematici, i possibili approcci analitici e la prospettiva di acquisire nuove cognizioni che i volumi relativi agli anni 1630/1635, e soprattutto l’ultimo volume apparso nel 2016, offrono alla ricerca storica per determinati campi tematici, spaziando dalla storia politica a quesiti storico-antropologici. Su queste basi si discute, infine, il problema, affrontato maggiormente a partire dagli anni Novanta del XX secolo, di quanto tali imprese editoriali siano ancora opportune. Si sottolinea che le fonti, edite in questo contesto, sono fondamentali per capire la politica europea durante una fase centrale della Guerra dei Trent’anni, non solo riguardo ai rapporti tra la Curia e l’Impero, ma anche relativo a tutto un ventaglio di problemi politici cruciali a livello europeo. In particolare emergono da esse in maniera efficace le origini della convinzione secondo cui un conflitto che interessava tutta Europa poteva essere ricomposto con successo solo attraverso trattative multilaterali e con il ricorso a mediatori della pace. Tale convinzione sarebbe diventato in seguito un elemento importante del sapere diplomatico europeo.
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Luciani, Luca. « Il Laboratorio di Tecnologie Didattiche alla sfida del COVID-19 ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2022) : 100–114. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13944.

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Questo contributo descrive una esperienza didattica laboratoriale condotta in modalità on line e la relativa ricerca osservativa a proposito di questa potenziale buona pratica formativa. È supportato da riferimenti scientifici teorici e da considerazioni argomentative basate anche su una ultraventennale esperienza di conduzione di laboratori mediali. La ricerca si è avvalsa della redazione di un diario di bordo informale su cui sono state annotate le particolarità didattiche, le risultanze, alcune dichiarazioni degli stessi studenti e le problematiche emerse durante lo sviluppo temporale dell'azione formativa. Nel secondo anno di attivazione dell'esperienza formativa online si è aggiunto un modulo di valutazione costituito da alcune domande aperte rivolte agli student* partecipanti. Inoltre, grazie alla varia documentazione acquisita nei precedenti quattro anni di attivazione del Laboratorio in modalità blended, sia di tipo numerico-quantitativo per la determinazione di alcuni aspetti sistemici di cornice dell'intervento formativo, che di tipo qualitativo per alcune possibilità di confronto procedurale, è stato possibile operare una certa comparazione di evidenze.
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d'Aniello, Fabrizio. « Insieme è meglio. Riflessioni pedagogiche sul caso "Scarabò. Una città per educare" ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 129–54. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9391.

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Questo articolo presenta solo alcuni risultati emersi da una complessa attività di ricerca sul campo effettuata tra il 2018 e il 2019. La ricerca è stata motivata dalla partecipazione al progetto internazionale denominato Trans-Urban EU-China, dedicato alla «transizione verso la sostenibilità urbana attraverso città socialmente integrative nell'Ue e in Cina». Nello specifico, lo studio empirico si è concentrato su "Scarabò. Una città per educare", festival dell'educazione che si svolge ogni anno nel centro storico di Macerata, mettendo a disposizione dei bambini e di tutta la cittadinanza più di 40 laboratori educativi e varie attività ludiche. In questa occasione, vengono riportati i risultati delle interviste somministrate a 111 bambini partecipanti all'iniziativa e ci si sofferma pedagogicamente sui temi della città educante, colta secondo la prospettiva dell'educazione permanente, e degli spazi urbani come spazi di relazione significativa. "Insieme è meglio" è l'espressione che riassume le risposte dei bambini, le quali invitano a ripensare educativamente i luoghi della città.
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Salvato, Valentina, et Giuseppe Paternostro. « LA NARRAZIONE COME STRUMENTO DIDATTICO E DI RICERCA NELLA ESPERIENZA DI ITASTRA ». Italiano LinguaDue 14, no 1 (21 juillet 2022) : 49–62. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18153.

