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Vertecchi, Benedetto, Francesco Agrusti, Felice Dell’Orletta, Simonetta Montemagni et Giulia Venturi. « Ricerche in corso. Verba et Acta. Un esperimento per promuovere l'evoluzione delle competenze linguistiche degli studenti degli istituti professionali ». CADMO, no 1 (juin 2020) : 109–21. http://dx.doi.org/10.3280/cad2020-001008.

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Borgogni, Antonio, Marco Lazzari, Alice Ponzoni et Stefano Tomelleri. « Ad occhi aperti verso il futuro. Il ruolo del digital storytelling nella progettazione partecipata di percorsi di orientamento ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (avril 2021) : 78–92. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11520.

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Résumé :
Il progetto qui descritto è stato pensato per supportare, attraverso azioni di tutoraggio tra pari basate sul digital storytelling, studenti provenienti in particolare da istituti superiori professionali nell'orientamento verso i Corsi di studio in Scienze dell'educazione.Il progetto si è basato su due principali costrutti teorici. L'approccio fenomenologico, riflettendo sulla progettazione esistenziale autentica e inautentica e discutendo sulle parole scelta e differenza. Il paradigma della complessità, ragionando in opposizione al sovrano sotterraneo costituito dal paradigma della semplificazione.Oltre a ciò, l'orientamento universitario viene presentato anche sul piano della rilevanza politica alla luce del basso indice di mobilità sociale del nostro Paese che colpisce anche coloro, qui nominati metafragili – in qualità di diplomati desiderosi di ottenere una laurea, che difficilmente potranno raggiungere livelli di antifragilità.Le azioni messe in atto (tutoraggio, orientamento tramite le tecnologie, autovalutazione delle capacità di svolgere le professioni in uscita, formazione per gli studenti e i tutor universitari) e i significati dell'approccio narrativo basato sul digital storytelling sono stati rivisitati concentrandosi sulle relazioni tra aspettative e contesto organizzativo alla luce dell'irriducibilità semiotica di cui la narrazione è portatrice.Nelle conclusioni, il percorso progettuale è stato ricontestualizzato nell'attuale emergenza pandemica focalizzandosi sulle opportunità di apprendimento trasformativo dell'organizzazione universitaria.
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Roberti, Geraldina, et Antonella Nuzzaci. « Orientati al futuro : percorsi di orientamento al lavoro per una scelta consapevole del corso di studio ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (juillet 2021) : 32–48. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12114.

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Résumé :
In Italia, l'accesso al sistema dell'istruzione terziaria è ancora limitato, come pure appare diffusa una certa irregolarità nel percorso di studio universitario; in funzione di tali considerazioni, il contributo è volto a riflettere sulle azioni di orientamento messe a punto dall'Università dell'Aquila, nell'ambito del progetto "Super", per accrescere negli studenti la conoscenza delle specificità del Corso di Laurea Interclasse L-19&L39 in Scienze della formazione e del servizio sociale e intervenire positivamente nella costruzione dei profili e delle prefigurazioni professionali da parte degli studenti coinvolti. Nell'ottica di rafforzare la collaborazione tra scuola, università e mondo del lavoro e garantire un dialogo efficace con i docenti e gli altri stakeholder interni ed esterni all'Università, i responsabili dell'iniziativa hanno dato vita a un progetto formativo, articolato in diversi step, che ha coinvolto quattro istituti superiori abruzzesi. Nello specifico, il progetto ha previsto momenti diversi di orientamento, formazione e azione, ambientati in due setting differenti: la scuola e il Dipartimento di Scienze umane dell'Università dell'Aquila. Realizzato attraverso un percorso di presentazione dei contenuti core del Corso di Studio, di illustrazione degli obiettivi e dei saperi pratici relativi alle professioni di educatore e di assistente sociale e di valutazione delle conoscenze apprese dagli studenti, il progetto ha conseguito gli esiti formativi e di orientamento illustrati nell'articolo.
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Rabaglietti, Emanuela, Maria Fernanda Vacirca et Silvia Ciairano. « Il tempo virtuale nello sviluppo degli adolescenti : opportunitŕ o rifugio ? » PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (mai 2011) : 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001006.

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I giovani trascorrono parte del loro tempo quotidiano esplorando lo spazio virtuale offerto dalle nuove tecnologie, soprattutto il computer, utilizzato per studio o per svago. Attraverso questo studio condotto su 189 adolescenti di ambo i sessi, con un'etŕ media di 16 anni e frequentanti la scuola media di secondo grado, ci proponiamo di: 1) descrivere il tempo giornaliero da essi dedicato all'uso del computer per studio e per svago, le relazioni tra questi due comportamenti e le differenze di genere, fascia d'etŕ e tipo di scuola; 2) indagare nei due generi le relazioni fra tempo dedicato all'uso del computer per studio e per svago e: a) senso di alienazione e percezione positiva di sé; b) soddisfazione per l'esperienza scolastica e autoefficacia scolastica; c) autoefficacia sociale e regolatoria; d) popolaritŕ nel contesto scolastico. I risultati (frequenze, correlazioni, medie, analisi della varianza fattoriale, analisi di regressione gerarchica) evidenziano che per gli adolescenti, soprattutto maschi e studenti di istituti tecnici e professionali, il computer per studio e per svago č un compagno con cui trascorrere parte del tempo quotidiano. Inoltre, le due attivitŕ al computer, formativa e di svago, sono molto legate. Infine, nei maschi emergono relazioni tra bassa popolaritŕ e maggiore uso di computer per studio e tra bassa percezione di sé e maggiore uso di computer per svago; nelle ragazze la bassa soddisfazione per i risultati scolastici si associa ad un maggiore uso del computer per studio.
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Asioli, Fabrizio, et Angelo Fioritti. « Elettroshock (ESK) and electroconvulsive therapy (ECT) ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no 2 (juin 2000) : 99–102. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008289.

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RIASSUNTOScopo - Discutere gli dementi etici, deontologici e normativi alia base della regolamentazione nella pratica dell'elettroschock ad un anno dalla emanazione della circolare ministeriale 15.2.1999 in merito. Metodo - Revisione della letteratura e presentazione delle opinioni degli autori. Risultati - Nonostante l'ESK sia la terapia biologica da più tempo praticata in psichiatria, solo negli ultimi 20 anni essa è stata sottoposta al vaglio di studi scientifici controllati con risultati contraddittori che hanno comunque prodotto un progressivo restringimento delle indicazioni cliniche. Sussistono a tutt'oggi ampie variazioni tra paesi diversi ed all'intemo dello stesso paese circa l'estensione dell'utilizzo, le modalità tecniche impiegate, le indicazioni al trattamento. In varie parti del mondo l'ESK sembra essere praticato prevalentemente in grandi strutture asilari o in cliniche private, mentre il suo uso è più ristretto nei servizi che hanno un filosofia territoriale, così come esistono grandi differenze circa il livello di restrittività imposto dai governi o consigliato dalle associazioni professionali; anche l'insegnamento e l'auditing presso gli istituti universitari riconosce ampi gradi di differenza. Infine esistono recenti rapporti da vari paesi, so prattutto in via di sviluppo, che testimoniano un uso corrente per scopi politici o repressivi nelle grandi istituzioni manicomiali. Conclusioni - Gli autori considerano legittimo ed anzi auspicabile che l'insieme di norme e regolamenti alia base dell'attività psichiatrica esercitata nel nostro paese contempli anche disposizioni in materia di ESK. Gli Autori ritengono che la circolare ministeriale 15.2.1999 sia un documento equilibrato e rappresentativo dei valori alia base della politica sanitaria e psichiatrica del nostro paese.
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Torlone, Francesca. « Lo specialista del trattamento per l'apprendimento trasformativo nei contesti penitenziari : la costruzione di identità del funzionario giuridico-pedagogico ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 103–27. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112008.

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Le trasformazioni occorse nel tempo nella cultura del sistema penale e peni-tenziario hanno inciso sulla identità professionale dei professionisti della funziona-lità giuridico-pedagogica. Il passaggio ad una cultura "rieducante" del sistema-carcere nel secondo dopo-guerra ha messo in luce una nuova identità, un nuovo ruolo cui non sempre si accompagnano nuove consapevolezze e pratiche educative. Il contributo intende ricostruire l'identità di ruolo del funzionario giuridico-pedagogico all'interno delle professioni educative e formative. A tal fine sono utilizzati elementi di rappresentazioni degli attori organizzativi e prospettive identita-rie legate al modo in cui ogni istituto costruisce il senso della professionalità giuridi-copedagogica con i dispositivi in uso e alimenta la cultura del lavoro educativo in carcere. Il contributo si conclude con alcune riflessioni sulla configurazione del funzionario giuridico-pedagogico come "specialista del trattamento" in relazione alla sua capacità di gestire ogni elemento del proprio lavoro in chiave educativa e di co-struire in autonomia il senso del suo ruolo professionale.
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Castoldi, Mario. « La valutazione delle istituzioni educative : approcci a confronto ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 46 (avril 2011) : 9–20. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046002.

