Littérature scientifique sur le sujet « Istituti tecnici »

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Articles de revues sur le sujet "Istituti tecnici"

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Martini, Angela, et Roberto Ricci. « Un esperimento di misurazione del valore aggiunto delle scuole sulla base dei dati PISA 2006 del Veneto ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 3 (novembre 2010) : 80–107. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-003004.

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Résumé :
Il principale obiettivo di questo lavoro č di misurare il valore aggiunto della scuola utilizzando i dati del campione PISA 2006 del Veneto. Le graduatorie di 45 istituti superiori basate sui punteggi grezzi sulla scala di scienze e su indicatori di valore aggiunto sono state poste a confronto per valutare in che misura esse differiscano e per identificare le scuole che si collocano significativamente al di sopra o al di sotto della media in base all'uno e all'altro criterio. Per realizzare l'obiettivo della ricerca si č fatto ricorso a un modello di regressione lineare gerarchica a due livelli. Le variabili considerate per giungere a una stima del valore aggiunto sono le caratteristiche di sfondo degli studenti e il loro livello cognitivo iniziale, valutato sintetizzando in un unico indicatore i voti conseguiti dagli alunni al termine del primo quadrimestre del primo anno di scuola secondaria superiore e il giudizio finale ottenuto all'esame di licenza media. Il confronto tra i punteggi grezzi delle scuole e i punteggi di valore aggiunto mostra l'esistenza di una notevole differenza tra di essi e che i migliori risultati in termini di valore aggiunto sono nel Veneto ottenuti non dai licei ma dagli istituti tecnici. Questo lavoro indica che una valutazione dei risultati delle scuole che si limiti ai soli risultati grezzi porta a conclusioni fuorvianti. L'articolo mostra che il livello cognitivo iniziale degli studenti che frequentano una scuola č particolarmente importante e che di esso si deve tener conto nel valutare i risultati degli istituti.
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Moneti, Silvia. « L'influenza dell'ambiente antropico (architettura) sul sistema psico-neuroendocrino-immunologico ». PNEI REVIEW, no 2 (novembre 2022) : 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002008.

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Résumé :
Questo articolo sintetizza i temi trattati in un più vasto lavoro di ricerca, presentato come tesi al Master in Pnei dell'Università de L'Aquila. Lo scopo primario di questo studio è stato quello di raccogliere prove scientifiche che dimostrino come l'architettura possa influenzare il benessere psi- cofisico delle persone. I destinatari della ricerca sono professionisti sanitari e tecnici, invitati a interagire con lo scopo di promuovere la salute di un "paziente comune". Nei paragrafi iniziali vengono esposte le principali teorie sull'architettura terapeutica, con approfondimenti su neuro-architettura, neuro-estetica, neu roni specchio e neuroni luogo. Si procede poi con l'enunciazione di linee di indirizzo per la progettazione in ottica Pnei di strutture sanitarie, istituti scolastici ed edifici residenziali. Due paragrafi pongono infine l'accento sulla "Green Care" e sulla "Art on Prescription", dimostrando l'impatto positivo del contatto con la natura e dell'esperienza estetica. L'articolo si conclude con l'auspicio di concretizzare le evidenze raccolte in futuri progetti architettonici, ma soprattutto di promuovere l'inserimento dell'architettura fra le discipline in ottica Pnei, come terapia integrata.
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Rabaglietti, Emanuela, Maria Fernanda Vacirca et Silvia Ciairano. « Il tempo virtuale nello sviluppo degli adolescenti : opportunitŕ o rifugio ? » PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (mai 2011) : 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001006.

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Résumé :
I giovani trascorrono parte del loro tempo quotidiano esplorando lo spazio virtuale offerto dalle nuove tecnologie, soprattutto il computer, utilizzato per studio o per svago. Attraverso questo studio condotto su 189 adolescenti di ambo i sessi, con un'etŕ media di 16 anni e frequentanti la scuola media di secondo grado, ci proponiamo di: 1) descrivere il tempo giornaliero da essi dedicato all'uso del computer per studio e per svago, le relazioni tra questi due comportamenti e le differenze di genere, fascia d'etŕ e tipo di scuola; 2) indagare nei due generi le relazioni fra tempo dedicato all'uso del computer per studio e per svago e: a) senso di alienazione e percezione positiva di sé; b) soddisfazione per l'esperienza scolastica e autoefficacia scolastica; c) autoefficacia sociale e regolatoria; d) popolaritŕ nel contesto scolastico. I risultati (frequenze, correlazioni, medie, analisi della varianza fattoriale, analisi di regressione gerarchica) evidenziano che per gli adolescenti, soprattutto maschi e studenti di istituti tecnici e professionali, il computer per studio e per svago č un compagno con cui trascorrere parte del tempo quotidiano. Inoltre, le due attivitŕ al computer, formativa e di svago, sono molto legate. Infine, nei maschi emergono relazioni tra bassa popolaritŕ e maggiore uso di computer per studio e tra bassa percezione di sé e maggiore uso di computer per svago; nelle ragazze la bassa soddisfazione per i risultati scolastici si associa ad un maggiore uso del computer per studio.
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4