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Résumé :
L’obiettivo di questo lavoro è quello di presentare il ruolo della narrazione nel modello didattico e di ricerca della Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo. In particolare, gli autori illustrano i tre pilastri su cui poggia l’impianto narrativo del modello di Itastra: l’autobiografia linguistica (§ 2); i laboratori artistico-narrativi (§ 3); la narrazione come pratica discorsiva metacomuncativa (§ 4). In conclusione del lavoro (§ 5) si evidenzia, da un lato, come la narrazione consenta di ampliare la capacità degli insegnanti di riflettere sulla loro attività didattica; dall’altro come essa contribuisca alla costruzione di una comunità di apprendimento centrata sulla forza che le lingue hanno di valorizzare le diversità e favorire la loro convivenza. Narrative as a teaching and research method. The experience of ItaStra The paper illustrates the role of narratives in the teaching and research model developed by the Italian language school for Foreigners of the University of Palermo (ItaStra). In particular, we discuss the three pillars on which the narrative model is based: linguistic autobiography (§ 2); artistic and narrative labs (§ 3); narrative as a meta-communicative practice (§ 4). In the last section (§ 5), we focus the fact that narrative can help teachers broaden their reflective capacity about teaching; narratives support the construction of a learning community where multilingualism plays a central role.
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Thèses sur le sujet "Laboratori tematici di ricerca"

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BELLETTI, MICHELANGELO. « QUALE APPRENDIMENTO PER (RI)ANIMARE CONTESTI EDUCATIVI NON FORMALI ED INFORMALI ? UNA RICERCA PEDAGOGICA A SOSTEGNO DELL'INNOVAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI ED ANIMATIVI DELLA COOPERATIVA SOCIALE VEDOGIOVANE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117981.

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Résumé :
La presente tesi nasce dalla richiesta di Vedogiovane s.c.s. di costruzione di un nuovo tipo di servizio educativo rivolto a bambini e bambine del doposcuola che possa rafforzare modalità, strategie, tecniche per acquisire competenze dentro il quadro delle otto competenze chiave per il longlife learning utilizzando il metodo dell’animazione sociale e culturale e delle più recenti scoperte riguardo l’apprendimento. Per far questo è stato necessario: 1) Far emergere quali sono le pratiche professionali in atto in Vedogiovane e quale sia l’efficacia percepita del proprio lavoro sull’apprendimento. 2) Mettere a confronto il contesto locale con i più importanti modelli che permettono di generare apprendimento nei contesti formali, non formali ed informali facendo riferimento ad autori ed esperienze in ambito internazionale. 3) costruire un’ipotesi di servizio insieme agli animatori, frutto del dialogo riflessivo dentro i Laboratori Tematici di Ricerca. 4) verificare l’efficacia del modello attraverso una fase sperimentale nell’organizzazione e le condizioni di trasferibilità agli altri servizi e persone dell’organizzazione stessa (fase interrotta a causa del COVID 19). Il percorso di ricerca è approdato alla definizione dei principi guida per la costruzione del servizio, del protocollo oltre che della bibliografia specifica sull’animazione e sull’apprendimento in animazione. È stato anche elaborata un’originale ipotesi sulla dimensione epistemica dell’animazione sociale e culturale.
This thesis is the result of a request from Vedogiovane s.c.s. to build a new type of educational service for boys and girls in the after-school sector that could strengthen methods, strategies and techniques for acquiring skills within the framework of the eight key competences for longlife learning using the method of social and cultural animation and the most recent discoveries regarding learning. To do this it was necessary to: 1) To bring out what professional practices are in place at Vedogiovane and what is the perceived effectiveness of their work on learning. 2) Compare the local context with the most important models for generating learning in formal, non-formal and informal contexts by referring to authors and experiences in the international sphere. 3) To construct a service hypothesis together with the animators, fruit of the reflective dialogue within the Thematic Research Laboratories. 4) to verify the efficacy of the model through an experimental phase in the organisation and the conditions for transferability to other services and persons in the organisation (phase interrupted due to COVID 19). The research path led to the definition of the guiding principles for the construction of the service, the protocol as well as the specific bibliography on animation and learning in animation. An original hypothesis on the epistemic dimension of social and cultural animation was also elaborated.
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Gualandi, Simone. « L'Aquila - Laboratori di ricerca e coworking nel nucleo industriale di Pile ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2875/.