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L'articolo intende presentare una panoramica degli approcci alla valutazione delle istituzioni educative (Istituti scolastici, centri di formazione professionale, etc.), ordinati in base al criterio esterno-interno: certificazione di qualitŕ, accreditamento esterno, accreditamento interno, analisi comparata tra istituzioni, autovalutazione. In merito ai processi autovalutativi si distinguono diverse prospettive in funzione dei paradigmi culturali di riferimento e della focalizzazione su aspetti diversi del funzionamento organizzativo ed educativo.
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Viviana Casano, Lilli. « Il ruolo delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva nella costruzione di un mercato del lavoro di cura ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no 3 (décembre 2022) : 79–100. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003008.

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Il contributo indaga alcuni nodi problematici che oggi si frappongono alla emersione e alla costruzione di un mercato del lavoro di cura dignitoso, con specifico riferimento al ruolo dei sistemi di relazioni industriali e della contrattazione collettiva. L'analisi ha riguardato 54 Con-tratti Collettivi Nazionali concentrandosi su norme e istituti centrali per lo studio della contrat-tazione collettiva nella sua funzione istituzionale (e preliminare) di costruzione, appunto, dei mercati di riferimento (sistemi di classificazione e inquadramento del personale, retribuzione, formazione e sviluppo professionale).
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Ostinelli, Giorgio. « Concezione e realizzazione del Questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante ». Swiss Journal of Educational Research 34, no 3 (26 septembre 2018) : 533–50. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.34.3.4895.

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La valutazione dell’insegnamento è sempre stata ed è tuttora un tema allo stesso tempo importante e di difficile attuazione. Benché chi insegna valuti in continuazione, si constata tuttavia che, nella maggior parte dei casi, le/gli insegnanti non amano essere valutati. Come fare per introdurre delle forme di valutazione «sostenibili», che aiutino a meglio mettere a fuoco aspetti importanti dell’insegnamento e che siano allo stesso tempo rigorose e rispettose della professionalità e della personalità delle/dei docenti? La creazione di un contesto orientato al miglioramento nelle scuole può essere un’occasione importante per sviluppare approcci dotati di tali caratteristiche, ed è, in poche parole, quanto è avvenuto presso la Scuola professionale e artigianale (SPAI) di Mendrisio negli ultimi anni. Nei fatti, nell’ambito del progetto DAAP1, sorto a partire da un’iniziativa federale volta a introdurre forme di autovalutazione negli istituti scolatici, un gruppo di lavoro a cui prendevano parte rappresentanti delle varie categorie di attori presenti nella scuola (insegnanti, allievi, direzione, ecc.) ha sviluppato, con l’assistenza di uno School Improvement Advisor/researcher (SIA), un questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante. Il presente articolo descrive le tappe che hanno condotto alla creazione di tale strumento e le procedure che hanno permesso di affinarne la validità e l’affidabilità, nell’ottica di una sua utilizzazione su più larga scala da parte dei docenti ticinesi e di madrelingua italiana.
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De Benedictis, Michele. « Giulio Leone : l'ultimo dei bonificatori ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (décembre 2010) : 155–59. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-004006.

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Le grandi opere di bonifica, il cui culmine si č andato realizzando nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, hanno certamente contribuito a mutare il volto produttivo e sociale dell'agricoltura del Mezzogiorno. I successi conseguiti sono in larga misura da attribuire alla competenza e all'impegno professionale di un agguerrito nucleo di tecnici. Giulio Leone, recentemente scomparso, č stato, a pieno titolo, l'ultimo rappresentante di tale schiera. Il suo impegno professionale, a partire dagli anni Quaranta, ha interessato le realtŕ del latifondo siciliano e diversi comprensori dell'agricoltura campana. Alla conclusione del lavoro per la riforma agraria in Calabria, ha fatto seguito il prolungato impegno presso la Cassa per il Mezzogiorno, prima alla direzione del Servizio bonifiche e successivamente come Vicedirettore del medesimo istituto. Una lunga vita esemplare, sotto il profilo umano e professionale, che lo fa annoverare tra i grandi "tecnici" del meridionalismo contemporaneo.
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Ferrari, Andrea, Stefano Signoroni, Matteo Silva, Paola Gaggiotti, Laura Veneroni, Chiara Magni, Michela Casanova et al. « “Christmas Balls” : A Christmas Carol by the Adolescent Cancer Patients of the Milan Youth Project ». Tumori Journal 103, no 2 (mars 2017) : e9-e14. http://dx.doi.org/10.5301/tj.5000597.

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The Youth Project is a program developed at the Pediatric Oncology Unit at the Istituto Nazionale Tumori in Milan, dedicated to adolescents and young adults with cancer. Among its various goals, the Youth Project organizes structured creative activities with the support of professionals, with the objective of offering young people a new way to express their hopes and fears. This article describes a project centered around music: patients created a Christmas carol with the help of musicians and authors. The adolescents explained with their own words the meaning of the lyrics, telling the story of a Christmas spent in a cancer hospital ward.
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Bonsanti, Giorgio. « AFTER BRANDI – UMBERTO BALDINI AND THE MODERN THEORY OF CONSERVATION-RESTORATION IN ITALY ». Protection of Cultural Heritage, no 8 (20 décembre 2019) : 29–36. http://dx.doi.org/10.35784/odk.1026.

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Giorgio Bonsanti, as a contemporary witness of Umberto Baldini’s professional activities in Florence and his successor as Soprintendente of the Opificio delle Pietre Dure, gives an overview of the closely intertwined situation in theory and practice of conservation-restoration at Baldini’s time. He analyses terms and principles of Baldini’s Theory and Methodological Unity and emphasises this theory as well as the related methods of reintegration as a development of Brandi’s Theory and the methods of the Istituto Centrale per il Restauro in Rome. Furthermore, he shortly outlines actual Italian positions in theory and practice of conservation-restoration.
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Cercato, Maria Cecilia, Elvira Colella, Alessandra Fabi, Isabella Bertazzi, Barbara Giuseppa Giardina, Paolo Di Ridolfi, Mara Mondati et al. « Narrative medicine : feasibility of a digital narrative diary application in oncology ». Journal of International Medical Research 50, no 2 (février 2022) : 030006052110455. http://dx.doi.org/10.1177/03000605211045507.

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Objectives We implemented narrative medicine in clinical practice using the Digital Narrative Medicine (DNM) platform. Methods We conducted a preliminary, open, uncontrolled, real-life study in the oncology and radiotherapy departments of Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico National Cancer Institute Regina Elena, Rome, Italy. We recruited adult Italian-speaking patients who then completed the DNM diary from the start of treatment. The primary endpoint was DNM feasibility; secondary endpoints were health care professionals’ opinions about communication, therapeutic alliance, and information collection and patients’ opinions about therapeutic alliance, awareness, and coping ability. We used open- and closed-ended questions (scores 1 to 5) and a structured interview. Results Thirty-one patients (67%) used the diary (84% women). Health care professionals’ mean scores for feasibility and utility were ≥4.0. Patients’ utility scores were related to health care professionals’ feedback regarding the narratives. The main advantages for health care professionals were the opportunity to obtain relevant patient data and to strengthen communication and patient relationships (mean scores 4.4–5.0). Both groups strongly encouraged introduction of the diary in clinical practice. Conclusion Use of the DNM in oncology patients assisted clinicians with understanding their patients experience.
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Filippi, Davide. « Il curriculum accademico e la professione del ricercatore. Pratiche di adattamento strategico all'interno del CV ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 160 (août 2021) : 157–77. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160008.

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Il presente contributo analizza la relazione che intercorre tra il percorso professionale dei ricercatori universitari e le forme e i significati che questi assegnano al proprio Curriculum Vitae. L'autore si concentra nel collocare dal punto di vista teorico il dispositivo rappresentato dal Curriculum Vitae all'interno dei paradigmi governamentali istituiti dal neoliberalismo e delle relazioni sociali da essi determinati. In questo senso, l'emergere di quello che in letteratura è definito come un Self Neoliberale è particolarmente visibile all'interno delle strutture standardizzate che organizzano un "buon CV", il quale agisce in modo performante nel dare una specifica forma alle soggettività accademiche. Dal punto di vista empirico, l'autore mette in relazione le informazioni raccolte attraverso ventiquattro interviste in profondità a ricercatori e ricercatrici precari italiani con l'analisi dei CV che gli stessi soggetti avevano inviato prima dell'intervista stessa.
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Caramellino, Gaia. « Edilizia pubblica per i ceti medi : contributi al dibattito sulle case per gli impiegati nel secondo dopoguerra ». TERRITORIO, no 64 (février 2013) : 98–105. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-064016.

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Although history has frequently identified subsidised housing with economical popular housing, this paper reconsiders the role played by some public sector actors in the construction of housing for white collar workers in Italy in the 1950s and 1960s. The paper attempts a preliminary and brief account of the work of Incis (Istituto Nazionale per la Casa degli Impiegati dello Stato - national housing institute for state office workers) in Italy in the post-war period. It focuses in particular on the contribution of this institution to collective imagery, symbols and housing models - ranging from the urban scale to domestic interiors - and to the places where those models were formulated and transmitted, the result of a meeting of institutional programmes, professional cultures and the housing aspirations of public sector office workers.
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Pricoco, Maria Francesca. « Il Giudice delle relazioni tra disagio, devianza e nuove fragilità. Le ragioni della specializzazione nei percorsi della giustizia minorile e familiare ». MINORIGIUSTIZIA, no 1 (septembre 2020) : 18–28. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001002.