Vittadini, Nicoletta. « Adolescenti o migranti ? Pratiche di comunicazione digitale ». IKON, no 58 (mars 2011) : 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058003.

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Résumé :
Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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Caselli, Marco, Federica de Cordova, Eleonora Riva et Nicoletta Vittadini. « Nuove pratiche comunicative e adolescenti figli di immigrati : premesse e strumenti di ricerca ». IKON, no 58 (mars 2011) : 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058002.

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Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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Riva, Eleonora, et Federica de Cordova. « Nuove pratiche di comunicazione e processi psico-sociali di costruzione dell'identità negli adolescenti transculturali ». IKON, no 58 (mars 2011) : 77–101. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058005.

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Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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Caselli, Marco, Federica de Cordova, Eleonora Riva et Nicoletta Vittadini. « Tecnologie digitali e pratiche identitarie tra gli adolescenti figli di genitori immigrati. Introduzione ». IKON, no 58 (mars 2011) : 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058001.

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Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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Caselli, Marco. « Tra due mondi e tra due culture : l'esperienza degli adolescenti figli di immigrati a Milano ». IKON, no 58 (mars 2011) : 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058004.

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Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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de Cordova, Federica, et Eleonora Riva. « Adolescenti digital natives : l'esperienza soggettiva tra pratiche e appartenenze ». IKON, no 58 (mars 2011) : 103–29. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058006.

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Résumé :
Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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De Nicola, Carlo. « Ministero del Tesoro, Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica, La spesa pubblica in Italia ». Journal of Public Finance and Public Choice 4, no 1 (1 avril 1986) : 116–17. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117381.

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Thèses sur le sujet "Istituti tecnici"

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FLAMMIA, MICHELE. « Dialogo socratico e dissonanza cognitiva nell’insegnamento della filosofia : analisi di una strategia didattica per la promozione del pensiero critico negli istituti tecnici e professionali ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404417.

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Résumé :
Questo progetto di ricerca analizza una strategia di insegnamento della filosofia nella scuola secondaria ispirata al dialogo socratico, che mira alla creazione e alla gestione efficace della dissonanza cognitiva come strumento di promozione del pensiero critico, denominata Socratic Challenge (SC). La ricerca prende avvio dai laboratori tenuti negli anni 2016/2019 in un istituto tecnico e professionale della provincia di Varese, a cui ho partecipato come ideatore e conduttore, che hanno visto la partecipazione volontaria di circa 150 studenti. Le domande di ricerca sono: Quali sono le caratteristiche della Socratic Challenge? Può costituire una metodologia didattica da proporre? A quali condizioni? All’interno di quale quadro progettuale? La ricerca empirica è di tipo qualitativo, naturalistico ed esplorativa (Lumbelli, 1984), nello specifico un self-study (Hamilton & Pinnegar 2009), articolato in due fasi. Nella prima fase i dati riguardo la motivazione e la percezione dell’impatto formativo sono stati raccolti attraverso interviste in profondità degli studenti (16) e analizzati secondo i criteri dell’analisi tematica riflessiva (Braun & Clarke 2019). Nella seconda fase i laboratori sono stati riproposti a distanza in istituti tecnici e professionali di Milano e provincia, coinvolgendo 113 studenti a cui è stato proposto un questionario qualitativo. I laboratori sono stati registrati e le interazioni discorsive analizzate secondo un approccio qualitativo di tipo induttivo che fa riferimento alla Constructivist Grounded Theory (Charmaz, 2006). I primi risultati mostrano come questa strategia didattica dialogica nell’insegnamento della filosofia possa considerarsi un’alternativa efficace rispetto all’impostazione storico-filosofica predominante nella tradizione italiana (Illetterati 2007).
This research project analyzes a strategy for teaching philosophy in secondary school inspired by Socratic dialogue, which aims at the creation and effective management of cognitive dissonance as a tool for promoting critical thinking, called Socratic Challenge (SC). The research originates from workshops held in the years 2016/2019 in a technical and vocational institute in the province of Varese, in which I participated as the creator and conductor, involving the voluntary participation of about 150 students. The research questions are: What are the characteristics of the Socratic Challenge? Can it constitute a teaching methodology to be proposed? Under what conditions? Within what project framework? The empirical research is qualitative, naturalistic, and exploratory (Lumbelli, 1984), specifically a self-study (Hamilton & Pinnegar 2009), divided into two phases. In the first phase, data regarding motivation and perceptions of training impact were collected through in-depth interviews of students (16) and analyzed using the criteria of reflective thematic analysis (Braun & Clarke 2019). In the second phase, the workshops were repeated remotely in technical and vocational institutes in Milan and province, involving 113 students who were surveyed with a qualitative questionnaire. The workshops were recorded and the discussion interactions analyzed according to a qualitative inductive approach that refers to Constructivist Grounded Theory (Charmaz, 2006). Results show how this dialogical instructional strategy in philosophy teaching can be considered an effective alternative to the historical-philosophical approach predominant in the Italian tradition (Illetterati 2007).
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Canu, Chiara <1991&gt. « Istituto Bourguiba : Analisi delle tecniche didattiche dei manuali del primo livello ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7383.