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Résumé :
Progetto di riqualificazione urbana di un'area industriale attraverso il riordino del verde. Inserimento di laboratori di ricerca e incubatori d'impresa e coworking e riorganizzazione degli impianti sportivi preesistenti.
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ZECCA, LUISA. « I laboratori pedagogico-didattici nella formazioni iniziale degli insegnanti. Il caso di scienze della formazione primaria di Milano-Bicocca ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/53436.

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La ricerca si compone di una parte teorica di ricognizione della letteratura sulla formazione iniziale degli insegnanti primari, e sui Laboratori Pedagogico-Didattici (LPD). La seconda parte è invece un’indagine naturalistica, che si ispira alla Grounded Theory e al metodo fenomenologico. Presso Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Milano-Bicocca sono state realizzate interviste semi-strutturate in profondità con docenti responsabili di 4 aree disciplinari (psico-pedagogica, scientifico-matematica, storico-geografica, motoria-artistica e musicale), 16 studenti laureandi o appena laureati e 8 insegnanti ex studenti. Obiettivi della ricerca sono verificare l’efficacia, già provata da precedenti studi, del metodo laboratoriale in ambito universitario e capirne in profondità le metodologie, evidenziando punti di forza e criticità. Criteri fondamentali dell’approccio sono: apprendere dalla propria esperienza e costruire e immaginare possibili ‘pratiche’ da sperimentare in classe. Le competenze attese sono: imparare a interrogarsi su di sé come persona e sulle proprie rappresentazioni d’infanzia, dell’insegnamento e apprendimento, imparare ad ascoltare e osservare, a problematizzare e a riflettere sull’esperienza. Gli studenti individuano due tipi di Laboratori: ‘teorici’ e ‘pratici’; i primi sono valutati ‘inutili’ e le teorie sono percepite come poco connesse alle pratiche. I secondi sono al contrario utili e corrispondono all’approccio proposto dai docenti responsabili. Fattore determinante per un laboratorio di qualità è il ruolo del conduttore. Il conduttore di qualità sa gestire situazioni di apprendimento esperienziale ed è in grado di tenere legate ‘teoria’ e ‘pratica’. Una criticità emerge durante il Tirocinio o all’inizio della vita professionale: la scuola ‘reale’ viene percepita come molto ‘distante’ da quella ‘ideale’. Nella scuola reale è poco praticata una didattica laboratoriale, in cui piccoli gruppi cooperativi imparano facendo ricerca. Questa discrasia invita a intraprendere nuove strade di ricerca sulla formazione dei conduttori di LPD e su dispositivi formativi che connettano le scuole e l’università.
The present research envisages a theoretical section that recognizes previous studies carried out on Primary Teacher Education and on on-campus laboratories (LPD pedagogical-didactical laboratories). The second section is empiric and relates to a naturalistic case-study, based both on the phenomenological method and on the Grounded Theory. The experience of Milano-Bicocca involved teachers from four curriculum areas (psycho-pedagogical, scientific-mathematical, historical-geographical, motor-artistic and musical), 16 graduating or newly graduated students and 8 former-student teachers, that have all been involved in broad semi-structured interviews. The aim of the research is to verify the effectiveness, already proved through different studies, of on-campus laboratories, and fully understand their methodology, highlighting strengths and weaknesses. Experiental Learning is used in the LPD (pedagogical-didactical laboratories) in order to comprehend curricular subject matters and a teaching method, to improve reflexivity and didactic based on social-constructivism. Core criteria of this approach are learning from one’s own experience, learning by doing and by reflecting on new pedagogical methodologies. The expertise to be gained is: learning to understand ourselves and our childhood representation, teaching and learning, listening and observing. Students have pointed out two types of laboratories: ‘theoretical’ and ‘practical’; the former are considered ‘useless’ because theories are not linked to practice; the latter are useful and reflect the teachers’ approach. In order to run a high quality laboratory the role of the person in charge is key. A skilled laboratory leader is capable of managing experimental learning situations and of linking ‘practice’ to ‘theory’. During apprenticeship or at the beginning of one’s professional career, a specific issue emerges: the actual real school is completely different from the ideal one. The real school seldom teaches through laboratory where small cooperating groups learn by researching. These issues open up new paths of research on LPD education leaders and on training devices aimed at better connecting schools and Universities.
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Livres sur le sujet "Laboratori tematici di ricerca"

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Rizzo, Giulio Gino, et Antonella Valentini, dir. Luoghi e paesaggi in Italia. Florence : Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-144-6.