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L'articolo riprende, con qualche aggiornamento, la relazione introduttiva al XXXVIII Convegno nazionale dell'Aimmf svoltosi a Lecce dal 5 al 7 ottobre 2019, richiamando prima di tutto i motivi ispiratori del Convegno e le ragioni della scelta del tema. Dopo alcuni riferimenti alla cd. "vicenda di Bibbiano", prende in esame le risoluzioni del Csm sul tema della specializzazione minorile e le implicazioni sul modello professionale del giudice, anche con riferimento ai giudici onorari. Riferisce infine su alcuni risultati, ancora parziali, raccolti dalla "Squadra speciale di giustizia" istituita in ambito ministeriale e sulle possibili evoluzioni di questo lavoro.
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Buonanno, Di Elisa. « Le fellowship della Società Italiana di Nefrologia : un'intervista ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 1 (26 janvier 2018) : 70–71. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1008.

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Nel 2012 la Società Italiana di Nefrologia (SIN), sotto la guida del Presidente Prof.ssa R. Coppo, ha istituito per la prima volta delle borse di studio dedicate ai giovani nefrologi, finalizzate allo svolgimento di attività cliniche e di ricerca mediante stage presso numerosi centri di Nefrologia italiani. Si riporta la testimonianza di un vincitore, il dott. G. Alfano, che ha frequentato un ambulatorio di ecografia nefrologica per approfondire tale metodica. La sua testimonianza sottolinea l'importanza delle fellowship come progetti formativi e l'auspicio che la SIN ne elargisca sempre di più, per migliorare la preparazione e la crescita professionale dei giovani nefrologi.
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Perla, Loredana, et Viviana Vinci. « Videovalutare l'agire competente dello studente ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12075.

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La videoanalisi è un oggetto di studio che vanta una consolidata tradizione. Pratica multimetodologica e area di studio interdisciplinare, essa risponde a numerosi problemi conoscitivi posti dalla complessità dei fenomeni didattici da indagare e propone strumenti e tecnologie che hanno un potenziale di descrizione, riproduzione e comprensione dei fenomeni molto alto. L'analisi video di un compito autentico costituisce un dispositivo di "supporto" per realizzare la valutazione dell'agire competente dello studente: un prototipo in grado di supportare la focalizzazione delle azioni che strutturano la competenza da valutare, per identificarne dimensioni, indicatori e livelli. Si descrive un percorso di ricerca-formazione che ha coinvolto 30 insegnanti di 11 Istituti scolastici della regione Puglia. Esito del progetto la descrizione del prototipo di videovalutazione che supporta gli insegnanti nella costruzione della rubrica valutativa e l'espressione del giudizio finale per livelli. L'attività riflessiva sollecitata nelle docenti, attraverso l'uso del dispositivo proposto, ha avuto l'obiettivo di accompagnare gli insegnanti a riconsiderare criticamente il proprio l'agire, sollecitando lo sviluppo e il consolidamento della propria professionalità. La ricerca ha consentito di promuovere negli insegnanti un habitus di riflessione sul proprio "fare scuola" e sulle proprie strategie valutative, sul modo in cui si gestisce la mediazione tra soggetti in apprendimento, contenuti disciplinari, metodologie, strategie e dispositivi adottati.
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Vittorielli, Michela, Rosaria Pioli, Luisa Brambilla, Luigina Archiati, Giuseppe Rossi, Charlotte Sleijpen, Lorenza Magliano, Franco Veltro, Pierluigi Morosini et Gruppo Di Lavoro. « VADO approach efficacy in psychiatric rehabilitation : a controlled study ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 12, no 1 (mars 2003) : 43–52. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006047.

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SUMMARYAims – Assessment of the efficacy of the rehabilitation approach that is recommended by the manual VADO (AAOS in English: Abilities Assessment and Objectives Setting) in schizophrenic syndromes. Methods – Controlled trial, partly with individual randomisation. Centres were invited to recruit 10 patients who in most centres were randomly allocated either to the VADO approach or to usual rehabilitation practice. At least two professionals for each centre attended a brief intensive training course. Patients were assessed at baseline and six months later with a) the FPS scale, which is an improvement on the DSMIV SOFAS; b) the BPRS 4.0; c) AR, a clinical tool that is contained in VADO. Results – 55 patients received the experimental interventions and 40 the control one. Six months later greater significant improvements were observed in the experimental group, both in social functioning and in psychopathology. Conclusions – The dissemination of structured rehabilitation approaches that are based on personalized definition of objective, intensive progress monitoring, patient's therapeutic education and validated strategies and do not imply additional costs, may be warranted. A longer follow–up is under way.Declaration of Interest: this work was partly funded by the National Mental Health Project (PNSM) of the Istituto Superiore della Sanita.
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Semproni, Antonio. « Revocata la vendita fatta da una società a un trust per la famiglia dell’amministratore (Trib. Piacenza, 31 maggio 2022) ». Trusts, no 6 (1 décembre 2022) : 1067–69. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.216.

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Massima È revocabile ex art. 2901 cod. civ. l’atto di cessione tramite cui una S.r.l. (poi fallita) vende a un trust familiare, istituito dall’amministratore e socio unico della detta S.r.l., un fabbricato ad uso abitativo: l’eventus damni sussiste in quanto il prezzo della cessione era di gran lunga inferiore al valore effettivo del fabbricato e veniva corrisposto mediante dazione di una partecipazione societaria di valore di gran lunga inferiore al prezzo stesso; la scientia damni in capo alla società, nella persona del suo amministratore e socio unico (nonché disponente del trust), è da ritenersi provata in quanto questi era perfettamente consapevole della significativa esposizione debitoria della S.r.l. all’epoca della cessione e intendeva continuare a godere del fabbricato; ugualmente si ritiene provata la partecipatio fraudis del trustee in ragione del suo legame professionale con la S.r.l. e delle sue relazioni personali e lavorative con il disponente.
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Dinu, Monica, Sofia Lotti, Giuditta Pagliai, Livia Pisciotta, Mariacarla Zavatarelli, Matilde Borriello, Roberto Solinas et al. « Mediterranean Diet Adherence in a Sample of Italian Adolescents Attending Secondary School—The “#facciamoComunicAzione” Project ». Nutrients 13, no 8 (16 août 2021) : 2806. http://dx.doi.org/10.3390/nu13082806.

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Résumé :
Our aim was to assess adherence to the Mediterranean diet in a group of 726 secondary school students (336 girls, 390 boys) who completed the web-based Medi-Lite questionnaire simultaneously, during school hours, at the “Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Marco Polo” in Genoa, Italy. The mean adherence score was 9.28 ± 2.29, with significantly (p = 0.017) higher values in girls (9.5 ± 2.2) than boys (9.1 ± 2.4). As to the individual food components of the Medi-Lite score, 84% of students reported non-optimal consumption (i.e., the choice that yielded ≤ 1 point) of meat and meat products, and over 50% reported non-optimal consumption of vegetables, legumes, dairy products, and fish. Significant differences between girls and boys were observed for fruit (p = 0.003), cereals (p < 0.001), meat and meat products (p < 0.001), and dairy products (p = 0.003). By conducting a principal component analysis, we observed that Medi-Lite items on the consumption of some animal products (meat and meat products and dairy products) and some plant products (fruit, vegetables, and legumes) generated contrasting patterns of responses, denoting excessive consumption in the first case and underconsumption in the second. This result suggests the need for effective actions to promote healthy eating habits in young people.
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Morosini, Pierluigi, Antonella Gigantesco, Angelica Mazzarda et Loredana Gibaldi. « HoNOS-Rome : an expanded, customized, and longitudinally oriented version of the HoNOS ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 12, no 1 (mars 2003) : 53–62. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006059.

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Résumé :
SUMMARYAims– To clarify the acceptability, reliability and factorial validity of a new Italian version of the HoNOS called HoNOS-Rome. Its main innovations are both in design and in contents.Methods– Face validity was assessed by surveying 3 focus groups. Reliability was assessed in 8 different pairs of raters on a sample of 24 patients; construct validity was analysed by factor analysis using a sample of 187 patients at 6 day centres. Acceptability was investigated by means an anonymous questionnaire filled by professionals that were using the instrument.Results– Time of completion was low (range 4–12 minutes), the tool proved very acceptable and the reliability was good (weighted kappa ≥ 0.71 for all items). Factor analysis was consistent with the division of HoNOS–Rome into four sensible factors accounting for 52% of the total variance.Conclusions– The findings indicate that HoNOS–Rome has a satisfactory degree of acceptability, construct validity and reliability, and may promote the routine evaluation of outcomes in mental health services.Declaration of Interest: the authors declare that the study was supported by grant no. 96/Q/T41 of the Italian National Mental Health Project – Istituto Superiore di Sanità – Sub-project: Development and validation of tools for outcome evaluation of mental health services, Italy (Professor P. Morosini).
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Maltoni, Roberta, William Balzi, Tania Rossi, Francesco Fabbri, Sara Bravaccini, Maria Teresa Montella, Ilaria Massa, Lucia Bertoni, Fabio Falcini et Mattia Altini. « Appropriateness and Economic Analysis of Conventional Circulating Biomarkers Assessment in Early Breast Cancer : A Real-World Experience from the E.Pic.A Study ». Current Oncology 29, no 2 (18 janvier 2022) : 433–38. http://dx.doi.org/10.3390/curroncol29020039.