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Résumé :
L'istituto Bourguiba è una delle prime istituzioni nel modo arabo ad aver attivato dei corsi per l'insegnamento di questa lingua, secondo un metodo empirico che viene costantemente rivisto e aggiornato sulla base delle più recenti teorie e sulla base dell'esperienza dei docenti. Questo lavoro esamina le tecniche didattiche (attività ed esercizi) presentate nei volumi del primo livello sulla base dei criteri proposti da Balboni (Balboni, Paolo. 2013. Fare Educazione Linguistica: Insegnare italiano, lingue straniere e lingue classiche. Novara: De Agostini Scuola.). Nello specifico si analizzano per ogni tecnica aspetti come la pertinenza, la comparabilità dei risultati, l'economicità, la flessibilità operativa, la relazionalità nella classe, l'adattabilità psicologica. Viene inoltre proposta una riflessione globale sulla accettabilità delle tecniche da parte degli studenti sulla base di alcune esperienze personali. Dall'analisi si rileva come in generale venga prestata una particolare attenzione all'affettività e l'emotività degli studenti, cercando di coinvolgerli a livello personale (ad esempio attraverso l'utilizzo del tu, o prestando una particolare attenzione alle loro esperienze dirette e aspetti di quotidianità). Si rileva inoltre come venga dedicata una attenzione equilibrata allo sviluppo delle diverse abilità. Tra le criticità si rileva una certa ridondanza nella proposta degli esercizi, probabilmente finalizzata alla preparazione degli studenti all'esame che conclude il livello.
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Mengozzi, Gabriele, et Maicol Bartolini. « Riqualificare e preservare progetto di riqualificazione sostenibile dell'istituto tecnico industriale Marconi di Forli ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6878/.