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Résumé :
Primo volume di una collana del Dottorato di Ricerca in Progettazione Paesistica dell'Università di Firenze - settore disciplinare innovativo per il suo coinvolgimento politico e sociale - illustra le potenzialità di tale ambito di studio con il frutto di un ampio laboratorio didattico-creativo. Le varie esperienze progettuali vengono raggruppate in sei sezioni tematiche: Parchi e paesaggio; Parchi metropolitani; Spazi urbani; Sistemi fortificati; Luoghi per l'arte; Paesaggi storici; Idee e progetti (quest'ultima dedicata a temi centrali nella ricerca italiana, come il paesaggio agrario e quello fluviale).
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Università degli studi Roma tre. Facoltà di architettura, dir. La ricerca nella didattica : Laboratori di progettazione architettonica 2. anno : 2004-2011. Firenze : Alinea, 2011.

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Balboni, Paolo. Sillabo di riferimento per l’insegnamento dell’italiano della musica. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-270-3.

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Résumé :
Nel 2015 il Ministero degli Esteri dedicò l’anno alla riflessione mondiale sul rapporto tra lingua italiana e musica. La prima cosa che emerse, passando dai ‘proclami’ sull’importanza dell’italiano della musica alla progettazione di linguistica educazionale, fu l’assenza di una visione sistemica e scientifica del concetto di ‘italiano della musica’ e del suo insegnamento. La Società Dante Alighieri e i Laboratori Itals e LabCom di Ca’ Foscari hanno avviato un approfondimento su questo tema: il risultato della ricerca, affidata a Paolo E. Balboni, è questo sillabo di italiano per strumentisti, cantanti d’opera, direttori, compositori e musicologi, con ampie differenziazioni tra questi diversi gruppi. Il sillabo è gratuitamente a disposizione di autori di manuali, di insegnanti, di enti certificatori e formatori.
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Biggeri, Mario, Ambra Collino et Lorenzo Murgia, dir. Processi industriali e parti sociali. Florence : Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-608-4.

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Résumé :
Questa pubblicazione è il frutto di un progetto, denominato “Le imprese Toscane in Cina e nella Provincia del Jiangsu: un possibile dialogo di cooperazione tra i sindacati” cofinanziato dalla Regione sui “PIR approfondimenti tematici del 2011”. L’obiettivo di questa ricerca è quello di aprire uno squarcio meno superficiale sulle aziende italiane in Cina e principalmente nella Provincia del Jiangsu, consolidando e qualificando il rapporto ultradecennale tra la CGIL Toscana e il sindacato del JFTU ( Jiangsu Federation of Trade Unions). L’attenzione della Toscana sulla Cina non è infatti determinata solamente dalla presenza di una grande e operosa comunità nell’area pratese e fiorentina ma anche dai consistenti interessi economici delle Imprese Toscane che hanno deciso di mettere radici, attraverso imprese e business, nel Paese che è ormai diventato il punto di riferimento dell’economia mondiale di questi ultimi 15 anni. Basti pensare alla Piaggio di Pontedera ed alle collaborazioni delle Università Toscane, (in particolare Firenze e Pisa), con le Università e Centri di ricerca della Cina e all’attenzione che le Associazioni Imprenditoriali, (Confindustria, CNA ecc.) e Toscana Promozione le stanno dedicando. Come viene ricordato dal dott. Franco Bortolotti, l’Istituto di Ricerche della Cgil Toscana(IRES), in collaborazione con la Provincia di Prato, ha avviato ricerche di carattere socioeconomico mirate a conoscere l’evoluzione e le trasformazioni che stanno avvenendo nel distretto del tessile toscano.
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