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Résumé :
The risk of relapse for early breast cancer (BC) patients persists even after decades and to date, no specific and sensitive effective circulating biomarker for recurrence prediction has been identified yet. The international guidelines do not recommend the assessment of the serum tumor markers CEA and CA15-3 in the follow-up of asymptomatic early BC patients. In our institute, IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori (IRST) “Dino Amadori”, as part of the E.Pic.A study, which was designed to assess the economic appropriateness of integrated care pathways in early BC, the use of CEA and CA15-3 as circulating tumor biomarkers in early BC patients was evaluated in 1502 patients one year after surgery, from 2015 to 2018, with an overall expense of EUR 51,764. A total of EUR 47,780 (92%) was used for execution of circulating tumor markers in early BC patients with stage 0, I and II tumors, neglecting the current guidelines and considered inappropriate by our professional board. We found that no patients with stage I BC experienced relapse in the 365 days after surgery, and in any case examination of the circulating markers CEA and CA15-3 was considered crucial for diagnosis of relapse. Our findings suggest that this inadequacy is a low-value area, supporting the reallocation of economic resources for interventions of a higher value for patients.
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Pistellini, Nadia. « Anna Fraentzel Celli ed il suo ideale di Infermiera attraverso l'analisi di fonti archivistiche ». Dissertation Nursing 2, no 1 (30 janvier 2023) : 86–109. http://dx.doi.org/10.54103/dn/19399.

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Résumé :
INTRODUZIONENell’ultimo decennio dell’Ottocento emerse l’esigenza di formare una figura infermieristica che assistesse i malati efficacemente. In Italia vennero istituiti i primi Corsi per Infermiere laiche con l’obiettivo di introdurre un’istruzione adeguata per lo svolgimento della professione. Questo fu possibile grazie alla collaborazione di due figure di rilievo dell’epoca, Anna Frantzel Celli (1878-1958) ed Ersilia Majno (1859-1933), attiviste dell’Unione Nazionale Femminile che riuscirono a porre le prime basi della formazione professionale Infermieristica. SCOPORipercorrere ed indagare il ruolo che ebbe Anna Fraentzel Celli nello sviluppo della professione infermieristica. MATERIALI E METODIPer la realizzazione dell’elaborato sono state consultate le banche dati PubMed, JSTOR e Historical Abstracts, testi storici e fonti archivistiche fra cui “Uomini che non scompaiono”, biografia scritta dalla stessa Celli sotto lo pseudonimo di “Heid L.M.” esistente in poche copie nel mondo. RISULTATISono state approfondite tematiche legate alla formazione infermieristica attraverso l’istituzione dei primi corsi per Infermieri laici sul territorio nazionale antecedente al Regio Decreto 1832 del 1925, che contribuì ad assicurare la graduale evoluzione del personale assistenziale, la fondazione del Comitato per le Scuole e la successiva costruzione di scuole nell’Agro Romano. E’ stato reperito materiale concernente un’estesa campagna di ricerca, prevenzione e cura contro la malaria nelle Campagne Romane e l’apertura di uno fra i primi ambulatori a gestione infermieristica denominato “La Scarpetta”. DISCUSSIONI E CONCLUSIONISono state evidenziate tappe inattese che hanno caratterizzato la vita e il percorso di Anna Fraentzel Celli, identificando in esse la chiave di volta nel raggiungimento dell’assistenza moderna.
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Brunelli, Cinzia, Ernesto Zecca, Alessandra Pigni, Paola Bracchi, Mariangela Caputo, Silvia Lo Dico, Viviana Fusetti et al. « Outpatient palliative care referral system (PCRS) for patients with advanced cancer : an impact evaluation protocol ». BMJ Open 12, no 10 (octobre 2022) : e059410. http://dx.doi.org/10.1136/bmjopen-2021-059410.

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Résumé :
IntroductionEarly palliative care (PC) in the clinical pathway of advanced cancer patients improves symptom control, quality of life and has a positive impact on overall quality of care. At present, standardised criteria for appropriate referral for early PC in oncology care are lacking. The aim of this project is to develop a set of standardised referral criteria and procedures to implement appropriate early PC for advanced cancer patients (the palliative care referral system, PCRS) and test its impact on user perception of quality of care received, on patient quality of life and on the use of healthcare resources.SettingSelected oncology clinics and PC outpatient clinic.Methods and analysisA scoping literature review and an expert consultation through a nominal group technique will be used to revise existing referral tools and to develop a new one, the PCRS. 25 patients will be enrolled in a pilot study to assess feasibility of the implementation of PCRS; 10 interviews with patients and healthcare professionals will be carried out to evaluate applicability.A pretest–post-test quasiexperimental study involving 150 patients before implementation of the PCRS and 150 patients after implementation will be carried out.Patient satisfaction with care received, quality of life and use of resources, and caregiver satisfaction with care will also be assessed to explore the impact of the intervention.Ethics and disseminationEthical approval for the study has been granted by the Institutional Review board of the Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori; approval reference INT201/19.Results will be disseminated through open access publications and through scientific communication presented at national and international conferences.Trial registration numberNCT04936568.
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Argentin, Gianluca, Aline Pennisi, Daniele Vidoni, Giovanni Abbiati et Andrea Caputo. « Trying to Raise (Low) Math Achievement and to Promote (Rigorous) Policy Evaluation in Italy ». Evaluation Review 38, no 2 (avril 2014) : 99–132. http://dx.doi.org/10.1177/0193841x14529125.

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Résumé :
Background: Italy is a country showing low math achievement, especially in the Southern regions. Moreover, national student assessments are recent and rigorous policy evaluation is lacking. This study presents the results of one of the first randomized controlled trials implemented in Italian schools in order to measure the effects of a professional development (PD) program for teachers on student math achievement. The program was already at scale when it was being evaluated. Objective: Assessing the effects of a PD program for math teachers on their students’ achievement and making suggestions for future policy evaluations. Design: A large-scale clustered randomized control trial has been conducted. It involves 175 lower secondary schools (sixth - eighth grade) in four among the Italian lowest performing regions. Alongside national standard math assessments, the project collected a wide amount of information. Subjects: Math in lower secondary schools. Measures: Math achievement as measured by standardized tests provided by the National Education Assessment Institute (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e Formazione); teacher and student practices and attitudes collected through questionnaires. Results: Findings suggest that the program had no significant impact on math scores during the first year (when the program was held). Nonetheless some heterogeneity was detected, as the treatment does seem “to work” with middle-aged teachers. Moreover, effects on teaching practice and student attitudes appear. Conclusion: Some effects attributable to the intervention have been detected. Moreover, this project shows that a rigorous approach to evaluation is feasible also in a context lacking attention towards evidence-based policies, such the Italian school system.
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González-Peñas, Vettorazzi, Lizarraga, Azqueta et López de Cerain. « Report of the IVth Workshop of the Spanish National Network on Mycotoxins and Toxigenic Fungi and Their Decontamination Processes (MICOFOOD), Held in Pamplona, Spain, 29–31 May 2019 ». Toxins 11, no 7 (16 juillet 2019) : 415. http://dx.doi.org/10.3390/toxins11070415.

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Résumé :
The present publication collects the communications presented in the IV Workshop of the Spanish National Network on Mycotoxins and Toxigenic Fungi and their Decontamination Processes (MICOFOOD), held in the School of Pharmacy and Nutrition of the Universidad de Navarra (Pamplona, Spain) from the 29 to the 31 May 2019. More than 70 professionals from academia, the industry and public services have participated. The scientific program included: five sessions: sponsors (presentation and services), toxigenic fungi, toxicology, analysis and control, and reduction and prevention strategies. In total, 18 oral communications and 24 posters were presented. It is worth mentioning the high participation and quality of the communications from PhD students. The invited conference, entitled: “Mycotoxins within the framework of exposure assessment: past present and future”, was given by Dr. Barbara de Santis (Istituto Superiore di Sanità, Rome, Italy). The meeting ended with the roundtable: “From feed to fork: safe food without mycotoxins”, where representatives of feed and agrofood companies and public administrations discussed about the current situation and problems related with mycotoxins. Different prizes were awarded for the best oral presentation (Effect of Staphylococcus xylosus on the growth of toxigenic moulds in meat substrates, by E. Cebrian et al., University of Extremadura), and the best posters (Combined toxicity of aflatoxins and ochratoxin A: A systematic review by M. Alonso-Jaúregui et al., Universidad de Navarra; and Application of natamycin in products affected by toxigenic fungi by Torrijos et al., Universitat de València). The participants had the opportunity to learn about the history and gastronomy of Pamplona. Situated in the north of Spain, Pamplona is a city of Roman origin featuring a large gothic cathedral complex and a Vauban citadel of the 16th century.
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Pasquarella, Maria L.T. « Telemedicine between definitions and communicative implications ». Journal of AMD 25, no 1 (mai 2022) : 23. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.1.4.