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Résumé :
Oggetto di questa tesi e la riqualificazione dell'Istituto Tecnico Industriale Statale Giovanni Marconi di Forli; riqualificazione intesa come efficientamento energetico dell'intero complesso, per farlo entrare in classe energetica A (<8 kWh/m3a), ed intesa anche, e soprattutto, come miglioramento delle condizioni di benessere degli utenti sotto piu aspetti, come il comfort visivo, quello acustico, la qualita dell'aria interna, la sensibilizzazione dell'utenza su diversi aspetti (energetici, ambientali, storici) ed il rinnovo della comunicazione all'interno dell'istituto. L'interesse per questo tema deriva direttamente dal lavoro svolto nel Laboratorio di Laurea in Architettura Sostenibile, di cui questa tesi e il naturale sviluppo, nato da una collaborazione pluriennale tra il comune di Forli e il Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna. Le richieste della committenza sono esplicabili in pochi punti: - Mantenimento della destinazione d'uso dell'edificio - Mantenimento dell'immagine e della matericita esterna del complesso - Riqualifica di V.le della Liberta Le richieste provenienti dal Laboratorio di Laurea si limitano al raggiungimento di una classificazione di tipo A per quanto riguarda le prestazioni energetiche dell'edificio, che a seguito di attente analisi e simulazioni risulta essere in classe C. E' un edificio dalla storia importante, con un'autorevole identita, che padroneggia Viale della Liberta insieme ad altri edifici pubblici dai simili pregi storico architettonici. Per questi ed altri motivi tutte le scelte operate per il raggiungimento degli obiettivi preposti sono state prese tenendo a mente questi valori che l'edificio ed il suo intorno urbano possiedono. Un ulteriore aspetto preso in considerazione nell'elaborazione di questa tesi e quello che concerne la riqualifica di Viale della Liberta, il quale presenta numerosi aspetti critici che abbiamo affrontato con lo stesso rispetto per la storia usato per l'Istituto. L'intento di questa tesi e quindi quello di conciliare il rispetto per l'ambiente con quello per le pre-esistenze, soprattutto quando hanno un elevato valore storico architettonico, cercando di dimostrare che storia, sostenibilita ambientale ed innovazione possono conciliarsi: tre aspetti con cui sempre piu spesso i progettisti debbono confrontarsi, dato il vastissimo parco architettonico esistente che possediamo e data l'impossibilita di ignorare l'impatto ambientale e gli sprechi energetici che questo patrimonio edilizio procura.
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4

Altini, Mattia <1974&gt. « La rete oncologica romagnola : la rete di relazioni e dei percorsi tecnico scientifici fra le aziende AUSL dell'Area Vasta Romagna e il nuovo istituto scientifico tumori della Romagna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1023/1/Tesi_Altini_Mattia.pdf.

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5

Altini, Mattia <1974&gt. « La rete oncologica romagnola : la rete di relazioni e dei percorsi tecnico scientifici fra le aziende AUSL dell'Area Vasta Romagna e il nuovo istituto scientifico tumori della Romagna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1023/.

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Livres sur le sujet "Istituti tecnici"

1

Cantaralli, Davide. Corso di economia politica : Per gli Istituti Tecnici Commerciali. Padova : CEDAM, 1990.

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2

Gianfrate, Giovanni. L' educazione agraria a Firenze : Storia dell'Istituto tecnico agrario di Firenze. Firenze : Polistampa, 1994.

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3

Istituto nazionale di biologia della selvaggina (Italy). L' attività scientifica e tecnica nel quinquennio, 1981-1985. Ozzano dell'Emilia, Bologna : L'Istituto, 1986.

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4

Angotti, Franco, Giuseppe Pelosi et Simonetta Soldani, dir. Alle radici della moderna ingegneria. Florence : Firenze University Press, 2010. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-142-7.

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Résumé :
The subject around which the contributions in this volume gravitate is the creation of a higher institute of engineering studies in Florence in the late nineteenth-century. On the eve of the unification of Italy, Florence was a promising centre for a Polytechnic, in view of the experience of the Corpo di Ingegneri di Acque e Strade, the precocious railway building, the importance of the mining sector and the solidity of the Istituto Tecnico Toscano. Despite this, unlike what took place in Milan and in Turin, the Istituto Tecnico Toscano was not transformed into a Polytechnic for the training of engineers. The reasons for this non-development can be traced to the lack of "industrialist" propensities in the managerial group that emerged victorious from the "peaceful revolution" of 1859, to a desire for independence from the national academic system built on the Casati law, and to a local demand for engineering skills that was less dynamic than expected. Consequently, the prevailing winds were those of "normalisation" blowing from the government, the universities and the most prestigious Colleges of Engineers. Nevertheless, Florence continued to represent an important technological centre, especially in relation to railway infrastructures, public works, and the mechanical engineering industries (for example Pignone and Galileo). In the end it was not until one hundred years after unification that the city finally became the seat of a Faculty of Engineering.
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5

Brenni, Paolo. Gli strumenti di fisica dell'Istituto tecnico toscano : Elettricità e magnetismo. Firenze : Lettere, 2000.

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6

Guido, Gori, et Misiti Massimo, dir. La biblioteca dell'Istituto tecnico toscano. Firenze : Provincia di Firenze, 1986.

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7

Maria, Spiazzi Anna, Majoli Luca et Italy. Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per le province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso., dir. La scultura lignea : Tecniche esecutive, conservazione e restauro : atti della giornata di studio, Belluno, Istituto tecnico industriale statale G. Segato, 14 gennaio 2005. Cinisello Balsamo (Milano) : Silvana, 2007.