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La telemedicina nasce dall’incontro tra la medicina e le telecomunicazioni ed è parte della eHealth. Consiste nella “pratica della medicina senza l’usuale confronto fisico tra medico e paziente”. Nel 1997, l’OMS la definisce come “L’erogazione di servizi sanitari quando la distanza è un fattore critico, per cui è necessario usare, da parte degli operatori, le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni”. Il Covid-19 ha velocizzato l’uso del virtuale sia in contesti privati che professionali. Ciò si è rivelato molto utile nella pratica medica, in particolare nel supporto psichico, dietologico, cronico, nonostante sia ancora discriminante per le categorie poco digitalizzate. Ne è derivato un fermento legislativo a partire dall’Unione Europea che ha emanato una Comunicazione n. 689/2008, per promuovere la telemedicina e in Italia l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha istituito un Tavolo tecnico per redigere Linee di indirizzo nazionali. (Ministero della Salute 2010). Anche in telemedicina la qualità della relazione gioca un ruolo fondamentale. La relazione con il paziente online, pur mantenendo aspetti in comune con la relazione in presenza, mostra tratti peculiari che richiedono una formazione ad hoc. Presso l’Azienda Sanitaria Melegnano-Martesana abbiamo realizzato un corso di formazione nel 2020 articolato in 8 incontri di 2 ore ciascuno con successive supervisioni. Le proposte utilizzano il corpo come dimensione di apprendimento. Verbale, non verbale, paraverbale e cura del setting vengono rivisitati al servizio del paziente e del professionista nella presa in carico del paziente e nel rispetto di se stessi. PAROLE CHIAVE telemedicina; telesalute; relazione; formazione; virtuale.
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FLORÊNCIO, Roberto Remígio, et Ana Cristina Barbosa de OLIVEIRA. « Breves análises da Educação Superior Brasileira na modalidade EaD ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 80. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247749.

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Résumé :
O presente manuscrito apresenta um estudo sobre o Ensino Superior no Brasil na modalidade EaD, analisando mecanismos e instrumentos de avaliação de algumas IES como elementos de promoção de competências e habilidades para o exercício profissional. A pesquisa ocorreu durante os meses de outubro de 2018 a março de 2019, a partir de levantamento de dados, revisão bibliográfica e análise documental, através dos portais das principais instituições promotoras de cursos de graduação on-line. A metodologia de análise de dados está baseada na Análise de Conteúdo. Os resultados alcançados formam um grande apanhado de informações sobre a EaD no Brasil como nicho mercadológico, possibilidades de inovação pedagógica e fomentadora de discussões, interação e colaboração entre participantes dos Ambientes Virtuais de Aprendizagem. Como conclusões, identificamos fissuras paradigmáticas da formação acadêmica e novas problemáticas acerca do papel da Educação Superior no Brasil contemporâneo, em sua constituição essencial: ensino, pesquisa, extensão e inovação. Educação a Distância. Ambiente Virtual de Aprendizagem. Tecnologia Educacional. Formação de Professores.ABSTRACTThe present manuscript presents a study on Higher Education in Brazil in the EaD modality, analyzing mechanisms and instruments of evaluation of some HEIs as elements to promote competences and skills for professional practice. The research took place during the months of October 2018 to March 2019, based on data collection, bibliographic review and document analysis, through the portals of the main institutions promoting online undergraduate courses. The data analysis methodology is based on Content Analysis. The results achieved form a great collection of information about Distance Education in Brazil as a market niche, possibilities for pedagogical innovation and foster discussions, interaction and collaboration between participants in the Virtual Learning Environments. As conclusions, we identified paradigmatic fissures in academic education and new problems regarding the role of Higher Education in contemporary Brazil, in its essential constitution: teaching, research, extension and innovation.Distance Education. Virtual learning environment. Educational technology. Teacher training.RESUMENEl presente manuscrito presenta un estudio sobre Educación Superior en Brasil en la modalidad de Educación a Distancia, analizando mecanismos e instrumentos para la evaluación de algunas IES como elementos para promover competencias y habilidades para la práctica profesional. La investigación se llevó a cabo durante los meses de octubre de 2018 a marzo de 2019, basada en la recopilación de datos, la revisión bibliográfica y el análisis de documentos, a través de los portales de las principales instituciones que promueven cursos de pregrado on-line. La metodología de análisis de datos se basa en el análisis de contenido. Los resultados obtenidos forman una gran colección de informaciones sobre la educación a distancia en Brasil como un nicho de mercado, posibilidades de innovación pedagógica y fomento de debates, interacción y colaboración entre los participantes en los ambientes virtuales de aprendizaje. Como conclusiones, identificamos fisuras paradigmáticas en la educación académica y nuevos problemas con respecto al papel de la Educación Superior en el Brasil contemporáneo, en su constitución esencial: enseñanza, investigación, extensión e innovación.Educación a distancia. Ambiente de Aprendizaje Virtual. Tecnología Educacional. Formación de Profesores.RIASSUNTOIl presente manoscritto presenta uno studio sull'istruzione superiore in Brasile nella modalità di istruzione a distanza, analizzando i meccanismi e gli strumenti per la valutazione di alcuni istituti di istruzione superiore come elementi per promuovere le competenze e le abilità per la pratica professionale. La ricerca si è svolta nei mesi da ottobre 2018 a marzo 2019, sulla base della raccolta dei dati, della revisione bibliografica e dell'analisi dei documenti, attraverso i portali delle principali istituzioni che promuovono corsi universitari online. La metodologia di analisi dei dati si basa sull'analisi dei contenuti. I risultati ottenuti formano una grande raccolta di informazioni sull'istruzione a distanza in Brasile come nicchia di mercato, possibilità di innovazione pedagogica e promozione di discussioni, interazione e collaborazione tra i partecipanti negli ambienti di apprendimento virtuale. Come conclusioni, abbiamo identificato ragadi paradigmatiche nell'istruzione accademica e nuovi problemi riguardanti il ruolo dell'istruzione superiore nel Brasile contemporaneo, nella sua costituzione essenziale: insegnamento, ricerca, estensione e innovazione.Formazione a distanza. Ambiente di apprendimento virtuale. Tecnologia educativa. Formazione degli insegnanti.
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Gabriele, Pietro, Giuseppe Malinverni, Cristina Bona, Manuela Manfredi, Elena Delmastro, Marco Gatti, Giovanni Penduzzu, Barbara Baiotto et Michele Stasi. « Are Quality Indicators for Radiotherapy Useful in the Evaluation of Service Efficacy in a New Based Radiotherapy Institution ? » Tumori Journal 92, no 6 (novembre 2006) : 496–502. http://dx.doi.org/10.1177/030089160609200606.

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Aims and background A number of documents assess the need for quality assurance in radiotherapy, which must be constantly monitored and possibly improved. In this regard, a system that confirms the quality of a department has been suggested and quality indicators have been used to improve the quality of the service. The National Health Service ( Istituto Superiore di Sanità) approved a National Research Project to increase the quality of radiotherapy. The aim of the present study was to analyze the practical feasibility and efficacy of the quality indicators elaborated by the National Health Service study group in a radiotherapy unit. Patients and methods The voluntary accredited program was carried out by the Radiotherapy Department of IRCC in Candiolo from June to August 2002. We analyzed 8 of the 13 indicators according to the National Health Service Project. For this purpose, 133 consecutive patients treated in our Unit were analyzed, and the results are reported according to the appropriate indicator (number of staff related to patients treated, waiting list, case history accuracy, multidisciplinary approach, number of treatment plans performed by CT, number of fields per fraction, number of portal imaging performed per overall treatment, and patient satisfaction). Results The number of professional staff related to the number of patients treated was easy to calculate and it could be the basis for further evaluation. The overall waiting time was 55.4 days, and it changed for different radiotherapy goals. We obtained 80% conformity in case-history accuracy. The number of multidisciplinary consultations performed ranged between 50% and 100%. The number of CT plans was about 1.6 ± 0.9 plans per patient. The mean number of fields performed per day and per patient is 3.5 ± 1.7 and was in agreement with the fact that more than 50% of treatments in our Center were performed with conformal radiotherapy. An average of 16.7 ±10.0 portal imaging per case was performed. The percentage of patient satisfaction with the staff obtained a very high compliance. Conclusions The self evaluation promoted by the National Health Service Project allows the monitoring of the activities of the service in order to asses critical factors and it can be the starting point to improve the quality of the service and to compare national and international quality assurance results.
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Roccia, Manuela. « LE PROVE INVALSI E LA RIFLESSIONE SULLA LINGUA NELLA SCUOLA PRIMARIA : UN’INDAGINE SULLA PERCEZIONE DEGLI INSEGNANTI ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 182–226. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17135.

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Il presente contributo nasce da un’indagine esplorativa condotta nel mese di febbraio 2021, con l’intento di cogliere gli atteggiamenti, le conoscenze e le esperienze professionali dei docenti di scuola primaria, del territorio cuneese e della città di Torino, rispetto alle prove Invalsi ed al loro utilizzo nella pratica didattica con un’attenzione specifica nei confronti della sezione dedicata alla Riflessione sulla lingua. La ricerca si concentra sulle caratteristiche degli approcci metodologici adottati, evidenziando le tipologie di attività utilizzate per stimolare la riflessione sulla lingua, e la quantità di spazio dedicato a ciascun contenuto grammaticale previsto dalle Indicazioni Nazionali del curricolo per l’infanzia e la scuola del primo ciclo del 2012 e dal Quadro di Riferimento delle prove Invalsi di italiano del 2018. Il contributo è articolato in tre sezioni: nella prima, si illustrano i legami esistenti tra teoria disciplinare e prospettiva didattica, si prosegue con un’analisi dei nessi presenti tra didattica della grammatica e prove Invalsi, individuando possibili affinità elettive tra i documenti ministeriali del 2012 ed il Quadro di Riferimento del 2018. Nella seconda sezione, si offre una fotografia della realtà emersa dallo studio delle evidenze, rilevate tramite un questionario proposto agli insegnanti, strutturato su cinque differenti macrotemi: l’organizzazione di un istituto scolastico come sistema complesso; la percezione rispetto all’inclusione dei bisogni educativi; l’utilizzo degli esiti delle prove Invalsi nella progettazione didattica d’istituto e curricolare; le finalità e gli obiettivi generali dell’Invalsi e, in particolare, per la riflessione linguistica; infine, le scelte metodologico didattiche utilizzate nell’insegnamento della grammatica ed i contenuti proposti nel percorso didattico. Nella terza parte, l’analisi si concentra sugli ambiti e sui contenuti della riflessione linguistica, con un’attenzione dedicata ai risultati ricavati dall’indagine e ad un loro approfondimento sia disciplinare sia didattico. Invalsi tests and reflection on language in elementary school: a survey of teachers’ perceptions This contribution is the result of an exploratory survey conducted in February 2021, with the aim of understanding the attitudes, knowledge and professional experiences of primary school teachers in the Cuneo area and the city of Turin with respect to the Invalsi tests and their use in teaching practice in a perspective of improvement, with specific attention to the section dedicated to Reflection on language. The research focuses on the characteristics of the methodological approaches adopted, highlighting the types of activities used to stimulate reflection on the language and the amount of space dedicated to each grammatical content provided for by the Indicazioni Nazionali del curricolo per l’infanzia e la scuola del primo ciclo of 2012 and the elements indicated in the Quadro di Riferimento delle prove Invalsi di italiano of 2018. The proposal is divided into three sections: in the first, we illustrate the links between disciplinary theory and didactic perspective, subsequently there is an analysis of the links between grammar teaching and Invalsi tests, identifying possible elective affinities between the ministerial documents of 2012 and the Quadro di Riferimento of 2018. In the second section, we offer a snapshot of the reality that emerged from the evidence, detected through a questionnaire completed by teachers, from which five different macro-themes emerged: the organization of schools as complex systems; perception with respect to the inclusion of educational needs; the use of the Invalsi test outcomes in the school and curricular educational planning; the general aims and objectives of Invalsi and, in particular, for linguistic reflection; finally, the methodological teaching choices used in teaching grammar and the content educational proposed. In the third part, the examination focuses on the areas and contents of linguistic reflection, with attention dedicated to the results obtained and their in-depth study, both from disciplinary and didactic viewpoints.
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SANTOS, Rayane Pereira, et Ana Cláudia da Silva RODRIGUES. « Currículo contextualizado em escolas do campo : relatos de uma experiência ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 254. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243595.

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RESUMOEste trabalho apresenta um recorte de uma discussão sobre contextualização a partir da pesquisa intitulada: “Currículo contextualizado: trilhando caminhos para a valorização da identidade campesina”, cujo objetivo foi analisar como o processo de contextualização curricular contribui para a valorização da realidade do campo. A abordagem metodológica utilizada foi qualitativa do tipo estudo de caso; como instrumento de coleta de dados, utilizou-se a entrevista semiestruturada realizada com nove profissionais da educação do campo de uma instituição escolar da zona rural, localizada no município de Bananeiras/PB. Os dados foram analisados por meio da Análise de Conteúdo de Bardin (2011); foram organizadas quatro categorias: currículo, contextualização, identidade e educação do campo. Apresenta-se aqui a categoria Contextualização, enfatizando como o contexto campesino pode contribuir para que o ensino seja significativo. Constatou-se que a contextualização reforça a valorização da identidade campesina, da escola e do local em que a mesma está inserida.Contextualização. Currículo. Educação do Campo.Contextualized curriculum in country schools: reports of an experience ABSTRACT This paper presents a clipping of a discussion about contextualization from the research entitled: “Contextualized Curriculum: Walking Paths for the Appreciation of Peasant Identity”, whose objective was to analyze how the process of curricular contextualization contributes to the appreciation of the reality of the field. The methodological approach used was a qualitative case study, as a data collection instrument was used the semi-structured interview conducted with nine field education professionals from a rural school institution located in Bananeiras/PB. Data were analyzed using Bardin's Content Analysis (2011), four categories were organized: curriculum, contextualization, identity and field education. The category Contextualization is presented here, emphasizing how the peasant context can contribute to meaningful teaching. It was found that the contextualization reinforces the appreciation of the peasant identity, the school and the place where it is inserted. Contextualization. Curriculum. Field Education. Curriculum contestualizzato ne le scuole de le aree rurali: il raconto di un vissuto RIASSUNTO Questo lavoro espone una discussione sulla contestualizzazione basata sulla ricerca dal titolo: "Curriculum contestualizzato: la via per la valorizzazione dell'identità rurale", il cui obiettivo é analizzare come il processo ha contribuito ne la valutazione del le persone che vivono ne le aree rurali. Un approccio metodologico utilizzato per il tipo qualitativo di studio, come strumento per la raccolta di dati utilizzati in un'intervista semi-strutturata condotta con il nove maestri di un istituto scolastico dell'area rurale nella cittá di Bananeiras/PB. Per le analisi é stata scelta na teoria de Bardin (2011) o datto sono stati organizzati in quattro categorie: curriculum, contestualizzazione, identità e educazione rurale. È presentato qui nella categoria Contextualização, sottolineando come o il contesto contadino può contribuire in modo che non sia significativo. La conclusione fa pensare che contextualizare contribuisce per la valorizzazione dell'identità contadina.Contestualizzazione. Curriculum. Educazione Rurale. Plan de estudios contextualizado en escuelas rurales: informes de una experiencia RESUMEN Este artículo presenta un recorte de una discusión sobre la contextualización de la investigación titulada: “Currículum contextualizado: senderos para la apreciación de la identidad campesina”, cuyo objetivo era analizar cómo el proceso de contextualización curricular contribuye a la apreciación de la realidad del campo. El enfoque metodológico utilizado fue un estudio de caso cualitativo; Como instrumento de recolección de datos, utilizamos una entrevista semiestructurada con nueve profesionales de educación rural de una institución escolar rural, ubicada en el municipio de Bananeiras / PB. Los datos se analizaron utilizando Bardin Content Analysis (2011); Se organizaron cuatro categorías: currículum, contextualización, identidad y educación sobre el terreno. La categoría Contextualización se presenta aquí, enfatizando cómo el contexto campesino puede contribuir a una enseñanza significativa. Se encontró que la contextualización refuerza la apreciación de la identidad campesina, la escuela y el lugar donde se inserta. Contextualización. Plan de estúdios. Educación de campo.
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Butera, Federico, et Fernando Alberti. « Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 1 (décembre 2012) : 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Résumé :
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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« Schema di regolamento per il riordino degli Istituti Professionali ». QT Quaderni di Tecnostruttura, no 36 (janvier 2010) : 101–28. http://dx.doi.org/10.3280/qt2009-036008.

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Messina, Martina, Federica Ilari, Antonino Calabrò, Maria Chiara Carriero, Roberto Lupo et Lorenzo Bardone. « IL RUOLO DELL’INFERMIERE NELLE CARCERI : REVISIONE DELLA LETTERATURA ». Nsc Nursing, février 2021. http://dx.doi.org/10.32549/opi-nsc-46.

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Résumé :
Introduzione: L’infermiere presente all’interno delle carceri opera tra la gestione della sicurezza e il diritto della salute, spesso con elevata complessità assistenziale, in un setting difficile, dove a prescindere dal reato commesso, è fondamentale la presa in carico del paziente. Obiettivo: Individuare il ruolo e le competenze specifiche degli infermieri che lavorano negli istituti penitenziari Materiali e metodi: La ricerca degli articoli è stata effettuata tramite la consultazione di banche dati biomediche quali Medline (PubMed) e Cinahl, reperendo articoli scientifici di studi primari. Risultati: Dalla ricerca bibliografica sono stati reperiti 394 articoli ma, di questi, solo 4 articoli sono risultati pertinenti con l’obiettivo della ricerca. Dalla ricerca emerge il ruolo complesso dell’infermiere che si trova ad affrontare una popolazione che presenta diverse criticità legate a fattori psicosociali, culturali, ambientali, patologie croniche e che manifesta dipendenze, disturbi psichici, infezioni. È necessaria una formazione specialistica post base per rispondere ai molteplici bisogni assistenziali dei detenuti. Occorre maggiore tutela per il professionista Infermiere che opera all’interno degli istituti penitenziari. Conclusioni: Nel sistema penitenziario si contraddistingue la forte necessità della figura dell’infermiere e, all’interno di tale ambiente tanto da rappresentare uno dei pilastri portati dell’assistenza sanitaria, in grado di fornire e assicurare la somministrazione equa dei trattamenti sanitari. Dalla revisione emerge la necessità di ulteriori studi, soprattutto in ambito nazionale. Parole chiave: Ruoli infermieristici, assistenza infermieristica, competenze infermieristiche, competenza professionale, penitenziario, carcere.
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« Allegato 1- Profilo culturale e professionale dei diplomati degli Istituti tecnici superiori e loro Competenze comuni ». QT Quaderni di Tecnostruttura, no 43 (janvier 2012) : 34–38. http://dx.doi.org/10.3280/qt2012-043007.