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8

Paolo, Brenni, dir. Gli strumenti del gabinetto di fisica dell'Istituto tecnico toscano. Firenze : Provincia di Firenze, 1986.

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9

Maria, Paolucci, et Istituto tecnico commerciale "Federico Cesi" (Terni, Italy), dir. Immagini e documenti del "Federico Cesi," Terni. Arrone, Tr : Thyrus, 1993.

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10

Donatella, Bandinelli, Ronge Marco et Galleria degli Uffizi, dir. Tra scienza e tecnologia : La strumentaria storico scientifica dell'Istituto tecnico "Leonardo da Vinci" di Firenze. Livorno : Sillabe, 2000.

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Chapitres de livres sur le sujet "Istituti tecnici"

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Castiglioni, Enrico. « Istituto Tecnico Industriale e Istituto Professionale Di Stato Busto Arsizio, Castellanza, Via Azzimonti, 1960–64 ». Dans Italomodern, 164–67. Vienna : Springer Vienna, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-7091-0852-9_45.

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2

Pireddu, Silvia. « ‘Too Much Workload in Technical Schools!’ ». Dans Policies and Practice in Language Learning and Teaching. Nieuwe Prinsengracht 89 1018 VR Amsterdam Nederland : Amsterdam University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.5117/9789463722049_ch09.

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Résumé :
This chapter illustrates the work of Luigi Pavia by examining the pamphlet Le Lingue straniere negli istituti tecnici e l’eccessivo lavoro scolastico, published in two editions: 1888 and 1906. Pavia discussed the role and mission of the state school teacher, and, in particular, the difficult task of matching the official requirements of the curricula and everyday classroom practice. Excessive hours spent at school and the eclecticism of the curriculum did not allow for in-depth learning, but could only provide a general, broad understanding of the mechanisms of English grammar. Pavia had a holistic view of education and testified to the difficulties encountered by a teacher facing teenagers at the beginning of the new century.
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3

« The Physics Cabinet of the Istituto Tecnico Toscano ». Dans Cabinets of Experimental Philosophy in Eighteenth-Century Europe, 215–41. BRILL, 2013. http://dx.doi.org/10.1163/9789004252974_014.

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4

Gallea, Sandro, et Roberto Gallea. « A Math E-Learning Course to Improve Pupils’ Performances ». Dans Handbook of Research on Didactic Strategies and Technologies for Education, 763–71. IGI Global, 2013. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-4666-2122-0.ch066.

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Résumé :
This chapter presents an e-learning teaching/learning activity to support the traditional activities at school. It was developed as a part of a P.O.R. project (Piano Operativo Regionale) of the Regione Sicilia for the Mathematics subject. The experiment was conducted at Libero Grassi school (Istituto Tecnico Commerciale Statale) in Palermo, Italy. The designated e-learning platform is the open source system, Moodle. The main purpose of the formative activity is to reduce students’ educational gap, which may generate “educational debits” at the end of the school year. If the students do not overcome these debits, they are not admitted to the next year. This activity took place during the second four-month term of the 2010/11 academic year. Results were excellent; no students had any educational debits. There was also an improvement in the students’ attitude towards the subject in the collaborative and cooperative approach between the students and the teacher. It was also positive for the rest of the class.
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5

Guazzaroni, Giuliana. « The Impact of Augmented Reality and Virtual Reality Study Material in the Future of Learning ». Dans Mobile Technologies and Augmented Reality in Open Education, 77–94. IGI Global, 2017. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-2110-5.ch004.

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Résumé :
Mobile augmented reality offers important opportunities for learning. Moreover, it may represent new challenges for teachers and researchers. Implementing an augmented reality (AR) or a virtual reality (VR) learning experience involves the exploration of unusual pedagogical and technological boundaries. According to recent studies, it would be more productive to consider the augmented reality as a concept rather than an educational technology (Guazzaroni, 2015; Wu et al., 2013). This chapter is devoted to analyze a high school class of 23 students invited to use AR and VR tools to create their own study material. They are about 16-year-old attending Istituto Tecnico Tecnologico “Eustachio Divini” in San Severino Marche, Italy. The basic idea of the trial is to create a short printed document augmented with the technologies of AR and VR. The experience is evaluated using tests and direct observation. The aim is to observe the impact of augmented mobile learning and to demonstrate that AR and VR study material may represent a new communication object adequate to teach future students.
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