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Zampogna, Elisabetta, Giorgio Bertolotti, Nicolino Ambrosino, Giuseppe Lo Bello, Francesca Cherubino, Alessandra Ianni, Mara Paneroni et al. « The Maugeri daily activity profile : a tool to assess physical activity in patients with chronic obstructive pulmonary disease ». Monaldi Archives for Chest Disease, 2 avril 2021. http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2021.1680.

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Résumé :
Patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD) report reduced physical activity (PA). There are only few tools available to assess PA and sedentary behavior in these patients, and none of them aims to differentiate between sedentary and active patterns. The aim of the study was to evaluate an easy tool to profile daily activity time in a cohort of patients with COPD, compared to healthy subjects; the study was set at the Istituti Clinici Scientifici Maugeri (ICS), IRCCS of Tradate and Lumezzane, Italy, and at the Ente Ospedaliero Cantonale Novaggio, Switzerland (Italian Speaking). The populations were inpatients with COPD, healthy subjects. The items of the Maugeri Daily Activity (MaDA) profile were chosen based on literature, interviews with patients and health professionals. Time spent during sleep (ST), when awake (AT), active (ACT) or in sedentary behavior (SET) were recorded. Lung function tests, arterial blood gases, the modified Medical Research Council (mMRC), the six-minute walking distance test (6MWD), the COPD Assessment Test (CAT), and the body-mass index, airflow obstruction, dyspnea, and exercise capacity (BODE) index were also assessed in patients. Sixty patients with COPD and 60 healthy controls filled in the questionnaire. As compared to controls, patients showed longer AT and SET. Active time of patients was significantly correlated with mMRC, CAT, Bode Index and 6MWD, but not with demographics, anthropometrics or stages of disease. Using this tool, we found that patients with COPD spent longer time awake and in sedentary behavior. The MaDA may be useful to evaluate PA in patients with COPD.
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Fauci, A. J., A. Acampora, C. Cadeddu, C. Angioletti, A. G. De Belvis et P. Iannone. « Patient Reported Outcome Measures (PROMs) for quality of care assessment : a pilot study protocol ». European Journal of Public Health 30, Supplement_5 (1 septembre 2020). http://dx.doi.org/10.1093/eurpub/ckaa166.1330.

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Abstract Background There is emerging interest in integrating Patient Reported Outcome Measures (PROMs) into the assessment of care quality. This study protocol aims at testing the collection and use of PROMs for evaluating and comparing health outcomes by patients with colorectal cancer. This is part of a project of the Istituto Superiore di Sanità and Gruppo Italiano di Reti Oncologiche (GIRO) aimed at promoting Value-Based Healthcare (VBHC) for performance evaluation of oncological healthcare providers. Methods A multicentric prospective observational study will be conducted at the seven GIRO oncological hospitals. For each hospital, 40 colorectal cancer patients undergoing either surgery or surgery plus neoadjuvant therapy, will be recruited (20 colon; 20 rectum) over 12 months. The data will be collected twice (before and after surgery) or three times for patients undergoing neoadjuvant therapy, by using EORTC-C30, a generic module for cancer patients and EORTC-CR29, a specific module for colorectal cancer patients. Collected data will be analyzed descriptively and the scores of each hospital will be compared to the overall scores of all the centers. Additional medical information will be used to adjust for the center casemix. Feedback from health professionals and patients will be collected through structured questionnaires and focus groups. Results The results will be interpreted to assess and compare the health outcomes reported by the patients among the GIRO hospitals. Feedback from health professionals and patients will help identify barriers and facilitators of implementation of PROs collection. Conclusions PROMs have the potential to systematically incorporate the patient perspective into the health outcome measurements for performance evaluation and benchmarking, which is essential to delivering high-value patient-centered care. The PROMs collected in this study will be integrated in a set of process and outcome indicators previously defined within same project. Key messages Patient-Reported Outcome Measures (PROMs) have the potential to systematically incorporate the patient perspective, which is essential to delivering high-value patient-centered care. It is critical to integrate PROMs in performance evaluation and comparison among oncological healthcare providers for improving the quality of care in a Value-Based Healthcare perspective.
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Maltar-Strmečki, Nadica, Monica Vidotto, Sara Della Monaca, Ina Erceg, Paola Fattibene, Maja Vojnić Kortmiš, Maria Cristina Quattrini et Emanuela Bortolin. « Salty Crackers as Fortuitous Dosimeters : A Novel PSL Method for Rapid Radiation Triage ». Frontiers in Public Health 9 (9 avril 2021). http://dx.doi.org/10.3389/fpubh.2021.661376.

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When a radiological and nuclear (R/N) emergency occurs, the categorization of individuals into those who are unaffected and those requiring medical intervention is a high priority. At times, a professional dosimeter is not available and therefore some common belongings may be used as fortuitous dosimeters. The preparation of these objects for the measurement should be such as to give the most accurate and precise results. This paper focused on the Photo-Stimulated Luminescence (PSL) response of salty crackers confronts the problem of sample preparation (mass, grain size), dose response and signal stability. The dose response was determined for doses up to 5 Gy, which allowed the calculation of the limit of detection. Additionally, the signal stability was investigated for samples irradiated with 0.3 and 3 Gy. The observed decrease of the signal does not prevent the detection in the dose range typical for R/N emergency. The main dosimetric characteristics were investigated by using two different models of PSL readers equipped with single (infrared) or double (infrared, blue light) stimulation. The results indicated that the limit of detection can be improved by applying blue light stimulation. Moreover, strong correlation of the measurements performed in the two different instruments, as well as the rapidity of the analysis and the simplicity of the operations, suggest that this method can be suitable for a rapid radiation triage of a large number of civilians in a mass casualty event. The study was simultaneously conducted by two laboratories (Ruder Bošković Institute, RBI, Croatia and Istituto Superiore di Sanità, ISS, Italy) involved in the BioPhyMeTRE project (grant No. G5684) supported by NATO Science for Peace and Security Programme.
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Buonaguro, Franco M., Gerardo Botti, Paolo Antonio Ascierto, Sandro Pignata, Franco Ionna, Paolo Delrio, Antonella Petrillo et al. « The clinical and translational research activities at the INT – IRCCS “Fondazione Pascale” cancer center (Naples, Italy) during the COVID-19 pandemic ». Infectious Agents and Cancer 15, no 1 (23 novembre 2020). http://dx.doi.org/10.1186/s13027-020-00330-7.

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AbstractCOVID-19 pandemic following the outbreak in China and Western Europe, where it finally lost the momentum, is now devastating North and South America. It has not been identified the reason and the molecular mechanisms of the two different patterns of the pulmonary host responses to the virus from a minimal disease in young subjects to a severe distress syndrome (ARDS) in older subjects, particularly those with previous chronic diseases (including diabetes) and cancer. The Management of the Istituto Nazionale Tumori - IRCCS “Fondazione Pascale” in Naples (INT-Pascale), along with all Health professionals decided not to interrupt the treatment of those hospitalized and to continue, even if after a careful triage in order not to allow SARS-CoV-2 positive subjects to access, to take care of cancer patients with serious conditions. Although very few (n = 3) patients developed a symptomatic COVID-19 and required the transfer to a COVID-19 area of the Institute, no patients died during the hospitalization and completed their oncology treatment. Besides monitoring of the patients, all employees of the Institute (physicians, nurses, researchers, lawyers, accountants, gatekeepers, guardians, janitors) have been tested for a possible exposure. Personnel identified as positive, has been promptly subjected to home quarantine and subdued to health surveillance. One severe case of respiratory distress has been reported in a positive employees and one death of a family member. Further steps to home monitoring of COVID-19 clinical course have been taken with the development of remote Wi-Fi connected digital devices for the detection of early signs of respiratory distress, including heart rate and oxygen saturation.In conclusion cancer care has been performed and continued safely also during COVID-19 pandemic and further remote home strategies are in progress to ensure the appropriate monitoring of cancer patients.
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Contoli, B., V. Minardi, V. Possenti, G. Carrozzi, M. Cristofori, A. D'Argenzio, A. M. C. De Luca, M. Ramigni, M. O. Trinito et M. Masocco. « Profiling biopsychosocial health of cancer-diagnosed elderly in Italy by Passi d’Argento, 2016-2017 ». European Journal of Public Health 30, Supplement_5 (1 septembre 2020). http://dx.doi.org/10.1093/eurpub/ckaa165.191.

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Abstract Background PASSI d'Argento (PdA) is an Italian population-based surveillance system, coordinated by the Istituto Superiore di Sanità (ISS) and carried out by the Local Health Units (LHUs). PdA monitors wide-ranged health related-behaviours in the elderly (65+) living in Italy as per the three pillars of the “Active Healthy Ageing” framework: Health, Participation, Security. Methods The PdA sample is randomly selected from the LHU lists, stratified by sex and age. 22,811 records have been collected in 2016-2017 on a representative sample of residents aged over65, not being hospitalised, in long-term care, in a nursing home or prison. Results 3,019 respondents resulted cancer-diagnosed elderly (CDE) reporting cancer diagnosis or confirmation, leukaemia and lymphomas included (annual average prevalence of 12.8%, Confidence Intervals 95%: 12.1-13.4%; one million and 729 thousand people). CDE refer: poorer health conditions (22%) than Chronic Elderly Patients (CEP; 18%) and Healthy Elderly (HE; 5%), sight impairment (12%), hearing loss (15%) and chewing problems (14%). CDE (10%) and CEP (11%) are more prone to fall than HE do (6%). Disability accounts for 21% in CDE and CEP vs. 12% in HE. A multivariate analysis confirms a compromised psychophysical health profile in CDE vs. HE, and vs. CEP. CDE behave still unhealthily, are insufficiently advised by health professionals, do not comply with the seasonal flu vaccination [Health]. CDE face increased risk for isolation or cognitive decline: they experience lower social connectedness (17%) than CEP (20%) and HE (28%) [Participation], and perceive higher neighbourhood insecurity (19%) than how CEP (17%) and HE (13%) do [Security]. Conclusions PdA data on the poor biopsychosocial health profile of CDE highlight to what extent healthy behaviours and prevention can ameliorate their quality of life PdA calls for global action strategies in Italy, which aim at taking complete charge of CDE and also CEP. Key messages In Italy, elderly cancer survivors show poor biopsychosocial health profile and overall quality of life. By modifying behaviours, elderly suffering from any cancer or chronic disease can age healthily.
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Carrera, Alessandro, Francesca Zoccarato, Margherita Mazzeo, Emanuele Lettieri, Giovanni Toletti, Simona Bertoli, Gianluca Castelnuovo et Emanuele Fresa. « What drives patients’ acceptance of Digital Therapeutics ? Establishing a new framework to measure the interplay between rational and institutional factors ». BMC Health Services Research 23, no 1 (10 février 2023). http://dx.doi.org/10.1186/s12913-023-09090-7.

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Abstract Background The rising incidence of chronic diseases among the population, further exacerbated by the phenomenon of aging, is a primary concern and a serious challenge for the healthcare systems worldwide. Among the wide realm of health digital technologies, the rise of Digital Therapeutics (DTx), which are medical devices able to deliver evidence-based treatments to manage and treat diseases, opens new opportunities. However, their diffusion and usage are still fragmented among countries. As the diffusion results from the adoption of technology from a social system and individual acceptance, this study aims to design and test a theoretical model that investigates the intention to use DTx, with a particular focus on the treatment of obesity, as a widespread and burdensome chronic condition. Methods This research is built on 336 answers coming from a survey to test the proposed model, which consists of a combination of organizational mechanisms, derived from Institutional Theory, and rational factors, derived from the Technology Acceptance Model (TAM). The survey has been delivered to patients and former patients of Istituto Auxologico Italiano, a hospital with several locations in northern Italy, recognized as a center of excellence for the treatment of obesity. Results The analyses of the answers, performed through the Structural Equation Modelling (SEM) technique, confirmed the influence of the Perceived Usefulness on Intention To Use, and of the Perceived Ease Of Use on the Perceived Usefulness, confirming the validity of the assumptions derived from the TAM. On the other hand, institutional factors were introduced as antecedents of the Perceived Usefulness, and the Perceived Ease Of Use. Results show that the Regulative Pillar influences both the TAM constructs, the Normative Pillar (peer influence) has a positive effect only on the Perceived Usefulness, and finally, the Cultural Pillar impacts the Perceived Ease Of Use. Conclusion This study allows filling the knowledge gap regarding the usage of the Institutional as a means to predict individuals’ intentions. Moreover, managerial contributions are available as the results have been operationalized into practical advice to managers and healthcare professionals to foster the adoption, and thus the diffusion, of Digital Therapeutics.
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Valenti, Carla, Paolo Pozzi, Alessandra Busia, Roberto Mazza, Paolo Bossi, Cinzia De Marco, Ario Alberto Ruprecht, Alessandro Borgini et Roberto Boffi. « Respiratory illness and air pollution from the steel industry : the case of Piquiá de Baixo, Brazil (Preliminary report) ». Multidisciplinary Respiratory Medicine 11 (9 novembre 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mrm.2016.347.

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Background: This report is based on an independent study carried out by medical professionals of the Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (National Cancer Institute) in Milan, Italy, and aimed to assess the incidence of respiratory diseases in a Brazilian community (Piquiá de Baixo, in the city of Açailandia) exposed to extreme air pollution in connection to a local steel manufacturing plant. The study has the objective to contribute to the existing literature on the health risks associated with fine particle pollution (PM2.5) due to steel production with data from Brazil. Methods: The study is based on a cross-sectional sample of the resident population of Piquiá de Baixo age 16 or over consisting of 220 people. We collected data about the health conditions of participant subjects in two ways: a) medical history questionnaires and b) clinical assessment of respiratory function through spirometry testing. The results were evaluated based on comparative studies. Results: According to the spirometric tests performed, 28 % of the sample population suffers from respiratory pathologies (for the most part of restrictive rather than obstructive nature). This incidence rate is between six and two times higher than those reported in similar studies carried out in other countries (which range between 4.6 and 14.5 %). In addition, the incidence rate is also significantly high in light of the fact that our sample population did not include the category of subjects most at risk for pulmonary disorders in connection to air pollution caused by the Piquiá steel processing complex: in other words, men and women employed in the steel mills or in connection with their industrial cycle (as many as 434 Piquiá residents age 16 and over were unable to participate to our study due to “work-related reasons”). Conclusions: In light of the above considerations, we believe that our findings contribute to the existing literature on the correlation between pulmonary disease and air pollution in industrialized areas, while warranting further scientific research on the public health consequences of industrial production in Piquiá de Baixo. In turn, on the ethical plane, we believe that research of this nature strengthens the need to advocate for more severe environmental and health policies aimed at limiting the hazards associated with the steel industry in Piquiá and in similar contexts around the world.
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Iannone, M. T., F. Bordin, C. Magnani, C. Mastroianni, G. Casale et D. Sacchini. « Ruolo ed attività di un Comitato di Bioetica in un Centro di cure palliative : l’esperienza di Antea ». Medicina e Morale 62, no 1 (28 février 2013). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2013.112.

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L’articolo esamina l’attività del Comitato di Bioetica di Antea (CB-Antea), Associazione onlus dedicata all’assistenza gratuita a domicilio ai pazienti in fase avanzata di malattia, istituito nel 2008. Il CB-Antea si propone di proteggere e promuovere i valori della persona umana in tutte le attività assistenziali e scientifiche che si svolgono all’interno dell’Associazione. Tale attività si estrinseca attraverso la formulazione di linee-guida comportamentali per problemi clinico-assistenziali, l’espressione di pareri per rispondere a quesiti specifici su temi di bioetica, l’attenta valutazione dei princìpi e dei canoni che sottendono ad una buona relazione operatore-paziente, anche attraverso l’informazione e il consenso agli atti medici che vi si svolgono. Questo organismo si è proposto, sin dall’inizio, come il luogo di condivisione dell’attività assistenziale, in cui esperti di varie discipline potessero contribuire a supportare tanto il personale sanitario, motivandolo ad assumere uno stile etico condiviso e individuando percorsi di sensibilizzazione alle problematiche di etica e di bioetica di fine vita, quanto i pazienti ed i familiari per riflettere ed affrontare al meglio tutte le questioni potenzialmente conflittuali. Il CB-Antea, organizzato ai sensi della normativa italiana vigente, è organo consultivo per la direzione sanitaria, l’amministrazione, il personale – sanitario e non – di Antea, ed eventualmente di enti diversi ed altre persone interessate che ne facciano richiesta. I principali ambiti di attività del Comitato di Bioetica del Centro Antea sono: formazione e sensibilizzazione bioetica; analisi etica di casi clinici; ideazione, approvazione, coordinamento e attuazione di progetti di ricerca in ambito farmacologico, clinico non farmacologico, assistenziale, sociale, psicologico e formativo; formulazione di linee guida comportamentali e raccomandazioni per problemi clinico-assistenziali interni ad Antea. Dalla sua istituzione ad oggi, il CB-Antea si è dedicato ad alcuni temi importanti, quali la Carta dei Valori Antea; la promozione e riconoscimento di Antea come Centro di Ricerca; la produzione di protocolli, procedure operative e materiale facilmente fruibile per il personale della struttura; supporto alla stesura dei progetti di ricerca; rivalutazione dei processi informativi e di consenso. ---------- The article deals with the activities of the “Antea” Ethics Committee (CB-Antea), a non-profit association dedicated to providing free care for advanced/ terminal patients. CB-Antea was established in 2008, aimed to protect and promote the values of the human person in all scientific and charitable activities that take place within the Association. This activity is expressed through the formulation of behavioral guidelines and the expression of advices for addressing issues in palliative medicine and care; the careful evaluation of the principles and standards that underlie a good health professional – patient relationship, through information and consent to medical procedures that take place in Antea. This body has been proposed, from the outset, as the place for sharing the care process, in which experts from different disciplines could help support both the medical staff to assume a shared ethical professional style and the patients and their families to better address all potentially conflicting issues. The CB-Antea has an advisory role for the Antea healthcare work and administration. The main activities are: training in bioethics; clinical ethics consultation; support for designing and conducting of Antea clinical-sociale research projects; development of internal behavioral guidelines and recommendations. From 2008, CB-Antea is devoted to some important issues, such as the drafting of Antea Charter of Values; the promotion of Antea as Research Centre; the production of protocols, operating procedures and material easily accessible for clinical staff; support for the preparation of research projects; revaluation of information processes and consent
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